Rassegna Stampa Anffas Trentino Onlus

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Lo sfogo: «Lui e gli altri, ormai ex, assessori della mia giunta mi hanno deluso». Ma «salva» Remo Libardi: «Con me lui è sempre stato leale e gliene sono grato» Stefenelli si ricandida È «scontro» con il vice «Passamani è prigioniero del suo gruppo» NICOLA MARCHESONI LEVICO - Sarà Carlo Stefenelli il candi- dato sindaco di Levico del centrosi- nistra che fa riferimento al Pd. «Ho sciolto le ultime riserve all’inizio di questa settimana - conferma-. Cosa mi ha spinto ad accettare l’invito di ripresentarmi? Le idee e le persone che ci sono all’ interno delle realtà che compongono la mia coalizione. Intorno a me si sta creando, giorno dopo giorno, una squadra giovane e motivata. Sto ritrovando l’entusiasmo che avevo perso». Il suo principale sfidante, sindaco, sa- rà il suo vice Gianpiero Passamani. Che effetto le fa? «Quello che è successo dalla scorsa primavera in poi mi ha amareggiato. Ho cercato con tutte le mie energie di andare alle urne con uno schieramento di centrosinistra unico, formula che nella precedente tornata elettorale ci aveva premiato. Non è stato possibile. Mi spiace. È un’opportunità persa, tanto più in una fase in cui a livello provinciale, pen- so ai discorsi di Tanas (Upt), si sta cercando di riavvicinare Pd e Upt». Non ha risposto alla domanda su Pas- samani. Come ha preso la notizia del- la candidatura di Passamani di candi- darsi contro di lei? «Mi ha continuato a ripetere che, per problemi di lavo- ro, non avrebbe mai potuto aspirare alla carica di sindaco. Ha cambiato idea, mah... Secondo me è prigionie- ro di un gruppo di potere che punta su di lui per mantenere i suoi privile- gi. In campagna elettorale, comunque, non lo attaccherò. Però...». Dica. «Al- le volte non riesco proprio a capire il comportamento di Passamani e degli altri ormai miei ex assessori. Umana- mente, non lo nascondo, mi hanno de- luso. Un discorso a sè stante lo riser- vo a Remo Libardi, assessore al com- mercio. Con me lui è sempre stato lea- le. Gliene sono grato. Le nostre por- te, comunque, e passiamo ad altro, sono sempre aperte e chi vuole dia- logare con noi sa dove trovarci». Una delle condizioni che ha posto per ri- candidarsi è stata quella di avere del- le liste (un paio?) orientate più al cen- tro che a sinistra. «È indispensabile a mio avviso conquistare l’elettorato moderato. Accanto al Partito Demo- cratico ci saranno forze di centro pie- ne di giovani e di donne». C’è chi vi accusa di avere tra le vostra fila i «vec- chi» della politica locale. «Guardiamo i nomi che ci sono nelle liste che ap- poggiano Passamani? Mi fermo, me- glio». Parla delle priorità per Levico. «Oltre a portare a termine le opere già avviate, opere in grado di cambiare da sole il volto di Levico, prendiamo le scuole presso la Croce Rossa, in- tendo rilanciare l’area del lungolago e il centro storico». Aggiunge: «Va inol- tre risolta in fretta la questione del- l’ex area Beber/Vettorazzi. Con i com- mercianti e gli albergatori e le altre componenti dell’ economia e della vi- ta sociale del posto vorrei sottoscri- vere un patto per la valorizzazione del cuore della città. Mi piacerebbe infi- ne aprire un ufficio per le relazione con il pubblico». Ritiene che la spaccatura tra lei e una larga fetta della sua maggioranza ab- bia danneggiato Levico, ritardando ad esempio certi lavori? «No, mi sen- to di escluderlo. Ci eravamo posti de- gli obiettivi e quegli obiettivi li abbia- mo centrati». Ci sono stati momenti in cui ha pensato «ma chi me lo fa fa- re di restare qui»? «Si, certo. Volevo tornare a dedicarmi a tempo pieno al mio lavoro e alla mia famiglia. Poi sul- la mia strada ho incontrato persone straordinarie che mi hanno saputo far ricredere e rimotivarmi». PRIMIERO - La Scuola musicale di Primiero, in collaborazione con l’associazione «La Formica», la parrocchia di Fiera-Pieve, l’Anffas e Laboratorio Sociale di Primiero, organizza per oggi, alle 20.30, presso l’oratorio di Pieve di Transacqua un concerto di beneficenza dal titolo significativo: «Diverse note per l’Abruzzo». Vi parteciperanno due gruppi della stessa Scuola musicale: il «Diversamente Musica», composto da un gruppo di 11 ragazzi disabili che da alcuni anni frequentano un corso di educazione musicale con il maestro Renato Panter e il «reDmiE Gospel Choir», nato nel 1998 all’interno del laboratorio di canto corale. La partecipazione alla serata è a offerta libera e l’incasso della serata verrà devoluto alla Comunità 24 luglio - Handicappati e Non de l’Aquila, per la costruzione di un centro diurno. Questa comunità, presente a L’Aquila da 30 anni, è composta da 60 persone, donne e uomini, abili e disabili, giovani e adulti, che condividono percorsi, costruiscono relazioni e realizzano attività per tutelare i diritti dei più deboli, a partire da quelli dei disabili. Il terremoto ha distrutto la sede, ma la comunità ha continuato a lavorare in una tenda (la numero 14!) nel campo di accoglienza del Globo, dove erano stati concentrati la maggior parte dei disabili psichici del Centro Igiene Mentale. Da novembre si è spostata in una sede provvisoria, per l’accoglienza e per la segreteria organizzativa, ed ha riattivato il centro diurno, per ora due volte a settimana. Ma non è sufficiente. Per poter ripartire al meglio e realizzare con continuità le attività di centro diurno, si è deciso di acquistare una struttura prefabbricata, di circa 100 mq realizzata assemblando moduli prefabbricati con struttura in acciaio e pannelli coibentati. Si compone di una zona per le attività del centro diurno, di una cucina, una sala computer e una riunioni. Occorrono 70.000 euro e l’appuntamento di oggi contribuirà al raggiungimento dell’obbiettivo. Iv. O. «Con Stefenelli diversi nomi nuovi in gioco» LEVICO - «Carlo Stefenelli è attualmente la persona che meglio si presta, per le sue qualità e per la sua esperienza, a fare il sindaco di Levico». Arriva anche da Giovanni (Gianbeppe) Moschen, segretario della locale sezione del Pd, l’ok alla candidatura di Stefenelli. Non dovrebbero, invece, essere presenti in nessuna lista Loredana Fontana e Giuliano Gaigher. «Intendiamo inserirli - precisa Moschen - nella nuova Comunità di Valle. Non si parli però di bocciatura, sarebbe una chiave di lettura sbagliata». «Stiamo portando avanti nel Pd un’operazione di rinnovamento. Ci saranno diversi nomi nuovi in gioco. Intorno a Carlo Stefenelli faremo partire un progetto con prospettive interessanti». Conclude Moschen: «Anche noi come il sindaco ci siamo rimasti male per le trattative fallite con l’Upt. Un dubbio mi resta: come mai Passamani e i suoi uomini se non condividevano quello che faceva il primo cittadino non hanno mai alzato la voce in segno di dissenso? Con i numeri che avevano potevano essere determinanti». LEVICO C’è l’ok di Moschen.Fontana e Gaigher potrebbero transitare nella Comunità di valle Borgo | Domani la grande festa. Gare e cibo Supermario al carnevale Mario Cagol BORGO – Sono aperte le iscrizioni per il Carnevale in piazza, in pro- gramma domani. La festa è promos- sa dalle associazioni culturali e so- ciali. Si comincia a mezzogiorno con la bigolada a cura dei vigili del fuo- co, a seguire la sfilata dei carri e dei gruppi alle 14. Ci sarà Supermario. In programma anche la «gara dei bi- goli» a coppie, giochi e la premiazio- ne di maschere e carri. Iscrizioni presso la biblioteca (0461-754052 o [email protected]).In caso di maltempo, la manifestazio- ne si svolgerà domenica 21 febbra- io. M.D. Torcegno | Domani l’inaugurazione della Famiglia La Coop Lagorai apre in paese Marchio coop TORCEGNO – Il nuovo punto vendita ver- rà inaugurato domani alle 10.30, per un nuovo servizio che la Famiglia Coopera- tiva Lagorai vuole dare alla comunità. Al taglio del nastro, assieme al sindaco Pao- la Furlan, anche il presidente Luigi Monti- beller e l’intero consiglio d’amministra- zione. Dall’1 gennaio nuovo direttore del- la Famiglia Cooperativa è Enrico Dietre, per una realtà che oltre al punto vendita di Torcegno gestisce anche i negozi di Roncegno e Marter e serve il comune di Ronchi e la località dei Campestrin.At- tualmente sono oltre 500 i soci, ben quat- tordici i dipendenti per un fatturato che supera i due milioni di euro. M.D. Borgo | Grazie corale a Giovanni De Marchi Da vent’anni fa il nonno vigile Giovanni De Marchi BORGO – Un servizio apprezzato e stima- to: Giovanni De Marchi lo porta avanti da 20 anni. Un’attività, quella del nonno vigi- le, che ancora oggi lo vede impegnato (con lui anche Renzo Brandalise) ogni giorno all’entrata ed all’uscita delle scuole ele- mentari e medie di Borgo. Nei giorni scor- si, presenti il sindaco Fabio Dalledonne, il comandante della Polizia Locale Ema- nuele Ruaro e il dirigente scolastico del- l’Istituto comprensivo Michele Rosa, a De Marchi è stata consegnata una targa. Un grazie per quello che, assieme a Ren- zo Brandalise, sta facendo e farà ancora per la comunità. Ad esprimergli gratitudi- ne anche gli alunni e le maestre. M. D. IN BREVE BORGO Paolo metti la gonna La Filodrammatica Lucio Deflorian di Tesero oggi, al teatro oratorio di Olle, mette in scena la commedia «Paolo metti la gonna». Ore 20.30. BORGO Concerto e beneficenza La Cantoria Sine Nomina propone un concerto dedicato a Mendelssohn presso la chiesa arcipretale: stasera alle 20.45. Per l’occasione si raccolgono fondi per l’Associazione Mato Grosso. BORGO Concato in concerto Il teatro del polo scolastica questa sera ospita un concerto con Fabio Concato. Ore 21. CASTELLO TESINO Il medico dei pazzi Presso il cinema teatro andrà in scena la commedia «L’incredibile storia del medico dei pazzi», con Estravagario Teatro di Verona. Questa sera alle 20.45. GRIGNO Damerini in mostra Alle 18 inaugurazione della mostra di pittura di Graziano Damerini sui ritrovamenti preistorici alpini. Biblioteca comunale fino al 20 febbraio. LEVICO Laboratorio delle bambole L’Asilo Waldorf Steiner «Il Girasole» propone un laboratorio per confezionare bambole. Con la maestra Carmen Valentinotti: stasera alle 14.30. LEVICO Festival della canzone È la giornata del Festival della Canzone Europea dei Bambini: oggi alle 14.30 sfilata con i bambini della Valsugana e il saluto degli amministratori. Alle 20.30 la prima serata al Palalevico presentata da Giancarlo Magalli e Michele Bertocchi di Rai Gulp. OSPEDALETTO Robe turche Il teatro comunale questa sera, nell’ambito della rassegna teatrale Teatro in Tempo a cura del Gruppo Tarantàs, ospita la commedia «Robe turche» con la Filodrammatica di Civezzano: ore 20.30. RONCEGNO Trappola per topi Il teatro parrocchiale questa sera propone la commedia «Trappola per topi». Sipario alle 20.45. SPERA Festa di S. Apollonia Il centro polifunzionale ospita la festa di S. Apollonia con il coro giovanile: alle 18.30 l’apertura, alle 20.30 balli. VALSUGANA Rimandato Sereno Variabile Lo speciale Valsugana e Lagorai della trasmissione Rai «Sereno Variabile» oggi non andrà in onda. La puntata verrà trasmessa sabato 13 febbraio. Primiero | La scuola musicale e l’Anffas in aiuto al centro salute mentale aquilano Concerto per l’Abruzzo Borgo | Dallafior e Bellumat sollecitano il sindaco Consulenza al chimico Gerola e l’informazione al consiglio? BORGO – Perché si è aspettato oltre un mese per affidare la consulenza in materia ambientale al dottor Thomas Gerola? Quali sono i tempi di consegna, stabiliti dalla giunta comunale, per la relazione tecnica sui risultati delle analisi dell’Autorità Giudiziaria delle Acciaierie Valsugana? Sono solo alcuni degli interrogativi che Patrizia Dallafior e Stefano Bellumat pongono al sindaco ed al presidente del consiglio con una interpellanza presentata nei giorni scorsi in comune. «Nessun dubbio sulla professionalità del chimico incaricato, tantomeno di sottoporre al sindaco eventuali profili negativi di legittimità sul provvedimento preso - affermano - Quello che chiediamo è di sapere quando è prevista la comunicazione ufficiale al consiglio della relazione tecnica di analisi». I due consiglieri di minoranza di Civitas e Corrente Giovani, infine, chiedono al sindaco di conoscere le modalità di comunicazione dei risultati e del previsto coinvolgimento sia del consiglio comunale che delle commissioni consiliari permanenti. M.D. Bellumat,Dallafior Il sindaco Stefenelli l'Adige 40 sabato 6 febbraio 2010 Valsugana e Primiero

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Transcript of Rassegna Stampa Anffas Trentino Onlus

Lo sfogo: «Lui e gli altri, ormai ex, assessori della miagiunta mi hanno deluso». Ma «salva» Remo Libardi:«Con me lui è sempre stato leale e gliene sono grato»

Stefenelli si ricandidaÈ «scontro» con il vice«Passamani è prigioniero del suo gruppo»

NICOLA MARCHESONI

LEVICO - Sarà Carlo Stefenelli il candi-dato sindaco di Levico del centrosi-nistra che fa riferimento al Pd. «Hosciolto le ultime riserve all’inizio diquesta settimana - conferma-. Cosami ha spinto ad accettare l’invito diripresentarmi? Le idee e le personeche ci sono all’ interno delle realtàche compongono la mia coalizione.Intorno a me si sta creando, giornodopo giorno, una squadra giovane emotivata. Sto ritrovando l’entusiasmoche avevo perso». Il suo principale sfidante, sindaco, sa-rà il suo vice Gianpiero Passamani. Che

effetto le fa? «Quello che è successodalla scorsa primavera in poi mi haamareggiato. Ho cercato con tutte lemie energie di andare alle urne conuno schieramento di centrosinistraunico, formula che nella precedentetornata elettorale ci aveva premiato.Non è stato possibile. Mi spiace. Èun’opportunità persa, tanto più in unafase in cui a livello provinciale, pen-so ai discorsi di Tanas (Upt), si stacercando di riavvicinare Pd e Upt». Non ha risposto alla domanda su Pas-samani. Come ha preso la notizia del-la candidatura di Passamani di candi-darsi contro di lei? «Mi ha continuatoa ripetere che, per problemi di lavo-ro, non avrebbe mai potuto aspirare

alla carica di sindaco. Ha cambiatoidea, mah... Secondo me è prigionie-ro di un gruppo di potere che puntasu di lui per mantenere i suoi privile-gi. In campagna elettorale, comunque,non lo attaccherò. Però...». Dica. «Al-le volte non riesco proprio a capire ilcomportamento di Passamani e deglialtri ormai miei ex assessori. Umana-mente, non lo nascondo, mi hanno de-luso. Un discorso a sè stante lo riser-vo a Remo Libardi, assessore al com-mercio. Con me lui è sempre stato lea-le. Gliene sono grato. Le nostre por-te, comunque, e passiamo ad altro,sono sempre aperte e chi vuole dia-logare con noi sa dove trovarci». Unadelle condizioni che ha posto per ri-

candidarsi è stata quella di avere del-le liste (un paio?) orientate più al cen-tro che a sinistra. «È indispensabile amio avviso conquistare l’elettoratomoderato. Accanto al Partito Demo-cratico ci saranno forze di centro pie-ne di giovani e di donne». C’è chi viaccusa di avere tra le vostra fila i «vec-chi» della politica locale. «Guardiamoi nomi che ci sono nelle liste che ap-poggiano Passamani? Mi fermo, me-glio». Parla delle priorità per Levico.«Oltre a portare a termine le opere giàavviate, opere in grado di cambiareda sole il volto di Levico, prendiamole scuole presso la Croce Rossa, in-tendo rilanciare l’area del lungolagoe il centro storico». Aggiunge: «Va inol-tre risolta in fretta la questione del-l’ex area Beber/Vettorazzi. Con i com-mercianti e gli albergatori e le altrecomponenti dell’ economia e della vi-ta sociale del posto vorrei sottoscri-vere un patto per la valorizzazione delcuore della città. Mi piacerebbe infi-ne aprire un ufficio per le relazionecon il pubblico».Ritiene che la spaccatura tra lei e unalarga fetta della sua maggioranza ab-bia danneggiato Levico, ritardandoad esempio certi lavori? «No, mi sen-to di escluderlo. Ci eravamo posti de-gli obiettivi e quegli obiettivi li abbia-mo centrati». Ci sono stati momentiin cui ha pensato «ma chi me lo fa fa-re di restare qui»? «Si, certo. Volevotornare a dedicarmi a tempo pieno almio lavoro e alla mia famiglia. Poi sul-la mia strada ho incontrato personestraordinarie che mi hanno saputo farricredere e rimotivarmi».

PRIMIERO - La Scuolamusicale di Primiero, incollaborazione conl’associazione «La Formica»,la parrocchia di Fiera-Pieve,l’Anffas e Laboratorio Socialedi Primiero, organizza peroggi, alle 20.30, pressol’oratorio di Pieve diTransacqua un concerto dibeneficenza dal titolosignificativo: «Diverse noteper l’Abruzzo». Viparteciperanno due gruppidella stessa Scuola musicale:il «Diversamente Musica»,composto da un gruppo di 11ragazzi disabili che da alcunianni frequentano un corso dieducazione musicale con ilmaestro Renato Panter e il«reDmiE Gospel Choir», natonel 1998 all’interno dellaboratorio di canto corale.La partecipazione alla serata

è a offerta libera e l’incassodella serata verrà devolutoalla Comunità 24 luglio -Handicappati e Non del’Aquila, per la costruzione diun centro diurno. Questacomunità, presente a L’Aquilada 30 anni, è composta da 60persone, donne e uomini,abili e disabili, giovani eadulti, che condividonopercorsi, costruisconorelazioni e realizzano attivitàper tutelare i diritti dei piùdeboli, a partire da quelli deidisabili. Il terremoto hadistrutto la sede, ma lacomunità ha continuato alavorare in una tenda (lanumero 14!) nel campo diaccoglienza del Globo, doveerano stati concentrati lamaggior parte dei disabilipsichici del Centro IgieneMentale.

Da novembre si è spostata inuna sede provvisoria, perl’accoglienza e per lasegreteria organizzativa, edha riattivato il centro diurno,per ora due volte a settimana.Ma non è sufficiente. Perpoter ripartire al meglio erealizzare con continuità leattività di centro diurno, si èdeciso di acquistare unastruttura prefabbricata, dicirca 100 mq realizzataassemblando moduliprefabbricati con struttura inacciaio e pannelli coibentati.Si compone di una zona perle attività del centro diurno,di una cucina, una salacomputer e una riunioni.Occorrono 70.000 euro el’appuntamento di oggicontribuirà alraggiungimentodell’obbiettivo. Iv. O.

«Con Stefenelli diversi nomi nuovi in gioco»LEVICO - «Carlo Stefenelli èattualmente la persona chemeglio si presta, per le suequalità e per la sua esperienza,a fare il sindaco di Levico».Arriva anche da Giovanni(Gianbeppe) Moschen,segretario della locale sezionedel Pd, l’ok alla candidatura diStefenelli. Non dovrebbero, invece, esserepresenti in nessuna lista

Loredana Fontana e GiulianoGaigher. «Intendiamo inserirli -precisa Moschen - nella nuovaComunità di Valle. Non si parliperò di bocciatura, sarebbe unachiave di lettura sbagliata». «Stiamo portando avanti nel Pdun’operazione di rinnovamento.Ci saranno diversi nomi nuovi ingioco. Intorno a Carlo Stefenellifaremo partire un progetto conprospettive interessanti».

Conclude Moschen: «Anche noicome il sindaco ci siamo rimastimale per le trattative fallite conl’Upt. Un dubbio mi resta: comemai Passamani e i suoi uominise non condividevano quelloche faceva il primo cittadinonon hanno mai alzato la voce insegno di dissenso? Con i numeriche avevano potevano esseredeterminanti».

LEVICO

C’è l’ok di Moschen.Fontana e Gaigher potrebbero transitare nella Comunità di valle

Borgo | Domani la grande festa. Gare e cibo

Supermario al carnevale

Mario Cagol

BORGO – Sono aperte le iscrizioniper il Carnevale in piazza, in pro-gramma domani. La festa è promos-sa dalle associazioni culturali e so-ciali. Si comincia a mezzogiorno conla bigolada a cura dei vigili del fuo-co, a seguire la sfilata dei carri e deigruppi alle 14. Ci sarà Supermario.In programma anche la «gara dei bi-goli» a coppie, giochi e la premiazio-ne di maschere e carri. Iscrizionipresso la biblioteca (0461-754052 [email protected]).Incaso di maltempo, la manifestazio-ne si svolgerà domenica 21 febbra-io. M.D.

Torcegno | Domani l’inaugurazione della Famiglia

La Coop Lagorai apre in paese

Marchio coop

TORCEGNO – Il nuovo punto vendita ver-rà inaugurato domani alle 10.30, per unnuovo servizio che la Famiglia Coopera-tiva Lagorai vuole dare alla comunità. Altaglio del nastro, assieme al sindaco Pao-la Furlan, anche il presidente Luigi Monti-beller e l’intero consiglio d’amministra-zione. Dall’1 gennaio nuovo direttore del-la Famiglia Cooperativa è Enrico Dietre,per una realtà che oltre al punto venditadi Torcegno gestisce anche i negozi diRoncegno e Marter e serve il comune diRonchi e la località dei Campestrin.At-tualmente sono oltre 500 i soci, ben quat-tordici i dipendenti per un fatturato chesupera i due milioni di euro. M.D.

Borgo | Grazie corale a Giovanni De Marchi

Da vent’anni fa il nonno vigile

Giovanni De Marchi

BORGO – Un servizio apprezzato e stima-to: Giovanni De Marchi lo porta avanti da20 anni. Un’attività, quella del nonno vigi-le, che ancora oggi lo vede impegnato (conlui anche Renzo Brandalise) ogni giornoall’entrata ed all’uscita delle scuole ele-mentari e medie di Borgo. Nei giorni scor-si, presenti il sindaco Fabio Dalledonne,il comandante della Polizia Locale Ema-nuele Ruaro e il dirigente scolastico del-l’Istituto comprensivo Michele Rosa, a DeMarchi è stata consegnata una targa.Un grazie per quello che, assieme a Ren-zo Brandalise, sta facendo e farà ancoraper la comunità. Ad esprimergli gratitudi-ne anche gli alunni e le maestre. M. D.

IN BREVE� BORGO

Paolo metti la gonnaLa Filodrammatica LucioDeflorian di Tesero oggi, alteatro oratorio di Olle, mette inscena la commedia «Paolo mettila gonna». Ore 20.30.

� BORGOConcerto e beneficenzaLa Cantoria Sine Nominapropone un concerto dedicato aMendelssohn presso la chiesaarcipretale: stasera alle 20.45.Per l’occasione si raccolgonofondi per l’Associazione MatoGrosso.

� BORGOConcato in concertoIl teatro del polo scolasticaquesta sera ospita un concertocon Fabio Concato. Ore 21.

� CASTELLO TESINOIl medico dei pazziPresso il cinema teatro andrà inscena la commedia«L’incredibile storia del medicodei pazzi», con EstravagarioTeatro di Verona. Questa seraalle 20.45.

� GRIGNODamerini in mostraAlle 18 inaugurazione dellamostra di pittura di GrazianoDamerini sui ritrovamentipreistorici alpini. Bibliotecacomunale fino al 20 febbraio.

� LEVICOLaboratorio delle bamboleL’Asilo Waldorf Steiner «IlGirasole» propone unlaboratorio per confezionarebambole. Con la maestraCarmen Valentinotti: staseraalle 14.30.

� LEVICOFestival della canzoneÈ la giornata del Festival dellaCanzone Europea dei Bambini:oggi alle 14.30 sfilata con ibambini della Valsugana e ilsaluto degli amministratori. Alle20.30 la prima serata alPalalevico presentata daGiancarlo Magalli e MicheleBertocchi di Rai Gulp.

� OSPEDALETTORobe turcheIl teatro comunale questa sera,nell’ambito della rassegnateatrale Teatro in Tempo a curadel Gruppo Tarantàs, ospita lacommedia «Robe turche» con laFilodrammatica di Civezzano:ore 20.30.

� RONCEGNOTrappola per topiIl teatro parrocchiale questasera propone la commedia«Trappola per topi». Sipario alle20.45.

� SPERAFesta di S. ApolloniaIl centro polifunzionale ospita lafesta di S. Apollonia con il corogiovanile: alle 18.30 l’apertura,alle 20.30 balli.

� VALSUGANARimandato Sereno VariabileLo speciale Valsugana e Lagoraidella trasmissione Rai «SerenoVariabile» oggi non andrà inonda. La puntata verràtrasmessa sabato 13 febbraio.

Primiero | La scuola musicale e l’Anffas in aiuto al centro salute mentale aquilano

Concerto per l’AbruzzoBorgo | Dallafior e Bellumat sollecitano il sindaco

Consulenza al chimico Gerolae l’informazione al consiglio?

BORGO – Perché si è aspettato oltreun mese per affidare la consulenza inmateria ambientale al dottor ThomasGerola? Quali sono i tempi diconsegna, stabiliti dalla giuntacomunale, per la relazione tecnica suirisultati delle analisi dell’AutoritàGiudiziaria delle AcciaierieValsugana?

Sono solo alcuni degli interrogativi che Patrizia Dallafiore Stefano Bellumat pongono al sindaco ed al presidentedel consiglio con una interpellanza presentata nei giorniscorsi in comune.«Nessun dubbio sulla professionalità del chimicoincaricato, tantomeno di sottoporre al sindacoeventuali profili negativi di legittimità sulprovvedimento preso - affermano -Quello che chiediamo è di sapere quando è prevista lacomunicazione ufficiale al consiglio della relazionetecnica di analisi». I due consiglieri di minoranza di Civitas e CorrenteGiovani, infine, chiedono al sindaco di conoscere lemodalità di comunicazione dei risultati e del previstocoinvolgimento sia del consiglio comunale che dellecommissioni consiliari permanenti. M.D.

Bellumat,Dallafior

Il sindaco Stefenelli

l'Adige40 sabato 6 febbraio 2010 Valsugana e Primiero

Carnevale a ritmo di sambaFolla in piazza ad Arcoper l’evento di chiusuraArcodejaneneiro, ovvero sole, sambae lustrini in piazza. Il Carnevale di Ar-co ha chiuso l’edizione 2010 sotto ilsegno dello spettacolo, che quest’an-no ha messo d’accordo tutte le gene-razioni, dai più piccoli ai più grandi.Raccogliendo una gran folla, il corpodi ballo del «Carioca Dance Ballet» hatrasformato Arco in una strada di Rio,aggiungendo una nota di esotica no-vità ai giochi gonfiabili e le giostre, at-trazioni sempre di successo. Le cin-que ballerine brasiliane, accompagna-te da due danzatori, si sono esibitecon i tradizionali costumi del Carne-vale brasiliano sotto lo sguardo di unafolla divertita (Foto Shop Professio-nal). Come al solito non si sono con-tati i piccoli in maschera: fatine, or-chetti, uomini ragno e moschettieri,armati di bombolette spray e pronti aingaggiare battaglie «all’ultima schiu-ma». E poi coriandoli come se pioves-se intorno alla Collegiata di Arco, ilcentro storico brulicante di visitatoriper una cittadina allegramente festa-iola. A metà pomeriggio lo spettacolodell’ensamble di danzatori brasileiri.L’esibizione ha suscitato grande entu-siasmo fra i papà presenti, colpiti an-che dall’eroismo delle ballerine cario-ca, stoiche nel sopportare il freddocoperte solo da bikini e piume. Peri-zoma e maschere fucsia, acrobazie epassi di samba, in men che non si di-

ca la piazza ha registrato il tutto esau-rito. Le ballerine si sono esibite in co-reografie spettacolari, scendendo trala folla ed alternando i costumi più vol-te, con crescente preoccupazione de-gli spettatori: le ballerine non patiran-no il freddo? Non solo ballo, anchespettacoli di giocoleria e mangia-fuo-co, oltre ad animazione e musica. Buonsuccesso anche per gli stand gastro-nomici. E dall’organizzazione si dico-no soddisfatti. L’edizione 2010 del Car-nevale si è chiusa con risultati moltobuoni, caratterizzata dalla varietà del-l’intrattenimento, con magie, comici-tà, gonfiabili spettacolari e l’allegriabrasiliana del più incredibile spetta-colo Carioca in tutta la regione.Nessun problema sul fronte della via-bilità. Occupati tutti i posti del par-cheggio Foro Boario già nel primo po-meriggio. Il parcheggio di Caneve, direcente inaugurazione, ha salvato lasituazione. Tutto bene dunque, a par-te una pecca, relativa ai pedoni. Lemolte persone che da Caneve voleva-no raggiungere il centro hanno dovu-to fare i conti con l’assenza delle stri-sce pedonali sulla curva dell’oratorio,problema su cui il Comune starebbegià lavorando. Nonostante il cartelloche invita a percorrere una strada piùsicura, in tanti infatti sfidano la sorteazzardando l’attraversamento senza«zebre». C.T.

Bambini degli oratori in festaRIVA

Un salto nel tempo per i bambini in piazza Cavour. Questal’originale proposta per un Carnevale all’insegna della storiapromosso dagli Oratori di Riva. Davanti alla chiesa, giochiproposti da animatori in tenuta... preistorica, angoli per il di-segno, il punto di ristoro dei volontari della «Bacionela». Inbreve un tappeto di coriandoli ha colorato la piazza, dove siaggiravano fatine infreddolite (con giubbotto imbottito sopra il costume carne-valesco) e più fortunati animaletti (cagnolini, gatti, tartarughe, felini), dotati diuna più calda... eco-pelliccia. Un’occasione di stare insieme e festeggiare per ipiccoli, che dovrebbero essere i veri protagonisti di queste giornate di festa, maspesso sono stati un po’ dimenticati a favore del divertimento dei grandi.

Tiarno di Sopra, carri al... risparmioPAOLA MALCOTTI

Anche il Gran carnevaletiarnese ha risentito deglieffetti dovuti dalle restrizionisulla sicurezzanell’allestimento dei carri: ieripomeriggio per le strade delpaese solo due sono state leallegorie che hanno sfilato aquello che è l’appuntamentodi spicco in Val di Ledro,immancabile occasione pergiochi, prelibatezzegastronomiche, musica e

divertimento. Nonostantetutto, in un clima di allegria ilfolto pubblico ha applauditoil carro «La gallina dalle uovad’oro», costruito edinterpretato dai ragazzi delgruppo ledrense «Quellidell’Ambaradan». I giovanihanno quindi combattutoquindi una gara a due controil carro di «Heidi va in città»del gruppo «Cobra» realizzatodai ragazzi di Tiarno di Sopra.Il corteo - seguito dalla folla -si è mosso da Piazza Milìnscendendo fino al bar Posta

per poi percorrere le vie delpaese in senso inverso. I carrihanno effettuato alcunepause durante il tragitto perdar modo agli interpreti che lianimavano di inscenaredivertenti gags e balli. Lascelta del vincitore è stataaffidata a una giuriacomposta dai membri -organizzatori dellamanifestazione - della ProLoco e del «Comitato delCarnevale», chiamati anche adecidere fra i due soli gruppimascherati che tra frizzi elazzi hanno animato le strade:«Carnevalix» messo a puntodall’Associazione Arca di Noè-oratorio di Ville del Monte e«Biancaneve ed i sette nani»realizzato dagli ospiti dellacomunità Rosa blu-Anffas diConcei. E tra coriandoli emaschere hanno fatto la lorosimpatica comparsa ancheCupido e la sua “Valentina”.Giunto alla 38esima edizione,il Carnevale di Tiarno diSopra è stato organizzato inmaniera egregia comesempre: il plauso del

presidente della Pro LocoDaniele Oliari è andato aivolontari (tra cui i vigili delfuoco), che hanno dato unamano alla buon riuscita dellamanifestazione provvedendoanche, a mezzogiorno neltendone allestito davanti allaChiesa, alla distribuzionegratuita di un quintale e 20 dimaccheroni al ragù, grostoli evin brulè per merenda, ed allacena con piatti tipici. Fra glianimatori s’è fatta sentire lamancanza della figura ormaistorica del Gran carnevaletiarnese: lo speaker ufficialedi tutte le edizioni Bruno“Cicio” Vescovi. In serata,musica con l’orchestra«Selena Valle», l’estrazione deibiglietti della lotteria e lapremiazione dei carri: «Heidiva in città» del gruppo di casasi è aggiudicato il primopremio con 205 punti,secondo «Gallina dalle uovad’oro» (192 punti). Per igruppi il primo premio èandato a «Carnevalix» (nellafoto) ed il secondo a«Biancaneve e i 7 nani».

Solo due gliallestimenti in lizza: vittoriadel carro di casa dedicatoad Heidi e fra igruppi brilla«Carnevalix»

Pregasina | Cerimonia con benedizione e targhe

Gli Alpini hanno restauratoil capitello di San Valentino

Il Gruppo alpini di Pregasinaper San Valentino. Nel gior-no dedicato al patrono degliinnamorati, le penne nerehanno infatti “inaugurato” ilcapitello votivo, restauratoe sistemato grazie al lavorodi alcuni associati. La picco-la edicola con l’immagine do-

rata del santo è sta-ta benedetta da donDieter. La cerimoniaalle 11, al terminedella Messa. Nell’oc-casione sono statedistribuite delle tar-ghe a chi ha attiva-mente contribuitoalla ristrutturazione(nell’immagine diFoto Shop Profes-

sional). Un unico problema:la zona dove ha trovato po-sto l’immagine di San Valen-tino è purtroppo soggetta asmottamenti. La richiesta èquella di consolidare il co-stone, anche per salvaguar-dare la strada che porta aduna Malga.

CARABINIERI. E due denunce per un bancomat Alcol, cinque patenti ritirateNotte di intenso lavoro per icarabinieri della Compagniadi Riva del Garda, impegnatianche per questo fine setti-mana a effettuare controllilungo le arterie della «Busa»e delle vallate, per garantiresicurezza alla circolazionestradale e reprimere il feno-meno della guida in stato diebbrezza. Nella «rete» sono fi-niti anche due rumeni, denun-ciati però per aver clonato unbancomat postale a una ses-

santenne di Arco.Per quanto riguarda le paten-ti ritirate, il risultato è pur-troppo allarmante: ben cin-que giovani sono stati infattisorpresi alla guida in stato diubriachezza. Nessuno peròha superato la soglia dell’1,50che porta alla più grave san-zione della confisca dell’au-to. In particolare i militari del-la Stazione di Bezzeca hannodenunciato un neopatentatodi 19 anni residente a Bolza-

no, e tre ledresi, rispettiva-mente di 56, 32 e 30 anni che,al volante delle loro rispetti-ve auto (tutte sottoposte a fer-mo), sono stati sorpresi contassi alcolici variabili tra lo0,90 e l’1,40.La confisca dell’auto invecescatterà per un 26enne diRoncone, che girava per le viedi Storo guidando con un tas-so alcolemico di 1,84. E’ sta-to fermato dai carabinieri del-la Stazione di Condino.

E, sempre sulle strade, le for-ze dell’ordine sono interve-nute alle 4.50 del mattino diieri per uno spettacolare in-cidente accaduto nella galle-ria «Agnese», all’inizio dellaprovinciale che da Riva por-ta in Val di Ledro. Un giovanerivano, alla guida di una «FordFiesta» - probabilmente a cau-sa della velocità eccessiva -ha perso il controllo dell’au-to, che si è rovesciata, finen-do ruote all’aria. Praticamen-

te illeso il conducente. In unaventina di minuti i pompieridi Riva hanno provveduto aliberare la carreggiata e a ri-pulire l’asfalto.Oltre ai controlli sulle strade,da segnalare che i carabinie-ri di Arco hanno denunciatodue cittadini rumeni. Dopoaver clonato una carta «PostPay» di proprietà di una signo-ra di Arco di 62 anni, i due ave-vano effettuato acquisti “online” per 250 euro.

IN BREVE� RIVA - VARONE

Polenta e mortadellaConto alla rovescia a Varone diRiva del Garda, per l’edizione2010 della tradizionale sagra«Polenta e mortadella»,promossa dall’omonimoComitato. L’appuntamento èfissato per domenica 21febbraio, dalle 14 nella piazza diVarone. La festa sarà anticipatadalla marcia non competitiva«Quattro passi in attesa dipolenta e mortadella». Previstitracciati da 6, 9 e 16,5chilometri più la 3 km perportatori di handicap. Il ritrovo èalle 8.30 al parco del Pernonecon partenze dalle 9 alle 10.All’arrivo, per tutti ipartecipanti, un pasta-party.

� DRENADolomiti e arteLe Dolomiti raccontati dall’artedella pittrice Annabella Claudia.Le sue opere dedicate allemontagne più belle del mondosono in mostra al Castello diDrena fino al 28 marzo. Perquesto mese l’apertura saràdalle 10 alle 18 di sabato edomenica, mentre in marzo lamostra sarà visitabile damartedì a domenica.

� RIVA DEL GARDALe poesie di BaroniVenerdì 19 febbraio, alle 18 inBiblioteca, serata di letturededicate a Luciano Baroni.

Gentili Signori Azionisti,Vi informiamo che il Consiglio di Amministrazione della Società,nella seduta del giorno 04.02.2010, ha deliberato la convoca-zione della

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTIda tenersi il giorno 5 marzo 2010 ore 08.00

in 1^ convocazione ed occorrendo il giorno

LUNEDì 8 MARZO 2010 alle ORE 11.00in 2^ convocazione da tenersi presso l’Hotel Luise

in Viale Rovereto, 9 a Riva del Garda

PARTE ORDINARIAOrdine del giorno

1. Approvazione del bilancio al 31.12.2009 e delibere inerenti;2. Determinazione numero e nomina dei membri del Consigliodi Amministrazione, del Presidente e determinazione compensi;3. Nomina del Presidente del Collegio Sindacale e dei Sindacieffettivi e supplenti e determinazione compensi.

Deposito azioni a termini di legge e di statutopresso la sede sociale di Via Ardaro, 27 – Riva del Garda.

G00

2100

6

L9123007

l'Adige20 lunedì 15 febbraio 2010 Riva - Arco

Studenti delle «cattoliche»difendete i vostri valori

gregio direttore,in questi giorni abbiamo assisti-to alle proteste degli studenti

trentini contro la riforma scolasticaprovinciale e come spesso è accadu-to in passato anche questa volta lemanifestazioni si sono trasformate inuna caccia alla strega, in questo casol’Arcivescovile, tappa ormai fissa deicortei. Con ciò non voglio accusarenessuno: la possibilità di sciopero èuna delle conquiste della democraziae lo è anche per gli studenti che han-no il diritto e il dovere di scioperarenel momento in cui vedano il loro fu-turo compromesso; tuttavia quelloche mi permetto di contestare sono imodi.Ogni volta che sussiste qualche pro-blema nel mondo della scuola, tuttele cause vengono addite alle scuoleparitarie (erroneamente dette «priva-te») che sembrano essere la causa diogni male in virtù dei finanziamentiche ricevono. Premesso che il refe-rendum del 30 settembre 2007 ha con-fermato la volontà da parte dei Tren-tini di non modificare la legge provin-ciale 5/2006 circa tali interventi eco-nomici, vorrei ricordare come nel re-sto d’Europa il mondo della scuola siamolto più liberalizzato che in Italia:infatti nel momento in cui un istitutoottiene la parificazione dallo stato (ein Trentino tutte sono scuole parita-rie appunto) entra a far parte del si-stema scolastico nazionale, con tuttii doveri e i diritti che ne conseguono,indipendentemente dai valori cui siispiri. Potrei anche dire che uno stu-dente delle paritarie costa meno allostato che uno di quelle statali, ma nonvoglio scendere in questi cavilli chelascio a chi di dovere. Vorrei solo pren-dere le parti di tutti quegli studentiche in questo momento si sentonocolpiti da certe infamie e che magariper questo si vergognano di andarein una scuola che si proclama essereresponsabile di tanti danni; per espe-rienza personale so che spesso certisentimenti aleggiano nelle aule e cheil più delle volte si cerca di tirarsi in-dietro anziché ritrovare un po’ di or-goglio per ciò in cui si crede.A voi studenti dico che non sarannoné l’odio né i pregiudizi a risolvere iproblemi della scuola, per altro inte-resse di tutti, ma solamente un dialo-go costruttivo e una collaborazionetra tutti; e al medesimo tempo invitovoi tutti dell’Arcivescovile e delleScuole cattoliche a non vergognarvidei valori in cui credete e a non sen-tirvi studenti elitari.Siate in prima riga ad abbassare lebarricate, nella convinzione che solotendendo la mano a chi vi accusa fa-rete capire come voi non rivendichia-te nessun privilegio, ma soltanto il di-ritto alla vostra identità.

Andrea Viliotti

Anziani e disabili,grandi esempi di assistenza

considerare una sfida assisten-ziale del Terzo Millennio garan-tire la qualità di vita degli anzia-

ni non autosufficienti e dei disabili��

E��

gravi che hanno varcato la soglia del-l’età adulta e sono ancora in carico aigenitori.Tutto questo richiede continuamen-te e quotidianamente un investimen-to imponente di energie sia fisiche chementali, non fa clamore ma è una del-le più alte espressioni di una societàcivile. Motivi di carattere professio-nale e personale mi hanno consenti-to di scoprire nuclei di eccellenza as-sistenziale, propri di alcune realtà del-le valli Giudicarie e Rendena. Mi rife-risco in particolare alla Casa di Ripo-so di Pieve di Bono, all’Azienda Pub-blica di Servizi alla Persona di Pinzo-lo e ai Centri Diurni per Disabili An-ffas di Tione, di Larido e di Campo Lo-maso.A Pieve di Bono ho riscontrato alcu-ni piccoli particolari che ritengo mol-

to importanti nella loro semplicità:personale di assistenza diretta e resi-denti provengono dagli stessi paesi econdividono l’uso del dialetto, con-tribuendo a ricreare l’atmosfera «dicasa». Ho notato con piacere l’uso del«voi» e del «lei» come riconoscimen-to del rispetto e del ruolo di saggi at-tribuito loro dal personale più atten-to, anche nei confronti della sofferen-za dei familiari che non accettano ildecadimento cognitivo.Si riscontrano inoltre tra gli operato-ri colonne di eccellenza, pazienza edolcezza, i quali hanno ideato questechicche: coinvolgere un gruppo di an-ziani in un ipotetico ma appassionan-te viaggio in corriera da Pieve di Bo-no a Campiglio facendo nominare aglianziani le fermate e i dettagli del pae-saggio. Oppure portare l’uovo sbat-

tuto delle galline di casa con aggiun-ta di integratori a un’anziana indebo-lita dall’influenza.Presso la struttura assistenziale diPinzolo ho visto finalmente e con pia-cere applicato il metodo di «gentle ca-re»: sapere fondato su una cura rispet-tosa e gentile, il quale ha portato allariduzione ai minimi termini della con-tenzione sia fisica (fasce da immobi-lizzazione) che farmacologica. Aderi-re a questa filosofia presuppone de-terminazione, apertura mentale e at-tenzione verso la modernità al fine dicostruire attorno alla persona in dif-ficoltà una circolarità di figure tese adassicurare lo star bene e la dignità delresidente medesimo.Visitando il Centro Anffas di Tione maanche gli altri Centri diurni per disa-bili, sono rimasta sconvolta in senso

positivo dalla gioia di vivere, espres-sa spesso unicamente attraverso latattilità o il linguaggio degli occhi, uni-co mezzo di comunicazione per mol-ti di loro. La straordinaria competenza e abili-tà e la profonda motivazione di tutticoloro che se ne prendono cura (re-sponsabili, pedagogisti, educatori,operatori socio-assistenziali e autistidei pulmini) permette di renderli par-tecipi di esperienze di vita che altri-menti sarebbero loro precluse.

Severina Nicolini - Pieve di Bono

In Valsugana l’arianon è per niente buona

o appena terminato di guarda-re il bel servizio su Current Tvriguardante le indagini che han-

no coinvolto la nostra bella Valsuga-na in questi ultimi anni, Ecoterra e Fu-mo negli occhi e stranamente mi so-no tornate in mente le ultime uscitedel buon Pacher sulle ultime analisifornite dall’Appa e dall’Azienda Sani-taria condotte a seguito della crescen-te preoccupazione degli abitanti ri-guardo le famose emissioni delle Ac-ciaiarie di Borgo.Ora alcune riflessioni mi sono venu-te spontanee,la prima è che ho sco-perto di avere dei poteri di premedi-tazione finora rimasti sconosciuti (edi questo non posso che ringraziarePacher, Appa e Asp), infatti in una let-tera all’Adige tempo fa avevo antici-pato i risultati di dette analisi...tuttobene, tutto tranquillo avanti così.L’altra riflessione ha portato una do-manda a nascere nella mia mente: «Mai buoni Pacher e Dellai crederannodavvero di dare a bere le loro ultimeanalisi così facilmente agli abitantidella Valsugana?». Magari il loro pensiero è stato «sonotrent’anni che le istituzioni li prendo-no per i fondelli perché non possia-mo riuscirci/continuare anche noi?».E se le mie neo capacità premonitivenon mi tradiscono penso di non sba-gliarmi di tanto riguardo al loro pen-siero...Figuriamoci se dobbiamo fidarci del-l’Appa che per anni ha collaboratostrettamente con l’Acciaieria o del-l’Azienda Sanitaria che solo ora si de-cide a muoversi. Non sono un tecnico dell’ambiente,non ho pretese di sapere come sonostati effettuati i rilevamenti e comevanno effettuati ma so per certo cheper anni hanno trovato il modo di na-scondere sotto il tappeto la vera re-altà della Valsugana e che hanno le ca-pacità e tutti gli interessi, essendo an-che loro coinvolti nell’inchiesta, percontinuare a nasconderla e per ten-tare (vanamente) di calmare gli ani-mi della popolazione valsuganota. Per-ciò certe affermazioni del tipo «verròa Borgo a respirare aria buona» il buonPacher può tenersele per sé.Terminato il mio sfogo non mi restache aprire il mio studio da cartoman-te e chiaroveggente magari chieden-do un po’ di contributi alla Provinciae al buon Dellai... vediamo se saran-no così generosi con me come lo so-no stati per la famiglia Leali in questianni.

Alessandro BazzanellaBorgo Valsugana

H��

via Missioni Africane, 17 38100 TrentoFax: 0461 - 886263 E-Mail: [email protected]

Questo spazio è dei lettori. Per consentire a tuttidi poter intervenire, le lettere non devono esseredi lunghezza superiore alle trenta righe,

altrimenti verranno tagliate dalla redazione.Vanno indicati sempre nome, cognome, indirizzoe numero di telefono. Le lettere pubblicate

dovranno avere necessariamente la firma peresteso, tranne casi eccezionali. Lettere anonime osiglate con pseudonimi vengono cestinate.

(segue dalla prima pagina)

L’organizzazione o la qualità delle infra-strutture sono fattori molto menoimportanti. Si può fare, almeno per unpo’, una grande università con mentibrillanti e mediocre organizzazione, maneanche per un attimo si può farla coneccellente organizzazione e mentimediocri. Harvard o Oxford sonoimportanti perché, nella gran parte deisettori del sapere, possono vantarementi fra le più brillanti del mondo, lea-der riconosciuti delle loro discipline alivello mondiale. Questo ha delle conse-guenze immediate. Esse attirano gli stu-denti più dotati e producono dunque ilaureati più brillanti. Attirano altriprofessori di grandi capacità, il che ren-de facile mantenere lo standard nel tem-po. Attirano grandi finanziamenti.Attirano l’insediamento, nell’area doveesse operano, di prestigiose fondazioniin tutti i campi, dall’arte alle scienze po-litiche, dall’economia alla tecnologia, edi imprese di altissimo contenutotecnologico. Sono, insomma motori disviluppo eccezionali, senza neanche ilbisogno di far appositi programmi per ilsostegno del territorio, o degli artigiani,

L’addio di FabbriniPunire la facoltà che perde i migliori

STEFANO VITALE

gregio Direttore, potrei dirLe che chi scri-ve è «motosega selvaggia», ma non è miaintenzione propormi come portavoce di

una categoria che non esiste. Però ogni voltache compare sulla stampa un articolo che sioccupa dei lavori di manutenzione dellealberate site all’interno delle nostre città, sileggono sempre gli stessi titoli e le stesseriflessioni, che talora risultano offensive del la-voro e dell’impegno di chi si ne occupa.Lavorando per una ditta che ha scelto dioperare all’interno di queste tipologie dilavoro, conosco bene tutto il lavoro e ledifficoltà che si incontrano e che, mi rendoconto, risultano difficilmente comprensibili auna lettura superficiale.Vi sono aspetti di qualificazione professionale,di continuo adeguamento alle normative vigen-ti (sicurezza sul lavoro, cantieristica stradale,trasporto e smaltimento dei rifiuti, peresempio), di aggiornamento del parco macchi-ne, di organizzazione dei lavori. Comprensibilequindi che certe affermazioni riportate dallastampa ci tocchino nel vivo. Ma quello che cirisulta incomprensibile è che certe polemichesiano alimentate nei confronti di quei pochicomuni trentini che dispongono di un ufficiospecifico che si occupa della manutenzionedel verde, con tecnici e personale qualificati.Si grida allo sterminio se il Comune di Trentotaglia alcuni alberi. Ma il vero dramma, quelloche passa inosservato, si ha nel resto del terri-torio, dove la mancanza di punti di riferimentoe di modelli gestionali, creano una situazioneinsostenibile, come nel Far West, dove perpotare una pianta monumentale di 30 metri sichiama l’elettricista con il suo piccolo cestelloaereo che non arriva a 15, o dove si lascia al li-bero arbitrio la manutenzione di una piantastorica pur avendo speso dei soldi per unarelazione specifica affidata ad un esperto.Eppure anche le alberate poste nel più piccolodei Comuni trentini, gli alberi dei parchi e deigiardini privati meno visibili, devono essereconsiderati un patrimonio di tutta laComunità, e in quanto «Patrimonio» devono es-

sere gestiti nel migliore dei modi, mettendo itecnici e gli operatori nelle condizioni dioperare al meglio, avendo strutture di suppor-to qualificate da interpellare, ma soprattuttosapendo di avere alle spalle una cultura delverde condivisa. E ci si chiede ancora comepotrà il singolo cittadino costruire una propriacultura del verde se vengono categoricamentestroncati i pochi soggetti attivi e qualificatiche operano sul territorio.Io comunque sono sufficientemente ottimista,e l’ottimismo mi deriva dal notare come all’ap-pello manchino le «lettere al Direttore» di tutticoloro che comprendono l’impegno e laprofessionalità degli addetti ai lavori, di quelliche capiscono che per sostituire una pianta di30 metri necessariamente si deve ricorrere apiante di piccole dimensioni, di quelli che san-no che una pianta in città è soggetta a stress diogni tipo (traffico, smog, scavi alla base) chene minano la resistenza, di quelli che non sonoindifferenti alla pericolosità di certi esemplariche si potrebbe trasformare in ogni momentoin tragedia, di quelli che comprendono che lepiante non vivono in eterno e che percontinuare ad avere belle alberature ènecessario procedere per tempo con interven-ti programmati di sostituzione. Per ultimo, manon ultimo per importanza, vorrei qui ricorda-re che esiste un verde ben più esteso; ilprogressivo abbandono di ampie fette delterritorio porta ad un generale avanzamentodelle superfici boscate, con unabanalizzazione e perdita di identità del paesag-gio. Se non si interviene tempestivamente sicorre il rischio che gli unici costruttori dipaesaggio siano i costruttori di capannoniindustriali, peraltro la metà sono vuoti visti icosti e la crisi, ed i moderni vinaioli che conqualche colpo di ruspa cancellano secoli diconvivenza dell’uomo con il territorio.Ben venga quindi il confronto; auspico peròche si possa lavorare avendo come finalità ilperseguimento di interessi comuni e finalmen-te la formazione di una cultura del paesaggio edella sua gestione realmente condivisa.

E

Tagli degli alberi e personale qualificatoNoi non siamo «motosega selvaggia»

MARCO MIORELLI

o dell’industria locale.Tuttavia le menti brillanti hanno una cer-ta tendenza ad accompagnarsi a un iomolto sviluppato, alle volte con tratti diarroganza o superbia. Non c’è niente dafare, ci piaccia o no, è così. Succedeanche agli artisti, agli sportivi, agliimprenditori o ai professionisti. Tuttavianon vi verrebbe mai in mente diorganizzare una stagione lirica con tenorie soprani mediocri o amatoriali, purchédi eccellente carattere.Gestire queste personalità è impresadifficile. Gli inglesi hanno un’espressionecolorita per descriverne la difficoltà.Dicono che sia come «pascolare i gatti».Chiunque abbia avuto un gatto, animaledall’individualismo marcato, sa cosavogliono dire. Pascolare le capre è moltopiù facile. Tuttavia un gregge di capre,

per quanto ben organizzato, rimane ungregge di capre. Farete furore alla fieradell’ovino, ma se vi aspettate uno deinumeri che solo un gatto sa fare, rischiatedi aspettare a lungo.Vorrei tuttavia spendere una parola indifesa del Rettore, e dei rettori passati, chesi sono trovati a fronteggiare il problema.L’organizzazione dell’Università italiananon è fatta per perseguire l’eccellenza. Difronte al comportamento corporativo diuna facoltà il rettore a poche armi. Le facol-tà sono sovrane e non rispondono anessuno di quel che fanno. Se per una begaaccademica, alimentata magari dallegelosie di pochi mediocri, una facoltà siperde i suoi professori migliori, non lesuccede proprio niente. Quella facoltàandrebbe fatta rinsavire almeno con tagli dirisorse economiche. Ma le decisioni vengo-

no prese dal senato, organo in cui siede ilpreside della facoltà incriminata insieme aipresidi della altre facoltà. Al di là dellabuona volontà dei singoli, e di singoliepisodi di buona volontà collettiva, comevolete che il senato intervenga, se ognunodei suoi membri è sotto la minaccia diritorsioni o di dover rispondere in futurodegli errori della sua stessa facoltà?Le deleghe che lo Stato ha datorecentemente alla Provincia in materia diUniversità, e gli elementi innovativi deldisegno di riforma in discussione inParlamento, offrono una possibilità unicadi ribaltare tutto questo. Cambiandonel’organizzazione, si può far progredire lanostra Università verso standard dieccellenza maggiori, potenziando cosìanche il suo contributo allo sviluppo delTrentino. È necessario tuttavia che i mieiconcittadini, proprietari morali dellanostra Università, vigilino perché questaopportunità non vada perduta sotto i colpidel corporativismo, sempre in agguato nel-l’accademia, o degli appetiti di piccolipoteri locali. Dunque, nella lingua dellamia terra di adozione, su con le recie!

Stefano VitaleÈ professore ordinario alla Facoltà

di Ingegneria dell’Università di Trento

l'Adige 51martedì 23 febbraio 2010Lettere&Commenti

Giochi e attrazioni. Concerti musicali in piazza. E bancarellein piena attività fino a serata inoltrata. Una festa diprimavera che ha attirato gente da ogni angolo del Trentino

Baciata dal soleLazzera da recordL’assessore Brugnara: «Tra i 30 e i 40 mila»

Grande interesse per i tre gioielli proposti dal FaiLAVIS - Tremila visitatori a Lavisper la diciottesima giornata delFAI, Fondo Ambiente Italiano. Èun dato significativo, che fariflettere. È l’indicazione di unastrada da intraprendere per ilrilancio del centro storicolavisano: valorizzare lepeculiarità architettoniche edartistiche di Lavis. Fra venerdì edomenica, la borgata haconosciuto una grande affluenzadi visitatori provenienti da tuttoil Trentino, dalla provincia diBolzano e dalle regioni del nord

Italia, per ammirare lasconosciuta chiesetta di SanGiovanni Nepomuceno, ilmonumento a Don Grazioli e ilmisterioso ed affascinantePalazzo de Maffei. Le tre giornatedel FAI sono iniziate venerdìmattina con i 18 ragazzi dellescuole medie che si sono calatinei panni di «giovani ciceroni»per illustrare ai bambini di IV e Velementare di Lavis, Pressano eZambana i tre gioielli lavisani. Unmodo per sensibilizzare i ragazzisul patrimonio culturale del

territorio. Il picco di affluenza losi è avuto nelle giornate disabato e di domenica con unesercito di visitatori giunti nonper la Lazzera, ma proprio perconoscere un Trentino ed unaItalia mai vista prima. Al centrodell’attenzione sono stati ibellissimi decori e gli intarsilignei di Palazzo de Maffei. Asuscitare un vivo interesse èstato il tempio massonico delpalazzo (nella foto), uno degliesempi rari ancora esistenti inItalia. An. Ca.

LAVIS

LAVIS / Tremila visitatori arrivati per scoprire i tre monumenti, tra cui lo sconosciuto Palazzo de Maffei

LAVIS. Dirige il coro di Pressano da 60 anniConcerto nella chiesa di Sant’Udalrico «Maestro Nicolini, un grazie di cuore»Il Corodi Pressanoha celebratoi suoi 130anni di vitacon unconcerto inchiesaA destra,il maestroGiuseppeNicolini

LAVIS - Giuseppe Nicolini, ilmaestro, acclamato con affettodalla comunità. Sabato sera, lachiesa di Sant’Udalrico a Lavisha ospitato il concerto del Corosociale di Pressano percelebrare i suoi 130 anni diattività e per festeggiare il 60°anniversario di direzione delmaestro Giuseppe Nicolini.Classe 1920, il maestro Nicoliniha preso in mano le redini delCoro sociale di Pressano(fondato nel 1879), dopo la

seconda guerra mondiale, nellontano 1949. Da quel momentoil Coro prese una nuovaimpostazione: il maestroNicolini introdusse le vocifemminili, trasformandolo inuna corale mista. Nel 1972diede poi vita alla sezione vocibianche, e nel 1977 alla sezionevoci femminili. Sessant’anni diattività: una vita. E in più dimezzo secolo di lavoro ilmaestro Nicolini ha vissuto efatto vivere una infinità di

emozioni. La più grande, che lostesso maestro conserva nelprofondo del cuore, è stata lavittoria del 1975, con il primoposto al Concorsointernazionale per voci bianchedi Prato. «Per la lettura dellaclassifica - spiega il maestro - sipartiva dal basso verso l’alto,ed era come mettere sottopressione una caldaia. Giuntialla proclamazione dei primidue classificati, l’emozionesaliva sempre di più fino a

quando in teatro vi fu unaesplosione di applausi per lanostra vittoria». Il Coro diPressano, sotto la guida delmaestro Nicolini, ha ottenutonumerosi premi nazionali einternazionali. Ed è per questomotivo che in occasione delconcerto di sabato gli assessoriFranco Panizza e GermanaComunello e il sindacoGraziano Pellegrini hannodonato al maestro una targa insegno di gratitudine. An. Ca.

Lazzera 2010fortunataLa giornatadi soleha favoritoun afflussostraordinariodi visitatoriattirati dallebancarellee dalle altreproposteper le viedella borgata(FOTO AndreaCasna)

Per il nuovo impianto, i soci si accolleranno i costi non sostenuti dai fuoriusciti

Consorzio fondiario: i conti dopo la buferaCIVEZZANO

Iniziativa allo Shop CenterPERGINE

L’Anffas si presenta in piazzaPERGINE - L’Anffas di Trentoha presentato ieri le proprieattività al Centro Commercia-le Shop Center di Pergine.L’iniziativa «Anfass in piaz-za», per sensibilizzare la cit-tadinanza sulla situazionedelle persone con disabilitàintellettiva e relazionale, haavuto un ottimo successo,

dato che il centro Tamarisi la domenica è molto più fre-quentato di qualsiasi piazza perginese. L’Anffas Trentinoconta 433 soci ed ha 47 unità operative con 23 centri diur-ni, 12 comunità alloggio, 7 centri di formazione professio-nale. Per sostenere la loro attività si può donare il 5X1000indicando il C.F. 01785780220. A. Pi.

ANDREA CASNA

LAVIS - Non una fiera, ma una grandefesta di primavera. Un evento che, an-no dopo anno, non è più solo una ve-trina per le attività economiche e com-merciali presenti sul territorio. Cifreda record, quest’anno: «Tra i 30 mila ei 49 mila visitatori» anticipavano ierisera gli organizzatori. Già la sera di sa-bato aveva attirato un fiume di giova-ni attratti dalle tradizionali giostre. E,poi, ieri la bella giornata soleggiata diieri ha fatto dimenticare il maltempodell’edizione 2009 e favorito una stra-ordinaria affluenza di visitatori prove-nienti da ogni parte del Trentino.Dalle 8 del mattino le bancarelle, po-

sizionate nelle principali vie del pae-se, erano in piena attività. Nel pome-riggio, la grande ressa. Quasi impossi-bile muoversi in alcune vie: giovani,anziani e coppie sposate con carroz-zine e passeggini in slalom tra le ban-carelle. Ragazzi e giovani attratti so-prattutto dalle giostre collocate in piaz-za Garibaldi, nel parcheggio retrostan-te Palazzo de Maffei e in via Carlo Set-te. Fra le attrazioni più gettonate, il fa-moso tagadà nel parcheggio di Palaz-zo de Maffei. Per i più piccoli il quasisecolare bruco verde, in piazza Gari-baldi, sul quale si sono divertiti gene-razioni e generazioni di lavisani.La soleggiata giornata primaverile hafavorito anche la decima edizione del-l’Expò al Palavis, curato dal Consorzio

Welcome Lavis, diretto da Fabrizio Si-cher, che ha manifestato una grandesoddisfazione per il successo della ma-nifestazione fieristica, attraverso laquale le attività economiche e com-merciali hanno l’occasione di mostra-re ogni anno le novità specifiche di ognisettore. Molto seguite anche l’ExpòEdilizia presso la Top Haus, in zona in-dustriale, e l’esposizione delle macchi-ne agricole e di giardinaggio nel piaz-zale della Cantina Lavis-Valle di Cem-bra, gestita dall’associazione ACMA edall’Unione Commercio e Turismo.Non sono mancati i contributi musica-li della Banda sociale nella piazza del-la biblioteca e del Gruppo strumenta-le giovanile in via Degasperi. Una quin-dicina le associazioni presenti per rac-cogliere fondi a sostegno dell propriaattività. Una «Lazzera» vissuta e parte-cipata.Soddisfatti, di certo più dello scorsoanno, i commercianti. Andrea Sandri-nelli, da Mori, commenta: «La fiera èbuona. C’è sempre tanta gente, perchéè un evento tradizionale il Comune rie-sce sempre a fare una buona pubblici-tà. La stesso dovrebbe essere fatto perla fiera dei Ciucioi, ancora troppo gio-vane». Bel tempo, per la gioria dei fio-rai. Gli espositori in piazza Don Gra-zioli, alle 16, avevano venduto il 50-60% della merce esposta. «La gente -spiega Antonio, da dietro al banco diprodotti tipici sardi in via Matteotti -non compra non a causa della crisi, maperché ora mai ha tutto». Più che sod-disfatto il vicesindaco Claudio Brugnara.«Ci saranno state sicuramente fra le30.000 e 40.000 persone. Alle ore 19c’erano mercanti ancora in piena atti-vità. La gente, alla Lazzera, ha potutodivertirsi, senza porsi paure causatedalla crisi».

CIVEZZANO - Superata la «bu-fera» al Consorzio di migliora-mento fondiario di Civezzano,ora si guarda al futuro e allo svi-luppo dell’agricoltura. Il presi-dente Maurizio Caldonazzi, ai so-ci riuniti ieri mattina in assem-blea (nella foto), ha riassunto leultime vicende della controver-sia con un gruppo di soci dissi-denti che sono usciti dal con-sorzio perché non interessatialla realizzazione del nuovo im-pianto irriguo. Il Tribunale am-ministrativo di Trento ha sen-tenziato anche sugli ultimi ri-corsi dando ragione al Cmf diCivezzano. I soci, circa 2700, oradovranno farsi carico delle spe-se per l’impianto anche per laparte dei «dissidenti» fuoriusci-ti (i cui fondi sono di circa 15ettari di terreno) con un impe-

gno di 8 centesimi di euro al me-tro quadrato. «Sono soldi che isoci anticipano e verranno re-cuperati nel momento in cui al-tri soci entreranno nel consor-zio e parteciperanno alla spe-se» ha precisato Caldonazzi.Il totale della superficie coper-ta dall’impianto arriverà a 90 et-tari di terreno. Al consorzio so-no arrivate nuove richieste perirrigazione, anche in zone chenon è possibile coprire con l’at-tuale impianto. Sono allo stu-dio dei sistemi di trasporto del-l’acqua in cisterne carica bot-te. Durante l’assemblea sono in-tervenuti l’assessore comuna-le all’agricoltura Stefano Bampi,che ha ribadito la collaborazio-ne con il consorzio, e il sinda-co Stefano Dellai. «La crisi chestiamo vivendo è una conse-

guenza della globalizzazione,ma noi abbiamo il territorio sucui puntare. Ci mancano le at-tività e persone disposte a ri-schiare: sono in attesa di qual-cuno che si faccia avanti per av-viare degli agriturismo nella no-stra zona, che si presta partico-larmente a questo tipo di atti-vità» ha detto il sindaco. Bam-pi ha invece proposto una se-rie di incontri ai soci sui temi

dell’agricoltura, la coltivazionedell’orto, dei vari ortaggi: nonun corso per professionisti, maun aiuto ai piccoli contadini chevogliono fare meglio il loro la-voro. L’assemblea si è chiusacon l’approvazione del bilancioconsuntivo che chiude con unpassivo di 51.735 dovuto all’am-manco determinato dalla fuo-riuscita del gruppo dei soci dis-sidenti. A. Pi.

l'Adige18 lunedì 29 marzo 2010 Valli

VALLE DI FIEMME

VALLE DI FIEMME - Una lieveflessione in termini assoluti(probabilmente recuperatacon i dati di marzo, ancora infase di elaborazione e che co-munque si annunciano positi-vi), una diminuzione consi-stente della clientela stranie-ra e un recupero significativodelle presenze italiane. Sonogli aspetti più indicativi del-l’andamento turistico inver-nale di Fiemme (nella foto ne-ve a Cavalese), da dicembre2009 a fine febbraio 2010.In totale, gli arrivi sono stati140.165 (meno 1,49% rispettoalla stagione 2008/2009), paria 808.925 presenze (meno1,23%), con 77.088 arrivi alber-ghieri (351.818 presenze) e63.077 arrivi estralberghieri(457.107 presenze). Gli arriviitaliani ammontano a 98.970,pari ad un aumento dello0,73%, mentre le presenze siattestano sulla cifra di 571.976(più 1,25%). In evidenza l’in-cremento dei turisti laziali (più

27%), marchigiani (più 12%),toscani (più 6%) e lombardi(più 2,7%). In calo invece glistranieri (41.195 arrivi, meno6,43%, e 236.949 presenze, me-no 6,75%), con una flessionesoprattutto della clientela ger-manica (meno 13%), belga(meno 7,4%), olandese (meno30%) e della repubblica Ceca(meno 4%). Il calo maggioredegli stranieri si è verificatoin gennaio e febbraio, mentremarzo sembra nettamente mi-gliore, per cui alla fine dellastagione i dati complessivi po-trebbero riequilibrare le cose.Da sottolineare infine le diffi-coltà determinate da condi-zioni meteorologiche poco fa-vorevoli, con il periodo nata-lizio caratterizzato dalla piog-gia e da pochi giorni di beltempo nei due mesi successi-vi, mentre gli impianti di risa-lita registrano, almeno fino afine febbraio, un calo conside-revole del pendolarismo e deifine settimana. M. F.

Cristine Fontana elettaalla presidenza della SatVice Bruno Deluca, molte iniziative in programma

L’uscente Dellagiacoma resta nel direttivo, i soci sono ormai 250POZZA DI FASSA

Meno stranierie più italiani:la stagione «tiene»

IN BREVE� FORNO DI MOENA

Meeting LionsI soci del Lions ClubFiemme e Fassa sonoconvocati alle 19.30 didomani giovedì 8 aprilepresso il ristorante Forestadi Forno di Moena. Si trattadi un incontro, che inizieràalle ore 21, sul tema «SightFirst II - Raccolta occhialiusati», con la partecipazionedi Carlo Vivian e diGiuseppe Barisonzo, officersdistrettuali.

� PREDAZZOPreassemblea RuraleI soci di Predazzo dellaCassa Rurale di Fiemmesono convocati inpreassemblea (l’assembleagenerale è in programmadomenica 25 aprile alle ore9) alle ore 20.30 di giovedì8 aprile, nell’aula magnadel municipio. Irappresentanti locali inconsiglio parleranno deifatti principali che hannocaratterizzato il loromandato (in scadenza) e deirisultati del 2009.

MARIO FELICETTI

POZZA DI FASSA - È Cristine Fon-tana di Vigo la nuova presiden-te della sezione Sat di Pozza diFassa. È stata eletta dal nuovoconsiglio direttivo nominatonel corso della recente assem-blea annuale, convocata pres-so il ristorante-pizzeria «Le Gia-re», alla presenza di 52 soci, con14 deleghe. La signora Fontana, da anni ani-ma della sezione, era stata lapiù votata in assemblea (57 vo-ti) e sul suo nome quindi si èconcentrata la volontà del di-rettivo. Viene a sostituire il pre-sidente uscente Tullio Dellagia-coma, che rimane nel direttivocome cassiere e mantiene l’in-carico di consigliere della Satcentrale a Trento. Vicepresi-dente e referente sezionale deigestori dei rifugi Sat è Bruno De-luca, mentre Serena Bonetti è lanuova segretaria, Paolo Lasteisi occupa dell’attività di alpi-nismo giovanile, Remo Bernardè il referente per la manuten-zione dei sentieri e Gabriele De-tomas seguirà tutta l’attivitàescursionistica.Il nuovo direttivo ha già predi-sposto un programma di mas-sima per il 2010, con numero-si appuntamenti, a partire dal17 aprile quando a Trento par-teciperà all’assemblea dei de-legati Sat, nella sala riunioni

dell’Arcivescovile. Altre inizia-tive di rilievo riguardano la gi-ta culturale/turistica di quat-tro giorni dal 20 al 23 aprile (ilprogramma è in fase di elabo-razione), l’inaugurazione delristrutturato rifugio Roda di Va-el, con santa messa e pranzoalpino, il 6 giugno, l’escursio-ne in Alto Adige del 13 giugno,la gita di due giorni il 3 e 4 lu-glio, con pernottamento al ri-fugio Krimmler Tauernhaus, lapartecipazione il 15 agosto al-la festa degli uomini della mon-tagna di Campitello, il Meetingdei Monzoni il 22 agosto, la gi-ta di tre giorni in Baviera, nel-la zona del Königsee dal 24 al26 settembre, con la visita al

famoso «Nido d’aquila» (Ke-hlsteinhaus).Ancora, in programma c’è lapresenza al 116° Congresso del-la Sat che si terrà a Rovereto il3 ottobre e gli appuntamenti difine anno.È stato già predisposto ancheun programma di massima perl’alpinismo giovanile, con la pri-ma manifestazione all’inizio dimaggio a Zambana per l’«Ar-rampigioc», manifestazioneaperta ai ragazzi dagli otto aiquindici anni, con giochi, pro-ve di arrampicata in palestra etante sorprese. Sono previstiinoltre un corso di roccia, del-le escursioni estive di uno adue giorni, la partecipazioneal raduno dei giovani soci diFassa e Fiemme il 17 luglio, or-ganizzato dalla sezione di Poz-za, e al raduno regionale del 5settembre a Trento.Della sezione fanno parte at-tualmente 250 soci, 150 uomi-ni e 100 donne, con ben 50 gio-vani di età inferiore ai 18 anni.La sezione ricorda a chi non haancora provveduto al rinnovodel bollino che è necessario far-lo al più presto, al fine di evita-re problemi di assicurazione,visto che la stessa è scaduta il31 marzo scorso. I bollini sipossono ritirare da «GiornaliCarpano» a Pozza e al panificio«El Pech» di Vigo, oltre chepresso la neo segretaria Sere-na Bonetti (cell. 338/3384539).

Cristine Fontana

Istituto comprensivo ladino: voto unanime.Nasce il liceo delle lingueVAL DI FASSA

«La riforma Dalmaso da noi è realtà»

L’assessore provinciale all’istruzione Marta Dalmaso

VAL DI FASSA - Dal 9settembre la campanella chescandisce i 208 giorni discuola degli studenti dellascuole superiori di Fassa,squillerà ogni 50 minuti. Ilcollegio docenti dell’Istitutocomprensivo ladino haespresso un sì unanime alla«riforma Dalmaso».«Nemmeno una mano èrimasta abbassata almomento della crucialedecisione; quasi duecentodocenti, tra scuola primaria,medie e superiori concordi.È un’opportunità perrendere la nostra offertaformativa ancor migliore»,dice la dirigente MirellaFlorian. Mentre in moltiistituti resta l’incertezzadegli orari, alla Sorastanza

ladina già si lavora percomporre il nuovo quadroorario. Nuovi orari, nuoviindirizzi. Grazie al nuovo orologio, lascuola avrà un monte orarioa disposizione che dovrebbepermettere di proporre aglistudenti originali corsi diformazione. «Con la nuovaarticolazione oraria aumentala possibilità di distribuire lediscipline in modo piùefficace e funzionale,ricavando significativi spazidi autonomia per lasperimentazione di formedidattiche alternative», chenella scuola secondaria diFassa si esprimerannoattraverso il linguaggiodell’arte musicale, teatrale,del disegno, della pittura e

della scultura. «Vogliamoassicurare anche alla Val diFassa un capitale umanoadeguato a sostenere losviluppo culturale, sociale eeconomico de territorio»,continua la Florian. Per raggiungere l’obiettivo,dal prossimo settembrepertanto i ragazzi freschi didiploma di scuola media,potranno scegliere tra liceoscientifico, liceo ladino dellelingue, liceo artisticoindirizzo «arti figurative» o«design». «L’educazione artisticaofferta fino ad oradall’istituto d’arte, hasempre dato una rispostaadeguata e coerente aibisogni di professionalità inun settore particolarmente

importante per la nostracomunità, che prosegue,rinnovandosi e adattandosiai tempi moderni ed in vistadi quelli futuri, nei dueindirizzi del liceo artistico».Il nome più originale cheecheggia è tuttavia il «Liceoladino delle lingue». «Essereladini significa - al pari dialtre minoranze - averelaborato nel tempo lacapacità, dettata anche dallanecessità, di rapportarsi conaltre culture e codicilinguistici. Il turismo hainevitabilmente accresciutotale peculiarità». È da questopresupposto che scaturiscela proposta dell’innovativoliceo, che prevede accantoallo studio dell’inglese e deltedesco, lo studio della

lingua spagnola o russa. «Èsempre più evidente l’utilitàdella conoscenza del russo,e lo spagnolo è la secondalingua dopo il cinese: la suaconoscenza permette diavvicinare un vasto spazioculturale e territoriale». Ma la scuola di Fassa, con eforse più delle altreistituzioni locali, ha il dovere

di salvaguardare epromuovere la cultura e lalingua ladina, che in ognigrado di scuola vieneimpartita comeinsegnamento siacurriculare che veicolare.Poveri studenti, ancora nonè arrivato il 4 giugno, che giàtutti parlano del 9settembre.

Moena | Questa mattina a Passo San Pellegrino

Giornata sulla neve con l’Anffas:sciate, ciaspole e prove di slittinoMOENA - Torna per il terzo anno consecutivo la giornata sul-la neve organizzata dal centro Anffas di Cavalese e dai labo-ratori sociali di Cavalese, Predazzo e Pozza di Fassa, il colla-borazione con il Centro addestramento della Polizia di Statodi Moena, come sempre particolarmente sensibile all’inizia-tiva.L’appuntamento è stamane al Passo San Pellegrino, con il ra-duno alle 9.45 e l’inizio delle varie attività. Si prevedono pro-ve di discesa sulle piste del Costabella/Vendruscolo, il girocon le ciaspole nella zona degli impianti, prove di slittino e,per quanti non svolgono attività sciistica, alle 10.30 una di-mostrazione pratica di ritrovamento di persone sotto la ne-ve, a cura del gruppo cinofili della Polizia.Verso mezzogiorno, la chiusura della festa e quindi il pranzoche sarà servito nella caserma di Moena. Nel pomeriggio, unbreve saluto e il rientro in sede. All’incontro parteciperannoanche i ragazzi dell’Anffas di Fiera di Primiero, oltre ad unapiccola rappresentanza del Centro Anffas di Toscolano Ma-derno (Brescia), con il quale sono stati avviati significativirapporti di amicizia e di collaborazione lo scorso anno inestate. M. F.

Fiemme e Fassa | Dallo stress ai disturbi intestinali. Serate informative con l’associazione «La voce delle donne»

Difendere la salute delle donneFIEMME E FASSA - Essere in salutesignifica essere in un completo stato dibenessere fisico, mentale e sociale, chedipende non solo dalle caratteristichegenetiche del singolo individuo, maanche dai numerosi fattori ambientali acui l’uomo è esposto: dalla professioneai rapporti sociali, allo stile di vita. Perstare bene dunque, è indispensabile chetutte queste componenti siano inequilibrio.È questo il tema al quale l’associazione«La Voce delle Donne» di Cavalese vuolededicare il 2010. Un percorso diinformazione denominato «La salutedelle donne», organizzato dallapresidente Maria Elena Gianmoena edall’intero consiglio direttivo, incollaborazione con il Comun General diFascia, la Comunità territoriale diFiemme, i Comuni delle due valli,

Fiemme Servizi e le Casse Rurali. Loscopo è di fornire informazioni concretee di facile comprensione perraggiungere un buon livello di benesseree dare visibilità a figure professionaliche lavorano sul territorio trentino sultema della salute e vogliono mettere laloro preparazione al servizio dellacomunità.Gli appuntamenti saranno itineranti indiversi paesi di Fiemme e Fassa. Si iniziavenerdì a Predazzo, nell’aula magna delmunicipio, sul tema «Il benessereemotivo e relazionale della donna. Unatecnica della gestione dello stress».Interverranno Emanuela Fellin,pedagogista, Federica Scarian,pedagogista, e Sarah Vian, psicologa.Venerdì 23 aprile, a Cavalese, nella salaconferenze del Centro Servizi, BarbaraMonti parlerà di «Ciclo femminile: salute,

rinascita e potere». Martedì 4 maggio,nell’auditorium della Cassa Rurale diFiemme a Tesero, la nutrizionista SilviaRizziero e l’infermiera naturopata DoriZanol parleranno di «Donne e disturbiintestinali: come riportare in equilibrioil cervello della pancia».Venerdì 21 maggio a Moena, nell’aulamagna del polo scolastico, il tema sarà«La candida: come combatterla conrimedi naturali e una correttaalimentazione», ancora con SilviaRizziero e Dori Zanol.Infine, venerdì 28 maggio, pressol’auditorium delle scuole medie di Pozzadi Fassa, Alina Suder, consulente inalimentazione, interverrà sul tema«Essere in forma a qualsiasi età con labuona cucina e lo sport. Alcuni trucchie consigli per le ragazze di oggi e diieri». M.F.

l'Adige38 mercoledì 7 aprile 2010 Valli di Fiemme e Fassa

Le liste storiche più quella di Masi e il Patt a sostegnodel candidato dell’Upt; il centro-destra ne conta quattrocon Moser e Tavernar, e forse anche un gruppo giovane

Giochi ancora apertiper 10 liste in campoWelponer sfida Corso, rivoluzione nelle urne

MARIO FELICETTI

CAVALESE - La partita sta per aprirsiufficialmente (entro martedì 13 dovran-no essere depositate le liste) e a Ca-valese, in vista delle elezioni del 16maggio, i giochi sono praticamente fat-ti. Sono due i candidati sindaci, ormaiin primo piano da mesi. Da una parte Silvano Welponer, espres-sione dell’Upt e che rappresenta unpo’ la continuazione dell’amministra-zione uscente, anche se ampiamentedecurtata da una serie impressionan-te di abbandoni, dall’altra Franco Corso,che porta avanti gli orientamenti dicentro destra.Con Welponer, sono pronte a schierar-si cinque liste: le storiche liste «TreAbeti» e «Bilancia», la nuova lista «Ideeper Cavalese e Masi», con Maria ElenaGianmoena e Silvano Seber, la «Lista Ma-sadina» - nella quale (un tantino a sor-presa) sembra intenzionato a non ri-presentarsi candidato il consigliereuscente di minoranza Giancarlo Piazzie che invece annovera il presidente delconsiglio comunale Carmelo Zini - e in-fine il Patt. Il partito delle stelle alpineè diviso a metà dopo la presa di posi-zione di Bruno Demattio, una delle ani-me storiche del Patt in paese, che hadeciso di passare sul fronte oppostonon condividendo l’accordo (moltosofferto) con l’Upt e giudicando incoe-rente e contraddittoria l’ultima scelta

di campo. D’altronde si sa che il Pattfa fatica a restare all’opposizione (lasituazione provinciale in questo sen-so è emblematica) e quindi, dopo unampio e spesso controverso dibattitointerno, ha deciso di puntare su quel-lo che ritiene essere il cavallo vincen-te. Con la prospettiva (questa sembraessere la speranza) di qualche futuroincarico pubblico importante.Le liste di Welponer saranno deposi-tate sabato mattina.Sul fronte opposto, Franco Corso ap-pare molto tranquillo. Si presenta co-me un candidato determinato, deciso,

con le idee chiare, per dare una svol-ta al Comune. Conta sul sostegno diquattro liste certe, che potrebbero di-ventare cinque. Al suo fianco ha infat-ti la lista «Alternativa per Cavalese»,guidata da Luca Moser (l’ex assessoreuscito dalla maggioranza attuale per-chè indispettito da quella che ha giu-dicato una indebita invasione di cam-po da parte dell’Upt) e da Mario Rizzoli,quindi la lista «Per’l nos paes, Masi eCavalès» di Bruno Demattio, «Libertàper Cavalese» di Sonia Germani e Cri-stian Raffeiner, «Amministrare insiemeCavalese» di Maurizio Tavernar, com-

battivo consigliere di minoranza uscen-te, e, notizia dell’ultima ora, una listadi giovani che (il condizionale è anco-ra d’obbligo) dovrebbe essere com-pletata in questi giorni.Sul fronte delle candidature, si profilacomunque un cambiamento epocaleper il Comune. In pratica, sta per spa-rire quasi l’intera giunta in carica, apartire dal sindaco Walter Cappelletto,dirottato provvisoriamente sulla Co-munità territoriale, per continuare conil vicesindaco Lorenzo Soppelsa e congli assessori Claudio Vanzo, ArmandoVaia e Valentino Proietti. Vaia ha con-fermato la volontà di chiudere qui unalunga carriera amministrativa, mentreProietti ha ribadito le proprie perples-sità, già avanzate da oltre un mese, sul-l’accordo Patt-Upt, ritenendo inaccet-tabili le reiterate critiche del partitoautonomista (rappresentato in consi-glio prima da Sergio Vanzo e poi da Gian-carlo Gilmozzi) sull’attività da lui por-tata avanti in campo culturale e turi-stico. L’unico assessore in carica a ri-presentarsi è quindi Sergio Finato,schierato con Welponer, senza dimen-ticare il dimissionario Luca Moser, chescende in campo con Corso.Se consideriamo anche l’abbandonodi Luigi Casanova, annunciato da me-si, e di Piazzi, Cavalese si prepara a vi-vere davvero un cambiamento epoca-le, in parte anche auspicato da moltiper dare nuova linfa e nuove idee allapubblica amministrazione locale.

Orto biologico ed erbe officinali:corso gratuito il sabato mattinaZIANO - L’associazione «ZianoInsieme», con la Provincia, laFondazione Mach, l’Istitutoagrario e la Federazione club3P, organizza un corso per lacoltivazione dell’orto biologicoe delle erbe officinali.L’appuntamento è sabato 10aprile, dalle 9 alle 13, sulla

coltivazione biologica degliortaggi, e sabato 17, dalle 8.30alle 12.30, su «caratteristiche,proprietà e coltivazione dellepiante officinali». Lezioni nellasala comunale della cultura.Iscrizioni (gratuite) da «Frutta efiori» di Beatrice Varesco, in vianazionale.

CAVALESE

ZIANO DI FIEMME

Sci, slittini, una dimostrazione con i cani da valangaPASSO SAN PELLEGRINO

La gioia dei cento ragazzi AnffasPASSO SAN PELLEGRINO -Una giornata spettacolare, disole pieno, al Passo SanPellegrino, ai piedi deiMonzoni e di Cima Uomo, adannunciare finalmente unaprimavera che stenta adecollare, come confermanopiste ancora perfette e nevein abbondanza. Ha accolto ieri gli oltre centoragazzi, accompagnatori edirigenti dell’Anffas, che, conil supporto determinante delCentro addestramento alpinodi pubblica sicurezza diMoena, hanno vissuto inmodo fantastico la lorogiornata invernale sulla neve.Tutto un’altra cosa rispettoalla pioggia del 2009. Quasi ilPadre Eterno volessericompensare l’associazione

dal brutto tempo patitododici mesi fa, quando tuttifurono costretti a viverequesto appuntamentoall’interno della scuola alpinamoenese. Oltre ai gruppi diCavalese, Predazzo, Pozza eFiera di Primiero, guidati dairispettivi rappresentanti deigenitori Marino Guarnieri,Carmen Furci ed AnnamariaBettega, c’era anche una foltadelegazione di ToscolanoMaderno (Brescia) guidatadal responsabile Walter Chiari.Alla festa ha infinepartecipato la presidentedell’Anffas provinciale MariaGrazia Cioffi Bassi,accompagnata da MariaRosaria Marini Boninsegna,presidente del Laboratoriosociale di Trento. Discese con

gli sci e con gli slittini e unasplendida passeggiata con leciaspole intorno al lago delpasso hanno anticipato ledimostrazioni di due deiquattro cani da valanga dellaPolizia di Moena: Max, unboarder collie di quattro anniche ha ottenuto il brevetto dadue, guidato da ClaudioVentura, e Argon, un pastoretedesco di due anni,«brevettato» da poco, sotto laguida di Dino Ciresa. Dopouna corsetta di orientamento,gli animali hanno individuatoin pochi minuti una persona(per l’occasione MassimoCestari) sepolta sotto la neve,dimostrando una abilità edun fiuto assolutamentestraordinari. La mattinata,condotta

impeccabilmentedallospeaker Gianni Dolci, si èconclusa con le prove diubbidienza di Argon e conaltri momenti di amicizia,coordinati da AlbertoDellantonio e dagli ottocolleghi della Polizia, mentre Ivano Depellegrini dell’HotelArnica ha messo adisposizione degli ospiti ilbar e i servizi, rifornendo lacompagnia di tè e cioccolatacalda sul campo. Dopomezzogiorno, la festa si èdegnamente conclusa allaScuola alpina di Moena con ilpranzo. Poi tutti a casa, conla gioia per il momento digrande amicizia e con ilsentito desiderio di ritornarepresto a rivivere un’altraesperienza come questa. M. F.

Canazei | Il sindaco Riz replica a Soraperra: proprio la minoranza sollecitava la conclusione delle trattative

«Coerenza sull’impianto di Alba»

IN BREVE� TESERO/PAMPEAGO

Torna il Trofeo CaserinaDomenica 11 aprile 19° TrofeoCaserina, valido per il 6°Memorial Mario Fassan. La garaè aperta a tutti, a partire dai 14anni di età. Iscrizioni all’ufficioskipass di Pampeago. Nel 2009ha vinto Mirko Deflorian,davanti a Cesare Pastore e PeterFill. Il record (1’32«24) è diCristian Deville del 2008.Premiazione nel pomeriggio allaCaserina. La gara è abbinataanche alla discesa libera di 3,8km «2 Horn» di sabato 10aprile al Passo Occlini.

� PREDAZZOEdelweiss, cori sul palcoL’Utetd di Predazzo organizza laquinta edizione dell’incontrocanoro «Edelweiss», inprogramma domenica prossima11 aprile, alle ore 15, pressol’auditorium della Casa dellaGioventù. Interverranno i coriUtetd di Predazzo, Moena,Cavalese e Fiera di Primiero. Lapopolazione è invitata.

CANAZEI - «Ritengo sia giusto dare leinformazioni ai cittadini ma nel limite delpossibile credo sia doveroso darlecorrette, indipendentemente dallaposizione in cui uno si trova all’interno diun’assemblea».Cominciano così le valutazioni delsindaco Ferdinando Riz dopo l’ultimoconsiglio comunale. «Vorrei ricordare a Soraperra che nonabbiamo mai avuto bisogno di darecontentini elettorali a nessuno perottenere buoni risultati, contrariamentea qualcun altro che pur promettendoprime case a raffica, si è poi trovatoscarso di candidati e con un pugno divoti. È ora di finirla di riportare e direche a Canazei comandano gli impiantisti.Se così fosse, sia la struttura riguardantela piscina e il centro salute, sia la funiviadi Alba, sarebbero opere già fatte, anche

perché sono anni che gli stessiimpiantisti stanno presentando propostee progetti, non sempre condivisidall’amministrazione, e queste cose ilconsigliere Soraperra le sa e le conoscebenissimo, anche perché fa parte dellaCommissione edilizia, per volontàperaltro della maggioranza che ancorauna volta ha dimostrato di rispettarel’opposizione, cosa che non sta facendolui».Proprio la minoranza, ricorda Riz,sollecitava la conclusione delle trattativeper l’impianto di Alba, «per cui, se nonaltro per un minimo di coerenza, direiche certe cose non solo non vanno dettee scritte, ma neppure pensate. Risultapoi chiaro che la minoranzaevidentemente non si è letta neppure gliatti depositati per il consiglio, e questo lodimostra dicendo, sempre relativamente

agli impianti di Alba, che partiranno leattività commerciali previste, che leprime case sono solo parole. Dalle normepreviste risulta invece chiaro e senzaombra di dubbio che la realizzazionedell’impianto deve avere la priorità ocomunque quanto meno partireunitamente al resto e non certoviceversa. Per la variante di Lorenz,vorrei far presente che l’amministrazioneattuale non ha nessuna intenzione dicostruire un villaggio, ma vuole dare lapossibilità ai proprietari di qualchevecchio edificio o sedime, di realizzarsila prima casa».Infine, secondo Riz, «non èassolutamente vero che la minoranza havotato contro, in quanto il consigliereGiorgio Debertol ha votato a favore, el’architetto Enzo Soraperra al momentodelle votazioni è uscito dall’aula».

Pozza | Stasera il racconto su Auschwitz e Birkenau

«Il treno della memoria» portai racconti di quattordici ragazziPOZZA DI FASSA - Oggi, giovedì 8 aprile, alle 20.30, nell’aulamagna della Sorastanza delle scuole ladine di Fassa, aPozza, il gruppo dei quattordici giovani della valle chehanno partecipato all’iniziativa «Il treno della memoria»presenterà alla popolazione il progetto che ha portato interra polacca i ragazzi di tutta Italia, per conoscere e viverein prima persona le emozioni e l’orrore dei campi diconcentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau.Il progetto è nato da una proposta dell’assessorato allepolitiche giovanili della Provincia di Trento ed è attivatograzie i Piani Giovani di Zona. Per questo, grazie al piano«La Rìsola» della valle di Fassa, da due anni anche i giovaniladini possono prendere parte a questa formativaesperienza, quest’anno sotto la guida del giovaneprofessore Thomas Zulian, che ha accompagnato il gruppo.L’iniziativa è iniziata ancora nel corso dell’autunno 2009,con un periodo di formazione a Torino. Sono seguiti in vallecinque incontri di preparazione e quindi, a febbraio, ilviaggio ad Auschwitz, che ha registrato la partecipazione dicirca 400 giovani di tutto il Trentino. Al loro ritorno, sonoseguiti dei momenti di riflessione e di dibattito. M.F.

Festa ierisulle nevi diPasso S.Pellegrino,ma ancheformazionecome nelcaso delladimostrazione del caneMax (FOTOFelicetti)

Franco Corso, candidato del centrodestra Silvano Welponer, candidato centrosinistra

l'Adige 37giovedì 8 aprile 2010Valli di Fiemme e Fassa

di questo epistolario nonchéalla ricostruzione della storiadegli anni Settanta.Una storia che lo statistaaffrontò con grande coraggioanche nei momenti piùtragici. Così nel biglietto allamoglie il 5 maggio, quattrogiorni prima della morte:«Ricordami a tutti i parenti edamici con immenso affetto eda te e a tutti un caldissimoabbraccio pegno di un amoreeterno. Vorrei capire, con imiei piccoli occhi mortali,come ci si vedrà dopo. Se cifosse luce, sarebbebellissimo».

ALESSANDRO FRANCESCHINI

acia e carezzaper me tutti,volto pervolto, occhiper occhi,

capelli per capelli. A ciascunouna mia immensa tenerezzache passa per le tue mani. Siiforte, mia dolcissima, inquesta prova assurda eincomprensibile».Sono parole di Aldo Moro(1916-1978), tratte da uno deipiù celebri frammenti dellelettere che lo statistademocristiano inviò aifamiliari, agli amici ed aicolleghi durante i terribilicinquantacinque giorni diprigionia nelle mani delle Br.Sono trascorsi più ditrent’anni dal rapimento (16marzo 1978) e dall’assassinio(9 maggio) di Moro, tragico eautentico spartiacque dellastoria repubblicana. Neilunghissimi giorni di prigioniache tennero con il fiatosospeso tutta l’Italia, l’uomopolitico scrisse un centinaiodi lettere, pubblicateintegralmente qualche annofa nel volume «Aldo Moro.Lettere dalla prigionia» curatoda Miguel Gotor (Einaudi, 400pagine, 17,50 euro) che verràpresentato stasera alle 20.30 alliceo Rosmini di Trento (in viaMalfatti, 2).Sarà lo stesso curatore,storico e docenteall’Università di Torino, apresentare i contenuti.Nel volume, Gotor hariordinato cronologicamentel’intero carteggio e ne offreun’edizione accurata cherestituisce alla prigionia diMoro le sue parole più vere. E attraverso quelle paroleriporta il lettore al quadrostorico di quegli anni, ad unatragedia del potereraccontata in modo nuovo eavvincente: senza ipotesifantasiose ma con unascansione di informazionidocumentate, suggestive einquietanti. La figura di AldoMoro, uno dei più grandistatisti italiani, è pocoricordata dal mondo politico(e non solo) d’oggi.Probabilmente perché, comeegli lucidamente aveva capitofin dagli anni Sessanta, quelsistema politico, di cui luistesso era parte, è statorapidamente cancellato perusura nonostante le pretesedi eternità di coloro che loabitavano.

a anche perchéle attitudinispecifiche diMoro, che eranoil suo punto di

forza, non sono più praticateda molti in politica.Come scrive Gotor, Moro eraportatore di «un’idea laicadella politica, pur essendoanimato da un sentimentoreligioso e da una fede viva ecomplessa». Il curatoresottolinea del politicopugliese anche «il rifiuto diogni alchimia elettoralisticain favore di una politica forte,robusta, curiosa,caratterizzata da un dialogocontinuo tra partiti,

M

«Bmovimenti, tendenze cherealmente esistono nellasocietà (...) la sua fastidiosaconvinzione che ilradicalismo ed ilmoderatismo siano dueitaliche attitudini molto menoantagonistiche di quanto sivorrebbe credere, che anzi siautoalimentano a vicenda,rendendo in Italia ogni sforzoriformatore un eserciziosempre difficile, a trattipericoloso».In questi decenni Moro èdiventato prigioniero delcosiddetto «caso Moro» cheha relegato la figura delpolitico in una sorta di murodi gomma che ne ha resoovattata la possibile influenzaculturale sull’Italia di oggi.«A distanza di 30 anni dallamorte – osserva Gotor – nonesiste ancora una biografia,risultato di una ricercastorica approfondita sulla suafigura, se non un testo

importante di GuidoFormigoni e qualche articolosparso qua e là. Per fare soloun esempio, Renzo De Felice,trent’anni dopo la morte diBenito Mussolini e la fine delregime fascista era già in fasedi avanzata elaborazione conil suo lavoro. E con Moro citroviamo davanti a uno deiprincipali protagonisti delpensiero politicodemocratico del Novecentoitaliano».Così il libro non è solamentela riproposizione dellenovantasette lettere inviateda Moro durante il sequestro

Aldo Moroil riformistascomodo

(che già da sole fannoemergere i tratti di unagrande personalità e icontorni del drammaticocontesto storico) ma ancheun tentativo di fare chiarezzasu questa vicenda. Il curatoreconduce il lettore all’internodelle dinamiche chesegnarono la scrittura dellelettere e lo svolgimento delsequestro fino al suodrammatico esito.Gotor non percorre sentierigià battuti da altri, fugge ognitentazione dietrologica efornisce un contributoinnovativo alla comprensione

INCONTROUna storiaitaliana

Stasera a TrentoMiguel Gotor illustrail volume che contienele lettere dalla prigioniadello statista Dcrapito e ucciso dalle Br

LA PRESENTAZIONEOggi a Trento l’autrice invitata dall’Anffas

Amare una figlia «speciale»Il libro di Gabriella Martino

ggi alle 18, alla sala Falconetto in via Belenzani aTrento, Anffas Trentino onlus presenterà il libro«Quel puntino un po’ sfrangiato. Dialogo d’amore fra

una madre e una figlia speciale», con la presenzadell’autrice Gabriella Martino.Il libro è dedicato a tutte le mamme che, come l’autrice,vivono quotidianamente il rapporto con una figlia«speciale», attraverso una testimonianza che è, allo stessomodo, commovente e ricca di speranza, raccontando ilrapporto fra madre e figlia anche e soprattutto nei casi piùdifficili. La giovane protagonista, cui la natura ha dato «unpuntino un po’ così» ma un carattere forte e ottimista e unapersonalità socievole e gioiosa, ha saputo trasformare almeglio la vita di chi le sta attorno, grazie ad una positivitàche erompe anche dalle stesse pagine del libro.Un libro pieno di amore e anche di forza.Gabriella Martino vive e lavora a Firenze. È laureata incritica letteraria, professoressa, scrittrice, pittrice, poeta,saggista, giornalista, è pluriaccademica. Collabora ad iniziative editoriali e culturali, è tra i socifondatori e membro attivo del Gruppo di servizio per laletteratura giovanile il cui organo ufficiale è «PagineGiovani». Ha pubblicato: «Cieli di cristallo» (1985); «Solo ungranello di sabbia» (1987); «Un sogno in tram» (1988);«Uccello di ghiaccio» (1994); «Thanatos-Bios» (1996);«Chaos-Bios» (1996); «Eros-Bios» (1996); «Brusìo di ore»(2002). Ha conseguito numerosi primi premi ericonoscimenti per la prosa e per la poesia.Alla presentazione di questo pomeriggio interverranno,oltre alla presidente di Anffas Trentino Onlus Maria GraziaCioffi Bassi, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e ilgiornalista Paolo Ghezzi.

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OGGI IN CITTÀ

Appuntamentocon la biografiadi Giorgio PostalSarà presentato oggi, incittà, il volume «GiorgioPostal» di MauroMarcantoni e DaniloFenner (edito dal Museostorico del Trentino).All’incontro, alle 17.30nella sala dellaFondazione Caritro in viaCalepina 1 a Trento,accanto a Postal e agli autoridel volume interverranno ilpresidente della Provincia edel Museo storico, LorenzoDellai; Giuseppe Ferrandi,direttore del Museo storico;Flavia Nardelli, segretariogenerale dell’Istituto Sturzodi Roma; Giovanni Tassani,storico del medesimo istituto.Segretario provinciale dellaDemocrazia cristiana neglianni Sessanta, deputato aRoma per sei legislature,sottosegretario in importantie delicati dicasteri, testimonediretto della lotta contro lamafia nel periodo delcommissariamento dellaDemocrazia cristianasiciliana, Giorgio Postal puòessere a pieno titoloconsiderato uno deitestimoni privilegiati dellastoria trentina più recente.Laborioso, tenace, animatoda un grande senso delleistituzioni ha diviso i suoiimpegni tra la politica, gliincarichi di governo e larisposta alle molteemergenze che hannosegnato le vicende locali finoalla fine degli anni Ottanta equelle nazionali nei primianni del decennio successivo.

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l'Adige 13martedì 13 aprile 2010Cultura e Società

rudimentale. Ingenuo, quasi:vecchie suole da scarpebollite nell’acqua assieme allozucchero.Insomma, un mondo distantequasi anni luce da questamodernità globale emultimediale: «Un mondo -dice Bortolotti - che nelricordo talvolta mi apparemagico, pur non coltivandoneun’immagine idilliaca, e conun sapore unico: quello delpan biót. Bisogna averlodesiderato fortemente, cometalvolta mi è capitato daragazzo, per sapere quantosia buono».

Gabriella Martino mentre presenta «Quel puntino un po’ sfrangiato»

MATTIA ECCHELI

ernavo èl’inesistente paesedel Trentino dovesi consuma l’interoromanzo che, in

realtà, è ambientato anche neisuoi boschi e nelle suecampagne.Il titolo dice già molto: «Panbiót» (pane scusso). Il libro,che ha come sottotitolo«odori e sapori d’infanzia», èpubblicato nella collana ISalici di Montedit (254 pagine,14 euro) ed il suo debuttonelle librerie è previsto laprossima settimana. Lo ha scritto, come una«attestazione di riconoscenzae di affetto ai luoghi, allepersone, agli eventi della miainfanzia», Piergiorgio Bortolottinella sua veste di autore enon di storico direttoredell’associazione Puntod’incontro.Forse, dato che egli è nato aRizzolaga di Piné 51 anni fa,riguarda quella zonadell’altopiano ed i suoidintorni, ma non vi sonocertezze anche se qualcheamico del tempo potrebbericonoscere qualcosa difamiliare.Il libro profuma di un tempoche non c’è più, quello in cuila povertà era carica didignità e di valori. Quello delTrentino pre-turistico(malgrado qualche «sior dafora» compaia già) in cui«molto spesso le divisionierano più di maniera che disostanza, anche perché, aparte qualche mosca bianca,quello che univa tutti quanti,era la medesima condizionesociale e di povertàmateriale». Ma, per dirla conBortolotti, è ancora quelTrentino in cui «tutta la vitaera scandita dai riti religiosi;dalla nascita alla morte, ed ilmorire rientrava fra gliavvenimenti certi della vita». Non a caso i giovani, adifferenza di oggi, facevano agara nel rendersi disponibiliper aiutare il sacerdote: «Percontro - si legge in questainteressante contabilitàpseudo religiosa - i funeralifruttavano, al pari deimatrimoni, un ottimoguadagno per i chierichetti,che infatti non perdevanonessuno. La ricompensa eraben di cento lire al botto,contro le centoventi per unasettimana di servizio per lamessa».

ortolotti, senzaapparentenostalgia, pennellaun Trentino che glianziani ricordano

bene ma che i giovani ormaiignorano quasi del tutto. È ilTrentino delle storie minime(che oggi vogliono anchevenire valorizzate percostruire una memoria edun’identità condivisa), di chiè andato e tornato dalla«Merica» o di chi hasemplicemente abbandonatoil paese. È il Trentino di chi lavita di montagna l’haconosciuta e ne ha intuito iritmi ed assorbito gli eventiCome l’avvicendamento di un

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Dparroco o del maestro discuola. O la filosofia spicciolama solida degli anziani. O levoci su questo oquell’abitante. E tutto il resto.Sono i tempi di quando nonerano necessari i videogameper divertirsi e non c’erainternet per scoprire ilmondo. Sono i tempi in cui sifaceva «filò» ed in cui, anche ipiù piccoli, avevano compitispecifici nella gestionedell’economia di sussistenzafamiliare: chi aiutava in casa,chi portava le vacche alpascolo.Sono i tempi in cui erano i

vecchi ascoltati da Bortolottia dire di «ascoltare il granoche cresce», senza bisogno dileggere Tiziano Terzani e lesue (peraltro meravigliose)descrizioni della vita in Asia.Sono i tempi in cui si facevaancora attenzione a moltecose, perché il cosiddetto«controllo sociale» avevaancora un significato: «Sapeva- scrive l’autore a proposito diuno degli innumerevoliprotagonisti - che il bosco hamolte orecchie e molti occhi eandava rispettato sempre. Eun modo per rispettarloconsisteva anche nel non far

«Pan biót»il Trentinodei nonni

IL VOLUME

rumore o mettersi a farschiamazzi come in piazza.Questa era la modalità ditutti, tranne che dei siori, cheal contrario amavano farebaccano sempre, con grandedisappunto dei locali».Sono i tempi in cui chiesercitava il mestiere piùantico del mondo suscitava lacuriosità degli adolescentiche, dopo una colletta,potevano ambire ad una sortadi lezione di anatomia. E,ancora, sono i tempi in cui lagomma da masticare icreduloni provavano a farla inmodo spaventosamente

ROMANZORaccontinel tempo

Piergiorgio Bortolottinarra il passatofra boschi e campicon una storiadedicata agli odori e ai sapori d’infanzia

A giorni in libreria«Pan biót. Odori e sapori d’infanzia» di Piergiorgio Bortolotti (Montedit editore)esce la prossima settimana.Accanto: una fotografiadi Flavio Faganello,in val dei Mocheni, nel 1973.

FRANCESCA PATTON

uotidianità. Non unaquotidianità qualunque.Quella che si svela nel-

la pagine dell’ultimo libro di Ga-briella Martino è la quotidia-nità di una giovane ragazza acui la natura ha dato «un pun-tino un po’ così» e una madreforte, che giorno dopo giornotesse un dialogo con «l’ago del-l’amore» e i «fili della gioiad’esistere». Questa la realtà raccontata in «Quel puntino un po’ sfran-giato» (Armando editore, 8 eu-ro) e al centro della presenta-zione tenutasi in Sala Falconet-to a Trento. Al fianco della pluriaccademi-ca, scrittrice, giornalista e poe-tessa Martino affioravano i vis-suti-pensieri della presidenteprovinciale Anffas, MariaGrazia Cioffi Bassi, del sin-daco di Trento AlessandroAndreatta e del giornalista

QPaolo Ghezzi. Una breve introduzione, e poi,eccoci tra i meandri di una vi-ta impregnata di momenti diffi-cili, pazientemente mutati insperanza: «Ogni storia - raccon-ta Ghezzi - legata alla relazio-ne con figli speciali, inizia conun perché: perché è capitato ame e non ad altri?». E ci si ritrova così, inseriti in untunnel, al fondo di un pozzo, al-la ricerca della luce dell’accet-tazione. Il tempo procede len-to, ci si sente soli con la «DeaFortuna in opposizione», con-sapevoli d’essere genitori di lei- in questo caso Viviana - affet-ta da un problema che l’autriceracconta con queste parole: «Og-gi i dottori ci hanno parlato deltelomero tre, il cui bordo un po’sfrangiato sarebbe la causa deiproblemi di nostra figlia». Questa la storia di GabriellaMartino che nel dialogo, nel-l’esercizio linguistico, nei con-tinui segni d’amore, ha trovatola cura per la piena accettazio-

ne: «Il dolore - afferma Gabriel-la - di sapere che la bimba nonera normale era passato per di-verse fasi, fino ad arrivare allasuperbia: quella di essere diver-sa come donna, come madre,come colei che era scesa finoal pozzo della disperazione eaverlo trasformato in tunnel conuna lucetta in fondo che mi da-va la forza d’andare avanti».«Quel puntino un po’ sfrangia-to» vede l’autrice impegnata perventi lunghi anni alla scritturadel testo, iniziato - racconta -«dal parrucchiere come sfogoper resistere alla pesantezzadella quotidianità» e ultimatocon la speranza di poter esse-re d’aiuto a chi ancora soffre, achi ancora non ha colto il donoche si cela dietro il dolore di cre-scere un figlio speciale.La vera scoperta, che forse sinasconde proprio là, in quelleoscure acque del pozzo, è che«non importa se Viviana non safare due più due, se non sa con-tare senza l’ausilio delle dita;

ciò che davvero conta è la suafelicità.E Viviana ora è una ragazzapiena di gioia».Un libro che si «respira» con leg-gerezza, perché si può stringe-re tra le mani la luce, «quellarosa, di una profonda serenità»

La biografia

Un lungo tuffo negli anni ’60con Shel Shapiro

rima musicistae poi ancheattore al

cinema in tv: ShelShapiro, anima evoce dei Rokes, ilmitico complesso di«Ma che colpaabbiamo noi»,racconta gli anni ‘60nel libro «Io sonoimmortale»(Mondadori, 228pagine, 18 euro).Visti da DavidNorman Shapiro(nato a Londra il 16agosto del ‘43), conpassione e ironia, glianni ‘60 sono quellidei suoi esordi nellaSwinging Londonma anche quelli diMilano e soprattuttodella Roma delPiper. Aneddoti ericordi per ilmusicista diquell’atmosferairripetibile, creativa,energica. I giovani,scrive, si sentivanouniti da un implicitoconsensogenerazionale, si eracontro aprescindere. Leragazze erano«disponibili, sidormiva in alberghia mezza stella» eforse c’era ancora lospazio vitale eumano perintravedere unfuturo. Mentrel’incubo delnucleare lascia ilposto all’inferno delVietnam, mentreBob Dylan annunciain America il temponuovo e unamoltitudine diragazzi urla «peaceand love» nel fangodi Woodstock, perShel Shapironascono e muoionoamori, amicizie esogni.C’è il raccontodell’Italia, inSeicento, cheShapiro descrivecome Paese inbianco e nero ebigotto. E poi ilPiper, Patty Pravo,l’Equipe 84 e ilsuccesso. Poi anchecome solista,lavorando pure conMina, OrnellaVanoni, QuincyJones, Cocciante,Morandi, Carrà, MiaMartini.

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guadagnata nel tempo, in ven-t’anni di ricchezza al fianco diuna figlia che domanda alla ma-dre, con semplicità ancora pue-rile: «Hai detto una cosa chenon ho capito ma che mi è pia-ciuta moltissimo, questo giocoè una farfalla?».

Libro | Con l’Anffas Gabriella Martino, autrice di «Quel puntino un po’sfrangiato»

Tutta la gioia di Viviana

Era un mondoche nel ricordo

talvolta mi apparemagico

ma non ne coltivoun’immagine idilliaca

Jean Claude Carriere,«Il segreto del mondo»RACCOLTA

Viaggio senza frontiere fra storielle e leggendeltre dieci anni, ha impiegato Jean Clau-de Carriere per raccogliere in un librole storie, le storielle umoristiche e le leg-

gende filosofiche di popoli e paesi diversi. «Ilsegreto del mondo» (Garzanti, 409 pagine,19,60euro) riporta centinaia di racconti brevi, a vol-te divertenti, a volte misteriosi. Storie di sag-gezza popolare nate in Africa, in India, in Ci-na o in Persia, che continuano a viaggiare ne-gli anni, o nei secoli con il passaparola, con lanarrazione vocale. Incantando o divertendocon la loro intelligenza e la loro follia.Alcune sembrano barzellette. Come quella in-

titolata «La logica del fumatore», che raccon-ta di due amici che s’incontrano. Uno di lorofuma due sigarette contemporaneamente e sigiustifica dicendo: «una è per me e una è permio cognato che è in ospedale e non può fu-mare». Dopo qualche mese i due si rivedonoe il fumatore aspira una sola sigaretta dicen-do: «Io ho smesso, ma mio cognato è ancorain ospedale».È lo stesso autore, scrittore e collaboratore dimolti maestri del cinema e del teatro, a spie-gare che le sue storie nascono dall’ascolto diracconti locali o di leggende.

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l'Adige12 sabato 17 aprile 2010 Cultura e Società

SALUTE Rimborso delle visite solo teorico perché un appuntamento lontanodal capoluogo c’è sempre

Attese brevima soloin periferia

GIUSEPPE FIN

«Le strutture socio-sanitarie nelnostro territorio sono invidia-te da tutta Italia e non possia-mo diminuirne il loro ruolo». E’con queste parole che la presi-dente Anffas Trentino Onlus,Maria Grazia Cioffi Bassi, ve-nerdì pomeriggio ha ribadito,all’assemblea dell’associazio-ne, le preoccupazioni in meri-to al disegno di legge per la ri-forma sanitaria in Trentino chesecondo la presidente andreb-be ad estromettere dal panora-ma il ruolo delle famiglie nel-l’ambito assistenziale della di-sabilità. «Aziendalizzare il so-ciale, legato al volontariato, si-gnifica ucciderlo. Si è imposta-to – continua – un disegno dilegge estremamente comples-so dove diverse commissioni avalenza squisitamente medica,dovranno esprimere a chi, do-ve e come affidare una perso-na disabile , senza tenere con-to dei bisogno e delle attese del-la famiglia» Una paura, dunque,derivante del fatto che con lanuova riforma si arrivi a toglie-re “l’anima sociale” cioè le fa-miglie. All’assemblea presen-te anche l’assessore provincia-le alla salute e alla politiche so-ciali Ugo Rossi che ha subitorassicurato l’Anffas sul percor-so che il ddl sulla sanità ha fat-to e sulle migliorie apportategrazie anche all’intervento pun-tale di molte associazioni. «Lepreoccupazioni possono esse-re legittime ma per quanto ri-guarda la gestione dei servizi -ha spiegato – non ci sarannocambiamenti, non rinunciamoalla gestione coordinata dei fon-

di sociali e sanitari come nonrinunciamo al ruolo fondamen-tale delle famiglie. Il mondo so-ciale e quello sanitario devono“contaminarsi” a vicenda perquanto riguarda gli aspetti po-sitivi». L’elemento dal quale sideve partire è comunque il cit-tadino. E’ anche giusto - ha ri-badito Rossi - offrire un sog-getto unico per l’offerta dei ser-vizi sanitari e sociali, tramite ilpunto unico di accesso, chenon significa in nessun modo“sanitarizzare” il sociale ma ser-ve a dare alla persona un per-corso completo. Resta comun-que importante poi garantire ilmantenimento nel tempo diqueste misure. Della necessi-tà da parte delle famiglie di ve-dersi sostenute ne ha parlatoanche l’assessore comunale al-le politiche sociali Violetta Plo-tegher ricordando l’importan-za del ruolo della comunità edel Comune.

Dieci prestazioni per le quali, se l’ap-puntamento non verrà fissato entro45 giorni, la Provincia metterà manoal portafoglio e rimborserà al pazien-te la visita effettuata altrove. Una bel-la novità, di primo acchito. Analizzan-do meglio la questione, però, si sco-pre che saranno davvero pochi a po-ter usufruire del rimborso in quantola norma dice chiaramente che la pre-stazioni è rimborsabile se l’Aziendasanitaria non è in grado di fissare unappuntamento entro i tempi in unadelle sedi di erogazione. Il che vuol di-re che il paziente, se dice no alla visi-ta a Tonadico piuttosto che a Tione,perde automaticamente il diritto a usu-fruire del rimborso. Facciamo alcuniesempi. Nelle dieci prestazioni elen-cate tra quelle «rimborsabili» ci sonole visite cardiologiche, oculistiche eortopediche. Analizziamole una aduna con il Cup on line. Per oculistica,specialità per la quale i giorni di atte-sa medi rilevati nel 2009 erano 64, ilprimo posto disponibile è il 19 mag-gio, ossia fra 10 giorni a Tione. Trop-po lontano? Le alternative, non a pa-gamento, sono per il 28 giugno a Vil-la Bianca (48 giorni) il 7 luglio a Mez-zolombardo (quasi due mesi). Natu-ralmente in questo caso il posto pre-notabile a Tione consente all’Aziendadi evitare rimborsi in quanto comun-que la prestazione viene garantita neitempi. Naturalmente ognuno poi fa isuoi conti. Conviene pagare una visi-ta a Trento o dove si vuole 80 euro (main alcuni casi anche 120) e averla indue giorni con lo specialista di fidu-cia oppure andare a Tione, pagare il

ticket e le spese di benzina o della cor-riera? Va meglio per cardiologica. Qui la pri-ma visita è martedì a Tonadico ma giàgiovedì c’è la possibilità di optare perPergine. Se però il paziente volesse,per qualche motivo, un medico diTrento dovrebbe attendere parecchio,il 27 luglio. E per una visita ortopedica? In questocaso già nel 2009 l’attesa non era stra-tosferica. In media 34 giorni. Atten-zione, però, nell’elenco dei primi po-sti disponibili svettano località nonproprio vicinissime al capoluogo. Pri-mo posto disponibile il 20 maggio aPozza o a Cavalese, il 26 a Tione e perTrento, al Villa Bianca, si va al 10 giu-

gno, in questo caso sotto i 45 giornianche per il capoluogo. Tempi d’attesa praticamente nulli giàoggi, invece, per l’eco all’addome el’ecocolordoppler dei tronchi sovra-ortici e dei vasi periferici tutti preno-tabili nel capoluogo, a Mezzolombar-do, a Rovereto entro la prossima set-timana. Impossibile verificare ieri po-meriggio i tempi per Rm e Tac, preno-tabili solo attraverso il Cup che peròil sabato è aperto solo fino alle 13. Intanto sul piano triennale per il con-tenimento dei tempi d’attesa è inter-venuta anche la Uil del Trentino che«ritiene anche una propria vittoria ladelibera della Giunta che prevede ilriequilibrio dei tempi d’attesa tra le

visite in libera professione e quelle inregime istituzionale». La Uil «esprimeancor maggior soddisfazione per il re-cepimento della propria storica pro-posta di ampliamento della fascia ora-ria delle visite e degli esami diagno-stici che dovranno essere effettuatianche al pomeriggio e nella giornatadel sabato».Qualche dubbio, invece, ha suscitato«la misura che prevede il rimborso perchi non ottiene entro 60 giorni una ri-sposta dal sistema pubblico e si rivol-ge autonomamente ad uno speciali-sta anche non convenzionato». Per il sindacato «sembra una scorcia-toia per compensare i liberi professio-nisti che, a seguito della delibera, do-

vranno comunque riequilibrare pre-stazioni “pubbliche” e “private”, oltreche un aumento di costi per il pur“grasso” bilancio della sanità trenti-na che già paga in maniera rilevanteil non indifferente costo del cosiddet-to “turismo sanitario” dei malati tren-tini verso le aziende sanitarie confi-nanti: Bolzano, Veneto e Lombardiain primis». Sempre secondo la Uil «meglio sareb-be indirizzare quelle risorse verso lamedicina di base, coinvolgendo mag-giormente i medici di famiglia nellaprevenzione e dotando la rete ambu-latoriale pubblica periferica di un nu-mero maggiore di idonee, moderne,strumentazioni diagnostiche». P.T.

IN FUTURO

Ambulatori apertianche il sabatoIn generale, per consentire unagenerale riduzione dei tempid’attesa per le visite senza prioritàl’assessore Rossi ha anchestabilito l’apertura degliambulatori il sabato e nelle orepomeridiane oltre a maggioricontrolli sulla mole di lavoro svoltoin libera professione dai medicidell’Azienda.

LA UIL REPLICARedditi di garanzia:«Trentino frettoloso»Nuovo intervento diErmanno Monari della Uilsul reddito di garanzia dopoche il presidente Dellaiaveva definito le critiche«un attacco mediatico».«Non abbiamo nel modo piùassoluto attaccato il redditodi garanzia. Lo abbiamoritenuto e lo riteniamo unostrumento molto valido eproprio per questo abbiamosollevato il problema dellasua efficacia. Prima chesulla stampa lo abbiamofatto nei tavoli, chiedendoche i lavoratori chegiustamente godono diquesto istituto siano i primiad essere “presi per mano”e accompagnati alla realericerca di un posto di lavoroo ad una vera ricollocazioneche passi attraversopercorsi di formazioneobbligatori. Anche inconsiderazione del denaropubblico che vieneimpiegato per garantire unreddito a questi lavoratori». Monari, dopo aver parlatodi eccessiva fretta, haribadito che «molti redditi digaranzia stannodecisamente sopra i 540euro al mese e comeIaneselli sa bene ben pochi,per non dire nessuno, deilavoratori che godono delreddito di garanzia haricevuto un’offerta dilavoro».

La presidente preoccupata per la riformaANFFAS

«Famiglie protagoniste»

Maria Grazia Cioffi Bassi

L’ASSEMBLEAIl Laboratorio socialechiede maggiori spaziLa ricerca di nuovi spazilegata all’aumento digiovani soci e l’incognita sulfronte della nuova leggeprovinciale in materia disanità. Sono queste lepreoccupazioni maggiori peril laboratorio sociale, lacooperativa nata dall’Anffasche si occupadell’integrazione nellasocietà di tutte quellepersone con una certadisabilità intellettiva erelazionale espressenell’assemblea. Ad oggi ilLaboratorio conta 337 soci,tra cui 144 persone condisabilità con un’età che vadai 22 ai 70 anni. «Il nostroobiettivo è sempre statoquello di coinvolgere e farpartecipare i ragazzi chehanno dei problemirelazionali ed intellettivi» –ci spiega la presidente MariaRosaria Boninsegna Marini.Rinnovato nei giorni scorsi ilconsiglio d’amministrazionedella cooperativa. I nuovieletti sono: Maria RosariaBoninsegna Marini,Annamaria DeflorianBettega, Luigi Parisi, SandroPostal, Anna Seppi, Ines VaiaVinante, Aldo Vicario,Andrea Piccini e AlessandroZorat.

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l'Adige 15Trento domenica 9 maggio 2010

PERGINE

Con il Museo della scuoladeve liberare gli spaziper gli uffici amministrativi

DANIELE FERRARI

BASELGA DI PINÉ - Piùinformazione e trasparenzasull’attività e i dati di bilanciodella Cassa Rurale PinetanaFornace e Seregnano. Questol’appello corale giunto ieripomeriggio dai quasi 500 sociche hanno affollato la sala delcentro congressi «Piné Mille»per partecipare all’assembleaordinaria dell’istituto dicredito chiamato adapprovare il bilancio 2009 e arinnovare alcune carichesociali. Proprio il mancatoinvio del tradizionalefascicolo contenente i dati dibilancio e dell’attività dellarurale, la nota di sintesi delpresidente Fabio Svaldi e larelazione del collegiosindacale (sostituita da unasintetica newsletter inviata aisoci) ha sollevato il generalemalcontento. Non sonobastate le motivazioni e lescuse del presidente FabioSvaldi («Si sono risparmiatioltre 13 mila euro di spesepostali, con notevoli ritardinella consegna») arasserenare i socipreoccupati per ilconsistente calo dell’utile. A fronte di un pareggio di 419milioni e 784 mila euro (più3,25%), l’utile finale si attestaa 482 mila 914 euro con unacontrazione del 79,43%rispetto al 2008 quando erastato di 2 milioni e 347 milaeuro. Un dato che risente,come hanno spiegato nellaloro ampia relazione il

presidente Fabio Svaldi ed ildirettore Renzo Oslerdell’attuale momento di crisie congiuntura negativa, conle sofferenze, gli incagli e leesposizioni scadute che sonopassate da 21 milioni di eurodi fine 2008 a 37,5 milioni difine 2009 con un incrementodel 78,58%. Contrazionedell’utile netto che non hapermesso la distribuzione dialcun ristorno ai soci (68 milagli euro distribuiti comedividendi ai soci), anche se èstato rafforzato il patrimonio,ora a 47 milioni e 500 milaeuro, portando lo spread(differenza tra tassi attivi epassivi ) allo 0,45 con unrisparmio per i soci di 1milione e 500 mila euro. UnaCassa rurale quindi attentaalle difficoltà di molteaziende e famiglie, che hasostenuto il mondo delvolontariato e delleassociazioni locali (180 milaeuro la somma rivolta allamutualità eall’associazionismo), ma cheha investito anche 1 milione e778 mila euro per la sede diBaselga e 1 milione e 632 milaeuro per l’acquistodell’immobile di PosteItaliane (destinazione ancoraincerta). Poche, però, lerisposte concrete alledomande dei soci sulleventilate ipotesi di fusione (ilpresidente ha ipotizzato soloforme di gestione comune deiservizi), sul costo delprogetto di ricercaLivingstone (145 mila euro intre anni) e soprattutto sulla

transazione in corso peruscire definitivamente dallaliquidazione coattaamministrativa di PiazzaAffari Sim limitandosi aprecisare che «Nonsussistono i presupposti e lecondizioni per quantificare lepassività potenziali a frontedelle richieste risarcitorie - losi legge nella relazione al

bilancio - appare remota lasostenibilità di costi da partedella cassa rurale». Comefatto notare in assemblea, iltrend dell’utile netto negliultimi tre anni apparecomunque in pesanteflessione (dai 4 milioni del2007 ai 483 mila euro attuali)e tale da far ipotizzare unaperdita nel 2010.

Il bilancio non è stato inviato.Piazza Affari Sim,ancora incertezzaBASELGA DI PINÉ

Cassa Pinetana, malumore tra i soci

PERGINE - Anche il centro Eda è sfrat-tato, non solo il Museo della scuola. Enessuno sa dove potrà riprendere l’at-tività. Il centro per l’Educazione degliadulti deve preparare i bagagli ed an-darsene dall’istituto Curie, dove ave-va traslocato solo un anno fa, ospita-to nelle vecchie stanze dell’ex conven-to delle suore del manicomio cittadi-no.È perentoria la lettera da poco inviatadal dirigente provinciale Paolo Renna(servizio innovazione e sviluppo del-l’assessorato all’istruzione): entro il31 ottobre devono essere liberi gli spa-zi del «Curie», perché sono previsti la-vori per ricavarvi nuovi uffici ammini-strativi e per la dirigenza scolastica.Al posto del Museo della scuola un cor-ridoio d’accesso, ed uffici dove oggic’è l’Eda.Dice il dirigente dell’istituto Paolo Ca-spani: «Noi non c’entriamo, si fanno la-vori nella nostra scuola per decisioneprovinciale». Passa la palla all’istitutocomprensivo Pergine 1, al quale fa ca-po l’Eda. «Siamo molto preoccupati -commenta Lucia Predelli, la dirigente- la mia speranza è di ottenere una se-de per riaprire l’anno prossimo e piùdignitosa dell’attuale».Ma dove? In Valsugana l’unica sede Edaè a Pergine, la richiesta di frequenza èalta, supera il numero dei 424 iscrittialle varie proposte formative organiz-zate per l’annata 2009-2010. È un fortestrumento d’integrazione, vista l’altaaffluenza di immigrati. Effettua molticorsi, dalla licenza di terza media allaalfabetizzazione per stranieri immigra-ti, di lingua inglese, tedesca, italiana,

di informatica, perfino di cucina inter-nazionale, prepara gli Oss (operatorisocio-sanitari). Molti sono i frequen-tati di altre nazionalità. La valenza uma-na, sociale e culturale è importante:gli adulti immigrati vi cercano la misu-ra della loro integrazione che avviene,in primis, mediante l’apprendimentodella lingua del Paese d’approdo. Lalingua per capirsi, il lavoro per soprav-vivere. Le bocche sono facilmente pie-ne di parole come integrazione, multi-culturalità, ma il centro Eda è sfratta-to. Per di più, l’Agenzia provinciale dellavoro si prepara ad affidare anche agliEda i corsi di formazione per gli inoc-cupati, i cassintegrati, per le persone

in mobilità. In città il centro è apertoformalmente dal 1997, ha formato mi-gliaia di persone, ma le prime espe-rienze rivolte agli adulti sono antece-denti. Per 12 anni ha trovato spaziopresso le medie Andreatta, dalle qua-li ha dovuto traslocare per alcuni cor-si dentro il Curie, da dove adesso de-ve sgomberare. Tiziano Giongo, inse-gnante coordinatore, assieme a Rober-to Callone, del centro perginese, espri-me la preoccupazione sua e dei colle-ghi: «Dobbiamo andarcene e nessunoci ha detto dove, ma prima di qualsia-si ristrutturazione vengono i bisognidelle persone. L’emergenza per noi stanel rispondere alle loro esigenze, nona quelle edificiali. Non abbiamo noti-zie certe di dove potremo andare, no-nostante avessimo posto il problemagià l’anno scorso. Si sapeva benissimoche la sede del Curie era provvisoria.Attenzione, perché noi non lavoriamosull’obbligo, ma sulla volontarietà dichi si iscrive, dunque la continuità deicorsi e della sede è importante. Noisiamo nettamente contrari a spostar-ci ulteriormente».Dal 2009 l’Eda è suddivisa su due se-di. Una è rimasta alle Andreatta per al-cuni corsi, mentre al Curie se ne fan-no altri, quasi per intero frequentatida immigrati stranieri. Curiosamente,l’accesso loro riservato non è dall’en-trata principale, segnala Giongo, ma«da una porta secondaria dove la sicu-rezza non è garantita». Chi dovevaprovvedere a individuare una sede sta-bile e consona? Forse nel teatro tendache dovrebbe sorgere in adiacenza alCurie? M. A.

L’ex convento delle suore delmanicomio di Pergine: solo unanno fa il Centro perl’educazione degli adulti avevatraslocato negli spazi oggireclamati dall’istituto d’istruzione«Curie» per gli ufficiamministrativi e della dirigenzaPerentoria la lettera del dirigenteprovinciale Renna: entro il 31ottobre il centro Eda deveandarsene. Peccato che nonvenga offerta alcuna alternativaper ospitare i 424 iscritti ai corsi

Il centro Eda sfrattato dal «Curie»Oltre 400 frequentanti, per lo più di altre nazionalità

BASELGA DI PINÉ - Scontro diretto tra SergioAnesi e Ugo Grisenti nel turno di ballottaggiodi domenica prossima per la scelta del nuovoprimo cittadino di Baselga. Scartata già nellagiornata di venerdì l’ipotesi di nuovi apparen-tamenti tra le forze in campo (con Anesi cheha preferito rinunciare all’apporto della LegaNord Trentino, su precise indicazioni anchedella segreteria trentina dell’Upt) si chiariscequindi il quadro delle coalizioni in campo alsecondo turno. Se infatti Grisenti potrà con-tare su 1346 voti personali pari al 45,3%, il sin-daco uscente Sergio Anesi, da interista, cer-cherà di operare la «Remuntada» partendo da905 voti (ben 102 dati solo al sindaco) e il30,46%. Un ruolo rilevante potrebbero comunque an-cora averlo le altre liste e candidati sindacisconfitti al primo turno anche se Lionello Leo-nardelli (con Giovani Piné e Impegno Piné haraccolto il 8,25%) si è ormai chiamato fuoridalla partita. Posto che al sindaco uscenteAnesi potrebbero non bastare i soli voti del-la Lega Nord (che con il candidato sindaco Ri-naldo Anesin ha raccolto il 9,76%) tornerebbe-ro in gioco anche i consensi ottenuti da «Vo-ce alle Frazioni» (185 voti pari al 6,23%) e dal

candidato Andrea Dalcolmo, lista che in que-sta settimana si è incontrata con entrambi glisfidanti al ballottaggio. In attesa di conosce-re il voto definitivo di domenica prossima sipuò intanto ipotizzare la composizione del fu-turo consiglio comunale che in caso di vitto-ria di Grisenti vedrebbe la presenza di sei espo-nenti del Patt (Walter Gottardi, Mirko Giovanni-ni, Giuliano Avi, Tiziano Marisa, Bruno Grisenti e Sighel Massimo) e sei di Insieme per Pinè (MauroDallapiccola, Alfonso Giovannini, Sandro Zeno-niani, Avi Michela, Andrea Nardon e Giorgio Mat-tivi), tra le minoranze assicurato un posto aitre candidati sindaci sconfitti al primo turno(Anesin, Leonardelli e Dalcolmo) entrerebbe-ro accanto ad Anesi Claudio Rensi e AmbrogioDalsant (Vivere Pinè) e Sandro Valentini (Unio-ne per Baselga). La composizione dell’assemblea comunalecambierebbe invece in caso di vittoria di Ane-si con la maggioranza composta da sette espo-nenti di Vivere Pinè (accanto a Rensi e Dal-sant anche Andrea Broseghini, Costantino Bor-tolotti, Graziella Anesi, Mirko Erspan e Flavio Ane-si) e cinque di Unione per Baselga (Valentini conGianfranco Colombini, Fabio Tessadri, MassimoGiovannini e Michele Pizzini). D. F.

Aspettando il ballottaggio, le squadre di Anesi e Grisenti

Simulazioni di consiglio comunaleBASELGA FORNACE

FORNACE - «Il ruolo dellavolontà nella vita enell’educazione» è il temache andrà sviluppatodallo psicologo PietroLombardo, stessa sala,domani sera alle 20.45. Aproporre queste serate diapprofondimento sonoprivati cittadini, convinti«che non è sufficienteparlare di società alladeriva». «Noi - dice Loretta Roccabruna -siamo la società. Tocca anoi sviluppare gli aspettipositivi».Pensa positivo. Parla dieducarsi a vedere eraccogliere quanto dipositivo il nostroprossimo riesce adesprimere. «Neguadagneremo tutti inserenità e felicità». U. Ca.

La volontà nella vitaDomani l’incontro

IN BREVE� PERGINE

Pedalata per la vitaDivieto di transito in vialedell’Industria oggi in occasionedella 12ª edizione dellaPedalata per la vita.

� PERGINESagra alla Rsa S. SpiritoPer la festività di Pentecoste, sitiene oggi la sagra patronaledella Rsa S. Spirito in via Pive.Messa solenne alle 10.30,interventi delle autorità, seguitidal pranzo sociale.

� PERGINEIncontri nelle frazioniDomani incontri nelle frazioniper la designazione dei fiduciarifrazionali, alle 20, nelle casesociali. A Masetti anche perAssizzi e Zava, ad Ischia ed aCostasavina.

� PERGINELezione di InterculturaDomani al Teatro delle Garberiedi piazza Municipio, AluisiTosolini, dirigente scolastico,argomenta su «ABC diintercultura», un viaggio tratemi e termini entrati ormai nelvocabolario comune. Èun’iniziativa di Dialoghi incammino e di Cinformi. Inizioalle ore 20.30.

Liberamente insieme per Anffas,un «esercito» alla festa del volontariatoFORNACE - È parte complementarealla struttura degli educatori.Comunque insostituibile. È ilvolontariato di «Liberamenteinsieme». Un esercito di 280persone che si aggiungono alle 50di Anffas. Ieri, al centropolifunzionale di Fornace, è andatain onda la loro festa. Per una voltaall’anno protagonisti proprio loro,

schivi alle passerelle, che donanotempo ed energie ai più deboli.Forse più di 400 sono accorsi aringraziarli, compresi molti dei 700ragazzi seguiti in Trentinoattraverso le 47 unità operative e le33 strutture gestite da Anffas. Nehanno parlato, con i responsabilidei vari gruppi, la presidente Mariagrazia Cioffi Bassi e il

responsabile Gianluca Primon, framusica (Roberto Serafini e i braviragazzi Anffas del Traffic Light),risate con il giullare Franco Fais epasserella con le moto d’epoca delVespa club di Trento. Saluti pure daparte del presidente del consiglioregionale Franco Depaoli e delsindaco di Fornace Pierino Caresia.Pranzo con Ana e pompieri. U. Ca.

Tanti soci in sala hanno chiesto più informazione e trasparenza

l'Adige40 domenica 23 maggio 2010 PERGINE VALSUGANA Redazione: 0461 532828 � fax 0461 538731email: [email protected]

WELFARE Un provvedimento della Finanziaria eleva la percentualeper ottenere la pensione dal 74 all’85%: niente assegnoper down, amputati di braccio e spalla e per i sordomuti

Cioffi Bassi: «Anche in Trentino ci sarebbero tanti che sitroverebbero in difficoltà». Bonvecchio di Anmic: «Chi è giàpenalizzato lo sarà ancora di più. Parlerò con Ugo Rossi»

Gli invalidi penalizzati dal governoRoma aumenta la soglia per gli indennizziAnffas: «Non si può sparare nel mucchio»

Defiscalizzare il gasolio da riscalda-mento, bene assolutamente primarionelle zone agricole di montagna e perl’economia turistica. L’associazionesindacale dei commercianti di prodot-ti petroliferi, riunita nei giorni scorsi aTrento per l’assemblea nazionale, spin-gerà sul governo affinché, specialmen-te nelle zone di confine, l’accisa vengaabbassata.Attualmente, infatti, l’aliquota è di cin-que volte superiore ad Austria e Sviz-

zera creando un evidente svantaggio concorrenziale nei con-fronti dei commercianti italiani.«Tale disequilibrio comporta costi sensibilmente maggioripenalizzando le nostre realtà abitative montane e disagiateche subiscono un netto svantaggio nel costo per l’acquistodel gasolio da riscaldamento».Per la seconda volta e dopo 25 anni, l’assemblea dei commer-cianti petroliferi si è tenuta a Trento grazie all’interessamen-to di Bruno Cristoforetti, presidente Assopetroli trentina.

Poche differenze sostanzialima procedure più snelle e or-gani di governo più leggeri: so-no questi gli elementi caratte-rizzanti del nuovo regolamen-to per il consiglio di ammini-strazione del Consorzio dei Co-muni, che d’ora in poi coinci-derà con il consiglio direttivodel Consiglio delle autonomie.Saranno ridotti ad un terzo imembri componenti, e saràprossimamente adottato dal-la Giunta provinciale. Ieri la proposta di delibera del-la giunta ha ottenuto parere fa-vorevole dalla Prima Commis-sione permanente del Consi-glio provinciale con 5 voti a fa-vore e l’astensione dei 2 com-ponenti della Lega Nord (Pe-

nasa e Savoi).All’intervento chiarificatoredel presidente Renzo Anderlesono seguite alcune obiezionidella Lega sul peso, definito«eccessivo», attribuito alle mi-noranze mochena e cimbra esulla rappresentanza«sfavori-ta» dei sindaci dei piccoli co-muni, calcolata in base alla po-polazione e non al numero del-le istituzioni.Invece il consigliere Bruno Fir-mani (Idv) ha lodato «ogni ri-duzione dei costi di denaropubblico», e la consigliera Co-go ha ricordato come la rap-presentanza dei piccoli comu-ni si trovi equilibrata nellacomposizione delle Comunitàdi valle.

La richiesta | A Trento l’assemblea di Assopetroli

Gasolio da riscaldamento,via le accise per le zone di confine

Provincia | Via libera dalla prima commissione

Consorzio dei comuni più snello,ridotti di un terzo i membri del cda

Nuovo progetto in Uganda per festeggiare i 25 anni dell’associazione

Fulvio Micheli confermato presidenteACAV

Sul sito di AnimcIL DOCUMENTO

Ecco cosa dice il provvedimentoA partire dalla data di entrata in vigore del decreto legge ap-provato, per accedere all’assegno mensile di invalidità ci-vile la percentuale passa dall’attuale 74 all’85 (secondo al-cuni giornali 80%) per cento. La norma non è retroattiva,per cui, salvo revisione, gli invalidi civili che attualmentesono in godimento dell’assegno conservano il loro dirittocon la vecchia percentuale. Sono stati fissati nuovi terminirelativi al procedimento di accertamento dell’invalidità ci-vile. Le Regioni sono chiamate a concorrere alle spese per l’in-validità civile, prevedendo l’accantonamento del 45% a va-lere sui trasferimenti dovuti a ciascuna di esse. È fissata unaresponsabilità per danno economico a carico del persona-le sanitario che, intenzionalmente, attesta falsamente unostato di malattia o di handicap, cui consegua il pagamentodi trattamenti economici di invalidità civile o handicap.

«Questoprovvedimentoè una cosainaccettabile»,dice lapresidentedi Anffas delTrentino MariaGrazia CioffiBassi (nella fotoqui accanto)

JACOPO [email protected]

A volte può accadere che guar-dando i «lanci» di agenzia sisobbalzi sulla sedia. È il casodi quello battuto il 28 maggiodall’agenzia giornalistica Dire:«Il governo eleva la soglia di in-validità per ottenere la pensio-ne dal 74 all’85%: nessun nuo-vo assegno, fra gli altri, per lepersone down, per quelle condisturbi del comportamento elimitate capacità intellettuali,per gli amputati di braccio espalla, e per i sordomuti». Unprovvedimento - fortunatamen-te non retroattivo, che quindinon colpisce chi ha già unapensione di invalidità - che èstato inserito nella manovraeconomica in discussione inquesti giorni e che, se fosse ap-provato, penalizzerebbe tantefamiglie e tante persone conproblemi di disabilità, affetteda sindrome di Down, o invali-di e mutilati civili. Nell’intentodel governo c’è anche quello -encomiabile - di beccare unavolta per tutte i falsi invalidi eridurre le possibilità che chinon ha diritto si veda comun-que garantito un indennizzomensile. Ma certo - dice la pre-sidente dell’Anffas Trentino Ma-ria Grazia Cioffi Bassi - «Non sipuò sparare nel mucchio inquesto modo». «Purtroppo que-sto governo ne sta facendo ditutti i colori - afferma la presi-dente - ma soprattutto sta col-pendo le fasce più deboli e que-sta è una cosa inaccettabile. Losappiamo che un ragazzo

down, per quanta autonomiapossa avere, non sarà mai ingrado di essere completamen-te indipendente. Quindi il dirit-to alla pensione di invaliditàdeve averlo. E non parlo sol-tanto dei down, ma di tutti. Giàil 74% (come previsto fino adoggi, ndr) ci sembrava troppo,l’85% è inaccettabile. Control-lino pure quanto vogliono, manon si può generalizzare cosìo andare a toccare chi ha dirit-to: è vero che c’è la crisi ma

non si può andare sempre a pe-nalizzare i più deboli. Credoche anche in Trentino ci sareb-bero tante persone che si tro-verebbero in difficoltà, per noisarebbe un grosso danno». Lasede romana di Anffas si è giàmossa per fare pressioni sullapolitica e scongiurare l’appro-vazione del provvedimento, co-me hanno fatto anche altre as-sociazioni a livello nazionale,tra cui l’Anmic, che rappresen-ta gli invalidi civili. «Fare la leg-ge del taglione non porta danessuna parte - dice il presi-dente della sezione trentina Sil-vano Bonvecchio -. E chi è giàpenalizzato lo sarà ancora dipiù, e di questo sono davverodispiaciuto. Non è possibileuna cosa del genere nel 2010.Passare dal 74% all’85% è deci-samente troppo. E questo, se-condo me, oltre ad essere unprovvedimento decisamenterepressivo, farà pure crescerela spesa per quanto riguarda ilcosto delle commissioni di va-lutazione». Bonvecchio fa un

esempio che fotografa bene lasituazione attuale: «Un invali-do tra il 75 e il 99% percepiscemediamente una pensione di256, 67 euro al mese, però nondeve superare un reddito an-nuo di 4 mila e 408 euro. Per-ciò, dico, chiaro che siamo inuna situazione di difficoltà ge-nerale, ma il governo taglia do-ve è facile tagliare. In Trentino,purtroppo, temo che le cosecambieranno. Noi abbiamo unalegge del ‘98 che disciplina gliinterventi di assistenza in fa-vore degli invalidi civili. E, al-l’articolo 5, parla del 74% perpoter accedere all’invalidità».Il timore è quello che la Provin-cia di Trento debba recepire ilprovvedimento (se fosse ap-provato) e quindi cambiare ilparametro alzandolo ai nuovistandard: «Con le nuove rego-le temo che anche qui si dovràaggiornare la legge. E di que-sto parlerò sicuramente conl’assessore alle politiche socia-li e alla giunta per capire cosasi intende fare».

Per fare cooperazione internaziona-le 25 anni di esperienza sono impor-tanti, ma possono essere un inutilefardello se non c’è l’impegno forteper adeguarsi al nuovo scenario po-litico e sociale internazionale e senon c’è la capacità di battere nuovestrade per perseguire i propri sco-pi. Acav è nata 25 anni fa per dareaiuti concreti alle popolazioni pove-re dell’Africa, per costruire con lo-ro e per loro una prospettiva di vi-ta. Ha lavorato quindi per portareacqua, cibo, istruzione: per metterele condizioni di base per una vita di-gnitosa.Dopo l’assemblea annuale del 14 giu-

gno, si è riunito il nuovo direttivo.Ècomposto da Giorgio Boneccher, Ma-ria Floretta, Giampiero Girardi, FulvioMicheli, Alex Rigotti, Luigi Santarelli, Italo Soraperra Italo. È stato riconfer-mato presidente Fulvio Micheli, cheha guidato l’associazione nel perio-do più difficile. La fiducia e l’apprez-zamento di cui essa oggi gode inTrentino e presso gli organismi na-zionali e internazionali sono meritoanche della sua pazienza e della suagenerosità. Vicepresidente è statoeletto Luigi Santarelli.Sarà Micheli quindi a celebrare il ven-ticinquesimo compleanno dell’asso-ciazione nel Distretto di Koboko (Ug-

ganda), dove il progetto di interven-to integrato, definito adozione delterritorio, sta dando buoni e visibi-li frutti. Per l’occasione è prevista lapartecipazione di rappresentanti del-la Provincia e del Ministero degliesteri che sono partner del proget-to, insieme naturalmente alle comu-nità coinvolte nelle diverse iniziati-ve: perforazione di pozzi, coopera-tive agricole finanziate con micro-credito, centro sperimentale agrico-lo per la formazione e l’innovazio-ne colturale.Il presidente Micheli ha accettato lariconferma, ma ha già annunciatoche intende lasciare il suo posto pri-

ma della scadenza naturale. Ha spie-gato che intende così favorire un ri-cambio sereno, che porti nuove pro-spettive e nuova forza progettuale.Oggi per fare cooperazione bisognaguardare all’Europa e creare siner-gia tra organizzazioni diverse, anchestraniere. Occorre anche valorizza-re le energie e la creatività dei gio-vani, incoraggiandoli a assumere re-sponsabilità e decisioni. Attorno adAcav sta crescendo un gruppo di gio-vani che hanno interesse, prepara-zione, voglia di mettersi in gioco. Illoro ruolo sta crescendo, la stradaè aperta, e il futuro dell’associazio-ne sarà presto nelle loro mani.Fulvio Micheli, presidente dell’Acav

Nell’ultima assemblearinnovato il direttivo:Santarelli vicepresidente

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l'Adige 19Trento venerdì 4 giugno 2010

LEGA PRO 2ª Si occuperà particolarmente del settoregiovanile, Fabrizio Brunialti seguiràla squadra maggiore

Monica Morandinirimane al Mezzo

Monica Morandini

MEZZOCORONAil direttore sportivo

In arrivo Mauro Gibelliniper la Berretti spunta Orsini

TRENTO - La pista che sta seguendo ilMezzocorona per rifondare il quadrotecnico della società porta dritto, tra levarie ipotesi di questo bollente giugnodi calciomercato, a Mauro Gibellini(foto) per ricoprire il ruolo di direttoresportivo insediandosi su quellapoltrona che è stata per un solo annodi Massimo Macchi e per tante stagionidi Luca Piazzi. E il consulente diPortogruaro è uno dei candidati adaffiancare il vice presidente ClaudioTonetti e il futuro presidente, pare unimprenditore trentino che diventeràanche sponsor con energie fresche,nella costruzione della prima squadraal suo quarto anno di professionismo.Un altro anno votato allavalorizzazione dei giovani, provenientidalle Primavera di tutta Italia, ed allaricerca di quegli innesti d’esperienzache consentano di non dover rischiaredi retrocedere per immaturità esbadataggini come è successo negliultimi due anni. Gibellini, 57 anni e unacarriera di giocatore in B e C, ha svoltoruoli di spicco da direttore sportivo invarie società di serie C tra le qualispiccano le esperienze di Verona (conallenatore Ficcadenti), di Pistoia, diCremona e di Bressanone con l’AltoAdige. Lo scorso anno ha lavorato alSud e ha ricoperto incarichi diosservatore anche per corroborare isettori giovanili di societàprofessionistiche.Da calciatore negli anni ‘70 e ‘80 giocòda centravanti e da ala sinistrapartecipando a due promozioni in serieA con Verona e Como ed a tre salitedalla C alla B, due con la Spal e una conil Padova. In serie A giocò solo all’iniziodella stagione 1982-1983 quando colVerona totalizzò 7 presenze e una rete.Definiti i ruoli di Monica Morandini e diFabrizio Brunialti, trovata una figurapresidenziale che abbia la stessa grintae determinazione di Tonetti, ilMezzocorona con Gibellini, che è benconosciuto anche a Giovanni Colella ilconfermato responsabile del settoregiovanile dei gialloverdi, puòrisollevarsi dalla depressionedell’ultima stagione e ripartire dislancio per attrezzare una primasquadra che sia un vero trampolino dilancio verso le categorie superiori eche sappia inserire gli elementi piùimportanti della Berretti. Il nuovodirettore sportivo dovrà sceglierel’allenatore della prima squadra poi c’èil nodo tecnico della Berretti per la cuipanchina si fa il nome, tra gli altri, di Beppe Orsini (foto sotto) nelle ultimestagioni al Porfido Albiano.

STEFANO PAROLARI

TRENTO – Monica Morandini ri-mane direttrice generale del Mez-zocorona Calcio. La rivoluzioneavviata dal vice presidente Clau-dio Tonetti prevede che la donna-manager che ha saputo tenere irapporti con il palazzo a Firenze econ lo stesso presidente federaledi Lega Pro, Macalli, e che ha sa-puto tessere le fila di importantiiniziative quali lo sponsor solida-le con l’Anffas e di rapporti fonda-mentali con la Provincia, rimangaun punto di riferimento della so-cietà al quarto anno di professio-nismo. Il clima è di quelli arroven-tati a livello nazionale: Gallipoli,Salernitana, Mantova, Pergocre-ma, Pro Vercelli, Rodengo Saianoe lo stesso Legnano che sta lottan-do nei playoff senza che i giocato-ri vedano un euro da ottobre, ri-schiano di sparire dalla geografiaprofessionistica. Ce lo ha confer-mato ieri anche il consulente delMezzocorona, Roberto Patrassi,membro del consiglio d’ammini-strazione del Milan (la pista russache Berlusconi sta battendo parerealtà...) e legato alle commissio-ni della Lnd del presidente Tavec-chio.Ieri Patrassi è passato a salutareil presidente Baumgartner del Süd-tirol, che avrà il problema di am-pliare il Druso per la Prima Divi-sione, e poi lo stesso Tonetti chein settimana dovrebbe annuncia-

re il nome del nuovo presidente,il successore di Veronesi.Era appena finita una riunione traTonetti, Morandini e il nuovo re-sponsabile del settore amministra-tivo del Mezzocorona, FabrizioBrunialti, un grande ritorno dopoil trionfo in D. Ma è stata MonicaMorandini a rivelarci il suo ruolo,più umano e meno assillato dallenuove disposizione Uefa che la Le-ga Pro ha varato.Qual è la rinnovata veste di direttricegenerale?«Innanzitutto spieghiamo che so-no felice di rimanere al Mezzoco-rona. Il movimento del calcio inTrentino ha bisogno sempre piùdi questa società. Da poco sonoentrata anche in qualità di docen-te alla Scuola dello Sport del Conie convido molte scelte del presi-dente Torgler per far conosceretutte le discipline. Ma il calcio ri-mane un veicolo fondamentale so-prattutto a livello giovanile. Eccodove mi auguro di riuscire a com-pletare un lavoro che la società stasvolgendo con grande valore».Il momento umano è quello dei giova-ni, quindi?«Non bisogna nasconderci che ilPatto Gialloverde, la sinergia tota-lizzante con i settori giovanili ditutta la Provincia e non solo, è unprogetto che Giovanni Colella staesaltando non poco. Qui pensoche la mia funzione di raccordocon i genitori possa essere moltoimportante. C’è poi da continuarea formare tecnici anche come edu-

catori, c’è da potenziare il contat-to con lo sponsor solidale dell’An-ffas, c’è da fortificarci con la Pro-vincia nostro importante referen-te. A me piace molto il modello Ata-lanta. Dalla Berretti fino ai Pulcinie ai Draghi (esordienti e giovanis-simi) ci saranno tante occasionidi miglioramento».Il momento sinergico con Brunialti?«Non è che adesso gli rifiliamo tut-te le incombenze amministrativesenza un dialogo continuo. Sonoentusiasta del mio nuovo ruolo edi poter introdurre Fabrizio nellenuove regolamentazioni che la Le-ga Pro pretenderà sul modello del-l’organizzazione Uefa. Mezzocoro-na ha già fatto tanto: bilanci sani,attenzione ai giovani con le valo-rizzazioni, steward, rapporti saldicon Maccalli e i suoi collaborato-ri a Firenze. Stare vicino alla pri-ma squadra vuol dire affrontareproblematiche delicate, dalle tra-sferte alla logistica al Briamasco».Esce da un incredibile campionato.Ma che è successo da un certo punto?«Mi è spiaciuto molto per misterGabetta. Ma ad un certo punto nonha saputo gestire un crollo psico-logico dei ragazzi. Una squadra co-sì giovane è passata dalla vertigi-ne del 5-0 con il Pavia e potenzia-le playoff al decadimento verso iplayout. Abbiamo salvato il salva-bile nel finale. Macchi ha fatto tan-to, peccato che non abbia volutocontinuare un’esperienza, certo laprima e rischiosa, ma importantein ogni caso. Ora guardiamo avan-

ti. Il Mezzocorona c’è e anche ilsuo progetto».Si giocherà a San Michele il prossimoanno?«Venerdì in assemblea di Lega pre-senteremo il progetto di potenzia-mento di San Michele (coperturae posti razionalizzati). Sarà unastruttura che servirà alla comuni-tà di valle, non solo a noi. Per ini-ziare al Briamasco non ci sono pro-blemi per una deroga in caso chea San Michele si ritardi nei lavori.Sto lavorando anche per il ritiro.Non sarà più a Pejo ma in un’altralocalità, sempre in Trentino».

Calcio giovanile | Tra esordienti e giovanissimi 12 squadre si sono sfidate nel «Bettega» gremito

Un «Canarino d’oro» assai vitaleCONDINO – In un centro sportivo «Bettega» gremito dacentinaia di persone, è andata in scena domenica a Con-dino la quarta edizione del «Canarino d’Oro», giornatadi festa all’insegna del calcio giovanile organizzata dal-la Condinese del presidente Tomas Galante. Due le ca-tegorie in campo, per complessive dodici formazionied un totale di venti partite che hanno riempito una do-menica di sole con l’entusiasmo di duecento ragazziniprovenienti dai migliori vivai trentini, oltre che dalleprovince di Brescia e Bergamo. Al termine di oltre ot-to ore di confronti, allietate dal pasto preparato dal lo-cale Gruppo Alpini, sono stati i pulcini padroni di casadella Condinese e gli Esordienti valsabbini del Gavar-do al alzare le coppe dei vincitori del «Canarino d’Oro».

Nei Pulcini, i gialloblù di casa, dopo aver superato ilFornaci in semifinale, hanno sconfitto in finale i garde-sani del Salò con un tirato 2-1. Ancora più equilibrataed appassionante la finale degli esordienti: tra DraghiMezzocorona e Gavardo i tempi regolamentari, e poi iconseguenti supplementari, si sono chiusi sull’uno pa-ri. Per assegnare il trofeo è servita dunque la lotteriadei rigori, che ha premiato i forti bresciani, più cinicidagli undici metri.Esordienti: 1. Gavardo, 2. Draghi Mezzocorona, 3. Con-dinese, 4. Acos Treviglio, 5. Toscolano Maderno e Co-mano Fiavé.Pulcini: 1. Condinese, 2. Salò, 3. Fornaci, 4. Arco, 5. Cal-ciochiese e Pieve di Bono. A. Z.

MEZZOLOMBARDO - Si è disputa-ta domenica scorsa la 3ª edizionedel Memorial Giovanni Lucchin (fo-to) per la categoria Giovanissimi,intitolato all’ex presidente dellaRotaliana Calcio. Ad aggiudicarsiil torneo, la formazione friulana del-la Sacilese. La vittoria della com-pagine friulana è pienamente me-ritata. In finale la Sacilese ha avu-to la meglio sui padroni di casa del-la Rotaliana per 5 - 0 nel Memorialdedicato al grande ed indimenti-cato «Presidente» della Rotaliana.Ad affrontarsi sul sintetico di Mez-zolombardo i Canarini Rosatesi diVicenza, eliminati dalla Rotalianaper 2 - 1, la Condinese eliminatadalla Sacilese con il punteggio fi-nale di 5 a 2. Nella finale del pome-riggio la Sacilese piegava la Rota-liana per 5 - 0 mettendo in mostraun tasso tecnico molto piu’ eleva-to,oltre ad un ritmo decisamentesuperiore ed un’ottima tecnica dibase. Nella finale per il 3° e 4° po-sto i Canarini Rosatesi si impone-vano sulla Condinese per 6 - 2.La giornata è stata un vero e pro-prio mix fra calcio e associazioni-smo. La dirigenza della Rotaliana,

ha voluto ricordare con molto affettouna persona che per ben 20 vent’anni èstato presidente della società e ha rico-nosciuto inoltre come motivo di orgo-glio, il fatto che il torneo sta diventan-do un evento sportivo molto importan-te e conosciuto. «Fino ad oggi - sottoli-nea il dirigente Maurizio Odorizzi - ab-biamo avuto molti apprezzamenti e peril futuro da parte nostra c’è l’ obiettivodi far crescere questo torneo portando-lo a otto squadre partecipanti, il che vor-rebbe dire articolarlo in due giorni. Ov-viamente c’è da lavorare parecchio percapire come fare ma il progetto c’è, noicome società, ci crediamo, perché que-sto torneo è destinato a crescere anco-ra». Fr. Lo.

Giovanissimi | Sconfitti in finale dai friulani i padroni di casa

Alla Sacilese il Memorial Lucchinorganizzato dalla Rotaliana

Bocce | Il torneo organizzato dall’UB Riva del Garda

Alla coppia Tiso-Valandroil Trofeo Famiglia Grossi

RIVA DEL GARDA - Una parte-cipazione più che numerosa(più di 100 giocatori) alla pri-ma edizione del Trofeo Fami-glia Grossi, gara di bocce (perle categorie B-C-D) organiz-zata dall’Unione Bocciofila Ri-va sui campi di Viale dei Ti-gli.Una prima edizione di una ga-ra, fortemente voluta e spon-sorizzata da Bruno Grossi.Fra i numerosi iscritti da se-gnalare i neo Campioni italia-ni di Categoria B, Sergio Tiso,Diego Divina e Marino Casa-grande. La finalissima ha vi-

sto opposte la formazione diVillazzano Sergio Tiso e LinoValandro che ha avuto la me-glio sulla formazione della Ri-nascente Verona Fazio- Paset-to. Alle loro spalle Gremes -Montibeller (Borgo), Bianchi- Mazzucchi (U.B.Riva), Fran-ceschini - Stringari (ANATrento Sud), Timpone - Cova(Rotaliana), Maggiolo - Mar-dozi (Canova) e Zenatti – Caz-zanelli (Boccia Viva).In conclusione le premiazio-ni con ringraziamenti al diret-tore di gara Nisticò.

l'Adige 43mercoledì 9 giugno 2010Sport