REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª:...

49

Transcript of REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª:...

Page 1: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

Page 2: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

����������������������� ���������

��� ����� ����� ������ ����� �������� ���� ����� �� ����� �������� ����� ����� ����������� ��� �� ���������

���������������������������������������������������������������������� ������������������ �����

����������������������������������������������������� �����!����"�������������������������������

������������������#�������#����

�� ��$�� ����� ����� ��������� ��� ����� �������� ��� %����� ��������� �&� ������ ����� ��'� #��

����������������������� ������������������������������������������������������������

��

!�������������$��������

� � � � � � � � �������������� ���

Page 3: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

REGIONE DEL VENETO

Provincia di Vicenza

Comune di Monte di Malo

Relazione geologica con elementi di geotecnica e studio di risposta sismica locale e

misura della frequenza di vibrazione strutturale a corredo del progetto per la verifica

sismica di due edifici, in via Europa, in comune di Monte di Malo, provincia di Vicenza.

RELAZIONE GEOLOGICA con ELEMENTI di GEOTECNICA

(D.M. 14/gennaio/2008)

Geol. Mario Capeti

Committente: Ing. Lorenzo Righele

Data: 06 settembre 2016

Page 4: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

1. PREMESSE

Su incarico del Ing. Lorenzo Righele e per conto dello Stesso è stata redatta la

presente relazione geologica con elementi di geotecnica e studio di risposta sismica locale

e misura della frequenza di vibrazione strutturale a corredo del progetto per la verifica

sismica di due edifici, in via Europa, in comune di Monte di Malo, provincia di Vicenza.

(Fig. 1 Estratto da IGM).

Dal punto di vista generale, la presente relazione geologica con elementi di

geotecnica si propone di valutare le possibili interazioni tra le azioni di progetto e

l�ambiente geologico, ed in particolare di:

Verificare la situazione geologica, geomorfologica e idrogeologica generale dell�area.

Analizzare le problematiche geologico-tecniche del sito in esame;

Ricostruire l�assetto stratigrafico del sottosuolo;

Determinare le caratteristiche meccaniche del terreno di fondazione;

Riconoscere le proprietà del sistema idrogeologico locale;

Fig. 1

Page 5: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

Verificare la compatibilità e sostenibilità degli interventi di progetto in

relazione alla dinamica delle componenti del territorio di cui ai punti

precedenti;

Fornire al Progettista i parametri tecnici necessari per la corretta scelta e

dimensionamento delle strutture fondazionali.

Dal punto di vista generale, la vigente normativa in materia di geologia, geotecnica e

risposta sismica locale è regolata dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture 14

gennaio 2008 (supplemento ordinario n. 30 Gazzetta ufficiale n. 29 del 4 febbraio 2007)

recante "Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni".

Più specificatamente, è stata approvata la legge di conversione del decreto-legge 31

dicembre 2007, n°248 (Decreto Milleproroghe) che all�articolo 20 prevede un periodo

transitorio per le norme tecniche per le costruzioni. Il testo dell�articolo 20 è stato

formulato in sette commi e in particolare:

il comma 1 definisce che il periodo transitorio in cui è possibile continuare ad

utilizzare i decreti ministeriali del 1996 viene traslato al 30 giugno 2009. Con

la nuova formulazione, sino al 30 giugno 2009 potranno essere utilizzate sia

le nuove norme tecniche di cui al D.M. 14 gennaio 2008 sia le precedenti

approvate con D.M. 14 settembre 2005, sia le norme di cui al D.M. del 9

gennaio 1996, al D.M. 16 gennaio 1996, al D.M.16 gennaio 1996

(costruzioni in zone sismiche), al D.M. 11 marzo 1988 (terreni, rocce e

stabilità dei pendii);

il comma 4 precisa che le indicazioni di cui ai punti precedenti (in particolare

comma 1) non operano per le verifiche tecniche e le nuove

progettazioni degli interventi relativi agli edifici di interesse

strategico e alle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi

sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, nonché

relativi agli edifici ed alle opere infrastrutturali che possono assumere

rilevanza in relazione alle conseguenze di un loro eventuale collasso.

Dal punto di vista operativo, l�impostazione metodologica adottata per il presente

studio è stata articolata come di seguito esposto:

acquisizione ed esame critico degli elaborati progettuali preliminari;

rilievo geomorfologico, geologico ed idrogeologico speditivo dell�area;

indagine geognostica �in situ�;

Page 6: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

elaborazione e interpretazione dei dati sperimentali;

sintesi e prescrizioni per le opere di progetto.

Le ipotesi e le valutazioni tecniche formulate nel presente elaborato devono essere

intese come inquadramento preliminare per il dimensionamento e la valutazione della

fattibilità delle opere di progetto. Per la stesura della presente relazione tecnica, oltre a

riferimenti di archivio e bibliografici, sono stati utilizzati i dati sperimentali e le

osservazioni derivanti dai rilevamenti e dalle prove �in situ� effettuati nel mese di agosto

2016.

Page 7: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

2. INQUADRAMENTO GENERALE DELL�AREA

2.1 Ubicazione e caratteri geomorfologici principali

La zona di indagine è ubicata in via Europai, in comune di Monte di Malo, in una area

montuosa posta a circa 25 km a Nord Ovest di Vicenza. Il territorio si presenta

antropizzato troviamo infatti, oltre al comune di Monte di Malo e Malo, molte contrade,

Gentilata, Castello Marola, per citarne alcune.

La Fig. 2, estratto di ortofoto a colori riportata a seguire, illustra i dintorni dell�area

oggetto di studio.

Fig. 2

Page 8: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

(Fig. 3 Corografia estratto da C.T.R.).

Dal punto di vista morfologico, il territorio si inserisce in una zona montuosa e la

quota media del terreno risulta essere di circa e 350 metri s.l.m.

2.2 Stratigrafia ed idrogeologia generale

Dal punto geologico, l�area in esame è caratterizzata dalla presenza di terreni età

terziaria e quaternaria di età comprese tra i 22Ma e l�attuale, dal punto di vista

petrografico litotipi rilevati sono di natura sedimentaria terrigena, organogena e di natura

magmatico-effusiva di tipo basico.

Con l�inizio del Terziario la distribuzione delle facies, della zona dei Lessini Orientali è

fortemente condizionata da eventi tettonici a carattere distensivo legati all�Orogenesi

Alpina (fase Eoalpina), tale zona fu sede di un� intensa attività vulcanica.

Il Vulcanismo Veneto presenta caratteristiche riferibili a una situazione di rift

intracontinentale (De Vecchi et al., 1976). L�attività vulcanica Paleocenica-Eocenica, era

limitata ad occidente dalla presenza di una soglia di origine tettonica, coincidente con la

ben nota Faglia di Castelvero, ad oriente al posizione della controvoglia è ancor�oggi

Fig. 3

Page 9: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

dibattuta. La zona di Cornedo ricade in pieno nella struttura sopraccitata e le estese

colate basaltiche e tufitiche ivi presenti sono riferibili all� Eocene inferiore-medio.

Anche la sedimentazione, in questo periodo fu fortemente controllata dalla tettonica

distensiva definita da faglie normali ad alto angolo. All�interno di questa struttura di rift

intracontinentale definita �semigraben dell� Alpone � Agno� (Barbieri et al., 1991) sono

stati riconosciuti 7 cicli distinti di attività vulcanica, generalmente di breve durata,

alternati a periodi di sedimentazione carbonatica rappresentata dai Calcari Nummulitici.

Le vulcaniti, come è stato detto, si depositarono in un ambiente subacqueo non

molto profondo e solo nelle ultime fasi dell�attività vulcanica (Eocene medio), la

subsidenza delle strutture tettoniche non riuscì a controbilanciare l�apporto di materiale

igneo con conseguente emersione della dorsale e sviluppo di magmatismo di ambiente

subaereo. Questa parte orientale dei Monti Lessini può essere assimilata ad un esteso

tavolato debolmente inclinato verso SE, che rappresenta una struttura omoclinale

immergente sotto la coltre alluvionale dell�Alta Pianura Padana. Numerose dislocazioni

tettoniche, interferendo tra loro in più fasi diacrone, hanno notevolmente influenzato

l�assetto idrografico e morfologico del territorio anche in tempi molto recenti. (Pellegrini,

1988). L�assetto geologico strutturale è caratterizzato dalla presenza di una faglia

principale a carattere distensivo, che separa i Lessini Orientali da quelli Occidentali,

denominata �Linea di Castelvero�. Questo lineamento tettonico di età terziaria si attivò

alla fine del Paleocene in concomitanza con l�inizio del vulcanismo (Barbieri, 1972; De

Zanche e Conterno, 1972). In prossimità del limite Est dei rilievi, in corrispondenza

dell'area in studio, si colloca invece l�importante linea Schio-Vicenza, che con andamento

NW-SE ha abbassato tutto il settore orientale, attualmente sepolto sotto il materasso

alluvionale, determinando una brusca terminazione dei rilievi verso oriente.

La successione stratigrafica, presente nei rilievi attorno alla zona di interesse, è

costituita dalle formazioni sedimentarie calcaree organogene e dalle vulcaniti basaltiche

terziarie, parzialmente mascherate a ridosso dei rilievi dai depositi quaternari, con

spessori talvolta metrici. Qui a seguire estratto della Carta geologica.

Secondo la legenda della carta, l�area in esame appare caratterizzata da �Depositi

eluviali, colluviali, detritici, di frana - Quaternario�, in prossimità dei rilievi costituiti da

formazioni sedimentarie (marne, calcari e calcareniti) e litotipi vulcanici (basalti,

ialoclastiti, tufi e brecce d�esplosione). Per quanto concerne l�idrografia troviamo svariati

corsi che con andamento N-S diventano affluenti di destra del torrente Agno. La zona di

passaggio dal �sistema freatico indifferenziato� a quello multifalde è rappresentato da

una porzione di territorio denominata �fascia delle risorgive�, in cui la falda si avvicina

gradualmente alla superficie fino ad emergere, formando le tipiche sorgenti di pianura

dette risorgive (o fontanili).

Page 10: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

Per acquisire conoscenze utili sulla situazione idrogeologica locale, si è fatto ricorso alla

letteratura specializzata: �Il bilancio idrogeologico degli acquiferi nella pianura a nord di

Vicenza� (AIM, 1982) �Carta idrogeologica dell�Alta Pianura Veneta, A. Dal Prà 1983�. e

dalla recente pubblicazione Bacino del Bacchiglione: Studi e ricerche ideologiche

finalizzati alla messa a punto di modelli matematici per la tutela e la gestione delle

risorse idriche� (A. Rinaldo, L. Altissimo, M. Marani, M. Putti, A. Sottani, G. Passadore,M.

Sartori, M. Monego, M. Donato; 2004-2005). Relativamente all�idrografia di superficie

troviamo, con direzione N-S, il T. Agno, ad E del lotto oggetto di indagine. A seguire

un�estratto dalla carta geologica dell�area oggetto di indagine.

Page 11: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

3. RILEVAMENTI E PROVE �IN SITU�

3.1 Premesse

Al fine di ottenere la caratterizzazione del sottosuolo, sono state eseguite alcune

indagini geognostiche �in situ�. Vista la situazione geologica e morfologica locale,

evidenziata dal rilievo preliminare di campagna le prove sperimentali sono state condotte

principalmente per riconoscere la natura parametrizzare il sottosuolo e verificare la

condizione globale dell�area.

A tal fine è stata eseguita un�indagine sperimentale �in situ�, che ha richiesto

l�esecuzione di:

n°2 prove penetrometriche dinamiche medie (D.P.M.);

n°1 prospezione sismica con tecnica passiva Re.Mi. (Refraction Microtremor)

sviluppata in un array lineare con n°16 geofoni a 4,5 Hz ad asse verticale

per la ricostruzione sismo-stratigrafica dei terreni e assegnazione della

categoria di sottosuolo di fondazione tramite la stima della velocità di

propagazione delle onde S (metodo semplificato);

n°1 registrazione di rumore sismico ambientale a stazione singola con

elaborazione H.V.S.R. (Horizontal to Vertical Spectral Ratio) per individuare le

frequenze di risonanza del terreno e per ricostruire puntualmente l�assetto

sismo - stratigrafico locale fino all�ultimo riflettore in grado di generare

amplificazione;

n°2 registrazioni di rumore sismico ambientale a stazione singola con

elaborazione S.S.R. (Standard Spectral Ratio) all�interno della struttura, per

stimarne le frequenze proprie di vibrazione.

Le profondità raggiunte con le prove penetrometriche sono riportate nella tabella a

seguire:

Nr Prova Profondità (m)

DPM 1 3,70 m

DPM 2 3,00 m

Le prove di campagna sono state ubicate entro i terreni di proprietà.

Page 12: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

3.2 Descrizione della strumentazione utilizzata

Il test penetrometrico dinamico consiste nell�infiggere verticalmente nel terreno una

punta conica metallica, tramite la battitura da altezza prefissata di un maglio di peso

standard; durante la percussione vengono misurati i colpi necessari alla penetrazione

della punta per una lunghezza prefissata. Per quanto attiene al Penetrometro Medio

(D.P.M.), il maglio ha una massa di 30,0 kg e viene misurato il numero di colpi

necessario all�infissione ogni 10,0 cm. Lo strumento utilizzato è ampiamente

standardizzato ed i risultati sono facilmente correlabili alla prova S.P.T. (Standard

Penetration Test), eseguita in foro di sondaggio e similare per modalità, da cui è possibile

ricavare i parametri geotecnici necessari a caratterizzare i terreni di natura

prevalentemente granulare e subordinatamente coesivi. Anche in questo caso, come per

tutta l'attrezzatura geognostica utilizzata dagli scriventi, le specifiche tecniche delle

strumentazioni e le modalità esecutive sono codificate da precise norme internazionali,

unitamente alle modalità di interpretazione dei dati quantitativi (rif: Raccomandazioni

sulla programmazione ed esecuzione delle indagini geotecniche - AGI 1977).

Dall'analisi dei valori della resistenza dinamica e dell'andamento della resistenza

stessa in funzione della profondità, si ottengono inoltre una serie di informazioni sui

terreni attraversati, oltre che la profondità del substrato roccioso. Nello specifico per la

caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione sono stati utilizzati i risultati delle

Prove DPM, correlate alla Standard Penetration Test (S.P.T.), eseguite in corrispondenza

delle future opere di fondazione, secondo le modalità prima esposte. Per la

determinazione delle caratteristiche meccaniche, è stata utilizzata la correlazione tra N10

del Penetrometro Dinamico Medio (D.P.M.) ed il numero di colpi equivalente dello

Standard Penetration Test (Nspt), per la quale N10/Nspt risulta compreso tra 0,75 e

0,85.

Attraverso l'energia specifica per colpo è possibile inoltre calcolare la Resistenza

Dinamica alla penetrazione di punta (Rpd in kg/cm2), che è funzione del numero di colpi

N; a tal scopo si utilizza la correlazione nota come "Formula degli Olandesi", espressa

come segue:

Rpd = M2 H / [A e (M + P)] = M2 H N / [A § (M + P)]

Dove:

Rpd = Resistenza Dinamica alla punta

A = area punta

e = infissione per colpo = §/N

Page 13: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

M = peso massa battente

P = peso totale aste e sistema di battuta

H = altezza di caduta

Un'ampia casistica internazionale ha permesso inoltre di

ottenere delle relazioni empiriche che legano i valori rilevati

con i valori della capacità portante e, soprattutto in questo

caso, con i valori di coesione o di angolo d'attrito del terreno

attraversato. Le tabelle dei valori di resistenza ed i

diagrammi penetrometrici dinamici sono riportati in allegato

fuori testo, mentre in pagina precedente è riportata un

immagine della strumentazione leggera utilizzata.

4. CENNI TEORICI E STRUMENTAZIONE UTILIZZATA

4.1 Indagine sismica di tipo passivo in array (Re.Mi.)

BOX teorico/tecnico - È noto che la propagazione delle onde, nel caso di mezzi

stratificati e trasversalmente isotropi, avviene in maniera diversa rispetto al caso di mezzi

omogenei; non esiste più un�unica velocità ma ogni frequenza è caratterizzata da una

diversa velocità di propagazione a sua volta legata alle varie lunghezze d�onda. Queste

interessano il terreno a diverse profondità e risultano influenzate dalle caratteristiche

elastiche, appunto variabili con la profondità. Questo comportamento viene definito

dispersione in frequenza ed è fondamentale nello sviluppo dei metodi sismici che

utilizzano le onde di superficie. Ovviamente le lunghezze d�onda più grandi corrispondono

alle frequenze più basse e vanno ad interessare il terreno più in profondità; al contrario,

le lunghezze d�onda più piccole, poiché sono associate alle frequenze più alte, rimangono

nelle immediate vicinanze della superficie. I metodi di prospezione sismica che utilizzano

le onde di superficie si basano su modelli fisico � matematici nei quali il sottosuolo viene

schematizzato come una serie di strati con caratteristiche elastiche lineari. La procedura

Re.Mi. è un metodo di prospezione sismica sviluppato presso l�Università di Reno in

Nevada (Louie, 2001) e viene classificato come metodo passivo in quanto utilizza il

rumore ambientale. I vantaggi promossi da questo metodo sono molteplici: è molto

veloce e semplice da usare in fase di acquisizione, raggiunge una buona profondità e

risoluzione d�indagine ma soprattutto permette di ottenere migliori risultati in ambienti

particolarmente urbanizzati. La fase di acquisizione deve essere effettuata con una serie

di accorgimenti e precauzioni da prendere in sito e nella pianificazione della registrazione.

Page 14: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

Tutto è finalizzato alla registrazione di dati contenenti la miglior informazione

possibile riguardo alla propagazione delle onde di Rayleigh con buon rapporto segnale -

rumore. Il rumore incoerente, cioè di tipo casuale, nel caso Re.Mi. rappresenta la fonte

del segnale utile che si vuole registrare. I microtremori generati dall�ambiente si

propagano nel suolo e di questi si cerca di distinguere il modo fondamentale di vibrazione

dell�onda di Rayleigh da quelli superiori e dall�aliasing spaziale. C�è, in questo caso, la

necessità di soddisfare la condizione di �omnidirezionalità� delle sorgenti, cioè si suppone

che il rumore ambientale provenga sostanzialmente da tutte le direzioni. I tempi di

registrazione dei microtremori sono decisamente più tipo attivo. La registrazione sarà

analizzata in finestre temporali che variano dai 10 ai 30 sec. Sono da considerare la

lunghezza L dello stendimento e la distanza intergeofonica . Quest�ultima agisce sul

segnale come una specie di filtro in frequenza. Supponendo, infatti, che il segnale arrivi

da tutte le direzioni, maggiore è la spaziatura, minore sarà la frequenza del segnale utile

campionabile e viceversa. Se la frequenza è più bassa aumenta la profondità d�indagine.

La fase più delicata è quella del data processing, che consiste nel trattamento dei dati

acquisiti con l�obbiettivo di stimare la velocità di fase delle onde di Rayleigh (Vr) che

sono correlabili con le velocità Vs di propagazione delle onde S (Vs ).

Le varie tecniche di processing trasformano l�informazione registrata nel dominio x-

t (spazio tempo), in un dominio dove l�energia associata all�evento è funzione della

frequenza e di altre variabili. Tutto questo allo scopo, attraverso lo spettro, di localizzare

la densità di energia maggiore, alla quale sono di solito associate le onde di Rayleigh.

Con procedura manuale vengono selezionati dei punti sullo spettro, che andranno a

formare la curva di dispersione sperimentale. La scelta di questi valori, denominata

picking, è condizionata da alcune indicazioni

ma è imprescindibile dall�abilità e

dall�esperienza dell�interpretatore anche in

base ad altre conoscenze in merito al sito in

esame. Il sampling rate utilizzato è stato di

512 Hz in modo da ottenere un elevato

dettaglio del segnale. La durata (lunghezza

temporale) del segnale registrato è stato di circa 8 minuti per acquisizione.

Il software utilizzato per l�analisi spettrale è Grilla v.6.6 beta release 2015. Data la

necessità di analizzare con elevato dettaglio le basse frequenze (tipicamente anche al di

sotto dei 10 Hz), sono stati utilizzati n°16 geofoni verticali a 4.5 Hz uniti in array

lineari totalmente digitali (SoilSpy Rosina).

Page 15: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

Ogni geofono è munito di un digitalizzatore che converte il segnale e lo trasmette al

sismografo tramite un�interfaccia USB. Tale sistema permette di avere elevati rapporti di

rumore, un perfetto sincronismo e una estrema leggerezza. La spaziatura utilizzata tra i

geofoni è stata di 3,0 m e quindi la lunghezza complessiva di ogni profilo è risultata

essere di 45,0 m. Non sono presenti sostanziali variazioni di quota e quindi il sito può

essere considerato orizzontale.

3.3 Indagine sismica di tipo passivo a stqazione singola (H.V.S.R.)

Cenni teorici

La tecnica sismica passiva (tecnica dei rapporti spettrali o H.V.S.R., Horizontal to

Vertical Spectral Ratio) è totalmente non invasiva, molto rapida, si può applicare

ovunque e non necessita di nessun tipo di perforazione, né di stendimenti di cavi, né di

energizzazione esterne diverse dal rumore ambientale che in natura esiste ovunque. I

risultati che si possono ottenere da una registrazione di questo tipo sono:

la frequenza caratteristica di risonanza del sito che rappresenta un

parametro fondamentale per il corretto dimensionamento degli edifici in

termini di risposta sismica locale in quanto si dovranno adottare adeguate

precauzioni nell�edificare edifici aventi la stessa frequenza di vibrazione del

terreno per evitare l�effetto di �doppia risonanza� estremamente pericolosi per

la stabilità degli stessi;

la frequenza fondamentale di risonanza di un edificio, qualora la misura

venga effettuata all�interno dello stesso. In seguito sarà possibile confrontarla

con quella caratteristica del sito e capire se in caso di sisma la struttura potrà

essere o meno a rischio;

la velocità media delle onde di taglio Vs calcolata tramite un apposito

codice di calcolo. È necessario, per l�affidabilità del risultato, conoscere la

profondità di un riflettore noto dalla stratigrafia (prova penetrometrica,

sondaggio, ecc.) e riconoscibile nella curva H/V. Sarà quindi possibile

calcolare la Vs30 e la relativa categoria del suolo di fondazione come

esplicitamente richiesto dalle Norme Tecniche per le Costruzioni del 14

gennaio 2008.

la stratigrafia del sottosuolo con un range di indagine compreso tra 0,5 e

700,0 m di profondità anche se il dettaglio maggiore si ha nei primi 100,0

m. Il principio su cui si basa la presente tecnica, in termini di stratigrafia del

Page 16: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

sottosuolo, è rappresentato dalla definizione di strato inteso come unità

distinta da quelle sopra e sottostanti per un contrasto d�impedenza, ossia per

il rapporto tra i prodotti di velocità delle onde sismiche nel mezzo e densità

del mezzo stesso;

Le basi teoriche della tecnica H.V.S.R. si rifanno in parte alla sismica tradizionale

(riflessione, rifrazione, diffrazione) e in parte alla teoria dei microtremori. La forma di

un�onda registrata in un sito x da uno strumento dipende:

1. dalla forma dell�onda prodotta dalla sorgente s,

2. dal percorso dell�onda dalla sorgente s al sito x (attenuazioni, riflessioni,

rifrazioni, incanalamenti per guide d�onda),

3. dalla risposta dello strumento.

Possiamo scrivere questo come:

segnale registrazione al sito x =

sorgente * effetti di percorso * funzione trasferimento strumento

Il rumore sismico ambientale, presente ovunque sulla superficie terrestre, è generato

dai fenomeni atmosferici (onde oceaniche, vento) e dall�attività antropica oltre che,

ovviamente, dall�attività dinamica terrestre. Si chiama anche microtremore poiché

riguarda oscillazioni molto piccole, molto più piccole di quelle indotte dai terremoti. I

metodi che si basano sulla sua acquisizione si dicono passivi in quanto il rumore non è

generato �ad hoc�, come ad esempio le esplosioni della sismica passiva. Nel tragitto dalla

sorgente s al sito x le onde elastiche (sia di terremoto che microtremore) subiscono

riflessioni, rifrazioni, intrappolamenti per fenomeni di guida d�onda, attenuazioni che

dipendono dalla natura del sottosuolo attraversato. Questo significa che se da un lato

l�informazione relativa alla sorgente viene persa e non sono più applicabili le tecniche

della sismica classica, è presente comunque una parte

debolmente correlata nel segnale che può essere estratta

e che contiene le informazioni relative al percorso del

segnale ed in particolare relative alla struttura locale

vicino al sensore. Dunque, anche il debole rumore

sismico, che tradizionalmente costituisce la parte di

segnale scartate dalla sismologia classica, contiene

informazioni. Questa informazione è però �sepolta�

all�interno del rumore casuale e può essere estratta

attraverso tecniche opportune. Una di queste tecniche è

la teoria dei rapporti spettrali o, semplicemente, H.V.S.R. che è in grado di fornire stime

Page 17: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

affidabili delle frequenze principali dei sottosuoli; informazione di notevole importanza

nell�ingegneria sismica.

Per l�acquisizione dei dati è stato utilizzato un tromometro digitale della ditta

Micromed S.r.L modello �Tromino� che rappresenta la nuova generazione di strumenti

ultra-leggeri e ultra-compatti in alta risoluzione adatti a tali misurazioni. Lo strumento

racchiude al suo interno tre velocimetri elettrodinamici ortogonali tra loro ad alta

definizione con intervallo di frequenza compreso tra 0,1 e 256 Hz. Nella figura seguente

si riporta la curva di rumore di �Tromino� a confronto con i modelli standard di rumore

sismico massimo (in verde) e minimo (in blu) per la Terra. Gli spettri di potenza sono

espressi in termini di accelerazione

e sono relativi alla componente

verticale del moto. Per la

determinazione delle velocità delle

onde di taglio si utilizza un codice

di calcolo appositamente creato per

interpretare i rapporti spettrali

(H.V.S.R.) basati sulla simulazione

del campo d�onde di superficie

(Rayleigh e Love) in sistemi

multistrato a strati piani e paralleli secondo la teoria descritta in AKI (1964) e Ben-

Menahem e Singh (1981). Operativamente si costruisce un modello teorico H.V.S.R.

avente tante discontinuità sismiche quante sono le discontinuità evidenziate dalla

registrazione eseguita. Successivamente, tramite uno specifico algoritmo, si cercherà di

adattare la curva teorica a quella sperimentale; in questo modo si otterranno gli spessori

dei sismostrati con la relativa velocità delle onde Vs.

Il complesso delle nuove norme tecniche per le costruzioni in zona sismica è stato

varato con ordinanza n. 3274 del presidente del Consiglio dei Ministri del 20 marzo 2003

ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l�8 maggio e successivamente ripreso dalle

Norme Tecniche per le Costruzione del 14 settembre 2005 e nella più aggiornata versione

14 gennaio 2008. Le nuove norme si compongono di quattro argomenti e in particolare

nel n° 2 evidenzia le norme tecniche per il progetto, la valutazione e l�adeguamento

sismico degli edifici.

Per comprendere pienamente il significato della nuova normativa è necessario rifarsi

al concetto di risposta sismica locale. Dal punto di vista strettamente fisico, per effetto di

sito (risposta sismica locale) si intende l�insieme delle modifiche in ampiezza, durata e

contenuto in frequenza che un moto sismico, relativo ad una formazione rocciosa di base

(R), subisce attraversando gli strati di terreno sovrastanti fino alla superficie (S). Nel

Page 18: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

presente lavoro si sfrutterà la teoria di Nakamura che relazione lo spettro di risposta del

substrato roccioso (rapporto spettrale H/V = 1) con quello effettivamente misurato in

superficie. Il moto sismico è amplificato in corrispondenza di determinate frequenze, che

corrispondono alle frequenze naturali fn di vibrazione del deposito:

fn = 1 / Tn = (Vs*(2n � 1)) / (4*H) con n = 1, 2, ��., [3.1]

mentre risulta ridotto di amplificazione alle frequenze elevate a causa dello

smorzamento del terreno. Di particolare importanza è la prima frequenza naturale di

vibrazione del deposito, denominata frequenza fondamentale di risonanza:

f1 = 1 / T1 = Vs / 4H [3.2]

E� quindi necessario porre estrema attenzione a fenomeni di �doppia risonanza�, cioè

la corrispondenza tra le frequenze fondamentali del segnale sismico così come trasmesso

in superficie e quelle dei manufatti ivi edificati in quanto le azioni sismiche su di essi

sarebbero, a dir poco, gravose.

Dal punto di vista empirico, è noto che la frequenza di risonanza di un edificio è

governata principalmente dall�altezza e può essere pertanto calcolata, in prima

approssimazione, secondo la formula (cfr. Es. Pratt):

freq. naturale edificio

E� la coincidenza di risonanza tra terreno e struttura:

freq. naturale edificio

[3.4]

ad essere particolarmente pericolosa, poiché da luogo alla massima amplificazione e

deve quindi essere oggetto di studi

approfonditi. Per una corretta

ricostruzione sismica del sottosuolo

e una buona stima delle onde Vs è

necessario adottare una

modellizzazione numerica che può

essere rappresentata dalla seguente

equazione:

Page 19: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

[3.5]

dove:

Vs = valore di velocità delle onde di taglio [m/s];

H = profondità alla quale si desidera stimare Vs [m] (30 m in caso di Vs30);

hi = spessore dello strato i � esimo [m];

vi = velocità delle onde Vs all�interno dello strato i � esimo [m/s].

In via puramente indicativa, al fine di correlare le velocità delle onde di taglio ad un

tipo di suolo, si riportano una serie d�esempi di classificazioni fatte sulla base di semplici

misure H/V a stazione singola. In tutti i siti descritti, la stratigrafia è nota da sondaggi e

prove penetrometriche e il profilo Vs è ricavato anche con metodi alternativi.

TIPO DI SUOLOVs min

[m/s]

Vs media

[m/s]

Vs max

[m/s]

ROCCE MOLTO DURE(es. rocce metamorfiche molto - poco fratturate)

1400 1620 -

ROCCE DURE(es. graniti, rocce ignee, conglomerati, arenarie e argilliti, da mediamente a poco fratturate).

700 1050 1400

SUOLI GHIAIOSI e ROCCE DA TENERE A DURE(es. rocce sedimentarie ignee tenere, arenarie, argilliti, ghiaie e suoli con > 20% di ghiaia).

375 540 700

ARGILLE COMPATTE e SUOLI SABBIOSI -GHIAIOSI(es. ghiaie e suoli con < 20% di ghiaia, sabbie da sciolte a molto compatte, limi e argille sabbiose, argille da medie a compatte e argille limose).

200 290 375

TERRENI TENERI(es. terreni di riempimento sotto falda, argille da tenere a molto tenere).

100 150 200

5. CENNI TEORICI DI ANALISI DINIMACA AVANZATA (FLAC 2D � ITASCA,

2016)

BOX teorico - Il codice di calcolo FLAC 2D v.8.0 (Fast Lagrangian Analysis of

Continua) della Itasca (2016) è basato sul metodo delle differenze finite con un

procedimento di tipo esplicito. La flessibilità nella modellazione della geometria del

problema, la disponibilità di elementi strutturali, l�elevato numero di modelli costitutivi

implementati e la possibilità di svilupparne nuovi, rendono FLAC idoneo allo studio di

Page 20: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

praticamente tutti i problemi riguardanti il comportamento meccanico di mezzi continui

(terreni, rocce, ecc.) e di strutture interagenti. Sviluppato inizialmente per le applicazioni

di ingegneria geotecnica e ingegneria mineraria in campo statico ha trovato

successivamente, con l�introduzione del modulo dinamico, largo impiego anche per la

soluzione di problemi di risposta sismica locale.

Il codice di calcolo FLAC, anche per i problemi in campo statico, risolve le equazioni

di equilibrio dinamico di un mezzo continuo:

(5.1)

dove:

- è la densità

- xi la componente i-esima del vettore posizione

- -esima del vettore velocità

- gi la componente dell'accelerazione di gravità (forze di volume) lungo la direzione i

-

Il comportamento meccanico dei materiali è espresso dalla legge costitutiva:

(5.2)

dove k è un parametro che tiene conto della storia di carico, M

tensore velocità di deformazione espresso dalla:

(5.3)

I materiali vengono rappresentati da elementi quadrilateri, o zone, che formano una

griglia (mesh) che può essere configurata dall'utente in modo da modellare contatti

stratigrafici e morfologie superficiali anche complesse e irregolari. A ciascuna zona si

assegnano le proprietà fisiche e meccaniche che ne caratterizzano il comportamento

nell'analisi. I vertici di ogni zona costituiscono i nodi della griglia.

Page 21: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

I metodi alle differenze finite come quelli agli elementi finiti traducono un sistema di

equazioni differenziali come le (5.1) in un sistema di equazioni algebriche. Se i metodi

agli elementi finiti hanno come punto centrale la definizione delle funzioni di forma che

descrivono la variazione delle grandezze che interessano il problema (tensioni,

deformazioni) attraverso ciascun elemento, nei metodi alle differenze finite si prescinde

da questa definizione della funzioni di

forma, e le equazioni algebriche vengono

scritte direttamente in termini di variabili di

campo (tensioni, spostamenti) definite nei

nodi della mesh. In sintesi, l�algoritmo

risolutivo dell�approccio esplicito si articola

secondo il ciclo indicato nella seguente

figura.

Ad ogni nuovo passo di calcolo (step), vengono risolte le equazioni di equilibrio

dinamico, per cui dalle tensioni e dalle forze si ottengono i valori corrispondenti delle

velocità di deformazione e degli spostamenti; successivamente dalle velocità di

deformazione, attraverso le equazioni dei

legami costituivi, si giunge a valori

aggiornati delle tensioni. L�ipotesi base

dell�approccio esplicito consiste nel fatto

che, durante ciascuna fase, le grandezze

vengono ricavate da altre grandezze i cui

valori sono assunti costanti durante l�operazione. Ad esempio, i valori delle velocità di

deformazione sono considerati fissi durante l�operazione di calcolo delle tensioni mediante

le leggi costitutive; in altre parole, i nuovi valori calcolati delle tensioni non influenzano le

velocità. Questo può apparire poco accettabile dal punto di vista fisico poiché se c�è una

variazione di tensione in un punto, questa necessariamente influenza i punti vicini

alterandone le velocità di deformazione. Tuttavia se l'intervallo di tempo

corrispondente al singolo ciclo di calcolo è sufficientemente piccolo, tale alterazione non

può propagarsi da un elemento all�altro in tale intervallo. Tale approccio si è dimostrato

particolarmente efficiente nella modellazione di problemi non lineari in presenza di grandi

deformazioni. Per contro, essendo il richiesto generalmente molto piccolo, sono

necessari un gran numero di passi di integrazione cui corrispondono tempi di calcolo

molto elevati. Gli elementi quadrangolari della griglia vengono automaticamente suddivisi

dal programma in due set sovrapposti di triangoli a deformazioni costanti. Le equazioni

alle differenze finite per ogni triangolo si ottengono dalla forma generalizzata del teorema

della divergenza di Gauss:

Page 22: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

(5.4)

in cui:

n è il versore normale al contorno S del dominio triangolare

f la funzione generica (scalare, vettore o tensore)

A la superficie del dominio triangolare di contorno S

ds la lunghezza incrementale lungo il contorno S.

Sostituendo ad f un valore medio del vettore velocità la relazione precedente

consente di scrivere:

(5.5)

dove (a) e (b) sono due nodi consecutivi sul generico lato del triangolo. Attraverso la

(3.12) e la (3.14) è quindi possibile calcolare tutte le componenti del tensore velocità di

deformazione. La legge costitutiva è poi utilizzata per calcolare un nuovo valore del

tensore delle tensioni. Calcolate le tensioni vengono calcolate le forze equivalenti

applicate ai nodi. Le tensioni agiscono in ciascun triangolo come trazioni sui lati del

triangolo stesso; ogni trazione è considerata equivalente a due forze agenti sui due nodi

all�estremità del lato. Su ogni nodo del triangolo quindi agiscono due forze relative ai due

lati convergenti nel nodo stesso:

(5.6)

Infine per ciascun nodo vengono sommate tutte le forze dovute ai triangoli

convergenti nel nodo, le forze dovute a eventuali carichi esterni applicati e le forze di

volume dovute alla gravità. In tal modo viene determinata la forza nodale netta

è in equilibrio altrimenti subirà un�accelerazione espressa dalla seconda

legge di Newton, nient�altro che la (3.10) espressa in termini incrementali:

(5.7)

Page 23: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

dove l�apice indica il tempo in corrispondenza del quale è valutata la variabile e m è

la massa associata a ciascun nodo pari alla somma di un terzo delle masse dei triangoli

convergenti nel nodo. Dalla relazione precedente si determinano nuovi valori della

velocità e quindi del tensore velocità di deformazione per un nuovo ciclo.

Come detto, condizione essenziale dell�algoritmo descritto, è che il time step

corrispondente al singolo ciclo di calcolo sia sufficientemente piccolo da rendere

accettabile l'approssimazione di tensioni e velocità costanti sul singolo step di calcolo. In

o dalla:

(5.8)

dove A è la superficie del sub-

della zona (in genere la diagonale) e VP la velocità delle onde di compressione. La

funzione minimo è presa su tutte le zone. Il timestep critico è tanto più piccolo (e i tempi

di calcolo quindi tanto più elevati) quanto più la rigidezza del materiale è elevata e

quanto più piccolo è l�elemento. Il

applicando un coefficiente di sicurezza due al valore fornito dalla (3.17).

Particolare attenzione va posta nella scelta delle dimensioni degli elementi della

mesh in quanto queste condizionano in maniera fondamentale l�accuratezza numerica

della trasmissione delle onde. In particolare, per un�accurata modellazione viene

consigliato di scegliere una altezza degli elementi h almeno pari ad un valore compreso

tra un decimo ed un ottavo della minima lun

(5.9)

è la lunghezza d�onda che corrisponde alla massima frequenza di interesse

ed è legata ad essa dalla velocità di propagazione delle onde di taglio. I metodi alle

differenze finite, così come quelli agli elementi finiti, si basano sulla discretizzazione,

tramite una mesh di nodi, di una porzione finita dello spazio per cui appropriate

condizioni al contorno vanno imposte ai confini artificiali di tale regione. In ogni problema

di propagazione di onde sismiche, parte dell�energia si allontana indefinitamente dalla

regione di interesse verso il semispazio circostante per fenomeni di diffrazione e

riflessione dando luogo ad una �perdita� di energia indicata come smorzamento di

radiazione. Al fine di modellare correttamente questo fenomeno, FLAC consente di

Page 24: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

minimizzare la riflessione delle onde sui contorni della mesh imponendo su questi

condizioni di campo libero (free-field boundaries) o viscose (quiet boundaries). La

definizione delle condizioni al contorno è strettamente correlata all�applicazione della

sollecitazione dinamica, come discusso in seguito.

I contorni free-field consistono sostanzialmente in colonne monodimensionali di

larghezza unitaria, situate ai lati del modello, che simulano il comportamento di un

mezzo infinitamente esteso (figura seguente).

In pratica, essi riproducono il moto libero del terreno che si avrebbe in assenza della

configurazione bidimensionale ed allo stesso tempo impediscono la riflessione ai bordi

della mesh delle onde diffratte verso l�esterno. Come illustrato, i singoli nodi dei contorni

laterali della griglia principale vengono accoppiati alla griglia free-field attraverso

smorzatori viscosi che materialmente assorbono l�energia delle onde incidenti sui

contorni, applicando delle forze viscose proporzionali alla differenza tra il campo di

velocità esistente al bordo e quello in condizioni free-field. Prima dell�applicazione delle

condizioni free-field durante l�analisi dinamica il modello deve essere in condizioni di

equilibrio statico, per cui è necessario eseguire una analisi statica preliminare per

determinare lo stato tensionale e deformativo all�interno del modello. All�atto

dell�applicazione delle condizioni free-field quindi tutte le variabili di stato determinate

dall�equilibrio statico vengono applicate alle colonne monodimensionali ai bordi del

modello. I contorni free-field sono di notevole utilità in quanto consentono di evitare

l�allontanamento dei confini laterali altrimenti necessario, in assenza di confini assorbenti,

per la minimizzazione delle onde riflesse dai contorni.

I contorni quiet sono invece costituiti, secondo la formulazione di Lysmer e

Kuhlemeyer (1969), da smorzatori viscosi attaccati alla griglia ed agenti in direzione

normale e tangenziale al contorno stesso; essi consentono un pressoché completo

Page 25: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

assorbimento delle onde di volume che incidono sul contorno. I contorni quiet possono

essere applicati su contorni verticali, orizzontali o inclinati. Essi vanno applicati al confine

inferiore della mesh per simulare la base elastica mentre ai bordi del modello, come

detto, è preferibile l�utilizzo dei contorni free-field.

Le sollecitazioni dinamiche possono essere applicate sia ai bordi della mesh sia ai

suoi nodi interni in una delle seguenti forme:

storia temporale di accelerazioni;

storia temporale di velocità;

storia temporale di tensioni;

storia temporale di forze.

Nell'applicare la sollecitazione dinamica, bisogna però tenere conto di alcune

limitazioni che derivano da particolari incompatibilità tra forme di applicazione dell�input e

delle condizioni al contorno. Se, ad esempio, queste sono rappresentate da quiet

boundaries (come avviene solitamente per il bordo inferiore della mesh) il loro effetto

viene annullato se si applica un accelerogramma o una storia di velocità. In questo caso

quindi la base è modellata come rigida cioè perfettamente riflettente dando luogo a

irrealistiche sovrastime del moto sismico. Per simulare correttamente una base elastica

occorre applicare ai quiet boundaries alla base della mesh una storia temporale di

tensioni. A tal fine, un accelerogramma di input deve essere integrato per ottenere una

storia temporale di velocità e questa viene infine convertita in tensioni tramite le seguenti

relazioni:

(5.10)

dove:

è la densità

al contorno

VP, VS rispettivamente velocità delle onde di compressione e di taglio del

materiale che viene simulato al di sotto del contorno inferiore (costituente la

base elastica)

vn, vs rispettivamente la velocità di input normale e tangente al contorno.

In definitiva quindi un input costituito da onde SV sarà applicato come una storia

temporale di tensioni tangenziali mentre le onde P tramite una storia temporale di

Page 26: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

tensioni normali al contorno. Entrambe le sollecitazioni sono applicate con incidenza

verticale.La non linearità e le proprietà dissipative dei terreni possono essere modellate in

FLAC secondo differenti modalità: attraverso l�adozione di un legame costitutivo

propriamente non lineare o, a partire dalla versione 5.0 (Itasca, 2005), tramite semplici

modelli di smorzamento isteretico. Le proprietà dissipative possono altresì essere

modellate attraverso la formulazione di Rayleigh. L�adozione di una legge sforzi-

deformazione non lineare rappresenta, teoricamente, il modo più efficace per tenere

conto della degradazione di rigidezza al procedere della deformazione e della dissipazione

di energia per isteresi. Questi modelli possono essere accoppiati con modelli di filtrazione

per simulare la generazione e dissipazione di eccessi di pressioni neutre e/o fenomeni di

liquefazione e consentono inoltre la valutazione delle deformazioni permanenti. Dal punto

di vista pratico però spesso i modelli non lineari sono complessi e richiedono la

definizione di molti parametri e lunghi processi di calibrazione. La complessità dei modelli

non lineari e la comodità di un utilizzo diretto delle curve G/G0- -

fornite dalle prove di laboratorio e dalle correlazioni empiriche ha portato all�introduzione

di semplici modelli di smorzamento isteretico (hysteretic damping) nella recente versione

5.0 del codice. Durante ciascun step di calcolo, in funzione del valore medio del tensore

di velocità di deformazione, viene restituito un fattore moltiplicativo da usarsi nel legame

costitutivo in modo da correggere il valore del modulo tangente di taglio associato a

ciascun elemento. Il modello isteretico implementato utilizza solo curve continue che

esprimono la variazione del modulo di taglio con la deformazione tangenziale, quindi i

parametri da fornire in input, che definiscono la forma di tali curve, vanno ricavati

attraverso regressione dei dati sperimentali. Analisi di calibrazione dello smorzamento

isteretico sono necessarie prima di un suo uso nella pratica corrente.Nel caso di analisi

lineari, o per modellare comunque lo smorzamento a basse deformazioni che spesso i

legami costitutivi non lineari non riescono a cogliere, si può utilizzare la formulazione di

Rayleigh. Essa conduce ad uno smorzamento dipendente dalla frequenza in contrasto con

le evidenze sperimentali sul comportamento dei terreni. Il suo impiego richiede pertanto

una oculata scelta dei parametri che lo definiscono per limitare la variazione dello

smorzamento con la frequenza (Lanzo et al., 2003 e 2004). Lo smorzamento di Rayleigh

è stato originariamente formulato per le analisi strutturali ed è espresso in forma

matriciale attraverso la definizione di una matrice di smorzamento C proporzionale alla

matrice di massa M e a quella di rigidezza K:

(5.11)

Page 27: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

dove alfa-R e beta-R sono i coefficienti di Rayleigh che hanno dimensione

rispettivamente di s-1 e s.

-esimo

modo di vibrazione del deposito è espresso dalla:

(5.12)

è la frequenza circolare relativa al modo j.

I coefficienti di Rayleigh vengono comunemente determinati attraverso due

procedure, a seconda che si fissi il valore dello smorzamento modale in corrispondenza di

una o due frequenze naturali opportunamente selezionate (dette frequenze di controllo).

Il codice FLAC adotta la prima procedura in accordo alla quale i coefficienti di Rayleigh

sono espressi dalle:

(5.13)

* e

è possibile dimostrare che un�analisi lineare

eseguita con FLAC fornisce gli stessi risultati di un�analisi modale con rapporto di

smorzamento modale dell�intero sistema variabile con la frequenza circolare

secondo la:

(5.14)

sovrastimato nel

Page 28: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

La formulazione di Rayleigh viene

applicata a livello del singolo elemento della

mesh per cui, tra i dati di input, occorre

specificare per ciascun elemento il valore

del rapporto di smorzamento del materiale

che

scelta di f* è cruciale per fissare il campo di

frequenza in corrispondenza del quale lo

smorzamento mostra variazioni contenute

nel campo di frequenza significativo per

il problema in esame sia in termini di frequenze naturali del sistema che di frequenze

predominati dell�input. In prima approssimazione si può collocare f* tra la frequenza

fondamentale del sistema e la frequenza predominate dell�input (frequenza

corrispondente al massimo dello spettro di Fourier o di risposta). Se questi valori sono

distanti è comunque opportuno esaminare con analisi parametriche l�influenza sui risultati

delle diverse scelte di f*. In definitiva occorre quindi fornire in input, per ciascun

materiale, i seguenti parametri:

peso dell�unità di volume

nel caso di analisi lineari modulo di taglio (G0) e di elasticità volumetrico (k), o, in

alternativa modulo di Young (E) e coefficiente di Poisson ( ); nel caso di analisi non

lineari occorre fornire i parametri caratteristici del modello adottato

rapporto di smorzamento ( ) e frequenza di controllo (f*) se si adotta la

formulazione di Rayleigh.

In uscita il codice offre notevoli potenzialità potendo restituire la storia temporale di

tutte le grandezze di interesse: spostamenti, velocità, accelerazioni, deformazioni e

tensioni. L�interfaccia grafica consente inoltre di costruire ed esportare grafici delle sopra

citate grandezze in funzione della profondità o lungo un generico profilo.

6. RICOSTRUZIONE SISMO-STRATIGRAFICA E DEFINIZIONE CATEGORIA DI

SOTTOSUOLO

L�utilizzo incrociato delle due tecniche sismiche ha permesso di ottenere un modello

sismo - stratigrafico del sottosuolo robusto e affidabile in corrispondenza della zona

d�interesse.

L�indagine Re.Mi. ha individuato le discontinuità sismiche superficiali e stimato le

velocità di propagazione delle onde S, mentre le prospezioni passive a stazione singola

Page 29: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

(H.V.S.R.), tramite inversione congiunta, hanno stimato il grado di rigidità della

copertura profonda e del bedrock geofisico. Inoltre, le misure H.V.S.R. hanno

determinato le frequenze di risonanza di sito cioè i valori di frequenza attesi in superficie

in occasione di evento sismico.

L�attendibilità del modello sismo - stratigrafico desunto è da considerarsi elevata,

poiché la coerenza dei segnali è buona e gli spettri di velocità sono ben definiti per quasi

tutte le frequenze campionate. Il programma di elaborazione utilizzato permette di

considerare non solo il modo fondamentale ma, una volta individuati, anche i modi

superiori per vincolare con maggior attendibilità la ricostruzione del sottosuolo.

6.1 Indagine sismica passiva in array (Re.Mi.) con inversione congiunta

all�H.V.S.R.

INDAGINE SISMICA RE.MI. - Spettro di velocità: il modo fondamentale è presente

in tutte le frequenze campionate. Il segnale si presenta con una buona coerenza.

In blu le curve sintetiche create da una modellazione diretta delle onde S.

INDAGINE SISMICA H.V.S.R. - La curva spettrale rossa rappresenta l�andamento

sismico registrato in campagna mentre quella blu è la curva sintetica generata dal codice

di calcolo.

Page 30: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

La ricostruzione sismo - stratigrafica di sito ha

evidenziato la presenza di una copertura poco

addensata fino a circa 1,1 m dal p.c. locale

caratterizzata da una Vs di circa 110 m/s mentre

per valori di profondità maggiori il grado di rigidità

diventa più elevato (Vs ; vedi modello

sismo � stratigrafico interpretativo riportato a

seguire). Si osserva un incremento delle velocità di

propagazione delle onde S a circa 11,0 m dal p.c.

locale (Vs ); il bedrock geofisico (Vs

800 m/s), inteso come qual materiale che presenta una Vs , è stato

individuato a dal p.c. locale.

Il rilievo nello specifico ha fornito i seguenti dati sismici (modello sismo - stratigrafico

interpretativo):

Indagine sismica Re.Mi.

congiunta all�H.V.S.R. n°2

Velocità

onde di

taglio [m/s]

Spessori

[m]

Profondità[m]

I SISMOSTRATO 110 1,1 0,0�1,1

II SISMOSTRATO 190 10 1,1�

III SISMOSTRATO 350 42 �

IV SISMOSTRATO 800 Semisp. � Semisp.

6.2 Indagini sismiche passive a stazione singola (H.V.S.R.)

Nel caso specifico del sito in esame si è cercato di correlare il valore di picco Nel caso

specifico del sito in esame si è cercato di correlare i valori di picco, degli spettri di

risposta H.V.S.R., con le frequenze fondamentali di risonanza di sito.

Interpretando i minimi della componente verticale come risonanza del modo

fondamentale dell�onda di Rayleigh e i picchi delle componenti orizzontali come contributo

delle onde SH, si sono potute ricavare le frequenze relative ad ogni discontinuità sismica.

La frequenza caratteristica di risonanza di sito, nell�intervallo di normale interesse

ingegneristico � strutturale, è risultata a circa 1,6 Hz con un�ampiezza del picco H/V di

4. Data l�ampiezza spettrale dei picchi considerati, si ritiene importante considerare

l�intervallo frequenziale compreso tra 1,4 e 2,8 Hz.

Page 31: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

È ormai consolidata, sia a livello accademico sia professionale, l�ipotesi che le

strutture subiscono le sollecitazioni sismiche maggiori quando c�è coincidenza tra la

frequenza di vibrazione naturale del terreno investito da un�onda sismica e quella

naturale dell�edificio. Si dovrà quindi porre estrema attenzione nell�edificare strutture

aventi lo stesso periodo di vibrazione del terreno, poiché il rapporto H/V calcolato è tale

da ipotizzare un fattore di amplificazione del moto sismico in superficie.

6.3 Modello sismico locale

Ai fini della definizione dell�azione sismica di progetto, si rende necessario valutare

l�effetto della risposta sismica locale mediante specifiche analisi. In assenza di tali analisi,

per la definizione dell�azione sismica si può fare riferimento ad un approccio semplificato,

che si basa sull�individuazione di categorie di sottosuolo di fondazione (D.M. 14 gennaio

2008):

Categoria Descrizione

A

Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigiri caratterizzati da valori di Vs30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.

B

Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto

addensati o terreni a grani fine molto consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 >250 kPa nei terreni a grana fina).

C

Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o

terreni a grana fine mediamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà

Frequenza caratteristica di risonanza registrata � H.V.S.R. n°1

1,56 ± 0,08 Hz

Page 32: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70<cu,30 <250 kPa nei terreni a grana fina).

D

Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o

terreni a grana fine scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a grana grossa e cu,30 <70 kPa nei terreni a grana fina).

ETerreni dei sottosuoli C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento (con Vs > 800 m/s).

Esistono poi due categorie speciali di sottosuolo, che sono quelle denominate dalle

sigle S1 e S2, per le quali le NTC08 richiedono che l�azione sismica sia definita tramite il

ricorso a studi speciali. Per queste categorie di sottosuolo non è quindi possibile utilizzare

l�approccio semplificato basato sul coefficiente di amplificazione stratigrafica.

S1

Depositi di terreni caratterizzati da valori di Vs,30 inferiori a 100

m/s (ovvero 10 < cu,30 < 20 kPa), che includono uno strato di almeno 8

m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono

S2

Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o

qualsiasi altra categoria di sottosuolo non classificabile nei tipi

precedenti.

Dall�indagine sismica effettuata è possibile calcolare la velocità media di

propagazione delle onde di taglio fino a 30 m dal piano di posa delle fondazioni come

espressamente richiesto dalla normativa vigente (Norme Tecniche sulle Costruzioni �

D.M. 14/01/2008). A seguire si riportano i valori di Vs,30 ipotizzando varie profondità

delle fondazioni:

Dalla ricostruzione del quadro geofisico emerso dal presente studio e dalle indicazioni

normative, si prevedere l�inserimento del sito d�indagine nella Categoria C (Depositi di

terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente

consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento

delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s

e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250

Profondità piano di posa fondazioni Vs,30

0,0 m da p.c. Vs (0-30)

1,0 m da p.c. Vs (1-31)

Page 33: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

kPa nei terreni a grana fina).Alla luce dei risultati ottenuti, si consiglia, tuttavia, di

effettuare uno studio approfondito di risposta sismica locale (RSL) � vedi capitolo

seguente.

6.4 Categoria topografica e coefficiente di amplificazione topografica st

L�area in esame è modellizzabile nella Categoria T1 (Superficie pianeggiante, pendii e

rilievi isolati con inclinazione media i - cfr. Tabella 3.2.IV del par. 3.2.2 delle NTC);

il coefficiente di amplificazione topografica ST si può quindi assumere pari ad 1,0 come

indicato nella Tabella 3.2.VI del paragrafo 3.2.3.2.1 delle NTC.

7. MODELLAZIONE NUMERICA AVANZATA

Come anticipato nelle premesse, è stato effettuato uno studio di risposta sismica

locale tramite una modellazione numerica avanzata in modalità dinamica. Nel rispetto

della normativa vigente � N.T.C. D.M. 14 gennaio 2008 � è stata assunta una severità

dell�azione sismica con la probabilità di superamento, P, e con il periodo di ritorno, Tr,

relativi allo stato limite considerato. In particolare, è stata considerata una vita nominale

della costruzione (Vn) di 50 anni, una Classe d�uso IV con coefficiente d�uso (Cu)

pari a 2 e quindi una vita di riferimento Vr = 100 anni. A partire da queste indicazioni si

è determinato un periodo di ritorno dell�azione sismica di 949 anni corrispondenti allo

stato limite ultimo di salvaguardia della vita (SLV).

L�input sismico utilizzato è rappresentato da una settupla di storie accelerometriche

applicate alla base del modello e riferite agli spetri di normativa calcolati per il sito in

esame, considerando un sottosuolo di roccia affiorante (classe A) con topografia sub -

orizzontale (T1) e correttamente deconvoluto (v. Dynamic Analysis della ITASCA, 2016).

In particolare, gli accelerogrammi sono stati ricavati tramite l�utilizzo del software

REXEL - computer aided record selection for code - basedvseismic structural analysis.

Nella modellazione numerica è stata utilizzata sia la sismo � stratigrafia e i valori di

rigidità ricavati dalle indagini geofisiche eseguite e precedentemente descritte sia quelle

ottenute dalle misure condotte a supporto dello studio di microzonazione sismica del

Comune di Monte di Malo, condotto dagli scriventi nel maggio 2014.

Il modello geometrico è stato discretizzato con una maglia ad elementi

quadrangolari, le dimensioni dei quali sono state stabilite in funzione delle lunghezze

d�onda minime caratterizzanti il fenomeno di propagazione sismica, determinabili con la

relazione di Kuhlemeyer & Lysmer (hmax < Vs / 10 * fmax) in funzione delle velocità

delle onde di taglio nei diversi terreni del modello e della frequenza massima di interesse

Page 34: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

dei segnali accelerometrici selezionati (fmax=10 Hz). Lungo le frontiere laterali sono

stati introdotti particolari elementi assorbenti (free-field boundaries), che, oltre ad evitare

la riflessione delle onde in maniera analoga agli smorzatori viscosi introdotti da Lysmer &

Kuhlemeyer (1969), forzano i nodi delle frontiere laterali a riprodurre il moto di free-field,

essenziali per le analisi di risposta sismica locale 2D.

Per limitare la riflessione delle onde in corrispondenza della frontiera inferiore del

modello sono stati utilizzati degli smorzatori viscosi (quiet boundaries) mentre le

proprietà dissipative dei materiali sono state ottenute attraverso la formulazione di

Rayleigh al 0.002 % per quanto riguarda il bedrock sismico e smorzamento isteretico per

i materiali più superficiali tramite le curve di degrado G/G0 e D/D0 indicate negli

�Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica� del 2008 e sotto riportate.

Le history (storie temporali) ricavate al tetto del modello rappresentano le storie

accelerometriche orizzontali attese nel sito d�indagine. Le n°7 history ottenute sono state

successivamente plottate in uno spettro di risposta elastico e mediate in una curva

rappresentativa (Step n. 1), confrontabile con gli spettri di normativa provenienti

dall�approccio semplificato (Step n. 2). Inoltre, a seguire viene proposto il modello

sismo - stratigrafico bidimensionale impiegato per le simulazioni numeriche.

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1

1,2

0,0001 0,001 0,01 0,1 1gamma (%)

G/Go

Argilla

Sabbia

Ghiaia

0

5

10

15

20

25

30

0,0001 0,001 0,01 0,1 1gamma (%)

D/Do

Argilla

Sabbia

Ghiaia

Page 35: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

Modello sismo � stratigrafico 2D impiegato per lo studio di RSL

Page 36: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

7.1 Analisi allo stato limite di salvaguardia della vita (slv)

Step n.1: le linee acc1, acc2, acc3, acc4, acc5, acc6 e acc7 rappresentano gli spettri

di risposta elastica calcolati in superficie (tetto del modello) per ogni evento sismico

modellizzato. La media di questi è rappresentata dalla linea nera (acc_medio; v.

Allegato).

Page 37: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

Step n.2: lo spettro di risposta medio viene confrontato con quelli derivanti dalla

procedura semplificata di risposta sismica locale e identificabile nelle categorie di

sottosuolo.

Lo spettro di risposta elastico calcolato presenta i massimi valori di accelerazione

nell�intervallo 0,1-0,4s con un picco massimo di 0,76g/g0 a circa 0,26s. Invece, per

periodi superiori lo spetto appare caratterizzato da valori decisamente inferiori. La

Categoria di Sottosuolo C, alla quale appartiene il sito d�indagine, riesce a modellizzare

correttamente l�input sismico da utilizzare durante le fasi di verifica/progettazione

strutturale.

In allegato si riporta, in forma tabellare, lo spettro di risposta elastico calcolato in

termini di accelerazione.

Page 38: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

8. ANALISI STRUTTURALE PER LA DETERMINAZIONE DELLA FREQUENZA DI

VIBRAZIONE MEDIANTE MISURE DI RUMORE AMBIENTALE A STAZIONE

SINGOLA

Il metodo geofisico-strumentale mira a identificare sia il comportamento dinamico

della struttura sia la presenza, in un edificio, di comportamenti ritenuti critici in termini di

risposta sismica, attraverso l�interpretazione di misure dirette di tremore ambientale

effettuate all�interno dell�edificio e nel sito che lo ospita.

Per interpretare il comportamento

del sito in termini di frequenze principali

di oscillazione, viene applicata la tecnica

H.V.S.R. (rapporto tra le componenti

spettrali orizzontali e verticale), mentre

per poter meglio individuare il

comportamento dell�edificio è preferibile

usare la tecnica S.S.R. (Standard

Spectral Ratio). Quest�ultima procedura

consiste nel calcolare il rapporto tra gli

spettri misurati all�interno dell�edificio ai

vari piani, in modo tale da riconoscere al meglio le frequenze proprie dei modi di vibrare

dell�edificio stesso.

Il metodo parte dall�assunto che, per un�adeguata valutazione della propensione al

danneggiamento di una struttura, si deve tenere conto sia del comportamento sismico

dell�edificio, sia del comportamento del sito su cui esso è ubicato (figura a fianco).

Le misure di tremore sono utilizzate, in particolare, per riconoscere strumentalmente

alcuni indicatori di vulnerabilità del sistema unitario sito-edificio.

Nello specifico, le misure di tremore sul sito consentono di:

definire la presenza di un significativo contrasto di impedenza che può

causare l�incremento dell�azione sismica in superficie (tecnica H.V.S.R.);

valutare la frequenza naturale del sito (tecnica H.V.S.R.);

identificare la presenza di variabilità laterale della geometria del bedrock

(rotazione delle componenti spettrali).

Le misure di tremore effettuate all�interno di un edificio consentono invece di:

Page 39: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

risalire alle frequenze naturali delle strutture (tecnica S.S.R.);

stimare e individuare la propensione a subire effetti torsionali (tecnica

S.S.R.).

Conoscendo le frequenze naturali del sito e dell�edificio è possibile, quindi, valutare la

propensione alla doppia risonanza tra sito e struttura.

La frequenza naturale di un edificio è considerata il parametro fondamentale per

valutare l�azione sismica a partire dallo spettro di progetto; generalmente, essa viene

stimata attraverso formule empiriche, anche se molteplici studi hanno dimostrato che i

valori così ottenuti non sono sempre in buon accordo con quelli rilevabili con misure

dirette (si veda ad esempio Gallipoli et al. 2009). La frequenza naturale può essere

direttamente stimata individuando i picchi presenti nei rapporti tra gli spettri dell�edificio

e quelli del sito. La verifica dell�eventuale effetto della doppia risonanza tra sito ed

edificio è molto importante, nonostante non sia espressamente contemplata nelle norme

tecniche, poiché può causare un incremento dell�azione sismica sulla struttura.

Tale possibile sincronizzazione si valuta semplicemente comparando la frequenza

naturale del sito con quella dell�edificio. Le misure geofisiche di tremore sull�edificio

consentono anche di individuare la propensione a subire effetti torsionali; la loro

eventuale presenza può incrementare le sollecitazioni su alcuni elementi strutturali,

aumentando, di conseguenza, la vulnerabilità dell�edificio.

I risultati ottenuti dalle indagini condotte e riportati nelle pagine seguenti,

evidenziano che la metodologia proposta consente una valutazione rapida ed economica

degli indicatori collegati alla danneggiabilità degli edifici ed è adatta a definire delle

strategie di mitigazione di rischio sismico, anche su vasti territori. A differenza di altre

metodologie di stima indiretta, quali ad esempio formulazioni empiriche o modellazioni

FEM, il metodo consente di ottenere degli indicatori di vulnerabilità misurati direttamente

sulla struttura che, pertanto, sono soggetti al solo errore di misura e non a tutte le

incertezze che caratterizzano i metodi indiretti.

Si deve tuttavia sottolineare che il metodo geofisico-strumentale non può e non deve

sostituirsi a valutazioni e calcoli strutturali o a prove dinamiche attive, né tanto meno è in

grado di identificare direttamente quali siano le eventuali carenze strutturali di un edificio

in termini di risposta sismica.

Page 40: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

Scuola media

Monte di Malo

Componente Nord � Sud

del moto sismico

Frequenza del primo

modo di vibrazione della

struttura:

5,0 � 5,5 Hz

Componente Est - Ovest

del moto sismico

Frequenza del primo

modo di vibrazione della

struttura:

5,4 Hz

Componente verticale

del moto sismico

Non si rivelano

sostanziali amplificazioni

Andamento H.V.S.R. in

free field Assenza di

contrasti sismici nel

sottosuolo tali da

generare amplificazioni

del moto alle frequenze

della struttura analizzata

Confrontando la misura H.V.S.R. condotta con le frequenze strutturali calcolate è

possibile escludere l�insorgere di una doppia risonanza suolo-struttura in caso di eventi

sismici di magnitudo rilevante. Tuttavia, si ribadisce l�importanza di utilizzare lo spetto di

Frequenza di vibrazione della struttura

Page 41: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

risposta elastico, calcolato tramite la modellazione numerica precedentemente descritta,

in quanto riesce a quantificare correttamente la spinta sismica.

Resta di stretta competenza del Sig. Progettista la scelta definitiva dell�input sismico

da adottare per i calcoli strutturali, che sarà subordinata all�individuazione dei parametri

progettuali definitivi. Si ricorda che qualunque tecnica di geofisica applicata ha un

margine di errore intrinseco variabile in funzione del tipo di tecnica usata, di

strumentazione utilizzata e di problematiche incontrate durante la fase di acquisizione.

Infine, i profili di Vs ricavati con questa metodologia, come tutti i metodi indiretti, non

presentano una soluzione univoca e quindi più modelli possono fornire curve sintetiche

simili tra loro.

9. MODELLO GEOLOGICO ED IDROGEOLOGICO LOCALE

L�assetto stratigrafico del sottosuolo dell�area in esame, oltre che dalle fonti

bibliografiche, è stato evinto dalle prove penetrometriche dinamiche medie e dalle prove

sismiche. Dai risultati delle prove è risultato che la situazione stratigrafica si presenta

sostanzialmente omogenea sia dal punto di vista geotecnico che dal punto di vista

geostratigrafico ed in relazione alla distribuzione spaziale laterale degli orizzonti.

I risultati così evinti hanno evidenziato che terreni indagati sono costituiti da:

Profondità (m) Litologia Orizzonte

0,00 � 0,10 vegetale A

0,10 � 2,50 detrito di versante in matrice limosa B

2,50 � 2,60 argille debolmente limose C

2,60 � 3,70 detrito di versante in matrice limosa D

Si evidenzia inoltre che durante l�esecuzione delle prove �in situ� non è stata rilevata

circolazione idrica ma non si esclude la formazione di falde effiemere a seguito di

preecipitazioni meteoriche anche di breve intensità.

3.4 Modello geotecnico

Qui di seguito in tabella vengono riportati, tramite le metodologie sopraccitate, i

parametri geotecnici dei terreni attraversati durante lo svolgimento delle prove. Tali

valori verranno utilizzati per il calcolo dei parametri per il corretto dimensionamento

dell�opera in progetto. Si precisa che i valori dei parametri geotecnici riportati nella

Page 42: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

tabella soprastante rappresentano una media ponderata

di quanto desunto dalle prove �in situ� e possono essere

considerati rappresentativi degli orizzonti stratigrafici

individuati nella loro globalità, anche in considerazione

della naturale disomogeneità del sottosuolo. Per la

caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione

sono stati utilizzati i risultati delle Prove Penetrometriche

Dinamiche Medie, correlate alla Standard Penetration Test (SPT), eseguite in

corrispondenza delle future opere di fondazione, secondo le modalità prima esposte. Nel

caso specifico, per la determinazione delle caratteristiche meccaniche, è stata utilizzata la

correlazione tra N10 del Penetrometro Dinamico Medio (D.P.M.) ed il numero di colpi

equivalente dello Standard Penetration Test (Nspt), per la quale N10/Nspt compreso

tra 0,75 e 0,85. Per quanto riguarda i litotipi di natura coesiva, sono stati utilizzati

metodi di calcolo riconducibili a vari autori, come riportato in Fig. Correlazioni Cu -

NSPT. Per la valutazione della coesione non drenata (Cu) dei terreni di natura

prevalentemente coesiva, è stato adottato il metodo proposto da Terzaghi e Peck (1948).

Relativamente ai terreni caratterizzati da natura prevalentemente granulare, per la

determinazione dell'angolo di attrito sono stati utilizzati metodi riconducibili a vari

autori, come indicato in Fig. Correlazioni - NSPT, riportata a seguire.

I valori di resistenza differenti, minori o maggiori, da utilizzare nei calcoli geotecnici

sarà subordinata alle ipotesi progettuali specifiche

relative alla tipologia, dimensionamento e

posizionamento preliminari delle fondazioni analizzate.

Si precisa che i valori dei parametri geotecnici

riportati nella tabella sottostante rappresentano una

media ponderata di quanto desunto dalle prove in sito e

possono essere considerati rappresentativi degli orizzonti

stratigrafici individuati nella loro globalità, anche in

considerazione della naturale disomogeneità del

sottosuolo.

3.7 Modello geotecnico

Qui di seguito in tabella vengono riportati, tramite le metodologie sopraccitate, i

parametri geotecnici dei terreni attraversati durante lo svolgimento delle prove. Tali

valori verranno utilizzati per il calcolo dei parametri per il corretto dimensionamento

Page 43: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

dell�opera in progetto. Si precisa che i valori dei parametri geotecnici riportati nella

tabella sottostante rappresentano una media ponderata di quanto desunto dalle prove in

sito e possono essere considerati rappresentativi degli orizzonti stratigrafici individuati

nella loro globalità, anche in considerazione della naturale disomogeneità del sottosuolo.

Orizzonte Litologia correlataCumed

(KN/m2) (°)

NATmed

(KN/m3)

A vegetale 40 - 18,0

B detrito di versante in matrice limosa - 34 20,0

C argille debolmente limose 75 - 19,0

C detrito di versante in matrice limosa - 34 20,0

L'assunzione di valori di resistenza differenti, minori o maggiori, da utilizzare nei

calcoli geotecnici sarà subordinata alle ipotesi progettuali specifiche relative alla tipologia,

delle fondazioni analizzate.

Data: 06 settembre 2016

Geol. Mario Capeti

Page 44: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

ALLEGATI FUORI TESTO

Tabelle e diagrammi relativi alle prove penetrometriche dinamiche medie (D.P.M.);

Documentazione fotografica: panoramica del cantiere durante l'esecuzione

dell�indagine sismica.

Page 45: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

PROVA PENETROMETRICA DINAMICA

Caratteristiche Tecniche-Strumentali Sonda: DPM CM

Rif. Norme DIN 4094Peso Massa battente 30 KgAltezza di caduta libera 0,20 mPeso sistema di battuta 18 KgDiametro punta conica 35,68 mmArea di base punta 10 cm²Lunghezza delle aste 1 mPeso aste a metro 2,93 Kg/mProfondità giunzione prima asta 0,80 mAvanzamento punta 0,10 mNumero colpi per punta N(10)Coeff. Correlazione 0,78Rivestimento/fanghi NoAngolo di apertura punta 60 °

RESPONSABILE OPERATORE Geol. Mario Capeti Geol. Mario Capeti

Page 46: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

PROVA ... Nr.1

Strumento utilizzato... DPM CM

Prova eseguita in data 04/09/2016

Profondità prova 3,70 mt

Falda non rilevata

Profondità (m) Nr. Colpi Calcolo coeff.

riduzione sonda

Chi

Res. dinamica

ridotta

(Kg/cm²)

Res. dinamica

(Kg/cm²)

Pres. ammissibile

con riduzione

Herminier -

Olandesi

(Kg/cm²)

Pres. ammissibile

Herminier -

Olandesi

(Kg/cm²)

0,10 8 0,857 26,86 31,35 1,34 1,57

0,20 17 0,805 53,61 66,62 2,68 3,33

0,30 14 0,803 44,04 54,87 2,20 2,74

0,40 16 0,801 50,21 62,70 2,51 3,14

0,50 20 0,799 62,62 78,38 3,13 3,92

0,60 21 0,747 61,48 82,30 3,07 4,11

0,70 25 0,745 73,01 97,98 3,65 4,90

0,80 18 0,793 52,61 66,31 2,63 3,32

0,90 24 0,742 65,56 88,42 3,28 4,42

1,00 20 0,790 58,19 73,68 2,91 3,68

1,10 19 0,788 55,16 70,00 2,76 3,50

1,20 16 0,786 46,35 58,94 2,32 2,95

1,30 12 0,835 36,89 44,21 1,84 2,21

1,40 10 0,833 30,68 36,84 1,53 1,84

1,50 10 0,831 30,62 36,84 1,53 1,84

1,60 10 0,830 30,56 36,84 1,53 1,84

1,70 9 0,828 27,45 33,16 1,37 1,66

1,80 7 0,826 20,10 24,33 1,01 1,22

1,90 8 0,825 22,93 27,80 1,15 1,39

2,00 9 0,823 25,75 31,28 1,29 1,56

2,10 12 0,822 34,27 41,71 1,71 2,09

2,20 13 0,770 34,80 45,18 1,74 2,26

2,30 15 0,769 40,07 52,13 2,00 2,61

2,40 13 0,767 34,66 45,18 1,73 2,26

2,50 12 0,816 34,02 41,71 1,70 2,09

2,60 9 0,814 25,47 31,28 1,27 1,56

2,70 8 0,813 22,60 27,80 1,13 1,39

2,80 7 0,811 18,68 23,03 0,93 1,15

2,90 7 0,810 18,65 23,03 0,93 1,15

3,00 7 0,809 18,62 23,03 0,93 1,15

3,10 7 0,807 18,59 23,03 0,93 1,15

3,20 7 0,806 18,56 23,03 0,93 1,15

3,30 8 0,805 21,18 26,32 1,06 1,32

3,40 9 0,803 23,78 29,61 1,19 1,48

3,50 11 0,802 29,02 36,18 1,45 1,81

3,60 14 0,751 34,58 46,05 1,73 2,30

3,70 14 0,750 34,52 46,05 1,73 2,30

STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA Nr.1

Strato Prof.

(m)

Nspt Tipo Gamma

(t/m³)

Gamma

Saturo

(t/m³)

Fi

(°)

Cu

(Kg/cm²)

Modulo

Edometrico

(Kg/cm²)

Modulo

Elastico

(Kg/cm²)

Modulo

Poisson

Modulo

G

(Kg/cm²)

1 0,1 6,24 Coesivo 1,82 1,89 -- 0,78 28,63 62,40 -- --

2 2,5 11,37 Incoerente 1,78 1,93 34,18 -- 50,82 131,85 0,33 638,75

3 3,4 5,98 Coesivo 1,81 1,89 -- 0,75 27,44 59,80 -- --

4 3,7 10,14 Incoerente 1,73 1,92 33,72 -- 48,29 125,70 0,33 573,57

Page 47: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

GEOSOLUZIONI Geol. Mario Capeti

Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) : +393474521592 : [email protected]

PROVA ... Nr.2

Strumento utilizzato... DPM CM

Prova eseguita in data 05/09/2016

Profondità prova 3,00 mt

Falda non rilevata

Profondità (m) Nr. Colpi Calcolo coeff.

riduzione sonda

Chi

Res. dinamica

ridotta

(Kg/cm²)

Res. dinamica

(Kg/cm²)

Pres.

ammissibile con

riduzione

Herminier -

Olandesi

(Kg/cm²)

Pres.

ammissibile

Herminier -

Olandesi

(Kg/cm²)

0,10 7 0,857 23,50 27,43 1,17 1,37

0,20 12 0,855 40,19 47,03 2,01 2,35

0,30 11 0,853 36,76 43,11 1,84 2,16

0,40 21 0,751 61,79 82,30 3,09 4,11

0,50 19 0,799 59,49 74,46 2,97 3,72

0,60 21 0,747 61,48 82,30 3,07 4,11

0,70 20 0,795 62,32 78,38 3,12 3,92

0,80 22 0,743 60,25 81,05 3,01 4,05

0,90 19 0,792 55,40 70,00 2,77 3,50

1,00 19 0,790 55,28 70,00 2,76 3,50

1,10 14 0,788 40,64 51,58 2,03 2,58

1,20 16 0,786 46,35 58,94 2,32 2,95

1,30 21 0,735 56,83 77,36 2,84 3,87

1,40 8 0,833 24,55 29,47 1,23 1,47

1,50 9 0,831 27,56 33,16 1,38 1,66

1,60 7 0,830 21,39 25,79 1,07 1,29

1,70 7 0,828 21,35 25,79 1,07 1,29

1,80 20 0,776 53,96 69,51 2,70 3,48

1,90 26 0,725 65,49 90,36 3,27 4,52

2,00 22 0,723 55,30 76,46 2,76 3,82

2,10 24 0,722 60,20 83,41 3,01 4,17

2,20 26 0,720 65,07 90,36 3,25 4,52

2,30 17 0,769 45,41 59,08 2,27 2,95

2,40 8 0,817 22,72 27,80 1,14 1,39

2,50 9 0,816 25,51 31,28 1,28 1,56

2,60 7 0,814 19,81 24,33 0,99 1,22

2,70 7 0,813 19,78 24,33 0,99 1,22

2,80 7 0,811 18,68 23,03 0,93 1,15

2,90 9 0,810 23,98 29,61 1,20 1,48

3,00 10 0,809 26,60 32,89 1,33 1,64

STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA Nr.2

Strato Prof.

(m)

Nspt Tipo Gamma

(t/m³)

Gamma

Saturo

(t/m³)

Fi

(°)

Cu

(Kg/cm²)

Modulo

Edometrico

(Kg/cm²)

Modulo

Elastico

(Kg/cm²)

Modulo

Poisson

Modulo

G

(Kg/cm²)

1 0,1 5,46 Coesivo 1,78 1,88 -- 0,68 25,05 54,60 -- --

2 1,3 13,98

3 1,7 6,04 Coesivo 1,81 1,89 -- 0,76 27,71 60,40 -- --

4 2,3 17,55 Incoerente 1,94 1,96 36,31 -- 63,51 162,75 0,32 960,58

5 3,0 6,35 Coesivo 1,83 1,89 -- 0,79 29,13 63,50 -- --

Page 48: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

PROVA PENETROMETRICA DINAMICA Nr.1Strumento utilizzato... DPM CMDIAGRAMMA NUMERO COLPI PUNTA-Rpd

Committente : Data :04/09/2016Cantiere :Località :

Numero di colpi penetrazione punta Rpd (Kg/cm²) Interpretazione Stratigrafica

0 5 10 15 20 25

1

2

3

8

17

14

16

20

21

25

18

24

20

19

16

12

10

10

10

9

7

8

9

12

13

15

13

12

9

8

7

7

7

7

7

8

9

11

14

14

0 14,6 29,2 43,8 58,4 73,0

1

2

3

1 10 c

m

0.00

10,0

2

240 c

m

250,0

3 90 c

m

340,0

4 30 c

m

370,0

Scala 1:15

Page 49: REGIONE DEL VENETO - Monte di Malo · Via P. C. Prandina nr 20, Torrebelvicino (Vi) ª: +393474521592 : geosoluzioni@virgilio.it REGIONE DEL VENETO Provincia di Vicenza Comune di

PROVA PENETROMETRICA DINAMICA Nr.2Strumento utilizzato... DPM CMDIAGRAMMA NUMERO COLPI PUNTA-Rpd

Committente : Data :05/09/2016Cantiere :Località :

Numero di colpi penetrazione punta Rpd (Kg/cm²) Interpretazione Stratigrafica

0 5 10 15 20 25

1

2

3

7

12

11

21

19

21

20

22

19

19

14

16

21

8

9

7

7

20

26

22

24

26

17

8

9

7

7

7

9

10

0 13,2 26,4 39,6 52,8 66,0

1

2

3

1 10 c

m

0.00

10,0

2

120 c

m

130,0

3 40 c

m

170,0

4 60 c

m

230,0

5 70 c

m

300,0

Scala 1:13