RAGIONERIA GENERALE N-Z 2018-2019. - di ragioneria Rusconi... · 1 ragioneria generale n-z...
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RAGIONERIA GENERALE N-Z 2018-2019.
QUESTE SLIDE SOSTITUISCONO LA LAVAGNA E LE USO DURANTE LA
LEZIONE, QUANTO QUI SPIEGATO COSTITUISCE ANCHE IL
PROGRAMMA DETTAGLIATO DEI PRIMI SEI CREDITI DEL CORSO E IL
TESTO A CURA DEL PROF. MARCHI VA USATO SOLO IN RELAZIONE A
QUANTO SPIEGATO QUI.
GLI ESERCIZI DEL TESTO DEL PROF. MAURINI, AGGIORNATO AL 2016 E
MOLTO UTILE, SERVONO COME MAGGIORE COMPRENSIONE E
VERIFICA DI QUANTO SI È PRONTI E NON VANNO USATI PER
STUDIARE DALL’INIZIO UN CONCETTO CHE SPIEGO A LEZIONE .
ALCUNI CONTI SONO CHIAMATI IN MODO DIVERSO DAI DUE TESTI
UTILIZZATI E DA QUESTA MIA “LAVAGNA”, IO SUGGERISCO QUELLO
CHE USO IO SOLO PER COMODITÀ
PER LA TERZA PARTE, SUL BILANCIO, SONO DISPONIBILI AL CENTRO
STAMPA DOMANDE E RISPOSTE CHE HO USATO GLI SCORSI ANNI CON
GLI STUDENTI , OVVIAMENTE, ATTENZIONE (E QUESTO VALE ANCHE
PER LA PARTE PIÙ STRETTAMENTE CONTABILE) CHE NESSUNO SIA
TENTATO DALLO STUDIARE BASANDOSI SOLO SULLE DOMANDE
PASSATE, ANCHE PERCHÉ I CONTENUTI DEL PROGRAMMA HANNO
SUBITO MODIFICHE DOPO UNA NUOVA LEGGE E LA STRUTTURA E IL
PESO DELLE DOMANDE POTREBBERO ESSERE MODIFICATE.
2
AVVISO IMPORTANTE, VEDI SUL SYLLABUS DEL
CORSO: IL COMPITINO DI 6 CREDITI POTRÀ ESSERE
UTILIZZATO PER ESAME DI GENNAIO O DI FEBBRAIO.
NEL CASO DI INSUCCESSO A GENNAIO A FEBBRAIO SI
DOVRÀ SOSTENERE L’ESAME COMPLETO
PARTE PRIMA: CONTABILITÀ GENERALE
L’ANALISI DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI:
VEDI IL PRIMO CAPITOLO PREDISPOSTO DALLO SCRIVENTE NEL
TESTO DI G. MAURINI SU BILANCIO D’ESERCIZIO E SCRITTURE
CONTABILI.
IL”DARE” ED “AVERE” NON HANNO PIÙ SIGNIFICATO
LETTERALE, DA QUANDO SI È PASSATI DAI CONTI ACCESII
ALLE PERSONE AI CONTI ACCESI AGLI OGGETTI (BESTA).
DARE ED AVERE SONO SEMPLIFCEMENTE INDICATORI DI
SEZIONI OPPOSTE ALGEBRICAMENTE DEI CONTI: NON PIÙ
CONTI ACCESI AL CASSIERE O AL DEBITORE, MA ACCESI
ALLA CASSA ED AI DEBITI.
NUOVO STRUMENTO (CHE SI AGGIUNGE AL DISCORSO SULLE
VARIZIONI CHE RESTA VALIDO E FONDAMENTALE CHE
3
AVETE USATO LO SCORSO ANNO) PER CAPIRE PERCHÉ I
VALORI STANNO “A DESTRA” O “A SINISTRA”.
DEFINIZIONE CONVENZIONALE DI IMPIEGHI A SINISTRA E
FONTI A DESTRA, COME NELLO STATO PATRIMONIALE A
SEZIONI CONTRAPPOSTE
***
ESAMINIAMO L’ESEMPIO CHE DEL TESTO, PRIMO CAPITOLO
Per ragioni didattiche si IMMAGINA DI FOTOGRAFARE LA SITUAZIONE
DELL’AZENDA MESE PER MESE (ESPEDIENTE DIDATTICO per capire il
meglio il “dare” ed “avere”)
IMMAGINIAMO DI VISIONARE UN’AZIENDA OGNI MESE
ALFA al 1.01. 2003
IMPIEGHI FONTI
Cassa 1000 Capitale sociale1000
31 gennaio 2003
IMPIEGHI FONTI
Cassa 1000 Capitale sociale 1000
28 febbraio 2003
4
IMPIEGHI FONTI
Cassa 500
Crediti 100 Capitale sociale 1000
Terreni 400
____ ____
1000 1000
31 marzo 2003
IMPIEGHI FONTI
Cassa 600 Debiti 300
Crediti 100 Capitale sociale 1000
Terreni 600
______ _____
1300 1300
Dal testo Maurini (capitolo di Rusconi)
“Si chiama “conto Cassa” un prospetto che registra in due sezioni algebricamente
opposte i mutamenti della cassa, che è l’oggetto del conto.
Nel vecchio modo “personale” di intendere i conti un’entrata di cassa andava in
“dare” perché il conto cassa era acceso alla persona del cassiere, si indicava cioè
che lui, il cassiere, doveva sempre essere pronto a dare la somma ricevuta
all’azienda; ora i conti si accendono agli oggetti e il ragionamento “ad personam”
non funziona più. ” Maurini, p. 20.
ORA INVECE SI PROCEDE FONTI/IMPIEGHI
Cassa
_______________
5
1000
Cassa
______________________
1000 1000 (saldo)
S.P. al 31.01.2003
__________________________
Cassa 1000
1.02. 2003:
Cassa
__________________
1000 100
400
28.02.2003:
Cassa
___________________________
1000 100
400
(500)
S.P. al 28.02.2003
_____________
6
500
“Analogamente si può operare con tutte le operazioni aziendali:
si indicano a sinistra nei conti tutti gli aumenti di impieghi ed a destra le loro
diminuzioni, mentre si registrano a destra gli aumenti di fonti ed a sinistra le loro
diminuzioni”. Maurini , p.21
OPERAZIONI NEI DETTAGLI:
Febbraio
1) Prestati 100 in contanti
2) Acquistati terreni per 400 in contanti
Marzo
1) Acquistati 200 di terreni, a debito
2) Ricevuti 100 come prestito
FEBBRAIO
Crediti
__________________
100
Terreni
________________
400
7
MARZO
Cassa
___________________
500 (600)
100
Terreni
___________________
400 (600)
200
Debiti
_____________________
(300) 200
100
IMPORTANTE
Manca ancora la contrapposizione tra fattori acquisiti (e consumati) e vendite di beni e
di servizi dà luogo ad un risultato che si riflette sulle fonti di finanziamento, in più (se
c’è un utile d’esercizio) o in meno (se c’è una perdita).
8
Ipotizziamo pertanto che ALFA in aprile cominci a produrre e si supponga che durante il
mese di aprile l'impresa abbia pagato in contanti forza lavorativa per 200 e materie
prime (consumate entro il mese) per 300 e che siano venduti prodotti finiti per 800 (a
credito).
S.P. al 30/04/2003
IMPIEGHI FONTI
Cassa 100 (-500) Debiti 300
Crediti 900 (+800) Capitale sociale 1000
Terreni 600 ? 300 (+300)
______ _____
1600 1600
SI PUÒ COSÌ VEDERE COME “IN VITRO” LA RELAZIONE FRA VARI
CONTI E UN BILANCIO IPERSEMPLIFICATO, OVVIAMENTE CIÒ È RESO
POSSIBILE DALLA PRESENZA DI POCHISSIME OPERAZIONI, NELLA
REALTÀ SAREBBE COSÌ SOLO IN AZIENDE CHE LAVORANO
POCHISSIMO
Cassa
_____________________
600 200
300
(100)
9
Crediti
______________________
100 (900)
800
“Con questo esempio si può vedere all’opera il meccanismo contabile a partita
doppia: si è ottenuto un aumento del capitale netto, che corrisponde al reddito di
periodo, e variano contestualmente gli impieghi e le fonti durevoli Maurini, p.23.
Misura delle vendite = + valore degli impieghi (+ cassa, +crediti) e/o - fonti (-debiti).
Acquisti = registrazioni simmetricamente opposte.
Nel metodo della partita doppia voi già sapete che la variazione di denaro, debiti e
crediti non fa confusa con l’acquisizione di costi e ricavi che questa misura.
“Si costruiscono allora appositi prospetti di conto legati ai consumi di utilità (= costi
d'esercizio) ed alle vendite di beni e servizi valutati utili dal mercato (= ricavi
d'esercizio), rinviando i controvalori dei saldi di questi conti al prospetto C.E., che serve
ad esprimere il risultato economico di periodo ed è legato all'intervallo di tempo
esistente fra uno S.P. e quello seguente; vengono cioè qui calcolate le somme di tutti i
flussi di costi e ricavi d’esercizio del periodo, arrivando ad un risultato che,
algebricamente, può essere positivo o negativo. ”
Il saldo del conto economico ha come contropartita un valore che confluisce a destra
dello S.P. e figura in un conto acceso al capitale (fonti proprie), denominato “utile
d’esercizio”; in caso di perdita il valore contabile è a sinistra, ma lo si indica a destra
dello SP con segno negativo (“perdita d’esercizio”), in quanto diminuzione di fonti
10
proprie e non incremento di impieghi.” Maurini, p. 24
REGISTRAZIONI SULLA BASE DI IMPIEGHI E FONTI (DUREVOLI E NO)
SONO IN PIENA ARMONIA CON IL “DARE” E “AVERE” SULLA BASE
DELLE VARIAZIONI FINANZIARIE ED ECONOMICHE CHE AVETE VISTO
ILPRIMO ANNO , MA AIUTANO A SPIEGARLE MEGLIO SUL PIANO DEL
PERCHÉ
Acquisti Vendite
____________ ___________
200 (500) (800) 8001
300
SENZA CONSIDERARE LE SCRITTURE DI CHIUSURA CHE VEDREMO
ALLA FINE, POSSIAMO GIÀ VEDERE SINTETICAMENTE SUL PIANO
TEORICO LA COSTRUZIONE DI UNO STATO PATRIMONIALE E DI UN
CONTO ECONOMICO A SEZIONI CONTRAPPOSTE
C.E.
______________
500 800
(300)
Utile d’esercizio
_________________
1 Incremento di fonti “non durevoli” legato ai ricavi di vendita:
11
300
CONTO ECONOMICO A SEZIONI CONTRAPPOSTE
________________________________
Acquisti 500 Vendite 800
Utile d’eser. 300
S.P. al 30.04.2003
___________________________________________
IMPIEGHI FONTI
Cassa 100 Debiti 300
Crediti 900 Capitale sociale 1000
Terreni 600 Utile d’esercizio 300
_______ _____
1600 1600
NEL TESTO ABBIAMO ANCHE IL CASO DI UNA PERDITA di 400, esaminatelo a
casa
ESERCIZI IN AULA:
caso A): costi per materie prime di 700, il resto immutato come nel caso iniziale
caso B): costi per personale 300, il resto immutato come nel caso inziale
SVOLGIMENTO IN AULA
12
Osservazione importante
VEDI PREMESSA DI PAGINA DEL TESTO PROF. MAURINI, UTILE SUL
PIANO DIDATTICO PER CAPIRE LA NATURA DEI CONTI.
IN OGNI CASO NON VI È NESSUNA DIFFERENZA SOSTANZIALE
RISPETTO ALLE SCRITTURE TRADIZIONALI USATE NELLE LEZIONI E
SU QUANTO ALCUNI DI VOI HANNO USATO IN RAGIONERIA
ALL’ISTITUTO TECNICO O TROVATE SUL LIBRO A CURA DEL PROF.
MARCHI.
NEL COMPITINO E NELL’ESAME POTETE USARE IL TIPO DI SCRITTURA
CHE VOLETE PURCHÉ OVVIAMENTE SIA CORRETTO COME
REGISTRAZIONE CONTABILE DEL FATTO AZIERDALE.
SISTEMI SUPPLEMENTARI E CONTI D’ORDINE
SITUAZIONI, IMPEGNI E RISCHI CHE NON DANNO LUOGO A
VARIAZIONI FINANZIARIE E/O ECONOMICHE DA REGISTRARE
SISTEMI SUPPLEMENTARI
PARTITA DOPPIA NON APPLICATA A VALORI ECONOMICO-
FINANZIARI, MA SOLO A RICORDARE QUALCOSA, I CONTI
FUNZIONANO IN DARE ED AVERE MA NON INCIDONO DIRETTAMENTE
E NECESSARIAMENTE SUL RISULTATO CHE SI STA CALCOLANDO,
VANNO INSERITI IN NOTA INTEGRATIVA perché POSSONO COSTITUIRE
IN ALCUNI CASI UN “ONERE POSSIBILE NASCOSTO” PER L’AZIENDA,
VEDI LE GARANZIE FORNITE.
Potrebbe essere chiesto qualcosa sull’argomento nelle domande sul bilancio e indici
della seconda parte, ma non nel compitino e nella parte sulle scritture
13
“IN PARTICOLARE I FATTI GIURIDICI AZIENDALI RILEVATI DAI
SISTEMI SUPPLEMENTARI VENGONO
TRADIZIONALMENTE SUDDIVISI TRA:
1. ESISTENZA DI BENI DI PROPRIETÀ DI TERZI PRESSO
L’AZIENDA;
2. ESISTENZA DI BENI DI PROPRIETÀ AZIENDALE PRESSO TERZI;
3. ESISTENZA DI IMPEGNI ASSUNTI DALL’AZIENDA VERSO TERZI
(AD ESEMPIO CONTRATTI);
4. ESISTENZA DI RISCHI SPECIFICI A CARICO DELL’AZIENDA.”
(vedi anche testo Marchi)
Lo vediamo solo in generale qui senza scendere nei particolari delle scritture per i quali
si può vedere il testo del prof. Maurini pp.47-48.
ACQUISIZIONE E PAGAMENTI DI MATERIE PRIME E MERCI
Nell’intestazione dei conti usare gli oggetti specifici trattati con l’aggiunta di
«c/acquisti»,
ad esempio: materie c/acquisti.
La legislazione sull’IVA regolamenta le fatture sugli acquisti, è quindi importante
distinguere gli acquisti in relazione alla loro posizione in riferimento alla legge IVA.
USIAMO IVA AL 20 PER CENTO SIA PER SEMPLICITÀ, SIA PERCHÉ LA
PERCENTUALE DELL’IVA PUÒ VARIARE IN RELAZIONE ALLE VARIE
LEGGI E VARI BENI E SERVIZI
a) ACQUISTI IMPONIBILI (caso «standard»)
b) ACQUISTI ESCLUSI dalla disciplina IVA
14
c) ACQUISTI SOGGETTI AD IVA NON RIMBORSABILE
A) ACQUISTI IMPONIBILI IVA SUL MERCATO INTERNO
Ricevuta fattura per acquisto merci 1000+IVA 20%
Al ricevimento di fattura
_____________________06.05.2015 ____________________
Diversi a Fornitori2 1200
Merci c/acquisti3 1000
IVA a credito4 200
Merci c/acquisti IVA a credito Fornitori
________________ ___________________ __________________
1000 200 1200
Al momento del pagamento (in contanti il 06.05.2015):
_______________________06.06.2015_______________________
Fornitori a Cassa5 1200 1200
2Conto finanziario assimilato passivo. 3Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 4Conto finanziario assimilato attivo. 5Conto finanziario certo, che non può mai essere un valore del passivo perché la cassa meno che vuota non può essere.
15
Fornitori Cassa
__________________ ____________________
1200 1200 valore >=1200 1200
E’ importante registrare separatamente la liquidazione ed il pagamento anche quando le
operazioni avvengono lo stesso giorno, ciò allo scopo di tenere conto che:
1) i documenti relativi a liquidazione e pagamento sono diversi (rispettivamente fattura e
mandato);
2) le persone che svolgono l’operazione normalmente sono diverse;
3) si possono ottenere tramite il «partitario fornitori» informazioni contabili sul volume
d’affari realizzato con ciascun fornitore.
B) ACQUISTI ESCLUSI DALLA DISCIPLINA IVA
Ci si riferisce in questo caso ad acquisti di beni da soggetti che non sono tenuti alla
applicazione dell’IVA, che ha come requisito generale l’esercizio di imprese o di attività
professionali.
Si è completamente fuori dal campo di applicazione dell’IVA e non si è tenuti a nessuna
registrazione in proposito sui registri IVA, NON SI HA LA FATTURA, MA SOLO UN
DOCUMENTO DEL TIPO DELLA «RICEVUTA O QUIETANZA DI
PAGAMENTO»
.
16
Acquistate in contanti delle materie prime per 100 da un privato non soggetto IVA, con
contestuale rilascio della quietanza di pagamento
____________________ data ___________________________
Materie prime c/acquisti6 a Cassa (o Banca, ecc.) 100 100
C) ACQUISTI SOGGETTI AD IVA NON RIMBORSABILE
Se l’IVA liquidata riguarda operazioni «non inerenti» secondo la normativa, essa non è
rimborsabile e non costituisce un credito, bensì un COSTO CHE SEGUE LA SORTE
DEL BENE CUI SI RIFERISCE, CIOE’ SE E’ UN BENE NON DUREVOLE É
UN COSTO D’ESERCIZIO, ALTRIMENTI È UN COSTO PLURIENNALE
In quest’ultimo caso si è di fronte ad un costo d’esercizio poiché si sta trattando
dell’acquisto di beni non durevoli:
AUTOFATTURAZIONE
Se l’acquirente non riceve la fattura entro i termini previsti dalla legge (caso limite
perchè prima si sollecita in qualche modo il fornitore, che altrimenti incorre in sanzioni)
è tenuto entro un certo periodo di tempo fissato dalla legge a presentare
AUTOFATTURA ed a versare CONTEMPORANEAMENTE l’IVA (NB: senza
aspettare la regolazione periodica dell’IVA), perchè si tratta di soldi che il fornitori
avrebbe già da tempo dovuto accreditare all’Erario al momento della regolazione
periodica dell’IVA.
Autofattura emessa il 7.7.2015 per mancato ricevimento della fattura nei tempi previsti
dalla legge, importo 100 + IVA 20%, contestuale versamento del’IVA in contanti:
______________________ 7.7.2015_______________________
6Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.
17
Diversi Diversi
Materie prime c/acquisti7 100
IVA a credito 20
Fornitori 100
IVA a debito8 20
______________________7.7.2015_______________________
IVA a debito a Cassa 20 20
COSTI ACCESSORI D’ACQUISTO
Si tratta dei costi sostenuti per l’acquisto ed integrano il costo del bene:
a) se le spese accessorie si trovano nella stessa fattura di acquisto, si possono o rilevare
distintamente od imputare direttamente al costo del bene acquisito;
b) se le spese accessorie sono in fattura separata si contabilizzano separatamente.
Tutti su acquisti, esempi:
Spese di trasporto
Provvigioni passive
Spese di imballaggio (imballaggi non durevoli) e confezionamento
Dazi
Oneri diversi di importazione
Spese di assicurazione
INSERIMENTO IN FATTURA DI ACQUISTO DEL BENE
7 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 8Conto finanziario assimilato passivo, non sono più in debito di IVA con il fornitore, perchè la verso io direttamente
all’Erario, in quanto il fornitore non mi ha spedito la fattura nei termini di legge e registro così con «autofattura»,
quest’ultimo documento può essere emesso anche in altri casi, in particolare in occasione di operazioni di compra-vendita
sull’estero con Paesi dell’Unione Europea.
18
Esempio, ricevuta il 3.4.2015 fattura di acquisto di materie prime per 1000 più IVA
20%, con indicazione distinta in fattura di spese di trasporto per 100, assoggettate alla
stessa aliquota IVA del «bene principale»
E’ possibile procedere nei due seguenti modi:
I MODO
_________________________03.04.2015________________________
Diversi a Fornitori 1320
Materie prime c/acquisti 1000
Spese di trasporto su acquisti9 100
IVA a credito 220
II MODO
________________________03.04.1998________________________
Diversi a Fornitori 1320
Materie prime c/acquisti 1100
IVA a credito 220
CONSIGLIO SENZA DUBBI IL SECONDO MODO
INSERIMENTO IN FATTURA SEPARATA
Si consideri invece il caso in cui al 1.2.2015 spese di trasporto per 50 più IVA al 20%
vengono addebitate con fattura separata:
______________________ 01.02.2015________________________
Diversi a Fornitori 60
Spese di trasporto su acquisti10 50
9Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 10 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.
19
IVA a credito 10
RETTIFICHE SU ACQUISTI
Si tratta di componenti di reddito positivi d’esercizio legati alla rettifica di costi
d’esercizio in precedenza rilevati a seguito della loro liquidazione.
E’ importante rilevare questi componenti in conti unilaterali di rettificazione dei costi
d’esercizio11, accessi alla specifica causale della rettifica su acquisti.
A) RESI 12
B) ABBUONI, RIBASSI, SCONTI13
C) PREMI DI QUANTITA’ E FEDELTA’
D) ERRORI DI FATTURAZIONE
RESI
I resi di beni imponibili IVA vengono rilevati quando si riceve la NOTA DI CREDITO
dal fornitore che liquida un credito od un meno debiti con quest’ultimo.
ES: il 2.5.2015 ricevuta nota di credito da un fornitore per materie prime 100; tali
materie prime erano state assoggettate ad IVA al 20%.
___________________ 02.05.2015__________________
Fornitori14 a Diversi 120
11Nel conto economico secondo lo schema civilistico in forma progressiva questi conti verranno poi
EXTRACONTABILMENTE dedotti dai costi di acquisto, ma è importante lasciarli in conti autonomi ed unifase durante le
registrazioni contabili perchè:
a) possono riferirsi ad acquisti dell’esercizio precedente e quindi a conti «acquisti» ormai chiusi;
b) non sono sempre valori omogenei rispetto ai costi d’acquisto rilevati in precedenza, poiché possono anche comprendere il
risarcimento dei danni. Vedi in proposito anche il testo Marchi, che insiste su quanto qui affermato. 12Relativi a prodotti difettosi o avariati,a ritardi di consegna o ad altre inadempienze contrattuali; possono anche
determinarsi in relazione a «specifici patti di reso ed usi commerciali»(Marchi).
20
Resi su acquisti15 100
IVA a debito16 20
E’ possibile, in base ad usi commerciali od a contratti, che vi sia la sostituzione gratuita
del bene; in tale caso (cioè in base ad usi ecc....) la restituzione e connessa sostituzione
non sono soggetti ad IVA, a patto che vi siano opportune note accompagnatorie.
E’ possibile anche fare a meno della variazione IVA, senza emissione della nota di
credito.
ADDEBITO ONERI ACCESSORI GIA SOSTENUTI ALLA PARTENZA CONNESSI
ALLA RESTITUZIONE
ESEMPIO: ricevuta nota di credito perché vengono restituite materie prime ad un
fornitore per 150 più IVA al 20%, con recupero spese di trasporto per 10 più IVA al
20%, spese di trasporto sostenute dal compratore con fattura a suo carico:
_________________ data_________________
Fornitori a Diversi 192
Resi su acquisti 150
Recupero spese17 10
IVA a debito 32
In caso di assenza di variazione IVA sugli acquisti si avrebbe la seguente registrazione:
_________________ data_________________
Fornitori a Diversi 162
13Previsti o non previsti contrattualmente. 14Variazione finanziaria positiva (attiva) sul conto finanziario assimilato passivo bifase (come tutti i conti finanziari)
«Fornitori»: più crediti o meno debiti con i fornitori, dipende se abbiamo già pagato o no la fattura. 15Conto economico acceso ai «ricavi» ( meglio sarebbe: componenti positivi di reddito) d’esercizio 16E’ possibile anche indicare «IVA a credito», dipende da come sono tenuti i registri IVA: voi fate come volete. 17 Conto economico acceso ai «ricavi»d’esercizio
21
Resi su acquisti 150
Recupero spese18 10
IVA a debito 2
Resta l’IVA sul recupero spese, che è documentato.
PREMI SU ACQUISTI
Occorre distinguere i premi di quantità da quelli di fedeltà, poiché la registrazione è
strutturalmente identica (come tutte le operazioni con cui si rettifica un costo
d’esercizio), ma vi è l’imponibilità ai fini IVA solo nel primo caso, poiché nel secondo-
se non vi sono obblighi di fare, non fare o permettere- si è fuori campo IVA, trattandosi
di cessioni di denaro.
PREMI DI QUANTITA’
Questi premi sono concessi in funzione del raggiungimento di quantitativi minimi di
acquisto; per beni non esclusi dalla normativa IVA si rileva sulla base del ricevimento
della NOTA DI CREDITO (O DI ACCREDITO) o NOTA DI VARIAZIONE.
ES: il 3.3.2015 viene ricevuta una nota di accredito per 10.000 più IVA 20%
per un premio di quantità
__________________03.03.2015________________
Fornitori a Diversi 12.000
Premi su acquisti19 10.000
IVA a debito 2.000
18 Conto economico acceso ai «ricavi»d’esercizio 19 Conto economico di reddito acceso ai “ricavi” d’esercizio”.
22
PREMI FEDELTA’
Servono ad incentivare e rafforzare il rapporto con determinati clienti in relazione alle
strategie di mercato, es:
In relazione alla firma di un contratto il 6.4.2015 viene ricevuto un premio di 100 in
contanti, senza alcun obbligo connesso di fare, non fare o permettere.
________________06.04.2015________________
Cassa a Premi su acquisti 100 100
La spiegazione di questa registrazione sta nel fatto che le “cessioni di denaro” sono fuori
dal campo di applicazione dell’IVA.
RIBASSI20, ABBUONI E SCONTI SU ACQUISTI
ABBUONI E SCONTI ATTIVI
E’ importante distinguere se queste operazioni sono:
1) previste contrattualmente o no;
2) inserite contabilmente in fattura o successivamente, mediante nota di variazione (nota
di credito).
INDICAZIONE IN FATTURA tipica per:
SCONTI INCONDIZIONATI21
SCONTI PER PRONTA CASSA
20 I ribassi sono una specie di arrotondamento e sono fuori dall’imponibilità IVA, in questo caso si hanno “ribassi attivi”,
che sono conti economici accesi ai ricavi d’esercizio. 21 Non sottoposti a condizioni verificabili dopo il ricevimento della fattura
23
Questi sconti possono essere messi in diretta diminuzione dell’imponibile
SCONTO PREVISTO CONTRATTUALMENTE ED INDICATO IN FATTURA
Esempio, il 7.7.2015 avviene la liquidazione della fattura per l’acquisto di prodotti finiti
per 20000 più IVA 20%, con sconto incondizionato del 10%
La struttura della fattura ricevuta è la seguente:
Costo di acquisto dei prodotti finiti 20000
- abbuoni e sconti attivi22 2000
BASE IMPONIBILE IVA 18000
+ IVA 20% 3600
TOTALE FATTURA 21600
Registrazione sul libro giornale:
METODO 1
__________________07.07.2015___________________
Diversi a Diversi
Prodotti c/acquisti23 20000
IVA a credito 3600
Abbuoni e sconti attivi24 2000
Fornitori 21600
METODO 2 che vi consiglio quando fate le scritture
22 E’ importante aggiungere «attivi», perché così si identifica se ilo componente di reddito d’esercizio è positivo o negativo. 23 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 24 Conto economico di reddito acceso ai componenti positivi di reddito d’esercizio.
24
___________________07.07.2015_____________________
Diversi a Fornitori 21600
Prodotti c/acquisti 18000
Iva a credito 3600
ESERCIZIO APPLICATIVO in aula:
Ottenuto in data 2 giugno 2009 uno sconto del 10% indicato in fattura per l’acquisto di
merci per 1000 + IVA al 20%.
___________________02.06.2009_________________
Diversi a Fornitori 1080
Merci c/acquisti 900
IVA a credito 180
Oppure:
___________________02.06.2009__________________
Diversi a Diversi
Merci c/acquisti 1000
Iva a credito 180
Abbuoni e sconti attivi 100
Fornitori 1080
Consiglio il primo metodo, ma vanno bene entrambi
CONCESSIONE DELLO SCONTO IN UN MOMENTO SUCCESSIVO:
es: ricevuta il 1.2.2015 una nota di variazione per abbuono del 10% su materie prime
fatturate in precedenza per 100 + IVA al 20%:
____________________01.02.2015__________________
25
Fornitori a Diversi 12
Abbuoni e sconti attivi 10
IVA a debito 2
Si può effettuare questa operazione anche senza la nota di variazione ai fini IVA,
Per L’Erario non cambia infatti nulla.
CONCESSIONE DI SCONTI, PREMI ED ABBUONI MEDIANTE CESSIONI DI
BENI.
Si ha la «non imponibilità»quando la cessione è:
a) prevista nelle pattuizioni originarie
b) non ha per oggetto beni ad aliquote più elevate rispetto a quelle dei beni oggetto della
cessione principale, in caso contrario occorre indicare in fattura: il valore
normale e la relativa imposta IVA.
Esempio di scrittura:
Ricevuti in omaggio dai fornitori beni non previsti contrattualmente per
100 di valore normale (aliquota IVA dell’operazione 20%).
Occorre rilevare solo l’applicazione dell’IVA, poiché l’operazione non dà altrimenti
luogo a nessuna variazione finanziaria (debito o credito) che misura variazione
economica25 a fronte dell'omaggio.
Sono comunque previsti due casi:
1) il fornitore vuole rivalersi sull’acquirente per l’IVA che si è impegnato a versare
all’Erario a fronte dell’emissione della fattura. (si ricorda che il “valore normale” del
bene è 100).
25 Casomai avrò maggiori beni da considerare quando rileverò il magazzino in sede di scritture di assestamento.
26
________________data________________
IVA a credito26 a Fornitori 20 20
2) il fornitore rinuncia anche alla rivalsa IVA; si ha così che l’acquirente vanta un
credito per IVA detraibile a fronte di nessun debito, avendo così una variazione
economica positiva d’esercizio mediante il conto economico di reddito acceso ai ricavi-
componenti positivi di reddito.
_________________data_________________
IVA a credito a Omaggi da fornitori27 20 20
ESERCIZIO APPLICATIVO:
Ricevuti in omaggio dai fornitori beni con aliquota superiore a quella del bene principale
per 200 di valore normale (aliquota IVA dell’operazione 20%).
Il fornitore non chiede la rivalsa dell’IVA:
_________________ _________________
IVA a credito a Omaggi da fornitori 40 40
Con rivalsa:
_________________ _________________
IVA a credito a Fornitori 40 40
RETTIFICA AGLI ERRORI DI FATTURAZIONE
26 Si tratta di IVA detraibile come quella di ogni fattura ricevuta: anche questa è del resto una fattura. 27 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.
27
Si tratta di mere correzioni di errori in buona fede o di fatturazioni in base al listino, che
sono consentite entro il limite temporale di un anno.
ESEMPI:
a) Ricevuta da un fornitore una nota di variazione per rettificare il valore dell’IVA
indicato nella precedente fattura in 100, anziché 200:
________________data_________________
IVA a credito a Fornitori 100 100
Nel caso in cui il valore dell’IVA in fattura fosse stato superiore a quello dovuto
avremmo avuto
_________________data_________________
Fornitori a IVA a credito 100 100
b) Ricevuta il 10.4.2015 fattura in base al prezzo di listino per l’acquisto di merci per
100 + IVA 20%, ricevuta il 10.5.2015 nota di variazione per minore importo di 10 +
IVA 20%:
________________10.04.2015________________
Diversi a Fornitori 120
Merci c/acquisti 100
IVA a credito 20
_________________10.05.2015________________
28
Fornitori a Diversi 12
Merci c/acquisti 10
IVA a credito 2
Nel caso in cui la rettifica fosse stata opposta avremmo avuto:
__________________ ____________________
Diversi a Fornitori
Merci c/acquisti
IVA a credito
Si può fare funzionare bifase il conto Merci c/acquisti poiché si sta solo correggendo un
errore e non si sta rilevando un reso o simili, inoltre
Mettiamo sempre IVA a credito perché è una semplice correzione, .altrimenti non si
potrebbe effettuare la correzione perché non si può tornare indietro sulle registrazioni e
correggerle “brevi manu”.
ESERCIZI APPLICATIVI:
a) in seguito ad un errore ricevuta nota di variazione il 10.06.2009 per maggiore IVA di
300 su un precedente acquisto.
_________________10.06.2009______________
IVA a credito a Fornitori 300 300
b) Ricevuta il 10.5.2008 fattura in base al prezzo di listino per l’acquisto di merci per
100 + IVA 10%, ricevuta il 10.6.2008 nota di variazione per maggiore importo di 10 +
IVA 10%. Rilevare la nota di variazione al 10.06,2009
__________________ 10.06.08 ____________________
Diversi a Fornitori 11
Merci c/acquisti 10
29
IVA a credito 1
c) Ricevuta il 10.5.2008 fattura in base al prezzo di listino per l’acquisto di merci per
100 + IVA 10%, ricevuta il 10.6.2008 nota di variazione per minore importo di 10 +
IVA 10% Rilevare la nota di variazione al 10.06.2009
___________________10.06.2009____________________
Fornitori a Diversi 11
Merci c/acquisti 10
IVA a credito 1
APPROFONDIMENTI SUL PAGAMENTO DEI DEBITI CON I FORNITORI
Questa operazione riguarda tutti i debiti con i fornitori, compresi quelli per
l’acquisto di immobilizzazioni; infatti qui si tratta solo del REGOLAMENTO
FINANZIARIO di un debito.
Si ha in generale che sorge una variazione finanziaria negativa contrapposta ad un’ altra
positiva, si è cioè nell’ambito delle permutazioni finanziarie, che non interessano
l’aspetto economico delle gestione se sono di uguale entità:
a) -denaro in cassa (VF- -impieghi in cassa), a fronte del –debiti per il pagamento dei
fornitori (VF+ -fonti di terzi)
b) + debiti (VF- +fonti di terzi)- se cambia il tipo di debito, ad es. sottoscrivendo
cambiali passive( titoli di credito all’ordine ed esecutivi), a fronte del – debiti per il
pagamento dei fornitori
c) – crediti (ad. es cedendo cambiali attive (-impieghi in crediti) ), che si contrappone
ad un’altra positiva (- debiti)
FORME DI PAGAMENTO:
30
A)per cassa (conto «cassa» o simili) oppure
diverse forme di utilizzo del conto corrente bancario («banca» o simili), assegni.
B)accettazione o firma di cambiali passive
C)girata o cessione di cambiali passive
Breve accenno a cosa sono le cambiali: tratte o pagherò, che sono titoli di credito
cedibili mediante “girata” ed esecutivi, con il diritto di rivalsa in caso di mancato
pagamento del titolare del debito.
TEMPO DI PAGAMENTO
A)anticipo (che, si ricorda, è un fatto puramente finanziario che non dà assolutamente
luogo a componenti di reddito d’esercizio)
B)immediato
C)differito
In fase di regolamento possono sorgere ABBUONI e SCONTI ATTIVI, che possono
essere DOCUMENTATI (definiti anche “con rivalsa IVA)” o NON
DOCUMENTATI (definiti anche “senza rivalsa IVA”).
ANTICIPO A FORNITORI
Si «versa», tramite banca o cassa, al fornitore una somma prima del ricevimento della
fattura dell’acquisto, nascendo così un credito con il fornitore che è strettamente legato
all’acquisto: viene applicata l’IVA anche se si ha a che fare con un’operazione
strettamente finanziaria, in quanto l’esborso è relativo al futuro costo che si manifesterà
al ricevimento della fattura dell’acquisto.
31
L’IVA relativa alla fattura dell’anticipo viene ovviamente portata in RIDUZIONE
dell’IVA relativa alla fattura d’acquisto.
Nel testo Marchi si presenta un caso di versamento dell’anticipo alla stessa data del
ricevimento della relativa fattura28, qui si propone un caso diverso, in cui si rilevano le
operazioni dell’acquirente:
1.4.2014 inviato un anticipo a mezzo banca per 1200 (inclusa l’IVA), per l’acquisto di
materie prime per 2000 con IVA al 20%
3.4.2014 ricevuta la fattura dell’anticipo
11.4.2014 ricevuta la fattura delle materie prime
______________________01.04.2014_____________________
FORNITORI a BANCA 1200 1200
L’anticipo versato tramite banca include anche l’IVA, ma non sorge alcun credito con
l’erario, perché abbiamo semplicemente anticipato una somma al fornitore.
________________________03.04.2014______________________
DIVERSI a FORNITORI 1200
FORNITORI C/ANTICIPI29 1000
IVA A CREDITO 200
Si tratta di una permutazione finanziaria.
Qui si ha il ricevimento della fattura dell’anticipo in cui già si liquida un po’ di IVA
dell’acquisto: caso raro di IVA su operazione puramente finanziaria.
28Si consiglia sempre di separare fatturazione e pagamento anche con gli anticipi, anche se fare diversamente è meno
scorretto che con la fattura d’acquisto. 29Conto finanziario assimilato attivo.
32
________________________11.04.2014_____________________
DIVERSI a DIVERSI30
MATERIE PRIME C/ACQ. 2000
IVA A CREDITO 200
FORNITORI C/ANT 1000
FORNITORI 1200
Al ricevimento della fattura per l’acquisto
Esiste un’altra possibile modalità, con articolo sdoppiato:.
________________________11.04.2014_____________________
DIVERSI a FORNITORI31
MATERIE PRIME C/ACQ. 2000
IVA A CREDITO 200
2200
_________________________11.04.2014_______________________
FORNITORI a FORNITORI C/ANT 1000 1000
ATTENZIONE A NON CONTARE DUE VOLTE L’IVA!
PAGAMENTO IN CONTANTI32IMMEDIATO O DIFFERITO33 (O CONTO
CORRENTE NOSTRO, ASSEGNI O CONTO CORRENTE POSTALE)
esempio di 1200 di debito
30E’ possibile anche suddividere questo articolo in due, evidenziando a parte la compensazione del debito di fattura
complessivo con il credito per l’anticipo. 31E’ possibile anche suddividere questo articolo in due, evidenziando a parte la compensazione del debito di fattura
complessivo con il credito per l’anticipo. 32Inclusi assegni circolari e vaglia cambiari. 33Si ricorda che va sempre registrato il ricevimento della fattura anche se il pagamento è immediato.
33
Senza ABBUONI E SCONTI:
___________data___________________
FORNITORI a CASSA oppure BANCA O ASSEGNI) 1200 1200
Con ABBUONI E SCONTI (ovviamente attivi) SUL DEBITO DI FATTURA per 1200
(Iva 20%); sconto del 10%.
1) NON DOCUMENTATI (senza rivalsa IVA):
__________________data______________________
FORNITORI a DIVERSI 1200
ABB E SCONTI ATTIVI 120
CASSA (o BANCA o altro) 1080
2)DOCUMENTATI :
___________________data________________________
FORNITORI a DIVERSI 1200
ABB E SCONTI ATTIVI 100
IVA A DEBITO 20
CASSA (o BANCA o altro) 1080
Vedremo poi che qui è avvenuto lo “scorporo” dell’IVA
34
PAGAMENTO MEDIANTE LE DIVERSE FORME DI UTILIZZO DEL C/C
BANCARIO
Anche se ormai i movimenti sul conto corrente bancario vengono considerati variazioni
finanziarie certe (vedi anche Marchi) è possibile (ed io lo preferisco, anche se non lo
impongo) considerarli variazioni finanziarie assimilate, trattandosi, in ultima istanza, di
un rapporto di credito e debito con la banca.
Gli strumenti più idonei del pagamento (e, ovviamente, incasso) a mezzo banca sono: gli
assegni bancari, l’ordine di pagamento, il giroconto, il bonifico ed altri più specifici e
personalizzati: tutti indicabili nei nostri esercizi con il «mastrino» «BANCA »34
ESEMPIO:
PAGAMENTO DI UN DEBITO DI 12000 A MEZZO BANCA, IVA al 20%, CON
SCONTO NON DOCUMENTATO DEL 5%:
_________________data________________________
FORNITORI a DIVERSI 12000
ABBUONI E SCONTI ATT 600
BANCA C/C 11400
LO STESSO PAGAMENTO CON SCONTO DOCUMENTATO MEDIANTE
L’INVIO ALL’AZIENDA DELLA NOTA DI CREDITO:
__________________data_______________________
FORNITORI a DIVERSI 12000
ABBUONI E SCONTI ATTIVI 500
IVA A DEBITO 100
BANCA C/C 11400
34Nella prassi possono essere presenti anche conti più dettagliati.
35
MECCANISMO DELLO SCORPORO DELL’IVA
Valore complessivo, cioè con IVA incorporata, 480 euro
Metodo matematico ricavabile: dividere il valore incorporante l’IVA per 1,2 se l’IVA
è al 20%; per 1,04 se l’IVA è del 4% e così via.
480:1,2=400 per differenza IVA incorporata 80, la base imponibile è 400
Metodo della proporzione:
caso di IVA al 20%
480: 120 = X : 20 calcolo dell’ IVA da scorporare
X= 480 x 20 : 120 = 80
480: 120 = X : 100 calcolo della base imponibile IVA, del valore economico dello
sconto nel caso di presenza della rivalsa dell’IVA.
X= 480 x 100 : 120 = 400
Esercizio scorporo da 1050 con IVA al 5%, in relazione a sconto del 10%
RIVALSA E NO
PAGAMENTO A MEZZO BANCA
RIVALSA (DOCUMENTATO):
__________________data_______________________
FORNITORI a DIVERSI 1050
ABBUONI E SCONTI ATTIVI 100
36
IVA A DEBITO 5
BANCA C/C 945
NON RIVALSA (NON DOCUMENTATO)
__________________data_______________________
FORNITORI a DIVERSI 1050
ABBUONI E SCONTI ATTIVI 105
BANCA C/C 945
PAGAMENTO CON ACCETTAZIONE O FIRMA DI CAMBIALI PASSIVE
Pagamento con accettazione da parte del fornitore di una cambiale passiva, per esempio
accettando una tratta a sei mesi sull’intero importo del debito (ovviamente è possibile
anche una trasformazione parziale del debito).
Nel caso del già considerato debito con i fornitori di 1200:
______________data__________________
FORNITORI a CAMBIALI PASSIVE35 1200 1200
Senza indicare i mastrini, si tratta di una permutazione finanziaria, con una riduzione di
debiti in dare ed un aumento di debiti (di diverso tipo perché assistiti da un titolo
esecutivo , ecc. con rischi di protesto e di azione immediata sui beni del debitore).
Al momento del pagamento integrale in contanti (o a mezzo banca) della cambiale:
___________________data__________________
35 Conto finanziario assimilato passivo
37
CAMBIALI PASSIVE a CASSA (BANCA) 1200 1200
Nel caso di trasformazione parziale del debito con i fornitori in una cambiale
passiva, con parziale pagamento in contanti (o a mezzo banca) per 100 e parziale nascita
del debito in cambiali passive, si registra:
_________________________data_____________________
FORNITORI a DIVERSI 1200
CASSA (BANCA) 100
CAMBIALI PASSIVE 1100
Una variazione finanziaria positiva (meno debiti con i fornitori, meno fonti di terzi)
viene compensata con due variazioni finanziarie negative (un meno denaro, meno
impieghi in cassa, ed un più debiti di un altro tipo, più fonti di terzi)
RINNOVO DI CAMBIALI PASSIVE
Le cambiali possono essere rinnovate, ovviamente di solito dietro la liquidazione od il
pagamento immediato di interessi:
E’ in scadenza il 3.3.2008 una cambiale passiva di 1000, si ottiene dal fornitore un
rinnovo totale (vedere sui testi l’esempio del rinnovo parziale) della cambiale per altri 2
mesi, viene applicato un tasso di interesse annuo del 6%, pagamento posticipato degli
interessi alla scadenza della cambiale.
Indicare i mastrini e le variazioni:
_ ________________03.03.2008___________________
DIVERSI a CAMBIALI PASSIVE 1010
38
CAMBIALI PASS. 1000
INTERESSI PASS.36 10
Essendo gli interessi liquidati al 3 marzo, il principio di manifestazione finanziaria
richiede che venga registrato il componente negativo di reddito per interessi passivi.
GIRATA O CESSIONE DI CAMBIALI ATTIVE
Si cede al fornitore una cambiale attiva (attenzione al rischio di regresso!) prima della
scadenza per pagare, in tutto od in parte, un debito con i fornitori.
Un fornitore vanta un credito di 100, per pagare questo debito il 6.6.2008 gli si cede una
cambiale attiva del valore nominale di 80, pagando il rimanente a mezzo banca:
________________ 06.06.2008________________________
FORNITORI a DIVERSI 100
CAMBIALI ATTIVE37 80
BANCA C/C 20
Si ha una permutazione finanziaria, con una variazione finanziaria positiva in dare (-
debiti, -fonti di terzi) e due variazioni finanziarie negative in avere (- crediti in cambiali,
- impieghi, -banca, - impieghi in conto corrente.
PAGAMENTO CON MODALITÀ MISTA:
Un fornitore vanta un credito di 1000, per pagare questo debito il 6.6.2008 gli si cede
una cambiale attiva del valore nominale di 800 e si sottoscrive una cambiale passiva di
100 , pagando il rimanente a mezzo banca:
________________ 06.06.2008________________________
FORNITORI a DIVERSI 1000
36 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio 37 Variazione finanziaria negativa in un conto finanziario assimilato attivo, si hanno meno crediti in cambiali, meno
impieghi.
39
CAMBIALI ATTIVE38 800
CAMBIALI PASSIVE 100
BANCA C/C 100
Si ha una permutazione finanziaria, con una variazione finanziaria positiva in dare (-
debiti, -fonti di terzi) e tre variazioni finanziarie negative in avere (-crediti in cambiali, -
impieghi, + debiti in cambiali, + fonti di terzi per le cambiali e – crediti, -banca, -
impieghi in conto corrente.
Come prima, ma con interessi, la cambiale passiva include 2 di interessi in più, quindi
totale è 102:
__________________ _____________________
diversi diversi
Fornitori 1000
Interessi passivi 2
Camb attive 800
Camb passive 102
Banca 100
CLAUSOLE DI TRASPORTO
Se chi deve pagare i costi di trasporto è la stessa figura su cui questi gravano per
contratto non ci sono problemi, fattura a suo carico ( se poi i costi di trasporto sono
inseriti nella fattura spedita al compratore si è già visto cosa succede)
38 Variazione finanziaria negativa in un conto finanziario assimilato attivo, si hanno meno crediti in cambiali, meno
40
Se il soggetto su cui gravano i costi di trasporto non coincide con quello che esegue il
pagamento possono sorgere vari casi, i più frequenti di clausole contrattuali in
questa situazione sono:
FMV = franco magazzino venditore, FMC= franco magazzino compratore
A) FMV: i costi competono (gravano) al
compratore
PORTO FRANCO: il pagamento viene
eseguito dal venditore con fattura del
trasporto sul venditore medesimo
B) FMV: i costi competono al compratore PORTO FRANCO: il pagamento viene
eseguito dal venditore con fattura di
trasporto sul compratore
C) FMC: i costi competono al venditore PORTO ASSEGNATO: il pagamento
viene effettuato dal compratore con
fattura di trasporto sul venditore
NB: NON SARANNO INSERITE NEGLI ESERCIZI D’ESAME LE SCRITTURE
SULLE CLAUSOLE , MA POTREBBERO RIENTRARE NELLE DOMANDE A
SCELTE MULTIPLE CON VOCI DI CONTO O CON QUESITI, QUINDI
VANNO CAPITE IN PARTICOLARE NEL LORO SIGNIFICATO E NATURA
CONTABILE
Prima e seconda clausola PORTO FRANCO, FRANCO MAGAZZINO
VENDITORE:
Bianchi vende a Verdi merci per 3500 con Iva al 10%, regolamento dilazionato con
clausola FMV, pagamento immediato delle spese di trasporto da parte del venditore:
impieghi.
41
esempio che copre le due soluzioni A) e B) appena proposte. Spese di trasporto
200+IVA 20%
Soluzione A): fattura sul venditore39 anche se i costi di trasporto sono a carico del
compratore RIMBORSO NON DOCUMENTATO
Fattura del venditore sul compratore:
Merci c/vendite 3.500
Recupero spese 200
Imponibile IVA 3.700
IVA al 10% 370
Totale fattura 4.070
Fattura del trasportatore sul venditore:
Costi di trasporto 200
IVA al 20% 40
Totale fattura 240
Le spese di trasporto sono anticipate dal venditore a nome proprio ed il loro recupero è
forfetario o non documentato (perché non viene allegata la fattura del trasporto) e viene
assoggettato alla stessa aliquota delle merci, anche se l’aliquota per il trasporto risulta
diversa.
Libro giornale del compratore
______________________data _______________________
39 Le voci della fattura che riguardano mastrini sono indicate secondo i titoli del piano dei conti: un conto è la descrizione
della fattura un altro è l’indicazione dei mastrini e del libro giornale.
42
Diversi a Fornitori 4.070
Merci c/acquisti 3.500
Costi trasporto 200
IVA credito 370
Libro giornale del venditore
________________________ ______________________
Diversi a Fornitori40 240
Costi di trasporto 200
IVA a credito 40
_______________________ ______________________
Fornitori a Banca 41 240 240
______________________ _____________________
Clienti a Diversi 4.070
Merci c/vendite 3.500
Recupero spese42 43 200
IVA a debito 370
Soluzione B) : fattura sul compratore (sempre pagata anticipatamente dal
venditore) RIMBORSO DOCUMENTATO
40 Per semplicità didattico-espositiva si ha un unico mastrino per tutti i tipi di fornitori, siano essi di servizi o di beni non
durevoli o durevoli; il piano dei conti può comunque essere più dettagliato, in ogni caso non ci sono problemi con lo schema
obbligatorio di stato patrimoniali perché in esso esiste solo una voce accesa ai debiti con i fornitori. 41 Conto finanziario assimilato che può essere sia attivo che passivo. 42 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 43 E’ qui utilizzabile anche il conto “Merci c/vendite”, siamo nella stessa fattura.
43
Qui le spese recuperate sono documentate (viene cioè allegata alla fattura del venditore
sul compratore la fattura che viene emessa dal trasportatore direttamente sul compratore,
il venditore si limita a pagare in nome e per conto del compratore).
Il recupero spese documentato è escluso dalla base imponibile IVA, in quanto il
venditore ha semplicemente anticipato una spesa che era a carico del compratore e
fatturata su di lui.
Fattura del venditore sul compratore
Merci c/vendite 3.500
IVA al 10% 350
Clienti c/spese anticipate (allegata fattura) 240
Totale in fattura 4.090
Fattura del trasportatore sul compratore:
Costi di trasporto 200
IVA al 20% 40
Totale fattura 240
Libro giornale del compratore:
_____________________ ____________________
Diversi a Fornitori 240
Costi di trasporto 200
IVA a credito 40
44
_____________________ ______________________
Diversi a Fornitori 4.090
Merci c/acquisti 3.500
IVA a credito 350
Fornitori44 240
Il venditore richiede infatti il rimborso del pagamento da lui effettuato in nome e per
conto del compratore: si annulla così il debito con il trasportatore e si accresce il debito
con il venditore per l’importo da quest’ultimo anticipato.
Libro giornale del venditore:
__________________________ ______________________
Clienti c/spese anticipate45 a Banca 240 240
E’ una permutazione finanziaria che rappresenta un credito a fronte di minori crediti (o
più debiti) con la banca.
__________________________ ____________________
Clienti a Diversi 4.090
Merci c/vendite 3.500
IVA a debito 350
44 La fattura del trasportatore viene stornata ( avendo già pagato il venditore, si annulla il debito con l’autotrasportatore e si
accresce il debito con l’altro fornitore, che è il venditore). 45 Conto finanziario assimilato attivo.
45
Clienti c/spese anticipate 240
VENDITE DI BENI NON DUREVOLI O DI MERCI
Ai fini IVA, la vendita di un bene si considera effettuata al momento della consegna o
della spedizione.
Analogamente agli acquisti si fa «.........../c/vendite».
Distinguere anche qui tra LIQUIDAZIONE e INCASSO
“Da un punto di vista logico, l’operazione di vendita può essere scissa in due:
1. la “liquidazione” della vendita cioè l’accertamento del credito, mediante
l’emissione delle “fatture di vendita” (si veda il glossario) od altro idoneo
documento probatorio;
2. l’incasso, cioè l’acquisizione di denaro (o titoli di credito) a fronte del
credito stesso.
La rilevazione separata delle due fasi della vendita, necessaria nell’ipotesi di
incasso differito, è opportuna anche nell’ipotesi di incasso immediato, per i seguenti
motivi:
1. le rilevazioni contabili si fondano su “documenti” che comprovano l’avvenuta
operazione. I documenti relativi alla fase della liquidazione sono diversi
da quelli relativi alla fase di incasso: la “fattura di vendita”, per la prima; l’ordine
di incasso o “reversale”, per la seconda;
2. le persone che si occupano della liquidazione sono normalmente (nelle aziende
di non piccole dimensioni) diverse da quelle che si occupano dell’incasso:
l’addetto alla fatturazione, per la liquidazione; il cassiere, per il ricevimento
del pagamento;
3. la rilevazione separata della fase di liquidazione fornisce, tramite il partitario
clienti, informazioni contabili su:
– il volume di affari realizzato con ciascun cliente (volume di affari lordo,
cioè comprensivo dei ricavi accessori e dell’IVA);
– la solvibilità dei singoli clienti, in base all’entità ed alla frequenza degli insoluti
46
e dei “rinnovi” di effetti ed alla puntualità di pagamento in genere.” Testo Marchi (ultima edizione), p.
136-137.
VENDITE IMPONIBILI
Si è creditori verso il cliente anche per l’IVA, divenendo così debitori verso l’Erario.
La liquidazione e l’incasso vengono sempre evidenziati in registrazioni separate:
Esempio: il 26.4.2015 viene emessa una fattura per vendita di prodotti per 500 + IVA al
20%, con incasso in contanti nella stessa giornata.
__________________26.04.2015_____________________
Clienti46 a Diversi 600
Prodotti c/vendite47 500
IVA a debito48 100
VENDITE NON SOGGETTE AD IVA
Includono le vendite ESENTI e NON IMPONIBILI, vengono fatturate indicando il
titolo di esenzione o di non imponibilità, senza essere assoggettate ad imposta, ma
contribuiscono alla determinazione del volume di affari.
Cessioni esenti ex articolo 10 del DPR 633/72 (scuole e cliniche private, ecc:) e non
imponibili ex art9 (cessioni all’esportazione), art 10 (assimilate alle cessioni
all’esportazione (servizi internazionali o connessi agli scambi internazionali).
Vendute merci ad esportatore abituale per 1000:
_________________data__________________
Clienti a Merci c/vendite 1000 1000
46 Conto finanziario assimilato attivo. 47 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.
47
OPERAZIONI DI VENDITA ESCLUSE
Nessuna rilevazione contabile va effettuata perché non sono considerate cessioni di beni:
notare che ciò avviene non per mancanza dei requisiti dell’azienda produttrice, che
evidentemente è soggetto IVA, ma perché l’operazione (tipica è la cessione di
«campioni di modico valore appositamente contrassegnati») è fuori dal campo di
applicazione dell’IVA, appunto perché in questo caso non si è di fronte a vere e proprie
cessioni di beni.
RETTIFICHE SU VENDITE
Si tratta di operazioni «opposte» rispetto alle già esaminate rettifiche su acquisti, sono
qui rappresentati componenti negativi di reddito d’esercizio registrati distintamente in
appositi conti accesi ai costi d’esercizio e che rettificano indirettamente i ricavi rilevati
sulla base delle fatture emesse.
Si hanno:
RESI SU VENDITE
ABBUONI; RIBASSI E SCONTI, previsti o meno contrattualmente
PREMI DI QUANTITA’ O DI FEDELTA’
ERRORI DI FATTURAZIONE
RESI SU VENDITE
(per condizioni dell’operazione vedi resi su acquisti)
Emissione di nota di credito per resi su vendite per merci del valore di 100 (merci in
precedenza assoggettate ad IVA al 20%, devo includere quindi la rivalsa dell’IVA):
________________data_________________
48 Conto finanziario assimilato passivo.
48
Diversi a Clienti 120
Resi su vendite49 100
Iva a credito50 20
NB: PUO’ANCHE NON ESSERCI LA RIVALSA DELL’IVA (LEGGE IVA)
Nel caso precedente si avrebbe:
__________________data___________________
Resi su vendite a Clienti 100 100
NB1: per l’Erario qui non si hanno problemi poiché l’IVA è già stata considerata al
momento della fatturazione della vendita.
NB2: sia nel caso degli acquisti che in quello delle vendite la sostituzione gratuita dei
beni invenduti o avariati non è imponibile a condizione che le operazioni di restituzione
e di sostituzione risultino da apposite note accompagnatorie.
PREMI SU VENDITE
Emessa nota di credito per 200 + IVA al 20% per premio di quantità concesso al cliente:
__________________data__________________
Diversi A Clienti 240
Premi su vendite51 200
Iva a credito 40
PREMI DI FEDELTA’52
49Conto economico acceso ai componenti negativi di reddito («costi», in realtà sono componenti negativi che rettificano
ricavi, più che costi veri e propri, tanto è che nel conto economico progressivo del codice civile vengono dedotti
extracontabilmente,....poi si vedrà) d’esercizio. 50E’ ammissibile indicare «IVA a debito»in dare. 51Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 52Vedi anche capitolo sugli acquisti
49
Concesso premio di fedeltà in contanti di 2000, contestualmente alla firma di un
contratto:
_____________________data_____________________
Premi su vendite a Cassa 2000 2000
Anche in questo caso la non imponibilità è legata alla presenza di una cessione di denaro
e non vale più se i premi sono collegati ad obblighi di fare, non fare o permettere.
ABBUONI E SCONTI PASSIVI53
Previsti o meno contrattualmente
Sconti incondizionati e pronta cassa tipicamente indicati in fattura
Esempio: Venduti prodotti finiti per 1000 più IVA al 20%, con sconto incondizionato
del 10%.
Ricavo vendita dei prodotti 1000
-Abbuoni e sconti passivi 100
BASE IMPONIBILE 900
+ IVA 20% 180
TOTALE FATTURA VENDITA 1080
____________________________data________________________
DIVERSI a DIVERSI
Abb. e sconti passivi54 100
Clienti 1080
Prodotti c/vendite 1000
IVA a debito 180
53 Si ricorda anche l’esistenza dei “Ribassi passivi”, che , come quelli attivi, sono fuori dal campo dell’IVA in quanto
semplici arrotondamenti. 54Conto economico di reddito acceso ai «costi» d’esercizio
50
Si può anche procedere per deduzione diretta
__________________ ___________________
Clienti diversi 1080
Prodotti c/vendite 900
Iva a debito 180
Consiglio quest’ultimo metodo, ma vanno bene entrambi
SCONTO CONCESSO IN UN MOMENTO SUCCESSIVO ALLA FATTURAZIONE
Se lo sconto è concesso in un momento successivo alla fatturazione, si ha l’emissione
della nota di variazione (o di credito).
Esempio: riscosso per cassa un credito verso clienti di 240, con sconto del 5% con
emissione di nota di variazione (rivalsa IVA):
______________________data_______________________
Diversi a Clienti 240
Abbuoni e sconti passivi 10
Iva a credito 2
Cassa 228
E’ ammesso registrare lo sconto anche senza rivalsa IVA.
__________________ ________________
Diversi Clienti 240
Abbuoni e sconti passivi 12
Cassa 228
51
CONCESSIONE DI ABBUONI E SCONTI MEDIANTE CESSIONE DI BENI
NON IMPONIBILI se:
a) previsti nelle pattuizioni originarie;
c) non aventi per oggetto beni con aliquota più elevata di quella dei beni oggetto della
cessione principale.
Altrimenti occorre emettere fattura con indicato il VALORE NORMALE e
l’aliquota.
Occorre ricordare, come già fatto parlando degli acquisti, che anche qui c’è per il
venditore la possibilità di ricorrere o meno alla rivalsa IVA.
Esempio:
In seguito ad un contratto sono inviati in omaggio beni ad un cliente per 100 di valore
normale, siccome l’IVA del bene principale è inferiore a quella dell’omaggio, si applica
al valore normale dei beni l’IVA del 20%, emettendo regolare fattura sul cliente:
Rivalsa IVA da parte del venditore:
_____________________data___________________
Clienti a IVA a debito 20 20
Niente senza rivalsa IVA da parte del venditore:
_____________________data___________________
Omaggi a clienti55 a IVA a debito 20 20
55Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.
52
RETTIFICA ERRORI DI FATTURAZIONE
Vedi caso degli acquisti:
Esempi:
1) Nota di variazione per rettificare valore errato dell’IVA su fattura emessa:
___________________data___________________
Iva a debito a Clienti
Caso in cui l’IVA richiesta era superiore a quella da chiedere
Nel caso opposto:
___________________data___________________
Clienti a IVA a debito
2) Nota di variazione per rettificare fattura emessa in base al prezzo di listino:
Emissione di nota di credito o rettifica:
__________________data_________________
Diversi a Clienti
Merci c/vendite
IVA a debito
Caso in cui il valore di listino era superiore a quello della fattura
__________________data_________________
Clienti a Diversi
Merci c/vendite
IVA a debito
Caso in cui il prezzo di listino era inferiore a quello della fattura
Mettiamo sempre IVA a debito perché è una semplice correzione
53
INCASSO DI CREDITI VERSO CLIENTI
Molte operazioni sono esattamente speculari rispetto a quelle presentate nel pagamento
dei debiti.
ANTICIPI DA CLIENTI
Ci si colleghi con la parte sui pagamenti dei debiti.
In data 5.6.2015 si riscuote un anticipo da clienti e si emette la relativa fattura per 2000
più IVA. Successivamente, in data 7.6.2015 si inviano prodotti e fattura per un valore
complessivo di 10000 più IVA al 20%. Regolamento a mezzo banca in data 10.06.2015.
___________________05.06.2015__________________
CLIENTI a DIVERSI 2400
CLIENTIC/ANTICIPI56 2000
IVA A DEBITO 400
__________________ 05.06.1998__________________
BANCA a CLIENTI 2400 2400
_
__________________07.06.2015___________________
DIVERSI A DIVERSI
CLIENTIC/ANTICIPI 2000
56 Conto finanziario assimilato passivo.
54
CLIENTI 9600
PRODOTTI C/VENDITE 10000
IVA A DEBITO 1600
___________________10.07.2015_____________________
BANCA C/C57 a CLIENTI 9600 9600
Nel mastrino si vede che complessivamente si versano le 12000 a mezzo banca,
inclusive di 2000 di IVA.
Altro metodo corretto di rilevazione:
__________________07.06.2015___________________
CLIENTI A DIVERSI 11600
PRODOTTI C/VENDITE 10000
IVA A DEBITO 1600
__________________07-06.2015______________________
CLIENTI C/ANTICIPI CLIENTI 2000 2000
___________________10.07.2015_____________________
BANCA C/C58 a CLIENTI 9600 9600
57errore nel libro, che dice in contanti e mette banca.
58errore nel libro, che dice in contanti e mette banca.
55
INCASSO IN CONTANTI (E CONTO CORRENTE NOSTRO, ASSEGNI E
CONTO CORRENTE POSTALE)
Incassato un credito di 1200, sul quale si concede uno sconto per pronta cassa del 5%
NON DOCUMENTATO
___________________DATA___________________
DIVERSI A CLIENTI 1200
CASSA 1140
ABB.E SCON. PASS. 60
DOCUMENTATO:
In caso di sconto documentato, avremmo da scorporare l’IVA:
60: 1,2 = 50 imponibile IVA, valore economico di reddito dell’abbuono.
60-50= 10, IVA a credito da scorporare.
____________________DATA___________________
DIVERSI A CLIENTI 1200
ABB.E SCONTI PASS. 50
IVA A CREDITO 10
CASSA 1140
INCASSO MEDIANTE DIVERSE FORME DI UTILIZZAZIONE DEL CONTO
CORRENTE BANCARIO, non cambia la struttura della registrazione rispetto ai
56
contanti, lo stesso avviene con pagamento mediante assegni di terzi (conto assegni,
mentre il conto banca riguarda il nostro conto, bonifici, ecc. e assegni nostri)
Si supponga il caso precedente, si ha cioè lo SCONTO DOCUMENTATO
____________________DATA___________________
DIVERSI A CLIENTI 1200
ABB.E SCONTI PASS. 50
IVA A CREDITO 10
BANCA 1140
Da un punto di vista economico è meglio emettere la nota di credito e maturare un
credito per IVA, anziché scorporare il valore di quest’ultimo, talvolta non lo si fa per
ottenere meno costi amministrativi complessivi (stampato, personale, spese postali, ecc.)
UTILIZZO DELLE CAMBIALI
Registrazioni opposte a quelle effettuate nei pagamenti (vedi testi)
Emissione di cambiali attive (12 per mille di bollo, non base imponibile IVA) per 1000
di un credito con clienti
EMISSIONE DI RICEVUTE BANCARIE
57
Le RICEVUTE BANCARIE sono DICHIARAZIONI DI QUIETANZA EMESSE
DALL’IMPRESA FORNITRICE E CONSEGNATE ALLA BANCA PER LA
RISCOSSIONE.
Questo documento viene talvolta usato in modo SIMILE ai titoli di credito come le
cambiali, ma non lo è.
ITER DA SEGUIRE PER UTILIZZARE LE RICEVUTE BANCARIE:
1) COMPILAZIONE DELLA RICEVUTA DA PARTE DELL’IMPRESA, occorre
contenere nella ricevuta bancaria gli estremi della fattura e le generalità del cliente;
2) INVIO E PRESENTAZIONE DELLA RICEVUTA BANCARIA alla banca , che si
assume l’incarico di incassare il credito;
3) LA BANCA INVIA AL DEBITORE UN AVVISO (di solito la fotocopia della
ricevuta) per comunicargli lo sportello del pagamento;
4) PRESENTAZIONE DEL DEBITORE ALLO SPORTELLO, al pagamento la banca
gli consegna la ricevuta bancaria, che è appunto una quietanza di pagamento.
Le ricevute bancarie non sono titoli di credito esecutivi e non consentono il protesto
in caso di mancato pagamento: si ha perciò maggior rischio per l’impresa
creditrice. Queste ricevute sono ovviamente molto gradite al debitore, inoltre non è
prevista la tassa che grava sulle cambiali, .
La ricevuta bancaria può anche essere utilizzata per ottenere finanziamenti dalle banche,
qui si considera la RICEVUTA BANCARIA CON ACCREDITO AL DOPO
EFFETTIVO INCASSO.
58
SI TRATTA IN QUESTO CASO (AL DOPO INCASSO) SOLO DI UN SERVIZIO
DI INCASSO RESO DALLA BANCA E L’EMISSIONE DELLA RICEVUTA
BANCARIA NON COMPORTA NESSUNA RILEVAZIONE-
Il testo di esercizi del professor Maurini contiene correttamente l’inserimento dei
conti d’ordine per documentare l’avvenuta emissione delle ricevute bancarie e il
loro trasferimento in banca per l’incasso ma è corretto anche non farlo, in quanto
non si hanno:
a) né estinzione del credito pagato dal cliente
b) né qualcosa di equivalente alla cambializzazione del credito, perché non si ha il
rafforzamento del credito di fornitura (conto «Fornitori») in credito cambiario (conto
«Cambiali attive»).
Questi conti eventualmente usati non vengono ora più inseriti in calce ai valori di stato
patrimoniale, ma, se magari qualcuno li usasse, dovrebbero essere citati direttamente
nella nota integrativa, dove deve figurare il loro contenuto a prescindere dalla loro
rappresentazione nei conti che non è più richiesta (questo argomento quindi rientra nella
II parte del corso e nelle domande ad essa relative)
PORTO ASSEGNATO (spese anticipate dal venditore)
Il venditore emette una fattura per vendita di merci sul compratore per 5.400 con IVA
al 10%, clausola di trasporto FMC. Il compratore anticipa in nome e per conto del
venditore le spese di trasporto (che competono al venditore e sono fatturate su di lui) per
250 più IVA al 20%, pagando in contanti ed in sostanza facendogli credito, senza avere
alcun rapporto di fatturazione con il trasportatore.
Il pagamento a saldo del compratore sul venditore avviene a mezzo banca.
59
Libro giornale del compratore:
______________________ _____________________
Diversi a Fornitori 5.940
Merci c/acquisti 5.400
IVA a credito 540
Fattura ricevuta dal fornitore per l’acquisto di merci
________________________ _____________________
Fornitori c/spese anticipate59 a Cassa 300 300
Anticipo in nome e per conto del fornitore delle spese di trasporto (la fattura con IVA
riguarda invece il fornitore)
__________________________ _______________________
Fornitori a Diversi 5.940
Fornitori c/spese anticipate60 300
Banca 5.640
Pagamento del fornitore, si tiene conto del credito per le spese anticipate.
Libro giornale del venditore:
________________________ _____________________
59 Conto finanziario assimilato attivo relativo al credito per le spese anticipate al fornitore. 60 Variazione finanziaria assimilata negativa in un conto finanziario assimilato attivo (meno crediti).
60
Diversi a Fornitori 300
Costi di trasporto 250
IVA a credito 50
Fattura del trasportatore sul venditore
_________________________ _______________________
Clienti a 5.940
Merci c/vendite 5.400
IVA a debito 540
Fattura emessa sul cliente dal fornitore
__________________________ _________________________
Fornitori a Clienti 300 300
Riduzione del credito con i clienti e contestuale eliminazione del debito con
L’autotrasportatore.
________________________ _____________________
Banca c/c a Clienti 5.640 5.640
61
I COSTI DEL LAVORO SUBORDINATO
USO COME BASE IL TESTO MARCHI CAPITOLO 9
RETRIBUZIONE DIRETTA
RETRIBUZIONE INDIRETTA
CONTRIBUTI SOCIALI E ASSICURATIVI
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO E FONDI PENSIONE (faremo nelle
scritture di assestamento)
__________________01.03.2010_____________________
Dipendenti c/anticipi a BANCA 3000 3000
su retribuzioni61
Si tratta di un credito che ridurrà quanto si dovrà fare avere al dipendente al momento
del pagamento dello stipendio di marzo
“Liquidate in data 31.3 retribuzioni lorde del mese di marzo per 25.000,00 euro; assegni
familiari per 200 euro; ritenute previdenziali (nota mia: la quota a carico del dipendente
del 9,49%, quindi si ha una ritenuta a suo carico e non una retribuzione indiretta)
2.140,00 euro; ritenute sindacali 350,00; sanzioni a carico dei dipendenti 100 euro (nota
mia: fondo comune)” Marchi, p.230.
61 Conto finanziario assimilato attivo
62
LIQUIDAZIONE RETRIBUZIONI LORDE:
____________________ 31.3.2015______________________
Salari e stipendi62 a Dipendenti c/retribuzioni63 25000 25000
_______________________31.03.2015______________________
INPS c/competenze a Dipendenti c/retribuzioni 200 200
(Assegni familiari-conti finanziari sono bifase, detti anche bilaterali)
______________________ 31.03.2015_______________________
Dipendenti c/retribuzioni64 a INPS c/competenze 2140 2140
_____________________ 31.03.2015__________________
Dipendenti c/retribuzioni a Sindacati c/ritenute 350 350
_____________________31.03.2015_________________________
Dipendenti c/retribuzioni a INPS c/penalità ai dipendenti 100 100
_____________________ data concordata______________________
Sindacati c/ritenute a BANCA 350 350
62 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio (fxp)
63 Conto finanziario assimilato passivo 64 Variazione finanziaria attiva (o positiva) in un conto finanziario passivo (debiti con i dipendenti), che funziona anche
bifase come normalmente possono i conti finanziari..
63
PAGAMENTO DELLE RETRIBUZIONI NETTE
______________________31.03.201565 ________________________
Dipendenti c/retribuzioni Erario c/ritenute da versare 4115 4115
_____________________31.03.201566 ___________________
Dipendenti c/retribuzioni a DIVERSI 18495
Dipendenti c/anticipi 3000
BANCA 15.495
______________________15.04.201567___________________
Erario c/ritenute da versare a BANCA 4115 4115
IMPORTANTE: nel caso di liquidazione e pagamento degli stipendi solo per le ritenute
fiscali l’obbligo di ritenuta scatta al momento dell’effettivo pagamento delle
retribuzioni e non della liquidazione (come per i contributi) , per cui se la data del
pagamento differisce da quella della liquidazione (nascita della variazione finanziaria e
del debito con i dipendenti) si deve registrare (anche ovviamente nel mastrino) il debito
per le ritenute fiscali solo alla data del pagamento.
IL VERSAMENTO ALL’ERARIO DELLE RITENUTE IRPEF PRATICATE AI
DIPENDENTI DEVE AVVENIRE ENTRO IL GIORNO 16 DEL MESE
SUCCESSIVO AL PAGAMENTO
65 o comunque data del pagamento e non della sola liquidazione dei salari 66 o comunque data del pagamento e non della sola liquidazione dei salari 67 Se il pagamento fosse stato effettuato il mese successivo, la scadenza per il pagamento sarebbe stata il16 maggio.
64
ACCENNO, solo da leggere non per l’esame:
Nel caso di pagamento in natura entra in campo la legge IVA, in quanto si ha cessione
di beni nell’esercizio dell’attività d’impresa” (p. 234 testo Marchi)
In caso ci fosse un pagamento in natura avremmo:
________________________ ______________________
Dipendenti c/retribuzioni a DIVERSI
Prodotti c/vendite
IVA a debito
Differisce dal resto con i dipendenti unicamente per le modalità di pagamento
Tornando all’esempio:
RETRIBUZIONE INDIRETTA
Testo p.235, 13a, 14°…rilevazione uguale a quella della retribuzione indiretta, utile
differenziare in chiave gestionale
ONERI ACCESSORI A CARICO DELL’IMPRESA
CONTRIBUTI SOCIALI
65
Il testo Marchi presenta insieme i 10000 di contributi a carico dell’azienda e i 125 che
sono anticipati per lo 0,5% (qui ipotizzati a scopo unicamente didattico in 125) da
prelevare a fine anno dal TFR del dipendente e versarlo all’INPS (caso meno
“elegante”) e nei mastrini indico così:
_____________________31.3.2015 _________________
Contributi sociali68 a INPS c/competenze 10125 10125
Contributi liquidati a carico dell’impresa, tenendo conto delle diverse agevolazioni e
situazioni, anch’essi versati entro il 16 del mese successivo, ma al regolamento-
liquidazione della posizione complessiva con INPS, non al versamento come avviene
per la ritenuta IRPEF.
In altri termini e (didatticamente più chiaro per molti) sarebbe meglio anche in questo
caso scomporre in questo modo, ugualmente corretto:
_____________________31.3.2015 _________________
Contributi sociali69 a INPS c/competenze 10000 10000
_____________________31.3.2015____________________
Contributi sociali a INPS c/competenze 125 125
Nel caso più elegante si procederebbe così:
___________________ ______________________
Contributi sociali INPS c/competenze 10000 10000
____________________________ _______________________
Dipendenti c/contributi anticipati70 INPS c/competenze 125 125
68 Conto economico acceso ai costi d’esercizio (fxp) 69 Conto economico acceso ai costi d’esercizio (fxp) 70 Conto finanziario assimilato attivo
66
e poi assestarlo come somma dei vari mesi a fine anno quando si liquida il TFR .
VERSAMENTO SALDO DEBITORIO INPS
___________________15.04.2015______________________
INPS c/competenze a BANCA 12065 12065
Dipendenti c/retribuzioni
___________________________________
25000
200
2140
350
100
4115
18495
Salari e stipendi
__________________________
25000
Contributi sociali
__________________________________
67
10125
Dipendenti c/anticipi su retribuzioni
________________________________
3000
3000
Banca
____________________________
…… 3000
…….. ……….
350
15495
……….
4115
INPS c/competenze
___________________________
200
2140
10125
12065
68
Sindacati c/ritenute71
__________________________________
350
350
INPS c/penalità ai dipendenti
_________________________________
100
Erario c/ritenute da versare
________________________________
4115 4115
CONTRIBUTI ASSICURATIVI
ACCONTO PER L’ANNO IN CORSO ENTRO FEBBRAIO ANNO X (qui partiamo
dal caso di nessun conguaglio per anno X-1)
VERSAMENTO DELL’ACCONTO PER ANNO X+1 E CONGUAGLIO X, ENTRO
FEBBRAIO ANNO X+1
71 Conto finanziario assimilato passivo
69
vedi testo Marchi, rielaborando le date, qui schematico:
Acconto commisurato alle retribuzioni lorde dell’anno precedente
_________________ 16.2.2013__________________
INAIL c/acconti72 a BANCA 1000 1000
Determinati contributi di competenza economica per 2013 (in sede di assestamento conti
2013 ) per 1200
__________________31.12.2013___________________
Contributi INAIL73 a DIVERSI 1200
INAIL c/acconti 1000
INAIL c/contributi da liquidare74 200
_____________________16.02.2014_____________________
DIVERSI a BANCA 1400
INAIL c/acconti 1200
INAIL c/con. da liq. 200
___________________31.12.2014_________________________
Contributi INAIL75 a INAIL c/acconti 1100 1100
Resta:
72 Conto finanziario assimilato attivo 73 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio (fxp), costituisce anch’esso un elemento del costo del lavoro 74 Conto finanziario assimilato passivo 75 Costo per contributi assicurativi di competenza del 2014 (fxp)
70
INAIL c/acconti
____________________
100
_____________________16.02.2015__________________
INAIL c/acconti a BANCA 1000 1000
Acconto da versare sarebbe 1100, come competenza anno precedente, ma c’è il credito
dal precedente versamento.
COSTI DEL LAVORO AUTONOMO
SPESE LEGALI E NOTARILI
Liquidata fattura per euro 1000 (professionista iscritto ad un albo), ritenuta del 4%
(imponibile IVA) :
___________________ ____________________
DIVERSI Fornitori 1248
Spese legali e notarili76 1040
IVA a credito 208
Pagamento
__________________ ______________________
Fornitori DIVERSI 1248
Erario c/ritenute da versare 20077
BANCA 1048
76 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio (fxp) 77 Le ritenute sono calcolate sul valore della prestazione e NON sul contributo previdenziale e men che meno sull’IVA
71
CONSULENZE:
Liquidata una consulenza pari a 2000 euro ed il consulente (non iscritto ad albi, per
esempio tiene un corso di formazione ma non è avvocato o commercialista ecc.) lo
addebita al committente (non può essere versato in alternativa a nessuna cassa essendo il
consulente non iscritto a nessun albo).
Contributo del 4% è 80, aggiungo IVA
___________________ _____________________
DIVERSI Fornitori 2496
Consulenze formative (o altro) 2080
IVA a credito 416
Pagamento:
_________________ ___________________
Fornitori DIVERSI 2496
Erario c/ritenute da versare 400
BANCA 2096
COMPENSI AD AMMINISTRATORI E SINDACI
Liquidato compenso di 3000 a membri di un collegio sindacale tutti esercitanti per
professione abituale altre attività di lavoro autonomo
_______________________ _____________________
DIVERSI Sindaci c/compensi78 3744
Compensi collegio sindacale79 3120
IVA a credito 624
78 Conto finanziario assimilato passivo 79 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio (fxp)
72
Pagamento:
_____________________ _____________________
Sindaci c/compensi DIVERSI 3744
Erario c/ritenute da versare 600
BANCA 3144
COSTITUZI ONE D’IMPRESA SOTTO FORMA DI SOCIETÀ DI CAPITALI
SOTTOSCRIZIONE…….NASCE IL CREDITO (VF+, più impieghi) DELLA
SOCIETÀ VERSO I SOCI si finanzia una “fonte propria” (in questo caso il capitale
sociale) perché chi finanzia sono i soci che divengono titolari di azioni (S.p.a. o S.a.p.a.)
o quote (Srl) non sottoscrivibili sotto la pari, inoltre:
PER VARIE CONDIZIONI VEDI TESTO MAURINI p.60
ESEMPIO 1:
Il 12 giugno 2015 si costituisce una società per azioni con un capitale sociale di 2000000
di euro, distribuito su 200000 azioni del valore unitario di 10 euro, metà in contanti e
metà con un immobile (valutato quindi con una perizia)
Sempre il 12 giugno, per rispettare la legge, si conferiscono in contanti 250000 euro e
l’intero fabbricato
Il 10 luglio gli amministratori della società invitano i soci a conferire in contanti il
residuo che devono ancora versare.
Il 12 luglio i soci versano a mezzo banca quanto richiesto il 10 luglio.
__________________12.06.2015_______________
Azionisti c/sottoscrizioni80 a Capitale sociale81 2000000 2000000
__________________12.06.2015_________________
80 Conto finanziario assimilato attivo (+crediti, più impieghi) 81 Conto Economico acceso al capitale netto (+ fonti proprie), ovviamente questo valore resta vincolato alla società e non
può essere ridato indietro, salvo delibera di svalutazione del capitale sociale, che, come tutti gli elementi del capitale netto
(vedi equazione fonti-impieghi), costituisce una garanzia per i creditori.
73
DIVERSI a Azionisti c/sottoscrizioni 1250000
Banca 250000
Immobili82 1000000
__________________10.07.2015_________________
Azionisti c/richiami83 a Azionistic/sottoscrizioni 750000 750000
__________________12.07.2015__________________
Banca a Azionisti c/richiami 750000 750000
ESEMPIO 2
È possibile anche conferire un’intera azienda in questo caso la valutazione del
conferimento potrebbe essere superiore al capitale netto di bilancio dell’azienda
conferita (cioè dalla differenza tra attivo e passivo in senso stretto dei vari impieghi e
fonti dello stati del patrimonio): questa differenza (legata ad una valutazione economica
globale dell’azienda, assai soggettiva perché si basa sulla futura redditività) si chiama
avviamento84.
Vediamo insieme caso 5 del testo Marchi, integrato con la sottoscrizione iniziale del
singolo socio, che manca nel testo.
_____________________ ____________________
Azionisti c/sottoscrizioni a Capitale sociale 38000 38000
Poi vedi su testo p.403.
Nel caso di conferimento di merci si usa il conto merci c/apporti85, riferito alle merci in
magazzino conferite,
Vedi casi 9 e 10 del testo prof. Maurini da p. 60 a p. 62
82 Conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali (Fxp). 83 Conto finanziario assimilato attivo. 84 Conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali (Fxp), impiego durevole 85 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.
74
NB: se si parla di SPA bisogna indicare “Azionisti c/sottoscrizioni” o potete anche
mettere Soci c/sottoscrizioni ecc
REVISIONE BENI IN NATURA
Entro 180 gg dalla costituzione le società di capitali devono fare controllare la
valutazione dei beni conferiti in natura (esperto designato dal tribunale) o dei
crediti.
Se valutati in meno almeno del 20% rispetto al valore di stima di conferimento, si
hanno tre possibilità:
1) si riduce la quota del socio e conseguentemente il valore del capitale sociale
2) il socio reintegra in denaro
3) il socio recede e il capitale sociale viene ridotto.
Il socio X aveva conferito il 5 marzo 2015 un impianto valutato 1000000, a fronte di
1000 azioni:
______________________ 05.03.2015 ______________________
Socio X c/sottoscrizioni a Capitale sociale 1000000 1000000
______________________ ______________________
Impianti a Socio X c/sottoscrizioni 1000000 1000000
La perizia successiva entro 180 giorni (2 settembre 2015) stabilisce che il valore è
inferiore del 25% (se il valore fosse maggiore non si farebbe nulla, a maggior ragione si
avrebbe la garanzia del capitale per i creditori per ALMENO 1000000 DI EURO).
75
______________________ 02.09.2015________________
Svalutazione impianti86 a Impianti 250000 250000
1 RIDUZIONE DELLA QUOTA DL SOCIO
__________________________ _________________________
Capitale Sociale a Svalutazione impianti87 250000 250000
2. REINTEGRO
_________________________ ______________________
Socio X c/reintegri88 a Svalutazione impianti 250000 250000
_____________________ _______________________
Banca a Socio X c/reintegri 250000 250000
RECESSO DEL SOCIO
_____________________ ____________________
Captale sociale a Diversi 1000000
Svalutazione impianti 250000
Impianti 750000
86 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 87 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio qui fatto funzionare in via eccezionale in avere per evidenziare
come la svalutazione del capitale copre la svalutazione del bene. 88 Conto finanziario assimilato attivo
76
Esercitarsi su testo Maurini da p.63 a p.67
ACQUISTO ED UTILIZZO DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
LE IMMOBILIZZAZIONI SONO FATTORI PRODUTTIVI AD UTILIZZO
PLURIENNALE, «STRUMENTI» DEL PROCESSO PRODUTTIVO; si hanno però
anche investimenti in particolari immobilizzazioni (terreni ed immobili) che sono di
carattere accessorio (gestione accessoria) rispetto all’attività tipica (detta anche
caratteristica).
Le immobilizzazioni incorporano un potenziale di servizi che alimenta più processi
produttivi (sono costi pluriennali=Fxp) ed il loro valore si trasferisce gradualmente sui
prodotti tramite l’ammortamento (vedi il seguito).
Vi sono anche immobilizzazioni che non si ammortizzano perché non perdono valore
con l’uso (vedi i terreni).
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
BENI IMMOBILI
Vederne le definizioni sul libro , che sono per la verità facili.
a) TERRENI
b) FABBRICATI CIVILI89
c) FABBRICATI DESTINATI ALL’INDUSTRIA: anche parte commerciale od
amministrativa, indipendentemente dalla loro destinazione catastale.
89 NON SONO UTILIZZABILI NEL PROCESSO PRODUTTIVO e possono dare luogo a fitti attivi che, per le usuali
imprese industriali e mercantili, sono proventi della gestione accessoria.
77
IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE partecipano al processo produttivo dell’azienda.
BENI MOBILI DUREVOLI
A) IMPIANTI E MACCHINARI
B) ATTREZZATURE
C) IMBALLAGGI DUREVOLI
D) MOBILI E MACCHINE D’UFFICIO
E) AUTOMEZZI90
DIVERSI MODI PER ACQUISIRE LE IMMOBILIZZAZIONI
A) ACQUISTO IN SENSO STRETTO (con regolare ricevimento della fattura, ecc…)
B) PERMUTA
C) CONFERIMENTO DI SOCI Già visto
D) LEASING vedremo poi
E) COSTRUZIONE IN ECONOMIA
ANALISI DELLA DISMISSIONE (ELIMINAZIONE O VENDITE)
ACQUISTO DI IMMOBILIZZAZIONI
90 Sia iscritti al Pubblico Registro Automobilistico, sia mezzi di trasporto interni.
78
L’acquisto di immobilizzazioni è rilevato in modo identico a quello dei beni non
durevoli, con la differenza che il costo NON E’ UN COMPONENTE DI REDDITO
DELL’ESERCIZIO, MA UN COSTO PLURIENNALE, CHE SI CHIUDE
ALL’ATTIVO DI STATO PATRIMONIALE91.
L’IVA si comporta al solito modo
TRATTAMENTO CONTABILE DEGLI ONERI ACCESSORI
Il costo accessorio VA CAPITALIZZATO, cioè va posto in aumento del costo del
fattore produttivo pluriennale, partecipando insieme ad esso al processo di
ammortamento.
Si hanno due possibilità per rilevare contabilmente la capitalizzazione di un costo
accessorio (io suggerisco di utilizzare la prima nelle scritture che farete voi e di
conoscere anche il secondo metodo):
a) Imputazione immediata del costo al conto acceso al fattore pluriennale, facendo
partecipare il valore complessivo al processo di ammortamento .
b) Rilevare prima in uno specifico conto ( normalmente inserito nel piano dei conti
come acceso ai costi d’esercizio) e successivamente (di regola, a fine esercizio in
sede di scritture di assestamento) stornare il costo (facendo funzionare in AVERE il
conto acceso al costo) ed aumentare dello stesso valore il costo pluriennale cui si
riferiscono i costi accessori, sottoponendo tutto al processo di ammortamento
ONERI ACCESSORI PIÙ COMUNI:
a)per gli immobili: spese notarili dell’atto, tasse di registrazione dell’atto, onorari di
progettazione dell’immobile, costi per opere di urbanizzazione;
91 In termini fonti-impieghi si può dire che rappresenta un impiego durevole e non un impiego non durevole
79
b) per i mobili durevoli: spese di progettazione, di trasporto, di installazione , di
montaggio.
ESEMPI
Esempio dal testo Marchi, con data da me inserita:
Il 3.3.1999 viene acquistato un terreno agricolo per 100000.Imposte di registro ,
ipotecarie e catastali sono pari a 18000. Il compenso del notaio ammonta a 5000 (con
IVA al 20%), gli oneri accessori sostenuti dal notaio sono 1000:
METODO DA ME CONSIGLIATO:
_________________________ 03.03.1999__________________
DIVERSI A FORNITORI92 125000
TERRENI93 124000
IVA A CREDITO94 1000
ALTRO METODO:
______________________ 03.03.1999__________________
TERRENI a FORNITORI 100000 100000
______________________03.03.1999___________________
DIVERSI a FORNITORI 25000
IMPOSTE DI REGISTRO95 18000
SPESE LEGALI E NOTAR.96 6000
IVA A CREDITO 100097
_____________________31.12.1999_____________________
92Diversamente dal testo, usiamo un unico mastrino «Fornitori», va ovviamente bene procedere con i maggiori
dettagli del testo. 93Conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali (che si chiudono all’attivo dello Stato patrimoniale)
IN QUESTO CASO GLI ONERI ACCESSORI SONO STATI AGGIUNTI AL COSTO DEL TERRENO. 94L’acquisto di un terreno agricolo non comporta l’imponibilità IVA, quest’ultima non si applica ovviamente neppure alle
imposte: l’IVA si applica quindi solo alla parcella del notaio, escluse le spese a Lui rimborsate . 95Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio, DA CAPITALIZZARE 96ibidem
80
TERRENI a DIVERSI 24000
IMPOSTE DI REG. 18000
SPESE LEG. E NOT 6000
ESEMPIO DEL CASO 2 del libro Marchi con mio inserimento delle date e parlo di
terreno edificabile (che implica IVA) e non di fabbricato industriale. Esempio qui svolto
solo con capitalizzazione immediata nel conto della immobilizzazione
ACQ terreno edificabile (quindi imponibilità IVA al 20%)per 100000 il 04.04.1998
ACCONTO VERSATO mezzo banca per 48000 e ricevuta fattura contestualmente il
03.03.1998
COMPENSO NOTAIO (parcella liq il 04.04.1998) per 5000
SPESE SOSTENUTE per noi dal notaio per 1000
COMPENSO MEDIATORE98 (liq. il 04.04.1998) per 2000
________________ 03.03.1998__________________
DIVERSI a FORNITORI 48000
FORNITORI C/ANT. 40000
IVA A CREDITO 8000
________________03.03.1998___________________
97IVA sui 5000 di fattura del notaio. 98Soggetto IVA in quanto esercita abitualmente questa professione
81
FORNITORI a BANCA C/C 48000 48000
Sapete già che se versamento arriva in data precedente al ricevimento della fattura per
l’anticipo non si può rilevare fattura con IVA, qui si può fare come il libro Marchi
perché la data è la stessa
Procedo comunque, diversamente dal libro, con la rilevazione autonoma della fattura
dell’anticipo e del suo pagamento
___________________04.04.1998__________________
DIVERSI a DIVERSI
TERRENI 100000
IVA A CREDITO99 12000
FORNITORI C/ANTICIPI 40000
FORNITORI 72000
Diversamente da un caso precedente RILEVO SEPARATAMENTE LE
FATTURE NOTAIO E DEL MEDIATORE ANCHE SE IL GIORNO É LO STESSO
(quindi potrei accorparle in un’unica scrittura), MA LA CAPITALIZZAZIONE E’
SEMPRE SUL CONTO TERRENI.
_____________________04.04.1998____________________
DIVERSI a FORNITORI 7000
TERRENI 6000
IVA A CREDITO 1000
NB: l’IVA E’ solo sul compenso di 5000 per le prestazioni professionali del notaio,
semplifico non considerando il contributo previdenziale del 4%.
_______________________04.04.1998____________________
99Si ricorda sempre che l’IVA relativa all’operazione di acquisto del terreno è già stata parzialmente anticipata.
82
DIVERSI a FORNITORI 2400
TERRENI 2000
IVA A CREDITO 400
Per il compenso del mediatore ci si come per il notaio
CASO 3
Versato in data 1.6.98 un anticipo a mezzo banca per 6.000 con IVA al 20%, ricevuta
fattura d’acquisto di un impianto il 6.7.98, per 16.000 con Iva al 20%.
Ricevuta fattura per installazione il 15.7.98, per 1.000 più IVA al 20%
Pagamento del debito con i fornitori a mezzo b anca il 23.7.98.
______________________01.06.98._______________________
DIVERSI a FORNITORI 7200
FORNITORI c/ANTICIPI 6000
IVA A CREDITO 1200
______________________01.06.98______________________
FORNITORI a BANCA C/C 7200 7200
NB: si può fare perché la data è la stessa
L’anticipo in relazione alla fattura dell’acquisto è qui rilevato nell’altro modo possibile
ed equivalente:
______________________06.07.98______________________
DIVERSI a FORNITORI 18000
IMPIANTI 16000
83
IVA A CREDITO100 2000
Prima rilevo la fattura piena e poi, nella stessa data, storno l’anticipo già versato,
badando bene a non duplicare IVA.
_____________________06.07.98__________________________
FORNITORI a FORNITORI C/ANTICIPI 6000 6000
Si riceve poi la fattura per l’installazione:
______________________15.07.98_______________________
DIVERSI a FORNITORI 1200
IMPIANTI 1000
IVA A CREDITO 200
Pagamento:_
__________________ ________________________
FORNITORI BANCA 13200 13200
ACQUISIZIONE DI UN’IMMOBILIZZAZIONE PER COSTRUZIONE
INTERNA
Un’altra modalità di acquisizione di immobilizzazioni materiali (che vale anche per
alcune immobilizzazioni immateriali, con le identiche procedure contabili) consiste
nella costruzione in economia, cioè nella produzione diretta da parte dell’azienda
mediante utilizzo di fattori produttivi già acquisiti dall’azienda medesima:
Si procede a ciò o per convenienza (risparmio di costi di produzione , impiego di fattori
100 L’IVA è solo su 10.000 perché il resto è già stato considerato con l’anticipo.
84
produttivi comunque costati e che non possono essere altrimenti utilizzati) o per
necessità (non disponibilità sul mercato in modo conveniente dell’immobilizzazione).
La valutazione di queste immobilizzazioni è molto soggettiva in quanto non legata a
scambi sul mercato.
Occorre infatti capitalizzare i costi di quei fattori produttivi che sono stati già rilevati
come non durevoli, ma che ora sono stati incorporati in un fattore durevole; Il
principio di competenza economica impone infatti che i costi dei fattori produttivi non
durevoli101impiegati nella produzione di un bene durevole siano capitalizzati, cioè siano
tolti dagli fxp e aggiunti agli Fxp.
Occorre pertanto che siano rettificati i costi per l’ammontare capitalizzato e la
contropartita di ciò a partita doppia sia l’aumento del costo pluriennale.
Tra i vari metodi proposti dal testo io indico solo quello che è l’unico più in armonia
con le attuali norme sul bilancio d’esercizio.
CAPITALIZZAZIONE INDIRETTA DEI COSTI PER COSTRUZIONI IN
ECONOMIA
E’ un’operazione che si compie a fine esercizio (trattandosi di una scrittura di
assestamento (precisamente di storno) che non include nessuna variazione finanziaria.
Questa operazione contabile può eccezionalmente essere effettuata quando il bene in
costruzione entra in funzione (in questo modo l’ ammortamento, che non si può
registrare fino a quando un bene è in costruzione, può essere calcolato correttamente
anche in funzione dei mesi di utilizzo nella restante parte dell’esercizio)
Si procede così:
101Tra questi figura anche l’ammortamento dei beni durevoli ammortizzabili (macchinari, impianti, attrezzature) che sono
utilizzati per costruire in economia un ‘immobilizzazione, sia materiale che immateriale.
85
si rettifica indirettamente il costo da capitalizzare collocandolo in AVERE in un
apposito conto acceso ai ricavi (componenti positivi di reddito) d’esercizio, mentre si
imputa lo stesso valore in DARE di un conto acceso ai costi pluriennali, che evidenzia
l’immobilizzazione in costruzione.
Quando l’immobilizzazione entra in funzione si fa transitare il valore del conto acceso
alla immobilizzazione in costruzione in quello dell’immobilizzazione vera e propria, ora
ammortizzabile per il periodo di utilizzazione nel processo produttivo.
Mio esempio:
Il 31.12.1997 vengono capitalizzati costi per la costruzione di un impianto per 200102,
il cui valore viene ovviamente (come tutti gli elementi dell’attivo che hanno un saldo di
fine anno da riprendere e che riguardano impieghi durevoli in fattori produttivi che
finiscono in stato patrimoniale in dare) ripreso nell’esercizio 1998.
Il 31.12.1998 l’impianto entra in funzione dopo che sono stati capitalizzati altri costi per
400:
RILEVAZIONI:
__________________________31.12.97______________________
IMPIANTI IN COSTRUZ.103 a INCREM. DI IMM.PER IMP. 200 200
COSTRUITI IN ECONOMIA104
Al 1 gennaio 1998 si ha che funzione il seguente conto:
IMPIANTI IN COSTRUZIONE
102Questi costi figurano, tra gli altri, fra i valori registrati nei mastrini relativi a vari costi d’esercizio: personale, materie
prime, ammortamento macchinari, ecc. 103 Conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali 104 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio. Si può usare anche il conto “Costruzioni in economia”
oppure “Costruzioni interne”
86
___________________________
200
__________________________ 31.12.98__________________________
IMPIANTI IN COSTRUZIONE a INCR. IMM PER IMP. IN COSTR 400
400
IMPIANTI IN COSTRUZIONE
__________________________
200
400
Quando entra in funzione (e si può cominciare ad ammortizzarlo)
_________________________31.12.98______________________
IMPIANTI a IMPIANTI IN COSTR. 600 600
IMPIANTI IN COSTRUZIONE
___________________________
200
400
600
87
IMPIANTI
________________________
600
Da ammortizzare durante tutto il suo futuro utilizzo, come una qualsiasi
immobilizzazione
AMMORTAMENTO.
Si tratta di un concetto contabile già esaminato nel corso di economia aziendale e che
rientra nell’ambito delle scritture di assestamento, precisamente tra quelle di storno.
Si suddivide un costo pluriennale lungo l’arco di tempo di durata economica (cioè di
partecipazione al conseguimento dei ricavi) dell’immobilizzazione: si tratta di imputare
in modo sistematico ad ogni esercizio i costi (f’x p del corso di economia aziendale) che
corrispondono all’utilizzo dell’immobilizzazione per conseguire i ricavi del periodo105.
Supponendo di ammortizzare in dieci anni un impianto del costo originario di 1000, si
procede così106:
AMMORTAMENTO IN CONTO O DIRETTO
____________________ ______________
Ammortamento impianti107 a Impianti108 100 100
Ammort impianti Impianti
105 Se l’immobilizzazione perde il suo valore in modo non previsto dal piano sistematico di ammortamento si ha la
svalutazione; è anche pure possibile modificare il piano di ammortamento in conseguenza di effettivo e consolidato
mutamento delle condizioni economiche del cespite. 106 Entrambe le modalità sono accettabili. 107 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 108 Rettifica diretta nel conto “Impianti”, conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali.
88
____________________ ______________________
100 1000 100
Il conto economico di questo esercizio ha 100 di costi per ammortamento, mentre nello
stato patrimoniale si ha il valore netto contabile dell’impianto.
Proseguendo per tutti i dieci anni allo stesso modo, cioè attuando un ammortamento a
quote costanti, si arriva ad azzerare il valore netto contabile degli impianti.
AMMORTAMENTO FUORI CONTO O INDIRETTO
____________________ __________________________
Ammortamento impianti a Fondo ammortamento impianti109 100 100
Ammort impianti Impianti
____________________ ______________________
100 1000
Fondo ammortamento impianti
__________________________
100
Il conto economico di questo esercizio ha 100 di costi per ammortamento, mentre nello
stato patrimoniale secondo il codice civile (struttura obbligatoria che verrà esaminata
nella seconda parte del corso) si può procedere in due modi:
a) mettere nell’attivo il valore lordo contabile dell’impianto, il valore del fondo
ammortamento (che si “accumula” esercizio per esercizio) con segno negativo e il
valore netto del conto acceso agli impianti110.
109 Rettifica indiretta in un conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali: la parola “Fondo”, ereditata dal passato,
non deve trarre in inganno; si tratta di un conto che rettifica un costo pluriennale e non di un conto finanziario.
Questo conto non può più figurare nel passivo dello stato patrimoniale secondo il codice civile, ma viene comunque chiuso
come i valori del passivo. 110 Questo metodo è richiesto solo per lo stato patrimoniale abbreviato, ma diversi autori presumono che possa essere
consentito anche per le altre aziende nonostante non sia esplicitamente indicato dal codice civile.
89
b) Calcolare extracontabilmente il valore netto degli impianti e riportarlo nell’attivo di
stato patrimoniale.
Proseguendo per tutti i dieci anni allo stesso modo, cioè attuando un ammortamento a
quote costanti, si arriva ad azzerare il valore netto degli impianti mediante un confronto
fra un valore lordo di 1000 del conto “Impianti” ed un valore di 1000 del “Fondo
ammortamento impianti”; questi conti possono essere stornati fra loro solo quando sono
dismessi gli impianti, realizzando magari sopravvenienze o plus/minusvalenze.
DISMISSIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Un bene materiale (ma avviene allo stesso modo contabile per i beni immateriali
cedibili, vedi i brevetti) può essere ceduto in diversi modi:
A) ELIMINAZIONE del cespite dal processo produttivo in quanto ceduto come rottame;
a1)Se il bene è completamente ammortizzato; si storna il fondo ammortamento con
l’impianto.
_____________________ ______________________
FA IMPIANTI a IMPIANTI 1000 1000
a2) se il valore contabile è superiore a 0 (IMPIANTI maggiore FA IMPIANTI) allora si
ha un componente straordinario negativo di reddito d’esercizio (conto economico di
reddito acceso ai costi d’esercizio) denominato «insussistenza passiva», è meglio così
di sopravvenienza perché si tratta di accertare che non sussiste più un elemento
dell’attivo, mentre la sopravvenienza passiva può essere per esempio un’ammenda
che, appunto, “sopravviene”.
L’eventuale provento come rottamazione sarà una «sopravvenienza attiva» (non
90
soggetta ad IVA la vendita del rottame) oppure si ha una sopravvenienza passiva se si ha
un costo per lo smaltimento.
Non si può parlare qui di plusvalenza o di minusvalenza poiché questi conti riguardano
solo il caso di vendita di immobilizzazione funzionante e non di rottamazione.
B) DISMISSIONE PER VENDITA
Operazione imponibile IVA, occorre stornare il fondo ammortamento quando è stato
usato l’ammortamento indiretto e ricavare il valore netto contabile, onde ottenere una
plus-valenza o minus-valenza, mediante il confronto con il prezzo di vendita,
ovviamente al netto dell’IVA detraibile, che dà luogo a variazioni finanziarie e non
riguarda componenti di reddito d’esercizio come le plus-minus valenze
Plus/minus valenze sono componenti di reddito straordinari?, in teoria sì ma per la legge
ed i principi contabili non lo sono se riguardano beni dell’attività aziendale tipica
(letteralmente «ordinaria») , questo fatto riguarda peò la parte teorica del corso (terzo
modulo)
L’imponibile IVA si calcola sul prezzo di vendita
C) DISMISSIONE PER PERMUTA
L’interpretazione contabile di questa operazione è agevolata dall’applicazione della
normativa IVA, che impone di emettere due fatture, una di vendita ed una di acquisto.
ESERCIZI
A) DISMISSIONE PER ELIMINAZIONE
Viene eliminato un impianto totalmente ammortizzato in modo indiretto del costo
91
originario di 3.000
Si ottiene del rottame che viene venduto a 100
_______________ _______________
FA IMPIANTI a IMPIANTI 3000 3000
_________________ ___________________
CREDITI DIVERSI111 a Sopravvenienze attive112 100 100
EVENTUALI ONERI DI SMALTIMENTO
_______________ ______________
Sopravv pass a Debiti diversi113 (vedi anche sui vari testi)
b) Viene eliminato un impianto parzialmente ammortizzato del costo originario di
3.000, ma con fondo ammortamento di 2.000
Occorre effettuare lo storno del fondo ammortamento e calcolare poi un’insussistenza
passiva, che è legata all’annullamento del residuo del costo di acquisto, cioè alla non più
sussistenza di un elemento dell’attivi.
_____________________ ______________________
Fondo amm. Impianti a Impianti 2.000 2.000
____________________ ___________________
Insussistenza passiva a Impianti 1000 1000
111Conto finanziario assimilato attivo 112 Conto economico di reddito acceso ai ricavi. 113 Conto finanziario assimilato passivo.
92
Fondo amm. Impianti Impianti
______________________ _____________________
2000114 2000115 3.000116
2000117
1000118
Insussistenza passiva
______________________
1000
B) VENDITA
Mio esempio :
Si considera sempre che il venditore abbia proceduto all’ammortamento fuori conto;
l’altro caso si differenzia solo per il fatto che non occorre effettuare l’articolo di
eliminazione del fondo ammortamento.
SI HA PLUSVALENZA O MINUSVALENZA SOLO QUANDO SI CEDE
L’IMPIANTO FUNZIONANTE, ALTRIMENTI INSUSSISTENZA O
SOPRAVVENIENZA (nel caso di ricavo per rottame o di oneri di smaltimento)
1CASO
venduto un impianto del costo di acquisto di 10.000, fondo ammortamento 5.000.
Vendita per 4.000 più IVA al 20%.
2CASO
114 Storno per eliminazione contabile del fondo ammortamento 115 valore fino ad ora accumulato contabilmente. 116 Costo di acquisto del bene pluriennale. 117 Storno del valore in dare degli impianti collegato allo storno del fondo ammortamento. 118 Storno del residuo valore non ancora ammortizzato, che fa da contropartita della “insussistenza passiva”.
93
Stessa operazione di prima, ma con vendita a 6.000 più IVA al 20%.
1 CASO
_____________________ ______________________
FA Impianti a Imp. 5000 5000
Eliminazione del fondo ammortamenti, resta il valore netto dell’impianto che è 5000 e lo
si può già confrontare con il valore di vendita ottenendo una minusvalenza119 di 1000.
________________________ ___________________
Diversi a Diversi
Clienti 4.800
Minusvalenza 1.000
Impianti 5000
IVA a debito 800
L’IVA è calcolata sul prezzo di vendita
119 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.
94
2 CASO
_____________________ _____________
FA Impianti a Impianti 5000 5000
Eliminazione del fondo ammortamenti, resta il valore netto dell’impianto che è 5000 e lo
si può già confrontare con il valore di vendita ottenendo una plusvalenza120 di 1000.
________________________ ___________________
Clienti a Diversi 7.200
Impianti 5.000
IVA a debito 1.200
Plusvalenza 1.000
L’IVA è calcolata sul prezzo di vendita
PERMUTA : SI CONSIDERA COME UNA DOPPIA OPERAZIONE
CONTEMPORANEA DI ACQUISTO E DI VENDITA, CON DUE DISTINTE
FATTURE
Esercizio con evidenziazione del prezzo di vendita del bene ceduto
L’azienda «alfa» possiede un impianto parzialmente ammortizzato in modo indiretto per
50.000, l’impianto era stato acquistato per 120.000- questo impianto viene permutato
con un macchinario valutato 50.000, con IVA 20% (tema d’esame del 17 dicembre
1993, che si trova in una vecchia edizione del testo di esercizi del prof. Maurini, ma
leggermente modificato) senza conguaglio in denaro.
120 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.
95
___________________ _______________________
DIVERSI a FORNITORI 60000
MACCHINARI 50000
IVA A CRED. 10000
fattura d’acquisto del macchinario, che è stato appunto valutato uguale a quello ceduto
in permuta.
Essendo una permuta senza conguaglio il valore attribuito ai due beni permutati non può
che coincidere ed essere 50.000:
___________________ ____________________
F.A. IMPIANTI a IMPIANTI 50000 50000
storno del fondo ammortamento impianti dell’impianto ceduto in permuta
____________________ ____________________
DIVERSI a DIVERSI
CLIENTI 60000
MINUSVALENZA 20000
IMPIANTI 70000
IVA A DEBITO 10000
fattura di vendita dell’impianto: il valore di scarico contabile degli impianti è quello
netto contabile, cioè 70.000, ma il valore di vendita è quello attribuito ai macchinari
ricevuti in permuta ed anch’essi fatturati.
Valore contabile 70.000
96
Valore di vendita 50.000
Minusvalenza di 20.000
_____________________ _____________________
FORNITORI a CLIENTI 60000 60000
poiché non vi è conguaglio in denaro, il credito si compensa con il debito.
SI RICORDA CHE L’IVA È INDIFFERENTE OVVIAMENTE NELLA
DETERMINAZIONE DELLA PLUS-MINUS VALENZA: SI TRATTA INFATTI
DI CREDITO/DEBITO CON ERARIO E DI UNA VARIAZIONE
FINANZIARIA.
DIVERSO È ILCASO DELL’IVA INDETRAIBILE CHE È DA CONSIDERARSI
COME UN ONERE ACCESSORIO, CHE COSTITUISCE COSTO
D’ESERCIZIO O PLURIENNALE SECONDO IL BENE CUI SI RIFERISCE
Altro esempio:
L’azienda «alfa» possiede un impianto parzialmente ammortizzato per 50.000,
l’impianto era stato acquistato per 120.000, FA 50000- questo impianto viene permutato
con un macchinario valutato 50.000, con IVA 20% CON CONGUAGLIO a mezzo
banca di 12000 (impianto valutato 60000) da parte di chi cede il macchinario.
___________________ _______________________
DIVERSI a FORNITORI 60000
MACCHINARI 50000
IVA A CRED. 10000
97
___________________ ____________________
F.A. IMPIANTI a IMPIANTI 50000 50000
storno del fondo ammortamento impianti dell’impianto ceduto in permuta
____________________ ____________________
DIVERSI a DIVERSI
CLIENTI 72000
MINUSVALENZA 10000
IMPIANTI 70000
IVA A DEBITO 12000
____________________ ____________________
CLIENTI 72000
FORNITORI 60000
BANCA 12000
____________--
In aula esempio n.1 di p.119, n.6 di p.120. e n.1 di p.123 testo prof. Maurini, il resto
a casa.
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
Questi beni si trattano contabilmente come le immobilizzazioni materiali, ma occorre
presentare alcune osservazioni:
immobilizzazioni immateriali in senso stretto ( beni immateriali)
costi ad utilizzazione pluriennale
98
Le prime sono costitute da diritti protetti o comunque immobilizzazioni in determinate
circostanze cedibili (brevetti, marchi, diritti di concessione, know how, diritti di
utilizzazione delle opere d’ingegno (diritti d’autore), avviamento, software;
I secondi sono semplicemente la suddivisione di un costo lungo più esercizi, ma sono
costi di tipo irreversibile ed incedibile e non costituiscono mai diritti protetti, come i
brevetti ed i marchi: spese d’impianto e d’ampiamento, costi per studi e ricerche, costi
di pubblicità, costi di manutenzione e riparazione.
..
BENI IMMATERIALI:
-1)AVVIAMENTO- QUI NON VIENE TRATTATO in dettaglio, vedi solo accenno
presentato nel caso di conferimento di un’azienda in una società.
-2)BREVETTI, tutela giuridica delle «invenzioni», nel senso ampio di ogni creazione
intellettuale che permette di risolvere un problema tecnico
Si possono:
A) acquistare dall’esterno per cessione Fxp
B) acquisire per licenza (d’uso) fxp
C) realizzare all’interno
A)
E’ come l’acquisizione di un’ immobilizzazione immateriale per acquisto normale,
anche se si può acquisire in operazioni straordinarie particolari (ad es. fusioni) di cui non
ci si occupa in questo corso
B)
Acquisizione per licenza, si ha il diritto di godimento dell’invenzione dietro ilo
99
pagamento di un corrispettivo, che è un costo d’esercizio denominato «Royalties
passive».
C) Si tratta di una capitalizzazione dei costi sostenuti per «costruire» internamente il
brevetto
Sul piano contabile:
CASO A
__________________ ___________________
DIVERSI A FORNITORI
BREVETTI121(Fxp)
IVA A CREDITO
CASO B
_____________________ ____________________
DIVERSI A FORNITORI
ROYALTIES PASS.(fxp)122
IVA A CREDITO
CASO C
_____________________ ___________________
BREVETTI IN COSTR. a INCREM. DI IMMOB PER LAVORI INTERNI
121Va bene anche «diritti di brevetto» 122 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio
100
(COSTRUZIONI INTERNE, COSTRUZIONI IN ECONOMIA)123
-3)MARCHI
«Il marchio consiste in un emblema o in una denominazione con cui l’impresa intende
distinguere i propri prodotti e/o servizi; di conseguenza il diritto sul marchio è
considerato quale diritto di proprietà» (p.277-278 di testo a cura del prof. Marchi)
LA LEGISLAZIONE NE ASSICURA, A DETERMINATE CONDIZIONI, L’USO
ESCLUSIVO (VEDI TESTO)
LA REGISTRAZIONE CONTABILE DELL’ACQUISIZIONE DEI MARCHI È
IDENTICA A QUELLA DEI BREVETTI, SALVO, OVVIAMENTE, CHE NEI
CONTI SI PARLA DI «MARCHI» E NON DI «BREVETTI»
-COSTI AD UTILIZZAZIONE PLURIENNALE
1) SPESE124 D’IMPIANTO (O DI COSTITUZIONE)
Sono un investimento a lungo ciclo di utilizzo, destinato in teoria a durare per l’intera
vita dell’azienda nel suo assetto giuridico-organizzativo originario; vengono comunque
ammortizzate entro un certo periodo di tempo (la valutazione delle quote di
ammortamento è un argomento della quale ci si occuperà nel corso al secondo semestre ,
negli scritti le percentuali le diamo noi, attenzione però a non ammortizzare ciò che non
va ammortizziamo (attenzione a non ammortizzare i terreni che hanno durata
indefinita!).
Questo costo pluriennale viene capitalizzato per suddividerne correttamente la
competenza economica tra i vari esercizi (in realtà lo si fa solo per alcuni anni,
considerandolo poi come completamente ammortizzato, soprattutto per ragioni di
prudenza contabile).
123Va anche bene «costruzioni interne». 124Sarebbe più corretto parlare di «costi d’impianto e di ampliamento», trattandosi di conti economici di reddito accesi a
101
Va del resto osservato di nuovo che i costi ad utilizzo pluriennale, diversamente dai
beni immateriali, non sono né cedibili, né giuridicamente protetti e quindi la loro
ripartizione anche su esercizi successivi a quello di sostenimento deve essere
trattata con molta prudenza, come si constaterà nel secondo semestre.
2) SPESE DI AMPLIAMENTO E DI COSTITUZIONE
Per una società per azioni in fase di costituzione i costi di impianto possono essere
distinti in due gruppi:
-COSTI DI TIPO GIURIDICO-FISCALE:vedi testo prof. Maurini p.129
-COSTI DI TIPO TECNICO-ORGANIZZATIVO: vedi testo prof. Maurini p.342.
Alcuni di questi costi sono soggetti ad IVA, altri no: salvo i casi in cui è evidente
(imposte di registro, imposte e tasse diverse e deducibili) ve lo indichiamo noi
DISCORSO GENERALE, MECCANISMI SOLITI DI CONTABILIZZAZIONE
____________________05.05.1998_____________________
DIVERSI A FORNITORI 8694125
SPESE DI COSTITUZ. 8370
IVA A CREDITO 324
ricevuta fattura notaio
____________________05.05.1998______________________
FORNITORI A DIVERSI 8694
BANCA C/C 8370
ERARIO C/RIT DA VERS. 324126
regolamento del pagamento del notaio
______________________16.06.1998______________________
costi pluriennali e non di uscite finanziarie. 1256750 di spese, 1620 di parcella, 324 di IVA sulla parcella del notaio. 126La ritenuta su lavoro autonomo ammonta per caso al 20% come l’IVA che qui usiamo, ma è relativa ad un’imposta del
tutto differente quale è l’imposta sui redditi.
102
ERARIO C/RIT DA VERS A BANCA 324 324
Versamento della ritenuta in contanti
3) LE ALTRE SPESE DA AMMORTIZZARE
Investimenti in risorse nella prospettiva di una crescita non di breve periodo, che
quindi concorreranno al conseguimento di ricavi anche negli esercizi successivi.
I costi di questo tipo che si presentano più frequentemente nella prassi aziendale:
a) COSTI (meglio di spese) DI SVILUPPO DA AMMORTIZZARE
b) COSTI (meglio di spese, anche se comunque vanno bene) DA AMMORTIZZARE
NB: in base ad una legge del 2015 i costi di ricerca e di pubblicità non possono che
essere considerati costo d’esercizio e imputate a conto economico
Vanno rilevati unicamente in sede di scritture d’assestamento, perchè
- sono a questo punto è possibile avere il quadro completo dei costi da
ammortizzare (quote di ammortamento dei beni strumentali usati nella ricerca)
- solo alla fine è possibile attuare con ragionevolezza la congettura sui costi che
manifesteranno la loro utilità in futuro e su quelli da lasciare imputati all’esercizio.
Durante le operazioni d’esercizio ci si limita a rilevare i costi dai relativi documenti di
manifestazione127, rilevando costi d’esercizio che saranno poi capitalizzati128in sede di
scritture d’assestamento.
ESEMPI
1) Sostenute nell’esercizio spese di sviluppo per 1000, si valuta che di queste 800 non
siano di competenza del presente esercizio, in quanto concorreranno alla redditività dei
futuri esercizi, si rileva così:
Le spese di sviluppo erano state già attribuite ai costi d’esercizio per: salari e stipendi,
materie, energia, ammortamento macchinari, ecc , ora, al 31.12, le capitalizzo come
procedevo con le costruzioni in economia
127Alcuni costi, come l’ammortamento dei macchinari di ricerca, possono provenire da scritture di assestamento. 128Solitamente basandosi sui dati della contabilità analitica.
103
__________________________31.12.98_________________________
SPESE DI SVILUPPO a SPESE DI SVILUPPO 800 800
AMMORTIZZARE129 CAPITALIZZATE130
SPESE DI MANUTENZIONE
Le spese di manutenzione ordinarie sono normali costi d’esercizio sostenuti per tenere
il bene in normale funzionamento e non incidono sul suo valore ammortizzabile
___________________________ _____________________
DIVERSI A FORNITORI
MANUTENZIONI ORDINARIE131
IVA A CREDITO
Le spese di manutenzione di carattere straordinario sono quelle che
INCREMENTANO IL VALORE DEL BENE PLURIENNALE, AUMENTANDONE
LA CAPACITA’ PRODUTTIVA.
le manutenzioni possono essere effettuate da terzi ed allora vengono fatturate e
capitalizzate direttamente nel bene come avviene per tutti i costi accessori, ad esempio,
se si fa effettuare della manutenzione straordinaria su propri impianti si registra:
_________________ ____________________
DIVERSI A FORNITORI.
IMPIANTI
IVA A CREDITO
La manutenzione straordinaria può anche essere effettuata «in economia», cioè
utilizzando fattori produttivi interni, in questo caso, se si opera su impianti propri, si
129 Conto economico di reddito acceso ai costi pluriennali 130 Conto economico d’esercizio acceso ai ricavi. 131Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.
104
ha:
_________________________ ________________________
IMPIANTI132 A SPESE DI MAN.CAPITALIZZATE133
Se le spese di manutenzione incrementative (straordinarie) sono realizzate solo su beni
di terzi in godimento allora si tratta non più di aggiungerle alle immobilizzazioni
materiali, ma sono IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI e si rilevano così nel
caso di costruzione in economia:
________________________ _______________________________
SPESE DI MANUNTENZIONE A SPESE DI MAN. CAPITALIZZATE
DA AMMMORTIZZARE
132Va bene usare anche il termine «SPESE DI MANUTENZIONE DA AMMORTIZZARE» (UTILE CONOSCERE,
COMPRENDENDOLI, DIVERSI CONTI, PIANO DI MATRCHI, MAURINI, ESERCIZI, ECC. PER AVERE UN’IDEA
DI COME SI COLLOCANO LE VOCI DI CONTO: attenzione comunque a non studiarle a memoria, PER LE
SCRITTURE CONSIGLIO INVECE DI PROCEDERE USANDO SEMPRE LE SOLITE VOCI PER I SOLITI
ARTICOLI.
Si tratta sempre di conti economici di reddito accesi ai costi pluriennali
105
SVALUTAZIONI E RIVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI
Il principio di prudenza contabile impone di svalutare un’immobilizzazione ogni volta
che ragionevolmente si ritiene che vi sia una sua perdita di valore durevole (trattandosi
di un’immobilizzazione), ancorché recuperabile.
La svalutazione può essere attuata attraverso una posta rettificativa dell’attivo,
denominata «Fondo svalutazione» (che è un conto della stessa natura contabile del fondo
ammortamento, ma che rappresenta un fenomeno eccezionale e diverso dal normale
ammortamento), la contropartita è l’iscrizione di un valore (equivalente a quello
costituito nel fondo) in un conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio,
denominato «svalutazione terreni»134.
Si può procedere anche alla svalutazione con il metodo diretto, non ricorrendo al conto
«Fondo svalutazione», ma svalutando direttamente il bene nel conto acceso al costo
pluriennale, come si è fatto con l’ammortamento (così suggerisco!).
Si consideri il caso di un terreno che si trova in bilancio per 1000 e che viene svalutato
del 20%,
Io procedo con il metodo della svalutazione diretta del bene, come io consiglio di
operare: sul testo di esercizi del professor Maurini trovate il metodo indiretto
_____________________ _________________________________
SVALUTAZIONE TERR.135 A TERRENI 200 200
Nel caso di un bene ammortizzabile l’ammortamento successivo va fatto sul bene
svalutato (per evitare dubbi in questo caso suggerisco ancora più di svalutare
direttamente, senza sovrapporre al fondo ammortamento anche il fondo svalutazione)
133Voce tipo «costruzioni interne»
134E’ un po' l’opposto della capitalizzazione, si fa passare un «pezzo» di costo pluriennale nei costi d’esercizio. 135 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio
106
RIVALUTAZIONI
Il principio della prudenza contabile in Italia normalmente vieta le rivalutazioni delle
voci dell’attivo (tipicamente: immobilizzazioni materiali ed immateriali, titoli e
magazzino), anche se vi sono alcuni casi particolari in cui ciò è ammesso:
a) deroga per «quadro fedele», caso che non consideriamo nella prima parte del corso
b) rivalutazioni secondo leggi speciali idem, come sopra.
c) recupero (in tutto od in parte) del valore precedentemente svalutato ATTENZIONE
PERO’ A NON SUPERARE IL VALORE DEL COSTO DI PARTENZA
(INCLUSI OVVIAMENTE GLI ONERI ACCESSORI CAPITALIZZATI)
d) rivalutazione dei titoli valutati con il metodo del patrimonio netto (lo vedremo)
Nel caso in esame basta considerare l’ipotesi che l’anno successivo alla svalutazione del
terreno vengano meno del tutto le condizioni che hanno portato alla svalutazione, è
obbligatorio allora per il Codice Civile RIVALUTARE il terreno:
__________________ ___________________________
TERRENI A RIVALUTAZIONE TERRENI136
RAPPORTI CON L’ERARIO
136Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio- in questo caso appare chiaro che più che di ricavi si tratta di
componenti positivi di reddito (termine più generale per indicare i qxp).
107
Vedi in particolare il testo del prof. Maurini al capitolo 9, esclusa IVA trimestrale,
mentre le scritture come sostituto d’imposta già viste con il pagamento dei servizi
RECENTI LEGGI (VEDI TESTO PROF.MAURINI)
3° Caso: acquisto di un servizio con applicazione del “Reverse charge”, testo p.74
5° Caso: vendite alle amministrazioni pubbliche (Split payment) Vedi testo
Maurini pp. 76-77
FINANZIAMENTI DA TERZI E PRINCIPALI OPERAZIONI BANCARIE
Punti di riferimento per lo studio ed esercizi: testo Maurini p. 167-183 (solo argomenti
svolti a lezioni) e testo più teorico Marchi capitolo tredicesimo: come sempre, sono da
capire e preparare per l’esame solo le operazioni trattate nelle lezioni, anche se i testi
possono servire ad assimilarle meglio e ad esercitarsi.
RAPPORTI CON BANCHE:
1) FINANZIAMENTI
2) esecuzione pagamenti e riscossioni
3) esecuzione di altri servizi
CONTO CORRENTE DI CORRISPONDENZA tra banca e un cliente (Banca c/c)
Vari strumenti tecnici: assegni bancari (sul conto del corrispondente non assegni di
altri), bonifici, giroconti ecc (vedi p. Maurini), può esservi il FIDO per un importo
massimo (tipico finanziamento a breve ciclo di utilizzo, banca può chiedere facilmente il
rientro)
Possono esserci interessi debitori o creditori verso la banca e spese: liquidazione
periodica.
VEDI CASO 1 p.168-169 testo prof Maurini (finire a casa): tenere presente che:
conti nuovi per le lezioni sua natura
108
Assegni Conto finanziario
assimilato attivo:
assegni ricevuti da altri o
circolari
Erario c/ritenute subite Conto finanziario
assimilato attivo, vedi
lezione scorsa su rapporti
con erario
Interessi attivi Conto economico di reddito
acceso ai ricavi d’esercizio
qxp testo prof. Maurini
p.170
Interessi passivi Conto economico di reddito
acceso ai costi d’esercizio
fxp testo prof. Maurini
Osservazioni:
a) assegni circolari (obbligazione della banca a pagare) e assegni bancari (potrebbero
essere a vuoto)sono differenti ma rientrano nello stesso conto
b) la liquidazione della bolletta è al momento del suo ricevimento e sua
contabilizzazione, ovviamente diverso è il pagamento
c) non si possono compensare tra loro interessi attivi (che sono oggetto di ritenuta) e
passivi
d) le spese bancarie e le commissioni sono servizi ed implicano l’IVA, ma la banca
tende a sommare più operazioni in un solo debito IVA
e) NB: se daremo nell’esame degli esercizi su operazioni bancarie, factoring incluso,
109
non preciseremo come negli altri casi se vi è o no l’IVA, ma, dato il meccanismo
che usa la banca (emettere un unico documento contabile per più operazioni, così
anche per operazioni su titoli), dovete mettere l’IVA sulle commissioni solo nel
caso del factoring.
RISCOSSIONI al dopo incasso e salvo buon fine
AL DOPO INCASSO
L’azienda, dietro pagamento di una commissione (servizio della banca, che non va
confuso con l’interesse), può incaricare la banca di riscuotere una ricevuta bancaria
od una cambiale attiva e le somme verranno accreditate sul conto corrente bancario
SOLO dopo l’incasso effettivo: se il debitore non paga ricevute e cambiali saranno rese
all’azienda creditrice che si troverà lei a gestire l’insoluto, pur pagando il servizio della
banca.
ESEMPIO caso 2, testo prof. Maurini, pagine 171-172, svolgimento in aula,
osservazioni:
Al momento dell’invio delle ricevute o cambiali al dopo incasso non si rileva nulla a
partita doppia perché questi crediti restano fino alla scadenza in contabilità, si può
inserire un conto d’ordine del sistema supplementare dei beni aziendali presso terzi
(Ricevute bancarie presso terzi che, come già visto all’inizio del corso, non sono conti
che riguardano variazioni economiche o finanziarie ma sono una sorta di
promemoria - vedi testo Maurini (io preferisco la prima ipotesi senza conto d’ordine))
Se ci sono i conti d’ordine bisogna chiuderli, ma voi provate senza che è meglio da tutti i
punti di vista
SVOLGIMENTO E COMMENTO FINALE ALL’ESERCIZIO-CASO 2
110
SALVO BUON FINE (clausola SBF): qui si aggiunge un finanziamento da parte della
banca per il periodo che va fino all’incasso o meno.
Se il cliente non paga vengono restituite la cambiale o la ricevuta e restano da pagare gli
interessi e le commissioni
SVOLGERE CASO 3 testo Maurini 173-174
Conto nuovo per le lezioni Natura del conto
Banca c/ricevute all’incasso (SBF) Debito di finanziamento, conto finanziario
passivo
Osservazione principale: esistono contemporaneamente un’operazione di finanziamento
e un servizio di riscossione
SVOLGIMENTO E COMMENTO FINALE ALL’ESERCIZIO-ESEMPIO CASO 3
testo prof. Maurini pagine 173-174
EMISSIONE DI ASSEGNI CIRCOLARI
_______ ______
Assegni a Cassa
_______ ______
Assegni a Banca
111
Se usati per pagare, vanno a destra del conto, come se fossero meno banca o meno
cassa
Vedi caso Maurini 4 a casa, molto semplice, i ribassi nei pagamenti non li consideriamo,
si tratta di un minore pagamento per somme quasi irrilevanti, se sono attivi sono valore
economico positivo d’esercizio (ribassi attivi), altrimenti sono un valore economico
negativo d’esercizio (ribassi passivi)
ANTICIPO SU FATTURE
La banca, anche qui con interessi passivi e commissioni, anticipa l’incasso della fattura
in parte (viene lasciato uno “scarto di garanzia”) e se il cliente non paga alla scadenza
si rivale su chi si è fatto anticipare la fattura
CASO 5 del testo Maurini pp.175-177, svolto in aula
Conto nuovo per le lezioni Natura del conto
Banca c/anticipi su fatture Debito di finanziamento, conto finanziario
passivo
SVOLGIMENTO E COMMENTO FINALE AL CASO5, SUGGERISCO DI VEDERE
PER CONTO VOSTRO IL CASO 6 COME ESERCIZIO
LO SCONTO CAMBIARIO
La società smobilizza in anticipo rispetto alla scadenza dei crediti sotto forma di
112
cambiale per avere subito denaro di cui ha bisogno, deve comunque sostenere anche qui
spese bancarie e interessi passivi
ESERCIZIO 7, pp. 178-180 del testo Maurini da svolgere in aula
Conto nuovo per lezioni Natura del conto
Cambiali allo sconto Conto finanziario assimilato attivo
Sconti passivi Conto economico di reddito acceso ai costi
d’esercizio fxp
Cambiali insolute e protestate Conto finanziario assimilato attivo,
rappresenta il credito con il debitore che
non paga
Conti d’ordine per evidenziare il rischio di
regresso
Conti d’ordine per evidenziare il rischio di
regresso
SVOLGIMENTO ESERCIZIO IN AULA
MUTUI PASSIVI
Vedi testo Maurini esempio 8, pp.180-183 da svolgere in aula
OSSERVAZIONE PRINCIPALE: SI HA QUI UN’ ANTICIPAZIONE DEL RATEO
PASSIVO; CHE VERRÀ POI INSERITO NELLA TRATTAZIONE SISTEMATUCA
DELLE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO, Si tratta di attribuire ad ogni esercizio
i costi (fxp) che gli competono economicamente
Conto nuovo per le lezioni Natura del conto
Mutui passivi Debito di finanziamento, conto finanziario
113
passivo
Oneri pluriennali di emissione Conto economico di reddito acceso ai costi
pluriennali
Ammortamento oneri pluriennali di
emissione
Conto economico di reddito, acceso ai
costi d-esercizio
SVOLGIMENTO E COMMENTO FINALE ALL’ESERCIZIO-ESEMPIO 8
FACTORING
Accredito SCADENZA caso A CON FINANZIAMENTO
OVVIAMENTE SENZA RIVALSA CON RIVALSA caso B (PRO-
SOLVENDO)
SENZA RIVALSA caso C (PRO-
SOLUTO)
Vedi in aula esercizi 7,8,9 testo prof.Maurini, pp. 202-209
Osservazioni:
A) SOLO OPERAZIONE D’INCASSO
Il creduto ceduto in questo modo resta nel mastrino (esempio: Clienti), quindi non si
rileva nulla alla data della cessione del credito al factor, si potrebbe usare una scrittura
supplementare dei beni aziendali dati in factoring (Crediti dati a factoring), ma non vi
consiglio di farlo, anche perché i conti d’ordine non saranno più in calce al bilancio con
la legge del 2015 già citata: il credito resta infatti comunque in contabilità.
Non si hanno nuovi conti: commissioni, banca ecc., qui sulla commissione si applica
IVA, quindi AL MOMENTO DELLA RISCOSSIONE DEL CREDITO, l’IVA a credito
sulle commissioni ridurrà il versamento in banca
114
FINANZIAMENTO
B) pro-solvendo
Anche qui è possibile evidenziare con i conti d’ordine, ma non è necessario perché
comunque viene evidenziato che al momento della cessione del credito al factor “pro-
solvendo” nasce un nuovo conto “Debiti verso factor”
C Pro-soluto
Si hanno un incasso a mezzo banca per una certa percentuale, l’eliminazione del
credito con i clienti (che di fatto diventa credito con il factor) , eventuale abbuono
resta comunque a carico dell’azienda cedente e quindi ha come contropartita meno
crediti sul conto “Crediti verso factor”
L’ACQUISIZIONE DI IMMOBILIZZAZIONI PER LOCAZIONE
FINANZIARIA (LEASING FINANZIARIO), CON ACCENNO ALLA
LOCAZIONE NORMALE
Locazione di un immobile
Si supponga di liquidare un affitto passivo per un immobile: (procedo diversamente
dall’anno precedente)
__________________ __________________
DIVERSI a Fornitori
Fitti passivi137
IVA a credito
137 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.
115
Nel caso di un affitto attivo:
_________________ _________________
Clienti a Diversi
Fitti attivi138
IVA a debito
IL LEASING FINANZIARIO
Il leasing consiste nell’ affittare formalmente da altri (normalmente società finanziarie,
dette società di leasing, magari con forte matrice bancaria) un bene, pagare i canoni
regolarmente e avere poi ad un certo punto il diritto di riscattare il bene, facendolo
entrare nel proprio patrimonio.
Il leasing è formalmente un’operazione di locazione di un bene, sia pure con possibilità
di riscatto, ed i canoni sono in Italia ufficialmente equiparati al pagamento di una sorta
di affitto nelle scritture delle aziende che seguono il codice civile.
Quando il diritto di riscatto è a piena discrezione del “locatario” si è però nella
sostanza economico-finanziaria di fronte ad un finanziamento.
Nelle registrazioni contabili per il bilancio d’esercizio secondo il codice civile ci si
comporta però come nel caso di una sorta di locazione, sia pure un po’ particolare, sta
poi alla nota integrativa evidenziare gli effetti contabili che vi sarebbero in caso di uso
del metodo finanziario.
Metodo che sarebbe più corretto per rispettare il principio secondo cui le registrazioni
contabili debbono rispecchiare la sostanza economica (argomento approfondito nel
secondo semestre) delle operazioni aziendali.
138 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.
116
L’operazione di leasing si suddivide in tre momenti contabili rilevanti:
1) Firma del contratto
2) Pagamento del canone nel quadro di un rapporto contrattuale
3) Riscatto al termine del rapporto contrattuale di locazione.
Normalmente nei contratti di leasing viene liquidato in anticipo un maxicanone che
pone ovviamente problemi di competenza economica delle rate di leasing distribuite
nel tempo
La presenza di una forte liquidazione anticipata lungo più anni dà luogo quasi sempre
alla rilevazione del risconto attivo: quando si liquida (quindi misura il costo d’esercizio,
come quando si riceve la fattura), nasce il debito e si misura l’fxp, poi si dovrà procedere
alle scritture assestamento al 31.12.
In sede di scritture di assestamento, QUINDI SOLO AL 31 .12 E NON PRIMA!, si
procede ad attribuire i costi che competono economicamente ad ogni esercizio.
in aula gli esercizi 1 (p.186-191) e 3 (p.193-199) del testo Maurini, il 2 e il 4 lo fate a
casa e me ne parlate
117
TITOLI
Negoziazione
Viene qui usata la negoziazione denominata “tel quel”, in cui il prezzo di acquisto
incorpora anche i rendimenti, interessi o dividendi.
Registrazione
L’acquisto di un titolo può essere registrato nel relativo conto fondamentalmente con
due differenti modalità:
a) corso secco
b) corso “tel quel”
a) Nel primo caso si registra il solo valore capitale del titolo senza tenere conto degli
eventuali interessi maturati e dovuti al venditore, rilevati a parte in un apposito conto
acceso ai componenti di reddito d’esercizio.
E’ questa la modalità utilizzata per i titoli di Stato e le obbligazioni private, per i
quali il rendimento è facilmente determinabile e scorporabile dal valore di acquisto
del titolo.
b) Nel secondo caso si registrano nello stesso conto acceso ai titoli sia il valore capitale
del titolo che il suo rendimento.
118
Questa modalità di registrazione si utilizza per le azioni che sono titoli dal
rendimento non predeterminato, come le azioni.
Funzionamento dei conti riguardanti i titoli
La contabilizzazione dei titoli può avvenire soprattutto con tre metodi diversi:
-conto bifase funzionante a costi, ricavi e rimanenze (meno diffuso, qui non spiegato
e ovviamente da non preparare per l’esame)
-conto bifase funzionante a costi e costi (da preparare bene per le prove d’esame)
-conti monofase funzionanti a costi, ricavi e rimanenze (da preparare bene per le
prove d’esame).
ESEMPIO SCHEMATICO PRELIMINARE
Costi-costi bifase (come i terreni)
Titoli
___________ Acquisto
100
Titoli
__________
100 Vendita rilevata al costo
50
In sede di scritture di assestamento non si effettua nessuna rilevazione, salvo
119
un’eventuale svalutazione del conto o una rivalutazione di ripristino dopo una
precedente svalutazione. Si rileva di volta in volta, quando si vende, una plusvalenza o
minusvalenza che il testo Maurini chiama utile o perdita su titoli (usate entrambe le
denominazioni, io preferisco plus-minus valenza , ma vanno bene entrambe)
Conti monofase a costi, a ricavi ed a rimanenze
Il conto Titoli in questo caso funziona esattamente come il conto “Merci”:
Titoli c/acquisti
___________________ acquisto, conto acceso ai costi d’esercizio
100
Titoli c/vendite
__________________ vendita, conto acceso ai ricavi d’esercizio
52
La rilevazione del portafoglio titoli in sede di assestamento viene attuata come con le
merci:
120
Titoli
________________________
50
Titoli c/rimanenze finali
__________________________
50
Il risultato nel conto economico della gestione titoli è quello che appare confrontando
eventuali svalutazioni (o rivalutazioni di recupero) con acquisti e vendite , ma il tutto è
inserito nel conto economico
TITOLI A REDDITO VARIABILE
COMINCIAMO CON IL CASO PIÙ SEMPLICE RIGUARDANTE L’ACQUISTO E
OPERAZIONI SUCCESSIVE SU TITOLI AZIONARI (reddito variabile),
NEGOZIATI E REGISTRATI TEL QUEL E CON FUNZIONAMENTO A COSTI E
COSTI
ESERCIZIO NUOVO IN AULA:
1 giugno n sono acquistate a mezzo banca 10000 azioni ALFA del valore nominale di 5
121
euro, al costo unitario di 5,5 euro.
6 luglio n sono vendute a mezzo banca 2000 azioni ALFA al prezzo unitario di 6 euro.
10 dicembre sono vendute a mezzo banca 3000 azioni ALFA al prezzo unitario di 5
euro.
31.12n Il valore corrente delle azioni è 5
5 maggio n+1 riscosso a mezzo banca un dividendo unitario di 1 euro su ogni azione
posseduta.
FUNZIONAMENTO A COSTI-COSTI (COME I TERRENI)
TITOLI (trattato come un Fxp)
______________________
55000 (1.6)
11000( 6.7) scarico al costo
16500 (10.12) “
25000 ( 31.12) “
________________________1.6.N ___________________
Titoli (costo di acquisto) Banca 55000 55000
____________________6.7.N_______________________
Banca Diversi 12000
Titoli (scar al costo) 11000
Plusvalenza su titoli 1000
calcolo plus 0,5X2000=1000
122
____________________3.12.N _______________________
Diversi Titoli 16500
Banca 15000
Minusvalenza su titoli 1500
calcolo minus -0,5X3000=-1500
____________________ 31.12.n ____________________
Sval titoli a Titoli 2500 2500
_______________________ 5.05.n+1__________________
Banca a Dividendi 5000 5000
ALCUNE OSSERVAZIONI:
a) Se il valore corrente al 31 dicembre n fosse 7 (o comunque superiore od uguale al
costo di acquisto di 5,5) , non dovremmo registrare nessuna rivalutazione.
b) Se il 31.12.n+1 il valore fosse 6, dovremmo registrare una rivalutazione, che
comunque non può superare il valore del costo (quindi 0,5 di rivalutazione):
________________________ _________________________
Titoli a Rivalutazione Titoli 2500 2500
TITOLI A REDDITO PREDETERMINATO (FISSO),
con i due casi di funzionamento del conto
123
Date di godimento degli interessi (utile anche per capire la quota già maturata),
tasso annuo,
corso secco percentuale +interessi per pagamento o incasso,
Si considerano tutti i due modi di funzionamento del conto titoli, ma con rilevazione a
corso secco, cioè includendo solo il prezzo del titolo secco e non il rendimento degli
interessi che viene esplicitato, in ogni caso nel prezzo (banca) include tutto
(negoziazione tel quel) :
funzionamento del conto titoli:
a) costi e costi (come i terreni)
b) conti monofase (come nelle merci)
NEL COSTI E COSTI emergono singole plusvalenze, minusvalenze e svalutazioni (la
rivalutazione NON può MAI SUPERARE IL VALORE DI COSTO PER IL
PRINCIPIO DI PRUDENZA CONTABILE (stiamo seguendo il codice civile e non gli
IAS), CHE VEDREMO NEL MODULO SUL BILANCIO.
NEL MONOFASE IL COMPORTAMENTO È IDENTICO ALLE MERCI.
ESEMPIO testo Maurini pp. 225- 237 (escluso il bifase c-r-rim) svolto insieme in aula
Esercitatevi a casa su esercizio del caso 2 , presenta interessi che variano ma non ha
ulteriori difficoltà contabili
.
ESERCIZIO Nuovo mio da svolgere gli studenti in aula e verificare alla fine139
Il 1 aprile 2014 sono acquistati Buoni del Tesoro Pluriennali (BTP) per nominali
100.000 euro alle seguenti condizioni: date di godimento semestrali 1/6 – 1/12, tasso
fisso annuo del 6%, corso secco percentuale 101+i.
139I tassi e il corso di vendita sono ipotetici non corrispondono a quelli reali alla medesima data
124
1 giugno 2014 sono maturate le cedole e loro riscossione a mezzo banca
1 settembre 2014 venduti BTP per 20000 nominale, corso secco percentuale 102+i.
1 ottobre 2014 venduti nominale 20000 di BTP, corso secco percentuale 100+i.
1 dicembre 2014: maturazione cedole e loro riscossione a mezzo banca
31 dicembre 2014, valore corrente percentuale dei BTP 100
SOLUZIONE ALLA LAVAGNA
RILEVAZIONE A COSTI E COSTI
TITOLI (BTP) Interessi attivi
___________________ ______________________
101000 2000
20200
20200 3000
600 300
400
1800
___________________ 01.04.2014 ____________________
DIVERSI a Banca 103.000
Interessi attivi 2000
Titoli 101000
Interesse annuale 6000, semestrale 3000, i mesi sono 4 da imputare al venditore perché
125
gli competono, allora 500 * quattro mesi uguale 2000.
_____________________01.06.2014 ______________________
Banca Interessi attivi 3000 3000
____________________01.09.2014 ________________
Diversi a Diversi
Banca 20700
Titoli 20200
Interessi attivi 300
Plusvalenze su titoli 200
3 mesi di interessi ci spettano (100 al mese su 1200 annui) per un totale di 300
____________________01.10.2014 ________________
Diversi a Diversi
Banca 20400
Minusvalenze su titoli 200
126
Titoli 20200
Interessi attivi 400
Ci spettano 4 mesi di interessi
_______________________01.12.2014____________________
Banca a Interessi attivi 1800 1800
______________________31.12.2014______________________
Svalutazione titoli a Titoli 600 600
NESSUNA RILEVAZIONE SE IL VALORE FOSSE STATO SUPERIORE O
UGUALE A QUELLO DI COSTO
______________________31.12.2014 ______________________
Ratei attivi Interessi attivi 300 300
QUOTA DI INTERESSI DI COMPETENZA DELL’ESERCIZIO IN CHIUSURA:
60000*6:100= 3600, cioè 300 al mese. Qui compete solo dicembre.
COSTI; RICAVI E RIMANENZE MONOFASE (Come le merci)
SI MOSTRA QUI SOLO QUELLO CHE è CARATTERISTICO DI
QUESTO TIPO DI FUNZIONAMENTO DEI CONTI. OVVIAMENTE
127
Titoli c/acquisti
___________________
101000
Titoli c/vendite
__________________
20400
20000
Titoli140
________________
60000
Titoli c/rim finali141
___________________
60000
I costi superano i ricavi di 600 (per via della svalutazione che è frutto di
una stima e non di una compravendita effettiva).
Funzionando questo conto come gli fxp ed i qxp, con in più il magazzino,
non si possono infatti rilevare qui plusvalenze e minusvalenze su titoli.
140 Costo sospeso che va nell’attivo COME LE MERCI IN MAGAZZINO.
128
Tutto entra comunque nel “calderone” del conto economico, in cui il
contributo positivo complessivo delle operazioni sui titoli non può essere
diverso da quanto emerge dal funzionamento a costi e costi
BOT
COSTI-COSTI
Sono titoli di puro sconto, cioè titoli in cui l’interesse risulta dalla differenza
tra il valore nominale e il minor prezzo di pagamento.
Quando si vendono occorre inserire il valore degli interessi attivi maturati,
si hanno i ratei regolarmente per gli interessi
Per vedere se ho plus o minus valenza devo calcolare il valore teorico
inclusivo degli interessi maturati e confrontarlo con quello di vendita.
Esempio Maurini quarto caso da p.248 a pagina 251.
Mio esempio svolto in aula
Il 1 maggio 2014 sono acquistati a mezzo banca in sede di nuova emissione
BOT semestrali per nominali euro 100.000. Prezzo percentuale di acquisto
99,40.
Il 1 ottobre 2014 sono venduti a mezzo banca anticipatamente rispetto alla
scadenza BOT per nominali euro 50000.Prezzo percentuale di vendita
99,50
Il 1 novembre 2014 avviene la scadenza e la riscossione a mezzo banca dei
141 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio, come per le merci
129
BOT.
__________________01.05.2014 _____________________
BOT a Banca 99400 99400
Titoli
__________________________
99400
49700
49700
Interessi impliciti semestrali nello sconto 100%-99,4%=0,6%
Interessi: 100000x0,6%=600, 100 al mese
Valore teorico di vendita 99,4% + 0,5% (5 mesi di interessi maturati, ma non
ancora incassati su 50000 BOT venduti, cioè 250 euro) = 99,9%
Valore di vendita anticipata 99,5%, quindi minusvalenza di 0,4% x 50000=
200
130
____________________01.10.2014__________________
Diversi Diversi
Banca 49750
Minusval. su titoli 200
BOT 49700
Interessi attivi 250.
_____________________01.11.2014_____________________
Banca Diversi 50000
BOT 49700
Int attivi 300
ESERCIZIO DA SVOLGERE A CASA SU TITOLI A REDDITO
VARIABILE, CASO PARTECIPAZIONI AZIONARIE ES: N:5,
pagine 251-253, testo prof. Maurini
131
METODO DEL PATRIMONIO NETTO, TEORIA E CONDIZIONI:
Esiste anche un'altra possibile valutazione dei titoli azionari che costituiscono
partecipazioni in società, il cosiddetto metodo del patrimonio netto, che
considererete anche nel secondo semestre a proposito delle valutazioni di
bilancio.
In questa sede do solo un accenno per potere imparare le scritture del caso e
capirne soprattutto il significato.
Quando una società detiene partecipazione qualificata in un’altra. (tipico
avere una partecipazione oltre il 20% e per le quotate oltre il 10%) si può
utilizzare il metodo del patrimonio netto
Vedi esempio 6 da testo Maurini pagine 253-255
COMPRAVENDITA DI AZIONI PROPRIE (modifiche rispetto allo
scorso anno per nuova legge)
Teoria:
Una società può deliberare ed attuare l’acquisto di azioni proprie, in tal caso
occorre evitare che si svuoti nella sostanza il capitale, che è garanzia per i
creditori e non solo per loro:
Se una società con capitale sociale 100 ed un attivo in contanti acquista le sue
azioni proprie quello che risulta (PROIBITO DAL CODICE CIVILE) è:
132
_________________________________________
ATTIVO PASS E NETTO
Banca 100 Cap sociale 100
_________________ _____________________
Azioni proprie Banca 100 100
_________________________________________
ATTIVO PASSIVO E NETTO
Azioni proprie Capitale sociale 100 100
Per evitare ciò anche parzialmente la legge italiana impone:
a) l’importo dell’acquisto non può superare la somma tra le riserve
disponibili e gli utili distribuibili;
b) il valore nominale delle azioni proprie comprate non può superare
un quinto del capitale sociale;
c) la riduzione del patrimonio netto e l’iscrizione nel passivo dello
stato patrimoniale di un’apposita voce con segno negativo.
133
In questo caso esemplificando:
_________________________________________
ATTIVO PASS E NETTO
Banca 110 Cap sociale 100
Riserva stra. 10
_________________ _________________________.
Riserva neg. az pr. Banca 10 10
_________________________________________
ATTIVO PASSIVO E NETTO
Banca 100 Riserva straordinaria 10
Capitale sociale 100
- Ris neg az. Proprie 10
Le operazioni di compravendita si rilevano allo stesso modo delle altre
azioni ma con l’avvertenza della riserva negativa azioni proprie
Esempio caso 7 da testo Maurini pp. 255-256
134
VARIAZIONI DEL CAPITALE
Ci occupiamo solo delle operazioni delle società di capitali
AUMENTO DI CAPITALE
A) AUMENTO A PAGAMENTO O EFFETTIVO DI CAPITALE
Un aumento di capitale può essere effettivo, quando corrisponde ad un aumento di
impieghi/attività (anche solo cassa) a fronte di un aumento del capitale sociale (più
azioni o loro maggiore valore nominale) e di alcune riserve di capitale (come quando le
azioni vengono fatte sottoscrivere con un aumento di prezzo rispetto al valore
135
nominale): questo aumento di capitale non può che essere a pagamento perché chi
compra le azioni si appropria non solo di una quota di capitale sociale ma anche di una
quota sia del capitale netto che dell’eventuale avviamento, perché ad un aumento del
capitale sociale corrisponde anche un aumento del capitale netto.
B) AUMENTO GRATUITO O VIRTUALE: aumenta il capitale sociale (es: emesse
nuove azioni) , ma non cambia il capitale netto, si ha solo una permutazione di
voci del capitale netto, ma il valore di quest’ultimo non cambia: per esempio
vengono distribuite gratuitamente delle azioni riducendo delle riserve
straordinarie: aumenta solo il capitale sociale ma non quello netto, che
costituisce l’insieme delle fonti proprie del bilancio d’esercizio.
C) AUMENTO MISTO, il capitale netto aumenta meno del capitale sociale
DIMINUZIONE DI CAPITALE
In questo caso si riducono le garanzie per i creditori e quindi occorre
rispettare alcune regole del codice civile
A) CON RIMBORSO AI SOCI: riduzione contestuale del patrimonio,
per esempio annullo delle azioni o ne riduco il valore come
conseguenza di una perdita.
B) SENZA RIMBORSO AI SOCI invarianza del patrimonio netto
Riduco il capitale sociale
Svolgete in aula con me i seguenti esercizi dal testo Maurini:
caso 2, 4 pagine 263-267 e 8, 10 e 11 pagine 271-275
svolgete voi a casa 3 e 9
136
ESERCIZIO2 testo prof. Maurini
ESERCIZIO 2:
ragionamento preliminare:
a) Il valore nominale non corrisponde al prezzo salvo cari rarissimi e non certo felici
sul piano della valutazione economica dell’azienda ; ciò che viene aggiunto
equivale ad un nuovo conferimento
b) Le azioni sono registrate tel quel e quindi hanno maturato un implicito dividendo,
non certo, ma che se si manifesterà verrà distribuito a tutti, anche a coloro che
hanno sottoscritto l’aumento di capitale quando già il dividendo stava
“maturando”
c) L’aumento di capitale comporta dei costi , che hanno la natura di costi pluriennali
irreversibili, che vanno ripartiti per più periodi (Fxp)
Svolgimento dell’esercizio e correzione in aula.
ESERCIZIO 4 del testo Maurini
Osservazione preliminare: alle caratteristiche dell’aumento a pagamento si
aggiunge una quota gratuita: vanno rilevate in due articoli distinti, anche se in
entrambi i casi vanno rimborsate le spese di ampliamento.
ESERCIZIO. 8
Ragionamento preliminare, unito alle osservazioni precedenti che servono a
questo articolo.
Il cambio del numero delle azioni non modifica il loro valore nominale quindi per
questa operazione non si hanno scritture.
ES 10
Ragionamento preliminare:
137
La perdita è comunque un componente negativo del patrimonio netto, la si elimina
compensandola con elementi positivi del patrimonio netto.
.
SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
PASSARE DAI VALORI DI CONTO (REGISTRATI IN BASE AL PRINCIPIO
DELLA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA : registro UN costo o un ricavo solo in
presenza di una var fin. certa o assimilata, fattura ecc.)
AI VALORI DI BILANCIO, che servono a determinare la COMPETENZA
ECONOMICA IN RAGIONE D’ESERCIZIO:
Non sempre le variazioni fin. sono IN FASE con la competenza economica, si
introducono al 31.12 delle opportune scritture finalizzate a determinare la competenza
economica dei costi/ricavi d’esercizio.
DUE GRUPPI
INTEGRAZIONE imputare costi/ricavi d’esercizio che non hanno ancora avuto
manifestazione finanziaria (certa o assimilata)
STORNO rettificare costi/ricavi (già registrati) in base alla competenza
economica
138
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE (IMPUTAZIONE)
Queste scritture riguardano costi/ricavi di competenza economica dell’esercizio in
chiusura, ma la cui manifestazione finanziaria certa od assimilata (legata cioè ad un
documento ufficiale ed oggettivamente accertabile, come, ad esempio, la fattura ricevuta
od emessa) si avrà nell’esercizio successivo.
Si tratta pertanto di imputare un costo/ricavo presunto all’esercizio in chiusura
ricorrendo ad una variazione finanziaria presunta.
Si possono distinguere queste registrazioni a loro volta in «scritture di completamento in
senso stretto» e vere e proprie scritture di imputazione.
SCRITTURE DI COMPLETAMENTO IN SENSO STRETTO
Le prime sono quelle in cui non si ha un vero e proprio problema di competenza
economica, la competenza del costo o del ricavo è tutta dell’esercizio in chiusura e di
fatto accade solo che talvolta la manifestazione finanziaria avviene dopo il 31.12 :
I casi più noti sono 2:
a) rilevazione degli interessi attivi da liquidare di cui non è ancora pervenuta la
documentazione bancaria;
b) liquidazione della quota dei «debiti per TFR»142.
a)
____________________31.12.1999_____________________
142Conto finanziario assimilato (e non presunto) passivo, in quanto l’ammontare del debito è calcolato con certezza, poiché
esiste un parametro fisso in base al quale calcolare le percentuali di rivalutazione dei «debiti per tfr» maturati negli anni
precedenti: l’ammontare del debito è sicuro poiché al momento della conclusione del rapporto di lavoro (qualunque ne sia la
causa) scatta l’obbligo del pagamento per l’azienda per la quota esattamente maturata di debito.
Il discorso si complica un po’ con la presenza dei fondi pensione previsti
139
DIVERSI a Interessi attivi143 100
BANCA C/INTERESSI 144
DA LIQUIDARE 73
ERARIO C/RIT.SUBITE145 27
E successivamente:
_______________________ 02.01.2000_____________________
BANCA C/C a BANCA C/INT DA LIQ. 73 73
Se invece è già pervenuta la documentazione bancariasi effettua la normale registrazione
della “capitalizzazione” degli interessi:
____________________ ___________________
DIVERSI a Interessi attivi 100
BANCA C/C 73
ERARIO C/RIT SUB146 27
NB: attenzione, non confondere questa capitalizzazione con quella dei costi, già vista
in precedenza: in questo caso il termine “capitalizzazione” è usato dalla banca per
indicare che gli interessi sono aggiunti al valore del conto
b)
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
La scelta tra accantonamento tradizionale al TFR o al fondo pensioni è volontaria per il
dipendente.
143 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio. 144 Conto finanziario attivo “presunto”. 145 Conto finanziario attivo assimilato 146Il problema è comunque relativo perchè la documentazione bancaria arriva ai primi di gennaio e le registrazioni contabili
140
Tre casi:
A) Tradizionale con aziende con meno di 50 dipendenti
B) Tradizionale nelle aziende con 50 o più dipendenti
C) Destinazione del TFR maturato a un fondo pensione
A) Nel caso di aziende con meno di 50 dipendenti : prima si calcola il costo da imputare
all’esercizio per il TFR , inclusa la rivalutazione147 dei costi contabilizzati negli anni
precedenti (mia spiegazione e vedi testo Marchi p. 243-245, anche per il calcolo):
_____________________ 31.12.xx_____________________
TFR148 a DEBITI PER TFR149
Il testo Marchi usa i conti Accantonamento al fondo TFR e Fondo TFR, il metodo
più corretto (anche se non lo segno errore all’esame) è non usare il termine Fondo,
perché i fondi sono incerti nell’ammontare e nel verificarsi
TRATTAMENTO A FINE ANNO DELLO 0,5% DEL TFR ALL’INPS CON
RIVALSA SUL DIPENDENTE
Metodo poco elegante seguito durante l’anno:
Si contabilizza lo storno del diritto di rivalsa previdenziale dello 0,5% su stipendi e
salari (vedi lezione sul pagamento del personale) :
_____________________31.12.N___________________________
DEBITI PER TFR A CONTRIBUTI SOCIALI150
si fanno nei primi mesi. 147Vedi in proposito testo prof. Marchi i.
La quota maturata nell’esercizio è lo stipendio annuo diviso per 13,5, mentre la rivalutazione delle quote vecchie è: 1,5%
più 75% del’indice ISTAT sull’inflazione. 148 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 149 Conto finanziario assimilato (è un debito in via di formazione di ammontare certo) passivo
141
Metodo più elegante seguito durante l’anno :
______________________31.12.N __________________________________
TFR a DIVERSI
DEBITI PER TFR
DIPENDENTI C/CONTRIBUTI ANT.
Oppure:
____________________ 31,12.N ______________________________
TFR A DEBITI PER TFR
__________________________31.12.N______________________________
DEBITI PER TFR A DIPENDENTI C/CONTR. ANT
B) Se il dipendente opta per il TFR tradizionale, esso viene versato all’INPS
_____________ ___________________
TFR INPS c/competenze
________________ ____________________
INPS c/competenze a CONTRIBUTI SOCIALI
(metodo meno elegante per lo 0,5% sul TFR)
_____________ ___________________
TFR INPS c/competenze
________________ ____________________
INPS c/competenze a DIPENDENTI C/CONTRIBUTI ANT.
(metodo più elegante per lo 0,5% sul TFR)
150 Calcolo del cumulo di tutti contributi dello 0,5% di ogni mese e storno di ciò dai costi dei contributi, con riduzione
contestuale del Debito del TFR.
142
Aumenta il debito per quanto si deve versare all’INPS, che dà luogo a un credito con
l’INPS (che è lei che deve versare questa quota in caso di liquidazione) e in caso di
cessazione del rapporto di lavoro
CASO C) SOLO IN SINTESI (non per esame)
________________ _____________________
TFR Fondi pensione
UTILIZZO DEL TFR
Quando il rapporto di lavoro cessa (metodo che consiglio di utilizzare)
Caso A: Sotto i 50 dipendenti:
liquidazione
________________________ ______________________________
Diversi Diversi
TFR151
Debiti per TFR
Dipendenti c/liquidazioni
CONTRIBUTI SOCIALI (metodo poco eleg.)152
pagamento
______________________ ____________________________
Dipendenti c/liquidazioni Diversi
151 Quota di TFR maturata durante l’anno. 152 Per il caso più elegante si procede tenendo conto del credito per i contributi anticipati.
143
Erario c/ritenute da versare
Banca
Caso B) da 50 dipendenti in su:
Liquidazione
___________________ _______________________
Diversi Diversi
TFR
Debiti per TFR
INPS c/competenze153
CONTRIBUTI SOCIALI (metodo poco eleg.)154
Dipendenti c/liquidazioni155
Pagamento:
_____________________ ___________________
153 L’azienda infatti aveva già versato all’INPS i contributi maturato dopo l’uscita della legge che lo imponeva (finanziaria
del 2007) 154 Per il caso più elegante si procede tenendo conto del credito per i contributi anticipati. 155 Nulla a che vedere con la liquidazione come nascita del credito o del debito. È un vecchio termine che si usava prima per
il TFR.
144
Dipendenti c/liquidazioni Diversi
Erario c/ritenute da versare
Banca cc
ANTICIPI SUL TFR
_______________________ _______________________
Dipendenti c/anticipi su TFR Diversi
Banca cc
Erario c/ritenute da versare
NB: COMUNQUE QUESTE SCRITTURE SUL TFR CI SARANNO SOLO NEL
QUADRO GENERALE DI REGISTRAZIONI SUL PERSONALE ED IN TAL
CASO INDICHEREMMO CHE METODO USARE ED I RELATIVI DATI.
SCRITTURE DI IMPUTAZIONE (VERE E PROPRIE)
IMPUTAZIONE DI COSTI
145
1) costi pressoché sicuri nell’ammontare e nel verificarsi156
ed interamente di competenza dell’esercizio in chiusura;
2) costi pressoché sicuri nell’ammontare e nel verificarsi, ma riguardanti
operazioni «a cavallo» fra due esercizi contigui;
3) costi incerti nell’ammontare, ma sicuri nel verificarsi;
4) costi incerti nell’ammontare e nel verificarsi.
La forma contabile è sempre la stessa in tutte le scritture di imputazione di costi
presunti, cioè:
_____________________ _________________________
VE- d’esercizio a VF- presunta
Si contrappone sempre un conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio ad un
conto finanziario passivo presunto.
1)
a) Fatture da ricevere
Esempio:
Ricevute il 23 dicembre 2000 merci per 1000, che saranno fatturate il 2 gennaio 2001
con IVA:
Il 23 dicembre non si rileva nulla
In sede di scritture d’assestamento si rileva:
__________________31.12.2000_______________________
Merci c/acquisti a Merci c/fatture da ricevere 157 1000 1000
Anche:
156Vengono inseriti tra i valori presunti solo perchè manca il documento che rende definitivo e sicuro il valore (es. la fattura
ricevuta od emessa). 157 Conto finanziario presunto passivo
146
_______________________31.12.2000____________________
Merci c/acquisti a Fatture da ricevere 1000 1000
Non si applica l’IVA poiché la fattura non è ancora arrivata e non si hanno quindi
al momento crediti per IVA.
b) Analogamente ci si comporta con le note di credito da emettere nell’esercizio futuro,
ma che riguardano operazioni di competenza economica del presente esercizio, per
esempio per un reso passivo o per uno sconto passivo.
____________________31.12.xx________________________________
Resi su vendite a Note di credito da emettere158
L’IVA è già maturata a debito sulla fattura già emessa e quindi qui non ci sono problemi
con l’erario.
c)Si considerino anche le provvigioni da liquidare il prossimo esercizio, ma che sono di
competenza dell’esercizio in chiusura:
____________________31.12.xx______________________________
Costi per servizi159 a Provvigioni da liquidare160
Analogamente ci si comporta al 31.12 con tutti i costi presunti di intera competenza
economica dell’esercizio in chiusura, ma ancora da liquidare.
Si considerino anche altre situazioni analoghe da liquidare (interessi passivi, bollette o
altro)
158 Conto finanziario presunto passivo. 159 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 160Conto finanziario presunto passivo.
147
2)
È il caso dei Ratei passivi, anch’essi ovviamente “conti finanziari passivi presunti”, che
servono ad imputare quote di costo di competenza dell’esercizio in chiusura.
Ci si riferisce, per esempio, alla liquidazione posticipata, rispetto alla chiusura
dell’esercizio, di interessi passivi161 e fitti passivi162. NB, ATTENZIONE: NON
CONFONDERE LA LIQUIDAZIONE CON IL PAGAMENTO
Il 1.3.2001 saranno liquidati e pagati interessi passivi posticipati semestrali di 1200.
Il 31.12.2000 occorre imputare all’esercizio in chiusura il costo di sua competenza
economica, corrispondente a quattro mesi di utilizzo del prestito (settembre, ottobre
novembre e dicembre), che ha contribuito alla gestione dell’esercizio 2000.
Essendo 200 il costo di un mese, si deve imputare 4 * 200 = 800
______________________ 31.12.2000_____________________
Interessi passivi a Ratei passivi 800 800
3)
In questo caso si tratta di tenere conto di future variazioni finanziarie negative che si
riferiscono a costi di competenza economica dell’esercizio in chiusura, che sono certi n
el verificarsi in futuro (anche dopo più anni), ma incerti nell’ammontare (si è di fronte
ad una STIMA).
STIMA= riguarda un valore soggettivo con cui si approssima la realtà ed in futuro
questa stima è almeno potenzialmente verificabile.
La stima non va confusa con la congettura.
CONGETTURA= (vedi il caso degli ammortamenti)=si è di fronte ad una
interpretazione della realtà sulla base di ipotesi (per esempio costanza delle quote di
161Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 162 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.
148
“deperimento nel normale uso”) che non potranno mai essere verificate (neppure
potenzialmente): un’automobile è un tutto unitario e non può essere spezzettata come
un’ anguria.
Perché si parla qui, un po’imprecisamente, di “fondi”?.
Il valore finanziario si “accumula” in questo caso su più esercizi, confluendo in conti
finanziari presunti passivi, denominati, un po' impropriamente, «fondi», fino ad essere
«utilizzato»(con eventuali componenti straordinari di reddito nel caso di fondo
insufficiente od eccessivo) al momento in cui, in esercizi successivi, sorgerà la
variazione finanziaria negativa documentata (e perciò certa o assimilata) da un
documento che fa sorgere il debito in modo ufficiale, al momento cioè della
LIQUIDAZIONE.
Si consideri come esempio il caso della manutenzione ciclica di aerei e navi; questo
lavoro è fatto periodicamente, ma consente l’utilizzo del mezzo in condizioni di
maggiore sicurezza durante tutti gli esercizi, compresi quelli in cui la manutenzione non
viene liquidata da chi la esegue.
Non si conosce però l’ammontare esatto della liquidazione futura della fattura per la
manutenzione e si cerca pertanto di “stimarla” attribuendone una quota ad ogni esercizio
in proporzione alla durata dell’uso del mezzo di trasporto tra una manutenzione ciclica e
l’altra:
________________________31.12.N_______________________
Accantonamento a Fondo a Fondo manutenzioni cicliche163
manutenzioni cicliche164
Si supponga che il conto in questione raggiunga il valore stimato di 5.000, accumulato
163 Conto finanziario presunto passivo. 164 Si tratta di un conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.
149
in cinque anni, durante i quali sono quindi già stati imputati ad ogni esercizio costi
stimati di competenza economica di 1.000 ciascuno; quando dopo i cinque anni165 arriva
la fattura della manutenzione si “utilizza” il fondo, cioè si elimina il debito presunto e
l’eventuale differenza favorevole o sfavorevole è un componente straordinario di reddito
d’esercizio.
Ad ogni esercizio vengono imputati costi per 1000, mentre si “accumula” un fondo
manutenzione ciclica che alla fine raggiunge 5000:
Fondo manutenzioni cicliche
_____________________________
5000
Nell’ipotesi che la fattura sia 5.100 più IVA al 20% si ha:
_____________________03.02.N+5_________________
Diversi a Fornitori 6.120
Fondo man. cicliche.. 5.000
165 Per semplicità espositiva si considera la fattura della manutenzione come pervenuta all’inizio del sesto anno o comunque
riferita a prestazioni dei cinque anni in chiusura, in modo che non siano maturati costi di competenza della manutenzione
fatturata durante il sesto esercizio; la manutenzione del sesto esercizio è infatti ritenuta relativa alle future manutenzioni
cicliche.
150
Sopravvenienza passiva166 100
IVA a credito 1.020
Se la fattura è 4.900 si ha:
______________________03.01.N+5___________________
Diversi a Diversi
Fondo man. cicliche167 5.000
IVA a credito 980
Fornitori 5.880
Insussistenze attive168 100
Questi fondi incerti nell’ammontare ma non nel verificarsi, sono anche chiamati
“fondi spese”
4)
Si è anche qui in presenza di “fondi” calcolati attraverso stime, ma che sono definiti
«fondi rischi», perchè la loro forma contabile è identica a quella dei fondi spese, ma
l’evento temuto non è sicuro, ma solo probabile.
Ci si riferisce, per esempio, alla svalutazione dei crediti, che riguarda la probabilità che
alcuni (o una loro quota più o meno statisticamente prevista) crediti non siano esigibili
in futuro.
Si consideri il caso al 31.12.2000 in cui si hanno vari crediti con i clienti, tra cui uno per
10.000.
Se in futuro si avrà un’insolvenza su quel credito, occorrerà registrare
166 Conto economico acceso ai costi straordinari d’esercizio 167 Un fondo deve assolutamente essere azzerato (tecnicamente: “utilizzato”) quando è venuta meno la causa della sua
costituzione. 168 Conto economico di reddito acceso ai ricavi straordinari d’esercizio
151
obbligatoriamente:
___________________04.05.2001__________________
Perdita su crediti169 a Clienti 10000 10000
In questo modo si attribuisce all’esercizio 2001 un costo che non è di sua competenza,
poiché il credito aveva “misurato” un ricavo già inserito nel conto economico
precedente.
Occorre allora stimare le future insolvenze già in sede di scritture di assestamento
degli esercizi in cui si manifestano i crediti.
Si procede così:
______________________31.12.2000____________________
Acc. a Fondo sval crediti170 a Fondo sval. crediti
Il calcolo di questo costo deve riferirsi al presumibile valore di realizzo futuro dei crediti
e va valutato con prudenza.
Al momento dell’insolvenza manifestata ufficialmente (si pensi alla sentenza
dichiarativa di fallimento) si deve rilevare che non si ha più il credito (ricorrendo ad una
variazione finanziaria passiva), si pensi al sopracitato credito di 10000.
Se il credito dichiarato inesigibile è coperto interamente dal fondo svalutazione crediti si
rileva:
_________________ 04.05.2001_________________
Fondo sval crediti a Clienti 10000 10000
In questo caso non si incide sul conto economico del 2001, perché si è imputato già
il costo presunto all’esercizio precedente, tramite accantonamento al fondo
169 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio, anche indicabile in teoria come “insussistenza passiva”, vi
chiedo comunque di chiamarlo perdita su crediti perché più utile ai fini della trasparenza del bilancio. 170 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio, va bene anche chiamare questo conto “svalutazione crediti”.
152
In caso di incapienza del fondo si rileva invece:
_________________ xx_________________
Diversi a Clienti
Fondo sval crediti
Perdita su crediti171
Questi fondi sono anche chiamati “fondi rischi”.
La registrazione è identica a quella dei “fondi spese”, con l’unica differenza che il fondo
potrebbe in futuro essere annullato per totale scomparsa del rischio per cui era stato
costituito172.
Si pensi al caso in cui i crediti vengono tutti incassati e permane un fondo svalutazione
crediti di 1.000. Bisogna operare in questo modo in sede di scritture di assestamento:
_____________________31.12.xx_____________________
Fondo sval. crediti a Insussistenza attiva 1.000 1.000
Durante le scritture d’esercizio il fondo svalutazione crediti deve essere utilizzato al
momento in cui viene dichiarata l’inesigibilità del credito e non è ammesso
contabilizzare una perdita su crediti quando ancora il fondo svalutazione crediti ha un
valore diverso da zero; la riconduzione dei crediti al presunto valore di realizzo
attraverso un nuovo accantonamento al fondo qui considerato verrà poi effettuata in sede
di chiusura dei conti a fine esercizio.
171 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. Si è qui in presenza di un’insussistenza passiva perché non
sussiste una parte del credito, che non può essere “coperta” utilizzando il fondo. 172 La svalutazione dei crediti presunti inesigibili può anche essere attuata svalutando direttamente i crediti nel seguente
modo:
__________________31.12.xx ___________________
Svalutazione crediti a Clienti
Il conto in dare è ancora ovviamente un conto economico acceso ai costi d’esercizio e si rileva solo al 31.12, perché questa
riduzione del valore dei crediti (in questo caso dei crediti verso clienti) è ancora una stima, anche se per semplicità si
153
L’altro metodo per utilizzare i fondi va conosciuto (anche per conoscere che conto è
quello intestato a “utilizzo fondi173), ma si sconsiglia di usarlo agli studenti di questo
corso e non è stato spiegato nei dettagli (non chiesto nella scritture).
IMPUTAZIONE DI RICAVI
Il rispetto del principio della prudenza impone di considerare solo i ricavi che di fatto
hanno il requisito della certezza; quello che manca anche in questo caso è comunque il
documento che fa sorgere la variazione finanziaria attiva assimilata (es.: fattura)
Si hanno pertanto solo i due casi:
1) Ricavi pressoché sicuri nell’ammontare e nel verificarsi, interamente di competenza
economica dell’esercizio in chiusura, ma non ancora liquidati tramite fattura o
documento simile.
2) Ricavi pressoché sicuri nell’ammontare e nel verificarsi, ma riguardanti operazioni
«a cavallo» fra due esercizi.
La forma contabile è sempre la stessa in tutte le scritture di imputazione di ricavi
presunti, cioè:
_____________________ _________________________
VF+ presunta a VE+ d’esercizio
Si ha in DARE un conto finanziario presunto attivo ed in AVERE un conto economico
di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.
1)
rettifica direttamente il conto “Clienti”. 173 Conto economico di reddito acceso ai ricavi d’esercizio.
154
È il caso di: «fatture da emettere», «note di credito da ricevere», tutti conti finanziari
presunti attivi, che misurano ricavi d’esercizio.
La legge impone però di considerare l’IVA già in sede di rilevazione della fattura da
emettere.
Nel caso di fatture da emettere per 1000 più IVA 20%:
________________________ 31.12.2000 _____________________
Clienti c/fatture da a Diversi 1200
emettere174
Merci c/vendite 1000
IVA a debito 200
______________________ _______________________
Note di credito da a Resi su acquisti
ricevere175
Non devo contabilizzare l’IVA, poiché la futura nota di credito potrebbe non includere
la rettifica dell’IVA (rivalsa)
2)
E’ il caso dei ratei attivi (ad esempio su fitti attivi o interessi attivi)
Si pensi al caso del percettore di interessi dell’esempio qui proposto per i ratei passivi, la
registrazione contabile di questo soggetto al 31.12.2000 è:
____________________31.12.2000_______________________
Ratei attivi a Interessi attivi 800 800
174 Conto finanziario presunto attivo.
155
SCRITTURE DI STORNO
Il principio di competenza economica in ragione d’esercizio impone di stornare, cioè di
rinviare al futuro esercizio, tutti quei costi e ricavi (o quote di costi e ricavi) d’esercizio
che sono già stati registrati in base al principio della manifestazione finanziaria (certa o
assimilata), ma non sono di competenza economica dell’esercizio in chiusura.
Si tratta, per esempio, di costi d’esercizio rilevati correttamente al momento della loro
liquidazione, ma che non sono stati utilizzati per ottenere i ricavi di questo esercizio,
bensì serviranno ad ottenere ricavi nel futuro esercizio.
Nelle scritture di storno si hanno delle permutazioni economiche, senza variazioni
finanziarie: si tratta infatti di rettificare costi/ricavi già in precedenza registrati in base al
principio della manifestazione finanziaria.
Si hanno sei fondamentali scritture di storno:
RIMANENZE DI MAGAZZINO
Si valuta, ad esempio, una rimanenza di magazzino di materie prime di 100.
Ciò significa che 100 delle materie prime acquistate (e che al momento della
liquidazione secondo il principio della manifestazione finanziaria erano state
considerate come f x p “consumate” nel circuito della produzione) serviranno invece
al conseguimento dei ricavi del prossimo esercizio; si tratta cioè di costi che sono
“sospesi” dall’attuale esercizio in chiusura e “rinviati” al prossimo esercizio. Si
rettifica allora indirettamente il costo di acquisto delle materie prime iscrivendo un
175 Conto finanziario presunto attivo.
156
componente positivo di reddito d’esercizio nel conto “Materie prime conto rimanenze
finali” e come contropartita si rileva un conto dell’attivo, denominato “Materie
prime”176.
La scrittura al 31.12.xx è la seguente:
______________________31.12.xx__________________________
Materie prime a Materie prime c/rimanenze finali
Operazioni analoghe si effettuano con rimanenze di: merci, prodotti finiti,
semilavorati, ecc.
La valutazione del magazzino è quella al costo di acquisto dei suoi componenti, salvo
una svalutazione al prezzo di mercato quando quest’ultimo è inferiore e l’eventuale
ritorno al valore di costo quando il valore di mercato, prima più basso, torna a
raggiungerlo (sempre per l’applicazione del principio della prudenza).
AMMORTAMENTI (già visto parlando delle immobilizzazioni).
RISCONTI ATTIVI (Costi sospesi riguardanti operazioni a cavallo fra due
esercizi).
Si consideri il caso di un’azienda che liquida e paga a mezzo banca il 1 febbraio
dell’anno 2000 un fitto (o interessi) passivo anticipato annuale di 1200: al 31.12.2000
deve stornare dai costi d’esercizio quelli relativi al mese di gennaio 2001 che non
competono economicamente all’esercizio in chiusura177:
___________________01.02.2000_______________
176 Conto economico di reddito acceso ai costi sospesi (che si chiudono nell’attivo di stato patrimoniale). Si tratta di un
conto transitorio, cioè di un conto che si apre in sede di chiusura dei conti e si chiude di nuovo in sede di riapertura, quando
si attribuiscono al nuovo esercizio le rimanenze iniziali come componente negativo di reddito d’esercizio. Si procede allo
stesso modo anche nel conto titoli che funziona monofase a costi, ricavi e rimanenze. 177 Si divide il valore complessivo del costo per i dodici mesi dell’anno e si moltiplica il risultato per il numero dei mesi da
stornare perché non di competenza economica dell’esercizio.
157
Fitti passivi178 a Banca c/c 1200 1200
Fitti passivi
________________________ 1100 competenza 11 mesi del 2000
1200
100
____________________31.12.2000__________________
Risconti attivi179 a Fitti passivi 100 100
Anche nel caso dei risconti, sia attivi che passivi, si procede quindi con la rettifica
diretta nel conto acceso ai costi da rettificare.
RISCONTI PASSIVI (ricavi sospesi riguardanti operazioni a cavallo fra due
esercizi).
Si consideri l’azienda che ha percepito a mezzo banca il 1 dicembre 2000 il fitto
dell’esempio del risconto attivo.
_________________31.12.2000___________________
Banca a Fitti attivi 1200 1200
Al 31.12.2000 si devono stornare dai ricavi d’esercizio i ricavi relativi al mese di
gennaio 2001 che non competono economicamente all’esercizio in chiusura:
____________________31.12.2000__________________
Fitti attivi a Risconti passivi180 100 100
178 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. 179 Conto economico di reddito acceso ai costi sospesi. Conto transitorio che va nell’attivo dello stato patrimoniale in
chiusura. 180 Conto transitorio che va nel passivo dello stato patrimoniale in chiusura come sospensione di ricavl
158
Fitti attivi
________________________ 1100 competenza 11 mesi del 2000
1200
100
Esistono anche altre due forme di scritture di integrazione: i costi e ricavi sospesi,
che, a differenza del caso dei risconti, non sono a cavallo fra due esercizi . Queste
altre due forme di scritture di integrazione sono qui nel corso utilizzate solo per voci
di conto nella parte teorica dell’esame non in quella sulle scritture.
Es: liquidata e pagata nel 2000 una campagna pubblicitaria da effettuare nel 2001,
COSTI ANTICIPATI (al posto di RISCONTI ATTIVI) per rettificare costi liquidati
nell’anno in chiusura ma che non gli competono
______________________ ____________________
Costi anticipati181 Costi di pubblicità182
Oppure
RICAVI ANTICIPATI (al posto di RISCONTI PASSIVI) nel caso opposto di ha
attuato la campagna pubblicitaria, in modo da rettificare ricavi liquidati l’anno in
chiusura ma che competono a quello futuro
_________________ ___________________
Ricavi di pubblicità a Ricavi anticipati183
.
181 Conto acceso ai costi sospesi, che va nell’attivo come conto transitorio 182 Rettifica di costo d’esercizio. 183 Conto transitorio che va nel passivo come sospensione di ricavl
159
CHIUSURA E RIAPERTURA DEI CONTI
IMPORTANZA ESSENZIALE È LA CONOSCENZA DELLA NATURA DEI
CONTI
Si presenta la situazione contabile (cioè il quadro complessivo dei valori dei conti) in
una determinata data, in questo caso al 31.12.1999, dopo le scritture di assestamento184.
In questo caso la situazione contabile al 31.12.1999 è pertanto la seguente:
DARE AVERE
Cassa 500
Impianti 100
FA impianti 10
Capitale sociale 500
Merci c/vendite 300
Merci c/acquisti 200
Amm. Impianti 10
Totale 810 810
Tutti i conti accesi ai costi e ricavi d’esercizio vanno chiusi con un valore denominato
184 Le situazioni contabili posso essere predisposte comunque in qualunque momento, ma sicuramente prima della chiusura.
160
“saldo”, che sta dalla parte opposta dell’eccedenza risultante dal movimento del conto,
che viene così “chiuso”. Il valore (eccedenza) del conto viene riportato in un conto di
mastro particolare, denominato “Conto economico”185che tutti li “epiloga”.
Il mastrino “Conto economico” serve a determinare il risultato economico d’esercizio,
venendo chiuso in dare (se i ricavi superano i costi) o in avere (se viceversa) ed avendo
come contropartita un conto economico di capitale netto, denominato “Utile d’esercizio”
(elemento positivo del capitale netto) nel primo caso o “Perdita d’esercizio” (elemento
negativo del capitale netto) nel secondo caso.
L’epilogo dei componenti di reddito d’esercizio viene attuato pertanto con le seguenti
registrazioni sul libro giornale:
___________________31.12.1999_____________________
Conto economico a Diversi 210
a Merci c/acquisti 200
a Ammortamento impianti 10
___________________d.d.________________________
Merci c/vendite a Conto economico 300 300
__________________d.d.________________________
Conto economico a Utile d’esercizio 90 90
I conti rimasti aperti (tutti da chiudere a stato patrimoniale) vengono ora chiusi avendo
come contropartita il mastrino “Stato patrimoniale finale”186:
185 Questo conto economico di reddito comprende tutti i costi e ricavi d’esercizio dell’anno e non va confuso con il
prospetto di conto economico secondo il codice civile, che riporta in forma progressiva tutte le voci di costo e ricavo
d’esercizio secondo la classificazione richiesta dalla legge. 186 Questo mastrino riguarda i valori dell’attivo e del passivo patrimoniale e non va confuso con il prospetto di stato
patrimoniale secondo il codice civile, che riporta in forma a sezioni contrapposte tutte le voci dell’attivo e del passivo
secondo la classificazione richiesta dalla legge.
E’ anche possibile chiudere i conti patrimoniali mediante contrapposizione diretta dei valori che corrispondono ai saldi in
dare ed in avere.
161
______________________d.d.____________________
Stato patrimoniale finale a Diversi 600
a Cassa 500
a Impianti 100
______________________d.d._______________________
Diversi a Stato patrimoniale finale 600
Fondo amm. Impianti 10
Capitale sociale 500
Utile d’esercizio 90
Si riportano i saldi in grassetto nei mastrini dei conti appena considerati,
includendo una serie di ipotetiche poche operazioni:
Cassa Merci c/vendite Merci c/acquisti
__________________ _________________ _________________
500 300 200
100 300 200
200
300
500
Capitale sociale Impianti Amm. Impianti
__________________ _________________ ___________________
500 100 10
500 100 10
162
F.A. impianti Conto economico Utile d’eser.
__________________ _________________ _______________
10 210 90
10 300 90
90
DESTINAZIONE DELL’UTILE E COPERTIRA DELLE PERDITE E RIPASSO
RIAPERTURA DEI CONTI
Nella riapertura si riprendono (mediante un mastrino “Stato patrimoniale iniziale”) i
conti con ripresa del saldo (cioè quelli corrispondenti ai valori dell’attivo e del passivo
patrimoniale), che riguardano fondi e non flussi (usando il linguaggio del corso di
economia aziendale).
163
Si ha quindi nell’anno successivo 2000:
______________________1.1.2000_____________________
Stato patrimoniale iniziale a Diversi 600
a F.A. Impianti 10
a Capitale sociale 500
a Utile d’esercizio 90
_______________________d.d._________________________
Diversi a Stato patrimoniale iniziale 600
Cassa 500
Impianti 100
Ripartono quindi i seguenti conti dello Stato patrimoniale che riprendono il saldo
all’1.1.2000:
Cassa Impianti F.A. Impianti
________________ __________________ _________________
500 100 10
Capitale soc. Utile d’es.
_________________ _________________
164
500 90
TRATTAMENTO CONTABILE DEI CONTI TRANSITORI DOPO LA
RIAPERTURA
Tra i conti che riprendono il saldo si hanno anche quelli cosiddetti “transitori”, che
permettono il collegamento tra i due esercizi contigui tramite le scritture di
assestamento.
La gran parte di questi conti viene stornata all’1.1
Si riprendano i valori degli esempi presentati trattando delle scritture di
assestamento:
RATEI PASSIVI
Riaperti i ratei passivi imputati al 31.12.2000:
Ratei passivi
_________________
800
Si storna il rateo passivo:
______________01.01.2001________________
Ratei passivi a Interessi passivi 800 800
Si tratta di chiudere il conto transitorio “Ratei passivi” e stornare anticipatamente
dagli interessi passivi che saranno liquidati al 1 marzo 2001 gli 800 di interessi che sono
già stati imputati al precedente esercizio.
165
In questo modo quando saranno liquidati e pagati a mezzo banca gli interessi passivi al 1
marzo si avrà:
___________________01.03.2000__________________
Interessi passivi a Banca c/c 1200 1200
Interessi passivi
_____________________
800
1200
Sono stati così attribuiti all’esercizio in chiusura nel 2001 costi per interessi per 400, che
corrispondono esattamente ai due mesi di competenza economica di gennaio e febbraio
Registrazioni analoghe si hanno per le scritture di imputazione riguardanti le fatture da
ricevere e le altre imputazioni di costi presunti pressoché sicuri nell’ammontare e nel
verificarsi (vedi il testo di esercizi). In particolare per le fatture da ricevere si ha:
FATTURE DA RICEVERE
Fatture da ricevere
___________________
1000
Si può procedere in due modi:
1) Storno iniziale al 01.01.2001
________________ 01.01.2001__________________
Fatture da ricevere a Merci c/acquisti 1000 1000
166
_________________01.03.2001187_________________
Diversi a Fornitori 1200
Merci c/acquisti 1000
IVA a credito 200
In questo modo non si attribuisce, correttamente, nessun costo all’esercizio nuovo
poiché il costo era totalmente di competenza economica dell’esercizio precedente.
3) Nessuno storno al 1.1.2001 e semplice trasformazione, al momento del ricevimento
della fattura, della variazione finanziaria negativa presunta “Fatture da ricevere” in
un valore finanziario assimilato, tenendo conto anche dell’IVA da scaricare:
_________________01.03.2001188_________________
Diversi a Fornitori 1200
Fatture da ricevere 1000
IVA a credito 200
Anche in questo modo non si attribuisce nessun costo all’esercizio nuovo.
RATEI ATTIVI
Si consideri l’esempio delle scritture di assestamento, in questo caso si ha all’apertura:
Ratei attivi
______________
800
187 Ricevimento della fattura. 188 Ricevimento della fattura.
167
Si procede allo storno iniziale:
___________________ 01.01.2001__________________
Interessi attivi a Ratei attivi 800 800
Alla liquidazione - incasso (a mezzo banca) degli interessi:
__________________01.03.2001__________________
Banca c/c a Interessi attivi 1200 1200
Sono stati così attribuito attribuiti all’esercizio in chiusura nel 2001 ricavi per interessi
per 400, che corrispondono esattamente ai due mesi di competenza economica di
gennaio e febbraio
Registrazioni analoghe si hanno per le scritture di imputazione riguardanti le fatture da
emettere e le altre imputazioni di ricavi presunti pressoché sicuri nell’ammontare e nel
verificarsi, in particolare per le fatture da emettere si ha:
FATTURE DA EMETTERE
La presenza dell’IVA già al 31.12.2000 impone per le fatture da emettere di ricorrere al
metodo 2) del caso delle fatture da ricevere, altrimenti le registrazioni diventano troppo
macchinose.
Si consideri il caso delle fatture da emettere qui proposto come esempio nelle scritture
d’assestamento:
168
Fatture da emettere
________________
1200
__________________01.03.2001 189_________________
Clienti a Fatture da emettere 1200 1200
Anche qui non si imputa al nuovo esercizio nessun componente positivo di reddito,
perché il ricavo era totalmente di competenza economica dell’esercizio precedente.
RISCONTI ATTIVI190
Si consideri l’esempio proposto presentando le scritture di assestamento, al 1 gennaio
2001 si ha:
Risconti attivi
_________________
100
Lo storno è:
___________________ 1.01.2001_________________
Fitti passivi a Risconti attivi 100 100
In questo modo si imputano all’esercizio 2000 esattamente i costi di sua competenza
189 Emissione della fattura. 190 Lo storno iniziale dei risconti attivi è formalmente identico a quello dei costi anticipati (vedi testi disponibili).
169
economica.
RISCONTI PASSIVI191
Ci si riferisce sempre all’esempio delle scritture di assestamento:
Al 1.1.2001, dopo la riapertura dei conti di stato patrimoniale:
Risconti passivi
______________________
100
________________01.01.2001__________________
Risconti passivi a Fitti attivi 100 100
In questo modo si imputano all’esercizio 2000 esattamente i ricavi di sua competenza
economica.
MAGAZZINO
Si ipotizzi di riaprire al 1 gennaio 2001 un conto “Merci” di 1000:
Merci
___________________
1000
Lo storno iniziale avviene nel seguente modo:
191 Lo storno iniziale dei risconti passivi è formalmente identico a quello dei ricavi anticipati (vedi testi disponibili).
170
______________________01.01.2000_____________________
Merci c/rimanenze iniziali192 a Merci 1000 1000
Le merci infatti sono rientrate nel circuito della produzione del 2001, dando luogo ad un
costo d’esercizio.
A fine esercizio 2001 poi si valuterà nuovamente il magazzino.
.
DESTINAZIONE DELL’UTILE E COPERTURA DELLE PERDITE NELLE
SOCIETÀ DI CAPITALI
DESTINAZIONE DELL’ UTILE
L’Assemblea ordinaria degli azionisti deve approvare il bilancio entro 120 giorni (180 in
casi particolari) dalla chiusura dei conti.
L’utile può essere per delibera trasformato in vari tipi di riserve (alcune indisponibili e
obbligatorie per legge, altre disponibili), portato a nuovo (ancora la stessa natura della
riserva di conto economico di capitale positivo), distribuito agli azionisti facendo
sorgere un debito.
Svolgiamo in aula il quinto ed il sesto caso del testo Maurini, da pagina 329 a pagina
333.
COPERTURA DELLE PERDITE
Si utilizzano o riserve per coprire le perdite o in casi particolari anche quote del capitale
(situazione già esaminata parlando di operazioni sul capitale)
Svolgere in aula casi 10 e 11 del testo Maurini alle pagine 336-337
Consiglio di svolgere tutti gli esercizi del testo prof. Maurini che hanno a che fare
con il programma di scritture svolto.
Bergamo, novembre 2018
192 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio.