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Qualità delle produzioni zootecniche ottenibili con sistemi di agricoltura biologica Prof.Paolo Polidori Università degli Studi di Camerino

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Qualità delle produzioni zootecniche ottenibili con sistemi di

agricoltura biologica

Qualità delle produzioni zootecniche ottenibili con sistemi di

agricoltura biologica

Prof.Paolo PolidoriUniversità degli Studi di Camerino

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UE •3.000.000-ha hanno

adattato le tecniche di produzione biologica

•+46% le bioaziende dal 1998 ad oggi

Non si tratta più di una Non si tratta più di una situazione di nicchiasituazione di nicchia

La produzione biologica in Europa

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Il mercato biologico del lattiero-caseario in Europa

10.4%32.5%57.1%2005

10.7%32.4%56.9%2003

11.2%32.1%56.7%2001

12.0%31.9%56.1%1999

13.3 %32.4%54.3%1997

16.8%38.0%45.2%1995

Formaggi BioYogurt BioLatte BioAnno

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L’agricoltura biologica in Italia

ISOLE42.4% delle bioaziende46.3 della superficie

NORD16.5% delle bioaziende14.7 della superficie

SUD24.4% delle bioaziende24.7 della superficie

CENTRO16.5% delle bioaziende14.3 della superficie

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Le origini dell’agricoltura biologica

• 1976 viene fondata l’Ifoam-International federation of organic agriculture movements Primi disciplinari di produzione agro-zootecnica di tipo biologico

• 1991 con il regolamento CEE n°2092/91, viene regolamentata l’agricoltura biologica nell’UE relativo a metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e all’indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari

• 1999 regolamento CE n°1804/1999

• 1999 regolamento CE n° 331/00

• 2003 regolamento CE n° 2277/03

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Agricoltura biologica

• Tutte quelle forme di coltivazione e allevamento che tendono a valorizzare e conservare i sistemi biologici produttivi senza il ricorso a sostanze chimiche di sintesi

• Un sistema di gestione dell’azienda agricola che implichi importanti restrizioni in materia di fertilizzanti e antiparassitari

• Sistema che si basa su tecniche colturali variate, mirante a tutelare l’ambiente e a promuovere uno sviluppo agricolo durevole

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Regolamento CE n°1804/1999: obiettivi

• Completare per le produzioni animali il regolamento Cee n°2092/91

• Soddisfare l’interesse crescente dei consumatori per i prodotti biologici

• Associare le produzioni vegetali a quelle zootecniche• Promuovere la biodiversità e l’ecocompatibilità del

sistema agro-zootecnico• Promuovere lo sviluppo di aree marginali• Fornire sistemi di produzione alternativi

• OGM free, no farine animali, no residui nelle derrate (farmaci, inquinanti)

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Regolamento CE n°1804/1999: Principi Generali

• Il regolamento detta norme per la produzione biologica delle seguenti specie:

• Bovini (comprese la specie Bubalus e Bison)• Ovini e Caprini• Suini• Equini• Avi/cunicole• Api

• Le produzioni animali praticate nel quadro dell’agricoltura biologica contribuiscono a creare rapporti di complementarietà tra mondo vegetale, animale e terra

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Regolamento CE n°1804/1999: Principi Generali

• Le produzioni animali devono contribuire all’equilibrio dei sistemi di produzione agricola rispondendo alle esigenze di elementi nutritivi delle colture e migliorando la sostanza organica del suolo

• La produzione senza terra non è conforme alle norme del presente regolamento

NON può sussistere un allevamento biologico

“senza terra”

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Regolamento CE n°1804/1999: Principi Generali

• Gli animali devono disporre di un’area di pascolo• Il numero di capo per unità di superficie sarà limitato al fine di

garantire:• Una gestione integrata delle produzioni animali e vegetali• Una riduzione al minimo di ogni forma di inquinamento• Una riduzione al minimo di ogni forma di sovra-pascolo

• Il numero di animali per ettaro sarà equivalente a 170 kg di azoto/ha/anno

• No alla convivenza animali allevati secondo criteri biologici/ animali allevati secondo criteri tradizionali

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Numero massimo di animali per ettaro (Equivalente 170 kg N/ha/anno)

2Vacche lattifere da riforma

2Vacche da latte

2.5Giovenche da ingrasso

2.5Giovenche da allevamento

2Bovini maschi di 2 anni e oltre

3.3Bovine femmine da 1 a meno di 2 anni

3.3Bovini maschi da 1 anno a meno di 2 anni

5Altri bovini di meno di 1 anno

5Vitelli da ingrasso

Equivalente 170 kg N/ha/anno

Specie

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Numero massimo di animali per ettaro (Equivalente 170 kg N/ha/anno)

230Galline ovaiole

580Polli da tavola

14Altri suini

14Suini all’ingrasso

6.5Scrofe riproduttrici

74Suinetti

13.3Capre

13.3Pecore

100Coniglie riproduttrici

Equivalente 170 kg N/ha/anno

Specie

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Origine degli animali

• Nella scelta delle razze e delle varietà si deve tenere conto della capacità degli animali di adattarsi alle condizioni locali, nonché della loro vitalità e resistenza alle malattie. Inoltre le razze e le varietà devono essere selezionate al fine di evitare malattie specifiche o problemi sanitari connessi con alcune razze e varietà utilizzate nella produzione intensiva, dando preferenza a razze e varietà autoctone.

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Gestione zootecnica

• Nella zootecnia biologica è consentita la riproduzione naturale, IA, mentre è vietato il trapianto di embrioni

• Operazioni quali: recisione coda o dei denti, castrazione, spuntatura becco o la decornazione NON devono essere praticate sistematicamente (possono essere autorizzate dall’organismo di controllo)

• Vietata la stabulazione fissa (con alcune deroghe)

• Sono vietati i regimi alimentari che inducano anemia

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Deiezioni zootecniche

• L’apporto totale di deiezioni zootecniche impiegate in azienda non può superare i 170 kg N/ha sau/anno

• 170 kg N/ha sau/anno coincidono con l’unità di bestiame adulto (UBA)

• Gli impianti per lo stoccaggio delle deiezioni zootecniche devono avere una capacità superiore a quella richiesta per il periodo più lungo dell’anno nel quale la concimazione

del terreno non è opportuna.

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Aree di pascolo ed edifici zootecnici

Superfici coperte (sup. Nettadisponibile per gli animali)

Superficiscoperte

Peso vivominimo

m2 capo m2 capo*

Bovini equinida ingrasso

Fino 100kgFino a 200kgFino 350kgOltre 350 kg

1.52.54

5 (min.1m2/100kg)

1.11.93

3.7 (min. 0.75m2/100kg

Vacche da latte 6 4.5

Tori daallevamento

10 30

*Spazi liberi esclusi i pascoli

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Aree di pascolo ed edifici zootecnici

• Tutti i mammiferi devono avere accesso a pascoli o spazi liberi o a parchetti all’aria aperta

• gli erbivori devono avere accesso ai pascoli ogni qualvolta lo consentono le condizioni

• la fase finale di ingrasso dei bovini, dei suini e delle pecore per la produzione di carne può avvenire in stalle purchè:

• tale periodo non superi 1/5 della loro vita

• per un periodo massimo di tre mesi

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L’unità di bestiame adulto (UBA)

Equini oltre 6 mesi 2

Vitelli da ingrasso 5

Altri bovini di meno di 1 anno 5

Bovini da 1 a 2 anni 3.3

Bovini maschi oltre 2 anni 2

Giovenche da allevamento ed ingrasso 2.5

Vacche da latte 2

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Profilassi e cure veterinarie: principi generali

• Approccio zootecnico: scelta razza, linea e ceppo appropriati di animali, pratiche di allevamento adeguate all’esigenza di ciascuna specie, uso di alimenti di qualità, movimento fisico regolare ed accesso ai pascoli, adeguata densità animale

• Se malgrado le misure preventive un animale è malato o ferito esso deve essere curato immediatamente e se necessario isolato in appositi locali

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Medicinali veterinari in agricoltura biologica: principi generali

• I prodotti fitoterapici (ad es. estratti vegetali - esclusi gli antibiotici - essenze, omeopatici, gli oligoelementi ed i prodotti elencati in allegato II, sono preferiti agli antibiotici o ai medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica

• Qualora l’uso dei suddetti prodotti non sia efficace o non si dimostri tale per le malattie o le ferite, e qualora la cura sia essenziale per evitare sofferenze o disagi all’animale, possono essere utilizzati antibiotici o medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica sotto la responsabilità del veterinario

• E’ vietato l’uso di medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica o gli antibiotici per trattamenti preventivi

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Profilassi e cure veterinarie: norme

• E’ vietato l’impiego di sostanze destinate a stimolare la crescita o la produzione (compresi gli antibiotici, coccidiostatici e altri stimolanti artificiali della crescita), nonché l’uso di ormoni o sostanze analoghe destinati a controllare al riproduzione (induzione o sincronizzazione estri) o ad altri scopi

• Sono autorizzate le cure veterinarie degli animali, i trattamenti degli edifici e delle attrezzature, compreso l’impiego di sostanze immunologiche ad uso veterinario se è riconosciuta la presenza di malattie nella zona in cui è situata l’unità di produzione

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Profilassi e cure veterinarie: norme

Ad eccezione delle vaccinazioni, delle cure antiparassitarie e dei piani di eradicazione attuati, nel caso in cui un animale o un gruppo di animali sia sottoposto a 2 massimo 3 cicli di trattamento con antibiotici o medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica in un anno (o a più di un ciclo di trattamenti se la vita produttiva è inferiore ad un anno) gli animali interessati o i loro prodotti

non possono essere venduti come biologici.

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Profilassi e cure veterinarie: norme

• Qualora debbano essere impiegati medicinali veterinari è necessario specificare:

• Tipo di prodotto (indicando anche i principi attivi), diagnosi, posologia, metodo di somministrazione, durata del trattamento e tempo di sospensione (doppio e se non precisato di 48 ore)

• Queste informazioni devono essere dichiarate all’autorità od all’organismo di controllo prima che gli animali od i loro prodotti siano commercializzati con la denominazione biologica

• Gli animali trattati devono essere chiaramente identificati singolarmente per il bestiame di grandi dimensioni, singolarmente od a gruppi per il pollame od il bestiame di piccole dimensioni

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La conversione al biologico: produzioni vegetali

• Il periodo di conversione è il tempo intercorrente tra il passaggio dall’agricoltura tradizionale a quella biologica

• Nell’unità produttiva che si converte l’intera superficie destinata all’alimentazione animale deve essere biologica

• 2 anni: il periodo di conversione per le produzioni vegetali

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La conversione al biologico: produzioni animali

• I prodotti animali possono essere venduti con la denominazione biologica soltanto se gli animali sono stati allevati secondo le norme del regolamento 1804/99 per un periodo di almeno:

• 1 anno: per equini e bovini (comprese le specie Bubalus e Bison) da carne e comunque per almeno ¾ della loro vita

• 6 mesi: per gli animali da latte

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La conversione al biologico: produzioni animali

• 6 mesi: per piccoli ruminanti e suini

• 10 settimane: per il pollame da carne introdotto

prima di 3 giorni di età

• 6 settimane: per le galline ovaiole

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La conversione al biologico: conversione simultanea

• In caso di conversione simultanea dell’intera unità

di produzione (animali, pascoli, e/o area utilizzata

per il foraggio), il periodo totale di conversione

combinato di tutti questi elementi è ridotto a 24

mesi

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Allevamento biologico: è possibile e conveniente?

• E’ possibile in funzione della disponibilità di spazio e

di alimenti biologici prodotti in azienda (punti critici).

• Il costo delle materie prime è superiore del 20-50%, o

in alcuni casi anche di più, del costo delle stesse

materie prime non biologiche.

• I costi di gestione aumentano, es. pascolo, trattamenti

omeopatici, etc.

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Allevamento biologico: è possibile e conveniente?

• E’ conveniente?

• Nel resto dell’ Europa l’interesse nei

confronti dei prodotti biologici è crescente,

si potrà assistere ad una esportazione verso

l’Italia di prodotti biologici prodotti in altri

paesi UE.

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Qualità delle carcasse di suini di razza Cinta senese allevati con metodi biologici e tradizionali

Cinta senese stabulato

Cinta senese biologico

Età macellazione (d)

312 509

Peso vivo (kg) 136,0 131,2

Percentuale tagli magri

57,7 54,1

Lipidi muscolo Longissimus %

3,19 4,17

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Qualità della carne di suini di razza Cinta senese allevati con metodi biologici e tradizionali

Cinta senese stabulato

Cinta senese biologico

Calo di cottura

Longissimus %

26,0 28,1

Durezza carne cruda (kg/cm2)

9,81 9,83

Durezza carne cotta (kg/cm2)

10,6 15,0

Calo cottura prosciutti (%)

1,97 4,29

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Età minima di macellazione delle diverse specie avicole allevate con metodo biologico

Specie Età minima (d)Polli 81Capponi 150Anatre comuni 49Femmine anatra muta 70Maschi anatra muta 84Faraone 94Tacchini e oche 140Germano reale 92

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Limite massimo di specie avicole allevabili con metodo biologico

Specie Numero massimo per ricovero

Polli 4800Galline ovaiole 3000Anatre comuni 3200Femmine anatra muta 4000Maschi anatra muta 3200Faraone 5200Tacchini, capponi e oche 2500Germano reale 3200

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Qualità sensoriale della carne avicola ottenuta con sistemi tradizionali e biologici

Taglio Parametro Pollo biologico

Pollo tradizionale

Petto Aroma 5,11 4,54

Consistenza 5,05 4,34

Succulenza 5,01 4,45

Coscia Aroma 5,10 4,38

Consistenza 5,08 4,20

Succulenza 5,13 4,54

Giudizio globale

5,10 4,24

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Composizione chimica del latte bovino prodotto con metodo biologico e convenzionale

Aziende Biologiche

Aziende convenzionali

Grasso % 3.62 3.31

Proteine % 3.19 3.06

Caseine % 2.45 2.35

Lattosio 4.86 4.84

Ceneri % 0.71 0.71

Cellule somatiche/ml

420.000 284.000

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Residui di pesticidi e metalli pesanti in latte bovino prodotto con metodi tradizionali e biologici

Composto LMR (g/kg) Latte tradizionale

Latte biologico

-endosulfan 4 0,51 0,50

Esacloro-benzene

10 1,01 1,22

Dieldrin 6 0,70 0,42

Cadmio Non previsto 0,16 0,09

Piombo 20 1,85 1,68

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Concentrazioni di Aflatossine M-1 (ng/l) in campioni di latte biologico e convenzionale

Latte biologico Latte convenzionale

Media 34,7 20,5

Intervallo < 5-93 < 5-66

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Concentrazioni di metalli pesanti (g/l) in carne bovina biologica e convenzionale

Carne biologica Carne convenzionale

Piombo 5,91 14,81

Cadmio 0,49 1,31

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CONCLUSIONI - 1

• L’applicazione dei metodi di allevamento biologici non ha comportato significative variazioni delle caratteristiche qualitative delle produzioni di origine animale.

• La disponibilità delle materie prime di origine biologica è un fattore limitante che deve essere tenuto nella giusta considerazione prima di pianificare forme di zootecnia biologica.

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CONCLUSIONI - 2

• Necessitano ulteriori approfondimenti sulle caratteristiche qualitative degli alimenti di origine animale ottenuti con sistemi di produzione biologica.

• Allo stesso tempo necessitano precise indicazioni di natura economico-contabile per valutare la convenienza alla conversione di un’azienda zootecnica tradizionale ai sistemi di produzione biologica.

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Grazie per l’attenzione

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