Quadrimestrale gratuito di Volontariato ONLUS …...“Il tuo impegno lascia il segno” è stato lo...

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DICEMBRE 2015 Quadrimestrale gratuito di Volontariato ONLUS ANNO IV - Numero 12 La Voce Ritrovata Vicenza Arzignano Bassano Schio Thiene

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DICEMBRE 2015Quadrimestrale gratuito di Volontariato ONLUSANNO IV - Numero 12

La Voce RitrovataVicenza

ArzignanoBassano

SchioThiene

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LA VOCE RITROVATAPeriodico di Volonariato ONLUS

Notiziario di informazione quadrimestrale

Reg. Aut. Trib. di Bassano del Grappa (VI) n. 710/2011Reg. periodici N. 18/2011

Sede legale: Vicolo da Ponte, 40 Bassano del Grappa (VI)

Direttore editoriale:Michele Bizzotto

Direttore responsabile:Domenico Lazzarotto

Redazione:Annamaria Marcadella

E-mail: [email protected]

Foto di copertina:Gianni Menegatti

Stampa:Grafiche Novesi srl - NOVE (VI)

www.lavoceritrovata.it

DICEMBRE 2015Anno IV - N. 12

S O M M A R I O

CHI SIAMOASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO E SOLIDARIETÀ-ONLUS

• Assistenza psicologica, morale, materiale ai laringectomizzatiprima, durante e dopo l’intervento.

• Corsi per la riabilitazione della parola.• Campagne nelle scuole contro Fumo- Alcol- Droga

CI VUOI AIUTARE?Versamenti a Banca San Giorgio Quinto Valle Agno Credito Cooperativo.

IBAN: IT61W088076026001 600801 7 902 Destina il 5 per mille al nostro codice fiscale: 91035260248

GRAZIE!

IL PUNTO DEL PRESIDENTE pag. 3di Pietro Serraiotto

L’AGENDA pag. 4La Redazione

VOLONTARIATO E SOLIDARIETÀ pag. 5Diego Furlan

CONSIGLI pag. 6La Redazione

EVENTO STRAORDINARIO pag. 7Annamaria Marcadella PAGINA DELLA SPICOLOGIA pag. 8-9Dott. Claudia Giacon

ASPETTANDO IL NATALE pag. 10Luciana Lievore

INFORMA SANITÀ pag. 11Dott. Moreno Pavan

PRESENTAZIONE LIBRO“NON FURMARTI LA VITA” pag. 12-14Domenico Lazzarotto e Fulvia Cauci

SPECIALE NATALE pag. 15La Redazione

ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE pag. 16-17Fulvia Cauci

ALLA SCOPERTADEL NOSTRO TERRITORIO pag. 18-19La Redazione

FESTA CHIUSURA ANNO SOCIALE pag. 20Pietro Serraiotto

LETTURE pag. 21Annamaria Marcadella

CUCINA pag. 22La Redazione

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Anno 2015Questo 2015 ormai volge al termine. Anche se non sem-bra, é stato un anno pieno di attività e di soddisfazioni: l’ultima, quella della cerimo-nia della presentazione della nuova edizione del libro “NON

FUMARTI LA VITA”, che ha avuto notevole im-patto in tutta la Provincia come ampiamente raccontato in altra parte di questo giornale.Quello che mi preme puntualizzare oggi è il fatto che la perdita della voce è e rimane un dramma non indifferente per quelle persone che ne vengono colpite e, specialmente per quelli che subiscono tale amputazione come conseguenza dal fumo, oltre al dolore pro-curato da tale patologia, subentra anche un senso di colpa perché ci si rende consapevoli che tale drammatico evento è dovuto a noi stessi e che, con un po’ di maggior volontà, si sarebbe potuto evitare.È vero che le operazioni per cancro alla gola oggi sono meno frequenti e meno invasive, ma il constatare che il vizio del fumo conti-nua a mietere vittime, a volte ci da un senso

di impotenza, come per sentirci coinvolti nel senso di non essere riusciti a convincere i ra-gazzi a non cominciare a fumare.

Comunque è accertato che la nostra opera di informazione nelle scuole produce buoni e incoraggianti propositi e quindi, anche se il nostro sacrificio, economico e materia-le sia non indifferente, continueremo tale opera di prevenzione anche per il prossimo anno.Ringrazio fin d’ora i Collaboratori che an-cora una volta aderiscono con abnegazione e volontà e sono convinto che anche loro provino quelle soddisfazioni che ci sprona-no a continuare su tale progetto.Da ultimo, c’è stato l’incontro di fine anno che ha visto una partecipazione di tutti i soci e amici che non ci aspettavamo. L’alle-gria è stata sovrana e, ancora una volta, ci ha convinto della solidità della nostra As-sociazione.Ancora un grazie, un augurio di Buone Fe-ste e che il prossimo anno sia un anno po-sitivo e sereno per tutti.

Pietro Serraiotto

IL PUNTO DEL PRESIDENTE

Auguri di Buone Festeai soci, agli amici e ai loro famigliari

L ’ Associazione

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9 settembre - Prima riunione del Consiglio con i programmi futuri.19/22 settembre - Importante visita del Papa a Cuba, con proseguimento in America fino al 28 del mese.26 settembre - Gita dell’As-sociazione a Chioggia con n a v i g a z i o n e sul delta del Po (vedi articolo a pag. 16).2 ottobre - Festa dei nonni, persone sempre più importanti nel loro ruolo. Secondo Papa Francesco, i nonni hanno una grande capaci-tà di capire le situazioni più difficili, perché il nonno è padre due volte e la nonna è madre due volte…

17 ottobre - Presen-tazione del libro NON FUMARTI LA VITA, gran-de manifestazione per la nostra Associazione (vedi articolo a pag. 12).25 ottobre - TRACCE - settima edizione della

Giornata del Volontariato (vedi articolo a pag. 5).26 ottobre - riunione del Consiglio, per pro-grammare l’incontro di chiusura d’anno della nostra Associazione e i nuovi contatti con gli Istituti scolastici circa il proseguimento della campagna contro fumo, alcol, droga.1/2 novembre - inizio del mese dedicato al doveroso ricordo dei nostri cari defunti. Un pensiero vada ai nostri soci che ci hanno la-sciato.11 novembre - giorno di apertura del Conci-lio Vaticano II, voluto con determinazione da Papa Francesco. I nostri più fervidi auguri di successo anche per il Giubileo straordinario 2015 con inizio 8 dicembre.29 novembre - Cerimonia di chiusura dell’an-no per la nostra Associazione. Al mattino in-contro con i soci, seguito da una messa nella Chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria, con una splendida accoglienza per la nostra Associazione. Quindi, come sempre, ci sarà l’incontro conviviale rallegrato da una ricca lotteria. SONO PRONTI I BOLLINI PER IL NUOVO TESSERAMENTO DEI SOCI.

La Redazione

L’AGENDA

PUNTI D’INCONTROP. I. ARZIGNANO

Martedì 14.00-16.00presso Parrocchia Ognissanti - Mattarello

ResponsabileCAMPAGNOLO STEFANIA

Tel. 338 1347283

P. I. BASSANO DEL GRAPPAMartedì/Giovedì/Sabato 9.00-11.00

Vicolo J. Da Ponte, 40Fiduciario

COSTA SAVERIOTel. 0424 31378 - 347 2739540

SegretarioDIEGO FURLAN

Tel. 333 4861612

P. I. SCHIOMercoledì 9.00-11.00

presso Chiesa SS. Trinità - Via VignaResponsabile

DE FRANCESCHI REMOTel. 0445 529574 - 338 6756348

P. I. VALDAGNOVenerdì 9.00-11.00

Via L. Marzotto, 7 - Maglio di sopraResponsabile

MARTINI LEONARDOTel. 0445 411809 - 349 3247634

P. I. VICENZAMartedì 9.00-11.00

Via G. Medici, 91Responsabile

CANDERLE LUIGITel. 0445 650813 - 348 3234882

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VOLONTARIATO E SOLIDARIETÀTRACCE

Manifestazionedi Solidarietà

TRACCESesta Giornatadel VolontariatoCITTA’ di BASSANO DEL GRAPPA

“Il tuo impegno lascia il segno” è stato lo slo-gan che ha caratterizzato TRACCE 2015 dome-nica 25 ottobre, dopo il forzato rinvio dello scorso giugno. La preparazione è stata partico-larmente minuziosa e specifica: infatti si è cer-cato di pianificare ogni possibile evenienza che si sarebbe potuta presentare e così facilitato il lavoro collettivo. L’impegno di tutti ha dato i ri-sultati sperati. Fin dall’inizio le attività si sono svolte senza intoppi: l’individuazione del posto per il gazebo, rilevato da una comoda cartina avuta da tutti giorni prima; il suo allestimento con i materiali portati da ognuno o procurati dall’organizzazione; il puntuale sgombero dei mezzi di trasporto per non incorrere in sanzio-ni. So di ripetermi, ma a me questa sinergia che si era creata tra noi volontari non può e non potrà che essere positiva, foriera di future altre soddisfazioni. La giornata è trascorsa serena con afflusso di pubblico a tratti intenso, in al-tri momenti più tranquillo; abbiamo registrato più contatti rispetto la scorsa edizione, persone che si sono interessate alla campagna contro fumo alcool e droga, che hanno chiesto notizie sui centri di eccellenza per trattamenti chirur-gici, sull’ attività della nostra Associazione e gli scopi, assieme ad altro non meno importante. Ha avuto un gradito successo l’idea di animare la piazza con i ragazzini delle società di calcio,

pallavolo e basket del Bassanese, che si sono infatti presentati con l’entusiasmo dell’età e con la loro genuinità hanno saputo coinvolge-re i presenti. Per tutto ciò, diciamo “grazie” ai ragazzini ed al gruppo di coordinamento di TRACCE.Altra idea geniale e di grande utilità per tutte le Associazioni è stato il breve filmato di presen-tazione del Volontariato che veniva proiettato all’interno della chiesa di S. Giovanni. Infatti e finalmente, con poche parole ed uno slogan efficace, tutte le Associazioni presenti si sono presentate e fatte conoscere ai visitatori.

Al pomeriggio abbiamo avuto il clou della manifestazione, prima la composizione di un puzzle con le tessere consegnate in preceden-za all’Associazione e rese con l’aggiunta di un post-it che riportava un motto, uno slogan o un semplice pensiero; poi il gruppo di lavoro in seno alle Associazioni ha pensato anche di offrire ai presenti in Piazza Libertà una paren-tesi di buon canto presentando il coro “Anni d’ argento”, che con la consueta bravura si è me-ritato scroscianti applausi. Da ultimo, il Sig. Sin-daco e l’Assessore ai Servizi alla Persona hanno avuto parole particolarmente incoraggianti per le attività che ognuno di noi svolge nel proprio ambito, coinvolgendo anche il mondo dei gio-vani, invitandoli almeno a provare ad entra-re nel mondo gratificante del Volontariato. È speranza di tutti che l’invito raccolga qualche adesione, e così scenda l’età media nei prossi-mi appuntamenti. Non mi rimane che augurare a tutti coloro che erano presenti, ed in parti-colare ai componenti il gruppo di lavoro, di ritrovarci per la prossima edizione ancora più propositivi.

Diego Furlan

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CONSIGLIMALI DI STAGIONE - INFLUENZA E RAFFREDDORE

IL PICCO SARA’ A NATALECon L’IN-FLUENZA in agguato a Na-tale, le feste p o treb b ero essere a ri-schio. E que-sta è la cattiva notizia, ma c’è anche quel-la “buona”: i virus, che si stima colpiranno circa 4-5 milioni di italiani, saranno tre o quattro, ma già relativamente conosciuti dal nostro organismo e questo, come ha spiegato il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’ Università degli Studi di Mi-lano, permetterà probabilmente a molte persone di non passare le feste a letto.Per prevenire la “vera influenza” è possibi-le vaccinarsi: il vaccino protegge però solo

dal virus specifi-co dell’ a n n o , ma non da tutti gli altri

responsabili delle “malattie da raffredda-mento”. A volte, nonostante la vaccina-zione, l’influenza colpisce. I segnali della malattia sono molto soggettivi e si mani-festano con: • improvvisa spossatezza• malessere generale• mal di testa o senso di ovattamento• iniziale fastidio alla gola• sensazione di “ossa rotte”, di freddo, bri-vidi.A questo punto è meglio contattare il me-dico o il farmacista.Il RAFFREDORE invece è sempre pronto e può colpirci tutti, di tanto in tanto.I sintomi del raffreddore compaiono 2 o 3 giorni dopo l’ esposizione alla fonte dell’in-

fezione delle vie aeree superiori. La mag-gior pare dei raffreddori guarisce in una settimana, ma alcuni posso-no durare fino a 2 settimane. Il tempo è il miglior me-dico. Questo modo di dire potrebbe non essere sempre vero ma, nel caso del raffreddore si avvi-cina molto alla realtà. I farmaci non sono

in grado di curare il raf-f r e d d o r e , ma possono essere usati per allevia-re i sintomi come il do-lore musco-

lare, il mal di testa e la febbre.

Alcune precauzioni per diminuire il ri-schio di prendere il raffreddore:• cercare di stare lontano dalle persone raffreddate e dai fumatori.• lavarsi le mani accuratamente e con fre-quenza, soprattutto dopo essersi soffiati il naso.• coprirsi il naso e la bocca quando si tos-sisce o si starnutisce.• non usare gli stessi asciugamani o stovi-glie di chi ha il raffreddore e non bere dallo stesso bicchiere.• non usare i fazzoletti già usati da altri.

La redazione

(Ricerca dal Periodico sanitario FARMACIAAMICA)

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EVENTO STRAORDINARIO

EXPO 2015 - ESPOSIZIONE UNIVERSALE 1 MAGGIO - 31 OTTOBRE31 OTTOBRE chiusura di un evento mon-diale, strepitoso successo dell’ ingegno italiano, testimonianza di un’ Italia che sa esprimere grandi doti.I visitatori , da ogni parte del mondo, sono stati più di 20 milioni e 60 capi di stato ci hanno onorato con la loro importante presenza. Affluenza da record! Expo 2015 non è stata solo una rasse-gna espositiva internazionale, ma è stato un processo partecipativo che ha voluto coinvolgere attivamente i visitatori at-

torno a un tema importantissimo: “Nutrire il Piane-ta, Energia per la Vita”, inteso come sicurezza

alimentare, accesso alla risorse alimenta-ri e sostenibilità.E’ stata proposta una straordinaria oppor-tunità di vivere l’esperienza di un viaggio appassionante intorno al mondo attra-verso gusti e sapori, tradi-zioni, culture, bellezze arti-stiche e mera-viglie del no-stro pianeta.

L’Albero della Vita, all’interno di Expo 2015, ha rappresentato il simbolo del

Padiglione Ita-lia. Con i suoi 37 metri di altezza, si è riflesso nel-lo specchio d’ acqua del Lake Arena,come una

icona interattiva destinata a catturare l’immaginario del visitatore e creare una rete di connessioni tra i vari padiglioni di Expo 2015. Durante il giorno e la notte l’Albero della Vita è stato protagonista e ricco di spet-tacoli di luce e acqua, ac-compagnat i da musiche iconiche della cultura italia-na, una se-rie di effetti speciali, realizzati con le più avanzate tecnologie di spettacolo.Applaudiamo con orgoglio ai nostri artisti italiani per questa realizzazione e ci con-gratuliamo con gli organizzatori per il suc-cesso ottenuto nel mondo.

Annamaria Marcadella

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Rogers nel 1951 ha definito la relazione d’aiuto come: “una relazione in cui alme-no uno dei due protagonisti ha lo scopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimen-to di un modo di agire più adeguato ed integrato.” La specificità che la distingue dalle altre relazioni umane è l’aspetto metacognitivo: per competenza d’aiuto si intende infatti la capacità di dare vita ad una relazione umana in modo consapevo-le, controllato ed intenzionale.

La relazione d’aiuto è quella in cui l’uno promuove la crescita dell’altro, è dunque la relazione che si stabilisce tra terapeu-ta e cliente, tra insegnate e studente, tra medico e paziente, tra genitore e figlio. La parola “aiuto” nell’espressione “relazione d’aiuto” ha un significato pedagogico, in-dica l’impegno profuso da chi reca aiuto per sviluppare nell’altro la consapevo-lezza di sé; l’aiuto si orienta in direzione della crescita e dell’autonomia dell’altro. E’ intuitivo che la “riuscita” di tale azione dipende, in primo luogo, dalla qualità del rapporto instaurato con gli interlocutori oltre che dal bagaglio tecnico-conoscitivo. L’elemento necessario perché si fondi una relazione d’aiuto è la fiducia che si crea proprio all’interno della relazione stessa; la fiducia non va data per scontata, va co-struita tramite la disponibilità all’ascolto,

l’empatia, la coerenza tra parole e fatti. Nelle relazioni con persone in difficoltà costruire un rapporto basato sulla fidu-cia si rivela, talvolta, difficilissimo. Alcune persone, infatti, non hanno esperienza di relazioni di fiducia, nemmeno con i pro-pri genitori, risulta quindi molto difficile “consegnare” pezzi importanti della pro-pria vita a qualcuno. In certi casi, permet-tere a qualcuno di “entrare” nella propria vita costituisce gran parte del lavoro tera-peutico. Nell’affrontare una relazione d’aiuto non si può improvvisare; è necessario cono-scere il proprio mondo interiore, i propri limiti, i conflitti non risolti, riuscire a tol-lerare la sofferenza dell’altro senza farsi travolgere. Pensare che non si riesce a ri-solvere o a spiegare sempre tutto e saper tollerare la frustrazione dell’incertezza e della confusione, ascoltare con sensibilità cercando di dare un senso a quello che si ascolta, cercare di comprendere le espe-rienze dell’altro a modo suo, senza giudi-care tenendo conto che giudicare è molto facile. Chiunque si trova all’interno di una relazione d’aiuto non deve essere “simpa-tico” o amico, non deve provare pietà o compassione, ma deve entrare nella vita della persona in difficoltà, essendo in gra-do di uscire senza essere sopraffatto delle angosce e dai dolori dell’altro. Accettare senza giudicare con la consapevolezza che certe scelte erano le uniche che la

LA PAGINA DELLA PSICOLOGIALA RELAZIONE D’AIUTO

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persona era in grado di fare in quel pre-ciso istante della sua vita, anche se poi si sono rivelate disastrose; tutto questo non è certo una cosa semplice!

Abbiamo detto prima che la relazione d’aiuto e prima di tutto una relazione in cui sono coinvolte almeno due persone. C’è lo psicologo, il terapeuta, l’educatore e la persona che cerca l’aiuto, che è in dif-ficoltà, che può essere più o meno consa-pevole di tale difficoltà. Spesso chi chiede aiuto tanto lo chiede quanto lo respinge e quindi la relazione alterna momenti di ascolto a momenti di chiusura. Colui che è in difficoltà, a volte, non è in posizione di ascolto: capita che lo sguardo sia basso, che non ci sia calma ma la persona sia in continuo movimento, disattenta, che pro-vi a cambiare argomento, che faccia do-

mande o interrompa l’interlocutore, che si difenda. E’ chiaro che questi atteggia-menti mettono alla prova l’interlocutore che, ancora una volta, deve stare molto attento a non cadere nel giudizio, nella critica, nel biasimo. Accogliere per permettere che si crei una relazione basata sulla fiducia, lasciare che l’altro si fidi e, magari, si affidi; es-sere aperti, non giudicanti, permettersi si sentire per cercare di dare una lettura diversa ai fatti, costruire dei ponti che, per un periodo limitato, metteranno in comunicazione due realtà. Tutto questo “sembra” facile ma mette in gioco tante energie dell’uno e dell’altro in uno scam-bio continuo in cui entrambe le parti dan-no e ricevono. Dott. Psicologa Claudia Giacon

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Da Natale mi portavano in chiesa a vedere il presepio. Mi piaceva da matti vedere le ca-sette in mezzo al muschio, tutti i pastori con i gruppi di pecore bianche. C’era il gallo, le galline, i contadini, le donne che facevano i loro lavori con gli attrezzi. In mezzo a loro c’erano i pastori con le mani piene di doni che andavano verso la grotta. Ma tutti , quando arrivavano davanti alla grotta, restavano fer-mi, impalati: Lui era là, tutto nudo, con le pic-cole braccia aperte e sembrava tremare dal freddo come una foglia. Da dietro si sentiva il coro che cantava ”O Bambino mio Divino, io ti vedo qui a tremar”.La prima volta che andai in chiesa per vedere il presepio, sono stata male. Dentro di me di-cevo a tutta la gente del presepio: ”Fate qual-cosa, mettete giù la roba che avete in mano e copritelo! Cosa aspettate? Che muoia dal freddo?” Ma niente, tutti fermi. Nemmeno la Madonna, sempre con le mani giunte, udiva la mia preghiera. La supplicavo: “Prendilo in braccio almeno tu! Cosa aspetti, che prenda la polmonite?”.L’asino e il bue erano i soli a capire qualco-sa, ma avevano il loro daffare a buttare fuori il loro fiato, poverini, per riscaldare la chiesa fredda con le porte aperte.

Ma la mia mamma mi ha consolato, dicendo-mi che il Bambino era di gesso. E allora, che bugie cantavano le donne del coro dietro di noi?...IO TI VEDO QUI A TREMAR?

Luciana Lievore

ASPETTANDO IL NATALEDA NATALE

a chicronpa

“Non Fumarti la Vita”

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Dott. Moreno PavanDirigente medicopresso ASLdi Bassano del GrappaSpecialistaotorinolaringoiatria

La laringe è un organo impari, situato nella parte mediana, anteriore, del collo, con fun-zioni molto importanti: fonatoria, respirato-ria, deglutitoria e protettiva delle vie aeree inferiori. I tumori laringei, provocati dalle cause che vedremo più avanti, sono a tutt’og-gi ancora molto diffusi, rappresentando il 2.5 % dei tumori nella popolazione maschile e lo 0.5% in quella femminile. Interessano so-prattutto, sempre a motivo della loro causa, l’età fra i 50 e i 70 anni. La sintomatologia ov-viamente è legata alle funzioni dell’organo e alle varie sotto sedi interessate. Se colpite le corde vocali, il primo sintomo precoce è l’al-terazione del timbro della voce (disfonia), più tardivamente la difficoltà di respiro (dispnea); se sono interessate le regioni circostanti le corde vocali, la sintomatologia è più subdola; “mal di gola” persistente, difficoltà a deglu-tire (disfagia), senso di corpo estraneo, de-glutizione dolorosa (odinofagia), il più spesso localizzata; a volte otalgia, senza ovviamente interessamento otologico.Le cause che nel tempo portano allo sviluppo del cancro della laringe più frequente, il carci-noma a cellule squamose, sono arcinote (ma “repetita iuvant”): la prima è sicuramente il fumo di tabacco, come per i tumori del pol-mone, e può ledere tutti i distretti della larin-ge ma in particolare le corde vocali; seconda causa scatenante è l’abuso di alcolici. L’abuso di alcolici associato al fumo incre-menta in maniera esponenziale la possibili-tà di ammalarsi e come facilmente intuibile, maggiore è il consumo di entrambi e la durata del consumo, ancor più alta è tale possibilità. Il cancro, di qualsiasi distretto corporeo si trat-ti, rappresenta una delle situazioni più trau-

matiche e stressanti per qualsiasi persona ne sia colpita; quello della laringe in particolare in quanto vengono coinvolte funzioni con alto impatto sulle qualità della vita: la respirazio-ne, l’alimentazione e la fonazione. La laringectomia totale, cioè il sacrificio com-pleto dell’ organo, può comportare, oltre ad un evidente danno fisico ed estetico, gli esiti di una tracheotomia sono visibili, anche un grave trauma psichico, essendo preclusa la normale forma verbale di comunicazione con gli altri. Per fortuna al giorno d’oggi la maggior sensi-bilizzazione della gente e dei medici, il miglior sistema di diagnosi consentono una diagnosi più precoce rispetto al passato; l’affinamento delle tecniche chirurgiche,soprattutto di tipo ricostruttivo, , unite alla maggior efficacia, ri-spetto al passato di trattamenti chemio e/o radioterapici, quest’ultimi da soli o associati al trattamento chirurgico, fanno si che nella maggior parte dei casi sia evitato il sacrificio completo dell’ organo, con inoltre un’ alta percentuale di guarigione o sopravvivenza. Anche nelle situazioni meno fortunate, con mutilazione completa d’organo, la possibilità di poter comunicare con voce esofagea, pre-vio adeguato addestramento, dove possibile l’applicazione di particolari protesi fonatorie, o dove non efficaci le precedenti, l’utilizzo di un ausilio fonatorio, permettono al pazien-te laringectomizzato una accettabile, a volte buona e in alcuni casi anche brillante capacità fonatoria. Finalità di ogni trattamento è quella di resti-tuire il paziente ad una vita il più possibile autonoma e normale e a ciò devono contri-buire, il medico, l’infermiere, la logopedista, i familiari e il paziente stesso, che non solo deve impegnarsi nel recupero psicofisico ma deve anche evitare di ricadere nei vizi che lo hanno portato alla malattia. E con questo si ritorna all’inizio: evitare di fumare e di abusare di alcolici rappresenta la vera prevenzione e pertanto ben vengano e non sono mai troppe le campagne contro tali abitudini.

Dott. Moreno Pavan

INFORMA SANITÀCANCRO DELLA LARINGE: CAUSE E RIMEDI

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17 OTTOBRE 2015 PRESENTAZIONE DEL LIBRO “NON FUMARTI LA VITA”GRANDE AVVENIMENTO CHE QUALIFICA LA PRESENZA DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE NELLE SCUOLE

COL PROGETTO DI DISTOGLIERE GLI ALUNNI DAL FUMO, DALL’ALCOL, DALLA DROGA.L’INTERVENTO DEL DIRETTORE“Ragazzi, non fumiamoci la vita: è troppo bella soprattutto quando si è giovani!”

“Care amiche e cari amici, ho la fortuna e l’onore di essere il di-rettore de il giornale dell’ Associazione “ La Voce Ritrovata”, a cui sinceramente dedico davvero poco tempo, perchè ormai cammina

da sola grazie all’impegno soprattutto di An-namaria, più che mai radicata nel territorio.Sono altresì orgoglioso che l’Associazione abbia dato alle stampe questa importante iniziativa con protagonisti gli studenti.Vedete, ci sono dei momenti in cui la nostra parola deve essere controllata. Quante vol-te ci sentiamo dire “abbassa la voce e conta sino a dieci prima di parlare...” Ci sono degli amici qui fra noi che (purtrop-po!) questo problema non ce l’hanno. Han-no però la fortuna che la loro voce smorzata spesso si trasforma in sentimento...Proprio come gli amici dell’Associazione che hanno ritrovato la loro voce con questo libro: e la voce l’hanno data anche agli studenti! Un’esperienza - la chiamerei volontariato so-ciale - in un libro che merita di essere analiz-zato e letto a voce alta da chi è solo un po’ più fortunato.Pietro (Gigi) e gli amici dell’Associazione hanno sbandierato a bassa voce un sugge-rimento ciclopico ai più giovani. Forse per sentirsi più giovani anche loro, ma soprat-tutto per metterli in guardia affinchè non si fumino la vita.Grazie a tutti voi, bravi ragazzi e NON FU-MIAMOCI LA VITA CHE È BELLA: in particola-re quando si è giovani...

Domenico Lazzarotto

17 ottobre 2015Oggi per l’Associazione “La Voce Ritrovata“ è stato un giorno molto importante, un giorno nel quale si è avverato un evento che da qual-che anno si rimandava. Oggi, alla presenza di autorità politiche, culturali, insegnanti, geni-tori, soci e tanti studenti è stato presentato il

NON FUMARTILA VITA

CAMPAGNA CONTROALCOL FUMO DROGA

REALIZZATA NELLE SCUOLE MEDIE E SUPERIORIDELLA PROVINCIA DI VICENZA

Pensieri, foto, riflessioni e disegni degli studenti

Raccolti daPIETRO SERRAIOTTO

PRESIDENTE

2ª EDIZIONE

36061 Bassano del Grappa (VI) - Vicolo J. Da Ponte, 40 - Tel. 0424 512793 - Cell. 349 0740851Email: [email protected] - www.lavoceritrovata.it - Cod. Fisc. 91035260248

La Voce RitrovataASSOCIAZIONE ONCOLOGICA DI VOLONTARIATOA SUPPORTO DEI LARINGECTOMIZZATI - ONLUS

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17 OTTOBRE 2015 PRESENTAZIONE DEL LIBRO “NON FUMARTI LA VITA”GRANDE AVVENIMENTO CHE QUALIFICA LA PRESENZA DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE NELLE SCUOLE

COL PROGETTO DI DISTOGLIERE GLI ALUNNI DAL FUMO, DALL’ALCOL, DALLA DROGA.libro “Non fumarti la vita”.Il libro raccoglie molti disegni, poesie, testi scritti dai ragazzi delle scuole, nelle quali i volontari dell’Associazione, si sono recati per ”far toccare con mano” i danni che le sigaret-te, l’alcol e le sostanze stupefacenti provo-cano sull’organismo umano.

La presentazione del libro si è svolta nel Tea-tro Remondini della Parrocchia S.S. Trinità a Bassano del Grappa alle ore 10. È stata una bellissima cerimonia.Il teatro con le sue poltroncine blu elegante-mente adobbato con fiori bianchi e rossi,che richiamavano i colori dell’Associazione, il ta-volo degli ospiti e quello con gli omaggi, rico-perti con drappi blu, le luci ben posizionate, la brava presentatrice: era tutto perfetto.La cerimonia si è svolta in due tempi.Nella prima parte c’è stato l’intervento del presidente dell’Associazione, signor Pietro

Serraiotto, il quale ha dato il benvenuto a tut-ti gli ospiti e alle persone intervenute. Ha poi spiegato brevemente lo scopo della presen-tazione del libro. Quindi sono intervenuti gli ospiti: l’assessore alla cultura del comune di Bassano, signora Margherita Merlo, il signor Maurizio Fanton assessore del comune di Thiene, don Antonio Gonzato della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria di Vicenza, il prof. Federico Canale dirigente scolastico dell’Ipsia Garbin di Schio, che hanno espresso il loro plauso all’Associazione e hanno esorta-to la stessa a continuare il lavoro di campagna contro il fumo, l’alcool e droghe nelle scuole. Il prof. Giorgio Rizzato, medico chirurgo do-cente di psicologia clinica e medicina legale della facoltà di medicina dell’Università di Pa-dova, ha spiegato in modo molto esauriente i danni che provocano la sigaretta, l’alcool e le droghe su tutti i vari organi del corpo umano. Per me è stato un intervento molto, molto in-teressante. Tutti sappiamo grosso modo che queste sostanze sono dannose, ma forse non sapevamo che il fumo danneggia non solo i polmoni e la larnge ma anche molte altre par-ti vitali del nostro corpo. Gli applausi sono stati copiosi e calorosi. Poi è venuto il mio turno, dovevo leggere una breve lettera rivolta ai ragazzi, scritta da me, ma, un po’ a causa dell’emozione, un po’ per-ché appoggiando il foglio sul leggio non vede-vo bene, ho fatto una gran confusione…

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Dopo questo imprevisto, Arianna e Filippo hanno letto molto bene alcuni brani e le poe-sie scelte scritte dai ragazzi.Si è svolta poi la seconda parte della cerimo-nia.

La presentatrice signora Monica Smiderle e il Presidente hanno iniziato a consegnare le trenta targhe ricordo e di ringraziamento alle scuole, con allegato il libro “Non Fumarti la Vita”, e ad un ragazzo di ogni scuola un picco-lo premio di riconoscimento per aver collabo-rato nell’invio dei testi con, lo stesso, allegato un libro.Ho visto gli studenti molto soddisfatti e alle-gri. Tutti hanno esortato il Presidente a con-tinuare ad andare nelle scuole per portare la prova tangibile dei danni che il fumo, l’alcol e le droghe provocano. Alla fine fra tutti i ra-gazzi presenti è stato sorteggiato il computer promesso…

Stefano Lessio, il figlio del nostro caro Gioa-chino Lessio, che purtroppo ci ha lasciati così prematuramente, ha ricordato il padre con un breve ma toccante intervento e Laura, la sorella, ha consegnato il pc in ricordo del padre.

L’ambito computer è stato vinto da una alun-na della Scuola Media Marconi di Fara Vicen-tino.

La cerimonia si è conclusa col donare un maz-zo di fiori a tutte le signore ospiti e collabora-trici dell’evento.

A parer mio, tutto è stato perfetto ed emo-zionante. Poi, come tutte le cerimonie, anche questa è terminata con un ricco e buon buffet, un brin-disi, tanti calorosi saluti e un arrivederci.

Fulvia Cauci

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SPECIALE NATALEQuest’anno mi voglio fare un albero di Natale di tipo speciale, ma bello veramente. Non lo farò in tinello, lo farò nella mente, con cento-mila rami e un miliardo di lampadine, e tutti i doni che non stanno nelle vetrine. Un raggio di sole per il passero che trema, un ciuffo di viole per il prato gelato, un aumento di pen-sione per il vecchio pensionato. E poi giochi, giocattoli, balocchi quanti ne puoi contare a spalancare gli occhi: un milione, cento milioni di bellissimi doni per quei bambini che non ebbero mai un regalo di Natale, e per loro ogni giorno all’altro è uguale, e non è mai fe-sta. Perché se un bimbo resta senza niente, anche uno solo, piccolo, che piangere non si sente, Natale è tutto sbagliato.

Gianni Rodari

Fratelli e figli che ci ascoltate! Sia per voi tutti il nostro augurio di Buon Natale! Questo vuole entrare, innanzi tutto, nei vostri cuori, e vuole recarvi quel senso di letizia, di pace, di sereni-tà, di fiducia che si crea precisamente da que-sta santa festività, e che costituisce una delle più consolanti esperienze della vita.

Papa Paolo VI

Ad Alberto Tomba volevano regalare un libro a Natale, ma lui ha risposto: “No grazie, ne ho già uno”.

RIFLESSIONE

La resina è il prodotto di un dolore,

una lacrima che cola dall’ albero ferito.

Gocce dorate, gialle come miele,

che non scappano via,

non fuggono come l’ acqua,

non abbandonano l’albero.

Rimangono incollate al tronco,

per tenergli compagnia,

per aiutarlo a resistere,

a crescere ancora.

I ricordi sono gocce di resina

che sgorgano dalle ferite della vita.

(Anonimo)

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ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONEGITA A CHIOGGIA

DIARIO DEL 26 SETTEMBRE 2015Oggi, caro amico mio, ti voglio raccontare qualcosa di ricreativo, di istruttivo, di allegro e di una “mangiata”. Oggi niente malinco-nie, voglio solo essere spensierata e gode-re l’amicizia di tante persone che da mesi non vedevo ma che ricordo sempre. Bene, ora ti racconto. Si tratta di una gita, anzi della GITA che ogni anno in questa stagione, l’As-sociazione LA VOCE RITROVATAmette in pro-gramma con lo scopo d far ritrovare operati, famigliari e amici in un convivio e fare alle-gramente “una mangiata di pesce “Dico il programma, molto interessante. Dire-zione GORINO, paese in provincia di Ferrara, imbarco sulla motonave per una minicrocie-ra sul delta del PO, quindi rientro nel paesi-no per un ricco pranzo di pesce. Poi partenza per una visita alla cittadina di CHIOGGIA e sosta in una birreria alla periferia della stes-sa e… ritorno “ a casa”- Che te ne pare? Bene, no?Ecco: partenza alle 7 per Thiene dove si sono uniti a noi gli amici di questa cittadina, oltre a quelli di Schio e Piovene.Mi sono un po’ rattristata non vedendo delle persone a me care, questa volta assenti. Pazienza, non sempre si può partecipare! Quindi ,via verso la nostra meta. Il cielo non era sereno, anzi abbastanza uggioso, ma strada facendo di tanto in tanto un pallido raggio di sole usciva dalle nuvole e faceva sperare in una giorna-ta più serena.Arrivati a Gorino, abbiamo notato nel porto numerosi pescherecci che arrivavano e sca-

ricavano pesanti sacchi di cozze e vongole, prodotti tipici di quelle zone dove vi sono nu-merose coltivazioni di questi molluschi. Con tutta l’allegra compagnia siamo andati verso il canale dove si trovava la motobarca, e ci siamo imbarcati. Lentamente l’imbarcazio-ne si è staccata dal molo ed ha iniziato il suo “viaggio” sul Grande Fiume. Tra i canneti e piante resistenti alla salsedine, alle piene e ai lunghi periodi di siccità ,abbiamo osservato varie specie di uccelli . Al passare dell’imbar-cazione anatre, cormorani, gabbiani, aironi e un falco con le sue grandi ali nere, spiccava-no il volo e si libravano nel cielo grigio in una danza armoniosa. Giunti al faro abbiamo osservato il cambiamento di ambiente: da fluviale a marino con le rive non più ricoper-te di vegetazione ma più spoglie e sabbiose. L’’imbarcazione si è poi addentrata in canali scavati nel delta, ricchi di canneti e tamerici dove trovano rifugio gli uccelli di passaggio. In questo periodo molte anatre e germani si riposano per poi intraprendere il lungo viag-gio verso altri paesi.Anche se alcune gocce di pioggia hanno ac-

compagnato questa escursione sulle vie d’acqua del Po,mi è piaciuto molto vedere questo paesaggio insolito, interessante dal punto di vista naturalistico, ma per me un po’ triste, forse a causa del cielo grigio! La navigazione è durata circa due ore e abbia-mo percorso circa 30 Km. su canali e canaletti con una profondità di pochi centimetri da 50

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a 100. Ho pensato che bisogna avere una buo-na dose di esperienza per navigare su queste acque! Prima si giungere al molo di sbarco, il capitano ci ha fatto scendere al Faro di Goro, che indica l’estremo limite orientale del ferra-rese , dove si trova la spiaggia che si affaccia al mare. Vi è anche un piccolo bar dove il gruppo ha assaporato un buon aperitivo.Sai, caro amico, ormai lo stomaco incomin-ciava a reclamare, e come me tutti avevano un certo languorino. Siamo risaliti sull’imbar-cazione e dopo pochi minuti ci siamo avviati verso il ristorante che ci attendeva emanando

un profumi-no invitante. Le tavole era-no preparate con cura. Ab-biamo assa-porato cozze e vongole,

primi piatti, pesce fritto e ai ferri, verdure, gelato e caffè. Penso che alla fine del pranzo potevamo essere più che soddisfatti.Intanto anche il tempo era cambiato, splende-va il sole e faceva anche caldo.Allegramente tutti abbiamo preso posto sulla corriera alla volta di Chioggia e dopo circa 30 minuti siamo giunti in questa pittoresca cit-tadina della laguna veneziana. Purtroppo ci eravamo attardati troppo per il pranzo e non vi era più il tempo per visitare questo “paese,” una volta solo di pescatori ,ma oggi diventato una bella cittadina con i suoi tipici canali, calli e ponti, il corso che pulsa di vita, il duomo, le sue numerose chiese, i tanti ristoranti e osterie nei quali si possono assaporare piccoli spun-

tini con i famosi “bussolai”. Tu, caro amico, ti chiederai come faccio a dire tutte queste notizie su Chioggia,ancora oggi non visitata.

Hai ragione,non ci sono stata oggi, ma la cono-sco da molto tempo e ho visto l’evoluzione di questo luogo. Comunque anche se solo poche persone hanno fat-to una visita veloce a ”CLODIA”, questo era il suo nome ai tempi dei romani, l’allegra comitiva si è fermata a gustare una buona birra artigianale , crostini , panini e pizzette nella birreria alle “porte” della cit-tà lagunare, gestita dalla figlia e marito di un nostro caro operato, quindi fra baci e cordiali saluti siamo partiti per rientrare.Il tramonto era sopraggiunto, il cielo con grossi cumoli di nubi si colorava di rosa, giallo, aran-cione e mille sfumature che nessun pittore può imitare. La gita volgeva al termine, ancora pochi chilometri, poi fra abbracci e calorosi ar-rivederci alla prossima, ognuno è tornato alla propria abitazione. Anch’io ed ero contenta ed allegra ma … stanca. Sai, caro amico ,mi accorgo sempre più che i troppi anni che mi porto sulle spalle si fanno sentire. Non impor-ta, ho trascorse ore liete e, come dice il poeta Lorenzo De Medici: ”chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza”. Fulvia Cauci

COSTENAROASSICURAZIONI

UNIPOL

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ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIOPIOVENE ROCCHETTE

RIEVOCAZIONE STORICA DEL VOTO ALLA MADONNA DELL’ANGELO (1631-1787 )

I Girolimini…la peste…il voto…

CENNI STORICI

Anno 1452I frati Gi-rolimini si i n s e d i a n o sul Summa-no, dove la chiesa d e d i c a t a alla vergi-ne, dopo un lungo periodo di decadenza, torna ad es-sere meta

di frequenti pellegrinaggi, diventando per tutte le popolazioni della zona circo-stante uno dei luoghi di culto prediletti a cui rivolgersi, sia nel chiedere grazie, sia nell’attribuire quelle ricevute.

Anno 1592I frati Girolimini inaugurano a Piovene la chiesetta dell’Ospizio, situata lungo la via che conduce al Summano.

Anno 1630Le truppe tedesche, scese in Italia per combattere nel ducato di Mantova, por-tano la peste, che ben presto si diffonde nel bresciano, nel veronese e nel vicenti-no, ad Arzignano, a Valdagno, a Schio e a Piovene…

Anno 1631Il giorno 13 giugno la comunità di Piovene

pronuncia un voto per ottenere la libera-zione dalla peste che già ha provocato in paese la morte di una trentina di persone. L’impegno solenne è di recarsi ogni anno in processione sulla vetta del Summano , per offrire davanti alla statua della Vergi-ne una elemosina e un cero.

Anno 1777All’indomani del decreto che stabilisce la chiusura del santuario del Summano, i Gi-rolimini sono costretti ad andarsene e re-galano alla comunità di Piovene un’antica statua lignea della Vergine.

Anno 1787Il 26 luglio i piovenesi collocano la statua lignea della Vergine nella chiesa sell’An-gelo, appositamente ampliata e abbellita. Poi rinnovano e modificano il voto pro-nunciato nel 1631: la processione d’ora in avanti non si spingerà più sulla vetta del Summano, dove il monastero dei Gi-rolimini giace abbandonato, bensì fino al santuario dell’ Angelo ogni quarta dome-nica di luglio.

dalla PRO LOCO di Piovene Rocchette

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La prima edizione, in ricordo della rie-vocazione storica, si tenne nel 2004 e poi nel 2005. Da allora la rievoca-zione si è tenuta tut-ti gli anni dispari.

La Regina è la Madonna dell’ Angelo, ve-nerata dai Piovesi da molte generazioni, la cui statua lignea si trova nel Santua-rio dell’Angelo lungo la strada del monte Summano.

IL CORTEO DEI FIGURANTIUna massa di figuranti sfila davanti alla statua della Madonna, nel ricordo dei

secoli in cui la peste suscita-va un terrore recidivo: appe-stati, chierici, frati, falconieri, milizia povera, cacciatori con cani, contadini delle famiglie

nobili dei conti Piovene,Capra, Valmarana, Cal-d o g n o … c i r c a 200 persone in costume.Poi ci sono BAN-DIERE, CHIARI-NE E TAMBURI.Segue una spet-tacolare dimo-strazione dell’ar-te di far roteare le bandiere, ac-compagnati dal suono di strumenti me-dievali, quali sono le chiarine e i tamburi. Si esibiscono gli ALFIERI DELLA REGINA, con i loro costumi colorati. Far roteare le

bandiere, lanciarle in aria, scambiarle con altri compagni al ritmo dei tamburi non è facile, serve tempismo, sincronia e abi-

lità. L’alfiere è considerato il vassallo, nel duplice sen-so del porta bandiera e del messag-gero.Il corteo dei figuranti at-traversa le vie del cen-tro, portan-

dosi nella parte vecchia del paese, segui-to da una folla plaudente.

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Il giorno 29 novembre c’è stato il ritua-le incontro di fine anno che ha visto una partecipazione di tanti soci e amici che, per vari motivi, non ci aspettavamo. Al mattino sono state rese note le molte-plici attività e i risultati ottenuti durante l’anno trascorso con vari interventi e sug-gerimenti dei quali, naturalmente, è stata presa debita nota.A seguire abbiamo partecipato alla S. Messa nella adiacente Chiesa dedicata al S. Cuore Immacolato di Maria e poi, come al solito, siamo andati a continuare la bel-lissima giornata presso il ristorante, dove tutto era stato sapientemente organizza-to per il consueto incontro conviviale.L’allegria è stata sovrana e, ancora una

volta, ci ha convinto della solidità della nostra Associazione. (vedi i momenti più salienti, tipo il compleanno della nostra Carla, immortalati dal nostro Flavio che li ha fissati con vera maestria.)

Da tener presente anche che sono stati programmati gli incontri per il prossimo anno che, secon-do quanto sug-gerito dal vice-presidente Flavio Pertile, ci vedran-no in primavera a visitare la Basilica di S. Luca a Bolo-gna e, verso set-tembre, andre-mo nei paraggi del castello di S. Pelagio con i suoi splendidi giardini e i luoghi cari a Gabriele d’Annunzio.Ancora un grazie a tutti, un augurio di Buone Feste e che il prossimo anno sia, se possibile, un po’ migliore di quello pas-sato.

Pietro Serraiotto

FESTA DI CHIUSURA ANNO SOCIALE29 NOVEMBRE 2015

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Come mai le feste non sanno più darci la feli-cità di una volta? Forse questo accade perché è cambiato il modo di vivere e di esternare i nostri sentimenti.In questi tempi, ogni occasione si tramuta in

festa dei regali: le feste natalizie, la festa del-le Mamme e dei Papà, degli Innamorati, della Donna, compleanni, ecc… Tutto ciò è negati-vo, soprattutto per i bambini.Ogni anno ricordo il Natale di quand’ero pic-cola, quando c’era il valore della tradizione, dalla quale la persona attinge il suo motivo d’essere e nel quale si riconosce.C’era un’atmosfera magica nell’aria fredda, con gli abeti imbiancati, le corse sulla neve, un pezzo di panettone, una tazza di vin brulé, il canto della Stella: profumo di Natale!Per fortuna, per merito dei miei genitori, ho potuto conoscere e coltivare inestimabili va-lori, che costituiscono i motivi essenziali della nostra civiltà. Ho dei ricordi bellissimi, anche se soffusi di malinconia, delle feste nella mia famiglia. Il Natale,per esempio, non rappre-sentava un’occasione di regali per noi della famiglia, ma era opportunità d’incontro con amici e parenti, specialmente durante la Mes-sa di mezzanotte, in cui si condividevano, ol-tre agli auguri, la nostra serenità e letizia o le nostre preoccupazioni. Era uno scambio di umanità che valeva più di mille regali messi assieme.Sono stata educata a pensare che vivere il Na-tale è donare quello che si ha nel cuore, dare il nostro tempo e la nostra carità, ascoltando le voci di chi ci circonda. I regali, invece, venivano preparati da noi figli, su suggerimento della mamma, per i bambi-

ni poveri della Parrocchia o della Congre-gazione di San Vincenzo.E poi c’era l’al-lestimento del Presepio, dove ognuno di noi

metteva la sua umana partecipazione all’Even-to. Avevamo povere statuine di gesso e peco-relle di lana e muschio vero: che gioia andarlo a cercare nei boschi, nelle zone umide!Più avanti arrivò anche l’usanza dell’abete. A casa mia veniva addobbato con candeline vere, inserite in mollette da attaccare ai rami, vicino ai balocchi di cartapesta e ai “collage” di noccioline: aiuto, pericolo d’incendio!Comunque è evidente che meno addobbi im-portanti si usavano, più si viveva il significato delle Sante Feste.Tuttavia, almeno per me, c’era una enorme occasione di gioio-sa attesa: l’arrivo della Befana con i suoi regali. Quella Vecchia Signora, sì finalmente, mi avrebbe portato i doni tanto desi-derati anche da me. Io ero molto perplessa e un po’ spaventata quando pensavo alla Be-fana. Quella Vecchietta sdentata e col naso bitorzoluto che girava su una scopa di sag-gina, sopra i comignoli delle case, era tutta una magia. Prendeva , per tutti i bambini del mondo, giochi e dolcetti o carbone, li mette-va in una gerla sulle sue spalle e, in una notte sola, li consegnava a domicilio. Soprattutto mi portava proprio quella bambola e quella pal-la o quel libro, perfettamente uguali a quelli del negozio dove li avevo visti. Doveva essere proprio una brava Befana! I piccoli hanno bisogno di credere a questi personaggi di fantasia, siano Santa Lucia, Gesù Bambino, Babbo Natale o Befana, di attaccarsi a qualche illusione, a un mondo irreale in cui i desideri si possono avverare. Queste feste dei regali, nonostante l’imperante consumismo, non decadranno mai, perché rappresentano l’innocenza dell’infanzia, i sentimenti di gioia, di incanto, di serenità. Quelle emozioni, che ci hanno abbandonato da tempo, fanno ritrova-re amore e fiducia nella magica complice inte-sa che si crea fra genitori e figli.

Annamaria Marcadella

LETTUREDALLA BEFANA A CAPODANNO,

ORMAI REGALI TUTTO L’ANNO. MA ......

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CUCINACOME FA BENE CUCINARE

Quante scuse sul tempo che manca, sui troppi impegni ecc., si prendono per giu-stificare che non si riesce a cucinare per la famiglia. È più facile e comodo acquistare preparati già precotti o addirittura cucina-ti, pronti solo da metter in padella, quat-tro salti e, oplà il pranzo è pronto. Oppure trasferirsi direttamente al ristorante o in pizzeria, giustificandosi con se stessi che la spesa è più o meno uguale e inoltre si risparmia tempo.Quando si tratta di nutrire il proprio corpo e la propria mente, non c’è niente di me-glio che preparare il cibo dall’inizio, con in-gredienti di qualità, e servirlo con amore. Inoltre è vantaggioso per tutti perché:• i cibi confezionati e già pronti hanno un costo maggiore rispetto a quelli cucinati in casa con ingredienti naturali e quindi si possono risparmiare soldi.• nei cibi confezionati ed anche nei risto-ranti vengono usate notevoli quantità di sale e di grassi per rendere il cibo più sa-porito al palato del consumatore.• preparare i pasti in casa permette di con-trollare la quantità di sale e di olio e questo a sua volta riduce la possibilità di aumento di peso e di ostruzione delle arterie.• si controlla il peso in quanto vi è la pos-sibilità di aumento di controllare le porzio-ni.• diminuiscono le probabilità di intossica-zioni dovute a patogeni portati dal cibo,

come batteri, virus e parassiti che possono far davvero male; talvolta il cibo è econo-mico, preparato da mani inesperte con un rischio più elevato di contaminazione fra gli alimenti.• cucinare in casa, soprattutto se si riesce a coinvolgere i membri della famiglia nella preparazione dei pasti è un modo per dare e condividere amore.• insegnare fin da bambini ai propri figli a cucinare è un dono di salute che utilizze-ranno per tutta la vita e a loro volta passe-ranno ai loro figli ed ai loro nipoti.Quando il cibo è preparato con una mente calma e pensieri amorevoli ,può diventare un tonico sia per il corpo che per l’anima. Si contribuirà a creare un livello di armonia e di buona salute nella propria famiglia ed il pasto consumato insieme diventerà uno dei momenti più belli della giornata che permetterà a tutti di rilassarsi mangiando del buon cibo, parlando di attimi sereni e gioendo della compagnia reciproca.

E adesso, buon lavoro e buon appetito per il vostro pranzo natalizio, preparato in famiglia, sotto l’albero di Natale!

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