Rassegna stampa IDV Emilia Romagna del 10.10.2012

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Regionale

Bologna

Imola

Ferrara

Ravenna

INDICE

Fusione Hera-Acegas, il Pd segue il piano Passera e perde alleati in tutta la Regione10/10/12 Fatto Quotidiano Emilia Romagna 4

Idv, si complica l’affare dei sacchi spariti in Regione. “Portati via in auto”10/10/12 Fatto Quotidiano Emilia Romagna 7

Hera e Acegas: sì alla fusione. Consiglio record, in aula fino oltre mezzanotte10/10/12 Bologna Today 9

Svelato il mistero dei “sacchi neri”. Idv: ”Nessun complotto, solo spazzatura10/10/12 Bologna Today 10

Raccolta differenziata in centro storico a Bologna: domani incontro pubblico10/10/12 Bologna2000.com 11

Fusione Hera-Acegas, Donini attacca: Sel e Idv senza cultura di governo10/10/12 Corriere di Bologna 12

Frascaroli: Dovevamo accordarci così i cittadini non capiscono10/10/12 Corriere di Bologna 14

Presidenti dimissionari, Draghetti tiene duro: Giusto non mollare.10/10/12 Corriere di Bologna 16

Una maggioranza in rotta su (quasi) tutto10/10/12 Il Resto del Carlino Bologna 17

«I consiglieri nominati dalla Cancellieri si dimettano»10/10/12 Il Resto del Carlino Bologna 19

«Un comitato per sostenere la campagna di Vendola»10/10/12 Il Resto del Carlino Bologna 21

Lucchi: «Mai stato al convegno organizzato da Nanni»10/10/12 Il Resto del Carlino Bologna 22

Dipietristi al lavoro fino all’alba. Perché?10/10/12 Il Resto del Carlino Bologna 23

Alla festa del tortellino10/10/12 Il Resto del Carlino Bologna 25

La giunta incassa la fusione di Hera il Pd paga pegno con gli alleati10/10/12 La Repubblica Bologna 26

“In vista del voto ci si radicalizza ma Sel e Pd possono convivere”10/10/12 La Repubblica Bologna 28

Sel aspetta Vendola e replica a Gruppi “Viva la consultazione”10/10/12 La Repubblica Bologna 30

Regione, Errani e Richetti vanno a Roma la Finanza ritorna in viale Aldo Moro10/10/12 La Repubblica Bologna 31

BIMBI HAITIANI10/10/12 La Repubblica Bologna 33

Lavoro, nato il comitato per i referendum10/10/12 Il Corriere Romagna Imola 34

«Solo a Imola la sinistra ha detto sì»10/10/12 Il Corriere Romagna Imola 36

Sos lavoro, nasce il comitato per salvare l’articolo 1810/10/12 Il Resto del Carlino Imola 37

Rispristino articolo 18 Un Comitato per il referendum10/10/12 La Voce di Romagna Imola 38

Mercato, stop ai rifiuti accatastati fra le bancarelle10/10/12 Il Resto del Carlino Ferrara 39

«L’acqua nel sottosuolo può smuovere le zolle»10/10/12 Il Resto del Carlino Ferrara 40

Raccolta rifiuti al mercato10/10/12 La Nuova Ferrara 42

L’azzardo non è più un gioco10/10/12 Corriere Romagna Ravenna 43

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Forlì Cesena

Rimini

Nazionale

Berdondini (Idv): «Pronta a iniziare la raccolta firme per il referendum»10/10/12 Il Resto del Carlino Ravenna 44

Sinistra, ecologisti e grillini all’attacco: «Delitto ambientale»10/10/12 Il Resto del Carlino Ravenna 45

Il “no” del sindaco Balzani convince 32 consiglieri su 40 A Forlì la fusione è indigesta10/10/12 Il Corriere Romagna Forlì 46

Piolanti (Idv): «Sulle terme maggiore trasparenza10/10/12 Il Corriere Romagna Forlì 49

Damiano Zoffoli ‘accusato’ dal capogruppo Pd10/10/12 Il Resto del Carlino Cesena 50

Bocciata la fusione, l’Udc s’astiene10/10/12 Il Resto del Carlino Forlì 52

Al terzo posto tra le mete più cliccate10/10/12 Il Resto del Carlino Forlì 54

«Chiusura casa di riposo, anziani vivono nel terrore di essere cacciati»10/10/12 Corriere Romagna di Rimini 56

Il mistero dei sacchi neri dell’Idv Un repulisti durato fino alle 5 del mattino10/10/12 Il Resto del Carlino 57

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10/10/2012 press unE i t4-ZFal t t O E ini"; Romagna

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Direttore Responsabile: Antonio Padellaro

r,ei n: tirano uutmaiano n tmuia Hamagna

Fusione Hera-Acegas, il Pd segue il piano Passera e perde alleati in tutta la Regione Dopo la seduta fiume del consiglio comunale di Bologna per votare le delibera (passata con l'aiuto del Terzo Polo). anche a Ferrara, Modena e Ravenna i democratici rompono con Sel e ldv per perseguire l'obiettivo della multiutility colosso. Così come scritto nei piani del ministero dell'economia e diversamente dall'esito referendario del 2011

di Giovanni Stinco I Emilia Romagna I 9 ottobre 2012

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Più informazioni su: Acegas, Corrado Passera, Enel, Fusione, Giovanni Favia, Fiera, Iren,

Multiutility, Roberto Balzani, Virginio Merola.

T.,Neet + 1 g Q, I

Articoli sullo stesso argomento

- Fusione Hera-Acegas, Pd contro tutti, I comitati: E' il grande progetto del ministro Passera. Creare una

'Acqua di nuovo in mani privat... super azienda che gestisca acqua_ gas. elettricità e

- Acqua, i servizi di Padova e Trieste incorporati rifiuti_ e che nasca dalla fusione delle t-fu/n.011,1y del

nel colosso Hera

nord_ Un'azienda capace di resistere alla concorrenza

- Acqua, da gennaio a Padova e Trieste non sarà europea e di espandersi all'estero Insomma un

più un bene pubblico nuovo colosso che in Italia potrebbe essere secondo

"Cancellato l'esito referendario" Hera e Acegas, la megafusione della discordia.

solo a Enel Si doveva partire con l'unione di Ala e

Iren E cioè Milano da una parte e dall'altra Torino

Genova Piacenza Parma e Reggio Un'operazione - Hera-Acegas. a Bologna Sel non vota la fusione.

sfumata almeno per il momento E così si è passati al E il Pd chiede aiuto al Pdl

piano a Hera che si unisce ad Acegas-Aps

Bologna con Padova e Trieste dunque_

Un'operazione andata in porto grazie all'impegno del Partito Democratico che non ha avuto remore

nello scontrarsi con i suoi alleati_ Sinistra Ecologia e Libertà e Italia dei Valori

E' successo un po' in tutta l'Emilia Romagna Anche a Bologna dove dopo una interminabile

maratona notturna la delibera di fusione è passata con i voti del Pd, appoggiati per l'occasione da

Stefano Aldrovandi ex amministratore delegato di Hera ai tempi del sindaco di centrodestra

Giorgio Guazzaloca e ora in consiglio comunale con una propria lista centrista. Scene simili si sono

viste a Modena dove il Pd ha votato solo contro tutti. perdendo addirittura per strada 4 consiglieri.

E a Ferrara dove il voto ha spaccato la maggioranza di centrosinistra. Anche qui i democratici

hanno scelto di andare avanti ad soli. A Ravenna l'assessore al bilancio di Sel si è rifiutato di

presentare la delibera e così il Pd ha dovuto fare da solo. A Forlì invece caso unico il sindaco

Roberto Balzani ha prima denunciato le pressioni fatte da funzionari manager e politici per votare

a favore della fusione. poi ha dichiarato che i piccoli comuni non contano nulla nella gestione

aziendale e infine ha annunciato il proprio no all'operazione.

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10/10/2012 press unE C*Fatto

Lì Romagna Periodicità: sito web

Direttore Responsabile: Antonio Padellaro

L'idea di un'espansione di Hera era da tempo nell'aria_ anche prima dell'estate. Nata ufficialmente

nel consiglio di amministrazione dell'azienda. si è trasformata in un accordo quadro con Acegas-Aps

lo scorso luglio_ Sempre a luglio una riunione dei sindaci del Patto di sindacato che controlla Hera

ha dato parere positivo su un accordo rimasto a lungo misterioso "per non falsare il mercato

azionario". In questi giorni — e quello di Bologna è solo il caso più importante visto che la città

controlla il 19% delle azioni Hera — stanno arrivando le ratifiche dei vari consigli comunali Lunedì

15 ottobre arriverà invece l'epilogo con l'assemblea dei soci e il via libera alla fusione tra le due

multiutility. Fusione che sarà operativa dal 2013 e che vedrà Hera assumere il controllo di Acegas-

Aps detenendone una quota pari al 62.69% del capitale

Un'operazione che ha spaccato tutto il centrosinistra e non solo il mondo dei partiti. Anche la Cgil_

che aveva appoggiato con convinzione il referendum sull'acqua pubblica si è divisa in due_ La

sinistra del sindacato sta ad esempio supportando i comitati "Acqua bene comune'_ che in questi

giorni stanno manifestando in tutti i consigli comunali dove si vota la fusione La segretaria

regionale della Cgil Emilia Romagna ha invece siglato un documento congiunto con Cisl e UN

valutando positivamente l'operazione in quanto "importante progetto industriale capace di

contrastare la crisi economica"

Il nodo è ovviamente quello del referendum. che ha visto 27 milioni di italiani votare per l'acqua

pubblica e che secondo i comitati Acqua bene comune è stato tradito dalla fusione "che porterà

ad una privatizzazione nei fatti_ per quanto formalmente la gestione resterà in mano alle istituzioni

Ma i Comuni non conteranno più niente_ e così i cittadini che non potranno più dire la loro" Di

questo avviso anche Sel, Idv, Movimento 5 Stelle e Lega Nord. Di diverso parere invece il

Partito Democratico. che rivendica un comportamento comunque coerente "Nera e Acegas

resteranno pubbliche_ non c'è nessun cedimento al mercato o privatizzazione Questo è quello che

ci hanno chiesto i cittadini ha spiegato il capogruppo del Pd bolognese Sergio Lo Giudice "È

vero che la partecipazione pubblica nella nuova Hera andrà a crescere ma contemporaneamente

andrà anche a parcellizzarsi perché aumenteranno i comuni coinvolti. E questa cosa può essere

molto critica se con la Hera a Bologna_ continua a relazionarsi un comune che di fatto è messo in

soggezione" Parole del democratico Benedetto Zacchiroli Zacchiroli uno dei malpancisti del Pd e

fino alla fine incerto nel voto_ alla fine ha votato sì "Perché sarebbe irresponsabile votare

altrimenti dopo le scelte che sono state fatte. e questo Comune ha scelto anni fa di collocare Hera

sul mercato". "Rafforzerà la società e la renderà più grande e competitiva senza per questo lasciarla

in mani private", ha spiegato la vicesindaco di Bologna Silvia Giannini rassicurando tutti nel suo

parti

Cosa potrebbe succedere dopo la fusione lo hanno spiegato bene i grillini. "La fusione Hera S.p.A.

con Acegas sembra proprio un trucco col quale ignorare e raggirare l'esito dei referendum

sull'acqua. consentendo l'ingresso in massa dei privati nella super-multiutility. II grimaldello sono un

paio di modifiche agli articoli 7 e 26 dello Statuto". ha scritto Giovanni Favia. consigliere regionale

del Movimento 5 Stelle emiliano romagnolo. Con la fusione la nuova società si aprirà ad una

partecipazione del Fondo strategico italiano (Fsi), controllato dalla Cassa depositi e prestiti. a sua

volta in mano per il 70% al Ministero del tesoro_ e per il restante 30 alle Fondazioni bancarie Come

opera Fsi è spiegato nel sito dello stesso fondo strategico_ "Fsi opera acquisendo quote.

generalmente di minoranza di imprese di rilevante interesse nazionale che siano in equilibrio

economico-finanziario e abbiano adeguate prospettive di redditività e significative prospettive di

sviluppo" Primo obiettivo di Fsi. aumentare competitività_dimensioni e presenza internazionale

delle aziende partecipate Proprio l'opposto di quello che vogliono i comitati referendari_ che da ..

sempre chiedono di trasformare il ciclo idrico in un servizio pubblico locale privo di rilevanza

economica. da affidarsi a società di diritto pubblico finanziate anche attraverso la fiscalità

generale.

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10/10/2012 press unE tZFa t t O

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il big player all'interno di Hera — continua il grillino Giovanni Favia — diventerà il Fondo strategico

italiano_ a tutti gli effetti uno dei membri del Patto di Sindacato Essendo membro_ potrà acquistare

(e i piccoli Comuni affamati di liquidità potranno vendergli) quote con il capitale che certo non

manca_ Per cui si apre un nuovo scenario: cioè che la maggioranza di Hera venga acquistata da

una società a maggioranza pubblica_ ma con una importante componente privata al suo interno_

E se superasse il 51% e cambiasse il Patto di Sindacato? Sono interrogativi che ci fanno dire.

ancora una volta. un secco no alla fusione Hera-Acegas"

Non sono scenari campati in aria. Il ministro Passera non ha mai fatto mistero di considerare con

favore un'uscita morbida dei Comuni dalla nuova grande multiutility in via di creazione. Lo scorso

maggio l'agenzia specializzata Radiocor ha dato la notizia dell'esistenza di un piano per la creazione

di una 'Grande Utility Italiana" Un piano elaborato da McKinsey società di consulenza che ha visto

tra le proprie fila molti personaggi di spicco da Francesco Profumo a Paolo Scaroni passando

per lo stesso Passera. L'ultima fase del piano che McKinsey ha consegnato al ministro spiega

Radiocor consiste nell'uscita dei comuni azionisti dalla nuova società anche se "ad essa

affiderebbero comunque la gestione delle reti in modo da garantirsi. attraverso l'affitto un flusso di

cassa annuo costante equiparabile ai dividendi_ sempre più risicati. incassati dalle ex

municipalizzate"

Uno scenario che i comitati referendari vedono come catastrofico 'Se il Ministero del tesoro

arriverà a controllare a maggioranza la nuova società la gestione resterà formalmente pubblica ma

a tutti gli effetti i servizi vitali per i cittadini dall'acqua alla fornitura di energia e gas usciranno dal

controllo democratico — spiega il bolognese Alessandro Bernardi — Quale sarà il Comune così

forte da poter chiedere qualcosa a un colosso nazionale?"

Una paura in un certo senso confermata anche da chi crede nell'operazione "Il Comune di Bologna

non è stato capace in questi di anni di imporre a Hera le proprie scelte — ha spiegato Stefano Aldrovandi, ex amministratore delegato di Hera — a tutti gli effetti i manager hanno già in mano la

società quando invece dovrebbero essere al servizio degli azionisti pubblici". Altra voce quella di

Emanuele Burgin assessore all'ambiente delle Provincia di Bologna e da sempre avversario dei

referendari "A decidere in Hera sono i manager che ai soci danno quel che i soci chiedono_

un'azienda solida e dividendi cash". Ancora' "Il pubblico non ha evidentemente le capacità tecnica di

controllare quello che fanno. Gli uffici comunali di acqua e rusco sono stati trasferiti in società

esterne. Quelli del gas non sono mai esistiti" Il grande interrogativo è proprio questo - se Hera è già

difficilmente controllabile dai vari Comuni azionisti cosa succederà quando diventerà un gigante

finanziario? Sopratutto: 27 milioni di italiani sono andati alle urne spinti dallo slogan "Si scrive

acqua si legge democrazia". A cosa è servito il loro voto?

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Idv, si complica l'affare dei sacchi spariti in Regione. "Portati via in auto" 14 collaboratori, riconosciuti dall'ex dipietrista Riva giovedì scorso mentre portavano via l'immondizia dalla sede di via Aldo Moro prima dell'arrivo della Finanza, si arricchisce di un ulteriore capitolo_ Il pattume è finito nel bagagliaio di una macchina e trasportato per diversi chilometri, infine gettato in un cassonetto vicino alla sede Idv nel centro città

di David 3Iarceddu I Emilia Romagna I g ottobre 2012

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Più informazioni su: Antonio Di Pietro, IDV, Matteo Riva, Silvana Mura.

Niff Tweet , 2

14 4g

Articoli sullo stesso argomento

- Il giallo dei sacchi portati via dalla Regione, L'Idv ai pm: - Era spazzatura"

- Soggiorni e cene a Roma, bufera nell'Idv: "Spesi 25.000 euro di soldi pubblici"

- Blitz Finanza, la Regione trema. Favia: 'C'è da aspettarsi di tutto" (video)

Se la vicenda si rivelerà una grande bufala i suoi

protagonisti dovranno almeno spiegare una cosa

Dovranno chiarire cioè come si faccia a lasciare dei

sacchetti di immondizia pieni di avanzi di cibo vecchi

di due giorni all'interno dell'abitacolo di un'auto con i

migliaia di cassonetti in giro per Bologna.

- Uscire dall'Italia dei Valori costa caro: penale di Miasmi a parte la vicenda dei sacchi neri portati via 100 mila euro agli eletti ch...

dalla Regione al calare delle tenebre da quattro - Il giallo dei sacchi portati via dalla Regione, La collaboratori del gruppo consiliare dell'Italia dei Valori .

Procura dispone accertamenti scrive il suo secondo e un po' comico capitolo.

Sabato scorso Matteo Riva il consigliere regionale

dell'Emilia Romagna appartenente al gruppo misto. espulso nel 2011 dall'Idv_ aveva raccontato ai magistrati di avere incrociato nella serata di giovedì_ alle 21:30. quattro ragazzi ben vestiti che

portavano via dai parcheggi sotterranei dei palazzi della Regione Emilia Romagna quattro sacchi

apparentemente pieni e pesanti

Il tutto in un giorno non qualunque: San Petronio. patrono di Bologna. quando il palazzo. eccetto

che per i consiglieri_ è chiuso per tutti_ addetti alle pulizie inclusi. Il tutto accadeva proprio nei giorni

in cui la Guardia di Finanza stava facendo visita in Regione per acquisire in originale, fatture e

rendiconti nell'ambito delle indagini per peculato Insomma la domanda viene spontanea: chi erano i

quattro e cosa c'era in quei misteriosi sacchi neri_ faldoni? Carte? prove inconfessabili di spese folli

dei consiglieri?

La rivelazione del consigliere reggiano aveva incuriosito i magistrati della Procura di Bologna tanto da far acquisire le immagini a circuito chiuso delle telecamere e il registro dei badge di

ingresso per capire chi si trovasse nelle stanze del consiglio regionale a quell'ora

Domenica il giorno dopo Riva ecco arrivare in Procura Sandro Mandinì, consigliere regionale

dell'Idv ed ex collega di partito di Riva_ Si è presentato con quattro giovani collaboratori davanti ai

magistrati_ I ragazzi avevano con loro un memoriale dato ai magistrati e poi pubblicato sul sito Idv:

"Possiamo essere noi — hanno ammesso — cioè Guido Gambassi. Federico Giamporcaro. Michele

Scuto e Tommaso Iviontebello"

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I quattro raccontano quei giorni. "Siccome la documentazione da produrre alla Guardia di Finanza

era davvero imponente (.. ) ci è stato chiesto in qualità di persone iscritte all'Idv e di collaboratori

dei nostri rappresentati in consiglio regionale. di dare una mano per fotocopiare tutto il materiale

Secondo la loro ricostruzione si inizia a fotocopiare martedì sera Mercoledì 3 ottobre. dopo che i

ragazzi hanno pranzato dentro l'ufficio. ecco affacciarsi "un'addetta alle pulizie (di nome

probabilmente Cristina) la quale rendendosi conto della nostra presenza e del fatto che stavamo

ancora lavorando non riesce materialmente a svolgere le sue mansioni"

Stesso copione si ripete giovedì 4 ottobre Gran lavoro e pranzi tra le scrivanie - "gli uffici erano in

condizioni indecenti - Così la fatidica sera di giovedì secondo la ricostruzione. i consiglieri

ordinano ai loro collaboratori una pulizia e i giovani riempiti tre sacchi di immondizia sarebbero stati

mandati alla ricerca di un cassonetto E partono "Andavamo di fretta perché come già indicato.

dovevamo recarci con urgenza presso la sede regionale dell'Idv in via Amendola per recuperare

materiale di cancelleria"

E qui avviene l'incontro con Riva "Per errore anziché andare al parcheggio centrale finivamo al

livello meno 2" Da qui, dopo una serie di giri per trovare l'uscita notano una Bmw nera che apre

loro un cancello. É Matteo Riva. "È lui che aprendoci il cancello ci ha consentito di uscire" A questo

punto non ci sarebbe stato, assicurano i quattro ai magistrati_ alcun saluto da parte di Riva (che

invece racconta di un plateale "Buonasera" non corrisposto).

Ma la vicenda non finisce qui "Non avendo intravisto cassonetti abbiamo caricato nella macchina

di Luca Assirelli (anche lui militante Idv. ndr), collocata in piazzale Aldo Moro i tre sacchetti neri e

ci siamo recati di corsa presso la sede regionale dell'Idv per prendere il materiale di cancelleria

necessario" Nel tragitto il rusco come si definisce tra il dialetto e il gergale a Bologna. sarebbe

rimasto in auto per almeno una decina di minuti (il tempo necessario per il tragitto). "Arrivati in sede

regionale Scuto si è recato a prendere il materiale necessario rientrato in auto siamo ripartiti e ci

siamo ricordati della presenza dei sacchetti in macchina — si legge nel memoriale — Per tale motivo

ci siamo fermati in via Milazzo (a 50 metri dalla sede regionale) e abbiamo depositato la spazzatura"

Il racconto non fa una piega anche se tra i possibili testimoni citati nel memoriale i quattro portano

solo persone dell'Idv i consiglieri Mandini e Liana Barbati e la parlamentare Silvana Mura

numero uno regionale del partito e braccio destro di Antonio Di Pietro Anche lei quella sera

avrebbe assistito al "riempimento di quei sacchetti"

Matteo Riva dal canto suo continua a sostenere la sua ipotesi - "Li ho salutati eccome. C'è tutto nel

video basta vedere quello Anzi spero che il filmato venga reso pubblico sarebbe un ulteriore

gesto di trasparenza"

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TEMA acqua + fusioni +

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10/10/2012 press unE BolognaToday

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Direttore Responsabile: Matteo Scarlino

BolognaToday » Politica

Hera e Acegas: si alla fusione. Consiglio record, in aula fino oltre mezzanotte Il consiglio comunale più lungo del mandato si è concluso dopo la mezzanotte con 19 voti per la fusione e 17 voti contraril oltre 2 mila gli emendamenti letti in aula

di Redazione -9 ottobre 2012

12 Consiglia 7

l I consiglio comunale più lungo del mandato la fusione Hera-Acegas è stata approvata a mezzanotte e sette minuti,

dopo oltre dieci ore in aula. E' passato l'ordine del giorno tanto discusso e ostacolato dai comitati (che lo hanno interrotto due volte). voti favorevoli 19 (Sindaco Pd. Bo2016). 17 contrari (PdL Lega nord M5S Idv. Am per Bo) nessun astenuto. Dopo la riunione dei capigruppo si è passati alla lettura di tutti gli

emendamenti presentati dal Pdl Michele Facci, ben 2.440.

COSA ACCADE CON IL VOTO. Via libera dunque alla

fusione per incorporazione di Acegas -Aps Holding SrI in

Hera, e del conseguente aumento di capitale a servizio della promozione di un'offerta pubblica di scambio e di modifiche allo statuto sociale di Hera. e al contratto di adesione al sindacato di voto e disciplina dei trasferimenti azionari stipulato il 21 dicembre 2011. Approvazione della delega al cda per un futuro aumento di capitale da esercitarsi nel prossimo triennio e di un accordo di compravendita di diritti di opzione nonché di conseguenti modifiche statutarie

DICHIARAZIONI DI VOTO. ll consigliere Lo Giudice. "Voto si perchè questo è il modo migliore per esprimere concretamente quello che i cittadini hanno votato con il referendum dell'acqua" Diverso il parere del grillino Bugani che nella sua dichiarazione di voto afferma "Siamo contrari perchè pensiamo a differenza di Lo Giudice_ che questa operazione sia la strada sbagliata e

non la risposta al referendum". Su Facebook Marco Lisei. "La delibera passerà ma almeno il Sindaco (senza il suo voto la delibera non passava) per una volta e' rimasto inchiodato in Consiglio!'

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TEMA indagini + politici +

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Svelato il mistero dei "sacchi neri". ldv: "Nessun complotto, solo spazzatura" Sacchi neri prelevati dalla sede della Regione. Solo i resti del lavoro dei dipietristi per produrre i documenti richiesti dalle Fiamme Gialle per le indagini sui fondi ai gruppi: "Riva, fan delle spy-story"

di Redazione -8 ottobre 2012

112 Consiglia 4

STORIE CORRELATE

Grande confusione in viale Aldo Moro Archiviate le interviste

a pagamento, continua il viavai dei Finanzieri che indagano

sui fondi ai gruppi mentre alcuni "sconosciuti" portano via dei

sacchi neri nottetempo. Per ultimo. un 26enne sabato mattina si

introduce negli uffici della Regione e ruba pc e cellulari lui è

stato già identificato e arrestato per furto aggravato

L'INSOLITO INCONTRO. Matteo Riva. ex-Idv.. aveva visto. alle

21 30 circa del 4 ottobre quattro uomini ben vestiti che

prelevavano dei sacchi neri dalla sede della Regione Lo

aveva riferito alla stampa e solo in seguito ai PM Piazzi e

Scandellari che indagano sui fondi ai gruppi consiliari.

attirandosi le critiche del Procuratore aggiunto Giovannini: "In generale, chi riveste ruoli di responsabilità dovrebbe vaiutare, prima di dare conto alla stampa di fatti o situazioni da lui percepite come sospette, di riferirne agli inquirenti"

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LA REPLICA DELL'IDV. Un breve prologo a firma dei "quattro

benvestiti" Federico Giamporcaro. Tommaso Montebello.

Michele Scuto. Guido Gambassi è stata inviata ai media "Il

consigliere Riva deve essere un grande fan delle spy story

se nel vedere quattro ragazzi con tre sacchetti della

spazzatura persi nel garage della regione. ha pensato a chi sa

quali complotti..."_ In una lunga e dettagliata memoria i

militanti spiegano che_ avvertiti delle richieste della Guardia

dì Finanza già dalla sera del 2 ottobre avevano iniziato a

riprodurre ì documenti da esibire il 5 ottobre consumando

anche il pranzo in viale Aldo Moro. In sintesi "non essendo state effettuate delle vere e proprie pulizie" da parte degli addetti. a

causa della loro presenza "gli uffici erano ormai in condizioni indecenti e il giorno successivo, in quegli stessi luoghi, si sarebbero dovuti recare gli Agenti della Guardia di Finanza ... Su indicazione dei Consiglieri regionali, visto io stato di

disordine e sporcizia, raccoglievamo tutta la spazzatura presente in cinque uffici più quella presente nella zona stampanti (molta carta, avanzi di cibo, bottiglie di plastica, circa ventiquattro vascnette di alluminio ecc.) e la riponevamo in tre sacchi"_ Riferiscono di essersi persi nei parcheggi sotterranei e confermano

di aver incontrato il leste" ma di non essere stati salutati al contrario di quanto riferito da Riva stesso.

Per completezza di informazione. i sacchi incriminati, caricati in macchina, sono finiti in un

cassonetto di via Milazzo "a 50 metri dalla sede" del partito dove si erano recati per prendere

materiale di cancelleria (cartelline ecc ) necessario l'indomani

Sacchi neri prelevati nottetempo dalla Regione. Documenti sedreti?

Finanza al lavoro: i militari arrivati questa mattina in Regione

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10/10/2012 press unE BOLOGNA2000

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Direttore Responsabile: Fabrizio Gherardi

Raccolta differenziata in centro storico a Bologna: domani incontro pubblico 09 ott 12 • Categoria Ambiente Bologna - 113

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Mercoledì 10 ottobre alle 18 nella Sala del

Silentium di vicolo Bolognetti 2_ si terrà un

incontro pubblico sulfawio della raccolta

differenziata della plastica nel centro storico_

Saranno presenti: Patrizia Gabellini.

assessore all'Ambiente, Nadia Monti.

assessore alle Attività produttive. Milena

Naldi. presidente del quartiere San Vitale_

Roberto Fattori. presidente del quartiere

Saragozza, Elena Leti. presidente del

quartiere Porto. Ilaria Giorgetti, presidente del

quartiere Santo Stefano, Emidio Castelli.

Hera. Tutta la cittadinanza è invitata a

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10/10/2012 press LinE

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Donini critica gli a leali che hanno votato no: «Ma la maggioranza non è in discussione»

La giunta dopo la noi le dei tormenti Il Pd: Sei e Idv non sanno governare di OLIVIO ROMANIM

La giunta Merola va avanti dopo il voto contrario di Sel e Idv sulla fusione di nera. e Acegas: «Non ci sono cambi di equilibri». Ma il se-gretario Pd, Raffaele Donini, stri-glia gli alleati: «Difettano di cultura di governo».

A PAGINA 2

L'auto del consglio comunale durante t voto di martedi notte

Giunta. La notte dei tormenti

Fusione Hera-Acegas, Do attacca: «Sei e Idv senza natura di governo» Giunta agitata, ma il segretario Pd: «La maggioranza non è in discussione»

Il giorno dopo la maratona notturna del consiglio comu-nale che ha dato il via libera (dopo la mezzanotte) alla fu-sione tra Ilera e Acegas ma con il voto contrario di Sei e Idv il sindaco Merola. ha scel-to il silenzio per evitare altre tensioni. Dei tema si è parlato nella giunta di ieri mattina che si è protratta fino a quasi le due del pomeriggio. Il se-gretario del Pd, Raffaele Doni - ni, pur ribadendo che la mag-gioranza non cambia attacca Idv e Sel: <<Difettano dì cultu-ra di governo». Ieri mattina a Palazzo d'Accursio l'ordine di scuderia era quello di gettare acqua sui fuoco. «Non mi sembra che ci sia un cambio di equilibri, proseguiamo se-renamente il nostro lavoro» ha detto l'assessore Matteo Lepore al termine della giun-ta, ricordando anche che nes-suna forza politica vuole apri-re una crisi, Il capogruppo del Pd, Sergio Lo Giudice ha. voluto rimarcare che il voto del civico Stefano Aidrovandi non è stato decisivo. Vero per-- ché l'ostruzionismo di Miche-le Facci (Pdl) invece di miete-re vittime nelle file della mag-

gioranza le ha fatte nel centro-destra visto che qualcuno ha abbandonato l'aula prima del voto. Ma affrontare il tema in questo modo rischia di na-scondere il problema politico che invece c'è. 11 dato difficil-mente contestabile è che su una delibera fondamentale come quella che dava il via li-bera alla fusione tra Hera e Acegas la giunta Merola non aveva la maggioranza. Ce l'ha avuta grazie al voto di Stefa-no Aldro-vandi, consigliere ci-vico che siede all'opposizio-ne. E se avessero ragione quelli che dicono che Sel ha votato contro solo perché il voto di Aldrovandi assicura-va comunque la maggioranza sarebbe pure peggio. Il tema però è che non si tratta di un caso isolato. La maggioranza non c'era (in quel caso Sei scelse l'astensione) nemme-no sui finanziamento alle scuole private, altro tema non marginale. E anche in quel caso la giunta andò avan-

ti con i voti dell'opposizione. Per non parlare del Peo-ple -mover, la sola opera che è rimasta in piedi, e su cui Sei ha fortissime perplessità. Per fortuna della giunta in quel caso non sono previsti voti in aula. Come se ne esce? La li-nea che è prevalsa ieri in giun-ta è che si sia trattato di una. vicenda specifica che non pro-durrà conseguenze e che pos-sa essere interpretahile anche come una fibrillazione da pri-marie. «Siamo stati anche for-tunati finora confida un as-sessore — ma andiamo avan-ti e non lavoriamo perché le paure si autoavverino». Ieri la capogruppo di Sel, Cathy La Torre ha ribadito le ragio-ni della scelta del suo partito: «Siamo alleati responsabili e necessari al governo della cit-tà. Ieri abbiamo aperto un di-battito sulla gestione di nera,

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è una banalizzazione dire che siamo inaffidabile per il go-verno locale e nazionale».

Anche il segretario del Pd di Bo logna, Raffaele Donini vede il bicchiere mezzo pie no. «Credo siano molte di più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono e non cadremo nell'errore di mette-re in discussione la maggio - ranza che ha vinto le elezioni, abbiamo siglato un patto e vinto con loro». Fatta questa importante premessa però il numero uno del Pd ha alzato il tiro e ha fatto un'affermazio-ne che probabilmente non piacerà ai suoi alleati: «A vol-te Sel e Idv difettano di una piena e consolidata cultura di governo anche perché RE que-sto tema c'era la condivisione delle partì sociali e di tanti in-terlocutori che sono un riferi-mento per il centrosinistra».

Dire ad un alleato con cui si governa una città e con cui ci si candida al governo del Pae - se che non ha cultura di go-verno non è proprio una pic-cola cosa. Se è in parte vero che l'attivismo di Sel è dovu-to alle primarie e alla candida-tura di Vendola è altrettanto vero che quello che è succes-so sarà utilizzato anche dagli altri. Un esempio? Ieri il ren-ziano Emanuele Burgin, asses-sore provinciale all'Ambien - te, ha messo il dito nella pia-ga: «A Bologna attorno alla fu-sione tra Hera e Acegas si è consumato il solito teatrino con il Pd salvato da una perso - na seria come Mdrovandi, do-po aver chiuso gli occhi da-vanti alle contraddizioni dei referendari dell'acqua».

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ZRIPRODUZIONE RISERV.TA

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Critica L'assessore ai Welfare Amelia Frascaroli ha criticato le divisioni sulla fusione Hera-Acegas

, Do,:vaino accordarci Casi i ciiladlni 003101 capiscono»

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Frascaroli: «Qpesta politica ci allontana dai cittadini Un accordo era possibile»

A PAGINA 3

Il richiamo L'analisi dopo i voto contrario dei vendolianí all'operazione sulle multiutility

Frascaroli: «Dovevamo accordarci Così i cilladini non ci capiscono» L'assessore: «Le strategie sono i grandi mali della politica»

Non tutti ieri hanno ri-spettato le consegne del si-lenzio, L'assessore Amelia Frascaroli, eletta in consi-glio comunale in una lista ci-vica mista a Sel, è natural-mente in una posizione diffi-cile ma ieri si è sfogata. Co-me tutti gli altri ha approva-to il progetto di fusione tra Hera e Acegas ma a differen-za. degli altri deve tenere conto delle sensibilità di Sel. «Così i cittadini non ci capiscono ha detto questi posizionamenti stra-tegici sono il grande male della politica». Poi ha cerca-to di spiegare in maniera più approfondita quello che pensa di questa vicend.a: sognava fare un lavoro serio prima, discutere fino allo sfi-nimento piuttosto che far passare la delibera con i voti

della destra. Questa è una strategia che non capisco, che i cittadini non capisco-no, mi piacerebbe che nessu-no dovesse fare questi calco-li». Frascaroli non vuole at-taccare nessuno in particola-re ma è chiaro che il riferi-

mento sia alla giunta Merola che non ha fatto tutto quello che poteva fare e soprattut-to a Sinistra. e libertà che ha preferito la tattica al merito. <do avevo appoggiato l'ini-ziativa di Francesco Errani

prosegue Frascaroli e

poi il suo ordine del giorno non è stato discusso. Da lì bi-sogna ripartire, da quella di-scussione, il sindaco é piena-mente disponibile a farla». Il documento del consiglie-re comunale Errani ripartirà dalle commissioni compe-

tenti perché lo stesso Pd non l'ha ammesso al voto dell'aula per non aumentare la confusione e il pericolo di imboscate. Nella sostanza Er-rani chiede un maggior con-trollo sulle tariffe di Hera, sui compensi degli ammini-stratori e di garantire la mas-sima trasparenza nella ge-stione dei servizi pubblici.

È però molto probabile che sul tema della fusione tra Fiera e Acegas anche se Pd e Sel avessero discusso al-l'infinito le distanze sarebbe-ro rimaste tali. Non la preoc-cupa il fatto che su diversi te-mi importanti non esiste una maggioranza? «I dubbi.

ha spiegato ancora Fmsca-roli — è lecito averli, le do-mande è giusto porsele. Ma noi non dobbiamo avere pa-ura se alla fine di una discus-sione vera la pensiamo diver-samente. Serve però un con-fronto vero sui contenuti, la gente ci chiede più coerenza sulle cose. Io penso invece che i posizionamenti e le strategie siano il grande ma-le della politica». Di sicuro

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Fra,grawir , Do,evanto accordarci Cos[ i einadini 0031u:

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Seme però contì'phto vero sui con ienuti, la gente d chiede nù coerenza sulle cose.

ad aumentare la fibrillazione ci si mettono pure le prima-rie del centrosinistra che so-no ai blocchi di partenza. «Purtroppo osserva Fra- scaroli anche quello inci-de. E più in generale io sento molto l'avvicinarsi alle ele zioni politiche, non aiuta ad affrontare il merito delle qne-stioni». Una preoccupazione questa che è condivisa. an-che dal sindaco Merola.

L'altro assessore di Sini-stra e Libertà, Riccardo Mala-goli ieri invece ha conferma-to il suo «no comment» sul-la vicenda ricordando che al-treché parte in causa politi-ca. è anche dipendente di ra, motivo per cui preferisce non esprimersi. Come Fra-scaroli però ha detto sì alla delibera nel passaggio in giunta. Così fece anche per il voto sul finanziamento al-le scuole private, smarcan-dosi anche in quel caso dal suo partito.

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Onllne le spese del Comune

Province in disarmo Draghetti: «io resto, giusto non mollare»

Provhice addii Sei suoi colleghi hanno già lasciato l'incarico

Sei suoi colleghi hanno già. dato le dimissioni, prima anco-ra che le Province vengano di-chiarate ufficialmente morte.

Ma lei, Beatrice Draghetti, numero uno di Palazzo Mal-vezzi, non intende lasciare il suo posto. «Con i tagli e la cri-si economica questo è proprio il momento di non mollare», dice.

A PAGINA 6 Veloroà

Presidenti dftnission Draghetti tiene duro: «Giusto non mollare» E avverte: «Non ci sarà una lenta agonia»

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A Biella e Asti, i presidenti della Provincia si sono dimes-si per protesta contro i tagli del governo; a Napoli, Luigi Ce-saro ha lasciato molto più probabilmente — per potersi candidare in Parlamento; a Mi-lano, Guido Podestà ha prima annunciato e poi ritirato le pro-prie dimissioni. Nel giorno se-gnato dalla defezione di tanti suoi colleghi, la presidente del-la Provincia di Bologna Beatri-ce Draghetti dice chiaro e ton-do che non intende lasciare il «suo» palazzo prima di aver fi-nito il mandato (nel 2014).

«Mi sembra di essere nella normalità, sono stata eletta per questo. Non vedo ragioni per lasciare. E se ci sono le dif-ficoltà e i tagli, allora io riten-go che proprio questo sia il momento di non mollare». Draghetti sa bene però che la

sua permanenza a palazzo ha. già la, data dì scadenza. Sarà un cambiamento epocale. 11 go-verno ha infatti stabilito che, dal primo gennaio 2u14, la Pro-vincia sarà sostituita dalla cit-tà metropolitana. Nel frattem-po la presidente non intende cedere quote di sovranità sul proprio ente: «D'ora, in poi non ci sarà una lenta dismis-sione di funzioni. Fa testo la. norma: dall'i gennaio la Pro-vincia smette di esistere. Ma fi-no ad allora non rinuncerò al ruolo che mi hanno dato i cit-

La proadma tappa iI 22 ottobre I progetto di riordino delle province arriverà in assemblea regionale

tadini». Da quando la discussione

sulla nascita della città metro-polita.na è uscita dalle infinite dispute per entrare nell'agen-da politica, Draghetti si è bat-tuta affinché il nuovo ente fos-se «di primo grado»: con il sin-daco metropolitano eletto a. suffragio universale diretta-mente dai cittadini. Chi la pen-sa diversamente è il sindaco di Bologna Virginio Merola, con-vinto che la nuova carica spet-ti dì diritto al primo cittadino del Comune capoluogo, Secon-do Draghetti i giochi non sono ancora conclusi: «Iniziamo a ottobre un percorso serio, do-vremo decidere come riempi-re di contenuto lo statuto del-la città metropolitana. Se tutto fosse già stato deciso, questo percorso non avrebbe senso». E dopo, cosa fara? «Aspetto

che il futuro mi venga incon-tro risponde la presidente —. E il futuro è pieno di sor-prese. Se mi candido in Parla-mento? Impossibile, visto che starò qui fino alla fine del man-dato». Il 22 ottobre la, propo-sta di riordino delle province arriverà in assemblea regiona-le, La Regione ha già dato l'ok: saranno accorpate le province romagnole; idem Modena e Reggio Emilia; e anche Parma e Piacenza, «C'è un accordo so-

stanziale di tutti — ha detto ie-ri la vicepresidente della regio-ne Simonetta Saliera —. Non è Che una singola persona che ha un palco a disposizione di-venta la voce del comune sen-tire». Un riferimento alle paro-le pronunciate da Sonia Masi-ni, presidente della Provincia di Reggio che si è detta contra-ria all'accorpamento con Mo-dena.

Pierpaolo Velorià PIPKtDOWNE RISERVA:1n

N futuro

A palazzo Beatrice

Draghetti seduta fra i

banchi della Provincia, di

Bologna che governa

da due mandati

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Una maggior a in rotta su (quasi tutto Oltre alla,filsione Heta-Acegas anche scuole paritarie e People Mover creano fibrillazioni

I t5,1, L.44.3 dAts-,

Ric a ag(Sei

non si esprime sutt fusione, in quanto di-pendente di Nere.

norevole Fabio Ga-rognoni, a differenza del suo partito (Pdl) sostiene il progetto di fusione

cfi SAVERIO MIGLIARI

INUTILE negarlo. La fusione Hera-Acegas là traballare la mag-gioranza in consiglio comunale, nonostante gli impacciati tentati-vi di mettere il cerotto su una feri-ta aperta: «Questa fusione non era nel programma di mandato. Per questo non c'entra con la tenuta della maggioranza», spiegano dai banchi di Sel. Ma l'operazione in-dustriale che darà vita alla più grande multiutzlitp del nord-est ha fitto sussultare persino lo stesso Pd, come dimostrano le votazioni a macchia di leopardo in tutta la regione. I consiglieri Benedetto Zacchiroli e Francesco Errani (per motivi diversi) hanno avanza-to parecchi dubbi sulla futura go-vernana dell'azienda, nonostante poi abbiano deciso di votare com-patti con la propria maggioranza. In particolare il renziano Zacchi-

Riproduzione

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coli vorrebbe sul piatto le dimis-sioni degli attuali consiglieri espressi dal commissario Cancel-lieri: quelle nomine, secondo lui, non hanno più valore con l'elezio-ne del nuovo sindaco.

A CHIARIRE la posizione dei

La tensione tra Pd, Set e Idv si riaccende puntualmente su questioni strategiche

vendoliani su questa vicenda è il coordinatore regionale di Sel, Gio-vanni Paglia. Si tratta d3 definire, per Sel, «cosa dev'essere l'azienda che nascerà dalla fusione, come dev'essere governata e quali devo-no essere i rapporti con i proprie-tari, sono tutti temi che vanno af-frontati». Perché se non verranno

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BORGONZONI

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SCARANO

il Resto del Carlino

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affrontati, avverte, «finirà nel peg-giore dei modi». Più chiaro di co-sì_

LA SEPARAZIONE tra Sei, Idv e Pd si ripresenta quindi ancora una volta, dopo tante altre questio-ni rimaste irrisolte. Esempi ce ne sono a iosa: il People Mover, il più eclatante. Mentre i democrati-ci spingono da mesi sull'accellera-tore per ottenere il via libera alla navetta aeroporto-stazione, i ve n-doliani sono molto più cauti e vor-rebbero vedere azzerato il rischio finanziario del Comune per la rea-lizzazione di questa infrastruttu-ra, prima di votarla. Le posizioni di Sel ricalcano più quelle dei co-mitati contro la navetta, che quel-le della giunta, convinta della bon-tà dell'opera.

E UNA simile situazione si ripre- senta sul tema della scuola, altro

punto dolente dell'alleanza del centrosinistra in consiglio COM u-nale. Da una parte la giunta, che orgogliosamente presenta alla cit-tà un nuovo metodo di finanzia-mento alle scuole paritarie che preveda un sistema di premi e pe-nalità per chi svolge bene (o ma-le) il proprio lavoro di educatore. Dall'altra Sel, cavallo di Troia dentro il consiglio comunale, per-ché portavoce non ufficiale delle istanze del comitato articolo 33 (che vuole azzerare i finanziamen-ti alle paritarie). Il meccanismo che tiene saldo il centrosinistra si incrina quasi sempre quando si esce dal selciato del programma elettorale. E il pungolo Sei ogni volta scatena mal di pancia interni al Pd, dove qualche consigliere democratico si piega alla regola del 'vorrei, ma non posso'. E alla fine vota com-patto.

OIANLUCA GALLETTI lUOCi LE POSIZIONI DI SEL E IDV SONO «DEMAGOGICHE E POPULISTE». CON LORO «È IMPOSSIBILE GOVERNARE PER IL BENE DEL PAESE»

ANGELO RM BALDI MOLOOW\ AL CENTRO( «IL PROBLEMA VERO NON È TANTO SEL MA È LO STAGNANTE PENSIERO UNICO CHE CARATTERIZZA LA COALIZIONE DEL "NESSUN NEMICO A SINISTRA»

EMANUELE EUROI! (ASSESSORE PROVINCIM «IL SOLITO TEATRINO. BASTA CON LE IPOCRISIE, SI AMMETTA CHE LE SOCIETÀ' MULTIUTILMES SERVONO PER FARE SOLDI»

COME HANNO VOTATO t"

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GLI ALTRI NODI

DUBBIOSO Il consigliere 'renziano' dei Pd, Zacchìroli

ZACCK,' nek .

«I consiglieri nominati

dalla Cancellieri si dimettano»

QUALCUNO lunedì sera aveva pen-sato che Benedetto Zacchiroli potes-se davvero votare contro la fusione Hera-Acegas e fare saltare così il pro-getto industriale. Ma alla fine, nono-stante la lunga hdfikdkgdfkv espres-sa in Consiglio comunale, il renziano ha votato 'sì' assieme ai compagni di partito.

Le hanno telefonato Donini o Bersoni per chiederle di votare a favore?

«Diciamo così: ho ricevuto telefona-te che mi chiedevano di votare `sr».

Perché, nonostante le sue per-lessita, ha espresso quel vo-

«Votare `no' sarebbe stato irresponsa-bile, perché siamo sul mercato e dob - biamo stare a certe regole».

I 'però sì sprecano c'è un tema di control-

lo. lo chiedo che l'amministrazione sia consapevole del suo ruolo, che è duplice: da una parte esercitare un controllo industriale sui quattro con-

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Maggior. a, Sei è un incubo Hera-Megas Il vendoliano Paglia: «Ora o ci ascoltano o finirà nel peggiore dei modi» MIGLIARI

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Paritarie Sì del Pd ai. finanziamento atte scuote private perché permette di offrire più posti nette materne a costi inferiori rispetto ali

q pubblico. Set promuove iL referendum per abolirlo

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Peopte Mover IL Pd è favorevote, mentre Sei contrasta raccordo, secondo it quale it Comune deve pagare una penate se it traffico non raggiunge determinati vatti MIA e spinge per nformulare il contratto

siglieri nominati dal sindaco, dall'al-tra sui contratti di servizio che stipu-la con Fiera».

Lei ha chiesto le dimissioni dei consiglieri. Come mai?

«Ci vuofe un sindaco che dia fiducia ai suoi consiglieri. E questi 4 non so-no stati nominati da Merola, ma dal-la Cancellieri, Avrebbero dovuto pre-sentare le dimissioni al momento dell'insediamento della nuova giun-ta».

Non c'entra nulla col fatto che uno dei consiglieri nominati è Giancarlo Tonelli, direttore di

LA STRATEGIA «Palazzo d'Accursio deve imparare a fare la voce grossa dentro Hera»

Ascom e uno dei più ostincuti de-trattori delle politiche di mobili-tà della giunta?

«Penso che Tonelli sappia distingue-re i suoi ruoli. Ma il senso comune do-vrebbe portarlo a dimettersi quando viene eletto un nuovo sindaco».

Qual è il gettone annuale per se-dere nel cda ci i Hero?

«50.000 euro. Fanno gola...» Il progetto di fusione, invece, la convince?

«La fusione in sé è un rafforzamento. Ma ho bisogno che il Comune sappia fare la voce grossa nell'azienda. Inol-tre manca un kncw hoz:, all'interno de-

gli uffici comunali, che permetta di esercitare un controllo maggiore sui servizi erogati dalla futura Hera-Ace-gas».

Eil riassetto del cda le convin-ce?

«A oggi non siamo sicuri di nulla. E io ho sollevato una questione impor-tante. 1110 gennaio 2014 nascerà la Città metropolitana. Per questo cre-do sia giusto che la futura Bologna metropolitana esprima non 4, ma 6 consiglieri, assorbendo i due espressi dai comuni della provincia e dal cir-condario imolese».

C'è chi dice che le sue perplessi-tà nascano anche dalVapparte-nen= all'area renziana del par tito...

«Il mio sostegno a un candidato per le primarie non ha nulla a che vedere con i miei dubbi».

Saveri.o Migliari

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rea DECISA

capo

zza gruppo

a di Se!, Cathy Torre

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«Un comitato per sostenere la campagna di Vendol .a»

«IN CAMPO per vincere». An- che a Bologna inizia la campagna per il sostegno a Nichi Vendola al-le primarie di coalizione. Proprio

il giorno dopo la rottura tra Pd e " Sei sulla fusione Hera-Acegis i

vendoliani presentano il loro «comitato aperto» di sostegno al

governatore pugliese, «Il comita-to vuole essere una soggettività aperta», assicura il capogruppo di Sel in Consiglio comunale Cathy La Torre, nella quale «chiunque, singoli cittadini o gruppi della so-cietà civile, possano sentirsi prota-gonisti». Oggi alle 20 alle Scude-rie in piazza Verdi tutti i militanti di Sel inizieranno la loro campa-gna «che durerà sette settimane. Ogni settimana un tenia diverso», spiega La Torre.

IERI, durante la conferenza stam- pa di presentazione del comitato, saltava subito all'occhio l'assenza

dell'assessore Amelia Frascaroli, espressione di Sei in giunta ed ex capolista alle elezioni comunali: «Amelia sicuramente sarà con noi nella campagna», dice il coordina-tore provinciale Luca Basile. Det-to questo, «cerchiamo di ripercor-rere la pluralità che c'era in quell'esperienza — sottolinea — più che le persone». A Basile fa eco La Torre: «E' sicuramente im-portante se ci sarà la partecipazio-ne di Frascaroli, ma per noi quel-lo che conta è raccogliere le espe-rienze».

INTANTO la capogruppo Cathy La Torre risponde così a chi gli chiede se, dopo la votazione di lu-nedì, i democratici proseguiran-no a colpi di maggioranza in Con-siglio comunale: «Credo non ci sia questa paura, siamo la seconda forza della maggioranza e siamo alleati responsabili ma anche ne-cessari al governo della città». E poi ribadisce quanto già spiegato: «L'allargamento industriale di una partecipata del Comune non era nel programma di mandato e non ci sentiamo di non aver dato seguito ad un impegno elettora-le», ribadisce La Torre. «Non è una disputa tra Sei e Pd conti-nua la capogruppo — e lo dimo-stra la differenziazione che c'è sta-ta anche nel voto dei democrati-ci».

S. m.

\\ Doffln «ASet difetta La cultura di governo»

«A VOLTE difettano di una piena e censo idata cuLtura di governo», ma Set e Idv hanno la fiducia del segretario del Pd Raffaete Donini. Che poi ,1<ptaude»i suoi consìgtiod fine a mezzanotte in aula per porta e a rasa la detibera. «Non

. scandal izza

però che su una delibera strategica per ii futuro di Fiera ci sia stato chi L'ha sostenuta, come Aldrovandi».

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ALLA 7NASSA

Lucchi: «Mai stato al convegno

organizzato da Nanni» «NON SONO mai stato a quel convegno». Parola del sindaco di Cesena, Paolo Lucchi (so-pra), Pd, sentito nei giorni scorsi dalla Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta del prn Antonella Scandellari che vede l'ex consigliere regionale dell'Idv Paolo Na n ni (sotto) indagato per peculato in meri-to ai 450mila curo di fondi elar-gii dalla Regione al gruppo dal 2005 al 2010. 1] 25 settem-bre il Carlino aveva intervista-to Lucchi in merito al conve-gno dal titolo 'L'hobby, una passione nel tempo libero o una business opportunity?', or-ganizzato appunto da Nanni, con tanto di locandina agli atti dell'inchiesta. Il sospetto è che quel convegno, come altri sem-pre organizzati da Nanni, non sia mai avvenuto. Un dibattito inesistente, finito prò nella contabilità del gruppo.

QUEL giorno, il 21 novembre 2008, il simposio sugli hobby sarebbe andato in scena al cen-tro congressi 7 Gold. Modera-tore: il giornalista di E' Tv

Francesco Spada. Relatori: Nanni, Damiano Zoffoli (ex sindaco di Cesenatico, ora con-sigliere regionale pd) e, appun-to, Lucchi, attuale sindaco dì Cesena, all'epoca consigliere re-gionale.

«NON RICORDO di aver par- tecipato al alcun convegno di

P CULÀT)

Secondo la Procura, meeting sugli hobby

del 2008 fu inventato

quel tipo — aveva detto Luc-chi al nostro giornale —. Anzi, ne sono certo. Non credo di essere mai stato nemmeno al cen-tro congressi 7 Gold». E questa vers. ione l'ha puntualmen-te confermata ai finanzieri che l'hanno sentito come persona informata sui fatti.

g, d.

tre sacch menti

DC

ipionistE ai la-,oro fino

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I COSTI DELLA GIUNTA I IL VICEPRESIDENTE SIMONETTA SALIERA (A FIANCO) HA FATTO I CONTI IN TASCA AL 'GOVERNO' DI VIALE ALDO MORO, RELATIVI AL 2011

I COSTI DELLA GIUNTA 2 TRA INDENNITÀ, STAFF, AUTO BLU, SPESE DI RAPPRESENTANZA, TELEFONI E MISSIONI, «FANNO 58 CENTESIMI L'ANNO PER CITTADINO»

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Dipietristi al lavoro fino all alba. Perché? Il giallo dei quattro stakanovisfi'. Mandini (Idv): «Abbiamo spiegato tutto al pm»

di GILBERTO DOND1

LA NOTTE dei sacchi neri. Una notte lunga, lunghissima. Finita solo alle 5 del mattino, quando fi-nalmente gli uomini dell'Idv so-no usciti dalla Torre della Regio-ne per tornare a casa. Perché sono rimasti lì così a lungo? E una do-manda che si fanno magistrati e fi-nanzieri che conducono l'inchie-sta sui fondi elargiti da viale Aldo Moro ai gruppi regionali. All'in-terno di questa indagine, coordi-nata dai pin Antonella Scandella-ri e Morena Piazzi con la supervi-sione del procuratore capo Rober-to Alfons° e dell'aggiunto Valter Giovannini, si è inserita di prepo-tenza la vicenda degli ormai famo-si sacchi neri. Piccolo riepilogo: giovedì sera, San Petronio, l'ex Idv Matteo Riva alle 21 vede quat-tro persone sulla rampa del gara-ge della Regione che portano via

tre sacchi pieni di roba. Docu- menti o spazzatura?

DOPO l'uscita della no- k tizia, il consigliere di-

- p ietrista Sandro Mandini e quattro collaboratori, Gui-do Gambassi, Fe-

CONTROLLI CONTINUI Ieri sono stati portati via un'altra decina di scatoloni, inclusi quelli di Sel-Verdi

derico Giamporcaro, - Montebello e Michele uto, si so-

no precipitati alla Finanza per spiegare l'accaduto: «Nei sacchi c'erano i rifiuti e le fotocopie di

due giorni di lavoro. Siamo stati chiusi in ufficio per mettere in or-dine le carte visto che venerdì mattina doveva venire la Finan-za. Un lavoro lungo».

TUTFO chiarito? Mica tanto. Gli inquirenti si fanno molte do-mande. Perché i quattro collabora-tori sono usciti dal garage, se un'auto li aspettava nel piazzale davanti all'ingresso principale (che però è sorvegliato dalla vigi-

lanza)? Perché il peregrinare con i sacchi nel baule fino ai cassonet-

di via Amendola, sotto la sede del partito? E ancora: perché, una volta gettati i sacchi, sono tornati fino alle 5 del mattino in Regio-ne? Per ogni quesito, Mandini ha la risposta pronta: «Siamo rimasti lì perché dovevamo fotocopiare un mare di carte, che poi abbiamo messo anche su Internet. Nessun mistero. Il percorso dei sacchi l'abbiamo sta anche quello sul no-

stro sito. Cosa dobbiamo fare di più? Peraltro io e la capogruppo Liana Barbati siamo primi firma-turi dell'odg per la pubblicazione on line di tutti i conti, compresa la passata legislatura». La nottata dei sacchi, comunque, continua a tenere banco. Con Mandini & C. c'era anche la coordinatrice regio-nale Silvana Mura: «Ma lei non so a che ora è andata via...», chiu-de .Mandini, Nella Torre, peral-tro, forse l'Idv non era solo. Leg-genda vuole che ci fossero anche consiglieri di altri partiti, intenti a lavorare sulle carte. Vero o fal-so? In questi giorni il nervosismo è alle stelle e le voci si rincorro-no.

INTANTO la Finanza ieri è tor-nata in Regione, portando via altri 10 scatoloni di documen-ti, fra cui quelli del gruppo Sei-Verdi. Ora resta solo il Pd.. «L'ultimo, quello che ha avuto più tempo di tutti...», fanno no-tare malignamente in tanti. Sempre ieri, infine, il vicepresi- dente della giunta Simonetta Sa-liera ha spiegato che l'Assemblea legislativa costa 8 curo a cittadi-no, mentre per la Giunta non si ar-riva neanche a 60 centesimi.

I COSTI DELLA GIUNTA 3 IN COMPLESSO, OSSERVA LA SALIERA, «IL COSTO PER LA GESTIONE DEGLI ORGANI POLITICI RAPPRESENTA LO 0,27% DEL BILANCIO TOTALE»

E LE MISSIONI IN COMUNE PALAllO DACCURSIO NEL 2012 HA RIMBORSATO 12.305 EURO PER I 63 VIAGGI DEL SINDACO E DEGLI ASSESSORI ANO AL 5 LUGLIO SCORSO

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Alla festa del tort

Foto di gruppo al festival del tortellino dove 19 chef hanno dato una loro interpretazione del piatto. Da sinistra, Valentina Tepidino, Nadia Monti, Marcello Leoni, Mario Ferrara, Massimiliano Poggi e un comune amico

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A Bologna Democratici al voto senza gli alleati, ma da Forlì a Modena il centrosinistra si è diviso sul destino della multiutility

Hera, una bolletta salata per il Pd Effetto primarie sulla fissione, spaccatura con Sel e renziani in tutta la regione

DICIANNOVE voti a favore, 17 contro, passa in con-siglio comunale la promessa di matrimonio tra Hera ed Acegas, con l'uscita dall'aula, all'ultimo, della le-ghista Francesca Scarano, il voto contrario degli al-leati Sel e Idv e quello a favore di Stefano Aldrovandi, ex sfidante del sindaco. Virginio Merola non com-mentalo scossone subìto dallamaggioranza, mal'ac-qua pubblica ha fatto tremare ilPd, conun effetto pri-marie già evidente. «Non c'è nessun cambio di equi-libri - ha troncato il coordinatore di giuntaM atte o Le-p ore -. Se qualcuno porràil problema l'affronteremo, ma siamo soddisfatti della votazione di lunedì».

GIUSBERTI A PAGINA II

Pagina 1

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L'OPERAZIONE La fusione di Hera e Acegas porterà alla creazione di un colosso da 4,5 miliardi di fatturato, 8.300 dipendenti e 140 milioni di profitti all'anno

BOLOGNA E LA QUOTA PUBBLICA Bologna detiene il 13,67% di Hera. In tutto i soci pubblici (186) hanno il 58,8 %, che passerà al 56,2% dopo la fusione, 61,8% con la Cassa Depositi e Prestiti

LE TAPPE Dopo il via libera dell'Antitrust, lunedì prossimo l'assemblea dei soci di Hera, a maggioranza, darà l'ok al matrimonio con Acegas

LagiuntaincassalafusionediHera ilPdpagapepoconglialleati

10/10/2012 press LinE

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La giunta incassa la fusione di Hera il Pdpaga pegno con gli alleati In tutta la regione sinistra divisa sull'unione con Acegas CATERINA GIUSBERTI ENRICO MIELE

EFFETTO primarie sul matrimo-nio Hera-Acegas. Sarà per la deli-catezza del tema, o per il partico-lare momento in cui arriva all'or-dine del giorno, in piena campa-gna elettorale, con i comitati che fioccano ovunque per NichiVen-dola, Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, ma l' acqua pubblica fa tre-mare il Pd. In tutta la Regione, da Forlì (dove ieri il consiglio ha boc-ciato la delibera, come annuncia-to dal sindaco renziano Roberto Balzani) aModena, il centro-sini-stra vacilla. L'unica eccezione è Imola, dove il sindaco Daniele Manca, che è anche presidente del patto di sindacato di Hera, l'ha fatto passare senza colpo fe-rire, con i voti di tutta la maggio-ranza. Sotto la Ghirlandina inve-ce ilvia libera alla fusione è costa-to l'astensione di quattro consi-glieri del Pd, tra i quali il capofila dei renziani Stefano Rimini, mentre a Ravenna l'assessore Sel Valentina Morigi si è rifiutata di presentare la delibera, costrin-gendo il sindaco Fabrizio Mat-teucci a farlo al suo posto. La si-tuazione più fragile resta Rimini, dove la delibera passerà in com-missione domani, ma potrebbe

non riuscire ad arrivare al consi-glio comunale prima del voto del-l'assemblea dei soci di Hera, lu-nedì.

Sotto le Due Torri, dopo la ma-ratona culminata con un'appro-vazione 19 a 17 (all'ultimo la con-sigliera Francesca Scarano della Lega abbandona l'aula «per un impegno di lavoro») e con il voto contrario degli alleati Sel e Idv, il sindaco Virginio Merola preferi-sce non commentare. «Non c'è nessun cambio di equilibri nella maggioranza. Se qualcuno porrà il problema lo affronteremo, ma

SersIo Gludice Sa?:zunz; zR avem

zskútuUdIvemse su acqua, seu&a e :-euz?le Ulo~"

non mi pare sia all'orizzonte. Sia-mo soddisfatti del voto», la secca replica del coordinatore di giunta Matteo Lep ore. Ottimista il capo-gruppo Sergio Lo Giudice: «Sap-piamo che con Sel ci sono alcuni temi sui quali abbiamo posizioni diverse. Uno era questo, poi ci so-no il referendum sulle scuole e il People mover. Ma la relazione è

tale da non ostacolare un corret-to prosieguo della maggioranza». Più sfumato il giudizio del capo-gruppo sull'Idv, «con Di Pietro che è andato a proporre un'al-leanza molto bizzarra a Beppe Grillo».

Il segretario Pd Raffaele Doni-ni, da p arte sua, dice no ad allean-ze ad assetto variabile, invita a mettere da parte le «fisiologiche tensioni elettorali» e ridà piena fi-ducia agli alleati, anche se a volte, «difettano di una piena e consoli-data cultura di governo ». Perples-sità anche dall'assessore al Wel-fare Amelia Frascaroli, sostenuta da Sel alle primarie, che ammet-te: «Nella fusione ci sono nodi cri-tici, ma si possono affrontare in tanti modi». E loda, ad esempio, l'atteggiamento di Francesco Er-rani del Pd, «perché ha provato ad entrare nel merito dei punti criti-ci. Il suo è stato un atteggiamento responsabile». Parole che non fa-ranno piacere ai consiglieri di Sel, fino all'ultimo contrari ad ogni mediazione sul voto. La capo-gruppo Cathy La Torre nega però qualsiasi effetto sulla tenuta della giuntaMerola: «Siamo la seconda forza della maggioranza, siamo alleati responsabili, ma anche necessari al governo della città».

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"In usta delvoto ci si radio lizza ma Scie Pdpcmone cern were"

10/10/2012 press unE

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Carlo Galli osserva gli ultimi movimenti fra i partiti: "Siamo in clima di primarie, scatta la chiamata a raccolta dell'elettorato identitario"

"In vista del voto ci si radicalizza ma Sel e Pdpossono convivere" VALERIO VARESI

C'È una parola che può definire il pasticcio del voto anomalo in Consiglio comunale, con Sel dalla stessa parte di P dl e Lega e il sindaco Virginio Merola salva-to dall'ex "nemico", il civico Ste-fano Aldrovandi: «Pretattica». Ne è convinto il politologo Carlo Galli, da sempre osservatore dei fatti politici cittadini, spesso so-vrapponibili a quelli nazionali.

Professor Galli, a Bologna Sel e Pd non si sono divisi per una bagattella municipale, ma sulla

gestione dell'energia e dei ser-vizi dopo aver alungo battaglia-to anche sulla scuola privata. Non pensa che lo scontro sotto le Due Torri possa estendersi a livello nazionale?

«Non credo. In questo mo-mento di preparazione in vista delle primarie, è in atto quella che si può definire una chiama-ta araccolta dell'elettorato iden-titano: Sel fa appello a tutte le persone di sinistra battendo te-mi riguardo i quali sa che c'è pa-recchia sensibilità, come il con-trollo pubblico su servizi quali

acqua, rifiuti ed energia e la bat-taglia contro i fondi alla scuola privata. Il Pd ha, invece, una po-sizione meno radicale. Bersani non è un apologeta dellib erismo e dice che la cosiddetta agenda Monti va interpretata da sini-stra, con l'economia riportata sotto il controllo della politica. Renzi, invece, è liberista e lo dice apertamente. Tutti radicalizza-no la discussione per fare il pie-no di consensi».

Insomma, caratterizzarsi per attirare a sé l'elettorato di ri-ferimento. Ma questa competi-

zione non rischia di essere fra-tricida per la sinistra, a Bologna e altrove?

«Direi di no. La politica è l'arte del compromesso e sia Sel che il Pd hanno ampi spazi per trovare accordi. Vendola è una persona di buon senso, non certo in pre-da ai fumi dell'ideologia e non penso che assuma una posizio-ne infantile di assoluta intransi-genza. Ameno che non si voglia far vincere di nuovo la destra».

La sinistra è nota per sbaglia-re i gol a porta vuota...

«E vero, ha dato più volte pro-

Il politologo alla Fondazione Gramsci per quattro incontri su lavoro e politica OGGI alle 17,15, nella sede della Fondazione Granisci dell'Emilia Romagna in via Mentana 2, il presidente Carlo Galli terrà a battesimo per il terzo anno un ciclo di incontri su Lavoro e po-litica nato dalla collaborazione tra la stessa Fondazione Gramsci, l'Istituto ricerche eco-nomiche e sociali della Cgil (Ires) e il Friedrich Ebert Stiftung, la Fondazione di ispirazione socialdemocratica del sindacato tedesco. Si tratta di quattro incontri dedicati al tema cen-trale dellavoro, l'ultimo dei quali alla Cgil divia Marconi con un convegno conclusivo.

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UGUCCIONI I I segretario comunale ha letto lunedì oltre la metà dei 2440 emendamenti del Pd I

FACCI I I consigliere comunale del Pdl aveva materialmen-te scritto quegli emendamenti

usta del, otoZ;1121 ma Scie Pdpcmone were"

10/10/2012 pressunE

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Il segretario comunale e gli oltre mille emendamenti. "Merito lo stipendio"

Uguccioni: "Che fatica leggere tutto però anche questa è democrazia" SBADIGLIA il giorno dopo Luca Uguccioni, il segretario comunale che lu-nedì notte ha letto, uno per uno, oltre la metà dei 2.440 emendamenti pre-sentati dal Pdl.

Segretario, stanco? «Sì, abbastanza. Lunedì sono venuto a lavorare alle 8,30 e sono uscito a

mezzanotte e mezza. Poi, dato che risiedo a Pesaro sono stato ospitato da una parente caritatevole».

Cosa ha pensato quando è uscito dal Comune? «Nella"Vita" diB envenuto C ellini c' è un passaggio in cui racconta di aver

lavorato come un pazzo, e alla fine la sua soddisfazione era stata sedersi a un tavolo e mangiarsi una bella insalata. Io ieri mi sono sentito così, felice di aver fatto il mio lavoro. Fa p arte del gioco e penso di meritarmi i soldi che prendo (137mila euro l'anno, ndr)».

Non è paradossale recitare emendamenti che non saranno maivotati? «Summum ius summa iniuria. Il massimo del diritto può diventare la

massima ingiustizia. Siamo pagati anche per questo, la democrazia è aiu-tare le persone a esprimersi nei limiti dei regolamenti. La legge permette gli emendamenti anche strumentali, lo dico senza accezioni negative. Pan-nella con l'ostruzionismo ci ha costruito una carriera...». (c.gius)

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L'artefice della maratona: "Mi spiace solo per lo spreco di carta"

Facci: "Ci ho messo di più io a scriverli ma con l'acqua non si può esser liberisti" SE UGUCCIONI li ha letti, lui quei 2440 emendamenti li ha scritti e fatti stampare. Michele Facci, consigliere comunale del Pdl, è l'artefice della maratona di lunedì notte. L'unico rimpianto, se ne ha uno, è per lo spreco di carta: «La pro ssimavolta chiederò di pres entarli in formato elettronico».

Facci, quanto cihamesso a scrivere 2440 emendamenti? «Liho pensati e preparati domenica. Uguccioni ci ha messo cinque ore?

Eh, io di più. Ci avrò messo sette, otto ore». Soddisfatto del risultato? «L'obiettivo era quello di impedire che una delibera così importante

passasse senza clamore, era attirare l'attenzione su una delibera che era ed è negativa. Quello è l'unico strumento che ci è consentito».

Perché il Pdl lib erista è contrario all'allargamento societario di Hera? «Io contesto il fatto che le vecchie municipalizzate stiano diventando

delle sp a. Per me certi servizi devono rimanere nelle mani del pubblico. Io non aderisco alla corrente iperliberista che c'è nel Pdl, ho un altro tipo di formazione. Mi riconosco nella destra sociale, ex Art che oggi è viva den-tro il Pdl. Anche se poi è stata una posizione condivisa da tutti i consiglieri del gruppo».

(c. gius) C RIPRODUZIONE RISERVATA

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va di una suprema maestria nel farsi del male. Ma a mio parere le tensioni sono frutto del clima delle primarie e fibrillazioni di questo tipo dureranno finché il confronto sui candidatinon s arà cessato».

Non le fa specie la strana al-leanza che si è creata a Bologna sul problema della fusione He-ra-Acegas, che ha visto dalla stessa parte Sel, la Lega e il Pdl?

«Non possiamo essere re-sponsabili delle contraddizioni del centro destra che oggi, spe-cie a B olo gna, è come un serpen-te con la testa tagliata che si con-torce senza capire dove andare. Certo è un po' sorprendente, ma loro sono sempre, aprioristica-mente, contro il Comune gover-nato dal centro sinistra. Se Me-rola proponesse di applicare il più rigido liberismo, il centro de-stra, che dice di volerlo adottare, voterebbe per rigettarlo».

Nel ciclo di incontri in avvio oggi allaFondazione Gramsci si parlerà anchediquestitemicon i tedeschi?

«Sì, soprattutto si discuterà di lavoro, argomento di cui non si parla mai, benché abbia un ruo-lo centrale nella politica. La sini-stra dovrebbe tenerne conto più spesso. È nellavoro che sivede la potenza e la crisi del liberismo. Non è far politica lasciare disoc-cupati i giovani o privare di dirit-ti acquisiti i lavoratori. O meglio, forse è far politica, ma di destra».

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Cathy La Torre

La nostra forza è di

essere trasversali

sui temi che

toccano i cittadini. Nichi può

vincere

10/10/2012 press unE

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Stasera alle 20.30 alle Scuderie debuttano i comitati

Sel aspetta Vendola e replica a Gruppi "Viva la consultazione"

ENRICO MIELE

«GRUPPI sostiene che il referendum non è una priorità? Ci sono milioni di al-tre priorità, ma questo non esclude che i cittadini debbano esprimersi». A di-stanza di 24 ore, anche la capogruppo vendoliana Cathy La Torre critica la freddezza mostrata dal segretario della Cgil, Danilo Gruppi, nei confronti del referendum sui finanziamenti alle scuole paritarie: «Non è la priorità asso-luta— sostiene l'esponente di Sel—ma in Italia non si farà mai niente se si ra-giona così, all'ombra del pensiero uni-co dello spread».

Parole che arrivano nel giorno in cui, anche sotto le Due Torri, s'inaugurano i comitati a sostegno della corsa di Nichi Vendola alle primarie del centro sini-stra. Si comincia questa sera alle 20,30 alla Scuderia di piazza Verdi, con la pri-ma assemblea ufficiale. In realtà, da set-timane i sostenitori del governatore pu-gliese si stanno organizzando per darvi-ta in tutta l'Emilia Romagna ai «comita-ti della creatività», per usare la defini-zione del co ordinatore bolognese Luca Basile: «Posti aperti, dove chiunque, singoli cittadini o gruppi della società civile, possano dare il proprio contribu-to».

Tra i primi obiettivi, quello di trovare una sede nel centro storico. Al momen-to, ricorda il segretario regionale di Sel, Giovanni Paglia, sui social network «hanno già aderito centinaia di perso-ne, siamo in campo p ervincere. Alle p ri-marie ci gio chiamo tutto». Manca anco-ra una data, ma l'arrivo di Vendola in città «è scontato». Nell'attesa, i comita-ti sperano anche nel sostegno dell' as-sessoreAmelia Frascaroli, protagonista lo scorso anno delle primarie bolognesi coni135,9% deivoti: «Sarà con noi anche in questa campagna», promette Basile.

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Materne, trovano posto altri 144 bambini

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La Finanza in Regione PERSICHELLAA PAGINA VII

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liera,una:bollettasalataperilPd

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Regione. Emuu cRichettmumo a Roma Fmanza ntonummale Aldo Moro

CERCIIILATUAAU'ru Nudva O Cm"

ALig LTAPM

10/10/2012 press LinE

Periodicità: Quotidiano

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Regione, Errani e Richetti vanno a Roma la Finanza ritorna in viale Aldo Moro BEPPE PERSICHELLA

OGGI Vasco Errani e Matteo Ri-chetti voleranno a Roma per ca-pire quali saranno gli effetti del nuovo decreto Monti sui tagli al-le Regioni. Si tratta di una riunio - ne congiunta tra i governatori e i presidenti dei consigli regionali italiani e in questa sede verrà in-dividuato l'ente più virtuoso, quello che al momento ha le in-dennità e i b udget ai gruppi più bassi (in testa Abruzzo e Molise, poi Emilia Romagna e Toscana). Cosìle voci di spesa di chi rispar-

,Z .mknua.;zne, z msRdente

uNiederunno :und ;agIR annunand Cecm;o

mia di più diventeranno i costi standard da rispettare per tutti gli altri. Nuoviparametri che do-vranno essere stabiliti entro i130 ottobre. Domani invece in viale Aldo Moro si riunirà l'Ufficio di Presidenza, chiamato questa volta a realizzare già alcuni dei quattro punti votati la settimana scorsa dall'aula (taglio del 30% dei budget, bilanci affidati alla Corte dei Conti, azzeramento delle spese di rappresentanza, fatture e scontrini on line).

Tutto questo mentre in Regio -

ne i controlli della Guardia di Fi-nanza continuano. Ieri è toccato a Sel consegnare le fatture e i do-cumenti del biennio 2010 -2012. Dopo quattro ore di controlli le Fiamme Gialle hanno portato via due scatoloni di documenti.

«Ci abbiamo messo un po' di più perché la nostra segretaria è la stessa della passata legislatura. Così i finanzieri ne hanno ap-profittato per chiarire alcuni dettagli tecnici che riguardano il riscontro dei vari documenti»

I SEQUESTRI La Finanza è tornata anche ieri in Reg ione per sequestrare documenti

spiega il capogruppo dei vendo - liani Gian Guido Naldi. Altri die-ci scatoloni sono stati invece prelevati con un furgoncino da un'altra torre dove si trova l'ar-chivio di viale Aldo Moro. Si trat-ta della mole di documenti che vanno da12005 a12010. Lo stesso numero di cartoni sono stati portati via lunedì mattina e con il lavoro di oggi le Fiamme Gialle potrebbero anche terminare l'acquisizione di tutte le carte necessarie. Perché oltre all'ulti-ma parte delle vecchie ricevute, in giornata la Guarda di Finanza è attesa infatti anche dal Pd, Rifondazione Comunista e Gruppo Misto. Acquisiti i docu-menti di questi ultimi tre gruppi, il lavoro degli inquirenti in Re-gione potrà dirsi per questa fase concluso. «L'auspicio è che fac-ciano presto, per fare emergere i dati reali rispetto a quelli pre-sunti e alle indiscrezioni» dice l'ex presidente dell'Assemblea Monica Donini. Fare insomma venire fuorilaveritàilprima po s - sibile, «anche se serviranno un paio di anni» prevede la consi-gliera regionale del Prc. Ieri in-tanto è statalavolta anche dei re - visori dei conti, dopo le polemi-che sul loro via libera ad alcune spese finite nella lente di ingran-dimento della Procura, che han-no controllato i bilanci degli ulti-mi quattro mesi di alcuni gruppi, tra cui Idv e Lega Nord.

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10/10/2012 press LinE

Periodicità: Quotidiano

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Direttore Responsabile: Ezio Mauro

BIMBI HAITIANI Alle 13,30 nella sala Rossa di Palazzo Malvezzi (Zamboni 13), incontro con una delegazione di 15 bambini haitiani rimasti orfani dopo il terremoto di due anni fa: li accolgono Beatrice Draghetti e Stefano Caliandro.

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lavo mina comilaloper i referendum

.5> i\ L\ • 10/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti

Diffusione: n.d.

pressunE

• k • g \ :\ L • st,

Lavoro, nato il comitato per i referendum «Puntiamo a ripetere l'esperienza dei quesiti sull'acqua»

IMOLA. Non sarà facile ripetere il clamoroso e-xploit ottenuto con i quesiti sull'acqua pubblica, ma la speranza è quella.

È nato anche a Imola il Comitato per i referen-dum sul lavoro. Ieri è stato presentato da Antonella Caranese (Prc), Filippo Samachini (Pdci), Mauro Montanari (Sel), Giuseppe Casisi ed Ermes Emiliani (Idv). Assenti i rappresen-tanti imolesi della Fiom, che peraltro aderisce as-sieme ai Verdi e all'area congressuale Cgil che vo-gliamo. «Ma l'auspicio è che in tanti, sia a livello personale sia come sigle, si aggiungano ancora a questo comitato che non ha un leader né un porta-voce». E l'appello è stato totale: si va dal Movimen-to 5 Stelle alle liste civiche imolesi e ovviamente a quel Pd che, a livello na-zionale, schiera tra i soste-nitori il senatore Vincenzi Vita e Sergio Cofferati.

Tempi e quesiti. La rac- colta delle firme inizierà sabato 13 ottobre e ci sa-ranno tre mesi di tempo. Il referendum peraltro non si terrà prima del 2014. A Imola e nell'Imolese ci sa-ranno numerosi banchetti

organizzati sia dal comita-to sia dalle singole sigle a-derenti. I quesiti sono due. Il primo riguarda il ripri-stino del'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori do-po la riforma Fornero. Il secondo è sul ripristino del valore universale dei diritti previsti dal contrat-to nazionale di lavoro, do-po l'intervento del gover-no Berlusconi con l'artico-lo 8 del decreto legge 138 del 2011.

Il messaggio. «Prima di tutto ci rivolgiamo ai lavo-ratori - è stato detto in con-ferenza stampa -. In diver-si casi sono i primi, ormai, a non credere più nella po-litica, nei partiti. Tra l'al-tro viviamo in un periodo in cui molti sono rimasti senza lavoro o sono in cas-sa integrazione. Il messag-gio forte che vogliamo da-re è proprio questo, cioè che il lavoro deve ritorna-re al centro dell'agenda politica. E visto che il re-ferendum si farà nel 2014, chi governerà nel 2013 do-vrà confrontarsi con que-sta situazione».

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lavo mina etanhaloper i referendwn

.5> i\ L\ • 10/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti

Diffusione: n.d.

pressunE

La festa per la vittoria nei referendum di giugno 2011

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Imola ecirconehrio

lawroynalo enmilaloper ireferendum

.5> i\ L\ • 10/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti

Diffusione: n.d.

pressunE

Fusione Hera - Acegas. Interviene il Comitato acqua pubblica

«Solo a Imola la sinistra ha detto sì» IMOLA. Ieri è arrivato il no del

consiglio comunale di Forlì. Con-trario alla fusione Hera-Acegas così come già accaduto a Formi-gine, Predappio, Civitella di Ro-magna, Porretta Terme, San Por-tico e San Benedetto, Premilcuo-re, Rocca San Casciano. E Bolo-gna ha detto sì per il rotto della cuffia. Sulla questione torna il Co-mitato acqua pubblica di Imola e lo fa sottolineando come «contra-riamente a quanto avvenuto a I-mola, in tutti i consigli comunali i rappresentanti di Sel, Idv, Prc e Pdci hanno espresso voto contra-rio o si sono astenuti». Come è no-

to invece Mauro Barnabè (consi-gliere dei Verdi) ha votato a favo-re, pur leggendo in aula una di-chiarazione di Prc e Pdci che ha spiegato le ragioni del loro no. «Riteniamo che la partecipazio-ne, la discussione e l'informazio-ne nel territorio sia stata insuffi-ciente - dichiara il comitato - so-prattutto riguardo alla modifica dello statuto che consentirà al Fsi (Cassa depositi e prestiti, mini-stero Economia e fondazioni ban-carie) di entrare come socio pub-blico disponibile all'acquisto di quelle azioni che i Comuni saran-no costretti a vendere».

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i Resto del Carlino

IMOLA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

10/10/2012 press unE

Periodicità: Quotidiano

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LA KRW:TAV SABATO PARTIRA' LA RACCOLTA FIRME

Sos lavoro, nasce il comitato per salvare l'articolo 18

LE FORZE della sinistra imolese (Pd e Verdi esclusi) insieme con la Fiom e l'area programmatica 'La Cgil che vogliamo': tutte uni-te nella corsa VCISO un doppio refe-rendum sul mondo da lavoro. Da sabato mattina, via libera anche in città alla raccolta delle firme ne-cessarie per chiedere (nel 2014)

REFERENDUM L'obiettivo è ottenere nel 2014 una doppia consultazione popolare

da una parte il «ripristino dell'arti-colo 18, cancellato dal. governo Monti con la Riforma Fornero» e dall'altra (d'abrogazione dell'arti-colo 8 dell'ultima manovra Berlu-sconi, che prevede il superamento contratti collettivi nazionali di la-voro». Alla presentazione del nuovo co-mitato, nato : ,:senza un portavoce per evitare qualsiasi connotazio-ne legata alla campagna elettora-le», ieri mattina nella sala dei gruppi consiliari c'erano Giusep-pe Casisi ed Ermes Emiliani (Idv), Mauro Montanari (Sel), An-tonella Caranese (Ritb:n.dazione comunista) e Filippo Samachini (Comunisti italiani). Al nostro è

un tavolo aperto perché il tema del lavoro riguarda tutti — sottoli-nea Casisi —. Vogliamo dare un messaggio forte ai lavoratori, i pri-mi che non credono a questo pro-getto e che vedono i partiti come quelli che non concretizzano. De-nunciamo la mancanza di politi-che industriali in questo Paese, che senza impresa non ha futuro, L'assenza del Pd? So che molti vorrebbero fare parte di questo ta-volo: speriamo in adesioni a livel-lo personale».

ANCHE Caranese mette in evi-denza come entrambi i quesiti ri-guardino «diritti che consideria-mo fondamentali» e come, a suo dire, oggi la politica si stia «occu-pando troppo di problemi lontani dalla realtà che vivono lavoratori, Monti avverte il segretario imolese di Rifondazione comuni-sta favorisce e salva le banche: ma sono loro la causa della crisi. E ci sono datori che concordano con noi, perché l'economia italia-na non è fatta solo di grandi im-prenditori», Dal canto suo, Sama-chini fa sapere che «la battaglia su questi articoli diventa simbolica per mettere il tema del lavoro al centro del dibattito politico: fon-damentale per l'uscita dalla crisi».

Enrico Agnessi

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FOCE Direttore Responsabile: Franco Fregni

pressunE ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

10/10/2012

Periodicità: Quotidiano

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'i'11

L Si firma per articolo 18 e 8

l'alalluggi:aduepassi dall'impresa

LAVORO Fiom, Idv, Prc, PdCi, Sel e altri ancora, in campo per la tutela dei diritti dei lavoratori riformati dalla manovra del ministro Elsa Fornero

Rispristino articolo 18 Un Comitato per il referendum

Il ripristino dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, cancellato dal governo Monti con la riforma Fornero e l'abrogazione dell'arti-

colo 8 del decreto legge numero 138 del 2011 che prevede il superamento dei contratti collettivi di lavoro. In città nasce il Comitato Imola per il referen-dum sul lavoro, con lo scopo di racco-gliere firme a favore di questi quesiti referendari, presentati lo scorso 11 set-tembre in Cassazione da una delega-zione composta da rappresentanti del-le forze sociali e politiche, intellettuali e giuristi. La raccolta firme inizierà il 13 ottobre con singoli banchetti del Comitato e di quei partiti e associazio-ni sindacali che lo promuovono sia in centro storico il sabato mattina sia al Centro Leonardo il sabato pomeriggio, oltre a quelli allestiti direttamente in azienda (tra i promotori figurano in-fatti la Fiom, l'Idv, il Prc, il PdCI, Sel e Area Programmatica "la Cigl che vo-

gliamo"). "Ci presentiamo uniti per di-fendere i diritti dei lavoratori - spiega Antonella Caranese, segretario di Rifondazione Comunista di Imola - la politica in questo momento si sta oc-cupando di problemi troppo lontani da quelli vissuti dai lavoratori mentre noi ci vogliamo occupare dei loro pro-blemi contingenti come quello del la-voro". "Il comitato è aperto a tutti per-

ché il lavoro è un problema di tutti -aggiunge Giuseppe Casisi, coordina-tore dell'Italia Dei Valori per Imola e circondario - ed è sprovvisto di un portavoce proprio per respingere le accuse che si tratti di un'operazione motivata da esigenze di campagna e-lettorale". Porte aperte anche agli elet-tori del Pd e se a livello nazionale i re-ferendum hanno già raccolto l'adesio-ne di Sergio Cofferati e del senatore Pd Vincenzo Vita, l'auspicio, afferma Giu-seppe Casisi, "è che anche a livello lo-cale qualcuno ci voglia mettere la fac-cia". La raccolta firme andrà avanti per tre mesi, con la speranza di raggiun-gere gli stessi risultati ottenuti con i quesiti referendari sull'acqua. "Anche in quel caso all'inizio eravamo in po-chissimi e nessuno pensava di poter arrivare cosi in alto - afferma Antonel-la Caranese - guardate poi fin dove sia-mo arrivati".

Fabio Perorini

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IMOLA

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press unE il Resto del Carlino 10/10/2012

FERRARA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

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3ZC3Z DA VENERDI' ANCHE GLI AMBULANTI DOVRANNO FARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Mercato, stop ai rifiuti accatastati fra le bancarelle NIENTE più cartoni, plastica e sporcizia accatastati nelle aree mercato della città. Da venerdì in-fatti, anche gli ambulanti dovran-no iniziare la raccolta differenzia-ta. Il nuovo sistema interesserà i. mercati del lunedì e venerdì che si svolgono nelle zone di Piazza 'Trento e Trieste, Porta Reno e nel tratto fra Piazza Travaglio e le Mura. Hera fornirà i sacchi per la raccolta che dopodomani saranno già consegnati, dai vigili urbani, ai titolari delle bancarelle. Nelle aree adiacenti saranno realizzate postazioni per il deposito di sac-chi, cassette di legno e plastica che da regolamento dovranno es-sere 'ordinatamente accatastale'. Ieri mattina la presentazione del progetto dove l'assessore comuna-le all'ambiente, Rossella Zadro, ha spiegato: «L'obiettivo è miglio-rare la qualità e quantità dei rifiu-ti prodotti, garantendo 1113 mag-giore decoro urbano delle piazze cittadine. In questo modo, duran-te lo svolgimento dei mercati, le aree resteranno pulite». Ed anco-ra: «Grazie alla raccolta differen-

ziata Ferrara ha chiuso il 2011. con una diminuzione del rifiuto pari al 7%, e dal Conai è stato resti-tuito più di un milione di curo da reinvestire in servizi». Per i com-mercianti che non rispetteranno la raccolta differenziata e per i cit-tadini che getteranno a terra scon-trini, buste e carte, sono previste multe fino a 50 euro. Deanna Ma-rescotti, assessore al commercio,

incalza: «I vigili controlleranno che la raccolta venga eseguita cor-rettamente. In caso contrario sa-ranno inflitte delle sanzioni come per i mozziconi di sigarette, o per i cittadini che gettano per strada materiali ingombranti». Alberto Santini, dirigente area ambiente di Hera, ha aggiunto: «Tutti sap-piamo come vengono ridotte le aree mercato dopo le attività coni-

uierciali del lunedì e venerdì. La raccolta differenziata durante lo svolgimento dei mercati settima-nali servirà a mantenere il decoro delle aree coinvolte». Hera desti-nerà anche alcuni addetti ad un servizio di `tutoraggio', una sorta di controllo soft che le procedure vengano svolte correttamente. I sacchetti contenenti carta, carto-ne e imballaggi di plastica, una

LE SA ì O i vari materiali dovranno

essere suddivisi: 50 euro di multa a chi sgarra

volta riempiti, dovranno essere le-gati e conferiti, al termine delle operazioni di mercato, negli appo-siti punti di raccolta. La fornitura di sacchi sarà annuale per gli ope-ratori stabili e giornaliera per quelli occasionali. Così gli ambu-lanti, d'ora in poi, dovranno man-tenere pulito il suolo intorno al proprio banco di vendita e separa-re i vari materiali di scarto.

Angela Carusone

Il progetto messo in campo da Hera e Comune interessa per ora il mercato ambulante in centro storico del lunedì e del venerdì

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ASSEMBLEA Un momento durante l'incontro tra cittadini e dirigenti di Hera e Comune al 'Melo', il 25 settembre.

press unE il Resto del Carlino 10/10/2012

FERRARA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

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«L' acqua nel sottosuolo può smuovere le zolle» Geotermia, il geologo Paolo Ortolani interpellato dal 'Comitato anti centrale'

di DANIELE MODICA

QUESTA volta il Comitato No al-le centrali in città si gioca il jolly. Nella bagarre che vede coinvolti Fiera e i residenti di Pontegradel-la, sul nuovo impianto di geoter-mia (in progetto), la carte vincen-te nonché, stando a Enrico Dro-ghetti (referente del Comitato), «voce imparziale», è quella di Franco Ortolani, professore ordi-nario di geologia all'Università Federico II di Napoli e direttore del dipartimento di pianificazio-ne e scienza del territorio.

Professore„ la geotermia crea eventi sismici?

«La geotermia di per sè è una cosa positiva, per carità, non sono cer-to contro le innovazioni. Il proble-ma è che c'è molta disinformazio-ne: non sono le trivellazioni. a cre-are sismicità indotta. Ma il sem-plice fatto di immettere acqua o gas nel soutosuolo, questo sì che crea terremoti. Gli studiosi tutt'ora non conoscono la geome-tria della faglia e delle fratture che stanno sotto le nostre case».

Però abbiamo avuto un terre-moto di recente, quindi lo fa-glia

«Sì, però, oltre alla faglia, che è in un punto preciso, ci sono fratture per chilometri, e queste fanno tra loro attrito. Buttare dell'acqua sconvolge gli equilibri, viene me-no l'attrito e genera movimento

delle zolle sotterranee. Così si for-ma ovviamente un movimento».

,Che si traduce in terremoti? «1-=, ovvio che se metto due pompe nel terreno in un deserto il perico-lo è minimo. Se le metto in una zona abitata e per di più interessa-ta, già di per se, come abbiamo vi-sto tutti, dal terremoto, gli effetti possono essere catastrofici».

Ma se è così chiaro perché non si ferma tutto?

«Ci sono milioni di curo in sospe-so, grandi interessi, studiosi che sono pronti a giurare il contrario di quello che dico io. Quello che manca veramente, a mio avviso, è un ente garante che sia equidistan-

te e fuori da ogni sospetto di inte-ressi. C'è poi anche chi. dice che dato che la zona emiliana è sismi-ca, prima o poi deve riaccadere un. terremoto. Quindi tanto vale fare

Lei casa dice? «Io dico che è molto rischioso, che queste cose non si fanno in luoghi sismici e soprattutto a 150 metri dalle abitazioni».

Cosa crede che succederà a Ferrara, posto che leì è uno studioso e non un indovino?

«Se un azienda spende soldi per fa-re lo screening e le valutazioni, è poco credibile che poi non vada avanti coiti lavori».

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Page 41: Rassegna stampa IDV Emilia Romagna del 10.10.2012

il Resto del Carlino

FERRARA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

10/10/2012 pressunE

Periodicità: Quotidiano

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LA LETTERA DELSN3i1C0 ALLA RZG,NE

«Serve l 'indagine ambientale e si valuti pure un'altra sede»

ubb,zehii.ltno in atztel,linla la lettera wviata ieri dal sindaco alla Regione sul polo delle energie rziincmallizi della zona est.

«COME vi e !loto era Sp A, ha attivato una procedura di sereerting sul peri/lesso di ricerca di fluidi geotermici denominato Ferrara est, alla scopo di realt77are un polo delle

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Page 42: Rassegna stampa IDV Emilia Romagna del 10.10.2012

La conferenza di presentazione del nuovo progetto di raccolta rifiuti

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10/10/2012 press LinE la Nuova Ferrara Direttore Responsabile: Paolo Boldrini

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Raccolta rifiuti al mercato Presentato il progetto della "differenziata" in centro dopo le bancarelle

«Di solito al termine dei mercati c'è un po' di tutto in giro, ma da oggi anche in questi settori par-tiamo con la raccolta differen-ziata».

Annunciata ieri dall'assesso-re all'ambiente Rossella Zadro, inizierà dopodomani l'impe-gno per mantenere pulite le zo-ne del centro durante e subito dopo le bancarelle del lunedì e del venerdì. E proprio domani, «insieme alla Polizia municipa- le -- prosegue il responsabile ambiente di He.rzi Alberto San-tini— illustreremo agii ambulan-ti le novità, fornendo loro il ma-teriale informativo e i sacchi az-ZUrri e gialli in cui conferire ri-spettivamente carta e plastica. Anche nei momenti p- ubblici dobbiamo assicurare compor-tamenti coerenti con quelli ri-chiesti nella vita privata», ossia: differenziazione. Agli operatori stabili arriverà dunque una quantità di sacchi tale da basta-re per un anno, mentre a quelli occasionali saranno consegnati sul posto in occasione di ogni mercato. «In questa maniera raccoglieremo materiali prezio-

si — prosegue l'ingegnere — ed eviteremo che le piazze si pre-sentino in stato di degrado non appena gli ambulanti se ne van-no». I sacchi dovranno poi esse-- re gettati dagli stessi esercenti negli idonei c:ontenitori, indica-ti su due cartine che fanno par-te dei materiale informativo: cinque sono le aree di raccolta nella zona interessata dal mer-cato del lunedì (tre intorno a piazza Travaglio, due dal ba-

luardo di San Lorenzo), e dieci quelle nei paraggi delle banca- relle del veri erdì, travia Cairoli e corso Porta Reno.

Sulle informazioni che saran-no distribuite, i commercianti leggeranno anche che dovran-no mantenere pulito il suolo sotto e intorno alla loro banca-rella, e in ogni caso a fine mer-cato «continueremo a interveni-re pure con lo spazzamento, co-me già facciamo» aggiunge San-

Nel capoluogo superato il 51% «La raccolta differenziata in provincia lo scorso anno era al 44%, ma nel capoluogo ha superato il 51». L'ha ricordato l'assessore Zadro, insieme al fatto che «il Consorzio nazionale imballaggi ha restituito un milione di euro, che investiremo in servizi. La raccolta è di qualità e viene conferita, non è vero che si porta tutto all'inceneritore».

ti. Il problema sarà di educazio-ne — continua il membro della presidenza dell'associazione di via Darsena---: senza alcun razzi-smo, sembra che alcuni com-mercianti non ce l'abbiano nel Dna, e pure i cittadini vanno educati». Con la carota e se ser-ve pure con il bastone, ossia con la multa. La polizia munici-pale è stata infatti coinvolta nei progetto per distribuire i sac-chi, ma anche per vigilare sul ri-

tini. L'operazione è stata porta-ta avanti d'intesa con le associa-zioni di categoria Ascom e Con-fesercenti, chc ieri hanno parte-cipato alla presentazione. «Og-gi serve un salto di qualità -- ha affermato per quest'ultima Lu-ca Callegarini sia nella diffe-renziazione dei rifiuti sia nel mi-glioramento della piazza, che deve essere lasciata ai cittadini nelle stesse condizioni in cui viene trovata dal commercian-

spetto delle regole: sia per l'ab-bandono di rifiuti, sia per la mancata raccolta differenziata l'ammenda è di 50 euro, ha ri-cordatoieri la comandante :Lau-ra. Trentini. «Con questa opera-zione conclude l'assessore al commercio Deanna Marescotti — migliorerà l'immagine dei mercati, sia quella reale sia quella percepità».

Gabriele Rasconi

<RIPRODUZIONE RISERVATA

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0_1 1_/tA 10/10/2012

orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore responsabile: Pietro Caricato

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pressunE

Le proposte dei gruppi RAVENNA. Dai gruppi consiliari arriva un soste-

gno unanime alla nascita di un tavolo permanente e alla campagna di sensibilizzazione "L'azzardo non è un gioco, avviata dal Comune con le istituzioni lo-cali. Il Movimento 5 stelle ricorda come la questione della dipendenza da gioco vada affrontata prima di tutto a livello nazionale, imputando ai governi pre-cedenti e all'attuale la colpa di «far cassa sulle spalle delle persone più deboli». Da Alvaro Ancisi, capo-gruppo di Lista per Ravenna, arriva la richiesta che in sede di regolamento urbanistico edilizio (Rue) il Comune metta delle limitazioni all'apertura di sale giochi a tutela dei soggetti deboli. Paolo Guerra in-fine, capogruppo della Lega nord, avverte che il ta-volo deve rappresentare un punto di partenza e non un risultato finale e propone di inserire all'interno e all'esterno delle sale gioco cartelli in tre lingue con informazioni e numeri di telefono di assistenza e aiuto contro il fenomeno dell'azzardo.

nell'ambito dell'aggiorna-mento dei livelli essenzia-li di assistenza (Lea). Nel decreto viene sancito il di-ritto alla cura, con la dia-gnosi e la valutazione di tutti i casi e la presa in ca-rico delle persone più gra-vi.

«A Ravenna - sostiene il sindaco Fabrizio Matteuc-ci - esiste una rete molto diffusa ed efficiente di ser-

vizi contro le dipenden-ze patologi-che, che da diversi anni si sta facen-do carico di pazienti con dipendenze

da sostanze immateriali, come è appunto il gioco d'azzardo, che dunque co-sta ai cittadini, rende allo Stato e ai gestori ma le cui conseguenze sanitarie ri-cadono sulla comunità perché questi servizi non sono finanziati da nessu-no. A oggi a Ravenna sono decine i cittadini seguiti dai servizi dell'Ausl e da diverse meritorie associa-zioni. Da oggi sono meno soli. Il Comune e il tavolo che abbiamo insediato renderanno più forte que-sto insieme di azioni con la campagna "L'azzardo non è un gioco". Il tavolo di lavoro selezionerà e renderà operative diverse azioni concrete di comu-nicazione, prevenzione e assistenza, che arricchi-ranno le diverse e merito-rie iniziative che sono già in campo».

RAVENNA. Nel 2011 so-no state 27 le persone che in provincia di Ravenna si sono rivolte al Sert (il ser-vizio dell'Ausl per le di-pendenze) per problemi legati al gioco d'azzardo. Nel corso dell'anno prece-dente erano state 19.

Numeri bassi ma in cre-scita. E il Comune prova a fare la sua parte sul fronte della prevenzione: si è in-fatti inse-diato ieri un tavolo delle istituzioni locali per a-nalizzare il fenomeno dal punto di vista sanita-rio e sociale, culturale e normativo, per verificare l'impatto del gioco d'az-zardo sui sistemi socio-sa-nitari e valutare le possi-bili risposte. L'ammini-strazione comunale, d'in-tesa con il prefetto Bruno Corda, ha organizzato un incontro nella sala del consiglio comunale.

La fotografia scattata a Ravenna e in Emilia Ro-magna dice che si gioca soprattutto al bar (86 % delle donne che hanno gio-cato nell'ultimo anno, 77% degli uomini), a casa propria o di amici (18% degli uomini, 14 % delle donne), nelle sale scom-messe (11% degli uomini, 1% tra il gentil sesso) o su internet (13% dell'univer-so, 2% di quello femmini-le). I giochi preferiti sono il lotto e il superenalotto (67% delle donne che han-

no giocato nell'ultimo an-no, 64% degli uomini); se-guono gratta e vinci e lotto istantaneo (il 58% delle donne e 55% dei maschiet-ti) e le scommesse sporti-ve (19% degli uomini e 6%

delle donne). Il ministro della Sanità

ha proposto con un decre-to che anche le prestazio-ni riferite a soggetti affetti da gioco d'azzardo patolo-gico siano inserite

L'azzardo non è più un gio CO te o

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Avviati in Comune un tavolo permanen e una campagna di contrasto al fenomen

Svanito nel nulla, una lettera ai familiari

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10/10/2012 press unE il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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P'ANO SOSTA

Berdondini (ldv): «Pronta a iniziare la raccolta firme per il referendum» CLAUDIA Berdondini rilancia

referendum consultivo sul Piano sosta: la consigliera dell'Idv — in rotta con la giunta., la maggioranza e il suo stesso partito — fa sapere di avere intenzione di avviare al. più presto la raccolta delle firme, dopo la bocciatura del suo ordine del giorno da parte del consiglio comunale. «Mi rivolgo alla società civile — dice la Berdondini — e spero che anche le categorie a cui sta a cuore il centro storico partecipino, ad esempio raccogliendo le firme nei negozi». Parallelamente, anche il Pdl — scosso in queste settimane da dissidi interni — ha intenzione di raccogliere le firme, e ha presentato una sua proposta di regolamento referendario: quel regolamento che ancora non esiste, e che è necessario per arrivare alla consultazione popolare, prevista dallo statuto comunale. Le firme necessarie sono 2.800, ma dovrebbe essere lo stesso regolamento a stabilire se e come devono essere autenticate. «La proposta del Pdl? Non la voterò a scatola chiusa», avverte la Berdondini. Che Mancia: «I cittadini devono essere ascoltati. Per quale motivo l'amministrazione ha così tanta paura del referendum? Del resto la partecipazione dei cittadini era prevista dallo stesso programma di coalizione».

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10/10/2012 press unE il Resto del Carlino

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Sinistra, ecologisti e gnilini all'attacco: «Delitto4 bientale» critiche per l'abbattimento dei pokW

dì LORENZO LELLI

DA PIAZZA Garibaldi non arriva-- no dichiarazioni di sorta. Ma conti-nuano a montare le polemiche sull'abbattimento dei cinquanta-due pini avvenuto all'incrocio tra la quindicesima traversa e viale Matteotti a Milano Marittima. Dal-la riunione di giunta tenutasi ieri potrebbe però essere uscita la deci-sione di rispondere agli attacchi con un comunicato stampo da dif-fondere nella giornata di oggi che faccia chiarezza sull'operazione, che segue la vendita a un'azienda privata dell'area pinetata di proprie-tà del Comune. Intanto le formazioni della sinistra alternativa e ambientalista rincara-no la dose. «Non ci sono parole per commentare la autodistruz io ne che la nostra comunità sta rischian-do» commenta Antonio Antonelli, rappresentante della lista 'Ambien-te, Partecipazione e Solidarietà' nel consiglio di quartiere di Milano Marittima. «Non credo prose- gue Amonelli si possa perdere tempo polemizzando con chi ha au-torizzato questa follia, e concepito regole che la permettano. Il proble-ma è cosa fare affinché i cittadini ri-prendano consapevolezza della co-sa pubblica e del bene comune. Chiederei perciò ai nostri ammini-stratori di convocare una assem-blea pubblica, a Milano Marittima, in cui i cittadini e gli amministrato-ri discutano su cosa fare per salvare

ambiente naturale della nostra lo-calità. Un incontro nel quale si evi-tino polemiche, ma non si vogliano nascondere i problemi».

MENO conciliante l'intervento dei Verdi che descrivono il fatto co-me «un nuovo delitto contro l'am-biente cervese». «Vale la pena ricor-dare osserva la Federazione Re- gionale dei Verdi Ro- magna che il prezzo del terreno su cui impazzano ruspe e motose-ghe venne tenuto più basso del va-lore di mercato, perché gli acqui-renti avrebbero avuto delle limita-zioni nell'uso dovute alla presenza dei pini». Accusa di una certa gravi-tà cui si aggiunge la valutazione che i Verdi danno sull'operato COM-

ASSEM Antonetti del consiglio dì quartiere chiede un incontro pubbtico

plessivo della giunta Zoffoli in me-rito alla tutela ambientale. «Le mo-toseghe che stanno abbattendo alla XIV traversa pini su pini per fare spazio ad altre costruzioni e garan-tire guadagni agli iinmobiliaristi concludono i Verdi sono il simbolo della costante azione di una amministrazione comunale che sta sacrificando il futuro della propria industria turistica per gli interessi di pochi speculatori. Pa-lanti e le celebrazioni dei cento an-

LA DIFESA

ni di Milano Marittima sono una mistificazione, la foglia di fico die-tro cui si pretende di nascondere la nuova aggressione alla natura e alla storia di Cervia. Il fondatore di Mi-lano Marittima, al contrario, affer-mava che 'merito grandissimo del-la nostra Società è stato prima di tutto quello di conservare la pine-ta'».

ANCHE il Movimento 5 stelle, con Alessandro M.arconi, parte all'attacco, segnalando «l'incapaci-tà dì pensare un'economia diversa dal cemento, unita ad una voracità di cassa che pare insaziabile, ha cre-ato un'altra ferita al paese e accele-ra quel processo di pauperizzazio-ne paesaggistica, che sta spaventan-do tutti».

«L'accordo con il privato che ha acquistatorarea — afferma il detegat al verde, Todoli prevede

La piantumazione con altre specie arboree,

mentre i pini sui tre lati esternidel. [otto non

verranno toccati. pi ni marittimi abbattuti agg iunge — in buona parte erano giuntit

termine del cid° vitale»

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Roberto Balzani

Gabriele Gugnoni

Pagina 5 11 "no" del sindaco Balzani

comince 32 consiglieri su 10 &Porli la fusione è indigesta

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ci,o'r'fiere di Forlì e Cesena

Direttore Responsabile: Pietro Caricato

10/10/2012 pressunE

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CONSIGLIO COMUNA \\\ Il "no" del sindaco Balzani

convince 32 consiglieri su 40 A Forlì la fusione è indigesta

FORLÌ. Il "no" del con-siglio comunale di Forlì alla fusione tra Hera e A-cegas ora è scritto nero su bianco. Conterà solo nella prima votazione di vener-dì all'interno del patto di sindacato, poi il 15 otto-bre in assemblea divente-rà un "sì" forzato, ma la rottura politica con la holding è molto evidente.

All'assise forlivese so-no bastate poco più di tre ore per prendere una de-cisione opposta a quella che dopo ben 11 ore ha as-sunto lunedì il consiglio di Bologna, ma il tempo necessario per decidere di opporsi al matrimonio tra i due colossi dei ser-vizi pubblici è inversa-mente proporzionale alla valenza dell'atto.

Ironia. A confermarlo bastano le parole, pesanti anche nell'ironia, con le quali il sindaco Roberto Balzani ha dettato la li-nea approvata con 32 voti di tutti i gruppi, a parte l'Udc, astenutasi con An-drea Pasini. Di voti con-

Nel gruppo Pd cinque si sono defilati Gugnoni non ha votato trari nessuno, mentre le divisioni all'interno del Pd si sono limitate a 5 u-scite dall'aula, comunque non apertamente dichia-rate in precedenza, al con-trario di quanto fatto dal centrista Gabriele Gu-gnoni, uscito dall'aula.

Applausi. L'intervento del primo cittadino è sta-to applaudito a scena a-perta dai circa 50 rappre-sentanti dei vari movi-menti ambientalisti che hanno seguito composti la seduta. «Il nostro pro-nunciamento è dettato dalla coerenza con le pro-messe elettorali, con la volontà di fare di Forlì un distretto del riciclo, una comunità che vuole favo-rire la transizione verso il post-incenerimento e non sarà, quindi, irrilevante politicamente - ha detto Balzani -. Il nostro è un ra-

dicalismo temperato: con Hera abbiamo provato a rapportarci con tutti i mezzi leciti possibili, ma abbiamo riscontrato una debolezza strutturale del-la politica verso chi segue logiche capitalistiche, oli-gopolistiche e, su queste, poi determina le tariffe».

Subordinati. Una «su- balternità permanente ai manager» che limita il ruolo degli enti locali al «piccolo cabotaggio delle piccole cose». Perché per Balzani, citando Upton Sinclair: «è difficile fare capire qualcosa a un uo-mo quando il suo salario

Il "sì" alla critica alla holding è arrivato da tutti i gruppi politici nia con l'Idv, auspica che la decisione apra la stra-da «alla rottura dei rap-porti con Hera, che mai ha perseguito il bene pub-blico, a partire dalla ge-stione del ciclo rifiuti» e Paola Casara (Lega Nord) vota con la maggio-ranza opponendosi al «monopolio di Hera». Punzecchiature dal Pdl che pur sposando la linea di Balzani, con il capo-

dipende dal non capirla». Parole come pietre che si chiudono con un riferi-mento amaro a Peter Sel-lers: «Non finirà come ne "Il ruggito del topo". Re-steremo topi, buonanotte, ma topi liberi pensatori e anche liberi attori».

Appoggi. Dagli scranni sono piovuti appoggi con-vinti, ma anche frecciate. Francesco Aprigliano (Gruppo misto) plaude gli «attributi» del sindaco, ma lo invita a «proseguire nella difesa dei diritti dei cittadini, costi quel che costi». Raffaella Pirini (DestinAzione), in sinto-

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11 "no" del sindaco Balzani comince 32 consiglieri su 10 &Porli la fusione è indigesta

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ci,o'r'fiere di Forlì e Cesena

Direttore Responsabile: Pietro Caricato

10/10/2012 pressunE

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gruppo Alessandro Ron-doni lo accusa «di essersi messo in una posizione di difficoltà danneggiando la città». Secondo gli "az-zurri" «il no del Comune è di facciata e da domani il Pd forlivese tornerà su-balterno a meno di non voler fare dell'isolamento un orgoglio inutile».

Dal Pd, l'appoggio netto da Chiara Mazza, per la quale la società «ha sem-pre considerato le politi-che ambientali di Forlì un ostacolo alle sue logi-che di profitto e non un fiore all'occhiello» e dal segretario Marco Di Maio: «Non siamo sem-plici azionisti - ha detto -non vogliamo essere con-siderati tali né che si dia per scontato un sostegno a prescindere in virtù di una "comunanza politi-ca". Non votiamo contro Hera ma per i cittadini, le imprese, per relazioni chiare, coraggiose verso una società in cui la mano pubblica deve contare».

Enrico Pasini

I conti in tasca al progetto: «Debito da 3 miliardi di euro» FORLÌ. La fusione con Acegas-Aps verrà a costare ad Hera 15 milioni di euro, di cui 6 milioni per i debiti della holding del Nord-Est, 5,6 per i suoi soci privati e 3,4 che entreranno nelle casse dei Comuni di Padova e Trieste cui verrà ceduto il 14 per cento del pacchetto societario pari a 143,38 milioni di azioni. Secondo le stime dei

comitati "Acqua bene comune" il debito complessivo di Hera andrà così a sfiorare i 3 miliardi di euro e se il patto di sindacato dei soci pubblici resterà al 51 per cento, la componente dei comuni emiliano-romagnoli scenderà al 42 per cento. Le quote detenute da Forlì alla fine andranno a calare dall'1,9 all'1,5 per cento. (e.p.)

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II "no" del sindaco Batzani comince 32 consiglieri su 10

:•• &Porli la fusione è indigesta

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Periodicità: Quotidiano

di Forlì e Cesena Tiratura: n.d.

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press unE

Reazioni. Plauso alla scelta dell'assemblea da Rifondazione, Italia dei Valori e Casadei (Pd)

«Rinasce il fronte dei beni comuni» Negli interventi il richiamo allo spirito dei referendum 2011

FORLÌ. «Apprezziamo il voto contrario della mag-gioranza del Consiglio co-munale di Forlì sulla fu-sione di Hera ed Acegas -ha dichiarato Palmiro Capacci, responsabile ambiente della federazio-ne forlivese del partito di Rifondazione comunista -e non possiamo che ap-prezzare la scelta del sin-daco di votare contro, co-sì come così come abbia-mo apprezzato il rigetto di questa operazione, an-che grazie al nostro mo-desto ma determinante contributo, da parte di tanti altri consigli comu-nali. Oggi il malessere nei confronti di Hera - prose-gue Capacci - ma più in generale delle Multiutili-

ty è diffuso nella società, anche da molti di coloro che, accecati dalla ideolo-gia del liberismo, vollero con grande entusiasmo ieri queste privatizzazio-ni ma oggi mostrano se-gni di ripensamento». «Sappiamo - ammette Ca-pacci - quali persuasive pressioni i "poteri forti" possano esercitare sugli amministratori pubblici. Una volta l'ex sindaco di Forlì Satanassi disse: "Il sindaco propone, ma poi è la banca che dispone".

Coerenti con un'imposta-zione che allora da soli, coi Verdi - conclude Ca-pacci - vide opporci alla privatizzazione delle mu-nicipalizzate e alla nasci-ta di Hera Spa salutiamo positivamente la scelta del Comune di Forlì». «Con il voto contrario al-la fusione Hera-Acegas -rileva Thomas Casadei, consigliere regionale Pd -il consiglio comunale di Forlì ha assunto una de-cisione importante sul piano politico e anche

simbolico. Con questa de-cisione si chiede al patto di sindacato di sciogliere il nodo della governance pubblica di Hera. E' infat-ti urgente risolvere le contraddizioni che si so-no determinate tra la ge-stione dei servizi a mer-cato liberalizzato e la ge-stione dei servizi regola-mentati. Altrettanto ur-gente è la definizione di una normativa per i ser-vizi pubblici locali, che sia coerentecon i quesiti referendari del 2011».

«Va poi rilevato che a differenza di quanto pen-sa Unindustria - precisa Casadei - che peraltro an-novera la società fra i pro-pri associati, l'attuale ge-stione di Hera, che opera in regime di sostanziale monopolio, suscita sem-pre più forti perplessità nel mondo dell'artigiana-to e della piccola impresa che quotidianamente de-nuncia e lamenta alti co-sti dei servizi ed insoste-nibili tempi di risposta».

«L'Italia dei Valori -

scrive in una nota coordi-natore provinciale Tom-maso Montebello - si è e-spressa, contro questa o-perazione sin dal mese di luglio scorso, quando i Consigli di amministra-zione di Hera e Acega-sAps Holding approvaro-no 1' "accordo quadro" che dovrebbe portare a questa fusione. A Forlì la maggioranza si è espres-sa in modo unitario boc-ciando questa fusione nel nome dei beni comuni. Un atto di compattezza che ci lascia molto soddi-sfatti e che speriamo pos-sa essere di esempio per tutti i consigli comunali -conclude tommaso Mon-tebello - che ancora devo-no esprimersi». (pi.car.)

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«L'area commercìa si farà>

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Cacenaghalberglonline

ci,o'r'fiere di Forlì e Cesena

Direttore Responsabile: Pietro Caricato

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Piolanti (Idv) : «Sulle terme maggiore trasparenza»

CASTROCARO. «Le Terme di Castrocaro - dichiara Gianni Piolanti, rappresentante dell'Italia dei Valori a Castrocaro - rappresentano un bene comune del paese e il loro destino non può essere calato dall'alto attra-verso accordi esclusivi del Sindaco o della Giunta, sen-za prima coinvolgere adeguatamente la cittadinanza, così come abbiamo sostenuto in occasione degli in-contri politici di coalizione». «La proprietà pubblica delle acque, l'accesso al parco botanico, la valorizza-zione pubblica del complesso storico artistico e la frui-zione del Padiglione sono aspetti primari dai quali non si può prescindere e che costituiscono per l'Idv locale una condizione netta e irrinunciabile per approfon-dire qualsiasi trattativa. Il rispetto dei patti sindacali, la priorità delle professionalità presenti in paese e il mantenimento delle terme classiche e dell'indotto co-stituiscono inoltre scelte fondamentali per l'economia territoriale che non devono essere decise e riferite -conclude Piolanti - a fatto compiuto».

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Resto del Carlino

CESENA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

10/10/2012 press unE

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Damiano Zoffoli accusato dal capogruppo Pd Interviste a pagamento, il consigliere regionale tirato in ballo nell'inchiesta

IL CASO

Proaia

La Procura di Bologna sta conducenda

un'inchiesta sull'utilizzo dei fondi per gruppi

constari regionali. Tutf gruppi avrebbero usato soLdi pubblici per fa

intervistare in televisiorns: Locali e nette radio. Anche L'Ordine dei

giornalisti ha aperto un'inchiesta sui caso

NELL'INCHIESTA sulle inter-viste televisive a pagamento fini-sce anche il consigliere regionale del Partito democratico Damiano Zoffoli, Ieri il capogruppo del Pd Marco Monari avrebbe consegna-lo alla Guardia di finanza alcune fatture pagate dal Gruppo Pd. per trasmissioni televisive in cui figu-rava anche Damiano Zoffoli. Ma l'ex sindaco di Cesenatico, da set-te anni in consiglio regionale do-ve presiede la commissione che si occupa di territorio e ambiente, non accetta passivamente l'accusa di pagare gli spazi informativi. «Non sono mai andato in qualche studio televisivo a farmi intervi-stare a pagamento, né ho parteci-pato a rassegne stampa o altre tra-smissioni del genere» assicura Zoffoli, «Proprio non so come sia venuto fuori il mio nome prosegue l'ex sindaco di Cesenatico . Mar- co Monari non mi ha detto nulla.

Il mio materiale video è autopro-d otto in modo artigianale e va a fi-nire nel mio sito www.damiano-zoffoli.com o su youtube». Neanche una comparsata? «Le so-le cose che mi vengono in mente

dice sono interviste registra-te nell'ambito di 'servizi speciali' realizzati in occasione di conve-

Eng FERE «Non ne so proprio nulla, sono stato intervistato solo a convegni del gruppo Pd»

gni o manifestazioni organizzate dal gruppo regionale del Pd. o al-tre istituzioni. So che spesso le te-levisioni locali si muovono dietro pagamento di un rimborso spese, ma non ho mai trattato diretta-mente questi servizi. Io venivo in-tervistato come gli altri relatori dei convegni. Vado alle manifesta-

zioni in cui sono invitato, non posso sapere che accordi ci sono tra gli organizzatori e una televi-sione che mi chiede una dichiara-zione».

NELL'INCHIESTA sui rimbor-si spese in Regione è finito, suo malgrado, anche il sindaco Paolo Lucchi, Quando era in Consiglio regionale venne indicato tra i par-tecipanti a un convegno organiz-zato dal consigliere Paolo Vecchi dell'Italia dei Valori che poi si fe-ce rimborsare dalla Regione i co-sti per l'organizz2zione. Quel con-vegno, che riguardava i niercatini ambulanti, non fu mai realizzato, o almeno Lucchi non vi parteci-pò. E questo ha dichiarato un pa-io di giorni fa quando è stato bre-vemente interrogato a Bologna. Quando è venuta a galla la que-stione dei 'convegni fantasma' il consigliere Vecchi ha lasciato il gruppo dell'Idv, ma non il Consi-glio regionale.

Paolo Morelli

SPESE ..sU,LEGRE UN'ALTRA INCHIESTA RIGUARDA LE SPESE PER I RIMBORSI A POLITICI

TESTIMNE IL SINDACO LUCCHI E' STATO SENTITO PER UN CONVEGNO ORGANIZZATO DALL'IDV

Dado ZoiToii xto d,po"pno Ld

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Resto del Carlino

CESENA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

10/10/2012 press unE

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L9WTERV'STA L PRESIDENTE GIOVANNI TOMASSINI

e euro alla coop 'La Finestra' «Li usidL o per aiutare i giovani» GIOVANNI TOMASSINI, 47 anni, dal 1999, anno in cui è nata, è presidenbte della cooperativa La Finestra che ha sede nalla ca-nonica della chiesa di Vignola, fra-zione di Sogliano al Rubicone. Una cooperativa che si occupa di servizi educativi, come asili nido, doposcuola, centri estivi, assisten-za a bambini e di inserimento in ambito lavorativo di persone svan-taggiate. Vi operano circa 60 di-pendenti e il lavoro si svolge nei vari centri del Rubicone.

Come avete impiegala i mille euro di contributo regionale?

«Per attuare il progetto giovani di prevenzione al disagio. Si tratta

di aggregare ragazzi che hanno una famiglia alle spalle, ma non hanno un posto dove ritrovarsi per stare insieme, parlare, proget-

ii CONFRONTO «Pochi soldi ma preziosi per it nostro progetto di prevenzione del disagio»

tare quello che vogliono fare. Gio-vani che hanno bisogno di cofi-darsi con i propri simili».

Sono importanti per voi que-sti contribuii?

«Sono vitali perché diamo servizi

che non si possono fare pagare ai ragazzi. Mille euro sono impor-tanti, ma si riesce a fare poco».

Avete altri contributi? «Seimila euro dall'Unione dei Co-muni del Rubicone e altri da di-versi enti».

Quanti ragazzi partecipano? «Il numero è impossibile da quan-tificare. Formiamo dei gruppi a Savignano, San Mauro Pascoli, Gatte°. Noi mettiano a disposizio-ne spazi ed educatori. Gli incon-tri si svolgono due volte la setti-mana. I ragazzi hanno la possibili-tà di raccontarsi e ascoltare. E' un po' come i vecchi oratori delle par-rocchie».

Ermanno Pasolini

ENTI E ASSOCIAZIONI DEL CESENATE

Fondi regionali a pioggia Ecco i beneficati

UN FIUME di denaro pubblico che si divide in mille rivoli. Cifre an-che molto basse, fino a mille euro, che finiscono — per la verità in mini-ma parte anche nel Cesenate. Ecco l'elenco dei finanziamenti eroga-ti dalla Regione Emilia-Romagna a associazioni, enti ed iniziative varie sul territorio. Si parte dall'Associazione Agostino Venanzio Reali di So-gliano al Rubicone che nel 2011 ha ottenuto mille euro per la manifesta-zione 10" edizione Premio nazionale di poesia 'Agostino Venanzio

Poi duemila curo sono andati all'Associazione musica meccanica ita-liana di Cesena per il Festival dell'antico organetto a Longiano. La Dio-cesi di Cesena ha avuto cinquemila euro per l'organizzazione del conve-gno nazionale della Fisc (stampa cattolica). Il Salone Agrofer della Fie-ra del 2011 ha ottenuto mille euro di finanziamento. Altrettanto alla Coop La Finestra per il progetto di socializzazione dei giovani nei Co-muni del Rubicone, Mille curo ancora all'Università per il convegno di scienza della nutrizione del 22-24 giugno 2011. Tremila euro all'Ami sezione 'Ugo La Malfa' per iniziative del 150' dell'Unità d'Italia. Cin-quemila euro al Comune di Cesena per la mostra fotografica sul film «Senso» nel 2010. Mille euro per la rassegna estiva 'Borgo Sonoro' e 1.500 euro al Centro 'Crac' per una mostra sulle scarpe a San Mauro.

Dado 7o foi',.reacato da; al‘pon;p1, -, Id

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CONSENS02 consiglio si

è misurato che l'appeal

indaco. Dopo l'appello su Fb, si sono itrovate in

aula una cinquantina dì persone, tra loro molti attivisti di omitati

SNDACO L PROF, LEGGENDO: «LOGICHE PRIVATISTICHE». GLI APPLAUSI

«D'ora in poi rappo più complicati»

il Resto del Carlino

FORLÌ Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

10/10/2012 pressunE

Periodicità: Quotidiano

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iN CONS:ka:0 NO ALL'OPERAZIONE CON ACEGAS E APS. IL PDL: «TU I I A FACCIATA, PERCHÉ PARLATE SOLO ORA?»

Bocciata la fusione, l'Udc s'astiene Pasini neutrale, il capogruppo lascia l'aula prima. Assenti tre democratici

ARRIVANO anche le telecamere di Mamma Rai per riprendere fat-to di ribellione del sindaco Balzani contro fiera. 11 consiglio comuna-le ieri ha votato no all'operazione di fusione della holding con le aziende Acegas e Aps, che in Vene-to e Friuli si occupano di acqua, gas e rifiuti. Un voto che dal punto di vista pratico non cambierà nulla l'operazione andrà. comunque in porto — ma che politicamente ha ben altra rilevanza. Contro la fii-sione ha votato tutto il consiglio co-munale (32 persone), con l'asten-sione dell'Udc Andrea Pasi i (il ca-pogruppo dello scudo crociato Gu-gnoni aveva lasciato l'aula qualche minuto prima). Non presenti al momento del voto, tra i democrati-ci, Castrucci, Mancini e Bucci. L'assessore Bellini ha spiegato che i motivi del no alla delibera, Tra questi il mancato rispetto di Hera di una serie di richieste (ambiente, pubblica illuminazione, servizio idrico integrato per esempio) avan-zate dall'amministrazione a fine 2011. «Questa è una partita di fac-ciata e non di sostanza. Chiedete, se ne siete capaci, la riduzione dei compensi dei manager di Hera», ha detto il capogruppo del Pd! Alessandro Rondoni. «Noi abbia-mo sempre detto no a Hera, voi co-minciate solo ora», ha aggiunto il collega di partito, Fabrizio Ragni. «Fiera è lontanissima dalla sua mis-sion iniziale. Con questa operazio-ne, tra le altre cose, aumenteranno anche i manager dell'azienda»: queste le parole del capogruppo Fe-derico Balestra. Il Comune di Por-lì, visto che si allargherà la base so-ciale con la fusione, diminuirà le sue quote dall'1,9 all'1,59/0, «Sono d'accordo con l'operazione ma nel mese di dicembre il Comune non avrebbe dovuto rinnovare il patto di sindacato», è la posizione di Raf-faella Pirini (Destinazione Forlì). Per Marco Di Maio (Pd), «il no-stro non è un voto contro Fiera un voto pro cittadini e imprese. E vietato dare per scontato (da parte della holding, ndr) il sostegno forli-vese a prescindere».

Luca Bertaccini

TERMINA con gli applausi dei circa 50 presenti l'intervento del sindaco Roberto Balzani. I cittadi-ni (una ventina i componenti de-lo Comitato per l'acqua pubblica) hanno risposto all'appello lancia-to dal primo cittadino su Face-book. «Non lasciatemi solo, è un momento importante», il senso delle sue parole. Per capire l'inter-vento del prof bisogna partire dal fondo, da quello che potrebbe na-scere da questa battaglia contro Hera. «Non ci illudiamo — ha det-to il sindaco non finirà come ne 'Il ruggito del topo', un celebre film satirico e pacifista con Peter Sellers. Resteremo topi, e buona-notte. Ma topi liberi pensatori e li-beri attori sì. Almeno questo». Non sono mancati i passaggi criti-

ci nei confronti di Hera. Il rappor-to degli enti locali con i vertici del-la holding «in questi anni si è tra-dotto in una subalternità perma-nente ad un managenwrit. azienda-

iL PUBBUCO In cinquanta hanno risposto atl'appelto su Fb. Motti attivisti del comitato acqua

le di prim'ordine, dotato di forza contrattuale e di superi che ormai le amministrazioni non posseggo-no più». Cita poi, il sindaco, lo scrittore americano il Upton Sin-clair, «Che diceva: 'E difficile far capire qualcosa a un uomo quan-

do il suo salario dipende dal non capirla'. Ecco perché crediamo che un segnale, un segnale da par-te dei cittadini e della politica che li rappresenta, vada dato. Un pic-colo segnale, che fra l'altro è senza conseguenze pratiche. Sul piano politico però no. Noi intendiamo dire, con chiarezza, ai nostri ami-ci soci pubblici che quell'amplia-mento della base sociale rafforze-rà il capitale, ma renderà ancora più problematici i rapporti fra ma-nagement e territori emiliano-ro-magnoli», Questo «indurrà l'azienda, una grande spa quotata in borsa, a muoversi secondo logi-che privatistiche ancora più mar-cate di quanto oggi non avvenga».

1. b.

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LO 57wao PER HOTELS.COM IN TANTI CERCANO INFORMAZIONI PER UNA VACANZA SO I O IL CAMPANONE

AI terzo posto tra le mete più cliccate SE nuvoloni densi appannano il presente turistico di Ca-strocam Terme, il prossimo futuro potrebbe riservare interessanti sorprese. Secondo una ricerca condotta dal sito di settore Hotels.com, leader nella prenotazione ordine di alberghi, infatti, la città del Campanone risulta cliccatissima sui web. Non solo. Nella classifica delle venti mete turistiche che hanno registrato il maggiore incremento nelle ricerche degli internanti, nel mese di settembre Castrocaro si posiziona al terzo posto assoluto con un +421%, alle spalle di Cortona (+483%)

e Cavalese (+442%). Potere del fattore Ce del desiderio di un soggiorno a tutto relax, come confermano La l2esima posizione di Fiuggi e la l8esima di Chianciano Terme. A fine estate e agli albori dell'autunno, Castrocaro sembra dunque recuperare punti nel gradimento dei vacanzieri. Del resto all'ombra del Campanone i mesi di settembre e ottobre rappresentano da sempre il momento clou della stagione. E in questi giorni la città appare anche più vitale. Numerosi sono i forestieri che si incontrano per

le strade e affollano il parco delle Terme, Ci sono varie comitive ma anche tanti pendolari che si sottopongono alle cure termali» spiega William Sanzani, vicesindaco e presidente dell'associazione albergatori. Il sindaco Luigi Pieraccini auspica che si tratti del primo passo verso la risalita. «Speriamo che la statistica di Hotels.com preluda a un'inversione di tendenza», sono le parole del primo cittadino.

E m.

TURLHO GLI ALBERGATORI PIANGONO SUI PRIMI 6 MESI DEL 2012

«Fund raising e Madonna di Fatima falsano i dati In realtà è stata una stagione disastrosa»

dì FRANCESCA MICCOL1

PIANGONO gli albergatori di Castrocaro Terme. Le statistiche su arrivi e presenze nei primi sei mesi del 2012 gettano nel com-prensibile sconforto gli operatori economici della città del Campa-none. Tra gennaio e giugno sono cresciuti gli arrivi, passati da 10580 a 11.184, ma sono crollate drasticamente le presenze ovvero i giorni di permanenza in città. Un deficit che sfiora le 2.000 uni-tà, per un disavanzo del 6% rispet-to alle 33.400 della scorsa stagio-ne. Numeri algidi solo apparente-mente riscaldati dai tanti segni più registrati in maggio. Secondo i dati diffusi dalla Provincia, nel mese mariano si è registrato un ec-cezionale incremento del turi-smo. Un -1- 39% sugli arrivi e un + 35% nella casella delle presen-ze. Una manna scesa dal cielo? No, semplicemente la concomi-tanza di eventi capaci di precetta-

re turisti da tutta Italia. Dal Festi-val del fund raising, che conta ogni anno svariate centinaia di partecipanti, all'arrivo della Ma-donna di Fatima, rimasta in città per una settimana. Senza dimenti-care la venuta di alcune vittime

IL PUNTO Arrivi da 10.580 a 11.184 Ma Le permanenze in città crollano del. 6 per cento

del sisma che ha colpito l'Emilia. Statistiche malandrine che non. sono tuttavia sufficienti a masche-rare una stagione in rosso.

«ERA nelle aspettative, in linea con l'andamento regionale e na-zionale» spiega William Sanzani, vicesindaco, titolare dell'Hotel Eden e dimissionario presidente degli albergatori. «La stagione è stata disastrosa aggiunge Salmi-

na Motta dell'Hotel Villa Serena —. Manca la gente e mancano i negozi, la cosiddetta passeggiata. Alle 19,30 i turisti mangiano poi escono e alle 21,30 lo scenario è già desolante». Più serena l'anali-si di Gianni Piolanti, dell'omoni-mo hotel: «Non è andata bene quest'anno ma Castrocaro ha co-munque tenuto rispetto alle con-correnti termali. Il mio albergo ha clienti fidelizzati, del resto pro-pone prezzi competitivi, gli stessi dal 1997». Oggi intanto è in pro-gramma l'incontro tra Salsu-bium, società privata di gestione delle Terme, volano dell'econo-mia castrocarese, e il Comitato Terme, formato da rappresentan-ze politiche, associazioni di cate-goria e, in questa occasione, allar-gato a tutti i consiglieri comunali. L'Italia dei Valori di Castrocaro chiede un maggior coinvolgimen-to dei cittadini sul futuro del gran-de presidio, auspicando che ven-ga indetta al più presto un'assem-blea pubblica.

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FORLÌ

Luigi Pieraccini Sabrina Motta

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SINDACO

Speriamo che la statistica di Hotels.com preluda a una decisa inversione di tendenza

ALBERGATRICE

Mancano La gente e í negozi, La cosiddetta passeggiata. Quando i clienti escono Lo scenario è desolante

Gianni Notanti ALBERGATORE

Non è andata bene ma Castrocaro ha tenuto. Noi comunque Lavoriamo con clienti fidetizzati

Sanzani VICESINBACO E ALBERGATORE

L'andamento delta stagione era nette aspettative, in Linea con La media regionale e nazionale

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Al tei7e misto tri: ie met' più diceat2

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DEI OMA Pfiaise Pasca

«Chiusura casa di riposo, anziani vivono nel terrore di essere cacciati» Coriano, visita dei consiglieri di minoranza Tordi, Righetti, Bigucci agli appartamenti di via Malatesta

CORIANO. «Gli ospiti sono letteralmente terrorizzati dall'idea di essere buttati fuori da un momento all'altro per essere trasfe-riti lontano dalla loro casa». E' il commen-to che segue alla visita dei consiglieri di minoranza Tordi, Righetti, Bigucci al gruppo appartamenti di via Malatesta, che il Comune è intenzionato a chiudere.

«La visita ha subito messo in luce la gra-vità di una condizione emotiva a cui sono sottoposti gli anziani residenti, vivono in una situazione di precarietà e di pressione

emotiva, anche a seguito del trattamento a cui è stato sottoposto l'ospite già allonta-nato nella la casa di riposo di Montescudo, trattamento al quale hanno tutti assistito. Data la particolare delicatezza della situa-zione - proseguono i consiglieri - riteniamo assolutamente grave il comportamento te-nuto su tutta la vicenda dall' assessore ai Servizi sociali, Giuseppe Arangio, che con-sideriamo inadeguato al ruolo che ricopre, in quanto espressione di un modo arrogan-te di amministrare che non tende alla so-

luzione dei problemi dei suoi cittadini. Le badanti che prestano servizio e regolar-mente residenti, sono state intimate a la-sciare entro sette giorni la struttura nelle ore notturne, togliendo così 1' assistenza notturna attualmente a costo zero». L'op-posizione chiede «di evitare a ogni costo la chiusura del gruppo appartamento in quanto servizio essenziale a tutela degli anziani». L'amministrazione invita tutti «alla prossima assemblea pubblica per par-lare del tema».

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azaz:w ALTRA VISITA DELLA FINANZA, ACQUISITE LE CARTE DI SEL-VERDI

Il mistero dei sacchi neri dell Idv Un repulisti durato tino alle 5 del mattino

BOLOGNA E' ANCORA tutta da chiarire la vi-cenda degli ormai mitici sacchi neri dell'Id-v. Gli inquirenti vo-gliono infatti verificare se le di-chiarazioni del consigliere dip ie-trista Sandro Mandíni e dei suoi quattro collaboratori, sentiti dai magistrati e dalla Finanza dome-nica pomeriggio, siano credibili oppure no. Si tratta dell'inchiesta sulla gestione dei fondi elargiti ai gruppi regionali aperta dalla Pro-cura di Bologna, nell'ambito della quale si è inserita la vicenda dei sacchi neri. Giovedì sera, San Pe-troni°, l'ex Idv Matteo Riva ha vi-sto sulla rampa del garage della Regione i quattro che portavano via sacchi pieni di roba. Docu-menti o spazzatura?

MANDIN1 da domenica ripete in tutte le lingue Erano i fiuti di due giorni di lavoro, Ma quali documenti!». Ci sono però alcune circo- stanze che destano perplessi-

tà negli inquirenti. La prima: per-. ché se un'auto li attendeva nel piazzale della Regione, i quattro sono passati dal. garage e non dall'ingresso (che è sorvegliato)? Perché quel peregrinare con i sac-chi nel baule dell'auto, fino ai cas-

DIFESA Sandro Mandíní, ido

sonetti di via Amendola? E anco-ra: perché, una volta sbarazzatisi dei presunti rifiuti, sono tornati in Regione fino alle 5 del matti-no? Quella notte, peraltro, pare ci fosse un certo movimento nella torre di viale Aldo Moro. Nei cor-ridoi corre voce inflitti che ci fos-sero anche consiglieri di altri par-titi. Verità o leggenda? Mandirti è categorico: «Nessun mistero, dovevamo fotocopiare le èarte e metterle on line. Abbiamo lavorato tante ore. C'era anche Sil-vana Mura, la coordinatrice, ma non s0 a che ora e andata via».

TANTO la Finanza ieri è torna-in Regione, portando via altri

10 scatoloni contenenti le car-te della legislatura 2005-2010 e recuperando la documenta-, zione dal 2010 al 2012 dal gruppo Sel-Verdi. Ora resta solo il Pd. E c'è chi maligna-niente là notare: «Già ultimi della lista. Chissà per-ché...».

Gilberto Dondi

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