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Quando Davide batte Golia Periodico di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE Anno XVII, n. 4 - Aprile 2016 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma Aut C/RM/08/2016

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Quando Davide batte Golia

Periodico di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANEAnno XVII, n. 4 - Aprile 2016

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Periodico diASSOCIAZIONI SPORTIVEE SOCIALI ITALIANE

Anno XVII, n. 4Aprile 2016

Reg.ne Trib. Roma n. 634/97Iscr. al Registro Nazionaledella Stampanumero p.7650

editoreClaudio Barbaro

direttoreItalo Cucci

direttore responsabileGianluca Montebelli

coordinamentoAchille Sette, Sandro Giorgi

in redazionePaolo Signorelli

hanno collaboratoDavid Ban Son, Andrea Cignarale, Marco Cochi,Sara Galloni, Donatella Italia, Gianmaria Italia,Federico Pasquali, Pino Rigido, Luisa Santiloni,Umberto Silvestri.

direzione e amministrazioneVia Capo Peloro, 30 - 00141 RomaTel. 06 69920228 - fax 06 69920924

ufficio comunicazione e [email protected]

progetto grafico e impaginazionePromedia Audiovisivi s.r.l.

stampaStamperia Lampo - Roma

Chiuso in redazione: 24/04/2016

3 L’editorialeClaudio Barbaro

4 La rinascita del Guerin SportivoItalo Cucci

6 Rombo di Tuono, la leggendaMarco Cochi

10 Madison Square Garden, nel cuore della Grande MelaMassimiliano Morelli

12 Goal line salvi sulla lineaMarco Cortesi

14 Nordic Walking una nuova disciplina nel mondo ASIGianluca Montebelli

18 La nuova vita di Vincenzo CantatorePino Rigido

20 ASI Autism Day la consapevolezza abbatte i muri

22 I record passano, le medaglie d’oro però restano per sempreDonatella Italia

26 Marcantognini un leader nelle MarchePaolo Signorelli

28 Nella filosofia del judo con Massimo MattioliLuca Santiloni

32 XVII edizione della “VolaCiampino”: una festa proprio per tuttiSandro Giorgi

34 Tuttonotizie

36 Asi Organizza

40 Asi Attività

42 Controcopertina

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Piccolo e grande possono essere (per fortu-na) due concetti relativi anche nello sport.Lo dimostra l’inaspettato trionfo della PomìCasalmaggiore, squadra di volley femminilevincitrice della Champions League. Primotitolo in assoluto per un club di un piccolopaese in provincia di Cremona - solo 15 milaabitanti - capace di stendere con un secco 3-0 sia le russe della Dinamo Kazan, sia in fina-le le turche della VakifBank, con un monte-ingaggi da oltre 4 milioni di euro l'anno con-tro l'uno e poco più della Pomì.E’ questa una delle pagine più belle ed edu-cative del volley italiano a cui vogliamo guar-dare con fiducia e speranza. Fiducia nel fat-to che quando esiste un progetto e ci sonoatleti/e che lo incarnano e lo difendono cen-timetro per centimetro, gara su gara, i risul-tati arrivano. Non è stata, infatti, la fortunaa guidare le ragazze della Casalmaggiore,ma un disegno ben scolpito nella mente delpresidente Massimo Boselli (e portato avan-ti dal coach Massimo Barbolini), grazie alquale il suo club è partito nel 2008 dalla B2per arrivare oggi sul tetto d'Europa. Speranza per un futuro in cui i soldi non sia-no decisivi ai fini dei risultati sportivi. Non è utopia, e questa vicenda ce lo dimo-stra. Non sempre i soldi possono tutto! E seun episodio è poco per alimentare anche invoi questo desiderio, ecco servitovi un altroesempio.All’inizio del campionato inglese, la PremierLeague, lunga ben 38 giornate (!), nessunoavrebbe mai pronosticato una possibile vit-toria del Leicester, squadra di calcio allena-ta dall’italianissimo Massimo Ranieri. Ed,invece, adesso questa possibilità sembra

Quando Davide batte Golia> Claudio Barbaro

EDITORIALE

tenham (non di certo una big consolidata)che forse ha capito troppo tardi la possibili-tà offerta dal fato – e indubbi meriti, il Leice-ster potrebbe arrivare a scrivere una paginaromantica della storia del calcio, significati-va per tutto il mondo sportivo. Non solo per-ché interromperebbe una serie di risultatiquasi consolidata - dal 1992 ad oggi in Pre-mier League solo cinque squadre diversehanno vinto il titolo: Manchester United,Blackburn Rovers, Arsenal, Chelsea e Man-chester City – ma perché infonderebbe spe-ranza in un cambiamento. E ce lo racconta-no le parole di Mister Ranieri: “Penso che lanostra storia sia importante per tutti i tifosisparsi nel mondo. Dà la speranza a tutti i gio-vani giocatori che si sono sentiti dire che nonerano abbastanza”. Ed è a quella promessadi mutamento che vogliamo guardare, pro-prio per ribadire quello che per noi è semprestata una convinzione: visto che lo sport nonpuò essere dominato (e piegato) a logicheeconomiche bisogna lavorare per costruireun modello di sport in cui chiunque abbiacapacità, talento e passione possa arrivare.Una struttura di opportunità che partendodalla consapevolezza che esistono diversitàdi natura e origine, aiuti gli attori ad espri-mersi al meglio delle loro potenzialità. Ci auguriamo pertanto che in Italia, in qua-lunque tipo di sport, possano esserci oggi edomani altre Casalmaggiore e/o altri clubmodello Leicester per cui gioire e rallegrar-ci. La squadra di Mister Ranieri in questo sen-so rappresenta la migliore risposta alla crea-zione della superlega europea di calcio: unmostro giuridico costituito dai principalipotentati economici del continente al qualesi accederà solo per inviti. La morte dellacompetizione sportiva!

Nello sport accade, ognitanto ma accade, che

società con poca tradizionee piccoli budget riescano abattere corazzate costruiteper vincere. È il caso della

Pomì Casalmaggiore di Volley femminile capace

di vincere la ChampionsLeague e del Leicester

di Claudio Ranieri.Organizzazione

ed entusiasmo qualchevolta battono gli

investimenti faraonicirestituendo allo sport

quell’aurea di romanticismoche troppo spesso vieneimmolata al Dio denaro

sempre meno remota, alimentata da unatteggiamento pragmatico e costante dellostaff tecnico e del club, oltre che da giocato-ri talentuosi ed altamente motivati, come ilnumero 9 Jamie Vardy che, dopo aver fattol’operaio dieci anni fa, ha esordito a Pasquain nazionale segnando un goal di tacco.Tra un’immancabile dose di fortuna – Man-chester City e Arsenal incostanti, Chelseapartito quasi al contrario, Manchester Uni-ted e Liverpool in piena rifondazione, Tot-

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PERSONAGGI

Rombo di Tuono, la LeggendaDopo quarant’anni dal suo ritiro dalle scene sportive Gigi Riva mantiene immutato il suo mito di Campione con la C maiuscola. Lombardo taciturno e ricco di valori umani era la sintesi del cannoniere di razza. Accettò con riluttanza il trasferimento a Cagliari poi si innamorò dellaSardegna e del popolo sardo rifiutando sempre in carriera il trasferimento a club più prestigiosi

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Sono passati quarant’anni da quando GigiRiva ha terminato la sua straordinaria car-riera e per tutti gli appassionati di calciorappresenta ancora uno dei migliori gio-catori italiani di ogni epoca. Lombardo di nascita e sardo di adozione,ala sinistra straordinaria, dotato del mixideale che deve caratterizzare un grandecannoniere: forza, velocità, tecnica ecarattere. Riva aveva un tiro strepitoso e un’innatapredilezione per la porta avversaria, chelo ha reso tre volte capocannoniere delcampionato italiano e il miglior marcato-re della storia della Nazionale con 35 retiin 42 partite, record ancor oggi imbattuto.

I suoi gol con la maglia azzurra contribui-rono a far vincere all’Italia il titolo di cam-pione d’Europa nel 1968 e di vicecampio-ne del mondo nel 1970. Il fuoriclasse del Cagliari era dotato di untocco magico preciso e potente, che accre-sceva le sue doti di attaccante puro capa-ce negli anni di ricoprire senza alcun pro-blema anche il ruolo di prima punta.I suoi esordi nel calcio lo vedono sedicen-ne prima con indosso la maglia del Lave-no Mombello e poi del Legnano, doveattira l’attenzione del Cagliari in Serie B.Così a diciannove anni parte per la Sarde-gna dove è adottato dai tifosi con un amo-re smisurato, che ricambierà per sempresenza mai lasciare l’isola.Nel Cagliari conosce anche il suo mae-

stro, il tecnico Manlio Scopigno, che neesalta le doti di mancino naturale affer-mando che a Riva il piede destro servesolo per salire sul tram. Scopigno con luidividerà cinque stagioni e la gioia del-l’unico scudetto della storia dei rossoblù,il primo in assoluto conquistato da unasquadra del Mezzogiorno.L’affermazione del piccolo Cagliari nonè solo un successo sul campo, ma è subi-to letta come una rivincita etica e moralenei confronti delle grandi e ricche squa-dre del nord che vincono, condizionanogli arbitri e si rafforzano campionatodopo campionato. Poi, due mesi dopo loscudetto arriva la leggendaria semifinalemondiale contro la Germania vinta dagliazzurri 4-3.

> Marco Cochi

Un giovanissimo Gigi Rivaimpegnato con la maglia del Legnano

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PERSONAGGI

Davanti al pubblico in delirio che gremi-va le gradinate dello stadio Azteca di Cit-tà del Messico, Riva realizza il terzo goldella partita del secolo e qualche mesedopo sulle pagine del Guerin Sportivo,l’indimenticato maestro del giornalismosportivo italiano Gianni Brera conferiva albomber del Cagliari il soprannome Rom-bo di Tuono e lo innalzava con pieno meri-to tra le leggende del nostro calcio.Il 31 ottobre 1970, il campione pagò a caroprezzo il suo momento di gloria al Praterdi Vienna, dove durante un match di qua-lificazione per gli europei tra Italia eAustria, il terzino Norbert Hof con un tac-kle in scivolata da dietro gli rompe la gam-ba destra, fratturando tibia e perone condistacco dei legamenti della caviglia. Per Riva è il secondo grave infortunio del-la sua carriera, dopo quello incorso nelmarzo 1967 durante una partita dellaNazionale azzurra contro il Portogallo,quando si frattura il perone in un contra-

sto con il portiere della squadra avversa-ria, Americo Ferreira Lopes.Purtroppo, la prolungata assenza dal cam-po di Riva inciderà anche sul Cagliari.Quando l’arcigno difensore austriaco loferma, la squadra è prima in classifica incampionato insieme al Napoli a quota set-te punti, ha il miglior attacco con dieci golsegnati in quattro partite, e ha pure buonechance di superare il primo turno in Cop-pa Campioni, avendo già vinto la gara diandata in casa contro l’Atletico Madridcon il risultato di 2-1.Dopo l’infortunio del Prater, il ritmo del-la squadra di Manlio Scopigno cala note-volmente: solo cinque giorni dopo, i ros-soblù senza Rombo di Tuono esconoimpietosamente dalla Coppa piegati dallatripletta dell’attaccante dei ‘colchoneros’Luis Aragones e terminano il campionatoal settimo posto.Il rientro dal secondo infortunio è lungo elento, ma Riva vuole tornare a giocare a

ogni costo e ci riesce con tanto sacrificioe impegno quotidiano. Quando quasi unanno più tardi rientra in squadra, il Caglia-ri è ormai lontano dai sogni d’Europa edalla zona scudetto. Ma Rombo di Tuonotorna a guidare con classe ed entusiasmola sua squadra, fino a quando un altrodifensore, il milanista Aldo Bet, il primofebbraio 1976 lo affronta con decisione inun contrasto causandogli un grave strap-po muscolare all’adduttore della cosciadestra.Quest’ultimo infortunio, che si aggiungeai postumi degli altri due, lo costringeràad abbandonare il calcio giocato a solitrentuno anni, dopo 164 goal segnati in289 presenze in serie A. E in onore del suogrande campione, nel 2005 il Cagliari hadeciso di ritirare per sempre la maglianumero 11. La decisione venne presa da MassimoCellino, che per ventidue anni ha ricoper-to la presidenza del Cagliari. La maglia fu

Riva con l’allenatore del Cagliari scudettato Manlio Scopigno

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consegnata a Riva il 9 febbraio 2005 daRocco Sabato, l’ultimo giocatore rossoblùad indossarla. La cerimonia avvenne pri-ma della partita amichevole della Nazio-nale italiana contro la Russia in program-ma al Sant’Elia, dove erano presenti mol-ti giocatori che con lui avevano conquista-to lo scudetto nel 1970. Poche ore prima,l’allora sindaco di Cagliari Emilio Florisl’aveva omaggiato nominandolo cittadinoonorario. Dopo l’abbandono al calcio giocato, Rivaè rimasto a Cagliari, dove nel 1976 fondòla prima scuola calcio della Sardegna, cheporta ancora oggi il suo nome. Dopo unabreve parentesi come presidente dellasquadra rossoblù, ha lavorato come diri-gente della Nazionale dal 1988 al 2013,vivendo la beffa ai rigori della finale mon-diale di Pasadena nel 1994 e il trionfo diBerlino nel 2006. Finita la sua lunga esperienza da dirigen-te della Nazionale, l’indiscusso campioneè tornato nella sua città adottiva per goder-si i nipoti. Per descrivere la sua nobiltàumana e il vivido ricordo che ha lasciatotra i tifosi è sufficiente riassumere un sin-golo episodio riportato dall’abile penna

della giornalista cagliaritana, VirginiaSaba.Siamo negli ultimi giorni dell’estate del2013, Riva è seduto al solito tavolo nelristorante del centro cagliaritano dovecena ogni sera e all’improvviso appare unuomo di circa 70 anni, il fisico chiaramen-te provato da una malattia. L’uomo si avvicina al bomber del Caglia-ri e usando un “tu” carico di affetto, glichiede se si ricorda di lui. Riva rimane unattimo in imbarazzo, poi annuisce, glistringe la mano e gli fa cenno di accomo-darsi.Ma quell’uomo saltato fuori dal nulla,sembra avere fretta e dopo aver parlato delproprio passato e delle gesta del suo benia-mino, gli spiega che ha un tumore e glirestano solo pochi giorni di vita. A questopunto chiede a Riva se verrà a renderglil’estremo saluto, lui quasi impietrito ascol-ta e col capo fa cenno di sì: “Ci sarò, te loprometto” risponde a voce bassa. L’uomosorride appena e se ne va d’improvvisoallo stesso modo in cui era arrivato, pro-babilmente per nascondere l’incontenibileemozione di aver condiviso il suo enormedolore con l’eroe della sua gioventù.

Italia-Germania 4-3nasce Rombo di Tuono

L’Italia vince gli Europpei del 1968 grazie alla retedecisiva di Riva (sopra), e gli azzurri vengono ricevuti epremiati dal Presidente della Repubblica Saragat (sotto)

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I GRANDI IMPIANTI

Madison Square Garden, nel cuore della Grande MelaQui Marilyn cantò “Happy Birthday Mister President”, qui è passata la storia del pugilato,del basket, della musica, E qui ha ballato anche... Adele Zerilli

Foto: Rich Mitchell

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Appena nomini il Madison Square Garden lamente non può evitare di rammentare quell'in-dimenticabile dual match fra Cassius Clay eJoe Frazier valido per il titolo mondiale deimassimi. E poi, subito dopo, è sempre la men-te che risponde al comando del ricordo per sof-fermarsi su un “pezzo” di Italia che ha fatto lastoria a New York, ovvero quella doppia sfidavalida per il mondiale dei medi fra Nino Ben-venuti ed Emile Griffith. Non solo boxe, anchese va ricordato pure uno strepitoso match fraRoberto Duran e Ken Buchanan, e già questopotrebbe bastare per aprire il cuore ai fram-menti di un passato che, maledetto, non torna.Ma “ridimensionare” (si fa per dire) il Madi-son Square Garden a un semplice teatro di osti-lità fra pugili apparirebbe sbadato pure al piùsvagato dei cronisti. Perché lo stadio newyor-chese è molto, ma molto di più. Premesso cheè la casa di squadre di sport che negli Stati Uni-ti vanno per la maggiore come l'hockey sughiaccio (NY Rangers) e basket (i NY Knicksdi Carmelo Anthony, per esempio; o i NewYork Liberty), “The Garden” rappresenta unvero e proprio centro di gravità permanentedella vita alle pendici della Statua della Liber-tà. Ospita indifferentemente eventi sportivi,concerti e convegni e il sold out – la capienzaè di circa ventimila posti, che variano a secon-da degli eventi e dagli spazi che possono esse-re creati a bordo palco - è praticamente sem-pre assicurato. Inaugurato per la quarta voltanel 1968, dopo tre costruzioni e altrettantedemolizioni, fu aperto per la prima volta nel1879 come velodromo, per poi essere adattatoe riadattato a seconda delle esigenze, masoprattutto dei tempi che cambiavano. Così,negli anni, è diventato cornice del basket-mer-cato dell'Nba ma anche hangar delle conven-

tion presidenziali; palco del wrestling e di con-certi indimenticabili: da Frank Sinatra ai LedZeppelin, i primi a cantare, nel 1973; da ElvisPresley a Elton John, passando per Madonnae David Bowie, col “Duca bianco” che lo scel-se come location per festeggiare i cinquant'an-ni di attività. Poi, l'ultimo concerto di JohnLennon, prima della sua scomparsa. Può basta-re per il lettore? No, perché volendo ci si puòaggiungere che il Madison è stato per dodicianni sede del Masters Grand Prix di tennis e direcente qualcuno ha pensato bene di organiz-zare anche sfilate di moda. Insomma, chi sca-valca la soglia d'ingresso resta affascinato, e iracconti di chi ha vissuto esperienze da spetta-tore diventano “storie da raccontare ai nipoti”.Perché lo spettacolo non resta un unicum, per-ché non mancano nella pancia del “palasport”newyorchese i ristoranti, perché qualsiasi spet-tacolo resta godibile all'occhio per comodità ecomfort offerte allo spettatore. Un'arena che hasegnato la cultura popolare statunitense e cheampliò la sua imponenza – ma sarebbe meglio,visto il tema, scrivere charme - nel 1962, quan-do Marilyn Monroe intonò “Happy BirthdayMister President” davanti a John FitzgeraldKennedy e a quindicimila persone che si era-no radunate nello stadio per festeggiare il com-pleanno del Capo di Stato Usa. Ma forsel'istantanea più bella, in tanti anni di storie disport vissute al “The Garden”, è l'ultima inordine cronologico, ovvero quella offerta daBruce Springsteen, che nel suo recente concer-to è salito in balconata per ballare con suamadre, la novantenne Adele Zerilli. Quasi adire che il Madison Square Garden è casa. E'famiglia. Una famiglia che, complici i lavoridi ampliamento della Grande Mela, fra diecianni sarà smantellata per risorgere la quintavolta. Così, il Madison Square Garden cambie-rà indirizzo. Ma non il carisma.

> Massimiliano Morelli

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NUOVE TECNOLOGIE

Con l’introduzione da parte della UEFA, la tecnologia di porta può diventare uno strumento di grandeaiuto per i direttori di gara. L'elemento umano rimane però fondamentale e l'utilizzo del mezzofuzionerà se la fiducia nella buonafede degli arbitri aumenterà di pari passo con lo sviluppo tecnico

Goal line

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Arsenal contro Tottenham: David Ospinasalva miracolosamente i Gunners da unpareggio che sembrava certo, in una partitache poi finirà 2 a 2, cambiando il film del-la gara. Il pallone non ha attraversato com-pletamente la linea di porta per un solo mil-limetro. Youth League: nel match tra Chel-sea e Valencia, la squadra spagnola è elimi-nata. Nonostante il rigore di Alberto Gilabbia - a detta di tutti, inclusi gli inglesi -attraversato la linea, lo smartwatch dell’ar-bitro Adrien Jaccottet non suona e lui nonconvalida. Le immagini sembrano chiare,ma la prospettiva, si sa, può trarre in ingan-no perfino gli occhi più esperti. Le polemi-che si sprecano e squadra spagnola perdeperfino il ricorso alla UEFA. In entrambi icasi, a fare la differenza è stata la tecnolo-gia di porta, o goal line technology, un ele-mento ormai immancabile sui campi dellemaggiori competizioni al mondo. LaUEFA, ultima grande organizzazione a resi-stere, ha ceduto: le prossime finali di Cham-pions League ed Europa League saranno“sorvegliate” dai sistemi di porta, oltre chedagli arbitri di linea, prima di un’implemen-tazione a tempo pieno nel corso delle pros-sime edizioni. Detto in maniera semplice, lagoal line technology è un sistema comples-so di sensori o telecamere ad alta velocità

> Marco Cortesi

campi inglesi e italiani. Dal costo stimato dicirca 300.000€ per stadio, l’HawkEye arri-va dal tennis e ha una filosofia di funziona-mento differente. Le telecamere sono sei perparte, e producono solo (si fa per dire) 500fotogrammi al secondo. Ma non ragionanosolo sul “momento”, triangolano costante-mente la posizione del pallone generandoimmagini virtuali che ne predicono, antici-pano e verificano la traiettoria: in questomodo il controllo è “pre” e “post”. L’affida-bilità osservata nel tennis è stata di 3.6 mil-limetri, la migliore in assoluto, ma per il cal-cio si è parlato di rilevazioni costanti a mas-simo di 2.2 millimetri. E anche se in un pri-mo momento alcuni avevano storto il nasoper i costi (vedi i club della Bundesliga) labuona precisione sta convincendo tutti adispetto dei costi. Inoltre, il sistema produ-ce una prova visiva che potrebbe essere resasubito disponibile. Pur se non perfetti, datoche anche 2 millimetri possono essere trop-pi quando in ballo c’è una finale di Cham-pions, i sistemi di goal line technology sonoriusciti da subito dove la “moviola in cam-po” non era riuscita a far breccia, e l’hannofatto per la relativa semplicità dell’impiego.Totalmente indipendenti dalla regia televi-siva, queste tecnologie danno un risultatochiaro, dentro o fuori, mentre falli e fuori-gioco dubbi rischiano di restare sempredubbi, indipendentemente da quante voltesi guardino le immagini. Ma il successo del-la goal line technology è e sarà comunquelegato a quello della moviola, già approva-ta dalla FIFA lo scorso cinque marzo in for-ma sperimentale. Perché, alla fine, è que-stione di fiducia. Un po’ come quando inauto bisogna fidarsi del navigatore satelli-tare anche quando la strada che ci fa pren-dere sembra sbagliata, la tecnologia sporti-va richiede di essere accolta e abbracciata,o in toto, o per nulla. Perché il costo dell’in-certezza, per quanto piccola, potrebbe esse-re una sequela infinita di ricorsi, contrasti epolemiche costosi sia finanziariamente chein termini di immagine..

(fino a 2000 fotogrammi al secondo) chesono in grado di stabilire se un pallone havarcato la linea di porta o meno. E non sitratta di un’idea nuovissima, tanto che laprima approvazione è arrivata nel 2012 permano dell’International Football Associa-tion Board dopo circa un anno di test dellaFIFA. Dopo un’attenta analisi - basata prin-cipalmente più sui costi che sull’effettivautilità - si è avuto il debutto ufficiale in occa-sione dei Mondiali in Brasile, e a ruota sonoarrivate Premier League e Serie A. Quelloche molti non sanno, è che quando si parladi goal line technology si intendono tre tec-niche e filosofie molto diverse, tutte avalla-te e omologate dalla FIFA. Per esempio, sipuò tracciare il movimento del pallone tra-mite un chip magnetico in esso inserito che,interfacciandosi con dei sensori dislocatiper il campo, permette di conoscerne l’esat-ta posizione. Un sistema relativamente pre-ciso e conveniente che però ha un grossodifetto: non lascia e non potrà mai lasciareuna traccia visiva, un’immagine o una rico-struzione grafica. Si va al cento per centosulla fiducia. Forse anche per questo non èattualmente utilizzato, anche se nuove ver-sioni stanno cercando di affermarsi, una del-le quali con la partecipazione “pesante” del-l’Adidas. Molto più alla portata il sistemaGoalControl 4D, quello scelto dalla FIFAper le competizioni internazionali. In que-sto caso, la tolleranza è di circa cinque mil-limetri, con costi intorno ai 200.000€ perinstallazione e 3.000€ a match. Quattordicitelecamere high-speed montate sulla coper-tura o sull’anello più alto dello stadio inqua-drano le porte, catturando le immagini intempo reale e ripulendole da “sporcature”come giocatori, arbitri, pali. Nel caso ven-ga rilevato un goal, il sistema invia un mes-saggio allo smartphone dell’arbitro. Anchein questo caso, non è per lui disponibile laprova visiva, anche se, per il futuro, c’è lapossibilità tecnica di poterla introdurreinviando il frame “incriminato”. Infinel’HawkEye, o occhio di falco, utilizzato sui

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DISCIPLINE EMERGENTI

Nordic Walking una nuova disciplina nel mondo ASIL’ente ha stipulato un accordo di collaborazione con la Scuola Italiana di NordicWalking (SINW), l’organizzazione più importante in Italia che vanta già oltre 3000 istruttori formati in ogni regione del nostro territorio

> Gianluca MontebelliDa poche settimane ASI ha ampliato lesue discipline aprendo al mondo del Nor-dic Walking grazie all’accordo stipulatocon la Scuola Italiana di Nordic Walking(SINW), l’organizzazione più importan-te in Italia per la diffusione della disci-plina che vanta già oltre 3000 istruttoriformati in ogni regione del nostro terri-torio.Grazie a questa collaborazione, migliaiadi istruttori di nordic walking e i lorocamminatori potranno usufruire dei ser-vizi ASI in termini di affiliazione e

coperture assicurative. Ma l’accordo pre-vedrà anche una sinergia per il riconosci-mento e lo sviluppo congiunto della for-mazione degli istruttori di nordic wal-king secondo le linee guida previste dal-lo SNaQ, come tiene a sottolineare FabioMoretti, fondatore e Vice Presidente del-la Scuola Italiana Nordic Walking.L’ASI ha scelto di entrare in questo set-tore avvalendosi del supporto di una del-le più importanti strutture al mondo perquanto riguarda il nordic walking con laquale verranno organizzate attività con-giunte quali eventi, convegni, manifesta-zioni su tutto il territorio nazionale.

E’ una disciplina che si pratica all’’ariaaperta, fa bene al cuore e circolazione, raf-forza braccia e spalle, migliora la posturadella schiena e tonifica glutei e addomi-nali. A prima vista sembrerebbe una curamiracolosa. E’, invece, il Nordic Walkingnuovo metodo di praticare sport che si staaffermando in tutto il mondo. Sport pertutti e per tutto l’anno che offre agli appas-sionati di fitness un modo facile, pococostoso e divertente per gustare uno stiledi vita sano e attivo.

Tradotto in italiano si presenta come Cam-minata Nordica. Nato nei Paesi Scandina-vi tanti anni fa, era inizialmente praticatodagli atleti dello sci di fondo durante lapreparazione a secco estivo-autunnale.Successivamente, venne perfezionato esviluppato in un vero e proprio esercizioper il benessere e il fitness.Consiste in una camminata con i baston-cini. Ma attenzione! Molti di noi hannogia camminato con i bastoncini ma vipossiamo assicurare che il nordic wal-

king è un sistema totalmente differentein quanto il bastoncino è usato per spin-gere e non come appoggio. Non bisognapensare che si va più veloci o si facciameno fatica perché il principio fonda-mentale di questa nuova disciplina èquello di coinvolgere il maggior numeropossibile di muscoli e, di conseguenza,aumentare il dispendio energetico a pari-tà di velocità e di distanza percorsa. Nelcontempo migliora in modo incredibilela forma fisica.

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Entriamo nel mondo de il Nordic Walking

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DISCIPLINE EMERGENTI

I beneficiIl Nordic Walking può essere a ragione con-siderato una delle attività sportive (alla por-tata di tutti) più complete in assoluto. Adot-tando una tecnica corretta si riesce ad avereun elevato coinvolgimento muscolare ed unefficace lavoro cardiocircolatorio ottenendoenormi benefici per la propria salute:Permette un consumo energetico superioredel 20 – 30% rispetto al walking senzabastoncini.Si ottiene un coinvolgimento di circa il 90%della nostra muscolatura (oltre 600 musco-li) Grazie al coinvolgimento attivo dellamuscolatura ausiliaria dell’apparato respira-torio, è incrementata l’ossigenazione del-l’intero organismo.Mantiene in esercizio quattro delle cinqueforme principali di sollecitazionemotoria:resistenza, forza, mobilità, coordi-nazione. Scioglie le contrazioni nella zonadelle spalle e della nuca (zona cervicale)Ritarda il processo di invecchiamentoStimola l’eliminazione degli ormoni origi-nati dallo stress;Aumenta la frequenza cardiaco di 10-15pulsazioni al minuto rispetto alla cammina-ta tradizionale alla stessa andatura. Generaquindi una buon esercizio cardiocircolatorioRinforza il sistema immunitario;Migliora la postura e favorisce la mobiliz-zazione della colonna vertebrale;Alleggerisce il carico sulle articolazioni esull’apparato motorio in genere;Migliora il tono dell’umore perché il nostrocorpo libera delle sostanze, le endorfine e leserotonine, capaci di contrastare l’ansia e la

depressione;Si scaricano le tensioni muscolari accumu-late senza il rischio di strappi o stiramenti;Si ristabiliscono i valori della pressione, ilivelli dei trigliceridi e del colesterolo: siconsumano i grassi;Diminuisce i valori glicemici nelle patolo-gie diabetiche;Si protegge l’organismo da osteoporosi eartrosi: infatti uno sforzo moderato e costan-te stimola la capacità delle ossa di assimila-re il calcio e produce sostanze come l’ela-stina e il collagene che formano le cartilagi-ni;E’ stato inoltre dimostrato che con il nordicwalking abbassa notevolmente la percezio-ne della fatica il che consente di poter effet-tuare una attività fisica più lunga. Idealequindi per persone non sportive o poco alle-nate.

La TecnicaIl Nordic Walking non è altro che è una cam-minata naturale (walking) resa però ancorpiù efficace e benefica attraverso l’impiegodegli appositi bastoncini. Il passo è determi-nato da spinte di gamba e braccia oppostoche si muovono alternativamente, cioè nel

Nordic Walking si muovono in alternatorispettivamente la gamba sinistra e il brac-cio destro, la gamba destra e il braccio sini-stro.Quando si passa dalla camminata normaleal Nordic Walking, la lunghezza del passoaumenta e viene coinvolta tutta la muscola-tura del corpo (circa il’90%). Infatti oltre allaparte inferiore il Nordic Walking coinvolgeanche la muscolatura della parte superioredel corpo proprio grazie all’uso appropriatodei bastoncini che aiutano le braccia a spin-gere in modo funzionale.Il movimento del bastone avviene semprevicino al corpo. Le mani eseguono movi-menti rettilinei in avanti e all’indietro. Il cor-po dovrebbe essere sempre leggermenteflesso in avanti.Nel Nordic Walking la tecnica legata almovimento di gambe e braccia abbinateall'uso del bastoncino, pur partendo da quel-la del walking naturale, ha bisogno di esse-re appresa tramite esercizi specifici. Quindicoloro che si avvicinano per la prima voltaa questo sport dovrebbero assolutamentepartecipare ad un corso di avviamento.

Dove si praticaIl punto di forza del Nordic Walking è quel-lo di poter essere praticato in qualunqueposto, sui sentieri di montagna, in città, sul-la spiaggia, nei parchi, nelle palestre. Natu-ralmente più il terreno è omogeneo, indipen-dentemente da come è fatto e meglio si rie-sce ad esprimere il gesto atletico e di conse-guenza si ottiene il massimo risultato.Attenzione però a non confondere i terrenidel nordic walking con il trekking. Il trek-king viene principalmente praticato su sen-tieri in alta quota che presentano poca omo-geneità e pendenze ripide mentre per il nor-dic walking il terreno ottimale sono i sentie-ri con pendenze variabili e comunque nonripide in modo da poter sfruttare al massi-mo l’ampiezza del movimento e la continui-tà del passo.Ad ogni modo, quando potete praticateloall’aria aperta e in compagnia, perché il nor-dic walking è uno sport comunicativo equindi molto socializzante.

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STORIE

È un po’ ritorno al vecchio amore, il calcio,sia pure nella versione short del calcio a cin-que, non come “attore protagonista” daatleta, ma come preparatore di calciatoriparticolari, ragazzi con disturbi mentali,seguiti dalla casa famiglia Villa Letizia.Vincenzo Cantatore i guantoni della boxe liha appesi al chiodo da nove anni ormai.Trentanove incontri in carriera con 33 vit-torie (27 per ko), un pari e cinque sconfit-te. In bacheca, tralasciando i titoli italiani,un oro mondiale da dilettante nei supermas-simi; da professionista nei massimi leggeriil titolo mondiale, versione Wbu; la coronaeuropea. Pugile per caso – visto che il suosogno da bambino era quello di fare il cal-ciatore – iniziò a tirare i primi pugni nellapalestra dell’Indomita per mettere a postoun fisico un po’ gracile, ma un pugno tiral’altro e ci prese gusto. E anche cuore eimpegno per dare lustro alle noble art eriportarla ai fasti antichi. Cuore e impegnoci mette anche in questa nuova attività. Nonè nuovo comunque ad azioni di solidarietà.A cavallo nel v 2007 organizzò corsi dipugilato a Rebibbia, che fu anche un modoper espiare il peccato di aver fatto dichiara-zioni crude su alcuni pugili della nuovagenerazione in un’intervista che suscitò cla-more e anche da parte della Federazionepugilistica il ritiro della licenza. Uno stopgli costerà davvero caro.Ma la strada aperta a Rebibbia lo porterà a

La nuova vita di Vincenzo CantatoreL’ex campione del ring, appesi i guantoni al chiodo nove anni fa, oggi si dedica con successo etanta voglia di mettere a frutto la propria esperienza, alla preparazione di ragazzi ‘particolari’affetti da disturbi mentali ospiti di Villa Letizia a Roma

> Pino Rigido Villa Letizia, dove Santo Rullo, responsa-bile della struttura e presidente dell’Asso-ciazione italiana di psichiatri sociale, portaavanti un progetto ambizioso e importante,affiancare alle abituali terapie a base di far-maci lo sport. O meglio tentare di affranca-re i suoi “pazienti” dai farmaci. Lo sport ingenerale, il calcio in particolare perché isuoi pazienti non sono quelli che abitual-mente si definiscono “diversamente abili”,ma “diversamente pesanti” che tendono a

estraniarsi dalla realtà. Nel calcio invecebisogna fare squadra, coordinare non solo imovimenti ma coordinarsi con i compagni. “Il grande problema dei disturbi mentali èche la persona appena si ammala perde idiritti, come quello a una vita sana Il ten-tativo – ha sottolineato più volte il profes-sor Rullo – è quello di recuperarlo alla suafunzione il più presto possibile. Va fatto unintervento precoce. In molti credono chequesto sia dare le medicine il più presto pos-

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sibile. Lo sport era già un potente strumen-to per recuperare le persone, lo abbiamoportato avanti”.Ma non c’è solo Cantatore, anche il portie-re della Lazio, campione d’Italia del 1974,Felice Pulici e l’ex campione di calcettoEnrico Zanchini fanno parte della task for-ce di questo progetto. Un punto di transizione è stata la partecipa-zione alla “The World Craziest Cup”, il pri-mo mondiale di calcetto per persone condisturbi psichici. Lì in Giappone le idee delprof. Rullo sotto l’impulso di Nobuko Tana-ka, docente di Sociologia dello Sport allaToin University di Yokohama, hanno attec-chito ed è ora all’avanguardia con quasi600 squadre di questo tipo, finanziate daiteam della serie A. La nazionale azzurra inGiappone si comportata bene ottenendo unterzo posto e coltivando il proposito in ospi-tare nello Stivale la seconda edizione.Si potrà fare? È importante l’impegno el’impulso di atleti di fama, come Cantato-re, Pulici, Zanchini che smessa l’attività,non coltivano rimpianti per il “bel tempoche fu”, ma si rimettono in gioco e metto-no al servizio della comunità la loro espe-

rienza. Un esempio che altri dovrebberoseguire ma dovrebbero seguire anche loStato non limitandosi alla fornitura, via Asl,dei farmaci e ai pistolotti di incoraggiamen-to. Ma è il solito discorso scabroso. Lo sportcome cura non rientra nelle tabelle delMinistero della salute, così come lo sport ascuola non rientra nei programmi del Mini-stero dell’Istruzione. Certo ci sono monu-mentali documenti concertati ritualmentecon il Coni, ma lì sepolti negli archivi è unafatica leggerli per la polvere che si accumu-la sulle pagine.

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LA MANIFESTAZIONE

ASI AUTISM DAYla consapevolezza abbatte i muriSi è da poco celebrata la Giornata Mondiale per l’Autismo, volta a sensibilizzare l’opinionepubblica sul grave disturbo che affligge in Italia una persona su 150. L’Asi Sport Equestri haistituito il premio Asi Autism Day da assegnare al migliore progetto di informazionesull’autismo realizzato nei centri equestri affiliati. Una lodevole iniziativa che vuole accenderela luce su un problema troppo spesso sottovalutato

L'autismo rientra in quelli che vengonodefiniti disturbi pervasivi dello sviluppo,un insieme di disturbi di gravità variabi-le che, nella definizione dell’Organizza-zione Mondiale della Sanità, causano dif-ficoltà nelle interazioni sociali e affetti-ve, problemi di comunicazione (verbale enon) e comportamenti ripetitivi. Questa condizione interessa nel mondouna persona su 68, con i maschi colpiti 4-5 volte di più rispetto alle femmine. InEuropa la diffusione si passa da una pre-valenza di 1 su 160 in Danimarca, a unaprevalenza di 1 su 86 in Gran Bretagna.Nel nostro Paese si stimano tra le 350mila e le 500 mila persone colpite, cioèuna ogni 150.Diagnosi precoce e terapie ad hoc posso-no migliorare molto la vita delle personecon autismo e facilitarne l’inclusione,insieme a politiche sociali che promuova-no l’accoglienza della persona autisticavalorizzandone le capacità e supportan-done le difficoltà. Per questo ogni 2 Apri-le l’Onu celebra, dal 2008, la Giornatamondiale della consapevolezza sull’auti-smo, un momento di riflessione globaleche attraverso le più diverse iniziativeaccende la luce sul Pianeta Autismo.Una piccola luce l’abbiamo l’ha accesa,

in occasione della Giornata Mondiale perl’Autismo, l’ ASI Sport Equestri, attra-verso il premio Asi Autism Day per ilmigliore progetto di informazione sul-l’autismo realizzato nei centri equestriaffiliati.Perché i centri equestri? Perché molterealtà ASI dell’area equitazione realizza-no attività aperte anche a persone condisabilità, molte delle quali colpite daautismo. L’importante lavoro di integra-

zione, fatto quotidianamente attraverso losport e la riabilitazione equestre, si è cosìtradotto in tanti eventi per il 2 Aprile: con-vegni, laboratori didattici, dimostrazionicon il cavallo per grandi e piccini, spetta-coli teatrali, presentazioni di libri, musicae clown sono solo alcune delle proposteche hanno colorato di blu - il colore scel-to per l'autismo - la Giornata mondiale.Tutti di eccellente qualità i progetti pre-sentati, come dimostra lo scarto minimo

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di punteggio tra le associazioni parteci-panti, ma il premio Asi Autism Open Day2016 è andato al centro equestre Equita-zione Per Tutti Onlus A.S. Dilettantisti-ca di Fiumicino, il cui progetto ha con-vinto i giudici per l’originalità e fruibili-tà della proposta, in grado di veicolarevalidamente le tematiche legate all’auti-smo.Giuria tutta al femminile e di eccezione:con Maria Lucia Galli, psicologa, giorna-lista e codirettore dell’agenzia equestreonline Cavallo2000, l’Appuntato Valen-tina Truppa, amazzone olimpionica inDressage del Gruppo Sportivo dell’Armadei Carabinieri e Sabrina Molino, psico-loga clinica e dello sport ResponsabileNazionale del Settore Sport Disabili ASI.Come previsto alla Dott.ssa Claudia Vin-ti e a Serena Barbaro, rispettivamentePresidente e Tecnico di riferimento del-l’associazione vincitrice, sarà consegna-to il premio Asi Autism Open Day 2016.Nelle parole del Presidente ASI ClaudioBarbaro e del responsabile del settoreSport Equestri Emilio Minunzio, i sentiticomplimenti alle associazioni parteci-panti e alla qualificata Giuria che haespresso con estrema attenzione le valu-tazioni finali.

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CINEMATOGRAFIA SPORTIVA / Oltre lo sport

“Race il colore della vittoria” racconta delle gestaleggendarie di “Jesse” Owens che a Berlino, nel 1936vinse tre medaglie d’oro. Il film, ben fatto, scivola però

nel luogo comune “nazisti cattivi e americani buoni”. Inrealtà fu proprio in patria che fu vittima del razzismo

dell’epoca. Alla cena in suo onore fu fatto entrare dallaporta di servizio, lontano dai bianchi

I record passano, le medaglie d’oro però

restano per sempre“Portami tre medaglie d’oro”, è quanto chie-se l’allenatore al ragazzo, ma quest’ultimogliene portò quattro. Potrebbe essere questoil riassunto dell’impresa di James Cleveland“Jesse” Owens, che durante i Giochi Olim-pici di Berlino nel 1936 conquistò l’oro intre specialità individuali, nei 100 e 200 metrie salto in lungo, e una di squadra, nella staf-fetta.Race – il colore della vittoria, film del 2016diretto da Stephen Hopkins, racconta questaimpresa ponendo molta attenzione al rap-porto tra Owens e Snyder, che diventa qua-si un padre per il giovane atleta, e alle titu-banze del Comitato olimpico statunitensenel decidere se partecipare o meno ai Gio-chi olimpici che la Germania (sotto il regi-me nazista) avrebbe indetto nel 1936. Conl’intervento di Avery Brundage (il bravissi-mo Jeremy Irons) gli USA confermarono laloro partecipazione ai Giochi, fermo restan-do l’assicurazione da parte del Governo diBerlino di poter far gareggiare atleti di colo-re ed ebrei.Si arriva dunque ai Giochi e Snyder, che ini-zialmente non era nelle delegazione ufficia-le, accompagna Owens verso la pista; degnadi nota l’inquadratura con la silhouette neradelle loro due figure in contrasto con lo sfon-do del gigantesco stadio gremito di biancoe illuminato dal sole. Senza una parola l’al-lenatore si sfiora il cappello a salutare il suopupillo e lo lascia da solo ad affrontare lagrande sfida.

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> Donatella Italia

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CINEMATOGRAFIA SPORTIVA / Oltre lo sport

Alla gara dei 100 metri, Owens parte e siimpone quasi senza difficoltà sugli avversa-ri prendendosi la prima delle tre medaglied’oro promesse. Nelle prove di qualificazio-ne del salto in lungo il primo dei tre saltidisponibili gli viene annullato perché ilragazzo, nell’esaminare la pista, supera lalinea bianca di limite. Annullato anche ilsecondo: Owens nel saltare supera nuova-mente la linea bianca. Gli resta un’unicapossibilità e la tensione dei suoi compagnie di Snyder è comprensibilmente alle stelle.Interviene allora Carl “Luz” Long, campio-ne tedesco del salto in lungo che si era appe-na qualificato: lascia un asciugamano a latodella pista, nel punto esatto in cui Owensdovrà saltare per evitare penalità. Un picco-lo ma fondamentale aiuto da un campione aun altro. Jesse effettua così il terzo salto e siqualifica. Il giorno della gara Luz e Owenssi trovano uno di fronte all’altro, in una sfi-da di bravura fino alla terza prova del tede-sco; qui Carl, incredibilmente, arriva lungoe si vede annullare l’ultimo tentativo. La vit-toria è quindi in mano all’Americano cheaveva superato Luz nel suo secondo salto,ma il tedesco insiste affinché Jesse esegual’ultimo salto: vuole ammirare un’altra vol-ta il campione all’opera; poi lo affianca inun bel giro d’onore per tutto lo stadio. Carl

è conscio di infastidire il regime nazista conquesto comportamento eccessivamenteaperto verso il “negro americano”, ma Luzè un vero atleta e sa vedere il valore sporti-vo oltre le diatribe di governi, discrimina-zioni e colore della pelle. Jesse e Luz reste-ranno in ottimi rapporti fino alla morte deltedesco, avvenuta al fronte durante lo sbar-co degli Alleati in Sicilia nel 1943.Dopo i 200 metri, e un’altra medaglia d’oro,Owens viene inserito, suo malgrado, nellagara della staffetta, “Ho già vinto tre meda-glie d'oro. Lasciamo gareggiare anche altricompagni, se lo meritano!”. Con la squadraconquisterà la medaglia d’oro, la quarta,segnando un record che verrà eguagliatosolo nel 1984 da un certo Carl Lewis.Tornato in patria, nonostante l’enorme suc-cesso, Owens torna a essere solo “un negro”e alla cena in suo onore verrà fatto entraredalla porta di servizio, lontanodai bianchi. Il film di Hopkins, sebbene accurato nei det-tagli, scivola nella classica dicotomia “nazi-

sti cattivi e americani buoni” salvando soloCarl Long, ma sorvolando sul non ricono-scimento di Owens da parte del governo sta-tunitense (gli conferiranno la medagliad’oro postuma nel 1990, dieci anni dopo lasua morte) e “inventandosi” l’improvvisaassenza di Hitler per non dover salutare Jes-se e farsi fotografare con lui. In realtà,Owens dichiarò nella sua autobiografia:“Dopo essere sceso dal podio (l’oro nel sal-to in lungo), passai davanti alla tribunad'onore per rientrare negli spogliatoi. Il Can-celliere tedesco mi fissò, si alzò e mi salutòagitando la mano. Io feci altrettanto, rispon-dendo al saluto. Penso che giornalisti e scrit-tori mostrarono cattivo gusto inventando poiun'ostilità che non ci fu affatto.” e, un mesedopo i Giochi: “Vero, Hitler non mi ha stret-to la mano, ma fino a qui non lo ha fattoneanche il presidente degli Stati Uniti(F.D.Roosevelt)”. Resta comunque un bel film, pieno di pathose curato in molti dettagli; sebbene dagli esi-ti prevedibili è capace di farti tenere gli occhiincollati allo schermo per tutta la durata.Ottimo il cast, su tutti il premio Oscar Jere-my Irons, con una menzione specialeall’esordiente Stephan James, che stupiscenel ruolo del grande campione protagonistadi un’impresa sportiva entrata nella Storia.

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PROFILI

Elisa Angeli, nomen homen

La campionessa diPattinaggio su Ghiaccioè diventata negli StatiUniti direttore artisticodell’Ice Theatre. Unriconoscimento alla suaclasse e al suo talentotutto italiano

> Gianmaria Italia

Avevano ben ragione gli antichi romani nelritenere che il destino, il presagio era nelnome e per Elisa Angeli ne abbiamo unaconferma.Nata a Milano ha cominciato giovanissimaa frequentare il Palazzo del Ghiaccio di viaPiranesi, culla di straordinari interpreti delpattinaggio artistico, un nome per tutti illeggendario Carlo Fassi. Era proprio la suavocazione perché si cimentò presto in garenazionali ed internazionali. Lasciò le com-petizioni nel 2001 per esprimersi come pat-tinatrice professionista in spettacoli ed esi-bizioni in Europa e negli USA. Ed è pro-prio qui, mentre si trovava in vacanza aNew York, che venne notata da organizza-

tori di spettacoli su ghiaccio: un settore cheha un gran seguito negli States. Un’occa-sione che, per le capacità di cui Elisa dispo-neva, non poteva essere accantonata. Qual-che giorno per rifletterci e poi eccola nellostaff del celebre Ice Theatre di New Yorkmacinando ogni giorno nuovi successicome pattinatrice, coreografa e poi in unaspecialità davvero non comune: pattinatri-ce acrobatica esprimendosi in volteggi chela fanno davvero sembrare un …angelo.Indimenticabile la sua emozionante perfor-mance al Palavela di Torino nel 2014. Unpaio di settimane fa il coronamento di unacarriera strepitosa: la promozione a diret-tore artistico dell’Ice Theatre. Appena la si conosce si è colpiti dalla suacordiale disponibilità, qualcuno l’haappropriatamente definita “solare”. L’ab-biamo incontrata a Napoli dove era giun-ta per essere accanto alla premiazione disuo marito, Andrea Galbiati; minimizzavaogni elogio, che pur meritato, le si rivol-geva: no, le attenzioni e gli applausi dove-vano essere per lui perché “più importan-te” e comunque perché era il suo momen-to. Che dire se non applaudirla e non smet-tere più?

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MONDO ASI

Prosegue il nostro viaggio per conoscere,più da vicino, i presidenti dei Comitatiperiferici di ASI. Siamo andati nelle Mar-che per incontrare Sammy Marcantogni-ni, un vero e proprio veterano che da tan-ti anni mette la sua esperienza e la suapassione al servizio dell’Ente.Sammy da quanti anni è che sei in ASI ecom’è nata la tua esperienza all’internodell’Ente?“ È passata veramente una vita da quan-do sono nell’ Ente. Era l’ormai lontano

1999, ben 17 anni fa. Allora non era sta-to istituito il Comitato Regionale delleMarche, pertanto mi proposero di occu-parmi del Provinciale di Pesaro/Urbino eaccettai subito. Da quel giorno è iniziatauna lunga sinergia che ancora oggi pro-segue alla grande. Nel 2012 è nato ilComitato Regionale ASI Marche e nesono diventato responsabile”.In questi anni c’è stata una crescitacostante e continua. Cosa puoi dirci oggidel tuo Comitato?“ In poco più di 4 anni credo siano statiottenuti risultati davvero importanti. Pos-

> Paolo Signorelli

Il presidente del Comitato Regionale Asi è nell’Ente dal 1999.Dal Comitato Pesaro/Urbino alla guida del Comitato Regionale ha lavorato in profonditàottenendo grandi risultati, dando impulso a tutte le attività sportive, soprattutto il tennis

un leader nelle MarcheMarcantognini

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siamo vantare oltre 10.000 tesserati neivari settori. Possiamo senz’altro che rite-nerci soddisfatti, consapevoli del fattoche si può sempre migliorare”.Nella regione qual è la situazione deiComitati Provinciali?“ Quelli più attivi sono quelli di Pesaro eUrbino e di Ancona, grazie a Leo Larici,con il quale ho un ottimo rapporto di col-laborazione. Insieme stiamo portandoavanti molti progetti innovativi. Il nostroobiettivo è quello di far crescere mag-giormente i comitati di Fermo, Ascoli eMacerata. Attraverso l’inserimento di

dirigenti e professionisti stiamo superan-do anche qualche piccolo problema logi-stico, crediamo in breve tempo di poterfare un eccellente lavoro. In generale tut-ta la parte del Sud delle Marche ha biso-gno di crescere “.Quali sono invece i vostri settori più atti-vi?“ Senza dubbio il tennis, da semprenostro fiore all’occhiello, e il settore del-la psicologia dello sport che curo perso-nalmente. Entrambi i settori funzionanomolto bene, sono davvero tante le inizia-tive, glieventi sportivi, gli stage formati-

vi, i seminari che portiamo avanti. Cirivolgiamo ad utenti e praticanti di ognietà. Siamo attivi anche al settore delladisabilità, grazie alla collaborazione conil CIP (Comitato Italiano Paralimpico)Regionale”.Quali sono le iniziative che realizzeretenell’immediato?“ presto ci sarà il “Giocasport Challen-ge”, dedicato a tutti i bambini; poi, dare-mo grande risalto all’ evento “Psicologiadel Tennis”. Successivamente prenderan-no il via le attività estive e i nostri centriestivi”.

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MONDO ASI

Tatami vi dice qualcosa? è la materassi-na sulla quale svolgono i propri allena-menti gli atleti che praticano il judo, laprima arte marziale a diventare discipli-na olimpica nel 1964 a Tokyo.Una disciplina sportiva che è stile di vita,atteggiamento verso il mondo. Basta leg-gere parole del, Shinnosuke Kano, uno deipadri fondatori : “Il Judo non è soltantouno sport. Io lo considero un principio divita, un'arte e una scienza. Dovrebbe esse-re libero da qualsiasi influenza esteriore,politica, nazionalista, razziale, economi-ca, od organizzata per altri interessi. Tut-to ciò che lo riguarda non dovrebbe ten-dere che a un solo scopo: il bene dell'uma-nità”.Ci lasciamo guidare nella conoscenza diquesta arte marziale da Massimo Mattio-li, responsabile Asi del settore.Il judo è stato per te amore a prima vistao amore 'ragionato'? Qual è stato il suo

A colloquio con il nuovo responsabile ASI del settore. Attraverso di lui abbiamo voluto conosceretutti i segreti della disciplina che più che uno sport è una vera e propria filosofia di vita

> Luisa Santiloni

primo approccio a questo sport?“Mi sono avvicinato al mondo del judoper una serie di casualità: la vicinanzadella palestra a casa; mio padre che ave-va letto il libro di Ceracchini (uno deiMaestri storici del judo italiano); l’esi-genza di migliorare la mia condizionefisica (da ragazzo ero cagionevole) el’amicizia. Due dei miei compagni di

scuola media avevano iniziato a fre-quentare dei corsi. Uno di loro, il Mae-stro Danilo Di Feliciantonio è ancoraoggi una persona a me molto vicina, nonsolo per ragioni sportive. Così è iniziatala scoperta della bellezza infinita di que-sta disciplina. Gli incontri avvenuti neltempo hanno poi alimentato l’amore perquesto sport; ad esempio quello con ilM° Gabriele Valenzi, insegnante appas-sionato, atleta azzurro, agonista dellaGuardia di Finanza. Abbiamo consolida-to una stima profonda e reciproca, basa-ta sulla professionalità, sulla qualità esulla dedizione che mettiamo nell’inse-gnamento del judo. Oggi, quindi, è sicu-ramente un amore ‘ragionato’: sono pas-sati oltre cinquanta anni da quando homesso per la prima volta i piedi sul tata-mi, negli ambienti umidi e privi di riscal-damento ricavati nei sottoscala di un edi-ficio a Roma. Era la stagione 1962/1963e, come si può vedere, della mia gracili-tà è rimasto ben poco e la mia salute èdecisamente migliorata!”.

Nella filosofia del judo con Massimo Mattioli

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MONDO ASI

Judo ovvero 柔Ju (gentilezza, non resisten-za, flessibilità) e 道 Do (strada, percorso,insegnamenti), quindi “via della non resi-stenza’ o la ‘via della flessibilità’. Qualisono quindi i principi su cui si basa il judo? “ Ciò che accomuna le varie anime del judo(judo disciplina olimpica e sport da com-battimento, sport amatoriale, judo difesapersonale, judo arte marziale - anche que-st’ultimo aspetto scisso in competitivo edamatoriale) è il concetto di “non resisten-za”, ovvero il sapersi adattare alla forza psi-co-fisica dell’avversario, riuscire a sfruttar-la a nostro vantaggio e, compenetrandola,aggiungere ad essa le nostre capacità intel-lettive, tattiche, tecniche e di forza fisica. Ma il judo non è solo uno sport: riguardaanche la vita di tutti i giorni, nella ricercacontinua di se stessi e nel tentativo di ren-dersi utili alla società in senso lato. Questoè il senso dell’insegnamento del fondatoredi questa disciplina, il Professor Shinnosu-ke Kano (più conosciuto come JigoroKano), il suo insegnamento più importan-te lo leggiamo nelle sue parole: Il judo èun mezzo per usare l'energia fisica e men-tale nel modo più efficiente. L'allenamen-to comporta il miglioramento di se stessi,

fisico e spirituale, attraverso la pratica del-le tecniche d'attacco e di difesa e la com-prensione dell'essenza della Via. Questo èil fine ultimo del judo: perfezionare se stes-si ed essere utili al mondo intorno a noi”.Si dice che la pratica integrale deljudo determini l’acquisizione di una speciedi “sesto senso”. Che significa? “ Per spiegarlo dobbiamo guardare allediverse anime del judo: quella dello sportda combattimento e quella di arte marzia-le-difesa personale. Il judo è nato sulleceneri del Jujitsu, summa dei tanti metodidi combattimento dei samurai, tramandatiattraverso i Densho (i libri segreti delle tec-niche). Il Professor Jigoro Kano ha sinte-tizzato nel judo il Jujitsu, arricchendolocon tutta la parte formativa del corpo e del-la mente. L’arte del combattere, ma soprat-tutto il continuo allenamento ad essa e conessa, sviluppa quell’istinto di “attacco edifesa” che appunto possiamo definire“sesto senso” e che porta ad agire istintiva-mente nel caso di pericolo, sfruttando anostro vantaggio la forza ed i movimentidell’avversario ”.Perché secondo lei una famiglia dovrebbeportare i propri figli a praticare il judo ?

“ Perché il judo integra i benefici deglisport di squadra, facilita la socializzazione,il senso di appartenenza al gruppo, condi-visione di obiettivi, a quelli degli sport indi-viduali o da combattimento, controllo del-l’aggressività, perseveranza nel raggiungi-mento del fine, autostima, umiltà, analisidella prestazione individuale, stimolo perattenzione e concentrazione. Inoltre, inse-gna l’onestà, il rispetto dei ruoli e delleregole. Inoltre è uno sport “a carattere non cicli-co”: non si ripetono gesti uguali o simili egli esercizi sono basati su sensazioni pro-priocettive. Essendo anche uno sport situa-zionale, il judo stimola l’attività neuro-psi-chica, le capacità decisionali ed il tempi-smo. Pertanto, l’atleta di judo, allenandosicostantemente, giungerà ad una prepara-zione fisica e psicologica che gli permette-rà di affrontare situazioni diverse. Per dipiù imparerà a resistere alla fatica, a velo-cizzare l’esecuzione del gesto tecnico ed asviluppare un’intelligenza tattica utile tan-to a livello amatoriale ed agonistico, quan-to nella vita di tutti i giorni “.Esistono delle caratteristiche fisiche e men-tali indispensabili alla pratica del judo? “Assolutamente no! A tal proposito ricor-do il mio primo giorno in palestra: termi-nata la lezione di addestramento, mi tro-vai accanto ad un bambino in evidentesovrappeso, a cui chiesi: ma perché ti fan-no praticare il judo?» e lui i miei genitorivogliono che dimagrisca». Risposi io:allora credo proprio che uno dei due ven-ga preso in giro!. Ovviamente sbagliavo,perché l’attività sportiva portata avantiseriamente, con costanza e con i giustipreparatori, effettivamente può riusciresia a far perdere peso , come per il bam-bino in questione, sia a fortificare, comeera necessario per me! E’ quindi uno sport che può essere prati-cato a tutte le età (dai 4 anni fino a quandose ne avrà il desiderio) e l’attività agonisti-ca è prevista dai 12 ai 65 anni ed oltre; lecompetizioni, dalle giovanili ai master, siaper gli uomini e sia per le donne, ovvia-mente suddivise per classi di età e catego-ria di peso!”.

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Qual é il suo progetto per dare nuovo slan-cio al Judo in ASI?“ Tre sono i punti fondamentali sui qualicredo sia opportuno operare congiunta-mente con il supporto dell’Ente: visibilità,formazione e competizioni. E spiego per-ché.Molti conoscono solo per sentito dire iljudo, ma ignorano i suoi benefici. Occorrepoi sfatare il falso mito di uno sport peri-coloso e violento! Il judo è al contrario unosport sicuro, sano e speciale. Per questi motivi deve essere insegnatosolo da professionisti, preparati con percor-si di apprendimento tecnico altamente qua-lificanti!L’ultimo punto su cui intervenire sono lecompetizioni: il judo è uno sport da com-battimento, pertanto dovremmo garantirela possibilità agli atleti di confrontarsi e difarlo assicurando ai partecipanti le mede-sime probabilità di vittoria.Con ASI, inoltre, presentiamo quattrodiversi progetti che ancor di più illustranola duttilità e le potenzialità del judo:• Progetto Di.Ve. – Difendiamo Venere,difesa personale derivata dal judo-arte mar-ziale e rivolta in particolare alle donne;• Progetto A.Mo.n. – Attività Motoria pergli Anziani, rivolta alla terza età in cui l’at-tività motoria, imposta con tutte le cauteledel caso, aiuta il movimento e la socializ-zazione, diminuisce la solitudine, agendo

positivamente nella condivisione e nel col-loquio; • Progetto Judo per Amico – rivolto allescuole di ogni ordine e grado • Progetto Sport & Socializzazione – nel-l’ambito dell’esperienza nella scuola e nel-le normali sessioni addestrative nellenostre associazioni, abbiamo rivolto, e tut-tora rivolgiamo, le nostre attenzioni almondo della disabilità, in alcuni casi conevidenze piuttosto gravi di handicap psico-motori e con risultati positivi che ci entu-siasmano e ci spingono a perseverare nel-la strada intrapresa”. Ad affiancare Massimo Mattioli nella dif-fusione del Judo vi sarà il M° GabrieleValenzi, Responsabile area centro. Chie-diamo a lui qualcosa di entrare più nei det-tagli del progetto ASI Judo.Gabriele, come descriveresti questa disci-plina.“Come già anticipato da Massimo, il judoha diverse anime e l’età del praticanteimpone dei livelli diversificati di insegna-mento, dal judo-ludico, per i più piccini,sino al judo evoluto e di élite, per chi vuo-le provare l’emozione e l’adrenalina dellecompetizioni.Per il dilettantismo, credo che sia d’obbli-go porre l’attenzione su tre aspetti fonda-mentali: 1) le società/associazioni che sti-pendiano i propri atleti, 2) le rappresenta-tive militari e 3) i nostri ragazzi, veri dilet-

tanti. E partendo da tali considerazioni siaprirebbe un discorso che tempo e spazionon ci permettono di affrontare come, adesempio, una maggior chiarezza rispetto“chi deve fare e cosa deve fare” fra CONI,Federazioni, Discipline Sportive Associateed Enti di Promozione Sportiva! Le precedenti distinzioni sono fondamen-tali perché a fronte del vero dilettante – cheriesce ad allenarsi un’ora, un’ora e mezzatre volte alla settimana, togliendo tempoalla famiglia e programmando questi impe-gni con lo studio o il lavoro, abbiamo idilettanti-professionisti (stipendiati e mili-tari) che si allenano fino ad otto ore al gior-no e cinque volte alla settimana!Ora proprio con ASI e con Massimo, stia-mo cercando di progettare nuove moda-lità di gara, capaci di assicurare compe-tizioni adeguate alle reali capacità deicontendenti; infatti, sicuramente, tutte legare saranno suddivise per classi di età,categorie di peso, cinture e precluse aidilettanti-professionisti: vogliamogarantire a tutti le medesime probabilitàdi vittoria!Chi volesse praticare Judo con ASI comedeve fare?“ Può rivolgersi o al comitato ASI di zonaterritorialmente più vicino oppure a me oMassimo (in calce i recapiti, ndr). Rispon-deremo alle richieste di riconoscimento dititoli di chi proviene da altre organizzazio-ni e daremo informazioni su affiliazioni,sui corsi di formazione e gli stage in pro-gramma.Approfitto per ricordare che, nonostanteparte dell’organizzazione sia stata consoli-data, Massimo con ASI sta ancora cercan-do i Responsabili dell’area nord e dell’areasud, gli ufficiali di gara, i docenti naziona-li e regionali, i responsabili regionali delSettore ASI Judo e quelli provinciali. Inol-tre, vogliamo anche consolidare le rappre-sentative agonistiche, maschili e femmini-li, alle varie classi di età e per le diversecategorie di peso. Noi siamo qui e per chi volesse partecipa-re a questo progetto restiamo a disposizio-ne: mandate curricula e filmati, verrannosicuramente esaminati e valutati!”.

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MONDO ASI

Una festa del podismo: così possiamo defi-nire la XVII edizione della Vola Ciampino,quest’anno valida anche come “Campiona-to Nazionale Asi di corsa su strada”. Unaedizione più affollata, colorata e scalmana-ta che mai, specialmente per quanto riguar-da la stracittadina che quest’anno, tra le altrecose, ha visto la partecipazione di tanti ami-ci a quattro zampe felici di poter correreinsieme ai loro padroni. La prima prova,quella non competitiva, con un apprezzatosole primaverile sono stati proprio i circaottocento iscritti alla Stracittadina sulladistanza di 2 km, costituiti prevalentemen-te dai bambini delle scuole elementari,medie e superiori, accompagnati in gara e/osostenuti da genitori, parenti e amici.

> Sandro Giorgi

XVII edizione della “VolaCiampino”:una festa proprio per tutti

Grande è stata la partecipazione con circaduemila presenti alla gara competitiva sul-la distanza di 10 km, in un circuito cittadi-no che ha coinvolto tutta la cittadinanza delcomune alle porte di Roma. I primi treclassificati nella gara maschile sono tuttidel Marocco: il nuovo vincitore è Moham-med El Mounim del Gruppo Città di Geno-va, che ha nettamente preceduto RoqtiAbderrafii della Finanza Sport Campania,terzo Douirmi Said della Lbm Sport Team;primo degli italiani il romano Luca Parisidella Romatletica Footworks: Nella garafemminile dominio della nazionale Eleo-nora Bazzoni del Colleferro Atletica,davanti a Paola Salvatori della US Roma83 e Annalisa Gabriele della Amatori Vil-la Pamphili. La classifica per società havisto la vittoria del G.S. Bancari Romani,

Grande coinvolgimento delle scuole ed oltre duemila partecipanti per la manifestazionevalida anche come Campionato Nazionale Asi di corsa su strada

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seguita dalla Podistica Solidarietà e dallaAmatori Villa Pamphili. La gara non com-petitiva è stata vinta da Valerio Marongiu,mentre tra le donne si è imposta ClaudiaTalamoni. Fra le scuole di Ciampino han-no ricevuto un riconoscimento, sulla basedelle presenze, la Umberto Nobile, la SanPaolo della Croce e la Paola Sarro.L’edizione 2016 è stata caratterizzataanche dalla presenza di numerosi atletidell’Asi che hanno gareggiato per il

Campionato Nazionale di corsa su stra-da, alla sua seconda edizione, confer-mando che l’attività di corsa su strada èuna realtà viva e in continua crescita nel-l’ambito dell’Ente. Questa manifestazio-ne non rappresenta un momento isolato,in quanto nel corso dell’anno in varieparti d’Italia si svolgono numerose garedi corsa su strada con una sempre mag-giore partecipazione ed anche con unaparticolare attenzione da parte della

popolazione che vive con passione que-sta attività dell’atletica in continua cre-scita.La gara maschile ha visto la vittoria del-l’atleta della Runners Ciampino FedericoRispoli, che ha preceduto Alessandro Man-doliti della Oso Ostia e Lorenzo Nazzarodella Planet Sport Running. Fra le donne èrisultata la migliore Paola Giacomozzi del-la Oso Ostia, che ha preceduto Nadia Dan-dolo dell’Asi Atletica Roma e Valeria Todidella Runners Ciampino. Fra le societàmaggiormente presenti la Poli Golfo diFormia e la Planet Sport Running.Grande soddisfazione è stata espressa dalPresidente della Società organizzatrice,Ranieri Carenza, da sempre vivace anima-tore dell’atletica a Ciampino, che vantavarie esaltanti prestazioni quando era atletadelle Fiamme Gialle di Ostia con dodici pre-senze in nazionale negli anni 1983/1988.Alle numerose premiazioni che hannoseguito lo svolgimento delle gare hanno pre-senziato il sindaco di Ciampino GiovanniTerzulli, gli assessori comunali Graziella Fiorini, Anna Rita Fraioli, e Marco Pazienza.Per l’Asi era presente il presidente naziona-le Claudio Barbaro, il responsabile naziona-le del settore atletica leggera Sandro Giorgie Massimo Cacciavillani della segreterianazionale dell’Asi.

Alla premiazione Ranieri Carenza e Claudio Barbaro

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tuttonotizie

TORINO, PRESENTATO IL PREMIO LUCIANO BOTTOIl Comitato provinciale ASI di Torino ha pre-sentato alle proprie società affiliate il nuovosito istituzionale. Strutturato in modo da por-tare vantaggi a tutti i tesserati, permetterà, trale altre cose, di consultare on line i risultati digare e tornei, rivedere le slide relative aglieventi, pubblicizzare le proprie manifestazionied i propri corsi. Di particolare rilievo sono glisportelli di consulenza legale, fiscale e medi-ca, per le polizze assicurative, i sinistri, la for-mazione. La novità sostanziale sarà che ognisocietà affiliata potrà accedere ad un’areariservata, tramite una password fornita da ASITorino, dove troveranno a loro disposizione illibro dei soci, la prima nota cassa, i tessera-menti, le affiliazioni ecc. Una segreteria on lineche farà risparmiare tempo ed evitare errori. Ilsito è stato presentato ufficialmente a Torino

nel corso di una riunione presieduta dal presi-dente regionale Sante Zaza e dal presidenteprovinciale Antonietta Tarricone che è stataanche l’occasione per presentare ufficialmen-te il Premio Luciano Botto, istituito alla memo-ria del presidente dell’Historic Motors Sport,scomparso prematuramente lo scorso genna-io. Un riconoscimento destinato all'eccellen-za socio-sportiva TNO ASI che sarà assegnatoa fine anno al socio ASI (atleta pilota, naviga-tore, organizzatore, collaboratore, dirigente,ecc.) che si sarà distinto nel corso del TrofeoNord Ovest regolarità auto storiche per meritisociali, umanitari, sportivi. Alla presentazionedel premio erano infatti presenti AntonellaCroce, responsabile regionale per il Settore ASIAuto storiche, e Lucia Botto, la figlia delloscomparso.

TORNEO NAZIONALETEAM ITALIA “VICTORY CUP“Dal 25 al 28 marzo nove direttori di garaassociati ASI sono stati chiamati a SanBenedetto dl Tronto per dirigere il Tor-neo nazionale Team Italia “VictoryCup” riservato alle categorie pulcini,esordienti e giovanissimi:. L’organo tec-nico nazionale Americo Scatena, in qua-lità di coordinatore del team arbitrale,ha convocato Massimiani ( che ha diret-to egregiamente la finale dei 2003 ),Ramacci ( ha diretto alla grande quelladei 2004 ), Marafina, Marocchi, LaRosa, l’arbitro nazionale Max Tonetto,Buonarrivo e l’assistente internazionalePaolo Piacente. Tutte le finali si sonosvolte all’ interno dello storico Stadio“Riviera delle Palme” della Sanbene-dettese ed i fischietti dell’ A.S.I. hannopotuto utilizzare tutta la tecnologia aloro disposizione. Kit auricolari UEFA,tabellone luminoso per le sostituzioni,kit auricolari per gli arbitri addizionali diporta e le nuovissime bandierine elet-troniche per gli assistenti arbitrali. Unaquattro giorni che ha impegnato tutti iragazzi designati e dopo i quali tutte lesocietà partecipanti hanno salutato conuno scrosciante applauso.

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FIRMATA LA CONVENZIONE ASI-AMBIENTE È/E VITAASI ha recentemente siglato un'intesa conl'Associazione Ambiente è/e vita, nata per laconservazione e la difesa della natura e del-l'ambiente, la salvaguardia delle culture loca-li, la valorizzazione delle tradizioni popolari, lariscoperta e il recupero della "memoria"antropologica e la protezione degli animali edin particolare di quelli di "affezione". ASI infat-ti non è solo un Ente di Promozione Sportiva,ma anche un'associazione di promozionesociale impegnata nella realizzazione di inizia-tive e di progetti capaci di migliorare la quali-tà di vita degli individui e le loro relazioni. Traqueste importantissimo è anche il rapporto trauomo e natura. Se è vero che fino a pochi annifa stentava a decollare nel nostro paese unacoscienza e una consapevolezza ambientali-sta, è altrettanto vero che attualmente il lavo-ro di soggetti come l'Associazione Ambienteè/e Vita, assieme ad una migliore informazio-ne ed a scelte politiche diverse come quelleprese a livello internazionale nella conferenzadi Parigi dello scorso anno hanno modificatolo stato di cose. La tendenza è riportare la rela-zione uomo-natura ad un livello di equilibrio edi reciproco rispetto. E' in questo contesto chesi colloca l'intesa raggiunta da ASI, una con-ferma dell'impegno di voler migliorare attra-verso questa collaborazione il proprio modo dipromuovere stili di vita sostenibili.

NELL’ASI NASCE LA FALCONERIA A CAVALLO Cavalli e rapaci: un connubio associato nel corso della storia alle battute di caccia dei nobi-li, i soli, per rango e per censo, a potere allevare, mantenere e addestrare questi preziosi ani-mali.Arrivata almeno 1500 anni fa in Europa e giunta al culmine nel XVII secolo, la falconeria cono-sce oggi, come l'equitazione, una diffusione e una pratica più democratica: falco e cavallo,che all'uomo prestano ali e gambe veloci, sono oggi suoi “complici” per vivere esperienzenaturalistiche ad alto impatto emotivo e rispettose dell'ambiente. Da quest'anno, la Falcone-ria a cavallo diventa disciplina del Settore ASI Sport Equestri. E' in via di completamento ilcalendario dei corsi; a partire dall'osservazione diretta di rapaci diurni e notturni, sarà possi-bile scoprirne caratteristiche e differenze, la biologia, la storia del loro rapporto con l'uomo,gli impieghi di ieri e di oggi in abbinamento con il cavallo. Non mancherà il contatto direttocon soggetti domestici, per una conoscenza ancora più ravvicinata ed emozionante. Fonda-mentale, come in tutte le discipline ASI, l'attenzione all'ambiente e alla biodiversità: fare cono-scere gli animali e il loro habitat significa insegnare a rispettarli e a proteggerli.

IL FROSINONE CALCIOPRECISA Con riferimento a quanto riportato su Prima-to di marzo riguardo all’accordo stipulatotra Academy Frosinone Calcio ed ASI Caser-ta, si precisa che le amichevoli della rappre-sentativa giovanile ASI Caserta sarannodisputate solo ed esclusivamente con altresocietà o rappresentative, mentre i più meri-tevoli, dietro assenso dei propri genitori,avranno la possibilità di partecipare ai cam-pi estivi dell’Academy Frosinone Calcio.

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ORGANIZZA

La redazione di Primato rende noto ai letto-ri, ai dirigenti della periferia, a tutti gli ope-ratori di ASI ,che le manifestazioni di cui siparla nelle pagine del mensile sono soltantouna parte della miriade di eventi organizza-ti in tutta Italia sotto l’egida dell’ente. Lascelta, per evidenti ragioni di spazio, cade suquelle iniziative ritenute di maggior rilevan-za sia per numero di partecipanti che per l’in-teresse che suscitano sul territorio. Il quadro completo di quanto organizzato daASI trova regolarmente spazio sul sito inter-net www.asinazionale.it.

SETTIMO TORINESE GRANDE ATMOSFERA AL 2^ TORNEO DI VO VIET – HO SONGCosì come arrivano, così terminano gli eventi, lasciando nel cuore e nella mentequelle soddisfazioni che riempiono la vita. Presso il PalaSanbenigno di Settimo Torinese, in provincia di Torino, si è svoltoil 2° Torneo di combattimento ligth del Vo Viet – Ho Song del Maestro ScialpiDavide. Sessanta gli iscritti divisi in n. 10 categorie: juniores, seniores , over ,maschile e femminile ed un unica categoria Cinture Nere Mista. Il Torneo è ini-ziato alle ore 09.00 per terminare alle ore 14.00, il tutto si è svolto, grazie alladisponibilità dei partecipanti, in una sana atmosfera e con il giusto spirito,fatto di regole ma soprattutto di fratellanza e amicizia. Si ringrazia per la par-tecipazione degli Istruttori Carlo Bergui di Settime (AT) e Denise Martina Scial-pi, della sede di San Mauro Torinese del Club “Hoa Lu’ Tho’ “ il Club “Truong SonChan” del Maestro Alessandro Crivellaro, di Torino, il Club “Hoa Lu’ Nui” dell’Istruttore Alberto Bertotto di Torino il Club “ Hoa Lu’ Song” dell’ Istruttore VitoSantoliquido di Gassino Torinese, organizzatore dell’evento , gradito ospite coni suoi allievi il Maestro Marco Costa della A.S.D “ Il tocco di Melitea ” di SanDonato Milanese. Un grazie particolare all’ASI Comitato Provinciale Torino e Comi-tato Regionale Piemonte, per la loro attiva disponibilità, collaborazione e di aver-ci donato coppe e medaglie. Non rimane altro che attendere i prossimi eventi perrivivere queste sensazioni, ma nel frattempo sarà bello rivivere quella appena pas-sata tra i nostri ricordi più belli. (Davide Ban Son)

TRENZANO, SI È SVOLTA LA 3^ TAPPA DELTROFEO BRESCIANO DI KARATENel palazzetto dello sport “Palaloggia” di Trenzano,in provincia di Brescia, si è svolta la 3^ tappa del Tro-feo Bresciano – progetto scuola karate evento istitu-zionale provinciale dedicato all’attività giovanile,organizzato dalla Federazione Italiana Fijlkam, con lacollaborazione dell’Asi, rappresentato dal presidentedel Comitato provinciale di Brescia Davide Magnabo-sco. In una cornice ludico-sportiva, sono state ventot-to le società della provincia che hanno aderito allamanifestazione e cinquecento i bambini che si sonoconfrontati in prove destrutturate per giungere poi adaltre specifiche di karate. E' stato infatti scelto il gio-co che è per sua natura un’esperienza psicomotoria(come ha ricordato il delegato provinciale Fijlkam M°Roberto Armanelli) per far avvicinare i piccoli allo sporte in particolare a questa disciplina. E' il nono annoconsecutivo che il progetto viene proposto, incontran-do un numero sempre crescente di adesioni. Prossimoappuntamento è la quarta tappa del Trofeo che si svol-gerà il 1 maggio presso il Comune di Roncadelle

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GLI ARBITRI DELL’ASI DIRIGONO LA ROMA CONTRO LA PRIMAVERAAmichevole di lusso il 24 marzo a Trigoria tra la prima squadra della Roma di Spal-letti e la Primavera di Mister Alberto De Rossi.La quaterna arbitrale è stata quella dell’Asi. Scatena ha designato: Daniele Severiarbitro, Carmelo Buonarrivo e Nello Moccia assistenti e Luca Di Stefano IV° uomo.Su questo evento, in particolare, abbiamo voluto sentire le emozioni provate daldirettore di gara Daniele Severi, Arbitro Internazionale ASI dal 2015: “Esperienza eccezionale. Io vengo da un ente di promozione sportiva quindi maimi sarei sognato di dirigere una squadra di serie A come la Roma. Ci sono ottimiarbitri federali che dopo anni ed anni di grande carriera arbitrale non arrivano adarbitrare nessuna squadra ad un livello professionistico. Sono stato fortunato sicu-ramente e credo che noi tutti come ASI dobbiamo essere orgogliosi della convoca-zione e dei complimenti fatti alla quaterna arbitrale di cui io ero il primo arbitro.Potrei dire talmente tante cose ma sarebbe semplicistico spiegare com’ è avere alproprio fianco, mentre giocano il pallone sul terreno di gioco, calciatori come Tot-ti, Strootman o Perotti. Posso dire soltanto che mi sento fortunato ed ho cercato digodermi fino in fondo questa gara facendo semplicemente al meglio il mio lavorodi arbitro di calcio. Ancora non so dirvi cosa ho provato esattamente perché ero tal-mente concentrato nel dare il meglio di me che al mio triplice fischio la considera-vo una gara come le altre. L’ unica differenza è c’ era qualche campione in campo.Lo stesso Mister Spalletti, è stato di una ospitalità e cortesia fantastiche, ringrazian-doci a più riprese per la nostra disponibilità. E per concludere, mi fa piacere sape-re che, in un giorno futuro, avrò la possibilità di poter raccontare ai miei nipoti cheFrancesco Totti, con una semplicità e simpatia di un romano vero e proprio, duran-te la gara ha raccolto la monetina che avevo utilizzato per il sorteggio, restituen-domela dicendo una simpatica battuta delle sue. Over the top ! Grazie a tutti!”.

E’ stato un grande torneo quello voluto ed organizzato dal Comitatoe dal Settore Calcio provinciale Asi Foggia, d’intesa con il ComitatoRegionale Asi Puglia, ed intitolato alla memoria di un indimenticabi-le amico del Centro Sportivo Fiamma, prima, e di Alleanza Sportivaitaliana, poi: Marcello Scrocchia, atleta, tecnico, arbitro e dirigente dikick boxing e di pugilato, nonché fratello di Italo, attuale presidenteregionale di Asi Puglia. Marcello Scrocchia, oltre che sportivo di lun-go corso, era sposato ed impiegato presso l’Alenia Aeronautica diFoggia, ed ha lasciato questa vita terrena alla giovane età di 28 anni,a seguito di un tragico incidente in mare in quel di Vieste, in provin-cia di Foggia, nell’agosto del 2002. La prima edizione del memorial“M. Scrocchia” se l’aggiudica la squadra “Palla Fai Tu”, capitanatada Nando Bellini che, in finale, ha battuto una coriacea Ortanova capi-tanata da Emanuele Fieramosca, squadra difficile da affrontare ereduce dalla vittoria di un altro torneo di calcio a 5 indoor, organiz-zato impeccabilmente dall’Asi presso il palazzetto di Sant’Agata diPuglia. La partita molto combattuta si è decisa nel secondo tempo.

La finale per il terzo e quarto posto è invece andata ad appannaggiodella Sherwood di Alberto Bonavoglia che batte, di misura, in unincontro molto bello, la Taggio Club del mai domo capitano Lello Tag-gio. La manifestazione si è conclusa con il galà delle premiazioni allapresenza, oltre che del presidente regionale Asi Italo Scrocchia, anchein veste di rappresentante della famiglia insieme all’omonimo cugi-no prof. Italo Scrocchia, dei dirigenti nazionali dell’Asi Umberto Can-dela, Walter Russo ed Ermanno Rossitti e del presidente provincialedi Foggia Michele Curci. Padroni di casa gli organizzatori del Memo-rial: Magnisio Donato, responsabile del settore provinciale di Asi Cal-cio, e Magnisio Daniele, responsabile della sezione arbitrale di AsiFoggia, nonchè la proprietà della struttura rappresentata dal prof.Pippo Troito. Il premio del miglior portiere è stato assegnato a Filip-po Tufo (Palla fa tu); capocannoniere: Francesco De Biase (Palla fatu); coppa disciplina: Sherwood di Bonavoglia. Arbitri dell’interamanifestazione: Magnisio Donato, Rino Fenuta, Enzo Sassano,Magnisio Daniele, Luca Caracozzi.

FOGGIA EMOZIONI AL TROFEO “MARCELLO SCROCCHIA”

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Un successo di pubblico e di risultati per la boxe pisticcese in occasionedell’evento dimostrativo organizzato da Pierpaolo Muliero (già membrodel direttivo regionale dell'ASI Basilicata) e dalla sua creatura "WellnesRevolution" : il tecnico federale lucano di pugilato in questi anni ha avvia-to un progetto di promozione della "nobile arte" sul territorio e il suc-cesso dell'evento organizzato a Pisticci sottolinea quanto la sua profes-sionalità in questa disciplina sia stata apprezzata dalla comunità. Ottogli incontri ufficiali disputatisi nella spettacolare cornice di pubblico delPalaSport di Via Olimpia a Pisticci, in provincia di Matera, con le scuoledi Potenza, Matera, Taranto, Pulsano, Modugno, Massafra e Pisticci coin-volte insieme ai rispettivi maestri Giuseppe Gruosso, Luciano Panettieri,Salvatore Cupri, Santo Merico, Michele Prisciandaro e Stefano Tocci nel-la serata sportiva che ha collezionato un vero e proprio boom di presen-ze. Momento più emozionante della manifestazione il settimo incontro,quando sul ring è salito il pugile pisticcese Salvatore Lavecchia, bravo asconfiggere nei tre round l'avversario proveniente dalla scuola di Modu-gno e festeggiare davanti al pubblico amico la terza vittoria su altrettan-ti incontri ufficiali della sua breve, ma già intensa carriera da pugile: "Vin-cere in casa è doppiamente emozionante: mi ha molto colpito il caloredel pubblico di casa nei miei confronti e questo successo ripaga il miogrande impegno in questo sport. Sto cercando di migliorarmi sempre piùanche confrontandomi con altri lottatori per portare in alto il nome del-la mia Palestra Wellness Revolution del mio tecnico Pierpaolo Muliero edella Boxe Potenza del grandissimo maestro Giuseppe Gruosso " haaffermato Salvatore Lavecchia al termine del difficile incontro, salutatodall'ovazione di un pubblico caloroso e numeroso che lo ha sostenutonel corso del match. Non può che essere soddisfatto dell' esito della sera-ta l'organizzatore, nonchè promotore della boxe nel pisticcese, il mae-stro Pierpaolo Muliero: "La manifestazione pugilistica organizzata aPisticci e l'importante risposta di pubblico danno un ulteriore stimolo almio lavoro e ai sacrifici che in questi anni ho realizzato nella mia comu-nità - afferma il tecnico federale - E' palese la mia soddisfazione sia peri risultati sportivi del mio allievo Salvatore che per la cospicua presenzadi pubblico che ha reso ancora più emozionante questa serata di pugi-

lato, sport assolutamente non violento e che, come avranno notato i tan-ti presenti, incarna tutti i valori sportivi più nobili". Pierpaolo Muliero sot-tolinea l'importante collaborazione con la Scuola di Potenza e con il tec-nico Peppino Gruosso : "E' un binomio che stiamo portando avanti congrandi sacrifici e altrettanta convinzione. Nel futuro prossimo spero dipoter creare una vera e propria squadra locale coinvolgendo atleti diPisticci e Marconia così da dare un ulteriore impulso alla nostra discipli-na sul territorio". Durante la serata si è tenuto anche un incontro dimo-strativo al femminile con una allieva della Wellnes Revolution, mentre inmattinata sul ring sono saliti tanti bambini che si sono allenati agli ordi-ni di Pierpaolo Muliero, potendo saggiare sulla propria pelle movimen-ti, tecniche e valori che contraddistinguono questa disciplina. Presentealla kermesse, oltre al Presidente del Comitato Regionale Puglia e Basi-licata Fabrizio Baldandoni, anche il presidente regionale ASI GregorioEsposito che ha sottolineato "l' importanza della serata per la promo-zione della boxe sul territorio. La Wellnes Revolution ha iniziato questopercorso anni fa affiliandosi al nostro Ente di Promozione Sportiva e que-sti risultati non possono che sottolineare la scelta vincente da parte nostrae da parte loro. Sono davvero contento delle emozioni che la serata ciha regalato e spero che il pugilato possa costruire un legame sempre piùintenso con la comunità pisticcese e con il Metapontino. Da parte nostraconfermiamo l'impegno in questo senso". (Andrea Cignarale)

ASI FITNESS! WEEK END DI SPORT E SOLIDARIETÀ A PADOVA, VICENZA E VENEZIA!Nel week end 8-9-10 aprile presso i centri affi-liati Asi si è svolta la manifestazione Fit ForChildren, finalizzata alla promozione dell’atti-vità dilettantistica sportiva e al sostegno del-la fondazione città della speranza onlus. saràpossibile recarsi presso i centri fitness aderen-ti e provare le attività sportive. tutti i parteci-panti potranno richiedere la particolaremaglietta Fit For Children versando un contri-buto volontario. presso ogni centro fitnesssaranno organizzati eventi ed iniziative aper-te a tutti: convegni alimentazione/sport,masterclass, maratone run, spin e cardio, gior-nate promozionali, open-day, frequenza libe-ra/orientamento sportivo. Asi Fitness e AsiVeneto organizzano insieme a 13 centri fitness

affiliati movida Centro fitness di Fara Vicenti-no (Vicenza), Green fit di Noale (Venezia), Fit-ness formula ssd arl di Padova, Emme CentoSsd Arl di Vigonza (Padova), Otium palestrabio-fitness di Noale (Venezia), Pegaso Fit-ness& Wellness  di Cittadella (Padova) , Mdf-danza fitness di Montagnana (Padova), GymUp Ipercity di Albignasego (Padova), Gym UpCity, Just In Fit , Gym in center e the legend diPadova e Olympia ssd arl di Sermide (Manto-va) una tre giorni di sport e fitness, aperto atutti con l’obiettivo di sensibilizzare sull’impor-tanza dell’attività motoria e sportiva, sull’ac-quisizione di stili di vita sani, attraverso un pro-gramma fisico e didattico, di educazione,informazione motoria e alimentare, finalizza-

to a migliorare la qualità della vita dei cittadi-ni. La manifestazione si articola in quattro areetematiche. La prima, fit for salus riguarda ibenefici del fitness sportivo, come il fitnesssportivo può’ migliorare la vita ; la seconda, fitfor food, tratta un tema sempre più rilevante,la corretta alimentazione; la terza, fit for sport,è la promozione dell’attività dilettantisticasportiva, motoria e posturale e l’ultima, manon meno importante, “fit for social”, ovverola promozione e il sostegno dell’attività diricerca a favore dei bambini colpiti da gravimalattie. a tal proposito Fit For Children sostie-ne la Città Della Speranza Onlus. Asi si dimo-stra ancora una volta leader tra le realtà chesostengono lo sport, la salute e la solidarietà.

PISTICCI LA WELLNESS REVOLUTION PROMUOVE LA NOBLE ART

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Anche quest’anno il tradizionale ”Memorial Carlo Duran-Trofeo Asi”,organizzato dalla Pugilistica Padanadei fratelli Massimiliano ed Alessan-dro Duran, è stato un successo. Lamanifestazione, giunta alla quindice-sima edizione, ha visto il PalaCanepa-ro riempirsi di tanti appassionati chehanno potuto assistere ad una riunio-ne di grandissimo livello tecnico. E’questo il modo migliore per rendereomaggio a Carlos Duran, un campio-ne che ha lasciato traccia di se nellastoria del nostro pugilato. Nell’occa-sione è stato ricordato anche RobertoRanzani, giocatore e dirigente dellaSpal amato da tutti i tifosi ferraresi allapresenza di tanti ospiti tra i quali la“Regina di Romagna” Simona Galas-si, gli ex campioni Gianni Gelli , Alber-to Servidei ed il presidente della LegaPro Carlo Nori. Il programma ha visto la disputa di seimatch , di cui due femminili, culmina-ti con l’incontro che ha visto sul ringLeonardo Damian Bruzzese, al rientrodopo la sconfitta contro MaurizioLovaglio.Opposto all’ungherese Istvan Orsosl’ex campione italiano, un po’ arruggi-nito, si è battuto con ardore ed ha vin-to ai punti. In chiusura consegnato il premio ASI,quale miglior pugile del “MemorialCarlo Duran” a assegnato a SimoneCarli. I RISULTATIDILETTANTI. 69Kg. Luca Menini (BoxeCavarzere) b Dumitru Gaidaenco (FerraraBoxe) Kot.2 – 54 kG. Ajhan Skender (Gor-

dini Boxe) b Andrea Abate (Pug. PadanaVigor) p: – 57 Kg: Antonio Barone (Pug:Padana Vigor) b Rifat Peqini (Gordini Boxe)p – 60 Kg: Mohamed Mihoubi (Pug: Pada-na Vigor) b Abde Charkaoui /(Boxe Cavar-zere) Kotc 2 – 64 Kg: Maurizio Gigliotti(Pug. Padana Vigor)  e Gregorio Marinaro(Ferrara Boxe) pari: – Daniele Zagatti (Pug.Padana Vigor) e Mattia Baldon (BoxeCavarzere) pari – 75 Kg: Nicola Pavera (Boxe Cavarzere) b Michele Di Nauta (Pug:Padana Vigor) p: –  81Kg. Luigi Benvenui(Regis Boxe) b Alex Magosso (Pug. Pada-na Vigor) p:  DONNE: 60 kg: Rachele Barotto (FerraraBoxe) b Ilaria Sinigaglia (Pug. PadanaVigor) p. – Elisa Iuculano ( Pug. PadanaVigor.) E Stella Bartoletti ( Ravenna Boxe)pari –  NEO PRO: Leggeri: Simone Carli b VadimDedov Kotc 4 – Marco Iuculano b FilippoLugaresi Kotc 2 — Medi : Emanuele Zagat-ti e Sead Mustafa pari. – PROFESSIONISTI: Massimi Leggeri: Leo-nard Damian Bruzzese b Istvan Orsos p. 6.

SUCCESSO E PUBBLICO AL ”MEMORIAL CARLO DURAN-TROFEO ASI”

RENATE TANTA PARTECIPAZIONE AL CORSO INSEGNANTI DI VOVINAM VIET VO DAO Domenica 3 Aprile presso la sala consiliare del Comunedi Renate, nella provincia Monza-Brianza, in via Dante si èsvolta la prova d’esame per il corso insegnanti di VovinamViet Vo Dao organizzato dalla asd Vovinam Viet Vo dao Ita-lia in collaborazione con asd A.S.Co. Promotion con la super-visione del comitato Asi della provincia di Lecco. Il corso dura-to tre week end completi è stato strutturato su tre livelli: Alle-natore, Istruttore, Maestro Nei tre livelli si sono toccate diver-se tematiche che variavano dalla preparazione atletica allapsicologia sportiva, dalla fisiologia alla traumatologia, dallanutrizione pre gara a quella post gara. Le lezioni si sono tenu-ti principalmente in aula con l’ausilio del proiettore , ma lacosa che è più piaciuta agli iscritti è stato che le lezioni sonostate molto interattive (alunno/docente) e hanno affrontatomolte problematiche sorte durante il corso. I docenti che han-no tenuto i corsi sono stati: Anatomia, Fisiologia, e Trauma-tologia: Dottoressa Veronica Cardin; Psicologia : DottoressaNadia Andreotti; Preparazione Atletica: Fabio Dell’oro; Nutri-zione e anti doping : Dottore Roberto Cannataro; VovinamViet Vo Dao : Maestro Vittorio Cera e Maestro Pollastro Giu-seppe; Arbitraggio Vovinam Viet Vo Dao : Maestro PollastroFilippo e Maestro Vittorio Cera. La parte tecnica e di prepara-zione atletica si è svolta in palestra. Qui si sono affrontate letematiche riferite alla preparazione atletica e all’ allenamen-to specifico di Vovinam Viet Vo Dao. Sabato 2 Aprile inoltresi è affrontato la parte riguardante l’arbitraggio sportivo e ilregolamento di gara sia tecnico che di combattimento. Al ter-mine della parte teorica si è svolta una parte pratica ripeten-do le gestualità tecniche che un arbitro deve compiere duran-te un combattimento di Vovinam Viet Vo Dao.

Simone Carli riceve il Trofeo ASI

Damian Bruzzese

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NUOTO PER DE AKKERGRANDI RISULTATI AI CAMPIONATI GIOVANILILa De Akker Team, Società Sportiva Bolognese,ottiene importanti risultati ai Campionati Italia-ni Giovanili di Nuoto, Criteria 2016, disputatidall’1 al 6 aprile a Riccione. Matteo Bertoldi del‘97, primo anno categoria cadetti, ha vinto i 400mt misti con il record personale di 4’15”69 , 7°prestazione assoluta nuotata nella stagione2015/16 in Italia. Sempre Matteo Bertoldi ottie-ne una medaglia di bronzo nei 200 mt misti conil tempo di 1’59”79, anche in questo caso otte-nendo il suo primato personale. Fabio Lombinidel ‘98, secondo anno categoria junior, vince lamedaglia d’argento nei 400 mt stile libero con3’48”87, mentre arriva a soli 6 centesimi dalpodio nei 200 mt stile libero dove è 4° con l’ot-timo tempo di 1’47”61. Ancora Fabio Lombini,si è cimentato in una distanza inconsueta per lui,i 1500 mt stile libero ottenendo un positivo 6posto. Proseguendo nel settore maschile, è sicu-ramente da valorizzare la staffetta De AkkerTeam della categoria cadetti, che si è fermata aipiedi del podio sia 4x200 mt stile libero, 4° postocon il tempo di 7’21”24, sia 4x100 mt mista ,giunta 5° con il tempo di 3’41”81. A livello fem-minile, De Akker Team porta a casa un’altramedaglia d’oro con Brigitta Boifava del 2000,secondo anno categoria junior, nei 50 mt ranacon 32”44 e sempre lei vince un bronzo, nei 100mt rana, con il tempo di 1’10”52. Molto bravaanche la giovanissima Giulia Alberghi, che ottie-ne il 4° posto nei 200 mt dorso con 2’16”37,anno 2001, primo anno categoria junior. Dasegnalare, infine, le buone prestazioni anchedagli altri atleti che hanno partecipato: CarloAssorgi ’96, Pietro Zin ’97, Pier Andrea Matteaz-zi 97, Nicola Bandinelli ’98, Massimiliano Matte-azzi ’99, Alissa Ghirardini ’99, Giorgia Lugnoli’99, Asia Bresciani ’00 ed Elisa Carini ’01.

TRIATHLON, FRANCESCO ZANEÈ CAMPIONE ITALIANO M4

ATTIVITÀ

Il primo titolo italiano della stagione è sta-to vinto dal tesserato del Settore ASI Tria-thlon di Noale Francesco Zane nella cate-goria M4 in occasione del Campionato ita-liano Fitri di duathlon classico no draft,svoltosi a Quinzano d’Oglio, in provinciadi Brescia, domenica 3 aprile. E' la primarisposta della rinnovata squadra di ASITriathlon che punta a conquistare nume-rose medaglie ai Campionati italiani dispecialità per l'anno in corso. FrancescoZane non è nuovo a queste imprese: atle-ta specialista nella multidisciplina, giàquarto classificato al Campionato d’Euro-pa di medio lo scorso anno, inizia il 2016con un'ottima performance che lascia bensperare per il futuro. Ma non è solo lui afar ben figurare l'Asi. Anche il quinto postodi Fabio Cestaro ha dimostrato la voglia ela passione di un gruppo di atleti che sipreparano con grinta ai prossimi appun-tamenti sportivi. Il più veloce della com-

pagine noalese è stato Stefano Simionatoche negli M1 ha tagliato traguardo in2.04.14, classificandosi 59.mo assoluto.Soddisfazione per il Responsabile del Set-tore nazionale ASI Triathlon Vladi Vardie-ro: "Questi risultati fanno ben sperare peri numerosi appuntamenti federali in pro-gramma durante tutta la stagione agoni-stica 2016".

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SPORT DA COMBATTIMENTO SAMUELE ZUCCHELLI VINCE IL TORNEO ASI

Sabato 17 aprile il team agonisti diSNAP ha gareggiato su due fronti: aViadana, in provincia di Mantova, peruna competizione di MMA organizza-ta dall’ASI ed alla Tatami Champion-ship di Livorno, torneo multidiscipli-nare. Questo doppio appuntamentoha fruttato un oro, un argento ed unbronzo ai tre atleti ducali impegnatisul fronte agonistico. Nella competi-zione di MMA organizzata a ViadanaSamuele Zucchelli ha lottatto nelMMA (lo sport da combattimento piùimportante al mondo) per la catego-ria -70 kg. Nel primo scontro, affron-

ta Gravini su cui si impone con un buon lavoro in piedi, sfrutta il vantaggio per portarlo aterra e guadagna la vittoria con un buon gioco che lo porta a chiudere uno strangolamen-to. In finale, affronta Mazzeri impostando la sua strategia al meglio, dopo la proiezione del-l’avversario, Zucchelli domina l’incontro con una leva al braccio, dominando la categoriasia grazie al lavoro in piedi che, soprattutto, grazie al Brazilian JiuJitsu nella lotta a terra:Zucchelli sale sul podio con l’oro.Nella Tatami Championship, Simone Barigazzi per la -71,5 kg ed Alex Carovana per la -93kg competono nel Grappling (la forma di lotta più completa e in maggior diffusione a livel-lo mondiale).Barigazzi affronta Nigioni in finale, imposta una buona strategia ma non riesce a contra-stare gli attacchi dell’avversario con efficacia, e alla chiusura l’incontro vede l’atleta duca-le in svantaggio. Barigazzi si ferma all’argento. Carovana vince il primo incontro con Baron-celli: con un buon lavoro in piedi guadagna un deciso vantaggio nella proiezione dell’av-versario e mantiene il dominio durante la lotta a terra, approdando nelle semifinali. Quiaffronta Macari ma non riesce a replicare la buona performance: nonostante una grandeprova tecnica, Carovana si accontenta del bronzo.

TAEKWON-DO POKER DI MEDAGLIE PER L’ASI LAZIO Poker di medaglie per i ragazzi dell'AsdTaekwon-do Lazio del Master Fabio Caiaz-zo, che ha rappresentato la nazionale azzur-ra, lo scorso 1º Aprile, all'Open TaekwondoChampionship di Mosca. Unica delegazioneitaliana invitata all'evento insieme ad espo-nenti americani, olandesi, coreani, oltre,ovviamente, ai russi, padroni di casa. È sta-to letteralmente un dominio della delega-zione italiana che, durante le due giornatedi gara, ha lasciato il segno, nonostantel'elevato grado tecnico che caratterizzava ilcampionato russo. Ecco gli atleti presenti alprestigioso evento: - Sara Galloni, catego-ria - 65 kg. dopo 40 giorni di stop per uninfortunio al piede, l’atleta ha portato a

casa una medaglia d'ar-gento, nella specialità for-me, ed una di bronzo, neicombattimenti. - GoffredoFrancioni, categoria - 80kg. medaglia di bronzonelle forme, ma tocca ilgradino più alto del podio nei combattimen-ti. - Francesco Iaboni categoria - 83 kg. oronella specialità combattimento ed unsecondo posto nelle forme. Davvero brillan-te la performance di questo ragazzo, cheproprio in terra ostile, come quella russa èriuscito a farsi valere! - Marco De Caroliscategoria - 70kg. dopo diversi anni lontanodal suo sport, rimette piede sul tatami con

grande sicurezza portando acasa due medaglie di bronzo.Insomma, un'esperienza dav-vero proficua per gli atletipontini. Non può far altro chedirsi soddisfatto il MasterFabio Caiazzo, che spiega:

"…ci sono davvero tutti i presupposti perportare, con una condizione vincente, i mieiragazzi a Brighton, dove il prossimo Lugliosi terranno i Campionato del Mondo...".Risultati, quelli ottenuti in terra russa, chela dicono lunga sull’ottimo lavoro che stasvolgendo il Master con i propri atleti, chelasciano ben sperare per il futuro. (Sara Gal-loni).

SUCCESSI NEL MMA E NEGLI SPORTDA COMBATTIMENTOL’Asi Piemonte e Torino annoveranotra le loro società e ASD tra le piùconosciute in ambito degli sport dacombattimento la Asd Ligorio Acade-my che ha visto il uno dei propri atle-ti conquistare il Titolo Pro CircuitoShoot di Mma. Giuseppe Mancuso hacombattuto contro un forte avversarioche ha però ceduto le armi dopo 2minuti del primo round. Il 2 Aprile aLugano Raffaele Spallitta partecipanteal Road to Bellator (U.S.A.) torneo chevedrà il vincente combattere in Ame-rica, vince per soffocamento un temi-bile avversario della squadra del famo-sissimo Alessio Sakara, ora lo attendela prossima tappa a Roma l’11 giugnoL’Asd Sacchetto Combat Academyporta a casa dal NAGA di Londra unoro con il granitico Adrian Rus, dueargento di Mario Combat Way, unargento di Eros Boscolo, e tre bronzodi Irene Azzalin, Andrea Troiano eAlessandro Ferrara.

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Ho atteso un po’ prima di scrivere un mio commento sulla vicenda Guidi/Boschi. Volevo capire le reazioni del paese,della politica e soprattutto del giornalismo che è la categoria della quale faccio parte, in merito allo “scandalo” del-le intercettazioni sull’oleodotto pugliese e su Tempa Rossa. Mi aspettavo ovviamente un’informazione puntuale, masoprattutto, analisi, riflessioni, puntualizzazioni libere, investigazioni. Ho assistito invece, almeno nei primi giorni, alladifesa in alcuni casi sperticata, di due donne potenti ma “corrette”, di grande dignità dicevano molti giornali, al disopra di ogni sospetto. E se colpe ci sono state erano da attribuire ai mariti/fidanzati e al massimo ai padri, pontifica-vano i grandi soloni del giornalismo, ospitati nei salotti televisivi in ossequio al potente di turno. Adesso e entrandonel merito della vicenda, a parte che non capisco cosa ci sia di dignitoso a dimettersi dopo che ti hanno scoperto; senessuno lo avesse fatto, la ministra sarebbe rimasta lì, al suo posto, indisturbata. Nel caso dell’altra signora ancorain carica, mi si spieghi la correttezza, perché non l’ho capita. Se è quella di aver reinserito di notte, come i ladri, riven-dicandolo pure (lo rifirmerei….), l’emendamento incriminato, esautorando un organismo parlamentare come la Com-missione che lo aveva bocciato beh, io non ne andrei fiero, poiché quello si chiama inganno o se volete essere gene-rosi furbizia, scaltrezza, nei confronti di una struttura che nell’esercizio delle sue funzioni rappresenta la nazione.Ingannare il Parlamento vuol dire ingannare noi tutti e in ultimo, la democrazia, o quello che di essa ne è rimasto. Ese la stampa e le grandi firme del giornalismo non se ne curano...

Sì, lo ammetto, confesso: sono uno di quei pochi milioni di elet-tori che Domenica si è presentato davanti ai seggi vuoti per espri-mere il suo voto. Faccio parte di quell’ infima minoranza, di quelmisero 32 per cento che demagogicamente, come dice il Premier,ha osato sfidare (poveri illusi) il pensiero unico del conformismorassicurante del potere politico, delle lobby petrolifere e dei gran-di soloni delle democrazie post moderne. Non vi dico come hovotato, non ha importanza, perché il Referendum, al di là del Sie del No era un esercizio di democrazia, un diritto fondamenta-le, unico e prezioso, che i Padri Costituenti ci hanno messo nel-le mani dopo le tragedie della guerra e del menefreghismo par-tecipativo degli anni venti, dicendoci di utilizzarlo in caso di biso-gno. Contro le lobby, le democrazie malate, la sordità dei poten-ti. Renzi e gli altri giovani leoni governativi cantano vittoria?Hanno ragione. Hanno vinto indiscutibilmente, sfilacciandoancora di più il nostro tessuto democratico, la partecipazione atti-va e diretta alla gestione della “res pubblica” dei cittadini cheresterà al dunque un diritto di pochi, dei soliti, di quella castache a parole tutti aborriamo. E’ un disegno politico? Forse, o for-se no, ma è un indizio, che insieme a tanti altri stanno diventan-do prove. Domenica non si votava semplicemente per essere con-tro o a favore delle trivelle, ma per essere vivi o morti , cittadi-ni o caporali. Io mi ritengo di appartenere ai primi. I secondi, sehanno fegato, si facciano sentire.

Quel che resta della democrazia

Democrazia è partecipazione

> Umberto Silvestri