Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli...

16
Questo giornale è “Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana” pag. 3 Si riaccende la speranza a Piombino pag. 6 Elicotteri in ripresa per Leonardo pag. 7 Commessa australiana per Fincantieri QUANDO L'ESTATE VERRÀ di Antonello Di Mario Occhi puntati su quelli che sarà il programma del governo guidato dall'economista Carlo Cottarelli che porterà il Paese, tuttora la seconda realtà manifatturiera in Europa, a nuove elezioni politiche. La consultazione in questione potrebbe molto probabilmente tenersi tra l'ultima decade di settembre e la prima di ottobre. Un altro economista, Leonardo Becchetti, ha indicato sul quotidiano "Avvenire" la prospettiva di un eventuale pro- gramma del nuovo esecutivo: "Opportunità - ha scritto- per creare famiglie e relazioni sociali stabili, partecipazione po- litica e associativa, creazione di impresa e organizzazione sociale sono dunque gli obiettivi ultimi che le politiche eco- nomiche devono perseguire evitando di cadere nella tenta- zione (o illusione o incubo) di società fatte di cittadini passivi che vivono della dipendenza da sussidi e illusioni di pietre filosofali macroeconomiche". Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, è andato oltre: "Tutti i partiti - ha sottolineato -dovrebbero recuperare un minimo di senso di responsabilità. Ci sono questioni eco- nomiche urgenti da affrontare e una legge elettorale da mo- dificare per evitare che le elezioni anticipate riproducano la situazione paralizzante del 4 marzo. In fondo lo devono a tutti gli italiani che assistono smarriti". Il Presidente del Consiglio del prossimo esecutivo ha in testa un concetto ben preciso a cui tiene particolarmente e che sentiremo ripetere più volte quando si rivolgerà alle as- semblee di Camera e Senato per chiedere il voto di fiducia: meglio tornare alla crescita riformando l'economia italiana, piuttosto che scegliere il salto nel buio rappresentato da un'uscita dall'euro. Come fare? Innanzitutto, aumentando la produttività, riducendo tutti i costi che un'impresa deve affrontare e diminuendo il peso della tassazione sul lavoro. Ma per uscire dalla stagnazione e dalla crisi che ha colpito l'Italia, Carlo Cottarelli non si fa sconti: "Non illudiamoci - ha spiegato in un suo ultimo libro edito da "Feltrinelli", "I sette peccati capitali dell'economia italiana" - che il pro- cesso di crescita possa essere trascinato da investimenti infrastrutturali europei. Sarebbe bello, ma non avverrà, anche in presenza di un rinnovato spirito europeo dopo la vittoria di Emmanuel Macron in Francia. Non credo, pur- troppo, che quanto si deciderà a livello europeo possa avere dimensioni sufficienti a risollevare l'economia italiana. Dobbiamo cavarcela da soli, per stare in Europa alla pari con altri. Se poi aiuti verranno dall'Europa, tanto meglio". E' bene però che, se il Paese vuole rimanere la seconda potenza manifatturiera in Europa, che la vicenda dell'Ilva trovi un epilogo positivo prima dell'estate, perché senza l'acciaio nostrano non può crescere l'industria che finora è stata la spina dorsale dell'economia nazionale. Quando l'estate verrà, l'industria, la manifattura e la side- rurgia, in particolare, devono ritrovare la giusta centralità nell'azione di governo. Prima che l'ennesima campagna elettorale abbia inizio. Periodico di informazione quindicinale della Uilm nazionale - Redazione : Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Iscrizione presso la Cancelleria del Tribunale civile di Roma - n° 413 / 2010 del 21ottobre 2010 - DIRETTORE POLITICO: Rocco Palombella DIRETTORE RESPONSABILE: Antonio Giulio Di Mario - PROGETTO GRAFICO ED IMPAGINAZIONE: Lucia Pinto n n ° ° 10 10 2018 2018 31 maggio anno nono anno nono 1 I I l l f f u u t t u u r r o o d d i i I I L L V V A A e e d d i i F F C C A A di Rocco Palombella (articolo in seconda pagina)

Transcript of Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli...

Page 1: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

Questo giornale è “Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana”

pag. 3Si riaccende lasperanza a Piombino

pag. 6

Elicotteri in ripresaper Leonardo

pag. 7

Commessa australiana perFincantieri

QUANDO L'ESTATE VERRÀdi Antonello Di Mario

Occhi puntati su quelli che sarà il programma del governoguidato dall'economista Carlo Cottarelli che porterà ilPaese, tuttora la seconda realtà manifatturiera in Europa,a nuove elezioni politiche. La consultazione in questionepotrebbe molto probabilmente tenersi tra l'ultima decade disettembre e la prima di ottobre. Un altro economista, Leonardo Becchetti, ha indicato sulquotidiano "Avvenire" la prospettiva di un eventuale pro­gramma del nuovo esecutivo: "Opportunità ­ ha scritto­ percreare famiglie e relazioni sociali stabili, partecipazione po­litica e associativa, creazione di impresa e organizzazionesociale sono dunque gli obiettivi ultimi che le politiche eco­nomiche devono perseguire evitando di cadere nella tenta­zione (o illusione o incubo) di società fatte di cittadini passiviche vivono della dipendenza da sussidi e illusioni di pietrefilosofali macroeconomiche". Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, è andatooltre: "Tutti i partiti ­ ha sottolineato ­dovrebbero recuperareun minimo di senso di responsabilità. Ci sono questioni eco­nomiche urgenti da affrontare e una legge elettorale da mo­dificare per evitare che le elezioni anticipate riproducano lasituazione paralizzante del 4 marzo. In fondo lo devono atutti gli italiani che assistono smarriti". Il Presidente del Consiglio del prossimo esecutivo ha intesta un concetto ben preciso a cui tiene particolarmente eche sentiremo ripetere più volte quando si rivolgerà alle as­semblee di Camera e Senato per chiedere il voto di fiducia:meglio tornare alla crescita riformando l'economia italiana,piuttosto che scegliere il salto nel buio rappresentato daun'uscita dall'euro. Come fare? Innanzitutto, aumentandola produttività, riducendo tutti i costi che un'impresa deveaffrontare e diminuendo il peso della tassazione sul lavoro.Ma per uscire dalla stagnazione e dalla crisi che ha colpitol'Italia, Carlo Cottarelli non si fa sconti: "Non illudiamoci ­ha spiegato in un suo ultimo libro edito da "Feltrinelli", "Isette peccati capitali dell'economia italiana" ­ che il pro­cesso di crescita possa essere trascinato da investimentiinfrastrutturali europei. Sarebbe bello, ma non avverrà,anche in presenza di un rinnovato spirito europeo dopo lavittoria di Emmanuel Macron in Francia. Non credo, pur­troppo, che quanto si deciderà a livello europeo possaavere dimensioni sufficienti a risollevare l'economia italiana.Dobbiamo cavarcela da soli, per stare in Europa alla paricon altri. Se poi aiuti verranno dall'Europa, tanto meglio".E' bene però che, se il Paese vuole rimanere la secondapotenza manifatturiera in Europa, che la vicenda dell'Ilvatrovi un epilogo positivo prima dell'estate, perché senzal'acciaio nostrano non può crescere l'industria che finora èstata la spina dorsale dell'economia nazionale. Quando l'estate verrà, l'industria, la manifattura e la side­rurgia, in particolare, devono ritrovare la giusta centralitànell'azione di governo. Prima che l'ennesima campagnaelettorale abbia inizio.

Periodico di informazione quindicinale della Uilm nazionale ­ Redazione : Corso Trieste, 36 ­ 00198 Roma ­ Iscrizione presso la Cancelleria del Tribunale civile di Roma ­ n° 413 / 2010 del 21ottobre 2010 ­ DIRETTORE POLITICO: Rocco PalombellaDIRETTORE RESPONSABILE: Antonio Giulio Di Mario ­ PROGETTO GRAFICO ED IMPAGINAZIONE: Lucia Pinto

nn°° 10 10 2018201831 maggioa n n o n o n oa n n o n o n o

1

II ll ffuuttuurroo ddii IILLVVAA

ee ddii FFCCAAdi Rocco Palombella(articolo in seconda pagina)

Page 2: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

2

Il futuro di Ilva e di Fcadi Rocco Palombella

MMai come ora c’è biso­gno di un’economia

forte che regga su un’ade­guata politica industriale.In questo senso, a brevetermine, occorre puntaresul consolidamento delsettore manifatturiero cheper noi significa, solo perfare un esempio, la pro­spettiva nazionale perquanto riguarda la siderur­gia e l’auto.

SSono queste le voci ur­genti che abbisogna­

no di un futuro certo. Solocosì si può sostenere laeconomia in una fase incui la crescita globale co­mincia a rallentare e dovenel primo trimestre di que­st’anno si sono registratisegni di rallentamento inEuropa e difficoltà della ri­presa in Italia. E’ necessa­rio, nel più grande grupposiderurgico italiano, tute­lare i livelli occupazionali,quelli produttivi, le azioni afavore del risanamentoambientale.

PProprio le prime duevoci, succitate, rela­

tive al negoziato con ilmanagement di Am Inve­stCo Italy, finora destinataa rilevare il gruppo side­rurgico in questione, ci la­sciano perplessi. Non sicapisce come si potrà ar­rivare a una produzioneannua di circa otto milionidi acciaio liquido e diecimilioni di tonnellate “dispedito” con quasi quat­tromila lavoratori in meno.È bene ricordare i puntisalienti del piano indu­striale di Arcelor Mittal anoi presentato. Circa 2,4miliardi di euro di investi­menti nei prossimi 7 anni.Sono i numeri del pianoindustriale Ilva 2018­ 2024di Arcelor Mittal, capocor­data del gruppo Am Inve­stco, a Fim Fiom e Uilmsu cui proseguirà il con­

fronto nei prossimi mesi eutile ad avviare la se­conda fase di trattativasito per sito. La cifra totaleè divisa in 1,25 miliardiper gli investimenti indu­striali e 1,15 miliardi perquelli ambientali. L’obiet­tivo riconfermato da Mittald’altra parte è quello di ar­rivare a produrre, al piùtardi entro l’agosto del2023, una volta riattivatol’Altoforno 5, chiuso il 2 erealizzato il piano ambien­tale, 8 milioni di tonnellateche con l’aggiunta di 2,2milioni di tonnellate dibramme e laminati porte­rebbe la produzione totaledi acciaio grezzo a 10 mi­lioni di tonnellate. Nellaprima fase, invece, in li­nea con le attuali autoriz­zazioni ambientali, si sti­ma che entro il 2018 a Ta­ranto si potranno produrre6 Mtpa di acciaio grezzo eil rimanente fabbisogno dibramme/laminati a caldo(HRC) sarà soddisfattocon prodotti provenientida altri stabilimenti Arce­lorMittal nonché da fontiesterne. Tra gli investi­menti industriali “per ripri­stinare e migliorare velo­cemente l’attività” confer­mate le spese di manuten­zione, ammodernamento eautomatizzazione oltre ai240 milioni per il completorifacimento dell’Altoforno5 e ai 60 milioni per laCentrale elettrica. Sotto ilprofilo della strategia, ilpiano industriale di ArcelorMittal prevede il funziona­mento a pieno regime ditutte le linee Hdg (Ge­nova, Novi e Taranto) men­tre per Genova è allo stu­dio, si legge, un’ipotesi nelcampo dell’export per su­perare il livello di produ­zione previsto di 170milatonnellate e la possibilitàdi “sinergie” tra Cornigli­

ano (Ilva) eC a n o s s a(AM). E sem­pre per Ge­nova il pianoprevede altriinvestimentitra cui quello di riconver­sione di una linea HDG inuna OC Combi­line(HDG3, 20 milioni dieuro). Non possiamo checontinuare, fino all’ultimominuto disponibile, a lavo­rare per giungere con AmInvestCo Italy ad un ac­cordo sindacale chepossa davvero assicurarefuturo alla più grandeazienda italiana della si­derurgia.

NNoi non possiamo cheagire con responsabi­

lità, modificando quel pia­no industriale, sostenendola forza lavoro esistente eil rilancio produttivo. Ri­cercando su queste basiun accordo positivo chesoddisfi le parti e che ga­rantisca il futuro dell’Ilva ela prospettiva per le fami­glie dei 20mila lavoratoridiretti e dell’indotto.

PPer quanto riguarda ilsettore dell’auto, in­

vece, ci aspettiamo buonenuove dai contenuti delpiano industriale che l’Addel gruppo Fca esporràdomani. Negli ultimi anni,attraverso accordi sinda­cali molto importanti e tal­volta sofferti, in FCA sia­mo riusciti a difenderel’occupazione e a ridurrefortemente l’utilizzo degliammortizzatori sociali. O­ra la nostra ambizione è diproseguire su questa stra­da per conseguire la satu­razione di tutti gli stabi­limenti italiani e il pienoimpiego di tutti i lavoratori.Nel 2013 le ore di cassaintegrazione e di solida­rietà ­ spiega il sindacali­sta ­ ammontavano com­

plessivamente a 32 mi­lioni, per passare a 14 mi­lioni nel 2015 e a poco piùdi 4 milioni nei primi 9mesi del 2017. Nel frat­tempo l’occupazione nonsolo è stata salvaguar­data, ma è addirittura au­mentata: a parità di pe­rimetro, vale a dire al net­to di Ferrari e della realtàdell’editoria nel frattempouscite dal Gruppo in sen­so tecnico, i dipendenti diFCA nel 2013 erano65.300 mentre oggi sono66.200, a cui si aggiun­gono circa 2.000 interinaliche speriamo di riuscire astabilizzare quanto prima;peraltro si tratta di un’oc­cupazione di qualità poi­ché quasi completamentea tempo indeterminato.

LLa nostra sfida è quelladi proseguire con que­

sta azione di rilancio an­che con il nuovo prean­nunciato piano industriale.

EE ’’ bene ricordare chein Ilva, a Taranto, sia­

mo la prima organizza­zione in termini di iscritti ecome numero di Rsu. Nelsettore auto godiamo diottima salute. In Fca­Cnhsiamo la prima organizza­zione sia in termini diiscritti che di Rsa. Ecce­zionali sono stati propriogli ultimi risultati nelle ele­zioni delle Rsa dove con­tinuiamo a incrementare ilnostro primato. In ordinedi tempo: Cassino, Mira­fiori, Maserati, Melfi, Fer­rari e Magneti Marelli.

DDati oggettivi che cirendono forti e ci cari­

cano di responsabilità nel­l’esercizio dell’azione sin­dacale.

(foto Rosa Pugliese)

Page 3: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

“We are proud to announceour expansion in the Euro­pean Market with the acqui­sition of Steel Facilities inPiombino, Tuscany Pro­vince, Italy”Con questo tweet il gruppo si­

derurgico JSW Steel ha an­

nunciato, lo scorso 19 mag­

gio, di aver raggiunto un ac­

cordo per l’acquisizione delle

acciaieria di Piombino dal

gruppo algerino Cevital­Aferpi.

In realtà, la firma del contratto

di cessione è avvenuta nella

notte tra il 17 ed il 18 maggio

dopo una lunga trattativa che

si era protratta per diversi

mesi e che in alcuni momenti

ha registrato brusche frenate,

al limite della rottura.

Il closing dell’operazione è at­

teso entro la prima metà del

mese di giugno: il gruppo gui­

dato da Sajjan Jindal pagherà

una cifra complessiva di circa

90 milioni di euro.

Il Governo e la Regione Toscana, per facilitare la chiusura

della trattativa, hanno messo a disposizione complessivi 45

milioni (per innovazione e riconversione ambientale), ulteriori

50 milioni provenienti dell’Accordo di Programma, per le bo­

nifiche, e circa 100 milioni sull’energia per i certificati bianchi.

Sembrerebbe essere ormai storia passata la disastrosa

esperienza della gestione algerina, durata circa 3 anni, che

ha visto disattendere gli impegni assunti, dopo l’acquisizione

nel giugno 2015 dell’ex sito di Lucchini in A.S., per la realiz­

zazione del polo integrato siderurgico­logistico­agroa­

limentare sull’area industriale e portuale di Piombino; ma,

soprattutto, fatto svanire il sogno di rivedere la ripresa della

produzione di acciaio colato. A tutto questo occorre aggiun­

gere che, durante quest’ultimo lasso di tempo, non ci sono

stanti interventi adeguanti per la manutenzione dei treni di

laminazione, la produzione è proseguita a singhiozzo per la

scarsa liquidità della società per l’acquisto di materie prime

con la conseguente perdita di quote di mercato ed un danno

di immagine dello storico brand della ex Lucchini ricono­

sciuto, in particolare, per l’affidabilità delle produzione delle

rotaie ferroviarie.

Solo nel giugno 2017 il Ministero dello Sviluppo Economico

ha preso atto della situazione ed ha deciso di prolungare la

sorveglianza dell’Amministrazione Straordinaria, oltre i 2

anni previsti dalla legge, ed

ha “costretto” Cevital a tro­

vare un altro investitore che

subentrasse nella gestione.

E quindi, oggi, la storica ac­

ciaieria piombinese ed i suoi

2000 lavoratori si trovano ad

affrontare con Jindal una nu­

ova fase, dopo quella della

vissuta con Lucchini, Sever­

stal, dell’Amministrazione Stra­

ordinaria ed infine quella con

la Cevital.

JWS Steel può rappresentare

una vera opportunità di rilan­

cio del sito piombinese, per le

attuali favorevoli condizioni di

mercato, per la necessità del

gruppo indiano di avere ac­

cesso al mercato siderurgico

italiano e per le capacità tec­

nologiche realmente posse­

dute (rispetto al precedente

investitore) per la ripresa della

produzione di acciaio colato.

La multinazionale con sede a

Mumbai, è presente, nei set­

tori dell’Energia, Infrastrutture e Cemento; per quanto ri­

guarda il settore acciaio, il gruppo dispone di una capacità

produttiva di 18 milioni di tonnellate di acciaio annue (nel

2016 sono state prodotte circa 15 milioni di tonnellate posi­

zionandosi al 21° posto nella classifica mondiale, fonte

World Steel Association).

L’annunciato Piano industriale di JSW Steel, in occasione

dell’incontro del 24 maggio scorso presso il Ministero dello

Sviluppo Economico, richiederà un investimento di almeno

1 miliardo per la rimessa in marcia dei treni di laminazione,

la progettazione e realizzazione dei 3 forni elettrici, alimentati

a rottame e preridotto, le infrastrutture portuali ed energeti­

che prevista entro 4 anni. Troppi anni, a nostro avviso, per

un fabbrica ed i suoi lavoratori stremati da un uso massiccio

di ammortizzatori sociali e dalla mancata realizzazione di un

rilancio complessivo del territorio.

Noi continueremo a fare la nostra parte, vigilando, anche

questa volta, sulla realizzazione del nuovo progetto, met­

tendo in campo tutte le iniziative necessarie affinché si ri­

spettino i tempi previsti e si facciano gli investimenti

dichiarati; iniziative che hanno visto sempre il pieno soste­

gno di tutta la cittadinanza di Piombino e delle Comunità

della Val di Cornia che credono ancora, dopo oltre cento

anni di storia, in un futuro legato all’acciaio.

CCoonn JJiinnddaall aa PPiioommbbiinnoo ssii rr iiaacccceennddee llaa ssppeerraannzzaa

ddii pprroodduurrrree aacccciiaaiioodi Guglielmo Gambardella

(foto Guglielmo Gambardella)

3

Page 4: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

Banca Imi non esclude che

Fca in occasione della pre­

sentazione del nuovo piano

industriale a cinque anni, il

prossimo primo giugno a Ba­

locco, possa annunciare

qualche alleanza strategica

con altri gruppi automobili­

stici o con società industriali

oggi attivi nello sviluppo di

autovetture a guida auto­

noma.

Un'ipotesi che il broker a­

vanza dopo le indiscrezioni

riportate da Bloomberg se­

condo cui Fca sarebbe pron­

ta ad abbandonare le auto

del mercato di massa in Italia

per concentrare la produ­

zione italiana sulle auto di fa­

scia alta come le Alfa Romeo

e i suv a marchio Maserati e

Jeep, portando invece al­

l'estero Panda e Punto. La

nuovo strategia, secondo

quanto rivelato da Bloom­

berg, dovrebbe essere an­

nunciata dal ceo, Sergio

Marchionne, durante la pre­

sentazione del nuovo piano

industriale (l'ultimo per il top

manager).

Nello stabilimento di Pomi­

gliano verrebbero prodotti

veicoli Alfa e suv Jeep, men­

tre a Mirafiori suv Maserati.

La Panda, oggi costruita a

Pomigliano, sarebbe spo­

stata in Polonia, secondo

quanto hanno anticipato al­

cune fonti che hanno chiesto

di mantenere l'anonimato

perché il progetto non è pub­

blico.

"La domanda più importante

riguarda Melfi dove oggi si

fabbrica la Jeep Ranegade e

la Fiat Punto", afferma

Banca Akros che sul titolo

Fca ha lasciato invariato il

target di 25 euro e il giudizio

buy. Akros crede che "Fca si

focalizzerà sui brand di fa­

scia premium e Jeep avrà un

ruolo chiave in questo nuovo

sviluppo del business ac­

canto a Maserati e Alfa".

Comunque una decisione

definitiva sul piano per l'Italia

non è stata presa e alcuni

dettagli potrebbero ancora

cambiare prima della pre­

sentazione a giugno, hanno

precisato le fonti di Bloom­

berg. Fca si è rifiutata di

commentare.

"Mentre abbiamo necessità

di avere più informazioni per

capire la fattibilità del piano,

crediamo comunque he la

scelta del gruppo di concen­

trare la sua produzione sul

segmento premium sia coe­

rente con la sua strategia",

afferma Banca Imi preve­

dendo che "il progetto avrà

bisogno di significativi inve­

stimenti per la riorganizza­

zione degli impianti".

Dal canto suo anche Equita

(hold e target a 21,8 euro) è

convinta che il trasferimento

della capacità produttiva dei

modelli di massa all'estero

per concentrare in Italia la

produzione premium, "alla

luce dell'evoluzione recente

del portafoglio e dell''impo­

stazione della strategia degli

ultimi anni, sia una mossa

ragionevole che potrebbe

essere presentata nel busi­

ness plan del primo giugno".

Le previsioni Le previsioni in attesa delin attesa del ppiiaannoo FFCCAA

La forza dell’La forza dell’AALL FFAAa Cassinoa Cassino

La presentazione del piano industriale 2018­2022 è fissata al primo giugno ma già ora, grazie ad alcune indi­screzioni, il polo produttivo cassinate spera di non essere sottoposto a "sacrifici". La testata americana Blo­omberg ha infatti anticipato uno dei punti principali del piano industriale che Marchionne presenterà il primogiugno: le auto Fiat di volume verranno prodotte all'estero. Le vetture premium, tra cui l'Alfa Romeo Giulietta,resteranno in Italia.

Un elemento che abbisogna ovviamente di ufficialità ma che renderebbe il sito cassinate uno tra i pochi a nondover rischiare delocalizzazioni. Le indiscrezioni vorrebbero dire "addio" a Mito e Punto. Non solo. «La Pandasarà "costretta" a emigrare in Polonia» continua la testata americana. Ma i cambiamenti potrebbero riguardareanche la nuova Compass, un Suv della Jeep al momento prodotta in Brasile. Una situazione non facile e chenon fa ben sperare, di cui Cassino non potrà di certo gioire. Ma che non intaccherebbe, al momento, i livelli oc­cupazionali locali.

4

(foto internet)

Page 5: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

Il lavoratore alcentro di una re­te di tutele chesia in grado dimigliorare il be­nessere lavora­tivo e, quindi, laproduttività delleaziende. E’ que­sta la sfida di unsindacato mo­derno. E’ questala sfida che laUil, nazionale ecalabrese, ha de­ciso di assume­re per migliorareil futuro dei pro­pri iscritti e deicittadini che alsindacato si ri­volgono. La te­matica del benes­sere organizza­tivo è stata alcentro di unadue giorni di formazione che si è tenuta a Reggio Calabria.L’appuntamento seminariale è stato organizzato dalle segre­terie provinciali e regionali della Uilca, della Uilm, della Fe­neal Uil e della Uiltrasporti.I lavori, preceduti da un minuto di silenzio per l’improvvisascomparsa del dirigente sindacale della Uil fpl Pino Barillà,sono stati aperti da Vincenzo Crupi, Segretario territorialedella Uilca di Reggio Calabria, e hanno registrato gli inter­venti di saluto di: Giovanni Villella, Rappresentante dei la­voratori per la sicurezza della Uiltrasporti; Gabriele Labate,Rls della Uilm; Maurizio Tripepi, Rls Uilca e Alessia Toma­selli, Consulente sicurezza sul lavoro della Feneal di ReggioCalabria; Giuseppe Rizzo, Segretario regionale della Uiltra­sporti; Gaetano Tomaselli, Segretario regionale della Fenea­luil e Antonio Laurendi, Segretario regionale della Uilm.“Ogni lavoro – ha detto Vincenzo Crupi, Segretario provin­ciale della Uilca di Reggio Calabria – ha rischi connaturatialla sua natura. Il rischio è la cosa più democratica con laquale, nella veste di sindacalisti e di lavoratori, siamo chia­mati a confrontarci quotidianamente. Per questo siamo con­vinti che sia forte la necessità di formarsi, aggiornarsi,evolvere culturalmente e sindacalmente. Per questo ab­biamo scelto di organizzare questa due giorni di approfon­dimento e abbiamo scelto di farlo a Reggio Calabria perchésiamo convinti che in questa terra sia determinante elevareil livello di sicurezza sui luoghi di lavoro e lavorare per rilan­ciare la forza produttivadel nostro territorio”.Alla tavola rotonda, che èstata moderata dal gior­nalista Giovanni Verduci,hanno portato il propriocontributo: Antonio Tro­pea, Direttore Ance diReggio Calabria; PietroZanini, Direttore del per­sonale dello stabilimentoHitachi di Torre Lupo; Mar­co Pasini, responsabileformazione della Uilca eSanto Biondo, Segretariogenerale della Uiltrasporticalabrese.

“Troppo spes­so – ha dettoSanto Biondo– si parla di si­curezza solosull’onda emo­tiva di un inci­dente di partico­lare rilevanza.Il Paese, in­vece, deve do­tarsi di unastrategia di ca­rattere setto­riale che sia ingrado di ana­lizzare i rischidel comparto edi migliorarnegli standard disicurezza”.“Il sindacato –ha concluso Bi­ondo – deve fa­re un salto diqualità nel con­

fronto con le aziende, deve investire in formazione e deveessere in grado di selezionare le migliori risorse al propriointerno al fine di emancipare i lavoratori nel rapporto con ilproprio datore di lavoro. In Calabria, terra dimenticata dallaclasse politica nazionale e locale, questa necessità è ancorapiù forte, ancora più impellente”.Le difficoltà e le potenzialità del settore edile, poi, sono statemesse in evidenza dall’intervento di Antonio Tropea del­l’Ance reggina. “E’ importante considerare la sicurezza uninvestimento e non un costo. Il comparto edile prevede lavoripericolosi e usuranti. I lavoratori edili sono dei supereroi eper questo siamo convinti che sia necessario incentivare lebuone pratiche”.Sulle buone prassi aziendali e sulla necessità di una forma­zione costante, invece, si è soffermato Pietro Zanini, Diret­tore del personale delle Hitachi di Reggio Calabria. “Stiamocostantemente aggiornando il nostro sito industriale – hadetto Zanini – e lo stiamo facendo per sopportare le sfidedel mercato globale e, come azienda, abbiamo messo alcentro le aspettative dei nostri lavoratori. Siamo convinti, poi,che l’investimento in formazione sia determinante per con­trollare e limitare il peso degli infortuni”.La necessità di un sindacato che sia in grado di mettere alcentro le necessità delle persone, poi, è stata messa al cen­tro dell’intervento di Marco Pasini, responsabile dell’Ufficioformazione della Uilca.

L’intervento conclusivodella tavola rotonda èstato svolto dall’avvocatoGrazia Maria Delicio, e­sperta e formatore in ma­teria di benessere orga­nizzativo. “Prevedere, co­noscere e prevenire – haconcluso Grazia MariaDelicio – devono esserele basi della nostra a­zione. In questa materianon c’è norma che possabastare. Serve la respon­sabilizzazione dei datori dilavoro e dei lavoratori”.

BBENESSEREENESSERE LAVORATIVOLAVORATIVO

EE PRODUTTIVITÀPRODUTTIVITÀ

5

Page 6: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

Il 2018 segna la ripresa per Leonardo. Il colosso industriale

italiano ha esaminato e approvato all’unanimità i risultati del

primo trimestre 2018: i risultati evidenziano ordini pari a

2.164 milioni di euro, in calo del 18,2% per effetto, in parti­

colare, dei significativi ordini acquisiti nel 2017 nell’Aeronau­

tica per attività di supporto alla flotta dei velivoli EFA per il

periodo 2017­2021 e ricavi pari a 2.451 milioni di euro,

+3,8% rispetto al primo trimestre del 2017, in crescita prin­

cipalmente per effetto della ripresa degli Elicotteri, il cui dato

del 2017 risentiva del ridotto numero di consegne operate

nel segmento civile.

“I risultati del primo trimestre 2018 sono in linea con le attese

e, come previsto, gli Elicotteri mostrano segnali di ripresa –

ha commentato Alessandro Profumo, Amministratore Dele­

gato di Leonardo ­. Siamo focalizzati sull’esecuzione del

Piano Industriale: abbiamo approvato la creazione di «Leo­

nardo International» con l’obiettivo di rafforzare la nostra pre­

senza sui mercati esteri, facendo leva sul modello «One

Company», per garantire una presenza unitaria nei confronti

dei clienti e di tutti gli stakeholders”. I risultati del primo tri­

mestre risultano sostanzialmente in linea con quelli del cor­

rispondente periodo dell’esercizio precedente, riclassificati

per tener conto dell’applicazione a partire dal 1° gennaio

2018 del nuovo principio contabile in materia di ricavi

(IFRS15).

In considerazione dei risultati ottenuti nel primo trimestre del

2018 e delle aspettative per i successivi, si confermano la

Guidance per l’intero anno formulate in sede di predisposi­

zione del bilancio al 31 dicembre 2017. L’andamento del

primo trimestre del 2018 evidenzia i primi positivi segnali di

ripresa della Divisione elicotteri a conferma della bontà del

percorso intrapreso e registra un miglioramento di tutti gli in­

dicatori rispetto allo stesso periodo dell’esercizio prece­

dente, che era peraltro caratterizzato da una performance

non particolarmente brillante dal punto di vista industriale.

Con riferimento agli ordini il primo trimestre evidenzia una

crescita (+33% rispetto al primo trimestre 2017) negli Elicot­

teri sulle linee AW109/AW119, AW169 e AW189, a fronte del

decremento nell’Aeronautica attribuibile all’andamento par­

ticolarmente positivo nel periodo a confronto. Si segnala,

inoltre, un buon livello di nuovi ordinativi per AW139 negli

Elicotteri.

L’incremento dei ricavi è attribuibile al ridotto numero di con­

segne operate nel primo trimestre 2017 nel segmento civile

degli Elicotteri. Il dato delle consegne si riflette anche sul­

l’EBITA del settore, che evidenzia un progresso del 56%,

compensato dalla riduzione dell’Elettronica e dello Spazio.

EBIT e Risultato Netto risultano in linea con il 2017.

Il dato di cash­flow risulta negativo per € 1.057 milioni, in

linea con la usuale tendenza del Gruppo a registrare signi­

ficativi assorbimenti di cassa nei primi trimestri, mentre il

dato del primo trimestre 2017 beneficiava in misura ecce­

zionale dell’apporto del contratto EFA Kuwait, con l’incasso

nel trimestre del secondo anticipo.

Il capitale investito netto evidenzia un incremento rispetto al

31 dicembre 2017, per effetto dell’aumento del capitale cir­

colante netto, da ricondurre alla già ricordata dinamica sta­

gionale dei flussi di cassa.Dal punto di vista commerciale, il

primo trimestre 2018 è stato caratterizzato dall’acquisizione

di alcuni importanti ordini sia nella Divisione Velivoli, tra cui

si cita quello per la fornitura al Ministero della Difesa Nazio­

nale della Polonia di ulteriori 4 velivoli M346 Advanced Jet

Trainer che si aggiungono agli 8 già in servizio presso l’Ae­

ronautica Militare polacca, sia nella Divisione Aerostrutture,

che ha ricevuto ordini per la fornitura di 100 sezioni di fuso­

liera B787 e di 21 fusoliere ATR.

Dal punto di vista produttivo, nel corso del primo trimestre

2018 sono state effettuate consegne pari a 35 sezioni di fu­

soliera e 22 stabilizzatori per il programma B787 (nel primo

trimestre 2017 consegnate 35 fusoliere e 20 stabilizzatori),

e 20 fusoliere ATR (10 nel primo trimestre 2017). Per le pro­

duzioni C­27J è stato completato un velivolo destinato al­

l’Aeronautica Mi­

litare slovacca.

LLEONARDOEONARDO elicotterielicotteriin ripresain ripresa

6

Page 7: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

Fra i tre concorrenti nellagara d’appalto da circa 23,5miliardi di euro per la co­struzione nove fregate, leofferte dell’italiana Fincan­tieri e della britannica BAESystems sono state valu­tate dall’Australian StrategicPolicy Institutecome dotatedi maggiore capacità nellalotta antisommergibili. Tut­tavia la terza concorrente,la spagnola Navantia, èstata identificata come l’op­zione meno rischiosa, eprobabilmente la meno co­stosa. Mentre si attende frapoche settimane una deci­sione fra le tre offerte per ilprogramma detto FutureFrigate, che ha il compito dirinnovare la flotta militareaustraliana, l’Istituto ha va­lutato le tre offerte in terminidi performance, rischi delprogetto, strategia indu­striale e costo.Le fregate di classe Fremm(Fregate Europee Multi­Mis­sione) della Fincantieri sono descrittecome «un design relativamente nuovoma provato» e ben adatte a un ruolospecifico di lotta antisommergibili. Laclasse Fremm offre il vantaggio di es­sere già in servizio e quindi di potereessere valutata più rapidamente. Se­condo l’Istituto, la FinLa commessa au­straliana per Fincantiericantieri, «come

grande costruttore di navi militari ecommerciali» che intende costruire lenavi nei cantieri di Adelaide in SouthAustralia, offre probabilmente le mag­giori opportunità per l’industria austra­liana, grazie all’accesso alla sua catenaglobale di forniture. Inoltre la capacitàdegli hangar della classe Fremm , chepossono alloggiare due elicotteri anti­

sommergibili Seahawk, èuna delle maggiori attrattivedell’offerta italiana. L’offertadella britannica BAE Sy­stems, il Type 26 GlobalCombat Ship è «il designpiù moderno» ma anchel’opzione meno provata, da­to che ancora non è statacompletata neanche un’uni­tà. La novità del Type 26 è«un’arma a due tagli», so­stiene il rapporto, e la suaperformance è basata suproiezioni «che necessaria­mente devono essere guar­date con qualche scettici­smo». È pertanto l’opzione«più rischiosa» e «possibil­mente la più costosa». Laspagnola Novantia ha i be­nefici dell’esperienza peraver già costruito per la ma­rina australiana tre destro­yer di guerra aerea diclasse Hobart, su quali èbasata la sua offerta di fre­gate F­5000, e di aver giàcostituito una forza lavoro

nei cantieri navali di Adelaide. «Le fre­gate Novantia sono quasi certamentele meno rischiose delle tre offerte dauna prospettiva di rischio di progetto,nel senso che la Novantia può esserein grado di cominciare i lavori in tempirelativamente rapidi», sostiene il rap­porto.

La commessaLa commessa

australiana peraustraliana per

FFINCANTIERIINCANTIERI

Una nuova gru sulla banchina Fincantieri, ma solo dopol'acquisizione di un nuovo carico di lavoro. L'economia sta­biese dipenderà da un accordo che gli operai speranovenga chiuso al più presto. Si tratta del rinnovo della flottadi traghetti ecologici che dovranno collegare la terrafermacon le isole della Campania e delle altre regioni d'Italia. Lanotizia è emersa nei giomi scorsi durante una riunione in­formale che si è svolta nelle sale dell'Unione Industriali a cui hanno preso parte i vertici dell'azienda, gli operai ed i sindacati.L'obiettivo è quello di arrivare a una convocazione in Regione per poter discutere e ottenere investimenti che possano as­sicurare all'impianto di Castellammare lavoro oltre il 2020. Fino ad allora la continuità lavorativa per le tute blu di Castel­lammare sarà assicurata dalla costruzione della nave militare Lhd e dall realizzazione di due tronconi che inizieranno adessere lavorati nel secondo semestre del 2018 per essere varati nel primo trimestre del 2020.«Alla luce dei limiti evidenziati in termini di aree e di infrastrutture si legge nella nota Rsu ­ si ritiene in dispensabile l'avviourgente di un tavolo di confronto con Regione, Azienda e Autorità Portuale, il tutto per garantire un futuro a questo sito».All'appuntamento con la Regione i sindacati andranno con un documento condiviso da tutti gli operai. Otto punti in cui siparla di investimenti, di interventi strutturali anche in merito all'organizzazione del lavoro con una distribuzione diversa delpersonale (sia operai che impiegati), con un rafforzamento anche a livello dirigenziale e di possibili soluzioni alla crisi sta­biese. Sì, perché ciò che gli operai non hanno potuto fare a meno di notare è quell' aumento di ordinativi di traghetti alivello mondiale. La tipologia di nave in cui lo stabilimento stabiese è altamente specializzato. Un naviglio che oggi vienerichiesto in versione ecologica, proprio come quel primo traghetto commissionato dal Canada che vide gli operai stabiesifare da pionieri in una nuova costruzione.

RRIICCHHIIEESSTTAA DDII IINNVVEESSTTIIMMEENNTTII PPEERR II

CCAANNTTIIEERRII DDII CCAASSTTEELLLLAAMMMMAARREE

7

Page 8: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

C'è solo un offerente in gara per aggiu­

dicarsi la concessione per 25 anni di

Ente Bacini, la società che gestisce i

cinque bacini di carenaggio del porto di

Genova, ma vale per tre.

A rispondere al bando di gara per la pri­

vatizzazione di Ente Bacini, che dava

tempo fino al 21 maggio a mezzogiorno

per presentare le offerte, è stata infatti

la cordata fra Fincantieri, San Giorgio

del porto, Amico & Co. Tre "big" della

cantieristica in tutti i settori, dalle co­

struzioni alle riparazioni, dalle crociere

e il militare fino ai mega yacht che si

sono alleati per gestire e utilizzare i ba­

cini di carenaggio.

La gara, indetta dall'Autorità di sistema

portuale del Mar Ligure Occidentale

(Genova e Savona), prevede l'asse­

gnazione per 25 anni.

Il valore complessivo del contratto è di

187 milioni di euro e sono previsti inve­

stimenti sulla struttura per 32 milioni, di

cui 11.425.000 a carico dei privati che

si aggiudicheranno la gara.

Il bando prevede anche l'assunzione

degli attuali trenta dipendenti della so­

cietà e che sia garantita una quota di

servizio pubblico.

Fincantieri, San Giorgio e Amico & Co.

dovranno costituire una società ad hoc

alla quale dovrebbe essere assegnata

la concessione venticinquennale e in

cui dovrebbero confluire i lavoratori di

Ente Bacini.

EEnnttee BBaacciinnii GGeennoovvaa:: un'offerta per la gestioneun'offerta per la gestione

Dalla Uil metalmeccanici, il segretario ge­

novese Antonio Apa (nella foto) , lancia un

appello al governo: istituisca un fondo mi­

rato a sostegno delle vittime dell’amianto.

“In questa vacatio “della funzione politica”

si avverte la mancanza di coerenti scelte

dell’azione industriale – scrive Apa –

Quando vengono a mancare investimenti

pubblici e privati a sostegno

della manifattura e infra­

strutture materiali e immate­

riali, occorre un valido so­

stegno economico a favore

di grandi, medie e piccole

imprese, mai come in que­

sto momento. In particolare,

penso alla vicenda relativa

alle vittime dell’amianto, che

la legislazione vigente im­

pone con risarcimento alle

aziende che hanno eredi­

tato il rapporto di lavoro di

altre società, pur in presenza del fatto che le stesse aziende

versino i contributi all’Inail”.

“Bene, in questo contesto – continua il segretario Uilm – è

necessario che il legislatore colmi il divario esistente tra le

vittime risarcite. In fattispecie penso a vicende che hanno

coinvolto aziende quali Fincantieri, Ansaldo, Leonardo, Oli­

vetti etc e allo stesso tempo mi preme evidenziare gli innu­

merevoli casi di imprese che chiudono e pur in presenza di

accertamenti dell’amianto e

di cause vinte gli eredi non

vengono assolutamente ri­

sarciti. In questo modo si

creano disparità tra lavora­

tori che vengono tutelati e

chi no, per questo è neces­

sario, così come è presente

in altri paesi, che l’Esecu­

tivo vari un provvedimento

organico a sostegno delle

vittime dell’amianto per

mettere fine a queste ingiu­

ste disparità”.

CCII VVUUOOLLEE UUNN FFOONNDDOO AA SSOOSSTTEEGGNNOO

DDEELLLLEE VVIITTTT IIMMEE DDEELLLL’’AAMMIIAANNTTOO

8

Page 9: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

“Circa un anno fa il fondo

britannico Permira ha lan­

ciato un'Opa per l'acquisto

di un gruppo di aziende del

settore elettrobiomedicale:

Ebm, Ital Tbs, Crimo Italia,

Mesa Italia, Althea ed

altre, operanti in molte re­

gioni italiane con circa

1600 addetti complessivi

di cui quasi 200 in Um­

bria”.

“Nei mesi successivi, com­

pletato il percorso burocra­

tico, le organizzazioni

sindacali dei metalmecca­

nici e del commercio

hanno incontrato l'azienda

lo scorso 18 gennaio,

come previsto dalle proce­

dure di legge. In quella

sede, in assenza di rassi­

curazioni e chiarimenti sui

numeri e gli sviluppi occu­

pazionali e organizzativi

dell'operazione, non ab­

biamo ritenuto opportuno

sottoscrivere l’accordo con Permira, ri­

chiedendo invece la condivisione di un

piano industriale”.

“Per Fim, Fiom, Uilm è fondamentale

infatti il mantenimento di tutti i presidi

territoriali del Gruppo, in particolare

quelli che svolgevano un ruolo direzio­

nale nelle singole aziende (come Foli­

gno) e che ora, con l'accorpamento,

rischiano di diventare invece periferici”.

“Negli incontri con l'azienda, abbiamo

più volte chiamato il management ad

uscire allo scoperto rispetto alle pro­

spettive organizzative ed occupazio­

nali, ricevendo però solo risposte

vaghe che rimandano i chiarimenti a

dopo la fusione delle tante aziende

sotto il cappello di Althea, prevista per

il 1° luglio 2018”.

“Riteniamo urgente entrare nel merito

del Piano, visto che negli ultimi mesi si

sono palesate gravi lacune nella nuova

governance a livello orga­

nizzativo e nella risposta ai

clienti (per lo più del servi­

zio sanitario pubblico) e su

altri aspetti importanti

dell’attività, lacune aggra­

vate anche dalle vicende

giudiziarie che hanno inte­

ressato alcuni soggetti del

gruppo”.

“Vista l'importanza di que­

sta partita che chiama in

causa un settore impor­

tante come quello della sa­

nità pubblica, riteniamo

non più sufficiente il sem­

plice confronto tra le parti,

vista anche la chiusura

aziendale alle richieste dei

lavoratori”.

“Per questo, in vista del

prossimo tavolo già fissato

per il 14 giugno 2018, coin­

volgeremo il ministero

dello Sviluppo Economico,

abbiamo proclamato lo

stato di agitazione di tutto

il personale e convocate assemblee in

tutti i luoghi di lavoro”.

“Come Fim, Fiom, Uilm lanciamo un

appello a tutte le Regioni coinvolte af­

finché contribuiscano a sostenere un

piano di sviluppo e rilancio reale dei

servizi legati a queste aziende per

scongiurare il rischio che il tutto si ri­

duca solo ad una operazione finanzia­

ria a scapito dell’occupazione e dei

servizi”.

AALTHEALTHEA, , proclamato proclamato lo stato di lo stato di agitazioneagitazione

«Se non sarà superato il limite del 31

dicembre 2018 all’utilizzo degli ammor­

tizzatori sociali, a fine anno in Whir­

lpool avremo circa 800 esuberi, di cui

precisamente 623 nelle fabbriche e

169 negli uffici centrali, distribuiti in tutti

i siti italiani con la sola eccezione di

Cassinetta a Varese. E si tratta di una

stima prudenziale, vale a dire conteg­

giata al netto di 125 eccedenze che

dovrebbero essere riassorbite attra­

verso due operazioni di reindustrializ­

zazione a Caserta e a Fabriano». Lo

riferisce Gianluca Ficco, segretario na­

zionale Uilm responsabile del settore

degli elettrodomestici. «Whirlpool –

prosegue il sindacalista della Uilm – ha

spiegato di aver investito 516 milioni di

euro dal 2015, che diventeranno quasi

600 entro il 2018 superando le previ­

sioni originarie. Tuttavia, alcuni fattori

esterni, quali la contrazione di mercato

in Gran Bretagna e i problemi di cam­

bio in Russia e in Turchia, e le riper­

cussioni negative

della integrazione

con l’acquisita In­

desit di Fabriano hanno determinato

una contrazione delle quote di mercato

e conseguentemente dei volumi pro­

duttivi. Ne consegue che per stessa

ammissione aziendale non sarà possi­

bile completare entro fine anno il pro­

cesso di riassorbimento degli esuberi,

partito nel 2015 con una dura vertenza

e un sofferto accordo sindacale».

SSuu WWHHIIRRLLPPOOOOLLggoovveerrnnoo ddeevvee mmuuoovveerrssii

9

Page 10: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

La vertenza Technogym ap­proda a Palazzo Albornoz.Lunedì mattina il sindacoPaolo Lucchi e l’assessoreallo Sviluppo Economico Lo­renzo Zammarchi, affiancatidal Capo di gabinetto MatteoMarchi, hanno incontratouna rappresentativa sinda­cale, guidata dai segretariconfederali (Silla Bucci per laCgil, Filippo Pieri per la Cisl,Marcello Borghetti per la Uil)e composta dai responsabilidi categoria e dai rappresen­tanti della Rsu aziendale. Asollecitare l’incontro erastata la stessa amministra­zione comunale."Technogym ­ spiegano ilsindaco Lucchi e l’assessoreZammarchi (nella foto inalto) ­ è una delle aziendepiù importanti del nostro ter­ritorio, non solo per dimen­sioni, e per quantità di donneed uomini occupati, ma an­che perché contribuisce a

trasmettere unaparte della nostraimmagine di areacaratterizzata dabenessere, equili­brio sociale, dina­micità imprendito­riale. Per questoab biamo chiestoai rappresentantidei lavoratori dipoterli incontrare,con l’obiettivo di raccogliereinformazioni su di una ver­tenza che loro stessi defini­scono “non normale”, perchérichiama in campo non sologli elementi più classici dellacontrattazione aziendale (pre­mi, flessibilità e straordinari),ma soprattutto la dimensionedei rapporti tra rappresen­tanti dei lavoratori e rappre­sentanti dell’impresa, in unambito nel quale è necessa­rio riconoscere fino in fondola legittimità dei rispettiviruoli. Per parte nostra, ci si­

amo assunti l’impegno di av­viare una linea di dialogoanche con l’impresa, garan­tendo sin d’ora la “non estra­neità” dell’amministrazionecomunale da una vertenzache ci chiama direttamentein campo”.Dal canto loro, Fim­Cisl,Fiom­Cgil, Uil­Uilm insiemealla Rsu Technogym, hannoringraziato l'amministrazionecomunale per l'interessa­mento manifestato, sottoline­ando "la preoccupazione peruna vertenza aziendale dove

emergono elementi di forteincoerenza , fra gli atteggia­menti interni a sfavore deipropri dipendenti e l'imma­gine esterna che si vuolerappresentare". Hanno au­spicato anche "che, si pos­sano costruire le condizioniper la ripresa del negoziatosapendo che il tema dellevere relazioni sindacali e diuna condivisa partecipazi­one, anche nella gestionedell'organizzazione del la­voro, non sono per noi ele­menti di discussione eludibili".

La vertenzaLa vertenzaTechnogym Technogym approda approda a Palazzoa PalazzoAlbornoz:Albornoz:SISI APREAPRE UNAUNA LINEALINEA DIDI DIALOGODIALOGO

LLAA MARCIAMARCIA

““no no rifiutirifiuti””

ADAD AATESSATESSACirca duemila partecipanti (queste le stime, dei partecipanti alla marcia ambientale partita nella zona industriale di Atessalo scorso 19 maggio) per contrastare i progetti di due nuovi insediamenti di impianti per rifiuti ospedalieri e speciali pericolosi.Corteo aperto da un auto elettrica. Partecipano una quarantina di sindaci del comprensorio ambientalisti sindacati parrocchiee studenti. Presente anche il sottosegretario Abruzzo Mario Mazzocca che dice non sussistono le condizioni per insediarei due nuovi impianti rifiuti. proseguire sulla strada del distretto industriale produttivo. «Siamo contro i previsti due nuovi im­pianti della Di Nizo e Ciaf. Questa valle ha già costruito il suo futuro a fatica. No a impatti sconvolgenti e alla rottura del­l'equilibrio tra industria turismo e agricoltura di qualità». È quanto sostiene il sindaco di Atessa Giulio Borrelli presente allamarcia pacifica che vede anche la presenza di famiglie e bambini al seguito sui passeggini. Per Nicola Manzi coordinatoreregionale Uilm Abruzzo «nella regione dei parchi non é proponibile una bomba ecologica. Salviamo la nostra provincia ed

evitiamo che un dramma di questo tipo si compia».10

(foto technogym.com)

Page 11: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

Cinquecento lavoratori della Jabil Circuit Italia di Mar­cianise (Caserta) – azienda sorta nell’aprile del 2015dopo aver acquisito lo stabilimento casertano dellaEricsson e attiva nel campo dell’innovazione, dellasupply chain, dell’advanced engineering e delle solu­zioni di manifattura elettronica – sono scesi in stradail 22 maggio per le vie di Napoli per chiedere certezzesul proprio futuro occupazionale. Il corteo, che ha vistoassieme ai lavoratori anche le organizzazioni sinda­cali, è partito dalla Stazione Centrale e si è direttoverso la sede della Regione Campania al Centro Di­rezionale. La vertenza va avanti da piu’ di due annidopo l’acquisizione e fusione della Ericsson. Sugli 850dipendenti presenti nel sito casertano, oggi l’aziendadichiara 400 esuberi di cui 200 strutturali, e la stretta sugli ammortizzatori sociali – che scadranno dopo l’estate – rischiadi vanificare gli sforzi e gli impegni legati al piano industriale di riorganizzazione e reindustrializzazione. Infatti lo scorsosettembre alla Jabil è stato aperto un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo e la ricerca, segno di attenzionedella multinazionale per il territorio, ma non sono seguiti investimenti e lavoro per la restante parte produttiva e di ripa­razione. “Ci aspettiamo dalla Regione un sostegno politico e fattivo, – commenta il leader della Uilm Campania, AntonioAccurso – dopo i provvedimenti che inseriscono Marcianise nel perimetro delle aree di crisi complessa, il governo devefare la sua parte per salvaguardare le 800 famiglie della Jabil e rendere reale la svolta prevista dal piano industriale chedeve garantire una risposta per tutti i lavoratori. La scadenza degli ammortizzatori sociali prevista dal jobs act non puòessere un limite invalicabile in situazioni di emergenza come queste”. I sindacati ed una delegazione di lavoratori al ter­mine della manifestazione sono stati ricevuti in Regione dagli assessori alle Attivita’ Produttive Lepore ed al Lavoro Pal­meri che hanno spiegato di aver per tempo inserito Marcianise nelle aree di crisi complessa e nelle Zes.

Il sindacato Uilm ha fatto sapere di aver ricevuto "molte la­mentele da parte di lavoratori della Kme che ci esprimonola loro contrarietà per la decisione presa dalla Cassa di Ri­sparmio di Lucca di chiudere lo sportello di Fornaci di Bargaall'interno dello stabilimento"."Dopo la decisione di KME di chiudere l'entrata storica inmezzo al paese ­ hanno aggunto da Uilm ­ ingresso dovecentinaia di lavoratori transitavano giornalmente, oggi glistessi si vedono privareanche della banca interna".Secondo Uilm "questa filiale èun pezzo di storia della fab­brica e di Fornaci di Barga,dove nel corso degli anni tan­tissimi lavoratori hanno depo­sitato i propri risparmi eeffettuato le proprie opera­zioni bancarie, una clientelamolto affezionata che hamantenuto il proprio contocorrente anche dopo il rag­giungimento della pensione"."Crediamo che la scelta di Kme di chiudere il cancello prin­cipale e della banca di chiudere lo sportello siano sbagliatee da rivedere. Per quanto riguarda la decisione della bancasi va a togliere un servizio e una comodità che se vienemeno potrebbe far prendere ai lavoratori scelte diversecome quella di togliere il proprio conto corrente e portarlo inun'altra banca concorrente. La stessa strada la potrebbero

percorrere anche molti pensionati che negli anni sono restatiaffezionati clienti, tra cui tanti di loro non sono residenti aFornaci ma provenienti da paesi limitrofi. Inoltre la locationdella banca fa sì che ci sia molto passaggio che aiuta le at­tività commerciali situate nelle sue vicinanze"."Invece per quanto riguarda l'ingresso principale chiusoormai da qualche anno, come RSU UILM ne richiediamol'apertura. E' da mesi che denunciamo all'azienda una ca­

renza di posti auto vicino aidue parcheggi adiacenti allanuova entrata che sono gior­nalmente pieni, creando pro­blemi ai dipendenti chedevono così parcheggiare lapropria auto distante dall'in­gresso. Riaprire lo storicocancello dando la possibilitàai lavoratori di alcuni reparti dipoter passare sia in entratache in uscita dei turni dallavecchia entrata darebbe l'op­

portunità di parcheggiare la propria auto nel Piazzale DonGiovanni Minzoni (Piazzale della chiesa) più vicino e più co­modo, risolvendo così un annoso problema". In conclusione: "Chiediamo quindi a Kme e alla Cassa di ri­sparmio di Lucca di tornare sui propri passi e di rivedere leproprie posizioni: riaprire lo storico portone risolverebbe ilproblema del parcheggio, tenere aperto lo sportello vorrebbedire dare un miglior servizio ad una intera comunità".

SSbbaaggll iiaattoo cchhiiuuddeerree

la banca dentro la la banca dentro la KKMEME

Impegni per Impegni per JJAABBIILL

11

Page 12: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

Sabato 4 oppure sabato 11 agosto 2018: potrebbe essereuna di queste, la data corrispondente al giorno in cui verràrealizzato l'ultimo modello della Fiat Punto nello stabilimentoFiat Chrysler Automobiles di Melfi. Si tratta di un'ipotesi, na­turalmente, che comunque circola fra gli addetti ai lavorinella piana industriale di San Nicola di Melfi, mentre è ini­ziato il conto alla rovescia che scandisce l’uscita di scenadella Punto. La storica vettura Fiat ­ considerata da tempo afine ciclo ­ potrebbe in realtà essere messa in pensioneanche prima, ma in ambito sindacale si continua a ritenereche l’azienda «potrebbe sfruttare fino all'ultimo la conces­sione per la produzione da parte della motorizzazione, inscadenza ad agosto».Nessuna comunicazione relativa ad eventuali interruzionidella produzione, del resto, è arrivata in questi giorni ai la­

voratori dipendenti e collegati al ciclo produttivo della Punto.Per ora, insomma, si lavora regolarmente. L’ultimo giornoutile per la realizzazione del vecchio modello ­ in base alleprevisioni delle organizzazioni di categoria ­ diventa quindisabato 11 agosto, dal momento che dal giorno successivo efino al 2 settembre lo stabilimento lucano della Fca resteràchiuso per le ferie estive al pari delle altre fabbriche delgruppo. Ma la produzione potrebbe essere interrotta ancheil sabato precedente, 4 agosto. Vedremo, quello che avverrànelle prossime settimane, in attesa, tra l’altro, del primo giu­gno: giorno in cui sono in programma le dichiarazioni del­l’amministratore delegato della Fca sul piano industriale delgruppo Fca per il prossimo triennio. In ballo, c’è anche e so­prattutto il futuro dello stabilimento di Melfi.

LL’’uull tt iimmaa PPuunnttoo aa MMEELLFFII

Leggeri e sostenibili. Così dovranno essere i nuovi veicolicommerciali Piaggio, prodotti grazie alla nuova partnershipstretta con la cinese Foton Motor. È stata ufficializzata lafirma del contratto tra i due produttori per “la realizzazionedi soluzioni innovative per il mercato dei veicoli commercialileggeri“. In questo modo, il presidente e amministratore de­legato di Piaggio, Roberto Colaninno, e il vice presidente diFoton Motor Group e presidente di Foton International,Chang Rui (nella foto in basso), hanno dato seguito agli ac­cordi preliminari sottoscritti a settembre. Un’alleanza chescuote il mercato, visto che parliamo del leader europeo nel

settore delledue ruote edel più gran­de produttoredi veicoli com­merciali in Ci­na. Il gruppoPiaggio ha ven­duto nel mon­do oltre 170mi­

la veicoli commerciali nel 2017. Mentre Foton ha chiuso il2017 con un fatturato di circa 51,7 miliardi di yuan (pari acirca 6,8 miliardi di euro). Per il momento però, come an­nunciato già a metà aprile nel corso dell’assemblea degliazionisti dallo stesso presidente Colaninno, i prodotti nonverranno venduti sul mercato cinese ma solo europeo.Come dichiarato in una nota congiunta dalle due società,“entro i prossimi due mesi verranno definiti gli allegati tec­nici”. La produzione inizierà nel 2019 (tutti i componenti inarrivo dalla Cina saranno assemblati a Pontedera) e i nuovimodelli saranno lanciati sul mercato a partire dal 2020. Previste “differenti tipologie di veicoli in più versioni – si leggesul comunicato ufficiale – mini cabinati e mini van, per ri­spondere alla crescente domanda di soluzioni per la mobilitàcommerciale particolarmente adatti alle tratte intracity”.

PPIAGGIOIAGGIO in in CCiinnaa

12

Page 13: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

CCRESCERESCE

LL’’UTILEUTILE

PPIAGGIOIAGGIO

Triplicato l’utile nettoper il gruppo Piaggio,attestatosi a 4 milioni dieuro contro 1,5 milionidello stesso periodo del2017. I ricavi, si leggein una nota, sono statipari a 312, 3 milioni dieuro (+1%) frenati daicambi (a cambi costantila crescita dei ricavi sa­rebbe stata del 6,7%),l’ebitda di 43,2 milioni(+4,9%) e il risultatooperativo di 14, 5 mi­lioni (+32, 4%). Datimolto positivi, dovuti ingran parte alla globaliz­zazione. Da gennaio di que­st’anno, il Gruppo pre­sieduto da Roberto Co­laninno ha vendutocomplessivamente nelmondo 129.700 veicoli,in crescita del 7%(121.200 unità venduteal 31 marzo 2017), e ha

registrato ricavi conso­lidati per 312,3 milionidi euro. «A livello diaree geografiche ilGruppo ha registratouna forte crescita deivolumi in India (+31%)e Asia Pacific (+11%) –si legge nella nota – ri­sultati che hanno piùche compensato il calodelle vendite registratoin Europa, Medio O­riente e Africa (Emea) enel continente ameri­cano (­15,1%) princi­palmente legato ad un

effetto meteo sfavore­vole e alla contrazionedel mercato dei veicoli50 centimetri cubici». Nel primo trimestre2018 il Gruppo Piaggioha messo a consuntivoinvestimenti per 22,3milioni di euro (18,3 mi­lioni di euro al 31marzo 2017), mentrel’organico complessivoal 31 marzo 2018 è paria 6.632 dipendenti. I di­pendenti italiani delGruppo si attestano a3.435 unità, dato so­

stanzialmente stabilerispetto al corrispon­dente periodo del pre­cedente esercizio. Per quanto riguarda le“due ruote”, al 31marzo 2018 il Gruppoha venduto nel mondo80.600 veicoli a dueruote (82.500 al 31marzo 2017), per unfatturato netto di 210,1milioni di euro (218,9milioni di euro al 31marzo 2017). «In Eu­ropa il Gruppo Piaggioha confermato la lea­

dership nel segmentoscooter con una quotadel 23,6% – prosegue ilcomunicato – Rimaneparticolarmente forte lapresenza del Grupponel mercato nordameri­cano dello scooter, nelquale raggiunge quota24,7% e sul cui territo­rio il Gruppo Piaggio ègià impegnato a raffor­zare ulteriormente lapropria presenza an­che nel segmento mo­to». La Vespa ha in­crementato le venditenel mondo di circa il13% rispetto al 31marzo 2017, con unapporto positivo in par­ticolare del mercato in­diano, che ha registratoun incremento dei vo­lumi di vendita di oltre il70%.Per i veicoli commer­ciali, c’è stato «un note­vole incremento, convendite per 49.200 vei­coli, in aumento del26,7% rispetto alle38.800 unità nel primotrimestre 2017, con unfatturato netto pari a102,2 milioni di euro,+13,3% rispetto ai 90,2milioni di euro al 31marzo 2017».

Si conferma per il 2018una previsione di cre­scita del Prodotto in­terno lordo (Pil) del­l'1,4% in termini reali.Lo rileva l'Istat nel re­port sulle prospettivedell'economia italiana,lasciando per il Pil inal­terate le stime di no­vembre. "La domandainterna al netto dellescorte ­ spiega ­ forni­rebbe un contributo po­sitivo alla crescita",mentre "l'apporto della

domanda estera nettarisulterebbe nullo"."Le condizioni del mer­cato del lavoro registre­ranno un ulteriore mi­glioramento con un au­mento dell'occupazione(+0,8% in termini diunità di lavoro) e unaprogressiva, ma lenta,diminuzione del tassodi disoccupazione (10,8%)". Lo rileva l'Istatnelle "prospettive sul­l'economia italiana" peril 2018. La quota di chi

cerca lavoro, sottolineal'Istituto, "rimarrà co­munque significativa­mente superiore a qu­ella dell'area euro".Nel corso del 2017 si èconsolidata la fase po­sitiva del mercato dellavoro. Le unità di la­voro sono ulteriormen­te aumentate (+0,9%) ela disoccupazione è di­minuita di 0,5 punti per­centuali attestandosiall'11,2%. Sebbene inaumento, il tasso di oc­

cupazione si è comun­que mantenuto inferio ­re a quello del target diEuropa 2020 e allamedia europea. Con ri­ferimento alla popola­zione nella classe dietà con 20­64 anni, nel2017 il tasso di occupa­zione italiano era del62,3% (67,0% l'obiet­tivo di Europa 2020 e72,2% il tasso mediodei paesi dell'Unioneeuropea). La crescitadell'occupazione sarà

supportata dall'aumen­to delle unità dipenden­ti mentre la contrazionedi quelle indipendentidovrebbe attenuarsi qu­asi completamente.L'aumento dell'occupa­zione comporterà siauna crescita del montesalari sia un migliora­mento delle retribuzioniper dipendente che se­gneranno una forte ac­celerazione (+1,4%) ri­spetto all'anno prece­dente.

CONFERMATE LEPREVISIONI

DEL PIL

13

Page 14: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

Nei prossimi mesi è pre­vista una graduale risa­lita dell'inflazione versol'1% mentre una più ac­centuata accelerazioneè attesa nei mesi finalidell'anno. È quanto sti­ma l'Istat nelle "Prospet­tive per l'economia ita­liana nel 2018".A sostenere l'inflazionecontribuirà la crescitadei costi dei beni ener­getici, determinata daun aumento dei prodottipetroliferi in parte bilan­ciata dal contestuale ap­prezzamento della valu­ta europea rispetto al2017; le pressioni origi­nate dai costi interni, perquanto in rialzo, rimar­

ranno ancora limitate.Nella media del 2018 ildeflatore del Pil segneràun incremento dell'1,1%dopo il +0,6% del 2017.Il tasso di crescita deldeflatore della spesadelle famiglie è previstocrescere a un tasso ap­pena superiore, con unvalore analogo al 2017(+1,2%).Nei primi mesi dell'annol'economia italiana èstata caratterizzata daun indebolimento dell'in­flazione. Il ritmo di cre­scita dei prezzi al con­sumo ha seguito un pro­filo altalenante, rima­nendo su valori conte­nuti e inferiori a quelli re­

gistrati inmedia loscorso an­no: nel pri­mo trime­stre il tassod’incremen­to tenden­ziale dell'in­

dice per l'intera col­lettività si è attestato a+0,7% (+ 1,5% il mas­simo nel secondo trime­stre 2017; +0,9% nelquarto) e in aprile ha ral­lentato allo 0,5%. La di­namica inflativa ha con­tinuato ad essere gui­data essenzialmente daimovimenti delle voci piùvolatili: alimentari nonlavorati e beni energeticihanno risentito del con­fronto con l'analogo pe­riodo dello scorso annocaratterizzato da fortirincari.Anche al netto di questedue componenti nonemergono però segnalidi rafforzamento dell'in­

flazione. L'evoluzione difondo, in presenza di li­mitate pressioni prove­nienti dai fattori en­dogeni, ha segnalatosolo un moderato recu­pero, mantenendosi an­cora modesta e nelcomplesso su ritmi infe­riori o uguali a quellidella misura totale (+0,6% nel primo trimestre2018; +0,5% in aprile).In particolare, tra le prin­cipali componenti, i beniindustriali non energeticihanno confermato livellidi prezzo invariati ri­spetto allo scorso anno,mentre per i servizi latendenza all'aumento èrisultata moderata e in­certa. Nel confronto eu­ropeo, entrambe le mi­sure dell'inflazione ita­liana si confermano in­feriori a quelle relativealla zona Euro e alleprincipali economie eu­ropee, come effetto an­che della diversa inten­

sità della fase ciclica. InItalia la decelerazionedell'inflazione comples­siva nei primi mesi del­l'anno è stata appenapiù pronunciata rispettoa quella media dell'areaeuro (0,4 punti percen­tuali in meno tra dicem­bre e aprile per l'Italia; 2decimi in meno nellazona euro), con un allar­gamento del differen­ziale di segno ne­ gativo(0,6 punti percentuali adaprile). Per l'inflazione difondo la distanza è ana­loga e la divergenza di­venta particolarmentesignificativa nel con­fronto con la dinamicadei principali paesi par­tner: la core inflation ita­liana è inferiore di circamezzo punto a quelladella Spagna, ma diquasi un punto rispettoa quella di Germania eFrancia.

LL’’ iinnff llaazziioonnee ttoorrnnaa aa ccrreesscceerree

Ma cosa rischia in con­creto l'Italia se doves­sero scattare i dazi Usasu acciaio e alluminio?Stando a un'analisi delCentro studi di Unim­presa, la stretta impostadall 'amministrazioneTrump metterebbe a ri­schio 37 miliardi di eurodi Made in Italy. Un datoche si riferisce al 2016 erisulta in crescita di qu­asi un miliardo (+2,6%)rispetto all'anno prece­dente: nel 2015 l'exportdi made in Italy negliUsa si è attestato a 35,9miliardi e nel 2014 era a29,8 miliardi.Le eventuali ritorsionidanneggerebbero so­

prattutto la categoriamacchinari, che nel2016 è risultata la più ri­levante con 7,1 miliardidi euro (20% sul totale),seguita dagli autoveicolicon 4,5 miliardi (12%) edalla categoria navi, tre­ni, aerei che pesa per3,6 miliardi (9,89%). Se­condo l'analisi dell'asso­ciazione, basata su datidell'Istat, il totale delleesportazioni italiane ne­gli Stati Uniti d'Americaammonta a 36,7 miliardidi euro. Il dato di si rife­risce al 2016 e risulta inaumento di 940 milioni(+2,61%) rispetto al2015 quando l'ammon­tare di export di made in

Italy versogli Usa si èattestato a35,9 miliar­di; nel 2014era a 29,8miliardi.Nel detta­

glio, sul totale delle e­sportazioni, nel 2016 glialimentari pesano per2,02 miliardi (5,49%), increscita di 137 milioni ri­spetto al 2015 (+7,25%);le bevande 'pesano' per1,7 miliardi (4,66%), increscita di 74 milioni(+4,49%) sul 2015; ilsettore tessile vale 515milioni (1,39%), in dimi­nuzione di 34 milioni (­6,19%) sull'anno prece­dente; quota 1,5 miliardi(4,25%) per l'abbiglia­mento, in discesa di 95milioni (­5,71%) sul 2015;per quanto riguarda lapelle, l'ammontare delleesportazioni si è atte­stato a 1,7 miliardi

(4,73%), in calo di 56milioni (­3,11%).Cambiando area, il set­tore della chimica hafatto registrare esporta­zioni per 1,6 miliardi(4,46%) in crescita di 44milioni (+2,74%) sul­l'anno precedente; nel2016, poi, sono stati e­sportati prodotti farma­ceutici per 1,9 miliardi(5,26%), cifra in au­mento di 415 milioni (+27,18%) sul 2015; l'ex­port dei minerali si è at­testato a 1,3 miliardi(3,76%), in crescita di62 milioni (+4,67%),mentre quello dei metalliè calato di 456 milioni (­31,58%) a quota 988milioni (2,68%).L'elettronica vale 1,3 mi­liardi (+3,56%), valore increscita di 31 milioni (+2,41%) rispetto ai 12mesi precedenti. Cre­scita di 212 milioni(+3,05%) per i macchi­

nari, che ora pesano 7,1miliardi (19,40%), men­tre è risultato in calo di375 milioni (­7,66%)l'ammontare delle espor­tazioni di autoveicoli,sceso a 4,5 miliardi(12,24%); l'export dinavi, treni e aerei am­monta a 3,6 miliardi(9,89%), in salita di 873milioni (+31,43%). Nel2016, poi, sono statiesportati mobili per 911milioni (2,47%) in cre­scita di 90 milioni (+10,96%); altri prodotti dimanifattura pesano perpoco più di 2 miliardi(5,45%), in salita di 114milioni (+6,01%). Il restodelle esportazioni dimade in Italy, che nonrientrano nelle catego­rie fin qui analizzate,valgono 3,8 miliardi(10,32%), in discesa di96 milioni sul 2015 (­2,46%).

CCOOSSAA RRIISSCCHHIIAA LL’’ IITTAALLIIAA CCOONN II DDAAZZII

UUSSAA

14

Page 15: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

La materia prima del futuropotrebbe essere il mineralepreridotto. È questo uno deglielementi che emerge dopogli interventi di GianfrancoTosini, dell'Ufficio Studi sider­web, e Carlo Mapelli, ordina­rio di metallurgia del Poli­tecnico di Milano, al conve­gno Rottame 4.0 organizzatoda siderweb in collabora­zione con Ricrea, che si èsvolto a metà maggio nellasede milanese di Coface.Sia sul fronte ambientale chedella produzione si affermeràsempre di più la necessità diavere materie prime di qua­lità superiore per poter mi­gliorare anche le proprietàdegli acciai richieste dagli uti­lizzatori. In questo trend il mi­nerale preridotto potrebbegiocare un ruolo fondamen­tale, anche se al momento iconsumi e l’output restanoancora contenuti.Acciai sempre più evoluti ri­chiedono materie prime sem­pre più evolute. Questo ilmacro trend per il futuro checontagerà anche il mondo si­derurgico, spiega GianfrancoTosini dell’Ufficio Studi sider­web.«Le mutate esigenze degliutilizzatori e la crescente at­tenzione agli aspetti ambien­tali ­ evidenzia Tosini ­ co­stringeranno le imprese adadottare processi produttivimaggiormente eco­compati­bili e a spostare l’offerta dagliacciai commodities agli ac­ciai a più alto valore ag­giunto, rendendo l’innova­zione di prodotto la fonteprincipale di differenziazionerispetto ai concorrenti. Ciòavrà un impatto rilevante sulmercato delle materie primea causa di una richiesta cre­

scente di quelle che consen­tiranno, da un lato di ottenereprodotti di qualità elevata efacilmente riciclabili, dall’altrodi ridurre al minimo gli impattiambientali connessi al lororeperimento e utilizzo».Una conclusione a cui Tosiniè arrivato sottolineando imacro trend alla base delconsumo di acciaio: rallenta­mento della Cina, utilizzo dimateriali sostitutivi oltre allacrescita della popolazionemondiale. A questo si ag­giunge l’obbligo di una ridu­

zione dell’impatto ambien­tale, che porterà a rendere laproduzione da forno elettrico,la tecnologia produttiva pre­ferenziale.«Il minerale, ma soprattutto ilcarbone, fronteggeranno sen­sibili riduzioni di consumo –chiarisce Tosini ­. Riduzionilegate al contenimento degliinvestimenti nelle tecnologiea ciclo integrale. Per il mine­rale invece, grazie alla possi­bilità di trasformarlo in pre­ridotto, utilizzabile sia in alto­forno sia nel forno elettrico,nonostante vi siano prospet­tive di riduzione di utilizzo nelbreve periodo, nel lungo pe­riodo sarà possibile che ser­vano anche nuovi investi­menti in ulteriore capacitàestrattiva».Per il rottame infine la dispo­nibilità passerà dagli attuali

597 milioni di tonnellate, ai980 milioni di tonnellate pre­visti al 2030. A guidare iltrend di consumo ancora unavolta i paesi emergenti, Cinain primis, mentre Ue e USAresteranno esportatori netti, ameno che la recente politicadei dazi non inserisca altrevariabili nell’equazione.Molto tecnico è stato invecel’intervento del professorCarlo Mapelli, che si è con­centrato soprattutto sui temidella qualità e del recuperodella materia prima.

«Uno dei problemi che sisono affacciati nell’utilizzo dirottame da parte dei produt­tori di acciaio ­ ha spiegatoMapelli ­ è quello legato all’in­quinamento della materiaprima da parte dei cosiddetti"tramp elements". Elementicome ad esempio rame, sta­gno, cromo nickel e molib­deno, le cui percentuali dopoi numerosi cicli di vita dell’ac­ciaio iniziano ad aumentarein maniera significativa pre­giudicandone la qualità».Su questo tema Mapelli hafornito alcuni dati di un re­cente studio realizzato daiproduttori siderurgici giappo­nesi dove sulla base delleanalisi chimico fisiche delmateriale, la crescita di que­sti «inquinanti» anno peranno si è confermata cre­scente con evidenza scienti­

fica.«Un secondo elemento sulfronte dell’utilizzo di materieprime che è andato affer­mandosi sempre di più è iltema della "carica calda".Tutti gli studi confermano chepiù si introduce nel processomateria prima pre­riscaldata,più si riesce a ridurre l’ener­gia necessaria per la fusione,nell’ordine di 25kWh la ton­nellata ogni 100° di preri­scaldo. In entrambi questiprimi due casi un’ottima solu­zione è rappresentata dalpreridotto. In primis perchéessendo puro alla fine delprocesso di produzione, con­tribuisce a ridurre la percen­tuale di inquinanti in colata, insecondo luogo perché, il ri­sultato del suo processo pro­duttivo è già un materialecaldo e per tanto non neces­sita di ulteriore energia peressere riscaldato».Il professor Mapelli ha riba­dito quali siano i fattori dicosto legati all’impiego delminerale preridotto, con il67% rappresentato dagli ironpellets ed il 26% invece rela­tivo al costo del gas.«La crescente attenzione alriciclo e all’economia circo­lare ha infine portato alcuneaziende a sviluppare tecno­logie per recuperare ulterior­mente quello che oggi è unoscarto di lavorazione comela scaglia ed alcuni tipi dispugne di ferro. Un processoche ben si colloca nell’am­bito della crescente atten­zione all’economia circolareed alla riduzione nello sfrut­tamento delle riserve di ma­terie prime».

(nella foto al centro rispettivamenteCarlo Mapelli e Gianfranco Tosini­immagini siderweb.com)

II ll ffuuttuurroo ddeell ll ’’aacccciiaaiioo

ssii bbaassaa ssuull pprreerr iiddoott ttoo

15

Page 16: Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti indu ... Cassino, Mira fiori ... rendono forti e ci cari cano di responsabilità

16

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

6. a) Bella canzone di Pino Daniele; b) con spreottieni..superare; c) sigla di Aosta.

7. a) Aromatizzarmi, insaporirmi; b) la band il cuiultimo disco è “Moonbathers”.8. a) Iniziali della Tatangelo; b) velieri da guerradel XVI secolo; c) articolo spagnolo.9. a) Il cantante italiano dalla voce nera; b)il can­tante definito “il predicatore”.10. a) Iniziali del cantante Codazzi; b) grandeazienda import­export di consumabili per stam­pate.11. a) Scossa dalla pigrizia e dalla inerzia; b) mi­ster in breve; c) iniziali del cantante Cattaneo.12. a) la nazionalità della cantante Lena Chama­myan; b) una famosa cascata.13. a) L’amore di Tristano; b) amnistiare, graziare(tronco).14. a) Si dice a sette e mezzo; b) può esserebianca o da fuoco; c) un decimo.15. a) Con clio ottieni il colonnio; b) logorio senzale tre sorelle; c) meglio tale che male accompa­gnata.16. a) Articolo determinativo; b) lo trovi sullo spar­tito; c) Disastrosa, catastrofica.17. a) Popolo del Marocco; b) un pasto leggero.18. a) L’autrice della canzone “Basta”; b) la LadyVelaryon che cavalca il drago Vhagar; c) la scrit­trice Anais.19. a) Una nota canzone di Jovanotti; b) ha vintol’oscar per la colonna sonora di “The hatefuleight”.

Per la risoluzionedi questo“Cruci ­

musicale”

RENDO NOTO CHE 3 PAROLE

ORIZZONTALI E 11

VERTICALI

VANNO SCRITTE IN

SENSOCONTRARIO

SI CONSIGLIA DI

USARE MATITA

E GOMMA

a cura di Luciano Pontone

inviare la soluzione tramite mail

[email protected],indicando nome, co­gnome e azienda di

appartenenza

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Orizzontali1. a) E’ considerato il più grandeparoliere italiano di sempre; b)ha di recente rivisitato “O sarra­cino” con il grande chitarrista Mi­chael Thompson; c) Niccolòcantante italiano.2. a) Cosmè pittore alla cortedegli Estensi; b) imparala e met­tila da parte; c) una donna con lacolt.3. a) Il compianto cantante diFiumara; b) ha vinto l’edizione di“Amici” del 2009; c) correrea...Londra.4. a) La prima nota; b) dediti, fe­deli ; c) il letto del wagon; d) lasua capitale è Libreville.5. a) Una famosa canzone diMina; b) ha esordito a Sanremoa soli 15 anni vincendo la se­zione giovani.6. a) Iniziali di Tajoli; b) fiumedell’Emilia Romagna; c) imbel­lire, guarnire (tronco); d) simbolodell’iridio.7. a) Ha guidato la rivoluzionerussa; b) è famoso per la can­zone “Il pullover”; c) Makebanota cantante sudafricana.8. a) Il centro della stoffa; b)unità di misura per il petrolio; c)

Macchina inglese; d) la risposta

che non piace.9. a) La cantante di “Sincerità”; b) il cantante cheproduce vini in Puglia; c) un suo famoso album è“Signor G”.10. a) Distribuisce elettricità; b) bordo inglese; c)inviare, spedire (tronco).11. a) Il suo primo successo è stato “Balliamo sulmondo”; b) il loro leader era Augusto Dall’Oglio;c) un successo di Celentano.12. a) Sonar senza estremi; b) vi cade il ghiro; c)sedare per metà.13. a) Lucio grande cantautore; b) il nome di Sor­renti; c) ha vinto l’edizione di “Amici” del 2009.14. a) Sollevai, tirai; b) la valuta nigeriana; c) forteportiere ucraino vicino all’Inter.15. a) Con Lake e Palmer formava un trio rock;b) un successo di Pino Daniele.

Verticali1. a) Rita Pavone vuole darlo in testa a quellasmorfiosa; b) ad “Amici” è stata bettuta da Ser­gio.2. a) Le figlie di Zeus e Temi; b) la Malu che èstata la detenuta più anziana d’Italia.3. a) Ciceroni, accompagnatori; b) si lasciano aicamerieri.4. a) Erudito, colto; b) se lo procura chi viene ac­cusato; c) Alesare senza vocali.5. a) Suonava in coppia con Johnny; b) tinto re­gista italiano.

“Cruci ­ musicale”“Cruci ­ musicale”