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1 RELAZIONE CIRCA LE ATTIVITASVOLTE DAL PARCO ADAMELLO NEL CORSO DELL’ANNO 2016 A cura di: Anna Bonettini, Adriana Salvetti, Massimo Cervelli, Guido Calvi, Gianbattista Sangalli, Mauro Speziari, Gianpietro Bolis, Alessandro Ducoli, Clemente Facchini, Dario Furlanetto SOMMARIO 1. Presentazione - a cura di Dario Furlanetto Direttore del Parco Adamello 2. Attività didattiche, promozionali e di educazione Ambientale 2.1 Attività e funzionamento delle Case del Parco2.2 Animazione e fruizione turistica 2.3 Educazione e comunicazione didattica e ambientale 2.4 Newsletter, sito internet e sistemi informativi 2.5 Partecipazione a fiere e manifestazioni a carattere ambientale e di divulgazione turistica 2.6 Le piste ciclabili di Valle Camonica e il Bike Tour dell’Oglio 2.7 Attuazione del programma didattico Sistema Parchi” 3. Tutela e valorizzazione di flora e fauna 3.1 Il Centro di Recupero Animali CRAS - di Paspardo 3.2 Piano di gestione del cinghiale nel Parco Adamello 3.3 Attuazione azioni progetto LIFE NAT/IT/000807 WOLFALPS “Wolf in the alps: implementation of coordinated wolf conservation actions in core areas and beyond” 3.4 Attuazione del Progetto LIFE “Conservazione dell’orso bruno” 3.5 L’Atlante della Biodiversità dell’alto bacino dell’Oglio 4. Manutenzione aree attrezzate, sentieri e sedi decentrate 4.1 Manutenzione straordinaria della rete sentieristica 4.2 Progetto Rifugi differenti4.3 Un nuovo modello di bivacco sulle Alpi camune 4.4 Il sentiero fluviale dell’Oglio

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RELAZIONE CIRCA LE ATTIVITA’ SVOLTE DAL

PARCO ADAMELLO NEL CORSO DELL’ANNO 2016

A cura di:

Anna Bonettini, Adriana Salvetti, Massimo Cervelli, Guido Calvi, Gianbattista Sangalli,

Mauro Speziari, Gianpietro Bolis, Alessandro Ducoli, Clemente Facchini, Dario Furlanetto

SOMMARIO

1. Presentazione - a cura di Dario Furlanetto – Direttore del Parco Adamello

2. Attività didattiche, promozionali e di educazione Ambientale

2.1 Attività e funzionamento delle “Case del Parco” 2.2 Animazione e fruizione turistica

2.3 Educazione e comunicazione didattica e ambientale

2.4 Newsletter, sito internet e sistemi informativi

2.5 Partecipazione a fiere e manifestazioni a carattere ambientale e di divulgazione turistica

2.6 Le piste ciclabili di Valle Camonica e il Bike Tour dell’Oglio

2.7 Attuazione del programma didattico “Sistema Parchi”

3. Tutela e valorizzazione di flora e fauna

3.1 Il Centro di Recupero Animali – CRAS - di Paspardo

3.2 Piano di gestione del cinghiale nel Parco Adamello

3.3 Attuazione azioni progetto LIFE NAT/IT/000807 WOLFALPS “Wolf in the alps: implementation of

coordinated wolf conservation actions in core areas and beyond”

3.4 Attuazione del Progetto LIFE “Conservazione dell’orso bruno”

3.5 L’Atlante della Biodiversità dell’alto bacino dell’Oglio

4. Manutenzione aree attrezzate, sentieri e sedi decentrate

4.1 Manutenzione straordinaria della rete sentieristica

4.2 Progetto “Rifugi differenti”

4.3 Un nuovo modello di bivacco sulle Alpi camune

4.4 Il sentiero fluviale dell’Oglio

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5. Finanziamenti straordinari e progetti conseguenti 5.1 Finanziamenti straordinari da Regione Lombardia per il territorio del Parco Adamello

5.2 Finanziamenti straordinari da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia – Progetto “Ciclabilità,

mobilità sostenibile e riordino paesaggistico: verso un territorio ad elevata sostenibilità socioeconomica

e di qualità ambientale nella Valle dei Segni”.

5.3 Finanziamenti straordinari da Fondazione Cariplo e da altri Enti per il riordino e risanamento del corridoio

ecologico del Fiume Oglio – III lotto e breve descrizione dei lotti precedenti.

6. Rete natura di Valle Camonica e il PLIS “Dolomiti camune”

6.1 Rete natura di Valle Camonica

6.2 Il PLIS “Dolomiti camune”

7. Valorizzazione sostenibile del territorio rurale

7.1 Il progetto “Quinoa”

7.2 Biodiversità coltivata

8. Attività e autorizzazioni forestali -

8.1 Legname misurato autorizzato al taglio 8.2 Legname da rilasciare

8.3 Volano economico

8.4 Tutela delle proprietà private

9. Procedimenti ed autorizzazioni.

9.1 Procedimenti di competenza del Parco Adamello

9.2 Autorizzazioni paesaggistiche

9.3 Autorizzazioni forestali

9.4 Vincolo idrogeologico

9.5 Sanatorie

9.6 Introiti per sanzioni e compensazioni

9.7 Conferenze di Servizio

10. La pianificazione territoriale

10.1 Il Piano Territoriale di Coordinamento

10.2 Il Piano di Indirizzo Forestale del Parco dell’Adamello

10.3 I Piani di Gestione dei Siti “Natura 2000”

11. La quinta edizione della “Fiera della Sostenibilità nella Natura Alpina”

12. La fitodepurazione nei territori del Parco Adamello

13. Realizzazione di materiale didattico e promozionale

13.1 “Die Adamello Gruppe” – “Il Gruppo dell’Adamello” di Karl Schulz

13.2 Il Fiume Oglio, grande giardino dei camuni

13.3 Fiume, bacche, petali e pastelli

13.4 Al Suono del corno

13.5 Le mostre divulgative

14. Il Servizio di vigilanza ecologica in Valle Camonica

14.1 Attività di indagine e monitoraggio ambientale

14.2 Formazione e informazione

15. Dati finanziari relativi alla gestione del Parco Adamello dalla sua istituzione (1983) ad oggi

1. PRESENTAZIONE A cura di Dario Furlanetto – Direttore del Parco Adamello

Dal 2011 questa rendicontazione - giunta alla sesta edizione - riassume le attività svolte dal

Parco Adamello durante l’anno trascorso e delinea quello che dovrebbe essere il prosieguo

del lavoro intrapreso, affrontandolo secondo un percorso coerente in chiave tecnica,

scientifica ed etica. Pari coerenza viene perseguita anche sul piano amministrativo,

cercando di assolvere e interpretare al meglio il dettato politico ricevuto.

Come già detto nelle edizioni precedenti, la rendicontazione annuale assume il valore di un

“Bilancio Sociale” con il quale il Parco presenta le proprie attività, soprattutto ai cittadini,

con la speranza di riceverne osservazioni, critiche e stimoli, allo scopo di poter sempre meglio

servire la propria Comunità, locale e sovra locale.

La Comunità Montana di Valle Camonica, quasi unico caso in Regione Lombardia e tra i

pochi casi in Italia, ha l’onore, il privilegio (e l’onere!) di essere l’Ente gestore del Parco

Adamello.

Infatti, contrariamente ad altre realtà che sono dotate di autonomia gestionale (in genere

Consorzi oppure Enti strumentali), il Parco Adamello non ha un’indipendente veste giuridica e

un’autonomia gestionale propria: è una “espressione geografica” (i confini) affidata ad un

soggetto locale che ne è responsabile, verso i propri cittadini ma anche verso la cittadinanza

regionale tutta e persino nei confronti del Paese e dell’Unione Europea.

Dentro i confini del Parco Regionale dell’Adamello (che risponde agli indirizzi ed alle regole

della Regione Lombardia), vigono altri istituti quali il Parco Naturale dell’Adamello (che

risponde agli indirizzi ed alle regole della Legge Nazionale sulle Aree Protette – L.394/91),

una Zona di Protezione Speciale (ZPS) e 15 Zone Speciali di Conservazione (ZSC) che

rispondono agli indirizzi ed alle regole dettati dall’Unione Europea.

Tutti questi elementi normativi e di indirizzo gestionale contribuiscono a costituire il Parco

Adamello, che viene amministrato principalmente attraverso uno strumento di pianificazione e

gestione complessiva denominato “Piano Territoriale di Coordinamento” (PTC), Piano che

armonizza le diverse tipologie di tutela e le rende esplicite. I PTC dei Parchi rappresentano

oggi, nella nostra Regione, uno dei pochi esempi di pianificazione territoriale sovra locale

sopravvissuti dopo lo smantellamento della (forse) ipertrofica attività pianificatoria degli anni

‘70 – ’90.

Anche il PTC, sebbene approvato in ultima istanza dalla Regione Lombardia, viene progettato,

adottato ed eventualmente emendato attraverso Varianti Generali, dalla Comunità Montana di

Valle Camonica.

Le risorse economiche per gestire il Parco Adamello giungono da diverse fonti e di ciò se ne

dà conto al capitolo 15 della presente relazione.

Sono risorse significative (quasi 35 milioni di Euro in meno di 34 anni!), anche se non proprio

ingenti, che avrebbero dovuto consentire al Parco di svolgere la sua missione, missione che

possiamo riassumere nel motto che ci siamo dati: “Custodire la diversità della vita,

consegnare al futuro l’identità delle comunità alpine”. Tali obiettivi sono declinabili, in modo estremamente conciso, come segue:

Conservare, tutelare, ripristinare ecosistemi e paesaggi

Formare e informare i cittadini, soprattutto chi gestisce e amministra i beni comuni

Sperimentare forme di economia sostenibile (ricreazione, sport e turismo innanzitutto)

Attuare ricerca, sperimentazione e monitoraggio ambientali

Ridare dignità e valore alle conoscenze, alle abilità e alle tradizioni locali

Negli ultimi sei anni questa direzione del Parco Adamello ha sempre tenuto al centro del suo

lavoro gli obiettivi da raggiungere declinandoli attraverso le due strategie sottese al motto,

strategie peraltro intimamente connesse tra loro.

Da un lato studiare, monitorare, custodire paesaggi, beni e biodiversità animale e vegetale di

cui il nostro Parco è ricchissimo, dall’altro sostenere con ogni mezzo chi nel Parco e per il

Parco opera: agricoltori, pastori e malgari, consorzi forestali, operatori turistici - soprattutto

quelli dei rifugi - guide alpine.

Si è sempre cercato di valorizzare al massimo gli operatori del territorio, di indirizzare tutte le

risorse ricevute, compatibilmente con le norme di Legge in materia, soprattutto sui Consorzi

Forestali e sulle Cooperative Sociali, favorendo lavoro e reinserimento di persone

svantaggiate, ritenendo ciò un valore aggiunto al ruolo del Parco.

In tal modo si è cercato di accreditare una struttura che fosse sempre al servizio dei luoghi e

delle persone.

Tornando all’inizio di questo argomentare, il filo conduttore al quale il Parco deve attenersi è

dato dall'insieme di orientamenti, indirizzi e regole che lo stesso è tenuto in prima istanza a

rispettare ed a far rispettare.

Infatti, se il Parco è strumento per la realizzazione di un progetto a lungo termine di tutela e

valorizzazione dell'ambiente e delle comunità; essendo un’Istituzione, la sua vita è legata a

regole ed indirizzi generali e specifici, dati e condivisi da strumenti democratici e partecipativi

di vario livello. Strumenti che hanno visto nella loro formazione coinvolti tutti i cittadini della

Valle, ma anche i cittadini dell’intera Regione Lombardia.

Dal momento che si ha a che fare con una Istituzione, tali compiti e doveri - al di fuori del

giusto dibattito politico - non possono che essere rintracciati negli strumenti legislativi, di

pianificazione e di governo dello stesso, ovviamente da leggere in parallelo con le risorse

effettivamente disponibili e con le possibilità offerte dalla programmazione delle stesse o -

come spesso è avvenuto - con l'impossibilità di programmazione dettata dall'episodicità delle

principali linee di finanziamento.

Da questo punto di vista, senza dubbio gli strumenti principali sono ancora la Legge Regionale

86/83, istitutiva di tutto il “Sistema di Aree Protette”di Lombardia, ed il Piano Territoriale di

Coordinamento del Parco dell'Adamello, che dettano le linee di indirizzo dell'operare e ne

stabiliscono poteri, limiti e competenze.

In particolare, il Piano Territoriale di Coordinamento, soprattutto in ambito locale, è spesso

stato letto come mero strumento urbanistico di azzonamento; in realtà il PTC è molto di più,

contiene indicazioni sulla gestione, sulle competenze, sulle attività da farsi anche se non

declinate per singoli progetti, ma con formulazioni di indirizzo generale.

A tale proposito occorre evidenziare che, negli ultimi 20 anni, si sono succedute quattro

varianti al Piano Territoriale di Coordinamento del Parco (sempre molto impegnative per gli

Uffici a causa delle procedure amministrative complesse): non si può certo dire che siano

mancate occasioni per mettere in discussione e portare cambiamenti laddove ve ne fosse stata

la necessità!

Nel corso del 2016 il quadro normativo è fortemente cambiato. La Regione Lombardia ha

approvato la Legge 28 del 17 novembre 2016 che, nell’intento del legislatore, dovrà favorire la

realizzazione di un sistema integrato delle Aree Protette e delle altre forme di tutela del

territorio.

Tradotto in azioni, il linguaggio burocratico di cui sopra significherà che, attraverso un

percorso che durerà almeno un paio di anni, si dovrà giungere ad un sistema regionale formato

da un decina o poco più di enti strumentali (individuati negli attuali Parchi regionali) ai quali

dovranno afferire tutti gli altri istituti di tutela territoriale: riserve e monumenti naturali, Parchi

Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS), Rete Ecologica Regionale (RER).

Per il Parco Adamello, Parco capofila del proprio Ambito Territoriale Ecologico (ATE)

significherà prendersi cura di tutto il sistema di protezione ambientale del territorio affidatogli,

grosso modo corrispondente ai territori delle tre Comunità Montane di Valle Camonica,

Sebino Bresciano e Laghi Bergamaschi. Un territorio vasto e articolato che comprende

numerose Riserve Naturali, Siti Natura 2000 e PLIS, oltre al corridoio ecologico principale del

Fiume Oglio.

In attesa di meglio capire come prenderà corpo il nuovo sistema di governo delle Aree Protette

regionali e spiegato come è gestita e a cosa serve un’Area Protetta, la domanda che ci poniamo

è: il Parco Adamello, in questi anni, ha assolto ai suoi compiti/doveri istituzionali?

Domanda che va posta, ovviamente, a più livelli ed a più attori.

Innanzitutto, la domanda va posta agli Amministratori che in questi anni hanno governato il

Parco Adamello, ovvero agli Amministratori della Comunità Montana che negli anni si sono

susseguiti alla guida dell’Istituzione. In questo caso la domanda è più declinata su un

significato di carattere politico, ovvero se gli strumenti utilizzati ed il risultato corrispondono

alle idealità di fondo che avevano portato alla nascita del Parco o dove siano le criticità e le

eventuali aspettative soddisfatte o non soddisfatte.

Poi la domanda va posta ai Direttori del Parco, espressione delle scelte politiche di cui sopra,

che nell’ambito della loro autonomia di gestione devono rispondere agli indirizzi politici

ricevuti, sia in ambito locale sia regionale (il Parco dell’Adamello è gestito dalla Comunità

Montana ma resta pur sempre un Parco Regionale) ed in questo caso la risposta - per essere

completa - dovrebbe anche contenere una valutazione di carattere gestionale - manageriale,

ovvero una valutazione circa il rapporto tra le aspettative percepite dagli Amministratori, le

risorse messe a disposizione (in economia, in mezzi e uomini!) e la coerenza del quadro delle

risorse rispetto alle aspettative ed agli obiettivi attesi.

Infine, la domanda va posta ai cittadini, camuni e lombardi, informandoli adeguatamente

qualora già non lo fossero, su ciò che realmente è il Parco, a cosa serve, come e da chi è

gestito, quanto personale e risorse ha a disposizione, cosa deve e non deve fare, cosa può o non

può fare … tutto ciò senza infingimenti.

Come evidenziato all’inizio, da sei anni questa relazione ha il compito di contribuire a “ …

presentare il Parco e le attività da esso svolte, con la speranza di ricevere osservazioni,

critiche e stimoli, allo scopo di poter sempre meglio servire la propria Comunità, locale e

sovra locale …”.

Chi vorrà partecipare al dibattito potrà utilizzare tutti gli strumenti, anche informatici, messi a

disposizione dei cittadini dalla nostra struttura, strumenti che sono essi stessi elementi di

orgoglio per il Parco, perché consentono, a chi lo desidera, di conoscere e partecipare

attivamente alla vita dell’Istituzione (vedasi capitolo 2.4 per meglio conoscere ed accedere ai

siti).

Per concludere questa presentazione, il Parco Adamello e il suo personale, in quanto strumenti

al servizio della Comunità Montana di Valle Camonica, in una visione dell’area protetta non

intesa come “isola” a sé stante ma come strumento amministrativo “eccezionale” (nel senso

di non “ordinario”) per studiare e capire i fenomeni in atto e per applicare buone pratiche che

poi possano valere per tutto il resto del territorio e per tutti i cittadini, non si sono limitati al

proprio ruolo istituzionale.

In un’ottica di disseminazione di buone pratiche e di costruzione positiva di un territorio

vivibile ad elevata qualità ambientale e sociale - in ciò anticipando la riforma delle Aree

Protette lombarde di cui poco sopra si è detto – il Parco dell’Adamello ha contribuito con

numerose azioni allo sviluppo dell’intera Valle Camonica, operando spesso fuori dai confini

dell’area protetta vera e propria.

Anzi, oseremmo dire che alcune di tali azioni, per portata economica e valore sociale, sono tra

le maggiormente qualificanti tra quelle eseguite, soprattutto se lette in un’ottica di sviluppo

sostenibile del nostro territorio. Tali azioni esemplificano esattamente ciò che un Parco deve

essere: un laboratorio di buone pratiche indirizzate verso la gestione sostenibile del territorio

ed al servizio delle popolazioni che vi risiedono.

Le ricordiamo qui brevemente anche se alcune verranno riprese e trattate in più parti nel

prosieguo della rendicontazione.

A. “Rete Natura di Valle Camonica”, promossa e sostenuta dal Parco dell’Adamello, ha

raccolto i protagonisti gestori e operatori di tutte le Aree Protette camune (ben 11) presentando

in modo unitario il “Sistema di Tutela ambientale Camuno”. Infatti, il livello di protezione

ambientale e naturalistica r a g g i u n t a dalla Valle Camonica è straordinario: oltre il

55% del territorio vallivo risulta essere “Area Protetta”, intendendo con tale termine la

presenza di strumenti normativi, pianificatori e gestionali speciali, quindi non ordinari,

indirizzati alla tutela e gestione sostenibile di natura, paesaggio e beni culturali.

B. Riordino ambientale e paesaggistico del Fiume Oglio. Il fiume Oglio è stato

recentemente riconosciuto da Regione Lombardia quale “Corridoio ecologico principale” di

interesse regionale nell’ambito della Rete Ecologica Regionale (RER) ed in piena sintonia con

quanto prevedono le direttive europee in materia di reti ecologiche.

Un “corridoio ecologico” altro non è che una superficie territoriale ricca di valori ambientali

che consente di connettere tra loro varie altre aree ad elevata matrice biologica. Detta così, la

definizione appare fredda e scientifica. In realtà il Fiume Oglio va considerato come un

corridoio naturale di fondovalle dentro il quale si spostano, migrano e vivono animali, piante,

semi, pollini. Il fiume e i suoi argini boscati consentono di connettere e collegare tra loro le

pendici vallive con il Lago d’Iseo.

Questi i motivi per i quali il Parco Adamello si è fatto promotore di un progetto complessivo

di riordino paesaggistico, ambientale e biologico-funzionale del Fiume Oglio, da Edolo

al Lago d’Iseo, suddiviso in tre lotti: il primo lotto tra Edolo e Breno (terminato), il secondo

lotto tra Breno e Darfo Boario Terme (lavori in corso) ed un terzo lotto tra Darfo Boario Terme

e il Lago d’Iseo (lavori da poco iniziati).

Per i dettagli dei progetti vedasi il capitolo 5.3 a seguire; preme qui evidenziare che se

l’investimento è complessivamente importante, ancora più importante risulta il ribaltamento

della posizione culturale rispetto alla storia degli ultimi cinquant’anni: non più il fiume come

collettore fognario, “retrobottega” di paesi e città, ma il fiume come centro pulsante di vita e

cuore vitale dell’intera Valle Camonica.

C. La “Ciclovia dell’Oglio”: rappresenta per l’area camuna un lungo itinerario che,

una volta completamente realizzato, consentirà, dai confini con le Province di Trento (Passo

Tonale) e di Sondrio (Passo Aprica) di approdare sino al Lago d’Iseo e da qui lungo il Lago

di Iseo, raggiungere il basso corso dell’Oglio verso Cremona, Mantova e il Po.

Nel corso del 2013 il Parco Adamello si era fatto promotore della sottoscrizione di un accordo

di programma con le Comunità Montane del Sebino Bresciano e dei Laghi Bergamaschi,

quindi con i due Parchi fluviali dell’Oglio nord e Oglio sud, accordo finalizzato alla

realizzazione della pista ciclabile dell’Oglio “Tonale – Sebino – Po”.

I Servizi Tecnici del Parco Adamello e della CM di Valle Camonica hanno progettato il

completamento della pista ciclabile nel tratto Vezza d’Oglio – Capo di Ponte e la

ristrutturazione della pista esistente nel tratto Capo di Ponte – Pisogne.

Un progetto ambizioso del valore di 1.720.000,00 Euro che, capofila il Parco Adamello, è

stato approvato e finanziato da Fondazione Cariplo, da Regione Lombardia e dal BIM. I

lavori, avviati nel corso dell’anno 2015, sono proseguiti nel 2016 e termineranno nel 2017.

D. I concorsi “Orto alpino” e “Prati da sfalcio”

Il paesaggio agrario della Valle Camonica sarebbe molto peggiore senza le migliaia di persone

che quotidianamente se ne prendono cura con abnegazione: la conservazione degli spazi aperti

(prati), in particolare nelle zone di versante, non trova sufficienti motivazioni di carattere

economico. Solo la passione e l'orgoglio di mantenere una risorsa nelle condizioni che la

stessa è stata ereditata possono muovere le energie necessarie, il cui risultato è comunque un

beneficio per tutti.

Analogamente, gli orti di casa sono giardini di fiori e sapori che abbelliscono ed

impreziosiscono il paesaggio di molte contrade, oltre ad essere una innegabile prima linea di

pratica ecologica, che viene messa in atto senza bisogno di ulteriori lezioni.

Si tratta, in entrambi i casi, di attività che sono espressione di una ruralità ancora viva e da

non perdere, per non perdere un legame diretto tra gli abitanti locali ed il loro territorio -

quello del vissuto quotidiano.

Per questo nel corso del 2016 sono stati sviluppati due premi, uno per l'orto alpino e l'altro per

il mantenimento delle praterie, il cui senso è valorizzare (per quanto possibile) il lavoro fatto.

Nel caso del concorso dell'orto alpino si sono registrati 39 partecipanti all'edizione 2016,

conclusa con la premiazione nella serata del 20/10/2016. Il Concorso riscuote parecchio

successo di pubblico e viene promosso all'interno delle principali associazioni che

promuovono le produzioni agricole in Valle Camonica, testimoniando come l'iniziativa sia di

stimolo a livello locale.

Nel caso del concorso prati da sfalcio sono stati premiati 16 partecipanti per il primo anno di

sperimentazione di questo premio che vuole individuare e valorizzare quelle praterie con

gestione migliore e più equilibrata dal punto di vista agronomico e naturalistico. Pur

riconoscendo che sulla gestione delle praterie sarebbe necessario un ragionamento più di

sistema (non certo con le sole competenze e disponibilità finanziarie del Parco Adamello), si

tratta di un'iniziativa che dà un riconoscimento e un senso al mantenimento di questi spazi.

Anche questo concorso riscuote parecchio successo di pubblico e viene promosso all'interno

delle principali associazioni di produzioni agricole in Valle Camonica.

E. Il riordino della segnaletica pubblicitaria lungo strada statale 42 Nel corso del quadriennio 2013-2016 il Servizio Parco Adamello dell’Ente, svolgendo anche

compiti di vigilanza ecologica sull’intera Valle Camonica, è stato attivato dalla Giunta

Esecutiva al fine di tutelare il paesaggio percepito lungo la Strada Statale 42. Infatti, mentre da una parte il Distretto Culturale si era attivato per posizionare la nuova segnaletica turistica coordinata sull’intera valle, dall’altra pareva oltremodo caotico e paesaggisticamente impattante l’enorme numero di cartelli pubblicitari presenti lungo la SS 42. Il 25 settembre 2012 l’allora Presidente della Comunità Montana di Valle Camonica, Corrado Tomasi, aveva convocato i vertici milanesi di ANAS per chiarire la situazione circa la liceità della segnaletica stradale in oggetto. La collaborazione instauratasi tra l’Anas e la Comunità Montana di Valle Camonica nella lotta all’installazione abusiva di impianti pubblicitari lungo la Strada Statale 42 ha

portato alla rimozione complessiva, nel tratto Costa Volpino – Tonale, di 274 cartelli pubblicitari. Allo 31.12.2016 rimangono in essere, lungo l’intera tratta in oggetto, circa 60 cartelli.

Va sottolineata la soddisfazione, al termine di una faticosa trattativa, per la disponibilità

dimostrata sia da Anas sia da gran parte delle Ditte Concessionarie nel trovare una soluzione

che vede contemperate le esigenze di tutela paesaggistica della Valle Camonica con quelle

legate alle istanze produttive e commerciali, soddisfazione sottolineata anche dalla stessa

Sovrintendenza di Brescia che ha ritenuto di qualità e ben inseriti paesaggisticamente gli

interventi di riordino sin qui adottati.

Per chiudere totalmente il processo di riordino saranno ancora necessari alcuni interventi

di messa a punto del sistema.

2. ATTIVITA’ DIDATTICHE, PROMOZIONALI E DI EDUCAZIONE

AMBIENTALE

2.1 Attività e funzionamento delle “Case del Parco” Nel corso del 2016 le sedi decentrate del Parco dell'Adamello di Vezza d’Oglio, Cevo,

Paspardo hanno svolto, come peraltro in passato, un ruolo di grande importanza per sostenere

e coadiuvare le attività del Parco sul territorio in termini d’animazione culturale e di

attività di educazione ambientale. Da molti anni, infatti, le attività didattiche, divulgative e

promozionali del Parco dell’Adamello trovano nelle Case del Parco un rilevante supporto

logistico ed operativo.

La “Casa del Parco” di Vezza d'Oglio è gestita dalla ditta Alternativa Ambiente,

piccola ma solida realtà che svolge attività di educazione ambientale rivolta a famiglie e

adulti, tra le quali primeggiano passeggiate per osservare la fauna alpina, escursioni per

ascoltare il bramito dei cervi, concerti in quota di musica classica, escursioni serali per

osservare la volta celeste, visite guidate al Museo Naturalistico, trekking con docili asini,

escursioni invernali con le racchette da neve (ciaspole) diurne e serali ed escursioni e weekend

micologici.

Aspetto fondamentale per la Casa del Parco è la collaborazione con gli Istituti Scolastici,

locali e non, di ogni ordine e grado, che si articola in molteplici attività: uscite naturalistiche

nel Parco, giornaliere o di più giorni in autunno, inverno e primavera; settimane bianche tra

neve, natura e sci; settimane verdi con una notte in tenda per fine anno scolastico. Oltre al

Centro Visitatori la Casa del Parco è costituita anche da una parte ricettiva, l'Ostello “Casa del

Parco dell'Adamello”: la struttura, infatti, è idonea ad ospitare singoli, famiglie, gruppi e

scolaresche (anche con persone diversamente abili) durante tutto il corso dell'anno.

La Casa del Parco offre, ai propri ospiti, anche il piccolo giardino e la Sala Didattica (sala con

grande schermo per la visione di filmati e diapositive).

Nutrito ed apprezzato è stato il calendario estivo 2016 e quello invernale 2016/2017,

con organizzazione di accattivanti serate a tema, eventi, escursioni, giochi per bambini.

Dal mese di aprile 2012 il Parco Adamello si è dotato di una nuova Casa del Parco a Cevo in

Val Saviore, affidata in gestione alla Ditta Essetiesse srl. La Casa del Parco è posta in una

cornice alpina di straordinaria bellezza, su un poggio dal quale si domina gran parte della

Valle Camonica e delle valli adiacenti. La dimora alpina venne realizzata all'inizio del secolo

scorso, acquistata dalla Comunità Montana di Valle Camonica in qualità di ente gestore del

Parco, quindi restaurata e ristrutturata. La destinazione della villa è quella di Centro Parco, per

far vivere la struttura ponendola al centro delle attività didattiche e turistiche della Valsaviore.

La Casa del Parco è dotata di un corpo principale, disposto su cinque livelli, destinato a

ricettività extra - alberghiera (sono disponibili indicativamente 50 posti letto) e a centro

visite del Parco.

Nella struttura è stato anche allestito un Museo Mineralogico che ospita campioni di rocce e

minerali del Gruppo dell’Adamello e un masso inciso in camuno antico probabilmente

risalente al 1200 – 1500 aC,, molto interessante per la conoscenza del patrimonio culturale e

storico-archeologico alpino.

Il Centro Faunistico e C.R.A.S. (Centro Recupero Fauna Selvatica) di Paspardo ha

contribuito anche nel 2016, nella specificità e d u c a t i v a del proprio ruolo,

all’organizzazione di numerose manifestazioni che hanno avvicinato ancora di più i cittadini al

Parco ed alla vita degli ambienti naturali che lo stesso ospita. Dal 1° luglio 2013,

l’Associazione “Uomo e Territorio - Pro Natura” ha gestito il Centro grazie alla stipula di una

convenzione con la Comunità Montana, scaduta il 31 dicembre 2016.

Nel 2017 il CRAS verrà invece gestito dall’Associazione Lontanoverde con sede in Ono San

Pietro (BS).

Il Centro Faunistico, esteso su una superficie boscata di 7 ettari all'interno dell'area protetta, è

accessibile anche a persone con disabilità motorie e a non vedenti. Un sentiero-natura,

attrezzato con pannelli didattici e suggestive altane in legno che si elevano tra le chiome dei

pini silvestri, percorre tutta l'area faunistica tra le chiome dei grandi alberi dove si apre uno

splendido panorama sulla Concarena, sul Pizzo Badile e sul fondovalle camuno.

Il Centro ospita cervi, caprioli, rapaci, ricci e altri animali non più idonei al reinserimento in

natura a seguito di incidenti o traumi. La cura della fauna selvatica ferita o debilitata è

un'attività che risponde ad una molteplicità di istanze di natura scientifica, conservazionistica

ed etica. Le attività per famiglie hanno ottenuto un buon livello di interesse e sono state molto

apprezzate dai partecipanti, soprattutto quelle coinvolgenti attivamente i bambini in laboratori

pratici.

Si riscontra oggi un’effettiva difficoltà economica nel garantire i servizi erogati del C.R.A:S.,

che garantisce un servizio continuativo di reperibilità nel soccorso della fauna in difficoltà: lo

sforzo per reperire le risorse necessarie a supportare la gestione è sensibilmente aumentato,

fenomeno peraltro comune a tutti i CRAS della Lombardia anche a seguito del venir meno

delle competenze provinciali in materia.

Il risultato dell'apertura del centro è dunque garantito da uno sforzo collettivo dell’ente gestore del Parco e del Consorzio BIM di Valle Camonica, del Comune di Paspardo e dall'apporto di volontariato.

2.2 Animazione e fruizione turistica Come già esposto nel punto precedente, il Parco investe annualmente risorse economiche e

organizzative specificamente destinate alle iniziative di animazione sul territorio, soprattutto

avvalendosi delle proprie “Case del Parco”. L'attività si esplica soprattutto durante il periodo

estivo, attraverso la realizzazione di escursioni, di animazione, di serate di approfondimento

degli aspetti naturalistici, storici e culturali dell’area protetta, di servizi di informazione a

cittadini e turisti attraverso mostre fotografiche ed esposizioni museali; il tutto per garantire

un servizio dinamico e di qualità che avvicini il Parco al proprio territorio, alla popolazione

residente ed ai turisti. In particolare, nel corso del 2016 tale attività si è articolata in molteplici

iniziative, ben coordinate sul territorio per tenere nel massimo conto le attività di animazione

culturale e turistica organizzate in rete da altri soggetti.

L’ideazione di un programma invernale di animazione ed educazione ambientale, che si

aggiunge a quello estivo e lo integra, nasce con la volontà di differenziare l’offerta turistica,

permettendo al visitatore di fruire e scoprire le risorse naturalistiche e storico-culturali della

Valle Camonica e del Parco, anche durante i mesi invernali e primaverili.

Il programma “L’inverno nel Parco” 2015/2016 grazie, alla collaborazione delle tre Case del

Parco, è stato pianificato con proposte differenziate per utenza e fasce d’età:

- passeggiate tematiche nel Parco con le racchette da neve, notturne e diurne;

- visite guidate ai Musei Naturalistici;

- laboratori creativi per bambini e famiglie.

- varie conferenze a tema naturalistico.

2.3 Educazione e comunicazione didattica ambientale Da anni il Parco promuove specifiche iniziative rivolte al mondo della scuola e dei fruitori

dell’area protetta, tese ad incentivare una frequentazione consapevole del territorio e a favorire

la conoscenza – e quindi il rispetto - dei valori paesaggistici, naturalistici, culturali e

antropici del Parco. Le attività intraprese nel 2016, che rivestono un ruolo di primaria

importanza all’interno degli obiettivi di gestione e programmazione dell’Ente, costituiscono

un supporto nella crescita pedagogica dei bambini e dei ragazzi durante la transizione dalla

scuola alla società.

I progetti e le iniziative attivate nel 2016, analogamente a quanto avvenuto in gran parte anche

negli anni precedenti, sono stati attuati anche grazie alle realtà che da anni operano nel settore

dell’Educazione Ambientale in collaborazione con il Parco dell’Adamello e sono consistite,

principalmente, nelle seguenti attività:

Adesione al programma regionale “Sistema Parchi” di Regione Lombardia (vedi approfondimento nel seguente paragrafo dedicato);

Produzione di materiale e sussidi didattici ed informativi;

Attività di pet-therapy per ragazzi disabili;

Laboratori didattici e ludici, soggiorni educativi in collaborazione con le “Case del

Parco”.· Iniziative didattiche varie (corsi e seminari, monitoraggio ambientale,

realizzazione di materiale illustrativo etc.).

“Natura al Cinema anno scolastico 2015/2016”, manifestazione organizzata in

collaborazione con il Cinema Garden di Darfo Boario Terme-Associazione “Club

Cinema and Friends” che ha coinvolto ben n. 4537 alunni della Valle: alle proiezioni

sono seguite in classe attività di riflessione legate all’etica naturalistica e sociale su

temi che investono i giovani d’oggi con grande impatto emotivo.

Si precisa che, nel corso dell’anno scolastico 2015/2016, le sole iniziative didattiche “Sistema

Parchi” e “Natura al cinema” hanno coinvolto n. 368 Classi provenienti da tutta la Lombardia,

per un totale di n. 7351 alunni. Questi dati pongono il Parco dell’Adamello ai vertici

dell’operatività - nel settore dell’Educazione ambientale - tra tutte le aree protette regionali.

2.4 Newsletter, sito internet e sistemi informativi Il Parco Adamello, nel corso dell’anno 2016, ha affermato la propria presenza sul web

attraverso il costante aggiornamento dei siti internet www.parcoadamello.it e

http://fierasostenibilita.parcoadamello.it (nel periodo antecedente e durante la Fiera della

Sostenibilità) e http://retenatura.parcoadamello.it con la continua implementazione e

arricchimento dei loro contenuti.

Inoltre, ha aperto nuovi canali di comunicazione sfruttando le potenzialità delle newsletter

(utilizzate anche come comunicazione con gli organi di stampa) e dei social media. Nel

corso del 2016 il Parco Adamello ha inviato circa 50 newsletter, evidenziando quindi una

cadenza pressoché settimanale.

Questa nuova interazione con i cittadini, attraverso comunicazioni mirate, ha contribuito ad

avvicinare l’istituzione al pubblico, grazie al contatto più diretto ed informale

caratteristico dei social media.

Nello specifico, attraverso i canali social esistenti (Facebook, Youtube, Pinterest, Instagram e

Twitter) sono state veicolate comunicazioni mirate riguardanti le iniziative del Parco e, più in

generale, del territorio e del comparto montano nazionale.

Particolare successo ha riscontrato il foto-contest Instagram intitolato “Autunno in bianco”.

Per circa un mese (dal 9 novembre al 5 dicembre) si è dato la possibilità ai nostri “followers” di

rendere omaggio attraverso il celebre social di photo-sharing alla magia ed ai colori dell'autunno

utilizzando gli hashtag #autunnoparcoadamello16 e #vallecamonica. Delle circa 300 foto

partecipanti, è risultata vincitrice la foto ritraente il Lago Aviolo scattata da Matteo Nolli,

premiato con i libri fotografici editi dal Parco Adamello.

Chiudiamo con una breve considerazione riguardo il numero di followers che seguono la pagina

Facebook del Parco dell’Adamello. In un anno la pagina ha acquisito circa 1000 like in modo

del tutto “organico” senza campagne a pagamento, raggiungendo il 31 dicembre quota 6.904: un

numero tale che pone la pagina del Parco tra le più seguite del settore pubblico camuno.

Ampliando tale analisi quantitativa agli altri Parchi regionali, il Parco Adamello è secondo (di

poco) solo al Parco Nord Milano, che evidentemente può vantare di un bacino di utenza e

fruitori innumerevolmente più ampio!

2.5 Partecipazione a fiere e manifestazioni a carattere ambientale e di

divulgazione turistica Il Parco ha, tra i suoi principali obiettivi istituzionali, la crescita economica e sociale delle

popolazioni residenti. Indubbiamente, il turismo naturalistico e culturale deve essere uno dei

settori nei quali il Parco svolge un ruolo primario per raggiungere questi obiettivi.

Tra le azioni utili per promuovere la conoscenza del Parco vi è la partecipazione a fiere e

manifestazioni espositive in genere. A molte di queste il Parco partecipa, senza specifiche

dotazioni finanziarie, nell'ambito di stand organizzati dalla Comunità Montana oppure dalla

Regione Lombardia, ovvero avvalendosi dell'apporto volontario del Servizio di Vigilanza

Ecologica.

Con tale spirito, nel corso del 2016 il Parco ha aderito a due importanti iniziative:

1. “YOUTH AT THE TOP” (giovani in vetta) proposta da ALPARC (il network

internazionale delle Aree Protette Alpine) , che ha messo in rete, nello stesso giorno di

luglio, gruppi di giovani appartenenti a varie aree protette europee dell’arco alpino per

vivere un’esperienza collettiva in montagna, umana, naturalistica, fisica, culturale e

artistica al tempo stesso. L’iniziativa, svoltasi in luglio, è stata cofinanziata dal

Ministero dell’Ambiente tedesco che ha anche finanziato, in parte, anche l’iniziativa del

Parco Adamello;

2. BIOBLITZ, promossa dalla Regione Lombardia tramite “Area Parchi” (il network

regionale delle Aree Protette) presso le aree protette lombarde. La manifestazione si è

svolta in maggio ed è stata finalizzata al coinvolgimento e alla sensibilizzazione

dell’opinione pubblica sull’importanza della biodiversità nel mantenimento degli

equilibri naturali e, di conseguenza, di un’elevata qualità della vita.

Inoltre, nel corso del 2016, il Parco ha partecipato al 21° “Memorial Trofeo Danilo Re”

manifestazione sportiva e culturale che ogni anno rappresenta un'unica e importante occasione

di incontro tra le Aree Protette Alpine. La manifestazione è prevista nell’ambito del

Segretariato permanente della Convenzione Alpina, posta sotto il patrocinio organizzativo di

Alparc - La Rete delle Aree Protette Alpine. L’evento è caratterizzato da una competizione

sportiva (il Trofeo Danilo Re) e da una serie di eventi collaterali: convegni a tema ed incontri

multilaterali tra amministratori e tecnici delle Aree Protette Alpine.

Nel 2012, la Comunità Montana di Valle Camonica, nelle proprie funzioni di Ente gestore del

Parco dell’Adamello aveva anch’essa organizzato, nel Comprensorio sciistico Adamello Ski

Pontedilegno-Tonale, la 17° edizione del Trofeo Danilo Re.

2.6 Le piste ciclabili di Valle Camonica e il “Bike Tour dell’Oglio” La Ciclovia del Fiume Oglio è un itinerario lungo 280 km che attraversa quattro province:

Brescia, Bergamo, Mantova, Cremona.

La Ciclovia è pronta per diventare un network ciclopedonale che supera i confini nazionali: a

nord-est si collega attraverso il Passo del Tonale con i sistemi ciclopedonali del Trentino (Val

di Sole e Val di Non) e della Valle dell’Adige (Lago di Caldaro – bassa atesina), a loro volta

uniti con quelli della Valle del Reno e del Lago di Costanza.

A nordovest la ciclovia si collega con la Valtellina, la Valchiavenna e da qui con la Svizzera

lungo la Valle del Reno, ancora sino al Lago di Costanza.

Per quanto riguarda la sezione meridionale il tracciato, superato il Lago d’Iseo e seguendo

il corso del fiume Oglio, conduce alla rete ciclo pedonale del fiume Po (progetto VenTo)

che, attraverso piste in parte già esistenti si spinge ad est fino al delta del maggior fiume

italiano ed al Mediterraneo, ovvero a ovest sino a Torino.

La Ciclovia, lungo il suo percorso, può contare su molte interconnessioni con le ferrovie e

sulla vicinanza con l’aeroporto di Orio al Serio, secondo scalo lombardo per passeggeri.

Tali servizi, nell’insieme, consentono di percorrere l’itinerario a diverse categorie di utenti:

dalla passeggiata per gruppi o famiglie sino ad amanti dei Gran Tour ciclistici.

Al momento in Valle Camonica la ciclovia può dirsi conclusa in tutta la sua interezza (il tratto più

impegnativo tra Vezza d’Oglio e Capo di Ponte sarà inaugurato nella primavera 2017), salvo

alcuni brevi tratti. Da Capo di Ponte la “Pista ciclabile camuna” procede verso Pisogne e il

Lago d’Iseo in sede propria (salvo brevissimi tratti, essenzialmente in coincidenza di incroci

con altre arterie) per oltre 40 chilometri. A Pisogne, la pista attraversa il borgo a bordo lago

sino a connettersi alla Vello - Toline, tratto di straordinaria bellezza per il paesaggio e i

panorami degni delle più belle coste mediterranee, per certi tratti simile ed addirittura più

selvaggio della costiera amalfitana.

Per meglio promuovere la Ciclovia del Fiume Oglio, già nel 2014 il Parco Adamello realizzò e

stampò la cartina turistica relativa all’itinerario nel territorio camuno. Nel corso del 2015 gli

altri tre enti coinvolti nel progetto, hanno colmato la lacuna stampando a loro volta una carta

del tutto simile a quella del Parco Adamello. In tal modo il cicloturista che desiderasse

percorrere l’intera Ciclovia, può usufruire di un set composto da 4 cartine omogenee che ne

coprono l’intero itinerario, per di più assemblate in un pratico astuccio protettivo in pvc.

Finalmente, grazie alla sinergia e l’impegno di ben quattro soggetti differenti, si è potuto

offrire al pubblico una cartografia turistica univoca dell’intero itinerario.

Per far conoscere e lanciare in Italia e all’estero la Ciclovia del fiume Oglio è stato attivato il

Bike Tour dell’Oglio, una classica amatoriale che parte dal Tonale per giungere al Po in tre

giornate ciclistiche.

Nota importante è che in tutte e due le prime edizioni del Bike Tour, oltre 20 sindaci e/o

amministratori della Valle Camonica hanno accettato l’invito e, indossando la fascia tricolore,

hanno percorso – chi in parte e chi per intero – la porzione di Ciclovia nel loro Comune.

L’iniziativa è nata per valorizzare l’intero percorso ciclistico, ma ha in sé anche grandi

prospettive per il futuro: Bike Italia ha riconosciuto il percorso ciclistico tra le mete italiane, la

Regione Lombardia lo ha riconosciuto come percorso prioritario della rete ciclabile regionale.

Il prossimo passo sarà Eurovelo, per dare davvero al percorso il riconoscimento di ciclabile di

valenza europea.

2.7 Attuazione programma didattico “Sistema Parchi” Dal 2000 il Parco dell’Adamello aderisce all’iniziativa didattica “Sistema Parchi”, promossa

dalla Regione Lombardia e consistente nella realizzazione di visite guidate agevolate

all’interno delle aree protette per classi di ogni ordine e grado della Lombardia, finalizzate

all’approfondimento dei più significativi aspetti naturalistici, storici, ludici e culturali che

caratterizzano i Parchi lombardi. Per il Programma didattico “Sistema Parchi” dell’anno scolastico 2015-2016 le attività

proposte rientravano all’interno della tematica denominata “ABC dei Parchi”.

Dal portale regionale dedicato al programma, le classi lombarde di ogni ordine e grado si

iscrivono autonomamente scegliendo un Parco e un tema da trattare nel corso dell’uscita.

In base alle iscrizioni raccolte, le attività connesse alla realizzazione dell’iniziativa sono state

affidate alla società “Alternativa Ambiente”, in qualità di soggetto gestore della Sede

decentrata del Parco di Vezza d’Oglio ed all’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura, in

qualità di soggetto gestore del Centro Faunistico del Parco di Paspardo. La Casa del Parco di

Cevo non è stata selezionata da nessuna classe.

Complessivamente, il Parco dell’Adamello è stato visitato da n. 143 classi per un totale di n. 2814 alunni, risultando uno dei due Parchi più scelto e maggiormente visitato dalle Scuole tra tutte le aree protette della Lombardia. 3. TUTELA E VALORIZZAZIONE DI FLORA E FAUNA

3.1 Il Centro di Recupero Animali – CRAS - di Paspardo Anche nel 2016 il Parco ha svolto un importante ruolo attivo nelle iniziative di cura e

riabilitazione degli animali selvatici (in particolare mammiferi e uccelli) che, ogni anno,

vengono rinvenuti sul territorio feriti o comunque in difficoltà. Nel corso del 2016 il CRAS

del Parco dell’Adamello ha accolto 263 animali feriti o in difficoltà: una porzione importante

del totale dei soggetti ricoverato era costituita da uccelli (n=200; 76 %), tra i quali ben 68

rapaci notturni e diurni. Il 2016 è stato un anno con un progressivo aumento degli arrivi,

come atteso, dal periodo primaverile verso quello estivo.

Con l’arrivo dell’estate ogni anno, infatti, viene registrato un alto numero di ricoveri di

piccoli e nidiacei, che determina un picco di lavoro dovuto sia al numero dei pazienti sia alla

necessità da parte di questi di cure e assistenza per l’alimentazione molto impegnative. Nel

2016 si è verificato, rispetto agli anni precedenti, un minore afflusso nel mese di giugno. In

quel mese, infatti, sul Lago d’Iseo era presente l’evento artistico di rilievo internazionale

“The Floatings Piers” che ha congestionato la viabilità e rallentato la proficua collaborazione

con La Polizia Provinciale di Brescia, assiduamente impegnata, in quei giorni, in servizi di

pubblica sicurezza.

Il CRAS ha principalmente ricevuto animali conferiti dalla Polizia Provinciale di Brescia

(58,2%) e da privati cittadini (31,2%). Segue, per dimensioni, il conferimento da parte del

Corpo Forestale dello Stato, delle Guardie Ecologiche Volontarie, dell’ATS Montagna e

dall’ENPA.

Il Parco ha sostenuto le necessarie spese veterinarie, di stabulazione, di mantenimento degli

animali, oltre che, ovviamente, di personale. La Regione, subentrata alla Provincia di Brescia

nelle competenze in materia faunistica, ha compartecipato alle spese del CRAS per il 2016 con

la somma di € 12.750,00.

3.2 Piano di gestione del cinghiale nel Parco Adamello - La presenza del Cinghiale all’interno del Parco Adamello è stata riscontata a partire dal 2000,

con segnalazioni divenute progressivamente più frequenti. La specie, probabilmente diffusa in

tempi storici su tutto il territorio lombardo, era difatti ritenuta estinta su scala locale da diversi

secoli e la sua ricomparsa pare verosimilmente legata più alla presenza di immissioni illegali a

scopo venatorio che non alla naturale espansione dell’areale di distribuzione di questo suide

dal settore occidentale della Provincia di Bergamo (Valle Cavallina), dove sono presenti da

alcuni decenni popolazioni stabili (sempre riconducibili tuttavia a passate reintroduzioni a

scopo venatorio).

A sostegno dell’ipotesi relativa all’immissione di soggetti a scopo venatorio si sottolinea

come i primi casi accertati di riproduzione del cinghiale nel Parco (2007 e 2008) siano stati

riscontrati nel settore sud occidentale (bassa Valle Camonica – Lago di Iseo). L’elevata

prolificità del Cinghiale, l’alta vocazionalità dell’area per la sua sussistenza e l’assenza di

predatori naturali hanno portato il Parco Adamello, alla decisione di sviluppare un Progetto

tendente all’eradicazione di questo suide all’interno del proprio territorio, da realizzare

congiuntamente con l'Amministrazione provinciale di Brescia e la Polizia Provinciale in

relazione alle rispettive competenze (da ricordare, infatti, che il Parco dell'Adamello ha per

legge competenze faunistiche limitate alla sola area a Parco Naturale - verosimilmente molto

ridotta per una gestione efficace del Cinghiale). La sempre maggiore presenza di femmine con

piccoli e sub adulti dimostra, infatti, come gli individui introdotti illegalmente a fini venatori

siano ormai perfettamente integrati sul territorio, in grado di riprodursi con successo, con un

trend di popolazione di tipo esponenziale. Inoltre la diffusione del Cinghiale nel settore sud

del Parco potrebbe “invogliare” ulteriori rilasci illegali a fini venatori in altri settori

dell’area protetta particolarmente “delicati”, quali le aree di media e alta valle.

La scelta dell’eradicazione scaturisce da valutazioni condotte circa l’impatto del Cinghiale

sulla conservazione dell’equilibrio biologico di habitat e specie prioritarie presenti nelle ZSC

e nella ZPS del Parco, oltre che da considerazioni di tipo socio-economico più generali circa

la pericolosità, sia in termini sanitari sia convenzionali (incidenti stradali e aggressioni ad altri

animali e persone) rappresentata dalla specie.

Nel corso del 2016 gli uffici del Parco si sono adoperati per la realizzazione di un documento di

sintesi delle attività, al fine di informare l'Assemblea della Comunità Montana di Valle Camonica

in ordine a quanto realizzato nell'ambito del “Progetto di controllo del cinghiale nel Parco

Adamello” (approvato il 30 ottobre 2012 dalla Giunta Esecutiva della Comunità Montana).

Tale passaggio era richiesto anche al fine di ottenere l'autorizzazione della stessa Assemblea a

proseguire ed implementare le attività previste negli anni a venire.

Va tenuto presente che vi sono in discussione presso il Consiglio Regionale alcune proposte di

Legge Regionale per la regolamentazione della gestione del Cinghiale in tutta la Regione.

Il documento predisposto è stato portato all'esame dell'assemblea in data 19/12/2016, la quale

ne ha però disposto il rinvio a data da destinarsi. Ora è quindi necessario capire se e come vi

possano essere in futuro le condizioni per la riapertura di questa tematica.

3.3 Attuazione azioni progetto LIFE NAT/IT/000807 WOLFALPS “Wolf in

the alps: implementation of coordinated wolf conservation actions in core

areas and beyond” Si tratta di progetto finanziato dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea

nell’ambito del Programma Life Plus 2010 – Nature & Biodiversity, concepito per realizzare

progetti che contribuiscono allo sviluppo e all'attuazione della politica e del diritto in materia

ambientale. L’obiettivo finale del progetto LIFE WOLFALPS è quello di implementare e

coordinare azioni di conservazione della popolazione alpina di lupo in “core areas” (aree

chiave particolarmente importanti per la specie) e nell’intero ecosistema alpino, da ovest a est,

per favorire la costituzione di un regime di convivenza stabile tra lupo, popolazioni locali e

attività economiche nei territori di naturale ricolonizzazione del predatore. Ovviare alla

mancanza di una forma di gestione coordinata su scala alpina rappresenta un punto cruciale del

progetto. Partito ad ottobre 2013, il progetto prevede la realizzazione, nei successivi 5 anni, sia

di misure per la conservazione della specie che azioni per contrastarne l'impatto predatorio sul

bestiame, oltre che la formazione di personale esperto nel monitoraggio e la rilevazione di

episodi di bracconaggio. Con WOLFALPS si intende affrontare anche la gestione di

prevenzione e indennizzo dei danni eventualmente causati dal predatore a cui si

affiancheranno anche la comunicazione e la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle scuole,

allo scopo di favorire il miglioramento della conoscenza della specie, la promozione e

diffusione di buone pratiche gestionali che possano conciliare presenza del lupo e attività

umane. La maggior parte del territorio del Parco dell’Adamello ricade nello stratum 3 ovvero

un’area del territorio alpino potenzialmente ricolonizzabile ma da dove non sono ancora

pervenute segnalazioni di presenza di lupo. Solo un piccolo areale dell’alta Valcamonica rientra

nello stratum 2 in cui è possibile la presenza di un individuo solitario stabile, o di nuovi

individui non ancora definiti ma comparsi sul territorio e indicati da informazioni da verificare.

Nello stratum 3 è stato condotto un semplice campionamento passivo basato inizialmente sulla

raccolta indiretta di segnalazioni grazie ad una rete di informatori distribuita su tutto il

territorio alpino. Un database comune rientrante nella strategia di monitoraggio condivisa

tra tutti i partner e supporter di progetto permette ai referenti di essere aggiornati in tempo

reale sul ritrovamento di segni indiretti o diretti della specie Canis lupus. Anche nel 2016 ad

ogni Ente e Amministrazione interessata dal monitoraggio del lupo sulle Alpi italiane (Aree

protette, Amministrazioni Provinciali e Corpo Forestale dello Stato) che partecipa al Progetto

LIFE WOLFALPS sono stati forniti ed illustrati i protocolli ed i metodi di campionamento da

utilizzare per una standardizzazione della raccolta dati di campo, sia in modo pratico che

teorico, tramite speciali Corsi di Formazione. A tali attività, in base alla stipula del

“Protocollo d'intesa tra Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Provincia di Brescia,

Provincia di Como, Provincia di Lecco, Provincia di Sondrio, Provincia di Varese, Comunità

Montana di Valle Camonica/Parco dell’Adamello, Parco Regionale delle Orobie

Bergamasche, Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi per l’attuazione delle azioni previste

dal progetto life12 nat/it/000807 WOLFALPS “Wolf in the alps: implementation of coordinated

wolf conservation actions in core areas and beyond”, partecipa anche il personale - tecnici e

collaboratori - del Parco dell’Adamello.

3.4 Attuazione del Progetto LIFE “Conservazione dell’orso bruno” Le fasi conclusive del progetto “Life ARCTOS” hanno interessato il territorio di potenziale

presenza della specie, identificato nel territorio montano delle province di Bergamo, Brescia,

Lecco e Sondrio in cui si localizzano il Parco Nazionale dello Stelvio ed i Parchi Regionali

dell’Adamello, dell’Alto Garda Bresciano, delle Orobie Bergamasche e delle Orobie

Valtellinesi. Gli enti coinvolti hanno collaborato e continueranno a collaborare in rete per

monitorare la presenza di orsi bruni sul territorio e per affiancare gli enti di sorveglianza e gli

ATS (Servizi veterinari) qualora si verificassero danni da predazione. I danneggiati, grazie ad

una specifica polizza assicurativa stipulata dalla Regione, vengono risarciti - mediante

compilazione di moduli dedicati – quando venga accertato che i danni sono riconducibili ad

orso, lupo o lince.

3.5 L’Atlante della biodiversità dell’alto bacino del Fiume Oglio Per motivi didattici, formativi e di divulgazione, il Parco dell’Adamello ha dato avvio al

progetto di costruzione di un “Atlante della biodiversità dell’alto bacino dell’Oglio”

(Valle Camonica geografica – sino al Lago d’Iseo escluso - e Valle di Scalve).

Nel corso del 2016 si è provveduto all’avanzamento dei lavori per la redazione del Volume

sulla Fauna Vertebrata al quale seguiranno, negli anni successivi, i seguenti Volumi:

Invertebrati

Flora

Funghi.

Lo scopo dell’opera è quello di porre una “prima pietra” circa la conoscenza del

patrimonio di biodiversità racchiuso dentro i confini di quella che potremmo definire una

“bioregione” di elevato valore ma ancora priva di documentazione organica circa il

“patrimonio biogenetico” racchiuso.

4. MANUTENZIONE AREE ATTREZZATE, SENTIERI E SEDI

DECENTRATE La Comunità Montana di Valle Camonica, quale Ente gestore del Parco dell'Adamello, nel

corso degli anni ha realizzato numerose aree attrezzate (56 distribuite in 19 Comuni) costituite

da tavoli panca, bacheche, staccionate, fuochi, ecc., al fine di favorire la corretta e

regolare fruizione del Parco da parte dei numerosi visitatori ed escursionisti.

Le aree suddette, unitamente ad alcuni percorsi attrezzati di competenza del Parco, necessitano

periodicamente di interventi di manutenzione per porre rimedio al degrado causato dal tempo

e mantenere le stesse in buono stato.

I lavori necessari sulle aree e sui percorsi attrezzati, consistono nello sfalcio dell’erba

invadente, nel decespugliamento di eventuali rovi che vengono a formarsi nel corso dell’anno

e nella regolarizzazione del fondo, cui si possono aggiungere ripristini di eventuali manufatti

deteriorati. Inoltre, all’inizio di ogni stagione turistica, si rende necessario effettuare una

verifica preventiva sullo stato di sicurezza ed efficienza dei sentieri attrezzati più vulnerabili e

nell’eventualità, procedere al ripristino in tempi brevi.

Anche nel 2016, per facilitare e rendere più veloce l’iter di manutenzione dei manufatti e delle

aree, è stata stipulata una convenzione con tre cooperative sociali ed è stata impostata una

metodologia di ricognizione e di esecuzione con l’obiettivo di dare una flessibilità e una

puntualità maggiore agli interventi che spesso non possono essere previsti e progettati

all’inizio della stagione estiva.

Al proposito, già nel corso del 2016 è stato necessario eseguire lo sfalcio del sentiero fluviale

realizzato nel primo tratto del Fiume Oglio da Edolo a Breno. E’ stata eseguita anche la

manutenzione ordinaria di alcuni sentieri posti all’interno di aree esterne al Parco Adamello e

ricomprese in Rete Natura di Valle Camonica.

Anche le varie Case del Parco dell’Adamello necessitano, come qualsiasi edificio, di migliorie

e manutenzioni dovute alla complessità strutturale ed alla frequente fruizione degli edifici.

Nel corso del 2016, oltre agli interventi di ristrutturazione generale, la Casa del Parco di Cevo, di

Vezza d’Oglio e il recinto faunistico di Paspardo hanno avuto la necessità di piccole opere di

manutenzione interne ed esterne oltre alla manutenzione ordinaria mediante una pulitura dalle

essenze infestanti dei “letti” adibiti alla fitodepurazione della Villa Ferrari.

E’ stata eseguita anche la manutenzione ordinaria di alcuni sentieri posti all’interno di aree

esterne al Parco Adamello e ricomprese in Rete Natura di Valle Camonica.

4.1 Manutenzione straordinaria della rete sentieristica Il Parco dell’Adamello ha operato, fin dalla sua istituzione, per coniugare le finalità di

salvaguardia dell’ambiente naturale con lo sviluppo economico, sociale e turistico del

territorio; in tale contesto sono stati realizzati importanti interventi di manutenzione ordinaria

e straordinaria della rete sentieristica esistente.

La rete sentieristica ricadente nel Parco dell’Adamello è di oltre 700 chilometri e

periodicamente questo grande patrimonio “creato” dall’uomo, sia per esigenze civili-

agricole che a fini bellici (prima guerra mondiale), necessita, anche per le condizioni di alta

e altissima quota in cui si trovavano questi manufatti, di una manutenzione puntuale nelle zone

maggiormente sensibili.

In particolare nel corso del 2016 sono stati eseguiti lavori di manutenzione e messa in

sicurezza di alcuni sentieri di avvicinamento o complementari e di collegamento al sentiero

n°1 (Alta Via dell’Adamello).

4.2 Progetto “Rifugi differenti” Anche nel 2016 il Parco ha dato continuità, con utilizzo di fondi correnti destinati ad iniziative

dell’ente, ad un progetto iniziato molti anni or sono, che UE e Regione Lombardia

avevano finanziato nell’ambito dei fondi DocUP Obiettivo 2 (2000-2006).

Nel concreto il progetto proponeva il recupero differenziato dei rifiuti depositati durante la

stagione estiva nei rifugi del Parco Adamello.

Nel 2016 si è provveduto ad un unico recupero con elicottero a fine stagione (venerdì 16

settembre), nei Rifugi del Parco non serviti da strade né da teleferiche, dei rifiuti

differenziati e al loro successivo smaltimento in accordo con Valle Camonica Servizi che,

negli anni, è divenuta partner di progetto. I rifugi aderenti all’iniziativa sono stati 8: Gnutti,

Tonolini, Baitone, Tita Secchi, Maria e Franco, Prudenzini, Malga Stain e Baita Adamé. In

totale sono stati portati a valle ben 21 big bags.

Compatibilmente con le risorse disponibili si prevede di proseguire con questa attività,

ritenuta particolarmente utile dal pubblico e dai rifugisti, anche nell’anno 2017.

4.3 Un nuovo modello di bivacco sulle Alpi camune Il progetto di un nuovo bivacco alpino è nato a seguito di un concorso internazionale di idee

promosso dal Distretto Culturale di Valle Camonica e dal Parco dell’Adamello, in seguito

condiviso dal Cai di Brescia, dai Cai di Valle Camonica e dai Comuni interessati (Unione dei

Comuni della Valsaviore).

Tali Enti che avevano sottoscritto un’apposita intesa affidando al CAI di Brescia il compito di

coordinare e gestire l’intera operazione e alla Ditta Albertani di Edolo il compito di realizzare

il nuovo manufatto.

Questo prototipo di bivacco è stato esposto al pubblico in forma di allestimento semi-

definitivo durante la Fiera della Sostenibilità nella Natura Alpina (Giugno 2014), presso la

Centrale Green Power di Forno Allione, a Berzo Demo. Durante la prima provvidenziale

esposizione del manufatto, sono immediatamente emersi degli evidenti limiti costruttivi. Fatto

tesoro di questa esperienza, il Comitato Tecnico Esecutivo nominato tra tutti i rappresentanti

degli Enti sovra citati, ha valutato attentamente la documentazione di progetto e il prototipo

realizzato, decidendo di non procedere con il montaggio del bivacco al Passo Salarno, in

quanto è stato ritenuto che il manufatto non fosse adatto ad una collocazione in un ambiente

così severo di alta montagna (a 3.169 mt di quota ed in piena esposizione ai venti).

Il Comitato Tecnico, dopo un’attenta analisi della documentazione di progetto e del prototipo

realizzato ed anche alla luce di nuove disposizioni normative in materia antisismica subentrate

nel corso del 2014, ha deciso di non procedere alla sostituzione del vecchio bivacco

Giannantonj con il nuovo manufatto, optando per una nuova localizzazione dello stesso in

zona meno in quota (significa una minore pressione del manto nevoso) e meno esposta ai

venti. Il nuovo bivacco verrà quindi posizionato in comune di Lozio, lungo il Sentiero n°6,

all’interno del costituendo PLIS delle “Dolomiti Camune”, nel luogo noto come “Passo

del Valzellazzo”, a circa 2.000 mt di altitudine. Tale localizzazione permetterà di rendere

più facilmente percorribile il Sentiero n°6 - per il quale necessitano oggi ben 10 ore di

cammino senza punti di ospitalità – interrompendo a metà circa il percorso. Il Sentiero n°6,

essendo anche meta da parte di escursionisti provenienti dalla Valle di Scalve, verrà quindi

fortemente valorizzato. Il sito prescelto è localizzato in una posizione paesaggisticamente

invidiabile, con esposizione e stato dei luoghi rispondenti ai requisiti tecnici e di sicurezza

previsti dalla più recente normativa.

La Comunità Montana di Valle Camonica si è fatta comunque carico dei costi di pulizia e

manutenzione straordinaria (realizzati dai volontari del CAI di Brescia e di Valle) del vecchio

bivacco Giannantonj, in attesa del prossimo cambio di titolarità e gestione dello stesso che

dovrebbe passare dal CAI di Brescia ai CAI di Valle Camonica. Sarà allora possibile anche

ripensare ad una nuova struttura da posizionare in luogo del vecchio bivacco ora esistente al

Passo Salarno.

4.4 Il sentiero fluviale dell’Oglio Nel corso del 2016 è stato realizzato e attrezzato un tratto di sentiero fluviale ad anello nei

territori dei comuni di Esine, Piancogno e Darfo B.T. che permette di collegare i due passaggi

da un lato all’altro del fiume, Passerella (Sacca-Pianborno) e ponte di Montecchio su entrambe

le rive del fiume Oglio.

Sempre a tal proposito, già nel corso del 2016 è stato necessario eseguire lo sfalcio del

sentiero fluviale realizzato nel primo tratto del Fiume Oglio da Edolo a Breno.

5. FINANZIAMENTI STRAORDINARI AL PARCO ADAMELLO E

PROGETTI CONSEGUENTI

5.1 Finanziamenti straordinari da Regione Lombardia per il territorio del

Parco Adamello. Con Decreto n° 11228 del 11.12.2015 la Regione Lombardia - Direzione Generale Ambiente,

Energia e Sviluppo Sostenibile, ha stanziato a favore del Parco Adamello la somma

complessiva di Euro 193.000,00 che con un cofinanziamento da parte della Comunità

Montana di Valle Camonica di Euro 37.000,00, hanno consentito di raggiungere la cifra di

Euro 230.000,00 a disposizione del Parco Adamello per lavori di miglioramento delle proprie

strutture e sentieri.

Con ulteriore decreto della Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile

(Decreto n° 9780 del 17.11.2014) la Regione Lombardia ha stanziato altri 50.000,00 Euro

sempre per finalità analoghe.

Con tali fondi nel corso del 2016 sono stati attuati i seguenti progetti.

1. Manutenzione straordinaria della rete sentieristica del Parco Adamello – Euro

150.000,00

2. Manutenzione straordinaria delle Case e delle infrastrutture turistiche del Parco

Adamello Euro 80.000,00

3. Interventi di tutela e valorizzazione delle Torbiere del Tonale – Euro 50.000,00

La progettazione e Direzione Lavori degli interventi sono stati eseguiti dal Servizio

Parco Adamello, senza ulteriori aggravi di spesa per la Pubblica Amministrazione.

L'esecuzione di questo progetto ha subito dei rallentamenti in quanto l'area, oltre ad

essere di straordinario valore naturalistico ed archeologico, è risultata essere interessata

da reperti bellici risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Si è pertanto resa necessaria la

caratterizzazione della stessa da questo punto di vista, al fine di capire se possibile

proseguire i lavori come previsto o se necessario ricorrere ad una vera e propria

bonifica bellica. Per questo motivo i lavori verranno terminati nel corso del 2017.

Alcuni lavori (Case del Parco e Torbiere del Tonale) verranno terminati nel corso della

stagione 2017.

5.2 Finanziamenti straordinari da Fondazione Cariplo e Regione

Lombardia – Progetto “Ciclabilità, mobilità sostenibile e riordino

paesaggistico: verso un territorio ad elevata sostenibilità socioeconomica e di

qualità ambientale nella Valle dei Segni”. Nel corso del 2015 Fondazione Cariplo e Regione Lombardia hanno finanziato con

500.000,00 Euro ciascuna il progetto denominato “Ciclabilità, mobilità sostenibile e riordino

paesaggistico: verso un territorio ad elevata sostenibilità socioeconomica e di qualità

ambientale nella Valle dei Segni”, finanziato nell’ambito del bando di Fondazione Cariplo

“Interventi emblematici 2014”. Il progetto del valore complessivo di Euro 1.720.000,00 ha

poi ottenuto un cofinanziamento della restante parte (720.000,00 Euro) dal BIM di Valle

Camonica. I lavori, iniziati nel corso del 2015, termineranno nel 2017.

Il progetto, come si evince già dal titolo, non riguarda solamente il completamento della “pista

ciclabile”, ma parte da una visione molto più ambiziosa: la pista ciclabile esistente e quella

ancora da completare nel tratto Capo di Ponte – Vezza d’Oglio, verranno utilizzate come

elemento strategico per favorire uno sviluppo sostenibile del turismo camuno.

Il “Progetto Emblematico” si sviluppa quindi su quattro azioni di “riconnessione – ricucitura”

tra diversi livelli, sintetizzabili con quattro obiettivi tra loro interconnessi.

AZIONE 1: garantire un sistema di connessioni “dolci” che guardi oltre la Valle Camonica,

alla Regione Lombardia centro orientale, all’intero Paese e all’Europa, sia dal punto di vista

strettamente ecologico che dal punto di vista della fruizione turistica leggera e sostenibile;

AZIONE 2: produrre delle misure, anche in chiave sperimentale e di prototipo, che affrontino il

problema della tutela e della valorizzazione del paesaggio della Valle nel suo complesso,

aumentandone la percezione di “gradevolezza” e mitigando gli elementi di percezione negativa,

soprattutto nel fondovalle;

AZIONE 3: sostenere il sistema ambientale camuno governando le funzioni di unità

paesaggistiche, ecologiche, geografiche e tipologiche, soprattutto nei rapporti con il contesto

agro silvo pastorale e delle produzioni agroalimentari di qualità, favorendo la fruizione turistica

dell'area strettamente legata alla valorizzazione del contesto identitario, paesaggistico,

naturalistico, sportivo e produttivo;

AZIONE 4: contribuire alla valorizzazione del patrimonio storico della Valle Camonica, in

particolare del Sito UNESCO, sostenendo l’immagine nazionale e internazionale della “Valle

dei Segni”.

L’Azione 1 (per una spesa pari a Euro 1.275.745,46) ha previsto la realizzazione del tratto

nuovo di ciclovia tra Vezza d’Oglio e Capo di Ponte, opera che ha consentito il completamento

della pista ciclabile della Valle Camonica, da Ponte di Legno a Pisogne.

Il progetto è stato suddiviso in 4 lotti funzionali. Tutte le opere sono state progettate e dirette da

personale tecnico della Comunità Montana/Parco Adamello.

I lavori sono in avanzata fase di realizzazione e termineranno nella primavera del 2017.

L’Azione 2 prevede la realizzazione di una nutrita serie di micro e medi interventi lungo il

tratto di pista ciclabile già esistente tra Capo di Ponte e Pisogne. Il progetto esecutivo è già

stato approvato e tutte le autorizzazioni ottenute. In questo tratto si prevede essenzialmente la

realizzazione di alcuni interventi di riordino del percorso, soprattutto di mitigazione

paesaggistica rispetto alle aree attraversate. Si tratta essenzialmente di mitigare l’impatto visivo

estetico e quello inquinante (rumori, polveri, luci) proveniente da alcune aree industriali,

ovvero che disturbano i fruitori di alcuni tratti della pista ciclabile affiancati alla SS 42. Gli

interventi consistono essenzialmente nella realizzazione di mascherature con siepi e filari,

ovvero nella realizzazione di alcune barriere antirumore di buona fattura estetica

(essenzialmente usando legno e acciaio corten).

Allo stato, i lavori sono stati affidati e se ne prevede la realizzazione e conclusione entro il

novembre 2017.

L’Azione 3 prevede la valorizzazione del paesaggio agro-silvo-pastorale della Valle Camonica

ed in particolare la riqualificazione paesaggistica del fondovalle.

Partendo dall’assunto che le tecniche e le modalità di conduzione delle attività agro-silvo-

pastorali costituiscono uno dei principali fattori di produzione di paesaggio, il terzo obiettivo

del “Progetto Emblematico” prevede la definizione di un piano di riordino del paesaggio

camuno (agricolo soprattutto, ma anche urbano e industriale) che contribuisca a valorizzare il

territorio agro-silvo-pastorale e ad indirizzare l’economia di Valle verso una sempre più

efficace manutenzione del patrimonio ecologico e paesistico, contribuendo anche a migliorare

le prestazioni ambientali delle attività tradizionali, lo sviluppo di feconde sinergie ed

integrazioni tra attività agricole, turismo ed attività di trasformazione. I lavori sono in fase di

affidamento e se ne prevede la conclusione entro la fine del 2017.

L’Azione 4 prevede di coinvolgere l’intero territorio camuno, partendo dalla mobilità

sostenibile e dall’accesso lento al territorio quali modi fondamentali per godere del patrimonio

ambientale vallivo, in un percorso che porti al riconoscimento dell’intera Valle Camonica

geografica (comprendendo anche i territori di Pisogne, Rogno, Costa Volpino, Lovere e Castro)

quale riserva MAB - Man & Biosphere - dell’Unesco.

Ciò dovrebbe contribuire a sostenere l’immagine nazionale e internazionale della “Valle dei

Segni” quale territorio ad elevata qualità ambientale ed a forte sperimentalità e innovazione sul

piano sociale ed economico.

Il Programma MAB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’UNESCO negli anni ’70 allo

scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente attraverso programmi di ricerca e capacity-

building.

Il programma ha portato al riconoscimento da parte dell’UNESCO, quali “Riserve della

Biosfera” (MAB) di aree emblematiche, marine e/o terrestri, che gli Stati e le Autorità preposte

(Regionali ed Enti Locali) si sono impegnate a gestire nell’ottica della conservazione delle

risorse e dello sviluppo sostenibile, con il pieno coinvolgimento delle comunità locali. Scopo

della proclamazione delle aree MAB è quello riconoscere, promuovere e dimostrare una

relazione equilibrata fra le azioni svolte dalla comunità umana e gli ecosistemi, creare siti

privilegiati per la ricerca, la formazione e l'educazione, oltre che poli di sperimentazione di

politiche mirate di sviluppo e di corretta pianificazione territoriale. Nel mondo vi sono

attualmente 651 Aree MAB Unesco situate in 120 Nazioni, delle quali 13 in Italia (per

maggiori informazioni vedasi il sito www.unesco.it ).

L’azione di progetto si articolerà attraverso cinque fasi al centro delle quali si porrà la

predisposizione del “Biosphere Reserve Nomination Form” da presentare, come previsto

dall’ordinamento nazionale e internazionale, dapprima alla Commissione Unesco italiana e

quindi, seguendo tutto l’iter previsto per tale atto, ai diversi Ministeri competenti (Ambiente e

Esteri) ed infine alla Commissione MAB Unesco di Parigi.

La lunga e complessa procedura, che non durerà meno di un paio di anni, è iniziata nei primi

mesi del 2016 ed è stata attivata attraverso un forte coinvolgimento degli attori locali al fine di

costruire insieme il format da inoltrare alla Commissione MAB e quindi sensibilizzare l’intera

Valle sull’importanza e la strategicità dell’iniziativa.

5.3 Finanziamenti straordinari da Fondazione Cariplo e da altri Enti per il riordino e risanamento del corridoio ecologico del Fiume Oglio – terzo lotto e breve descrizione dei lotti precedenti Nel corso del 2016 Fondazione Cariplo ha riconosciuto un finanziamento straordinario di

500.000,00 Euro alla Comunità Montana di Valle Camonica - Parco Adamello quale capofila di

un gruppo di partners istituzionali affinché, nel corso dei tre anni successivi, venissero effettuate

indagini e realizzati lavori di riqualificazione del fiume Oglio nel tratto Darfo Boario Terme –

Lago d’Iseo. Si tratta di un terzo lotto di indagini e lavori che seguiranno i due lotti di già iniziati

negli anni scorsi (2013 e 2015).

Infatti, nel primo lotto, tratto Edolo – Breno, i lavori sono terminati nel 2015, sono stati

rendicontati nel 2016 e sono in attesa di liquidazione.

Nel secondo lotto, tratto Breno – Darfo Boario Terme, i lavori sono iniziati nel 2015 e sono

attualmente in corso (per questo lotto il finanziamento di fondazione Cariplo è stato concesso al

GAL di Valle Camonica – Val di Scalve, mentre la Comunità Montana di Valle Camonica -

Parco Adamello è l’unico partner).

La filosofia di progetto, che una volta realizzato vedrà la riqualificazione complessiva dell’intero

corso del Fiume Oglio prelacuale, si basa su alcuni concetti di relativamente semplice

comprensione che di seguito si riassumono.

Analogamente a quanto avvenuto nell’ultimo secolo ad altri grandi fiumi padani, l’Oglio ha

subito i molteplici effetti legati all’antropizzazione.

In particolare il fiume Oglio è stato interessato:

- dall’impatto degli interventi in alveo e sulle sponde messi in atto per la sicurezza idraulica,

spesso eseguiti con poca attenzione all’ecosistema fluviale, creando lunghi tratti di rive

artificializzate;

- da scarichi fognari che ancora oggi insistono sul fiume;

- dall’agricoltura che in alcuni casi utilizza le aree coltivabili sino in fregio al fiume, anche

occupando aree demaniali, ed i cui liquami e residui di lavorazione, dilavati dalle piogge e

quando non trattenuti da fasce tampone boscate, vanno ad inquinare le acque;

- dal taglio e alterazione delle fasce boscate a lato delle rive (fasce tampone) che tamponano e

filtrano il dilavamento delle aree agricole e urbane circostanti;

- dagli sbarramenti ad uso idroelettrico che interrompono il corridoio ecologico fluviale

e alterano la dinamica e le portate del corso d’acqua;

- da briglie di contenimento dell’erosione del

fondo.

Come ulteriore elemento di minaccia va considerata la scarsa conoscenza scientifica in

dettaglio del fiume, della sua ecologia e delle sue dinamiche chimiche–fisiche, esistendo sulle

stesse informazioni frammentarie, legate solo ad alcune stazioni di monitoraggio e spesso

limitate a brevi periodi di tempo. Manca cioè una visione di bacino che consenta di pianificare

gli interventi a livello di ecosistema fluviale.

Il progetto “Interventi funzionali al miglioramento della connessione ecologica del Fiume

Oglio nel suo tratto intermedio (Edolo – Breno)” ha rappresentato il primo lotto (costo totale

pari a Euro 524.300 dei quali Euro 285.000 di contributo da Fondazione Cariplo ed il resto a

carico del BIM di Valle camonica.

Nel corso del 2013, il Parco Adamello ha supportato il GAL di Valle Camonica e Val di

Scalve nella progettazione di un secondo lotto di riqualificazione del Fiume Oglio, analoga

per scopi e obiettivi al tratto Edolo – Breno, ma previsto nel tratto fra Breno e Darfo Boario

Terme.

Tale progetto è stato a sua volta finanziato da Fondazione Cariplo per Euro 330.000,00 a cui si

sono aggiunti Euro 221.000,00 di cofinanziamento da parte del BIM di Valle Camonica per un

totale di Euro 551.000,00.

Il terzo lotto, come già detto, è stato finanziato con Euro 500.000,00 da Fondazione Cariplo,

ai quali si sono aggiunti Euro 97.000,00 da parte dei partner di progetto così ripartiti:

50.000,00 dalla Comunità Montana di Valle Camonica, Euro 30.000,00 dalla Comunità

Montana dei Laghi Bergamaschi, Euro 12.000,00 dal Comune di Costa Volpino, Euro

5.000,00 dal Comune di Rogno, per un totale complessivo di 597.000,00 Euro.

Pertanto nel programma generale di risanamento del corso del Fiume Oglio verranno investiti

complessivamente 1.672.300,00 Euro.

6. RETE NATURA DI VALLE CAMONICA e il PLIS “DOLOMITI

CAMUNE”

6.1 Rete natura di Valle Camonica Circa il 55% del territorio della Valle Camonica è “area protetta”, intendendo con tale termine

la presenza di strumenti normativi, pianificatori e gestionali speciali, quindi non ordinari,

indirizzati alla tutela e gestione sostenibile di natura, paesaggio e beni culturali.

La Comunità Montana di Valle Camonica, anche nelle proprie funzioni di Ente gestore del

Parco dell’Adamello, ha iniziato ad operare sull’intero territorio comunitario in un’ottica di

integrazione del proprio patrimonio naturalistico e ambientale, non più visto come una serie di

soggetti politici, geografici e territoriali a se stanti, con i loro riti burocratici, i loro confini e i

loro strumenti di governo e gestione, ma riletti nell’ottica di un vero e proprio “sistema”

unitario da valorizzare, per i propri cittadini innanzitutto, ma anche come patrimonio della

Valle da proporre quale eccellenza su scala nazionale e internazionale.

La Valle Camonica è, già oggi, teoricamente in grado di presentare al pubblico internazionale

un patrimonio naturalistico e paesaggistico ad un livello di qualità e complessità ecosistemica

e di ricchezza ambientale di eccellenza, alla pari e sinergico al patrimonio culturale e

storico – identitario che già da tempo la rende famosa e la caratterizza.

Occorreva però che tale patrimonio venisse riconosciuto, valorizzato e proposto nella sua

interezza e sistematicamente e non in modo frammentario e occasionale. E’ da queste

convinzioni che ha preso corpo “Rete Natura di Valle Camonica”, uno strumento che

vorrebbe essere propulsore per la creazione di sinergie positive da affiancare ad altre

eccellenze camune quali il “Distretto Culturale” e “Sapori di Valle Camonica”; la “terza

punta” per costruire un sistema di attacco che rafforzi e completi la squadra dei tanti valori che

la valle già propone.

Le aree protette coinvolte, che in termini di superficie interessano circa il 55% del territorio

vallivo, sono: il Parco Nazionale dello Stelvio, il Parco Regionale dell'Adamello, la

Riserva Naturale Regionale Valli di S. Antonio, la Riserva Naturale Incisioni Rupestri Ceto,

Cimbergo e Paspardo, il Plis del Lago Moro, il Plis del Barberino, il Corridoio Ecologico del

Fiume Oglio e le Foreste demaniali Ersaf di Valgrigna, di Legnoli, della Val di Scalve e la

Riserva Naturale dei Boschi del Giovetto di Paline.

La Comunità Montana di Valle Camonica, capofila dell'iniziativa, grazie a questo accordo ha

introdotto per la prima volta in Valle il concetto di rete delle aree protette, che implica un

impegno reciproco nel convogliare congiuntamente le forze e le risorse per un agire più

efficace. Il primo passo del neonato network è stato quello di promuovere con azione

sinergica i territori e le offerte turistiche locali attraverso un nuovo approccio comunicativo

mediante un rinnovato opuscolo e l'aggiornamento dell'esistente sito internet.

6.2 Il PLIS “Dolomiti Camune”

La Convenzione e lo Statuto tra i nove comuni (Cerveno, Losine, Malegno, Ossimo,

Piancogno, Lozio, Borno, Darfo Boario Terme, Angolo Terme) e la Comunità Montana di

Valle Camonica ha dato origine al PLIS delle Dolomiti Camune, datato 2015 per tutelare e

valorizzare un’ area di 134 kmq compresa a Nord tra la montagna sacra dei Camuni, la

Concarena, ed il confine con la provincia di Bergamo ed il PLIS dell’Alto Sebino a Sud.

Si tratta di un’ampia area di versante prealpino, caratterizzata a livello geologico da

impressionanti e suggestivi affioramenti di rocce sedimentarie di origine organogena

appartenenti principalmente alle famiglie dei calcari e morfologicamente simili alle Dolomiti.

Già in una pubblicazione di inizio secolo il Touring Club aveva attribuito a questo gruppo di

cime il nome “Dolomiti Camune” che ha quindi ispirato il nome dell’area protetta. Cima

Bacchetta, Pizzo Camino, Monte Altissimo e Monte Pora sono solo le cime più significative e

più conosciute di questa immaginaria corona formatasi nel periodo Triassico compreso tra 230

e 250 Milioni di anni or sono, grazie alla lenta deposizione di coralli ed altri organismi marini

che popolavano l’enorme bacino evaporitico allora presente.

Sotto la principale corona di cime il territorio si apre nei pascoli e nei boschi alpini e nei

pianeggianti prati dell’Altipiano del Sole, appena prima di precipitare nella ripida parete

rocciosa che connette questo balcone naturale con il fondovalle del fiume Oglio e della

Valcamonica. Del tutto suggestiva la cesura paesaggistica della porzione più meridionale del

Parco, determinata dalla forra dal torrente Dezzo che segna una importante via di

comunicazione tra Valle Camonica e Val di Scalve, girando intorno alla corona di cime delle

dolomiti Camune. Vera e propria cerniera tra le Alpi dell’Adamello ed il lago d’Iseo, il PLIS

delle Dolomiti Camune regala paesaggi e vedute inaspettate e molto differenti tra di loro.

All’interno della rete ecologica regionale questo PLIS è tessera di raccordo tra il gruppo

dell’Adamello ed il gruppo delle Orobie: consente la connessione in un senso tra il fondovalle

del fiume Oglio e la più interna Val di Scalve e nell’altro senso amplia l’estensione della rete

ecologica verso Nord, sul versante idrografico destro del bacino del fiume Oglio.

Il Parco è nato anche con l’obbiettivo di essere raccordo di memoria sulle tradizioni e sull’uso

del territorio rurale di questa area. In linea con alcuni orientamenti di pensiero sulle aree

protette dell’arco alpino, il PLIS nasce con l’intento di valorizzare anche la componente

agricola al suo interno e di rivitalizzare quelle aree di territorio rurale che negli ultimi anni sono

state compresse tra l’urbanizzato e la natura e ciò sia per favorire una ripresa endogena delle

attività e sia per incentivare la fruizione del territorio, anche turistica.

Tra gli obbiettivi del PLIS vi sono in particolare:

• la conservazione e valorizzazione degli ambienti naturali e del paesaggio antropico;

• il recupero di edifici, manufatti e di aree degradate o abbandonate;

• la salvaguardia degli ambiti agricoli, anche attraverso il recupero di forme di agricoltura

sostenibile;

• la fruizione sociale del territorio, per la contemplazione, il tempo libero, la ricreazione e lo

sport;

• la promozione del turismo, in particolare quello culturale, agro ambientale e sportivo;

• l’integrazione fruitiva e funzionale fra area protetta e insediamenti circostanti;

Nell'ambito delle attività connesse a Rete Natura di Valle Camonica ed alla sua promozione, nel

corso del 2016 è stata adeguata la pubblicazione ufficiale di Rete Natura di Valle Camonica con la

realizzazione e l'introduzione di una specifica scheda di presentazione del neonato PLIS delle

Dolomiti Camune (abbinata a traduzione in lingua Inglese).

7. VALORIZZAZIONE SOSTENIBILE DEL TERRITORIO RURALE E' sotto gli occhi di tutti che, in generale, la grande emergenza del territorio agricolo del Parco

dell'Adamello è l'abbandono - fenomeno che subisce ormai da diverse decine di anni.

Abbandono che comporta, tra l'altro, la perdita delle conoscenze d'uso tradizionali, che non

sempre sono sopperite dalle tecniche moderne.

Il dibattito circa le possibilità di riutilizzo agricolo dei terreni terrazzati di medio versante del

Parco dell'Adamello è quindi quanto mai interessante e ricco di stimoli, anche se non di facile

risoluzione.

Posto che le politiche agricole sono decise a livello Europeo e che la loro attuazione è

demandata ad altri Enti ed organizzazioni, rimane il fatto che l'abbandono del territorio rurale

ha raggiunto un livello di tale evidenza, che il fenomeno in sé non può essere trascurato

nemmeno da un Ente che si occupa di territorio, ambiente e paesaggio.

Evidentemente le azioni del Parco in questo senso non mirano tanto allo sviluppo dell'attività

agricola in sé, quanto all'implementazione di attività sperimentali, oppure a favorire

l'integrazione e le sinergie con la tutela del paesaggio e della natura, oppure a favorire

l'incontro tra la domanda e l'offerta di valore anche ambientale, così come avviene del resto

per altri settori economici. In questo senso va letto per esempio l'intervento e l'attenzione che

viene posta all'agricoltura di piccola scala, di carattere famigliare, dal momento che in molti

contesti è l'unica risorsa, anche culturale, che è rimasta sul territorio. Non è verosimile

ovunque pensare a modelli di agricoltura che prevedono apporti di input esterni elevati in

termini di meccanizzazione, capitali o presidi chimici: il tentativo è testare e favorire colture e

approcci che richiedono bassi input e possano trovare nelle condizioni climatiche della

montagna una nicchia dove sviluppare al meglio le proprie caratteristiche.

Analogamente è stata posta e si pone attenzione ogniqualvolta vi sia biodiversità coltivata o

naturale da tutelare che entra in contatto con il mondo agricolo. Come al solito si tratta di

approcci apparentemente banali e scontati, ma la cui risoluzione, come si può ben capire, non

è semplice e dove l'apporto anche a livello sperimentale e di stimolo di un Ente di per sé

multidisciplinare come il Parco è un valore aggiunto per il territorio.

Lo sviluppo di attività in contesto agricolo e rurale è fondamentale per costruire un rapporto

di dialogo vero con la componente sociale che vive questa parte di territorio, prendendosene

cura. Una componente agricola sana e vitale, possibilmente orientata verso forme di

agricoltura sostenibile, diventa un ulteriore elemento positivo di attrattività del territorio. In

questo senso il Parco può anche essere aiuto e volano allo sviluppo di progetti di crescita o di

ritorno di interesse verso la campagna di comunità locali.

7.1 Il progetto “Quinoa Il “Progetto Quinoa” si inserisce nel filone della rivitalizzazione colturale e culturale dell'uso

del territorio agricolo del Parco dell'Adamello. Con questo progetto si è cercato anche nel

2016 di assecondare ed affiancare alcuni tentativi di recupero colturale di terreni agricoli,

specialmente terrazzati. Paradossalmente l'esperienza di coltivazione della Quinoa del Parco

dell'Adamello ha riscosso successo da parte di cittadini ed aziende non camune (che hanno

manifestato interesse e richieste di consulenza e spiegazioni), ma non molto interesse da

parte delle aziende agricole camune. Si rende quindi necessario un ripensamento delle attività

o perlomeno delle modalità di comunicazione per trovare un legame migliore con il territorio.

7.2 Biodiversità coltivata

E' proseguita anche nel 2016 l'attività di gestione del campo collezione di vecchie varietà da

frutto locali del Parco dell'Adamello, in comune di Sonico. Vale la pena ricordare che il

Parco gestisce un campo collezione di antiche varietà di melo e pero dall'inizio degli anni 2000

e che da questo campo vengono periodicamente attinte marze e materiale da propagazione da

parte di Associazioni di coltivatori camune, che trovano qui un repertorio aggiornato e

ben mantenuto di germoplasma locale per i loro progetti di coltivazione e conservazione,

frutto del lavoro iniziato ormai da parecchi anni. La gestione del campo non costa nulla all'Ente (i frutti raccolti “pagano” la gestione) e lo stesso è attualmente coltivato da una Cooperativa agricola valligiana che ha iniziato la commercializzazione di prodotti agricoli derivati dalle vecchie varietà di mele, espandendo e concretizzando così l'idea che una risorsa locale di biodiversità possa essere inserita all'interno di un percorso di crescita e valorizzazione economica. Inoltre il campo collezione è gestito con tecniche da agricoltura biologica, è situato in comune di Sonico in un'area a vocazione agricola e rappresenta quindi un importante elemento di gestione concreta di una melicoltura a basso impatto ambientale, in una zona che al momento non ha una precisa identità agricola e in certi tratti appare disordinata a causa di impropri utilizzi del territorio. Il Parco garantisce la continuità dell'iniziativa con l'apporto tecnico del personale dell'Ente e l'intervento su manutenzioni straordinarie del campo. Nel 2016 su richiesta di APAV è continuato il protocollo sperimentale di gestione degli oliveti camuni secondo tecniche da agricoltura biologica ed ecologica. L'olivicoltura camuna è una realtà certamente marginale e di frontiera, tuttavia ben presente e diffusa in zone ad elevato valore ecologico, piuttosto che in zone abitate. Essendo pervenuta la richiesta di trovare delle linee d'azione per garantire questa coltivazione, ma inserita in un quadro di sostenibilità ambientale diffusa sul territorio, il Parco dell'Adamello mediante proprio personale ha fornito supporto all'associazione per la messa a punto di un sistema di gestione ecologico, proposto agli associati nel corso del 2016. E' proseguita nel 2016 l'attività di gestione del campo dimostrativo di piccoli frutti, in

comune di Temù. Il Parco gestisce questo campo dimostrativo con la collaborazione del

Consorzio Forestale Due Parchi dal 2012 e lo stesso viene utilizzato quale campo "zero"

all'interno del progetto più generale di sviluppo della produzione di piccoli frutti in quota

dell'Unione dei Comuni dell'Alta Valle Camonica. La gestione del campo viene eseguita

secondo tecniche a basso impatto ambientale. La gestione di questo campo al momento non

costa nulla all'Ente gestore: anche in questo caso si è investito per realizzare un impianto che

fosse da stimolo per la prosecuzione e lo sviluppo di attività simili da parte di privati e con il

concorso di altri enti.

8. ATTIVITA’ E AUTORIZAZIONI FORESTALI (analisi delle attività di consulenza forestale dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016)

Nel corso del periodo in oggetto in Valle Camonica sono state rilasciate complessivamente 211

autorizzazioni per il taglio del bosco

I provvedimenti si sono attestati, in questi ultimi anni, su valori attuale medi intorno di 200-

250 rispetto ai 1000-1100 del decennio scorso. Questo fatto certifica un lavoro capillare di

assistenza tecnica e semplificazione amministrativa, con conseguente risparmio di risorse ed

energie per l'Ente, ma anche per gli utenti.

Occorre sottolineare che la qualificata assistenza tecnico-amministrativa, pur non essendo

monetizzabile in termini concreti, assume un grande significato istituzionale rendendo

apprezzata la presenza "sul campo” dei nostri tecnici forestali.

8.1 Legname misurato autorizzato al taglio. Nel 2016 sono stati autorizzati al taglio 9.897,81 mc di legname lordo (complessivamente

11.529 alberi).

Le autorizzazioni hanno interessato anche i cosiddetti "piccoli tagli ad uso famigliare" che

vengono, per semplificazione amministrativa, autorizzati con semplice stima oculare: 1.124,37

mc.

8.2 Legname da rilasciare Sempre nel corso del periodo in oggetto in Valle Camonica sono stati misurati 1791,83 mc

lordi di matricine (complessivamente 2267 alberi).

8.3 Volano economico Il valore economico dell'attività svolta si attesta su 220.450 Euro applicando u n prezzo medio

del legname lordo pari a 20 €/mc.

Il dato non comprende il valore aggiunto derivante dall’Assistenza tecnica capillare: infatti, i

proprietari ricevono adeguata assistenza tecnica e quindi vengono in possesso di dati reali del

valore complessivo delle rispettive proprietà forestali (completi perché comprendono anche

l’analisi del bosco residuo al taglio).

Inoltre l’ente ha meno oneri di controllo perché ogni intervento è subordinato ad

autorizzazione preventiva.

Anche la possibilità di disporre di autorizzazioni al taglio di validità quinquennale (prevista

dal regolamento regionale solo nel caso di controllo preventivo e di apertura di un fascicolo

delle proprietà), rende la politica adottata nel Parco assolutamente vincente rispetto ai

territori fuori dal Parco: maggiore volano economico, maggiore valore tecnico dei dati,

minori oneri amministrativi per l’Ente, sgravio di oneri amministrativi per i residenti.

Nel Parco, inoltre, una volta aperto il fascicolo, i rapporti con gli organi di polizia e di

controllo sono tenuti direttamente dall’Ente, con indubbi sgravi di eventuali responsabilità dei

residenti.

8.4 Tutela delle proprietà private Il Regolamento Regionale Forestale non dispone che siano tutti i proprietari a richiede

l’autorizzazione al taglio, lasciando che sia anche uno solo di essi. Questo fatto, soprattutto

nel caso delle multiproprietà (caso abituale nel caso dei boschi camuni) determina l’apertura

di non pochi contenziosi e malumori da parte dei proprietari, cui si aggiunge un dato

di taglio spesso inverosimile perché riconducibile a semplice autocertificazione da parte del

tagliatore. come ammesso dal regolamento.

Nel Parco, ancorché sia uno solo dei proprietari ad effettuare domanda di taglio, gli altri

proprietari possono avere accesso ai dati reali di taglio e di rilascio. Ne deriva una maggiore

trasparenza per tutti, nonché una minore probabilità di contenziosi tra privati.

9. PROCEDIMENTI ED AUTORIZZAZIONI 9.1 Procedimenti di competenza del Parco dell’Adamello La Comunità Montana di Valle Camonica, in quanto Ente gestore del Parco dell’Adamello,

provvede all’istruttoria di numerose istanze ed al rilascio dei relativi provvedimenti

autorizzativi, nei confronti sia di soggetti pubblici, prevalentemente Comuni, sia di privati.

Responsabile del Procedimento dell’iter autorizzativo è il Direttore del Servizio Foreste e

Bonifica Montana della Comunità Montana di Valle Camonica, che si avvale di due istruttori

tecnici (geometri) e di un istruttore amministrativo.

Per tutti i procedimenti viene effettuato un sopralluogo preliminare di verifica ed uno finale

che accerta la corretta esecuzione dei lavori e l’ottemperanza delle prescrizioni dettate

nell’autorizzazione.

A supporto dei procedimenti paesaggistici opera la Commissione del Paesaggio della

Comunità Montana di Valle Camonica, nominata dalla Giunta Esecutiva dell’Ente, composta

da 5 membri, che valuta tutte le istanze istruite dai tecnici, le quali successivamente trasmesse

alla Soprintendenza Belle Arti e Archeologia di Brescia che entro 60 giorni può dettare

prescrizioni ovvero negare l’autorizzazione con proprio parere vincolante.

9.2 Autorizzazioni paesaggistiche Sono normate dalla L.R. 12/05, art. 80 e s.m.i., e concernono tutti gli interventi che

modificano l’aspetto esteriore dei beni immobili e dei luoghi, ad esclusione delle aree definite

“Zone di Iniziativa Comunale” dalla zonizzazione del PTC del Parco, le più antropizzate, dove

la competenza è demandata ai Comuni.

L’istruttoria prevede la verifica delle compatibilità degli interventi ai contenuti delle Norme

Tecniche di Attuazione del P.T.C. nonché, in mancanza di specifici Regolamenti di settore, il

corretto inserimento delle opere nel contesto paesaggistico ed architettonico.

Gli interventi più frequenti concernono le ristrutturazioni dei numerosi edifici rurali che

caratterizzano il territorio del Parco, nonché modifiche morfologiche del terreno quali la

realizzazione e l’adeguamento di viabilità d’accesso ai fabbricati ed ai fondi agricoli e

forestali.

Inoltre, il Parco si esprime sotto il profilo paesaggistico anche per interventi che implicano

trasformazione del bosco ai sensi della D.G.R. 675/05 e s.m.e i.

Complessivamente, nel 2016 sono pervenute n° 135 istanze, delle quali n°127 hanno ottenuto

l’autorizzazione, mentre per n°8 l’autorizzazione è stata negata.

9.3 Autorizzazioni forestali. Qualora gli interventi proposti implichino trasformazione del bosco, così come definito

dall’art. 42 della L.R. 31/08, la medesima normativa all’art. 43 individua nei Parchi l’Ente

preposto al rilascio delle autorizzazioni per la trasformazione del bosco, sia ceduo che d’alto

fusto. Poiché la presenza di bosco implica anche vincolo paesaggistico, l’iter procedurale

prevede il rilascio di un’unica autorizzazione da parte del Parco.

Nel corso del 2016 sono stati rilasciati n°23 decreti per la trasformazione di bosco.

9.4 Vincolo idroegeologico. Sempre la L.R. 31/08 all’art.44 individua negli Enti gestori dei Parchi i soggetti preposti al

rilascio dell’autorizzazione per il vincolo idrogeologico, che è stato istituito e delimitato nel

1923 e che riguarda la maggior parte del territorio del Parco, con esclusione del fondovalle e

delle aree adiacenti i centri abitati. Sono soggetti a vincolo idrogeologico tutti gli interventi

che implicano movimenti di terra e modifiche alla permeabilità del suolo.

Anche in questo caso viene rilasciato un unico provvedimento autorizzativo che riunisce sia il

vincolo paesaggistico che quello forestale.

Quasi sempre il decreto autorizzativo prevede preliminarmente al suo rilascio il versamento di

una cauzione da parte del richiedente a garanzia della corretta esecuzione dei lavori, la quale

viene restituita in seguito a positivo accertamento finale.

9.5 Sanatorie. Non infrequente è il caso che in sede di sopralluogo, sia iniziale che finale ed in corso d’opera,

si accerti che i lavori oggetto di istanza siano già stati eseguiti, in tutto o in parte.

In questi casi si attiva il procedimento di sanatoria e l’accertamento di compatibilità

paesaggistica, che implica la verifica della congruità e della sanabilità delle opere e, prima del

rilascio dell’autorizzazione, il pagamento di una sanzione sia per quanto concerne la

vincolistica paesaggistica che quella idrogeologica e forestale.

Nel corso del 2016 le pratiche oggetto di autorizzazione a sanatoria ammontano a 10.

Per gli illeciti ambientali è altresì previsto un procedimento sanzionatorio sotto il profilo

penale, che viene trasmesso alla Procura della Repubblica di Brescia per le verifiche di

procedibilità.

9.6 Introiti per sanzioni e compensazioni Gli introiti derivanti dalle sanzioni idrogeologiche e forestali vengono imputati su un apposito

capitolo di bilancio e destinati sulla base di un Regolamento approvato con Deliberazione di

Giunta n° 217 del 03.11.2009 all’esecuzione di lavori di tutela e salvaguardia del territorio,

principalmente ripristini di danni determinati da avverse condizioni metereologiche.

Nel corso del 2016 sono state irrogate n° 6 sanzioni, per un importo complessivo di €

5.402,45.

Gli introiti derivanti dalle sanzioni paesaggistiche, sulla base di un nuovo Regolamento

approvato dalla Comunità Montana con Deliberazione di Giunta Esecutiva n 152 del

08.04.2016, sono utilizzati per interventi di miglioramento ambientale correlati soprattutto al

patrimonio forestale ed alla fruizione turistica del bosco.

Alle sanzioni paesaggistiche ai sensi della L.R. 12/05 art. 80 si aggiungono quelle che

concernono più direttamente violazioni alle N.T.A. del P.T.C. del Parco, ai sensi degli artt. 28-

29-30 della L.R. 86/83.

Nel corso del 2016 sono state irrogate n° 31 sanzioni per un totale di € 8.696,10.

La D.G.R. n. 675/05 e s.m.e i. norma la modalità di compensazione per gli interventi di

trasformazione di bosco i quali, qualora superino determinati parametri di superficie in

funzione della tipologia d’intervento, soggiacciono ad oneri che si traducono in

monetizzazioni a favore del Parco o nell’esecuzione diretta degli interventi da parte dei

richiedenti i quali devono consistere in miglioramenti dei soprassuoli forestali, in bonifiche di

dissesti idrogeologici o nella sistemazione della viabilità agro-silvo-pastorale, purché le strade

siano chiuse al traffico motorizzato ordinario.

Gli interventi eseguiti dell’Ente tramite la monetizzazione sono normati dal medesimo

Regolamento che regola gli introiti per le sanzioni forestali ed idrogeologiche.

Nel corso del 2016 sono state approvati n 8 interventi compensativi, per un importo

complessivo di €_9.583,34.

9.7 Conferenze di Servizio Tra i provvedimenti autorizzativi precedentemente citati, rientrano anche quelli rilasciati in

sede di Conferenza di Servizi.

Infatti, l’iter istruttorio ordinario autorizzativo prevede che le istanze vengano presentate sulla

base di ben precise procedure che richiedono mediamente circa 100 giorni per il rilascio

dell’autorizzazione.

La Legge 241/90, all’art.14 prevede che l’Ente pubblico possa indire una conferenza di servizi

per mezzo della quale acquisire contemporaneamente i pareri da parte di tutti gli Enti

competenti.

Si avvalgono di queste facoltà soprattutto i Comuni per le proprie opere pubbliche nonché la

Provincia di Brescia per quanto concerne i procedimenti autorizzativi concernenti le

derivazioni idroelettriche.

Nel corso del 2016 sono stati rilasciati n 48 pareri nell’ambito di altrettante Conferenze di

Servizi.

10. LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

10.1 Il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) Il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Adamello è lo strumento fondamentale

della pianificazione territoriale dell’Area Protetta ed è stato adottato dall'Assemblea della

Comunità Montana nel lontano 1992. Il Piano è stato approvato con D.G.R. n° 7/6632 in

data 29/10/2001. Gli elaborati di Piano e la Delibera di Giunta Regionale sono stati

pubblicati sul BURL in data 29/11/2001 (II supplemento straordinario al n° 48).

Successive varianti sono state approvate con DGR 24 marzo 2005 n° VII/21201 (BURL 22

aprile 2005, 3° suppl. straord. al n° 16) e DGR 11 maggio 2006 n° 8/2488 (BURL 30

maggio 2006, 2° suppl.straord. al n° 22).

Il 19 ottobre 2011 è stata trasmessa alla Regione Lombardia la documentazione relativa alla

Quarta Variante al PTC (compresi i procedimenti di VAS e Valutazione di Incidenza), in

precedenza adottata e contro dedotta dalla Comunità Montana di Valle Camonica. I lavori di

definizione e dettaglio tecnico in ambito regionale sono iniziati nel corso del 2012 ma

sono stati interrotti a seguito delle elezioni politiche regionali del 2013 che hanno causato

anche la decadenza della Commissione insediata per analizzare il Piano.

La nuova Commissione, reinsediata nell’ottobre 2013 ha terminato i lavori il 10 dicembre

2013. Solo il 21 febbraio 2014 il tortuoso iter interno a Regione Lombardia ha consentito di

giungere alla agognata Deliberazione della Giunta Regionale n°X/1403 di “Approvazione

della variante numero 4 al Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Adamello” e alla

successiva pubblicazione su BURL (Serie ordinaria – Giovedì 06 marzo 2014). La variante è

dunque entrata in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione.

Con D.g.r. 10 ottobre 2014 - n. X/2488 è stata successivamente approvata la “Rettifica parziale

della D.g.r. 21 febbraio 2014 – n. X/1403 «Approvazione della variante n. 4 al PTC del Parco

dell’Adamello» limitatamente alla planimetria generale - Azzonamento» sezione n. D3D4 -

Saviore dell’Adamello relativa all’area in località «Isola» del comune di Cedegolo (BS).

Su richiesta del Comune di Breno in merito alla riperimetrazione del Parco Naturale

dell’Adamello sono state convocate, in data 3 marzo 2015, la “Conferenza programmatica degli

Enti Locali prevista dall’art. 22, comma 1°, lett. a) della L. 394/91” e la “Consulta degli enti,

associazioni e categorie del Parco dell’Adamello”.

La richiesta del Comune di Breno è stata successivamente condivisa dalla Comunità Montana

con Del. Ass. n. 30 del 02/10/2015, fatto che ha dato avvio all’istruttoria regionale.

Nel marzo 2016 la Regione ha rigettato l’istanza di riperimetrazione in quanto “improcedibile ed

infondata”.

10.2 Il Piano di Indirizzo Forestale del Parco dell’Adamello La Comunità Montana di Valle Camonica ha predisposto il P.I.F. per quanto riguarda tutto il

territorio dell’Ente non ricompreso all’interno del Parco. Il P.I.F. della Comunità Montana di

Valle Camonica attualmente è in fase di approvazione da parte della Regione.

Nel contempo, si è ritenuto opportuno avviare il processo di predisposizione del P.I.F. anche

per il territorio del Parco. In realtà, dal 2011 è vigente il P.I.F. per l’Alto Parco, che

ricomprende solo i territori nei Comuni di Ponte di Legno, Temù, Vione, Vezza d’Oglio ed

Incudine. Questo strumento verrà ricompreso nel nuovo P.I.F., che riguarderà la totalità del

territorio boscato del Parco e ne diverrà Piano di Settore.

Il P.I.F. è uno strumento di pianificazione che prende in considerazione tutti i boschi, sia

pubblici che privati dei quali vengono analizzate le caratteristiche ecologiche, gestionali e

funzionali, individuando gli interventi di gestione e di miglioramento, suddivisi tra le varie

tipologie forestali presenti. Inoltre, le Norme Tecniche integrano le prescrizioni forestali

contenute sia nella L.R. 31/08 che nel Regolamento Regionale n° 5/2007. Il P.I.F., come del

resto il PTC del Parco, una volta adottato dalla Comunità Montana e approvato da Regione

Lombardia, diventa parte del Piano Territoriale di Coordinamento Paesaggistico della

Provincia di Brescia, nonché strumento di pianificazione cogente nei confronti dei P.G.T.

comunali. La minuta del P.I.F. del Parco è già stata predisposta ed è stata convocata la seconda

conferenza V.A.S. Si conta di ottenere l’approvazione del P.I.F. per l’anno 2018.

10.3 I Piani di gestione dei Siti “Natura 2000” Vale la pena ricordare che all'interno del Parco dell'Adamello sono presenti sedici Siti Natura

2000, individuati ai sensi delle direttive europee “Uccelli” ed “Habitat”.

Queste aree corrispondono a zone del territorio europeo di particolare valore per la

conservazione della biodiversità. La gestione delle stesse - intesa come assicurazione del

mantenimento del buono stato di conservazione degli elementi naturali - è stata affidata negli

anni dallo Stato alle Regioni e da queste agli enti gestori delle Aree Protette - dove presenti.

La gestione di tali aree avviene sulla base di “Piani di Gestione” che devono essere redatti

tenendo in considerazione le specificità di ognuna di esse.

Nel corso del 2015 era stato predisposto a cura degli Uffici del Parco e adottato

dall’Assemblea della Comunità Montana il Piano di Gestione dei SIC IT 2070011 “Torbiera

La Goia”, SIC IT 2070001 e quello delle “Torbiere Del Tonale” (Delibera Assembleare n. 11

dell’11/05/2015).

A seguito di ciò, nel corso del 2016 con il Decreto Ministeriale 15 luglio 2016 “Designazione

di 37 zone speciali di conservazione (ZSC) della regione biogeografica alpina e di 101 ZSC

della regione biogeografica continentale insistenti nel territorio della Regione Lombardia, si

sensi dell'art.3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997,

n.357”, i quindici SIC (Siti di Importanza Comunitaria) gestiti dal Parco dell’Adamello sono

stati designati quali ZSC (Zone Speciali di conservazione). Il Parco è quindi ora ente gestore

dei seguenti Siti Natura 2000: 1. ZSC Torbiere del Tonale (IT2070001)

2. ZSC Monte Piccolo – Monte Colmo (IT2070002)

3. ZSC Val Rabbia e Val Gallinera (IT2070003)

4. ZSC Monte Marser – Corni di Bos (IT2070004)

5. ZSC Pizzo Badile – Alta Val Zumella (IT2070005)

6. ZSC Pascoli di Crocedomini – Alta Val Caffaro (IT2070006)

7. ZSC Vallone del Forcel Rosso (IT2070007)

8. ZSC Cresta Monte Colombé – Cima Barbignaga (IT2070008)

9. ZSC Versanti dell’Avio (IT2070009)

10. ZSC Piz Olda – Val Malga (IT2070010)

11. ZSC Torbiera La Goia (IT2070011)

12. ZSC Torbiere di Val Braone (IT2070012)

13. ZSC Ghiacciaio dell’Adamello (IT2070013)

14. ZSC Lago delle Pile (IT2070014)

15. ZSC Belvedere – Tri Plane (IT2070023)

16. ZPS Parco Naturale dell’Adamello (IT2070401).

11. LA QUINTA EDIZIONE DELLA FIERA DELLA SOSTENIBILITA’

NELLA NATURA ALPINA. La Comunità Montana di Valle Camonica - Parco dell’Adamello ha proseguito il percorso

iniziato nel 2012, organizzando in varie località della Valle Camonica la quinta edizione della

“Fiera della sostenibilità nella natura alpina” nel mese di giugno 2016.

Il 2016 è stato caratterizzato da due eventi in sintonia con la filosofia che ha sin’ora guidato le

edizioni della Fiera e che ci indicano nuovi percorsi da intraprendere: il primo consiste nella

pubblicazione dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”, un invito a tutti, a prendere

coscienza e conseguentemente a confrontarsi con i problemi del pianeta. “Nutrire la Terra” per

nutrire materialmente e spiritualmente i popoli che la abitano, umani, animali e vegetali, perché

“Possa la nostra epoca essere ricordata per il risveglio di una nuova riverenza di vita”

(“Laudato Sì” – Francesco CapitoloXI – Puntare su un altro stile di vita – versetto 207).

L’altro evento a cui si è data attenzione è l’accordo sul clima preso alla COP 21 di Parigi e gli

stimoli a questo seguiti. Per contenere gli effetti del riscaldamento globale del pianeta e del

corollario di guasti ambientali, tensioni sociali e probabilmente anche guerre che ne seguiranno

occorre imparare a mitigarne gli effetti ed adattarsi a quello che avverrà, preparandosi sin

d’ora. Nel corso del mese sono stati organizzati complessivamente 55 eventi, numero maggiore

rispetto all’edizioni precedenti. Se consideriamo poi che alcune iniziative come il ciclo di

Convegni “Conoscere la natura in Valle Camonica” e “Alpi e meditazione”, “Un Parco senza

Barriere” e il Workshop fotografico di Pixcube erano a loro volta composte da più incontri, il

numero totale di appuntamenti è cresciuto ulteriormente fino a raggiungere il numero totale di

64. Degna di nota la quantità di soggetti che hanno partecipato alla Fiera della Sostenibilità

2016 ospitando od organizzando in prima persona uno o più eventi contribuendo insieme alla

buona riuscita dell’intera manifestazione. Si possono contare circa una sessantina di soggetti

coinvolti. Di seguito una sintesi delle attività svolte e dei settori coinvolti

Settore convegni,incontri workshop (15 iniziative)

1. Workshop fotografici:

elementi di paesaggio: l’acqua, lungo il fiume Oglio

natura in armonia, il contrasto tra il naturale ed il coltivato al lago moro

roccia e movimento

la valle sostenibile. Paesaggi e visioni dal Passo Crocedomini -Bazena e

Corna Bianca

2. Archeomeeting 2016

3. Mab Unesco

4. Camminiamo cantando lungo il percorso della memoria

5. Albergo diffuso: difficoltà e successi di un nuovo modello di sviluppo

turistico

6. Lungo la valle insegnando ai contadini. L’esperienza della cattedra

ambulante di agricoltura

7. Fare nuove imprese giovanili in montagna. Lezione e visita alle aziende

agricole della Val Saviore

8. La capra bionda dell'Adamello. L’importanza della razza autoctona

nell’ambiente adamellino

9. Campo tres. L’educazione sentimentale di un parco

10. La buona scuola

11. Inaugurazione mostra: Giustizia e contratto sociale

12. Festival internazionale suoni pastorali. Il corno pastorale nella tradizione

europea

13. Grigna il torrente che non c'è

14. Plis dolomite camune. Presentazione progetto

15. Ciclo alpi e meditazione:

- l’ecologia integrale da San Francesco a papa Francesco

- la sacra alleanza per la tutela del creato tra fedi e religioni

- il mandala tibetano

- antichi riti in Val Saviore

Settore mostre ed esibizioni (9 iniziative)

16. Festa di apertura Baita Fontaneto

17. Cantando e narrando – Esibizione dei cori “Valle Camonica” e “La Pineta”

18. Camminiamo cantando lungo il percorso della memoria

19. Il solstizio d'Erbanno

20. La via di Parvati_rappresentazione teatrale

21. Festival internazionale dei suoni pastorali visita museo

22. Camminiamo e cantiamo con i pastori Cevo

23. Voci sotto le stelle

24. Gran concerto finale

Settore natura e ambiente (11 iniziative)

25. Rivivere Cerreto

26. Inaugurazione sentiero fluviale dell’Oglio: passeggiata guidata,

presentazione libro, proiezione film

27. Estate a Seradina e Bedolina

28. Lungo la Valle Camonica insegnando ai contadini

29. Visita guidata all'orto officinale (Hortus Simplicium)

30. Solstizio d'estate-Edolo

31. Visite guidate giardino botanico alpino “Vivione”

32. Camminare per conoscere la Valgrigna e il Barberino

33. Laboratori naturalistici

34. Inaugurazione impianto fitodepurazione

35. Ciclo di Conferenze “Conoscere la natura di Valle Camonica”

- il mondo dei pipistrelli

- le selvatiche gustose

- il clima di domani

- verso un atlante della biodiversità dell’alto bacino dell’Oglio

Settore escursioni (5 iniziative)

36. Alla scoperta dei blocchi di pietra del Passo Sellerino

37. La cultura contadina. Un itinerario nel territorio

38. Escursione bivacco Bassi in Val di Frà

39. Giornata CAI Valle Camonica Sebino Raduno Cai senior

40. Il primo raggio di sole del solstizio d'estate

Settore sport (9 iniziative)

41. 3° edizione Bike Tour dell’Oglio: Tonale – Sebino – Po;

42. Un parco senza barriere: l’arrampicata per tutti

43. Canoe sul fiume Oglio

44. 3° edizione _ Morolake Swim Challenge;

45. 1° edizione _ X bionic cup Altopiano del sole

46. Climbing delle Falesie

47. 2° Maratona de la al Camonega;

48. Scuola in pesca

49. Nordic walking

Settore cinema (2 iniziative)

50. Le vie del cielo e Valley Uprising

51. Il dono di Manu

Settore enogastronomia e cibo (4 iniziative)

52. La Pizza Camuna;

53. Resistenza Culinaria;

54. Cascinando

55. La spesa in cascina

A corredo degli eventi direttamente organizzati si è contribuito a promuovere all’interno della

Fiera le iniziative di Assorifugi, del Distretto Energetico Valle Camonica - Sebino Bresciano e

della Soprintendenza Archeologia della Lombardia.

Come si evince anche dal grafico sottostante il settore con il maggior numero di iniziative è

stato quello dei convegni in linea con quello denominato “natura e ambiente”. Entrambi

rappresentano appieno la matrice della Fiera della Sostenibilità.

Numero eventi per settore (percentuale)

Il numero totale di partecipanti monitorato è stato pari a circa 4800 persone.

Analizzando il numero dei partecipanti suddiviso in cinque macro categorie (fino a 15,

tra 16 a 50, tra 51 e 100, tra 101 e 500 e oltre 500) emerge che il trend più diffuso è

ancora una volta è il secondo (fino a 50) con circa il 50% del totale.

Se ci si concentra poi sul numero di partecipanti in relazione al settore di appartenenza

di ogni singolo evento, si evince che le manifestazioni sportive, seguite dalle attività

ludico-culturali sono le attività con il maggior numero di partecipanti.

Convegni; 26,3%

Sport ; 15,8%

Natura e ambiente; 22,8%

Enogastronomia 7,0%

Cinema; 3,5%

Mostre ed esizibizioni;

15,8%

Escursioni; 8,8%

Due eventi che si sono contraddistinti per il numeroso pubblico sono Il Mandala

Tibetano all’interno del ciclo “Alpi e meditazione” e il Solstizio d’Erbanno.

12. LA FITODEPURAZIONE NEI TERRITORI DEL PARCO

ADAMELLO La fitodepurazione è un naturale processo di depurazione che avviene nelle aree umide

naturali dove, ad opera di organismi animali e vegetali presenti nel suolo e nelle acque, si

attuano meccanismi di depurazione attraverso processi fisici, chimici e biologici (filtrazione,

assorbimento, assimilazione da parte degli organismi vegetali e degradazione batterica).

L’impiego dei sistemi naturali si basa, quindi, sulla capacità autodepurativa degli ambienti

umidi. Il refluo, già sottoposto ad un trattamento primario (vasche di decantazione o vasche

Imhoff), viene distribuito, mediante sistemi disperdenti all’interno dei bacini fitoassorbenti. Il

suolo, oltre a costituire il supporto alla vegetazione, svolge attivamente un’azione di

filtrazione meccanica e chimica. Esso rappresenta un complesso sistema di competizione

biologica nei confronti delle cariche batteriche presenti nei reflui; inoltre componenti quali le

argille hanno una grande capacità di assorbimento di alcuni composti quali il fosforo e l’azoto

ammoniacale.

Convegni; 16,7%

Sport ; 34,3% Natura e

ambiente; 11,0%

Enogastronomia8,4%

Cinema; 0,7%

Mostre ed esizibizioni;

22,1%

Escursioni; 6,8%

Fino a 15 partecipanti;

12,50%

DA 16 a 50 partecipanti;

47,92% DA 51 A 100 partecipanti;

12,50%

DA 101 A 500 partecipanti ;

18,75%

OLTRE 500 partecipanti ;

8,33%

A seguire, la microfauna del terreno degrada il carico organico presente nel refluo (processi

quali la rimozione del carbonio, nitrificazione dell’azoto ammoniacale, denitrificazione

dell’azoto nitrico) trasformandolo in nutrienti disponibili per le specie vegetali del sistema.

La vegetazione, attraverso l’apparato radicale, apporta ossigeno in profondità (permettendo

lo svolgersi dei processi degradativi ossidativi), assorbe nutrienti dal terreno, riducendone la

concentrazione nelle acque in uscita e attraverso i meccanismi di evapotraspirazione, riduce il

quantitativo totale delle acque che comunque vengono scaricate nell’ambiente esterno. Gli

inquinanti vengono quindi trasformati i n nutrienti ed infine in biomassa vegetale.

Nell’ambito delle diverse applicazioni e situazioni di impiego, i sistemi di fitodepurazione

possono essere realizzati come sistemi di affinamento a valle degli scarichi di depuratori

esistenti per affinare acque depurate che presentano ancora un residuo di carico inquinante,

oppure quale trattamento di depurazione vero e proprio nei quali i reflui vengono immessi e

depurati, successivamente ad una prima fase di decantazione che permette una separazione

della componente più grossolana (sedimentabile) e degli oli. Gli impianti di fitodepurazione

secondo le tipologie impiantistiche di cui si è appena accennato possono richiedere superfici

estese (da 2 a 5 m2/AE), a seconda del tipo di impiego (sistemi di affinamento oppure sistemi

di trattamento secondario) e anche delle condizioni stazionali (in zona di montagna rispetto

ad aree di pianura i rendimenti depurativi sono in genere inferiori dato il clima più rigido).

Laddove siano disponibili superfici piane ridotte, come avviene sovente nelle aree montane, le

diverse tipologie classiche di fitodepurazione risultano non sempre realizzabili. Tale fattore

limitante di spazio ha dunque portato a ricercare soluzioni alternative a quelle descritte.

In questi casi la cosi detta fito-pedo-depurazione si propone come valida alternativa

tecnologica alla fitodepurazione convenzionale, puntando ad un aumento dell’efficienza

depurativa del sistema di fitodepurazione, intesa come una minimizzazione degli spazi

necessari a parità di resa depurativa.

Essa si fonda sulla rivalutazione del ruolo del suolo nel processo depurativo: in un impianto di

biopedo-trattamento, sostanzialmente si sfruttano le potenzialità depurative del suolo,

sostituendo il medium inerte (ghiaie e sabbie), con un medium contenente minerali efficaci

nell’adsorbimento e/o nella precipitazione degli inquinanti. In questo tipo di impianti le piante

radicanti svolgono un ruolo fondamentale di mantenimento della capacità adsorbente e

degradante del suolo, asportando i composti bloccati sul complesso di scambio e facendo sì

che i comparti deputati all’adsorbimento non raggiungano la saturazione. Le piante inoltre

agiscono come una pompa biologica, convertendo l’energia solare in energia chimica e

portando O2 dalle foglie alle radici, permettendo la colonizzazione della rizosfera da parte dei

microrganismi. I substrati attualmente oggetto di studio e maggiormente impiegati nei sistemi

di bio- pedotrattamento riguardano le zeoliti. La zeolitite è una roccia piroclastica di origine

vulcanica, largamente utilizzata in applicazioni di scambio ionico per proprietà uniche, quali

assorbenti e setacci molecolari che consentono di ridurre fino alla metà la superficie specifica

richiesta rispetto ai sistemi di fitodepurazione convenzionali.

Alla Casa del Parco di Cevo nel corso del 2013 venne realizzato un simile impianto di bio-

pedo-fitodepurazione del complesso immobiliare, in quanto lo stesso era sprovvisto del

collegamento alla fognatura comunale, utilizzava due vasche Imhoff e quindi risultava di

difficile gestione in presenza di alto numero di utenti (specialmente in luglio e agosto).

Allo stesso modo nel corso del 2013 vennero effettuati lavori per la realizzazione

dell’impianto di bio-pedo-fitodepurazione del Rifugio Tonolini. L’opera, unica a tale quota

nelle Alpi (quasi 2.500 metri), potrebbe diventare un progetto guida per utilizzare la

medesima tecnologia su altri rifugi alpini, così da migliorare la qualità delle acque reflue

provenienti dagli stessi e conseguentemente l’impatto dell’azione antropica sull’ambiente

naturale.

Infine, nel corso del 2015 sono stati realizzati altri due impianti di bio-pedo-

fitodepurazione in altri due rifugi del Parco Adamello: Aviolo (1.928 mslm) e Prandini

(1.951 mslm). Inoltre, nell’ambito del progetto Cariplo di riqualificazione del corridoio ecologico del

fiume Oglio nel tratto Edolo – Breno, è stato realizzato, in collaborazione con il Comune di

Cedegolo, un impianto di fitodepurazione dei reflui dell’abitato di Grevo, a cui è seguita la

realizzazione verso valle di un ecosistema filtro con lo scopo di affinare ulteriormente le

acque reflue prima del loro scarico nel fiume Oglio.

Gli impianti sono stati monitorati nel corso degli anni. Questi i dati di sintesi.

Aviolo

Campione Data

campionamento NH4

+ - N NO3

- -N

PO43- - P

(TP) BOD COD

pozzetto A (entrata) 03/08/2015 136 0.4 9.05 251 424

uscita 1°linea fito 03/08/2015 99 0.359 7.1 213 412

pozzetto A (entrata) 18/09/2015 23.5 0.356 4.74 110 232

pozzetto E (uscita 2° linea

fito) 18/09/2015 26.6 0.275 3.96 137.5 226

Cevo

Campione Data

campionamento NH4

+ - N NO3

- -N

PO43- - P

(TP) BOD COD

imhoff 1 06/05/2015 64.1 0.21 115.0 5090 13400

ingresso 1° letto fito 06/05/2015 21.5 1.27 7.65 820 2500

ingresso 2° letto fito 06/05/2015 23.6 0.265 4.49 90.6 107.8

uscita fito 06/05/2015 2.82 0.149 2.84 2.24 38.4

uscita stagno 06/05/2015 0.543 0.253 0.827 2.58 18.36

ingresso 1° letto fito 21/08/2015 23.1 0.326 4.19 176 554

ingresso 2° letto fito 21/08/2015 8.89 0.067 2.44 2.7 23.5

uscita fito 21/08/2015 2.68 0.043 1.06 2.08 17

uscita stagno 21/08/2015 2.04 0.067 0.945 22.8 18.2

ingresso 1° letto fito 23/10/2015 21.4 0.353 2.13 335 668

ingresso 2° letto fito 23/10/2015 17.2 0.11 1.88 16.1 53.9

uscita fito 23/10/2015 3.73 0.008 0.746 2.74 16.7

uscita stagno 23/10/2015 0.55 0.16 0.44 10.9 18.9

Tonolini

Campione Data

campionamento NH4

+ - N NO3

- -N

PO43- - P

(TP) BOD COD

Tonolini sorgente 04/09/2014 0 0.166 0.009 0.09 1.4

Tonolini m.te 04/09/2014 16.401 0.903 16.39 3.41 653.4

Tonolini v.le 04/09/2014 1.197 0.336 4.09 15.84 298.2

Tonolini m.te 20/08/2015 26.4 0.211 6.84 155 336.5

Tonolini v.le 20/08/2015 2.05 0.164 0.85 84.12 264

Tonolini sorgente 09/09/2015 0 0.378 0 0.67 2.91

Tonolini m.te 09/09/2015 61.1 0.302 13.85 300.5 294

Tonolini v.le 09/09/2015 3.58 0.145 6.15 84.85 129

13. REALIZZAZIONE DI MATERIALE DIDATTICO E

PROMOZIONALE -

Uno degli elementi essenziali della strategia di informazione e comunicazione del Parco,

anche con finalità turistiche, è dato dalla disponibilità e continua implementazione del di

materiale informativo e divulgativo.

Il materiale promozionale prodotto viene distribuito alle Pro Loco della Valle Camonica, ai

Comuni, alle APT e Uffici Turismo ed ai commercianti che ne faranno richiesta. I prodotti

realizzati vengono inoltre distribuiti in occasione di fiere e manifestazioni sia a carattere locale

sia regionale e nazionale.

In particolare, nel 2016 è stato caratterizzato da un mega evento che ha portato alla ribalta

mondiale il territorio del Sebino: Floating Piers dell'artista Christo, In occasione della

celeberrima opera artistica temporanea che dal 18 giugno al 3 luglio 2016 ha collegato Monte

Isola con la terraferma, la Comunità Montana di Valle Camonica ha installato uno stand

promozionale dove le varie realtà territoriali, tra cui il Parco dell’Adamello, hanno potuto

esporre e distribuire il proprio materiale.

A seguito del successo riscontrato dall’iniziativa “Il miglior Orto Alpino” organizzata durante

la Fiera della Sostenibilità, è stato stampato un libretto divulgativo “La Compagnia dell’Orto

– Premio al miglior orto alpino della Valle Camonica 2016” che racconta fotograficamente

tutti i 47 orti partecipanti. Questo libretto, andato letteralmente a ruba, è stato presentato

durante la rassegna autunnale “Del bene e del bello” in occasione della serata di premiazione

avvenuta il 20 ottobre 2016 presso una gremita sala Blu di BoarioFiere (ex Palazzo congressi

di Darfo Boario Terme). Ne sono state stampate 500 copie.

Il Parco Adamello, come meglio approfondito nel punto “5.2 Finanziamenti straordinari da

Fondazione Cariplo e Regione Lombardia”, ha intrapreso la strada verso il riconoscimento

M.A.B. – Man and Biosphere Unesco. Per coinvolgere e rendere consapevole la popolazione

camuna di questo importante percorso, nel mese di ottobre 2016 sono state stampate le prime

500 copie del volumetto “Verso il riconoscimento della valle Camonica a Riserva della

Biosfera”. Seguirà una seconda ristampa (4.500 copie) nell’anno 2017 con gli aggiornamenti.

Oltre al materiale promozionale, nel 2016 il Parco dell’Adamello ha investito risorse ed

energie nell’ambito della divulgazione editoriale, presentando al pubblico nuovi volumi e

mostre divulgative.

13.1 “Die Adamello Gruppe” – “Il Gruppo dell’Adamello” Il Parco dell’Adamello in seno al connubio con il corpo docenti e gli studenti dell’IIS “Olivelli

– Putelli” di Darfo Boario Terme, ha dato un segno tangibile alla valorizzazione del patrimonio

naturalistico, storico e culturale del territorio camuno attraverso la prima traduzione in lingua

italiana del testo “Die Adamello Gruppo - Il Gruppo dell’Adamello”, di Karl Schulz. Si tratta

di un libro in lingua tedesca edito originariamente a Berlino nel 1893, la cui traduzione ha

implicato un lungo lavoro di ricerca e collaborazione tra studenti, docenti, esperti in materia

(Franca Avancini Pezzotti, Enzo Bona e Umberto Monopoli) ed il Parco dell’Adamello. Questa

opera arricchisce le pubblicazioni dell’Ente finalizzate alla valorizzazione e divulgazione delle

prime spedizioni ed esplorazioni Ottocentesche sul Gruppo dell’Adamello, ad opera di alpinisti

provenienti soprattutto dall’area Mitteleuropea e anglosassone, processo già iniziato nel 2014

con la stampa del volume “Julius Payer ed altre esplorazioni in Adamello nell’Ottocento. Una

antologia sulla storia delle prime esplorazioni nel Gruppo dell’Adamello”.

La tiratura del volume è di n° 500 copie.

13.2 Il Fiume Oglio, grande giardino dei camuni Il volume “Il Fiume Oglio, grande giardino dei camuni” è un testo redatto dal personale della

Comunità Montana di Valle Camonica e dai soggetti che hanno direttamente operato nel

complesso lavoro di miglioramento delle condizioni ecologiche, paesaggistiche ed idro

morfologiche del Fiume Oglio nel suo tratto intermedio Edolo – Breno.

Infatti da qualche anno il fiume Oglio, asse portante della Valle Camonica, è al centro delle

politiche d’intervento di riqualificazione e valorizzazione del territorio camuno sostenute grazie

al contributo di Fondazione Cariplo.

Il Parco Adamello si è impegnato in un percorso progettuale di valorizzazione in chiave

ecologica e fruitiva del corso del fiume Oglio, per arginare gli effetti che nei decenni scorsi

hanno portato il fiume a subire le conseguenze del processo d’industrializzazione e sviluppo

demografico. Questo sviluppo, se pur positivo per il benessere della società camuna, ha

minacciato l’equilibrio ecologico del fiume e declassato la sua funzione economica e sociale

per gli abitanti.

La pubblicazione racconta parte degli interventi che sono stati messi in atto per contrastare il

degrado del Fiume Oglio e riportarlo ad essere un luogo famigliare e accessibile per chi abita la

Valle e per chi desidera conoscerla. La tiratura del volume è di n° 500 copie.

13.3 Piume, bacche, petali e pastelli Il Parco Adamello al fine di incentivare l’espressione e la rappresentazione in chiave artistica

delle tematiche ambientali ha acquistato di 40 copie della pubblicazione “Piume bacche petali e

pastelli”. Si tratta di un libro costituito da oltre 115 disegni a colori realizzati dall’abile

disegnatore Stefano Torriani con la tecnica delle matite colorate. I mirabili disegni sono

corredati da un testo di approfondimento delle specie rappresentate elaborato dalla scrittrice

Nadia Bellini.

13.4 Al suono del corno A seguito del “Festival dei Suoni pastorali” organizzato nell’ambito della Fiera della

Sostenibilità nella Natura Alpina 2016, il Parco Adamello ha completato l’approfondimento di

tale tematica acquistando n°50 copie del volume “Al suono del corno”. Giovanni Mocchi,

autore del libro, analizza il ruolo centrale del corno nella storia della musica e della

comunicazione umana. Si tratta di un lungo percorso che dura dalla preistoria fino ai giorni

nostri: ancora oggi, infatti, nelle nostre baite di montagna il corno viene conservato come

cimelio. In alcune comunità lo si recupera una volta all’anno per celebrare una festa o in

occasioni di riti di antichissima origine, sopravvissuti in alcuni contesti e altrove quasi

totalmente dimenticati.

13.5 Le mostre divulgative Oltre al materiale cartaceo (libri e brochure), il Parco Adamello nel 2016 ha presentato tre

nuove mostre divulgative ora disponibili per tutte le Amministrazioni

Comunali/Associazioni/Istituti del territorio che desiderassero esporle temporaneamente.

Le mostre sono state stampate su pannelli in forex di dimensione 70 cm x 100 cm.

“Scatti d’Autore nel Parco Adamello”: esposizione fotografica dedicata alle bellezze

della Valle Camonica (temi: Fiume Oglio, PLIS Lago Moro, incisioni rupestri e

fioriture), composta dalle migliori immagini scattate con i fotografi Pixcube durante il

workshop fotografico svoltosi nel mese di giugno 2016 nell'ambito della Fiera della

Sostenibilità nella Natura Alpina. La mostra è composta da 16 pannelli fotografici;

“La Valle Camonica nella cartografia pre-novecentesca”: una mostra composta da

riproduzioni di antiche carte del territorio della Valle Camonica, che consente di

scoprire come la morfologia valligiana sia stata interpretata nel corso dei secoli scorsi.

E’ stata realizzata grazie al contributo di Enzo Bona, Umberto Monopoli e Simone

Signaroli. La mostra è composta da 15 pannelli fotografici;

“Miglior Orto Alpino di Valle Camonica”: una mostra che racconta attraverso parole e

immagini la passione per l’orticoltura delle genti camune. La mostra fotografica è

dedicata alla prima edizione del premio al miglior orto alpino di Valle Camonica (anno

2015) organizzato dal Parco dell’Adamello. La mostra è composta da 15 pannelli

fotografici.

14. IL SERVIZIO DI VIGILANZA ECOLOGICA IN VALLE

CAMONICA – G.E.V. Il Servizio G.E.V. è organizzato su tre sedi: la principale a Breno, che viene aperta un giorno

alla settimana ogni mercoledì sera e le sedi di Edolo e Darfo Boario Terme che servono altre

zone della Valle e che per il momento non hanno ancora un calendario di apertura così

regolare.

Attualmente il servizio vede la presenza di un Responsabile del Servizio che coincide con il

Direttore del Parco dell’Adamello.

Nel corso del 2011 con atto determinativo del Direttore del Parco Adamello – Responsabile del

Servizio GEV della Comunità montana di Valle Camonica (Det. n°59/Parco del 29 giugno

2011) è stato nominato un Vice Responsabile di Servizio GEV nella persona del dr.

Giambattista Sangalli, dipendente della Comunità montana di Valle Camonica e Responsabile

del Settore Foreste e Bonifica Montana.

Inoltre, il territorio amministrativo della CM di Valle Camonica è stato suddiviso in tre aree

omogenee (nord, centro e sud) affidate a tre GEV capi area (rispettivamente Pogna Domenico,

Mauro Speziari e Nino Ducoli). Con lo stesso provvedimento ai quattro soggetti sono state

delegate le attività previste dalla L.R. 14/2008, tra cui la predisposizione degli ordini di

servizio e quindi la responsabilità di tradurre in termini operativi le linee di indirizzo

programmatiche definite dal Responsabile di Servizio e di seguito brevemente delineate.

Ai sensi dell’art. 4 comma 2 della L.R. 9/2005, gli Ordini di Servizio vengono predisposti dal

Direttore del Parco dell’Adamello, dal Vice Responsabile di Servizio GEV e dai tre GEV capi

area. Le persone competenti a redigere gli ordini di servizio indicano le zone dove questo deve

essere espletato, nonché le modalità e la durata e contemperando la disponibilità delle guardie

con le esigenze del servizio.

La sorveglianza è uno degli ambiti prioritari di attività delle GEV.

Perché questa attività sia più efficace è necessario che sia sempre meglio organizzata e basata

sulla conoscenza delle leggi di competenza. Per questo la formazione è fondamentale.

Un altro fattore cruciale è la localizzazione dei Servizi: è necessario concentrare la

sorveglianza nelle aree dove maggiore è la frequentazione antropica e più necessaria è la

disponibilità di informazioni e solo quando strettamente necessario, la repressione di

comportamenti scorretti.

A seguito di ciascun Ordine di servizio per sorveglianza si deve comunque, anche nel caso non

siano stati redatti verbali, consegnare al Responsabile di Zona o al Direttore del Parco

Adamello specifici (brevi) rapporti sull’attività svolta e su quanto rilevato.

Le tematiche afferenti alla sorveglianza riguardano in particolare: corretta fruizione del

territorio (per es. osservanza dei divieti di parcheggio, campeggio, transito, divieto abbandono

dei rifiuti), raccolta di funghi epigei, raccolta di minerali.

Nel corso del 2016 è proseguita l’attività di monitoraggio e controllo iniziata nel 2012 con i

Consorzi Forestali sull’effettivo rispetto delle limitazioni vigenti nel Parco dell'Adamello

rispetto al transito con mezzi motorizzati, collaborando anche con le amministrazioni

comunali interessate a questa attività di sorveglianza sul proprio territorio. Occorre segnalare il

notevole aumento della presenza di mezzi motorizzati in violazione alle norme di tutela

ambientale nel demanio fluviale, in aree protette, su sentieri, mulattiere, boschi e praterie alpine

sino a quote di alta montagna (2700 m slm).

Raccolta funghi. Si è operato in accordo con i Consorzi Forestali e con gli altri organi di

vigilanza territoriali per verificare il rispetto del regolamento comprensoriale dell’ente per la

raccolta di funghi epigei.

L’educazione ambientale. Le GEV sono impegnate soprattutto nel supportare le attività delle

sedi decentrate del Parco dell'Adamello di Vezza d’Oglio, Paspardo e Cevo, mettendosi a

disposizione periodicamente per l’organizzazione ed il supporto operativo ad alcune attività

dalle stesse organizzate.

Inoltre, importante è l’attività di informazione e di educazione ambientale svolta presso il PLIS

del Lago Moro e presso l’Osservatorio faunistico del Lago Aviolo che ha riscosso nel corso

degli anni un notevole successo e apprezzamento presso gli escursionisti, anche per la

possibilità che veniva offerta dell’osservazione diretta della fauna (camosci, marmotte, aquila,

ecc.) mantenendo aperta e in funzione una struttura realizzata tempo fa dal Parco.

Attività promozionali. Le GEV possono garantire una presenza del Parco e della Comunità

Montana in manifestazioni e fiere a carattere regionale. Anche nel 2016 il Parco ha selezionato

le manifestazioni a cui ha ritenuto opportuno partecipare, in relazione alle disponibilità di

risorse umane e finanziarie ed all’interesse intrinseco della manifestazione.

Nel 2016 è stata data assistenza a manifestazioni che hanno richiesto un significativo impegno

come la “Fiera della sostenibilità nella natura alpina” svoltasi nel mese di giugno,

nell’ambito della quale si è svolta la seconda edizione del “Bike Tour dell'Oglio” con

partenza dal Passo del Tonale ed arrivo a San Matteo delle Chiaviche di Viadana. Impegno

analogo è stato richiesto anche per la quinta edizione della Fiera della Sostenibilità della Natura

Alpina che si è tenuta in varie località della Valle Camonica durante l’intero mese di giugno

2016.

Nel giugno – luglio 2016 è stata data assistenza nell'ambito dell'evento “The Floating Piers”

dell'artista Christo sul lago d' Iseo.

Nell'ambito della fiera “Festa delle mele” a Piancogno le GEV hanno organizzato una mostra-

esposizione sui funghi con attività di informazione alla popolazione ed alle scuole effettuata

anche con il coinvolgimento di un micologo.

Infine, nel Parco sono presenti numerose aree attrezzate, distribuite su tutto il territorio e

sottoposte regolarmente a manutenzione da parte dell’ente gestore. Molte di queste, a causa

dell’ubicazione in luoghi isolati e difficilmente raggiungibili con i mezzi di trasporto, sono

tenute sotto controllo dalle GEV. In genere, nel periodo estivo si svolgono almeno due visite

per ogni area attrezzata del Parco dell'Adamello, da eseguirsi in momenti diversi della stagione.

Ciò per consentire di raccogliere immagini e dati sulla frequentazione e sullo stato di

manutenzione delle stesse.

14.1 Attività di indagine e monitoraggio ambientale Progetto anfibi. Si è data continuità alla collaborazione già in essere con le GEV della Val

Cavallina per le attività di salvataggio anfibi. Inoltre, dal 2013 sono monitorati nuovi siti di

interesse per la presenza di Bufo bufo (Rospo comune) nei Comuni di Capo di Ponte – Ono S.

Pietro ed in alcune zone umide presenti nel comune di Borno.

Progetto Chirotteri. Nel 2015 è iniziata un'attività di monitoraggio dei Chirotteri grazie

all'acquisto di apposito Bat Detector e ad una serie di iniziative didattiche che ne sono

conseguite. L'attività, proseguita nel 2016, ha consentito di identificare nuove specie di

chirotteri mai segnalate in Valcamonica e di confermare presenze già note. Il supporto

scientifico dell'attività è stato garantito dall'Università dell'Insubria. E' stata prodotta una

notevole mole di documentazione rappresentata da tracciati audiometrici e rilievi GPS. Nel

2016 sono stati completati i rilievi in tutti i Comuni dell'ambito territoriale della Comunità

Montana della Vallecamonica oltre al comune di Pisogne. I risultati dell’indagine verranno

pubblicati nel 2017 nell’ambito del volume dedicato agli invertebrati nell’Atlante della

Biodiversità dell’Alto bacino dell’Oglio.

Censimenti faunistici. Nel corso del 2016 si è continuato a dare supporto al Parco Nazionale

dello Stelvio nei programmi di censimento di aquila e gipeto. È continuata l’attività di

monitoraggio della presenza dello stambecco nel Parco regionale dell’Adamello, attività

iniziata nel 2013 dopo specifico corso di formazione.

Nel 2013 è iniziata la collaborazione delle GEV con l’Università della Montagna di Edolo –

Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano nell’ambito del progetto “Studio delle

comunità di insetti impollinatori della flora ipsofila all’interno del Parco dell’Adamello”.

Atlante della biodiversità. Le GEV nel 2016 hanno partecipato attivamente al progetto

“Atlante della biodiversità dell'alto bacino del Fiume Oglio” con contributi di segnalazioni

sulla presenza di specie (chirotteri, avifauna, ecc) e contributi fotografici, attività che

proseguirà nel 2017 soprattutto per quanto riguarda i funghi (dopo specifico corso di

formazione effettuato nel 2016).

14.2 Formazione ed Informazione. L’attività di formazione delle GEV è ritenuta fondamentale dall’Ente per poterne sostenere

l’attività nei settori della conoscenza delle leggi, sulle conoscenze ambientali e territoriali, sulle

attività del Parco. Nel 2016 è stata offerta una importante attività di formazione, sia con corsi

organizzati internamente che con la partecipazione ad eventi esterni.

15. DATI FINANZIARI RELATIVI ALLA GESTIONE DEL PARCO

ADAMELLO DALLA SUA ISTITUZIONE (1983) A TUTTO IL 2016

Come noto agli estensori e verosimilmente solo in parte ai lettori della presente relazione, i

Parchi della Regione Lombardia sono gestiti, nella quasi totalità, in forma di Ente

regionale, con la partecipazione e il versamento di quote annuali da parte di Province e

Comuni e con l’assegnazione di fondi da parte di Regione Lombardia ai sensi della L.R.

86/83. Esistono quindi sul territorio regionale degli specifici Enti Parco, appunto.

Nelle zone montane, in particolare per il Parco dell’Adamello, il Parco Alto Garda Bresciano

ed il Parco delle Grigne, oltre che in altri specifici casi (Parco agricolo sud Milano alla

Provincia e Parco delle Querce al Comune di Seveso), le Leggi Regionali istitutive hanno

affidato la gestione dei Parchi Regionali/Naturali ad un Ente già esistente, nei tre casi indicati,

alle Comunità Montane. Quindi, non esiste un Ente, soggetto giuridico di diritto pubblico

o privato “Parco Adamello” mentre ci troviamo al cospetto della Comunità Montana di

Valle Camonica che, con i propri Regolamenti, i propri Organi e i propri Uffici, svolge sul

territorio del Parco le funzioni e i compiti previsti dalle normative per le aree protette

regionali e/o naturali.

Per tale motivo non può correttamente parlarsi di un vero e autonomo “Bilancio del Parco

dell’Adamello”, essendo le entrate e le spese afferenti alla “Gestione di Parco” incluse nel

bilancio complessivo della Comunità Montana.

Regione Lombardia, oltre ai contributi di parte capitale da destinare ad investimenti sul

territorio del Parco, assegna annualmente alla Comunità Montana specifiche risorse di parte

corrente per le spese derivanti dalla funzione di Ente gestore di Parco. La Comunità Montana

mantiene peraltro ampia autonomia organizzativa, svolgendo il compito di gestore di Parco

attraverso i propri Organi e i propri Uffici.

Risulterebbe, pertanto, esercizio improprio e con risultati approssimativi ricostruire

bilanci/consuntivi del Parco traendoli dai dati contabili dell’ente gestore (Comunità Montana)

non esistendo, si ripete, un Ente autonomo, con propri Organi Politici, con proprio personale

dipendente, con propri Uffici e quindi con un proprio bilancio autonomo.

La Comunità Montana, peraltro, ha assegnato ad un proprio Servizio lo svolgimento di attività

e compiti tipici di Parco, ma può dirsi che la quasi totalità degli Uffici dell’Ente svolgano,

con maggiore o minore impegno di tempo e risorse umane e per la propria parte, alcuni dei

compiti assegnati dalle leggi all’Ente gestore di Parco.

Quindi, in questa sede si evidenziano, in schematica elencazione, le entrate del bilancio

dell’ente Comunità Montana di Valle Camonica afferenti alla gestione di Parco, dalla

istituzione del Parco ad oggi. Va da sé che tali entrate sono state destinate a spese gestionali

e di funzionamento, ad attività e iniziative varie sul territorio e ad investimenti, sull’esempio

che la presente relazione espone per l’anno 2015.

ANNO CORRENTE CAPITALE TOTALE ANNUO NORMATIVA O ENTE EROGANTE

1983 56.810,26 56.810,26 L.R. 86/83

1984 82.633,10 129.114,22 211.747,33 L.R. 86/83

1985 227.241,04 227.241,04 L.R. 86/83

1986 157.519,35 175.595,35 333.114,70 L.R. 86/83

1987 216.911,90 103.291,38 320.203,28 L.R. 86/83

1988 0,00 0,00 0,00

1989 462.228,92 440.537,73 902.766,66 L.R. 86/83

1990 165.266,21 216.911,90 382.178,11 L.R. 86/83

1991 163.200,38 309.874,14 473.074,52 L.R. 86/83

1992 176.111,80 123.949,66 300.061,46 L.R. 86/83

1993 191.089,05 129.114,22 320.203,28 L.R. 86/83

1994 284.051,29 413.165,52 697.216,81 L.R. 86/83

1995

361.519,83 212.780,24 1.240.529,47

L.R. 86/83

666.229,40 L. 394/91

1996 308.324,77 227.241,04 535.565,80 L.R. 86/83

1997

290.765,23 275.271,53 2.890.092,81

L.R. 86/83

2.324.056,05 L. 102/90

1998

263.909,48 242.734,74 711.119,74

L.R. 86/83

123.949,66 L. 549/95

80.525,87 L. 394/91

1999

370.816,05 157.519,35

915.678,08

L.R. 86/83

289.215,86 Leader II

98.126,81

L.R. 10/98

2000

361.519,83 12.911,42 482.887,20

L.R. 86/83

108.455,95 Provincia

2001

346.026,12 0,00 706.846,42

L.R. 86/83 e DPCM 12/10/00

25.123,32 Provincia

335.696,98 L.R. 13/2001

2002

496.450,00 525.000,00

3.824.996,91

L.R. 86/83 e DPCM 12/10/00

1.497.470,91 AdPQ Aree Protette

653.038,00 Provincia

190.000,00 Fondazione Cariplo

449.788,00 Obiettivo 2

13.250,00 INRM

2003

402.750,00 340.000,00

2.454.254,40

L.R. 86/83 e DPCM 12/10/00

113.500,00 L. 549/95

1.000.000,00 AdPQ Aree Protette

20.000,00 Provincia

528.004,40 Obiettivo 2

50.000,00 Fondazione Cariplo

2004

408.300,00 478.750,00 1.040.750,00

L.R. 86/83

70.700,00 Provincia

83.000,00 L.R. 10/98

2005

429.300,00 165.000,00 1.915.504,23

L.R. 86/83 e DPCM 12/10/00

273.833,23 Obiettivo 2

1.047.371,00 Misure compensative elettrodotto

2006

347.190,00

238.932,00

2.462.284,20

L.R. 86/83 + GEV

180.000,00 Provincia

355.000,00 Fondazione Cariplo

280.218,04 Obiettivo 2

1.060.944,16 Misure compensative demanio sciabile

2007

471.640,00 313.000,00 874.640,00

L.R. 86/83 + GEV

90.000,00 Provincia

2008

599.786,00 162.000,00 766.786,00

L.R. 86/83 + GEV

5.000,00 Provincia

2009

664.139,00 263.350,00 1.160.489,00

L.R. 86/83 + GEV

90.000,00 Fondazione Cariplo

143.000,00 P.O.R.

700.441,80 13.504,00 L.R. 86/83 + GEV

2010 60.000,00 839.945,80 Edison

66.000,00 Regione Bando Ostelli

2011

772.319,50 321.188,00 1.150.374,10

L.R. 86/83 + GEV

56.866,60 Comune di Ponte di Legno

2012

742.043,36

1.106.548,53

L.R. 86/83 + GEV

6.000,00 Provincia

285.000,00 Fondazione Cariplo

3.786,17 Federparchi-Ministero

69.719,00 Regione - GAL PSR

2013 756.698,07 230.000,00

996.698,07 L.R. 86/83 + GEV + cinghiali

10.000,00 Provincia

2014

735.738,91 290.055,32

1.695.105,71

L.R. 86/83 + GEV

17.000,00 Provincia

450.000,00 Regione Progetto Parchi Expo

3.900,00 Regione - Leva Civica

198.411,48 Regione - Bando Ostelli

2015

791.610,38 243.000,00

2.039.610,38

L.R. 86/83 + GEV

5.000,00 Provincia di di Brescia

1.000.000,00 Fondazione Cariplo emblematici + Regione (su bilancio CM 2016)

2016

671.195,00 0,00

693.857,70

L.R. 86/83

811,70 Youth at the top + Bioblitz

12.750,00 Regione: contibuto gestione CRAS

9.101,00 Fondazione Cariplo - Progetto Brezza

Vari anni 64.792,00 64.792,00 Contributi Regionali Funzioni paesaggistiche

Vari anni 564.425,93 564.425,93 Sanzioni amministrative

Vari anni 96.345,47 96.345,47 Misure compensative varie

Vari anni 26.358,21 26.358,21 Commercializzazione pubblicazioni e gadget

TOTALI

13.506.827,79 21.292.311,22 34.799.139,01

34.799.139,01

Note alla tabella: - dal 01/01/2010 il contributo per funzioni paesaggistiche comprende la quota per le funzioni proprie della CM

- SANZIONI: dal 1983 al 2002 indicato dato approssimativo forfettario € 10.000 per anno; dal 2004 indicato dato registro sanzioni e, dal 2012 dato tabella Servizio Bonifica; il dato comprende sia le sanzioni introitate in conto corrente sia le sanzioni introitate in conto capitale

- Commercializzazione pubblicazioni e gadget: attività iniziata nel 2004

- non sono indicate in tabella le entrate per "affitti" (Casa Parco Vezza d'Oglio - Casa Parco Cevo)

- non sono state indicate le entrate provenienti da Consorzio BIM