Questionario precario

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Parte 1 QUESTIONARIO PRECARIO A cura di

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Parte 1QUESTIONARIO PRECARIO

A cura di

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DATI GENERALI

Periodo di somministrazione: gennaio-marzo 2011

Questionari somministrati: 206 Compilati online: 59 Compilati a mano: 147 Questionari validi: 200

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ANNO DI NASCITA

Over-40 3% Quarantenni 23% Ventenni 23,5% Trentenni 50,5%

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SESSO

M (84) 42% F (116) 58%

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QUARTIERE DI RESIDENZA

Reno 4,5% Saragozza 5% Borgo Panigale 6,5% Savena 7% Santo Stefano 8% Navile 9% Porto 10,5% San Donato 21% San Vitale 28,5%

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SU QUALI SOCIAL NETWORK HAI UN ACCOUNT? (numero di risposte a piacere)

Second Life 0 Google Buzz 1,5% Altro: ........(nessun account)...... 3% FriendFeed 4% Windows Live Profile 5,5% Twitter 9% LinkedIn 16,5% Flickr 17% Youtube 19,5% Myspace 24% Facebook 86%

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IN CHE SETTORE LAVORI? (massimo 2 risposte)

Agricoltura 0 Industria 1% Altro: ........................... 2% Artigianato 4% Informatica, servizi digitali e telematici, ICT 8% Commercio 11% Servizi alle imprese, consulenza 11% Media, comunicazione, pubblicità, editoria 13,5% Servizi alla persona, terzo settore, volontariato 16,5% Settore pubblico (istruzione, sanità, pubblica amministrazione) 23,5% Cultura, arti, spettacolo, entertainment 29,5%

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DOVE HAI APPRESO IL TUO MESTIERE? (massimo 2 risposte)

Altro: .......................................................................... 0 Associazione culturale, spazio sociale autogestito, gruppo informale 11% Apprendistato post-laurea 18% Corsi di formazione 21,5% Apprendistato presso azienda per cui lavoro/lavoravo 22,5% Scambio di competenze con amici e/o collaboratori e/o famiglia 28% Autodidatta 33,5%

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IL LAVORO CHE SVOLGI PRODUCE REDDITO PIENO (DAI 1.000 EURO IN SU) O SOLO

PARZIALE?

Pieno 36,5% Parziale 63,5%

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SE ALLA PRECEDENTE DOMANDA SI È RISPOSTO "PARZIALE", INDICARE LA FONTE DEL PROPRIO

SOSTENTAMENTO (su un totale di 127)

Secondo lavoro 32,2% Sostegno familiare 67,7%

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IL LAVORO CHE SVOLGI È FORMALIZZATO (TRAMITE CONTRATTO O ALTRA FORMA

GIURIDICA)?

No 17% Talvolta 31,5% Si 51,5%

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INDICARE QUAL È LA FORMA GIURIDICA CONTRATTUALE UTILIZZATA ATTUALMENTE O

NELL'OCCASIONE PIÙ RECENTE (su un totale di 166)

Altro: ................... 0 Contratto di formazione/apprendistato 1,2% Rimborsi tramite associazione culturale o di volontariato 3% Part time, interinale 6,6% Contratto a tempo determinato 18,6% Partita Iva, impresa, studio associato 21% Contratto a progetto, co.co.co. 24,6%

Prestazione occasionale 24,6%

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PER IL TUO MESTIERE, A QUALE DEI SEGUENTI

SERVIZI SUL TERRITORIO TI SEI RIVOLTO?

Altro: ...................... 0 Camera di Commercio 1% U.R.P. del Comune di Bologna 2,5% Altri sportelli della pubblica amministrazione 3,5% Informagiovani 4% Sportelli di associazione di categoria 5,5% Centro per l’Impiego 7% Agenzia Lavoro 10,5% Sportelli sindacali 14,5% Non mi sono rivolta/o a nessun servizio sul territorio 51,5%

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SE HAI FRUITO DI UNO O PIÙ SERVIZI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, RITIENI SODDISFACENTE L’OFFERTA

ESISTENTE? (su un totale di 101)

Si 10,8% No 38,6% In parte 50,4%

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PER IL TUO MESTIERE, DI QUALI DEI SEGUENTI SERVIZI AVVERTI MAGGIORMENTE LA

NECESSITÀ? (massimo 2 risposte)

Altro: .................................................................................... 1% Informazioni sulle politiche abitative e sui relativi criteri d’assegnazione 5,5% Baby sitting e altri servizi inerenti a maternità, famiglia, attività di cura 6% Opportunità formative e/o di aggiornamento 11,5% Accesso a spazi e attrezzature pubblici 13,5% Possibilità di reperire più velocemente partnership e collaborazioni 16,5% Consulenze per affrontare il mercato (concorrenza, individuazione del target,

business plan, fund raising, tipologia giuridica da adottare) 17,5% Consulenza fiscale e/o commerciale 22,5% Informazioni su bandi di concorso, linee di finanziamento, gare d’appalto 26,5% Informazioni sulle offerte di lavoro 31% Tutela sindacale e/o legale 31,5%

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QUALI SONO, A TUO PARERE, GLI INTERVENTI PIÙ URGENTI CHE L’ITALIA DOVREBBE ADOTTARE

IN MATERIA DI FLESSIBILITÀ? (massimo 2 risposte)

Altro: ......................................................................................................................................................... 0 Innalzamento delle aliquote sui contratti a termine per equiparare la contribuzione previdenziale 2,5% La costruzione di nuove forme di rappresentanza per i precari 3% Una maggiore rappresentanza dei precari nei sindacati esistenti 3,5% Reddito d’inserimento, ovvero reddito base del quale non si può più fruire qualora si rifiuti una seconda offerta di lavoro

4,5% Revisione delle graduatorie pubbliche, in favore dei precari, per ciò che riguarda l’assegnazione di case pubbliche 6% Rilanciare l’industria per creare più occupazione 8% Più opportunità di formazione e aggiornamento gratuiti 9,5% Una maggiore rappresentanza dei lavoratori precari nei partiti e nelle istituzioni 10% Rilanciare i settori creativi quali web, cultura, turismo e comunicazione per creare più occupazione 16,5% Più finanziamenti pubblici per l’avvio di imprese giovanili e associazioni culturali 19,5% Politica fiscale che renda più onerosi i contratti a termine e faciliti i contratti a tempo indeterminato 24%

Sportelli territoriali di consulenza e orientamento che permettano di avere più informazioni 27,5% Reddito base garantito ai lavoratori flessibili nei periodi di non lavoro, malattia e maternità 54,5%

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PER I LAVORATORI SENZA POSTO FISSO, VENGONO UTILIZZATE DIVERSE DEFINIZIONI. QUALE DELLE SEGUENTI SCEGLIERESTI PER TE

STESSA/O?

Cognitario, cognitivo 0 Intermittente 4,5% Atipico 6,5% Creativo 7% Flessibile 7,5% Autonomo, freelance, autoimprenditore 17,5% Precario 57%

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Parte 2

SPUNTI DI RIFLESSIONE

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I precari e la creatività

Il 62% degli intervistati afferma di operare in settori di tipo “creativo”. Da questo possiamo trarre che:

a) si pone il problema di rilanciare lo sviluppo di questi settori a fini occupazionali;

b) il settore amministrativo della cultura non può essere disgiunto dalle tematiche del lavoro e, in particolare, dal lavoro precario e giovanile;

c) i risultati successivi indicano che il concetto di “classe creativa” non attiene a un’élite bensì a una condizione precaria.

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I precari e l’Informal Learning

Il 72,5% degli intervistati afferma di aver appreso il proprio mestiere con modalità autodidatte, interpersonali e comunque informali. Questo pone i seguenti problemi:

a) l’insufficienza dell’offerta formativa esistente;

b) la necessità d’iniziare a studiare un modo in cui la pubblica amministrazione possa fornire qualifiche e certificazioni all’Informal Learning.

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I precari e la semi-occupazione

Il 63,5% degli intervistati afferma di ottenere dal proprio lavoro un reddito parziale, inferiore ai 1.000 euro. Da questo si può trarre che:

a) il problema della precarietà tocca la città di Bologna in misura non inferiore ad altri territori;

b) le statistiche su occupazione e disoccupazione non sono in grado di leggere la condizione maggioritaria di semi-occupazione a cui sono assoggettate le nuove generazioni.

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I precari e il lavoro nero

Il 48,5% degli intervistati afferma di lavorare in condizioni di sommerso o semi-sommerso. Da questo possiamo trarre che:

a) una parte consistente dell’economia sommersa, in Italia, è legata alla precarietà lavorativa;

b) gli interventi sulla precarietà devono implicare anche opportunità di fuoriuscita dal sommerso;

c) a un approccio giuslavoristico deve affiancarsi un approccio sociologico che comprenda tutte le tipologie di cittadini afflitti da precarietà.

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I precari e i servizi sul territorio

Il 51,5% degli intervistati afferma di non essersi mai rivolto a uno sportello territoriale: né della pubblica amministrazione, né sindacale, né di altra tipologia. Al contempo, della metà che ha fruito di servizi front office, solo il 10,8% li giudica pienamente soddisfacenti. Occorre allora domandarsi:

a) quali sono le carenze dei servizi esistenti?

b) per rispondere a questa carenza, è sufficiente perfezionare i servizi esistenti o si può anche pensare a costruire servizi integrativi di altra tipologia?

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L’imprenditorialità precaria

Alla domanda relativa ai servizi di cui si sente maggiore necessità, a fianco di un 85% di bisogni di tutela “classici”, spicca un’ancor più elevata richiesta in favore di servizi che assistano un approccio autonomo e auto-imprenditoriale al mercato del lavoro. Da questo si può trarre che:

a) indipendentemente dalla condizione giuridica, cresce un approccio “autonomo” dei precari al mercato del lavoro;

b) gli strumenti giuridici esistenti – quali la costituzione d’impresa – rispondono solo in minima parte a questa esigenza;

c) non vi sono, al momento, servizi sul territorio in grado di rispondere a queste necessità.

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I precari e gli sportelli

Alla domanda sugli interventi da adottare in Italia, la seconda opzione più indicata (27,5%) riguarda la creazione di sportelli territoriali che forniscano consulenza e informazioni. Considerando le risposte precedenti, possiamo considerare un impianto di welfare territoriale modellato secondo i seguenti paradigmi:

a) welfare di prossimità, ovvero consulenza continuativa e personalizzata;b) welfare di outcome, ovvero consulenza finalizzata anche a fornire

strumenti per affrontare con le proprie gambe il mercato;c) welfare mix, ovvero servizi costruiti in collaborazione fra amministrazione

pubblica e mondo associativo, in grado di fare da collante fra i diversi servizi esistenti;

d) welfare mutualistico, al fine di fornire servizi realmente efficaci, di promuovere la sussidiarietà e la cooperazione sociale, si può ipotizzare la creazione di sportelli gestiti da associazioni di lavoratori precari.

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I precari e il basic income

Il 54,5 degli intervistati indica il basic income (reddito base o reddito di cittadinanza) come misura più urgente da adottare in Italia. Riteniamo, quindi, che il centrosinistra debba iniziare a mettere questo tema nella propria agenda politica.

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 FINE

Il Questionario Precario è stato ideato e somministrato da Riccardo PaccosiFrancesca RossiAlessio Di Paola(Circolo Precari PD) Matilde Madrid Sarah Bellini(Circolo PD San Donato Centro)