Rassegna stampa Adama 2016

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RASSEGNA STAMPA 2016

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ADAMA RASSEGNA STAMPA - 2016

sto diretto agli attacchi di peronospora ed escoriosi risulta molto interessante l’effetto di contenimento delle infezioni di botrite e black-rot.

Botrite. Trattamenti in fase di fi oritura riducono la diffusione dell’infezione

I risultati delle prove hanno dimostrato che trattamenti con Folpan 80 WDG a cavallo della fi ori-tura hanno permesso di ridurre effi cacemente gli attacchi di botrite, fattore importante per facilitare l’azione dei prodotti an-tibotritici specifi ci.

Black-rot. Nel 2015 l’attenzione si è spostata su marciume nero della vite (black-rot) e sull’effetto collaterale del Folpet sullo sviluppo di questo tipo di infestazioni già indagato in preceden-za con prove condotte dall’azienda a livello europeo. In Francia, infatti, gli attacchi di black-rot sono molto pre-

senti e Folpet, sperimen-tato con ottimi risultati, sta per essere autorizzato specifi camente per il con-tenimento di questo pato-geno, la cui diffusione sta destando qualche preoc-cupazione in alcuni areali italiani creando, in alcuni casi, gravi danni alla pro-duzione.

La sostanza attiva Folpet si rivela essere un ottima-le partner per prodotti si-stemici ed endoterapici complementari, comple-tandone l’effi cacia e am-

pliandone lo spettro d’azione. •Per ulteriori informazioni:www.adama.com

Folpet Adama, non solo peronospora

F olpet è una molecola principal-mente nota per la sua effi cacia nei confronti degli attacchi di peronospora su grappolo.

Come dimostrato in diversi studi, la protezione garantita dai formulati a base di questa sostanza attiva risulta elevata anche nei casi in cui l’anda-mento climatico piovoso favorisce una maggiore aggressività degli attacchi del patogeno.

Grazie alle caratteristiche chimiche di questa sostanza attiva, i formulati, Folpan® 80 WDG, Quantum® F e Vinca-re® vantano un’elevata resistenza al di-lavamento, normalmente non propria delle sostanze attive di copertura co-me mancozeb e rame. Questa caratte-ristica garantisce un effetto protettivo prolungato.

Oltre ai noti effetti su Plasmopara viti-cola (peronospora), Folpet è in grado di contenere le infezioni di Phomopsis viti-cola (escoriosi), Botrytis cinerea (botrite), Guignardia bidwellii (black-rot), Erysiphe necator (oidio), carie bianca e marciumi secondari (effetti collaterali) presen-tandosi come un fungicida completo per il quale peraltro, in virtù del suo meccanismo d’azione multisito, non sono a oggi note resistenze.

Nel triennio 2013-2015 Adama ha eseguito diverse prove sperimentali con Folpet, utilizzato da solo (Folpan 80 WDG) o in miscela con altre mole-cole fungicide complementari (Quan-tum F e Vincare).

Le prove hanno mostrato che accan-to a un’indiscussa azione di contra-

● EFFICACIA DI FOLPAN 80 WDG

Le prove condotte da Adama evidenziano un’ottimale effi cacia di contenimento nei confronti della peronospora e un’azione collaterale sui botrite e black-rot

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ruote piene o pneumatiche e sono forniti di at-tacchi oscillanti. Precisa è la sovrapposizione dei coltelli. Facile la regolazione dell’altezza di taglio attraverso la regolazione dei distanziali sulla forcella ruota.I moltiplicatori, progettati e costruiti diretta-mente dalla Rotomec, sono elicoidali per ga-rantire una durata maggiore, mantenendo bas-so il livello di rumorosità.Gli alberi portacoltello, in acciaio speciale, so-no forniti di ingrassatori assiali per una facile e perfetta lubrifi cazione.

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AGRO INDUSTRIA

5713/2016 • L’Informatore Agrario

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31 marzo 2016

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La soia risulta una coltura di forte interesse per la provincia di Ferrara, soprattutto in un’ottica di ampliamen-to delle rotazioni colturali.

La linea «classica» del diserbo della soia prevede solitamente come unico intervento il diserbo post-emergenza, ma l’utilizzo ripetuto negli anni delle stesse sostanze attive ha portato alla diffusione di popolazioni di infestanti resistenti maggiormente controllabili in via preventiva, mediante l’uso dei diserbanti di pre-emergenza.

Tali prodotti, applicati subito dopo la semina, hanno il vantaggio di contra-stare le nascite delle infestanti, favo-rendo il controllo di quelle più diffi cili e riducendo così la carica complessiva delle specie.

Il diserbo di pre-emergenza non è sempre suffi ciente, ma rappresenta un aiuto al successivo intervento in post-e-mergenza.

Valutazione dei risultatiDiserbo solo di pre-emergenza. Nelle tesi in cui è stato effettuato solo il di-serbo di pre-emergenza è stato rilevato il minor numero di piante di amaran-to/m2 (grafi co 1, foto 1); nello specifi co, la tesi con clomazone + metribuzin + S-metolaclor e quella con clomazone + metribuzin + petoxamide (nel grafi co risulta maggiore clomazone + pendi-metalin + petoxamide) hanno ottenuto i migliori risultati.

Diserbo di pre e post-emergenza. Nelle tesi diserbate con due interven-ti (pre + post-emergenza) si è riscon-trato un numero di piante di amaran-to simile alle tesi con solo pre-emer-genza ( foto 2). Nello specifi co, le due tesi presentavano lo stesso diserbo di pre-emergenza clomazone + metribu-zin + S-metolaclor, ma differivano nel post-emergenza: una tesi ha impiegato imazamox + tifensulfuron metile, l’al-tra imazamox + tifensulfuron metile + clomazone.

Soia: come controllare l’amarantoper ridurre le resistenze

di Fabio Galli, Alessandro Zago

L a Fondazione per l’agricoltu-ra Fratelli Navarra opera at-tivamente nella sperimenta-zione sulle colture estensive

dal 2010. L’attività sperimentale è de-lineata dal comitato tecnico, che rac-chiude al suo interno molte realtà del mondo agricolo, dagli imprenditori ai tecnici fi no al mondo accademico. Ogni anno vengono discusse le tematiche da approfondire riguardanti le colture maggiormente diffuse e più coltivate in provincia di Ferrara. Nel 2015, tra le diverse sperimentazioni messe in campo, si è deciso di affrontare un te-ma più che mai attuale: il diserbo della soia e l’amaranto resistente.

● PROVE SVOLTE A BERRA (FERRARA) NEL 2015

DALLE PROVE di diserbo contro l’amaranto effet-tuate sulla soia allo scopo di ridurre il problema dell’insorgenza di resistenze da parte di questa infe-stante, è emerso che le miscele impiegate in pre-e-

mergenza hanno determinato un miglior controllo, mentre le tesi in post-emergenza hanno ottenuto risultati insoddisfacenti.

Foto 2 Situazione al momento del rilievo nella tesi con diserbo di pre + post-emergenza

Foto 1 Situazione al momento del rilievo nella tesi con solo diserbo di pre-emergenza

8314/2016 • L’Informatore Agrario

DIFESA DELLE COLTURE

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7 aprile 2016

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La prova è stata condotta in un’azienda che negli ultimi anni ha presentato sui propri terreni problemi di amaran-to resistente e quindi non controllato con le consuete stra-tegie.L’azienda è situata a Berra in provincia di Ferrara, comu-ne in cui il Gire (Gruppo italiano resistenza erbicidi) ha se-gnalato la presenza di amaranti resistenti. Lo scopo della prova era quello di confrontare diverse epo-che d’intervento e allo stesso tempo differenti miscele di sostanze attive.Il terreno – che ospitava soia anche nella coltura preceden-te – è stato lavorato con un’estirpatura e discatura e quindi seminato a soia (varietà Regir) il 7 maggio 2015.

EPOCHE D’INTERVENTO. Le epoche d’intervento provate per il diserbo sono state :● pre-emergenza;● post-emergenza.● pre-emergenza + post-emergenza.Il diserbo di pre-emergenza è stato effettuato il 7 maggio 2015 subito dopo la semina, mentre il diserbo di post-emer-genza è stato eseguito il 4 giugno 2015 allo stadio di terza fo-glia trilobata. Dal punto di vista delle precipitazioni, tra il diserbo di pre-emergenza e la prima pioggia signifi cativa sono pas-sati 9 giorni, mentre ne sono passati 12 dopo il post-emer-genza; questi eventi piovosi hanno permesso l’attivazione

delle diverse molecole, soprattutto per il diserbo effettuato in pre-emergenza (grafi co A).

TESI A CONFRONTO. Le tesi a confronto erano composte da strategie di interventi differenti (tra parentesi il nume-ro di tesi):● diserbo di pre-emergenza + post-emergenza (2);● diserbo di pre-emergenza (5);● diserbo di post-emergenza (3);● testimone non diserbato (1).In tutte le tesi è stato eseguito un diserbo di post-semina a base di glifosate. Tutti i prodotti (tabella A) sono stati utiliz-zati ai dosaggi di etichetta ed è stato impiegato un volume d’acqua per ettaro di 300 L. L’impostazione sperimentale del campo è stata di tipo par-cellare con randomizzazione delle tesi e delle repliche; i trattamenti sono stati eseguiti con polverizzatore parcel-lare.

RILIEVI. Nella prova è stato eseguito il rilievo del numero di piante di amaranto/m2 non colpite dal diserbo.Il rilievo è avvenuto il 12 giugno 2015 ovvero a 8 giorni dal diserbo di post-emergenza.Nelle diverse parcelle le porzioni di terreno interessate dal rilievo sono stati gli spazi interfi lari. Elaborazione statistica con programma Statgraphics XV - method 95,0 percent LSD. •

Come sono state impostate le prove

TABELLA A - Tesi ed epoche di diserbo nelle prove su soia

Diserbo

pre-emergenza (7-5-2015) post-emergenza (4-6-2015)

Clomazone + metribuzin + S-metolaclor

Imazamox + tifensulfuron metile

Clomazone + metribuzin + S-metolaclor –

– Imazamox + tifensulfuron metile

Clomazone + metribuzin + S-metolaclor

Imazamox + tifensulfuron metile + clomazone

– Imazamox + tifensulfuron metile + clomazone

Clomazone + metribuzin + pendimetalin –

Clomazone + pendimetalin + S-metolaclor –

Clomazone + metribuzin + petoxamide –

Clomazone + pendimetalin + petoxamide –

– Imazamox + bifenox + olioTestimone nessun intervento nessun intervento

454035302520151050

mm

1-5

4-5

7-5

10-5

13-5

16-5

19-5

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25-5

28-5

31-5 3-6

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9-6

12-6

15-6

18-6

21-6

24-6

27-6

30-6

Anno 2015

Semina, diserbo post-semina e diserbo

pre-emergenza

+9 giorni +12 giorni

Diserbo post-emergenza

GRAFICO A - Epoche d’interventoe precipitazioni intervenute dopo i trattamenti

La freccia rossa indica la data di semina, diserbo post-semina e pre-emergenza avvenuto in data 7-5-2015; la freccia rossa orizzontale evidenzia il tempo intercorso fi no alla prima pioggia «signifi cativa» (+9 giorni).La freccia verde indica la data in cui è avvenuto il diserbo post-emergenza il 4-6-2015; la freccia verde orizzontale indica il tempo intercorso fi no alla prima pioggia «signifi cativa» (+12 gg).

84 14/2016L’Informatore Agrario •

DIFESA DELLE COLTURE

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7 aprile 2016

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ADAMA RASSEGNA STAMPA - 2016

Diserbo solo di post-emergenza. Nel-le tesi diserbate solo in post-emergen-za con imazamox + tifensulfuron me-tile e imazamox + tifensulfuron metile + clomazone si è riscontrato il mag-gior numero di piante di amaranto/m2

( foto 3).La tesi trattata solo in post-emergen-

za con imazamox + bifenox + olio ha manifestato valori d’infestazione simi-li a quelli rilevati per le tesi di pre-e-mergenza.

evidenziato alcun effetto, bensì pre-sentavano un numero di piante per m2

persino superiore al testimone; in queste tesi le piante di amaranto era-no soprattutto ai primi stadi di svilup-po (rinascite). La maggior presenza di amaranto, rispetto al testimone, è da attribuirsi al fatto che nel non trattato vi erano più specie di infestanti, con conseguente maggiore competizione; invece, nelle tesi di solo post-emergen-za, le sostanze attive sono risultate ef-fi caci su tutte le infestanti, a eccezione dell’amaranto.

L’unica tesi di post-emergenza che ha mostrato un effetto diretto su que-sta infestante è stata quella con ima-zamox + bifenox + olio; si è notata una fi totossicità nella soia soprattutto sulle foglie basali ( foto 4). Nel complesso, dai risultati emersi dalla sperimentazione si è evidenziato come la strategia del diserbo in pre-emergenza possa esse-re un valido aiuto nel controllo dell’a-maranto, pur non risolvendo comple-tamente il problema. Al contrario, il diserbo di post-emergenza effettuato con le sostanze attive più utilizzate ha prodotto risultati insoddisfacenti.

La prova ha portato spunti incorag-gianti che spingono a proseguire in questo fi lone di ricerca.

Fabio Galli, Alessandro ZagoFondazione per l’agricoltura Fratelli Navarra

Malborghetto di Boara (Ferrara)

La Fondazione Navarra ringraziala Commissione tecnica coltivazioni erbacee, la Fondazione Conte Olao Gulinellie l’azienda agricola che ha ospitato la prova.

Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a:[email protected]

Piante di amaranto (n./m2)

0 20 40 60 80 100

120

140

160

180

200

(Clomazone + metribuzin + S-metolaclor)(Imazamox + tifensulfuron metile)

(Clomazone + pendimetalin + S-metolaclor)

(Clomazone + metribuzin + petoxamide)

(Clomazone + pendimetalin + petoxamide)

(Clomazone + metribuzin + pendimetalin)

(Imazamox + bifenox + olio)

Testimone

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(Imazamox + tifensulfuron metile)

(Clomazone + metribuzin + S-metolaclor)

33 a

26,5 a

189,5 d

33 a

133 cd

39,3 ab

50,3 ab

22,3 a

48 ab

30,8 a

108,3 bc

(Clomazone + metribuzin + S-metolaclor)(Imazamox + tifensulfuron metile + clomazone)

(Imazamox + tifensulfuronmetile + clomazone)

GRAFICO 1 - Rilievo delle piante di amaranto effettuato il 12-6-2015

Le tesi che hanno determinato un maggior controllo dell’amaranto sono state in pre-emergenza clomazone + metribuzin + S-metolaclor e clomazone + pendimetalin + petoxamide.

Foto 4 Fitotossicità riscontrata al momento del rilievo sulle foglie basali della soia nella tesi con imazamox + bifenox + olio

Foto 3 Situazione al momento del rilievo nella tesi con solo diserbo di post-emergenza

Pre-emergenza, un aiuto contro

le resistenzeNel complesso, le diverse miscele di

pre-emergenza hanno portato a un mi-glior controllo dell’amaranto resistente; queste tesi, al momento del rilievo, pre-sentavano soprattutto piante allo sta-dio adulto e un controllo delle rinasci-te. Le tesi diserbate in post-emergenza con le miscele «classiche» non hanno

A lettere diverse corrispondono dati statisticamente differenti per p ≤ 0,05.

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7 aprile 2016

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ADAMA RASSEGNA STAMPA - 2016

Adama Italia proprio su questa pro-blematica ha partecipato, in un’ottica di valorizzazione dei prodotti multi-sito a maggiore persistenza, alle Giornate fi to-patologiche 2016 presentando Merpan® 80 WDG. L’impiego di questo prodotto è consigliato nelle strategie di difesa pre-ventiva a partire dallo stadio di orec-chiette di topo in avanti contro le infe-zioni primarie, e nei trattamenti estivi

contro le infezioni se-condarie e le malattie di post-raccolta (Gleo-sporium spp.), fi no a un massimo di 10 tratta-menti all’anno.

Le prove condotte

Adama Italia nel triennio 2013-2015, al fi -ne di valutare l’effi cacia

nei confronti delle infezioni primarie e la persistenza d’azione di captano, ha con-dotto diverse prove sperimentali su Aba-te Fétel, confrontando Merpan 80 WDG

con i principali standard di mercato.Le prove sono state eseguite in pieno campo, in siti caratterizzati da una pres-sione di attacco sui frutti prossima al 100%, e in ambiente protetto, trattando preventivamente all’inoculo con spore di Stemphylium vesicarium, avvenuto do-po 5, 7 e 10 giorni.

Tutti i risultati hanno confermato ca-pacità di controllo dell’infezione e una persistenza d’azione ottimale di Mer-pan 80 WDG, validando l’importanza di captano come strumento di difesa del pero e delle pomacee in genere.

Infi ne, oltre a queste ottime perfor-mance, va ricordato che Merpan 80 WDG consente il contenimento su pero di entrambe le principali patologie: tic-chiolatura e maculatura bruna e che, tra i prodotti disponibili sul mercato, presenta un coeffi ciente di ripartizione ottanolo-acqua tale da renderlo mag-giormente adeso alle cere e quindi tra i meno suscettibili al dilavamento. •

Per ulteriori informazioni:www.adama.com

Merpan 80 WDGper la difesa del pero

A più di sessant’anni dalla sua scoperta, nonché dal deposito del brevetto, cap-tano rimane tra le sostan-

ze attive che la fanno da padrone nel-la difesa delle pomacee. Diverse sono le ragioni di questa sua longevità nei piani di difesa fi toiatrica: sicuramen-te il meccanismo d’azione multi-si-to (FRAC M4) risulta essere una delle carte vincenti. Molto spes-so, soprattutto nei confron-ti di ticchiolatura (Venturia pyrina) e maculatura bruna del pero (Stemphylium vesica-rium), patologie che richie-dono grande impegno nella difesa, si parla di resistenze e cali di effi cacia, special-mente retroattiva, di diversi gruppi di fungicidi. Capta-no, a differenza di moleco-le ad azione mono-sito, pre-senta il vantaggio di agire sul micelio compromettendo una o più funzioni cellulari limitando al minimo l’insor-genza di possibili resistenze.

● PRODOTTO MULTISITO

L’agrofarmaco proposto da Adama a base di captano è indicato per la difesa da ticchiolaturae maculatura bruna del pero

La consegna del 100.000° Lely Lotus

TRAGUARDO IMPORTANTE

Venduto il Lely Lotus n. 100.000

Lely ha raggiunto quota 100.000 mezzi venduti con gli spandivoltafi eno LotusQuando Frank van der Schriek, un allevatore di Den Hout, ha acquistato uno spandivolta-fi eno per l’imminente stagione del raccolto non sapeva che il suo sarebbe stato il nu-mero 100.000 di Lely Lotus. Per l’occasione, la consegna è stata fatta da Alexander van der Lely in persona, venerdì 1 aprile 2016. Si è trattato di un traguardo importante sia per il produttore sia per l’allevatore. Sono ormai diversi anni che lo spandivoltafi eno Lely Lotus, con i suoi speciali denti a uncino, assicura risultati ottimali. Nel suo discorso, Alexander van der Lely ha sottolineato l’im-portanza di fornire: «ai nostri clienti mac-

MANIFESTAZIONI

Bkt protagonista delle Monster Jam

Equipaggiati con gli pneumatici speciali Bkt i giganti Monster Truck si sono dati battaglia nell’affollatissima arena del Sam Boyd Sta-dium di Las Vegas, Nevada (Usa) sfi dandosi a colpi di freestyle, acrobazie e mirabolanti evoluzioni. Premi, gadget e intrattenimento per tutti gli appassionati dello show anche nell’area Pit Party che si trova all’esterno del-lo stadio. Tre giornate estreme ad alto tas-so di adrenalina durante le quali sono stati assegnati ai team in gara i titoli più presti-giosi della stagione. Tra questi l’importante qualifi ca di Racing Champion, guadagnata in questa 17ª edizione delle Monster Jam World Finals® dal pilota Morgan Kane alla guida di Grave Digger®. I Monster Truck pro-tagonisti della competizione hanno affron-tato l’arena delle fi nali su BKT Monster Jam Tire, un prodotto speciale realizzato apposi-tamente per Monster Jam da BKT, sponsor tecnico uffi ciale ed esclusivo di pneumatici della manifestazione. •••

chine robuste, di grande capacità e in grado di assicurare risultati ottimali, perché lavora-no sempre sotto la pressione delle condizioni atmosferiche. Riuscire a raccogliere foraggio della migliore qualità e in poco tempo per as-sicurare una buona effi cienza alimentare è il segreto per un ottimo risultato fi nale».

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72 15/2016L’Informatore Agrario •

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14 aprile 2016

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FOLPAN® 80 WDG CONTRO PERONOSPORA… E NON SOLO La linea di difesa dalla Peronospora proposta da Adama permette di contrastare ogni tipologia

di attacco da parte della malattia del vigneto più dannosa e diffusa sul territorio italiano. In virtù del meccanismo d’azione multi-sito della s.a., che permette di evitare l’insorgenza di

ceppi fungini resistenti, e dell’elevata capacità di adesione alle cere con la conseguente resistenza al dilavamento, Adama propone una linea di difesa dalla Peronospora che comprende l’impiego della sostanza attiva Folpet, da sola (FOLPAN® 80 WDG) o in miscela con ss.aa. complementari che ne esaltano l’attività (VINCARE® e QUANTUM® F).

Perché FOLPAN® 80 WDG?Oltre alla nota efficacia su Plasmopara viticola (Peronospo-

ra), Folpet è in grado di contenere le infezioni di Phomopsis viticola (Escoriosi), Botrytis cinerea (Botrite), Guignardia bidwellii (Black-rot), Erysiphe necator (Oidio), Carie bianca e marciumi secondari (ef-fetti collaterali) presentandosi come un fungicida completo per il quale peraltro, in virtù del suo meccanismo d’azione multi-sito, non sono a oggi note resistenze.

Nel triennio 2013-15 ADAMA ha eseguito diverse prove sperimen-tali con Folpet, utilizzato da solo (FOLPAN® 80 WDG) o in miscela con altre molecole fungicide complementari (QUANTUM® F e VINCARE®).

Le prove hanno mostrato, ancora una volta, che accanto a un’indi-scussa azione di contrasto diretto agli attacchi di Peronospora (Figura 1) ed Escoriosi risulta molto interessante l’effetto di contenimento delle infezioni di Botrite e Black-rot.

Contro Botrite trattamenti in fase di fioritura con FOLPAN® 80 WDG hanno avuto effetto di riduzione della diffusione dell’infezione. Questo fattore è certamente rilevante per facilitare l’azione dei prodotti antibotritici specifici eventualmente applicati in fase successiva e per prevenire l’insorgere di resistenze.

Nel 2015 l’attenzione si è spostata su marciume nero della vite (Black-rot) e sull’effetto col-laterale di FOLPAN® 80 WDG nel controllo di questa avversità già indagato in precedenza con prove condotte dall’azienda a livello europeo. In Francia, infatti, gli attacchi di Black-rot sono molto impor-tanti e FOLPAN® 80 WDG, sperimentato con ottimi risultati, sta per essere autorizzato specificamen-te per il contenimento di questo patogeno, la cui diffusione sta destando preoccupazione in alcuni

areali italiani creando, in alcuni casi, gravi danni alla produzione (Rinaldi e Mugnai, 2012).

I risultati delle prove, unitamente alle caratteristiche favorevoli della molecola (meccanismo d’azione multi-sito e notevole resistenza al dilavamento) confermano come FOLPAN® 80 WDG rivesta un ruolo

essenziale nelle strategie di difesa della vite dalle principali malattie fungine.

Figura 1. Peronospora Altedo (BO)

Non trattato FOLPAN® 80 WDG

C O R R I E R E V I N I C O L Oaprile 2016

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MARCO ALIQUÒn Portfolio Manager

Al fi ne di ottenere i migliori risultati si consiglia di impiegare MAVRIK® 20 EW in pre-fi oritura, alla comparsa dei primi insetti su pomacee, drupacee e agrumi e, dalla levata fi no alla fi oritura contro cimici e afi di, su cereali.Su orticole il prodotto è autorizzato contro afi di, tripidi, tortricidi, cavolaie, aleurodidi eragnetti con un massimo di due trattamenti l’anno e tempi di carenza brevi.La formulazione in emulsione acquosa permette un’ottima miscibilità anche con oli e poltiglie. Inoltre, aspetti da non sottovalutare dal punto di vista ambientale, sono la rapidità d’azione e l’elevato potere abbattente con bassi dosaggi a ettaro e come già descritto, l’inibizione verso fenomeni di trofobiosi, problematica che spesso disincentiva l’impiego di piretroidi.

Prodotti sempre più effi caci e sostenibili a garanzia di rese elevatee qualità delle colture

È grazie agli insetticidi che in questo secolo l’agricoltura ha potuto aumentare la sua produttività. Dovunque ci sia un campo coltivato, una miriade di insetti tende ad attacca-re le coltivazioni e può danneggiarle gravemente, fino ad

annullarne la produzione. Gli insetticidi sono composti chimici tossici per gli insetti e hanno la funzione di contenere il loro assalto, evitando che il lavoro dell’a-gricoltore vada vanificato. La composizione chimica degli insetticidi è molto varia ma in ogni caso la loro formulazione dei prodotti più recenti, in funzione di una normativa sempre più restrittiva, è stata realizzata in modo tale da non arrecare danni all’uomo e agli animali, nonché a microrgani-smi e insetti utili. Naturalmente affinché la loro efficacia e sicurezza risulti massima devono essere utilizzati da operatori professionali. Sono sempre più diffuse anche le proposte di sostanze utilizzabi-li nel biologico. In questo articolo riportiamo alcuni dei più recenti prodotti lanciati sul mercato, strumenti essenziali per un’agricoltu-ra sempre più sostenibile e remunerativa.

PARLA IL TECNICO

| PRODOTTI A G R O FA R M A C I |d i A l e s s a n d r o M a r e s c a

InsetticidiInsetticidiInsetticidi

aprile 2016

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SILVIA CASALINIn Crop Manager Fruits

Movento 48 SC deve essere applicato uniformemente su tutta la vegetazione per cui si consiglia di non utilizzare irroratrici ad ultrabasso volume. Per garantire un’ottimale assorbimento, la superficie fogliare deve essere sufficientemente sviluppata e la pianta deve essere in piena attività, evitando le applicazioni nei periodi di stress vegetativo (es: stagioni calde e siccitose). Dal punto di vista della miscibilità, poi, è possibile l’aggiunta di Oliocin nei seguenti casi: melo (contro cocciniglie ed eriosoma, alla concentrazione massima dello 0,4%); pero (contro psilla e cocciniglie, alla concentrazione massima dello 0,25%); vite, uva da tavola ed agrumi (contro cocciniglie, alla concentrazione massima dello 0,25%).

FABIO BERTAn Technical Manager di Certis Europe

Certis Italia, con Costar Wg e Agree WG offre una gamma specifica e innovativa di formulati a base di BT ad elevata potenza insetticida prodotti da Certis USA, leader mondiale nella ricerca e produzione di prodotti a base di BT. Questi due formulati si inseriscono perfettamente nel portafoglio prodotti per la difesa integrata di Certis, grazie alle strategia possibili con: Cyd-X, insetticida a base di virus della granulosi per il controllo della carpocapsa; Indipendent 25PB, insetticida chitino-inibitore a base di diflubenzuron e Mimic, insetticida larvicida selettivo a base di tebufenozide.

STEFANO ALESSANDRI n Development specialist Gowan Italia

SPADA viene assorbito dalle foglie e dalle altre parti verdi della pianta, diffondendosi negli strati più superficiali dell’epidermide con mobilità citotropica. Agisce prevalentemente per contatto, ma anche per ingestione, penetrando rapidamente attraverso la cuticola dell’insetto e garantendo un efficace effetto abbattente. Ad esempio, contro la Carpocapsa delle Pomacee l’epoca ottimale d’intervento (in prima/seconda generazione) va dall’inizio al picco della nascita larvale.In tutti i casi, Spada assicura le migliori performance di efficacia e persistenza quando viene associato a NEUTRAL, il concime acidificante della linea Sariaf® che garantisce un pH ottimale.

protezione per le colture

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n ADAMAMAVRIK®20 EW E TROFOBIOSITra i prodotti attualmente presenti sul mercato dei fitofarmaci, Mavrik® 20 EW a base del p.a. tau-fluvalinate della società Adama Italia è un’insetticida storicamente noto nel comparto agricolo per la sua efficacia nei confronti di diversi patogeni quali afidi, tripidi, cicaline,

aleurodidi, lepidotteri e coleotteri in genere ed è riconosciuto per la sua ampia etichetta. Peculiarità che però pochi conoscono, ma che lo rende unico tra i piretroidi, è la sua azione acaro-

inibente. Spesso ai piretroidi sono imputati fenomeni di trofobiosi, ossia di stimolazione dello sviluppo di acari dannosi per le colture attraverso un incremento di sostanze nutritive all’interno delle piante trattate (amminoacidi e carboidrati), con il conseguente aumento di longevità e fertilità degli stessi.Nel caso specifico di Mavrik®20 EW, diverse sperimentazioni condotte in semi-campo su T. urticae (meglio noto come ragnetto rosso) hanno evidenziato un effetto contrario, ovvero di contenimento della popolazione di questo patogeno.

www.adama.com

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| PRODOTTI A G R O FA R M A C I |

SABINO LORUSSOn responsabile tecnico

Il Prev-Am Plus si applica tutta la stagione all’inizio delle infezioni di malattie fungine o alla prima comparsa dei fi¬tofagi. E’ importante applicare su vegetazione asciutta al ¬fine di evitare la diluizione del prodotto, che potrebbe diminuire l’ef¬ficacia del trattamento. Per ottimizzare l’azione di contatto è necessaria una buona qualità di nebulizzazione. Il modo di azione fisico garantisce l’assenza di comparsa di fenomeni di resistenza e fa del Prev-Am Plus una valida soluzione per strategie di lotta atte a ridurre i fenomeni di resistenza nei confronti delle molecole di sintesi. E’ sconsigliata l’aggiunta di bagnanti/adiuvanti al Prev-Am Plus e in caso di miscele estemporanee di Prev-Am Plus con altri agrofarmaci aventi lo stesso target, si consiglia di utilizzare le dosi inferiori riportate in etichetta.

MATTEO AMADEIn responsabile agrofarmaci Scam

La formulazione di Carpovirusine Evo 2, altamente tecnologica, comprende quattro agenti protettori del virus: tampone pH, anti Uv appetente e adesivante. Questo garantisce un’ottima resistenza al dilavamento ed ai raggi UV. È preferibile applicare il prodotto nelle ore più fresche della giornata con un volume d’acqua suffi ciente a garantire la completa copertura della vegetazione. Il prodotto deve essere conservato a temperatura ambiente non superiore a 25°C, e può essere conservato fi no a due anni ad una temperatura di -4°C.

PARLA IL TECNICO

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n BAYERMOVENTO: GLI INSETTI NON POSSONO PIÙ NASCONDERSIMovento è il primo insetticida dotato di doppia sistemia e questo rappresenta un progresso sostanziale nella lotta a molti insetti dannosi per le colture, tra i quali: psilla del pero, afidi e cocciniglie dei fruttiferi, cocciniglie della vite, afidi ed aleurodidi delle colture orticole.Gli insetticidi sistemici finora disponibili si diffondono all’interno della pianta in senso acropeto – ossia dal basso verso l’alto – attraverso lo xilema; Movento, invece, si diffonde oltre che in senso ascendente anche in senso basibeto – cioè dall’alto verso il basso - attraverso il floema, assicurando una più efficace e prolungata protezione di tutti gli organi della pianta: per un controllo ottimale sia degli insetti più nascosti all’interno della vegetazione o sotto la corteccia che degli afidi radicicoli. A queste caratteristiche si uniscono poi l’originale meccanismo d’azione (che assicura un’ elevata efficacia anche sugli insetti scarsamente sensibili agli attuali insetticidi), la selettività per gli artropodi utili e il

favorevole profilo eco-tossicologico e residuale.

www.cropscience.bayer.it

n GOWANRI-REGISTRAZIONEED STENSIONE D’IMPIEGO PER SPADA WDG E SPADA 200 ECSpada WDG e Spada 200 EC sono insetticidi a base di Fosmet, sostanza attiva di proprietà Gowan, rispettivamente formulati in granuli idrodispersibili (23,5%) e in emulsione concentrata (200 g/l).La recente ri-registrazione conclusa con esito positivo, un traguardo importante che conferma le caratteristiche di sicurezza ed efficacia di questi prodotti, ha definito per entrambi i formulati l’estensione d’impiego su noce e nocciolo e ha confermato le possibilità di utilizzo su numerose colture come melo, pero, pesco, ciliegio, susino, olivo, agrumi e patata, alcune anche con tempi di carenza ridotti (noce e nocciolo 7 gg., drupacee, agrumi e patata 14 gg., olivo 21 gg.).Grazie al suo ampio spettro d’azione, Spada evidenzia un’eccellente efficacia nei confronti di vari Lepidotteri, Mosche e Cocciniglie, e anche altri fitofagi più specifici come Psille, alcuni Coleotteri, Nottue, ecc. Inoltre è attesa l’autorizzazione d’impiego eccezionale contro la Cimice asiatica, ormai un’emergenza in molti areali.

www.gowanitalia.it

n CERTISCOSTAR WG E AGREE WG, A BASE DI B.T.Nell’offerta del catalogo Certis è possibile trovare strumenti per il monitoraggio dei lepidotteri fitofagi, come le trappole a feromoni Pherocon, ma anche gli erogatori per la confusione sessuale della linea Cidetrak. Ove però si debba intervenire con insetticidi, le soluzioni portano il nome di Costar WG e Agree WG, formulati granulari di eccellente qualità contenenti Bacillus thuringiensis. Il primo è basato sulla subsp. kurstaki, presente come ceppo esclusivo SA12 alla concentrazione di 90 mila UI/mg, misura immediata della sua potenza insetticida. Costar WG contiene infatti una concentrazione pressoché tripla di criotossina Cry1Ac rispetto ai più comuni formulati sul mercato. Agree WG contiene invece Bt della varietà aizawai, nel suo ceppo GC 91 e offre anch’esso elevati livelli di protezione su tutte le colture della sua ricca etichetta. Ciò consente ai due prodotti di mostrare livelli di efficacia paragonabili ai migliori insetticidi di sintesi, offrendo al contempo soli tre giorni di intervallo di sicurezza.

www.certiseurope.it

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| PRODOTTI A G R O FA R M A C I |

LE LEVE DI MARKETING DEI PRODUTTORI

MASSIMILIANO ZILIANI Marketing Manager

Mavrik®20 EW appartiene alla linea prodotti Adama, prodotti innovativi e specifi ci, in grado di rispondere alle esigenze degli agricoltori. L’estesa registrazione su cereali, frutticole, orticole e altre specie, permette infatti di coprire uno spettro d’azione estremamente completo. A diffe-renza di altri prodotti, naturali e di sintesi, Mavrik® 20 EW ha dimostrato in diverse prove sperimentali un’otti-ma stabilità e una spiccata effi cacia anche in condizioni di temperatura e di luminosità elevata che, unite ad un profi lo eco-tossicologico favorevole nei confronti degli organismi utili (fi toseidi) e degli insetti impollinatori, ne consente l’applicazione in pros-simità della fi oritura su pomacee, drupacee e agrumi e nei trattamenti estivi.

PAOLO BACCHIOCCHI Marketing Specialist Fruits.

Movento 48 SC, a base della sostanza attiva Spirotetramat, è lo strumento ideale per l’attuazione di strategie anti-resistenza e per i programmi di lotta integrata che rispondano alle esigenze della fi liera agro-alimentare in termini di sicurezza alimentare, produzione sostenibile ed alta qualità. Tutto questo grazie alle sue molteplici caratteristiche: elevata selettività nei confronti degli artro-podi utili, eccellente qualità e sanità delle produzioni, favorevole profi lo tossicologico e residuale.

MAURIZIO AIROLDIMarketing Manager di Certis Europe.

Nella mission di Certis Europe spicca il crescente impegno per un’agricoltura sempre più integrata e sostenibile. Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi servono però strategie integrate e sostenibili nell’uso degli agrofarmaci, operando anche attraverso collaborazioni con il mondo tecnico in modo da recepire tempestivamente i bisogni e trovare nuove soluzioni. Fra le aziende del settore Certis Europe appare una fra le più impegnate in tal senso, carat-terizzandosi per il continuo lavoro di stewardship sul proprio catalogo e su una serie di raccomandazioni tecniche atte a garantire il miglior utilizzo dei prodotti.

STEFANO ALEGI Marketing Manager Gowan Italia

Gowan Italia è costantemente impegnata nel supporto e sviluppo dei formulati SPADA. Fosmet rappresenta una sostanza attiva fondamentale perché dotata di un meccanismo d’azione ormai raro ad ampio spettro, al quale asso-cia comunque un profi lo ambientale e tossicologico tra i più sostenibili di questo gruppo. SPADA è quindi una componente ideale delle moderne strategie di difesa sostenibile, anche per gestire eventuali fenomeni di resistenza, e consente di proteggere le produzioni frutticole nei confronti di diversi insetti dannosi, come dimostrato dalle numerose prove sperimentali svolte in questi anni.

n NUFARMPREVAM PLUS, A BASE DI ARANCIO DOLCEPrev-am Plus è un innovativo insetticida e fungicida a base di olio essenziale di arancio dolce, ottenuto con un originale processo industriale di spremitura a freddo. La sostanza attiva, appartenente al gruppo chimico dei terpeni, per via della sua volatilità ha una ridotta durata d’azione, garantendo un intervallo di sicurezza tra l’applicazione e la raccolta delle derrate di soli tre giorni. L’olio essenziale di arancio dolce agisce indipendentemente dalla stato fisiologico delle piante, in quanto non possiede, a differenza di molti altri agrofarmaci, proprietà sistemiche. L’attività fisica del Prev am plus provoca il disseccamento della cuticola degli insetti con esoscheletro molle quali mosche bianche, tripidi e cicaline durante le fasi sia giovanili che adulte ed inoltre delle pareti cellulari degli organi esterni (micelio, conidi, cleistoteci, sporangi,ecc.) delle malattie fungine (oidio e peronospora).Il modo e il sito d’azione unici del Prev-Am Plus permettono a fitofagi e funghi patogeni come oidio e peronospora di non sviluppare resistenze. Quindi, Prev-Am Plus rappresenta una validissima opportunità per il contenimento o l’eradicazione dei fenomeni di assuefazione che interessano già numerose molecole oggi disponibili.Prev-Am Plus è indicato per le aziende ad indirizzo di difesa convenzionale, integrata e biologica delle colture.

www.nufarm.com

A G R I C O M M E R C I O E G A R D E N C E N T E R

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n SCAMCARPOVIRUSINE EVO 2, CONTRO LA CARPOCAPSACarpovirusine Evo 2 è un insetticida biologico in sospensione concentrata per la lotta alla carpocapsa di pomacee e noce a base di CpGV R5, ceppo differente rispetto al “classico” CpGV-M (isolato messicano), Carpovirusine Evo 2 pertanto è una soluzione ideale in strategie antiresistenza, da utilizzare in modo alternato con altri isolati a base CpGV-M.In agricoltura biologica si consiglia di utilizzare questo prodotto in prima generazione e di utilizzare il ceppo CpGV-M in secondo generazione. Il prodotto è attivo per ingestione e i granuli virali vengono ingeriti dalle larve sin dalle prime fasi. Una volta raggiunto l’apparto digestivo i granuli virali sono idrolizzati e cominciano a svilupparsi da una cellula all’altra; questo determina l’interruzione dell’alimentazione con la conseguente rapida morte per setticemia della larva. L’azione svolta dal prodotto è diretta con la distruzione delle larve fina dalla loro schiusa.

www.scam.it

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ONORIO GAMBERINIResponsabile marketing e sviluppo

Candidato agli Agrow Awards 2014 come “best new biopesticide”, Prev-am Plus è un innovativo insetticida e fungicida a base di olio essenziale di arancio dolce recentemente regi-strato presso il Ministero della Salute ed autorizzato anche in agricoltura biologica.La velocità d’azione è notevole ed indipendente se l’obiettivo è un inset-to oppure una malattia. Brevissimo l’intervallo di sicurezza che è di soli 3 giorni sulle diverse colture presenti in etichetta (vite, agrumi, actinidia, varie orticole, piccoli frutti, ecc.). Inoltre, il modo e sito d’azione innova-tivi rendono il prev-am plus il partner ideale in strategie antiresistenza, con un impatto minimo sugli insetti utili.

STEFANO TAGLIAVINIResponsabile marketing Scam

Carpovirusine Evo 2 è la soluzione ottimale per controllare le popo-lazioni di carpocapsa resistenti al CpGV-M; garantisce la più alta dose per ettaro del mercato. Si tratta di un alleato naturale della confusione sessuale e può essere utilizzato sia nella Produzione integrata (Ipm) sia in agricoltura biologica. Trova una perfetta collocazione nelle fi liere di produzione sostenibili e di qualità grazie ad un’ottimale profi lo tossi-cologico, all’assenza di residui ed al massimo rispetto per gli organismi utili e l’ambiente.

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preliminare si è guardato anche alle esperienze Oltreoceano, consapevoli che il nostro contesto è comunque di-verso rispetto a quello statunitense, in cui la cimice è presente dal 1996. Dalle prime indagini emerge come la gestio-ne della problematica non sia affatto semplice. Nei confronti degli adulti di H. halys molti prodotti hanno una at-tività insuffi ciente e, all’interno degli stessi gruppi chimici, le risposte diffe-riscono. Più in generale, la sola difesa chimica non può essere considerata risolutiva, mentre si rende necessa-rio integrare tra loro interventi di na-tura diversa.

Impostazione delle proveLe indagini relative alla difesa contro

H. halys sono iniziate nel 2014 e prose-guite nel 2015. Sono state valutate alcu-ne strategie su pero e pesco, ricorrendo a molecole già impiegate nei normali calendari di difesa. A ciò si sono sovrap-poste prove di effi cacia anche su vite, eseguite sia in ambiente confi nato sia in pieno campo (parcelloni di 1.000 m2). Le caratteristiche dei formulati impie-gati sono riportate in tabella 1.

Nella sperimentazione di campo i frutteti scelti (pero e pesco) sono al-levati a palmetta irregolare. La prova di effi cacia eseguita su vite è relativa invece a un impianto GDC coltivato a Lambrusco Grasparossa.

Nelle prove di strategia si è utilizzato l’atomizzatore aziendale, mentre nelle verifi che di effi cacia è stata impiegata una motocarriola con lancia a mano. In tutti i contesti si è ricorso a volumi di irrorazione di 10 q/ha.

Attività di diversi insetticidicontro la cimice asiatica

di R. Nannini, P.P. Bortolotti, L. Casoli, M. Boselli

È crescente la preoccupazione legata alla diffusione della «cimice asiatica» (Halyomor-pha halys: Hemiptera, Penta-

tomide), rilevata per la prima volta sul territorio italiano nel 2012 in provin-cia di Modena.

Dopo la pesante situazione registra-ta nel 2015 nella parte centrale dell’E-milia-Romagna, con gravi ripercussio-ni soprattutto sul raccolto delle pere, si è generata un’aspettativa fi brillan-te sulle misure di difesa. I due Con-sorzi fi tosanitari provinciali di Modena e di Reggio Emilia, as-sieme al Servizio fi tosanitario della Regione Emilia-Romagna, hanno concertato una serie di prove sperimentali, legate alle prospettive di contenimento. Le verifi che si sono innestate su un progetto più ampio, avviato nel 2013, di monitoraggio e ricerca scientifi ca, coordinato dal Dipar-timento della scienza della vita (Università di Modena e Reggio).

La sperimentazione ha previ-sto prove in ambiente control-lato e in pieno campo. Si è ve-rifi cata l’effi cacia di numerosi insetticidi oltre a valutare alcu-ne strategie di intervento. In via

● SPERIMENTAZIONE IN AMBIENTE CONTROLLATO E IN PIENO CAMPO

NEL BIENNIO 2014-2015 sono state impostate diverse sperimentazioni fi nalizzate a valutare l’effi -cacia di insetticidi appartenenti a differenti famiglie chimiche (piretroidi, neonicotinoidi, fosforganici)

contro la cimice asiatica (Halyomorpha halys) su pero, pesco e vite. Le prove sia di strategia sia di effi cacia hanno evidenziato come i trattamenti insetticidi mantengano, nel breve periodo, un interesse centrale nella lotta alla cimice asiatica, che però dovrà prevedere anche metodi in grado di condizionare le popolazioni dell’insetto.

Gli adulti di Halyomorpha halys manifestano una particolare mobilità e una notevole capacità di reinfestare i frutteti sottoposti a trattamenti insetticidi

Le forme giovanili sono risultate più sensibilialle molecole insetticide saggiate

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DIFESA DELLE COLTURE

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Prove di strategia 2014

Nel primo anno di attività sono state scelte tre pereti (tabella 2) in cui, attraverso monitoraggi settimanali, si sono valutati la presenza e l’andamento delle infesta-zioni del fi tofago.

Per ogni rilievo sono state esaminate visivamente 20 pian-te scelte a caso, avendo cura di eseguire il controllo sulla chioma fi no all’altezza di 2 m. I rilievi si sono articolati da marzo a settembre. Quando sono stati ritrovati in campo i primi adulti della cimice è stato eseguito un singolo inter-vento con clorpirifos metile su tutta la superfi cie del frut-teto. Per ogni azienda è stato valutato il danno alla raccolta su un campione di 400 frutti. A tale scopo sono state prese a random 40 piante, campionando 10 frutti su ciascuna, scelti in tutta la chioma.

Prove di strategia 2015

Nel 2015 le prove, oltre al pero, hanno interessato anche il pesco, con programmi di trattamenti più articolati rispet-to al 2014 (tabella 3), complice la maggiore pressione dell’in-setto. Nella sperimentazione si è previsto il confronto con testimoni assoluti (non trattati con insetticidi) o relativi (in cui i trattamenti specifi ci verso H. halys sono iniziati dopo il ritrovamento delle forme giovanili). Anche nel 2015 si è proceduto con i monitoraggi e i campionamenti in modo analogo all’anno precedente. I rilievi relativi alla presenza di H. halys si sono protratti per l’intera stagione e sono sta-ti eseguiti su 20 piante scelte a random nell’appezzamen-to, avendo cura di controllare tutta la chioma, sempre fi -no all’altezza di 2 m. Il campionamento è stato eseguito in prossimità della raccolta, valutando i danni su 400 frutti per ogni singola tesi

Prove di effi cacia di insetticidi 2015

Oltre alle prove di strategia aziendale, nel 2015 sono sta-te eseguite verifi che di effi cacia di diverse sostanze attive. Una parte della sperimentazione è stata eseguita in am-biente confi nato, mentre un’ulteriore verifi ca è stata rea-lizzata in pieno campo.

Prove di effi cacia in ambiente confi nato. Gli esemplari di H. halys, impiegati nella prova, sono stati prelevati in am-biente non trattato con insetticidi mediante la cattura con

TABELLA 1 - Formulati utilizzati nelle proveFormulato

commercialeSostanza attiva

(g/L o %)Dose

(mL o g/hL)

Actara 240 SC Tiametoxam (240) 40 mLAsset Piretro (35,6) 100 mL

Bayteroyd 25 EC Beta-cifl utrin (25) 70 mL

Calypso Tiacloprid (480) 25 mL

Devox Clorpirifos metile (223) 250 mL

Dursban 75 WG Clorpirifos etile (750) 70 g

Epik SL Acetamiprid (50)150 mL (AC e PC pero)

200 mL (PC vite)

Laser Spinosad (480)20 mL (AC)30 mL (PC)

Mavrik 20 EW Fluvalinate (240) 75 mL

MCW 2222 (1) Acetamiprid (200) 50 mL

Poleci Deltametrina (25) 60 mL

Prev-Am Plus Olio essenz. arancio dolce (60) 500 mL

Reldan 22 Clorpirifos metile (223) 250 mL

Reldan Delta (1) Clorpirifos metile (200) 275 mL

Spada 25 WDG Fosmet (235) 300 g

Spada WDG Fosmet (235) 300 g

Steward Indoxacarb (30) 16,5 g

Trebon Up Etofenprox (280) 50 mL

(1) Reldan Delta: prodotto in corso di registrazione. La sigla PC indica le prove di pieno campo; la sigla AC indica le prove in ambiente confi nato.

Epik SL e Laser sono stati impiegati in due differenti dosi.

TABELLA 2 - Caratteristiche aziendali ed epoca d’intervento nelle prove di campo 2014

Azienda (comune)

Coltura(pero)

Sostanza attiva (g/L o %)

Data intervento

1 - (Castelfranco - MO) William Clorpirifos

metile (223) (1) 18-6

2 - (San Cesario - MO) Conference Clorpirifos

metile (223) (2) 18-6

3 - (Modena) Abate Fétel Clorpirifos metile (223) (2) 31-7

(1) Reldan 22. (2) Devox.

TABELLA 3 - Caratteristiche aziendali ed epoca d’intervento nelle prove di campo 2015

Coltura Tesi Sostanza attiva (g/L o %)

Data trat-tamento

Castelfranco (Modena)

Pero William

1

Acetamiprid (50) 20-4Clorpirifos metile (223) (1) 18-6

Fosmet (235) (3) 4-7Clorpirifos metile (223) (1) 11-7

2

Acetamiprid (50) 20-4Clorpirifos metile (223) (1) 25-5Clorpirifos metile (223) (1) 11-6Clorpirifos metile (223) (1) 18-6

Fosmet (235) (3) 4-7Clorpirifos metile (223) (1) 11-7

San Cesario (Modena)

Pero Conference

1 –

2

Acetamiprid (50) 26-4Clorpirifos metile (223) (2) 4-5Clorpirifos metile (223) (2) 8-6Clorpirifos metile (223) (2) 16-6Clorpirifos metile (223) (2) 22-6Clorpirifos metile (223) (2) 11-7Clorpirifos metile (223) (2) 24-7

Castelfranco (Modena)

Pesco Big Top (sotto rete antigrandine) – Etofenprox (280) 25-5

(1) Reldan 22. (2) Devox. (3) Spada WDG.

54 17/2016L’Informatore Agrario •

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ADAMA RASSEGNA STAMPA - 2016

trappole Rescue. Dopo la cattura e la se-parazione degli adulti dalle forme gio-vanili, gli individui sono stati mantenuti per almeno 7 giorni in gabbie di alleva-mento. Per ogni verifi ca si è ricorso a un campione di 50 adulti (non distinti tra maschi e femmine) e di 20 forme giova-nili (ninfe e neanidi a partire dalle terza età), andando a saggiare sia l’applicazio-ne diretta della soluzione insetticida sia l’attività derivante dall’introduzione di individui su piante trattate. Tutti gli in-dividui sono stati suddivisi in 5 gruppi per procedere con l’indagine su 5 repli-che. Per ogni formulato è stata preparato 1 L di soluzione immediatamente appli-cata mediante pompetta spray. ● Verifi ca attività diretta: gli individui

sono stati posti in uno specifi co conteni-tore aerato del volume di circa 2.000 cm3 e trattati direttamente con una sola ir-rorazione di miscela (circa 2 mL). Dopo

l’applicazione è stata introdotta acqua imbevendo del cotone idrofi lo e vege-tazione fresca non contaminata. ● Verifi ca con introduzione su vegeta-

zione trattata: la miscela relativa a cia-scun formulato è stata applicata con 3 irrorazioni (circa 6 mL) su plantule di cavolo allo stadio di 5-6 foglie, lasciate

asciugare, per poi essere inserite in uno specifi co contenitore aerato del volu-me di circa 2.000 cm3. Dopo 24 ore sono stati inseriti separatamente individui giovani e adulti ai quali è stata forni-ta unicamente acqua non contaminata. Dopo 24 ore dall’applicazione è stato ef-fettuato per 7 giorni il rilievo quotidiano dello stato degli individui distinguendo tre differenti situazioni: individui vita-li (esemplari caratterizzati da normali mobilità e comportamento); individui moribondi/storditi (esemplari immobi-li o scarsamente mobili anche minima-mente reattivi a sollecitazioni imparti-te mediante contatto); individui morti (esemplari senza alcuna apparente re-azione). Il rilievo quotidiano ha consen-tito di osservare alcuni casi di ripresa di vitalità di individui, classifi cati co-me moribondi/storditi al primo rilievo dall’applicazione. Per una migliore com-

TABELLA 4 - Impostazione delle prove di effi cacia in pieno campo (parcelloni) nel 2015

Col

tura

Dat

a tr

at-

tata

men

ti

Tesi 1 Tesi 2 Tesi 3 Tesi 4

Pero 4-7 Clorpirifos metile (200)

Clorpirifos metile (223) (1)

Clorpirifos etile (750)

Fosmet (235) (2)

Pero 27-7 Clorpirifos metile (200)

Clorpirifos metile (223) (1) Tiametoxam (240) Fosmet

(235) (2)

Pero 14-8 Acetamiprid (50)

Indoxacarb (30)

Olio essenz.Arancio dolce (60) –

Pero 20-8 Clorpirifos metile (200)

Clorpirifos etile (750) Tiacloprid (480) Beta-

cifl utrin (25)

Pero 28-8 Clorpirifos etile (750) Spinosad (480) Olio essenz.

Arancio dolce (60)Beta-

cifl utrin (25)

Vite 3-9 Acetamiprid (50)

Tiametoxam (240) Deltametrina (25) Etofenprox

(280)

(1) Reldan 22. (2) Spada WDG.

TABELLA 5 - Danno rilevato alla raccolta nella prova 2014

Azienda (comune)

Cultivar(pero)

Danno alla

raccolta(%)

1 - (Castelfranco Emilia - MO) William 42

2 - (S. Cesario - MO) Conference 40

3 - (Modena) Abate Fétel 53

Dati rilevati su un campione di 400 frutti.

35

30

25

20

15

10

5

0

Indi

vidu

i (n.

)

20-920-820-720-620-520-420-3

Adulti Forme giovanili

GRAFICO 1 - Andamento delle popolazionidi H. halys monitorate su 20 piante a Castelfranco Emilia (MO) nel 2014

Con la freccia viene indicata la data dell’intervento.

180160140120100806040200

Indi

vidu

i (n.

)

29-919-99-930-820-810-831-7

Adulti Forme giovanili

GRAFICO 3 - Andamento delle popolazioni di H. halys monitorate su 20 piante a Modena nel 2014

Con la freccia viene indicata la data dell’intervento.

35

30

25

20

15

10

5

0

Indi

vidu

i (n.

)

20-920-820-720-620-520-420-3

Adulti Forme giovanili

GRAFICO 2 - Andamento delle popolazionidi H. halys monitorate su 20 piante a San Cesario (MO) nel 2014

Con la freccia viene indicata la data dell’intervento.

5517/2016 • L’Informatore Agrario

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28 aprile 2016

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19

ADAMA RASSEGNA STAMPA - 2016

prensione dell’effi cacia dei prodotti si è calcolato l’indice di letalità(Leskey et al., 2012):

Prove di effi cacia in pieno campo (parcelloni). I formu-lati in esame sono stati saggiati in diverse prove a parcel-loni, come riportato in tabella 4. Le prove su pero sono state eseguite a Castelfranco Emilia (Modena) mentre quella su vite è stata fatta a Castelnuovo Rangone (Modena). Ogni tesi si è estesa su un unico fi lare di frutteto, per una su-perfi cie totale di 60 m2. Sotto la chioma delle piante sono stati posizionati 2 teli di rete bianca, di polietilene ad alta densità, con maglia di 0,70 × 0,20 mm e della dimensione di 10 × 2 m ciascuno, per un totale di 40 m2. Sono rimasti scoperti i due estremi opposti della tesi, eliminandoli di fatto dai successivi rilievi. Lungo il fi lare i due teli sono stati uniti e chiusi tra loro, avendo cura di non lasciare vie di fuga in corrispondenza della base delle piante e dei pali.

Dopo 24 ore dall’esecuzione di ogni trattamento (T1) è stato eseguito il rilievo per raccogliere gli insetti caduti a terra e intercettati dai teli. Si è proceduto a distinguere le cimici morte da quelle ancora vitali, suddividendole per età (adulti e forme giovanili). Liberati i teli dagli insetti, si è proceduto nello stesso giorno a eseguire un intervento

abbattente (trattamento di inventario), con un prodotto a base di deltametrina, impiegato a dosi cinque volte supe-riori (250 mL/hL) rispetto ai dosaggi massimi riportati in etichetta. Dopo ulteriori 24 ore (T2) è stato eseguito il ri-lievo fi nale, necessario a quantifi care gli individui rimasti sulla chioma dopo il primo intervento.

Risultati delle strategie di difesaProva di strategia 2014. L’andamento delle popolazioni monitorate nel 2014 (grafi ci 1, 2 e 3) evidenzia le fl uttuazioni numeriche di H. halys e mostra la capacità dell’insetto di reinfestare rapidamente gli appezzamenti dopo il tratta-mento con insetticidi. La pericolosità della cimice emerge dal rilievo effettuato in prossimità della raccolta (tabella 5), in cui quasi la metà dei frutti ha presentato i segni delle punture del fi tofago. Occorre precisare che, dai ripetuti ri-lievi eseguiti nelle aziende oggetto della sperimentazione, la quasi totalità dei pentatomidi presenti corrisponde alla specie H. halys ed è verosimile ritenere che i danni rilevati siano quasi totalmente a essa attribuibili. Da quanto os-servato si evince come un solo trattamento, anche utiliz-zando un insetticida a elevato potere abbattente, non sia in grado di contenere forti infestazioni.

Prova di strategia 2015. Nel 2015 le prove si so-no ulteriormente articolate, con un numero maggio-re di interventi. Nell’azienda di Castelfranco inoltre si è seguita la situazione anche in un pescheto (coper-to da rete antigrandine). L’andamento delle infestazio-ni è rappresentato nei grafi ci 4, 5 e 6. Nel testimone non trattato su pero nell’azienda di San Cesario (Mode-na) si è giunti al 100% di frutti danneggiati (tabella 6).Valori del tutto simili si osservano anche nella tesi 1 su pero a Castelfranco Emilia, dove la mancanza di due soli interventi (il 25 maggio e l’11 giugno) ha determinato un attacco sulla quasi totalità dei frutti. Anche nella tesi 2, con trattamenti più ravvicinati, i danni rilevati sono stati comunque molto elevati. Nel pesco invece, dotato di co-pertura antigrandine, la situazione è stata diversa, nono-stante si operasse nella medesima azienda, con il pereto adiacente. La strategia applicata ha consentito di mante-nere le popolazioni entro valori estremamente bassi, giun-gendo al rilievo senza danni (tabella 7).

25

20

15

10

5

0

Indi

vidu

i (n.

)

16-916-816-716-616-516-416-3

Adulti Forme giovanili

GRAFICO 4 - Andamento delle popolazionidi H. halys su pero trattato, monitoratesu 20 piante a Castelfranco Emilia (MO) nel 2015

Con le frecce sono indicate le date degli interventi.

25

20

15

10

5

0In

divi

dui (

n.)

16-816-716-616-516-416-3

Adulti Forme giovanili

GRAFICO 6 - Andamento delle popolazioni di H. halys su pesco con protezione antigrandine, monitorate su 20 piante a Castelfranco Emilia (MO) nel 2015

Con le frecce sono indicate le date degli interventi.

25

20

15

10

5

0

Indi

vidu

i (n.

)

16-916-816-716-616-516-416-3

Adulti Forme giovanili

GRAFICO 5 - Andamento delle popolazioni di H. halys su pero trattato, monitorate su 20 piante a San Cesario (MO) nel 2015

Con le frecce sono indicate le date degli interventi.

56 17/2016L’Informatore Agrario •

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28 aprile 2016

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Page 20: Rassegna stampa Adama 2016

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ADAMA RASSEGNA STAMPA - 2016

TABELLA 6 - Danno rilevato alla raccolta nella prova 2015

Azienda (comune) Coltura Tesi

Dannoalla

raccolta (%)

1 (Castelfranco Emilia - MO)

Pero(cv William)

1 982 40

2 (San Cesario - MO)

Pero(cv Con-ference)

1 100

2 45

3 (Castelfranco Emilia- MO)

Pesco(cv Big Top)

– 0

Rilievi effettuati alla raccolta su un campione di 400 frutti.

Le prime indagini preliminari sono state fatte in ambiente confi nato, saggiando diverse molecole e con modalità differenti, su adulti e forme giovanili

successivamente all’intervento. L’altro elemento che emerge è legato alla ge-nerale attività sulle forme giovanili, mi-gliore rispetto agli adulti, indipendente-mente dalla sostanza saggiata.

Prove in pieno campo (parcelloni). Nella tabella 7 sono riassunti i risultati ottenuti nelle diverse prove di effi cacia a parcelloni. Al tempo T1 è riportato il numero delle cimici (adulte e forme giovanili) uccise dal primo trattamen-to, mentre al tempo T2 sono indicate quelle morte a seguito del trattamen-to di inventario (deltametrina impie-gata a dose 5 volte superiore rispetto al dosaggio di etichetta e utilizzata come abbattente fi nale). Le cimici tramortite, cadute a terra ma ancora vive sono sta-te conteggiate, ma di queste non è sta-to seguito il decorso (potenziale ripresa o successivo decesso), rappresentando comunque una piccolissima frazione del totale delle popolazioni. Il grafi co 8 riassume tutti i risultati ottenuti nelle prove di effi cacia di campo, in cui vie-ne espressa in percentuale la mortalità

Le prove di campo hanno evidenziato alcuni dei limiti della difesa insetticida verso la cimice asiatica

Adulto di Halyomorpha halys mortoa seguito di un intervento insetticida

Sostanza attiva (g/L o %) H. halys

Mor

ti (T

1)

Vivi

(T1)

Mor

ti (T

2)

Pero

27-

7

Clorpirifos metile (200)

adulti 51 4 7f. giov. 50 3 2

Clorpirifos metile (223)

adulti 19 3 2f. giov. 37 3 1

Tiametoxam (240)

adulti 7 1 13f. giov. 41 3 27

Fosmet (235)adulti 7 2 50f. giov. 54 25 66

Pero

20-

8

Clorpirifos metile (200)

adulti 17 0 5f. giov. 25 0 2

Clorpirifos etile (750)

adulti 1 0 16f. giov. 11 0 6

Tiacloprid (480)adulti 3 0 11f. giov. 18 0 3

Beta-cifl utrin (25)

adulti 23 1 3f. giov. 39 3 0

Vite

3-9

Acetamiprid (50)adulti 16 0 2f. giov. 201 5 38

Tiametoxam (240)

adulti 9 0 17f. giov. 59 6 31

Deltametrina (25)

adulti 10 1 6f. giov. 58 2 20

Etofenprox (280)adulti 8 2 2f. giov. 37 3 14

Sostanza attiva (g/L o %) H. halys

Mor

ti (T

1)

Vivi

(T1)

Mor

ti (T

2)

Pero

4-7

Clorpirifos metile (200)

adulti 31 0 6

f. giov. 11 1 3

Clorpirifos metile (223)

adulti 48 4 7

f. giov. 23 2 2

Clorpirifos etile (750)

adulti 4 0 52

f. giov. 51 0 7

Fosmet (235)adulti 11 1 20

f. giov. 22 7 19

Pero

14-

8

Acetamiprid (50)adulti 40 0 4

f. giov. 125 11 5

Indoxacarb (30)adulti 4 4 38

f. giov. 45 0 10Olio essenz.arancio dolce

(60)

adulti 0 0 34

f. giov. 31 5 19

Pero

28-

8

Clorpirifos etile (750)

adulti 1 0 59

f. giov. 22 2 32

Spinosad (480)adulti 3 6 120f. giov. 25 14 80

Olio essenz.arancio dolce

(60)

adulti 0 1 63

f. giov. 91 9 52

Beta-cifl utrin (25)

adulti 83 1 4f. giov. 60 0 2

TABELLA 7 - Numero di H. halys (adulti e forme giovanili) conteggiate a terra nelle prove in pieno campo nel 2015

Risultati delle prove di effi cacia

Prove in ambiente confi nato. I risul-tati delle prove di effi cacia in ambiente confi nato sono rappresentate nei grafi -ci 7 e 8. La natura dei prodotti saggiati

(principalmente abbattenti) giustifi ca i valori osservati. Il primo dato che si evi-denzia è che l’effi cacia con la medesima sostanza attiva risulta decisamente dif-ferente quando il trattamento viene ese-guito direttamente sulle cimici rispetto a quando gli insetti vengono introdotti

T1 = numero di cimici (adulte e forme giovanili) uccise dal primo trattamento. T2 = numero di cimici morte a seguito del trattamento di inventario (deltametrina impiegata a dose 5 volte superiore rispetto al dosaggio di etichetta e utilizzata come abbattente fi nale).

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ADAMA RASSEGNA STAMPA - 2016

degli adulti e delle forme giovanili, per le diverse sostanze attive testate. Per facilitarne la valutazione e il confronto i dati sono stati riuniti per gruppi chimici (piretroidi, neoni-cotinoidi, fosforganici, altri). Nelle applicazioni di campo si riconfermano sostanzialmente i risultati osservati in am-biente confi nato. I piretroidi manifestano in generale buo-ni risultati. Tra i neonicotenoidi spicca il livello di effi cacia di acetamiprid. Molto diversi sono i risultati all’interno dei fosforganici, in cui comunque spiccano i costanti riscontri dati dal clorpirifos metile.

Una specie problematica da gestireH. halys, specie aliena di recente introduzione sul ter-

ritorio italiano, ha mostrato in pochi anni la sua enorme potenzialità di attacco a spese di diverse colture agrarie. Nelle aziende monitorate la cimice asiatica ha evidenziato la sua spiccata propensione ad aggredire i frutti. I dan-ni provocati possono essere tali da interessare la quasi totalità della produzione. Dai risultati delle prove speri-mentali sono emerse le notevoli diffi coltà nell’arginare le infestazioni di questo temibile insetto. Le osservazioni in

0 80 9060 7040 502010 30 100

Acetamiprid (200)

Beta-ciflutrinClorpirifos m.

EtofenproxAcetamiprid

FluvalinateTiametoxamClorpirifo e.

FosmetSpinosad

Piretro

Indice di letalità (%)

Forme giovaniliAdulti

Mortalità (%)0 80 9060 7040 502010 30 100

Forme giovaniliAdulti

EtofenproxBeta-ciflutrinBeta-ciflutrinDeltametrinaTiametoxamTiametoxamAcetamipridAcetamiprid

TiaclopridClorpirifos m. (200)Clorpirifos m. (200)Clorpirifos m. (200)Clorpirifos m. (235)Clorpirifos m. (235)

Clorpirifos etilClorpirifos etilClorpirifos etil

FosmetFosmet

IndoxacarbSpinosad

Olio ess. arancioOlio ess. arancio

Indice di letalità (%)0 402010 30

Forme giovaniliAdulti

Acetamiprid (200)Beta-ciflutrin

EtofenproxAcetamiprid

Fluvalinate

TiametoxamClorpirifo e.

Clorpirifos m.

FosmetSpinosad

Piretro

GRAFICO 7 - Indice di letalità del trattamento diretto

GRAFICO 9 - Mortalità rilevata dopo 24 ore dal trattamento in pieno campo nel 2015

GRAFICO 8 - Indice di letalità a seguito dell’inserimento di individui su pianta trattata

Valore calcolato a 7 giorni dal trattamento.

Valore calcolato a 7 giorni dal trattamento.

Valore calcolato a 7 giorni dal trattamento.

campo rivelano che questo pentatomide tende a ripopo-lare rapidamente gli impianti, anche dopo pochi giorni da un trattamento insetticida. Sono pertanto suffi cienti brevi periodi di permanenza sulla coltura, nell’arco di un’intera stagione, per comportare gravissime perdite di prodotto.

Anche applicando trattamenti ripetuti con diversi prodot-ti, si possono riscontrare pesanti problemi in raccolta. Le strategie di difesa chimica, per avere successo, dovranno pertanto essere ottimizzate e integrate da ulteriori azioni, tese a condizionare il comportamento dell’insetto. Gli in-terventi insetticidi mantengono comunque, nel breve perio-do, un interesse centrale nella lotta alla H. halys. La presente sperimentazione, attraverso prove di campo e in ambiente confi nato, ha evidenziato quali possano essere le sostan-ze attive più performanti. La scelta di queste, per le diver-se colture interessate, dovrà comunque superare un’atten-ta valutazione, non basata esclusivamente sul singolo dato dell’effi cacia, ma considerando anche gli effetti sugli organi-smi utili, ricercando equilibri fondamentali per l’ambiente.

Roberta Nannini, Pier Paolo BortolottiConsorzio fi tosanitario provinciale, Modena

Luca CasoliConsorzio fi tosanitario provinciale, Reggio Emilia

Mauro BoselliServizio fi tosanitario Regione Emilia-Romagna

Il lavoro è stato presentato alle Giornate fi topatologiche di Chianciano Terme (Siena), dell’8-11 marzo 2016.

Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a:[email protected]

Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografi a: www.informatoreagrario.it/rdLia/16ia17_8409_web

58 17/2016L’Informatore Agrario •

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Page 22: Rassegna stampa Adama 2016

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ADAMA RASSEGNA STAMPA - 2016

comunicazione pubblicitaria a cura di PubliAdigeSpeciale Eccellenze Bergamasche

Adama (prima Makhteshim Agan Industries Ltd.) è l’azienda leader globale nella produzione e distribuzione di agrofarmaci per la protezione delle piante. Nel 2013 la società occupava il sesto posto a livello mondiale fra le aziende agrochimiche. Fondata 72 anni fa, la società ha sede ad Airport City (vicino a Tel Aviv) e sedi regionali in tutto il mondo.

FATTURATO DA RECORD La storia di Makhteshim Agan sul mercato italiano ha inizio nel 1994. Da subito i risultati sono di estrema eccellenza e la società entra a far parte dell’olimpo delle migliori cinque aziende per fatturato sul territorio nazionale. Nel 2011 il gigante dell’agrochimica China National Chemical Corporation (ChemChina) acquista il 60% della proprietà di Makhteshim Agan. Il restante 40% rimane di proprietà di Koor Industries, società controllata dal gruppo IDB. ChemChina è la società cinese che da marzo 2015 è detentrice della maggioranza assoluta del Gruppo Pirelli® e ora anche di Syngenta®, società leader nel mercato degli agrofarmaci. Nel 2014 l’azienda rinasce come Adama, un unico brand globale presente in 120 Paesi con fatturato nel 2015 di oltre 3 miliardi di dollari.

Un brand globaleda sempre competitivo

LA STORIA | In Italia dal 1994

Stare al fianco degli agricol-tori nell’affrontare le sfi-de, attuali e future, che un

comparto fondamentale come quello primario si trova a dover affrontare ogni giorno. Si potreb-be riassumere così, in poche pa-role, la mission di Adama, azienda leader globale nella produzione e distribuzione di agrofarmaci per la protezione delle piante, che ha la sua sede italiana a Grassobbio, in provincia di Bergamo. Un supporto quantomai utile in un periodo come questo in cui il comparto agricolo, tanto in Ita-lia quanto nel mondo, sta vivendo momenti di grande cambiamento. Per ragioni legate ai fattori am-bientali, a normative sempre più stringenti, a sfide sempre più im-portanti sulla produttività dei suo-li e la redditività delle aziende, in-fatti, i produttori necessitano di un’attenzione costante e mira-ta da parte dei produttori di mez-zi tecnici. E Adama, in questo sen-so - a partire da una ricca offer-ta di prodotti che comprende er-bicidi, fungicidi, insetticidi e pro-dotti speciali come fitoregolato-ri e bagnanti - offre soluzioni con-crete e integrate per mettere gli agricoltori in condizioni di fare il loro lavoro in maniera più sempli-ce e produttiva. Con 120 principi attivi nel proprio portafogli, Ada-ma può infatti dare risposte con-crete e immediate alle problema-tiche più ampie come a quelle più specifiche, seguendo la proposta che da anni contraddistingue l’a-

Innovare fa rima con semplificareAdama a fianco degli agricoltoriATTRAVERSO LE SUE SOLUZIONI L’AZIENDA OFFRE RISPOSTE CONCRETE PER CREARE SEMPLICITÀ IN AGRICOLTURA

Attenzione al digitaleSi guarda con interesse allo sviluppo del settore attraverso supporti digitali

La sede Da anni Adama è accanto alle sfide che gli agricoltori si trovano a dover affrontare ogni giorno

PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI AGROFARMACI

zienda: “Creare semplicità in agri-coltura”.

PARTNER AFFIDABILEAll’atto pratico, tutto questo si realizza attraverso un’attenzio-ne costante a tutte le esigenze dell’utilizzatore finale, caratte-ristica che ha permesso ad Ada-ma di essere riconosciuta come un partner affidabile e serio, ma soprattutto con prodotti che per-mettono agli agricoltori di aumen-tare le propria resa e a preveni-re o controllare infestanti, insetti e malattie che danneggiano i rac-colti. Il tutto in un regime di ele-

vato controllo produttivo e di qua-lità e con lo sguardo costante-mente proiettato verso il futu-ro, con un occhio di riguardo per i cambiamenti che i giovani agricol-tori e l’era digitale stanno introdu-cendo e introdurranno in questo comparto. Tra i nuovi obiettivi di

Adama c’è infatti quello di favori-re lo sviluppo dell’agricoltura con l’introduzione di supporti digitali che permettano di poter contare su nuove applicazioni che consen-tano, tra le altre cose, il supporto nella taratura della propria mac-china o capire il livello di bagnatu-ra fogliare durante il trattamen-to. Ma l’ambizione è ben più alta: Adama punta infatti a creare una piattaforma digitale che parli non solo di difesa, ma di agricoltura in generale e che lo faccia in tutto il mondo, confrontandosi giorno do-po giorno con ogni aspetto relativo al mondo della comunità agricola.

1994 L’anno in

cui l’azienda ha esordito in Italia, con la

denominazione Makteshim Agan Italia

120 I Paesi del

mondo in cui Adama è

presente, per un fatturato

complessivo, nel solo

2015 di oltre 3 miliardi di dollari

120 I principi

attivi presenti nel portafoglio

di Adama, in grado di

dare origine a prodotti versatili e di qualità

7 I miliardi di persone al mondo: i fitofarmaci

sono una risorsa

fondamentale per

l’alimentazione

66 Le persone

attualmente impegnate in

Adama Italia: tra questi si contano 50

dipendenti e 15 agenti

A prima vista potrebbero sembrare solo “semplici” prodotti destinati a for-

nire un valido aiuto in agricoltu-ra, ma in realtà i fitofarmaci e gli agrofarmaci giocano un ruo-lo fondamentale in un contesto molto più ampio e decisivo, fa-cendo molto di più che protegge-re e curare le malattie delle pian-te o regolare i loro processi vitali.Con le risorse in diminuzione, gli agricoltori di tutto il mondo stan-no infatti affrontando la sfida di produrre più cibo per i 7 miliardi di persone che abitano il nostro pianeta. I lavoratori della terra si trovano perciò nella condizio-ne di dover produrre di più e con meno risorse e, nel contempo, a combattere contro decine di mi-gliaia di insetti, erbe infestanti e centinaia di migliaia di specie di funghi: in questo contesto, quin-di, i fitofarmaci si trasformano in un fattore cruciale per risolvere la crisi alimentare mondiale.

RISPOSTA DECISIVAGli agrofarmaci sono perciò la risposta decisiva alla crescen-te domanda mondiale di prodot-ti alimentari. È grazie al corretto impiego di queste sostanze che è stato possibile  incrementare la produttività e l’efficienza agrico-la, riducendo i prezzi e ottenendo raccolti più abbondanti e alimen-ti  sicuri e di maggiore qualità. Senza gli agrofarmaci il rischio

mondo, spinge Adama a investi-re nel futuro dell’agricoltura ita-liana, battendosi per tutte quelle misure che incentivano l’espor-tazione, lo sviluppo qualitativo delle aziende agricole e suppor-tando economicamente i giovani agricoltori che vogliono investire ed innovare. Il mercato agricolo

italiano è estremamente fram-mentato, con oltre 1,6 milioni di aziende agricole. L’obiettivo di Adama Italia è dunque quello di rafforzare il rapporto con la di-stribuzione e con i propri clien-ti, cuore ed anima di ogni azien-da, con l’obiettivo di sostenere l’agricoltura tricolore. In questo quadro, Adama si pone come un partner estremamente affidabi-le e come l’interlocutore perfet-to con cui sviluppare progetti di filiera e a cui fare riferimento per soluzioni uniche ed innovative. Il tutto con unico obiettivo: rendere la vita degli agricoltori più sem-plice.

Di alto livelloLa varietà colturale tricolore è unica al mondo: va perciò tutelata e promossa

Il management italiano Da sinistra: Roberto Castiglioni (responsabile relazione con terzi), Massimiliano Ziliani (direttore Marketing), Alessandro Bugini (direttore generale), Marilena Cassotti (responsabile finanziario) e Paride Carraro (direttore vendite)

Dopo l’avvento di ChemChina nell’assetto aziendale, è iniziato in Adama un progetto globale orientato alla ricerca e allo sviluppo di prodotti innovativi, con formulazioni moderne a basso impatto ambientale. In questo contesto le figure professionali risultano sempre più importanti per il loro apporto di idee e progetti. Basti pensare che nel 1994 l’azienda in Italia è stata avviata da tre persone e che ora si compone di 66 elementi. Il management è formato da Alessandro Bugini (direttore generale), Roberto Castiglioni (responsabile relazioni con terzi), Marilena Cassotti (responsabile finanziario), Massimiliano Ziliani (direttore marketing) e Paride Carraro, (direttore vendite).

Innovazionee professionalitàsempre al centro

VERSO IL FUTURO

Fitofarmaci: il loro impiego è fondamentaleL’OBIETTIVO PER LA SFIDA ALIMENTARE GLOBALE: PRODURRE DI PIÙ CON MENO RISORSE, MA MANTENENDO SEMPRE ALTA LA QUALITÀ

PERCHÈ UTILIZZARLI | Un ruolo che va ben al di là della protezione, della cura e del regolamento dei processi vitali delle piante

di un sensibile abbattimento del-la produzione agricola è reale, a causa delle diverse malattie che possono attaccare le piante, con tutta una serie di conseguenze sulla salute dell’uomo, degli ani-mali e sull’andamento dell’eco-nomia.

SICUREZZA E SALUBRITÀGli agrofarmaci - che bisogne-rebbe smettere di chiamare pe-sticidi - sono perciò fondamen-tali per la protezione delle coltu-re: se utilizzati con criterio, come per noi gli antibiotici, sono l’uni-ca soluzione per proteggere e cu-rare le piante dalle molte patolo-gie che possono attaccare la pro-duzione e la qualità del raccolto.   Il tutto garantendo sempre il massimo della sicurezza e la sa-lubrità dei prodotti naturali che finiscono sulla tavola. In questo senso, il nostro Paese può dirsi all’avanguardia, in quanto i con-trolli in termini di processi re-gistrativi da parte del ministe-ro della Salute e di norme rela-tive alle modalità d’impiego degli agrofarmaci sono tra le più strin-genti in Europa.E, a proposito di Italia, Adama da tempo ha deciso di puntare sul-la produzione tricolore, ben sa-pendo che l’agricoltura nostra-na è una risorsa che rimane pur-troppo troppo spesso inespres-sa. La varietà colturale e la gran-de qualità di prodotti, unica al

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CORRIERE DELLA SERA - BERGAMO

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ADAMA RASSEGNA STAMPA - 2016

Peronospora, Oidio e Botrite sono le tre prin-cipali malattie fungine che insidiano i vigneti italiani.

La muffa grigia (o Botrite) arriva in coda alle prime due malattie, agitando il sonno del viticol-tore nel periodo che va da pre-chiusura grappolo fino alla raccolta.

È normalmente favorita da attacchi prece-denti di Oidio e di fitofagi (quali la Tignoletta) che ne favoriscono il passaggio (penetrazione passiva), ma non ha necessariamente bisogno di aiuto per penetrare attraverso la cuticola dell’acino (penetrazione attiva). Il suo sviluppo

è tanto più aggressivo quanto mag-giore è il suo insediamento sul materiale residuo della fioritura e, di conseguenza, sul grappolo.

Per evitare situazioni ca-tastrofiche risulta strategi-

camente molto importante intervenire in pre-chiusura quando è ancora possibile raggiungere il centro del grappolo con il trattamen-

to fungicida.

Elevata efficaciaInterventi in pre-chiusura grappolo con

QUALY®, a base di Cyprodinil 300 g/l, mostrano un’elevata efficacia, pari ai migliori standard, grazie alla dose/ha autorizzata di Cyprodinil (375 g/ha).

Il principio attivo di QUALY®, con attività preventiva, curativa e mobilità parzialmente sistemica, viene assorbito rapidamente attra-verso i tessuti vegetali. L’adesività alle cere ne consente un’elevata resistenza al dilavamento e un’efficacia duratura nel controllo di Botrite e nel contenimento di agenti dei marciumi secondari quali Aspergillus spp. e Penicillum spp. A questi funghi è attribuita la produzione dell’Ocratossi-na A, una nefrotossina cancerogena resistente ai processi fermentativi la cui presenza negli alimenti è regolata a livello Comunitario dal Re-golamento CE n° 123/2005.

QUALY® consente di conciliare le tempisti-che di difesa con i tempi di carenza del principio attivo: già a 7 giorni dall’applicazione il residuo nel prodotto destinato alla vinificazione è in-feriore al limite massimo ammesso in Europa, Usa, Canada, Giappone, India e molti altri Paesi.

Strategie anti-resistenza ADAMAÈ corretto parlare di singoli prodotti formula-

ti ma ancora più corretto è parlare di strategie.Per la difesa dagli attacchi di Botrite, oltre

a QUALY® ADAMA propone BANJO®, a base di Fluazinam, utilizzabile in strategie anti-resi-stenza con applicazioni tra chiusura grappolo e invaiatura.

Inoltre l’uso di antiperonosporici ADAMA a base di Folpet (FOLPAN® 80 WDG, QUAN-TUM® F, VINCARE®) con trattamenti tra fioritura e allegagione esercita un’azione collaterale su Botrite contenendone gli attacchi e facilitando l’azione di antiperono-sporici specifici come QUALY®.

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Strategie di contenimentodegli amaranti nella soia

di Mirco Fabbri,Giovanni Campagna

U no dei principali fattori li-mitanti la produzione della soia è lo sviluppo delle ma-lerbe, tra cui in particola-

re quelle più competitive e di diffi cile contenimento: Amaranthus spp., Cheno-podium spp., Solanum nigrum, Portulaca oleracea, Polygonum spp., Digitaria sangui-nalis, Echinochloa crus-galli, Setaria spp., Sorghum halepense, ecc.

La riduzione delle sostanze attive di-sponibili a seguito della revisione eu-ropea, congiuntamente al continuato impiego di erbicidi caratterizzati dallo stesso meccanismo d’azione monosito, ha causato negli ultimi anni la selezione di infestanti me-no sensibili agli erbicidi inibi-tori dell’enzima ALS (Gruppo B - HRAC), con conseguenti ricadute negative in termini di costi di gestione.

Inoltre si segnalano, in par-ticolare su soia, popolazio-ni resistenti di Amaranthus spp. (le prime segnalazioni risalgono a oltre 10 anni fa), accanto a focolai di «specie aliene» di Amaranthus mol-to competitive e di diffi cile contenimento sia agli erbi-cidi ALS inibitori sia a ben-tazone. Tale fenomeno è ri-conducibile alla diffusione

● ATTIVITÀ SPERIMENTALE CONDOTTA NEL 2015

LA SELEZIONE di popolazioni di Amaranthus meno sensibili o resistenti agli erbicidi inibitori dell’enzima ALS ha imposto la necessità di indi-viduare erbicidi, appartenenti a differenti mecca-

nismi d’azione, capaci di controllare effi cacemente queste specie. Tra le possibili soluzioni integrative si segnalano erbi-cidi di post-emergenza, in grado di controllare tutte le specie di Amaranthus (compreso A. palmeri) purché entro lo stadio di 4 foglie.

della specie A. palmeri (Campagna e Geminiani, 2014), probabilmente im-portata dagli Stati Uniti, dove su co-tone e soia da alcuni anni è divenuta un caso particolarmente diffi cile da gestire. Le popolazioni resistenti co-stituiscono una preoccupante minac-cia anche verso altre colture erbacee, tra cui bietola, girasole e orticole, ma secondariamente anche mais (Gemi-niani e Campagna, 2015).

Gestione integratadegli amaranti

Nelle aree di coltivazione della soia si stanno gradualmente diffon-dendo in questi ultimi anni popola-

zioni di Amaranthus spp. meno sensi-bili o resistenti agli erbicidi più utiliz-zati in post-emergenza per il diserbo della soia (imazamox e tifensulfu-ron-metile). In tal caso è necessario adottare tutte le strategie integrate di lotta, comprese quelle agronomi-che e meccaniche, che nel caso delle amarantacee possono risultare molto specifi che (tabella 1).

Per una gestione sostenibile di que-ste infestazioni, oltre a un’adegua-ta rotazione è necessario ricorrere a una razionale preparazione del letto di semina mediante affi namento del terreno, ritardo della semina e azze-ramento con glifosate per colpire la maggior parte delle amarantacee, ca-ratterizzate da emergenza ritardata e scalare. Dopodiché su terreno pu-lito è necessario ricorrere al diserbo di pre-emergenza, anche se talvolta il grado di effi cacia è legato agli even-ti piovosi attivanti che si verifi cano dopo il trattamento. Questa strategia deriva da una maggiore disponibili-tà di sostanze attive caratterizzate da differenti meccanismi d’azione per il diserbo di pre-emergenza della soia. Nel caso specifi co delle amarantacee, occorre adottare strategie che contem-plino l’impiego del più attivo metribu-zin, posto preferibilmente in miscela con S-metolaclor. Tra le ammidi que-

sta sostanza attiva, oltre ad ampliare lo spettro d’azione verso le graminacee, è carat-terizzata da una secondaria azione verso le amarantacee.

Nei terreni organici, dove invece gli erbicidi residua-li vengono disattivati, dopo un’ottimale bonifi ca dei let-ti di semina è necessario in-tervenire in post-emergenza con applicazioni frazionate. In numerose aree di coltiva-zione (basso Veneto, Manto-vano e Ferrarese) è ancora prevalente il ricorso ai soli interventi di post-emergen-za, dopo il preventivo rinet-tamento dei letti di semina

Il riconoscimento di Amaranthus palmeri (a sinistra) e A. retrofl exus (a destra), oltre che di altre specie diffuse, è possibile a partire dai primi stadi di sviluppo mediante un’analisi dei caratteri morfologici

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DIFESA DELLE COLTURE

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con glifosate (Geminiani e Campagna, 2014). Tuttavia, per prevenire la diffu-sione di amarantacee meno sensibi-li o resistenti agli ALS inibitori è op-portuno riconsiderare le applicazioni preventive.

Gestione nei secondi raccolti

Nelle semine di secondo raccolto, che avvengono prevalentemente do-po loietto e cereali (fi no al 70% nell’area Nord-Ovest), vengono effettuate appli-cazioni di post-emergenza in quanto gli interventi di pre-emergenza risul-tano di diffi cile applicazione a causa delle condizioni climatiche più sicci-tose, ma anche per il rischio di arre-care danni da fi totossicità alle colture poste in successione, dovuti ai residui di erbicidi.

In tali condizioni, oltre che nei ter-reni torbosi, per il contenimento delle popolazioni resistenti di Amaranthus è necessaria in post-emergenza la dispo-nibilità di sostanze attive caratteriz-zate da un differente meccanismo d’a-zione, alternativo a quelli attualmente autorizzati per il diserbo in post-emer-genza della soia.

Talvolta in normali condizioni di se-mina e di diserbo preventivo si possono rendere necessari interventi integrativi per il contenimento di eventuali plan-tule di Amaranthus resistenti sfuggite al controllo. Visti i limiti dell’attuale disponibilità di sostanze attive, sono necessari altri erbicidi caratterizzati da differente meccanismo d’azione.

Le novità in sperimentazione

Tra il 2014 e il 2015 sono state ef-fettuate diverse prove per la messa a punto di strategie di lotta integrate in post-emergenza con bifenox 480 g/L (Fox - Adama) da solo o in differenti miscele (Marcon et al., 2016).

Un’altra sostanza attiva oggetto di sperimentazione nel 2015 (Bartolini e Arbizzani, 2016) è stato anche pirafl u-fen-etile 26,5 g/L (Piramax). Pur appar-tenendo a due differenti famiglie chi-miche, queste sostanze attive sono ca-ratterizzati dallo stesso meccanismo d’azione (gruppo HRAC E), mediante l’inibizione dell’enzima PPO (protopor-fi rinogeno ossidasi).

TABELLA 1 - Pratiche di lotta agronomica e meccanica da integrare a quelle chimiche contro gli amarantiCaratteristiche biologiche Pratiche più idonee da integrare

Elevata produzione di semi

Rotazione con colture a ciclo differenziato (autunno-vernine)Falsa seminaEvitare disseminazione

Elevata dormienza e vitalità dei semi nel suolo

Pulizia macchineSarchiaturaLavorazioni superfi ciali in post-raccolta

Emergenza primaverile-estiva

Rotazione con colture a ciclo differenziato (autunno-vernine)

Germinazione scalareRotazione con colture a ciclo differenziato (autunno-vernine)

Sarchiatura

Impollinazione incrociata(in particolare A. palmeri)

Distruzione pre-fi orale delle popolazioni resistenti nei campi coltivati e negli incolti nel raggio di centinaia di metri

Efficacia (%)

Imazamox (1)

Tifensulfuron (0,01)Bentazone + imazamox (1,9)

+ tifensulfuron (0,08) + olio (0,4)Bentazone (1,25)

Bifenox (1) + olio (1)

Bifenox (1) + imazamox (1)Bifenox (1) + imazanox (1)

tifensufulfuron (0,008)Bifenox (1) +

bentazone (1,25) + olio (1)Bifenox (1) +

bentazone + imazamox (1,9)

0 20 40 60 80 100

GRAFICO 1 - Risultati della prova effettuata a Berra (FE) nel 2015 in post-emergenza

Varietà: Adonai; Data applicazione: 15-6-2015; Data rilievo: 6-7-2015. Piante/m2 testimone: AMASS = 106. Tra parentesi la dose di formulato commerciale espressa in L o kg/ha.

1. La scalarità di emergenza degli amaranti e la loro capacità di crescita (in particolare per A. palmeri) possono rendere impossibile la trebbiatura della soia in caso di incontrollate infestazioni, in particolare dove non vengono effettuate applicazioni preventive come nei terreni torbosi e nei secondi raccolti. 2. Oltre a specie «aliene» di amaranto, in Pianura Padana sono presenti in alcune tipiche aree di coltivazione della soia, popolazioni di A. retrofl exus (e talvolta di sue ibridazioni) resistenti agli erbicidi che agiscono mediante l’inibizione dell’enzima ALS

Effi cacia di bifenoxLe esperienze di campo hanno per-

messo di evidenziare il grado di se-lettività e di effi cacia sia in presenza di normali infestazioni di Amaranthus spp. sia di popolazioni resistenti.

Bifenox permette di contenere tutte le specie di Amaranthus (purché entro lo stadio di sviluppo di 4 foglie), anche se imazamox fornisce un miglior con-trollo di Amaranthus retrofl exus non resi-stente (anche se più sviluppato). Ottimi risultati si possono ottenere con imaza-mox in miscela con bentazone, ma an-che con bifenox o tifensulfuron-metile. La miscela di imazamox e tifensulfu-ron-metile è necessaria in particolare per migliorare l’azione nei confronti di Chenopodium album, infestante non ef-

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Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografi a: www.informatoreagrario.it/rdLia/16ia22_8491_web

Amaranthus palmeri è una specie particolarmente inva-siva di origine messicana, che negli Stati Uniti sta rivestendo una preoccupante dimensione, in particolare nelle coltivazioni di soia e cotone a causa della resistenza che ha assunto nei confronti di glifosate ed erbici-di che inibiscono l’enzima ALS.

Adattata a temperature infe-riori rispetto alle zone di origi-ne, questa specie è in grado di emergere scalarmente da apri-le a metà settembre. Assai pro-lifi ca, in condizioni di compe-tizione può produrre media-mente 100.000 semi, mentre una pianta isolata può produr-ne fi no a mezzo milione.

I minuscoli semi che posso-no nascere nello strato superfi ciale di terreno fi no a 2-3 cm di profondità vengono trasportati a notevole distan-za mediante le operazioni meccaniche (in particolare trebbiatura), l’irrigazione e anche con i mangimi o le sementi infestate.

Caratterizzata da individui maschili e femminili (spe-cie dioica), è in grado di impollinarsi anche a notevole di-stanza, manifestando in breve tempo un’elevata adatta-bilità e plasticità alle condizioni ambientali e a qualsiasi pressione di selezione, compresa quella esercitata dagli erbicidi. Negli Stati Uniti vi sono popolazioni divenute resistenti, oltre che agli erbicidi ALS inibitori, anche a

glifosate, dinitroaniline, tria-zine e HPPD. La capacità di tra-smettere caratteri di resistenza mediante il polline presuppone la distruzione delle piante in pre-fi oritura.

In condizioni ideali di svilup-po A. palmeri può accrescersi a ritmi impressionanti: fi no a 5-8 cm al giorno, raggiungendo in situazioni di competizione lu-minosa altezze superiori a 3 m. Per questo può divenire assai competitiva anche nei confronti del mais, nel quale può causare danni produttivi fi no al 90%. In altre colture può rendere diffi -coltose le operazioni di raccol-ta: su soia la trebbiatura è ina-gibile a causa della legnosità del fusto, con danni fi no al 100%.

Il monitoraggio della diffusione di questa specie ri-sulta determinante per impostare le strategie di ge-stione integrata di tutte le pratiche di lotta. L’obiettivo primario non è solo quello di evitare la disseminazio-ne, ma anche di impedire lo sviluppo prima dello sta-dio di pre-fi oritura.

Essendo molto simile ad altre specie (in particolare A. retrofl exus e A. rudis), con le quali può ibridare renden-do ancor più diffi cile il riconoscimento, è bene distin-guerla sin dalle prime fasi di sviluppo, analizzando la forma delle foglie, la lunghezza del picciolo, la presen-za di peli, ecc. •

«SPECIE ALIENE» RICONDUCIBILI AD AMARANTHUS PALMERI

La specie Amaranthus palmeri è caratterizzata da individui maschili e femminili (specie dioica), che sono in grado di impollinarsi a notevole distanza. Per questo è necessaria la loro distruzione in fase pre-fi orale anche negli incolti, allo scopo di evitare ibridazioni e trasmissione di caratteri di resistenza

fi cacemente controllata da bifenox. Il grado di effi cacia è apparso buono in-vece con bifenox nei confronti di Portu-laca oleracea, mentre un po’ più scarsa risulta l’azione verso Solanum nigrum, Convolvulus arvensis (solo azione foglia-re sulle piante che hanno differenziato i rizomi) e Achalipha virginica.

In presenza di individui resistenti di Amaranthus, che non mostrano i clas-sici sintomi indotti da imazamox e ti-fensulfuron-metile (ALS inibitori), sono risultate particolarmente interessanti tutte le miscele effettuate con bifenox.

In particolare, i risultati ottenuti dal-le prove effettuate a Berra (Ferrara) dal Centro di fi tofarmacia dell’Università di Bologna (grafi co 1), evidenziano co-me in condizioni di elevata infesta-zione di Amaranthus palmeri e relative ibridazioni, solo le tesi contenenti bi-fenox riescano a esplicare un controllo signifi cativo delle infestanti.

In tali condizioni i trattamenti effet-tuati con tifensulfuron-metile e ima-zamox hanno presentato un’effi cacia pressoché nulla (circa 10%).

Selettività di bifenox

L’impiego di bifenox causa eviden-ti anche se transitori effetti fi totossici (picchiettature necrotiche sulle foglie di soia), similmente a quelli provocati dal-le applicazioni sperimentali di pirafl u-fen-etile e alle applicazioni di fomesa-fen e acifl uorfen (attualmente revocati) che venivano effettuate nel corso degli anni Novanta. Il livello di intensità del-le necrosi fogliari e i relativi tempi di recupero della soia sono apparsi stret-tamente correlati alle condizioni ve-getative della coltura e alla scelta dei partner usati nelle miscele.

Le piante di soia con tessuti induriti da stress ambientali hanno dimostrato

di tollerare meglio il trattamento con bifenox, a differenza delle piante cre-sciute in condizioni ambientali più fa-vorevoli, in cui la coltura con tessuti più teneri risulta più sensibile all’azione di bifenox. L’aggiunta di olio alla miscela migliora l’effi cacia, ma tende a peggio-rare l’effetto fi totossico. In ogni caso la soia riesce a recuperare livelli di fi totos-sicità anche elevati senza effetti sulla resa della coltura.

Mirco FabbriGiovanni Campagna

Centro di fi tofarmacia - Università di Bologna

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