Quadro di riferimento iniziale
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Quadro di riferimento iniziale
DM 166 del 25.05.2001 Ha rappresentato, anche per il ruolo attivo
regionale nella sua elaborazione, un riferimento per le Regioni e Province Autonome nella definizione dei sistemi
Ha individuato i requisiti di carattere qualitativo sui quali definire gli standard minimi (i 5 criteri)
Ha definito indicatori – parametri - indici di riferimento per i singoli sistemi di accreditamento regionali
Quadro di riferimento iniziale
I criteri del DM 166
a) Capacità gestionali e logistiche
b) Situazione economica
c) Competenze professionali
d) Livelli di efficacia ed efficienza nelle attività precedentemente realizzate
e) Interrelazioni maturate con il sistema sociale e produttivo sul territorio
Quadro logico del DM
SERVIZISERVIZISERVIZI
Coordinamento e DirezioneCoordinamento e Direzione
AmministrazioneAmministrazione
A B C D E F
G
H
diGoverno
diGoverno
diProcesso
diProcesso
diProdotto
diProdotto
DirezioneDirezione
AmministrazioneAmministrazione
CoordinamentoCoordinamento
AnalisiAnalisi
ProgettazioneProgettazione
ValutazioneValutazione
DocenzaDocenza
OrientamentoOrientamento
8 PROCESSI
8 FUNZI ONI++
L’Accordo Stato Regioni del 2002
I presupposti:• Art. 10 del DM 166/01 rinvia a successivo decreto la
definizione degli standard minimi• DM 174/01 indica un dispositivo per la certificazione delle
competenze dei lavoratori tutti e attiva un percorso per la costruzione di un sistema di standard minimi nazionali
• Riforma del Titolo V della Costituzione all'art 117 comma 3 distingue il ruolo istituzionale dello Stato e delle Regioni e Provincie Autonome, precisando le materie di relativa competenza
• Necessità di distinzione tra due livelli di definizione degli standard: standard minimi degli operatori della FP e standard minimi di struttura a garanzia del presidio delle funzioni
L’Accordo Stato Regioni del 2002
I presupposti:
La sequenza logica dei due percorsi (individuazione degli standard minimi di competenze degli operatori della F.P. e estrapolazione delle competenze necessarie alla struttura da accreditare) non può essere rispettata, alla luce degli impegni assunti con la Commissione europea
PERTANTO
Pertanto risulta necessario riferire la nozione di competenze prioritariamente alla struttura. In tale accezione la capacità della struttura è assicurata dalla presenza di operatori in possesso di credenziali professionali necessarie a governare i processi e a garantire il rispetto del criterio “Capacità gestionali”
L’Accordo Stato Regioni del 2002
Tre fasi di adozione:1. Accreditamento per sulla base dei criteri Capacità logistiche
(A2), Situazione economica (B), Livelli di efficacia ed efficienza in attività pregresse (D) e Interrelazioni maturate con il sistema sociale e produttivo presente sul territorio (E);
2. Accreditamento anche sulla base del controllo dei processi (Capacità gestionali – A1) e/o della verifica delle credenziali anche relative alle competenze professionali degli operatori che assicurano il presidio delle funzioni (C)
3. Per l’accreditamento sarà richiesta anche la disponibilità di competenze professionali riconosciute/certificate.
L’Accordo Stato Regioni del 2002
Contenuti:Le funzioni di governo, processo e prodotto possono essere
garantite da competenze:- acquisite per vie informali- cumulate nella stessa persona- utilizzate da più sedi formative- impegnate con tipologie contrattuali diverse anche part time
così da proporre come riferimento un modello di sede operativa flessibile
e adeguato alle più diverse scelte organizzative.
L’Accordo Stato Regioni del 2002
Gli indicatori per ogni funzione del Criterio C:
Tipologia di esperienze lavorative pregresse = esperienza professionale pregressa attinente (per alcune funzioni con specifica di anni)
Tipologia delle Aree di attività = Controllo delle procedure e/o analisi delle credenziali, in riferimento a ciascuna AdA
Tipologia di esercizio = Tipologia di rapporto e tempo dedicato
Evoluzione del fenomeno accreditamento
Ruolo delle Regioni e delle Province Autonome
Definiscono i propri dispositivi regionali di accreditamento
Stabiliscono le modalità dei controlli Verificano annualmente, secondo modalità
proprie, il mantenimento dei requisiti Sospendono o revocano l’accreditamento nei casi
previsti dalla normativa
Evoluzione del fenomeno accreditamento
Obiettivi Sistemi di I Generazione
• controllo e verifica delle capacità strutturali e infrastrutturali delle sedi formative ed orientative
• sostanziale allineamento al modello operativo definito dal DM 166
Sistemi di II Generazione• sviluppo della qualità dei servizi e delle risorse
umane• adeguamento alle innovazioni introdotte dalle riforme
del MdL e del settore dell’Istruzione - Formazione• rispetto dei principi comunitari di proporzionalità,
trasparenza, mutuo riconoscimento, concorrenza e libertà di stabilimento
• semplificazione e sostenibilità delle procedure di accreditamento per la pubblica amministrazione
Evoluzione del fenomeno accreditamento
Punti cruciali per i sistemi di II generazione
Rilanciare un percorso di confronto e armonizzazione sugli standard minimi delle competenze degli operatori
Individuare procedure e strumenti per il mutuo riconoscimento tra sistemi di accreditamento regionali
Promuovere processi di internalizzazione delle competenze nelle amministrazioni regionali
Evoluzione del fenomeno accreditamento
Riconoscimento delle competenze degli operatori
In seguito alla riforma del titolo V della Costituzione, l’Accordo Stato-Regioni del 1 agosto 2002 ha apportato modifiche a quanto previsto dal DM 166, prevedendo una strategia in due fasi:
una intermedia: controllo delle “credenziali professionali” di coloro che presidiano le funzioni previste nei sistemi regionali
una finale: certificazione individuale delle competenze di tutti gli operatori
Evoluzione del fenomeno accreditamento
Competenze professionali: stato dell’arte Attualmente in riferimento al criterio c), tutte le
Regioni e Province Autonome hanno attuato la fase intermedia
Il controllo delle competenze professionali degli operatori della formazione avviene attraverso la verifica delle credenziali con strumenti più o meno strutturati ovvero:
• Analisi dei curricula• Titolo di studio• Autodichiarazioni del soggetto su esperienze formative
o lavorative pregresse
Evoluzione del fenomeno accreditamento
Sviluppo delle Risorse Umaneper la qualità dei servizi
Per raggiungere tale obiettivo occorre investire nello sviluppo del capitale di competenze degli operatori attraverso:
processi di qualificazione, riqualificazione e aggiornamento
percorsi di riconoscimento e certificazione delle competenze acquisite
Qualità ed efficacia dei servizi
L’innalzamento della qualità dei servizi formativi e di orientamento passa inevitabilmente:
nella riqualificazione e nell’aggiornamento delle risorse umane
nella definizione di un sistema di standard minimi per la descrizione e certificazione delle competenze degli operatori della Formazione
Azione di sistema Accreditamento
Il ruolo dell’Isfol Supporto a Regioni e Province Autonome nella definizione
e implementazione dei modelli di accreditamento mediante un’azione di assistenza:
• centrale, di coordinamento tecnico – scientifico• locale, con l’utilizzo di Task Force regionali
Scambio di esperienze tra le Regioni fornendo l’opportunità di operazioni di benchmarking
Condivisione delle soluzioni individuate da Regioni per sviluppare il capitale umano dell’offerta formativa
Analisi dell’impatto dell’accreditamento sul sistema dell’offerta e sui soggetti attuatori
Data base nazionale sulle sedi e sugli organismi accreditati
Azione di sistema Accreditamento
Il ruolo dell’IsfolPer supportare le Regioni e il loro Coordinamento nel passaggio dalla I alla II generazione dei sistema di accreditamento, l’Isfol sta realizzando attualmente:
Un lavoro di comparazione e analisi dei modelli regionali al fine di elaborare una proposta di standard minimo condiviso come base unitaria dei futuri sistemi regionali
Una ricerca relativa all’impatto dell’accreditamento sui soggetti attuatori e sul sitema dell’offerta
Un data base nazionale sulla situazione degli operatori nelle sedi/organismi accreditati
Sistema qualificazione Operatori
Il ruolo dell’Isfol Su Iniziativa del MLPS, l’Isfol sta realizzando uno
strumento di offerta formativa finalizzato alla qualificazione e all’aggiornamento professionale degli operatori: Sistema Permanente di formazione on line
Spf on line è organizzato in Unità Formative Capitalizzabili (UFC) ed è stato definito a partire dall’Allegato 2.3 del DM 166
Regione Abruzzo – Progetto Orfea
Obiettivi Valorizzare le competenze possedute
attraverso la verifica, il rafforzamento
e il riconoscimento degli standard minimi di
competenza necessari al presidio delle principali
funzioni di governo e di processo Sperimentare un modello di intervento, coerente
con i sistemi di accreditamento di seconda
generazione, in grado di favorire la qualità degli
organismi accreditati
www.orfealab. it
Regione Abruzzo – Progetto Orfea
DestinatariLa sperimentazione coinvolge un campione di 800
operatori, residenti nella Regione Abruzzo, che
presidiano le funzioni di: Direzione Coordinamento Amministrazione Tutorato
Regione Abruzzo – Progetto Orfea
Principali attività elaborazione di un’ipotesi di standard minimi di
competenze per le funzioni coinvolte; orientamento e assessment delle competenze possedute
da parte di un campione di 800 operatori; formazione degli operatori per il potenziamento delle
competenze necessarie al presidio della funzione di
governo o di processo; attestazione del possesso degli standard minimi di
competenza posseduti, relativi alla funzione lavorativa
esercitata
Regione Abruzzo – Progetto Orfea
Ipotesi di standard minimiLe funzioni oggetto dell’indagine sono quelle previste dal
modello di accreditamento regionale: Direzione Amministrazione Coordinamento Analisi Fabbisogni Progettazione Monitoraggio/Valutazione Tutorato Psicologo e/o esperto in Bilancio delle competenze per
l'ambito Orientamento.
Regione Abruzzo – Progetto Orfea
Comunicazione risultati
ad personam
ORIENTAMENTO INDIVIDUALE
LABORATORIO DI
ASSESSMENT(gruppi per tipologia di funzione)
DICHIARAZIONE DI COMPETENZA
FORMAZIONE assessment
Orientamento e assessmentLABORATORIO
DI ORIENTAMENTO
(gruppi per tipologia di funzione)
Regione Abruzzo – Progetto Orfea
Formazione operatoriObiettivo: rafforzamento delle competenze Sperimentazione di un modello sul quale anche gli
operatori sono chiamati ad esprimersi• L’attività formativa e lo specifico percorso dipendono dalle esigenze
individuali emerse in fase di assessment. • Previsti fino a 60 gruppi di formazione composti da 12 a 24
partecipanti. • La durata e la tipologia dell’intervento definite sulle effettive esigenze
emerse nell’ambito dei laboratori. • I percorsi hanno una durata media di 50 ore.
Regione Abruzzo – Progetto Orfea
Attestazione standard minimi
Al termine dell’attività di assessment e/o di
formazione è previsto il rilascio della
dichiarazione delle competenze possedute
relative alla funzione professionale di
riferimento
Tempi
Marzo 2006 – Marzo 2007
Regione Marche – DGR 1071/05
Requisito della sede:a) disporre del complessivo insieme di
standard minimi di competenza;b) avvalersi di risorse umane dotate della
competenza certificata per le prestazioni di durata superiore a 240 ore/uomo/anno (derivanti anche da sommatoria di contratti)
Standard minimi di competenze professionali
Regione Marche – DGR 1071/05
Standard minimi di competenze professionaliTipologia evidenze:
Certificazioni possedute a titolo individuale
• dalle risorse professionali operanti per il soggetto
richiedente e dotate di un qualsivoglia rapporto di lavoro
con la struttura al di là del vincolo di consistenza
temporale del rapporto stesso
• dalle risorse professionali costituenti il corpo sociale che
risultino direttamente impegnate nelle sue attività, al di là
del vincolo di consistenza temporale del rapporto di lavoro
Regione Marche – DGR 1071/05
Standard minimi di competenze professionaliOgni standard minimo di competenza certificata è costituito da una o più unità, che esprime il livello minimo atteso di risultato professionale, capacità e conoscenze necessari ai fini della certificazione della competenza cui si riferisce
Standard minimi:• Competenze in ingresso• Individuazione dei fabbisogni • Progettazione formativa • Gestione del processo didattico• Sviluppo e pianificazione • Gestione organizzativa • Gestione risorse informative • Gestione risorse economiche• Gestione accreditamento e
sistema qualità
Regione Marche – DGR 1071/05
Standard minimi di competenze professionaliPrincipi di certificazione delle competenze: Atto formale attraverso cui la Regione attesta ad un individuo il
possesso delle competenze di cui agli standard stabiliti. Le competenze certificate concorrono all’aggiornamento del libretto formativo
Oggetto di certificazione sono gli apprendimenti:• Formali (in percorsi di istruzione e formazione, anche non conclusi)
• Non formali (in situazioni di lavoro, anche esterne al settore educativo e formativo)
• Informali (nelle esperienze di vita personale e di relazione sociale purché valutabili in conformità alle modalità definite dal presente regolamento)
Regione Marche – DGR 1071/05
Standard minimi di competenze professionaliPrincipi di certificazione delle competenze:
La certificazione delle competenze è un diritto
individuale. Il procedimento di certificazione è,
conseguentemente, avviato esclusivamente
dall’individuo interessato indipendentemente
dall’esistenza di un rapporto di lavoro con un
soggetto formativo
Regione Marche – DGR 1071/05
Standard minimi di competenze professionaliIter di certificazione:• Richiesta da parte
singolo individuo per una o più competenze unitamente al modello di CV
• Valutazione del possesso dello o degli standard di competenza cui è richiesta la certificazione
• Certificazione con apposito atto dirigenziale
Criteri valutazione CV: In caso di conoscenze: rispondenza dei programmi formativi svolti rispetto allo standard minimo. In caso di capacità: rispondenza delle attività, in termini di posizione ricoperta, ruoli, durata delle relazione professionale, risultati prodotti, natura del soggetto presso cui le prestazioni sono state rese.
Regione Marche – DGR 1071/05
Unità minima di competenze professionali
A)Risultato professionale minimo atteso
B)Capacità minime attese
C)Conoscenze minime attese
D)Requisiti preliminari: Unità minima di competenze di ingresso
Ambito di riferimento Livello effettivo di possesso richiesto
………………………………………………
……………………………………………
Europass
Quadro unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze
Europass è un sistema di informazione
interoperativo di Agenzie nazionali costituito per
garantire ai cittadini europei la possibilità di
disporre di strumenti e modelli per la
certificazione dei propri dati curriculari
Ad oggi si compone di 5 formati comuni europei
COM (2003)796
Europass
Formati comuni europei1. CV europeo: per presentare in modo sistematico,
cronologico e flessibile le proprie qualifiche e competenze
2. “MobiliPass”: per attestare un percorso europeo di apprendimento trascorso in un altro paese da una persona di qualsiasi età, livello d'istruzione, situazione professionale
3. Portafoglio europeo delle lingue: per registrare gli apprendimenti linguistici, nonché le esperienze e competenze culturali
Europass
Formati comuni europei4. Supplemento al diploma: allegato al diploma di
istruzione superiore che consente a terzi – in particolare persone in un altro Stato – di valutare più agevolmente quello che il diploma comporta in termini di conoscenze e competenze acquisite
5. Supplemento al certificato: allegato ad un certificato di formazione professionale che serve a rendere più facilmente comprensibile, per terzi ed in particolare per persone in un altro paese, che cosa il certificato significhi in termini di competenze acquisite
European Qualification Framework
Proposta di raccomandazioneLingua comune per descrivere le qualifiche
e aiutare: I singoli individui I sistemi di istruzione e formazione degli SM I datori di lavoro e le parti sociali
a confrontare le qualifiche dei diversi sistemi
La proposta rappresenta uno dei risultati concreti del programma di lavoro “Istruzione e formazione 2010” avviato con il Consiglio europeo di Lisbona 2000
COM (2006)479
European Qualification Framework
Strumento di comparazione delle qualifiche basato su otto livelli di riferimento che descrivono i risultati dell'apprendimento indipendentemente dal sistema in cui è stata acquisita una qualifica, favorendo in tal modo: Una migliore corrispondenza tra le esigenze del MdL
(di conoscenze, capacità e competenze) e l’offerta di istruzione e formazione
La convalida della formazione non formale e informale
Il trasferimento e l’impiego di qualifiche di diversi paesi e sistemi di istruzione e formazione
European Qualification Framework
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPETENZE
PROFESSIONALI
E PERSONALI
RISULTATI
DI
APPRENDIMENTO
FORMALE
INFORMALE
NON FORMALE
LIVELLO
DI
EFQ
European Qualification Framework
Qualifica Paese A
EQF Livello 7
EQF Livello 6
EQF Livello 5
EQF Livello 4
EQF Livello 3
EQF Livello 2
EQF Livello 1
Qualifica Paese A
Qualifica Paese A
Qualifica Paese A
Qualifica Paese A
Qualifica Paese A
Qualifica Paese A
Qualifica Paese A
Qualifica Paese B
Qualifica Paese B
Qualifica Paese B
Qualifica Paese B
Qualifica Paese B
Qualifica Paese B
Qualifica Paese B
Qualifica Paese B
EQF Livello 8