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COMUNE DI PADOVA QUARTIERE N. 4

Resoconto a cura di abitanzAstudio Stefano Bassan, Roberto Ervas, Gabriele Righetto

con Maria Gachuhi Beghin e Alessandro Ghedin

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COMUNE DI PADOVA QUARTIERE 4 SUD EST PROGETTO PER LA PARTECIPAZIONE DEL QUARTIERE 4 SUD-EST ALLA STESURA DEL PAT DI PADOVA

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Resoconto finale delle attività svolte per la realizzazione del "percorso partecipativo sul PAT" nel Q4 sud est. 1. Descrizione dell’attività svolta 2. Riflessioni e valutazioni finali sul lavoro svolto.

1. Descrizione dell’attività svolta Il Comune di Padova ha provveduto ad affidare l’incarico professionale per la programmazione e gestione del progetto partecipativo del Q4 all’Associazione Italiana di Ecologia Umana. L’incarico è stato svolto dal raggruppamento di tecnici esperti nella partecipazione denominato abitanzAstudio, composto dagli architetti Stefano Bassan e Roberto Ervas e dal prof. Gabriele Righetto, coadiuvati dai collaboratori Maria Beghin e Alessandro Ghedin. Il gruppo di professionisti ha attivato dal dicembre 2006 al Maggio 2007 uno specifico Laboratorio partecipativo con lo scopo di analizzare il contesto esistente e proporre idee e soluzioni sulla scorta dei criteri espressi nelle Linee guida specificamente predisposte dal Comune di Padova. L’attività partecipativa è stata articolata secondo tre tipologie di approccio: 1 Focus strategici Focus progettuali Assemblee informative rionali.

Focus strategici I focus strategici si sono svolti nella sede di quartiere della Madonna Pellegrina con il concorso dei consiglieri di maggioranza e dei tecnici della partecipazione tra il dicembre 2006 e il gennaio 2007. Nel corso degli incontri è stata descritto lo stato di fatto attraverso una analisi puntuale dei caratteri e dei problemi del quartiere, anche sulla scorta della cartografia di riferimento (Ortofoto,carta tecnica regionale, IGM, mappe storiche, elaborati di piano, foto, diagrammi e schemi grafici etc). I Focus strategici hanno fissato le questioni fondamentali che si sono poi affrontate nei lavori di Laboratorio partecipativo progettuale. Ad ogni incontro è corrisposta la stesura di un resoconto contenente la mappa concettuale delle elaborazioni prodotte nel corso delle dinamiche di brain storming. Le questioni rilevanti sono state organizzate in nodi problema, descritte verbalmente ed esposte graficamente correlando i testi ad alcune dotazioni iconologiche di base. L’insieme è andato a costituire il Prontuario Operativo Tematico, documento di analisi ed intenti che fissa i nodi problematici, il programma temporale dei lavori, le finalità progettuali e le indicazioni propositive strategiche. Predisposto per essere consegnato agli abitanti aderenti al Laboratorio partecipativo progettuale, il Prontuario è servito da guida operativa agli stakeholders e da

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base di partenza per tutte le successive valutazioni urbanistiche e socio ambientali inerenti il Q4. La opzione degli abitanti da invitare in qualità di stakeholders al lavoro partecipativo è stata orientata da una griglia tipologica presentata ed illustrata dai tecnici della partecipazione ed operata dal gruppo di consiglio di maggioranza.

Griglia tipologica per la formazione del gruppo partecipativo I consiglieri si sono attivati per implementare tale griglia adattandola alle specificità sociali, culturali e politiche del quartiere 4 ed individuare quindi concretamente gli stakeholders da invitare mediante lettera ufficiale del Consiglio di quartiere. L’elenco degli invitati quali gruppi e realtà associative portatori di competenze ed interesse, esito dell’interpretazione applicativa della griglia tipologica proposta dai tecnici della partecipazione dell’AIEU, è il seguente. 1. Centro sociale e culturale di quartiere 2. Comitato salvaguardia verde guizza, 3. Comitato crocifisso, 4. Comitato Pinelli, 5. Comitato Iris 6. Associazione Commercianti ASCOM, 7. Associazione Commercianti Confesercenti 8. Associazione Artigiani CNA, 9. Associazione Artigiani UPA 10. Sindacato CGIL, 11. Sindacato CISL, 12. Sindacato UIL, 13. Sindacato ADL/COBAS 14. Sindacato inquilini SUNIA 15. Direzioni didattiche: 6^ e 7^ 16. Consigli d'Istituto: 6^ e 7^ direzione 17. Tutte le Parrocchie 18. Associazioni sportive di quartiere

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1PROPRIETARI IMMOBILI

1AGRICOLTORI(CONDUTTORI FONDI AGRARI)

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1Europa est

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N.TIPOLOGIA

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19. Associazione ambientalista Comitato mura, 20. Associazione ambientalista Lo squero, 21. Associazione ambientalista Amici della bicicletta 22. Scout AGESCI 23. Cittadini o consiglieri 24. indicati dai partiti presenti in CdQ (1 per partito) 25. Coordinatori delle commissioni consiliari del CdQ 26. il Presidente del CdQ L’elenco degli abitanti inviati dai su elencati stakeholders a partecipare al Laboratorio di quartiere è il seguente: 1. Francesco Bolognini, 2. Mario Zoratti, 3. Elisabetta Migliorato, 4. Franco Zardini, 5. Leopoldo Trevisan, 6. Stefano Turetta, 7. Franco Zecchinato, 8. Roberto Bertipaglia, 9. Elio Bidoggia, 10. Alfredo Fiorini, 11. Ermete Danieli, 12. Roberto Ravazzolo, 13. Sandro Ginestri, 14. Roberto Marinello, 15. Luca Silvestri, 16. Giovanni Ferasin, 17. Alessandro Giuriati, 18. Gabriele Bernardi, 19. Filippo Marchioro, 20. Luca Luciani, 21. Devis Casetta, 22. Francesco Scarin 23. Domenico Di Falco 24. Roberto Bettella, 25. Daniele Boscaro, 26. Fulvio Di Vittorio, 27. Fiorenza Carraro, 28. Cecilia Valle, 29. Carlo Silvestrin 30. Alessandro Bortolami, 31. Mauro Carraro, 32. Lucia Romanelli Una volta ottenuta l’adesione ai lavori da parte di un numero congruo e bilanciato di stakeholders, si sono predisposti 6 (sei) incontri partecipativi approntati, in sintonia con le Linee guida del Comune di Padova, per mettere a fuoco tematiche inerenti i seguenti Sistemi: Sistema ambientale Sistema infrastrutturale Sistema insediativo Sistema dei servizi

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Diagramma di processo del Laboratorio partecipativo Gli argomenti trattati all’interno dei vari Sistemi sono stati i seguenti: Sistema ambientale 1. La Rete ecologica di città e di quartiere 2. I Cunei verdi e le aree a parco 3. Il Parco agricolo periurbano 4. La Rete idrografica minore e maggiore 5. I Giardini di vicinato 6. I Percorsi ciclopedonali nel verde 7. Le Fasce boscate e gli Orti sociali 8. Le Aree a rischio idraulico 9. Le Reti tecnologiche Sistema infrastrutturale 1. Le radiali viarie 2. La Tangenziale 3. La Viabilità di attraversamento e locale 4. I Parcheggi residenziali e Scambiatori 5. I sistemi di limitazione e rallentamento dei flussi veicolari 6. Le isole pedonali rionali 7. La Mobilità pubblica 8. Piste Ciclabili e mobilità dolce 9. I Ponti sul lungargine Sistema insediativo 1. La Perimetrazione delle aree urbane in rioni 2. I Luoghi simbolici e identitari dei rioni 3. L’Edilizia residenziale pubblica e l’urbanistica inclusiva 4. La logica insediativa privata e pubblica 5. Le Aree a perequazione e l’urbanizzazione dei cunei verdi 6. Le Aree militari e demaniali 7. Intra moenia: Città giardino e Prato della Valle Sistema dei servizi 1. Spazi per gli anziani e per i giovani

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2. Accessibilità dei servizi 3. Centralità sociale e dotazione minima 4. Strutture sportive 5. Valorizzazione dell’esistente Focus progettuali Il metodo prescelto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati è stato quello di istituire un workshop di progettazione partecipata o Laboratorio partecipativo di quartiere. Gli incontri di workshop sono stati progettati dai tecnici della partecipazione AIEU con l’offerta di materiali di supporto multimediali integratori del prontuario operativo tematico. Ad ogni incontro si è esibito un Power Point che illustrava e documentava le tematiche di volta in volta programmate. In ciascun incontro l’esposizione multimediale è stata adottata per facilitare gli stakeholders nella lettura di una prima semplice mappa concettuale delle questioni prescelte, composta da definizioni verbali, principi e criteri e da supporti iconologici, grafici e fotografici. Tali presentazioni hanno consentito la messa a fuoco dei temi selezionati secondo modalità spazializzate e contestualizzate. Le tecniche di conduzione e di gestione dei vari Focus groups hanno fatto riferimento al brainstorming multimediale, supportato da processi ad associazione libera, accompagnati da traduzioni grafiche ed immagini digitali, video-proiettate ed elaborate in gruppo in tempo reale. Ogni stakeholders è stato interpellato nel corso di vari giri di tavola durante i quali ognuno ha potuto liberamente esprimere valutazioni e proposte sui temi di discussione.

Le loro osservazioni verbali e le proposte espresse pubblicamente sono state “registrate” in forma scritta dai tecnici della partecipazione nelle due forme prescelte della documentazione verbale e della rappresentazione grafica. La prassi partecipativa è stata sostenuta dall’ausilio di tavoletta grafica per mezzo della quale le osservazioni e idee emergenti nel corso della serata venivano tradotte in disegni e schemi

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video proiettati on line. In tal modo ogni proposta ha avuto modo di essere immediatamente verificata, confrontata, confermata ed eventualmente corretta o condivisa nei suoi contenuti formali. Ogni stakeholder in tempo reale ha avuto modo di verificare la traduzione del suo pensiero in rappresentazione grafica visibile sullo schermo. Le rappresentazioni grafiche hanno di solito usato come supporto ortofoto o foto dei luoghi. Questo ha consentito di contestualizzare i ragionamenti in forma realistica e facilmente comprensibile anche ai non addetti, mai in modo astratto o eccessivamente tecnico.

Si è potuto in tal modo verificare subito l’adeguatezza dell’immagine prodotta rispetto al proprio pensiero e chiedere rettifiche ed adeguamenti. L’operazione, compiendosi alla presenza di tutti, ha consentito al processo analitico e ideativo di farsi stimolo, propulsione e maturazione anche per gli altri stakeholders che condividevano o meno le proposte. Il resoconto verbale-mappa concettuale ha avuto un doppio scopo documentativo ma anche organizzativo dei materiali prodotti nel corso del brainstorming. Esso infatti, letto pubblicamente all’inizio dell’incontro successivo, ha dato testimonianza organizzata della produttività del gruppo, dei suoi avanzamenti propositivi ma anche delle aree opache e contraddittorie e della eventuale carenza di Pensiero plurale condiviso per alcuni temi che andavano perciò approfonditi. I vari materiali elaborativi sono stati raccolti e ricomposti dai tecnici della partecipazione in una Sintesi delle opzioni di scenario. Tale sintesi, tradotta in un Power Point, è stata adottata come base illustrativa e di discussione nelle tre assemblee pubbliche di rione, aperte al concorso libero degli abitanti del quartiere 4. L’insieme della produzione è andato poi a costituire la dotazione documentativa contenuta nei vari dossier: 1. Prontuario operativo tematico, 2. Dossier dei Resoconti, 3. Dossier iconologico, 4. Dossier delle Opzioni di scenario,

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5. Dossier dei Contributi, 6. Dossier delle Schede di scenario finale Le attività svolte nel Laboratorio partecipativo hanno visto, nel suo insieme, oltre 150 presenze. Assemblee informative di rione I tre incontri pubblici previsti si sono svolti in tre diversi punti di convergenza territoriale per l’area nord, ovest ed est del quartiere 4 ossia: 1. Centro Ivo Scapolo (18/04/2007) 2. Sala polivalente della Guizza (20/04/2007) 3. Sala del Centro Civico di Voltabarozzo (23/04/2007) Il quartiere ha pubblicizzato le assemblee per mezzo di una apposita locandina, graficamente elaborata, esposta nei luoghi pubblici del quartiere.

Complessivamente alle assemblee hanno preso parte in modo diretto circa 200 persone. Le assemblee costituiscono in genere momento significativo di partecipazione informativa, mentre i focus sono attività partecipative di tipo analitico e progettuale. I lavori del focus progettuale hanno seguito una dinamica analitica e critica. Essa ha richiesto uno stile partecipe, coinvolto e dimensionato su

un gruppo interattivo di persone in grado di proseguire i lavori per un lasso di tempo abbastanza lungo (sei incontri di circa tre ore ciascuno con interazioni tra un incontro e l’altro mediante scritti e contributi compartecipati in forma digitale). Tale stile di lavoro non può essere condotto nel corso di un’assemblea che di consueto può contare su

numero elevato di partecipanti, composizione sociale indeterminata, dinamiche relazionali non concordate, interventi elusivi e polemici

Peraltro la popolazione ha diritto all’informazione e all’offerta di materiali per capire i problemi e prendere posizione. Un numero consistente di abitanti è stato in modo indiretto reso “partecipe” delle dinamiche laboratoriale attraverso la pratica della consultazione e del passaparola ad opera di: 1. stakeholders intervenuti nel Focus progettuale ( Consiglieri di quartiere, Comitati e Associazioni sportive, ambientali di categoria, Partiti politici etc), 2. abitanti presenti alle assemblee informative, 3. navigatori web del sito Comunale , dell’AIEU e di abitanzAstudio, in cui sono stati messi a disposizione i materiali prodotti nel corso dei lavori partecipativi.

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È stata anche predisposta una apposita scheda di proposta messa a disposizione degli abitanti presso le sedi rionali e scaricabile dal sito web Comunale. Partecipazione digitale Gli stakeholders collegati con gruppi, comitati, enti ed associazioni, hanno fatto da tramite con la loro base tenendola informata circa l’evoluzione delle proposte partecipative che via via emergevano nel corso dei lavori partecipativi nel Laboratorio di quartiere per il PAT. Parte di questo lavoro è testimoniato da numerose mail contenenti elaborati e proposte scritte trasmesse dgli stakeholders. Tali contributi, dietro specifico invito dei tecnici AIEU, sono stati veicolati via e.mail fra tutti gli stakeholders che, a loro volta, hanno potuto attivare il passaparola digitale utilizzando le loro mailing lists. I Comitati locali (Crocefisso, via Pinelli-Savelli, parco guizza, iris, platani-nasini) hanno avuto incontri autonomi e hanno strutturato proposte, testuali e grafiche, dettagliate e pragmatiche descritte in modo sintetico e chiaro anche facendo uso di strumenti multimediali. Tutti i contributi sono stati raccolti nel Dossier dei Contributi Il Comitato rione Crocefisso ha elaborato proposte concrete per l’ambito di competenza indagando anche sulla natura ambientale, sociale ed insediativa del rione, proponendo tra l’altro soluzioni per il PEEP, l’area demaniale militare e il comparto perequativo di via Venier. Il Comitato Pinelli-Savelli del Crocefisso si è occupato in particolare dell’ambito PEEP, della carenza di servizi di rione e della mobilità e viabilità di quartiere. Il Comitato Iris ha espresso la propria posizione con documenti ed elaborazioni grafiche oltre al contributo dei loro stakeholders all’interno del focus progettuale. Il Comitato Parco Guizza ha presentato elaborati e rappresentazioni grafiche con particolare attenzione per il cuneo S. Agostino. Un esponente dell’ortocoltura biologica ha avanzato importanti proposte operative per il Parco agricolo periurbano. Il Comitato Platani-Nasini, pur non essendo collegato ad uno specifico stakeholder presente nel Laboratorio per il PAT, ha trasmesso un proprio contributo riguardante il cuneo Iris e la salvaguardia del lungargine Scaricatore-S. Gregorio.

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2. Riflessioni e valutazioni finali sul lavoro svolto

I due focus, strategico e progettuale, hanno segnalato un’intensa produttività, ampiamente testimoniata dal Dossier dei Resoconti, dal Dossier Iconologico e dal Dossier dei Contributi. La partecipazione ai lavori di team ha conosciuto una fisiologica percentuale di turn over, ma il trend complessivo si è attestato su valori alti (oltre 20 stakeholders per incontro per un totale di oltre 150 presenze) e su composizioni sociali mediamente variegate. I prodotti contenuti nei resoconti e nelle presentazioni multimediali e condensati nella sintesi delle Opzioni di scenario usata per le assemblee rivelano una ricchezza tematica che non si attarda ad affermazioni di principio, ma scende a puntuali proposte sia a scala di rione che a dimensione di quartiere, con alcune aperture a strategie di tipo metropolitano. I materiali laboratoriali esprimono una loro particolare forza per il loro configurarsi come proposte incentrate primariamente sul contenitore-struttura rione e scandite in sezioni di dettaglio congruenti con una mappatura integrata della costellazione rionale. I materiali sono quindi ampiamente utilizzabili per l’elaborazione del PAT come lettura e proposta strutturale di livello urbano, soprattutto per le tipologie insediative di nuova espansione, per le autonomie dei servizi rionali, per le indicazioni di sostenibilità nelle aree perequative, per la tutela dei cunei verdi, per la mappa della viabilità e mobilità, per le strategie intermodali e per il governo complessivo del territorio aperto nella tipologia specifica del parco agricolo. Forte è comunque il timore manifestato da molti che le proposte avanzate non vengano ascoltate in sede Istituzionale e progettuale. La bontà dei risultati, rilevabile dal puntuale riscontro della documentazione, induce alle seguenti considerazioni conclusive: 1. i tempi dei lavori partecipativi sono stati troppo contratti

rispetto alle potenzialità della metodologia; sarebbe stato opportuno dare avvio alle dinamiche partecipative almeno sei mesi prima per consentire una maggiore e più capillare partecipazione del resto degli abitanti tramite i vari comitati ed associazioni ed anche in forma singola;

2. le forme di partecipazione attivate nei vari quartieri di Padova sono tra loro assai diversificate dal punto di vista tecnico, metodologico, procedurale e comunicativo. Tutto questo si rivela essere una ricchezza ed un’offerta aperta per soluzioni diverse. Tuttavia i momenti di confronto tra i gruppi tecnici incaricati sono mancati. I due soli incontri di verifica indetti dal Comune sono risultati comunque interessanti e hanno sollecitato a considerare l’esperienza non un episodio conchiuso ma l’avvio di uno stile di lavoro nei quartieri e nella città;

3. è mancato in corso di effettuazione dei laboratori un coordinamento tra le diverse esperienze

4. lo stile partecipativo ha comunque suscitato risonanze all’interno della realtà del Q4. Le indagini e le elaborazioni

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condotte hanno messo in luce questioni e luoghi di forte spessore socio ambientale che si rivelano campo di attenzione e significativa area per il coinvolgimento degli abitanti rionali e di quartiere. Il Q4 ha messo a punto una metodologia di rapporto tra decisori pubblici e abitanti che merita di essere implementata ulteriormente con il sostegno tecnico ed economico dell’Amministrazione Comunale; 5. si evidenzia l’efficacia della metodologia interattiva del multimediale che si propone come dotazione tecnica da mettere a disposizione dell’intera compagine comunale, magari fornendo specifici corsi formativi del personale, in uno scenario di promozione delle procedure partecipative con elevato profilo tecnico e metodologico; Il metodo adottato dall’Amministrazione comunale di assegnare la fase partecipativa per il PAT ai quartieri è stato senza alcun dubbio metodologicamente innovativo, strategicamente ingegnoso e logisticamente accorto. L’approccio partecipativo alla progettazione urbanistica alla scala del quartiere è infatti profondamente diverso negli esiti rispetto a quello tradizionale perchè tiene adeguatamente conto dei quotidiani percorsi di vita, delle esigenze e delle aspirazioni delle persone concrete che abitano i Rioni, che sono quelle che in definitiva determinano il successo o l’insuccesso di un’opera o di una iniziativa pubblica. L’esperienza di progettazione partecipata avviata con il PAT ha costituito, in particolare per i rappresentanti politici e istituzionali e per i cittadini-abitanti del Quartiere 4, l’occasione per affrontare in modo organico ed unitario le molteplici problematiche urbane che coinvolgono lo sviluppo del quartiere. Essa ha inoltre consentito di toccare con mano innovative metodologie operative “proficue” anche in termini culturali e sociali. Inevitabilmente in molti di coloro che sono stati coinvolti nel workshop partecipativo si sono create aspettative e sorte proposte e richieste di una sempre maggiore Partnership con Istituzioni ed abitanti. Per questi ed altri motivi l’AIEU propone di non disperdere le energie prodotte e di valorizzare perciò i processi attuati con il progetto partecipativo, “capitalizzando” le esperienze, le proposte e le indicazioni emerse, proiettandole in un quadro di iniziative possibili e fattibili. Tra le molte, e per ora a puro titolo di esempio, l’AIEU ha già proposto, in sede di offerta, e qui ribadisce le seguenti iniziative di sviluppo operativo susseguenti alla conclusione dei lavori per il PAT: 1. Diffusione dei risultati del Workshop e delle metodologie adottate attraverso pubblicazioni a stampa (giornali informativi di quartiere, stampa nazionale e specializzata etc) e su siti web di settore; 2. Incontri pubblici, convegni a tema etc. 3. Ulteriori indagini e approfondimenti partecipativi su temi socioambientali, urbanistici, ecologici, energetici etc, di criticità tematiche e di aree sensibili emerse nel corso dei lavori; 4. Costituzione di un Urban center di quartiere attraverso l’organizzazione di un Workshop partecipativo permanente. 5. Applicazione delle metodiche partecipative ad esperienze di urbanistica bambina (città delle bambine e dei bambini).

1 Per le definizioni vedasi il Progetto di partecipazione allegato all’offerta.