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Ufficio stampa Rassegna stampa IDV Emilia Romagna del 15.11.2012 regionale Pagina 1 di 42

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Ufficio stampa

Rassegna stampa IDV Emilia Romagna del

15.11.2012regionale

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Bologna

Piacenza

Reggio Emilia

Modena

Ferrara

Ravenna

INDICE

E i Pirati tentano Favia Lui: solo battaglie comuni15/11/12 Corriere di Bologna 4

Città metropolitana, Caronna manda in tilt il Pd15/11/12 Corriere di Bologna 5

Mentì a un magistrato per favorire Di Pietro: indagata Silvana Mura15/11/12 Corriere di Bologna 6

Il caso Il consigliere regionale corteggia l’Idv15/11/12 La Repubblica Bologna 9

Il Cioccoshow ora ci ripensa: «Forse è meglio restare»15/11/12 Unità edizione Bologna 10

«Più garanzie per il lavoro» La protesta sfila in piazza15/11/12 Libertà 12

Favia chiede aiuto all’Idv Barbato: “Sponda in Parlamento per istanze urgenti”15/11/12 Fatto Quotidiano Emilia Romagna 13

La Provincia: «Non toccate gli assessori»15/11/12 Gazzetta di Reggio 14

La Cisl spinge sull’acceleratore della manifestazione a Roma15/11/12 Modena Qui 15

E il Psc non conquista tutta la politica modenese15/11/12 Modena Qui 17

Comitati e Idv contro Giacobazzi: «Sulle aree F è un dialogo tra sordi»15/11/12 Modena Qui 19

Basell e Yara: casuale la catena di guasti15/11/12 La Nuova Ferrara 21

Provincia unica, la guerra dei campanili15/11/12 Corriere Romagna Ravenna 22

Di Marco: «Col primo stralcio collegamenti strategici e con tempi dimezzati»15/11/12 Corriere Romagna Ravenna 23

Carcere ai giornalisti, il leghista Fosci si dimette: «Lesione grave per democrazia e libertà di pensiero»15/11/12 Corriere Romagna Ravenna 24

Una seduta «scandalosa»15/11/12 Corriere Romagna Ravenna 25

ITALIA DEI VALORI Una via per Rizzotto15/11/12 Corriere Romagna Ravenna 26

RIFORME Il popolo è sovrano ma solo se vota Pdl15/11/12 Corriere Romagna Ravenna 27

«No al carcere ai giornalisti». E Fosci lascia15/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 28

Primo tratto di E55 strategico per unire porto e Brennero15/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 30

Referendum c’è il regolamento15/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 31

Carcere per i giornalisti Bufera nella Lega15/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 32

INFRASTRUTTURE PORTUALI15/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 33

‘Sistema idraulico molto delicato’15/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 34

News Il consiglio comunale cervese “vola” in streeming15/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 35

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Forlì Cesena

Rimini

Nazionale

ITALIA DEI VALORI Una via per Rizzotto15/11/12 Corriere Romagna Cesena 36

Provincia unica: «Vogliamo il capoluogo15/11/12 Il Corriere Romagna Forlì 37

Blitz in Provincia, anche il Pd vota sì «Il nuovo capoluogo siamo noi15/11/12 Il Resto del Carlino Forlì 38

Provincione, il capoluogo sia Forlì-Cesena15/11/12 La Voce di Romagna forlì 40

«Consegnate l’Isee entro il 15 dicembre»15/11/12 Corriere Romagna di Rimini 41

Cinque Stelle, Favia apre all’Idv Salsi a Bologna assolta con applausi15/11/12 Il Resto del Carlino 42

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Rlbeille Giovanni Favia è in rotta di collisione con Grillo

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15/11/2012 pressunE

CORRIERE DI BOLOGNA

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

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Direttore Responsabile: Armando Nanni

flirt Incontro col deputato idv che promuove qui il movimento rivelazione in Germania

E i Pirati tentano Pavia Lui: solo ballaolie comuni A Ferrara il consigliere ottiene l'ok del M5s

Che cosa farà Giovanni Fa-via? Se lo sono chiesti in mol-ti all'indomani del fuorionda in cui il consigliere regionale grillino denunciava l'assenza dì democrazia nel Movimen-to cinque stalle. E mentre ieri a mezzanotte (a Ferrara) il consigliere ha incassato la se-conda promozione davanti ai militanti— chiamati a valuta-re il suo operato in Regione

a corteggiare Pavia ci pro-va Franco Barbato, deputato indipendente eletto nell'Idv e ora in rotta con il partito di Di Pietro. Barbato ha un pro-getto ambizioso in vista delle politiche 2013: lanciare in grande stile in Italia il Partito Pirata, un movimento politi-co che nello Stivale esiste dal 2°06 ma non ha ancora sfon-dato, mentre in Germania ot-tiene risultati paragonabili ai nostri grillini (con i quali so-- no tanti i punti in comune, a partire dalla trasparenza e dall'utilizzo del vveb).

Per capire se il Parlamento è una meta raggiungibile, Barbato sta girando l'Italia in

cerca di forze nuove, da reclu-tare soprattutto tra i delusi del M5s e dell'Idv. Due giorni fa, Barbato ha incontrato Pa-via alla stazione di Bologna, alle 10.30. Un incontro riser-vato, nella saletta del club Eu-rostar, lontano da occhi indi-screti. I due confermano la circostanza. Ufficialmente, sì è parlato di liquid feedback, il metodo di democrazia par-tecipata che consente ai citta-dini di interagire via web con gli eletti, che rappresen-ta una bandiera per i Pirati di tutto il mondo.

Davvero non si è discusso d'altro? «Ci siamo detti che

sarebbe bello creare una col-laborazione istituzionale risponde Barbato --. Se Fa-via si trova di fronte a impe-gni che vanno oltre sue com-petenze di consigliere regio-nale e ha bisogno di un con-tatto a Roma, io sono pronto a dargli una mano». Barbato nega, ufficialmente, di avere rivolto avance politiche a Fa-via: «Giovanni sta felicemen-te nel Ms e io gli ho ribadito che starò nell'Idv fino a fine legislatura. I pirati alle politi-che? Non sappiamo ancora quale sarà il sistema elettora-le e io voglio essere scelto, non nominato. Ma nella pros-sima legislatura molti deputa-ti useranno il liquid feed-back».

Ecco la versione di Pavia: «Ho parlato con Barbato di singole battaglie, come quel-la sull'ospedale di Modena. In attesa di avere i nostri par-lamentari a 5 Stelle, ho raccol-to la disponibilità di Barbato: avevo bisogno di una sponda a Roma per alcune nostre in - tenogazioni». Nessun contai - to con i Pirati in vista delle Politiche? «Ho conosciuto di-versi attivisti dei Pirati — ri-sponde Pavia ma io non sono in vendita e non voglio

il dipletrista

«Se Giovanni ha bisogno di una mano a Roma, io sono pronto a dargliela»

consigliere «Conosco í Pirati, ma io non sono in vendita Gli ho chiesto cose per le nostre interrogazioni»

creare correnti interne-- al M5s. Sto lavorando per risol-vere alcune criticità che ci so-no nel nostro movimento». Fin qui la versione ufficiale. Ma è un dato di fatto che Bar-bato stia cercando di capire se i Pirati — con cui a Roma ha contatti quotidiani — ab-biano i numeri (e i nomi) per correre alle prossime elezio-ni. Uno come Pavia sicura-mente, farebbe comodo.

grillino sta valutando il da farsi. Anche se, per ora, non sembra intenzionato a uscire dal M5s. Il motivo è semplice: il fuorionda che sembrava avere sancito la fi-ne politica di Pavia, alla lun-ga lo ha accreditato come uno capace di tenere testa a Grillo. E la base ha ancora fi-ducia in lui. A Piacenza, Fa-via è stato confermato dai mi-litatiti grillini con la stragran-de maggioranza dei consen-si: solo 3 persone su più di ot-tanta gli hanno votato con-tro. insomma, il M5s è anco-ra casa sua. Ma la situazione, nel Movimento, cambia in fretta.

Pierpaolo Velonà e, RIPRODUZIONE RISER, A1,

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l'ilari -h..intime, Favia I. I)I 11.1 I colywn:

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Ce,itsegretak stti.

Città metropolitana, Caronna manda in tilt il Pd Due giorni fa il consiglio provin-

ciale ha votato un ordine del gior-no proposto dalla Lega Nord che chiedeva l'elezione diretta della cit-tà. metropolitana che entrerà in vi-gore il primo gennaio del 2014. 11 testo è passato anche con un voto di un consigliere Pd ma il segreta-rio del Pd, Raffaele Donini ha stop-pato tutto dicendo che non è il Car-roccio a decidere come si voterà. Il caso era politicamente interessan-te perché è noto che la presidente della Provincia, Beatrice Diughetti, in splendida solitudine, difende l'ipotesi di elezione diretta, ma ci trovavamo di fronte a poco più di un incidente. Ieri invece a favore dell'elezione diretta della città me-tropolitana si è espresso anche l'europarlamentare del Pd, Salvato-re Caronna: «Sono sempre stato convinto — ha detto nel corso di un'intervista a Radio Tau che la discussione sulla città metropolita-na non dovrebbe essere un atto bu-rocratico ma una grande occasio ne per coinvolgere l'opinione pub-blica sul futuro di un territorio che riguarda non solo Bologna ma tut-ta la Regione».

Fino ad oggi il partito a livello locale e regionale ha sposato l'ipo-tesi di una città metropolitana co-me ente di secondo grado e su que-sto scenario convergono il sindaco di Bologna, Virginio Merola, il go-vernatore Vasco Emuli e il sindaco di Imola, Daniele Manca. La diffe-renza tra i due progetti non è di po-co conto. Eleggere direttamente il sindaco metropolitano comporta due conseguenze rilevantissime: fa scomparire il Comune dì Bolo-gna perché il sindaco che si elegge

è il capo di tutta la provincia e so-prattutto costringe probabilmente a tornare al voto nel 2014. Ecco per-ché la presa di posizione di Caron-na, che che nel partito non è proprio l'ultimo arrivato, rischia di mette-re in discussione gli equilibri in ca-sa dern.ocratica. Probabilmente l'europarlamentare per onestà in-tellettuale difende una cosa nella quale ha sempre creduto senza nes-sun altro fine ma in ogni caso la sua esternazione è destinata a pro-durre conseguenze politiche. Po-che ore dopo il capogruppo del Pd in Regione, Marco Mollali, ha aper-to allo scenario disegnato da Ca-ronna: «Mi sembra una novità inte-ressante, se c'è uno sviluppo ben venga. Mi rendo conto che introdu-

ce una novità, almeno nelle opinio-ni che si sono confrontate fino ad oggi nel lunghissimo dibattito sul-la città metropolitana che si trasci-na da vent'anni».

Il segretario del Pd, Raffaele Do nini, ieri si è tenuto alla larga da questa discussione ed è comprensi-bile. Se qualcuno decide di fare sul serio su questa prospettiva cambia tutto. Nessuno probabilmente pen-

sa che un ente di secondo grado dove il sindaco del Comune capo-luogo e gli altri sindaci della pro - vincia lavorano gratis per la città metropolitana sia lo scenario più utile e sono in molti a pensare che servirebbe l'elezione diretta e dun-que una piena Ilegittimazione del sindaco metropolitano. Solo che questa seconda ipotesi si è sempre dimostrata troppo dirompente per essere attuata. Il primo ostacolo difficilmente superabile sarebbe l'opposizione dell'area imolese e per questo si è scelto di optare per un ente di secondo grado. Ora pe-rò le cose potrebbero cambiare.

Olivío Romania olivio.romanini© ns. it

Posizioni diverse Fino ad ora il partito locale aveva sempre sostenuto la linea dell'ente d secondo grado. Ma le cose potrebbero cambiare

Europartamentare Salvatore Caron- na è stato segretario regionale del Pd

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A Massa Anche grazie a lei il leader ldv risarcito di 500 mila curo

«Mentì a magistrato per favorire Di Pietro». indagata Silvana Mura L'accusa: falsa testimonianza per il. sito di Tonino

Ora che l'Idv implode e Anto-nio Di Pietro annaspa tra scan-dali e Ivlarucci„ spunta una gra-na giudiziaria per Silvana Mu-ra, la donna forte del partito, folgorata da Tonino quando era ancora pia e da allora vici-nissima al capo, poi assessore di Cofferati a Bologna, tesorie-ra, oggi deputata e plenipoten-ziaria per l'Emilia-Romagna e molto di più. Mura è indagata a Massa per una presunta falsa testimonianza in favore di Di Pietro, resa in una causa civile sulla titolarità del dominio in-temet antoniodipietro.org dal-la quale l'ex pan é uscito in pri-mo grado con un risarcimento ragguardevole, mezzo milione di euro. Per lui, non per il parti-LO.

Dovrebbe pagano Maurizio Bardi, 61 anni, giornalista, blogger e piccolo editore della Lunigiana, uomo generoso e forse un po disordinato. Un di-pietrista della prima ora, uno che dei venti che firmarono le fideiussioni da due miliardi di lire per la campagna elettorale 2001 dell'Idv. Pensava che Toni-no avrebbe cambiato la politi-

ca, ma invece l'hanno subito estromesso dai siti web del-ildv che aveva contribuito a. creare: «LI& fu il primo parti-to a dotarsi di un sito», ricorda con orgoglio. Il dominio www,antoniodipietraorg nac-que nel marzo 2000: «Lo regi-strai dice Bardi perché vo-levo fare una banca dati sulla corruzione, Di Pietro era il sim-bolo di Mani Pulite ma io non lo conoscevo ancora di perso-na, lo conobbi pochi mesi do-po e iniziammo a collaborare». L'altro, www.antoniodipie-tro.it , fu registrato sempre da Bardi a fine 2000, «ma — spie-

---- a nome di Di. Pietro». La-voravano a stretto contatto: «Ci sentivamo quasi tutti i gior-ni». I siti .org e .it avevano gli stessi contenuti.

Poi la rottura. Nel luglio 2002 lo fecero fuori, secondo Bardi perché erano arrivati i rimborsi elettorali. L'editore to-scano lasciò sei mesi ai partito per spostare i contenuti su an-toniodipietro.it, poi nel febbra-io 2003 si riprese il sito .org cambiando il Dns, il server che traduce l'ip numerico in indiriz-zo testuale. «Al partito l'avrei

anche dato ma Di Pietro voleva. che lo cedessi a lui personal-mente». Di Pietro gli ha fatto causa a Pontremoli (Massa), dove Bardi abita, e ha vinto il primo round anche con le testi-monianze di Mura e di due si-

gnore all'epoca impiegate nella sua segreteria. Per Bardi le testi-monianze sono false e le ha de-nunciate. Mura, secondo Bardi, disse il falso quando dichiarò che «a seguito del cambio di Dns operato unilateralmente dai dottor Bardi, sia il sito che le caselle di posta ad esso colle-gate non erano più accessibili e funzionanti. L'on. Di Pietro do-vette provvedere alla registra-zione del dominio www.anto-niodipietrait e vvww.italiadei-valorLit con ulteriori costi per la loro creazione e attivazio-ne». Le carte depositate da Bar-di, accessibili tramite M -lois (il servizio che consente di scopri-re chi c'è dietro un sito), dico-no che il primo sito esisteva. dal 21 dicembre 2000 e l'altro dal 24 luglio 2002, dunque pri-ma che lui cambiasse server per il .org. Mura disse che «Di Pietro riceveva migliaia di email al giorno su quegli indi-rizzi», mentre dalla documenta-zione in possesso di Bardi ne ri-sultano dalle 24 alle 104 al gior-no. E ancora: secondo Mura, perdendo il dominio antoniodi-pietro.org, «il materiale di pro-paganda ed elettorale dovette essere ristampato», ma Bardi

obietta che «nel febbraio 2003 non vi erano elezioni previste se non in Val d'Aosta e non era-no stati stampati manifesti». Le altre due signore dissero co-se simili. E il giudice stabilì che il sito era di Di Pietro, anche se l'aveva registrato Bardi.

L'avvocato di Di Pietro a Pon tremoli era Felice Belisario, ca-pogruppo Idv in Senato. Deve aver gradito la cittadina, l'avvo-cato-senatore, fino a prendersi a cuore quel piccolo tribunale a. rischio soppressione come de-cine di altre sedi periferiche: ri-

cevette in pompa magna a Pa-lazzo Madama una delegazione guidata dal sindaco e dal segre-tario del Pd locale, Marco Ber-tocchi, cioè l'altro avvocato che assisteva Di Pietro. Tutti in-sieme per salvare il tribunale

(che poi però è stato chiuso). Era l'ottobre 2010. A dicembre la sentenza a favore di Di Pie-tro. Sugli aspetti civili deciderà la Corte d'appello di Genova.

L'inchiesta penale su Silvana Mura, affidata al più Vito Berto-ne, si trascina da oltre un anno alla Procura di Massa. «Siamo prossimi alla conclusione», as-sicura il procuratore Aldo Giu-bilaro. L'onorevole Mura, con-tattata pertelefono, ieri ha pre-ferito non rispondere.

Alessandro Mantovani RIPRODLTONE RiSERVAT4

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01, El,Nite Pile

iDdapla Sibana

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11 leader ldv Antonio Di Pietro

Il caso Nanoi I convegni finti Anche in Emilia Romagna l'ldv ha i suoi guai. L'ex capogruppo in Regione Paolo Nanni à accusato di aver usato per sé i soldi (pubblici) del gruppo A suo carico ci sono cene e convegni annunciati ma mai realizzati per giustificare altre uscite che, per Nanni, erano comunque per attività politica

;»(inala bilsana

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sacchi neri Strana pulizia. La Procura, che indaga sulla gestione dei tondi di tutti i gruppi consiliari, deve far luce anche su uno strano episodio: il fatto che, la notte prima che la Finanza andasse in Regione a prendere le carte, due persone hanno portato via dalla Regione sacchi neri. Carte oppure, come dice I icly, solo spazzatura?

Auto blu O t [o viaggi Ci sono otto ricevute che imbarazzano la Mura: si tratta di carte relative a viaggi in auto blu rimborsati con i denari del gruppo idv alla Regione Emilia Romagna, nonostante Mura non sia mai stata consigliere regionale. Le fatture sono già nelle mani della Finanza.

Felice Belisario, legale di Tonino

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» Il verbale Le dichiarazioni di Maurizio Bardi, l'ex ldv che ha denunciato la coordinatrice dell'Emilia Romagna

«Le spese del partito? Lei diceva: non seoedatemi.»

116 febbraio 2012 Maurizio Bardi è stato sen-tito dalla polizia in relazione alla denuncia con-tro Silvana Mura, presentata un anno prima al-la Procura di Massa. E ha raccontato la sua scon-certante esperienza nell'Italia dei Valori. Di se-guito piccoli stralci di un lungo verbale:

alli sono sempre occupato del fenomeno del-la corruzione; nel 1999 volevo costruire una. banca dati sul tema. Avevo registrato il domi-nio wmv.antoniodipietro.org che avrebbe ri-chiamato nell'immaginario collettivo il concet-to stesso della lotta alla corruzione, visto che si trattava dal magistrato simbolo dell'inchiesta. Mani Pulite. Ne parlai con un amico, Gilberto 14lippetti, direttore creativo di una delle più im-portanti agenzie pubblicitarie italiane e comin-ciammo a lavorarci. Poi, nel maggio o giugno 2000, Filippetti mi riferì di averne parlato con lo stesso Di Pietro e che questi si era detto inte-ressato. (...) Ci accordammo quindi con Di Pie-tro il quale mi incaricò di realizzare un sito in-temei che promuovesse l'impegno contro la

corruzione. Tale progetto si concretizzò crean-do e arricchendo i contenuti di www.antoniodi-pietro,org, che preesisteva. Di Pietro mi forni articoli, documenti, riflessioni sue o di altri su Mani pulite. Divenni anche suo amico».

Era impossibile, secondo Bardi, chiedere con-to a Silvana Mura delle spese:

«Ero inviso alla signora Mura, tesoriere del partito e segretaria di Di Pietro. Dopo le Politi-che del 2001, durante una riunione del diretti-

Le fideinssioni Nei lmt Mesi di documentare come erano stati spesi i Ri

- - -

int rispose to non itiostm nulla

vo nazionale di cui facevo parte come responsa-bile delle comunicazioni su liiternet, svoltasi a Bologna, chiesi a Silvana Mura di documentare come erano stati spesi i due miliardi di lire otte-nuti in prestito da una banca tramite le fideius - sioni, una delle quali da me sottoscritta per un centinaio di milioni. La Mura rispose all'incir-ca: "lo non faccio vedere niente, decido io come spendere i soldi, Di Pietro sa tutto, quindi non scocciatemi", davanti a 40 persone. :Dopo que-

sta incresciosa circostanza, mi arrivarono noti-zie di gestione non trasparente dei fondi del partito». Ma più in là Bardi non è andato.

Triste la conclusione: «A metà del 2002 mi sono -accorto che non

stavo lavorando per un partito denominato Ita-lia dei Valori perché il partito non esisteva. Esi-steva solo un'associazione Italia dei Valori i cui soci erano tre: Di Pietro Antonio, Di Domenico Mario e Mura Silvana. Di Domenico uscì dal par-tito e il suo posto fu preso da Mazzoleni Susan-na, moglie di Di Pietro. Questo è continuato si-no al 2007-2008, quando, almeno credo, sotto la pressione di De Magistris e Sonia All'ano l'as-sociazione privata a tre è stata sciolta ed è stato costituito un partito vero e proprio. Ma a quel punto tutte le forme di dissenso erano state eli-minate e quindi il controllo del partito da parte di Di Pietro e Mura, con un ristretto numero di collaboratori, era ormai conclamato».

A. Man.

La presa di coscienza kkk k.kkk

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En,Nite Di Pieuo.: úldagala Sibana ‘31.11,

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M5S, la Salsi conquista l'assemblea

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Direttore Responsabile: Ezio Mauro

Giovanni Favia

Il consigliere regionale

corteggia l'Idv «IN trepidante attesa dei nostri parlamentari a 5 stelle, avendo bisogno di una sponda a Roma per alcune interrogazioni, ho raccolto la disponibilità di Barbato (indipendente ldv) a presentarle in parla-mento». Giovanni Favia su Facebooktasta il polso dei militanti grillini circa un'alleanza Cinque Stel-le-Idv, già bocciataa chia-re lettere dal Guru Grillo. «Pensate sia giusto? Ave-te in mente altri parlamen-tari?», chiede Favia. E precisa: «Ovviamente parliamo di convergenza solo su singole battaglie non rinviabili al post ele-zioni». Il ribelle conclude con un Post scriptum, di quelli cari a Grillo: «Aveva-mo già fatto qualcosa di simile con degli europar-lamentari». Un'iniziativa destinata a fared iscutere. Anche se Favia assicura: «Nessuna alleanza».

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l'Unità Romagna Direttore Responsabile: Claudio Sardo

15/11/2012 pressunE

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11 Cioccoshow ora ci ripensa «Forse è medio restare»

Ripensamento Il presidente Girotti (Cna): «Ce la metteremo tutta per tenere la manifestazione a Bologna » - Pochi giorni fa: «Ce ne andiamo»

BOLOGNA

SAMUELE LOMBARDO

bolos..-jna@uri .rta.it

Stand affollati (in rosso Bologna) e sole che fa capolino su piazza Maggiore: è il momento dell'orgoglio e dell'ottimi-smo per il Cioccoshow, che ha aperto i battenti questa mattina in piazza Mag-giore. E anche se non si presenta nessu-no del Comune (tranne i consiglieri del-la Lega nord che volantinano contro la giunta) e le tavolette-omaggio distribui-te dall'organizza.zione hanno scritto so-pra «Cioccoshow addio», il clima è deci-samente cambiato rispetto alla imme-diata vigilia,

Il presidente Cna Tiziano Girotti si propone di «battere record su record» e di «superare 300.000 visitatori» in questa edizione. «Speriamo che questo

Cioccoshow non sia l'ultimo, io sono fi-ducioso. Ce la metteremo tutta per te-nerlo a Bologna», assicura. «Vogliamo così bene a Bologna- gli fa eco il segre-tario degli artigiani Massimo Ferran-te- che ci impegneremo per trovare una soluzione positiva, ma il Comune deve dire se ci tiene al Cioccoshow e quali condizioni ci pone per investire e programmare.Vogliamo proiettarci nel futuro e abbiamo bisogno di certez-ze. La polemiche siamo disposti a get-tarle alle nostre spalle in un minuto». Un segnale accolto con grande soddi-sfazione da. Nadia Monti, assessore co-munale al Commercio. «Sono felice che si sia aperta una prospettiva di trat-tative», spiega, «il Comune tiene moltis-simo a questa manifestazione». E fa ca-pire che anche se «i tempi sono cambia-ri», non esistono «difficoltà insuperabi-li» per raggiungere futuri accordi.

il problema, sottolinea Cna, non e so-lo la Cosa.p («La paghiamo tutta, anche senza sconto») ma le mille difficoltà in-contrate nell'organizzazione di questa edizione numero otto. A partire dal re-stringimento degli spazi a disposizio-ne: «il 20-30% dei potenziali espositori sono rimasti esclusi»

Lasciar andare via il Cioccoshow, sottolinea il direttore Ascom Giancar-lo Tonelli, «sarebbe un errore gravissi-MO. Basta vedere quanta gente c'è og-gi». Tonelli parla, da parte dell'ammini-strazione, di »insensibilità e mancanza

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Pagina 23 Emilia Romagna

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l'Unità Romagna Direttore Responsabile: Claudio Sardo

15/11/2012 pressunE

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di dialogo» e invita a «pensare in gran-de e creare le condizioni perchè l'ammi-nistrazione comunale favorisca la cre-scita di questa iniziativa».

La Lega intanto distribuisce volanti-ni con foto di Merola che mangia. Tito-lo: «Addio Cioccoshow. L'ennesimo boccone amaro per i bolognesi, gentil-mente offerto da Virginia Merola». La proposta del Carroccio è dimezzare la Cosap per almeno un anno» alla mani-festazione, perchè «meglio incassare meno che incassare zero». Pochi giorni fa la Cna aveva dichiarato:«Troppi osta-coli alla manifestazione, cambieremo città». Pietra dello scandalo:il Comune aveva comunicato alla vigilia della ma-nifestazione che avrebbe triplicato una tassa, un , :aumento deciso all'ultimo minuto», che si unisce a «lentezze buro-cratiche e divieti allo svolgimento degli eventi». Pietra dello scandalo, l'aumen-to della Cosap, la tassa sull'occupazio-ne del suolo pubblico, passata da 15.000 curo a 42.000 curo.

Piuttosto secca la replica del Comu-ne, che aveva però spiegato: «Sono tem-pi duri per tutti, ognuno deve fare la sua parte». E ricordato che il Ciocco-show è un'iniziativa commerciale, che come tale va tassata. Chi occupa suolo pubblico per attività che producono profitti deve pagare. Durissimo il sinda-co Virginio Merola, che alla minaccia di andarsene degli artigiani aveva ri-sposto: «Si accomodino».

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La giornata di mobilitazione europea, per la quale la Cgil ha indetto lo sciopero, ha avuto un significato ancora più profondo per i lavoratori delle aziende Atlantis e Rdb,eper i facchini della logistica (foto Lunini)

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LIBERTÀ QUOTIDIANO DI PIACENZA FONDATO DA ERNESTO PRATI NEL 1883

Direttore Responsabile: Gaetano Rizzuto

15/11/2012 press LinE

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 32.634

Diffusione: 26.480

«Più gar, le per il lavoro» La protesta sfila in pi, a Sciopero generale della Cgil, anche i lavoratori di Atlantis, Rdb e cooperative: nessuna certezza per il nostro futuro

Ha avuto un significato an-cora più profondo per migliaia di lavoratori piacentini lo scio-pero generale indetto ieri dal-la Cgil per la Giornata di mo-bilitazione europea dei sinda-cati.

In piazza Cavalli si sono ra-dunate circa 250 persone, tra cui lavoratori dell'Atlantis, del-la Rdb e dell'Ikea, ossia le realtà locali al centro di casi molto difficili.

«Noi vorremmo protestare per chiedere migliori politiche sul lavoro - hanno detto i di-pendenti della Atlantis di Sa-riano, il gruppo nautico che ha annunciato la chiusura entro fine anno dello stabilimento piacentino - ma sembra pro-prio che presto non potremo più farlo, perché ci vogliono li-

cenziare tutti e 200. Chi non vi-ve una condizione come la no-stra non può capire come si sta sapendo che da un giorno al-l'altro non saprai più come sfa-mare la tua famiglia: tra i lavo-ratori ci sono madri sole con fi-gli piccoli, persone che hanno solo questo reddito per man-tenere moglie e figli. Un vero dramma».

Discorso simile per il perso-nale Rdb, l'azienda di Ponte-nure in amministrazione straordinaria: «I commissari stanno cercando di salvare una situazione molto difficile -hanno detto i lavoratori, at-tualmente in cassa integrazio-ne - resa ancora peggiore dalla crisi del settore edile. Viviamo alla giornata, la cassa integra-zione è solo una soluzione

vinciale della Cgil, Paolo Lan-na - c'è tutto un universo del-la logistica a Piacenza che vede ancora diritti negati e lavora.-tori sfruttati. Siamo in piazza. per chiedere ai governi, a co-minciare da quello italiano, di. abbandonare le politiche di ri-gore iniziando a puntare sulla equità e sula difesa del lavoro. Altrimenti a pagare il conto della crisi saranno sempre i so-liti, ossia i più deboli». Un ap-pello forte alla politica: «Deve tornare a fare il proprio me-stiere ha aggiunto Lan.n.a - perchè pensionati, lavoratori, .stranieri, anziani, bambini e famiglie non possono andare avanti così, stiamo scivolando verso il baratro. E non mi pare che i "tecnici" chiamati al go-verno abbiano l'intenzione di cambiare la loro impostazione, fatta solo di tagli e sacrifici».

Protagonisti della manife-stazione anche il sindacato dei pensionati e quello della scuo-la e del pubblico impiego.

In piazza anche esponenti di Rifondazione comunista e Sel. Ideale gemellaggio con l'Italia dei valori, visto che sindacato e Idv hanno raccolto le firme per i referendum sul lavoro con banchetti a pochi metri di di-stanza.

Michele Rancati

tampone, non abbiamo alcu-na certezza per il futuro. E se perdiamo questo posto, chi ci assumerà, vista la situazione generale? ».

Di passaggio anche qualche facchino dell'Ikea. «Al dì là di questo singolo caso, che pre-senta aspetti molto particolari - ha spiegato il segretario pro-

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15/11/2012 press unE *Fatto

Emi► Romagna Periodicità: sito web

Direttore Responsabile: Antonio Padellaro

Favia chiede aiuto all'Idv Barbato: "Sponda in Parlamento per istanze urgenti"

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di .R.edazione ì l'attoQuo-Aisllano I Pardli a .Roirtaign.a I 14 rit}Vegiblie i"-£012

Prove tecniche di alleanze. Giovanni Favia sfida ancora una volta il leader Beppe Grillo e lancia un appoggio politico, addirittura in Parlamento, con sponda nell'Italia dei Valori. Nonostante Grillo abbia sempre sbattuto le porte in faccia a qualunque partito, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle dell'Emilia Romagna, Giovanni Favia, ha annunciato, via Facebook, di aver trovato nel parlamentare Francesco Barbato un alleato a Montecitorio. "In trepidante attesa dei nostri parlamentari — scrive sulla sua bacheca —avendo bisogno di una sponda a Roma per alcune nostre interrogazioni, ho raccolto la disponibilità di Barbato (indipendente dell' ldv) a presentarle in Parlamento".

L'intenzione sarebbe quella di aprire un filo diretto tra Roma e l'Emilia Romagna, appoggiandosi momentaneamente a Barbato. "Già in passato avevamo fatto qualcosa di simile con degli europarlamentari, non solo italiani" aggiunge Favia, che poi cerca di tastare l'opinione degli attivisti, lanciando un sondaggio: "Pensate sia giusto? Avete in mente altri parlamentari a cui potremmo rivolgerci (dovrò portarmi la molletta per turarmi il naso)?".

Una proposta che si presta ad essere letta come preludio a una futura alleanza. Anche se è il consigliere stesso ad escludere qualsiasi ipotesi di un patto politico, da sempre fumo negli occhi di Beppe Grillo: "Non se ne parla nemmeno. Owiamente parliamo di convergenza solo su singole battaglie non rinviabili al post elezioni il consigliere regionale emiliano del Movimento 5 stelle". Aggiungendo: "Siamo su fronti politici opposti. Però, anche in consiglio regionale, io firmo atti con altri partiti. Ci deve interessare la causa, non la bandierina. Non confondiamo l'autonomia e il non fare l'alleanze con l'isolazionismo".

E se Favia chiama l'Idv risponde. " Vi ricordo che Barbato è anche il più produttivo dei parlamentari del suo collegio (Campania 1) nonostante sia da 4 anni e 6 mesi in parlamento, quindi la proposta di Favia è molto positiva se deve servire a risolvere i problemi dei cittadini con l'aiuto di atti parlamentari".

Solo due settimane fa era stato il leader del Movimento, Beppe Grillo, a esporsi pubblicamente in favore di Antonio di Pietro. Dal suo blog il comico genovese aveva lanciato la candidatura dell'ex pm a Presidente della Repubblica. Defindendolo "l'unico che si è opposto al berlusconismo". Specificando però, alcuni giorni dopo, di non aver alcuna intenzione di stringere un accordo elettorale con l'Idv: "Antonio Di Pietro ha la mia amicizia, ma il M5S non si alleerà né con l'Idv, né con nessun altro. Il Movimento 5 stelle vuole sostituire il sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco".

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!ree, 01,3 i debiti calano ma cala pure l'utile netto

GAllETTA DI REGGIO Direttore Responsabile: Sandro Moser

15/11/2012 press LinE

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 14.722

Diffusione: 11.531

La Pro da: «Non toccate gli assessori» Abolizione, passa il documento salva-giunta presentato dall'Ildc. E anche il Pd stavolta si "accada"

Ci voleva la scure - quella che si abbatte sulle Province, Reg-gio in primis - per metterli tutti d'accordo (o quasi tutti) con un voto bipartisan. E dunque «no» all'abolizione della giun-ta provinciale perché blocche-rebbe l'attività amministrativa dell'ente. E' la posizione del consiglio provinciale di Reggio che con un voto trasversale -Pd in primis - ha approvato un ordine del giorno presentato dall'il& e ha richiesto sul te-ma un incontro urgente ai par-lamentari reggiani. in partico-

lare, il documento - presenta-to dal capogruppo dei modera-ti Mario Poli e sottoscritto an-che dal capogruppo del Pd Fa-brizio Allegretti, dal capogrup-po di Eli, Tommaso Lombardi-ni e dal consigliere di Progetto Reggio (ex Lega Nord) Riccar-do Molteni - prende in consi-derazione quanto previsto dal decreto di riordino delle Pro-vince sull'abolizione delle giunte a partire dal l' gennaio 2013. Nel testo si legge come il consiglio ritiene che «tale prov-vedimento possa produrre un

vuoto amministrativo e istitu-zionale sul governo dell'area reggiana nella delicata fase di transizione verso la nuova Pro-vincia di Reggio e Modena». Considerato poi che «lo stesso provvedimento rischia di pro-durre una fatte instabilità cir-ca le prospettive occupaziona-li degli operatori delle Provin-ce, pur all'interno delle neces-sarie scelte di riorganizzazio-ne e razionalizzazione», l'odg «invita i parlamentari reggiani a farsi interpreti della necessi-tà di modificare il provvedi-

mento del governo alfine di as-sicurare la necessaria continui-tà amministrativa e istituzio-nale, e a tal fine chiede agli stessi parlamentari un incon-tro tempestivo». Il documen-to ; che è stato emendato su ri-chiesta del consigliere del Pd. Marcello Stecco con la richie-sta di un incontro urgente ai parlamentari e il riferimento alle prospettive occupazionali dei dipendenti dell'ente, ha avuto il voto favorevole del gruppo di maggioranza del Pd, del vicepresidente Vito Castel-

lari (Pdl), del capogruppo dì Futuro e Libertà Tommaso Lombardini e del consigliere di Progetto Reggio Riccardo Molteni.

Da registrare il voto contra-rio di Alberto Ferrigno capo-gruppo di Rifondazione Co-munista e, nelle file della mag-gioranza, l'astensione di Um-berto Beltrami (Pd) e del capo-gruppo dell.'Idv Emanuele Ma-gnani. I consiglieri di Lega Nord e Pdl (a parte Castellari) non hanno partecipato al vo-to,

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Direttore Responsabile: Rossano Bellelli

15/11/2012 press unE

Periodicità: Quotidiano

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- Sisma e tasse

La Cisl spinge sull'acceleratore della manifestazione a Roma

Ma dice no allo sciopero fiscale: le regole vanno rispettate Quella che all'inizio era una minac-cia solo ipotizzata, diventa ora una proposta concreta messa ufficialmen-te sul tavolo di lavoratori e imprese. Stiamo parlando di una grande ma-nifestazione di protesta a Roma per `sollecitare' il Governo a venire in-contro alle stringenti necessità del territorio nella fase post terremoto. A presentarla è la Cisl di Modena, che frena però sullo sciopero fiscale. «Per costringere il governo a cambia-re atteggiamento sulla ricostruzione post terremoto - inizia a spiegare il segretario provinciale Cisl, William Ballotta - stiamo pensando di pro-porre a lavoratori e imprenditori di manifestare insieme a Roma». E poi l'annuncio: «È più di un'ipotesi quel-la alla quale stiamo lavorando da qualche giorno». Ballotta punta a creare «un fronte co-mune sindacati-imprese». E questa convinzione è sorta dopo l'infuocato summit - con annesse dure contesta-zioni ai politici - che si è tenuto alla Camera di Commercio alla presenza di tutte le associazioni di categoria. «Siamo stanchi di essere presi in giro da voi», «Potete toglierci le imprese, la casa, ma non la dignità», «Siete fuori dal mondo e dalla realtà», tra le frasi ripetibili urlate dagli imprendi-tori all'intero mondo della politica, dal Governo alla Regione passando per i parlamentari (Pd in partico-lare). «La rabbia degli impren- ditori è comprensibile» commenta il segretario Cisl. E met- te subito in chia-

ro: «Nemmeno noi sindacati siamo soddisfatti della gestione post terre-moto». E sottolinea: «Sia a livello lo-cale che nazionale». Il giudizio non può che essere molto severo: «Nonostante le promesse e rassicurazioni, anche su un evento così drammatico la politica confer- ma tutta la sua tragica distanza dalle esigenze concrete del Paese». Entra quindi nel dettaglio: «Sono passati quasi sei mesi dal sisma e siamo anco-

a nella completa incertezza sulle risorse per la ricostru- zione e sulla proroga delle scadenze fiscali». Anche se sulla proroga, purtroppo, la certezza al momento è che la data del 16 dicem- bre sarà il termine ultimo per pagare. A Roma non vogliono nemme- no sentir parlare di slit- tamento. Ma non per questo la Cisl è favore- vole allo sciopero fi- scale minacciato dal-

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sociazioni: «Le regole vanno rispetta-te. Preferiamo lavorare per ottenere la proroga piuttosto che sfociare nel-l'illegalità. Credo che anche gli stessi imprenditori siano con- sapevoli di ciò e ab-biano voluto fare una provocazione». Ballotta cerca di ve-der il bicchiere mez-zo pieno: «Di aspetti positivi nella gestione del terremoto ce ne sono». Ricono- sce, ad esempio, «alle istituzioni, a partire dalla Regione, che è stato svolto un ottimo lavoro nella fase del-l'emergenza». Ora, però, «ser-ve uno sforzo collettivo per ri-progettare il no-stro territorio at-

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La Cisl spinge sull'acceleratore della manifestazione a Roma

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press LITE en.a • 15/11/2012

Periodicità: Quotidiano

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Direttore Responsabile: Rossano Bellelli

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traverso un patto tra istituzioni e par-ti sociali per far ripartire le imprese e il lavoro, superando gli intoppi buro-cratici e le incertezze sulle risorse di-sponibili». «La cosa più importante - sottolinea il segretario Cisl - è avere le idee chia-re su come vogliamo essere e cosa vo-gliamo fare domani. Abbiamo un di-stretto di eccellenza da difendere - il biomedicale - ma soprattutto il dopo sisma deve essere l'occasione per ridi-segnare il territorio dal punto di vista delle costruzioni materiali e dei servizi, a partire dal welfare». «Se riusciremo a fare questo - conclude Bal- lotta - potremo essere più forti e credibili nel pretendere dal gover- no tutto ciò che ci ser- ve». La manifestazione a Roma è diventata pressochè una certez- za dopo il voto di mar- tedì alla Camera, do- ve è stato approvato il decreto che contiene le scadenze fiscali du- ramente contestate

da imprese, ordini e cittadini. Hanno detto sì tutti i gruppi, si sono astenuti Lega e Idv. I no sono stati solo 5. Ora il testo passa all'esame del Senato. I tempi non sono lunghissimi: entro il 9 dicembre dovrà essere convertito in legge, pena la decadenza delle misu-re. Lo spazio per 'intervenire' è dun-que davvero risicato. I deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, Giulio Santagata e Ivano Miglioli - usciti dall'Aula al momen-to del voto - hanno messo nelle mani dei senatori la 'patata bollente': «Sia-mo certi che i colleghi si impegneran-no affinchè vengano rispettati gli im-pegni e giunga alle popolazioni terre-motate un sostegno concreto attra-verso politiche fiscali adeguate». Ma queste nuove fumose speranze non basteranno certo agli imprenditori, che hanno intenzione di far sentire al Governo la loro voce. «Se il sottosegretario Polillo non rie-sce a comprendere che la proroga ol-tre che una assoluta necessità è una cosa di buon senso glielo andremo a spiegare per bene a Roma», ha mes-so bene in chiaro il presidente Lam-pam, Erio Luigi Munari. C'è da scommettere che saranno in tanti a seguirlo.

■ Luca Soliani

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15/11/2012 press LinE

Periodicità: Quotidiano

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E il Psc non conquista tutta la politica modenese In Consiglio in tanti, anche dentro la maggioranza, chiedono meno cemento

I primi documenti del Psc non con-vincono tutti. A iniziare dai dati stati-stici: «Si parla di 10mila nuovi resi-denti nei prossimi dieci anni - sottoli-nea Marco Miana del Comitato Giardino ma basta vedere gli ultimi due censimenti per capire che la po-polazione è aumentata di sole mille unità». Proiezioni demografiche troppo abbondanti. L'altro tema al centro della discussione è quello del consumo del suolo che sia all'interno che all'esterno del Pd si vuole limita-re. Visione ambientale più presente tra i giovani come Giulia Morivi (Pd) «usare il meno possibile suolo a desti-nazione agricola, dotarsi di norme che agevolino e incentivino il recupe-ro e identificare strumenti imprendi-toriali per la riqualificazione»; poi Stefano Rimini (Pd) «Il rispetto del territorio deve essere la priorità e obiettivo del Psc deve essere il saldo zero del consumo del territorio». Sul-la stessa linea, anzi più 'verde' e mol-to critico sul documento, Federico Ricci (Sinistra per Modena) «Per noi

prima di tutto bisogna riqualificare, basta con il consumo di suolo, e ser-vono interventi per la locazione per-manente. Nel documento non ritro-viamo in modo compiuto una discontinuità rispetto al passato: nei

CONFLITTI Nel Pd non tutti la

pensano allo stesso modo e si cerca un difficile equilibrio

prossimi dieci anni è prevista una ri-duzione della Superficie agricola uti-lizzabile di 918 metri quadrati al gior-no e si andrà verso la crescita della presenza di alloggi vuoti senza cal-mierare il mercato». Poi l'ex grillina Sandra Poppi «A parte il tono assolu-tamente diverso dal precedente mi pare che la sostanza sia sempre quel-la: si parla di rigenerazione, smart ci-ty ma non di consumo del territorio pari a zero e non si rivedono le deci-

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Comitati e Idv contro Giacobazzi: «Sulle aree F è un dialogo tra sordi»

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15/1 1/2012 press LinE

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sioni prese relative alle Aree F». Cri-tica anche la consigliera Eugenia Ros-si (Etica e legalità) che ha ribadito «l'importanza della revisione del pro-getto di trasformazione delle zone F in zone residenziali». Dubbi anche dal Pdl con il capogruppo Adolfo

Morandi «E' giusto prevedere nel do-cumento la possibilità di un amplia-mento del numero di abitazioni, ma si deve tenere conto che la popolazio-ne sta invecchiando e c'è in atto una crisi che riduce i flussi migratori e ri-compone i nuclei familiari in ragione

dei costi, quindi non è scontato l'au-mento di richiesta di abitazioni», poi Giancarlo Pellacani «non ho trovato la creatività invocata nel titolo del te-sto, ma piuttosto una genericità vol-ta a spegnere le polemiche interne al Pd» seppure il consigliere Pdl registri anche qualche aspetto positivo. Infi-ne Sandro Bellei «costruire ancora si-gnifica portare altra gente in città e produrre maggior traffico e inquina-mento». Altee voci dalla maggioran-za sono quelle di Salvo Cotrino «E' positiva l'impostazione delle linee di indirizzo del Psc che ha progetti am-biziosi: si dovranno combinare rego-le chiare e flessibilità». Del partito della 'crescita' si può definire Miche-le Andreana «Si va oltre la disputa tra crescita zero e crescita sostenuta, che oggi non abbiamo più, e ci si concen-tra sulla necessità di fornire alle fami-glie modenesi un quadro abitativo conforme alle esigenze demografi-che, in crescita contenuta; se ci si as-sestasse solo sull'esistente si rinunce-rebbe a rispondere a questi bisogni».

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Comitati e Idv contro Giacobazzi: «Sulle aree F è un dialogo tra sordi»

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Comitati e Idv contro Giacobazzi: «Sulle aree F è un dialogo tra sordi»

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press LITE en.a • 15/1 1/2012

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— — Mattoni su via Aristotele e via Cannizzaro — —

Comitati e Idv contro Giacobazzi: «Sulle aree F è un dialogo tra sordi» La giunta sotto accusa: «Non vuole tutelare le falde acquifere»

Una luna di miele destinata a finire. Sulle idee generali sullo sviluppo ur-banistico della città il successore di Daniele Sitta, l'assessore Gabriele Giacobazzi, è riuscito ad aprire varchi di cordialità e le porte del dialogo con chi ha contestato per anni la politica urbanistica comunale. Merito anche di uno stile comunicativo più attento all'ascolto. Ma martedì sera l'assesso-re è scivolato sull'acqua, quella delle falde acquifere di via Aristotele e via Cannizaro. Sia quelli di Modena Atti-

MODEN A ATTIVA Ha organizzato

l'incontro con l'assessore all'urbanistica e Simona

Alletti (Ambiente)

va, sia l'Italia dei Valori, sia il comita-to Villaggio Giardino, ad aprile ave-vano esultato «salutiamo con favore la svolta che è maturata in seno al go-verno della città, con le dimissioni del-l'assessore Sitta», sono rimasti delusi dal nuovo assessore e dalla giunta co-munale. «Ci troviamo di fronte ad un muro di gomma, si continua ad evita-re il dialogo con i cittadini». Parole di Marco Miana, portavoce del Comita-to, che è sbalordito «I due assessori -

con Giacobazzi era presente la colle-ga Simona Arletti e in sala c'era Fran-cesca Maletti e il segretario del Pd Giuseppe Boschini - sono arrivati al-l'assemblea pubblica sprovvisti di da-ti e non sono entrati nel merito dei contenuti.Non hanno risposto alle domande dei cittadini». Ma la borda-ta è sugli interessi in gioco «Si conti-nua a rispondere a pochi e non alla

comunità». Il pro-blema è la tutela delle acque». L'esperto Adria-no Zavatti, padre del piano delle ac- que, ha presentato una relazione e «ha espresso forti preoccupazioni su un intervento edificatorio che preve-de la costruzione di 700 appartamenti

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Comitati e ldv contro Giacobazzi: «Sulle aree F è un dialogo tra sordi»

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Direttore Responsabile: Rossano Bellelli

15/11/2012 press LinE

Periodicità: Quotidiano

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sul più importante bacino acquifero cittadino che serve oltre 360 mila abi- tanti e i due terzi della città. L'acqua lì c'è, altrove no». In un momento in cui si parla continuamente di scarsità di risorse idriche è meglio non mettere a rischio un bene comune e un capitale naturale così importante. Il Comitato propone un parco delle acque o il par- co degli orti da far gestire ai cittadini per garantire anche la produzione agricola e un ritorno economico. Na- turalmente si entra in contrasto con chi, invece, vuole investire sul matto- ne e ha già fatto i suoi calcoli. Sul pia-

no politico c'è da considerare il fronte interno, non tutti nel Pd sono d'accordo con l'edificazio- ne, a iniziare da Paolo Silingardi (Modena Atti- va) che parla espressamente di «un dialogo tra sordi», «cor- tese nei modi ma non ci siamo sui

contenuti». Serve un'altra politica «Le zone F, Aristotele e Ponte Alto, vanno stralciate e sostituite per un ba- nalissimo e sano principio di pruden-

za». Poi Alberto Cirelli, presidente della Circoscrizione 4 che non vuole fare passare il progetto senza tutti i controlli, timbri e analisi del caso. I problemi ci sono anche con l'Idv. al-l'attacco con una nota durissima, già dal titolo: «Giacobazzi - Sitta, sulla politica edilizia è cambiato solo il co-gnome?». Poi le bordate di Gabriele Franchini (del coordinamento cittadi-no) che sottolinea «ci sorprende nega-tivamente sapere dall'assessore Gia-cobazzi che siccome gli operatori di edilizia convenzionata richiedono in-sistentemente nuove aree per costrui-re sarà necessario dare seguito alla edificazione delle Aree F». Si ritorna al punto di partenza, la crisi di giunta dell'aprile scorso, «l'amministrazione è decisa a edificare in perfetta conti-nuità con la politica di intransigenza già contestata all'ex-assessore Sitta». Ma le bastonate vanno giù anche su Simona Arletti «Ci sorprende sapere anche dall'assessore Arletti che l'am-ministrazione comunale non ha fra le sue priorità l'approvvigionamento e la qualità dell'acqua, perché ritiene che quella fornita sia già di qualità sufficiente. A nostro avviso, la qualità dell'acqua di falda a Modena non è sacrificabile sull'altare di qualsivoglia interesse presente e futuro».

■ Gian Basilio Nieddu

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Qui sopra il surn [Bit SU i petrolchimico di ieri mattina in prefettura: le aziende hanno dato rassicurazioni sulla catena di blocchi che si sono veri-ficati nei giorni scorsi, con l'accensione il'alto frequente delle torce di emergenza (a sinistro)

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15/11/2012 press LinE la Nuova Ferrara Direttore Responsabile: Paolo Boldrini

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Basell e Yara: casuale la catena di iwasti Petrolchimico, problemi al software ma nessuna ricaduta sull'ambiente. Balboni (Pdh ai ministri: spiegazioni insufficienti

Prima il biack out di tutto il pe-trolchimico, il 7 novembre, con blocco di tutti gli impianti. La se-ra dopo, perdita di tetracloruro di titanio da un camion. Passa-no altre 48 ore e l impianto XX1V di [lase]] finisce in blocco, stessa cosa due notti dopo. E in prece-denza, dal 3 al 10 novembre, l'ara aveva dovuto fermare il suo impianto per manutenzio-ne, con torcia accesa per brucia-re metano. Questa catena di epi-sodi, che ha messo in allarme la cittadinanza anche perché rav-vicinati come non in passato, è casuale, i singoli anelli sono «del tutto scollegati tra loro» se-condo quanto le aziende del pe-trolchimico hanno detto ieri al summit in prefettura. 1 motivi dei blocchi sono per il momen-to solo ipotizzati, nel caso dei due più recenti «attengono prin-cipalmente a disfunzioni dei si-sterni software», ma in ogni ca-so non hanno «mai rappresenta-to un pericolo reale per Fatn-biertte». La conferma e arrivata dall'Arpa, nei cui centraline «non hanno registrato scosta-menti rispetto alla norma».

Fin qui le rassicurazioni del documento ufficiale. Restano però aperti degli interrogativi su quanto successo in questi gior-ni, in patte emersi anche al ma-xi tavolo di ieri al quale, oltre a tutte le aziende del petrolchimi-co, erano presenti le ammini-strazioni pubbliche, le autorità ambientali e sanitarie, le forze dell'ordine. «11 problema della tempestiva comunicazione alla popolazione è stato ritenuto I 'aspetto principale da pedezio-nare» ammette la stessa nota. Ad insistere su questo particola-re è stata, tra gli altri, l'assessore comunale Rossella Zadro, «nell'aggiornamento dell'accor-do di programma del petrolchi-mico, che scade a fine anno, cer-cheremo d'inserire dei meccani-smi (l'informazione automatica per tutti, magari utilizzando le "api)" dei telefortini. Resta il fat-to che è cruciale prevenire i pro-blemi».

Le aziende non hanno certo interesse a bruciare la materia prima nelle torce, ma quando ci sono blocchi di emergenza de-gli impianti non c'è alternativa. Anche per questo, è stato ribadi-to ieri, non esistono tetti possi-

bili all'impiego di questi presidi di emergenza, mentre le calda-lette di Versalis e Basell servono a bruciare i gas residui dei nor-mali processi produttivi. Per quanto riguarda il black out, Sef ha spiegato che al momento dell'avaria sul trasfamiatore del-la linea principale, quella secon-daria era in manutenzione e quindi lo stabilimento è rimasto

senza energia elettrica. L'Enel è invece stata vigorosamente ri-presa perché non ha ancora col-legato alla rete la nuova centrali-na Arpa del Barco, che aumente-rà di parecchio la capacità di. controllo sull'incidenza di que-sti eventi sull'ambiente.

La vicenda finirà in parlamen-to, in quanto il senatore Alberto Balboni (Pd]) ha presentato

un'interrogazione ai ministri al-la Salute e all'Ambiente, stiman-do che «le rassicurazioni siano del tutto insufficienti a tranquil-lizzare i cittadini soprattutto in mancanza di una spiegazione certa dei fatti», in attesa delle analisi al suolo di Arpa. .Balboni chiede «iniziative a tutela della salute dei cittadini e a salvaguar-dia dell'area», e azioni per «evi-

La procura: stiamo monitorando a situazione

Le torce d'emergenza sono già finite sotto accusa nell'inchiesta dei poi Guerra e Proto, con tanto di sequestro e dissequestro degli impianti, e si attende ora la conclusione del processo che vede indagati i dirigenti di Basell e Vara. Questo per quanto riguarda passato, "mentre per gli episodi attuali, di questi giorni, al

tare che, in futuro, possano ripe-tersi» questi episodi. I sindacati hanno chiesto un incontro con le aziende, anche perché «le in-certezze sul futuro dello stabili-mento pesano sullo stato d'ani-mo dei lavoratori» dice Annalisa Zecchini, delegata Cgil della si-curezzaBaseli.

Stefano Ciervo

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momento in procura sona finite le prime relazioni di Arpa, non vi sono atti formali di indagine, ma dagli uffici di via Mentessi fanno sapere che «si sta monitorando attentamente la situazione». Per quanto riguarda il precedente- ossia inchiesta e processo - «sono in corso i ndagini» spiegava ieri mattina la pm Guerra,. alludendo al fatto che nel processo è in corso una perizia per verificare se le nuove garanzie offerte da Vara e Basell sugli impianti delle torce siano corrispondenti alla realtà.

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15/1 1/2012

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Pros inda unica, la guerra dei campanili

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Provincia unica, la guerra dei campanili Proprio il sindaco Balzani si era schierato a sostegno dell'ipotesi Ravenna capoluogo

Ma sulla scelta ecco le rivendicazioni del consiglio provinciale di Forlì-Cesena RAVENNA. Mentre a livello nazionale

l'Unione delle province italiane Upi lancia appelli contro il taglio drammatico delle risorse agli enti locali che di fatto crea pro-blemi di gestione fra l'altro dell'edilizia scolastica e del trasporto pubblico locale, in Romagna torna in scena il balletto, a tratti grottesco, della scelta del capoluogo della futura Provincia unica romagnola.

Il presidente Casadio «Si tratta di un atto legittimo che non commento. È opportuno che prima pensiamo a riempire di contenuti il nuovo contenitore. La legge indica chiaramente una preferenza che va a Ravenna»

Dopo la creazione in set-tembre di una sorta di as-se Ravenna-Forlì con il sindaco della seconda Ro-berto Balzani, pronto a sostenere Ravenna capo-luogo è di ieri l'annuncio che il consiglio provincia-le di Forlì-Cesena discute-rà un ordine del giorno bi-partisan. Con un cambio di fronte improvviso un insolito gruppo di firma-tari, dal Pd alla Lega Nord, dall'Idv all'Udc chiede di individuare il capoluogo della provin-cia in Forlì-Cesena per-ché le due città insieme contano, come è ovvio, il numero più alto di abi-tanti, perché sono in po-sizione baricentrica all'interno della nuova provincia, e per le dota-zioni di edifici destinati alle pubbliche ammini-

strazioni. La richiesta arriva a

fronte di un decreto di riordino che indica nel-la città più popolosa la nuova sede del capoluo-go, ovvero, nel caso della Romagna, Ravenna. Un'indicazione che può essere aggirata solo in presenza di un accordo diverso fra i territori, ot-

tenuto a maggioranza. Ecco quindi la novità vi-sto che finora solo Rimi-ni aveva più volte chie-sto per sé il capoluogo, in un gioco che vede la scelta proprio sull'unica città che non ha avanza-to alcun primato, Raven-na.

«Si tratta di un atto le-gittimo che non com-

mento - assicura il pre-sidente della Provincia Claudio Casadio - ma mi sembra un po' presto per parlare di questo. È op-portuno che prima pen-siamo a riempire di con-tenuti il nuovo conteni-tore, anche perché la leg-ge indica chiaramente una preferenza che va a Ravenna. Nella proposta

del nuovo statuto il pros-simo consiglio deciderà. Comunque la valutazio-ne spetta ai Comuni ca-poluogo». Un gioco che potrebbe veder soccom-bere la città del mosaico e dei tesori dell'arte bi-zantina nella piccola guerra fra municipi ro-magnoli. Nell'odg, dopo le questioni di bandiera

i consiglieri forlivesi ri-cordano anche di rivol-gere un appello al presi-dente della Provincia Massimo Bulbi perché si impegni ad evitare pro-cessi di riduzione del personale. E infine l'in-vito finale perché fra amministratori si co-minci a ragionare in ter-mini di area vasta ri-spettando le peculiarità locali. In mancanza di un quadro normativo certo e di un'indicazione governativa sulle future funzioni dei nuovi enti rimane lo spettacolo of-ferto da amministratori ed eletti prematuramen-te in uscita, impegnati in disfide poco popolari in tempi di crisi econo-mica.

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DiMarco,Colprimostrakio collegamenti strategici «mann ddimenali»

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Di Marco: «Col primo stralcio collegamenti strategici e con tempi dimezzati»

RAVENNA. Prosegue lo scontro a distanza sulla realizzazione dell'E55. Il presidente dell'Autorità portuale, Galliano Di Marco, re-plica agli attacchi del consigliere regionale del M5S Giovanni Favia e dell'esponente di Le-gambiente Yuri Ram-belli. Oggetto del con-tendere è la proposta già lanciata nell'agosto scorso e ripresa lunedì nel corso di un conve-gno a Ferrara, per la realizzazione a stralci dell'asse stradale Or-te-Mestre.

«Il tratto Cesena-Porto Garibaldi da realizzare quale primo stralcio del più ampio progetto della E55 - precisa Di Marco -è di circa 70 km, di cui quasi la metà sarebbero

un'adeguamento di una viabilità già esistente».

Secondo Di Marco la realizzazione della pri-ma tranche è strategica non tanto al collegamen-to del porto di Ravenna con lo scalo di Venezia, quanto al collegamento diretto del porto di Ra-venna con l'Autostrada del Brennero e la Bolo-gna Padova, oltre a quel-lo con Cesena e la A14, che già esiste, anche at-traverso la realizzazio-ne del nuovo Corridoio Cispadano-Ferrara-Ma-re.

«I tempi di realizzazio-ne del primo stralcio -aggiunge il presidente Di Marco - sarebbero più che dimezzati ri-spetto a quelli dell'inte-ra tratta Orte-Mestre e coinciderebbero perfet-

tamente con quelli del Corridoio suddetto e del progetto hub portuale di Ravenna appena appro-vato dal Cipe. In 5 anni il nuovo hub portuale di Ravenna potrebbe quin-di essere direttamente collegato con Autobren-nero e Bologna-Pado-va». Di Marco rassicura sulla volontà di raffor-zare il trasporto su ferro nell'ambito del Corri-doio Adriatico-Baltico. I tempi però sono molto più lunghi e incerti ri-spetto alla Orte-Mestre. Il presidente dell'Auto-rità portuale rimarca poi l'esigenza di creare un'alternativa alla sta-tale Romea: «Bisogna al-leggerirla dal traffico poiché i dati dimostrano che si tratta di una stra-da con un tasso di inci-

dentalità e mortalità tra i più alti d'Europa». E si sofferma poi sulla pro-posta di creare un'Auto-rità portuale regionale che oltre a sviluppare lo scalo di Ravenna, svolga un'azione di coordina-mento sulle infrastrut-ture ad esso collegate. «Una proposta tutt'altro

«Riguarda 70 chilometri di cui quasi la metà sarebbero un adeguamento»

che "surreale" - conclu- de Di Marco -. Al con- trario, assolutamente

pragmatica e praticabi-le in tempi brevi. Una proposta che, come è stato detto al vicemini-stro Ciaccia si inquadra in una prospettiva di ef-ficiency review più che di mera spending re-view delle risorse pub-bliche, sempre più scar-se».

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Di Marco

propone

un'Autorità

portuale

regionale che

oltre a

sviluppare lo

scalo ravennate

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Carcere ai giornalisti, il leghista Fosci si dimette: «Lesione grave per democrazia e libertà di pensiero» RAVENNA. Luciano Fosci lascia l'in-

carico di segretario comunale della Lega Nord ed esce dal movimento. La decisio-ne è maturata dopo che in Senato è pas-sato l'emendamento proposto dalla stes-sa Lega e Rutelli. «Io penso che combat-tere la diffamazione della carta stampa-ta con il carcere sia una lesione grave della democrazia e della libertà di pen-siero in un paese come l'Italia - spiega in una lunga nota -. La diffamazione si può combattere tranquillamente in tribuna-le con un rimborso al diffamato per dan-ni morali. Mi chiedo se questa non sia stata un'occasione per combattere quel-lo che sta avvenendo, ed era ora, sui gior-nali e in tv dove tutti i giorni viene mes-so in risalto il sacrificio enorme del cit-tadino in contrapposizione alla casta che in barba a tutti continua imperter-rita a sperperare. Mi chiedo se non sia una sorta di punizione visto l'esposizio-ne delle malefatte sbattute in prima pa-gina in questo periodo. Come mai si vuol mandare in carcere un giornalista e non si manda in carcere chi falsifica i bilan-ci. Come mai questi, e non li chiamerei signori, sono così celeri nel votare un e-mendamento che difende le loro povere

anime e non è così celere nel votare leggi che difendono i cittadini che stanno in una situazione di sicurezza assente, la-voro assente, prospettive per il futuro più nere dell'asfalto. Come mai - prose-gue - il senatore della Lega Nord quando è stato intervistato sul costo del loro am-bulatorio aperto 24 ore su 24, che ha un costo pari al taglio alla sanità pubblica invece di indignarsi ha semplicemente fatto un sorriso e ha solo detto ma io sto bene. Perché il segretario Maroni dice alla manifestazione di domenica a Bo-logna di volere uscire dal Parlamento a Roma perché alla Lega non interessano le poltrone, poi il giorno dopo si candida per occupare quella della Regione Lom-bardia. Io credo ancora che la politica possa fare il bene del paese, una politica dove per esempio quando chi governa fa bene l'opposizione può anche dire che è giusto così, non deve dire sempre il con-trario perché il risultato finale del lavo-ro deve essere rivolto sempre al popolo sovrano che questa politica non ritiene più tale, questa politica non ascolta più la signora Maria, vive su un altro pia-neta, questi politici devono essere rot-tamati, siamo in un paese dove comici

vogliono fare politica e dove politici so-no dei comici. La mia piena solidarietà -conclude - a tutti i giornalisti, quel che è avvenuto è veramente grave».

Il lungo sfogo dell'ex segretario comu-nale non è stato accolto bene in seno a Carroccio. Il segretario provinciale Ste-fano Fantinelli prende atto della decisio-ne che però non coglie impreparato il movimento «visto che ormai da tempo la presenza a manifestazioni e attività del-la Lega del segretario si era ridotta no-tevolmente e Fosci aveva già più volte dichiarato dubbi sulla linea politica del-la Lega Nord». A questo punto il passo successivo «sarà quello di affidare ad un dei giovani la guida del movimento per il periodo elettorale in attesa della nuova elezione del segretario comunale a Ra-venna». Più dura invece la reazione del segretario della Lega Nord Romagna Gianluca Pini: «Capisco che in Romagna sia difficile per un dipendente di una so-cietà partecipata mettersi a far politica contro il sistema, ma la dignità impor-rebbe di non usare scuse inverosimili e ridicole per uscire di scena. È proprio vero che il coraggio è la dote meno e-quamente distribuita al mondo».

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Orafi problema ce Pd noi li abbiamo an Miti»

ioaseduta sexidalosa”

L'accusa. Per l'elezione del presidente del consiglio comunale

Una seduta «scandalosa» Fds all'attacco dopo l'esclusione delle opposizioni

CERVIA. Anche la Federazione della sinistra e al-cuni consiglieri di zona, giudicano «scandalosa» l'ultima seduta del Consiglio comunale. L'indice è puntato sulla maggioranza, «con il solito benevolo aiuto del consigliere leghista Luigi Noni».

«Per quanto riguarda la elezione del nuovo presi-dente del Consiglio comu-nale - accusano -, non c'è stata alcuna discussione sui fatti che hanno portato alle dimissioni del prece-dente presidente, il consi-gliere Ercole Massari del Pd. La maggioranza lo ha addirittura ringraziato per il lavoro svolto e il tempo impiegato nel suo

ruolo; e in effetti hanno ra-gione, vista la gestione di tutti quei profili Facebook non suoi, utilizzati per of-fendere gli avversari ed incensare se stesso e il proprio partito. Tutto ciò non poteva che portargli via parecchio tempo. Que-sta vicenda ha coperto di ridicolo la nostra città e le sue istituzioni a livello na-zionale, e forse era il caso

di avviare un dibattito per scusarsi di fronte ai citta-dini per la pessima figura rimediata, invece di far finta di niente; quasi come se le dimissioni di Massari fossero piovute dal cielo».

Si fa poi notare come il nome della Coatti circolas-se ormai da diverse ore e il consigliere Gianni Bosi dell'Idv avesse una dichia-razione già scritta; ma

chissà perché, gli esponen-ti della maggioranza han-no detto di «non saperne nulla», sospendendo addi-rittura il consiglio comu-nale per «discutere della cosa fra di loro», ed esclu-dendo completamente dal dibattito le opposizioni.

«Il presidente del consi-glio comunale è un'istitu-zione super partes - viene però ribadito - che dovrebbe

«La vicenda Massari ha coperto di ridicolo la città, era il caso di scusarsi coi cittadini per la pessima figura rimediata» tutelare tutti, ma non è sta-to concordato, così abbiamo votato contro. La persona di Alessandra Coatti non ci crea alcun problema, però ci sfugge l'improvvisa me-tamorfosi nei giudizi dei di-rigenti del Pd, che sono pas-sati dal definirla un avver-sario ringhioso (come fece Fiammenghi nel 2004), agli attuali giudizi positivi di rappresentante della destra illuminata e moderna. Guarda caso, tutto questo avviene dopo la benevola a-stensione della stessa Coat-ti sul progetto Pentagram-ma». (m.p.)

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ITALIA DEI VALORI Una via per Rizzotto

Approvata all'unanimi-tà la mozione per intito-lare una strada a Placido Rizzotto sindacalista uc-ciso nel '48 a soli 34 anni da una banda guidata dal giovane Luciano Liggio ed il cui corpo fu gettato

in una foiba di Rocca Bu-sambra. La storia di Pla-cido Rizzotto, ucciso dalla mafia corleonese, per avere difeso le ragioni dei contadini di fronte al grande latifondo, è diven-tato negli anni un vero e proprio simbolo per tutta l'Italia, un esempio che ha contribuito ad avviare l'I-talia verso una coscienza civica che ha voluto spez-zare il clima di omertà. Con questa mozione l'Ita-lia dei Valori vuole ricor-dare il suo gesto e mostra-re rispetto solidarietà per tutti coloro che quotidia-namente rischiano la pro-pria vita per opporsi alle mafie. In tutto il nord Ita-lia, purtroppo, questa pia-ga sembra essersi estesa e

il timore che anche l'Emi-lia Romagna duramente colpita dagli ultimi dram-matici episodi legati al terremoto possano diven-tare uno spiraglio per le infiltrazioni mafiose de-ve essere combattuto e osteggiato in ogni modo. Certe notizie di infiltra-zioni preoccupano.

Per questo l'idea di in-titolare la strada al sinda-calista ucciso dalla mafia vuole essere anche un simbolo che possa fare ca-pire Noi da che parte stia-mo e da che parte inten-diamo rimanere.

Tommaso Montebello (coordinatore

provinciale Italia dei Valori)

(Forlì)

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RIFORME Il popolo è sovrano ma solo se vota Pdl

Nonostante l'età i no-stri "politicanti" conti-nuano a stupirmi.

Adesso dicono pubbli-camente disarmanti ne-fandezze senza alcuna vergogna.

Sto facendo riferimento alla schifosa frase di Schi-fani.

Da un presidente del se-nato c'era da aspettarsi più onestà, sia politica che intellettuale.

Ha dichiarato che la ri-forma elettorale deve es-sere fatta urgentemente, per evitare che Grillo vin-ca le elezioni e schizzi all'80 %

A prescindere che ho se-ri dubbi che il M5S possa avere percentuali di go-vernabilità, e che, alla fi-ne, gli italiani di un comi-co ne abbiano già avuto basta, senza provare an-che il secondo. Ma l'as-surdità di questa frase sta nel fatto che il popolo è so-vrano "solo" se vota PDL & LEGA, che a loro volta, preferiscono lasciare l'Italia ingovernabile, piuttosto che perdere le elezioni. Si evince dal comportamento dei mini-stri, dalle frasi ricorrenti, dai mille cavilli su qual-siasi legge elettorale, fi-nanziaria, giuridica, pe-nale. E continuano indi-sturbati a fare danni ad un popolo sfibrato. Ci me-ritiamo di meglio, qual-siasi cosa ma migliore. Invece rischiamo di ritro-varci Bossi, Berlusconi e Casini per finirci.

Un cordiale saluto Muzio Berardo

Faenza

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«No al carcere ai giornalisti». E 1-1 1osci lascia 0

ve,gretcttio t'estzativ i ce incarico e tessera dopo il voto al Senato

di MARCELLO PETRONEW

SONO trascorsi appena 13 mesi da quando Luciano Fasci ha assunto l'incarico di segre-tario comunale della Lega Nord. Dipenden-te di Hera, ex sindacalista Uil. di formazione socialista, è stato eletto nell'ottobre 2011 do-po una fase turbolenta della vita del Carroc-cio ravennate. Ieri ha formalizzato le dimis-sioni. Al tempo stesso ha deciso di abbando-nare la Lega Nord.

Fosci, può spiegare cos'è accaduto? «Sono indignato». Per cosa? «Per l'emendamento proposto dalla Lega Nord al Senato e approvato, che manda in galera i giornalisti in caso di diffamazione. Ritengo sia una lesione grave della democra-zia e della libertà di pensiero in un paese co-me l' Ital ia».

Concordo. Ma per il giornalista che sbaglia quali sanzioni propone?

«Il presunto diffamato può adire le vie legali chiedendo un risarcimento per danni mora-- li. Con il blitz a Palazzo Madama mi sembra che si vogliano punire i media che stanno fa-cendo affiorare il lato oscuro della politica. Come mai si vuoi mandare in carcere il gior-nalista e non chi falsifica i bilanci?».

Insomma ne fa una questione di civil-tà?

«Quella dei senatori leghisti è stata una scel-ta gravissima. Comunque questo blitz è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso».

Vuol dire che c'era già maretta tra lei è il partito?

«Non condivido come si sta gestendo la Le- ga Nord. Bossi è ancora presidente. E la tan-

to sventolata pulizia è solo a parole. Nel frat-tempo le sezioni sul territorio sono senza un centesimo».

Per l'attività come fate? «Ci si arrangia. Ma le pare possibile che Ra-venna non debba avere una sede? Avevo tro-vatoi locali idonei, a 300 curo al mese. Mi è stato risposto che non ci sono risorse. La ve-rità è che in Romagna c'è un asse tra Forti e Faenza, da cui Ravenna è tagliala fuori. Co-me mai qui i segretari cambiano cosi rapida-mente?».

Il segretario provinciale Fantinelli ha dichiarato di non essere sorpreso del-le sue dimissioni, visto che lei da tem-po aveva diradato il suo impegno nel-le attività di partito.

«Falso. Non ho partecipato alla manifestazio-ne di domenica a Bologna per motivi familia-ri. Ma per il resto mi sono sempre dato da fare. Abbiamo organizzato una serata sul re-golamento dei capanni da pesca, un'altra sul-- la direttiva Bolkestein. In realtà l'impegno c'è. E i militanti ci sono».

Cosa manca? «I vertici hanno dimenticato come si fa poli-tica sul territorio. I militanti vengono invita-ti solo quando ci sono da allestire i banchetti o da servire alla festa del partito. Ma al mo-mento delle scelte vengono esclusi».

Il segretario romagnolo Pini sostiene che lei ha avuto difficoltà a fare politi-c per la Lega perché dipendente di Nera.

«Ha aggiunto anche altre offese che non commento. Ma su Hera dice falsità. E' un'azienda seria dove lavorano persone di ogni orientamento politico. E nessuno mai mi ha creato problemi perché attivista del Carroccio. Mai»,

LA VENDETTA k‘. DELLA CASTA

L'emendamento proposto delta Lega al. Senato rappresenta una lesione grave della democrazia e della Libertà di pensiero

I MALESSERE DELLA BASE

I miLitanti VO 000 pp::coinvolti: solo quando si devono altettire: i banchetti o c'è da $ervireAttOleStOti(:porqgg menon:sOntrààddL!brile! .

GIAN LUCA PIN

Lasciare t' ricarico e It partito con il pretesto del voto al. Senato suL carcere ai gLornatIsti è una scusa ridicola

Raxnos: IL SEGRETARIO ROMAGNO

«Gli manca il coraggio» CAUSTICO il commento di la dignità imporrebbe di non

usare scuse inverosimili e ridi-cole per uscire di scena. E pro-prio vero — dice Pini — che il coraggio é la dote meno equa-mente distribuita al mondo. Assiertie

LO

Gianiuca Pini, segretarm della tgg140i,:&Rolimgnaueapi: sco che in Romagna sia diffici-le per un djpendente dì una so-cietà partecipata mettersi a far poltìca contro il sistema, ma

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15/1 1/2012 press unE il Resto del Carlino

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stra - tanto al collega-

o del porto di Ravn ei .nn quello diV‘ c'oirpiuttosto al CLOntle

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Tto col Brennero c aB -Padova», 1.o aflerm°; una-

dell'Autoritù portuale> Gralliano DiMar- co, replicando alle dichiara- i°nidel consigliere regio- nGai d

e ei Movimento 5 stelle Faviia ed

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l dente del Circolo Lega. etani: b lente "AntonioCe d erna "

Yuri Rambelli,

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Referendu c'èN regolamen o

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, ti5. una prima bozza del re- «-.

golamento per il referen- edhuimestcoondatriI,oilppPolsalzo so ionestae

dilla consigliera dell'ido Claudia Berdondirii Mart--

i alla, prima,. Commissionee del . uonsiglio Cg presieduta dai Alessi &T' consigliere

consegnata lai l(1)cill)r)'opèossttaa-

dei tecnici comunali sul re-olamerito, La scade

n era deposito della prozpaopsetar

a oggi. Adesso è compito dei co ° nsig len comunali

mptineriti della p m botirla , issiotle , discutere ed

re testo per sotto- pprlo, come ultimo passag-

io, alla votazione dei t" o e „cinsi- iComunale.

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pressunE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

`Da Maroni a Rutelli: questa classe politica va rottamata e anche l'onore-vole Pini..."

Carcer per i giornalisti Butin-a nella

IL CASO Fosci si dimette, da segretario comunale ed esce dal Carroccio "Il partito difende più la 'casta' della democrazia. Basta, me ne vado"

Carcere per i giornalisti Bufera nella Lega uciano Fosci ha fir- mato la lettera con la quale si dimette da segretario comunale della Lega Nord, l'at-

to che sancisce il suo addio al Carroccio dopo 5 anni di mili-tanza. Una decisione, quella di Fosci, presa a seguito dell'e-mendamento passato in Sena-to sul carcere per i giornalisti in caso di diffamazione, emen-damento sostenuto anche dal-la Lega. Fosci, è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il va-so? "Direi proprio di sì. Il mio par-tito non può sostenere una legge che mortifica la demo-crazia a vantaggio, come sem-pre, dei soliti noti, della casta di palazzo". I vertici della Lega Nord Romagna però dico-no che lei accampa scuse, che vuole uscire per cercare fortuna altrove... "Perché quei vertici non rispondo a queste due domande: come mai si vuol mandare in carcere un giornalista e non si manda in car-cere chi falsifica i bilanci? Come mai con i grossi problemi che vive la società tutta, il Se-nato è così celere nel votare un emendamento che difende le loro povere anime e non è al-

trettanto rapido nel votare leg-gi che difendono i cittadini?". Quindi le sue sono dimissio-ni, diciamo così, etiche? "Ho sempre fatto politica con coerenza e moralità. Non pos-so accettare manette e bava-glio ai giornalisti. Così come non posso accettare che il se-gretario Maroni dica pubblica-mente di volere uscire dal Par-lamento a Roma perchè alla Lega Nord non interessano le poltrone, poi il giorno dopo lo vediamo candidarsi per occu-pare quella della Regione Lombardia. Questi politici vanno rottamati". L'onorevole Pini l'accusa di mollare perché troppo legato a Hera per fare politica libe-ramente'... "Questa è una baggianata, un

colpo basso che mi ferisce molto. Sono dentro a Hera da quando è nata, tutti erano a cono-scenza della mia militanza nella Lega e mai nessuno in questi anni si è permesso di mi-schiare la politica al lavoro. Pini farebbe me-glio ad occuparsi dei problemi interni alla Le-ga Nord Romagna e soprattutto a spiegare per-ché non esista più da mesi la sezione raven-nate del partito".

Andrea Conti

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LE REAZIONI

Pini: 'Da Fosci scuse ridicole' -Capisco che in Romagna sia difficile per un dipen-dente di una società partecipata mettersi a far politica contro il sistema, ma la dignità imporrebbe di non usare scuse inve-rosimili e ridicole per u-scire di scena". Durissime le parole con le quali l'o-norevole Gianluca Pini, segretario Lega Nord Ro-magna, commenta le di-missioni di Fosci.

Fantinelli: `Dimissioni attese'

"Ringraziamo Luciano del lavoro svolto, ma le di-missioni, in fondo, ce le a-spettavamo visto che più volte aveva espresso dub-bi sulla linea politica della Lega Nord". Così si espri-

me il Segretario provin-ciale Stefano Fantinelli sull'addio polemico di Fo-sci. "Ora - aggiunge Fan-tinelli - prendo sotto la mia responsabilità la se-zione del capoluogo per coordinare il lavoro dei Consiglieri comunali".

Guerra: "Problemi in Lega Romagna"

"Sono estremamente di-spiaciuto per le dimissioni di Fosci. I vertici del mo-vimento devono riflettere perché qualcosa, eviden-temente, in Romagna non funziona". Queste le pa-role del capogruppo in Consiglio Paolo Guerra. Sull'emendamento votato al Senato, tuttavia, Guerra non la vede come Fosci: "Il tenia è delicato, la li-bertà di stampa è sacro-santa, ma ultimamente si passato il limite".

Pagina 11 RAVENNA .::u:

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15/11/2012

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pressunE ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

INFRASTRUTTURE PORTUALI

E55 e polemiche l'intervento di Ap Il tratto Cesena - Porto Gari-baldi del progetto Orte-Me-stre, così come previsto dal progetto Gefip Holding, da realizzare quale primo stral-cio del più ampio progetto della E55 (che si intende, co-munque, nella sua interezza e in una logica di sistema di collegamento viario di rango europeo) è di circa 70 km, di cui quasi la metà è un ade-guamento, anche ai fini della sicurezza, di una viabilità già esistente: la E45. E' qunato sostenuto in una nota da Gal-liano di Marco, presidente di Autorità portuale, secondo il quale la realizzazione, per o-ra, della prima tranche Cese-na - Porto Garibaldi è strate-gica non tanto al collega-mento del porto di Ravenna con il porto di Venezia, quan-to piuttosto al collegamento diretto del porto di Ravenna con l'Autostrada del Brennero e la Bologna Padova, oltre a quello con Cesena e la A14, che già esiste, anche attra-verso la realizzazione del nuovo Corridoio Cispadano-Ferrara-Mare che risponde in pieno all'esigenza di "far ri-partire al più presto i territori colpiti dal sisma in Emilia". I tempi di realizzazione dello stralcio Ravenna - Porto Gari-baldi dell'E55 sarebbero più

che dimezzati rispetto a quelli di realizzazione dell'in-tera tratta Orte - Mestre e coinciderebbero perfetta-mente con quelli del Corri-doio suddetto e del Progetto Hub Portuale di Ravenna ap-pena approvato dal Cipe. In 5 anni il nuovo Hub Portuale di Ravenna potrebbe quindi es-sere direttamente collegato con Autobrennero e Bolo-gna-Padova. È da sottolinea-re comunque che il potenzia-mento della rete ferroviaria di collegamento del porto di Ravenna è assolutamente perseguito quale obiettivo prioritario da realizzare, e lo dimostrano le azioni compiu-te a livello europeo rispetto al Corridoio Adriatico - Baltico. Il progetto Orte - Mestre di Gefip Holding è già molto a-vanti nel proprio iter autoriz-zativo a fronte di un progetto europeo di potenziamento della rete ferroviaria, che, al momento appare avere tem-pi di realizzazione assai più lunghi ed incerti. Non si di-mentichi, infine, che è fonda-mentale, ancor più che il creare una valida alternativa alla Statale Romea per il tra-sporto delle merci e delle persone, alleggerire dal traffi-co tale collegamento poiché i dati dimostrano che si tratta di una strada con un tasso di incidentalità e mortalità tra i più alti d'Europa.

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Stazione videosonnliata speciale

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press LinE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

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Pagina 26 ut,1 CESENATICO

`Sistema idrau lieo molto deliralo'

`Sistema idraulico molto delicato' MALTEMPO E ALLAGAMENTI L'ingegnere del Consorzio di Bonifica interviene sulla situazione e i grillini chiedono una commissione ad hoc

n sistema idraulico molto delicato", così l'ingegnere capo del Consorzio di Bo- nifica, Daniele Domeni- chini, ha definito la situa-

zione di Cesenatico, dopo il recente mal-tempo. "Basta poco per far saltare gli e-quilibri - ha continuato il dirigente - Il by pass e il canale di Tagliata sono in gra-do di smaltire fino a 90 metri cubi d'ac-qua al secondo. Se dovesse accadere una massa d'acqua quanto quella che colpì e allagò Cesenatico nel 1996, difficilmen-te vi si potrebbe far fronte, senza anche rallentare e stoccare la massa in eccesso e completare un sistema capace di smal-tire fino a punte di 180 metri cubi al se-condo".

Sulla delicata questione interviene an-che il Movimento 5 Stelle che chiede al consiglio comunale di impegnare il sin-daco "a convocare, nel più breve tempo possibile una commissione consiliare nella quale ci dovrà essere un confronto con le autorità preposte alla difesa del territorio - interviene il consigliere Al-berto Papperini - Questa commissione avrà come scopo la verifica di probabili scenari, soluzioni immediate e prossime, relative alla messa in sicurezza idraulica

del territorio dagli allagamenti. Inoltre in questa commissione dovranno essere relazionate tutte le procedure, le com-petenze e le responsabilità durante il pe-riodo dell'emergenza, affinché il territo-rio venga messo in sicurezza dal rischio allagamenti".

Il Comune di Cesenatico per evitare che le acque drenate dai canali in piena, provenienti dall'entroterra a seguito del-le abbondanti piogge, si riversino nel

porto canale, ha messo in campo un si-stema di messa in sicurezza idraulica in fase di completamento, per un investi-mento di oltre 10 milioni di euro, porte vinciane escluse. "In città è presente il si-stema di chiuse del canale Vena nel trat-to adiacente via Cesenatico, le paratoie mobili installate all'altezza del ponte del Gatto, il by pass per deviare le acque pro-venienti da monte nel canale Fossatone - continua il consigliere Papperini - Inol-

tre la Giunta lo scorso 8 ottobre ha ap-provato il progetto esecutivo per la rea-lizzazione del muretto antiesondazione sul canale Vena. Tenuto conto delle di-chiarazioni dell'ingegnere Domenichini è veritiero pensare che in occasione di eventi atmosferici eccezionali il livello delle acque dei canali a monte della Sta-tale, produrranno esondazioni nelle aree limitrofe fino a via Canale Bonificazione". Da qui la richiesta della commissione.

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15/11/2012

Periodicità: Quotidiano

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press LinE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

ale N'anime.° 22 all'eli

"Le decisioni di Noni non condivise dalla Lega"

News II consiglio comunale cervese "vola" in streeming Dalla seduta del consiglio comunale di lunedì scorso è in funzione la webcam per le riprese audio-video. La nuova strumentazione ha lo scopo di "proseguire nel percorso par-tecipativo che certamente potrà favorire tutti i cittadini, giovani e me-no giovani, al fine di entrare in contatto con l'attività amministrativa". Il percorso era iniziato dalla seduta consiliare del 27 giugno 2011: da quella data, infatti, sono iniziate le registrazioni audio delle sedute che sono disponibili a tutti coloro i quali si colleghino al portale del Comune di Cervia. "Ora si è cercato di migliorare questo servizio, dando la possibilità, a chiunque lo desideri, di seguire dal proprio computer o tablet, le se-dute consiliari collegandosi al sito del comune oppure al seguente link: http://www.ustream.tv/channel/comune-di-cervia. Il progetto ha ri-chiesto un certo impegno, non tanto per la parte tecnica - spiega il consigliere IdV, Gianni Bosi - ma per lo più per la difficoltà di aver vo-luto utilizzare gli apparati audio-video già presenti all'interno della sala consiliare, e veicolare il loro contenuto in streaming sul web, quindi con costi contenuti a fronte di una buona qualità del servizio".

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Pagina 27 CERVIA

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ci,o'r'fiere di Forlì e Cesena

Direttore Responsabile: Pietro Caricato

15/11/2012 press unE

Periodicità: Quotidiano

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ITALIA DEI VALORI Una via per Rizzotto

Approvata all'unanimi-tà la mozione per intito-lare una strada a Placido Rizzotto sindacalista uc-ciso nel '48 a soli 34 anni da una banda guidata dal giovane Luciano Liggio ed il cui corno fu gettato

in una foiba di Rocca Bu-sambra. La storia di Pla-cido Rizzotto, ucciso dalla mafia corleonese, per avere difeso le ragioni dei contadini di fronte al grande latifondo, è diven-tato negli anni un vero e proprio simbolo per tutta l'Italia, un esempio che ha contribuito ad avviare l'I-talia verso una coscienza civica che ha voluto spez-zare il clima di omertà. Con questa mozione l'Ita-lia dei Valori vuole ricor-dare il suo gesto e mostra-re rispetto solidarietà per tutti coloro che quotidia-namente rischiano la pro-pria vita per opporsi alle mafie. In tutto il nord Ita-lia, purtroppo, questa pia-ga sembra essersi estesa e

il timore che anche l'Emi-lia Romagna duramente colpita dagli ultimi dram-matici episodi legati al terremoto possano diven-tare uno spiraglio per le infiltrazioni mafiose de-ve essere combattuto e osteggiato in ogni modo. Certe notizie di infiltra-zioni preoccupano.

Per questo l'idea di in-titolare la strada al sinda-calista ucciso dalla mafia vuole essere anche un simbolo che possa fare ca-pire Noi da che parte stia-mo e da che parte inten-diamo rimanere.

Tommaso Montebello (coordinatore

provinciale Italia dei Valori)

(Forlì)

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Prowuauu a ,4oghand.

ci,o'r'fiere di Forlì e Cesena

Direttore Responsabile: Pietro Caricato

15/11/2012 pressunE

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Ordine del giorno dei gruppi consiliari per rivendicare il ruolo centrale del territorio

Provincia unica: «Vogliamo il capoluogo» «Perché Forlì-Cesena è tuttora la realtà più popolosa»

FORLÌ. Chiedono di as-segnare il capoluogo della nuova Provincia di Roma-gna al territorio più popo-loso: Forlì-Cesena. I rap-presentanti dei gruppi consiliari provinciali: Stefano Gagliardi (Pdl), Luigi Lelli (Pd), Giorgio Faedi (Misto), Gian Luca Zanoni (Lega Nord), Gio-vanna Perolari (Italia dei Valori) Maria Grazia Bar-tolomei (Udc) hanno pro-posto un ordine del giorno unitario sul tema del rior-dino delle Province. «Pre-so atto dei criteri stabiliti dal Consiglio dei ministri che individuano i parame-tri per la riduzione e l'ac-corpamento delle Provin-

ce; considerata l'opportu-nità di avviare un percor-so virtuoso che porti ad u-na reale integrazione dei territori interessati; chie-diamo al Presidente della Provincia che per la co-struzione del nuovo orga-no "Provincia di Roma-gna" si ragioni come un solo unico territorio, in cui le peculiarità locali andranno esaltate per la ricchezza di tutti e le de-leghe ricevute andranno esercitate anche nell'inte-resse degli enti locali». L'ordine del giorno racco-manda, inoltre, di «evita-re tutti i processi di ridu-zione del personale. E' ne-cessario uno sforzo e un

impegno comune affinché in questo processo di uni-ficazione e di razionaliz-zazione nessun dipenden-te provinciale perda il proprio posto di lavoro di far valere il contenuto dell'articolo 2 del Decreto legge 5 novembre 2012,188 "Disposizioni urgenti in materia di Province e Cit-tà metropolitane", per in-dividuare il capoluogo della Pro- vincia di Ro- m a- g n a i n quel- lo di

Forlì-Cesena, come conse-guenza della maggior po-polazione residente, della sua collocazione baricen-trica nella nuova Provin-cia, nonché delle dotazio-ni di edifici destinati alle pubbliche amministrazio-ni». La strategia del presi-dente uscente Massimo Bulbi è dichiarata: accet-tare come cosa inevitabile

l'istituzione della nuova Provincia di Romagna, ma non lasciare nulla d'intentato su quanto fi-nora è stato fatto dall'at-tuale amministrazione provinciale. E rilanciare le coordinate per garanti-re la contiguità dei servizi territoriali anche ai picco-li Comuni che rischiano di essere penalizzati dalla

"macro" provincia. Una preoccupazione, per altro, che trova una parte della popolazione abbastanza scettica come emerso nei sondaggi dell'estate scor-sa. E' come se non sentisse più sue le battaglie terri-toriali. Un altro segno di sfiducia nella capacità di garantire reale rappre-sentatività. (pi.car.)

Pagina 5 Primarie Pdl, le candidature entro lunedì

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SEDE L'ente di pan - .:. Morgagni

DOBBIAMO SOMMARE 'LE DUE POPOLAZIONI,

NE ABBIAMO DIRITTO

STEFANO GAGLIARDI, capngruppn praAnciate IRA

il Resto del Carlino

FORLÌ Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

15/11/2012 press unE

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S &,\:›an ■

FORLÌ E CESENA MANTERREBBERO QUESTURA E PREFE T 1 URA

Blitz in Provincia, anche il Pd vota sì «Il nuovo capoluogo siamo noi»

RESIDENTI NEI 2 CAPOLUOGHI, PIÙ DI RIMINI E RAVENNA: CONSERVEREMMO IL PRIMATO

IL CAPOLUOGO della Provincia unica di Roma- ona deve essere a Forlì-Cesena. Lo chiedono, con un t, - ordine del giorno, tutte le forze politiche del consi-glio provinciale: Pdl, Pd, Gruppo Misto, Lega Nord, Italia dei Valori e Udc. Unico assente il capogruppo di Rifondazione Comunista Pier Giorgio Poeta. «In questi giorni è stato all'estero, ho inviato il materiale anche a lui», spiega il primo firmatario dell'ordine del giorno, il capogruppo del Pdl Stefano Gagliardi. Il passaggio chiave del documento è nel punto 3. Qui si chiede di far valere quanto dispone l'art.2 del. decreto legge 88 nel 5 novembre. Dunque di 'indivi-duare il capoluogo della Provincia di Romagna in quello di Forlì-Cesena, come conseguenza della mag-gior popolazione residente, della sua collocazione ha-ricentrica all'interno della nuova Provincia, di quan-to contenuto nel decreto legislativo 252 del 6 marzo 1992 (che istituì la Provincia di Rimini, indicando in Rimini il capoluogo, ndr), nonché delle dotazioni di edifici destinati alle pubbliche amministrazioni', «Citiamo il decreto del 5 novembre di quest'anno e quello del 1992 spiega l'esponente del Pdl per-

ché nessuno dei due indica esattamente quale debba essere il capoluogo nella nostra provincia».

VISTO questo vuoto normativo, i consiglieri pro-vinciali hanno preso la palla al balzo. «Abbiamo con-siderato la popolazione residente di Forlì e Cesena insieme». Che, stando ai dati del sito dei Comuni Ita-liani, è di 215.223 unità (118.167 Forlì, 97.056 Cese-na). Senza paragoni con Ravenna (158.739 unità) e Rimini (143,321 residenti). Visto che il capoluogo del 'P rovincio ne' dovrebbe essere la città con il ma'g- gior numero di residenti (e considerando che qui vengono considerati insieme Forlì e Cesena) ecco che la sede spetterebbe a noi. Stando al decreto del 5 novembre avere il capoluogo è fondamentale, per-ché 'gli organi di governo delle province hanno sede esclusivamente nel comune capoluogo di Provincia e non possono essere istituite sedi decentrate'. Dun-que prefettura, questura e via dicendo. «Se non si tro-va l'accordo sul capoluogo — conclude l'assessore Brunelli si deciderà a maggioranza»,

Luca Bertace ni

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX,

L\ LL

«Noi contro il sindaco?

Non saprei»

LUIG! Lenì, consigliere provandole del Pd C'è anche la firma del suo gruppo nell'ordine del giorno che chiede di posi-zaoracare il capoluogo del-la Provincia nel nostro territorio

«Sì, è un documento che ab-

biaino condiviso in pieno». Voi dite: Fiorii e Cesena in-sieme hanno più residen-ti di Ravenna e Rirnini. Ma le sembra traducibi-le in pratica?

«Sì. Non a caso abbiamo in-serito anche i riferimenti normativi che spiegano nel dettaglio».

Politicamente date un se-naie importante, visto

ctae l'ordine del giorno è formata proticomerate do s uasi tutte le forze politi-

e «Sì, e 'è anche l'Italia dei Va-lori, che sulle Province la ve-de diversamente da noi, vi-sto che ne chiede l'abolizio-ne»,

Pensa che il sindaco Ro-berto Balzarvi sia infasti-dito dall'azione del grup-po consiliare seppure an Provincia) del suo stesso (3a•tito?

«Non saprei, è un aspetto che non abbiamo considera-to».

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il Resto del Carlino

FORLÌ Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

15/11/2012 press unE

Periodicità: Quotidiano

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3.*UZAS

«Non vorrei il mercato

delle vacche»

ROBERTO Balzami, sinda-co di Farli, che ne pensa dell'ordine del !giorno fir-mato anche dal- Pd?

«Sto con quello che c'è scrit-to nel provvedimento della spending review. Qui si par-la di un decreto, che deve es-sere convertito in legge».

à giù partita k negozia- zione tra territori per ca- pire chi avrà cosa

«Non è partito niente. Mi piacerebbe venisse fatta un'analisi di sistema, veden-do i punti critici. Non la met-terei dal punto di vista riven-dicativo. Se qualcuno vorrà fare il mercato delle vacche ci adegueremo. Non ci vor-rei arrivare».

Parla di punti critici: a Forlì quali sono? Cosa non dovremmo perde-re?

«Vediamo i punti critici di tutti. E le eccellenze. Consi-deriamo le possibilità di otte-nere risparmi, per esempio se alcuni immobili sono in affitto o di proprietà».

Gli assessori sono dispo-sti a lavorare gratis

«Idea interessante ma non credo praticabile. Saranno consulenti? Se un ufficio ha bisogno di una firma cosa fa, la chiede a loro?».

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"Per la popo-lazione, per la posizione e perché fa risparmiare un sacco di soldi"

FORLÌ Provincione, il capoluogo sia Forli-Cesena

15/11/2012 press LinE

L VOCE DI CESENA

ROMAGNA FORLÌ &

Direttore Responsabile: Stefano Andrini

Periodicità: Quotidiano

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PROVINCIA UNICA DI ROMAGNA Pd e minoranza in Consiglio rivendicano la possibilità per legge e buon senso di essere il fulcro dell'ente

Provincione, il capoluogo sia Forli Cesena

rovincia unica di Ro- magna, nuovo capo- luogo Ravenna: sembrava cosa fatta. Invece no. Una parte

della città non ci sta e tutte le forze politiche della Provincia, escluso Rifondazione Comuni-sta (ma solo perché il capo-gruppo Pier Giorgio Poeta pare sia a Cuba), hanno messo nero su bianco un ordine del giorno perché "Forlì- Cesena" diventi il capoluogo del provincione. Lo chiedono Stefano Gagliardi del Pdl, Luigi Lelli del Pd, Gior-gio Faedi del Gruppo Misto, Gian Luca Zanoni della Lega Nord, Giovanna Perolari dell'I-talia dei Valori, Maria Grazia Bartolomei dell'Udc, dall'op-posizione alla maggioranza. E per diversi ordini di motivi di-scussi l'altro ieri alla riunione dei capigruppo e nella prima Commissione consiliare della Provincia. "Fino ad oggi si è sempre conside-rato Ravenna in pole position per il capoluogo della nuova Provincia unica - spiega Maurizio Brunelli, assessore provinciale all'Amministra-zione - perché considerata la città più popo-losa, ma nel caso nostro è la Provincia di Forlì Cesena perché la norma si può interpretare fa-cendo riferimento ai due capoluoghi uniti nel-

la Provincia attuale e, quindi, alla sommatoria degli abitanti". Nell'ordine del giorno che sarà presentato in Consiglio provin-ciale il prossimo 19 novembre si fa riferimento esplicitamente all'articolo 3 del decreto legi-slativo 252 del 6 marzo 1992.

Se questo non bastasse, "l'ultimo decreto - aggiunge Brunelli - ha previsto che la de-cisione non sia automatica, in base alla popolazione, ma ba-sta che sia assunta a maggio-ranza, in base a un diverso ac-cordo. E proprio per la sua col-locazione baricentrica all'in-terno della nuova Provincia, per la centralità logistica ri-spetto a tutto il territorio Forlì Cesena potrebbe essere prefe-rita a Ravenna". Basta che di-cano sì Forlì, Cesena e Rimini.

E addio Ravenna capoluogo. E infine - avverte Martelli - "Forlì-Cesena capoluogo ci sta anche per la dotazione strutturale della nostra Pro-vincia non solo per gli edifici del nostro Ente, ma anche di tutti gli edifici periferici dello Sta-to che sono di proprietà, dalla Prefettura alla Questura e questo sarebbe un indubitabile vantaggio economico contrariamente a quan-to avverrebbe con Ravenna o Rimini capoluo-go". (Ma. Ne.)

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orriere di Rimini e San Marino

Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti

15/11/2012

Periodicità: Quotidiano

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pressunE

Caso mense. I genitori preoccupati: la ridefinizione delle fasce potrebbe far crescere il costo dei buoni

«Consegnate l'Isee entro il 15 dicembre» L'assessore Galvani al lavoro per stendere il nuovo bando CATTOLICA. In questi gior-

ni, ai genitori dei bambini che frequentano le scuole elemen- tari della Regina, sono arriva-

te le lettere an- nunciate la scor- sa settimana da palazzo Mancini. Nella missiva si chiede di presen- tare entro il pros- simo 15 dicem- bre la propria "dichiarazione I- see". Il Comune potrà così misu- rare la condizio- ne economica delle famiglie che fruiscono del servizio mensa. Parallelamente, l'assessore Gal- vani sta lavoran- do alla formula-

zione del bando che determi- nerà a quali condizioni e in che misura una famiglia potrà accedere all'esonero del servi-

GIOVEDI' IN BIBLIOTECA

SAN GIOVANNI. Tornano i "Giovedì in biblioteca" a San Giovanni. La prima lettura oggi alle 16,30 sarà dedicata ai bambini dai 3 ai 5 anni. Protagonista del pomeriggio la storia "Galline alla riscossa".

L'iniziativa è promossa dall'assessorato alla Cultura e prevede una serie di appuntamenti con letture e mini laboratori realizzati in collaborazione con i volontari della biblioteca.

zio di ristorazione. Dall'inizio dell'anno scola-

stico, i servizi sociali hanno già utilizzato circa 4mila dei 5.100 euro disposizione per i buoni mensa. Il bando, che presumibilmente inizierà a funzionare non prima del

prossimo febbraio, potrà con-tare su un fondo di circa 10.000 euro. Un'altra caratteristica del bando, sarà quella della re-troattività degli esoneri, a par-tire dal 1° ottobre 2012.

La richiesta di presentazio-ne delle dichiarazioni Isee hanno, nel frattempo, riacceso il dibattito sul servizio tra i ge-nitori, perplessi soprattutto sulla validità di questo indica-tore per fotografare la condi-zione economica reale di una famiglia. Basti pensare al solo dato del riferimento redditua-le, relativo al 2011. Chi avesse perso il lavoro nel frattempo, ad esempio, non vedrebbe ri-conosciuta la sua situazione di disagio, a meno che in fase di formulazione del bando non si inseriscano degli accorgimen-ti che sopperiscano a questa mancanza. Inoltre si teme che la formulazione delle fasce di reddito possa portare anche ad una riformulazione del co-sto dei buoni mensa. (af)

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Bambini a tavola in una mensa

scolastica. A Cattolica si

continua a discutere sulle

tariffe ormai da due mesi

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NEL MIRINO Gli altri casi «caldi»: Fabrizio Biole, il consigliere regionale piemontese, diffidato (via avvocato) dall'usare il marchio 5 Stelle e la consigliera di Forti, Raffaella Pirini, in enfia

espulsione

Lega. eia.ilL, Unda ani-MaA e<La 3ci3sione a:le pera

il Resto del Carlino Periodicità: Quotidiano

15/1 1/2012

Tiratura: 183.714

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pressunE

tt :<'''..;•7r E I GRILLINI IN SICILIA RINUNCIANO AI RIMBORSI, MA SBAGLIANO LA CIFRA 1*X

Cinque Stelle, Favia apre all'Idv Salm a Bologna assolta con applausi

ROMA ALTA TENSIONE, ieri, per il Movimento Cinque Stelle. Ma Beppe Grillo (Irnagoeconomica), sul suo blog, tace sulle questioni calde, e se la prende con Bruno Tabacci. Il candidato alle primarie di centro-sinistra, reo di averlo attaccato («sto con Bersani, no ai pifferai come Grillo») si prende il suo avere con Liii video-gag postato sul sito del comico. Tabacci, ri-tratto in versione 'sovietica', (è il badante politico di Pisapippa (Pisapia, ndr)», fta postato ieri il comico. Replica l'assessore milanese: «Mi rispetti come io ri-spetto lui». Stop alle polemiche. E altro giro di gio-stra. Questa volta in Sicilia dove, i consiglieri regio-nali 5 stelle (quindici in tutto), con tanto di foto e assegno gigante con scritto l'importo di 1,42 milioni di curo hanno palesato, in modo simbolico, la loro rinuncia dei rimborsi elettorali davanti all'Ars, Pec-cato che la cifra fosse sbagliata (la legge assegnereb-be al Movimento «solo» 800mila curo) e Grande Sud abbia rilevato un'altra irregolarità: l'invio di una let-tera alla Camera per rinunciare ai fondi, «I rimborsi non sono automatici, bisogna fare richiesta. I grillini non conoscono la legge». Un piccolo inciampo in confronto al «caso Emilia- Romagna» che, dal fuorionda del consigliere regio-

nate Giovanni Favia, è scoppiato come un bubbone con effetto a catena.

GRILLINO ribelle, 'scomunicato dal comico in più occasioni, ieri ha giocato con il fuoco 'sbarcan-do' in terra nemica: a Ferrara, «casa» dì Valentino Tavolazzi, repurato' eccellente del Movimento, in-terdetto dall'usare il marchio a 5 Stelle. Qui, Favia (con il collega Defranceschi), ha chiesto il voto per proseguire il mandato. Ma le polemiche non si sono fermate qui. 11 consigliere è stato contestato sul web anche per aver chiesto una «sponda» a Barbato dell'I& per presentare alcune interrogazioni a Ro-ma. Insomma, quello che si dice, prova d'alleanza. Eresia per buona parte della «base». La tensione sì è poi spostata a Bologna, dove Federi-ca Salsi, l'altra scomunicata, colpevole di aver fatto alcune cotnparsate tv, da Ballarò in poi, ha incontra-to in serata gli attivisti del Movimento, per una sorta di «processo», Che si è risolto con una corale assolu-zione, pur senza votazione: solo tanti applausi per la grillina ribelle. «Ritengo importante — ha detto la Salsi — far conoscere la collegialita del nostro movi-mento. Da un lato c'è Beppe che da la sveglia, dall'al-tro ci siamo noi che lavoriamo nelle istituzioni».

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