Quando l’Aspromonte era un’isola UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA Dipartimento di Ecologia.
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Quando l’Aspromonte era un’isolaQuando l’Aspromonte era un’isola
UNIVERSITÀ DELLA CALABRIADipartimento di Ecologia
Il Plio-Pleistocene inizia circa 5 milioni di anni fa e termina circa 100.000 anni fa
circondate da un sistema di faglie (Bonfiglio et al., 2002).
In questo periodo dovevano essere presenti tre isole principali, che corrispondono agli attuali: Capo Vaticano
Serre
Massiccio dell’Aspromonte
Da Bonfiglio et al., 2002
All’inizio del Pleistocene medio (circa 600.000 anni fa) i tre blocchi iniziarono a sollevarsisollevarsi sul livello del mare, in modo non sincrono. Secondo i geologi, il mare ha circondato le tre isole fino al Pleistocene superiore (circa 250.000 anni fa)
Ma la scoperta nella Calabria meridionale di un elefante di piccola taglia
suggeriscesuggerisce che una paleo isola sia esistita per un tempo più lungo, forse
fino al Tirreniano (circa 100.000-150.000 anni fa) (Bonfiglio et al., 2002).
Per un lungo periodo, quindi, la fauna terrestre della penisola italiana
non ha potuto raggiungere l’estremità della Calabria.
http://farm4.static.flickr.com/3133/2564019852_a104e0bbe1.jpg
E’ molto probabile, però, che nel frattempo (Pleistocene E’ molto probabile, però, che nel frattempo (Pleistocene medio e superiore) siano avvenute più volte connessioni medio e superiore) siano avvenute più volte connessioni temporanee con la Sicilia. Infatti, i complessi di fossili temporanee con la Sicilia. Infatti, i complessi di fossili di fauna della Sicilia e della Calabria meridionale di fauna della Sicilia e della Calabria meridionale riferibili a questo periodo sono molto simili.riferibili a questo periodo sono molto simili.
E’ esistito anche un ponte temporaneo?
Da Bonfiglio et al., 2002
Alla fine del Tirreniano Alla fine del Tirreniano scompare il mare dalla scompare il mare dalla piana di Catanzaro e piana di Catanzaro e probabilmente si probabilmente si ristabiliscono i contatti ristabiliscono i contatti con la Calabria con la Calabria settentrionale ed il resto settentrionale ed il resto della penisola italiana.della penisola italiana.
I fossili ritrovati ad Archi e Iannì (RC) I fossili ritrovati ad Archi e Iannì (RC) sono infatti ricchi di fauna sono infatti ricchi di fauna continentale ed è presente anche continentale ed è presente anche l’uomo di Neanderthall’uomo di Neanderthal
www.sciencemuseum.org.uk/.../Neanderthal.jpg
ArchiIannì
Da Bonfiglio et al., 2002
Durante le glaciazioni del Quaternario il meridione della
penisola ha rappresentato un rifugio per le specie spinte a
sud dall’avanzata dei ghiacci. Qui, le diverse isole che
costituivano la Calabria hanno funzionato da centri separati
di differenziamento genetico.
© Mara Cagnin
Evidenze che l’Aspromonte ha rappresentato
un rifugio durante le glaciazioni quaternarie
derivano dall’analisi delle caratteristiche delle
popolazioni di Faggio (Fagus sylvatica) della
penisola. Dal rifugio dell’Aspromonte la
specie ha colonizzato il resto dell’Appennino
fino alla piana del Po (Magri et al., 2006).
© Mara Cagnin
Il contributo della zoologia allo studio della Il contributo della zoologia allo studio della
paleogeografia della Calabria meridionalepaleogeografia della Calabria meridionale
Non solo lo studio delle rocce e dei fossili ci aiuta a capire il
passato, ma anche quello di specie animali e vegetali
attualmente presenti in Calabria.
Infatti, nel periodo in cui queste specie sono rimaste isolate,
il loro patrimonio genetico si è evoluto autonomamente
diversificandosi da quello di origine. Mentre quando si sono
avute connessioni (ad esempio con la Sicilia) il patrimonio
genetico delle popolazioni venute in contatto si è
rimescolato.
Ad esempio le popolazioni di:
• Talpa romana (Ungaro et al., 2001)• Rana (Pelophylax) lessonae (Santucci et al., 1996) • Hyla intermedia (Canestrelli et al. 2007)• Bombina pachypus (Canestrelli et al., 2006)• Lacerta bilineata (Bohme et al., 2007)• Hierophis viridiflavus (Nagy et al., 2002)
dell’Aspromonte mostrano caratteristiche genetiche diverse
da quelle della Calabria settentrionale.
Le popolazioni di alcune specie presenti nel sud della Calabria mostrano dei caratteri genetici (aplotipi, alleli) diversi da quelli di origine e/o caratteristici dei diversi settori geografici calabresi.
Le popolazioni di Talpa romana della Calabria sono le uniche che si differenziano geneticamente rispetto a quelle dell’intero areale della specie e quelle dell’Aspromonte costituiscono una unità a parte (Ungaro et al., 2001)
© gaetano aloise
Raganella italiana
in questa specie, Hyla intermedia, le popolazioni della Calabria centrale e meridionale mostrano affinità genetiche con quelle siciliane. La piana Crati-Sibari ha agito come barriera alla diffusione della specie verso nord (Canestrelli et al., 2007)
Ramarro occidentale:
in Aspromonte è presente una varietà distinta Lacerta viridis chloronota (Bohme et al., 2007)
Le popolazioni di Ululone appenninico mostrano in Calabria una grande variabilità genetica. La popolazione dell’Aspromonte è geneticamente differenziata (Canestrelli et al., 2006)
Bombina pachypus
La popolazione di Biacco Hierophis viridiflavus dell’Aspromonte mostra una affinità con quelle siciliane mentre quella della Calabria settentrionale è simile a quelle dell’Italia peninsulare orientale (Nagy et al., 2002)
La storia paleogeografica dell’Aspromonte, quindi, ha rappresentato un importante ruolo sia nel differenziamento genetico che nella successiva diffusione di nuove linee genetiche sia verso nord (la penisola italiana) che verso sud (Sicilia).
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Bibliografia citata
Mara CagninGaetano Aloise
Laboratorio di TeriologiaDipartimento di Ecologia Università della Calabria
UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA