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DI FRANCESCO LENA Faccio alcune riflessioni e consi- derazioni, sul Partito Democratico, aggiungendo alcuni suggerimenti personali. Secondo me la parola d’ordine per il Partito Democratico, deve essere radicarsi, radicarsi, radicarsi sul territorio, con presenza fisica in ogni comune, in tutti i quartieri, in ogni borgata, in ogni luogo in cui ci siano persone da ascoltare. I dirigenti di ogni livello del Par- tito devono impegnarsi a creare circoli vicini alla gente, alle asso- ciazioni di volontariato, vicini ai posti di lavoro, ai pensionati, ai giovani, ascoltare i cittadini per capire i loro problemi, le loro aspettative, i loro bisogni, ed assieme a loro costruire, piccole e grandi proposte, per dare delle risposte per risolverli. Il Partito Democratico deve essere in grado di dettare l’agenda politica del Paese. Parlare un linguaggio sem- plice ma capace di costruire pro- poste concrete per migliorare la società, i servizi sociali, a comin- ciare dalla sanità per renderla più trasparente e migliore, e perché il diritto alla salute sia veramente garantito a tutti i cittadini in egual misura, come prevede la nostra costituzione. La scuola e forma- zione sia sempre migliore, e il diritto allo studio sia garantito e uguale per tutti, e contribuisca da elevare la cultura dell’onestà. Tra- sporti migliori, sia fatta più pre- venzione degli incidenti stradali, sia fatto di più per la sicurezza alle persone sul territorio, poi c’è vera- mente bisogno di creare una rete di servizi socio assistenziali sul terri- torio, per i malati, per i diversa- mente abili, per i bambini, per gli La Sila ha bisogno di ini- ziative forti. Iniziative che possano dare uno scossone. E l’iniziativa della quale si discuterà sabato 13 settem- bre a Camigliatello Silano è una di queste: una fiera nazionale, con prospettive ancora più ampie, che richiami su questo splendi- do altopiano prodotti e mac- chinari legati del settore agricolo che dovrà signifi- care una sintesi annuale di quanto e cosa si produce e come produrlo con la inno- vazione tecnologica sempre più avanzata. E’ l’idea su cui ha iniziato un proficuo e interessante lavoro progettuale Carlo Fata con la società Pro. Arch. Purtroppo, con la sua dolorosa scomparsa non potrà curarne e seguirne il seguito. Nel convegno aleggerà la sua memoria, una presenza simbolica che peserà molto perchè non è emotivamente semplice discutere su una idea e su un progetto di un giovane che avrebbe voluto essere protagonista di un evento importante. Sull’idea della fiera come una delle iniziative di valo- rizzazione e di un nuovo sviluppo della economia silana, si sono verificate convergenze importanti e decisive. Prima fra tutte quella della Amministrazione provinciale di Cosenza e soprattutto del suo presidente on. Oliverio che è politico e amministra- tore molto attento e di rara intuizione. La Provincia di Cosenza svolge il ruolo di capofila di una intesa istituzionale, il cosiddetto “protocollo d’ntesa”, che farà della fiera uno degli appuntamenti di maggiore interesse non solo- per gli per gli operatori del settore agricolo nazionale, ma l’econimia regionale. “Sviluppo Sila” nell’assu- merne la realizzabilità della fiera, a seguto dell’affida- mento da parte della società Pro. Arch., darà la necessaria garanzia di riferimento isti- tuzionale. Bisogna comunque rileva- re che l’ampio sostegno isti- tuzionale, dal Comune di Spezzano Sila, che la ospi- terà nel suo territorio, alla Regione Calabria, alla Comunità Montana Silana, alla Camera di Commercio di Cosenza, al Parco nazio- nale della Sila, alle organiz- zazioni professionali agrico- le, rappresenta un ottimo biglietto da visita per una manifestazione che dovrà rappresentare l’avvio della rinascita dell’altopiano sila- no che non si rassegna al rischio di divenire la Cene- rentola della montagna e della agricoltura calabrese. Chi dice che in Sila la crisi è irreversibile, dice il falso. Maschera solo una incapacità di proposte e di programmazione delle risorse immense che sul territorio esistono. Non sono i tempi che cambiano, cambiano solo le capacità di comprensio- ne dei problemi e delle soluzioni. Manca insomma la capacità di governare le risorse. Un augurio lo possiamo esprimere: quello che il 13 settembre 2008 possa rap- presentare una data impor- tante, un impegno comune per riassegnare alla Sila un suo ruolo storico che si proietti nella modernità. D’altra parte, le vicende agricole ed alimentari di questo cosiddetto mondo globalizzato dimostrano quanto siano state miopi le politiche agricole degli anni passati. Speriamo che degli errori si faccia virtù. - - CS/129 - 1,00 Questo numero del giorna- le è prevalentemente dedi- cato alla illustrazione del progetto per l’istituzione di una manifestazione fieristi- ca annuale da tenersi in Sila.“Agritecnosila”, appunto, della quale si discuterà in un convegno indetto per il 13 settembre 2008 a Camigliatello Silano e il cui programma è ripor- tato in ultima pagina. AI LETTORI Si rischia l'ovvio e il ripetitivo scrivere sulla Sila, sul suo valore ambientale, sul suo valo- re turistico, sulle possibi- lità di utilizzo del suo ter- ritorio. Insomma sulle sue potenzialità economi- che. Ma non si rischia l'ovvio ribadire che verso la Sila è necessaria atten- zione, riflessione sulle giuste scelte mirate al suo sviluppo. Sulla Sila si sono versati fiumi di inchiostro, si sono dette infinite parole. E per decenni. Ma la situazione è quella che è. Un altopiano di incante- vole bellezza che non rie- sce a decollare, a darsi linee di sviluppo adeguate e compatibili, che rischia (solo rischia?) una margi- nalità che lo proietta verso un baratro sociale ed economico. Così non può e non deve essere. E' necessaria una forte scossa che non deve essere solo emotiva, ma razionale e meditata; è necessario un forte impe- gno istituzionale che sap- pia anche utilizzare intel- ligenze, professionalità, capacità propositive nuove adatte ad una nuova realtà sociale ed economica. Una conver- genza fruttuosa tra pub- blico e privato. Perchè, infatti, da un primo e datato esperi- mento di assetto agricolo- fondiario che rispondeva a particolari esigenze pri- marie, non si è stati più capaci di reimpostare una nuova "questione Sila" che rispondesse alle mutate condizioni sociali e di mercato e quindi capace di recepirle. L'altopiano silano vive il vuoto creato da una agri- coltura di sussistenza, andata sostanzialmente in crisi, alla quale non si è sostituito nulla. Il tutto affidato al richiamo del verde naturale e all'aria fresca, come unici ele- Una risorsa inestimabile SEGUE A PAGINA 2 Spezzano Sila (Cs) Corso Europa, 63 Tel. 0984 434144 Spezzano Sila (Cs) Corso Europa, 63 Tel. 0984 434144 Radicare il Pd sul territorio Carlo Fata, preematuramente scomparso e artefice dell’idea della fiera

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DI FRANCESCO LENA

Faccio alcune riflessioni e consi-derazioni, sul Partito Democratico,aggiungendo alcuni suggerimentipersonali.

Secondo me la parola d’ordineper il Partito Democratico, deveessere radicarsi, radicarsi, radicarsisul territorio, con presenza fisicain ogni comune, in tutti i quartieri,in ogni borgata, in ogni luogo incui ci siano persone da ascoltare.

I dirigenti di ogni livello del Par-tito devono impegnarsi a crearecircoli vicini alla gente, alle asso-ciazioni di volontariato, vicini aiposti di lavoro, ai pensionati, aigiovani, ascoltare i cittadini percapire i loro problemi, le loroaspettative, i loro bisogni, edassieme a loro costruire, piccole egrandi proposte, per dare dellerisposte per risolverli. Il PartitoDemocratico deve essere in grado

di dettare l’agenda politica delPaese. Parlare un linguaggio sem-plice ma capace di costruire pro-poste concrete per migliorare lasocietà, i servizi sociali, a comin-ciare dalla sanità per renderla piùtrasparente e migliore, e perché ildiritto alla salute sia veramentegarantito a tutti i cittadini in egualmisura, come prevede la nostracostituzione. La scuola e forma-zione sia sempre migliore, e ildiritto allo studio sia garantito euguale per tutti, e contribuisca daelevare la cultura dell’onestà. Tra-sporti migliori, sia fatta più pre-venzione degli incidenti stradali,sia fatto di più per la sicurezza allepersone sul territorio, poi c’è vera-mente bisogno di creare una rete diservizi socio assistenziali sul terri-torio, per i malati, per i diversa-mente abili, per i bambini, per gli

La Sila ha bisogno di ini-ziative forti. Iniziative chepossano dare uno scossone.E l’iniziativa della quale sidiscuterà sabato 13 settem-bre a Camigliatello Silano èuna di queste: una fieranazionale, con prospettiveancora più ampie, cherichiami su questo splendi-do altopiano prodotti e mac-chinari legati del settoreagricolo che dovrà signifi-care una sintesi annuale diquanto e cosa si produce ecome produrlo con la inno-vazione tecnologica semprepiù avanzata.

E’ l’idea su cui ha iniziatoun proficuo e interessantelavoro progettuale CarloFata con la società Pro.Arch. Purtroppo, con la suadolorosa scomparsa nonpotrà curarne e seguirne ilseguito.

Nel convegno aleggerà lasua memoria, una presenzasimbolica che peserà moltoperchè non è emotivamentesemplice discutere su unaidea e su un progetto di ungiovane che avrebbe volutoessere protagonista di unevento importante.

Sull’idea della fiera comeuna delle iniziative di valo-rizzazione e di un nuovosviluppo della economiasilana, si sono verificateconvergenze importanti edecisive.

Prima fra tutte quella della

Amministrazione provincialedi Cosenza e soprattutto delsuo presidente on. Oliverioche è politico e amministra-tore molto attento e di raraintuizione.

La Provincia di Cosenzasvolge il ruolo di capofila diuna intesa istituzionale, ilcosiddetto “protocollod’ntesa”, che farà della fierauno degli appuntamenti dimaggiore interesse non solo-per gli per gli operatori delsettore agricolo nazionale,ma l’econimia regionale.

“Sviluppo Sila” nell’assu-merne la realizzabilità dellafiera, a seguto dell’affida-mento da parte della societàPro. Arch., darà la necessariagaranzia di riferimento isti-tuzionale.

Bisogna comunque rileva-re che l’ampio sostegno isti-tuzionale, dal Comune diSpezzano Sila, che la ospi-terà nel suo territorio, allaRegione Calabria, allaComunità Montana Silana,alla Camera di Commerciodi Cosenza, al Parco nazio-

nale della Sila, alle organiz-zazioni professionali agrico-le, rappresenta un ottimobiglietto da visita per unamanifestazione che dovràrappresentare l’avvio dellarinascita dell’altopiano sila-no che non si rassegna alrischio di divenire la Cene-rentola della montagna edella agricoltura calabrese.

Chi dice che in Sila lacrisi è irreversibile, dice ilfalso. Maschera solo unaincapacità di proposte e diprogrammazione dellerisorse immense che sulterritorio esistono.

Non sono i tempi checambiano, cambiano solole capacità di comprensio-ne dei problemi e dellesoluzioni. Manca insommala capacità di governare lerisorse.

Un augurio lo possiamoesprimere: quello che il 13settembre 2008 possa rap-presentare una data impor-tante, un impegno comuneper riassegnare alla Sila unsuo ruolo storico che siproietti nella modernità.

D’altra parte, le vicendeagricole ed alimentari diquesto cosiddetto mondoglobalizzato dimostranoquanto siano state miopi lepolitiche agricole deglianni passati. Speriamo chedegli errori si faccia virtù.

- - CS/129 - 1,00

Questo numero del giorna-le è prevalentemente dedi-cato alla illustrazione delprogetto per l’istituzione diuna manifestazione fieristi-ca annuale da tenersi inS i l a . “ A g r i t e c n o s i l a ” ,appunto, della quale sidiscuterà in un convegnoindetto per il 13 settembre2008 a Camigliatello Silanoe il cui programma è ripor-tato in ultima pagina.

AI LETTORI

Si rischia l 'ovvio e ilripetitivo scrivere sullaSila, sul suo valoreambientale, sul suo valo-re turistico, sulle possibi-lità di utilizzo del suo ter-ritorio. Insomma sullesue potenzialità economi-che. Ma non si rischial'ovvio ribadire che versola Sila è necessaria atten-zione, riflessione sullegiuste scelte mirate alsuo sviluppo.Sulla Sila si sono versati

fiumi di inchiostro, s isono dette infinite parole.E per decenni. Ma lasituazione è quella che è.Un altopiano di incante-vole bellezza che non rie-sce a decollare, a darsilinee di sviluppo adeguatee compatibili, che rischia(solo rischia?) una margi-nalità che lo proiettaverso un baratro socialeed economico.Così non può e non deve

essere. E' necessaria unaforte scossa che non deveessere solo emotiva, marazionale e meditata; ènecessario un forte impe-gno istituzionale che sap-pia anche utilizzare intel-ligenze, professionalità,capacità proposit ivenuove adatte ad unanuova realtà sociale edeconomica. Una conver-genza fruttuosa tra pub-blico e privato.Perchè, infatti, da un

primo e datato esperi-mento di assetto agricolo-fondiario che rispondevaa particolari esigenze pri-marie, non si è stati piùcapaci di reimpostare unanuova "questione Sila"che rispondesse allemutate condizioni socialie di mercato e quindicapace di recepirle.L'altopiano silano vive il

vuoto creato da una agri-coltura di sussistenza,andata sostanzialmentein crisi, alla quale non siè sostituito nulla. Il tuttoaffidato al richiamo delverde naturale e all'ariafresca, come unici ele-

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Carlo Fata, preematuramente scomparso e artefice dell’idea della fiera

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menti attrattivi.C'è invece bisogno di altro. Una

risorsa così inestimabile, che puòrappresentare fonte di lavoro e disviluppo non può lasciare indiffe-rente la politica. La Sila può edeve essere fonte di lavoro e diricchezza; può e deve diventareun polo di eccellenza nello svilup-po economico calabrese. Su que-sto obiettivo può misurarsi laclasse politica e istituzionale dellanostra regione e, soprattutto,cosentina.La istituzione della fiera annuale

ideata e progettata dal compiantoCarlo Fata, può essere uno deivolani, in quanto mette in motouna serie di effetti collaterali che,valorizzati ed incentivati, possonoavviare un virtuoso processo diinnovazione e di sviluppo cheparta da una agricoltura peculiarequale la Sila può fornire, ad unturismo di montagna di qualità,tale da saper attrarre giovani edanziani.Oggi assistiamo ad una tendenza

alla decadenza e all'abbandonovieppiù testimoniato dalla crisi dipresenze che di anno in anno siaccentua. La diffusa crisi econo-mica ha la sua ricaduta. Certa-mente. Ma la crisi spiega poco oniente. C'è che la Sila non riesce arichiamare la domanda turisticaed i motivi vanno oltre le difficoltàeconomiche delle famiglie.

Una risorsa inestimabile

STUDIO MEDICO FATA

SCOLIOSIed altri disturbi dell’età evolutiva

anziani, per tutti i cittadini piùdeboli.

Il Partito Democratico deve esse-re un partito moderno, aperto aldialogo, dinamico, aprire da subitoun confronto con U.D.C., con altreforze disponibili a costruire ungrande progetto, una grande forzadi governo, con la prospettiva didiventare un grande partito nonsolo italiano, ma anche europeo.

Per quanto riguarda le feste sulterritorio italiano, secondo me, nedobbiamo organizzare il maggiornumero possibile nel paese, e chia-marle con il suo nome e cognome,feste del Partito Democratico.

Il Partito Democratico deve esse-re un partito trasparente, onesto, lamoralità deve essere una dellegrandi priorità, e darsi un codiceetico di autoregolamentazione. Hafatto molto bene Walter Veltroni,in campagna elettorale nelle ultimeelezioni politiche 2008, ad averdetto pubblicamente di non volere ivoti della mafia, è stato un grandeesempio di coraggio e di onestà .

Come opposizione il Partito

Democratico deve avere sempreproprie proposte forti, efficaci, edincalzare il governo, sui problemiprioritari della gente. Spingerlo ascelte per aumentare da subito isalari che sono molto bassi, aumen-tare le pensioni che sono troppobasse e diventa sempre più dura pertanti arrivare a fine mese, fare dipiù per il controllo dei prezzi etariffe, riduzione del carico fiscale,spingere il governo a fare molto dipiù, combattere l’evasione fiscale,il lavoro nero, il precariato, e perfermare le stragi sui posti di lavoro.

In conclusione un invito a tuttiquelli che fanno parte del PartitoDemocratico, ai simpatizzanti, adimpegnarsi di più, a fare molto dipiù sul territorio del paese, con rac-colta di firme su petizioni naziona-li, ma anche locali, fare articoli peri giornali, prendere spazi alla radio,alla televisione per dire la nostra edesporre le nostre idee, far conosce-re le nostre proposte, e coinvolgereprioritariamente i giovani, indi-spensabili per far crescere il partitoe per farlo diventare velocementeuna grande forza al governo delpaese.

Con l’obiettivo di porre al cen-tro la persona con i suoi bisogni, edessere al servizio della persona, alservizio della gente, degli interes-

si generali e per il bene del paese,per contr ibuire a costruire unasocietà migliore, più giusta, pienadi diritti, e di valori veri per tutti icittadini.

Radicare il Pd sul territorio

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Tutti coloro che al di là dell’anatomia edella fisiologia si pongono il problemadella percezione, del linguaggio, della logi-ca, o anche della ragione e della memorianon possono fare a meno di percorrerel’itinerario cartesiano fino al paradossodella ricerca di un accordo, se non propriodi un raccordo, tra le attività dello spiritoe la sublime organizzazione della cortecciacerebrale.Per quanto ci riguarda, la nostra simpa-

tia va ad un personaggio singolare, ilquale dopo aver consegnato al mondodella scienza una grande mole di lavoro, emesso a disposizione degli scienziati unaproduzione personale che ha consentitoalla ricerca scientifica di progredire piùanimatamente, si è ritirato in grande soli-tudine per riflettere sul destino dell’uomo.Parlo di John Carew Eccles, nato a Mel-burne nel 1903, premio Nobel 1963 insie-me a Alan Hodkin e Andrei Huxley.“Ero studente di medicina, scrive Eccles,

meditavo sulla teoria dell’evoluzione, cheavevo studiato all ’Università e che miappassionava per la sua enorme portata:spiegare l’origine dell’uomo. Mi resi contod’improvviso –e ne rimasi fortementeimpressionato- che in quel gioco c’ero den-tro anch’io. Fino ad allora avevo pensatoall’evoluzione, come dire, dal di fuori,come se il processo evolutivo riguardassegli altri animali e uomini ma non la miapersonale esistenza. Mi accorsi in quelmomento che la teoria di Darwin non midava (e non mi dà) alcuna spiegazione deimiei pensieri, delle esperienze, dei senti-menti, in una parola della mia coscienza,che pure è unarealtà, come quelladel mio corpo d iHomo Sapiens. Mimisi allora a cerca-re spiegazioni neilibri che avevo adisposizione, lessidi filosofia e di psi-cologia... ma rimasidel tutto insoddi-sfatto. Nessuno erain grado di chiarir-mi come dal cervel-lo, prodotto dell’evoluzione, nascesse lamia esperienza di individuo cosciente. Ma,quel che è peggio, nessuno degli autoriche lessi pareva rendersi conto di questainsufficienza del sapere psicologico. Fuquesta ignoranza –il non avere nemmenopercepito e menzionato il problema- chemi colpì.Filosofi e psicologi disputavano sull’uomo

e sulla sua natura, senza sapere comefunziona il cervello, che è lo strumento checi serve a conoscere e a pensare e senzaperaltro preoccuparsene. Decisi allora chemi sarei dedicato a studiare il cervello:bisognava che ne sapessi di più, prima ditentare qualsiasi spiegazione filosofica delmio esistere”. A ventidue anni Eccles,appena laureato si trasferì in Grambreta-gna presso il laboratorio di Scott CharlesScherrington, il fondatore della modernafisiologia. A Oxford visse dodici anni, poiritornò in Australia e nel 1944 fu chiama-to a dirigere la cattedra di fisiologiadell’Università dell’Otago, Nuova Zelandameridionale. A Camberra, dove in seguitosi trasferì, portò a termine quelle ricercheche gli valsero il premio Nobel.Il tarlo della filosofia lo rodeva da sem-

pre; ed era il rapporto tra il cervello e la

persona che lo travagliava di più. Egli rite-neva che nessuno, nemmeno i veri filosofi,ne sapevano molto.Finalmente l’incontro con un vecchio

amico, che aveva conosciuto in NuovaZelanda, fu decisivo per lui. Il vecchioamico era Karl Popper – “Karl Popper e iosiamo dualisti- dice Eccles- e ciò è oggimotivo di scandalo quasi quanto lo eraessere copernicani ai tempi di Galileo”. Idue filosofi ritengono che il funzionamentodel cervello non può spiegare la menteumana. E d’altra parte i mezzi che noiadoperiamo, per spiegare una singola fun-zione, non sono sufficienti a darci ragionedella vita mentale. Di questo è convintosoprattutto Eccles rispetto a Popper,anche perché il primo ha una conoscenzaprofonda del cervello. Ma insieme nellapace di Villa Serbelloni di Bellagio, nel1974, elaborarono una gnoseologia triadi-ca con la quale considerano tutta la realtàdivisa in tre sfere, in tre mondi, distinticompletamente l’uno dall’altro. Mondo n.1che è quello degli oggetti e degli stati fisicie comprende ogni forma biologica, dallepiante all’uomo, incluso il suo cervello. Ilmondo n. 2 , che è il mondo della espe-rienza cosciente e della conoscenza sog-gettiva: percezione, pensiero, emozioni,intenzioni, memoria, sogni, immaginazio-ne creativa. Il mondo n. 3 formato infinedai prodotti della mente umana: la storia,i miti, le teorie scientifiche e filosofiche, leistituzioni sociali, le opere d’arte. “Il cer-vello, sostiene Eccles, è il luogo doveavvengono le interazioni tra i tre mondi: lamacchina chimico-fisica (Mondo n.1) si

lega in modo miste-rioso alla coscienza(Mondo n.2) e que-sta crea gli oggettied è da essi influen-zata (Mondo n.3)Popper però che

fondava la sua logi-ca su un criterio difalsificabilità e nondi verificabilità delleproposizioni, e cer-cava più che altrodi stabilire una

convenzione opportuna per la demarcazio-ne del dominio proprio della scienza, finivacon l’accettare “l’essenziale relativo” cheegli stesso criticava.Ammetteva cioè solo in via provvisoria e

falsa il dualismo di Eccles, ma anche que-sto solo convenzionalmente, o almeno finoa quando altre ipotesi non venivano adimostrare la non verificabilità del suppo-sto dualismo. Cioè finiva nell’agnostici-smo. Popper ammetteva tuttavia che solola conoscenza del proprio Io, non puòessere dimostrata falsa. In ciò dandoragione a Eccles. “L’utopia che la scienzapossa dare una risposta al misterodell’uomo ha sicuramente profonde erispettabili motivazioni –insiste Eccles- maha il torto di ignorare i limiti della cono-scenza empirica”. Ma proprio ai limiti dellaconoscenza empirica Eccles ha lavorato.Egli ritiene che è possibile delimitare leparti del cervello che sono necessarie per-ché vi sia l’Autocoscienza. E fa riferimentoalla neocorteccia della parte del cervellodominante, cioè a quella parte dell’emisfe-ro sinistro che differenzia gli animali piùevoluti dall’uomo.Ma mentre il cervello era considerato una

macchina per macinare informazioni egli

si chiedeva: “la coscienza figlia della paro-la, che cosa è?”. “Io credo –conclude SirJohn Eccles- che il nostro Io sia una crea-zione sopranaturale, sia cioè quello che lareligione definisce l’anima”.Impostato in questo modo il discorso è

chiaro che Eccles andrà, come Cartesio,alla ricerca di un luogo non metaforico perincontrarsi con l ’anima. Ma a questopunto si impone una riflessione: Un gigan-te del pensiero come Cartesio, che si eraposto il grande fine di mondanizzare eumanizzare la ragione, era sembrato cade-re nella banalità quando aveva indicatonella ghiandola pineale, l’epifisi, il luogod’incontro tra anima e corpo.Ma ecco che un neurofisiologo vivente,

ricercatore di altissimo livello, indicaanche egli, in altro territorio cerebrale, nellobo frontale, la sede possibile perché visia coscienza di sé. E in questa area delcervello, nel lobo frontale, che ha sedesecondo Eccles il mistero dell’uomo. Nonsolo ma afferma che la stessa evoluzionebiologica sembra arrestarsi di fronteall’autocoscienza. Ci si chiede se c’è biso-gno di un supplemento di intelligenza e diconsapevolezza, affidata alla evoluzione,perché la selezione naturale esprima anco-ra in avvenire un Platone, un Kant, UnEinstein: o se non basta già il complessodi conoscenze che si trasmette e si accre-sce di generazione in generazione e rap-presenta un trasferimento non geneticoche è senza precedenti in biologia.Noi siamo dell’avviso che per organizzare

un cervello non ci si può servire delladimensione temporale. Il tempo in questocaso andrebbe verso l’infinito e si confon-derebbe con l’eternità.Può sembrare paradossale, ma la

coscienza, che non soggiace a leggi fisichee non entra nella dimensione dello spazio,sfugge a questa linea evolutiva di conti-nuità temporale e spaziale, essendo, anostro avviso, fuori dalla funzione e perciòfuori dalla evoluzione.

Il dualismo nella scienza. Breve riflessione DI FRANCESCO VALENTE

Il premio Nobel John Carew Eccles

Eccles attratto dalla conoscenza del rapporto tra il cervello e la persona,

Egli riteneva che nemmeno i veri filosofi ne sapevano molto.

L’incontro con Karl Popper

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Mezzogiorno e federalismoIl "Rapporto SVIMEZ 2008 sull'E-

conomia del Mezzogiorno" presentatoqualche giorno fa, consente di farealcune valutazioni basate su "dati difatto" rispetto al permanere della piùgrave delle questioni nazionali: quelladel Mezzogiorno d'Italia.

Sul numero di maggio di Aprilemensile avevo richiamato l'attenzionesul fatto che le ultime elezioni politi-che sono state perse dal centrosinistrain larga misura nelle regioni meridio-nali e che qualunque percorso teso ariconquistare consenso elettorale nelPaese, non può che passare attraversoun drastico cambiamento di rotta nellepolitiche economiche sociali e territo-riali per il Sud.

Ora le analisi della SVIMEZ miconsentono di portare all'attenzionealcuni elementi specifici che conti-nuano a caratterizzare il "divario"Nord-Sud, dai quali occorre partireper costruire quelle politiche.

Il quadro economicoTra il 2006 e il 2007, in un contesto

mondiale controverso tra la forte cre-scita delle economie emergenti (Cina,India e Russia) e la contrazione diquelle degli Stati Uniti e dell'UnioneEuropea, l'economia del nostro Paese(misurata in termini di prodotto lordo)ha subito un decremento dello 0,3%rispetto all'anno precedente, attestan-dosi all'1,5%.

Nel medesimo periodo il Centro-Nord ha segnato un incrementodell'1,7% e il Sud dello 0,7%, ovveroun punto percentuale in meno, il chesignifica che l'incremento produttivonel Sud è risultato pari ad 1/3 di quel-lo del Centro-Nord (nell'anno prece-dente era pari alla metà).

Si può aggiungere che tra il 2001 e il2007 il tasso medio annuo di variazio-ne del PIL è stato nel Sud pari a 0,7mentre nel Centro-Nord è stato pari a1.2, ovvero uno scarto di 0,5 punti peranno, il che porta ad un valore cumu-lato al 2007 di 5,0 nel Sud rispetto a8,8 nel Centro-Nord.

Ci si potrebbe ulteriormente adden-trare nel dettaglio di questi dati, adesempio specificando i valori del pro-dotto e della produttività complessivae per settori, ma conviene lasciarequesto compito agli esperti - delgoverno e dell 'opposizione - chehanno la competenza per occuparsene(magari chiedendo Loro di dare qual-che segno di esistenza in vita) per sot-tolineare le ricadute di questo datogenerale su tre aspetti essenziali dellaqualità della vita nel Mezzogiorno:l'Occupazione i Servizi, il Territorio.

L'occupazioneNel 2007 l'occupazione (in numero

di unità lavorative) nel Centro-Nord èaumentata dell'1,4%; nello stessoperiodo nel Sud è diminuita dello0,1%.

Inoltre rispetto all'anno precedentenel Centro-Nord si è avuta una dimi-nuzione dello 0,8% mentre nel Sudquesta diminuzione è stata di ben1,4%. Dunque siamo in presenza diun progressivo aumento del divarionel mercato del lavoro tra le due areedel Paese, per cui ad oggi il tasso dioccupazione nel Centro-Nord è pari al65 ,4% mentre nel Sud è pari al46,5%, quasi 19 punti di differenza.

Se si traducono queste aride cifre intermini di condizione sociale dellapopolazione del Mezzogiorno, ci sirende conto che si parla di centinaiadi migliaia di persone (circa 420.000tra il 2002 e il 2007) che non hanno

trovato collocazione o sono stateespulse dal mercato del lavoro.

Se poi si considera la quota parte digiovani che viene investita da questofenomeno, ci si rende conto delladevastazione sociale che si sta crean-do in quella parte del Paese, perchélasciare i giovani senza occupazionesignifica lasciarli a carico delle fami-glie, significa privarli della possibilitàdi assumere un ruolo sociale, significarenderli facili prede di devianze a par-tire da quelle proposte dalla malavitaorganizzata.

Nella migliore delle ipotesi, si deter-mina quello che la SVIMEZ definisce"un diffuso effetto di scoraggiamentoche induce (...) a non partecipare piùalla ricerca di lavoro prolungando glistudi o a rifugiarsi nel lavoro som-merso o, infine, a scegliere la stradadell'emigrazione verso le regioni delCentro-Nord".

Il territorioPer quanto riguarda il territorio,

ovvero la componente fisico-spazialeentro cui si svolgono le relazioni eco-nomiche e sociali della popolazione,dal Rapporto SVIMEZ si possonodedurre elementi estremamente signi-ficativi per il confronto tra Centro-Nord e Mezzogiorno, con riferimentoa tre aspetti fondamentali: la mobilità,le aree urbane e l'ambiente.

La mobilità intesa come capacità diun determinato territorio di risponderecon le infrastrutture e i servizi di tra-sporto che possiede alla domanda chepersone e imprese avanzano di sposta-re da un punto all 'altro le personestesse e le merci - è misurata con indi-catori sintetici che tengono conto siadella dotazione di reti (strade e ferro-vie) e di nodi di scambio (porti, aero-porti, centri intermodali) che dellacapacità di movimentazione e di ser-vizio. In sostanza, non solo Km distrade e ferrovie o numero di porti perabitante (che sono spesso dati fuor-vianti) ma anche qualità dei serviziche vengono forniti ai cittadini trami-te queste infrastrutture.

Ne risulta che fatto 100 il valore perl'Italia, l'indice relativo alle reti è peril Centro-Nord 115,7 e per il Sud49,4; quello relativo ai nodi di scam-bio è per il Centro-Nord 126,0 e per ilSud 18,3!

Come si vede si tratta di differenzeabissali, che portano a concludere che"il sistema dei trasporti nel Mezzo-giorno è (...) un non-sistema e ciò nonsolo per l'evidente insufficienza delcapitale fisico, ma anche per la qualità

delle strutture misurata in termini difunzionalità, accessibilità, capacità dimovimento e servizio".

Conclusioni simili si traggono perquanto riguarda l'ambiente misuratoin termini di dotazione di reti idriche(Centro-Nord 135,2 - Sud 65,6); direti energetiche (Centro-Nord 122,5 -Sud 67,3); di trattamento dei rifiuti(Centro-Nord 130,1 - Sud 46,1); diacqua erogata per abitante (nel Sud il76% del Centro-Nord).

Dice in proposito il Rapporto: "Ladotazione di reti di distribuzione dienergia elettrica e di gas presenta nelMezzogiorno, analogamente al settoreidrico e alla gestione dei servizi perl'ambiente, forti ritardi rispetto alresto del Paese. Ritardi che si rifletto-no negativamente sulle condizioni divita dei cittadini, nella competitivitàdell'apparato produttivo e rischiano dicompromettere le opportunità di svi-luppo indotte dalla crescita dei flussituristici".

Infine, per quanto riguarda le areeurbane va anzitutto rilevato che inbase alla classificazione ISTAT (Rap-porto annuale sulla situazione delPaese) su un totale di 72 sistemi aiquali viene attribuito il carattere"urbano", nel Mezzogiorno ve nesono solamente 18 e appartengonotutte alla categoria delle "aree urbaneprevalentemente portuali", tra cuiNapoli, Salerno, Gioia Tauro, Paler-mo, Messina, Catania, Cagliari, Sas-sari-Porto Torres, Bari e Brindisi. Insostanza il carattere urbano discendedalla dimensione demografica e dallapresenza di funzioni di servizio con-nesse all'attività portuale.

Nessuna presenza, invece, tra le areeurbane "ad alta specializzazione", traquelle "a bassa specializzazione"(unica eccezione Pescara) e neppuretra quelle "senza specializzazione", adindicare la sostanziale inadeguatezzadelle aree urbane meridionali a pro-porsi come "motori dello sviluppo",che è la caratteristica su cui puntanoormai tutte le politiche di sviluppo sianazionali che europee.

Sempre secondo l'ISTAT si puòanche individuare un più ampioaggregato composto da 162 sistemilocali - di cui 14 situati nel Mezzo-giorno - che complessivamente com-prendono il 65,5% della popolazioneitaliana.

Ebbene tra il 2005 e il 2007 la quotaparte di popolazione residente nelCentro-Nord è aumentata di 327.100unità; quella del Sud è diminuita di

12.900 unità.Questo fenomeno (che fa d ire a

qualche lettore distratto che alcuniindicatori socio-economici per abitan-te sono in via di crescita nel Sud)dovrebbe far riflettere sul fatto che èprobabilmente in corso un allontana-mento dalle città meridionali, a segui-to di una congiunta debolezza delleloro prestazioni economiche e di unascadente offerta di qualità della vita.

Presupposti di baseCredo che da questo sintetico qua-

dro debbano trarsi, prima ancora cheindicazioni operative sul da farsi (sucui sarà necessario tornare) alcuneconsiderazioni che costituiscono ipresupposti per ogni ragionamentoteso ad affrontare seriamente il pro-blema.

La prima è che tra il Centro-Nord eil Sud del Paese permane - e per alcu-ni aspetti si accentua - una situazionedi forte squilibrio che conferma intutta la sua gravità la "questione meri-dionale". Per dirla in termini piùdiretti, circa il 35% della popolazioneitaliana (21 milioni di persone) vivein condizioni di inferiorità - quanto areddito, occupazione, servizi sociosa-nitari e dell'istruzione, dotazioni terri-toriali, trasporti, qualità dell'ambiente- rispetto alla restante popolazioneche risiede nel Centro-Nord.

Si tratta di una macroscopica que-stione di iniquità sociale che nondovrebbe esistere in un Paese civile.

La seconda è che non si tratta di unaquestione "locale", che riguarda solouna parte del territorio nazionale. Alcontrario si tratta di una "questionenazionale", la cui mancata soluzioneimpedirà all'Italia intera di tenere ilpasso con gli altri Paesi della UnioneEuropea, relegandola progressiva-mente ad un ruolo marginale. E' evi-dente, infatti, che la pur solida econo-mia del Centro-Nord non riuscirà aprogredire se il Mezzogiorno non par-teciperà a questo processo, rimanendoin una condizione di sopravvivenzasostenuta da politiche di sostegno.

La terza considerazione è che peruscire da questa empasse è necessarioche la questione meridionale torni alcentro delle politiche nazionali in per-fetto parallelismo con la questione delfederalismo (non solo fiscale).

Ciò significa che all'idea di federali-smo della Lega - che evoca fortemen-te una prospettiva separatista - maanche a quello di alcune Regioni set-tentrionali che reclamano lo "statutospeciale" e a quello di molte Regionimeridionali che difendono la loroautonomia solo per mantenere il con-trollo sulla spesa pubblica, a tuttequeste distorte forme di federalismodobbiamo contrapporre un federali-smo unitario, ossia un federalismoche parta dalla visione di uno Statocentrale solidamente strutturato, chemantenga per sé le funzioni fonda-mentali di programmazione e coordi-namento e da questa condizionemuova per creare un ampio decentra-mento delle funzioni gestionali alivello regionale.

Se nella nuova e complessa situazio-ne politico-istituzionale che si è creatanel Paese le forze del centro-sinistravorranno giocare un ruolo propositivoper lo sviluppo, dovranno porre que-sto problema come pregiudizialerispetto a qualunque discussione sullariforma federalista.

DI ALESSANDRO BIANCHI

Partendo dal “Rapporto SVIMEX 2008 sull’Economiadel Mezzogiorno” presentato di recente, alcune valuta-zioni basate su “dati di fatto” rispetto al permanere dellapiù grave delle questioni nazionali, quella meridionale.

Il dottore Giuseppe Granieri ha lasciato intutti gli spezzanesi e soprattutto in tutti coloroche lo hanno conosciuto un ricordo indelebi-le.

Granieri era una persona di grande umanità,oltre che professionista capace, di notevoleprestigio, non comuni qualità unite ad unagrande disponibilità.

La sua improvvisa e immatura scomparsa ciha riempito di tristezza.

In memoria del dott. Giuseppe Granieri

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1. L’IDEA – PERCHE’ LA SILAL’idea di una Fiera Agrotecnica è natacon l’intento di coprire un buco neroesistente nel comprensorio, nella Cala-bria e nell’intero meridione d’Italia.Essendo il Sud, primo in Italia comeproduttività agricola e come numero diaziende esistenti, si è pensato di darealle stesse un maggiore supporto tecnicoed innovativo.In Italia il settore agricolo occupa circa1.120.000 unità che si ripartiscono peril 37% al Nord, il 14% al Centro e il 49%al Sud.

Il mantenimento delle popolazioni nellearee rurali rappresenta un obiettivo dicarattere sociale perché l’abbandono diqueste aree può causare problemi didegrado non solo economico ma ancheambientale. Gli agricoltori e le loro fami-glie rappresentano una componenteimportante della società italiana. Con illoro lavoro svolgono un importante fun-zione nella difesa del territorio, nellaconservazione degli insediamenti civilinelle aree rurali.

Agritecnosila, si caratterizza per lapartecipazione di espositori locali, nazio-nali e internazionali che presentanoall’interno della vetrina fieristica mac-chine ed attrezzature agricole, sistemiproduttivi e produzioni tipiche, propridell’agricoltura tradizionale e biologica,soprattutto per far conoscere la nuovatecnologia applicata.Aperto agli operatori del settore maanche al grande pubblico, Agritecnosi-la vuole essere un momento di incontroe di scambio per tutti coloro che amanol’agricoltura e i suoi prodotti.

Con tale manifestazione fieristica siintende offrire una suprema sintesidella meccanizzazione in agricolturaattraverso la divulgazione delle piùmoderne tecniche di coltivazione, deimodelli produttivi e commerciali di mag-giore attualità nel settore, di prodotti dialtissima qualità, di insegne e marchifamosi e di nuova istituzione, rivoltitanto al grande mercato, quanto a quel-lo di nicchia.

“Fare Impresa” in agricoltura, puntandosu innovazione, ricerca tecnologica edagroeconomia, sicurezza alimentare,qualità diffusa: per incentivare lo svilup-po dell’agricoltura italiana, un settoreportante dell’economia nazionale, unafonte di beneficio per la collettività, perl’ambiente e per il territorio. Le impreseagricole sono un valore, una risorsa perl’economia ed il “Sistema Paese”. Sipunta sullo sviluppo imprenditoriale,sul progresso tecnico-scientifico del set-tore, che avverte fortemente l’esigenzache le proprie aziende siano dotate diquel know how che gli permetta di com-petere sui mercati globali.

Vero e proprio “contenitore”, Agritecno-sila offre ai visitatori un’occasioneunica per sperimentare la qualità e lamaestria della tradizione, insieme allepiù nuove ed avanzate tecniche e tecno-

logie in ambito produttivo e della tra-sformazione nel campo della coltivazionee del trattamento dei prodotti agricoli.

I contenuti del trattato di Amsterdam,hanno, tra l’atro, come finalità:-incremento della produttività dell’agri-coltura, sviluppando il progresso tecno-logico;-assicurare, in questo modo, un miglio-ramento del reddito individuale;-assicurare prezzi ragionevoli ai consu-matori;-metodi di produzione ecocompatibili.Realizzare queste finalità è quello che sipropone Agritecnosila.

La scelta dell’Altopiano della Sila peruna esposizione di quanto la modernatecnologia, i macchinari e le attrezzatureoffrono per un ammodernamento tecno-logico e quindi produttivo del settoreagricolo non è casuale. La Sila è storica-mente il comprensorio montagnoso dovela questione agraria è stata ed è al cen-tro dell’attenzione di risorse pubbliche eprivate. Sono numerosi gli studi, lericerche e le sperimentazioni che eviden-ziano le potenzialità produttive dell’Alto-piano, le sue potenzialità soprattuttoper uno sviluppo di produzioni tipiche edi qualità. Ma la Sila può rappresentareanche il luogo del richiamo e dell’incon-tro, il “biglietto da visita” quasi naturale,tra espositori ed utenti nel settore agri-colo.

Oltre alla tradizionale attività espositiva,fra i padiglioni della fiera, sarà possibileassistere a “lezioni tematiche” a cura diesperti del settore, provenienti dalmondo imprenditoriale ed universitario;degustazioni guidate e alla presentazio-ne di tantissimi prodotti tipici dove ilprodotto agricolo è il grande protagoni-sta.

Nelle attività collaterali all’evento esposi-tivo vero e proprio sono previsti incontrie dibattiti nell’ambito dei quali verrannoapprofonditi temi collegati ai materiali diconfezionamento e del packaging ingenerale, ai nuovi metodi di conserva-zione, ai sistemi di campionamento, allacontaminazione causata dall’ariadell’ambiente di lavorazione ed altre pro-blematiche connesse alla lavorazione e

produzione nelle sue varie forme.

Tematiche convegnistiche sarannoanche quelle relative alla promozione ecommercializzazione più idonea del pro-dotto; esperti di marketing, titolari eresponsabili di aziende di distribuzionee vendita illustreranno le proprie espe-rienze commerciali e proporranno leproprie ricette per migliorare e qualifica-re l’immagine e la vendibilità.

2. GLI OBIETTIVI DELLA MANI-FESTAZIONEL’evento in questione si inserisce in unodei punti più deboli dell’agroalimentaremeridionale. Il comparto pur contandosu un gran numero di produttori e diproduzione lorda vendibile manifestaarretratezze tecnico-economiche ancoralegate a vecchi sistemi produttivi e dicommercio.

Mentre per altri comparti si è assistito apolitiche commerciali che hanno portatoi prodotti ad alti livelli, le filiere agricolenecessitano ancora di più di nuove stra-tegie produttive.

L’obiettivo fondamentale della manife-stazione è quello di offrire all’imprendi-tore meridionale e in special modo cala-brese, nuovi strumenti e nuove opportu-nità commerciali, innovando i processiproduttivi di filiera e creando nel con-tempo una figura imprenditoriale multi-funzionale.

Lo spirito della manifestazione è quellodi realizzare un evento unico nel meri-dione d’Italia, in cui l’oggetto principaleè rappresentato da una tipologia di col-tura che rappresenta una fascia estre-mamente ampia di operatori.

Perchè una manifestazione come que-sta?... quali vantaggi per la colletti-vità?

La risposta ai quesiti sopra esposti risie-de nella convinzione che Agritecnosila,così come è stato pensato dallo staff diprogetto, costruito su una strutturaimmediatamente solida e con un corpo aforte caratterizzazione specialistica,intende da subito qualificarsi in modochiaro e preciso nel panorama delle fieredi settore, di tutta l’area meridionaledella penisola, divenendo interlocutoreattendibile e competente per le aziendedelle filiere e dell’indotto di tutta la tec-nologia agroeconomica.

Grazie all’unicità del posto in cui lamanifestazione andrà a proporsi, con isuoi spazi ed il suo know-how piena-mente conformi alle aspettative di unprogetto così ambizioso come quello dicui si scrive, Agritecnosila può ambirea diventare nel medio termine, unamanifestazione alla stregua di altriappuntamenti più noti ed antichi delterritorio nazionale.

Perché le aziende dovrebbero preferi-

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Proponiamo ampi stralci dellarelazione del progetto della fiera“Agritecnosila” nei quali vengo-no evidenziati scopi ed obiettiviche fanno dell’evento unaimportante occasione per mette-re in moto possibilità di sviluppoe di indotto sull’altopiano silano. I lettori ci scuseranno se motivi

di spazio ci costringono ad unaimpaginazione non consueta peril giornale. Talvolta la sostanzadeve prevalere sulla forma.

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re ed investire in Agritecnosila?...Quali vantaggi in generale dovrebbe-ro scaturire dal presenziare a taleevento?

Questo secondo ordine di quesiti trovaesaustivi riscontri nel fatto che, proprioin considerazione di quanto sopra affer-mato, le aziende espositrici, soprattuttoquelle del Nord Italia e di tutta l’areamediterranea, potrebbero finalmenteconoscere e far conoscere produzioni,modelli organizzativi e gestionali, pro-cessi operativi e di ricerca, in un conte-sto nuovo, ancora scevro da condiziona-menti e vincoli propri dei mercati tradi-zionali, congestionati e veicolati dallelobbies dei grandi marchi nazionali edesteri, così come dai forti poteri com-merciali vigenti nei mercati dell’Europaoccidentale e dell’America settentriona-le.

Agritecnosila, come è logico che sia,guarda anche e soprattutto ad est, alvicino oriente, con le sue enormi poten-zialità di sviluppo, tanto in ambito com-merciale, quanto in tema di ricerca e dipartnership economicamente e scientifi-camente importanti. In tale contesto iprotagonisti della manifestazione trove-ranno senza dubbio vantaggi concreti edurevoli; attiveranno percorsi di cresci-ta, di opportunità e di sviluppo in dire-zioni alternative, nuove e pronte adaccoglierli, purché tali impostazionisiano il risultato di azioni di manage-ment saggio ed attento che, partendodall’analisi del presente, sappia, conconsapevole lungimiranza, intravederegli sbocchi più coerenti ed idonei per lapropria azienda, promuovendo prodottie quant’altro rappresenti oggetto dellapropria attività.

Quali vantaggi per il territorio cala-brese?

Da questo evento espositivo, il territoriocalabrese può ricevere vantaggi sia intermini di sviluppo e rilancio economico,per effetto delle opportunità commercialie strategiche che una manifestazionecome questa, grazie alla concomitantepresenza di un particolare e qualificatonovero di soggetti economici, istituzio-nali e scientifici, certamente genera, siain termini turistici, poiché con l’occasio-ne della fiera, espositori e visitatori inte-ressati si trovano a scoprire ed ammira-re il grande patrimonio naturale dellaSila e archeologico delle vicine Cosenzae Sibari, insieme alla magia del folkloree alle prelibatezze della ricca cucina tipi-ca tradizionale.

Perché le istituzioni e gli organismidi categoria dovrebbero esporsi afavore dell’evento?

I soggetti istituzionali e gli organismi dicategoria, comprendendo il grande valo-re prospettico della struttura progettua-le, attraverso il proprio apporto, consponsorizzazioni, supporti tecnici edeconomici, patrocini ed altro ancora,oltre ad agevolare e permettere del tuttola buona riuscita della manifestazione,certamente conseguiranno importantivantaggi in termini di immagine, poiché,

nel momento in cui l’evento esprimepositivi riscontri, il suo successo si tra-duce automaticamente in apprezzamen-ti e consensi verso costoro e verso i pro-pri rappresentanti, con futuri risvolti diordine politico, sociale, ecc.

Per gli organismi di categoria in partico-lare (ad es. Coldiretti, Cia, Confagricol-tura), i vantaggi perseguibili dal sosteni-mento ed incoraggiamento della manife-stazione, risiedono nella possibilità difacilitare ed avviare nuovi contatti, conconseguenti nuove adesioni, per effettodel consistente flusso di partecipantiche l’evento fieristico genera; il preventi-vato incremento di iscritti, renderà taliorganismi ancora più forti e rappresen-tavi, rafforzando così il proprio poterenelle varie sedi decisionali ed intorno aitavoli di concertazione.

3. LO SCENARIO DI RIFERI-MENTOLa situazione del settore in Europa,

in Italia, in Calabria e nella provin-cia di Cosenza

Con la riforma della PAC lo scenariodell’agricoltura italiana in generale ecalabrese in particolare sta cambiandoin maniera epocale. Gli aiuti diretti alsettore sono conclusi, gli aiuti indirettitermineranno nel 2013; gli imprenditoriche decidono realmente di scommetteresul mercato hanno bisogno di tecnolo-gia, conoscenze e legislazione altamentespecializzata.

In tale contesto vi è, quindi, una forteesigenza dell’agricoltura di crescere edrinnovarsi.

I produttori italiani per ridurre i costi diproduzione e recuperare margini dicompetitività dovranno affrontare larealtà con una logica imprenditoriale eattuare programmi di interventi innova-tivi rivolti a: - migliorare il livello delle colture attra-verso la messa a dimora di nuovevarietà genetiche che si prestino meglioalla meccanizzazione; - migliorare il valore della ricerca scien-tifica come fattore di crescita e di com-

petitività del settore;- rafforzare la fase commerciale e realiz-zare una effettiva aggregazione dell’offer-ta;- liberalizzare gli scambi con regoleuguali per tutti;- raggiungere elevati standard di biosi-curezza attraverso rigide misure.

Per quanto riguarda il miglioramento,sarebbe necessario attuare interventistrutturali rivolti alla trasformazionedelle colture tradizionali in coltureintensive e che prevedano un contributoa favore dei produttori per il periodonecessario per l’entrata in produzionedei nuovi impianti.

In merito all’aggregazione dell’offerta, varicordato che nel corso degli anni sonostati creati diversi organismi che hannotentato di attuare una strategia in que-sta direzione, ma con scarso successo dimercato. Sarebbe quindi utile promuo-vere la costituzione di società commer-ciali in grado di acquisire e di collocaresenza ulteriori passaggi i prodotti agri-coli (ad esempio, attraverso la costitu-zione di consorzi).

A livello di mercati internazionali, proprionegli ultimi anni, a seguito del crescenteinteresse da parte dei consumatori versoi prodotti agricoli, tipo il biologico, econsiderata l’evoluzione dei prezzi diquesto prodotto sui mercati internazio-nali, diversi paesi non mediterranei(Australia, Argentina, Cile, Brasile,Nuova Zelanda Sud Africa, Usa edanche la Cina), hanno avviato interes-santi programmi di coltura intensiva.

Poiché queste nuove coltivazioni nonhanno ancora raggiunto la piena produ-zione tutto lascia prevedere che neiprossimi anni nel mondo si possa regi-strare un ulteriore aumento del merca-to, sia in termini di produzione che diconsumo.

Europa- Italia

In Europa si è verificata una tendenzaalla specializzazione delle imprese agri-cole e alla fusione dei piccoli appezza-menti in grandi tenute.I metodi di produzione sono standardiz-zati e sofisticati.Nell’Unione Europea, l’agricoltura, laselvicoltura e la pesca danno lavoro a6,9 milioni di persone e rappresentanocirca il 4,5% dell’occupazione e l’1,8%del PIL.La resa media dei raccolti ha registratoun aumento superiore al 55% rispettoagli anni ’50, il decennio che viene gene-ralmente considerato l’inizio della Rivo-luzione Verde, inoltre, anche le dimen-sioni delle aziende sono cresciute, rag-giungendo una media di 18,4 ettari.Grazie alle economie di scala, gli agricol-tori possono incrementare la resa e laproduttività e utilizzare metodi che siprestano alla meccanizzazione.L’aumento della meccanizzazione siriflette nel calo della forza lavoro impe-gnata nell’agricoltura in Europa, maanche nella crescita della produttività.

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Uno dei prodotti tipici silani: il fungo

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Le aziende agricole in Italia sono circa 2milioni e rappresentano il 21%dell’unità produttiva dell’Europa a 25.

Da questo possiamo desumere che l’Ita-lia, se non è la prima in Europa, è sicu-ramente nelle prime posizioni. Anchecome superficie totale utilizzata perl’agricoltura l’Italia è tra i primi postidell’Unione Europea.Infatti: utilizzazione del territorio

SAU % Kmq

Italia 301.339 43,8U.E. 3.973.200 41,1

Italia su U.E. (%) 7,6

Italia - Mezzogiorno

Oltre il 70% del territorio italiano è rap-presentato dalle aree coltivate e daiboschi. Gli agricoltori sono anche icustodi attivi del paesaggio e della qua-lità dell’ambiente.L’attività agricola è un fattore chiave peruno “sviluppo sostenibile”, che generacrescita economica senza impoverire lerisorse ambientali e le future generazio-ni.In Italia, riferendoci ai dati del 2003, visono 1.959.038 aziende che lavorano inagricoltura. Di tutte queste, il 37% sitrovano nel Nord Italia, il 14% nel Cen-tro e il restante 49% si trova nel Sud.Le aziende agricole sono in flessione,come numero, ma questa interessa piùil Nord che il Mezzogiorno d’Italia. Lemaggiori flessioni si sono registrate inLombardia (-43,1%), Piemonte (-38%),Liguria (-39,3%), Friuli V.G. (-38,7%) edEmilia Romagna (-27%).

Diminuzioni molto più contenute sisono registrate nel Sud: Puglia (-2,4%),Sardegna (-2,6%), Calabria (-6,7%) e incontrotendenza la Basilicata (+0,7%).

Kmq SAU %

Nord 119.931 40,5Centro 58.380 41,7Sud 123.125 48,6

Mezzogiorno- Calabria

Per quanto riguarda le aziende agricoleesistenti nel Mezzogiorno d’Italia, laCalabria rappresenta il 15,19%.Come si può ben vedere, la Calabriarappresenta una grossa fetta delleaziende che agiscono sul territorio meri-dionale.Già nel Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 predisposto dalla Regione Calabriasi rileva la seguente analisi SWOT delSettore agricolo e silvicoltura regio-nale secondo i punti di debolezza e diforza, nonché le opportunità, dallaquale si evincono, tra l’altro, la scarsaadozione di innovazione, la scarsa infra-strutturazione, i ritardi delle innovazio-ni tecnologiche che danno maggiorsignificato alle finalità dell’evento fieri-stico che intende realizzare Agritecno-sila.

Punti di debolezza

-ridotte dimensioni delle imprese (in ter-mini assoluti e relativi):-forte incidenza delle aree collinari emontane;-elevati costi di produzione;.eccesso di disponibilità di lavoro fami-liare;-basso valore aggiunto per occupato;.bassa capacità di valorizzazione indu-striale locale delle produzioni regionali;-scarso livello di internazionalizzazionedelle imprese agroalimentari;-significativa quota della produzioneagricola regionale qualitativamente ina-deguata alla domanda;-filiere strategiche caratterizzate da ungrado di integrazione orizzontale e verti-cale non ancora adeguate;-senilizzazione e basso livello di istruzio-ne dei conduttori agricoli;-inadeguatezza organizzativa e funzio-nale della P.A. rispetto ai compiti daassolvere;-mancanza di supporti allo sviluppo;-isolamento delle imprese e non adegua-to utilizzo delle opportunità derivanti

dalle economie di agglomerazione e difiliera;-basso livello di imprenditorialità;-scarsa adozione di innovazione;-scarsa infrastrutturazione;-bassa capitalizzazione delle imprese;-basso potere contrattuale, sia nei con-fronti degli attori a monte che di quelli avalle;-ritardi nell’applicazione delle innovazio-ni tecnologiche nelle fasi di organizza-zione, produzione e commercializzazio-ne, compresi i sistemi logistici.

Punti di forza-specificità sociali, economiche e cultu-rali delle aree rurali;-forte legame delle produzioni agricolecon il territorio;-dinamismo e capacità competitiva delleimprese più forti (trainanti per lo svilup-po del territorio);-dinamismo e capacità competitiva dialcune aree territoriali;-vasta superficie agricola a bassa inten-sività della produzione (basso grado diinquinamento);-importanza della produzione regionalesu quella nazionale per alcuni prodotti (olive, agrumi, ortive);-ampi margini di miglioramento della

produttività;-ruolo ambientale e ricreativo che costi-tuisce un importante fattore di reddito;-ampio paniere di produzioni tipiche;-presenza di aree protette;-diffusa presenza sul territorio di servizidi sviluppo agricolo.

Opportunità-aumento della domanda di prodottiagroalimentari tipici e di qualità;-differenziazione dei prodotti attraversoil riconoscimento da parte dei consuma-tori di caratteristiche qualitative e speci-fiche;-certificazione di qualità del prodotto;-miglioramento dell’immagine e dellareputazione complessiva del “sistemaCalabria”;-innovazione tecnologica;-promozione congiunta delle produzionitipiche di qualità e del territorio con cuiqueste sono legate;-valorizzazione industriale/commercialelocale delle produzioni agricole di pre-gio;-regolarizzazione manodopera extraco-munitaria;-possibilità di modulazione locale/regio-nale derivante dalla Politica AgricolaComune;-consistente superficie boschiva.Sempre nel Piano di Sviluppo regionalesi rileva che “...la ricerca pubblica pre-senta un quadro complessivo frammen-tato e non coordinato che condiziona glieffetti dei risultati sul settore. La spesapubblica in attività di ricerca, sperimen-tazione e divulgazione, non trascurabilein termini di risorse finanziarie, vieneresa vana dall’inefficiente utilizzazionedelle risorse umane, fisiche e finanzia-rie. Manca una reale capacità di inter-pretare o favorire la domanda di innova-zione espressa dal settore agricolo, inquanto il sistema è organizzato secondocompartimenti stagni o secondo unalogica up-down che difficilmente oggirisponde alle nuove richieste di innova-zione in rapida e continua trasformazio-ne.Il coordinamento tra gli Enti e le Istitu-zioni, pubbliche e private, e il mondoagricolo è inesistente. I flussi informati-vi alle attività di ricerca sono pratica-mente inesistenti, o quando esistono,sono casuali o legati a rapporti persona-li tra ricercatori e imprenditori.”Si tratta di osservazioni che sono benpresenti nei promotori di un evento cherisponde pienamente alla necessità dicontribuire a colmare un vuoto e adeterminare nuove prospettive di svilup-po.

Calabria- Provincia di Cosenza

La provincia di Cosenza oltre ad esserela più grande della regione, con ben 155comuni e circa 734 mila abitanti, èanche una delle più grandi province ita-liane.Su un totale di 162.735 aziende agricolecalabresi, la provincia di Cosenza neconta ben 69.942, che in termini di per-centuale è il 43% dell’intera Calabria.Quindi il comprensorio cosentino èquello che più di tutti gli altri può

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Il caratteristico bosco silano

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garantire una buona partecipazione eun grande interesse ad una manifesta-zione di tale genere.In definitiva, i dati sopra riportati pon-gono in risalto l’entità economica, occu-pazionale e sociale del settore che, nellavasta gamma delle attività e delle pro-duzioni dell’agroalimentare, ha certa-mente un ruolo di primo piano (conpotenziali di sviluppo di ulteriore cresci-ta) per tutta l’area calabrese.

Nell’ottica di un processo di crescitacoerente e di miglioramento continuodel comparto, ciò che si ritiene opportu-no suggerire è:- puntare ad incentivare forme di coope-razione ed associazione innovative peruscire dall’individualismo produttivo,oltre che per realizzare e gestire impian-ti collettivi di stoccaggio, lavorazione etrasformazione del prodotto;- offrire adeguati mezzi e strutture perla raccolta, conservazione, lavorazione,trasformazione e commercializzazione;- favorire l’acquisizione di mezzi tecniciappropriati per la lavorazione e la com-mercializzazione del prodotto;- divulgare ricerche e studi che puntinoa migliorare le tecniche colturali e pro-duttive;- suggerire criteri di orientamento e diindirizzi produttivi e di mercato;- svolgere indagini di mercato ed altreattività di informazione, tali da accre-scere la conoscenza e la consapevolezzasulle potenzialità ed opportunità offertedal settore;- implementare i sistemi informativinelle aziende, attraverso la presentazio-ne di nuovi software gestionali;- adottare marchi, utilizzare canali pub-blicitari e di informazione strategica-mente corretti;

Tendenze dei prezzi di vendita nelsettore agricolo

Negli ultimi anni la tendenza dell’anda-mento dei prezzi nel settore agricolorisulta soggetto a poche variazioni.All’andamento dei prezzi al consumo ècertamente legato il livello delle tecnicheproduttive. L’evento fieristico può deter-minare una sensibilizzazione sul rap-porto tecnologia-produzione.I dati mostrano che per il 75% dei pro-dotti il prezzo è pressoché stabile, men-tre è in crescita il 19,6 % e in flessioneil 5,4%.

4. LA CONCORRENZA

Attività fieristiche in Italia

Nel panorama delle fiere e manifestazio-ni settoriali, il comparto agricolo è pre-sente, in campo nazionale, in pochieventi di respiro commerciale di grandespessore.

Gli eventi fieristici di rilievo, in ambitonazionale, relativamente mirati al setto-re della meccanizzazione in campo agri-colo sono:

Nome Fiera Sede PeriodoAGRIEST Udine GennaioFiera internazionale Verona FebbraioFiera agricola zootecnica Brescia Febbraio

Fiera meccanizzaz. agricola Savigliano MarzoFiera del Levante Bari Sett.EIMA international Bologna OttobreVicenza Agri Vicenza OttobreFiera di Codogno Lodi Nov.

Attività fieristiche all’estero

In ambito internazionale, le fiere piùimportanti a livello mondiale per quantoriguarda la meccanizzazione agricolasono:

Attività fieristiche sul territorio regionale

Per quanto riguarda l’ambito regionalenon abbiamo nessuna fiera del settore,

ma vi sono una serie di piccole sagrepaesane con degustazione di prodottitipici. Vi sono anche piccole fiere di pro-dotti tipici come ad esempio:Terra e Sapori che si tiene a CatanzaroLido nel mese di novembre.Come si può ben vedere dalle tabelle,l’unica fiera di un certo ri lievo, perquanto riguarda il centro sud, è la Fieradel Levante a Bari. Ma anche questocontenitore fieristico, da sempre impor-tante scenario per la presentazione dimacchine agricole, ha, infatti, dall’edi-zione del 2006, indirizzato la sua atten-zione verso l’agroalimentare, abbando-nando pressoché quasi del tutto il setto-re meccanico-agricolo che risulta, per-tanto, “sgombro”. Quindi nella condizio-ne sopra esposta si può affermare cheuna vera e propria concorrenza, perquanto concerne il comparto in esame,non esiste.

5. TARGET DI RIFERIMENTO

I potenziali espositori- Le aziende che producono macchine

per la lavorazione e la semina del terre-no;- Le aziende che producono macchineper movimento terra;- Le aziende produttrici di macchine cheservono per velocizzare le operazioni dipotatura delle piante;- Le aziende che producono macchineper la raccolta dei prodotti;- Le aziende che producono macchineper la trasformazione, ad esempio, mac-chine per il lavaggio e la defogliazione; - Le aziende creatrici di sistemi produt-tivi innovativi;- Le aziende produttrici di nastri tra-sportatori per la selezione dei prodotti;- Produttori di mezzi squisitamente tec-nici (vivaisti certificati e vivaisti esteri)produttori e rivenditori di fitofarmaci efertilizzanti, produttori e installatori ditecnologie per l’irrigazione localizzata,per la subirrigazione, etc.- Tutti gli ulteriori attori delle filiere.

I potenziali visitatori

I soggetti interessati ad Agritecnosilasaranno innanzitutto gli operatori ditutte le filiere agricole del Centro Sudinteressati ad innovare le proprie azien-de rendendole più produttive. Si trattadi un bacino di utenza di quasi il 50%delle aziende agricole italiane.

Saranno, infatti, molteplici i motivi ed ivantaggi a giustificazione della parteci-pazione all’evento fieristico, quali adesempio:- l’opportunità/necessità di scoprire e sedel caso acquistare, innovazioni e pro-dotti per il miglioramento o l’avvio diprocessi produttivi per la propria azien-da;- la ricerca di macchinari e strumentiutili per velocizzare e migliorare leperformance della propria azienda;- acculturarsi ed aprirsi relativamente ametodi e processi di gestione operativaed aziendale;- acculturarsi relativamente alle novità eagli studi in merito a tutto ciò che laricerca mette a disposizione del settorecon riguardo alle tecnologie applicate,ecc.

Da tutto quello che abbiamo detto, pen-siamo ad una grossa partecipazione divisitatori non solo calabresi ma dalleregioni vicine, quali la Sicilia, la Basili-cata, la Campania, la Puglia.

6. SOGGETTI ISTITUZIONALI E LEASSOCIAZIONI DI CATEGORIACOINVOLTI

Per assicurare ad Agritecnosila unarisonanza ed un interesse cospicui, ilgruppo di progetto ritiene determinantecoinvolgere in talune fasi dell’organizza-zione dell’evento, così come in particola-ri momenti del suo sviluppo, alcuni entiistituzionali significativi per il settore diriferimento, quali:- la Regione Calabria, con il suo Gover-natore Agazio Loiero, l’Assessoratoregionale all’Agricoltura, l’Assessoratoregionale alle Attività Produttive, la Pro-vincia di Cosenza con il suo presidenteMario Oliverio, l’Assessorato provinciale

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Cupone: il centro visitatori del Parco della Sila

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all’Agricoltura, l’Assessorato provincialealle Attività Produttive, il Comune diSpezzano Sila (comune nel quale si terràla manifestazione fieristica) con il suosindaco Tiziano Gigli, gli Assessoratiall’Agricoltura e al Turismo dello stessoComune, La Comunità Montana Silanacon il suo presidente Giuseppe Cippar-rone e i suoi assessorati.- L’Agenzia Regionale per i Servizi diSviluppo Agricolo (ARSSA);- L’Agenzia permanente per l’occupazio-ne e lo Sviluppo della Sila (Sila SviluppoS.c.a.r.l.), di cui fanno parte 10 comunidella Presila, 3 comuni della Sila Greca,3 comuni del Savuto, 2 comuni dellamedia valle del Crati. oltre alle Comu-nità Montane Silana e Sila Greca.- Tavolo di concertazione delle Associa-zioni professionali agricole della provin-cia di Cosenza.

7. LE AZIONI DI INFORMAZIO-NE, COMUNICAZIONE E PRO-MOZIONEIn quanto grande strumento di comuni-cazione e promozione, la fiera allarganotevolmente gli orizzonti operatividell’impresa, determinando potenzialiopportunità di crescita sia in ambitocommerciale che di posizionamentostrategico nel proprio mercato di riferi-mento.

Rivolgendosi ad un pubblico obiettiva-mente più vasto, l’azienda espositrice,attraverso l’evento fieristico oltre ai van-taggi sopra indicati, può perseguireulteriori obiettivi quali l’apertura dinuovi mercati, il consolidamento profes-sionale e qualitativo nei mercati attuali,l’avvio di collaborazioni e partnershipcon soggetti ed operatori del settorealtrimenti diversamente individuabili eraggiungibili. In considerazione di quan-to affermato, l’evento, per risultareaccattivante ai propri interlocutori, siaffiderà ad azioni mirate di comunica-zione e pubblicizzazione attraverso i“canali” attualmente in uso (tv, radio,stampa, internet, mailing, ecc.), conl’obiettivo di determinare ed attivare unflusso informativo puntuale ed efficace,per modi, forme e tempi, in relazionealle distinte categorie di interessati.

E’ opportuno far precedere l ’avviodell’attività di “reclutamento” degli espo-sitori e degli investitori ad Agritecnosi-la, dall’organizzazione ed attuazione diuna serie di incontri istituzionali e pro-fessionali per esporre l’dea ed il pro-gramma sommario dell’evento, onderilevare preziose indicazioni sulle moda-lità di sviluppo dell’attività e, al contem-po, acquisire quei consensi di immagineed economici, vitali per il buon esitodella manifestazione.

Si effettuerà, pertanto, una inizialemappatura degli enti e delle istituzioniche, per tipo di coinvolgimento profes-sionale e sociale, siano tali da risultarepiù consoni all’oggetto della manifesta-zione e possano, quindi, fornire quelsupporto fondamentale per il prosieguodel percorso organizzativo dell’eventostesso.

Di pari passo, si procederà a rilevare iltessuto economico di riferimento (azien-de, operatori diretti ed indiretti, indotto)attraverso un’azione di ricerca che puntia stabilire l’entità del settore a cui lafiera è rivolta (presenza di aziende intermini numerici, volumi d’affari, tipolo-gia dei mercati in cui esse operano, ecc),evidenziando le potenzialità specifichedegli stessi in termini di “supporto”all’evento.

Rilevato il consenso nelle forme più ido-nee alle esigenze organizzative ed opera-tive, si procederà ad attivare concreta-mente il contatto con i soggetti peravviare quel dialogo professionale chedovrà portare alla definizione dellasquadra che poi effettivamente permet-terà alla manifestazione nel suo com-plesso di vincere la propria partita.

L’attività di informazione e comunicazio-ne sarà pertanto rivolta a:- Istituzioni- Poli scientifici e di ricerca

- Scuole- Enti ed Associazioni di categoria- Aziende di produzione ed assemblaggiomacchine ed attrezzi- Altre aziende di produzione prodotti- Cooperative agricole- Aziende di trasformazione- Distributori di prodotti semilavorati efiniti- Agenti e rappresentanti- Giornalisti ed opinion leaders- Pubblico in generale

Modalità di informazione e comunicazio-ne- Incontri e seminari conoscitivi conamministratori pubblici, università, diri-genti scolastici, responsabili di associa-zioni di categoria, imprenditori.- Pubblicazioni di articoli su stampaspecializzata locale e nazionale (adesempio, Calabra Verde, Terra e Vita).- Pubblicazioni su giornali on line setto-riali.- Stampa professionale di appartenenzasindacale (ad es. Mondo Agricolo, Agricol-tura Nuova, Terra Nostra).- Pubblicazioni di articoli su stampalocale e regionale (es. Calabria Ora,Quotidiano della Calabria, Gazzetta delSud, La Provincia cosentina).

- Diffusione a mezzo rete internet dinewsletter e spunti informativisull’evento.- Interventi in trasmissioni televisive eradiofoniche, locali e regionali,nell ’ambito di format predefiniti dapalinsesto o da creare ad hoc.- Partecipazione ad eventi e forum disettore in ambito locale e nazionale.- Mailing personalizzato.

Attività di promozionePer l’azione di promozione dell’eventofieristico sono previsti i seguenti stru-menti e mezzi:- cartellonistica- pieghevoli e stampati vari- materiale video e audio- articoli promozionali- realizzazione di opuscoli o piccoli libriche illustrino la manifestazione dadistribuire nei negozi agricoli e spedireai vari soci delle associazioni di catego-ria.

8. LE AZIONI DI SUPPORTOServizi agli espositori

Per ottimizzare l ’allestimento delmomento fieristico all’interno del quar-tiere fieristico, è prevista per gli esposi-tori una serie completa di servizi, quali:

- Servizi tecnici e commercialiUn’organizzazione che si occupa dellaprogettazione dei lay out espositivi,dell’erogazione e gestione delle fornituretecniche, dell’assistenza relativa agliallestimenti al catering, al noleggiomobili, alle pulizie.

- Servizi amministrativi e commercialiUn pacchetto di servizi che costituisco-no il riferimento per ciò che concerne lacontrattualistica, l’attività di fatturazio-ne, di incasso e pagamento, l’attivazionedei servizi bancari ed assicurativi.

- Courtesy trade serviceUno staff di contatto e problem solving(hostess e steward) mobile e fissonell’intera area espositiva, con il fine diagevolare richieste e risolvere eventualiproblematiche che dovessero rilevarsidurante lo svolgimento della manifesta-zione.

- Fornitori UfficialiAziende di trasposto (minibus, taxi enoleggio auto)“Incoming” convenzionati (AdV, Hotels eresidence, Ristoranti e pub) Compagnia di Assicurazione Pulizia standUtenze elettriche (Impianti elettrici, idri-ci, telefono, etc)Borsino: con le quotazioni in temporeale delle variazioni dei prezzi di tutto ilsettore.

- Fornitori segnalatiHotels e residenceRistoranti e pubNoleggio mobiliCourtesy carNoleggio piante e fioriAllestimento stand

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Il prodotto per eccellenza della Sila. la patata

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Audiovisivi: noleggio e assistenzaGrafica per stands, posters, pannelli,stendardi per esterni ed interniAssistenza Commerciale in fiera (serviziassistenza alla partecipazione in fiera,hostess, meeting e simili, noleggio com-puter, security negli stand).

Servizi ai visitatori

L’ente organizzatore ha inoltre predispo-sto una serie servizi rivolti ai visitatori;si tratta di:

- Servizi Commerciali, quali:segreteria organizzativa con annessoufficio relazioni esterne, sala stampa,sala video.- Servizi di informazionecomprendenti una rete di punti infor-mativi (con dotazione di pc) dislocati nelquartiere fieristico, gestiti da hostess,che offre ai visitatori, in tempo reale,informazioni su ricerca dati, catalogo ecollocazione in pianta degli espositori,elenco degli espositori per settore mer-ceologico specifico e per provenienzageografica, agenda degli eventi collatera-li, mappa dei servizi del quartiere, colle-gamento Internet per accedere a infor-mazioni e indirizzi utili della città e dellaprovincia, elenco delle manifestazioni.

- Servizi Generali, che comprendono:prenotazioni alberghiere, agenzia viaggi,assicurazione, giornali, Pronto Soccorso,Posto di Polizia di Stato in Quartiere,guardaroba, tabaccheria, punti ristoro.

- Servizi organizzativi e logisticiTra le azioni di supporto è prevista, infi-ne, la rilevazione ed il controllo degliingressi di espositori e pubblico conrelativa registrazione di dati informativi,statistici e commerciali, l’accoglienza el’assistenza a espositori e visitatori conpersonale qualificato, la sicurezzagarantita da presidi di vigilanza nottur-na e diurna oltre che da un presidioantincendio, l’organizzazione dellamobilità esterna ed interna (gestione esorveglianza parcheggi, predisposizionedi bus navetta ed altri mezzi speciali).

9. ATTIVITÀ CULTURALI EPROMOZIONALILe attività previste nell’ambito del pre-sente punto del progetto si sostanzianonell’organizzazione di convegni e semi-nari di settore, giornate di studio e diapprofondimento tecnico specialistico,di ricerca e di innovazione, stabilite inaccordo con le Istituzioni europee editaliane, le Associazioni dei produttori,l’Università, aventi ad oggetto le temati-che più interessanti ed attuali del com-parto.

In tale sede si ritiene doveroso coinvol-gere, pertanto, i rappresentanti delmondo accademico e delle altre istitu-zioni di rilevante importanza per il set-tore, in quanto organismi e soggetti digrande appeal per un movimento diinteressi particolarmente importante perla buona riuscita dell’evento fieristico.

Nello specifico delle attività convegnisti-che e culturali, svariati e molteplici pos-

sono essere gli argomenti da trattare, iquali, però, avranno tutti prevalentirisvolti pratici e innovativi, così daattrarre e appassionare gli uditori diret-tamente o indirettamente coinvolti.

Tematiche delle suddette attività sono leseguenti:

Ricerca ed innovazioneLe biotecnologie Tecniche di coltivazioneIl sistema vivaistico: certificazione estruttureMicropropagazioneNutrizione e fertilizzazione: concimazio-ne nei sistemi integrati e biologiciEsigenze idriche e Tecniche di irrigazio-neMezzi di difesa e servizi fitosanitari:sistemi di lotta per coltura biologica

Economia e di marketingIl marketing nelle piccole e medie impre-se agroalimentari;La gestione e controllo nelle PMI agroali-

mentariLa certificazione come strumento divalorizzazione Economia e Marketing dell’agricolturabiologicaIl Micromarketing e la gestione dei puntivendita aziendaliLa gestione del cliente nelle PMI agroali-mentari

Si prevede lo sviluppo di una serie diattività che hanno il fine di avvicinare,in termini qualitativi e di competenza,tutti coloro che, per provenienza scola-stica o per semplice curiosità, mostranoo rivelano interesse per il modo dell’agri-coltura; sono in programma a tal finepercorsi pratici di assaggio di prodottitipici dell’Altopiano Silano (come ilcaciocavallo, il prosciutto di suino nerodi Calabria, ecc.).

10. INTRATTENIMENTO &INCENTIVEOltre all’aspetto tecnico e professionale,che è poi l’essenza e la vera motivazionedella manifestazioni in oggetto, per ren-dere al tempo stesso piacevole e allet-

tante la visita agli stand della fiera,viene offerto un “appetitoso” menü dispettacoli che certamente troveranno ilconsenso di espositori e visitatoridurante il periodo di partecipazioneall’evento fieristico.

Attività di intrattenimento e di incentivepreviste per le giornate di fiera:

- Degustazioni guidatePercorsi di grande appeal realizzati alfine di facilitare la conoscenza dei varitipi di prodotti di qualità (tipici DOP eIGP) con l’ulteriore obiettivo di diffonde-re e promuovere una più estesa cono-scenza degli stessi.

- ConcertiVarie band calabresi di musica etnica enon si esibiranno per l’intrattenimentoserale, in modo da offrire anche unaspetto ricreativo e non solo lavorativoall’evento fiera.

- Rappresentazioni teatraliVarie compagnie calabresi faranno alcu-ne rappresentazioni teatrali per farconoscere la nostra cultura alle personeprovenienti da altre realtà regionali.- Percorsi guidatiSarà possibile visitare l’Azienda Speri-mentale di Molarotta per divulgare leattività e le sperimentazioni in agricoltu-ra che da molti anni porta avantil’ARSSA.

11. TEMPISTICA DELLE AZIONIPREVISTE E RELATIVE MOTI-VAZIONILo staff progettuale ha individuato qualemigliore periodo per lo svolgimentodell’evento fieristico quello a cavallo trala fine di agosto ed inizio di settembre.

Le motivazioni di tale scelta sono molte-plici e riguardano tanto gli attori prota-gonisti della manifestazione fieristica(espositori e visitatori professionali) nelsuo complesso, quanto la sede di svolgi-mento dello stesso.

Vantaggi ottenibili , in funzione delperiodo individuato come strategica-mente opportuno per la collocazione diAgritecnosila, consistono:

- Per gli attori protagonisti (espositorie visitatori professionali)L’opportunità di sfruttare un periodo incui le fasi di attività industriali nonsono a pieno regime, ma in un periododi stanca, considerato il fatto che tuttele più grandi industrie del settore nelmese di agosto sono chiuse per ferie.Anche per gli agricoltori è un periodocruciale, poiché i grandi raccolti sifanno in questo periodo e quindi posso-no individuare eventuali innovazioni enovità in campo tecnologico ed operati-vo, tali da consentire miglioramenti e/oqualificazioni delle proprie performanceproduttive e commerciali;

- Per la manifestazionenella possibilità di colmare un vuotosignificativo nell’ambito delle manifesta-

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La zona di Molarotta dove dovrebbe svolgeri la fiera

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zioni di settore che è venuto rivelandosiin ambito locale ma anche relativamenteall’Italia meridionale in genere. Il comparto dell’agrotecnica, soffre unritardo, in termini di marketing e dicomunicazione, particolarmente forte. A conferma di quanto osservato si ram-menta tra gli altri il venir menodell’interrese per il settore meccanico daparte della più importante manifestazio-ne fieristica della intera Italia meridio-nale, qual è La fiera del di Levante.

Senza entrare nel merito delle scelte delmanagement organizzativo di tale ente,che certamente saranno supportate davalide motivazioni, si ritiene che, soprat-tutto nel meridione e in Calabria in par-ticolare, dove la produzione agricola ètra le più importanti dell’intero territorionazionale in termini sia quantitativi chequalitativi, uno strumento professionalemirato come Agritecnosila possa rap-presentare una valvola di sfogo, oltreche volano fondamentale per lo sviluppodi tutto il comparto.

L’obiettivo, in tale direzione, è quello diridare al settore quell’importanza e quelvalore che assolutamente spettano loro,così da posizionarsi, in un’ottica di sanae, anzi, di auspicabile competizionedella filiera agroalimentare italiana conle dirette concorrenti come la Spagna, laTurchia e la Grecia.

- Per quanto riguarda, infine, la Fieravera e propria e la Società organizzatrice.i punti di forza consistono anche in que-sto caso nell’opportunità di conquistar-si, nel medio e lungo termine, nel pano-rama delle manifestazioni di settorelocali e nazionali, un vantaggio competi-tivo forte e durevole, approfittando,come sopra osservato, dell’attuale man-canza di eventi del genere su un territo-rio piuttosto vasto qual è quello del SudItalia.

Si prevedono specifiche modalità diaccesso e partecipazione all’evento fieri-stico (con eventuale preventivo accordo)relativamente a scuole, università edenti di formazione che, per tipologia diindirizzo e piano di studi, rilevino attitu-dine, attinenza ed interessi specifici aitemi oggetto della manifestazione.Nelle giornate in oggetto, all’attivitàespositiva verranno affiancati eventiludici e di spettacolo, comunque atti-nenti alla natura e all’oggetto dellamanifestazione.

12. LAY- OUT DEGLI STANDIn generale si prevede la definizione distand di tipo aperto, chiuso e a barriera,con allestimenti standard, più o menocompleti; è utile prevedere combinazionidi profilati metallici, pannelli ed altrielementi strutturali standard facilmentecombinabili.

Da non escludere, infine, la previsionedi progettazioni e realizzazioni appositedi stand per singole aziende che nefacessero specifica richiesta.

I supporti allo standLo stand deve essere arredato e correda-

to adeguatamente in modo da consenti-re al personale in esso operante di vive-re e lavorare, per la durata della manife-stazione, in modo adeguato e comodo.Nella predisposizione degli arredi si faràattenzione al fatto che tali ambientiespositivi devono consentire al persona-le e ai visitatori di muoversi agevolmen-te, di sedersi e parlare anche in formariservata.

E’ possibile prevedere la dotazione diattrezzature per ufficio (telefono e fax,macchina da scrivere e fotocopiatrice,personal computer, videoregistratore,ecc.), noleggiate o portate direttamentedall’espositore, previa annotazione dellestesse nella scheda di rilevazione -inventario, redatta dal personaledell’organizzazione prima dell’avvio dellamanifestazione.

Se possibile occorre prevedere, per leaziende espositrici che ne facciano espli-cita richiesta, uno spazio chiuso per ilcollocamento del materiale.

Per le aziende che, per caratteristiche diprodotti, strumenti e macchinari, doves-sero esplicitare l’esigenza di esporrel’oggetto della propria attività all’esternodel padiglione, si useranno pagode egazebo in pvc e tensostrutture in diversiformati e misure.Lo schema grafico delle diverse tipologiedi stand previste e la relativa piantinacon la collocazione degli stessi nel padi-glione fieristico interno, nonché neglispazi esterni dedicati ad esposizione(con allestimento di pagode e gazebo inpvc e tensostrutture modulabili), vieneallegato.

14. CONCLUSIONIDalle analisi e dai dati esposti, emergequanto siano alte le possibilità di suc-cesso dell’evento fieristico del quale sipropone la realizzazione. I dati sullepotenzialità del settore; il numero delleaziende operanti in Calabria e nel Mez-zogiorno, l’esigenza avvertita anche alivello istituzionale di un potenziamentodel settore agricolo che unitamente aquello turistico devono diventare il vola-

no di un nuovo sviluppo economico,attraverso una forte qualificazione tec-nologica della produzione e della aper-tura di nuovi sbocchi commerciali, indi-cano che esistono le condizioni favore-voli affinché proprio nel nostro territo-rio, in un Altopiano storicamente cono-sciuto e di forte attrattiva qual è quellodella Sila, possa verificarsi un incontroproficuo tra una rinnovata offerta tec-nologica e domanda di modernizzazio-ne.Diventa un elemento di maggiore positi-vità ed autorevolezza la circostanzache siano proprio le istituzioni pubbli-che, soprattutto la Provincia, la Regio-ne, L’ARSSA, La Comunità Montana, ilComune di Spezzano Sila, nonché leorganizzazioni professionali agricole, acontribuire a rimuovere elementi didebolezza che possono essere presentiin una generale condizione economicadella nostra regione. Il sostegno ad ini-ziative che possono promuovere ildecollo del settore primario apparecome una scelta qualificante in quanto,in linea con una nuova programmazio-ne della politica economica può compor-tare, per le sue ovvie ricadute, l’accre-scimento del livello sociale della collet-tività nel suo complesso.La proposta della Fiera vuole ancheinfrangere un logoro tabù secondo ilquale in Calabria tutto è impossibile odifficile. L’idea che sottende alla propo-sta dell’evento è, al contrario, che spes-so vengono sottostimate potenzialitàche vanno invece individuate e valoriz-zate.E’ infatti un luogo comune rappresenta-re le aziende agricole calabresi e meri-dionali come disinteressate o assentidai processi di innovazione. Sono suffi-cienti poche verifiche per constatarequanti loro rappresentanti o titolarisono interessati ad eventi fieristici chesi svolgono soprattutto nell’Italia set-tentrionale, perpetuando purtroppoanche in questo settore una storicasudditanza che vuole i calabresi spet-tatori e non protagonisti della cono-scenza e della comunicazione.L’organizzazione della prima edizionedi Agritecnosila può rappresentare unevento importante che può divenire unaoccasione di incontro e di scambio diinteressi verso cui possano guardarearee del Mezzogiorno ed anche deipaesi dell’area mediterranea dellaquale la Calabria per la sua invidiabileposizione geografica ne costituisce ilnaturale baricentro.La Sila non è solo un richiamo storico.E’ un uno dei più importanti “polmoniverdi” dell’Italia meridionale che puòoffrire ad espositori e visitatori un con-testo gradevole, salubre, ad alta poten-zialità ricettiva se si tiene conto chesuperano di molto i mille posti letto lesole strutture alberghiere di Camiglia-tello e di Lorica, alle quali possonoaggiungersi quelle dei vicini comunidella Presila e della città di Cosenza,felicemente collegati da una scorrevolee veloce viabilità.

Camigliatello: la vecchia sede della Pro Loco, ora sotituita dallaattuale Casa del Forestiero

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Regione Calabria Provincia di Cosenza Comunità MontanaSilana

Comune di Spezzano Sila

Camigliatello Silano Sabato 13 settembre 2008Sala convegni Casa del Forestiero (Via Roma)

La Sila: finestra sul Mediterraneo.Una Fiera per rilanciare il suo ruolo storico. Da una idea diCarlo Fata una iniziativa per lo sviluppo e l'innovazione del-l'agricoltura in Calabria.

ore 9,30: relazione introduttiva

- Avv. Francesco De Vuono - Amministratore delegato "Sila Sviluppo"

Interventi:- Avv. Tiziano Gigli - Sindaco di Spezzano Sila

- Avv. Giuseppe Cipparrone - Presidente Comunità Montana Silana

- Dott. Giuseppe Gaglioti - Presidente Camera di Commercio Cosenza

- Prof. Valerio Donati - Commissario ARSSA

- On. Franco Morelli - Consigliere regionale e Presidente commissione Speciale di Vigilanza

- On Nicodemo Oliverio - Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati

Ore 13,00 - Pausa dei lavori

Ore 15,00 - Ripresa dei lavori

Interventi:- Dott. Italo Garrafa - Presidente Cia Cosenza

- Dott. Pietro Tarasi - Presidente Coldiretti Cosenza

- Dott. Nicola Cilento - Presidente Confagricoltura Cosenza

- Dott. Mauro Zumpano - Presidente CNA Cosenza

- Prof. Enzo Caligiuri - già V. Presidente Centro Ricerche Agroalimentare

- Dott. Michele Laudati - Direttore Parco Nazionale della Sila

ore18,00 Conclusioni del convegno:

On. Mario Pirillo - Assessore regionale all'Agriucoltura

On. Mario Oliverio - Presidente Amministrazione Provinciale di Cosenza

Coordina i lavori il dott. Pietro Lecce - consigliere Provinciale

Ente Parco Nazionaledella Sila

Nei giorni da venerdì 12 a domenica 14 sarà allestita una esposizione di prodotti tipici “Terra e Sapori”