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MARZO 2012

Foglio di collegamento

Parrocchia

Santa Maria

delle Grazie

Monterotondo

Mese di Marzo 2012 http://www.parrocchiasantamariadellegrazie.it

VENERDÌ 30 MARZO ore 21.00 Rappresentazione Sacra: Le ultime sette parole di Gesù in Croce

Siamo invitati a partecipare ad un momento privilegiato di preghiera comunitaria, in ascolto e contemplazione delle “Ultime sette parole di Gesù in Croce”. Sette parole e poi il silenzio e la morte, nell'attesa della Risurrezione. Il messaggio “estremo” del Signore nelle ultime sue frasi, presenti nei racconti della Passione di Gesù dei quattro Vangeli.

Giovedì 1° - 8 -15 marzo ore 21.00 “Ora di Preghiera comunitaria”

QUARESIMA 2012 MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

"Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone" (Eb 10,24)

Il tempo di Quaresima offre al credente l'opportunità di riflettere sul cuore della vita cri-stiana: la carità. In queste settimane, con l'aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, segnato dalla preghiera, dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa della gioia pasquale. Alcuni passi tratti dalla Lettera agli Ebrei - in particolare il versetto 10,24 - richiama all'attenzione verso l'altro, alla recipro-cità e alla santità personale. Avere “attenzione” per il fratello, significa comprendere la responsabilità che abbiamo, gli uni verso gli altri. Spesso, invece, prevale l'indifferenza e l'egoistico disinteresse ma-scherato, magari, da rispetto per la sfera privata altrui. Dio ci chiede ancora oggi di esse-re “custodi” dei nostri fratelli, aver cura del loro bene fisico, morale e spirituale. A diffe-renza di quanto impera nella cultura contemporanea, siamo invitati ad esercitare la fra-ternità, la solidarietà, la giustizia, la misericordia e la compassione perché: “il bene esi-ste e vince il male”. L'attenzione verso il fratello va rivolta anche al suo bene spirituale e a sviluppare, con amore e misericordia, la capacità di correzione fraterna in vista della salvezza eterna. Per comodità o convenienza, non bisogna tacere di fronte al male, bensì esortare i fratelli ad agire nella verità e sulla via del bene. La mentalità oggi diffusa riduce la vita alla sola dimensione terrena e, dimenticando la prospettiva escatologica, accetta qualsiasi scelta morale in nome della libertà individua-le. Così facendo la nostra società può diventare sempre più sorda sia alle sofferenze fisi-che, sia alle esigenze spirituali e morali della vita. Non così deve essere nella comunità cristiana! La nostra esistenza è legata a quella degli altri, nel bene come nel male, nel peccato e nelle opere di amore. La “custodia” del fratello richiede un atteggiamento di carità, di cui un'espressione è l'elemosina – tipica pratica quaresimale, insieme con la preghiera ed il digiuno – in virtù di questa comune appartenenza. L'attenzione reciproca ha come scopo il mutuo spronarsi ad un amore effettivo sempre maggiore. Siamo chiamati tutti alla santità. Questo prezioso tempo terreno ci è dato per scoprire e compiere le opere di bene, nell'amore di Dio. Al posto della tiepidezza e del rifiuto di “trafficare i talenti” che ci sono donati per il bene nostro e altrui, dobbiamo stimolarci reciprocamente per giungere alla pienezza dell'amore. Il mondo esige dai cri-stiani una testimonianza rinnovata di amore e di fedeltà al Signore, tutti sentano l'urgen-za di adoperarsi per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere buone!

Pagina 2 LA PARROCCHIA IN. . .FORMA

Casa di Riposo “don Giuseppe Boccetti” in Monterotondo

Il 19 marzo ricorderemo con particolare affetto don Giuseppe Boccetti. Tutta la sua vita, densa di preghiera e ascolto, è stata improntata alla generosa atten-zione verso i bisogni dei fratelli. Nella Casa di Riposo da lui fortemente desi-derata e che porta il suo nome, sono stati completati importanti interventi strut-turali che hanno reso l'intera struttura più moderna ed accogliente. I soddisfa-centi risultati ripagano in pieno la pazienza e dedizione dei Volontari, delle Suore, del Personale e...degli Ospiti!

… Vi supplichiamo, in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio (2 Cor. 20)

MARTEDI’ 27 MARZO ALLE ORE 21.00 LITURGIA PENITENZIALE COMUNITARIA

19 marzo S. Giuseppe di Nazareth, il credente silenzioso

“Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiama-to Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.(Mt 1, 22-25) Di Giuseppe di Nazareth i Vangeli non ci riportano nemmeno una parola: Giusep-pe, sposo di Maria e padre di Gesù, tace sempre, è il credente silenzioso. Un silen-zio denso e corposo, avvolto di contemplazione e di mistero: perché la vita di Giu-seppe si svolge tutta davanti al “Dio fatto carne” e davanti a Maria che diviene ma-

dre “per opera dello Spirito Santo”. Eppure Giuseppe non è affatto un personaggio secondario: se nella so-cietà ebraica Gesù ha un padre e un nome, lo deve a lui. Secondo la legge, Giuseppe, discendente di David, è il vero padre di Gesù e la paternità è la ragione giuridica per cui Gesù si trova inserito nella discendenza davidica e messianica. La presenza di Giuseppe consente a Gesù di svolgere la sua missione e annunciare il Vangelo; infatti, nella società del tempo un figlio illegittimo non aveva diritto di parola in pubblico. Ai tempi di Giuseppe ci si sposava giovanissimi, di norma verso i 15 anni. Pertanto Giuseppe è giovane e si fidanza e si sposa con Maria: due ragazzi che affrontano insieme e da innamorati, il progetto della loro vita. In sogno, anche Giuseppe riceve la sua annunciazione. Anche lui dice il suo sì umile e si impegna a curare la sua sposa e il bambino. Giuseppe è attento alla chiamata che lo interpella e che gli chiede di met-tersi al servizio del piano di salvezza. A Giuseppe – come a Maria - viene chiesto, contro ogni ragionevole esitazione umana, di affidarsi completamente a Dio. La fiducia di Giuseppe in Dio diventa così pane quoti-diano per Gesù e per Maria. E come silenziosamente ha lavorato per loro, insegnato un mestiere a Gesù, provveduto alla famiglia, in silenzio conclude la sua vita terrena. Spesso la società d'oggi, piena di frastuo-no, valuta il valore delle persone dalle parole e dai discorsi brillanti, e non dai fatti. Il silenzio di Giuseppe ci insegna a capire il linguaggio di Dio che ci parla, misteriosamente nel silenzio del raccoglimento e nelvi-ta interiore. Ci insegna ad accostarci alla Parola per accogliere il Signore che ci interpella per consentire alla Parola di “farsi carne” nella nostra vita, per essere da noi donata ai fratelli.San Giuseppe è il Patrono della Chiesa universale, Papa Giovanni XXIII gli affidò addirittura il Concilio Vaticano II. E' venerato co-me il Patrono dei padri di famiglia in quanto:“sublime modello di vigilanza e provvidenza” e viene festeg-giato in campo liturgico e sociale il 1° maggio quale Patrono dei lavoratori.

i Santi sono ... ciotole di terracotta in cui bere a piccoli sorsi il Cielo!

Risale agli inizi del 1900 l’idea di celebrare la festa del papà, a completamento di quella per la mamma. In Italia e nei Pae-si di tradizione cattolica, si festeggia il 19 marzo, in quanto San Giuseppe, archetipo del padre e del marito devoto, nella tradi-zione popolare protegge anche gli orfani, le giovani nubili e i più sfortunati. Viviamola come una giornata di grazia per affida-re con riconoscenza al Signore i nostri papà, ringraziarli per il loro affetto, la loro fatica e i loro insegnamenti. Un giorno “veramente speciale” per apprezzare la loro compagnia e ricambiarli con la nostra presenza e interessamento.

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26 marzo Annunciazione del Signore “Ecco, Signore, io vengo per fare la Tua volontà”

La solennità dell'Annunciazione inaugura l'evento in cui il Figlio di Dio: “il Verbo” si fa carne per consumare il suo sacrificio redentivo in obbedienza al Padre e per essere il primo dei risorti. L'Eterno si fa storia per la nostra salvezza. La missione di Gesù comincia già nel grembo della madre, come testimonia il Vangelo della Visitazione in cui il bambino nel grembo di Elisabetta, cugina di Maria, sussulta di gioia e la stessa Maria si lancia nel canto del Magnificat, che è un canto di vittoria. Nel mistero dell'Incarnazione Dio assume in sé la natura umana e la fa propria, con l'unica differenza della assenza di ogni forma di pec-

cato. La nascita e poi la vita pubblica di Gesù daranno piena attuazione alla sua missione, fino al suo com-pimento nelle vicende pasquali. Ma tutto nasce dal “fiat” di Maria. È al momento dell'Annunciazione che si verifica l'unione ipostatica tra natura umana e natura divina in Gesù Cristo. La Chiesa, come Maria, si associa all'obbedienza del Cristo, vivendo sacramentalmente nella fede il significato pasquale dell'Annun-ciazione.

La casa dell'Annunciazione

Una tradizione antichissima identifica la casa di Maria con la grotta che oggi si trova nella cripta della Basilica dell'Annunciazione a Nazareth. Il culto intorno alla Grotta di Nazareth risale alle prime generazioni di cristiani. La prima basili-ca, edificata nel quinto secolo, fu distrutta e ricostruita più volte. I Francescani di Terra Santa custodiscono questo luogo sacro dal 1620. L'attuale Basilica, pro-gettata dall'architetto milanese Giovanni Muzio, è stata inaugurata nel 1969. La grotta è costantemente monitorata in quanto si sta inesorabilmente sbriciolando a causa dell'umidità.

Invece, la parte in muratura della casa rimase a Nazareth fino alla fine del XIII secolo, quindi venne trasfe-rita da devoti prima in Croazia e dopo a Loreto, in quanto la rioccupazione della Terra Santa da parte dei musulmani faceva temere per la sua conservazione. Secondo la tradizione, la “Santa Casa” fu miracolosa-mente portata in volo da alcuni angeli ed è meta ogni anno di fervente pellegrinaggio, soprattutto da parte di malati. 24 marzo: Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri

Il 24 marzo 1980, mentre celebrava l’Eucaristia, venne ucciso Monsignor Oscar A.Romero, Vescovo di San Salvador nel piccolo stato centroamericano di El Salvador. La celebrazione annuale di una Giornata di preghiera e digiuno in ricordo dei missionari martiri, il 24 marzo, prende ispirazione da quell’evento sia per fare memoria di quanti lungo i secoli hanno immolato la propria vita proclamando il primato di Cristo e annunciando il Vangelo fino alle estreme conseguenze, sia per ricordare il valore supremo della vita che è dono per tutti. Fare memoria dei martiri è acquisire una capacità interiore di interpretare la storia oltre la semplice conoscenza.

“I santi non conoscono le frontiere, le nazioni; non conoscono nessuna divisione né appartenenza. Loro sono al di sopra di tutti e per tutti! I santi sono il legame più forte tra la terra e il cielo, e ancora tra i popoli stessi. Loro sono i nostri rappresentanti davanti al Signore e mediatori tra i popoli. Loro portano pace laddove c’è discordia e degli sconosciuti fanno amici.”

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La Comunità Parrocchiale di Santa Maria delle Grazie organizza un Pellegrinaggio in Terra Santa

dal 16 al 23 novembre 2012 Per informazioni e programma rivolgersi

in Parrocchia

OPERA ROMANA PELLEGRINAGGI

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1° marzo 1° giovedì del mese; a S. Rocco, esposizione del SS. Sacramento e Adorazione Eucaristica. ore 8.30-16.30. Recita del Vespro e Reposizione del SS. Sacramento. 2 marzo 1° Venerdì del mese esposizione del SS. Sacramento e Adorazione Eucaristica 4 marzo Ritiro mensile per i catechisti, Norcia

ore 16.30 Cammino di meditazione e preghiera in preparazione alla Pasqua

25 marzo Nella celebrazione delle ore 11.00 sarà amministrato il sacramento Unzione degli Infermi 27 marzo ore 20.30 Liturgia Penitenziale Comunitaria 30 marzo ore 20.30 Rappresentazione Sacra: Le ultime sette parole di Gesù in Croce

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tutti i venerdì di Quaresima PIO ESERCIZIO DELLA VIA CRUCIS

a San Rocco, ore 15.00 ; a S. Maria ore 17.00

Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone" Raccolta per la CARITAS Parrocchiale

I locali del “Centro Caritas Parrocchiale Betania”, presso la Chiesa di San Rocco sono aperti, per facilitare la consegna delle Vostre donazioni in favore di chi vive in condizioni difficili e precarie, il martedì e ve-nerdì, dalle ore 16.00 alle 18.00. Si raccolgono generi alimentari non deperibili, indumenti e calzature (di stagione e in buono stato!), alimenti per bambini e materiale didattico, coperte, oggetti per la casa, pulizia personale, etc. medicinali (non scaduti!). Se puoi dedicare qualche ora a questo servizio, il Tuo aiuto è benvenuto. Vieni a trovarci! Sarà un occasio-ne per conoscere da vicino le necessità di tante persone, incontrare i Volontari e, perché no?... unirsi a loro per rafforzare le attività di questo importante servizio di accoglienza ai fratelli. Inoltre, il 3 marzo, presso i maggiori supermercati, le donazioni di alimenti verranno destinate alla raccolta nazionale promossa dal Banco Alimentare, che provvederà alla redistribuzione delle stesse a enti di assi-stenza.

“DIVENTA VOLONTARIO PER UN GIORNO! "

“Centro Caritas Parrocchiale Betania” - c/o Chiesa di San Rocco Via Gramsci 2, Monterotondo - Tel. 06 9066663

4 marzo AZIONE CATTOLICA Consiglio Diocesano, San Valentino Poggio Mirteto 18 marzo ore 9.00 Parrocchia Sacra Famiglia Poggio Mirteto Scalo Mesaretim Fest 17 marzo Ritiro spirituale delle religiose, Oasi della Pace, Passo Corese 26 marzo ore 9.00 Passo Corese; Giornata di Spiritualità, Oasi della Pace ore 16.00 Gesù Operaio; Incontro ministri straordinari dell’Eucaristia, Lettori, Accoliti

La preghiera è la forza dell’uomo e la debolezza di Dio. (Sant’Agostino)

9-10-11 marzo Esercizi Spirituali per i giovani Tor Lupara di Fonte Nuova per informazioni rivolgersi alla Parrocchia di Gesù Operaio