QUOTIDIANO: ROMA ''Non eravamo al barmentre Gloria moriva ... · pil1 possibile le complicazioni è...
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del 15 Settembre 2013 la ltepabbliea estratto da pag. 19 QUOTIDIANO: ROMA
''Non eravamo al barmentre Gloria moriva ma per leggere unalastraservetempo'' Il prinmrio di T or V ergata:alla fine del!' intervento la bimba era stabile
GIUSEPPE SCARPA ROMA - <<La bimba è morta per tma complicanza tecnica. Non abbiamo commesso en oti e non è vero che l'abbiamo abbandonata per andare a magiare. Per il resto, siamo distrutti e addolorati. Io come gli aln·i colleghi».
Mario Dauri, 58 armi, primario delrepartodianestesiologiaal policlinico Torvergata dove è spirata Gloria Ascia, la piccola di duearuu arrivatadaGelaaRomaperuntrapinato di midollo osseo, respinge le accuse. Non ci sta a far passare i medici che assieme a lui sono intervenuti come w1 gruppo di incompetenti. Conferma che le complicazionisuUabimbasisono scatenate a causa di un" emotorace". Ossia w1 versamento di sangue n· a il polmone e la parete toracica. Ma sulle cause del decesso, Daurisitrinceradietro "le comp licazioni tectliche" e non accetta l'ipotesi di un errore tU11ano. Sottolinea però che«saranno le autorità competenti a stabilire eventuali colpe>>.
I genitori sostengono che voi siete andali in pausa pranzo mentre la loro figlia aveva un'emorragia in corso.
«Non è vero. Nessuno è andato in pausa pranzo dopo il primo intervento dmato tutta la mattina. È tutto documentato. Capisco il do-lore dei genitOli, sono anch'io padre di n· e figli. Esprimo tuttalamia solidarietà, ma credo che in una situa7Jone del genere i parenti possano non avere una completa
lucidità». Quando vi siete resi conto che
qualche cosa non stava andando per il verso giusto?
«Alle undici di mattina mi hanno chiamato perché io inteiVenissi. Mi harmo detto che c'era un problema con il catetere».
Che genere di problema? «Non posso entrare u·oppo nel
tecnico ... ». Dalla prima lastra realizzata
proprio in tarda mattinata è emerso un versamento di sangue. Perché non siete subito intervenuti?
«Per poter vedere w1a lasu·a ci sono tempi teci1ici. n tutto si è consumato in un arco temporale abbastanza breve perché parliamo di un paio di ore. n quadro cliIlico si è aggravato nelle more della defii1izione del quadro radiologico. No il' abbiamo dimessainsala di risveglio (in tarda mattinata, ndr) con dei parametri che sono corretti tispetto alle lineegtùda. Ci sono casi cllilicamente evolutivi e nelle fasi successive c'è stato il peggioramento».
C.osa è accaduto alla bimba? «L'emotorace è tma compli
canzachesiverificain questotipo di procedure ed è ampiamente descritta>>.
Chi era intervenuto prima di lei e aveva causato il problema con il catetere era uno specializzando?
«Assolutamente no. È w1 collega di 50 an11i di grande professionalità preparato in casi di emer-
genza». La bimba, però, alla fine è de
ceduta. «Guardi, non stiamo parlando
di un ragazzo che è venuto a farsi curare l'appendicite. Il caso della bimba (affetta da anemia drepanocitica, ndr) rappresenta un caso di paziente impegnativo soggetto a procedure ad alto rischio».
Il decesso però è stato causato dall'inserimento del catetere, non per illTapianto del midollo osseo.
<dn chirurgia purtroppolacomplicanzazero è tmsogno. Non esiste . Noi vorremmo che non accadesse mai niente di drammatico. Ma questo non è possibile. Nonostante i medici utilizzino tutte le misure del caso. Come l' ecoguida impiegato con la bimba. Comunque sulla bimba è stato realizzato anche tm aspirato rnidollare in previsione del trapianto».
Voisietesicuridinonaverdan neggiato alcun vaso?
«Abbiamo impiegato l'ecoguida. Nonostante la presenza dell'ecoguida la complicazione si può verificare.Proptioperdiminuireil pil1 possibile le complicazioni è previsto dalle linee guida l'uso di tecniche per immagini. Ribadisco che comunque non si azzera il rischio».
C'è stato un errore umano? «Si tratta di una complicazione
e questa può essere dovuta a tma fatalità oppure a una tecnica non correttamente eseguita>>.
CRPROOOll~ER!SERVATA
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del 15 Settembre 2013
Antonio Ascia e Sara A venia con la loro piccola Gloria, morta mercoledì al policlinico T or Vergata
QUOTIDIANO: ROMA
Rischio complicanz~ In chirurgia purtroppo la complicanza zero è un sogno: non esiste Non è possibile azzerare il rischio
DIRIGENTE Mario Dauri, 58 anni, primario del reparto di anestesia log i E
dove è morta la piccola Gloria
Tutto docu~nen ate: n quadro clinico si è aggravato mentre eravamo in attesa della radiografia. Abbiamo seguito le linee guida
L'OPERAZIONE L'11 settembre Gloria Ascia, di due anni, viene operata al Policlinico T or Vergata a Roma per l'inserimento di un catetere
L'EMERGENZA Dopo l'operazione, terminata alle 13.30, la bimba torna in sala operatoria alle 14.15 in seguito a un'emorragia interna
IL DECESSO Alle 18.451a bimba muore: la lastra evidenzia il polmone destro pieno di sangue. In serata i genitori denunciano i medici, 7 gli indagati
estratto da pag. 19
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del 15 Settembre 2013 '.:t~
ibero .. estratto da pag. 19 QUOTIDIANO: MILANO
Oggi a Gela i funerali di Gloria Maria
È morta perché non hanno guardato la lastra Ecco la radiografia, eseguita alle 11.511 mentre la bimba era in sala operatoria: un polmone era già pieno di sangue
:::ROBERTA CATANIA ROMA
••• C'è la cartella clinica a spiegare quello che è successo a Gloria Maria Ascia, due anni appena compiuti, morta per un catetere che non voleva entrare nel suo corpicino in attesa di un trapianto. Un errore che le inchieste stabilirrumo se <<poteva accadere». Quello, però, che di sicuro non doveva succedere è ciò che rivela la radiografia toracica di routine: Gloria poteva essere salvata.
Affinché l'epilogo fosse diverso, sarebbe stato sufficiente andare a vedere proprio quell'esame, un normale test di "controllo" eseguito dopo un'azione invasiva come la tracheotomia Invece, a quanto pare, nessuno alle 11.51 si è reso conto di quanto era già accaduto: tm'emorragia in-tema e il polmone al collasso. L'al-larme è scattato dopo le 15, quan-do ormai era troppo tardi e l'intervento d'ur-genza non ha sal-vato Gloria, deceduta alle 18.45 su quello stesso tavolo operatorio.
I primi a parlare di ritardo erano stati gli stessi medici del Policlinico T or Vergata di Roma, coloro che nel primo pomeriggio dell' 11 settembre scorso avevano tentato l'impossibile: «Quando ormai era troppo tardi», avevano spiegato, probabilmente senza sapere che c'era una lastra di tre ore e mezza prima. Invece, come dimostra la radiografia eseguita mentre la bambina era ancora in sala operatoria- ma che evidentemente nessuno ha guardato-si poteva intervenire subito, dee-
nando il polmone destro e sistemando gli errori commessi in quelle 3 ore e 40 minuti impiegati per una procedura che in genere richiede mezz'ora. I raggi X delle 11.51 avevano infatti già mostrato che qualcosa non aveva funzionato, la lastra aveva già svelato che le difficoltà ad inserire il catetere avevano provocato darmi che necessitavano di un intervento urgente. Ma nonostante fosse stato disposto l'esame, nessuno pare si fosse preso la briga di guardare l'esito dell'accertamento.Anzi. Un'oraernezzadopo quella lastra, probabilmente la cui esistenza era ancora ignorata dal personale medico, la pic-cola è stata rimandata in reparto a morire sotto gli occhi impotenti della mrunma, che continuava a chiedere spiegazioni sul perché la sua piccina non reagisse alle canzoncine che lei continuava a cantarle per farla risvegliare. Quando qualcuno si è preso la briga di ascoltare Sara, 34 anni, consulente del lavoro con un figlio di sei anni affianco, un terzo bimbo in grembo e il marito in partenza da Gela, in provincia di Caltanissetta, ormai l'emorragia nonsi poteva più fermare.
La procuradiRomahaindagato sette persone. Medici, infermieri e anestesisti del Policlinico T or Vergata, owero l'équipe medica che ha eseguito l'intervento pre-operatorio dell'inserimento del catetere e i sanitari che avrebbero dovuto monitorare Gloria una vol-tauscita dalla sala opera-toria: sono tutti accu-sati di orni-
ci dio colposo. La piccola era in attesa del trapianto di midollo osseo, che le avrebbe donato il fratello Riccardo, di sei anni, compatibile allOO per cento. I genitori avevano trasferito la famigli a Roma il 2 settembre scorso, per garantire alla bambina quella che ritenevano l'elite dell'assistenza sanitaria Il trapianto era in programma per o ttobre, adesso dovevano essere eseguite solamente procedure di preparazione. Niente di rischioso.
Invece ieri sera Tony Ascia è tornato a casa con la salma della sua bambina, alla quale con il viaggioaRomasperavadiregalare una vita normale, senza pitt medicine, invece oggi l'accompagnerà in chiesa per il suo funerale. Mentre il loro volo partiva
per C:1tania, dal Policlini-
co ha parlato Mario Da uri, primario arrestesista,
presente mercoledì mattina in quella sala operatoria. «Sono intervenuto anche io perchè mi hanno chiamato durante l'intervento», ha spiegato, <<ma il collega che operava la bambina è esperto». «Sl, c'è stata una complicanza», ha ammesso, «ma in casi così gravi può accadere». lnvece scordarsi eli controllare una lastra o, peggio, sottovalutarla,
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del 15 Settembre 2013 ,~ibero~ QUOTIDIANO: MILANO
non doveva accadere.
CARTELLA CLINICA ED ESAMI
Qui sopra la radiografia fatta a Gloria Maria Ascia, la bimba di 2 anni, alle ore 11.51 dell'11 settembre, mentre era ancora in sala operatoria Dalla lastra si vede che il polmone destro (quello più bianco) è pieno di sangue; il referto della bimba con la durata dell'intervento di tracheotomia: dalle 8.1 O alle 13.1 O.
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