RAGIONERIA GENERALE N-Z 2018-2019. - di ragioneria Rusconi... · 1 ragioneria generale n-z...

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1 RAGIONERIA GENERALE N-Z 2018-2019. QUESTE SLIDE SOSTITUISCONO LA LAVAGNA E LE USO DURANTE LA LEZIONE, QUANTO QUI SPIEGATO COSTITUISCE ANCHE IL PROGRAMMA DETTAGLIATO DEI PRIMI SEI CREDITI DEL CORSO E IL TESTO A CURA DEL PROF. MARCHI VA USATO SOLO IN RELAZIONE A QUANTO SPIEGATO QUI. GLI ESERCIZI DEL TESTO DEL PROF. MAURINI, AGGIORNATO AL 2016 E MOLTO UTILE, SERVONO COME MAGGIORE COMPRENSIONE E VERIFICA DI QUANTO SI È PRONTI E NON VANNO USATI PER STUDIARE DALL’INIZIO UN CONCETTO CHE SPIEGO A LEZIONE . ALCUNI CONTI SONO CHIAMATI IN MODO DIVERSO DAI DUE TESTI UTILIZZATI E DA QUESTA MIA “LAVAGNA”, IO SUGGERISCO QUELLO CHE USO IO SOLO PER COMODITÀ PER LA TERZA PARTE, SUL BILANCIO, SONO DISPONIBILI AL CENTRO STAMPA DOMANDE E RISPOSTE CHE HO USATO GLI SCORSI ANNI CON GLI STUDENTI , OVVIAMENTE, ATTENZIONE (E QUESTO VALE ANCHE PER LA PARTE PIÙ STRETTAMENTE CONTABILE) CHE NESSUNO SIA TENTATO DALLO STUDIARE BASANDOSI SOLO SULLE DOMANDE PASSATE, ANCHE PERCHÉ I CONTENUTI DEL PROGRAMMA HANNO SUBITO MODIFICHE DOPO UNA NUOVA LEGGE E LA STRUTTURA E IL PESO DELLE DOMANDE POTREBBERO ESSERE MODIFICATE.

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RAGIONERIA GENERALE N-Z 2018-2019.

QUESTE SLIDE SOSTITUISCONO LA LAVAGNA E LE USO DURANTE LA

LEZIONE, QUANTO QUI SPIEGATO COSTITUISCE ANCHE IL

PROGRAMMA DETTAGLIATO DEI PRIMI SEI CREDITI DEL CORSO E IL

TESTO A CURA DEL PROF. MARCHI VA USATO SOLO IN RELAZIONE A

QUANTO SPIEGATO QUI.

GLI ESERCIZI DEL TESTO DEL PROF. MAURINI, AGGIORNATO AL 2016 E

MOLTO UTILE, SERVONO COME MAGGIORE COMPRENSIONE E

VERIFICA DI QUANTO SI È PRONTI E NON VANNO USATI PER

STUDIARE DALL’INIZIO UN CONCETTO CHE SPIEGO A LEZIONE .

ALCUNI CONTI SONO CHIAMATI IN MODO DIVERSO DAI DUE TESTI

UTILIZZATI E DA QUESTA MIA “LAVAGNA”, IO SUGGERISCO QUELLO

CHE USO IO SOLO PER COMODITÀ

PER LA TERZA PARTE, SUL BILANCIO, SONO DISPONIBILI AL CENTRO

STAMPA DOMANDE E RISPOSTE CHE HO USATO GLI SCORSI ANNI CON

GLI STUDENTI , OVVIAMENTE, ATTENZIONE (E QUESTO VALE ANCHE

PER LA PARTE PIÙ STRETTAMENTE CONTABILE) CHE NESSUNO SIA

TENTATO DALLO STUDIARE BASANDOSI SOLO SULLE DOMANDE

PASSATE, ANCHE PERCHÉ I CONTENUTI DEL PROGRAMMA HANNO

SUBITO MODIFICHE DOPO UNA NUOVA LEGGE E LA STRUTTURA E IL

PESO DELLE DOMANDE POTREBBERO ESSERE MODIFICATE.

2

AVVISO IMPORTANTE, VEDI SUL SYLLABUS DEL

CORSO: IL COMPITINO DI 6 CREDITI POTRÀ ESSERE

UTILIZZATO PER ESAME DI GENNAIO O DI FEBBRAIO.

NEL CASO DI INSUCCESSO A GENNAIO A FEBBRAIO SI

DOVRÀ SOSTENERE L’ESAME COMPLETO

PARTE PRIMA: CONTABILITÀ GENERALE

L’ANALISI DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI:

VEDI IL PRIMO CAPITOLO PREDISPOSTO DALLO SCRIVENTE NEL

TESTO DI G. MAURINI SU BILANCIO D’ESERCIZIO E SCRITTURE

CONTABILI.

IL”DARE” ED “AVERE” NON HANNO PIÙ SIGNIFICATO

LETTERALE, DA QUANDO SI È PASSATI DAI CONTI ACCESII

ALLE PERSONE AI CONTI ACCESI AGLI OGGETTI (BESTA).

DARE ED AVERE SONO SEMPLIFCEMENTE INDICATORI DI

SEZIONI OPPOSTE ALGEBRICAMENTE DEI CONTI: NON PIÙ

CONTI ACCESI AL CASSIERE O AL DEBITORE, MA ACCESI

ALLA CASSA ED AI DEBITI.

NUOVO STRUMENTO (CHE SI AGGIUNGE AL DISCORSO SULLE

VARIZIONI CHE RESTA VALIDO E FONDAMENTALE CHE

3

AVETE USATO LO SCORSO ANNO) PER CAPIRE PERCHÉ I

VALORI STANNO “A DESTRA” O “A SINISTRA”.

DEFINIZIONE CONVENZIONALE DI IMPIEGHI A SINISTRA E

FONTI A DESTRA, COME NELLO STATO PATRIMONIALE A

SEZIONI CONTRAPPOSTE

***

ESAMINIAMO L’ESEMPIO CHE DEL TESTO, PRIMO CAPITOLO

Per ragioni didattiche si IMMAGINA DI FOTOGRAFARE LA SITUAZIONE

DELL’AZENDA MESE PER MESE (ESPEDIENTE DIDATTICO per capire il

meglio il “dare” ed “avere”)

IMMAGINIAMO DI VISIONARE UN’AZIENDA OGNI MESE

ALFA al 1.01. 2003

IMPIEGHI FONTI

Cassa 1000 Capitale sociale1000

31 gennaio 2003

IMPIEGHI FONTI

Cassa 1000 Capitale sociale 1000

28 febbraio 2003

4

IMPIEGHI FONTI

Cassa 500

Crediti 100 Capitale sociale 1000

Terreni 400

____ ____

1000 1000

31 marzo 2003

IMPIEGHI FONTI

Cassa 600 Debiti 300

Crediti 100 Capitale sociale 1000

Terreni 600

______ _____

1300 1300

Dal testo Maurini (capitolo di Rusconi)

“Si chiama “conto Cassa” un prospetto che registra in due sezioni algebricamente

opposte i mutamenti della cassa, che è l’oggetto del conto.

Nel vecchio modo “personale” di intendere i conti un’entrata di cassa andava in

“dare” perché il conto cassa era acceso alla persona del cassiere, si indicava cioè

che lui, il cassiere, doveva sempre essere pronto a dare la somma ricevuta

all’azienda; ora i conti si accendono agli oggetti e il ragionamento “ad personam”

non funziona più. ” Maurini, p. 20.

ORA INVECE SI PROCEDE FONTI/IMPIEGHI

Cassa

_______________

5

1000

Cassa

______________________

1000 1000 (saldo)

S.P. al 31.01.2003

__________________________

Cassa 1000

1.02. 2003:

Cassa

__________________

1000 100

400

28.02.2003:

Cassa

___________________________

1000 100

400

(500)

S.P. al 28.02.2003

_____________

6

500

“Analogamente si può operare con tutte le operazioni aziendali:

si indicano a sinistra nei conti tutti gli aumenti di impieghi ed a destra le loro

diminuzioni, mentre si registrano a destra gli aumenti di fonti ed a sinistra le loro

diminuzioni”. Maurini , p.21

OPERAZIONI NEI DETTAGLI:

Febbraio

1) Prestati 100 in contanti

2) Acquistati terreni per 400 in contanti

Marzo

1) Acquistati 200 di terreni, a debito

2) Ricevuti 100 come prestito

FEBBRAIO

Crediti

__________________

100

Terreni

________________

400

7

MARZO

Cassa

___________________

500 (600)

100

Terreni

___________________

400 (600)

200

Debiti

_____________________

(300) 200

100

IMPORTANTE

Manca ancora la contrapposizione tra fattori acquisiti (e consumati) e vendite di beni e

di servizi dà luogo ad un risultato che si riflette sulle fonti di finanziamento, in più (se

c’è un utile d’esercizio) o in meno (se c’è una perdita).

8

Ipotizziamo pertanto che ALFA in aprile cominci a produrre e si supponga che durante il

mese di aprile l'impresa abbia pagato in contanti forza lavorativa per 200 e materie

prime (consumate entro il mese) per 300 e che siano venduti prodotti finiti per 800 (a

credito).

S.P. al 30/04/2003

IMPIEGHI FONTI

Cassa 100 (-500) Debiti 300

Crediti 900 (+800) Capitale sociale 1000

Terreni 600 ? 300 (+300)

______ _____

1600 1600

SI PUÒ COSÌ VEDERE COME “IN VITRO” LA RELAZIONE FRA VARI

CONTI E UN BILANCIO IPERSEMPLIFICATO, OVVIAMENTE CIÒ È RESO

POSSIBILE DALLA PRESENZA DI POCHISSIME OPERAZIONI, NELLA

REALTÀ SAREBBE COSÌ SOLO IN AZIENDE CHE LAVORANO

POCHISSIMO

Cassa

_____________________

600 200

300

(100)

9

Crediti

______________________

100 (900)

800

“Con questo esempio si può vedere all’opera il meccanismo contabile a partita

doppia: si è ottenuto un aumento del capitale netto, che corrisponde al reddito di

periodo, e variano contestualmente gli impieghi e le fonti durevoli Maurini, p.23.

Misura delle vendite = + valore degli impieghi (+ cassa, +crediti) e/o - fonti (-debiti).

Acquisti = registrazioni simmetricamente opposte.

Nel metodo della partita doppia voi già sapete che la variazione di denaro, debiti e

crediti non fa confusa con l’acquisizione di costi e ricavi che questa misura.

“Si costruiscono allora appositi prospetti di conto legati ai consumi di utilità (= costi

d'esercizio) ed alle vendite di beni e servizi valutati utili dal mercato (= ricavi

d'esercizio), rinviando i controvalori dei saldi di questi conti al prospetto C.E., che serve

ad esprimere il risultato economico di periodo ed è legato all'intervallo di tempo

esistente fra uno S.P. e quello seguente; vengono cioè qui calcolate le somme di tutti i

flussi di costi e ricavi d’esercizio del periodo, arrivando ad un risultato che,

algebricamente, può essere positivo o negativo. ”

Il saldo del conto economico ha come contropartita un valore che confluisce a destra

dello S.P. e figura in un conto acceso al capitale (fonti proprie), denominato “utile

d’esercizio”; in caso di perdita il valore contabile è a sinistra, ma lo si indica a destra

dello SP con segno negativo (“perdita d’esercizio”), in quanto diminuzione di fonti

10

proprie e non incremento di impieghi.” Maurini, p. 24

REGISTRAZIONI SULLA BASE DI IMPIEGHI E FONTI (DUREVOLI E NO)

SONO IN PIENA ARMONIA CON IL “DARE” E “AVERE” SULLA BASE

DELLE VARIAZIONI FINANZIARIE ED ECONOMICHE CHE AVETE VISTO

ILPRIMO ANNO , MA AIUTANO A SPIEGARLE MEGLIO SUL PIANO DEL

PERCHÉ

Acquisti Vendite

____________ ___________

200 (500) (800) 8001

300

SENZA CONSIDERARE LE SCRITTURE DI CHIUSURA CHE VEDREMO

ALLA FINE, POSSIAMO GIÀ VEDERE SINTETICAMENTE SUL PIANO

TEORICO LA COSTRUZIONE DI UNO STATO PATRIMONIALE E DI UN

CONTO ECONOMICO A SEZIONI CONTRAPPOSTE

C.E.

______________

500 800

(300)

Utile d’esercizio

_________________

1 Incremento di fonti “non durevoli” legato ai ricavi di vendita:

11

300

CONTO ECONOMICO A SEZIONI CONTRAPPOSTE

________________________________

Acquisti 500 Vendite 800

Utile d’eser. 300

S.P. al 30.04.2003

___________________________________________

IMPIEGHI FONTI

Cassa 100 Debiti 300

Crediti 900 Capitale sociale 1000

Terreni 600 Utile d’esercizio 300

_______ _____

1600 1600

NEL TESTO ABBIAMO ANCHE IL CASO DI UNA PERDITA di 400, esaminatelo a

casa

ESERCIZI IN AULA:

caso A): costi per materie prime di 700, il resto immutato come nel caso iniziale

caso B): costi per personale 300, il resto immutato come nel caso inziale

SVOLGIMENTO IN AULA

12

Osservazione importante

VEDI PREMESSA DI PAGINA DEL TESTO PROF. MAURINI, UTILE SUL

PIANO DIDATTICO PER CAPIRE LA NATURA DEI CONTI.

IN OGNI CASO NON VI È NESSUNA DIFFERENZA SOSTANZIALE

RISPETTO ALLE SCRITTURE TRADIZIONALI USATE NELLE LEZIONI E

SU QUANTO ALCUNI DI VOI HANNO USATO IN RAGIONERIA

ALL’ISTITUTO TECNICO O TROVATE SUL LIBRO A CURA DEL PROF.

MARCHI.

NEL COMPITINO E NELL’ESAME POTETE USARE IL TIPO DI SCRITTURA

CHE VOLETE PURCHÉ OVVIAMENTE SIA CORRETTO COME

REGISTRAZIONE CONTABILE DEL FATTO AZIERDALE.

SISTEMI SUPPLEMENTARI E CONTI D’ORDINE

SITUAZIONI, IMPEGNI E RISCHI CHE NON DANNO LUOGO A

VARIAZIONI FINANZIARIE E/O ECONOMICHE DA REGISTRARE

SISTEMI SUPPLEMENTARI

PARTITA DOPPIA NON APPLICATA A VALORI ECONOMICO-

FINANZIARI, MA SOLO A RICORDARE QUALCOSA, I CONTI

FUNZIONANO IN DARE ED AVERE MA NON INCIDONO DIRETTAMENTE

E NECESSARIAMENTE SUL RISULTATO CHE SI STA CALCOLANDO,

VANNO INSERITI IN NOTA INTEGRATIVA perché POSSONO COSTITUIRE

IN ALCUNI CASI UN “ONERE POSSIBILE NASCOSTO” PER L’AZIENDA,

VEDI LE GARANZIE FORNITE.

Potrebbe essere chiesto qualcosa sull’argomento nelle domande sul bilancio e indici

della seconda parte, ma non nel compitino e nella parte sulle scritture

13

“IN PARTICOLARE I FATTI GIURIDICI AZIENDALI RILEVATI DAI

SISTEMI SUPPLEMENTARI VENGONO

TRADIZIONALMENTE SUDDIVISI TRA:

1. ESISTENZA DI BENI DI PROPRIETÀ DI TERZI PRESSO

L’AZIENDA;

2. ESISTENZA DI BENI DI PROPRIETÀ AZIENDALE PRESSO TERZI;

3. ESISTENZA DI IMPEGNI ASSUNTI DALL’AZIENDA VERSO TERZI

(AD ESEMPIO CONTRATTI);

4. ESISTENZA DI RISCHI SPECIFICI A CARICO DELL’AZIENDA.”

(vedi anche testo Marchi)

Lo vediamo solo in generale qui senza scendere nei particolari delle scritture per i quali

si può vedere il testo del prof. Maurini pp.47-48.

ACQUISIZIONE E PAGAMENTI DI MATERIE PRIME E MERCI

Nell’intestazione dei conti usare gli oggetti specifici trattati con l’aggiunta di

«c/acquisti»,

ad esempio: materie c/acquisti.

La legislazione sull’IVA regolamenta le fatture sugli acquisti, è quindi importante

distinguere gli acquisti in relazione alla loro posizione in riferimento alla legge IVA.

USIAMO IVA AL 20 PER CENTO SIA PER SEMPLICITÀ, SIA PERCHÉ LA

PERCENTUALE DELL’IVA PUÒ VARIARE IN RELAZIONE ALLE VARIE

LEGGI E VARI BENI E SERVIZI

a) ACQUISTI IMPONIBILI (caso «standard»)

b) ACQUISTI ESCLUSI dalla disciplina IVA

14

c) ACQUISTI SOGGETTI AD IVA NON RIMBORSABILE

A) ACQUISTI IMPONIBILI IVA SUL MERCATO INTERNO

Ricevuta fattura per acquisto merci 1000+IVA 20%

Al ricevimento di fattura

_____________________06.05.2015 ____________________

Diversi a Fornitori2 1200

Merci c/acquisti3 1000

IVA a credito4 200

Merci c/acquisti IVA a credito Fornitori

________________ ___________________ __________________

1000 200 1200

Al momento del pagamento (in contanti il 06.05.2015):

_______________________06.06.2015_______________________

Fornitori a Cassa5 1200 1200

2Conto finanziario assimilato passivo. 3Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 4Conto finanziario assimilato attivo. 5Conto finanziario certo, che non può mai essere un valore del passivo perché la cassa meno che vuota non può essere.

15

Fornitori Cassa

__________________ ____________________

1200 1200 valore >=1200 1200

E’ importante registrare separatamente la liquidazione ed il pagamento anche quando le

operazioni avvengono lo stesso giorno, ciò allo scopo di tenere conto che:

1) i documenti relativi a liquidazione e pagamento sono diversi (rispettivamente fattura e

mandato);

2) le persone che svolgono l’operazione normalmente sono diverse;

3) si possono ottenere tramite il «partitario fornitori» informazioni contabili sul volume

d’affari realizzato con ciascun fornitore.

B) ACQUISTI ESCLUSI DALLA DISCIPLINA IVA

Ci si riferisce in questo caso ad acquisti di beni da soggetti che non sono tenuti alla

applicazione dell’IVA, che ha come requisito generale l’esercizio di imprese o di attività

professionali.

Si è completamente fuori dal campo di applicazione dell’IVA e non si è tenuti a nessuna

registrazione in proposito sui registri IVA, NON SI HA LA FATTURA, MA SOLO UN

DOCUMENTO DEL TIPO DELLA «RICEVUTA O QUIETANZA DI

PAGAMENTO»

.

16

Acquistate in contanti delle materie prime per 100 da un privato non soggetto IVA, con

contestuale rilascio della quietanza di pagamento

____________________ data ___________________________

Materie prime c/acquisti6 a Cassa (o Banca, ecc.) 100 100

C) ACQUISTI SOGGETTI AD IVA NON RIMBORSABILE

Se l’IVA liquidata riguarda operazioni «non inerenti» secondo la normativa, essa non è

rimborsabile e non costituisce un credito, bensì un COSTO CHE SEGUE LA SORTE

DEL BENE CUI SI RIFERISCE, CIOE’ SE E’ UN BENE NON DUREVOLE É

UN COSTO D’ESERCIZIO, ALTRIMENTI È UN COSTO PLURIENNALE

In quest’ultimo caso si è di fronte ad un costo d’esercizio poiché si sta trattando

dell’acquisto di beni non durevoli:

AUTOFATTURAZIONE

Se l’acquirente non riceve la fattura entro i termini previsti dalla legge (caso limite

perchè prima si sollecita in qualche modo il fornitore, che altrimenti incorre in sanzioni)

è tenuto entro un certo periodo di tempo fissato dalla legge a presentare

AUTOFATTURA ed a versare CONTEMPORANEAMENTE l’IVA (NB: senza

aspettare la regolazione periodica dell’IVA), perchè si tratta di soldi che il fornitori

avrebbe già da tempo dovuto accreditare all’Erario al momento della regolazione

periodica dell’IVA.

Autofattura emessa il 7.7.2015 per mancato ricevimento della fattura nei tempi previsti

dalla legge, importo 100 + IVA 20%, contestuale versamento del’IVA in contanti:

______________________ 7.7.2015_______________________

6Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.

17

Diversi Diversi

Materie prime c/acquisti7 100

IVA a credito 20

Fornitori 100

IVA a debito8 20

______________________7.7.2015_______________________

IVA a debito a Cassa 20 20

COSTI ACCESSORI D’ACQUISTO

Si tratta dei costi sostenuti per l’acquisto ed integrano il costo del bene:

a) se le spese accessorie si trovano nella stessa fattura di acquisto, si possono o rilevare

distintamente od imputare direttamente al costo del bene acquisito;

b) se le spese accessorie sono in fattura separata si contabilizzano separatamente.

Tutti su acquisti, esempi:

Spese di trasporto

Provvigioni passive

Spese di imballaggio (imballaggi non durevoli) e confezionamento

Dazi

Oneri diversi di importazione

Spese di assicurazione

INSERIMENTO IN FATTURA DI ACQUISTO DEL BENE

7 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 8Conto finanziario assimilato passivo, non sono più in debito di IVA con il fornitore, perchè la verso io direttamente

all’Erario, in quanto il fornitore non mi ha spedito la fattura nei termini di legge e registro così con «autofattura»,

quest’ultimo documento può essere emesso anche in altri casi, in particolare in occasione di operazioni di compra-vendita

sull’estero con Paesi dell’Unione Europea.

18

Esempio, ricevuta il 3.4.2015 fattura di acquisto di materie prime per 1000 più IVA

20%, con indicazione distinta in fattura di spese di trasporto per 100, assoggettate alla

stessa aliquota IVA del «bene principale»

E’ possibile procedere nei due seguenti modi:

I MODO

_________________________03.04.2015________________________

Diversi a Fornitori 1320

Materie prime c/acquisti 1000

Spese di trasporto su acquisti9 100

IVA a credito 220

II MODO

________________________03.04.1998________________________

Diversi a Fornitori 1320

Materie prime c/acquisti 1100

IVA a credito 220

CONSIGLIO SENZA DUBBI IL SECONDO MODO

INSERIMENTO IN FATTURA SEPARATA

Si consideri invece il caso in cui al 1.2.2015 spese di trasporto per 50 più IVA al 20%

vengono addebitate con fattura separata:

______________________ 01.02.2015________________________

Diversi a Fornitori 60

Spese di trasporto su acquisti10 50

9Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 10 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.

19

IVA a credito 10

RETTIFICHE SU ACQUISTI

Si tratta di componenti di reddito positivi d’esercizio legati alla rettifica di costi

d’esercizio in precedenza rilevati a seguito della loro liquidazione.

E’ importante rilevare questi componenti in conti unilaterali di rettificazione dei costi

d’esercizio11, accessi alla specifica causale della rettifica su acquisti.

A) RESI 12

B) ABBUONI, RIBASSI, SCONTI13

C) PREMI DI QUANTITA’ E FEDELTA’

D) ERRORI DI FATTURAZIONE

RESI

I resi di beni imponibili IVA vengono rilevati quando si riceve la NOTA DI CREDITO

dal fornitore che liquida un credito od un meno debiti con quest’ultimo.

ES: il 2.5.2015 ricevuta nota di credito da un fornitore per materie prime 100; tali

materie prime erano state assoggettate ad IVA al 20%.

___________________ 02.05.2015__________________

Fornitori14 a Diversi 120

11Nel conto economico secondo lo schema civilistico in forma progressiva questi conti verranno poi

EXTRACONTABILMENTE dedotti dai costi di acquisto, ma è importante lasciarli in conti autonomi ed unifase durante le

registrazioni contabili perchè:

a) possono riferirsi ad acquisti dell’esercizio precedente e quindi a conti «acquisti» ormai chiusi;

b) non sono sempre valori omogenei rispetto ai costi d’acquisto rilevati in precedenza, poiché possono anche comprendere il

risarcimento dei danni. Vedi in proposito anche il testo Marchi, che insiste su quanto qui affermato. 12Relativi a prodotti difettosi o avariati,a ritardi di consegna o ad altre inadempienze contrattuali; possono anche

determinarsi in relazione a «specifici patti di reso ed usi commerciali»(Marchi).

20

Resi su acquisti15 100

IVA a debito16 20

E’ possibile, in base ad usi commerciali od a contratti, che vi sia la sostituzione gratuita

del bene; in tale caso (cioè in base ad usi ecc....) la restituzione e connessa sostituzione

non sono soggetti ad IVA, a patto che vi siano opportune note accompagnatorie.

E’ possibile anche fare a meno della variazione IVA, senza emissione della nota di

credito.

ADDEBITO ONERI ACCESSORI GIA SOSTENUTI ALLA PARTENZA CONNESSI

ALLA RESTITUZIONE

ESEMPIO: ricevuta nota di credito perché vengono restituite materie prime ad un

fornitore per 150 più IVA al 20%, con recupero spese di trasporto per 10 più IVA al

20%, spese di trasporto sostenute dal compratore con fattura a suo carico:

_________________ data_________________

Fornitori a Diversi 192

Resi su acquisti 150

Recupero spese17 10

IVA a debito 32

In caso di assenza di variazione IVA sugli acquisti si avrebbe la seguente registrazione:

_________________ data_________________

Fornitori a Diversi 162

13Previsti o non previsti contrattualmente. 14Variazione finanziaria positiva (attiva) sul conto finanziario assimilato passivo bifase (come tutti i conti finanziari)

«Fornitori»: più crediti o meno debiti con i fornitori, dipende se abbiamo già pagato o no la fattura. 15Conto economico acceso ai «ricavi» ( meglio sarebbe: componenti positivi di reddito) d’esercizio 16E’ possibile anche indicare «IVA a credito», dipende da come sono tenuti i registri IVA: voi fate come volete. 17 Conto economico acceso ai «ricavi»d’esercizio

21

Resi su acquisti 150

Recupero spese18 10

IVA a debito 2

Resta l’IVA sul recupero spese, che è documentato.

PREMI SU ACQUISTI

Occorre distinguere i premi di quantità da quelli di fedeltà, poiché la registrazione è

strutturalmente identica (come tutte le operazioni con cui si rettifica un costo

d’esercizio), ma vi è l’imponibilità ai fini IVA solo nel primo caso, poiché nel secondo-

se non vi sono obblighi di fare, non fare o permettere- si è fuori campo IVA, trattandosi

di cessioni di denaro.

PREMI DI QUANTITA’

Questi premi sono concessi in funzione del raggiungimento di quantitativi minimi di

acquisto; per beni non esclusi dalla normativa IVA si rileva sulla base del ricevimento

della NOTA DI CREDITO (O DI ACCREDITO) o NOTA DI VARIAZIONE.

ES: il 3.3.2015 viene ricevuta una nota di accredito per 10.000 più IVA 20%

per un premio di quantità

__________________03.03.2015________________

Fornitori a Diversi 12.000

Premi su acquisti19 10.000

IVA a debito 2.000

18 Conto economico acceso ai «ricavi»d’esercizio 19 Conto economico di reddito acceso ai “ricavi” d’esercizio”.

22

PREMI FEDELTA’

Servono ad incentivare e rafforzare il rapporto con determinati clienti in relazione alle

strategie di mercato, es:

In relazione alla firma di un contratto il 6.4.2015 viene ricevuto un premio di 100 in

contanti, senza alcun obbligo connesso di fare, non fare o permettere.

________________06.04.2015________________

Cassa a Premi su acquisti 100 100

La spiegazione di questa registrazione sta nel fatto che le “cessioni di denaro” sono fuori

dal campo di applicazione dell’IVA.

RIBASSI20, ABBUONI E SCONTI SU ACQUISTI

ABBUONI E SCONTI ATTIVI

E’ importante distinguere se queste operazioni sono:

1) previste contrattualmente o no;

2) inserite contabilmente in fattura o successivamente, mediante nota di variazione (nota

di credito).

INDICAZIONE IN FATTURA tipica per:

SCONTI INCONDIZIONATI21

SCONTI PER PRONTA CASSA

20 I ribassi sono una specie di arrotondamento e sono fuori dall’imponibilità IVA, in questo caso si hanno “ribassi attivi”,

che sono conti economici accesi ai ricavi d’esercizio. 21 Non sottoposti a condizioni verificabili dopo il ricevimento della fattura

23

Questi sconti possono essere messi in diretta diminuzione dell’imponibile

SCONTO PREVISTO CONTRATTUALMENTE ED INDICATO IN FATTURA

Esempio, il 7.7.2015 avviene la liquidazione della fattura per l’acquisto di prodotti finiti

per 20000 più IVA 20%, con sconto incondizionato del 10%

La struttura della fattura ricevuta è la seguente:

Costo di acquisto dei prodotti finiti 20000

- abbuoni e sconti attivi22 2000

BASE IMPONIBILE IVA 18000

+ IVA 20% 3600

TOTALE FATTURA 21600

Registrazione sul libro giornale:

METODO 1

__________________07.07.2015___________________

Diversi a Diversi

Prodotti c/acquisti23 20000

IVA a credito 3600

Abbuoni e sconti attivi24 2000

Fornitori 21600

METODO 2 che vi consiglio quando fate le scritture

22 E’ importante aggiungere «attivi», perché così si identifica se ilo componente di reddito d’esercizio è positivo o negativo. 23 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 24 Conto economico di reddito acceso ai componenti positivi di reddito d’esercizio.

24

___________________07.07.2015_____________________

Diversi a Fornitori 21600

Prodotti c/acquisti 18000

Iva a credito 3600

ESERCIZIO APPLICATIVO in aula:

Ottenuto in data 2 giugno 2009 uno sconto del 10% indicato in fattura per l’acquisto di

merci per 1000 + IVA al 20%.

___________________02.06.2009_________________

Diversi a Fornitori 1080

Merci c/acquisti 900

IVA a credito 180

Oppure:

___________________02.06.2009__________________

Diversi a Diversi

Merci c/acquisti 1000

Iva a credito 180

Abbuoni e sconti attivi 100

Fornitori 1080

Consiglio il primo metodo, ma vanno bene entrambi

CONCESSIONE DELLO SCONTO IN UN MOMENTO SUCCESSIVO:

es: ricevuta il 1.2.2015 una nota di variazione per abbuono del 10% su materie prime

fatturate in precedenza per 100 + IVA al 20%:

____________________01.02.2015__________________

25

Fornitori a Diversi 12

Abbuoni e sconti attivi 10

IVA a debito 2

Si può effettuare questa operazione anche senza la nota di variazione ai fini IVA,

Per L’Erario non cambia infatti nulla.

CONCESSIONE DI SCONTI, PREMI ED ABBUONI MEDIANTE CESSIONI DI

BENI.

Si ha la «non imponibilità»quando la cessione è:

a) prevista nelle pattuizioni originarie

b) non ha per oggetto beni ad aliquote più elevate rispetto a quelle dei beni oggetto della

cessione principale, in caso contrario occorre indicare in fattura: il valore

normale e la relativa imposta IVA.

Esempio di scrittura:

Ricevuti in omaggio dai fornitori beni non previsti contrattualmente per

100 di valore normale (aliquota IVA dell’operazione 20%).

Occorre rilevare solo l’applicazione dell’IVA, poiché l’operazione non dà altrimenti

luogo a nessuna variazione finanziaria (debito o credito) che misura variazione

economica25 a fronte dell'omaggio.

Sono comunque previsti due casi:

1) il fornitore vuole rivalersi sull’acquirente per l’IVA che si è impegnato a versare

all’Erario a fronte dell’emissione della fattura. (si ricorda che il “valore normale” del

bene è 100).

25 Casomai avrò maggiori beni da considerare quando rileverò il magazzino in sede di scritture di assestamento.

26

________________data________________

IVA a credito26 a Fornitori 20 20

2) il fornitore rinuncia anche alla rivalsa IVA; si ha così che l’acquirente vanta un

credito per IVA detraibile a fronte di nessun debito, avendo così una variazione

economica positiva d’esercizio mediante il conto economico di reddito acceso ai ricavi-

componenti positivi di reddito.

_________________data_________________

IVA a credito a Omaggi da fornitori27 20 20

ESERCIZIO APPLICATIVO:

Ricevuti in omaggio dai fornitori beni con aliquota superiore a quella del bene principale

per 200 di valore normale (aliquota IVA dell’operazione 20%).

Il fornitore non chiede la rivalsa dell’IVA:

_________________ _________________

IVA a credito a Omaggi da fornitori 40 40

Con rivalsa:

_________________ _________________

IVA a credito a Fornitori 40 40

RETTIFICA AGLI ERRORI DI FATTURAZIONE

26 Si tratta di IVA detraibile come quella di ogni fattura ricevuta: anche questa è del resto una fattura. 27 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.

27

Si tratta di mere correzioni di errori in buona fede o di fatturazioni in base al listino, che

sono consentite entro il limite temporale di un anno.

ESEMPI:

a) Ricevuta da un fornitore una nota di variazione per rettificare il valore dell’IVA

indicato nella precedente fattura in 100, anziché 200:

________________data_________________

IVA a credito a Fornitori 100 100

Nel caso in cui il valore dell’IVA in fattura fosse stato superiore a quello dovuto

avremmo avuto

_________________data_________________

Fornitori a IVA a credito 100 100

b) Ricevuta il 10.4.2015 fattura in base al prezzo di listino per l’acquisto di merci per

100 + IVA 20%, ricevuta il 10.5.2015 nota di variazione per minore importo di 10 +

IVA 20%:

________________10.04.2015________________

Diversi a Fornitori 120

Merci c/acquisti 100

IVA a credito 20

_________________10.05.2015________________

28

Fornitori a Diversi 12

Merci c/acquisti 10

IVA a credito 2

Nel caso in cui la rettifica fosse stata opposta avremmo avuto:

__________________ ____________________

Diversi a Fornitori

Merci c/acquisti

IVA a credito

Si può fare funzionare bifase il conto Merci c/acquisti poiché si sta solo correggendo un

errore e non si sta rilevando un reso o simili, inoltre

Mettiamo sempre IVA a credito perché è una semplice correzione, .altrimenti non si

potrebbe effettuare la correzione perché non si può tornare indietro sulle registrazioni e

correggerle “brevi manu”.

ESERCIZI APPLICATIVI:

a) in seguito ad un errore ricevuta nota di variazione il 10.06.2009 per maggiore IVA di

300 su un precedente acquisto.

_________________10.06.2009______________

IVA a credito a Fornitori 300 300

b) Ricevuta il 10.5.2008 fattura in base al prezzo di listino per l’acquisto di merci per

100 + IVA 10%, ricevuta il 10.6.2008 nota di variazione per maggiore importo di 10 +

IVA 10%. Rilevare la nota di variazione al 10.06,2009

__________________ 10.06.08 ____________________

Diversi a Fornitori 11

Merci c/acquisti 10

29

IVA a credito 1

c) Ricevuta il 10.5.2008 fattura in base al prezzo di listino per l’acquisto di merci per

100 + IVA 10%, ricevuta il 10.6.2008 nota di variazione per minore importo di 10 +

IVA 10% Rilevare la nota di variazione al 10.06.2009

___________________10.06.2009____________________

Fornitori a Diversi 11

Merci c/acquisti 10

IVA a credito 1

APPROFONDIMENTI SUL PAGAMENTO DEI DEBITI CON I FORNITORI

Questa operazione riguarda tutti i debiti con i fornitori, compresi quelli per

l’acquisto di immobilizzazioni; infatti qui si tratta solo del REGOLAMENTO

FINANZIARIO di un debito.

Si ha in generale che sorge una variazione finanziaria negativa contrapposta ad un’ altra

positiva, si è cioè nell’ambito delle permutazioni finanziarie, che non interessano

l’aspetto economico delle gestione se sono di uguale entità:

a) -denaro in cassa (VF- -impieghi in cassa), a fronte del –debiti per il pagamento dei

fornitori (VF+ -fonti di terzi)

b) + debiti (VF- +fonti di terzi)- se cambia il tipo di debito, ad es. sottoscrivendo

cambiali passive( titoli di credito all’ordine ed esecutivi), a fronte del – debiti per il

pagamento dei fornitori

c) – crediti (ad. es cedendo cambiali attive (-impieghi in crediti) ), che si contrappone

ad un’altra positiva (- debiti)

FORME DI PAGAMENTO:

30

A)per cassa (conto «cassa» o simili) oppure

diverse forme di utilizzo del conto corrente bancario («banca» o simili), assegni.

B)accettazione o firma di cambiali passive

C)girata o cessione di cambiali passive

Breve accenno a cosa sono le cambiali: tratte o pagherò, che sono titoli di credito

cedibili mediante “girata” ed esecutivi, con il diritto di rivalsa in caso di mancato

pagamento del titolare del debito.

TEMPO DI PAGAMENTO

A)anticipo (che, si ricorda, è un fatto puramente finanziario che non dà assolutamente

luogo a componenti di reddito d’esercizio)

B)immediato

C)differito

In fase di regolamento possono sorgere ABBUONI e SCONTI ATTIVI, che possono

essere DOCUMENTATI (definiti anche “con rivalsa IVA)” o NON

DOCUMENTATI (definiti anche “senza rivalsa IVA”).

ANTICIPO A FORNITORI

Si «versa», tramite banca o cassa, al fornitore una somma prima del ricevimento della

fattura dell’acquisto, nascendo così un credito con il fornitore che è strettamente legato

all’acquisto: viene applicata l’IVA anche se si ha a che fare con un’operazione

strettamente finanziaria, in quanto l’esborso è relativo al futuro costo che si manifesterà

al ricevimento della fattura dell’acquisto.

31

L’IVA relativa alla fattura dell’anticipo viene ovviamente portata in RIDUZIONE

dell’IVA relativa alla fattura d’acquisto.

Nel testo Marchi si presenta un caso di versamento dell’anticipo alla stessa data del

ricevimento della relativa fattura28, qui si propone un caso diverso, in cui si rilevano le

operazioni dell’acquirente:

1.4.2014 inviato un anticipo a mezzo banca per 1200 (inclusa l’IVA), per l’acquisto di

materie prime per 2000 con IVA al 20%

3.4.2014 ricevuta la fattura dell’anticipo

11.4.2014 ricevuta la fattura delle materie prime

______________________01.04.2014_____________________

FORNITORI a BANCA 1200 1200

L’anticipo versato tramite banca include anche l’IVA, ma non sorge alcun credito con

l’erario, perché abbiamo semplicemente anticipato una somma al fornitore.

________________________03.04.2014______________________

DIVERSI a FORNITORI 1200

FORNITORI C/ANTICIPI29 1000

IVA A CREDITO 200

Si tratta di una permutazione finanziaria.

Qui si ha il ricevimento della fattura dell’anticipo in cui già si liquida un po’ di IVA

dell’acquisto: caso raro di IVA su operazione puramente finanziaria.

28Si consiglia sempre di separare fatturazione e pagamento anche con gli anticipi, anche se fare diversamente è meno

scorretto che con la fattura d’acquisto. 29Conto finanziario assimilato attivo.

32

________________________11.04.2014_____________________

DIVERSI a DIVERSI30

MATERIE PRIME C/ACQ. 2000

IVA A CREDITO 200

FORNITORI C/ANT 1000

FORNITORI 1200

Al ricevimento della fattura per l’acquisto

Esiste un’altra possibile modalità, con articolo sdoppiato:.

________________________11.04.2014_____________________

DIVERSI a FORNITORI31

MATERIE PRIME C/ACQ. 2000

IVA A CREDITO 200

2200

_________________________11.04.2014_______________________

FORNITORI a FORNITORI C/ANT 1000 1000

ATTENZIONE A NON CONTARE DUE VOLTE L’IVA!

PAGAMENTO IN CONTANTI32IMMEDIATO O DIFFERITO33 (O CONTO

CORRENTE NOSTRO, ASSEGNI O CONTO CORRENTE POSTALE)

esempio di 1200 di debito

30E’ possibile anche suddividere questo articolo in due, evidenziando a parte la compensazione del debito di fattura

complessivo con il credito per l’anticipo. 31E’ possibile anche suddividere questo articolo in due, evidenziando a parte la compensazione del debito di fattura

complessivo con il credito per l’anticipo. 32Inclusi assegni circolari e vaglia cambiari. 33Si ricorda che va sempre registrato il ricevimento della fattura anche se il pagamento è immediato.

33

Senza ABBUONI E SCONTI:

___________data___________________

FORNITORI a CASSA oppure BANCA O ASSEGNI) 1200 1200

Con ABBUONI E SCONTI (ovviamente attivi) SUL DEBITO DI FATTURA per 1200

(Iva 20%); sconto del 10%.

1) NON DOCUMENTATI (senza rivalsa IVA):

__________________data______________________

FORNITORI a DIVERSI 1200

ABB E SCONTI ATTIVI 120

CASSA (o BANCA o altro) 1080

2)DOCUMENTATI :

___________________data________________________

FORNITORI a DIVERSI 1200

ABB E SCONTI ATTIVI 100

IVA A DEBITO 20

CASSA (o BANCA o altro) 1080

Vedremo poi che qui è avvenuto lo “scorporo” dell’IVA

34

PAGAMENTO MEDIANTE LE DIVERSE FORME DI UTILIZZO DEL C/C

BANCARIO

Anche se ormai i movimenti sul conto corrente bancario vengono considerati variazioni

finanziarie certe (vedi anche Marchi) è possibile (ed io lo preferisco, anche se non lo

impongo) considerarli variazioni finanziarie assimilate, trattandosi, in ultima istanza, di

un rapporto di credito e debito con la banca.

Gli strumenti più idonei del pagamento (e, ovviamente, incasso) a mezzo banca sono: gli

assegni bancari, l’ordine di pagamento, il giroconto, il bonifico ed altri più specifici e

personalizzati: tutti indicabili nei nostri esercizi con il «mastrino» «BANCA »34

ESEMPIO:

PAGAMENTO DI UN DEBITO DI 12000 A MEZZO BANCA, IVA al 20%, CON

SCONTO NON DOCUMENTATO DEL 5%:

_________________data________________________

FORNITORI a DIVERSI 12000

ABBUONI E SCONTI ATT 600

BANCA C/C 11400

LO STESSO PAGAMENTO CON SCONTO DOCUMENTATO MEDIANTE

L’INVIO ALL’AZIENDA DELLA NOTA DI CREDITO:

__________________data_______________________

FORNITORI a DIVERSI 12000

ABBUONI E SCONTI ATTIVI 500

IVA A DEBITO 100

BANCA C/C 11400

34Nella prassi possono essere presenti anche conti più dettagliati.

35

MECCANISMO DELLO SCORPORO DELL’IVA

Valore complessivo, cioè con IVA incorporata, 480 euro

Metodo matematico ricavabile: dividere il valore incorporante l’IVA per 1,2 se l’IVA

è al 20%; per 1,04 se l’IVA è del 4% e così via.

480:1,2=400 per differenza IVA incorporata 80, la base imponibile è 400

Metodo della proporzione:

caso di IVA al 20%

480: 120 = X : 20 calcolo dell’ IVA da scorporare

X= 480 x 20 : 120 = 80

480: 120 = X : 100 calcolo della base imponibile IVA, del valore economico dello

sconto nel caso di presenza della rivalsa dell’IVA.

X= 480 x 100 : 120 = 400

Esercizio scorporo da 1050 con IVA al 5%, in relazione a sconto del 10%

RIVALSA E NO

PAGAMENTO A MEZZO BANCA

RIVALSA (DOCUMENTATO):

__________________data_______________________

FORNITORI a DIVERSI 1050

ABBUONI E SCONTI ATTIVI 100

36

IVA A DEBITO 5

BANCA C/C 945

NON RIVALSA (NON DOCUMENTATO)

__________________data_______________________

FORNITORI a DIVERSI 1050

ABBUONI E SCONTI ATTIVI 105

BANCA C/C 945

PAGAMENTO CON ACCETTAZIONE O FIRMA DI CAMBIALI PASSIVE

Pagamento con accettazione da parte del fornitore di una cambiale passiva, per esempio

accettando una tratta a sei mesi sull’intero importo del debito (ovviamente è possibile

anche una trasformazione parziale del debito).

Nel caso del già considerato debito con i fornitori di 1200:

______________data__________________

FORNITORI a CAMBIALI PASSIVE35 1200 1200

Senza indicare i mastrini, si tratta di una permutazione finanziaria, con una riduzione di

debiti in dare ed un aumento di debiti (di diverso tipo perché assistiti da un titolo

esecutivo , ecc. con rischi di protesto e di azione immediata sui beni del debitore).

Al momento del pagamento integrale in contanti (o a mezzo banca) della cambiale:

___________________data__________________

35 Conto finanziario assimilato passivo

37

CAMBIALI PASSIVE a CASSA (BANCA) 1200 1200

Nel caso di trasformazione parziale del debito con i fornitori in una cambiale

passiva, con parziale pagamento in contanti (o a mezzo banca) per 100 e parziale nascita

del debito in cambiali passive, si registra:

_________________________data_____________________

FORNITORI a DIVERSI 1200

CASSA (BANCA) 100

CAMBIALI PASSIVE 1100

Una variazione finanziaria positiva (meno debiti con i fornitori, meno fonti di terzi)

viene compensata con due variazioni finanziarie negative (un meno denaro, meno

impieghi in cassa, ed un più debiti di un altro tipo, più fonti di terzi)

RINNOVO DI CAMBIALI PASSIVE

Le cambiali possono essere rinnovate, ovviamente di solito dietro la liquidazione od il

pagamento immediato di interessi:

E’ in scadenza il 3.3.2008 una cambiale passiva di 1000, si ottiene dal fornitore un

rinnovo totale (vedere sui testi l’esempio del rinnovo parziale) della cambiale per altri 2

mesi, viene applicato un tasso di interesse annuo del 6%, pagamento posticipato degli

interessi alla scadenza della cambiale.

Indicare i mastrini e le variazioni:

_ ________________03.03.2008___________________

DIVERSI a CAMBIALI PASSIVE 1010

38

CAMBIALI PASS. 1000

INTERESSI PASS.36 10

Essendo gli interessi liquidati al 3 marzo, il principio di manifestazione finanziaria

richiede che venga registrato il componente negativo di reddito per interessi passivi.

GIRATA O CESSIONE DI CAMBIALI ATTIVE

Si cede al fornitore una cambiale attiva (attenzione al rischio di regresso!) prima della

scadenza per pagare, in tutto od in parte, un debito con i fornitori.

Un fornitore vanta un credito di 100, per pagare questo debito il 6.6.2008 gli si cede una

cambiale attiva del valore nominale di 80, pagando il rimanente a mezzo banca:

________________ 06.06.2008________________________

FORNITORI a DIVERSI 100

CAMBIALI ATTIVE37 80

BANCA C/C 20

Si ha una permutazione finanziaria, con una variazione finanziaria positiva in dare (-

debiti, -fonti di terzi) e due variazioni finanziarie negative in avere (- crediti in cambiali,

- impieghi, -banca, - impieghi in conto corrente.

PAGAMENTO CON MODALITÀ MISTA:

Un fornitore vanta un credito di 1000, per pagare questo debito il 6.6.2008 gli si cede

una cambiale attiva del valore nominale di 800 e si sottoscrive una cambiale passiva di

100 , pagando il rimanente a mezzo banca:

________________ 06.06.2008________________________

FORNITORI a DIVERSI 1000

36 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio 37 Variazione finanziaria negativa in un conto finanziario assimilato attivo, si hanno meno crediti in cambiali, meno

impieghi.

39

CAMBIALI ATTIVE38 800

CAMBIALI PASSIVE 100

BANCA C/C 100

Si ha una permutazione finanziaria, con una variazione finanziaria positiva in dare (-

debiti, -fonti di terzi) e tre variazioni finanziarie negative in avere (-crediti in cambiali, -

impieghi, + debiti in cambiali, + fonti di terzi per le cambiali e – crediti, -banca, -

impieghi in conto corrente.

Come prima, ma con interessi, la cambiale passiva include 2 di interessi in più, quindi

totale è 102:

__________________ _____________________

diversi diversi

Fornitori 1000

Interessi passivi 2

Camb attive 800

Camb passive 102

Banca 100

CLAUSOLE DI TRASPORTO

Se chi deve pagare i costi di trasporto è la stessa figura su cui questi gravano per

contratto non ci sono problemi, fattura a suo carico ( se poi i costi di trasporto sono

inseriti nella fattura spedita al compratore si è già visto cosa succede)

38 Variazione finanziaria negativa in un conto finanziario assimilato attivo, si hanno meno crediti in cambiali, meno

40

Se il soggetto su cui gravano i costi di trasporto non coincide con quello che esegue il

pagamento possono sorgere vari casi, i più frequenti di clausole contrattuali in

questa situazione sono:

FMV = franco magazzino venditore, FMC= franco magazzino compratore

A) FMV: i costi competono (gravano) al

compratore

PORTO FRANCO: il pagamento viene

eseguito dal venditore con fattura del

trasporto sul venditore medesimo

B) FMV: i costi competono al compratore PORTO FRANCO: il pagamento viene

eseguito dal venditore con fattura di

trasporto sul compratore

C) FMC: i costi competono al venditore PORTO ASSEGNATO: il pagamento

viene effettuato dal compratore con

fattura di trasporto sul venditore

NB: NON SARANNO INSERITE NEGLI ESERCIZI D’ESAME LE SCRITTURE

SULLE CLAUSOLE , MA POTREBBERO RIENTRARE NELLE DOMANDE A

SCELTE MULTIPLE CON VOCI DI CONTO O CON QUESITI, QUINDI

VANNO CAPITE IN PARTICOLARE NEL LORO SIGNIFICATO E NATURA

CONTABILE

Prima e seconda clausola PORTO FRANCO, FRANCO MAGAZZINO

VENDITORE:

Bianchi vende a Verdi merci per 3500 con Iva al 10%, regolamento dilazionato con

clausola FMV, pagamento immediato delle spese di trasporto da parte del venditore:

impieghi.

41

esempio che copre le due soluzioni A) e B) appena proposte. Spese di trasporto

200+IVA 20%

Soluzione A): fattura sul venditore39 anche se i costi di trasporto sono a carico del

compratore RIMBORSO NON DOCUMENTATO

Fattura del venditore sul compratore:

Merci c/vendite 3.500

Recupero spese 200

Imponibile IVA 3.700

IVA al 10% 370

Totale fattura 4.070

Fattura del trasportatore sul venditore:

Costi di trasporto 200

IVA al 20% 40

Totale fattura 240

Le spese di trasporto sono anticipate dal venditore a nome proprio ed il loro recupero è

forfetario o non documentato (perché non viene allegata la fattura del trasporto) e viene

assoggettato alla stessa aliquota delle merci, anche se l’aliquota per il trasporto risulta

diversa.

Libro giornale del compratore

______________________data _______________________

39 Le voci della fattura che riguardano mastrini sono indicate secondo i titoli del piano dei conti: un conto è la descrizione

della fattura un altro è l’indicazione dei mastrini e del libro giornale.

42

Diversi a Fornitori 4.070

Merci c/acquisti 3.500

Costi trasporto 200

IVA credito 370

Libro giornale del venditore

________________________ ______________________

Diversi a Fornitori40 240

Costi di trasporto 200

IVA a credito 40

_______________________ ______________________

Fornitori a Banca 41 240 240

______________________ _____________________

Clienti a Diversi 4.070

Merci c/vendite 3.500

Recupero spese42 43 200

IVA a debito 370

Soluzione B) : fattura sul compratore (sempre pagata anticipatamente dal

venditore) RIMBORSO DOCUMENTATO

40 Per semplicità didattico-espositiva si ha un unico mastrino per tutti i tipi di fornitori, siano essi di servizi o di beni non

durevoli o durevoli; il piano dei conti può comunque essere più dettagliato, in ogni caso non ci sono problemi con lo schema

obbligatorio di stato patrimoniali perché in esso esiste solo una voce accesa ai debiti con i fornitori. 41 Conto finanziario assimilato che può essere sia attivo che passivo. 42 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 43 E’ qui utilizzabile anche il conto “Merci c/vendite”, siamo nella stessa fattura.

43

Qui le spese recuperate sono documentate (viene cioè allegata alla fattura del venditore

sul compratore la fattura che viene emessa dal trasportatore direttamente sul compratore,

il venditore si limita a pagare in nome e per conto del compratore).

Il recupero spese documentato è escluso dalla base imponibile IVA, in quanto il

venditore ha semplicemente anticipato una spesa che era a carico del compratore e

fatturata su di lui.

Fattura del venditore sul compratore

Merci c/vendite 3.500

IVA al 10% 350

Clienti c/spese anticipate (allegata fattura) 240

Totale in fattura 4.090

Fattura del trasportatore sul compratore:

Costi di trasporto 200

IVA al 20% 40

Totale fattura 240

Libro giornale del compratore:

_____________________ ____________________

Diversi a Fornitori 240

Costi di trasporto 200

IVA a credito 40

44

_____________________ ______________________

Diversi a Fornitori 4.090

Merci c/acquisti 3.500

IVA a credito 350

Fornitori44 240

Il venditore richiede infatti il rimborso del pagamento da lui effettuato in nome e per

conto del compratore: si annulla così il debito con il trasportatore e si accresce il debito

con il venditore per l’importo da quest’ultimo anticipato.

Libro giornale del venditore:

__________________________ ______________________

Clienti c/spese anticipate45 a Banca 240 240

E’ una permutazione finanziaria che rappresenta un credito a fronte di minori crediti (o

più debiti) con la banca.

__________________________ ____________________

Clienti a Diversi 4.090

Merci c/vendite 3.500

IVA a debito 350

44 La fattura del trasportatore viene stornata ( avendo già pagato il venditore, si annulla il debito con l’autotrasportatore e si

accresce il debito con l’altro fornitore, che è il venditore). 45 Conto finanziario assimilato attivo.

45

Clienti c/spese anticipate 240

VENDITE DI BENI NON DUREVOLI O DI MERCI

Ai fini IVA, la vendita di un bene si considera effettuata al momento della consegna o

della spedizione.

Analogamente agli acquisti si fa «.........../c/vendite».

Distinguere anche qui tra LIQUIDAZIONE e INCASSO

“Da un punto di vista logico, l’operazione di vendita può essere scissa in due:

1. la “liquidazione” della vendita cioè l’accertamento del credito, mediante

l’emissione delle “fatture di vendita” (si veda il glossario) od altro idoneo

documento probatorio;

2. l’incasso, cioè l’acquisizione di denaro (o titoli di credito) a fronte del

credito stesso.

La rilevazione separata delle due fasi della vendita, necessaria nell’ipotesi di

incasso differito, è opportuna anche nell’ipotesi di incasso immediato, per i seguenti

motivi:

1. le rilevazioni contabili si fondano su “documenti” che comprovano l’avvenuta

operazione. I documenti relativi alla fase della liquidazione sono diversi

da quelli relativi alla fase di incasso: la “fattura di vendita”, per la prima; l’ordine

di incasso o “reversale”, per la seconda;

2. le persone che si occupano della liquidazione sono normalmente (nelle aziende

di non piccole dimensioni) diverse da quelle che si occupano dell’incasso:

l’addetto alla fatturazione, per la liquidazione; il cassiere, per il ricevimento

del pagamento;

3. la rilevazione separata della fase di liquidazione fornisce, tramite il partitario

clienti, informazioni contabili su:

– il volume di affari realizzato con ciascun cliente (volume di affari lordo,

cioè comprensivo dei ricavi accessori e dell’IVA);

– la solvibilità dei singoli clienti, in base all’entità ed alla frequenza degli insoluti

46

e dei “rinnovi” di effetti ed alla puntualità di pagamento in genere.” Testo Marchi (ultima edizione), p.

136-137.

VENDITE IMPONIBILI

Si è creditori verso il cliente anche per l’IVA, divenendo così debitori verso l’Erario.

La liquidazione e l’incasso vengono sempre evidenziati in registrazioni separate:

Esempio: il 26.4.2015 viene emessa una fattura per vendita di prodotti per 500 + IVA al

20%, con incasso in contanti nella stessa giornata.

__________________26.04.2015_____________________

Clienti46 a Diversi 600

Prodotti c/vendite47 500

IVA a debito48 100

VENDITE NON SOGGETTE AD IVA

Includono le vendite ESENTI e NON IMPONIBILI, vengono fatturate indicando il

titolo di esenzione o di non imponibilità, senza essere assoggettate ad imposta, ma

contribuiscono alla determinazione del volume di affari.

Cessioni esenti ex articolo 10 del DPR 633/72 (scuole e cliniche private, ecc:) e non

imponibili ex art9 (cessioni all’esportazione), art 10 (assimilate alle cessioni

all’esportazione (servizi internazionali o connessi agli scambi internazionali).

Vendute merci ad esportatore abituale per 1000:

_________________data__________________

Clienti a Merci c/vendite 1000 1000

46 Conto finanziario assimilato attivo. 47 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.

47

OPERAZIONI DI VENDITA ESCLUSE

Nessuna rilevazione contabile va effettuata perché non sono considerate cessioni di beni:

notare che ciò avviene non per mancanza dei requisiti dell’azienda produttrice, che

evidentemente è soggetto IVA, ma perché l’operazione (tipica è la cessione di

«campioni di modico valore appositamente contrassegnati») è fuori dal campo di

applicazione dell’IVA, appunto perché in questo caso non si è di fronte a vere e proprie

cessioni di beni.

RETTIFICHE SU VENDITE

Si tratta di operazioni «opposte» rispetto alle già esaminate rettifiche su acquisti, sono

qui rappresentati componenti negativi di reddito d’esercizio registrati distintamente in

appositi conti accesi ai costi d’esercizio e che rettificano indirettamente i ricavi rilevati

sulla base delle fatture emesse.

Si hanno:

RESI SU VENDITE

ABBUONI; RIBASSI E SCONTI, previsti o meno contrattualmente

PREMI DI QUANTITA’ O DI FEDELTA’

ERRORI DI FATTURAZIONE

RESI SU VENDITE

(per condizioni dell’operazione vedi resi su acquisti)

Emissione di nota di credito per resi su vendite per merci del valore di 100 (merci in

precedenza assoggettate ad IVA al 20%, devo includere quindi la rivalsa dell’IVA):

________________data_________________

48 Conto finanziario assimilato passivo.

48

Diversi a Clienti 120

Resi su vendite49 100

Iva a credito50 20

NB: PUO’ANCHE NON ESSERCI LA RIVALSA DELL’IVA (LEGGE IVA)

Nel caso precedente si avrebbe:

__________________data___________________

Resi su vendite a Clienti 100 100

NB1: per l’Erario qui non si hanno problemi poiché l’IVA è già stata considerata al

momento della fatturazione della vendita.

NB2: sia nel caso degli acquisti che in quello delle vendite la sostituzione gratuita dei

beni invenduti o avariati non è imponibile a condizione che le operazioni di restituzione

e di sostituzione risultino da apposite note accompagnatorie.

PREMI SU VENDITE

Emessa nota di credito per 200 + IVA al 20% per premio di quantità concesso al cliente:

__________________data__________________

Diversi A Clienti 240

Premi su vendite51 200

Iva a credito 40

PREMI DI FEDELTA’52

49Conto economico acceso ai componenti negativi di reddito («costi», in realtà sono componenti negativi che rettificano

ricavi, più che costi veri e propri, tanto è che nel conto economico progressivo del codice civile vengono dedotti

extracontabilmente,....poi si vedrà) d’esercizio. 50E’ ammissibile indicare «IVA a debito»in dare. 51Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 52Vedi anche capitolo sugli acquisti

49

Concesso premio di fedeltà in contanti di 2000, contestualmente alla firma di un

contratto:

_____________________data_____________________

Premi su vendite a Cassa 2000 2000

Anche in questo caso la non imponibilità è legata alla presenza di una cessione di denaro

e non vale più se i premi sono collegati ad obblighi di fare, non fare o permettere.

ABBUONI E SCONTI PASSIVI53

Previsti o meno contrattualmente

Sconti incondizionati e pronta cassa tipicamente indicati in fattura

Esempio: Venduti prodotti finiti per 1000 più IVA al 20%, con sconto incondizionato

del 10%.

Ricavo vendita dei prodotti 1000

-Abbuoni e sconti passivi 100

BASE IMPONIBILE 900

+ IVA 20% 180

TOTALE FATTURA VENDITA 1080

____________________________data________________________

DIVERSI a DIVERSI

Abb. e sconti passivi54 100

Clienti 1080

Prodotti c/vendite 1000

IVA a debito 180

53 Si ricorda anche l’esistenza dei “Ribassi passivi”, che , come quelli attivi, sono fuori dal campo dell’IVA in quanto

semplici arrotondamenti. 54Conto economico di reddito acceso ai «costi» d’esercizio

50

Si può anche procedere per deduzione diretta

__________________ ___________________

Clienti diversi 1080

Prodotti c/vendite 900

Iva a debito 180

Consiglio quest’ultimo metodo, ma vanno bene entrambi

SCONTO CONCESSO IN UN MOMENTO SUCCESSIVO ALLA FATTURAZIONE

Se lo sconto è concesso in un momento successivo alla fatturazione, si ha l’emissione

della nota di variazione (o di credito).

Esempio: riscosso per cassa un credito verso clienti di 240, con sconto del 5% con

emissione di nota di variazione (rivalsa IVA):

______________________data_______________________

Diversi a Clienti 240

Abbuoni e sconti passivi 10

Iva a credito 2

Cassa 228

E’ ammesso registrare lo sconto anche senza rivalsa IVA.

__________________ ________________

Diversi Clienti 240

Abbuoni e sconti passivi 12

Cassa 228

51

CONCESSIONE DI ABBUONI E SCONTI MEDIANTE CESSIONE DI BENI

NON IMPONIBILI se:

a) previsti nelle pattuizioni originarie;

c) non aventi per oggetto beni con aliquota più elevata di quella dei beni oggetto della

cessione principale.

Altrimenti occorre emettere fattura con indicato il VALORE NORMALE e

l’aliquota.

Occorre ricordare, come già fatto parlando degli acquisti, che anche qui c’è per il

venditore la possibilità di ricorrere o meno alla rivalsa IVA.

Esempio:

In seguito ad un contratto sono inviati in omaggio beni ad un cliente per 100 di valore

normale, siccome l’IVA del bene principale è inferiore a quella dell’omaggio, si applica

al valore normale dei beni l’IVA del 20%, emettendo regolare fattura sul cliente:

Rivalsa IVA da parte del venditore:

_____________________data___________________

Clienti a IVA a debito 20 20

Niente senza rivalsa IVA da parte del venditore:

_____________________data___________________

Omaggi a clienti55 a IVA a debito 20 20

55Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.

52

RETTIFICA ERRORI DI FATTURAZIONE

Vedi caso degli acquisti:

Esempi:

1) Nota di variazione per rettificare valore errato dell’IVA su fattura emessa:

___________________data___________________

Iva a debito a Clienti

Caso in cui l’IVA richiesta era superiore a quella da chiedere

Nel caso opposto:

___________________data___________________

Clienti a IVA a debito

2) Nota di variazione per rettificare fattura emessa in base al prezzo di listino:

Emissione di nota di credito o rettifica:

__________________data_________________

Diversi a Clienti

Merci c/vendite

IVA a debito

Caso in cui il valore di listino era superiore a quello della fattura

__________________data_________________

Clienti a Diversi

Merci c/vendite

IVA a debito

Caso in cui il prezzo di listino era inferiore a quello della fattura

Mettiamo sempre IVA a debito perché è una semplice correzione

53

INCASSO DI CREDITI VERSO CLIENTI

Molte operazioni sono esattamente speculari rispetto a quelle presentate nel pagamento

dei debiti.

ANTICIPI DA CLIENTI

Ci si colleghi con la parte sui pagamenti dei debiti.

In data 5.6.2015 si riscuote un anticipo da clienti e si emette la relativa fattura per 2000

più IVA. Successivamente, in data 7.6.2015 si inviano prodotti e fattura per un valore

complessivo di 10000 più IVA al 20%. Regolamento a mezzo banca in data 10.06.2015.

___________________05.06.2015__________________

CLIENTI a DIVERSI 2400

CLIENTIC/ANTICIPI56 2000

IVA A DEBITO 400

__________________ 05.06.1998__________________

BANCA a CLIENTI 2400 2400

_

__________________07.06.2015___________________

DIVERSI A DIVERSI

CLIENTIC/ANTICIPI 2000

56 Conto finanziario assimilato passivo.

54

CLIENTI 9600

PRODOTTI C/VENDITE 10000

IVA A DEBITO 1600

___________________10.07.2015_____________________

BANCA C/C57 a CLIENTI 9600 9600

Nel mastrino si vede che complessivamente si versano le 12000 a mezzo banca,

inclusive di 2000 di IVA.

Altro metodo corretto di rilevazione:

__________________07.06.2015___________________

CLIENTI A DIVERSI 11600

PRODOTTI C/VENDITE 10000

IVA A DEBITO 1600

__________________07-06.2015______________________

CLIENTI C/ANTICIPI CLIENTI 2000 2000

___________________10.07.2015_____________________

BANCA C/C58 a CLIENTI 9600 9600

57errore nel libro, che dice in contanti e mette banca.

58errore nel libro, che dice in contanti e mette banca.

55

INCASSO IN CONTANTI (E CONTO CORRENTE NOSTRO, ASSEGNI E

CONTO CORRENTE POSTALE)

Incassato un credito di 1200, sul quale si concede uno sconto per pronta cassa del 5%

NON DOCUMENTATO

___________________DATA___________________

DIVERSI A CLIENTI 1200

CASSA 1140

ABB.E SCON. PASS. 60

DOCUMENTATO:

In caso di sconto documentato, avremmo da scorporare l’IVA:

60: 1,2 = 50 imponibile IVA, valore economico di reddito dell’abbuono.

60-50= 10, IVA a credito da scorporare.

____________________DATA___________________

DIVERSI A CLIENTI 1200

ABB.E SCONTI PASS. 50

IVA A CREDITO 10

CASSA 1140

INCASSO MEDIANTE DIVERSE FORME DI UTILIZZAZIONE DEL CONTO

CORRENTE BANCARIO, non cambia la struttura della registrazione rispetto ai

56

contanti, lo stesso avviene con pagamento mediante assegni di terzi (conto assegni,

mentre il conto banca riguarda il nostro conto, bonifici, ecc. e assegni nostri)

Si supponga il caso precedente, si ha cioè lo SCONTO DOCUMENTATO

____________________DATA___________________

DIVERSI A CLIENTI 1200

ABB.E SCONTI PASS. 50

IVA A CREDITO 10

BANCA 1140

Da un punto di vista economico è meglio emettere la nota di credito e maturare un

credito per IVA, anziché scorporare il valore di quest’ultimo, talvolta non lo si fa per

ottenere meno costi amministrativi complessivi (stampato, personale, spese postali, ecc.)

UTILIZZO DELLE CAMBIALI

Registrazioni opposte a quelle effettuate nei pagamenti (vedi testi)

Emissione di cambiali attive (12 per mille di bollo, non base imponibile IVA) per 1000

di un credito con clienti

EMISSIONE DI RICEVUTE BANCARIE

57

Le RICEVUTE BANCARIE sono DICHIARAZIONI DI QUIETANZA EMESSE

DALL’IMPRESA FORNITRICE E CONSEGNATE ALLA BANCA PER LA

RISCOSSIONE.

Questo documento viene talvolta usato in modo SIMILE ai titoli di credito come le

cambiali, ma non lo è.

ITER DA SEGUIRE PER UTILIZZARE LE RICEVUTE BANCARIE:

1) COMPILAZIONE DELLA RICEVUTA DA PARTE DELL’IMPRESA, occorre

contenere nella ricevuta bancaria gli estremi della fattura e le generalità del cliente;

2) INVIO E PRESENTAZIONE DELLA RICEVUTA BANCARIA alla banca , che si

assume l’incarico di incassare il credito;

3) LA BANCA INVIA AL DEBITORE UN AVVISO (di solito la fotocopia della

ricevuta) per comunicargli lo sportello del pagamento;

4) PRESENTAZIONE DEL DEBITORE ALLO SPORTELLO, al pagamento la banca

gli consegna la ricevuta bancaria, che è appunto una quietanza di pagamento.

Le ricevute bancarie non sono titoli di credito esecutivi e non consentono il protesto

in caso di mancato pagamento: si ha perciò maggior rischio per l’impresa

creditrice. Queste ricevute sono ovviamente molto gradite al debitore, inoltre non è

prevista la tassa che grava sulle cambiali, .

La ricevuta bancaria può anche essere utilizzata per ottenere finanziamenti dalle banche,

qui si considera la RICEVUTA BANCARIA CON ACCREDITO AL DOPO

EFFETTIVO INCASSO.

58

SI TRATTA IN QUESTO CASO (AL DOPO INCASSO) SOLO DI UN SERVIZIO

DI INCASSO RESO DALLA BANCA E L’EMISSIONE DELLA RICEVUTA

BANCARIA NON COMPORTA NESSUNA RILEVAZIONE-

Il testo di esercizi del professor Maurini contiene correttamente l’inserimento dei

conti d’ordine per documentare l’avvenuta emissione delle ricevute bancarie e il

loro trasferimento in banca per l’incasso ma è corretto anche non farlo, in quanto

non si hanno:

a) né estinzione del credito pagato dal cliente

b) né qualcosa di equivalente alla cambializzazione del credito, perché non si ha il

rafforzamento del credito di fornitura (conto «Fornitori») in credito cambiario (conto

«Cambiali attive»).

Questi conti eventualmente usati non vengono ora più inseriti in calce ai valori di stato

patrimoniale, ma, se magari qualcuno li usasse, dovrebbero essere citati direttamente

nella nota integrativa, dove deve figurare il loro contenuto a prescindere dalla loro

rappresentazione nei conti che non è più richiesta (questo argomento quindi rientra nella

II parte del corso e nelle domande ad essa relative)

PORTO ASSEGNATO (spese anticipate dal venditore)

Il venditore emette una fattura per vendita di merci sul compratore per 5.400 con IVA

al 10%, clausola di trasporto FMC. Il compratore anticipa in nome e per conto del

venditore le spese di trasporto (che competono al venditore e sono fatturate su di lui) per

250 più IVA al 20%, pagando in contanti ed in sostanza facendogli credito, senza avere

alcun rapporto di fatturazione con il trasportatore.

Il pagamento a saldo del compratore sul venditore avviene a mezzo banca.

59

Libro giornale del compratore:

______________________ _____________________

Diversi a Fornitori 5.940

Merci c/acquisti 5.400

IVA a credito 540

Fattura ricevuta dal fornitore per l’acquisto di merci

________________________ _____________________

Fornitori c/spese anticipate59 a Cassa 300 300

Anticipo in nome e per conto del fornitore delle spese di trasporto (la fattura con IVA

riguarda invece il fornitore)

__________________________ _______________________

Fornitori a Diversi 5.940

Fornitori c/spese anticipate60 300

Banca 5.640

Pagamento del fornitore, si tiene conto del credito per le spese anticipate.

Libro giornale del venditore:

________________________ _____________________

59 Conto finanziario assimilato attivo relativo al credito per le spese anticipate al fornitore. 60 Variazione finanziaria assimilata negativa in un conto finanziario assimilato attivo (meno crediti).

60

Diversi a Fornitori 300

Costi di trasporto 250

IVA a credito 50

Fattura del trasportatore sul venditore

_________________________ _______________________

Clienti a 5.940

Merci c/vendite 5.400

IVA a debito 540

Fattura emessa sul cliente dal fornitore

__________________________ _________________________

Fornitori a Clienti 300 300

Riduzione del credito con i clienti e contestuale eliminazione del debito con

L’autotrasportatore.

________________________ _____________________

Banca c/c a Clienti 5.640 5.640

61

I COSTI DEL LAVORO SUBORDINATO

USO COME BASE IL TESTO MARCHI CAPITOLO 9

RETRIBUZIONE DIRETTA

RETRIBUZIONE INDIRETTA

CONTRIBUTI SOCIALI E ASSICURATIVI

TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO E FONDI PENSIONE (faremo nelle

scritture di assestamento)

__________________01.03.2010_____________________

Dipendenti c/anticipi a BANCA 3000 3000

su retribuzioni61

Si tratta di un credito che ridurrà quanto si dovrà fare avere al dipendente al momento

del pagamento dello stipendio di marzo

“Liquidate in data 31.3 retribuzioni lorde del mese di marzo per 25.000,00 euro; assegni

familiari per 200 euro; ritenute previdenziali (nota mia: la quota a carico del dipendente

del 9,49%, quindi si ha una ritenuta a suo carico e non una retribuzione indiretta)

2.140,00 euro; ritenute sindacali 350,00; sanzioni a carico dei dipendenti 100 euro (nota

mia: fondo comune)” Marchi, p.230.

61 Conto finanziario assimilato attivo

62

LIQUIDAZIONE RETRIBUZIONI LORDE:

____________________ 31.3.2015______________________

Salari e stipendi62 a Dipendenti c/retribuzioni63 25000 25000

_______________________31.03.2015______________________

INPS c/competenze a Dipendenti c/retribuzioni 200 200

(Assegni familiari-conti finanziari sono bifase, detti anche bilaterali)

______________________ 31.03.2015_______________________

Dipendenti c/retribuzioni64 a INPS c/competenze 2140 2140

_____________________ 31.03.2015__________________

Dipendenti c/retribuzioni a Sindacati c/ritenute 350 350

_____________________31.03.2015_________________________

Dipendenti c/retribuzioni a INPS c/penalità ai dipendenti 100 100

_____________________ data concordata______________________

Sindacati c/ritenute a BANCA 350 350

62 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio (fxp)

63 Conto finanziario assimilato passivo 64 Variazione finanziaria attiva (o positiva) in un conto finanziario passivo (debiti con i dipendenti), che funziona anche

bifase come normalmente possono i conti finanziari..

63

PAGAMENTO DELLE RETRIBUZIONI NETTE

______________________31.03.201565 ________________________

Dipendenti c/retribuzioni Erario c/ritenute da versare 4115 4115

_____________________31.03.201566 ___________________

Dipendenti c/retribuzioni a DIVERSI 18495

Dipendenti c/anticipi 3000

BANCA 15.495

______________________15.04.201567___________________

Erario c/ritenute da versare a BANCA 4115 4115

IMPORTANTE: nel caso di liquidazione e pagamento degli stipendi solo per le ritenute

fiscali l’obbligo di ritenuta scatta al momento dell’effettivo pagamento delle

retribuzioni e non della liquidazione (come per i contributi) , per cui se la data del

pagamento differisce da quella della liquidazione (nascita della variazione finanziaria e

del debito con i dipendenti) si deve registrare (anche ovviamente nel mastrino) il debito

per le ritenute fiscali solo alla data del pagamento.

IL VERSAMENTO ALL’ERARIO DELLE RITENUTE IRPEF PRATICATE AI

DIPENDENTI DEVE AVVENIRE ENTRO IL GIORNO 16 DEL MESE

SUCCESSIVO AL PAGAMENTO

65 o comunque data del pagamento e non della sola liquidazione dei salari 66 o comunque data del pagamento e non della sola liquidazione dei salari 67 Se il pagamento fosse stato effettuato il mese successivo, la scadenza per il pagamento sarebbe stata il16 maggio.

64

ACCENNO, solo da leggere non per l’esame:

Nel caso di pagamento in natura entra in campo la legge IVA, in quanto si ha cessione

di beni nell’esercizio dell’attività d’impresa” (p. 234 testo Marchi)

In caso ci fosse un pagamento in natura avremmo:

________________________ ______________________

Dipendenti c/retribuzioni a DIVERSI

Prodotti c/vendite

IVA a debito

Differisce dal resto con i dipendenti unicamente per le modalità di pagamento

Tornando all’esempio:

RETRIBUZIONE INDIRETTA

Testo p.235, 13a, 14°…rilevazione uguale a quella della retribuzione indiretta, utile

differenziare in chiave gestionale

ONERI ACCESSORI A CARICO DELL’IMPRESA

CONTRIBUTI SOCIALI

65

Il testo Marchi presenta insieme i 10000 di contributi a carico dell’azienda e i 125 che

sono anticipati per lo 0,5% (qui ipotizzati a scopo unicamente didattico in 125) da

prelevare a fine anno dal TFR del dipendente e versarlo all’INPS (caso meno

“elegante”) e nei mastrini indico così:

_____________________31.3.2015 _________________

Contributi sociali68 a INPS c/competenze 10125 10125

Contributi liquidati a carico dell’impresa, tenendo conto delle diverse agevolazioni e

situazioni, anch’essi versati entro il 16 del mese successivo, ma al regolamento-

liquidazione della posizione complessiva con INPS, non al versamento come avviene

per la ritenuta IRPEF.

In altri termini e (didatticamente più chiaro per molti) sarebbe meglio anche in questo

caso scomporre in questo modo, ugualmente corretto:

_____________________31.3.2015 _________________

Contributi sociali69 a INPS c/competenze 10000 10000

_____________________31.3.2015____________________

Contributi sociali a INPS c/competenze 125 125

Nel caso più elegante si procederebbe così:

___________________ ______________________

Contributi sociali INPS c/competenze 10000 10000

____________________________ _______________________

Dipendenti c/contributi anticipati70 INPS c/competenze 125 125

68 Conto economico acceso ai costi d’esercizio (fxp) 69 Conto economico acceso ai costi d’esercizio (fxp) 70 Conto finanziario assimilato attivo

66

e poi assestarlo come somma dei vari mesi a fine anno quando si liquida il TFR .

VERSAMENTO SALDO DEBITORIO INPS

___________________15.04.2015______________________

INPS c/competenze a BANCA 12065 12065

Dipendenti c/retribuzioni

___________________________________

25000

200

2140

350

100

4115

18495

Salari e stipendi

__________________________

25000

Contributi sociali

__________________________________

67

10125

Dipendenti c/anticipi su retribuzioni

________________________________

3000

3000

Banca

____________________________

…… 3000

…….. ……….

350

15495

……….

4115

INPS c/competenze

___________________________

200

2140

10125

12065

68

Sindacati c/ritenute71

__________________________________

350

350

INPS c/penalità ai dipendenti

_________________________________

100

Erario c/ritenute da versare

________________________________

4115 4115

CONTRIBUTI ASSICURATIVI

ACCONTO PER L’ANNO IN CORSO ENTRO FEBBRAIO ANNO X (qui partiamo

dal caso di nessun conguaglio per anno X-1)

VERSAMENTO DELL’ACCONTO PER ANNO X+1 E CONGUAGLIO X, ENTRO

FEBBRAIO ANNO X+1

71 Conto finanziario assimilato passivo

69

vedi testo Marchi, rielaborando le date, qui schematico:

Acconto commisurato alle retribuzioni lorde dell’anno precedente

_________________ 16.2.2013__________________

INAIL c/acconti72 a BANCA 1000 1000

Determinati contributi di competenza economica per 2013 (in sede di assestamento conti

2013 ) per 1200

__________________31.12.2013___________________

Contributi INAIL73 a DIVERSI 1200

INAIL c/acconti 1000

INAIL c/contributi da liquidare74 200

_____________________16.02.2014_____________________

DIVERSI a BANCA 1400

INAIL c/acconti 1200

INAIL c/con. da liq. 200

___________________31.12.2014_________________________

Contributi INAIL75 a INAIL c/acconti 1100 1100

Resta:

72 Conto finanziario assimilato attivo 73 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio (fxp), costituisce anch’esso un elemento del costo del lavoro 74 Conto finanziario assimilato passivo 75 Costo per contributi assicurativi di competenza del 2014 (fxp)

70

INAIL c/acconti

____________________

100

_____________________16.02.2015__________________

INAIL c/acconti a BANCA 1000 1000

Acconto da versare sarebbe 1100, come competenza anno precedente, ma c’è il credito

dal precedente versamento.

COSTI DEL LAVORO AUTONOMO

SPESE LEGALI E NOTARILI

Liquidata fattura per euro 1000 (professionista iscritto ad un albo), ritenuta del 4%

(imponibile IVA) :

___________________ ____________________

DIVERSI Fornitori 1248

Spese legali e notarili76 1040

IVA a credito 208

Pagamento

__________________ ______________________

Fornitori DIVERSI 1248

Erario c/ritenute da versare 20077

BANCA 1048

76 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio (fxp) 77 Le ritenute sono calcolate sul valore della prestazione e NON sul contributo previdenziale e men che meno sull’IVA

71

CONSULENZE:

Liquidata una consulenza pari a 2000 euro ed il consulente (non iscritto ad albi, per

esempio tiene un corso di formazione ma non è avvocato o commercialista ecc.) lo

addebita al committente (non può essere versato in alternativa a nessuna cassa essendo il

consulente non iscritto a nessun albo).

Contributo del 4% è 80, aggiungo IVA

___________________ _____________________

DIVERSI Fornitori 2496

Consulenze formative (o altro) 2080

IVA a credito 416

Pagamento:

_________________ ___________________

Fornitori DIVERSI 2496

Erario c/ritenute da versare 400

BANCA 2096

COMPENSI AD AMMINISTRATORI E SINDACI

Liquidato compenso di 3000 a membri di un collegio sindacale tutti esercitanti per

professione abituale altre attività di lavoro autonomo

_______________________ _____________________

DIVERSI Sindaci c/compensi78 3744

Compensi collegio sindacale79 3120

IVA a credito 624

78 Conto finanziario assimilato passivo 79 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio (fxp)

72

Pagamento:

_____________________ _____________________

Sindaci c/compensi DIVERSI 3744

Erario c/ritenute da versare 600

BANCA 3144

COSTITUZI ONE D’IMPRESA SOTTO FORMA DI SOCIETÀ DI CAPITALI

SOTTOSCRIZIONE…….NASCE IL CREDITO (VF+, più impieghi) DELLA

SOCIETÀ VERSO I SOCI si finanzia una “fonte propria” (in questo caso il capitale

sociale) perché chi finanzia sono i soci che divengono titolari di azioni (S.p.a. o S.a.p.a.)

o quote (Srl) non sottoscrivibili sotto la pari, inoltre:

PER VARIE CONDIZIONI VEDI TESTO MAURINI p.60

ESEMPIO 1:

Il 12 giugno 2015 si costituisce una società per azioni con un capitale sociale di 2000000

di euro, distribuito su 200000 azioni del valore unitario di 10 euro, metà in contanti e

metà con un immobile (valutato quindi con una perizia)

Sempre il 12 giugno, per rispettare la legge, si conferiscono in contanti 250000 euro e

l’intero fabbricato

Il 10 luglio gli amministratori della società invitano i soci a conferire in contanti il

residuo che devono ancora versare.

Il 12 luglio i soci versano a mezzo banca quanto richiesto il 10 luglio.

__________________12.06.2015_______________

Azionisti c/sottoscrizioni80 a Capitale sociale81 2000000 2000000

__________________12.06.2015_________________

80 Conto finanziario assimilato attivo (+crediti, più impieghi) 81 Conto Economico acceso al capitale netto (+ fonti proprie), ovviamente questo valore resta vincolato alla società e non

può essere ridato indietro, salvo delibera di svalutazione del capitale sociale, che, come tutti gli elementi del capitale netto

(vedi equazione fonti-impieghi), costituisce una garanzia per i creditori.

73

DIVERSI a Azionisti c/sottoscrizioni 1250000

Banca 250000

Immobili82 1000000

__________________10.07.2015_________________

Azionisti c/richiami83 a Azionistic/sottoscrizioni 750000 750000

__________________12.07.2015__________________

Banca a Azionisti c/richiami 750000 750000

ESEMPIO 2

È possibile anche conferire un’intera azienda in questo caso la valutazione del

conferimento potrebbe essere superiore al capitale netto di bilancio dell’azienda

conferita (cioè dalla differenza tra attivo e passivo in senso stretto dei vari impieghi e

fonti dello stati del patrimonio): questa differenza (legata ad una valutazione economica

globale dell’azienda, assai soggettiva perché si basa sulla futura redditività) si chiama

avviamento84.

Vediamo insieme caso 5 del testo Marchi, integrato con la sottoscrizione iniziale del

singolo socio, che manca nel testo.

_____________________ ____________________

Azionisti c/sottoscrizioni a Capitale sociale 38000 38000

Poi vedi su testo p.403.

Nel caso di conferimento di merci si usa il conto merci c/apporti85, riferito alle merci in

magazzino conferite,

Vedi casi 9 e 10 del testo prof. Maurini da p. 60 a p. 62

82 Conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali (Fxp). 83 Conto finanziario assimilato attivo. 84 Conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali (Fxp), impiego durevole 85 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.

74

NB: se si parla di SPA bisogna indicare “Azionisti c/sottoscrizioni” o potete anche

mettere Soci c/sottoscrizioni ecc

REVISIONE BENI IN NATURA

Entro 180 gg dalla costituzione le società di capitali devono fare controllare la

valutazione dei beni conferiti in natura (esperto designato dal tribunale) o dei

crediti.

Se valutati in meno almeno del 20% rispetto al valore di stima di conferimento, si

hanno tre possibilità:

1) si riduce la quota del socio e conseguentemente il valore del capitale sociale

2) il socio reintegra in denaro

3) il socio recede e il capitale sociale viene ridotto.

Il socio X aveva conferito il 5 marzo 2015 un impianto valutato 1000000, a fronte di

1000 azioni:

______________________ 05.03.2015 ______________________

Socio X c/sottoscrizioni a Capitale sociale 1000000 1000000

______________________ ______________________

Impianti a Socio X c/sottoscrizioni 1000000 1000000

La perizia successiva entro 180 giorni (2 settembre 2015) stabilisce che il valore è

inferiore del 25% (se il valore fosse maggiore non si farebbe nulla, a maggior ragione si

avrebbe la garanzia del capitale per i creditori per ALMENO 1000000 DI EURO).

75

______________________ 02.09.2015________________

Svalutazione impianti86 a Impianti 250000 250000

1 RIDUZIONE DELLA QUOTA DL SOCIO

__________________________ _________________________

Capitale Sociale a Svalutazione impianti87 250000 250000

2. REINTEGRO

_________________________ ______________________

Socio X c/reintegri88 a Svalutazione impianti 250000 250000

_____________________ _______________________

Banca a Socio X c/reintegri 250000 250000

RECESSO DEL SOCIO

_____________________ ____________________

Captale sociale a Diversi 1000000

Svalutazione impianti 250000

Impianti 750000

86 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 87 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio qui fatto funzionare in via eccezionale in avere per evidenziare

come la svalutazione del capitale copre la svalutazione del bene. 88 Conto finanziario assimilato attivo

76

Esercitarsi su testo Maurini da p.63 a p.67

ACQUISTO ED UTILIZZO DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

LE IMMOBILIZZAZIONI SONO FATTORI PRODUTTIVI AD UTILIZZO

PLURIENNALE, «STRUMENTI» DEL PROCESSO PRODUTTIVO; si hanno però

anche investimenti in particolari immobilizzazioni (terreni ed immobili) che sono di

carattere accessorio (gestione accessoria) rispetto all’attività tipica (detta anche

caratteristica).

Le immobilizzazioni incorporano un potenziale di servizi che alimenta più processi

produttivi (sono costi pluriennali=Fxp) ed il loro valore si trasferisce gradualmente sui

prodotti tramite l’ammortamento (vedi il seguito).

Vi sono anche immobilizzazioni che non si ammortizzano perché non perdono valore

con l’uso (vedi i terreni).

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

BENI IMMOBILI

Vederne le definizioni sul libro , che sono per la verità facili.

a) TERRENI

b) FABBRICATI CIVILI89

c) FABBRICATI DESTINATI ALL’INDUSTRIA: anche parte commerciale od

amministrativa, indipendentemente dalla loro destinazione catastale.

89 NON SONO UTILIZZABILI NEL PROCESSO PRODUTTIVO e possono dare luogo a fitti attivi che, per le usuali

imprese industriali e mercantili, sono proventi della gestione accessoria.

77

IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE partecipano al processo produttivo dell’azienda.

BENI MOBILI DUREVOLI

A) IMPIANTI E MACCHINARI

B) ATTREZZATURE

C) IMBALLAGGI DUREVOLI

D) MOBILI E MACCHINE D’UFFICIO

E) AUTOMEZZI90

DIVERSI MODI PER ACQUISIRE LE IMMOBILIZZAZIONI

A) ACQUISTO IN SENSO STRETTO (con regolare ricevimento della fattura, ecc…)

B) PERMUTA

C) CONFERIMENTO DI SOCI Già visto

D) LEASING vedremo poi

E) COSTRUZIONE IN ECONOMIA

ANALISI DELLA DISMISSIONE (ELIMINAZIONE O VENDITE)

ACQUISTO DI IMMOBILIZZAZIONI

90 Sia iscritti al Pubblico Registro Automobilistico, sia mezzi di trasporto interni.

78

L’acquisto di immobilizzazioni è rilevato in modo identico a quello dei beni non

durevoli, con la differenza che il costo NON E’ UN COMPONENTE DI REDDITO

DELL’ESERCIZIO, MA UN COSTO PLURIENNALE, CHE SI CHIUDE

ALL’ATTIVO DI STATO PATRIMONIALE91.

L’IVA si comporta al solito modo

TRATTAMENTO CONTABILE DEGLI ONERI ACCESSORI

Il costo accessorio VA CAPITALIZZATO, cioè va posto in aumento del costo del

fattore produttivo pluriennale, partecipando insieme ad esso al processo di

ammortamento.

Si hanno due possibilità per rilevare contabilmente la capitalizzazione di un costo

accessorio (io suggerisco di utilizzare la prima nelle scritture che farete voi e di

conoscere anche il secondo metodo):

a) Imputazione immediata del costo al conto acceso al fattore pluriennale, facendo

partecipare il valore complessivo al processo di ammortamento .

b) Rilevare prima in uno specifico conto ( normalmente inserito nel piano dei conti

come acceso ai costi d’esercizio) e successivamente (di regola, a fine esercizio in

sede di scritture di assestamento) stornare il costo (facendo funzionare in AVERE il

conto acceso al costo) ed aumentare dello stesso valore il costo pluriennale cui si

riferiscono i costi accessori, sottoponendo tutto al processo di ammortamento

ONERI ACCESSORI PIÙ COMUNI:

a)per gli immobili: spese notarili dell’atto, tasse di registrazione dell’atto, onorari di

progettazione dell’immobile, costi per opere di urbanizzazione;

91 In termini fonti-impieghi si può dire che rappresenta un impiego durevole e non un impiego non durevole

79

b) per i mobili durevoli: spese di progettazione, di trasporto, di installazione , di

montaggio.

ESEMPI

Esempio dal testo Marchi, con data da me inserita:

Il 3.3.1999 viene acquistato un terreno agricolo per 100000.Imposte di registro ,

ipotecarie e catastali sono pari a 18000. Il compenso del notaio ammonta a 5000 (con

IVA al 20%), gli oneri accessori sostenuti dal notaio sono 1000:

METODO DA ME CONSIGLIATO:

_________________________ 03.03.1999__________________

DIVERSI A FORNITORI92 125000

TERRENI93 124000

IVA A CREDITO94 1000

ALTRO METODO:

______________________ 03.03.1999__________________

TERRENI a FORNITORI 100000 100000

______________________03.03.1999___________________

DIVERSI a FORNITORI 25000

IMPOSTE DI REGISTRO95 18000

SPESE LEGALI E NOTAR.96 6000

IVA A CREDITO 100097

_____________________31.12.1999_____________________

92Diversamente dal testo, usiamo un unico mastrino «Fornitori», va ovviamente bene procedere con i maggiori

dettagli del testo. 93Conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali (che si chiudono all’attivo dello Stato patrimoniale)

IN QUESTO CASO GLI ONERI ACCESSORI SONO STATI AGGIUNTI AL COSTO DEL TERRENO. 94L’acquisto di un terreno agricolo non comporta l’imponibilità IVA, quest’ultima non si applica ovviamente neppure alle

imposte: l’IVA si applica quindi solo alla parcella del notaio, escluse le spese a Lui rimborsate . 95Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio, DA CAPITALIZZARE 96ibidem

80

TERRENI a DIVERSI 24000

IMPOSTE DI REG. 18000

SPESE LEG. E NOT 6000

ESEMPIO DEL CASO 2 del libro Marchi con mio inserimento delle date e parlo di

terreno edificabile (che implica IVA) e non di fabbricato industriale. Esempio qui svolto

solo con capitalizzazione immediata nel conto della immobilizzazione

ACQ terreno edificabile (quindi imponibilità IVA al 20%)per 100000 il 04.04.1998

ACCONTO VERSATO mezzo banca per 48000 e ricevuta fattura contestualmente il

03.03.1998

COMPENSO NOTAIO (parcella liq il 04.04.1998) per 5000

SPESE SOSTENUTE per noi dal notaio per 1000

COMPENSO MEDIATORE98 (liq. il 04.04.1998) per 2000

________________ 03.03.1998__________________

DIVERSI a FORNITORI 48000

FORNITORI C/ANT. 40000

IVA A CREDITO 8000

________________03.03.1998___________________

97IVA sui 5000 di fattura del notaio. 98Soggetto IVA in quanto esercita abitualmente questa professione

81

FORNITORI a BANCA C/C 48000 48000

Sapete già che se versamento arriva in data precedente al ricevimento della fattura per

l’anticipo non si può rilevare fattura con IVA, qui si può fare come il libro Marchi

perché la data è la stessa

Procedo comunque, diversamente dal libro, con la rilevazione autonoma della fattura

dell’anticipo e del suo pagamento

___________________04.04.1998__________________

DIVERSI a DIVERSI

TERRENI 100000

IVA A CREDITO99 12000

FORNITORI C/ANTICIPI 40000

FORNITORI 72000

Diversamente da un caso precedente RILEVO SEPARATAMENTE LE

FATTURE NOTAIO E DEL MEDIATORE ANCHE SE IL GIORNO É LO STESSO

(quindi potrei accorparle in un’unica scrittura), MA LA CAPITALIZZAZIONE E’

SEMPRE SUL CONTO TERRENI.

_____________________04.04.1998____________________

DIVERSI a FORNITORI 7000

TERRENI 6000

IVA A CREDITO 1000

NB: l’IVA E’ solo sul compenso di 5000 per le prestazioni professionali del notaio,

semplifico non considerando il contributo previdenziale del 4%.

_______________________04.04.1998____________________

99Si ricorda sempre che l’IVA relativa all’operazione di acquisto del terreno è già stata parzialmente anticipata.

82

DIVERSI a FORNITORI 2400

TERRENI 2000

IVA A CREDITO 400

Per il compenso del mediatore ci si come per il notaio

CASO 3

Versato in data 1.6.98 un anticipo a mezzo banca per 6.000 con IVA al 20%, ricevuta

fattura d’acquisto di un impianto il 6.7.98, per 16.000 con Iva al 20%.

Ricevuta fattura per installazione il 15.7.98, per 1.000 più IVA al 20%

Pagamento del debito con i fornitori a mezzo b anca il 23.7.98.

______________________01.06.98._______________________

DIVERSI a FORNITORI 7200

FORNITORI c/ANTICIPI 6000

IVA A CREDITO 1200

______________________01.06.98______________________

FORNITORI a BANCA C/C 7200 7200

NB: si può fare perché la data è la stessa

L’anticipo in relazione alla fattura dell’acquisto è qui rilevato nell’altro modo possibile

ed equivalente:

______________________06.07.98______________________

DIVERSI a FORNITORI 18000

IMPIANTI 16000

83

IVA A CREDITO100 2000

Prima rilevo la fattura piena e poi, nella stessa data, storno l’anticipo già versato,

badando bene a non duplicare IVA.

_____________________06.07.98__________________________

FORNITORI a FORNITORI C/ANTICIPI 6000 6000

Si riceve poi la fattura per l’installazione:

______________________15.07.98_______________________

DIVERSI a FORNITORI 1200

IMPIANTI 1000

IVA A CREDITO 200

Pagamento:_

__________________ ________________________

FORNITORI BANCA 13200 13200

ACQUISIZIONE DI UN’IMMOBILIZZAZIONE PER COSTRUZIONE

INTERNA

Un’altra modalità di acquisizione di immobilizzazioni materiali (che vale anche per

alcune immobilizzazioni immateriali, con le identiche procedure contabili) consiste

nella costruzione in economia, cioè nella produzione diretta da parte dell’azienda

mediante utilizzo di fattori produttivi già acquisiti dall’azienda medesima:

Si procede a ciò o per convenienza (risparmio di costi di produzione , impiego di fattori

100 L’IVA è solo su 10.000 perché il resto è già stato considerato con l’anticipo.

84

produttivi comunque costati e che non possono essere altrimenti utilizzati) o per

necessità (non disponibilità sul mercato in modo conveniente dell’immobilizzazione).

La valutazione di queste immobilizzazioni è molto soggettiva in quanto non legata a

scambi sul mercato.

Occorre infatti capitalizzare i costi di quei fattori produttivi che sono stati già rilevati

come non durevoli, ma che ora sono stati incorporati in un fattore durevole; Il

principio di competenza economica impone infatti che i costi dei fattori produttivi non

durevoli101impiegati nella produzione di un bene durevole siano capitalizzati, cioè siano

tolti dagli fxp e aggiunti agli Fxp.

Occorre pertanto che siano rettificati i costi per l’ammontare capitalizzato e la

contropartita di ciò a partita doppia sia l’aumento del costo pluriennale.

Tra i vari metodi proposti dal testo io indico solo quello che è l’unico più in armonia

con le attuali norme sul bilancio d’esercizio.

CAPITALIZZAZIONE INDIRETTA DEI COSTI PER COSTRUZIONI IN

ECONOMIA

E’ un’operazione che si compie a fine esercizio (trattandosi di una scrittura di

assestamento (precisamente di storno) che non include nessuna variazione finanziaria.

Questa operazione contabile può eccezionalmente essere effettuata quando il bene in

costruzione entra in funzione (in questo modo l’ ammortamento, che non si può

registrare fino a quando un bene è in costruzione, può essere calcolato correttamente

anche in funzione dei mesi di utilizzo nella restante parte dell’esercizio)

Si procede così:

101Tra questi figura anche l’ammortamento dei beni durevoli ammortizzabili (macchinari, impianti, attrezzature) che sono

utilizzati per costruire in economia un ‘immobilizzazione, sia materiale che immateriale.

85

si rettifica indirettamente il costo da capitalizzare collocandolo in AVERE in un

apposito conto acceso ai ricavi (componenti positivi di reddito) d’esercizio, mentre si

imputa lo stesso valore in DARE di un conto acceso ai costi pluriennali, che evidenzia

l’immobilizzazione in costruzione.

Quando l’immobilizzazione entra in funzione si fa transitare il valore del conto acceso

alla immobilizzazione in costruzione in quello dell’immobilizzazione vera e propria, ora

ammortizzabile per il periodo di utilizzazione nel processo produttivo.

Mio esempio:

Il 31.12.1997 vengono capitalizzati costi per la costruzione di un impianto per 200102,

il cui valore viene ovviamente (come tutti gli elementi dell’attivo che hanno un saldo di

fine anno da riprendere e che riguardano impieghi durevoli in fattori produttivi che

finiscono in stato patrimoniale in dare) ripreso nell’esercizio 1998.

Il 31.12.1998 l’impianto entra in funzione dopo che sono stati capitalizzati altri costi per

400:

RILEVAZIONI:

__________________________31.12.97______________________

IMPIANTI IN COSTRUZ.103 a INCREM. DI IMM.PER IMP. 200 200

COSTRUITI IN ECONOMIA104

Al 1 gennaio 1998 si ha che funzione il seguente conto:

IMPIANTI IN COSTRUZIONE

102Questi costi figurano, tra gli altri, fra i valori registrati nei mastrini relativi a vari costi d’esercizio: personale, materie

prime, ammortamento macchinari, ecc. 103 Conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali 104 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio. Si può usare anche il conto “Costruzioni in economia”

oppure “Costruzioni interne”

86

___________________________

200

__________________________ 31.12.98__________________________

IMPIANTI IN COSTRUZIONE a INCR. IMM PER IMP. IN COSTR 400

400

IMPIANTI IN COSTRUZIONE

__________________________

200

400

Quando entra in funzione (e si può cominciare ad ammortizzarlo)

_________________________31.12.98______________________

IMPIANTI a IMPIANTI IN COSTR. 600 600

IMPIANTI IN COSTRUZIONE

___________________________

200

400

600

87

IMPIANTI

________________________

600

Da ammortizzare durante tutto il suo futuro utilizzo, come una qualsiasi

immobilizzazione

AMMORTAMENTO.

Si tratta di un concetto contabile già esaminato nel corso di economia aziendale e che

rientra nell’ambito delle scritture di assestamento, precisamente tra quelle di storno.

Si suddivide un costo pluriennale lungo l’arco di tempo di durata economica (cioè di

partecipazione al conseguimento dei ricavi) dell’immobilizzazione: si tratta di imputare

in modo sistematico ad ogni esercizio i costi (f’x p del corso di economia aziendale) che

corrispondono all’utilizzo dell’immobilizzazione per conseguire i ricavi del periodo105.

Supponendo di ammortizzare in dieci anni un impianto del costo originario di 1000, si

procede così106:

AMMORTAMENTO IN CONTO O DIRETTO

____________________ ______________

Ammortamento impianti107 a Impianti108 100 100

Ammort impianti Impianti

105 Se l’immobilizzazione perde il suo valore in modo non previsto dal piano sistematico di ammortamento si ha la

svalutazione; è anche pure possibile modificare il piano di ammortamento in conseguenza di effettivo e consolidato

mutamento delle condizioni economiche del cespite. 106 Entrambe le modalità sono accettabili. 107 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 108 Rettifica diretta nel conto “Impianti”, conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali.

88

____________________ ______________________

100 1000 100

Il conto economico di questo esercizio ha 100 di costi per ammortamento, mentre nello

stato patrimoniale si ha il valore netto contabile dell’impianto.

Proseguendo per tutti i dieci anni allo stesso modo, cioè attuando un ammortamento a

quote costanti, si arriva ad azzerare il valore netto contabile degli impianti.

AMMORTAMENTO FUORI CONTO O INDIRETTO

____________________ __________________________

Ammortamento impianti a Fondo ammortamento impianti109 100 100

Ammort impianti Impianti

____________________ ______________________

100 1000

Fondo ammortamento impianti

__________________________

100

Il conto economico di questo esercizio ha 100 di costi per ammortamento, mentre nello

stato patrimoniale secondo il codice civile (struttura obbligatoria che verrà esaminata

nella seconda parte del corso) si può procedere in due modi:

a) mettere nell’attivo il valore lordo contabile dell’impianto, il valore del fondo

ammortamento (che si “accumula” esercizio per esercizio) con segno negativo e il

valore netto del conto acceso agli impianti110.

109 Rettifica indiretta in un conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali: la parola “Fondo”, ereditata dal passato,

non deve trarre in inganno; si tratta di un conto che rettifica un costo pluriennale e non di un conto finanziario.

Questo conto non può più figurare nel passivo dello stato patrimoniale secondo il codice civile, ma viene comunque chiuso

come i valori del passivo. 110 Questo metodo è richiesto solo per lo stato patrimoniale abbreviato, ma diversi autori presumono che possa essere

consentito anche per le altre aziende nonostante non sia esplicitamente indicato dal codice civile.

89

b) Calcolare extracontabilmente il valore netto degli impianti e riportarlo nell’attivo di

stato patrimoniale.

Proseguendo per tutti i dieci anni allo stesso modo, cioè attuando un ammortamento a

quote costanti, si arriva ad azzerare il valore netto degli impianti mediante un confronto

fra un valore lordo di 1000 del conto “Impianti” ed un valore di 1000 del “Fondo

ammortamento impianti”; questi conti possono essere stornati fra loro solo quando sono

dismessi gli impianti, realizzando magari sopravvenienze o plus/minusvalenze.

DISMISSIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

Un bene materiale (ma avviene allo stesso modo contabile per i beni immateriali

cedibili, vedi i brevetti) può essere ceduto in diversi modi:

A) ELIMINAZIONE del cespite dal processo produttivo in quanto ceduto come rottame;

a1)Se il bene è completamente ammortizzato; si storna il fondo ammortamento con

l’impianto.

_____________________ ______________________

FA IMPIANTI a IMPIANTI 1000 1000

a2) se il valore contabile è superiore a 0 (IMPIANTI maggiore FA IMPIANTI) allora si

ha un componente straordinario negativo di reddito d’esercizio (conto economico di

reddito acceso ai costi d’esercizio) denominato «insussistenza passiva», è meglio così

di sopravvenienza perché si tratta di accertare che non sussiste più un elemento

dell’attivo, mentre la sopravvenienza passiva può essere per esempio un’ammenda

che, appunto, “sopravviene”.

L’eventuale provento come rottamazione sarà una «sopravvenienza attiva» (non

90

soggetta ad IVA la vendita del rottame) oppure si ha una sopravvenienza passiva se si ha

un costo per lo smaltimento.

Non si può parlare qui di plusvalenza o di minusvalenza poiché questi conti riguardano

solo il caso di vendita di immobilizzazione funzionante e non di rottamazione.

B) DISMISSIONE PER VENDITA

Operazione imponibile IVA, occorre stornare il fondo ammortamento quando è stato

usato l’ammortamento indiretto e ricavare il valore netto contabile, onde ottenere una

plus-valenza o minus-valenza, mediante il confronto con il prezzo di vendita,

ovviamente al netto dell’IVA detraibile, che dà luogo a variazioni finanziarie e non

riguarda componenti di reddito d’esercizio come le plus-minus valenze

Plus/minus valenze sono componenti di reddito straordinari?, in teoria sì ma per la legge

ed i principi contabili non lo sono se riguardano beni dell’attività aziendale tipica

(letteralmente «ordinaria») , questo fatto riguarda peò la parte teorica del corso (terzo

modulo)

L’imponibile IVA si calcola sul prezzo di vendita

C) DISMISSIONE PER PERMUTA

L’interpretazione contabile di questa operazione è agevolata dall’applicazione della

normativa IVA, che impone di emettere due fatture, una di vendita ed una di acquisto.

ESERCIZI

A) DISMISSIONE PER ELIMINAZIONE

Viene eliminato un impianto totalmente ammortizzato in modo indiretto del costo

91

originario di 3.000

Si ottiene del rottame che viene venduto a 100

_______________ _______________

FA IMPIANTI a IMPIANTI 3000 3000

_________________ ___________________

CREDITI DIVERSI111 a Sopravvenienze attive112 100 100

EVENTUALI ONERI DI SMALTIMENTO

_______________ ______________

Sopravv pass a Debiti diversi113 (vedi anche sui vari testi)

b) Viene eliminato un impianto parzialmente ammortizzato del costo originario di

3.000, ma con fondo ammortamento di 2.000

Occorre effettuare lo storno del fondo ammortamento e calcolare poi un’insussistenza

passiva, che è legata all’annullamento del residuo del costo di acquisto, cioè alla non più

sussistenza di un elemento dell’attivi.

_____________________ ______________________

Fondo amm. Impianti a Impianti 2.000 2.000

____________________ ___________________

Insussistenza passiva a Impianti 1000 1000

111Conto finanziario assimilato attivo 112 Conto economico di reddito acceso ai ricavi. 113 Conto finanziario assimilato passivo.

92

Fondo amm. Impianti Impianti

______________________ _____________________

2000114 2000115 3.000116

2000117

1000118

Insussistenza passiva

______________________

1000

B) VENDITA

Mio esempio :

Si considera sempre che il venditore abbia proceduto all’ammortamento fuori conto;

l’altro caso si differenzia solo per il fatto che non occorre effettuare l’articolo di

eliminazione del fondo ammortamento.

SI HA PLUSVALENZA O MINUSVALENZA SOLO QUANDO SI CEDE

L’IMPIANTO FUNZIONANTE, ALTRIMENTI INSUSSISTENZA O

SOPRAVVENIENZA (nel caso di ricavo per rottame o di oneri di smaltimento)

1CASO

venduto un impianto del costo di acquisto di 10.000, fondo ammortamento 5.000.

Vendita per 4.000 più IVA al 20%.

2CASO

114 Storno per eliminazione contabile del fondo ammortamento 115 valore fino ad ora accumulato contabilmente. 116 Costo di acquisto del bene pluriennale. 117 Storno del valore in dare degli impianti collegato allo storno del fondo ammortamento. 118 Storno del residuo valore non ancora ammortizzato, che fa da contropartita della “insussistenza passiva”.

93

Stessa operazione di prima, ma con vendita a 6.000 più IVA al 20%.

1 CASO

_____________________ ______________________

FA Impianti a Imp. 5000 5000

Eliminazione del fondo ammortamenti, resta il valore netto dell’impianto che è 5000 e lo

si può già confrontare con il valore di vendita ottenendo una minusvalenza119 di 1000.

________________________ ___________________

Diversi a Diversi

Clienti 4.800

Minusvalenza 1.000

Impianti 5000

IVA a debito 800

L’IVA è calcolata sul prezzo di vendita

119 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.

94

2 CASO

_____________________ _____________

FA Impianti a Impianti 5000 5000

Eliminazione del fondo ammortamenti, resta il valore netto dell’impianto che è 5000 e lo

si può già confrontare con il valore di vendita ottenendo una plusvalenza120 di 1000.

________________________ ___________________

Clienti a Diversi 7.200

Impianti 5.000

IVA a debito 1.200

Plusvalenza 1.000

L’IVA è calcolata sul prezzo di vendita

PERMUTA : SI CONSIDERA COME UNA DOPPIA OPERAZIONE

CONTEMPORANEA DI ACQUISTO E DI VENDITA, CON DUE DISTINTE

FATTURE

Esercizio con evidenziazione del prezzo di vendita del bene ceduto

L’azienda «alfa» possiede un impianto parzialmente ammortizzato in modo indiretto per

50.000, l’impianto era stato acquistato per 120.000- questo impianto viene permutato

con un macchinario valutato 50.000, con IVA 20% (tema d’esame del 17 dicembre

1993, che si trova in una vecchia edizione del testo di esercizi del prof. Maurini, ma

leggermente modificato) senza conguaglio in denaro.

120 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.

95

___________________ _______________________

DIVERSI a FORNITORI 60000

MACCHINARI 50000

IVA A CRED. 10000

fattura d’acquisto del macchinario, che è stato appunto valutato uguale a quello ceduto

in permuta.

Essendo una permuta senza conguaglio il valore attribuito ai due beni permutati non può

che coincidere ed essere 50.000:

___________________ ____________________

F.A. IMPIANTI a IMPIANTI 50000 50000

storno del fondo ammortamento impianti dell’impianto ceduto in permuta

____________________ ____________________

DIVERSI a DIVERSI

CLIENTI 60000

MINUSVALENZA 20000

IMPIANTI 70000

IVA A DEBITO 10000

fattura di vendita dell’impianto: il valore di scarico contabile degli impianti è quello

netto contabile, cioè 70.000, ma il valore di vendita è quello attribuito ai macchinari

ricevuti in permuta ed anch’essi fatturati.

Valore contabile 70.000

96

Valore di vendita 50.000

Minusvalenza di 20.000

_____________________ _____________________

FORNITORI a CLIENTI 60000 60000

poiché non vi è conguaglio in denaro, il credito si compensa con il debito.

SI RICORDA CHE L’IVA È INDIFFERENTE OVVIAMENTE NELLA

DETERMINAZIONE DELLA PLUS-MINUS VALENZA: SI TRATTA INFATTI

DI CREDITO/DEBITO CON ERARIO E DI UNA VARIAZIONE

FINANZIARIA.

DIVERSO È ILCASO DELL’IVA INDETRAIBILE CHE È DA CONSIDERARSI

COME UN ONERE ACCESSORIO, CHE COSTITUISCE COSTO

D’ESERCIZIO O PLURIENNALE SECONDO IL BENE CUI SI RIFERISCE

Altro esempio:

L’azienda «alfa» possiede un impianto parzialmente ammortizzato per 50.000,

l’impianto era stato acquistato per 120.000, FA 50000- questo impianto viene permutato

con un macchinario valutato 50.000, con IVA 20% CON CONGUAGLIO a mezzo

banca di 12000 (impianto valutato 60000) da parte di chi cede il macchinario.

___________________ _______________________

DIVERSI a FORNITORI 60000

MACCHINARI 50000

IVA A CRED. 10000

97

___________________ ____________________

F.A. IMPIANTI a IMPIANTI 50000 50000

storno del fondo ammortamento impianti dell’impianto ceduto in permuta

____________________ ____________________

DIVERSI a DIVERSI

CLIENTI 72000

MINUSVALENZA 10000

IMPIANTI 70000

IVA A DEBITO 12000

____________________ ____________________

CLIENTI 72000

FORNITORI 60000

BANCA 12000

____________--

In aula esempio n.1 di p.119, n.6 di p.120. e n.1 di p.123 testo prof. Maurini, il resto

a casa.

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

Questi beni si trattano contabilmente come le immobilizzazioni materiali, ma occorre

presentare alcune osservazioni:

immobilizzazioni immateriali in senso stretto ( beni immateriali)

costi ad utilizzazione pluriennale

98

Le prime sono costitute da diritti protetti o comunque immobilizzazioni in determinate

circostanze cedibili (brevetti, marchi, diritti di concessione, know how, diritti di

utilizzazione delle opere d’ingegno (diritti d’autore), avviamento, software;

I secondi sono semplicemente la suddivisione di un costo lungo più esercizi, ma sono

costi di tipo irreversibile ed incedibile e non costituiscono mai diritti protetti, come i

brevetti ed i marchi: spese d’impianto e d’ampiamento, costi per studi e ricerche, costi

di pubblicità, costi di manutenzione e riparazione.

..

BENI IMMATERIALI:

-1)AVVIAMENTO- QUI NON VIENE TRATTATO in dettaglio, vedi solo accenno

presentato nel caso di conferimento di un’azienda in una società.

-2)BREVETTI, tutela giuridica delle «invenzioni», nel senso ampio di ogni creazione

intellettuale che permette di risolvere un problema tecnico

Si possono:

A) acquistare dall’esterno per cessione Fxp

B) acquisire per licenza (d’uso) fxp

C) realizzare all’interno

A)

E’ come l’acquisizione di un’ immobilizzazione immateriale per acquisto normale,

anche se si può acquisire in operazioni straordinarie particolari (ad es. fusioni) di cui non

ci si occupa in questo corso

B)

Acquisizione per licenza, si ha il diritto di godimento dell’invenzione dietro ilo

99

pagamento di un corrispettivo, che è un costo d’esercizio denominato «Royalties

passive».

C) Si tratta di una capitalizzazione dei costi sostenuti per «costruire» internamente il

brevetto

Sul piano contabile:

CASO A

__________________ ___________________

DIVERSI A FORNITORI

BREVETTI121(Fxp)

IVA A CREDITO

CASO B

_____________________ ____________________

DIVERSI A FORNITORI

ROYALTIES PASS.(fxp)122

IVA A CREDITO

CASO C

_____________________ ___________________

BREVETTI IN COSTR. a INCREM. DI IMMOB PER LAVORI INTERNI

121Va bene anche «diritti di brevetto» 122 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio

100

(COSTRUZIONI INTERNE, COSTRUZIONI IN ECONOMIA)123

-3)MARCHI

«Il marchio consiste in un emblema o in una denominazione con cui l’impresa intende

distinguere i propri prodotti e/o servizi; di conseguenza il diritto sul marchio è

considerato quale diritto di proprietà» (p.277-278 di testo a cura del prof. Marchi)

LA LEGISLAZIONE NE ASSICURA, A DETERMINATE CONDIZIONI, L’USO

ESCLUSIVO (VEDI TESTO)

LA REGISTRAZIONE CONTABILE DELL’ACQUISIZIONE DEI MARCHI È

IDENTICA A QUELLA DEI BREVETTI, SALVO, OVVIAMENTE, CHE NEI

CONTI SI PARLA DI «MARCHI» E NON DI «BREVETTI»

-COSTI AD UTILIZZAZIONE PLURIENNALE

1) SPESE124 D’IMPIANTO (O DI COSTITUZIONE)

Sono un investimento a lungo ciclo di utilizzo, destinato in teoria a durare per l’intera

vita dell’azienda nel suo assetto giuridico-organizzativo originario; vengono comunque

ammortizzate entro un certo periodo di tempo (la valutazione delle quote di

ammortamento è un argomento della quale ci si occuperà nel corso al secondo semestre ,

negli scritti le percentuali le diamo noi, attenzione però a non ammortizzare ciò che non

va ammortizziamo (attenzione a non ammortizzare i terreni che hanno durata

indefinita!).

Questo costo pluriennale viene capitalizzato per suddividerne correttamente la

competenza economica tra i vari esercizi (in realtà lo si fa solo per alcuni anni,

considerandolo poi come completamente ammortizzato, soprattutto per ragioni di

prudenza contabile).

123Va anche bene «costruzioni interne». 124Sarebbe più corretto parlare di «costi d’impianto e di ampliamento», trattandosi di conti economici di reddito accesi a

101

Va del resto osservato di nuovo che i costi ad utilizzo pluriennale, diversamente dai

beni immateriali, non sono né cedibili, né giuridicamente protetti e quindi la loro

ripartizione anche su esercizi successivi a quello di sostenimento deve essere

trattata con molta prudenza, come si constaterà nel secondo semestre.

2) SPESE DI AMPLIAMENTO E DI COSTITUZIONE

Per una società per azioni in fase di costituzione i costi di impianto possono essere

distinti in due gruppi:

-COSTI DI TIPO GIURIDICO-FISCALE:vedi testo prof. Maurini p.129

-COSTI DI TIPO TECNICO-ORGANIZZATIVO: vedi testo prof. Maurini p.342.

Alcuni di questi costi sono soggetti ad IVA, altri no: salvo i casi in cui è evidente

(imposte di registro, imposte e tasse diverse e deducibili) ve lo indichiamo noi

DISCORSO GENERALE, MECCANISMI SOLITI DI CONTABILIZZAZIONE

____________________05.05.1998_____________________

DIVERSI A FORNITORI 8694125

SPESE DI COSTITUZ. 8370

IVA A CREDITO 324

ricevuta fattura notaio

____________________05.05.1998______________________

FORNITORI A DIVERSI 8694

BANCA C/C 8370

ERARIO C/RIT DA VERS. 324126

regolamento del pagamento del notaio

______________________16.06.1998______________________

costi pluriennali e non di uscite finanziarie. 1256750 di spese, 1620 di parcella, 324 di IVA sulla parcella del notaio. 126La ritenuta su lavoro autonomo ammonta per caso al 20% come l’IVA che qui usiamo, ma è relativa ad un’imposta del

tutto differente quale è l’imposta sui redditi.

102

ERARIO C/RIT DA VERS A BANCA 324 324

Versamento della ritenuta in contanti

3) LE ALTRE SPESE DA AMMORTIZZARE

Investimenti in risorse nella prospettiva di una crescita non di breve periodo, che

quindi concorreranno al conseguimento di ricavi anche negli esercizi successivi.

I costi di questo tipo che si presentano più frequentemente nella prassi aziendale:

a) COSTI (meglio di spese) DI SVILUPPO DA AMMORTIZZARE

b) COSTI (meglio di spese, anche se comunque vanno bene) DA AMMORTIZZARE

NB: in base ad una legge del 2015 i costi di ricerca e di pubblicità non possono che

essere considerati costo d’esercizio e imputate a conto economico

Vanno rilevati unicamente in sede di scritture d’assestamento, perchè

- sono a questo punto è possibile avere il quadro completo dei costi da

ammortizzare (quote di ammortamento dei beni strumentali usati nella ricerca)

- solo alla fine è possibile attuare con ragionevolezza la congettura sui costi che

manifesteranno la loro utilità in futuro e su quelli da lasciare imputati all’esercizio.

Durante le operazioni d’esercizio ci si limita a rilevare i costi dai relativi documenti di

manifestazione127, rilevando costi d’esercizio che saranno poi capitalizzati128in sede di

scritture d’assestamento.

ESEMPI

1) Sostenute nell’esercizio spese di sviluppo per 1000, si valuta che di queste 800 non

siano di competenza del presente esercizio, in quanto concorreranno alla redditività dei

futuri esercizi, si rileva così:

Le spese di sviluppo erano state già attribuite ai costi d’esercizio per: salari e stipendi,

materie, energia, ammortamento macchinari, ecc , ora, al 31.12, le capitalizzo come

procedevo con le costruzioni in economia

127Alcuni costi, come l’ammortamento dei macchinari di ricerca, possono provenire da scritture di assestamento. 128Solitamente basandosi sui dati della contabilità analitica.

103

__________________________31.12.98_________________________

SPESE DI SVILUPPO a SPESE DI SVILUPPO 800 800

AMMORTIZZARE129 CAPITALIZZATE130

SPESE DI MANUTENZIONE

Le spese di manutenzione ordinarie sono normali costi d’esercizio sostenuti per tenere

il bene in normale funzionamento e non incidono sul suo valore ammortizzabile

___________________________ _____________________

DIVERSI A FORNITORI

MANUTENZIONI ORDINARIE131

IVA A CREDITO

Le spese di manutenzione di carattere straordinario sono quelle che

INCREMENTANO IL VALORE DEL BENE PLURIENNALE, AUMENTANDONE

LA CAPACITA’ PRODUTTIVA.

le manutenzioni possono essere effettuate da terzi ed allora vengono fatturate e

capitalizzate direttamente nel bene come avviene per tutti i costi accessori, ad esempio,

se si fa effettuare della manutenzione straordinaria su propri impianti si registra:

_________________ ____________________

DIVERSI A FORNITORI.

IMPIANTI

IVA A CREDITO

La manutenzione straordinaria può anche essere effettuata «in economia», cioè

utilizzando fattori produttivi interni, in questo caso, se si opera su impianti propri, si

129 Conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali 130 Conto economico d’esercizio acceso ai ricavi. 131Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.

104

ha:

_________________________ ________________________

IMPIANTI132 A SPESE DI MAN.CAPITALIZZATE133

Se le spese di manutenzione incrementative (straordinarie) sono realizzate solo su beni

di terzi in godimento allora si tratta non più di aggiungerle alle immobilizzazioni

materiali, ma sono IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI e si rilevano così nel

caso di costruzione in economia:

________________________ _______________________________

SPESE DI MANUNTENZIONE A SPESE DI MAN. CAPITALIZZATE

DA AMMMORTIZZARE

132Va bene usare anche il termine «SPESE DI MANUTENZIONE DA AMMORTIZZARE» (UTILE CONOSCERE,

COMPRENDENDOLI, DIVERSI CONTI, PIANO DI MATRCHI, MAURINI, ESERCIZI, ECC. PER AVERE UN’IDEA

DI COME SI COLLOCANO LE VOCI DI CONTO: attenzione comunque a non studiarle a memoria, PER LE

SCRITTURE CONSIGLIO INVECE DI PROCEDERE USANDO SEMPRE LE SOLITE VOCI PER I SOLITI

ARTICOLI.

Si tratta sempre di conti economici di reddito accesi ai costi pluriennali

105

SVALUTAZIONI E RIVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI

Il principio di prudenza contabile impone di svalutare un’immobilizzazione ogni volta

che ragionevolmente si ritiene che vi sia una sua perdita di valore durevole (trattandosi

di un’immobilizzazione), ancorché recuperabile.

La svalutazione può essere attuata attraverso una posta rettificativa dell’attivo,

denominata «Fondo svalutazione» (che è un conto della stessa natura contabile del fondo

ammortamento, ma che rappresenta un fenomeno eccezionale e diverso dal normale

ammortamento), la contropartita è l’iscrizione di un valore (equivalente a quello

costituito nel fondo) in un conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio,

denominato «svalutazione terreni»134.

Si può procedere anche alla svalutazione con il metodo diretto, non ricorrendo al conto

«Fondo svalutazione», ma svalutando direttamente il bene nel conto acceso al costo

pluriennale, come si è fatto con l’ammortamento (così suggerisco!).

Si consideri il caso di un terreno che si trova in bilancio per 1000 e che viene svalutato

del 20%,

Io procedo con il metodo della svalutazione diretta del bene, come io consiglio di

operare: sul testo di esercizi del professor Maurini trovate il metodo indiretto

_____________________ _________________________________

SVALUTAZIONE TERR.135 A TERRENI 200 200

Nel caso di un bene ammortizzabile l’ammortamento successivo va fatto sul bene

svalutato (per evitare dubbi in questo caso suggerisco ancora più di svalutare

direttamente, senza sovrapporre al fondo ammortamento anche il fondo svalutazione)

133Voce tipo «costruzioni interne»

134E’ un po' l’opposto della capitalizzazione, si fa passare un «pezzo» di costo pluriennale nei costi d’esercizio. 135 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio

106

RIVALUTAZIONI

Il principio della prudenza contabile in Italia normalmente vieta le rivalutazioni delle

voci dell’attivo (tipicamente: immobilizzazioni materiali ed immateriali, titoli e

magazzino), anche se vi sono alcuni casi particolari in cui ciò è ammesso:

a) deroga per «quadro fedele», caso che non consideriamo nella prima parte del corso

b) rivalutazioni secondo leggi speciali idem, come sopra.

c) recupero (in tutto od in parte) del valore precedentemente svalutato ATTENZIONE

PERO’ A NON SUPERARE IL VALORE DEL COSTO DI PARTENZA

(INCLUSI OVVIAMENTE GLI ONERI ACCESSORI CAPITALIZZATI)

d) rivalutazione dei titoli valutati con il metodo del patrimonio netto (lo vedremo)

Nel caso in esame basta considerare l’ipotesi che l’anno successivo alla svalutazione del

terreno vengano meno del tutto le condizioni che hanno portato alla svalutazione, è

obbligatorio allora per il Codice Civile RIVALUTARE il terreno:

__________________ ___________________________

TERRENI A RIVALUTAZIONE TERRENI136

RAPPORTI CON L’ERARIO

136Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio- in questo caso appare chiaro che più che di ricavi si tratta di

componenti positivi di reddito (termine più generale per indicare i qxp).

107

Vedi in particolare il testo del prof. Maurini al capitolo 9, esclusa IVA trimestrale,

mentre le scritture come sostituto d’imposta già viste con il pagamento dei servizi

RECENTI LEGGI (VEDI TESTO PROF.MAURINI)

3° Caso: acquisto di un servizio con applicazione del “Reverse charge”, testo p.74

5° Caso: vendite alle amministrazioni pubbliche (Split payment) Vedi testo

Maurini pp. 76-77

FINANZIAMENTI DA TERZI E PRINCIPALI OPERAZIONI BANCARIE

Punti di riferimento per lo studio ed esercizi: testo Maurini p. 167-183 (solo argomenti

svolti a lezioni) e testo più teorico Marchi capitolo tredicesimo: come sempre, sono da

capire e preparare per l’esame solo le operazioni trattate nelle lezioni, anche se i testi

possono servire ad assimilarle meglio e ad esercitarsi.

RAPPORTI CON BANCHE:

1) FINANZIAMENTI

2) esecuzione pagamenti e riscossioni

3) esecuzione di altri servizi

CONTO CORRENTE DI CORRISPONDENZA tra banca e un cliente (Banca c/c)

Vari strumenti tecnici: assegni bancari (sul conto del corrispondente non assegni di

altri), bonifici, giroconti ecc (vedi p. Maurini), può esservi il FIDO per un importo

massimo (tipico finanziamento a breve ciclo di utilizzo, banca può chiedere facilmente il

rientro)

Possono esserci interessi debitori o creditori verso la banca e spese: liquidazione

periodica.

VEDI CASO 1 p.168-169 testo prof Maurini (finire a casa): tenere presente che:

conti nuovi per le lezioni sua natura

108

Assegni Conto finanziario

assimilato attivo:

assegni ricevuti da altri o

circolari

Erario c/ritenute subite Conto finanziario

assimilato attivo, vedi

lezione scorsa su rapporti

con erario

Interessi attivi Conto economico di reddito

acceso ai ricavi d’esercizio

qxp testo prof. Maurini

p.170

Interessi passivi Conto economico di reddito

acceso ai costi d’esercizio

fxp testo prof. Maurini

Osservazioni:

a) assegni circolari (obbligazione della banca a pagare) e assegni bancari (potrebbero

essere a vuoto)sono differenti ma rientrano nello stesso conto

b) la liquidazione della bolletta è al momento del suo ricevimento e sua

contabilizzazione, ovviamente diverso è il pagamento

c) non si possono compensare tra loro interessi attivi (che sono oggetto di ritenuta) e

passivi

d) le spese bancarie e le commissioni sono servizi ed implicano l’IVA, ma la banca

tende a sommare più operazioni in un solo debito IVA

e) NB: se daremo nell’esame degli esercizi su operazioni bancarie, factoring incluso,

109

non preciseremo come negli altri casi se vi è o no l’IVA, ma, dato il meccanismo

che usa la banca (emettere un unico documento contabile per più operazioni, così

anche per operazioni su titoli), dovete mettere l’IVA sulle commissioni solo nel

caso del factoring.

RISCOSSIONI al dopo incasso e salvo buon fine

AL DOPO INCASSO

L’azienda, dietro pagamento di una commissione (servizio della banca, che non va

confuso con l’interesse), può incaricare la banca di riscuotere una ricevuta bancaria

od una cambiale attiva e le somme verranno accreditate sul conto corrente bancario

SOLO dopo l’incasso effettivo: se il debitore non paga ricevute e cambiali saranno rese

all’azienda creditrice che si troverà lei a gestire l’insoluto, pur pagando il servizio della

banca.

ESEMPIO caso 2, testo prof. Maurini, pagine 171-172, svolgimento in aula,

osservazioni:

Al momento dell’invio delle ricevute o cambiali al dopo incasso non si rileva nulla a

partita doppia perché questi crediti restano fino alla scadenza in contabilità, si può

inserire un conto d’ordine del sistema supplementare dei beni aziendali presso terzi

(Ricevute bancarie presso terzi che, come già visto all’inizio del corso, non sono conti

che riguardano variazioni economiche o finanziarie ma sono una sorta di

promemoria - vedi testo Maurini (io preferisco la prima ipotesi senza conto d’ordine))

Se ci sono i conti d’ordine bisogna chiuderli, ma voi provate senza che è meglio da tutti i

punti di vista

SVOLGIMENTO E COMMENTO FINALE ALL’ESERCIZIO-CASO 2

110

SALVO BUON FINE (clausola SBF): qui si aggiunge un finanziamento da parte della

banca per il periodo che va fino all’incasso o meno.

Se il cliente non paga vengono restituite la cambiale o la ricevuta e restano da pagare gli

interessi e le commissioni

SVOLGERE CASO 3 testo Maurini 173-174

Conto nuovo per le lezioni Natura del conto

Banca c/ricevute all’incasso (SBF) Debito di finanziamento, conto finanziario

passivo

Osservazione principale: esistono contemporaneamente un’operazione di finanziamento

e un servizio di riscossione

SVOLGIMENTO E COMMENTO FINALE ALL’ESERCIZIO-ESEMPIO CASO 3

testo prof. Maurini pagine 173-174

EMISSIONE DI ASSEGNI CIRCOLARI

_______ ______

Assegni a Cassa

_______ ______

Assegni a Banca

111

Se usati per pagare, vanno a destra del conto, come se fossero meno banca o meno

cassa

Vedi caso Maurini 4 a casa, molto semplice, i ribassi nei pagamenti non li consideriamo,

si tratta di un minore pagamento per somme quasi irrilevanti, se sono attivi sono valore

economico positivo d’esercizio (ribassi attivi), altrimenti sono un valore economico

negativo d’esercizio (ribassi passivi)

ANTICIPO SU FATTURE

La banca, anche qui con interessi passivi e commissioni, anticipa l’incasso della fattura

in parte (viene lasciato uno “scarto di garanzia”) e se il cliente non paga alla scadenza

si rivale su chi si è fatto anticipare la fattura

CASO 5 del testo Maurini pp.175-177, svolto in aula

Conto nuovo per le lezioni Natura del conto

Banca c/anticipi su fatture Debito di finanziamento, conto finanziario

passivo

SVOLGIMENTO E COMMENTO FINALE AL CASO5, SUGGERISCO DI VEDERE

PER CONTO VOSTRO IL CASO 6 COME ESERCIZIO

LO SCONTO CAMBIARIO

La società smobilizza in anticipo rispetto alla scadenza dei crediti sotto forma di

112

cambiale per avere subito denaro di cui ha bisogno, deve comunque sostenere anche qui

spese bancarie e interessi passivi

ESERCIZIO 7, pp. 178-180 del testo Maurini da svolgere in aula

Conto nuovo per lezioni Natura del conto

Cambiali allo sconto Conto finanziario assimilato attivo

Sconti passivi Conto economico di reddito acceso ai costi

d’esercizio fxp

Cambiali insolute e protestate Conto finanziario assimilato attivo,

rappresenta il credito con il debitore che

non paga

Conti d’ordine per evidenziare il rischio di

regresso

Conti d’ordine per evidenziare il rischio di

regresso

SVOLGIMENTO ESERCIZIO IN AULA

MUTUI PASSIVI

Vedi testo Maurini esempio 8, pp.180-183 da svolgere in aula

OSSERVAZIONE PRINCIPALE: SI HA QUI UN’ ANTICIPAZIONE DEL RATEO

PASSIVO; CHE VERRÀ POI INSERITO NELLA TRATTAZIONE SISTEMATUCA

DELLE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO, Si tratta di attribuire ad ogni esercizio

i costi (fxp) che gli competono economicamente

Conto nuovo per le lezioni Natura del conto

Mutui passivi Debito di finanziamento, conto finanziario

113

passivo

Oneri pluriennali di emissione Conto economico di reddito acceso ai costi

pluriennali

Ammortamento oneri pluriennali di

emissione

Conto economico di reddito, acceso ai

costi d-esercizio

SVOLGIMENTO E COMMENTO FINALE ALL’ESERCIZIO-ESEMPIO 8

FACTORING

Accredito SCADENZA caso A CON FINANZIAMENTO

OVVIAMENTE SENZA RIVALSA CON RIVALSA caso B (PRO-

SOLVENDO)

SENZA RIVALSA caso C (PRO-

SOLUTO)

Vedi in aula esercizi 7,8,9 testo prof.Maurini, pp. 202-209

Osservazioni:

A) SOLO OPERAZIONE D’INCASSO

Il creduto ceduto in questo modo resta nel mastrino (esempio: Clienti), quindi non si

rileva nulla alla data della cessione del credito al factor, si potrebbe usare una scrittura

supplementare dei beni aziendali dati in factoring (Crediti dati a factoring), ma non vi

consiglio di farlo, anche perché i conti d’ordine non saranno più in calce al bilancio con

la legge del 2015 già citata: il credito resta infatti comunque in contabilità.

Non si hanno nuovi conti: commissioni, banca ecc., qui sulla commissione si applica

IVA, quindi AL MOMENTO DELLA RISCOSSIONE DEL CREDITO, l’IVA a credito

sulle commissioni ridurrà il versamento in banca

114

FINANZIAMENTO

B) pro-solvendo

Anche qui è possibile evidenziare con i conti d’ordine, ma non è necessario perché

comunque viene evidenziato che al momento della cessione del credito al factor “pro-

solvendo” nasce un nuovo conto “Debiti verso factor”

C Pro-soluto

Si hanno un incasso a mezzo banca per una certa percentuale, l’eliminazione del

credito con i clienti (che di fatto diventa credito con il factor) , eventuale abbuono

resta comunque a carico dell’azienda cedente e quindi ha come contropartita meno

crediti sul conto “Crediti verso factor”

L’ACQUISIZIONE DI IMMOBILIZZAZIONI PER LOCAZIONE

FINANZIARIA (LEASING FINANZIARIO), CON ACCENNO ALLA

LOCAZIONE NORMALE

Locazione di un immobile

Si supponga di liquidare un affitto passivo per un immobile: (procedo diversamente

dall’anno precedente)

__________________ __________________

DIVERSI a Fornitori

Fitti passivi137

IVA a credito

137 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.

115

Nel caso di un affitto attivo:

_________________ _________________

Clienti a Diversi

Fitti attivi138

IVA a debito

IL LEASING FINANZIARIO

Il leasing consiste nell’ affittare formalmente da altri (normalmente società finanziarie,

dette società di leasing, magari con forte matrice bancaria) un bene, pagare i canoni

regolarmente e avere poi ad un certo punto il diritto di riscattare il bene, facendolo

entrare nel proprio patrimonio.

Il leasing è formalmente un’operazione di locazione di un bene, sia pure con possibilità

di riscatto, ed i canoni sono in Italia ufficialmente equiparati al pagamento di una sorta

di affitto nelle scritture delle aziende che seguono il codice civile.

Quando il diritto di riscatto è a piena discrezione del “locatario” si è però nella

sostanza economico-finanziaria di fronte ad un finanziamento.

Nelle registrazioni contabili per il bilancio d’esercizio secondo il codice civile ci si

comporta però come nel caso di una sorta di locazione, sia pure un po’ particolare, sta

poi alla nota integrativa evidenziare gli effetti contabili che vi sarebbero in caso di uso

del metodo finanziario.

Metodo che sarebbe più corretto per rispettare il principio secondo cui le registrazioni

contabili debbono rispecchiare la sostanza economica (argomento approfondito nel

secondo semestre) delle operazioni aziendali.

138 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.

116

L’operazione di leasing si suddivide in tre momenti contabili rilevanti:

1) Firma del contratto

2) Pagamento del canone nel quadro di un rapporto contrattuale

3) Riscatto al termine del rapporto contrattuale di locazione.

Normalmente nei contratti di leasing viene liquidato in anticipo un maxicanone che

pone ovviamente problemi di competenza economica delle rate di leasing distribuite

nel tempo

La presenza di una forte liquidazione anticipata lungo più anni dà luogo quasi sempre

alla rilevazione del risconto attivo: quando si liquida (quindi misura il costo d’esercizio,

come quando si riceve la fattura), nasce il debito e si misura l’fxp, poi si dovrà procedere

alle scritture assestamento al 31.12.

In sede di scritture di assestamento, QUINDI SOLO AL 31 .12 E NON PRIMA!, si

procede ad attribuire i costi che competono economicamente ad ogni esercizio.

in aula gli esercizi 1 (p.186-191) e 3 (p.193-199) del testo Maurini, il 2 e il 4 lo fate a

casa e me ne parlate

117

TITOLI

Negoziazione

Viene qui usata la negoziazione denominata “tel quel”, in cui il prezzo di acquisto

incorpora anche i rendimenti, interessi o dividendi.

Registrazione

L’acquisto di un titolo può essere registrato nel relativo conto fondamentalmente con

due differenti modalità:

a) corso secco

b) corso “tel quel”

a) Nel primo caso si registra il solo valore capitale del titolo senza tenere conto degli

eventuali interessi maturati e dovuti al venditore, rilevati a parte in un apposito conto

acceso ai componenti di reddito d’esercizio.

E’ questa la modalità utilizzata per i titoli di Stato e le obbligazioni private, per i

quali il rendimento è facilmente determinabile e scorporabile dal valore di acquisto

del titolo.

b) Nel secondo caso si registrano nello stesso conto acceso ai titoli sia il valore capitale

del titolo che il suo rendimento.

118

Questa modalità di registrazione si utilizza per le azioni che sono titoli dal

rendimento non predeterminato, come le azioni.

Funzionamento dei conti riguardanti i titoli

La contabilizzazione dei titoli può avvenire soprattutto con tre metodi diversi:

-conto bifase funzionante a costi, ricavi e rimanenze (meno diffuso, qui non spiegato

e ovviamente da non preparare per l’esame)

-conto bifase funzionante a costi e costi (da preparare bene per le prove d’esame)

-conti monofase funzionanti a costi, ricavi e rimanenze (da preparare bene per le

prove d’esame).

ESEMPIO SCHEMATICO PRELIMINARE

Costi-costi bifase (come i terreni)

Titoli

___________ Acquisto

100

Titoli

__________

100 Vendita rilevata al costo

50

In sede di scritture di assestamento non si effettua nessuna rilevazione, salvo

119

un’eventuale svalutazione del conto o una rivalutazione di ripristino dopo una

precedente svalutazione. Si rileva di volta in volta, quando si vende, una plusvalenza o

minusvalenza che il testo Maurini chiama utile o perdita su titoli (usate entrambe le

denominazioni, io preferisco plus-minus valenza , ma vanno bene entrambe)

Conti monofase a costi, a ricavi ed a rimanenze

Il conto Titoli in questo caso funziona esattamente come il conto “Merci”:

Titoli c/acquisti

___________________ acquisto, conto acceso ai costi d’esercizio

100

Titoli c/vendite

__________________ vendita, conto acceso ai ricavi d’esercizio

52

La rilevazione del portafoglio titoli in sede di assestamento viene attuata come con le

merci:

120

Titoli

________________________

50

Titoli c/rimanenze finali

__________________________

50

Il risultato nel conto economico della gestione titoli è quello che appare confrontando

eventuali svalutazioni (o rivalutazioni di recupero) con acquisti e vendite , ma il tutto è

inserito nel conto economico

TITOLI A REDDITO VARIABILE

COMINCIAMO CON IL CASO PIÙ SEMPLICE RIGUARDANTE L’ACQUISTO E

OPERAZIONI SUCCESSIVE SU TITOLI AZIONARI (reddito variabile),

NEGOZIATI E REGISTRATI TEL QUEL E CON FUNZIONAMENTO A COSTI E

COSTI

ESERCIZIO NUOVO IN AULA:

1 giugno n sono acquistate a mezzo banca 10000 azioni ALFA del valore nominale di 5

121

euro, al costo unitario di 5,5 euro.

6 luglio n sono vendute a mezzo banca 2000 azioni ALFA al prezzo unitario di 6 euro.

10 dicembre sono vendute a mezzo banca 3000 azioni ALFA al prezzo unitario di 5

euro.

31.12n Il valore corrente delle azioni è 5

5 maggio n+1 riscosso a mezzo banca un dividendo unitario di 1 euro su ogni azione

posseduta.

FUNZIONAMENTO A COSTI-COSTI (COME I TERRENI)

TITOLI (trattato come un Fxp)

______________________

55000 (1.6)

11000( 6.7) scarico al costo

16500 (10.12) “

25000 ( 31.12) “

________________________1.6.N ___________________

Titoli (costo di acquisto) Banca 55000 55000

____________________6.7.N_______________________

Banca Diversi 12000

Titoli (scar al costo) 11000

Plusvalenza su titoli 1000

calcolo plus 0,5X2000=1000

122

____________________3.12.N _______________________

Diversi Titoli 16500

Banca 15000

Minusvalenza su titoli 1500

calcolo minus -0,5X3000=-1500

____________________ 31.12.n ____________________

Sval titoli a Titoli 2500 2500

_______________________ 5.05.n+1__________________

Banca a Dividendi 5000 5000

ALCUNE OSSERVAZIONI:

a) Se il valore corrente al 31 dicembre n fosse 7 (o comunque superiore od uguale al

costo di acquisto di 5,5) , non dovremmo registrare nessuna rivalutazione.

b) Se il 31.12.n+1 il valore fosse 6, dovremmo registrare una rivalutazione, che

comunque non può superare il valore del costo (quindi 0,5 di rivalutazione):

________________________ _________________________

Titoli a Rivalutazione Titoli 2500 2500

TITOLI A REDDITO PREDETERMINATO (FISSO),

con i due casi di funzionamento del conto

123

Date di godimento degli interessi (utile anche per capire la quota già maturata),

tasso annuo,

corso secco percentuale +interessi per pagamento o incasso,

Si considerano tutti i due modi di funzionamento del conto titoli, ma con rilevazione a

corso secco, cioè includendo solo il prezzo del titolo secco e non il rendimento degli

interessi che viene esplicitato, in ogni caso nel prezzo (banca) include tutto

(negoziazione tel quel) :

funzionamento del conto titoli:

a) costi e costi (come i terreni)

b) conti monofase (come nelle merci)

NEL COSTI E COSTI emergono singole plusvalenze, minusvalenze e svalutazioni (la

rivalutazione NON può MAI SUPERARE IL VALORE DI COSTO PER IL

PRINCIPIO DI PRUDENZA CONTABILE (stiamo seguendo il codice civile e non gli

IAS), CHE VEDREMO NEL MODULO SUL BILANCIO.

NEL MONOFASE IL COMPORTAMENTO È IDENTICO ALLE MERCI.

ESEMPIO testo Maurini pp. 225- 237 (escluso il bifase c-r-rim) svolto insieme in aula

Esercitatevi a casa su esercizio del caso 2 , presenta interessi che variano ma non ha

ulteriori difficoltà contabili

.

ESERCIZIO Nuovo mio da svolgere gli studenti in aula e verificare alla fine139

Il 1 aprile 2014 sono acquistati Buoni del Tesoro Pluriennali (BTP) per nominali

100.000 euro alle seguenti condizioni: date di godimento semestrali 1/6 – 1/12, tasso

fisso annuo del 6%, corso secco percentuale 101+i.

139I tassi e il corso di vendita sono ipotetici non corrispondono a quelli reali alla medesima data

124

1 giugno 2014 sono maturate le cedole e loro riscossione a mezzo banca

1 settembre 2014 venduti BTP per 20000 nominale, corso secco percentuale 102+i.

1 ottobre 2014 venduti nominale 20000 di BTP, corso secco percentuale 100+i.

1 dicembre 2014: maturazione cedole e loro riscossione a mezzo banca

31 dicembre 2014, valore corrente percentuale dei BTP 100

SOLUZIONE ALLA LAVAGNA

RILEVAZIONE A COSTI E COSTI

TITOLI (BTP) Interessi attivi

___________________ ______________________

101000 2000

20200

20200 3000

600 300

400

1800

___________________ 01.04.2014 ____________________

DIVERSI a Banca 103.000

Interessi attivi 2000

Titoli 101000

Interesse annuale 6000, semestrale 3000, i mesi sono 4 da imputare al venditore perché

125

gli competono, allora 500 * quattro mesi uguale 2000.

_____________________01.06.2014 ______________________

Banca Interessi attivi 3000 3000

____________________01.09.2014 ________________

Diversi a Diversi

Banca 20700

Titoli 20200

Interessi attivi 300

Plusvalenze su titoli 200

3 mesi di interessi ci spettano (100 al mese su 1200 annui) per un totale di 300

____________________01.10.2014 ________________

Diversi a Diversi

Banca 20400

Minusvalenze su titoli 200

126

Titoli 20200

Interessi attivi 400

Ci spettano 4 mesi di interessi

_______________________01.12.2014____________________

Banca a Interessi attivi 1800 1800

______________________31.12.2014______________________

Svalutazione titoli a Titoli 600 600

NESSUNA RILEVAZIONE SE IL VALORE FOSSE STATO SUPERIORE O

UGUALE A QUELLO DI COSTO

______________________31.12.2014 ______________________

Ratei attivi Interessi attivi 300 300

QUOTA DI INTERESSI DI COMPETENZA DELL’ESERCIZIO IN CHIUSURA:

60000*6:100= 3600, cioè 300 al mese. Qui compete solo dicembre.

COSTI; RICAVI E RIMANENZE MONOFASE (Come le merci)

SI MOSTRA QUI SOLO QUELLO CHE è CARATTERISTICO DI

QUESTO TIPO DI FUNZIONAMENTO DEI CONTI. OVVIAMENTE

127

Titoli c/acquisti

___________________

101000

Titoli c/vendite

__________________

20400

20000

Titoli140

________________

60000

Titoli c/rim finali141

___________________

60000

I costi superano i ricavi di 600 (per via della svalutazione che è frutto di

una stima e non di una compravendita effettiva).

Funzionando questo conto come gli fxp ed i qxp, con in più il magazzino,

non si possono infatti rilevare qui plusvalenze e minusvalenze su titoli.

140 Costo sospeso che va nell’attivo COME LE MERCI IN MAGAZZINO.

128

Tutto entra comunque nel “calderone” del conto economico, in cui il

contributo positivo complessivo delle operazioni sui titoli non può essere

diverso da quanto emerge dal funzionamento a costi e costi

BOT

COSTI-COSTI

Sono titoli di puro sconto, cioè titoli in cui l’interesse risulta dalla differenza

tra il valore nominale e il minor prezzo di pagamento.

Quando si vendono occorre inserire il valore degli interessi attivi maturati,

si hanno i ratei regolarmente per gli interessi

Per vedere se ho plus o minus valenza devo calcolare il valore teorico

inclusivo degli interessi maturati e confrontarlo con quello di vendita.

Esempio Maurini quarto caso da p.248 a pagina 251.

Mio esempio svolto in aula

Il 1 maggio 2014 sono acquistati a mezzo banca in sede di nuova emissione

BOT semestrali per nominali euro 100.000. Prezzo percentuale di acquisto

99,40.

Il 1 ottobre 2014 sono venduti a mezzo banca anticipatamente rispetto alla

scadenza BOT per nominali euro 50000.Prezzo percentuale di vendita

99,50

Il 1 novembre 2014 avviene la scadenza e la riscossione a mezzo banca dei

141 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio, come per le merci

129

BOT.

__________________01.05.2014 _____________________

BOT a Banca 99400 99400

Titoli

__________________________

99400

49700

49700

Interessi impliciti semestrali nello sconto 100%-99,4%=0,6%

Interessi: 100000x0,6%=600, 100 al mese

Valore teorico di vendita 99,4% + 0,5% (5 mesi di interessi maturati, ma non

ancora incassati su 50000 BOT venduti, cioè 250 euro) = 99,9%

Valore di vendita anticipata 99,5%, quindi minusvalenza di 0,4% x 50000=

200

130

____________________01.10.2014__________________

Diversi Diversi

Banca 49750

Minusval. su titoli 200

BOT 49700

Interessi attivi 250.

_____________________01.11.2014_____________________

Banca Diversi 50000

BOT 49700

Int attivi 300

ESERCIZIO DA SVOLGERE A CASA SU TITOLI A REDDITO

VARIABILE, CASO PARTECIPAZIONI AZIONARIE ES: N:5,

pagine 251-253, testo prof. Maurini

131

METODO DEL PATRIMONIO NETTO, TEORIA E CONDIZIONI:

Esiste anche un'altra possibile valutazione dei titoli azionari che costituiscono

partecipazioni in società, il cosiddetto metodo del patrimonio netto, che

considererete anche nel secondo semestre a proposito delle valutazioni di

bilancio.

In questa sede do solo un accenno per potere imparare le scritture del caso e

capirne soprattutto il significato.

Quando una società detiene partecipazione qualificata in un’altra. (tipico

avere una partecipazione oltre il 20% e per le quotate oltre il 10%) si può

utilizzare il metodo del patrimonio netto

Vedi esempio 6 da testo Maurini pagine 253-255

COMPRAVENDITA DI AZIONI PROPRIE (modifiche rispetto allo

scorso anno per nuova legge)

Teoria:

Una società può deliberare ed attuare l’acquisto di azioni proprie, in tal caso

occorre evitare che si svuoti nella sostanza il capitale, che è garanzia per i

creditori e non solo per loro:

Se una società con capitale sociale 100 ed un attivo in contanti acquista le sue

azioni proprie quello che risulta (PROIBITO DAL CODICE CIVILE) è:

132

_________________________________________

ATTIVO PASS E NETTO

Banca 100 Cap sociale 100

_________________ _____________________

Azioni proprie Banca 100 100

_________________________________________

ATTIVO PASSIVO E NETTO

Azioni proprie Capitale sociale 100 100

Per evitare ciò anche parzialmente la legge italiana impone:

a) l’importo dell’acquisto non può superare la somma tra le riserve

disponibili e gli utili distribuibili;

b) il valore nominale delle azioni proprie comprate non può superare

un quinto del capitale sociale;

c) la riduzione del patrimonio netto e l’iscrizione nel passivo dello

stato patrimoniale di un’apposita voce con segno negativo.

133

In questo caso esemplificando:

_________________________________________

ATTIVO PASS E NETTO

Banca 110 Cap sociale 100

Riserva stra. 10

_________________ _________________________.

Riserva neg. az pr. Banca 10 10

_________________________________________

ATTIVO PASSIVO E NETTO

Banca 100 Riserva straordinaria 10

Capitale sociale 100

- Ris neg az. Proprie 10

Le operazioni di compravendita si rilevano allo stesso modo delle altre

azioni ma con l’avvertenza della riserva negativa azioni proprie

Esempio caso 7 da testo Maurini pp. 255-256

134

VARIAZIONI DEL CAPITALE

Ci occupiamo solo delle operazioni delle società di capitali

AUMENTO DI CAPITALE

A) AUMENTO A PAGAMENTO O EFFETTIVO DI CAPITALE

Un aumento di capitale può essere effettivo, quando corrisponde ad un aumento di

impieghi/attività (anche solo cassa) a fronte di un aumento del capitale sociale (più

azioni o loro maggiore valore nominale) e di alcune riserve di capitale (come quando le

azioni vengono fatte sottoscrivere con un aumento di prezzo rispetto al valore

135

nominale): questo aumento di capitale non può che essere a pagamento perché chi

compra le azioni si appropria non solo di una quota di capitale sociale ma anche di una

quota sia del capitale netto che dell’eventuale avviamento, perché ad un aumento del

capitale sociale corrisponde anche un aumento del capitale netto.

B) AUMENTO GRATUITO O VIRTUALE: aumenta il capitale sociale (es: emesse

nuove azioni) , ma non cambia il capitale netto, si ha solo una permutazione di

voci del capitale netto, ma il valore di quest’ultimo non cambia: per esempio

vengono distribuite gratuitamente delle azioni riducendo delle riserve

straordinarie: aumenta solo il capitale sociale ma non quello netto, che

costituisce l’insieme delle fonti proprie del bilancio d’esercizio.

C) AUMENTO MISTO, il capitale netto aumenta meno del capitale sociale

DIMINUZIONE DI CAPITALE

In questo caso si riducono le garanzie per i creditori e quindi occorre

rispettare alcune regole del codice civile

A) CON RIMBORSO AI SOCI: riduzione contestuale del patrimonio,

per esempio annullo delle azioni o ne riduco il valore come

conseguenza di una perdita.

B) SENZA RIMBORSO AI SOCI invarianza del patrimonio netto

Riduco il capitale sociale

Svolgete in aula con me i seguenti esercizi dal testo Maurini:

caso 2, 4 pagine 263-267 e 8, 10 e 11 pagine 271-275

svolgete voi a casa 3 e 9

136

ESERCIZIO2 testo prof. Maurini

ESERCIZIO 2:

ragionamento preliminare:

a) Il valore nominale non corrisponde al prezzo salvo cari rarissimi e non certo felici

sul piano della valutazione economica dell’azienda ; ciò che viene aggiunto

equivale ad un nuovo conferimento

b) Le azioni sono registrate tel quel e quindi hanno maturato un implicito dividendo,

non certo, ma che se si manifesterà verrà distribuito a tutti, anche a coloro che

hanno sottoscritto l’aumento di capitale quando già il dividendo stava

“maturando”

c) L’aumento di capitale comporta dei costi , che hanno la natura di costi pluriennali

irreversibili, che vanno ripartiti per più periodi (Fxp)

Svolgimento dell’esercizio e correzione in aula.

ESERCIZIO 4 del testo Maurini

Osservazione preliminare: alle caratteristiche dell’aumento a pagamento si

aggiunge una quota gratuita: vanno rilevate in due articoli distinti, anche se in

entrambi i casi vanno rimborsate le spese di ampliamento.

ESERCIZIO. 8

Ragionamento preliminare, unito alle osservazioni precedenti che servono a

questo articolo.

Il cambio del numero delle azioni non modifica il loro valore nominale quindi per

questa operazione non si hanno scritture.

ES 10

Ragionamento preliminare:

137

La perdita è comunque un componente negativo del patrimonio netto, la si elimina

compensandola con elementi positivi del patrimonio netto.

.

SCRITTURE DI ASSESTAMENTO

PASSARE DAI VALORI DI CONTO (REGISTRATI IN BASE AL PRINCIPIO

DELLA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA : registro UN costo o un ricavo solo in

presenza di una var fin. certa o assimilata, fattura ecc.)

AI VALORI DI BILANCIO, che servono a determinare la COMPETENZA

ECONOMICA IN RAGIONE D’ESERCIZIO:

Non sempre le variazioni fin. sono IN FASE con la competenza economica, si

introducono al 31.12 delle opportune scritture finalizzate a determinare la competenza

economica dei costi/ricavi d’esercizio.

DUE GRUPPI

INTEGRAZIONE imputare costi/ricavi d’esercizio che non hanno ancora avuto

manifestazione finanziaria (certa o assimilata)

STORNO rettificare costi/ricavi (già registrati) in base alla competenza

economica

138

SCRITTURE DI INTEGRAZIONE (IMPUTAZIONE)

Queste scritture riguardano costi/ricavi di competenza economica dell’esercizio in

chiusura, ma la cui manifestazione finanziaria certa od assimilata (legata cioè ad un

documento ufficiale ed oggettivamente accertabile, come, ad esempio, la fattura ricevuta

od emessa) si avrà nell’esercizio successivo.

Si tratta pertanto di imputare un costo/ricavo presunto all’esercizio in chiusura

ricorrendo ad una variazione finanziaria presunta.

Si possono distinguere queste registrazioni a loro volta in «scritture di completamento in

senso stretto» e vere e proprie scritture di imputazione.

SCRITTURE DI COMPLETAMENTO IN SENSO STRETTO

Le prime sono quelle in cui non si ha un vero e proprio problema di competenza

economica, la competenza del costo o del ricavo è tutta dell’esercizio in chiusura e di

fatto accade solo che talvolta la manifestazione finanziaria avviene dopo il 31.12 :

I casi più noti sono 2:

a) rilevazione degli interessi attivi da liquidare di cui non è ancora pervenuta la

documentazione bancaria;

b) liquidazione della quota dei «debiti per TFR»142.

a)

____________________31.12.1999_____________________

142Conto finanziario assimilato (e non presunto) passivo, in quanto l’ammontare del debito è calcolato con certezza, poiché

esiste un parametro fisso in base al quale calcolare le percentuali di rivalutazione dei «debiti per tfr» maturati negli anni

precedenti: l’ammontare del debito è sicuro poiché al momento della conclusione del rapporto di lavoro (qualunque ne sia la

causa) scatta l’obbligo del pagamento per l’azienda per la quota esattamente maturata di debito.

Il discorso si complica un po’ con la presenza dei fondi pensione previsti

139

DIVERSI a Interessi attivi143 100

BANCA C/INTERESSI 144

DA LIQUIDARE 73

ERARIO C/RIT.SUBITE145 27

E successivamente:

_______________________ 02.01.2000_____________________

BANCA C/C a BANCA C/INT DA LIQ. 73 73

Se invece è già pervenuta la documentazione bancariasi effettua la normale registrazione

della “capitalizzazione” degli interessi:

____________________ ___________________

DIVERSI a Interessi attivi 100

BANCA C/C 73

ERARIO C/RIT SUB146 27

NB: attenzione, non confondere questa capitalizzazione con quella dei costi, già vista

in precedenza: in questo caso il termine “capitalizzazione” è usato dalla banca per

indicare che gli interessi sono aggiunti al valore del conto

b)

TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO

La scelta tra accantonamento tradizionale al TFR o al fondo pensioni è volontaria per il

dipendente.

143 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio. 144 Conto finanziario attivo “presunto”. 145 Conto finanziario attivo assimilato 146Il problema è comunque relativo perchè la documentazione bancaria arriva ai primi di gennaio e le registrazioni contabili

140

Tre casi:

A) Tradizionale con aziende con meno di 50 dipendenti

B) Tradizionale nelle aziende con 50 o più dipendenti

C) Destinazione del TFR maturato a un fondo pensione

A) Nel caso di aziende con meno di 50 dipendenti : prima si calcola il costo da imputare

all’esercizio per il TFR , inclusa la rivalutazione147 dei costi contabilizzati negli anni

precedenti (mia spiegazione e vedi testo Marchi p. 243-245, anche per il calcolo):

_____________________ 31.12.xx_____________________

TFR148 a DEBITI PER TFR149

Il testo Marchi usa i conti Accantonamento al fondo TFR e Fondo TFR, il metodo

più corretto (anche se non lo segno errore all’esame) è non usare il termine Fondo,

perché i fondi sono incerti nell’ammontare e nel verificarsi

TRATTAMENTO A FINE ANNO DELLO 0,5% DEL TFR ALL’INPS CON

RIVALSA SUL DIPENDENTE

Metodo poco elegante seguito durante l’anno:

Si contabilizza lo storno del diritto di rivalsa previdenziale dello 0,5% su stipendi e

salari (vedi lezione sul pagamento del personale) :

_____________________31.12.N___________________________

DEBITI PER TFR A CONTRIBUTI SOCIALI150

si fanno nei primi mesi. 147Vedi in proposito testo prof. Marchi i.

La quota maturata nell’esercizio è lo stipendio annuo diviso per 13,5, mentre la rivalutazione delle quote vecchie è: 1,5%

più 75% del’indice ISTAT sull’inflazione. 148 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 149 Conto finanziario assimilato (è un debito in via di formazione di ammontare certo) passivo

141

Metodo più elegante seguito durante l’anno :

______________________31.12.N __________________________________

TFR a DIVERSI

DEBITI PER TFR

DIPENDENTI C/CONTRIBUTI ANT.

Oppure:

____________________ 31,12.N ______________________________

TFR A DEBITI PER TFR

__________________________31.12.N______________________________

DEBITI PER TFR A DIPENDENTI C/CONTR. ANT

B) Se il dipendente opta per il TFR tradizionale, esso viene versato all’INPS

_____________ ___________________

TFR INPS c/competenze

________________ ____________________

INPS c/competenze a CONTRIBUTI SOCIALI

(metodo meno elegante per lo 0,5% sul TFR)

_____________ ___________________

TFR INPS c/competenze

________________ ____________________

INPS c/competenze a DIPENDENTI C/CONTRIBUTI ANT.

(metodo più elegante per lo 0,5% sul TFR)

150 Calcolo del cumulo di tutti contributi dello 0,5% di ogni mese e storno di ciò dai costi dei contributi, con riduzione

contestuale del Debito del TFR.

142

Aumenta il debito per quanto si deve versare all’INPS, che dà luogo a un credito con

l’INPS (che è lei che deve versare questa quota in caso di liquidazione) e in caso di

cessazione del rapporto di lavoro

CASO C) SOLO IN SINTESI (non per esame)

________________ _____________________

TFR Fondi pensione

UTILIZZO DEL TFR

Quando il rapporto di lavoro cessa (metodo che consiglio di utilizzare)

Caso A: Sotto i 50 dipendenti:

liquidazione

________________________ ______________________________

Diversi Diversi

TFR151

Debiti per TFR

Dipendenti c/liquidazioni

CONTRIBUTI SOCIALI (metodo poco eleg.)152

pagamento

______________________ ____________________________

Dipendenti c/liquidazioni Diversi

151 Quota di TFR maturata durante l’anno. 152 Per il caso più elegante si procede tenendo conto del credito per i contributi anticipati.

143

Erario c/ritenute da versare

Banca

Caso B) da 50 dipendenti in su:

Liquidazione

___________________ _______________________

Diversi Diversi

TFR

Debiti per TFR

INPS c/competenze153

CONTRIBUTI SOCIALI (metodo poco eleg.)154

Dipendenti c/liquidazioni155

Pagamento:

_____________________ ___________________

153 L’azienda infatti aveva già versato all’INPS i contributi maturato dopo l’uscita della legge che lo imponeva (finanziaria

del 2007) 154 Per il caso più elegante si procede tenendo conto del credito per i contributi anticipati. 155 Nulla a che vedere con la liquidazione come nascita del credito o del debito. È un vecchio termine che si usava prima per

il TFR.

144

Dipendenti c/liquidazioni Diversi

Erario c/ritenute da versare

Banca cc

ANTICIPI SUL TFR

_______________________ _______________________

Dipendenti c/anticipi su TFR Diversi

Banca cc

Erario c/ritenute da versare

NB: COMUNQUE QUESTE SCRITTURE SUL TFR CI SARANNO SOLO NEL

QUADRO GENERALE DI REGISTRAZIONI SUL PERSONALE ED IN TAL

CASO INDICHEREMMO CHE METODO USARE ED I RELATIVI DATI.

SCRITTURE DI IMPUTAZIONE (VERE E PROPRIE)

IMPUTAZIONE DI COSTI

145

1) costi pressoché sicuri nell’ammontare e nel verificarsi156

ed interamente di competenza dell’esercizio in chiusura;

2) costi pressoché sicuri nell’ammontare e nel verificarsi, ma riguardanti

operazioni «a cavallo» fra due esercizi contigui;

3) costi incerti nell’ammontare, ma sicuri nel verificarsi;

4) costi incerti nell’ammontare e nel verificarsi.

La forma contabile è sempre la stessa in tutte le scritture di imputazione di costi

presunti, cioè:

_____________________ _________________________

VE- d’esercizio a VF- presunta

Si contrappone sempre un conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio ad un

conto finanziario passivo presunto.

1)

a) Fatture da ricevere

Esempio:

Ricevute il 23 dicembre 2000 merci per 1000, che saranno fatturate il 2 gennaio 2001

con IVA:

Il 23 dicembre non si rileva nulla

In sede di scritture d’assestamento si rileva:

__________________31.12.2000_______________________

Merci c/acquisti a Merci c/fatture da ricevere 157 1000 1000

Anche:

156Vengono inseriti tra i valori presunti solo perchè manca il documento che rende definitivo e sicuro il valore (es. la fattura

ricevuta od emessa). 157 Conto finanziario presunto passivo

146

_______________________31.12.2000____________________

Merci c/acquisti a Fatture da ricevere 1000 1000

Non si applica l’IVA poiché la fattura non è ancora arrivata e non si hanno quindi

al momento crediti per IVA.

b) Analogamente ci si comporta con le note di credito da emettere nell’esercizio futuro,

ma che riguardano operazioni di competenza economica del presente esercizio, per

esempio per un reso passivo o per uno sconto passivo.

____________________31.12.xx________________________________

Resi su vendite a Note di credito da emettere158

L’IVA è già maturata a debito sulla fattura già emessa e quindi qui non ci sono problemi

con l’erario.

c)Si considerino anche le provvigioni da liquidare il prossimo esercizio, ma che sono di

competenza dell’esercizio in chiusura:

____________________31.12.xx______________________________

Costi per servizi159 a Provvigioni da liquidare160

Analogamente ci si comporta al 31.12 con tutti i costi presunti di intera competenza

economica dell’esercizio in chiusura, ma ancora da liquidare.

Si considerino anche altre situazioni analoghe da liquidare (interessi passivi, bollette o

altro)

158 Conto finanziario presunto passivo. 159 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 160Conto finanziario presunto passivo.

147

2)

È il caso dei Ratei passivi, anch’essi ovviamente “conti finanziari passivi presunti”, che

servono ad imputare quote di costo di competenza dell’esercizio in chiusura.

Ci si riferisce, per esempio, alla liquidazione posticipata, rispetto alla chiusura

dell’esercizio, di interessi passivi161 e fitti passivi162. NB, ATTENZIONE: NON

CONFONDERE LA LIQUIDAZIONE CON IL PAGAMENTO

Il 1.3.2001 saranno liquidati e pagati interessi passivi posticipati semestrali di 1200.

Il 31.12.2000 occorre imputare all’esercizio in chiusura il costo di sua competenza

economica, corrispondente a quattro mesi di utilizzo del prestito (settembre, ottobre

novembre e dicembre), che ha contribuito alla gestione dell’esercizio 2000.

Essendo 200 il costo di un mese, si deve imputare 4 * 200 = 800

______________________ 31.12.2000_____________________

Interessi passivi a Ratei passivi 800 800

3)

In questo caso si tratta di tenere conto di future variazioni finanziarie negative che si

riferiscono a costi di competenza economica dell’esercizio in chiusura, che sono certi n

el verificarsi in futuro (anche dopo più anni), ma incerti nell’ammontare (si è di fronte

ad una STIMA).

STIMA= riguarda un valore soggettivo con cui si approssima la realtà ed in futuro

questa stima è almeno potenzialmente verificabile.

La stima non va confusa con la congettura.

CONGETTURA= (vedi il caso degli ammortamenti)=si è di fronte ad una

interpretazione della realtà sulla base di ipotesi (per esempio costanza delle quote di

161Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 162 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.

148

“deperimento nel normale uso”) che non potranno mai essere verificate (neppure

potenzialmente): un’automobile è un tutto unitario e non può essere spezzettata come

un’ anguria.

Perché si parla qui, un po’imprecisamente, di “fondi”?.

Il valore finanziario si “accumula” in questo caso su più esercizi, confluendo in conti

finanziari presunti passivi, denominati, un po' impropriamente, «fondi», fino ad essere

«utilizzato»(con eventuali componenti straordinari di reddito nel caso di fondo

insufficiente od eccessivo) al momento in cui, in esercizi successivi, sorgerà la

variazione finanziaria negativa documentata (e perciò certa o assimilata) da un

documento che fa sorgere il debito in modo ufficiale, al momento cioè della

LIQUIDAZIONE.

Si consideri come esempio il caso della manutenzione ciclica di aerei e navi; questo

lavoro è fatto periodicamente, ma consente l’utilizzo del mezzo in condizioni di

maggiore sicurezza durante tutti gli esercizi, compresi quelli in cui la manutenzione non

viene liquidata da chi la esegue.

Non si conosce però l’ammontare esatto della liquidazione futura della fattura per la

manutenzione e si cerca pertanto di “stimarla” attribuendone una quota ad ogni esercizio

in proporzione alla durata dell’uso del mezzo di trasporto tra una manutenzione ciclica e

l’altra:

________________________31.12.N_______________________

Accantonamento a Fondo a Fondo manutenzioni cicliche163

manutenzioni cicliche164

Si supponga che il conto in questione raggiunga il valore stimato di 5.000, accumulato

163 Conto finanziario presunto passivo. 164 Si tratta di un conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.

149

in cinque anni, durante i quali sono quindi già stati imputati ad ogni esercizio costi

stimati di competenza economica di 1.000 ciascuno; quando dopo i cinque anni165 arriva

la fattura della manutenzione si “utilizza” il fondo, cioè si elimina il debito presunto e

l’eventuale differenza favorevole o sfavorevole è un componente straordinario di reddito

d’esercizio.

Ad ogni esercizio vengono imputati costi per 1000, mentre si “accumula” un fondo

manutenzione ciclica che alla fine raggiunge 5000:

Fondo manutenzioni cicliche

_____________________________

5000

Nell’ipotesi che la fattura sia 5.100 più IVA al 20% si ha:

_____________________03.02.N+5_________________

Diversi a Fornitori 6.120

Fondo man. cicliche.. 5.000

165 Per semplicità espositiva si considera la fattura della manutenzione come pervenuta all’inizio del sesto anno o comunque

riferita a prestazioni dei cinque anni in chiusura, in modo che non siano maturati costi di competenza della manutenzione

fatturata durante il sesto esercizio; la manutenzione del sesto esercizio è infatti ritenuta relativa alle future manutenzioni

cicliche.

150

Sopravvenienza passiva166 100

IVA a credito 1.020

Se la fattura è 4.900 si ha:

______________________03.01.N+5___________________

Diversi a Diversi

Fondo man. cicliche167 5.000

IVA a credito 980

Fornitori 5.880

Insussistenze attive168 100

Questi fondi incerti nell’ammontare ma non nel verificarsi, sono anche chiamati

“fondi spese”

4)

Si è anche qui in presenza di “fondi” calcolati attraverso stime, ma che sono definiti

«fondi rischi», perchè la loro forma contabile è identica a quella dei fondi spese, ma

l’evento temuto non è sicuro, ma solo probabile.

Ci si riferisce, per esempio, alla svalutazione dei crediti, che riguarda la probabilità che

alcuni (o una loro quota più o meno statisticamente prevista) crediti non siano esigibili

in futuro.

Si consideri il caso al 31.12.2000 in cui si hanno vari crediti con i clienti, tra cui uno per

10.000.

Se in futuro si avrà un’insolvenza su quel credito, occorrerà registrare

166 Conto economico acceso ai costi straordinari d’esercizio 167 Un fondo deve assolutamente essere azzerato (tecnicamente: “utilizzato”) quando è venuta meno la causa della sua

costituzione. 168 Conto economico di reddito acceso ai ricavi straordinari d’esercizio

151

obbligatoriamente:

___________________04.05.2001__________________

Perdita su crediti169 a Clienti 10000 10000

In questo modo si attribuisce all’esercizio 2001 un costo che non è di sua competenza,

poiché il credito aveva “misurato” un ricavo già inserito nel conto economico

precedente.

Occorre allora stimare le future insolvenze già in sede di scritture di assestamento

degli esercizi in cui si manifestano i crediti.

Si procede così:

______________________31.12.2000____________________

Acc. a Fondo sval crediti170 a Fondo sval. crediti

Il calcolo di questo costo deve riferirsi al presumibile valore di realizzo futuro dei crediti

e va valutato con prudenza.

Al momento dell’insolvenza manifestata ufficialmente (si pensi alla sentenza

dichiarativa di fallimento) si deve rilevare che non si ha più il credito (ricorrendo ad una

variazione finanziaria passiva), si pensi al sopracitato credito di 10000.

Se il credito dichiarato inesigibile è coperto interamente dal fondo svalutazione crediti si

rileva:

_________________ 04.05.2001_________________

Fondo sval crediti a Clienti 10000 10000

In questo caso non si incide sul conto economico del 2001, perché si è imputato già

il costo presunto all’esercizio precedente, tramite accantonamento al fondo

169 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio, anche indicabile in teoria come “insussistenza passiva”, vi

chiedo comunque di chiamarlo perdita su crediti perché più utile ai fini della trasparenza del bilancio. 170 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio, va bene anche chiamare questo conto “svalutazione crediti”.

152

In caso di incapienza del fondo si rileva invece:

_________________ xx_________________

Diversi a Clienti

Fondo sval crediti

Perdita su crediti171

Questi fondi sono anche chiamati “fondi rischi”.

La registrazione è identica a quella dei “fondi spese”, con l’unica differenza che il fondo

potrebbe in futuro essere annullato per totale scomparsa del rischio per cui era stato

costituito172.

Si pensi al caso in cui i crediti vengono tutti incassati e permane un fondo svalutazione

crediti di 1.000. Bisogna operare in questo modo in sede di scritture di assestamento:

_____________________31.12.xx_____________________

Fondo sval. crediti a Insussistenza attiva 1.000 1.000

Durante le scritture d’esercizio il fondo svalutazione crediti deve essere utilizzato al

momento in cui viene dichiarata l’inesigibilità del credito e non è ammesso

contabilizzare una perdita su crediti quando ancora il fondo svalutazione crediti ha un

valore diverso da zero; la riconduzione dei crediti al presunto valore di realizzo

attraverso un nuovo accantonamento al fondo qui considerato verrà poi effettuata in sede

di chiusura dei conti a fine esercizio.

171 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. Si è qui in presenza di un’insussistenza passiva perché non

sussiste una parte del credito, che non può essere “coperta” utilizzando il fondo. 172 La svalutazione dei crediti presunti inesigibili può anche essere attuata svalutando direttamente i crediti nel seguente

modo:

__________________31.12.xx ___________________

Svalutazione crediti a Clienti

Il conto in dare è ancora ovviamente un conto economico acceso ai costi d’esercizio e si rileva solo al 31.12, perché questa

riduzione del valore dei crediti (in questo caso dei crediti verso clienti) è ancora una stima, anche se per semplicità si

153

L’altro metodo per utilizzare i fondi va conosciuto (anche per conoscere che conto è

quello intestato a “utilizzo fondi173), ma si sconsiglia di usarlo agli studenti di questo

corso e non è stato spiegato nei dettagli (non chiesto nella scritture).

IMPUTAZIONE DI RICAVI

Il rispetto del principio della prudenza impone di considerare solo i ricavi che di fatto

hanno il requisito della certezza; quello che manca anche in questo caso è comunque il

documento che fa sorgere la variazione finanziaria attiva assimilata (es.: fattura)

Si hanno pertanto solo i due casi:

1) Ricavi pressoché sicuri nell’ammontare e nel verificarsi, interamente di competenza

economica dell’esercizio in chiusura, ma non ancora liquidati tramite fattura o

documento simile.

2) Ricavi pressoché sicuri nell’ammontare e nel verificarsi, ma riguardanti operazioni

«a cavallo» fra due esercizi.

La forma contabile è sempre la stessa in tutte le scritture di imputazione di ricavi

presunti, cioè:

_____________________ _________________________

VF+ presunta a VE+ d’esercizio

Si ha in DARE un conto finanziario presunto attivo ed in AVERE un conto economico

di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.

1)

rettifica direttamente il conto “Clienti”. 173 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.

154

È il caso di: «fatture da emettere», «note di credito da ricevere», tutti conti finanziari

presunti attivi, che misurano ricavi d’esercizio.

La legge impone però di considerare l’IVA già in sede di rilevazione della fattura da

emettere.

Nel caso di fatture da emettere per 1000 più IVA 20%:

________________________ 31.12.2000 _____________________

Clienti c/fatture da a Diversi 1200

emettere174

Merci c/vendite 1000

IVA a debito 200

______________________ _______________________

Note di credito da a Resi su acquisti

ricevere175

Non devo contabilizzare l’IVA, poiché la futura nota di credito potrebbe non includere

la rettifica dell’IVA (rivalsa)

2)

E’ il caso dei ratei attivi (ad esempio su fitti attivi o interessi attivi)

Si pensi al caso del percettore di interessi dell’esempio qui proposto per i ratei passivi, la

registrazione contabile di questo soggetto al 31.12.2000 è:

____________________31.12.2000_______________________

Ratei attivi a Interessi attivi 800 800

174 Conto finanziario presunto attivo.

155

SCRITTURE DI STORNO

Il principio di competenza economica in ragione d’esercizio impone di stornare, cioè di

rinviare al futuro esercizio, tutti quei costi e ricavi (o quote di costi e ricavi) d’esercizio

che sono già stati registrati in base al principio della manifestazione finanziaria (certa o

assimilata), ma non sono di competenza economica dell’esercizio in chiusura.

Si tratta, per esempio, di costi d’esercizio rilevati correttamente al momento della loro

liquidazione, ma che non sono stati utilizzati per ottenere i ricavi di questo esercizio,

bensì serviranno ad ottenere ricavi nel futuro esercizio.

Nelle scritture di storno si hanno delle permutazioni economiche, senza variazioni

finanziarie: si tratta infatti di rettificare costi/ricavi già in precedenza registrati in base al

principio della manifestazione finanziaria.

Si hanno sei fondamentali scritture di storno:

RIMANENZE DI MAGAZZINO

Si valuta, ad esempio, una rimanenza di magazzino di materie prime di 100.

Ciò significa che 100 delle materie prime acquistate (e che al momento della

liquidazione secondo il principio della manifestazione finanziaria erano state

considerate come f x p “consumate” nel circuito della produzione) serviranno invece

al conseguimento dei ricavi del prossimo esercizio; si tratta cioè di costi che sono

“sospesi” dall’attuale esercizio in chiusura e “rinviati” al prossimo esercizio. Si

rettifica allora indirettamente il costo di acquisto delle materie prime iscrivendo un

175 Conto finanziario presunto attivo.

156

componente positivo di reddito d’esercizio nel conto “Materie prime conto rimanenze

finali” e come contropartita si rileva un conto dell’attivo, denominato “Materie

prime”176.

La scrittura al 31.12.xx è la seguente:

______________________31.12.xx__________________________

Materie prime a Materie prime c/rimanenze finali

Operazioni analoghe si effettuano con rimanenze di: merci, prodotti finiti,

semilavorati, ecc.

La valutazione del magazzino è quella al costo di acquisto dei suoi componenti, salvo

una svalutazione al prezzo di mercato quando quest’ultimo è inferiore e l’eventuale

ritorno al valore di costo quando il valore di mercato, prima più basso, torna a

raggiungerlo (sempre per l’applicazione del principio della prudenza).

AMMORTAMENTI (già visto parlando delle immobilizzazioni).

RISCONTI ATTIVI (Costi sospesi riguardanti operazioni a cavallo fra due

esercizi).

Si consideri il caso di un’azienda che liquida e paga a mezzo banca il 1 febbraio

dell’anno 2000 un fitto (o interessi) passivo anticipato annuale di 1200: al 31.12.2000

deve stornare dai costi d’esercizio quelli relativi al mese di gennaio 2001 che non

competono economicamente all’esercizio in chiusura177:

___________________01.02.2000_______________

176 Conto economico di reddito acceso ai costi sospesi (che si chiudono nell’attivo di stato patrimoniale). Si tratta di un

conto transitorio, cioè di un conto che si apre in sede di chiusura dei conti e si chiude di nuovo in sede di riapertura, quando

si attribuiscono al nuovo esercizio le rimanenze iniziali come componente negativo di reddito d’esercizio. Si procede allo

stesso modo anche nel conto titoli che funziona monofase a costi, ricavi e rimanenze. 177 Si divide il valore complessivo del costo per i dodici mesi dell’anno e si moltiplica il risultato per il numero dei mesi da

stornare perché non di competenza economica dell’esercizio.

157

Fitti passivi178 a Banca c/c 1200 1200

Fitti passivi

________________________ 1100 competenza 11 mesi del 2000

1200

100

____________________31.12.2000__________________

Risconti attivi179 a Fitti passivi 100 100

Anche nel caso dei risconti, sia attivi che passivi, si procede quindi con la rettifica

diretta nel conto acceso ai costi da rettificare.

RISCONTI PASSIVI (ricavi sospesi riguardanti operazioni a cavallo fra due

esercizi).

Si consideri l’azienda che ha percepito a mezzo banca il 1 dicembre 2000 il fitto

dell’esempio del risconto attivo.

_________________31.12.2000___________________

Banca a Fitti attivi 1200 1200

Al 31.12.2000 si devono stornare dai ricavi d’esercizio i ricavi relativi al mese di

gennaio 2001 che non competono economicamente all’esercizio in chiusura:

____________________31.12.2000__________________

Fitti attivi a Risconti passivi180 100 100

178 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 179 Conto economico di reddito acceso ai costi sospesi. Conto transitorio che va nell’attivo dello stato patrimoniale in

chiusura. 180 Conto transitorio che va nel passivo dello stato patrimoniale in chiusura come sospensione di ricavl

158

Fitti attivi

________________________ 1100 competenza 11 mesi del 2000

1200

100

Esistono anche altre due forme di scritture di integrazione: i costi e ricavi sospesi,

che, a differenza del caso dei risconti, non sono a cavallo fra due esercizi . Queste

altre due forme di scritture di integrazione sono qui nel corso utilizzate solo per voci

di conto nella parte teorica dell’esame non in quella sulle scritture.

Es: liquidata e pagata nel 2000 una campagna pubblicitaria da effettuare nel 2001,

COSTI ANTICIPATI (al posto di RISCONTI ATTIVI) per rettificare costi liquidati

nell’anno in chiusura ma che non gli competono

______________________ ____________________

Costi anticipati181 Costi di pubblicità182

Oppure

RICAVI ANTICIPATI (al posto di RISCONTI PASSIVI) nel caso opposto di ha

attuato la campagna pubblicitaria, in modo da rettificare ricavi liquidati l’anno in

chiusura ma che competono a quello futuro

_________________ ___________________

Ricavi di pubblicità a Ricavi anticipati183

.

181 Conto acceso ai costi sospesi, che va nell’attivo come conto transitorio 182 Rettifica di costo d’esercizio. 183 Conto transitorio che va nel passivo come sospensione di ricavl

159

CHIUSURA E RIAPERTURA DEI CONTI

IMPORTANZA ESSENZIALE È LA CONOSCENZA DELLA NATURA DEI

CONTI

Si presenta la situazione contabile (cioè il quadro complessivo dei valori dei conti) in

una determinata data, in questo caso al 31.12.1999, dopo le scritture di assestamento184.

In questo caso la situazione contabile al 31.12.1999 è pertanto la seguente:

DARE AVERE

Cassa 500

Impianti 100

FA impianti 10

Capitale sociale 500

Merci c/vendite 300

Merci c/acquisti 200

Amm. Impianti 10

Totale 810 810

Tutti i conti accesi ai costi e ricavi d’esercizio vanno chiusi con un valore denominato

184 Le situazioni contabili posso essere predisposte comunque in qualunque momento, ma sicuramente prima della chiusura.

160

“saldo”, che sta dalla parte opposta dell’eccedenza risultante dal movimento del conto,

che viene così “chiuso”. Il valore (eccedenza) del conto viene riportato in un conto di

mastro particolare, denominato “Conto economico”185che tutti li “epiloga”.

Il mastrino “Conto economico” serve a determinare il risultato economico d’esercizio,

venendo chiuso in dare (se i ricavi superano i costi) o in avere (se viceversa) ed avendo

come contropartita un conto economico di capitale netto, denominato “Utile d’esercizio”

(elemento positivo del capitale netto) nel primo caso o “Perdita d’esercizio” (elemento

negativo del capitale netto) nel secondo caso.

L’epilogo dei componenti di reddito d’esercizio viene attuato pertanto con le seguenti

registrazioni sul libro giornale:

___________________31.12.1999_____________________

Conto economico a Diversi 210

a Merci c/acquisti 200

a Ammortamento impianti 10

___________________d.d.________________________

Merci c/vendite a Conto economico 300 300

__________________d.d.________________________

Conto economico a Utile d’esercizio 90 90

I conti rimasti aperti (tutti da chiudere a stato patrimoniale) vengono ora chiusi avendo

come contropartita il mastrino “Stato patrimoniale finale”186:

185 Questo conto economico di reddito comprende tutti i costi e ricavi d’esercizio dell’anno e non va confuso con il

prospetto di conto economico secondo il codice civile, che riporta in forma progressiva tutte le voci di costo e ricavo

d’esercizio secondo la classificazione richiesta dalla legge. 186 Questo mastrino riguarda i valori dell’attivo e del passivo patrimoniale e non va confuso con il prospetto di stato

patrimoniale secondo il codice civile, che riporta in forma a sezioni contrapposte tutte le voci dell’attivo e del passivo

secondo la classificazione richiesta dalla legge.

E’ anche possibile chiudere i conti patrimoniali mediante contrapposizione diretta dei valori che corrispondono ai saldi in

dare ed in avere.

161

______________________d.d.____________________

Stato patrimoniale finale a Diversi 600

a Cassa 500

a Impianti 100

______________________d.d._______________________

Diversi a Stato patrimoniale finale 600

Fondo amm. Impianti 10

Capitale sociale 500

Utile d’esercizio 90

Si riportano i saldi in grassetto nei mastrini dei conti appena considerati,

includendo una serie di ipotetiche poche operazioni:

Cassa Merci c/vendite Merci c/acquisti

__________________ _________________ _________________

500 300 200

100 300 200

200

300

500

Capitale sociale Impianti Amm. Impianti

__________________ _________________ ___________________

500 100 10

500 100 10

162

F.A. impianti Conto economico Utile d’eser.

__________________ _________________ _______________

10 210 90

10 300 90

90

DESTINAZIONE DELL’UTILE E COPERTIRA DELLE PERDITE E RIPASSO

RIAPERTURA DEI CONTI

Nella riapertura si riprendono (mediante un mastrino “Stato patrimoniale iniziale”) i

conti con ripresa del saldo (cioè quelli corrispondenti ai valori dell’attivo e del passivo

patrimoniale), che riguardano fondi e non flussi (usando il linguaggio del corso di

economia aziendale).

163

Si ha quindi nell’anno successivo 2000:

______________________1.1.2000_____________________

Stato patrimoniale iniziale a Diversi 600

a F.A. Impianti 10

a Capitale sociale 500

a Utile d’esercizio 90

_______________________d.d._________________________

Diversi a Stato patrimoniale iniziale 600

Cassa 500

Impianti 100

Ripartono quindi i seguenti conti dello Stato patrimoniale che riprendono il saldo

all’1.1.2000:

Cassa Impianti F.A. Impianti

________________ __________________ _________________

500 100 10

Capitale soc. Utile d’es.

_________________ _________________

164

500 90

TRATTAMENTO CONTABILE DEI CONTI TRANSITORI DOPO LA

RIAPERTURA

Tra i conti che riprendono il saldo si hanno anche quelli cosiddetti “transitori”, che

permettono il collegamento tra i due esercizi contigui tramite le scritture di

assestamento.

La gran parte di questi conti viene stornata all’1.1

Si riprendano i valori degli esempi presentati trattando delle scritture di

assestamento:

RATEI PASSIVI

Riaperti i ratei passivi imputati al 31.12.2000:

Ratei passivi

_________________

800

Si storna il rateo passivo:

______________01.01.2001________________

Ratei passivi a Interessi passivi 800 800

Si tratta di chiudere il conto transitorio “Ratei passivi” e stornare anticipatamente

dagli interessi passivi che saranno liquidati al 1 marzo 2001 gli 800 di interessi che sono

già stati imputati al precedente esercizio.

165

In questo modo quando saranno liquidati e pagati a mezzo banca gli interessi passivi al 1

marzo si avrà:

___________________01.03.2000__________________

Interessi passivi a Banca c/c 1200 1200

Interessi passivi

_____________________

800

1200

Sono stati così attribuiti all’esercizio in chiusura nel 2001 costi per interessi per 400, che

corrispondono esattamente ai due mesi di competenza economica di gennaio e febbraio

Registrazioni analoghe si hanno per le scritture di imputazione riguardanti le fatture da

ricevere e le altre imputazioni di costi presunti pressoché sicuri nell’ammontare e nel

verificarsi (vedi il testo di esercizi). In particolare per le fatture da ricevere si ha:

FATTURE DA RICEVERE

Fatture da ricevere

___________________

1000

Si può procedere in due modi:

1) Storno iniziale al 01.01.2001

________________ 01.01.2001__________________

Fatture da ricevere a Merci c/acquisti 1000 1000

166

_________________01.03.2001187_________________

Diversi a Fornitori 1200

Merci c/acquisti 1000

IVA a credito 200

In questo modo non si attribuisce, correttamente, nessun costo all’esercizio nuovo

poiché il costo era totalmente di competenza economica dell’esercizio precedente.

3) Nessuno storno al 1.1.2001 e semplice trasformazione, al momento del ricevimento

della fattura, della variazione finanziaria negativa presunta “Fatture da ricevere” in

un valore finanziario assimilato, tenendo conto anche dell’IVA da scaricare:

_________________01.03.2001188_________________

Diversi a Fornitori 1200

Fatture da ricevere 1000

IVA a credito 200

Anche in questo modo non si attribuisce nessun costo all’esercizio nuovo.

RATEI ATTIVI

Si consideri l’esempio delle scritture di assestamento, in questo caso si ha all’apertura:

Ratei attivi

______________

800

187 Ricevimento della fattura. 188 Ricevimento della fattura.

167

Si procede allo storno iniziale:

___________________ 01.01.2001__________________

Interessi attivi a Ratei attivi 800 800

Alla liquidazione - incasso (a mezzo banca) degli interessi:

__________________01.03.2001__________________

Banca c/c a Interessi attivi 1200 1200

Sono stati così attribuito attribuiti all’esercizio in chiusura nel 2001 ricavi per interessi

per 400, che corrispondono esattamente ai due mesi di competenza economica di

gennaio e febbraio

Registrazioni analoghe si hanno per le scritture di imputazione riguardanti le fatture da

emettere e le altre imputazioni di ricavi presunti pressoché sicuri nell’ammontare e nel

verificarsi, in particolare per le fatture da emettere si ha:

FATTURE DA EMETTERE

La presenza dell’IVA già al 31.12.2000 impone per le fatture da emettere di ricorrere al

metodo 2) del caso delle fatture da ricevere, altrimenti le registrazioni diventano troppo

macchinose.

Si consideri il caso delle fatture da emettere qui proposto come esempio nelle scritture

d’assestamento:

168

Fatture da emettere

________________

1200

__________________01.03.2001 189_________________

Clienti a Fatture da emettere 1200 1200

Anche qui non si imputa al nuovo esercizio nessun componente positivo di reddito,

perché il ricavo era totalmente di competenza economica dell’esercizio precedente.

RISCONTI ATTIVI190

Si consideri l’esempio proposto presentando le scritture di assestamento, al 1 gennaio

2001 si ha:

Risconti attivi

_________________

100

Lo storno è:

___________________ 1.01.2001_________________

Fitti passivi a Risconti attivi 100 100

In questo modo si imputano all’esercizio 2000 esattamente i costi di sua competenza

189 Emissione della fattura. 190 Lo storno iniziale dei risconti attivi è formalmente identico a quello dei costi anticipati (vedi testi disponibili).

169

economica.

RISCONTI PASSIVI191

Ci si riferisce sempre all’esempio delle scritture di assestamento:

Al 1.1.2001, dopo la riapertura dei conti di stato patrimoniale:

Risconti passivi

______________________

100

________________01.01.2001__________________

Risconti passivi a Fitti attivi 100 100

In questo modo si imputano all’esercizio 2000 esattamente i ricavi di sua competenza

economica.

MAGAZZINO

Si ipotizzi di riaprire al 1 gennaio 2001 un conto “Merci” di 1000:

Merci

___________________

1000

Lo storno iniziale avviene nel seguente modo:

191 Lo storno iniziale dei risconti passivi è formalmente identico a quello dei ricavi anticipati (vedi testi disponibili).

170

______________________01.01.2000_____________________

Merci c/rimanenze iniziali192 a Merci 1000 1000

Le merci infatti sono rientrate nel circuito della produzione del 2001, dando luogo ad un

costo d’esercizio.

A fine esercizio 2001 poi si valuterà nuovamente il magazzino.

.

DESTINAZIONE DELL’UTILE E COPERTURA DELLE PERDITE NELLE

SOCIETÀ DI CAPITALI

DESTINAZIONE DELL’ UTILE

L’Assemblea ordinaria degli azionisti deve approvare il bilancio entro 120 giorni (180 in

casi particolari) dalla chiusura dei conti.

L’utile può essere per delibera trasformato in vari tipi di riserve (alcune indisponibili e

obbligatorie per legge, altre disponibili), portato a nuovo (ancora la stessa natura della

riserva di conto economico di capitale positivo), distribuito agli azionisti facendo

sorgere un debito.

Svolgiamo in aula il quinto ed il sesto caso del testo Maurini, da pagina 329 a pagina

333.

COPERTURA DELLE PERDITE

Si utilizzano o riserve per coprire le perdite o in casi particolari anche quote del capitale

(situazione già esaminata parlando di operazioni sul capitale)

Svolgere in aula casi 10 e 11 del testo Maurini alle pagine 336-337

Consiglio di svolgere tutti gli esercizi del testo prof. Maurini che hanno a che fare

con il programma di scritture svolto.

Bergamo, novembre 2018

192 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.

171

Gianfranco Rusconi

Titolare del corso di Ragioneria Generale (alunni O-Z)