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Azienda USL Latina - Via Canova, snc Latina – Centralino 0773/6551 – Partita IVA 01684950593 Sito Internet: www.asl.latina.it 1 REGIONE LAZIO Presidio Ospedaliero Nord Servizio di Farmacia Tel.: 0773/6553077- 6553076- Fax.: 0773/6553074. Latina, 20/11/2006 RAZIONALIZZAZIONE DELLA PRESCRIZIONE DEI FARMACI INIBITORI DI POMPA PROTONICA – AZIENDA ASL LATINA INTRODUZIONE: I farmaci inibitori di pompa protonica (IPP) costituiscono una delle innovazioni farmacologiche più rilevanti degli ultimi anni che ha fortemente influenzato la gestione e la conoscenza delle patologie acido-correlate; il loro mercato è in continua crescita e l’intera categoria è ai primi posti della spesa farmaceutica in tutto il mondo. Gli IPP disponibili in Italia sono ad oggi 5: il capostipite, omeprazolo (immesso nel 1989), il lansoprazolo (1995), il pantoprazolo (1997), il rabeprazolo (1999) e l’esomeprazolo (2002). AZIONE PRINCIPALE: antisecretivi Gli IPP sono benzimidazolici sostituiti che, dopo assorbimento intestinale, hanno un’emivita plasmatica relativamente breve (1-2 ore); la lunga durata d’azione è legata al peculiare meccanismo d’azione che consiste nel blocco irreversibile dell’enzima H+/K+ ATPasi, via finale per la produzione dell’acido cloridrico da parte della cellula parietale gastrica, indipendentemente da ogni stimolo (istaminico, colinergico, gastrinico). MECCANISMO D'AZIONE: Gli IPP sono basi deboli, raggiungono dal sangue le cellule parie- tali e diffondono nei canalicoli secretori dove vengono protonate e quindi trattenute. I composti protonati riarrangiano la loro struttura dando origine a due molecole: ac. sulfenico e sulfenamide. La sulfenamide interagisce covalentemente con i gruppi sulfidrici dell'enzima H+/K+-ATPasi for- mando il complesso enzima-inibitore. Il blocco completo si ha quando due molecole di inibitore si legano ad una molecola di enzima. La selettività d'azione dei bloccanti della pompa protonica de- riva essenzialmente dalla distribuzione specifica della H+/K+-ATPasi.

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REGIONE LAZIO

Presidio Ospedaliero Nord Servizio di Farmacia Tel.: 0773/6553077- 6553076- Fax.: 0773/6553074.

Latina, 20/11/2006

RAZIONALIZZAZIONE DELLA PRESCRIZIONE DEI FARMACI IN IBITORI

DI POMPA PROTONICA – AZIENDA ASL LATINA

INTRODUZIONE: I farmaci inibitori di pompa protonica (IPP) costituiscono una delle innovazioni

farmacologiche più rilevanti degli ultimi anni che ha fortemente influenzato la gestione e la

conoscenza delle patologie acido-correlate; il loro mercato è in continua crescita e l’intera

categoria è ai primi posti della spesa farmaceutica in tutto il mondo. Gli IPP disponibili in Italia

sono ad oggi 5: il capostipite, omeprazolo (immesso nel 1989), il lansoprazolo (1995), il

pantoprazolo (1997), il rabeprazolo (1999) e l’esomeprazolo (2002).

AZIONE PRINCIPALE: antisecretivi

Gli IPP sono benzimidazolici sostituiti che, dopo assorbimento intestinale, hanno un’emivita

plasmatica relativamente breve (1-2 ore); la lunga durata d’azione è legata al peculiare

meccanismo d’azione che consiste nel blocco irreversibile dell’enzima H+/K+ ATPasi, via finale

per la produzione dell’acido cloridrico da parte della cellula parietale gastrica, indipendentemente

da ogni stimolo (istaminico, colinergico, gastrinico).

MECCANISMO D'AZIONE: Gli IPP sono basi deboli, raggiungono dal sangue le cellule parie-

tali e diffondono nei canalicoli secretori dove vengono protonate e quindi trattenute. I composti

protonati riarrangiano la loro struttura dando origine a due molecole: ac. sulfenico e sulfenamide.

La sulfenamide interagisce covalentemente con i gruppi sulfidrici dell'enzima H+/K+-ATPasi for-

mando il complesso enzima-inibitore. Il blocco completo si ha quando due molecole di inibitore si

legano ad una molecola di enzima. La selettività d'azione dei bloccanti della pompa protonica de-

riva essenzialmente dalla distribuzione specifica della H+/K+-ATPasi.

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Poiché omeprazolo e derivati provocano in vivo l'inibizione permanente dell'attività dell'enzima,

la durata d'azione (intervallo per la ripresa della secrezione acida) non dipende dalla loro emivita

ma dal tempo necessario alla sintesi di nuove pompe (24-48 ore).

INDICAZIONI TERAPEUTICHE: Le indicazioni approvate dal Ministero della Salute non sono uguali per tutti gli IPP, infatti:

- tutte le molecole possono essere utilizzate per il trattamento a breve termine dell’esofagite

erosiva e per l’eradicazione dell’infezione da Helicobacter Pilori in corso di UG o UD attiva;

- per quanto riguarda l’UP Hp negativa, sono tutti indicati per il trattamento della fase attiva

tranne l’esomeprazolo e solo il lansoprazolo è autorizzato per la terapia long-term;

- per la prevenzione ed il trattamento delle lesioni da FANS sono autorizzati solo omeprazolo e

lansoprazolo (Guida all’ uso dei farmaci Vol.3 Anno 2005. AIFA)

Nello specifico, le indicazioni terapeutiche approvate per il lansoprazolo sono:

• trattamento dell’ulcera duodenale e gastrica confermata tramite endoscopia o radiografia;

• trattamento dell’esofagite da reflusso, profilassi a lungo termine dell’esofagite da reflusso;

• sindrome di Zollinger-Ellison;

• trattamento delle ulcere gastriche e duodenali benigne associate a FANS nei pazienti che necessitano di terapia continuata con FANS;

• profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate a FANS nei pazienti a rischio che necessitano di terapia continuata con FANS.

EFFICACIA RELATIVA: I fattori che determinano l’efficacia degli IPP sono l’area sotto la curva (AUC) dei profarmaci

e la loro emivita di attivazione a pH 1 relativa all’emivita di eliminazione sierica: i due fattori sono

simili per i vari IPP e quindi ne deriva una simile potenza ed efficacia antisecretoria.

Infatti, mentre l’emivita di attivazione a pH 1 varia da 1 a 5 minuti, l’emivita di eliminazione

plasmatica è di 1-2 ore e quindi le differenze di attivazione hanno poco significato funzionale

rapportato al maggior tempo di permanenza a livello delle pompe protoniche.

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Queste basi farmacologiche spiegano le conclusioni di una interessante review (Kromer W, Horbach

S, Lühmann R. Relative efficacies of gastric proton pump inhibitors: their clinical and

pharmacological basis. Pharmacology 1999; 59:57-77) secondo cui i differenti IPP hanno un simile

rapporto dose-risposta, cioè una simile potenza ed efficacia quando utilizzati allo stesso dosaggio in

milligrammi.

La commercializzazione degli IPP a differenti dosaggi definiti standard (20 mg per omeprazolo e

rabeprazolo, 30 mg per lansoprazolo, 40 mg per pantoprazolo ed esomeprazolo) sembra essere legata

a differenti strategie per bilanciare dosaggio ottimale e sicurezza piuttosto che alla loro relativa

efficacia che risulta essere simile a parità di dosaggio con minime differenze negli outcome clinici ai

dosaggi standard (Stedman CA, Barclay ML. Comparison of the pharmacokinetics, acid suppression

and efficacy of proton pump inhibitors. Aliment Pharmacol Ther 2000;14:963-78).

Nella tabella seguente è riportato il riassunto dei profili farmacocinetico, farmacodinamico e

metabolico degli inibitori di pompa protonica (Thjodleifsson B. Drugs Aging 2002; 19(12): 911-927 ).

RABE. ESO. LANSO. OME. PANTO.

Rapidità d’azione Dipendenza dal metabolismo del CYP2C19 Variazione della biodisponibilità (AUC) tra soggetti Potenziali interazioni farmaco-farmaco

++++ ± - -

+++ ++ + ±±±±

+++ +++ +++ ±±±±

- ++++ ++++ ++++

- ++ ++ -

AUC = Area sotto la curva concentrazione plasmatica-tempo; CYP2C19 = citocromo epatico P450 isoforma 2C19 - = assente; ±±±± = molto bassa; + = bassa; ++ = intermedia; +++ = alta; ++++ = molto alta

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INTERAZIONI FARMACOLOGICHE :

Gli IPP sono spesso utilizzati in pazienti che assumono altri farmaci e per questo va fatta

attenzione alle possibili interazioni; i meccanismi principali di interazione sono rappresentati

dall’inibizione competitiva del citocromo P450 e dall’alterato assorbimento di altri farmaci legato

all’alterazione del pH gastrico.

EFFETTI INDESIDERATI:

Sono comuni a tutta la classe e comprendono: disturbi gastrointestinali tra cui nausea e vomito,

dolore addominale, flautolenza, diarrea e stitichezza; cefalea, vertigini; meno spesso: secchezza delle

fauci, insonnia, sonnolenza, malessere, visione offuscata, rash cutanei, prurito.

Gli inibitori della pompa protonica possono ridurre l’acidità gastrica e aumentare il rischio di

infezioni gastrointestinali. L’uso prolungato può indurre atrofia della mucosa gastrica. In generale gli

IPP risultano ben tollerati e gli effetti indesiderati sono simili tra i diversi IPP; il largo uso negli anni

del Lansoprazolo e la scarsa incidenza di eventi avversi ha permesso di avere per questa molecola

oltre il 90% di compliance.

DOSAGGIO:

Il dosaggio ottimale da utilizzare, dalla moltitudine dei dati disponibili, risulta essere di 20-40

mg nel trattamento dell’ulcera peptica e della MRGE moderata-grave (dosi maggiori di quelle

standard solo nelle manifestazioni atipiche) e di 15-20 mg nella prevenzione della gastropatia da

FANS e nelle forme lievi e nel mantenimento della MRGE

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CONDIZIONI CHE RICHIEDONO GASTROPROTEZIONE:

INDICAZIONI APPROVATE ED APPROPRIATE 1) TERAPIA CON FANS: I FANS rappresentano una categoria di farmaci di uso assai comune. a) Prima di utilizzare un FANS potenzialmente gastrolesivo: verificarne l’indicazione e considerare la

possibilità di un trattamento meno aggressivo (paracetamolo fino a 4g/die, COX2-inibitori a dosaggio

pieno);

Classificazione dei FANS in base alla loro gastrolesività: FANS a tossicità non definita nimesulide FANS a bassa tossicità ibuprofene, ac. acetilsalicilico, diclofenac FANS a media tossicità sulindac, naprossene FANS a medio-alta tox indometacina, ketoprofene FANS ad alta tossicità piroxicam, ketorolac

b) Evitare l’associazione di più FANS;

c) Prima di iniziare il trattamento con FANS può essere opportuno eradicare l’Hp;

d) Corretta identificazione del rischio individuale (pregressa UP, età >60, elevato dosaggio FANS,

concomitante uso di anticoagulanti o cortisonici, malattie concomitanti che possono aggravare la

prognosi in caso di UG/UD complicate).

2) ASA A BASSO DOSAGGIO (≤325 mg) antiaggregante: La necessità di profilassi gastrointestinale per pazienti che assumono ASA a basso dosaggio deve

essere valutata in relazione alle caratteristiche del singolo paziente.

In generale:

- data la bassa tossicità, non è indicata alcuna gastroprotezione (Derry S, Loke YK. Risk of

gastrointestinal haemorrhage with long term use of aspirin: metanalysis. BMJ 2000;

321:1183-7);

- nei pazienti con pregressa storia di sanguinamento da ulcera ricercare Hp ed eradicarlo se

positivo;

- a eradicazione avvenuta è possibile proseguire il trattamento senza gastroprotezione.

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3) TERAPIA CON STEROIDI

La terapia con steroidi di per sé non comporta gastrolesività, né quindi la necessità di un

trattamento profilattico gastroprotettore.

Una metanalisi condotta su 93 RCT smentisce definitivamente l’associazione causale tra steroidi e

patologia peptica (Conn HO, Poynard T. Corticosteroid and peptic ulcer: meta – analysis of

adverse events during steroid therapy. J Intern Med 1994; 236:619-32)

4) TERAPIA CON ANTICOAGULANTI

Tra gli episodi di sanguinamento gastrointestinale quelli correlati all’uso di anticoagulanti sono

frequenti: esistono numerosi fattori predisponenti la cui valutazione può consentire una stima del

rischio di emorragia: età, patologie concomitanti, storie di ulcera peptica, precedenti episodi di

emorragia gastrointestinale, etc.

In generale:

- in corso di terapia anticoagulante non esiste razionale all’utilizzo di farmaci citoprotettori –

antisecretori;

- la profilassi dell’emorragia in corso di terapia anticoagulante consiste solo nell’ottimizzazione

del dosaggio del farmaco anticoagulante e nel monitoraggio costante dei parametri bioumorali

di controllo.

5) TERAPIA CON ANTITUMORALI Tra gli effetti collaterali, evidenziati nelle schede tecniche autorizzate della maggior parte degli

antiblastici, sono elencati “nausea, vomito, diarrea, stipsi, mucositi di vario grado”, mentre non

sono mai riportati sanguinamenti gastrici, erosioni, ulcere gastriche o duodenali.

Dalla pratica clinica si ha esperienza di effetti collaterali non particolarmente gravi, come dolore

epigastrico, pirosi, acidità, fino ad erosioni che solitamente guariscono spontaneamente 2-3

settimane dopo la sospensione della chemioterapia; ad oggi tuttavia non vi sono studi

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epidemiologici che abbiano in qualche modo stabilito una correlazione causa-effetto tra i sintomi

sopradescritti e l’impiego di farmaci antineoplastici.

La profilassi dei danni gastroduodenali indotti da antiblastici è stata poco studiata ed attualmente

non si dispone di dati sufficienti a sostenerne l’utilità (Sartori S et al. Misoprostol and omeprazole in

the prevention of chemotherapy-induced acute gastroduodenal mucosal injury. A randomized, placebo-

controlled pilot study. Cancer 1996; 78: 1477-82; Sartori S et al. Randomized trial of omeprazole or

ranitidine versus placebo in the prevention of chemioterapy-induced gastroduodenal injury. J Clin Oncol

2000; 18:463-7).

6) CONDIZIONI DI STRESS La gastro-duodenopatia da stress (SRMD) identifica lesioni acute di tipo erosivo – ulcerativo -

emorragico che si verificano a livello dello stomaco o del bulbo duodenale in pazienti sottoposti a

particolari eventi critici; la patogenesi è complessa e coinvolge momenti legati sia ad

ipersecrezione acida che a riduzione della citoprotezione endogena che infine a disturbi della

microcircolazione locale. Un ruolo particolare nel provocare SRMD è attribuibile di per sé alla

ventilazione meccanica. I pazienti con SRMD sono generalmente ricoverati in Unità di Terapia

Intensiva (UTI): Rianimazione Generale, Rianimazione cardiochirurgica, Neurorianimazione,

sezioni di TI postoperatoria della chirurgia generale.

I pazienti ricoverati in UTI che presentino fattori di rischio per SRMD devono essere sottoposti a

gastroprotezione profilattica con PPI se presentano uno o più dei fattori di rischio per SRMD:

1) Pazienti con necessità di ventilazione meccanica > 48h

2) Interventi chirurgici maggiori o reinterventi ravvicinati

3) Interventi in ipotermia profonda con arresto di circolo

4) Trapianti d’organo

5) Traumi cranici - Politraumatizzati

6) Gravi ustionati

7) Shock (cardiogeno, settico, anafilattico)

8) Sepsi

(Lasky MR et al. A prospective study of omeprazole suspension to prevent clinically significant GI bleeding

from stress ulcer in mechanically ventilated trauma patients. J of Trauma 1998; 44(3): 527-533).

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NOTE AIFA OVVERO INDICAZIONI APPROVATE PER LA CONCE DIBILITÀ DA PARTE DEL SSN:

Originariamente pensate come strumento di governo della spesa, le note AIFA sono

progressivamente diventate strumento per assicurare l’appropriatezza di impiego di farmaci e per

migliorare le strategie assistenziali: si caratterizzano come strumenti di indirizzo volti a definire,

quando opportuno, gli ambiti di rimborsabilità, senza interferire con la libertà di prescrizione.

Le note AIFA che limitano la prescrivibilità degli IPP sono:

NOTA 1: GASTROPROTEZIONE

• Prevenzione delle complicanze gravi del tratto gastro - enterico superiore se in trattamento con

FANS non selettivi

• In terapia antiaggregante con ASA a basse dosi purchè sussistano condizioni di rischio:

- pregresse emorragie disgestive o di UP non guarita con terapia eradicante;

- concomitante terapia anticoagulante;

- età > 75 aa

NOTA 48: la prescrizione a carico del SSN è limitata ai seguenti periodi di trattamento ed alle

seguenti condizioni:

• durata di trattamento 4 settimane (occasionalmente 6):

– UD o UG positive per Helicobacter pylori

– per la prima o prime due settimane in associazione alla terapia eradicante

– UD o UG Helicobacter pylori negativa (primo episodio)

– Malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite (primo episodio);

• durata di trattamento prolungata da rivalutare dopo 1 anno:

– Sindrome di Zollinger-Ellison

– UD o UG Helicobacter pylori negativa recidivante

– Malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite (recidivante)

La prescrizione dei farmaci antiulcera non è rimborsata dal SSN in caso di dispepsia non

ulcerosa e per altre indicazioni autorizzate.

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PERCORSO ASSISTENZIALE:

Al fine di attuare la continuità terapeutica (DGR 34 del 15/01/2002) nei casi ove si renda

necessario iniziare o proseguire una terapia farmacologica prescritta nella lettera di dimissione, le

Aziende Ospedaliere forniscono ai pazienti all’atto della dimissione da un ricovero ordinario o diurno,

i farmaci necessari a tale terapia in misura limitata al primo ciclo terapeutico per ciascun prodotto

farmaceutico.

Il percorso assistenziale può quindi essere così schematizzato:

1) dimissione con la prescrizione, ove ritenuta necessaria, di farmaci da parte del medico curante

ospedaliero per un massimo di trenta giorni di terapia (prescrizione del medico ospedaliero per il

livello assistenziale territoriale):

- sulla modulistica interna Aziendale per quei farmaci dispensati dal SSN e presenti nel PTOA,

con rispetto delle note AIFA;

- sul ricettario del Servizio Sanitario Regionale per gli eventuali farmaci dispensabili dal SSN

ma non contemplati nel PTOA;

- sul ricettario bianco per i farmaci a totale carico dell’assistito o per i farmaci utilizzati in una

indicazione autorizzata ma non prevista nella nota AIFA, quindi non concedibile dal SSN.

2) rientro dell’assistito presso il suo medico curante: sarà il medico curante a riprendere in carico il

paziente al termine del percorso sopradescritto e sarà lui a valutare la continuazione, interruzione,

variazione della terapia secondo condizioni più opportune per il proprio assistito.

COSTI:

Il costo delle confezioni degli IPP varia molto: tutte sono uniformate a 14 compresse

(pantoprazolo, rabeprazolo ed esomeprazolo) o 14 capsule (omeprazolo, lansoprazolo). L’omeprazolo

ed il pantoprazolo sono disponibili in formulazioni per somministrazione endovenosa ma ad esclusivo

uso ospedaliero.

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Nella seguente tabella sono riportati i costi dei PPI:

Lansoprazolo 15 Omeoprazolo 10 Pantoprazolo 20 Rabrepazolo 10 Esomeprazolo 20

COSTO CONFEZIONE 6,50 11,93 12,32 11,73 21,54

COSTO CPS 0,46 0,85 0,88 0,84 1,54

COSTO 4 SETTIMANE 13,00 23,86 24,64 23,46 43,08

COSTO 8 SETTIMANE 26,00 47,72 49,28 46,92 86,16

COSTO ANNUO 169,46 311,03 321,20 305,82 561,58

DIFFERENZA PER

ANNO CON LANSO. 0,00 141,57 151,74 136,35 392,11

COSTO DIE PER 100

PAZIENTI 46,43 85,21 88,00 83,79 153,86

COSTO ANNUO PER 100

PAZIENTI 16.946 31.103 32.120 30.582 56.158

Lansoprazolo 40

Omeprazolo 20

Pantoprazolo 40

Rabrepazolo 20

Esomeprazolo 40

COSTO CONFEZIONE 11,80 25,22 24,96 21,54 27,94

COSTO CPS 0,84 1,80 1,78 1,54 2,00

COSTO 1 SETTIMANA

(dosaggio doppio) per Hp 11,80 25,22 24,96 21,54 27,94

COSTO 4 SETTIMANE 23,60 50,44 49,92 43,08 55,88

COSTO 8 SETTIMANE 47,20 100,88 99,84 86,16 111,76

COSTO ANNUO 307,64 657,52 650,74 561,58 728,44

DIFFERENZA PER

ANNO CON LANSO. 0,00 349,88 343,10 253,94 420,79

COSTO DIE PER 100

PAZIENTI 84,29 180,14 178,29 153,86 199,57

COSTO ANNUO PER 100

PAZIENTI 30.764 65.752 65.074 56.158 72.844

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Nel grafico sottostante si rappresenta la distribuzione, per molecola, dei consumi nell’ASL di Latina

osservata nel 2005 per i soli farmaci inibitori di pompa protonica (10.600.000,00 €).

Essendo gli IPP una classe omogenea di molecole è possibile garantire una prescrizione appropriata in

termini di efficacia e tollerabilità e realizzare un risparmio (colonna arancio del grafico) prendendo in

considerazione il nuovo contesto economico generatosi dall’introduzione del lansoprazolo generico.

IPP: SPESA LORDA E PEZZI ANNO 2005

4421

2507

1363 12921065

2012

940685 675 583

180 106 77 77 55

omeprazolo esomeprazolo pantoprazolo lansoprazolo rabeprazolo

spesa 2005

conversionevs generico

pezzi 2005

CONCLUSIONI:

Gli IPP hanno una struttura chimica affine ed uno stesso meccanismo d’azione, con piccole

differenze farmacocinetiche, farmacodinamiche e metaboliche (la differente metabolizzazione epatica

attraverso il citocromo P 450 influenza l’interazione con altri farmaci).

Gli IPP sono farmaci molto importanti per il trattamento delle patologie acidocorrelate, per

l’eradicazione dell’Helicobacter pylori, per la prevenzione e la cura della gastropatia da FANS. I loro

effetti collaterali non sono molto rilevanti ed abbastanza simili, il loro impiego nel lungo termine è

sicuro.

La potenza e l’efficacia dei vari IPP, dall’analisi comparativa dei vari trial clinici, risulta essere molto

simile sulla base dei milligrammi di sostanza utilizzata. Infatti, somministrati una volta al giorno a

dosaggi standard, ottengono la guarigione endoscopica in più del 90% dei pazienti con ulcera

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duodenale (dopo 1-4 settimane di trattamento), con ulcera gastrica (dopo 6 settimane) e con MRGE

erosiva (dopo 8 settimane). La terapia di mantenimento con una singola dose giornaliera previene la

recidiva delle ulcere peptiche non associate ad Hp e della MRGE.

Premesso che tutti gli IPP hanno dimostrato una efficacia clinica sovrapponibile, i criteri di scelta di

un IPP sembrano quindi basati principalmente sulle indicazioni autorizzate, sulle formulazioni

disponibili, sul profilo di sicurezza di impiego con altri farmaci e sui costi.

La Commissione Terapeutica Aziendale

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