Pubblicazione Patto Genere

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    INDICE

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    COOP SOCIALI - ACCORDO PER LADETASSAZIONE DEL SALARIO DIPRODUTTIVIT 2013

    CONTRATTO INTEGRATIVO PER LE

    LAVORATRICI E I LAVORATORI DELLECOOPERATIVE SOCIALI

    INDAGINE TRA LE DONNE OCCUPATENELLA CITT DI BARI. NUOVI BISOGNI DISERVIZI E TEMPI DELLA CITT

    BOZZA REGOLAMENTO DEL COMUNEDI BARI PER LA CONSULTA CITTADINADELLE DONNE PER IL BEN-ESSEREE LA SALUTE

    STORIE DI VITA- QUESTO BIMBOA CHI LO DO?

    PAG. 5

    PAG. 9

    PAG. 21

    PAG. 78

    PAG. 156

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    AREA

    LAVORO

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    COOP SOCIALIACCORDO PER LA DETASSAZIONEDEL SALARIO DI PRODUTTIVIT2013

    - DOCUMENTO ORIGINALE -

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    CONTRATTO INTEGRATIVOPER LE LAVORATRICI E I LAVORATORIDELLE COOPERATIVE SOCIALI

    (TRIENNIO 2013-2015)

    - DOCUMENTO ORIGINALE -

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    INDAGINE TRA LE DONNE

    OCCUPATE NELLA CITT DI BARI

    NUOVI BISOGNI DI SERVIZI

    E TEMPI DELLA CITT

    A cura di Giovanna Da MolinDirettore del C.I.R.P.A.S.

    Centro Interuniversitario di Ricerca Popolazione, Ambiente e Salute

    La ricerca stata condotta nellambito del progetto Patto Sociale di Genere

    Bari. Legge regionale 21 marzo 2007 n. 7 DGR n. 2473 del 15 dicembre

    2009 Linee guida regionali per lelaborazione dei Patti Sociali di Genere.

    Raggruppamento Temporaneo di Scopo: Legacoop Puglia Confcooperative

    Puglia C.I.R.P.A.S. A.I.E.C.S.

    Rete progettuale: Comune di Bari Assessorato al Welfare; Azienda SanitariaLocale Bari; Centro Documentazione e Cultura delle Donne di Bari; Confedera-

    zione Generale Italiana del Lavoro Camera del Lavoro Metropolitana e Provin-

    ciale di Bari (CGIL Bari); Unione Italiana dei Lavoratori Unione Regionale di

    Puglia e Bari (UIL di Puglia e Bari); CISL Bari Unione Sindacale Territoriale;

    Commissione consiliare speciale per le Pari Opportunit del Comune di Bari;

    Commissione Pari Opportunit Legacoop Puglia.

    1. CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE E SOCIALI

    La ricerca stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario

    appositamente predisposto. Il campione di riferimento costituito da 530 don-

    ne occupate nella citt di Bari. La raccolta dei dati stata effettuata nel primo

    trimestre dellanno 2012. I settori pi rappresentati sono quelli dellIstruzione,

    con il 32,5% del totale del campione, della Pubblica Amministrazione, con il

    19,4%, e della Sanit e altri servizi sociali, con il 15,5% (graf. 1).

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    GRAF. 1 - DISTRIBUZIONE DELLE INTERVISTATE PER SETTORE LAVORATIVO

    (VALORI PERCENTUALI)

    La distribuzione delle intervistate per et rileva che lincidenza pi alta si

    registra nella classe 40-49 anni con il 31,5% del totale. Segue la classe det50-59 anni con il 29,8% e la classe 30-39 anni con il 19,8% delle lavora-

    trici. Meno rappresentate sono le classi estreme. Le donne al di sotto dei 30

    anni costituiscono, infatti, il 12,8% mentre le lavoratrici che hanno raggiunto

    o superato i 60 anni rappresentano il 6,1% del totale del campione (graf. 2).

    Dallanalisi dellet delle intervistate per singoli settori dimpiego, si distin-

    guono settori pi giovani come il Commercio, in cui la percentuale di donne

    under 30 pari al 33,3%, e settori come lIstruzione in cui la quota di lavora-trici oltre i 50 anni supera il 41% (tab. 1)

    0,80,81,53,4

    6,06,5

    13,615,5

    19,4

    32,5

    ALBERGHIE

    RISTORANTI

    TRASPORTIE

    COMUNICAZIONE

    SERVIZIDOMESTICI

    INTERMEDIAZIONE

    MONETARIA

    ALTRISERVIZI

    ATTIVIT

    IMMOBILIARI,

    RICERCA

    COMMERCIO

    SANITEALTRI

    SERVIZISOCIALI

    PUBBLICA

    AMMINISTRAZIONE

    ISTRUZIONE

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    GRAF. 2 - DISTRIBUZIONE DELLE INTERVISTATE PER CLASSI DET (VALORI PERCENTUALI)

    TAB. 1 - DISTRIBUZIONE DELLE INTERVISTATE PER CLASSI DET E SETTORE LAVORATIVO

    (VALORI PERCENTUALI)

    I dati relativi allo stato civile evidenziano che la maggior parte del campione

    (62,5%) risulta coniugata/convivente, il 23,8% nubile mentre l11,1% ha alle

    spalle unesperienza di separazione o di divorzio, un fenomeno questultimo in

    forte crescita anche nel nostro Paese. Esiguo, infine, il numero delle donne

    vedove, pari al 2,6% del totale delle lavoratrici intervistate (tab. 2). Lampiez-

    za media della famiglia delle donne intervistate si attesta sulle 3,1 unit per

    nucleo familiare. La tipologia familiare prevalente rappresentata dal coniuge/

    12,8

    19,8

    31,5

    29,8

    6,1

    Meno di 30 anni

    30-39 anni

    40-49 anni

    50-59 anni

    60 anni e oltre

    Meno di 30 anni 30-49 anni 50 anni e oltre Totale

    Istruzione 5,8 52,9 41,3 100,0

    Commercio 33,3 48,6 18,1 100,0

    Pubblica Amministrazione 3,8 61,2 35,0 100,0

    Sanit e altri servizi sociali 19,5 47,6 32,9 100,0

    Attivit immobiliari, ricerca, informatica 11,4 62,9 25,7 100,0

    Altri servizi pubblici, sociali e personali 18,8 62,4 18,8 100,0

    Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 25,0 75,0 - 100,0

    Intermediazione monetaria e finanziaria 11,1 55,6 33,3 100,0

    Alberghi e ristoranti 25,0 25,0 50,0 100,0

    Servizi domestici - 100,0 - 100,0

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    convivente con figli (52,6%). Il 14,3% coabita con la propria famiglia dorigi-

    ne, mentre i solitari costituiscono il 12,5% del totale delle intervistate. Seguo-no le donne coniugate/conviventi senza figli e il modello familiare della donna

    sola con i figli, con valori pari rispettivamente al 9,2% e al 9,1% (graf. 3).

    TAB. 2 - DISTRIBUZIONE DELLE INTERVISTATE PER STATO CIVILE

    (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    GRAF. 3 - DISTRIBUZIONE DELLE INTERVISTATE PER TIPOLOGIA FAMILIARE

    (VALORI PERCENTUALI)

    Completano il quadro delle caratteristiche socio-demografiche delle donne inter-

    vistate i dati relativi al titolo di studio conseguito. Indipendentemente dal settore

    dimpiego, il livello distruzione delle intervistate risulta medio-alto. La quota

    di laureate , infatti, pari al 48,5%, e supera il 56% considerando anche la

    percentuale di lavoratrici in possesso di un diploma universitario. Oltre il 29% ha

    V.A. V.%

    Coniugata/convivente 331 62,5Nubile 126 23,8

    Separata/divorziata 59 11,1

    Vedova 14 2,6

    Totale 530 100,0

    2,3

    9,1

    9,2

    12,5

    14,3

    52,6

    ALTRO

    SEPERATA/DIVORZIATA CON FIGLI

    CONIUGE/CONVIVENTE SENZA FIGLI

    SINGLE

    FAMIGLIA D'ORIGINE

    CONIUGE/CONVIVENTE CON FIGLI

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    dedicano al tempo libero (1 ora) o ad altre attivit personali (1 ora). Analizzando,

    invece, le ore che le intervistate vorrebbero dedicare a ciascuna attivit, si evi-denzia che il campione, indipendentemente dal settore di occupazione, vorrebbe

    diminuire le ore dedicate al lavoro extradomestico e alla cura dei figli e di contro

    aumentare a 8 le ore destinate al sonno e alla cura personale, ma anche al tempo

    libero (tab. 4).

    TAB. 4 - QUANTE ORE DEDICA IN MEDIA AL GIORNO ALLE SEGUENTI ATTIVIT?

    Se il 42% del totale delle lavoratrici intervistate attribuisce lo scarto tra ore effet-tive e ore desiderate alleccessiva richiesta del proprio datore di lavoro, il 50,5%

    delle donne lamenta un eccessivo carico di lavoro familiare (graf.4 ). Lanalisi dei

    quattro settori principali ha evidenziato che a indicare il lavoro domestico come

    principale causa della discrepanza tra ore effettive dedicate a ciascuna attivit e

    ore desiderate sono soprattutto le donne impiegate nellIstruzione e nella Pubbli-

    ca Amministrazione; al contrario, le lavoratrici occupate nei settori Sanit e altri

    servizi sociali e nel Commercio attribuiscono maggiormente tale scarto allecces-

    sivo carico di lavoro extradomestico (tab. 5).

    GRAF. 4 - NEL CASO LE ORE EFFETTIVE INDICATE E QUELLE DESIDERATE

    Ore effettive (media) Ore desiderate (media)

    Cura dei figli 3 2

    Cura di altri parenti non presenti in famiglia 1 1

    Cura e igiene personale/sonno 7 8

    Lavoro 7 6

    Lavoro domestico 3 2

    Tempo libero 1 3

    Altro 1 1

    50,542,0

    5,2 2,3Eccessivo carico di lavoro familiare

    Eccessivo carico di lavoro extradomestico

    Motivi di salute

    Altro

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    DIVERGANO INDICARE PERCH (VALORI PERCENTUALI)

    TAB. 5 - NEL CASO LE ORE EFFETTIVE INDICATE E QUELLE DESIDERATE DIVERGANO INDICAREPERCH (VALORI PERCENTUALI)

    Nel faticoso compito di tenere unite le tessere del puzzle dei diversi impegni quotidia-ni, il 41,3% delle donne intervistate dichiara di ricevere aiuto dal proprio compagno.

    In realt, nonostante ricerche condotte negli ultimi anni rilevino una maggiore

    collaborazione degli uomini nei lavori domestici e di cura, la tanto auspicata

    condivisione dei ruoli tra i partner sembra un obiettivo ancora lontano da rag-

    giungere. La famiglia di origine, e principalmente la madre, indicata nel 32,1%

    dei casi, si conferma un supporto indispensabile per fare fronte agli impegni in

    ambito domestico e agli oneri di assistenza e cura dei figli, soprattutto in etprescolare. Altrettanto consistente la quota di donne che, non potendo contare

    sulla rete familiare, si avvale di aiuti esterni come baby-sitter o collaboratrici

    domestiche (24,4% dei casi). Altre figure parentali come il padre (7,9% dei casi)

    e i suoceri (5,1% dei casi) risultano meno coinvolte nella gestione del lavoro

    domestico e di cura. Infine, nel 19,1% dei casi le lavoratrici lamentano di non

    ricevere alcun aiuto (tab. 6).

    TAB. 6 - NEL LAVORO DOMESTICO E/O DI CURA DA CHI RICEVE AIUTO?

    (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)*

    Istruzione Commercio Pubblica Amministrazione Sanit

    Eccessivo carico di lavoro familiare 67,2 21,4 52,1 35,7

    Eccessivo carico di lavoro extradomestico 25,2 75,0 39,7 50,0

    Motivi di salute 5,9 3,6 5,5 11,9

    Altro 1,7 - 2,7 2,4

    Totale 100,0 100,0 100,0 100,0

    V.A. V.%

    Coniuge/partner 210 41,3

    Madre 163 32,1

    Baby-sitter/collaboratrice domestica 124 24,4

    Nessuno 97 19,1

    Altro familiare 64 12,6

    Padre 40 7,9

    Suocero/a 26 5,1Altro 13 2,6

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    Il 42,1% delle intervistate dichiara di non avere difficolt a conciliare gli impe-

    gni quotidiani richiesti nei vari ambiti di vita, a fronte del 57,9% che dichiara diincontrare difficolt. Come evidenzia il grafico 5, tale percentuale sale al 67,7%

    tra le donne con figli e supera il 70% tra le donne con figli al di sotto dei 3 anni

    e tra le donne sole con figli. , infatti, innegabile che il gi precario rapporto tra

    lavoro domestico e lavoro extradomestico si complichi ulteriormente con larrivo

    anche di un solo figlio.

    GRAF. 5 - INCONTRA DIFFICOLT A CONCILIARE GLI IMPEGNI QUOTIDIANI?

    (VALORI PERCENTUALI)

    Uno dei primi problemi che una donna lavoratrice con figli si trova ad affrontare

    costituito dallaffidamento dei figli con meno di tre anni durante il proprio ora-

    rio di lavoro. A tal riguardo, esaminando il contingente di donne del campione diriferimento con figli al di sotto dei 36 mesi, si evidenzia che nel 57,4% dei casi

    le madri intervistate durante il proprio orario lavorativo affidano i piccoli alla cura

    dei nonni che forniscono un servizio a titolo gratuito e sicuramente pi flessibile

    rispetto a quello garantito dai servizi pubblici e privati. Nel 38,3% dei casi le

    donne ricorrono agli asili nido pubblici o privati. Il servizio nido costituisce uno

    degli elementi determinanti nelle strategie di conciliazione famiglia-lavoro. Tutta-

    via, nonostante gli enormi passi avanti effettuati, gli asili nido sono insufficienti,

    67,7

    41,5

    71,4 70,8

    32,3

    58,5

    28,6 29,2

    0

    10

    20

    30

    40

    50

    60

    70

    80

    Con figli Senza figli Con figli tra 0-36mesi

    Donne sole con figli

    S

    No

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    costosi e offrono un servizio non sempre compatibile con le reali esigenze delle

    famiglie che affidano i propri figli per scelta o per necessit. Nel 21,3% dei casile madri lavoratrici nel comune di Bari ricorrono alla baby-sitter, mentre poche

    risultano le madri lavoratrici che possono contare sullaiuto del padre nellaccudi-

    mento dei piccoli durante i propri turni di lavoro (4,3% dei casi) (graf. 6)

    GRAF. 6 - SE HA FIGLI FRA 0 E 36 MESI A CHI LI AFFIDA DURANTE LORARIO DI LAVORO?

    (VALORI PERCENTUALI)*

    Il ruolo delle donne allinterno della famiglia non si esaurisce, inoltre, con il com-

    pito di provvedere alle faccende domestiche e alla gestione quotidiana dei figli,

    ma esse sono spesso in prima linea nellassistenza ai familiari disabili o bisognosi

    di particolari cure. Laumento considerevole della speranza di vita, ad esempio,

    espone gli anziani al rischio della non autosufficienza e le donne a richieste di cura

    costanti e ineludibili. Il 9,2% delle donne intervistate coabita con familiari conparticolari bisogni di cura e assistenza (tab. 7): si tratta nello specifico, nel 77,5%

    di persone anziane, di cui oltre il 40% non autosufficienti, e nel 22,5% di disabili

    (graf. 7). Tuttavia, oltre un quarto del campione (26,4%), pur non ospitando nella

    propria casa persone con specifici bisogni di assistenza, dichiara di occuparsi in

    modo continuativo di familiari non coabitanti che necessitano di particolari cure

    (tab. 8). Sono soprattutto le donne tra i 40 e i 59 anni a essere coinvolte nella

    cura di familiari con particolari esigenze di cura, conviventi o non conviventi.

    0

    10

    20

    30

    40

    50

    60

    70

    Nonni Asilo nido Baby-sitter Padre Altro

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    TAB. 7 NELLA SUA CASA VIVONO PERSONE CON PARTICOLARI BISOGNI DI ASSISTENZA?

    (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    GRAF. 7 - NELLA SUA CASA VIVONO PERSONE CON PARTICOLARI BISOGNI DI ASSISTENZA?

    (VALORI PERCENTUALI

    TAB. 8 - TRA I SUOI FAMILIARI NON CONVIVENTI SONO PRESENTI PERSONE CHE NECESSITANO

    DI ASSISTENZA DI CUI SI OCCUPA IN MODO CONTINUATIVO? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    V.A. V.%

    S 49 9,2

    No 481 90,8

    Totale 530 100,0

    36,7

    40,8

    22,5

    Anziani autosufficienti Anziani non autosufficienti Disabili

    V.A. V.%

    S 140 26,4

    No 390 73,6

    Totale 530 100,0

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    In questo difficile e delicato compito di assistenza, le donne lavoratrici si rivol-

    gono principalmente a servizi informali di aiuto domestico quali badanti e colf(66,9% dei casi), nel 26,9% dei casi hanno lausilio dellassistenza domiciliare

    e nel 14,6% dei casi si rivolgono al servizio dei centri diurni disponibili sul terri-

    torio (graf. 8).

    GRAF. 8 - QUALI SONO I SERVIZI CHE LAIUTANO NELLA GESTIONE DI FAMILIARI ANZIANI

    E/O DISABILI? (VALORI PERCENTUALI)*

    Il peso dei compiti di cura, soprattutto in riferimento ai bambini e agli anziani,

    incide, dunque, ancora pesantemente sulla qualit della vita delle donne che

    decidono di instaurare un rapporto stabile con il mondo produttivo. Riuscire a

    conciliare impegni familiari e impegni lavorativi dipende in larga misura dalla

    possibilit di usufruire di un sistema di strumenti e aiuti interni ed esterni alla

    famiglia. Dalle risposte fornite dalle donne lavoratrici nel capoluogo pugliese,emerge una esplicita domanda di incremento dei servizi sia per linfanzia che per

    gli anziani, soprattutto non autosufficienti, in termini di quantit e di modalit

    di erogazione dellofferta. In particolare, tra gli strumenti volti a migliorare la

    gestione dei figli in et scolare, al primo posto, con il 36,1% dei casi, le donne

    indicano la possibilit di usufruire del tempo pieno nelle scuole. Alto anche

    linteresse mostrato dalle lavoratrici per lopportunit di avere a disposizione asili

    nido aziendali per i figli dei dipendenti, indicata nel 31,7% dei casi. I vantaggi

    66,9

    26,9

    14,6

    10,8

    6,9

    6,2

    3,1

    3,1

    1,5

    6,2

    Servizi informali di aiuto domestico

    Assistenza domiciliare

    Centri diurni

    Case protette

    Soggiorni estivi per anziani

    Trasporto presso i centri riabilitativi

    Trasporto comunale a

    chiamataServizi estivi per anziani

    Ricoveri di sollievo

    Altro

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    del nido aziendale sono facilmente intuibili: costi vantaggiosi, orari di custodia

    pi flessibili e calibrati in base alle reali esigenze lavorative delle donne, ottimiz-zazione del tempo delle lavoratrici e, non ultimo, la possibilit di avere vicini i

    bambini durante la giornata lavorativa rappresentano un modo per ridurre ansia

    e stress per le mamme occupate. Tra le misure ritenute pi utili dalle donne,

    segue, con il 30,2% dei casi, la possibilit di accrescere la disponibilit di

    doposcuola attrezzati. Nel panorama degli strumenti per la conciliazione un ele-

    mento importante rappresentato dal congedo parentale che si configura come

    uno strumento volto a favorire la compatibilit tra il ruolo di genitore e quello di

    lavoratore, indicato nel 22,2% dei casi. Minore consenso registrano le opzionirelative allaccrescere la disponibilit di posti negli asili nido pubblici (18,6%

    dei casi), ridurre i costi degli stessi (16,9% dei casi) e introdurre servizi per

    linfanzia utilizzabili in modo flessibile (15,1% dei casi). Allultimo posto, tra le

    misure ritenute pi utili per favorire la conciliazione tra lavoro e gestione dei figli,

    si individua la possibilit di introdurre, in maniera generalizzata, lo scuolabus

    indicato esclusivamente nel 5,1% dei casi (tab. 9).

    TAB. 9- QUALI SOLUZIONI SAREBBERO UTILI PER MIGLIORARE LA CONCILIAZIONE TRA GE-

    STIONE DEI FIGLI E LAVORO? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)*

    Nella gestione di familiari con particolari esigenze di cura come anziani e/o disa-

    bili, il 41,3% delle donne lavoratrici colloca al primo posto, tra le misure ritenute

    pi favorevoli alla conciliazione, laumento della disponibilit di servizi sociali

    di supporto. Il 26,3% opta per un aiuto di carattere economico alle famiglie con

    V.A. V.%

    Adottare il tempo pieno nelle scuole 163 36,1

    Creare asili nido aziendali 143 31,7

    Accrescere la disponibilit di doposcuola 136 30,2

    Favorire lutilizzo di congedi parentali 100 22,2

    Accrescere la disponibilit di posti negli asili nido pubblici 84 18,6

    Ridurre i costi degli asili nido pubblici 76 16,9

    Introdurre servizi per linfanzia utilizzabili in modo flessibile 68 15,1

    Introdurre in maniera generalizzata scuolabus 23 5,1

    * Domanda a risposta multipla.

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    specifiche esigenze di cura, mentre il 23,1% auspica lavviamento di servizi per

    anziani con frequenza personalizzata (graf.9).

    GRAF. 9 - QUALI SOLUZIONI SAREBBERO UTILI PER MIGLIORARE LA CONCILIAZIONE TRA

    GESTIONE DI ANZIANI E/O DISABILI E LAVORO? (VALORI PERCENTUALI)

    3. LA CONCILIAZIONE IN AMBITO LAVORATIVO

    Il lavoro, insieme alla famiglia, costituisce uno degli elementi principali nella

    costruzione dellidentit adulta. Appare innegabile, tuttavia, che nonostante gli

    enormi passi avanti effettuati, il rapporto donna-lavoro rimanga contrassegnato

    da unintrinseca complessit. I tassi di occupazione maschile continuano, in

    effetti, a essere molto pi elevati rispetto a quelli femminili e la quota di disoc-cupate si attesta su livelli considerevolmente superiori a quella degli uomini.

    La possibilit di fare carriera costituisce uno degli aspetti pi problematici del

    rapporto tra donne e sistema produttivo. Come mostra il grafico 10, conferme a

    tal riguardo giungono dai dati relativi al nostro campione in cui, a fronte di una

    percentuale di lavoratrici che ha attualmente una qualifica professionale ricondu-

    cibile alla macroarea della semidirigenza, pari al 37,7%, si registra una percen-

    tuale di donne dirigenti che non raggiunge il 2% del totale delle lavoratrici. Il

    41,3

    26,3

    23,1

    9,3

    ACCRESCERE LA DISPONIBILIT DI SERVIZISOCIALI DI SUPPORTO

    INCENTIVARE LE MISURE DI SOSTEGNOECONOMICO ALLE FAMIGLIE

    INTRODURRE SERVIZI PER ANZIANI CONFREQUENZA PERSONALIZZATA

    NON SO

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    34/17034

    32,9% e il 17,9% delle intervistate svolgono attualmente una mansione ricondu-

    cibile rispettivamente alla macroarea degli impiegati di concetto e a quella degliimpiegati esecutivi.

    GRAF. 10 - IN QUALE MACROAREA RIENTRA LA SUA QUALIFICA PROFESSIONALE?

    (VALORI PERCENTUALI)

    Uno dei nodi cruciali della conciliazione riguarda lorganizzazione del tempo

    lavorativo. Il tempo dedicato al lavoro retribuito rappresenta una parte importante

    della giornata che condiziona fortemente lorganizzazione di tutti gli altri tempi di

    vita (tempo per la famiglia, per la cura della propria persona, per lo svago, ecc.).

    L86,1% delle lavoratrici impiegata a tempo pieno; nello specifico, il 28,1%

    del campione lavora a tempo pieno con orario spezzato, il 20,2% a tempo pieno

    tutte le mattine compreso il sabato, il 16,8% a tempo pieno con due rientri setti-manali, il 9,8% a tempo pieno con orario continuato, il 7,6% a tempo pieno con

    turni solo mattina/pomeriggio e, infine, il 3,6% a tempo pieno con turni notturni

    (tab. 10). Decisamente pi bassa lincidenza dellorario di lavoro part-time, pari

    all8,4% del totale del campione, concentrato prevalentemente nella modalit

    part-time solo la mattina. Infine, il 5,5% delle lavoratici intervistate svolge unat-

    tivit che non prevede orari prestabiliti (graf. 11)

    37,7

    32,9

    17,9

    9,6 1,9

    Semidirigenza Impiegati di concetto Impiegati esecutivi Altro Dirigenza

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    35/17035

    GRAF. 11 - CON QUALE ORARIO LAVORA ATTUALMENTE? (VALORI PERCENTUALI)

    TAB. 10 - CON QUALE ORARIO LAVORA ATTUALMENTE? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    In una societ come quella attuale in cui il tempo costituisce il paradigma di

    riferimento diventando una risorsa preziosa e strategica da investire con atten-

    zione, la disponibilit temporale diviene, spesso, per luniverso femminile, la

    barriera segregativa pi importante per quanto riguarda non solo la possibilit di

    entrare nel mondo del lavoro ma anche per il grado di qualit della vita esperito.

    Alta , infatti, la quota di donne che si dichiara insoddisfatta del proprio orario

    86,1

    8,4

    5,5

    Tempo pieno Part-time Senza orari prestabiliti

    V.A. V.%

    Tempo pieno con orario spezzato 149 28,1

    Tempo pieno tutte le mattine compreso il sabato 107 20,2

    Tempo pieno con due rientri pomeridiani 89 16,8

    Tempo pieno con orario continuato 52 9,8

    Tempo pieno con turni solo mattina/pomeriggio 40 7,6

    Tempo pieno con turni notturni 19 3,6

    Part-time solo la mattina 25 4,7

    Part-time con orario flessibile 14 2,6

    Part-time solo il pomeriggio 6 1,1

    Non ho orari prestabiliti 29 5,5

    Totale 530 100,0

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    36/17036

    lavorativo, giudicandolo poco compatibile con le necessit familiari (32,8%).

    Tali percentuali, come evidenzia la tabella 11, risultano pi alte per le donnecon figli a carico. In particolare, quasi il 40% opterebbe per un regime di lavoro

    part-time (tab. 12)

    TAB. 11 - IL SUO ORARIO DI LAVORO COMPATIBILE CON LE ESIGENZE FAMILIARI?

    DISTRIBUZIONE DELLE INTERVISTATE PER TIPOLOGIA FAMILIARE (VALORI PERCENTUALI)

    TAB. 12 - CON QUALE ORARIO DESIDEREREBBE LAVORARE?

    (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    Per favorire la conciliazione in ambito lavorativo, oltre il part-time, tra gli stru-

    menti pi utili si collocano le varie forme di flessibilit in entrata e in uscita dal

    lavoro. I dati relativi al campione di lavoratrici occupate a Bari evidenziano che il

    V.A. V.%

    Tempo pieno con orario spezzato 149 28,1

    Tempo pieno tutte le mattine compreso il sabato 107 20,2

    Tempo pieno con due rientri pomeridiani 89 16,8

    Tempo pieno con orario continuato 52 9,8

    Tempo pieno con turni solo mattina/pomeriggio 40 7,6

    Tempo pieno con turni notturni 19 3,6

    Part-time solo la mattina 25 4,7

    Part-time con orario flessibile 14 2,6

    Part-time solo il pomeriggio 6 1,1

    Non ho orari prestabiliti 29 5,5

    Totale 530 100,0

    V.A. V.%

    Tempo pieno con orario spezzato 15 6,3

    Tempo pieno tutte le mattine compreso il sabato 23 9,6

    Tempo pieno con turni solo mattina/pomeriggio 29 12,1

    Tempo pieno con turni notturni 4 1,6

    Tempo pieno con orario continuato 17 7,1

    Tempo pieno con due rientri pomeridiani 21 8,8Part-time solo la mattina 63 26,3

    Part-time solo il pomeriggio 4 1,6

    Part-time con orario flessibile 27 11,3

    Senza orari prestabiliti 37 15,3

    Totale 240 100,0

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    37/17037

    45,1% delle donne dichiara che nel proprio ambito lavorativo esistono forme di

    flessibilit negli orari di entrata e uscita; pi alta, tuttavia, la percentuale di la-voratrici impiegate in ambiti che ancora non prevedono questa possibilit, pari al

    54,9%. La flessibilit oraria, dove applicabile, costituisce uno strumento molto

    efficace per armonizzare i vari ambiti di vita e per questo molto richiesta dalle

    lavoratrici. Infatti, tra le donne occupate in aziende o enti che non prevedono

    questa possibilit, oltre il 77% desidererebbe che fosse introdotta (graff. 12-13).

    GRAF. 12 - ESISTONO FORME DI FLESSIBILIT ORARIA NEL SUO POSTO DI LAVORO?

    (VALORI PERCENTUALI)

    GRAF. 13 - DESIDERA CHE SIANO INTRODOTTE FORME DI FLESSIBILIT ORARIA NEL SUO

    POSTO DI LAVORO? (VALORI PERCENTUALI) *BASE DI CALCOLO SU 291 RISPOSTE VALIDE

    45,154,9 S No

    77,3

    22,7

    S No

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    38/17038

    In ambito lavorativo, inoltre, un ausilio importante costituito dai servizi previstidalle aziende a favore di alcune categorie a rischio come quella delle donne

    con figli minori a carico. La maternit continua, infatti, a essere uno dei fattori

    pi difficilmente conciliabile con le scelte lavorative per le donne e pi difficol-

    toso da gestire per le organizzazioni lavorative. Nellambito delle misure che le

    aziende possono mettere a disposizione per venire incontro alle esigenze delle

    madri lavoratici, un posto di primo piano occupato dagli asili nido aziendali.

    Nonostante la grande attenzione degli ultimi anni per questa misura, il numero

    di asili aziendali in Italia , tuttavia, ancora molto basso. Dallanalisi dei datirelativi al nostro campione emerge che le donne occupate in aziende che gi

    dispongono di un asilo nido aziendale costituiscono il 9,8% del totale, a fronte di

    una percentuale di donne che ne usufruirebbe pari al 43,4%. Un po pi diffuse,

    ma meno richieste dalle madri lavoratrici, altre forme di assistenza per figli mino-

    ri (colonie estive, agevolazioni per corsi sportivi, ecc.) (tabb. 13-14).

    TAB. 13 - SONO PREVISTI ALLINTERNO DELLAZIENDA IN CUI LAVORA SERVIZI PER FIGLIMINORI? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    TAB. 14 - NE USUFRUIREBBE? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    Asilo nido aziendale Forme di assistenza per i figli minori

    V.A. V.% V.A. V.%

    S 52 9,8 100 18,9

    No 478 90,2 430 81,1

    Totale 530 100,0 530 100,0

    Asilo nido aziendale Forme di assistenza per i figli minori

    V.A. V.% V.A. V.%

    S 230 43,4 191 36,0

    No 209 39,4 247 46,6

    Non so 91 17,2 92 17,4

    Totale 530 100,0 530 100,0

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    39/17039

    Nel contesto delle misure per la conciliazione che liberano il tempo, un elemen-to importante rappresentato dal congedo parentale. Considerando la quota di

    donne del campione che ha affrontato lesperienza della maternit durante il

    percorso di vita lavorativa, il 51,2% non ha usufruito del congedo parentale. La

    distribuzione delle lavoratrici per i quattro principali settori dimpiego evidenzia

    che la percentuale di donne che ha sfruttato la possibilit del congedo pi alta

    tra le lavoratrici madri impiegate nellIstruzione e nella Pubblica Amministra-

    zione, mentre valori pi contenuti si registrano per le lavoratrici del Commercio

    e della Sanit e altri servizi sociali (tab.15). Il timore di mettere in difficoltlazienda e lassenza dei requisiti stabiliti dalla legge per fruirne costituiscono le

    motivazioni principali indicate, in entrambi i casi, dal 26,3% delle lavoratrici che

    non vi hanno fatto ricorso. Alta la percentuale di donne che non ha beneficiato di

    questa possibilit per paura di ricadute sulla carriera (16,0%), mentre il 14,9%

    del campione non ha usufruito del periodo di astensione facoltativa perch non

    era a conoscenza di questa opportunit (graf. 14).

    TAB. 15 HA USUFRUITO DEL CONGEDO PARENTALE? DISTRIBUZIONE DELLE INTERVISTATE

    PER SETTORI DIMPIEGO (VALORI PERCENTUALI)*

    S

    V.%

    No

    V.% Totale

    Istruzione 47,5 52,5 100,0

    Commercio 35,9 64,1 100,0

    Pubblica Amministrazione 63,5 36,5 100,0

    Sanit e altri servizi sociali 28,2 71,8 100,0

    Totale 48,8 51,2 100,0

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    40/17040

    GRAF. 14 - SE NON HA USUFRUITO DEL CONGEDO PARENTALE INDICHI LA MOTIVAZIONE

    *BASE DI CALCOLO SU 342 RISPOSTE VALIDE

    Pur essendo una misura rivolta alla tutela della genitorialit, lastensione dal

    lavoro dei padri per dedicarsi alla cura dei figli piccoli un comportamento

    ancora poco diffuso; tra i mariti delle donne intervistate, la quota di padri che ha

    usufruito del congedo non raggiunge il 10% (graf. 15). A incidere sulla scelta deipadri di non avvalersi del periodo di astensione facoltativa concorrono motivazio-

    ni legate sia al mondo produttivo Perch non era consentito dal datore di lavoro

    (34,2%) e Perch comprometteva la carriera (27,5%) che culturali Perch il

    lavoro di cura di esclusiva pertinenza delle donne, opzione indicata dal 26,8%

    delle madri lavoratrici (tab. 16).

    GRAF. 15 SUO MARITO HA USUFRUITO DEL CONGEDO PARENTALE? (VALORI PERCENTUALI)

    *BASE DI CALCOLO SU 342 RISPOSTE VALIDE

    14,9

    16,0

    16,5

    26,3

    26,3

    NON ERO A CONOSCENZA DI QUESTAPOSSIBILIT

    TEMEVO DI COMPROMETTERE LA MIA

    CARRIERA

    ALTRO

    NON AVEVO I REQUISITI STABILITI DALLALEGGE PER FRUIRNE

    NON VOLEVO METTERE IN DIFFICOLTL'AZIENDA

    90,1

    9,9

    No S

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    41/17041

    TAB. 16 SE SUO MARITO NON HA USUFRUITO DEL CONGEDO PARENTALE INDICHI LA MOTI-

    VAZIONE. *BASE DI CALCOLO SU 287 RISPOSTE VALIDE

    Se, dunque, grandi passi sono stati effettuati in ambito lavorativo per venire

    incontro alle esigenze delle donne che reclamano a gran voce il diritto al lavoro,la conciliazione rimane un traguardo ancora lontano da raggiungere.

    Quali sono, in ambito lavorativo, gli strumenti ritenuti pi utili dalle donne coin-

    volte in prima linea nella gestione quotidiana del complesso rapporto tra attuali

    modelli organizzativi delle imprese ed esigenze familiari e individuali?

    Come evidenzia il grafico 16, al primo posto, con il 49,4%, le donne indicano la

    flessibilit oraria in ingresso e/o uscita dal lavoro. Alto anche linteresse mostrato

    dalle donne per le misure finalizzate alla tutela di specifiche necessit delle lavo-ratrici in determinate fasi della vita, come la differenziazione della contrattazione

    sulla base delle esigenze specifiche delle donne, in particolare con carichi fami-

    liari, indicata nel 39% dei casi, seguita dalla possibilit di prevedere contributi

    economici per lacquisto dei servizi di cura (37,5% dei casi). Agli ultimi posti,

    tra le misure ritenute pi efficaci dalle donne per favorire la conciliazione tra vita

    professionale e vita familiare, si collocano la possibilit del telelavoro (19,3%

    dei casi) e lopportunit di accedere al part-time al rientro dalla maternit o per

    esigenze di cura familiare (17,3% dei casi).

    V.A. V.%

    Perch non era consentito dal datore di lavoro 98 34,2

    Perch comprometteva la carriera 79 27,5

    Perch il lavoro di cura di esclusiva pertinenza delle donne 77 26,8

    Non risponde 33 11,5

    Totale 287 100,0

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    42/17042

    GRAF. 16 - QUALI SOLUZIONI SAREBBERO SECONDO LEI UTILI PER MIGLIORARE LA CONCI-

    LIAZIONE TRA VITA E LAVORO? (VALORI PERCENTUALI)* DOMANDA A RISPOSTA MULTIPLA.

    4. LA CONCILIAZIONE IN AMBITO CITTADINO

    4.1 TRAGITTO CASA - LAVORO: I SERVIZI DI TRASPORTO

    Laumento della mobilit, registrato negli ultimi anni anche in conseguenza

    dellampliamento delle citt, ha fatto s che gli spostamenti, con trasporti pub-

    blici o privati, occupino una parte considerevole della giornata. In unottica di

    ottimizzazione del tempo, che a seconda delle necessit del soggetto si configura

    nella minore durata del viaggio piuttosto che nellautonomia di movimento e,

    quindi, nella libert di rendere proficuo quel tempo attraverso lo svolgimento diulteriori attivit, una migliore organizzazione dei trasporti pu rappresentare un

    importante aiuto per le donne lavoratrici. Quali le problematiche ancora irrisolte

    e gli interventi nellambito dei trasporti urbani ritenuti pi utili dalle donne occu-

    pate nel capoluogo pugliese?

    Luniverso oggetto di indagine, ripartito tra donne residenti a Bari e in provin-

    cia, sceglie tra un ventaglio composito di alternative per raggiungere il posto di

    lavoro, con tempi di percorrenza del tragitto casa-lavoro che per pi dei due terzi

    17,3

    19,3

    37,5

    39,0

    49,4

    ACCRESCERE LA POSSIBILIT DI AVERE ILPART-TIME AL RIENTRO DALLA MATERNIT O

    PER ESIGENZE DI CURA FAMILIARE

    ACCRESCERE LA POSSIBILIT DI TELELAVORO

    PREVEDERE CONTRIBUTI ECONOMICI PERL'ACQUISTO DEI SERVIZI DI CURA

    DIFFERENZIARE LA CONTRATTAZIONE SULLABASE DELLE ESIGENZE DELLE DONNE CON

    CARICHI FAMILIARI

    ACCRESCERE LA FLESSIBILIT DEGLI ORARIDI LAVORO IN ENTRATA O USCITA

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    43/17043

    non superano i 30 minuti. comunque presente il 17,6% delle intervistate che

    dichiara di impiegare fino a 60 minuti per raggiungere il posto di lavoro e il 4,5%che stima un tempo superiore ai 60 minuti (tab17).

    TAB. 17 QUANTO TEMPO IMPIEGA PER ANDARE AL LAVORO?

    (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    A fronte di una percentuale di donne pari al 24% che per recarsi sul posto di la-

    voro utilizza il mezzo di trasporto pubblico, la quota pi consistente del campio-

    ne predilige il mezzo privato (76%). Nello specifico, pi della met delle inter-

    vistate sceglie lautomobile quale mezzo di locomozione (58,9%), in qualit di

    conducente (51%) o di passeggero (7,9%). Non irrilevante la componente che,vivendo in citt, si muove esclusivamente a piedi (13,6%). Tra i mezzi pubblici,

    la scelta ricade sul treno per il 12,7%, seguito dal bus urbano per il 6,6% e dal

    bus extraurbano per il 4,7%. Un esiguo 3,5% dichiara di utilizzare mezzi propri,

    quali la bicicletta o il motociclo (tab.18).

    TAB. 18 - IN CHE MODO SI RECA ABITUALMENTE AL LAVORO?

    (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    V.A. V.%

    Fino a 30 minuti 413 77,9

    Fino a 60 minuti 93 17,6

    Oltre 60 minuti 24 4,5

    Totale 530 100,0

    V.A. V.%

    Auto come conducente 270 51,0

    A piedi 72 13,6

    Treno 67 12,7

    Auto come passeggero 42 7,9

    Bus urbano 35 6,6

    Bus extraurbano 25 4,7

    Moto/motociclo 14 2,6

    Bicicletta 5 0,9

    Totale 530 100,0

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    44/17044

    A orientare la scelta delle donne verso il trasporto pubblico o privato, sono

    principalmente la libert di movimento e i vincoli di orario indicati nel 36% deicasi, seguiti dalleconomicit indicata nel 28,5% dei casi e dalla durata del

    viaggio con il 27,5% dei casi (graf. 17). In particolare, distribuendo il campione

    a seconda del mezzo di locomozione scelto, la libert di movimento, la durata del

    viaggio e un servizio pubblico giudicato inefficiente sono le motivazioni principali

    indicate dalle donne che utilizzano il mezzo privato. Leconomicit, il proble-

    ma del parcheggio, e non da meno la difficolt di attraversare una citt, spesso

    congestionata dal traffico, sono le variabili principali che hanno determinato la

    scelta delle donne che usufruiscono del trasporto pubblico (tab. 19).

    GRAF. 17 - PU INDICARE IL MOTIVO DELLA SCELTA DEL MEZZO DI TRASPORTO UTILIZZATO?

    (VALORI PERCENTUALI) *DOMANDA A RISPOSTA MULTIPLA.

    36,0

    28,5

    27,5

    16,7

    15,9

    10,5

    8,5

    2,5

    2,3

    0,6

    LIBERT DI MOVIMENTO E

    VINCOLI DI ORARIO

    ECONOMICIT

    DURATA DEL VIAGGIO

    SERVIZIO PUBBLICO NON

    EFFICIENTE

    DIFFICOLT DI PARCHEGGIO/

    TRAFFICO

    SICUREZZA E COMFORT

    FIGLI A SCUOLA

    ON ESISTONO MEZZI PUBBLICI

    ALTRO

    RASPORTO PERSONE ANZIANE/DISABILI

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    45/170

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    46/17046

    Ad approfittare dei ritagli di tempo ricavati durante il percorso per raggiungereil posto di lavoro per svolgere altre attivit giornaliere sono principalmente le

    lavoratrici che si muovono in autonomia, in auto, in bicicletta o a piedi, senza

    dunque il vincolo degli orari prestabiliti dei mezzi pubblici, e le mamme. Infatti,

    dalla distribuzione dei dati per tipologia familiare dellintervistata, emerge che in

    presenza di figli allinterno del nucleo familiare aumenta questa abitudine (graff.

    18-19).

    GRAF. 18 - NEL TRAGITTO CASA-LAVORO-CASA FA ALTRE COSE? DISTRIBUZIONE PER TIPOLO-

    GIA DI MEZZO DI TRASPORTO UTILIZZATO (VALORI PERCENTUALI)

    29,9

    70,1

    59,8

    40,2

    0

    10

    20

    30

    40

    50

    60

    70

    80

    Mezzo di trasporto pubblico Mezzo di trasporto privato

    SNo

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    47/17047

    GRAF. 19 - NEL TRAGITTO CASA-LAVORO-CASA FA ALTRE COSE? DISTRIBUZIONE PER TIPOLO-

    GIA FAMILIARE DELLINTERVISTATA (VALORI PERCENTUALI)

    Quali sono le ragioni che spingono il 76% delle donne a escludere la possibilit

    di avvalersi di un mezzo di trasporto pubblico per raggiungere il posto di lavoro?

    emersa una prima motivazione di carattere logistico, rappresentata da collega-menti saltuari e coincidenze carenti indicata nel 41,5% dei casi, cui si aggiunge,

    con il 36,2% dei casi, il tempo di viaggio che, secondo le intervistate, con luti-

    lizzo di un mezzo di trasporto pubblico si allungherebbe. Alta anche la quota di

    donne che non utilizza il trasporto pubblico per la qualit del servizio giudicata

    bassa anche a causa del sovraffollamento dei mezzi soprattutto nelle ore di punta

    (34,8% dei casi). Nel 17,3% dei casi le donne indicano la difficolt di raggiun-

    gere le fermate dei mezzi pubblici troppo distanti dalla propria abitazione o dal

    posto di lavoro. Meno determinanti nella scelta di utilizzare il trasporto pubblicorisultano i costi: solo nel 3,6% dei casi le donne indicano come motivazione le

    tariffe elevate di biglietti o abbonamenti (tab. 21).

    22,4

    48,5

    60,4

    46,1

    59,9

    41,7

    77,6

    51,5

    39,6

    53,9

    40,1

    58,3

    CONIUGE/CONVIVENTE

    SENZA FIGLI

    SINGLE

    SEPARATA/DIVORZIATA

    CON FIGLI

    FAMIGLIA D'ORIGINE

    CONIUGE/CONVIVENTE

    CON FIGLI

    ALTRO

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    48/17048

    TAB. 21 - SE NON UTILIZZA IL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO, PU INDICARNE IL MOTI-

    VO? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI) *DOMANDA A RISPOSTA MULTIPLA.

    Questi risultati lasciano intendere che un eventuale miglioramento dei servizidi trasporto pubblico, in termini di logistica e di standard di comfort, ne accre-

    scerebbe lutenza e, conseguentemente, scoraggerebbe luso dellautomobile.

    In effetti, la componente maggiore delle donne che attualmente utilizza esclu-

    sivamente lautomobile per gli spostamenti casa-lavoro-casa si dichiara disposta

    a rivalutare i mezzi di trasporto pubblico a condizione di un miglioramento del

    servizio offerto (40,1%). Il 19,5% lascerebbe a casa lautomobile se esistessero

    dei nuovi servizi in linea con le proprie esigenze e i propri orari, mentre il 6,1%se vi fossero delle agevolazioni economiche. Alta, tuttavia, la quota di donne

    che non rinuncerebbe alla propria autonomia di movimento per nessun motivo,

    pari al 33,3% (tab.22).

    TAB. 22 - SE ADESSO USA LAUTOMOBILE PER ANDARE AL LAVORO, SAREBBE DISPOSTA AD

    USARE IL TRASPORTO PUBBLICO? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    *BASE DI CALCOLO SU 312 RISPOSTE VALIDE.

    V.A. V.%

    Collegamenti saltuari e coincidenze carenti 149 41,5

    Tempo di viaggio troppo lungo 127 36,2

    Comfort di viaggio basso (troppo pieno nelle ore di punta) 122 34,8

    Fermate distanti dall'abitazione e/o dal luogo di lavoro 61 17,3

    Altro 38 10,6

    Le tariffe (biglietto o abbonamento) elevate 13 3,6

    V.A. V.%

    S, se migliorasse il servizio di trasporto attuale 125 40,1

    No, in nessun caso 104 33,3

    S, se esistessero dei nuovi servizi su misura dedicati 61 19,5

    S, se vi fossero agevolazioni economiche 19 6,1

    Non risponde 3 1,0

    Totale 312 100,0

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    49/17049

    Per chi proprio non vuole rinunciare allautomobile, una valida alternativa per

    una mobilit sostenibile il servizio noto come carpooling ovvero la formazionedi un gruppo di individui che utilizza unautomobile di propriet di uno dei com-

    ponenti del gruppo per effettuare gli spostamenti. Questa pratica, a Bari, ai

    pi sconosciuta, e per questo poco diffusa. Se tale modalit esiste, il risultato

    dellinformale organizzazione di un gruppo di individui che si conoscono e si ac-

    cordano al fine di ridurre i costi. Riguardo alla possibilit di condividere il viaggio

    con i colleghi, il 35,3% delle lavoratrici si dichiara disponibile, purch i tempi

    restino invariati. Il 33,6% dichiara di non volerlo fare in nessun caso. L8% prati-

    cherebbe il carpooling solo se fossero riservati dei posti auto nei pressi del luogodi lavoro e, infine, un esiguo 3,5% si dichiara impossibilitato a farlo non avendo

    colleghi che condividono lo stesso percorso di viaggio (tab. 23).

    TAB. 23 - SE ADESSO USA LAUTOMOBILE PER ANDARE AL LAVORO, SAREBBE DISPOSTA A

    CONDIVIDERE IL VIAGGIO CON DEI COLLEGHI? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)*

    *BASE DI CALCOLO SU 312 RISPOSTE VALIDE.

    Si pensato inoltre di indagare se, al di l dei classici mezzi di trasporto pubbli-

    co, si potessero prospettare soluzioni alternative allautomobile, quali la biciclet-ta. emersa una notevole avversione in merito allutilizzo delle due ruote con il59% delle donne intervistate che non sostituirebbe lautomobile con la biciclettain nessun caso. Il 31,7% valuterebbe questa possibilit in presenza di pisteciclabili migliori, e quindi pi sicure, mentre il 3,2% sceglierebbe questa solu-zione se il comune di Bari provvedesse allaumento del numero di ciclostazioni.Un altro limite, che se superato potrebbe favorire la scelta della bicicletta peril 3,2% delle donne, rappresentato dai depositi coperti per questi mezzi che,secondo le intervistate, sono evidentemente scarsi al momento (tab. 24).

    V.A. V.%

    S, se non aumenta il tempo di viaggio 110 35,3

    No, in nessun caso 105 33,6

    S, lo faccio gi adesso 61 19,6

    S, se vengono riservati dei posti auto vicino al luogo di lavoro 25 8,0

    Non ho colleghi che effettuano lo stesso tragitto 11 3,5

    Totale 312 100,0

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    50/17050

    TAB. 24 - SE ADESSO USA LAUTOMOBILE PER ANDARE AL LAVORO, SAREBBE DISPOSTA AD

    USARE LA BICICLETTA? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    Infine, indipendentemente dal mezzo attualmente utilizzato dalle donne intervi-

    state per percorrere il tragitto casa-lavoro-casa, lopportunit di usufruire di un

    mezzo aziendale che prelevi le donne dalla stazione per condurle alla sede di

    lavoro e che le riaccompagni al termine della giornata lavorativa costituisce una

    alternativa possibile per il 54,7% delle lavoratrici (graf. 20).

    GRAF. 20 SAREBBE DISPOSTA AD UTILIZZARE UN MEZZO AZIENDALE CHE LA PRELEVI DALLASTAZIONE PER CONDURLA ALLA SEDE DI LAVORO E CHE LA RIACCOMPAGNI ALLA FINE DELLA

    GIORNATA LAVORATIVA? (VALORI PERCENTUALI)

    V.A. V.%

    No, in nessun caso 184 59,0

    S, se vi fossero piste ciclabili migliori e sicure 99 31,7

    S, se fosse messa a disposizione la bicicletta comunale in pi

    punti della citt10 3,2

    S, se esistessero depositi coperti e sicuri per le biciclette 10 3,2

    Non so 5 1,6

    Altro 4 1,3

    Totale 312 100,0

    54,7

    36,4

    8,9

    S No Non so

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    51/17051

    4.2 I SERVIZI COMUNALI, DI PUBBLICA UTILIT,

    COMMERCIALI E SERVIZI ON LINE

    Il secondo ambito di intervento su cui gli enti locali possono intervenire per an-

    dare incontro alle esigenze delle donne lavoratici costituito da una nuova piani-

    ficazione dei tempi della citt, intesa come organizzazione dei servizi comunali,

    di pubblica utilit e degli esercizi commerciali che rappresentano le componenti

    esogene dellesperienza quotidiana. Gli attuali orari dei servizi non favoriscono,

    infatti, loccupazione femminile perch troppo rigidi, non adatti al variare della

    domanda e soprattutto non orientati alla famiglia e alla conciliazione dei tempi

    di cura e lavoro.

    Riguardo ai servizi assicurati dal comune di Bari, quelli maggiormente usati

    negli ultimi dodici mesi dalle lavoratrici intervistate sono risultati il servizio

    anagrafe indicato nel 47,6% dei casi e i servizi offerti dallufficio tributi con

    il 43,5% dei casi. Le donne lavoratrici nel capoluogo pugliese si interfacciano

    con il comune anche per le incombenze legate alla Pubblica Istruzione (26,2%

    dei casi) e allecologia (23,9%). Nell11,2% dei casi il campione si rivoltoallURP comunale (Ufficio Relazioni con il Pubblico) per ricevere un servizio di

    informazione e orientamento e nel 10,5% dei casi ha utilizzato impianti sportivi

    o palestre comunali. Registrano percentuali inferiori al 10% tutti gli altri servizi

    garantiti dal comune (graf. 21). In linea generale le donne intervistate si dichia-

    rano soddisfatte delle prestazioni ricevute soprattutto per i servizi erogati dalla-

    nagrafe comunale e i servizi culturali e ricreativi, con valori che superano l80%.

    Alto anche il consenso per lUfficio Tributi, la Pubblica Istruzione, il servizio

    Informagiovani, lURP, gli Impianti sportivi o le palestre comunali e le biblioteche

    con oltre il 70% delle utenti che si dichiara soddisfatta. Meno efficienti, per le

    donne, i servizi relativi ai Lavori pubblici, lEdilizia privata e la Polizia locale per

    cui si registra una quota di utenti che si dichiara insoddisfatta superiore al 50%

    (tab. 25).

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    52/17052

    GRAF. 21 - QUALI SERVIZI DEL COMUNE DI BARI HA UTILIZZATO LA SUA FAMIGLIA NEGLI ULTI-

    MI 12 MESI? (VALORI PERCENTUALI) *DOMANDA A RISPOSTA MULTIPLA.

    TAB. 25 - SODDISFATTO DEI SERVIZI UTILIZZATI? (VALORI PERCENTUALI)

    47,6

    43,5

    26,2

    23,9

    11,2

    10,5

    8,2

    5,5

    5,0

    4,6

    4,6

    4,1

    4,1

    3,9

    1,8

    ANAGRAFE

    TRIBUTI

    PUBBLICA ISTRUZIONE

    ECOLOGIA

    URP

    IMPIANTI SPORTIVI COMUNALI

    RVIZI CULTURALI E RICREATIVI

    BIBLIOTECA

    POLIZIA LOCALE

    SERVIZI SOCIALI

    INFORMAGIOVANI

    EDILIZIA PRIVATA

    SEGRETERIA

    COMMERCIO

    LAVORI PUBBLICI

    S No Totale

    Anagrafe 88,5 11,5 100,0

    Tributi 75,9 24,1 100,0

    Pubblica Istruzione 74,1 25,9 100,0

    Ecologia 55,3 44,7 100,0

    URP 70,7 29,3 100,0

    Impianti sportivi comunali 70,6 29,4 100,0

    Servizi culturali e ricreativi 83,3 16,7 100,0

    Biblioteca 74,1 25,9 100,0

    Polizia locale 42,3 57,7 100,0

    Servizi sociali 57,7 42,3 100,0

    Informagiovani 76,9 23,1 100,0

    Edilizia privata 36,0 64,0 100,0

    Segreteria 76,0 24,0 100,0

    Commercio 52,0 48,0 100,0

    Lavori pubblici 12,5 87,5 100,0

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    53/17053

    Il maggiore o minore apprezzamento per un servizio senza dubbio legato anche

    al tempo impiegato per fruirne. Di qui, il quesito rivolto a conoscere quanto con-cilianti siano per le donne intervistate gli orari degli uffici pubblici, delle scuole e

    degli esercizi commerciali. Luniverso dellindagine si ripartisce quasi equamente

    tra chi ritiene che lorganizzazione dei servizi elencati sia ottimale (44,7%) e chi

    invece la reputa causa di sprechi di tempo (49,8%) (graf. 22).

    GRAF. 22 - RITIENE CHE GLI ORARI DEI SERVIZI CHE UTILIZZA (NEGOZI, SCUOLE, UFFICI PUB-

    BLICI, ECC.) LE FACCIANO SPRECARE TEMPO O LE CREINO DIFFICOLT? (VALORI PERCENTUALI)

    Quali le soluzioni in termini di orario che potrebbero rendere pi funzionali i

    servizi cittadini secondo le donne impiegate a Bari? Oltre i servizi comunali, le

    proposte delle lavoratrici hanno riguardato anche i servizi di pubblica utilit tracui ASL, banche e uffici postali e, infine, gli esercizi commerciali. Come mostra

    il grafico 23, per gli uffici comunali, lapertura il sabato mattina, indicata nel

    29,8% dei casi, potrebbe rappresentare un valido aiuto per le donne lavoratrici.

    Alta anche la richiesta di unapertura degli uffici nel tardo pomeriggio (23,9%

    dei casi) e di unapertura infrasettimanale a orario continuato (21,2% dei casi).

    Nel 18,7% dei casi le donne indicano la possibilit di fissare appuntamenti per-

    sonalizzati, mentre il posticipo della chiusura, unapertura degli uffici prolungata

    49,8

    44,7

    5,5

    S

    No

    Non so

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    54/17054

    in alcuni periodi dellanno e lanticipazione della stessa rappresentano le soluzio-

    ni ritenute meno utili per le proprie esigenze. Nel 26,7% dei casi le intervistateritengono invece ottimali gli orari attuali.

    GRAF. 23 UFFICI COMUNALI: COME POTREBBE MIGLIORARE IL SERVIZIO? (VALORI PERCEN-

    TUALI) *DOMANDA A RISPOSTA MULTIPLA

    Risultano differenti i suggerimenti in merito agli orari dei servizi di pubblica

    utilit, tra cui ASL, banche e uffici postali, per i quali le intervistate propongono,

    in particolare, la possibilit di unapertura infrasettimanale con orario continuato

    (26,2% dei casi), la posticipazione della chiusura (20,1% dei casi) e unapertura

    infrasettimanale nel tardo pomeriggio con il 18,5% dei casi. Sono in poche avalutare positivamente lapertura straordinaria tutte le domeniche, indicata solo

    nel 7,9% dei casi, e ancor meno la possibilit di anticipare lorario di apertura

    (5,9% dei casi), considerando le prime ore della giornata esclusivamente deputa-

    te alla cura della casa e della famiglia o a raggiungere il posto di lavoro (graf. 24).

    5,9

    7,9

    17,5

    18,5

    20,1

    24,2

    26,2

    ANTICIPAZIONEDELL'APERTURA

    APERTURA TUTTE LE

    DOMENICHE

    ORARIO CONTINUATO NEI

    GIORNI FERIALI

    N'APERTURA NEL TARDO

    POMERIGGIO

    POSTICIPO DELLA

    CHIUSURA

    LI ATTUALI ORARI VANNO

    BENE

    N'APERTURA CON ORARIO

    CONTINUATO

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    55/17055

    GRAF. 24 - RISPETTO AGLI ORARI DEGLI ALTRI SERVIZI DI PUBBLICA UTILIT, QUALI, TRA

    LE ALTERNATIVE DI SEGUITO INDICATE, RISPONDEREBBERO MEGLIO ALLE SUE ESIGENZE?(VALORI PERCENTUALI) *DOMANDA A RISPOSTA MULTIPLA

    Da ultimo, per gli esercizi commerciali, a fronte del 33% che ritiene ottimali gli

    attuali orari di lavoro, lapertura straordinaria tutte le domeniche, indicata nel

    23,4% dei casi, e ladozione dellorario continuato tutti i giorni feriali, con il

    21,8% delle preferenze, risultano le soluzioni ritenute pi adatte dalle lavoratrici

    intervistate, seguendo il modello della grande distribuzione. Nel 13,8% dei casi

    le donne indicano lopzione della posticipazione della chiusura, mentre anche in

    questo caso lanticipazione dellapertura dei negozi risulta la misura meno auspi-cabile per le lavoratrici (graf. 25).

    5,9

    7,9

    17,5

    18,5

    20,1

    24,2

    2

    ANTICIPAZIONE

    DELL'APERTURA

    APERTURA TUTTE LE

    DOMENICHE

    ORARIO CONTINUATO NEI

    GIORNI FERIALI

    UN'APERTURA NEL TARDO

    POMERIGGIO

    POSTICIPO DELLA

    CHIUSURA

    GLI ATTUALI ORARI VANNO

    BENE

    UN'APERTURA CON ORARIO

    CONTINUATO

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    56/17056

    GRAF. 25 - RISPETTO AGLI ORARI DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI, QUALI, TRA LE ALTERNATIVE

    DI SEGUITO INDICATE, RISPONDEREBBERO MEGLIO ALLE SUE ESIGENZE? (VALORI PERCEN-TUALI) *DOMANDA A RISPOSTA MULTIPLA

    Lorganizzazione dei tempi e degli spazi della citt di Bari sembrerebbe dunque

    suscettibile di modificazioni. Al di l dei particolarismi che sono stati rilevati per

    luno e per laltro aspetto, risulta interessante conoscere, in senso pi ampio,

    quali sarebbero, secondo il punto di vista delle intervistate, le soluzioni giudicate

    pi adeguate ed efficaci al fine di favorirle nella gestione della doppia presenza.

    Un giusto compromesso potrebbe essere individuato nellapertura continuata de-

    gli uffici comunali per almeno un giorno alla settimana (54% dei casi), durante il

    quale le lavoratrici avrebbero la possibilit di spendere al meglio la propria pausalavorativa, senza vincoli di orario. Nel 29,1% dei casi leliminazione del vincolo

    del quartiere di residenza per liscrizione scolastica rappresenterebbe un valido

    aiuto: il genitore sceglierebbe la scuola per la vicinanza al luogo di lavoro proprio

    o del partner o, in ragione della collocazione della stessa, nei pressi dellabitazio-

    ne dei nonni o di chiunque altro si prenda cura dei propri figli. Una quota minore

    di lavoratrici segnala, tra i suggerimenti, ladozione del servizio di accompagna-

    mento scolastico a piedi per quartiere (16,1% dei casi). Scarsa fiducia invece

    3,1

    5,4

    13,8

    14,3

    21,8

    23,4

    33,

    ANTICIPAZIONE DELL'APERTURA

    UN'APERTURA NEL TARDO

    POMERIGGIO

    POSTICIPO DELLA CHIUSURA

    UN'APERTURA A ORARIO

    CONTINUATO

    ORARIO CONTINUATO NEI GIORNI

    FERIALI

    APERTURA TUTTE LE DOMENICHE

    GLI ATTUALI ORARI VANNO BENE

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    57/17057

    riposta nelle potenzialit della banca delle ore per ordine professionale o catego-

    ria lavorativa, segnalata quale possibilit auspicabile esclusivamente nell11,4%dei casi. In unottica di rinnovamento emerge poi una chiara volont di ridurre

    le lungaggini burocratiche attraverso laccesso telematico ai servizi comunali

    (52,3% dei casi) (graf. 26)

    GRAF. 26 - SUGGERIMENTI PER MIGLIORARE SERVIZI E TEMPI DELLA CITT A FAVORE DELLA

    CONCILIAZIONE TRA LAVORO E VITA FAMILIARE (VALORI PERCENTUALI) *DOMANDA A RISPO-

    STA MULTIPLA

    4.3 I SERVIZI ON LINE

    Una modalit alternativa salva-tempo rappresentata dallutilizzo della Rete

    quale strumento per espletare faccende, in particolare di natura burocratica. In

    questottica, risulta interessante sondare quanto le intervistate siano sensibiliz-

    zate allutilizzo della stessa: quasi la totalit del campione dispone di un colle-

    gamento Internet, coerentemente con la capillare diffusione dello stesso. Lascia

    perplessi il 10,9% delluniverso di indagine che dichiara di non possederlo (tab.

    26). La distribuzione per et mostra che sono soprattutto le donne dellultima

    54,0

    52,3

    29,1

    16,1

    11,4

    1,4

    APERTURA CONTINUATA DEGLI UFFICI

    COMUNALI PER UN GIORNO ALLA

    SETTIMANA

    ACCESSO TELEMATICO AI SERVIZI

    COMUNALI

    ISCRIZIONE A SCUOLA SENZA IL VINCOLO

    DEL QUARTIERE DI RESIDENZA

    SERVIZIO ACCOMPAGNAMENTOSCOLASTICO A PIEDI PER QUARTIERE

    BANCA DELLE ORE PER ALBO

    PROFESSIONALE O CATEGORIA

    LAVORATIVA

    ALTRE PROPOSTE

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    58/17058

    classe det (50 anni e oltre) a non disporre ancora di un collegamento Internet

    (graf. 27).

    TAB. 26 - DISPONE IN CASA DI UN COLLEGAMENTO INTERNET?

    (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    GRAF. 27- INTERVISTATE CHE NON DISPONGONO DI UN COLLEGAMENTO INTERNET IN CASA.

    DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ET (VALORI PERCENTUALI)

    Luniverso di riferimento risulta composto da donne che svolgono la propria attivi-

    t lavorativa nella citt di Bari, quindi interessate a quanto avviene nel capoluogo

    pugliese.

    Dalle risposte al quesito Le capita di consultare il sito Internet del comune di

    Bari? emerge quasi una bipartizione della compagine femminile in esame con

    il 50,4% che consulta il sito web del comune di Bari, con minore o maggiore

    V.A. V.%

    S 466 87,9

    No 58 10,9

    Non risponde 6 1,2

    Totale 530 100,0

    27,5

    34,5

    38,0

    0

    5

    10

    15

    20

    25

    30

    35

    40

    Meno di 30 anni 30-49 anni 50 anni e oltre

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    59/17059

    frequenza (rispettivamente 39,3% e 11,1%), e il 49,6% che invece risponde

    negativamente (graf. 28).

    GRAF. 28 LE CAPITA DI CONSULTARE IL SITO INTERNET DEL COMUNE DI BARI?

    (VALORI PERCENTUALI)

    Lanalisi dei quattro settori principali evidenzia che le lavoratrici impiegate nellI-

    struzione si dimostrano le maggiori utilizzatrici di questo strumento, con oltre il

    61% di donne che consulta il sito del comune di Bari, seguite dalle intervistate

    che operano nel settore della Pubblica Amministrazione (55,3%). Le occupate

    nel Commercio registrano invece percentuali maggiori di donne che non usufrui-

    scono di questo servizio (63,9%) (tab. 27).

    TAB. 27 LE CAPITA DI CONSULTARE IL SITO INTERNET DEL COMUNE DI BARI? DISTRIBUZIO-

    NE DELLE INTERVISTATE IN BASE ALLA CATEGORIA LAVORATIVA (VALORI PERCENTUALI)

    49,6

    39,3

    11,1

    No

    S, qualche volta

    S, spesso

    S

    V.%

    No

    V.%

    Totale

    V.%

    Istruzione 61,0 39,0 100,0

    Pubblica Amministrazione 55,3 44,7 100,0

    Sanit e altri servizi sociali 45,1 54,9 100,0

    Commercio 36,1 63,9 100,0

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    60/17060

    Si consulta il sito del comune di Bari in particolare per conoscere notizie ed

    eventi (arte e mostre, musica, cinema, fiere e convegni, sport, teatro, spettacoli edanza) in programmazione sul territorio o gi avvenuti (51,1% dei casi). Altret-

    tanto frequente la ricerca di bandi di gara e concorsi (39,4% dei casi), oltre

    che la consultazione della sezione URP e Informazioni (38,6% dei casi), depu-

    tata a informare sullattualit, sulle manifestazioni, sui servizi offerti dal comu-

    ne e da altri enti, sullaccesso agli atti, sulle attivit e sugli eventi di maggiore

    rilevanza per lopinione pubblica. Rientra tra i servizi gestiti dallUfficio Relazioni

    con il cittadino del comune di Bari anche il servizio Informagiovani, rivolto ap-

    punto ai giovani ai quali fornisce informazioni relative alla formazione, al lavoro,al servizio civile, al volontariato e al tempo libero. Minoritaria la compagine che

    accede al sito per rintracciare le risposte ai propri quesiti allinterno delle aree

    tematiche, contenitore di numerose sottosezioni tra cui ambiente, economia,

    politiche comunitarie, innovazione e tecnologia, servizi sociali, sport e tempo

    libero (29,2% dei casi). Nel 13,6% dei casi gli utenti vogliono essere aggiornati

    sulloperato del comune e della giunta comunale, reso pubblico in ragione dello-

    perazione trasparenza adottata dalla Pubblica Amministrazione al fine di garan-tire accessibilit, completezza di informazione e chiarezza al cittadino. Poche

    intervistate (6,1% dei casi) fanno uso del Dialoga con noi, la sezione potenzial-

    mente pi proficua per la comunicazione con lutenza che qui pu trovare le

    risposte a quesiti ricorrenti, esprimere giudizi e fornire suggerimenti sulla qualit

    dei servizi fruiti (graf. 29).

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

    61/17061

    GRAF. 29 - PER QUALI ESIGENZE SPECIFICHE CONSULTA IL SITO DEL COMUNE DI BARI? (VA-

    LORI PERCENTUALI) *DOMANDA A RISPOSTA MULTIPLA

    I dati manifestano una bassa sensibilizzazione allutilizzo della rete, per cui si

    preferisce sempre la comunicazione reale a quella virtuale. Ma quali pratiche, in

    unottica di ottimizzazione del tempo, le lavoratrici intervistate desidererebbero

    sbrigare via Internet?

    La scelta ricade in maniera preponderante sulla possibilit di scaricare certifica-

    zioni (64,9% dei casi), evitando di recarsi presso gli uffici preposti alla distribu-

    zione di modulistica. Tra i primi posti anche il pagamento di tasse e contributi

    (36,2% dei casi), linvio telematico di autocertificazioni (34,5% dei casi) e laprenotazione a distanza di servizi pubblici (32% dei casi). Si attestano, quasi

    sulla stessa percentuale, la possibilit di svolgere gli adempimenti inerenti liscri-

    zione scolastica dei figli (24,6% dei casi) e lutilizzo di un servizio personalizzato

    che fornisca risposte telematiche a quesiti specifici del singolo utente (24,2%).

    Svolgere on line tutti gli adempimenti relativi a disabili e anziani costituirebbe,

    per parenti e tutori, uno sgravio notevole dal punto di vista dei tempi (16,3% dei

    casi). Meno sentita risulta, invece, lesigenza di richiedere via Internet licenze,

    51,1

    39,438,6

    29,2

    13,6

    6,1

    0

    10

    20

    30

    40

    50

    60

    Notizie edeventi

    Bandi econcorsi

    URP eInformazioni

    Aree tematiche Notizie inerentiil Comune e la

    Giunta

    Dialoga con noi

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    TAB. 32 LA ROSOLIA UNA MALATTIA CHE INTERESSA... (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    GRAF. 32 CONOSCE LE EVENTUALI CONSEGUENZE DELLA ROSOLIA SUL NASCITURO?

    (VALORI PERCENTUALI

    Al momento non esiste una terapia specifica della rosolia e larma migliore contro

    la malattia la vaccinazione preventiva, con unefficacia che supera il 95%.

    Lesistenza di un vaccino contro la rosolia nota alle donne: ben il 91,3% di-

    chiara di conoscerlo, sebbene poi solo il 32,9% affermi di essersi sottoposto allo

    stesso (graff. 33-34). Come evidenzia la tabella 33, pi della met del campione

    intervistato (55,1%) sarebbe comunque disposto ad effettuare il vaccino gra-

    tuitamente o a pagamento, ma alta la percentuale di donne che, nonostante

    Totale donne lavoratrici Madri lavoratrici

    V.A. V.% V.A. V.%

    particolarmente grave se contratta in gravidanza 462 87,2 315 92,1Solo linfanzia 56 10,6 24 7,0 una patologia dellet adulta 6 1,1 3 0,9Non risponde 6 1,1 - -

    Totale 530 100,0 342 100,0

    76,6

    83,0

    22,116,4

    1,3 0,6

    Totale donne lavoratrici Madri lavoratrici

    SNo

    Non risponde

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    A condizionare le abitudini in ambito di prevenzione medica sono senza dubbio

    figure professionali quali il medico che, in ragione della propria competenza, in-duce il paziente a prendere determinate decisioni. A questo si affiancano i canali

    informali, rappresentati dal parere di parenti e conoscenti e, in ultimo, quelli

    mediatici. Tra le donne che si sono sottoposte alla vaccinazione antiinfluenzale

    si conferma il primato del carisma esercitato da una voce autorevole quale quella

    del medico (74,3%), in particolare di quello di famiglia che ha consigliato di

    eseguire la vaccinazione al 69,3% delle intervistate che vi si sono sottoposte.

    Si individua poi una quota inferiore di donne che ha ascoltato il consiglio dei

    familiari o di unamica (7,8%) e che si affidata a quanto riportato dai giornalio a quanto letto in Rete (2,2%). Non manca poi chi, sebbene in minoranza, ha

    scelto in assoluta autonomia di vaccinarsi contro il virus influenzale (7,3%) (tab.

    36).

    I valori si invertono quando, invece, ci si riferisce alle intervistate che non sono

    mai state vaccinate contro linfluenza: ben il 74,8% dichiara di non averlo mai

    fatto per scelta personale. L11,7% delle lavoratrici stato indotto a non vacci-

    narsi dal consiglio competente del proprio medico di base o di un altro medico. Il4,4% afferma che la propria scelta legata allingerenza dei media e della carta

    stampata, mentre il 3,1% ha ascoltato il parere di parenti o amici (tab. 37).

    TAB. 36 SE HA GI FATTO LA VACCINAZIONE, QUALCUNO LE HA CONSIGLIATO DI ESEGUIR-

    LA? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    V.A. V.%

    Il medico di famiglia 124 69,3Nessuno 13 7,3

    Un familiare 10 5,6

    Un altro medico 9 5,0

    Una amica/conoscente 4 2,2

    Internet e/o giornali 4 2,2

    Non risponde 15 8,4

    Totale 179 100,0

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    TAB. 37 SE NON HA FATTO LA VACCINAZIONE, QUALCUNO LE HA SCONSIGLIATO DI ESEGUIR-

    LA? (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

    Un soggetto ammalato un soggetto improduttivo dal momento che, in ragione

    del suo stato di salute precario, tende ad assentarsi dal posto di lavoro o, quando

    costretto a restarvi, non garantisce il massimo rendimento. Queste perdite, in

    termini di forza lavoro e di capitale, dovrebbero destare linteresse del datore di

    lavoro: la vaccinazione potrebbe configurarsi quale strumento per evitare, o perlo-

    meno contenere, tale problematica. Ma quanti datori di lavoro preferiscono agire

    in modo preventivo sensibilizzando i propri dipendenti a vaccinarsi? Come mostrail grafico 37, il 29,1% delle donne ha questa possibilit, a fronte del 67% delle

    intervistate per le quali tale opportunit non contemplata sul posto di lavoro.

    GRAF. 37 - IL SUO DATORE DI LAVORO LE OFFRE LA POSSIBILIT DI VACCINARSI?

    (VALORI PERCENTUALI)

    V.A. V.%

    Nessuno 237 74,8

    Il medico di famiglia 26 8,2

    Internet e/o giornali 14 4,4

    Un altro medico 11 3,5

    Una amica/conoscente 6 1,9

    Un familiare 4 1,2

    Non risponde 19 6,0

    Totale 317 100,0

    3,9

    29,1

    67,0

    Non risponde S No

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    In conclusione, le lavoratrici intervistate appaiono abbastanza informate sulle

    problematiche legate allinfluenza. Infatti, chiamate ad identificare i soggettia rischio di complicanze secondarie allinfluenza, ben l89,6% cita anziani e

    categorie di persone con patologie di base e il 7% i bambini (graf. 38). Sul piano

    dei comportamenti utili a prevenire la malattia, invece, le lavoratrici sembrano

    sottovalutare la patologia. La percentuale di donne che non si sottoporrebbe

    alla vaccinazione antiinfluenzale supera infatti il 50% (tab. 38). Alta anche la

    percentuale delle lavoratrici che si dichiara contraria alla vaccinazione dei propri

    figli in et pediatrica, pari al 48,7% (tab. 39).

    GRAF. 38 CHI A RISCHIO DI COMPLICANZE SECONDARIE ALLINFLUENZA? (VALORI PER-

    CENTUALI)

    89,6

    7,02,3 1,1

    Gli anziani e le

    categorie di persone con

    patologie di base

    I bambini Si tratta di una

    patologia dell'et adulta

    che non destapreoccupazioni

    Non risponde

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    ART. 4 SEDE

    La Consulta ha sede presso gli uffici dellAssessorato al Welfare del Comune di Bari.

    ART. 5 ORGANI DELLA CONSULTA

    La Consulta composta da:

    Assemblea, Presidente, Ufficio di Presidenza, Commissioni di lavoro.

    ART. 6 ASSEMBLEA

    1.Fa parte dellAssemblea un rappresentante per ciascun ente partecipante alla

    Consulta, cos come determinati al precedente art. 3.

    LAssemblea della Consulta:

    a) determina le linee di azione e gli interventi della Consulta;

    b) nellambito degli obiettivi e compiti della Consulta assume ogni iniziativa per

    la loro realizzazione;c) elegge il Presidente e i componenti dellUfficio di Presidenza;

    d) costituisce le Commissioni di lavoro nominandone i componenti;

    e) approva la relazione annuale sullattivit svolta e sui risultati conseguiti predi-

    sposta dallUfficio di Presidenza.

    2. LAssemblea della Consulta convocata dal Presidente con avviso scritto,

    contenente lordine del giorno che deve essere comunicato ai componenti

    almeno otto giorni prima della seduta. Lordine del giorno pu essere integrato

    allinizio della seduta su richiesta di almeno un terzo dei componenti. Lavviso

    di convocazione deve essere inviato a tutti i partecipanti tramite fax o e-mail.

    La seduta di insediamento dellAssemblea convocata dallAssessore al Welfa-

    re del Comune di Bari.

    3. consentita la convocazione in via straordinaria su richiesta dellUfficio di

    Presidenza o su richiesta di almeno 1/3 dei membri della Consulta.

    4. La seduta dellAssemblea validamente costituita allorquando sia presen-

    te almeno un terzo dei propri componenti in prima convocazione; la seconda

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    convocazione valida qualunque sia il numero dei partecipanti. Tra la prima e la

    seconda convocazione dovr essere trascorsa almeno unora.5. Le decisioni sono prese a maggioranza dei voti dei componenti presenti. In

    caso di parit di voti, il voto del Presidente vale doppio. I voti sono espressi, di

    norma, in modo palese, salvo espressa richiesta, per iscritto, da parte della mag-

    gioranza dei componenti presenti.

    6. Le sedute sono pubbliche. tuttavia facolt del Presidente stabilire, in relazio-

    ne agli argomenti trattati, se debbano invece essere riservate ai soli componenti.

    7. Di ogni seduta viene redatto un verbale, a cura del Segretario alluopo designato

    dal Presidente. Il verbale viene sottoscritto dal Presidente e dal segretario. Il verba-le contiene lesposizione sintetica degli argomenti trattati e delle posizioni svilup-

    patesi nel corso del dibattito, nonch il testo integrale delle deliberazioni assunte

    con il risultato delle votazioni eventualmente effettuatesi. Ciascun componente pu

    chiedere che specifiche dichiarazioni vengano riportate per esteso nel verbale.

    8. LAssemblea si riunisce almeno due volte allanno nei modi sopra esposti.

    ART. 7 PRESIDENTE

    1. Il Presidente della Consulta eletto tra i rappresentanti delle Organizzazioni

    di cui allarticolo 2.

    2. compito del Presidente convocare, presiedere e dirigere i lavori dellAssem-

    blea con il supporto dellUfficio di Presidenza. Il Presidente ha la rappresentanza

    della Consulta.

    ART. 8 UFFICIO DI PRESIDENZA E COMMISSIONI

    1. LUfficio di Presidenza coadiuva il Presidente nelle funzioni di direzione

    della Consulta.

    2. Coordina, inoltre, attraverso i propri membri le Commissioni di lavoro.

    3. LUfficio di Presidenza composto oltre che dal Presidente, da un Vicepresi-

    dente, da un segretario e da un minimo di cinque fino ad un massimo di nove

    rappresentanti per categorie di appartenenza.

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    4. DellUfficio di Presidenza fanno altres parte i membri della Consulta, dalla

    stessa eletti a presiedere e coordinare le commissioni di lavoro.

    5. Ciascun responsabile della Commissione riferisce dei risultati dei lavori allUf-

    ficio di Presidenza il quale, se ne ravvisa la necessit, pu invitare le Commissio-

    ni ad effettuare ulteriori approfondimenti sulle materie gi esaminate.

    6. I membri dellUfficio di Presidenza durano in carica tre anni e possono essere

    rieletti per un solo ulteriore mandato

    ART. 9 COMPITI DELLE COMMISSIONI

    1. La Consulta opera ordinariamente con il metodo del lavoro per commissioni,

    costituite secondo esigenze individuate dalla Consulta stessa. Alle stesse spetta-

    no compiti di studio, ricerca, approfondimento e predisposizione di documenta-

    zione i cui elaborati verranno tempestivamente sottoposti dal Presidente allUf-

    ficio di Presidenza e successivamente allAssemblea. Le Commissioni possonoessere integrate, su invito, da tecnici in relazione alle materie trattate.

    2. Ogni Commissione provvede alla elezione del proprio Coordinatore e di un vice

    coordinatore. I membri possono partecipare a pi Commissioni di lavoro.

    3. Nel caso il Presidente lo ritenga necessario, convoca lAssemblea per la valu-

    tazione dei lavori delle Commissioni.

    4. Il Presidente sottopone a votazione il provvedimento che con voti resi per alza-

    ta di mano viene approvato a maggioranza dei componenti della Commissione.

    ART. 10 - VARIAZIONI AL REGOLAMENTO

    Le variazioni o le modifiche al presente regolamento della Consulta possono esse-

    re proposte alla Amministrazione comunale previa approvazione da parte dei 2/3

    dei componenti della Consulta stessa.

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    di 95 persone anziane, nel 2012 ogni 100 giovani, 130 sono anziani, questo ha

    determinato un aumento del carico di cura che continua negli anni a riversarsisulla figura femminile. Lindice di vecchiaia della citt di Bari conferma la ten-

    denza registrata in Puglia, lo stesso passato da un valore pari a 91,9 per lanno

    di riferimento 2002 a un valore di 126,5 del 2012. , comunque importante

    sottolineare che la citt di Bari continua ad essere una delle citt pi anziane

    presenti sul territorio nazionale.

    Anche lincide di dipendenza strutturale, che indica il carico economico e sociale

    della popolazione non attiva (0-14; 65 ed oltre )sulla popolazione attiva (14-65)

    ha subito un incremento, si passati dal 48,4 del 2002 al 50,7 del 2012 inPuglia e da 47,1 a 49,2 nella citt di Bari, questo indica che al 2012 in Pu-

    glia e nella citt di Bari vi sono circa 50 persone a carico di 100 persone in et

    lavorativa.

    Importante altres lindice di natalit che il risultato del rapporto tra i nati vivi

    e la popolazione residente che ha subito un decremento dal 2002 al 1012 sia

    in Puglia sia nella citt di Bari.

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    TAB .1 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE 2012 - PUGLIA

    FONTE: ELABORAZIONE DATI ISTAT CONFCOOPERATIVE PUGLIA

    Et Celibi Coniugati Vedovi Divorziat i Maschi Femmine Totale

    /Nubil i /e /e /e % % %

    0-4 183.407 0 0 0 51,40% 48,60% 183.407 4,50%

    5-9 197.471 0 0 0 51,10% 48,90% 197.471 4,90%

    10-14 210.846 0 0 0 51,30% 48,70% 210.846 5,20%

    15-19 225.488 413 0 2 51,50% 48,50% 225.903 5,60%

    20-24 234.899 10.110 7 20 51,10% 48,90% 245.036 6,10%

    25-29 193.963 53.999 84 227 50,30% 49,70% 248.273 6,10%

    30-34 130.633 139.467 372 1.094 49,90% 50,10% 271.566 6,70%

    35-39 85.106 214.229 1.007 3.297 49,60% 50,40% 303.639 7,50%

    40-44 55.152 245.482 2.275 5.681 49,00% 51,00% 308.590 7,60%

    45-49 38.939 259.488 4.245 7.088 48,60% 51,40% 309.760 7,60%

    50-54 26.489 234.523 6.840 6.794 48,20% 51,80% 274.646 6,80%

    55-59 19.360 212.591 10.650 5.726 48,00% 52,00% 248.327 6,10%

    60-64 16.844 211.358 18.370 4.850 48,10% 51,90% 251.422 6,20%

    65-69 13.193 165.352 24.712 3.293 47,40% 52,60% 206.550 5,10%

    70-74 12.080 138.621 37.308 2.252 45,80% 54,20% 190.261 4,70%

    75-79 10.154 96.529 48.111 1.455 43,10% 56,90% 156.249 3,90%

    80-84 8.634 56.765 54.096 800 39,30% 60,70% 120.295 3,00%

    85-89 5.517 22.030 40.249 407 35,30% 64,70% 68.203 1,70%

    90-94 2.034 4.472 16.304 119 30,10% 69,90% 22.929 0,60%

    95-99 590 685 4.602 25 26,60% 73,40% 5.902 0,10%

    100+ 77 55 662 3 20,20% 79,80% 797 0,00%

    Totale 1.670.876 2.066.169 269.894 43.133 48,50% 51,50% 4.050.072

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

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    TAB. 2 - DISTRIBUZIONE POPOLAZIONE 2012 - PROVINCIA DI BARI

    FONTE: ELABORAZIONE DATI ISTAT CONFCOOPERATIVE PUGLIA

    TAB. 3 - PRINCIPALI INDICI DEMOGRAFICI CALCOLATI SULLA POPOLAZIONE RESIDENTE IN PUGLIAFONTE: ELABORAZIONE DATI ISTAT CONFCOOPERATIVE PUGLIA

    Et Celibi Coniugati Vedovi Divorziati Ma sc hi Femmine Totale

    /Nubili /e /e /e % % %

    0-4 56.585 0 0 0 28.908 51,10% 27.677 48,90% 56.585 4,50%

    5-9 60.444 0 0 0 30.955 51,20% 29.489 48,80% 60.444 4,80%

    10-14 64.574 0 0 0 33.235 51,50% 31.339 48,50% 64.574 5,20%

    15-19 68.822 165 0 0 35.455 51,40% 33.532 48,60% 68.987 5,50%

    20-24 71.781 3.262 3 8 38.635 51,50% 36.419 48,50% 75.054 6,00%

    25-29 59.644 16.831 27 68 38.603 50,40% 37.967 49,60% 76.570 6,10%

    30-34 39.733 43.073 105 357 41.583 49,90% 41.685 50,10% 83.268 6,70%

    35-39 25.903 67.770 280 1.103 46.899 49,30% 48.157 50,70% 95.056 7,60%

    40-44 16.471 77.643 652 1.962 47.663 49,30% 49.065 50,70% 96.728 7,80%

    45-49 11.685 82.724 1.302 2.504 47.803 48,70% 50.412 51,30% 98.215 7,90%

    50-54 7.950 74.621 1.985 2.506 42.142 48,40% 44.920 51,60% 87.062 7,00%55-59 5.842 66.757 3.087 2.037 37.427 48,20% 40.296 51,80% 77.723 6,20%

    60-64 5.036 64.694 5.285 1.749 37.122 48,40% 39.642 51,60% 76.764 6,20%

    65-69 3.872 50.321 7.247 1.136 29.848 47,70% 32.728 52,30% 62.576 5,00%

    70-74 3.367 41.369 10.647 749 26.049 46,40% 30.083 53,60% 56.132 4,50%

    75-79 2.981 28.912 13.942 488 20.247 43,70% 26.076 56,30% 46.323 3,70%

    80-84 2.543 17.055 15.560 254 14.374 40,60% 21.038 59,40% 35.412 2,80%

    85-89 1.603 6.611 11.617 159 7.204 36,00% 12.786 64,00% 19.990 1,60%

    90-94 621 1.455 5.005 37 2.177 30,60% 4.941 69,40% 7.118 0,60%

    95-99 198 245 1.479 7 532 27,60% 1.397 72,40% 1.929 0,20%

    100+ 27 21 183 1 41 17,70% 191 82,30% 232 0,00%

    Totale 509.682 643.529 78.406 15.125 606.902 48,70% 639.840 51,30% 1.246.742

    Anno Indice di vecchiaia Indice di

    Dipendenza

    strutturale

    Indice di ric amb io

    Della popolazione

    attiva

    Indice di strut tur a

    della Popolazione

    attiva

    Indice di

    carico di figli

    per donna

    feconda

    Indice di

    natalit

    Indice di Mor tal it

    1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gen-31 dic 1 gen-31 dic

    2002 95,5 48,4 81,7 81,9 25,5 10 7,9

    2003 99,2 48,7 83,6 83,6 24,9 9,8 8,3

    2004 102,8 48,8 83,6 85,1 24,6 10 7,6

    2005 106,1 49 82,7 87,4 24,4 9,5 8,2

    2006 109,7 49,3 82,7 90,2 24,5 9,3 8

    2007 113,3 49,4 87,3 93,2 24,5 9,4 8,5

    2008 116,2 49,4 91,2 95,9 24,6 9,4 8,42009 119,5 49,5 98,4 98,8 24,3 9,3 8,7

    2010 122,1 49,7 104,1 101,6 24,1 9,1 8,5

    2011 125,2 49,9 109,3 104,3 23,8 (*) (*)

    2012 130,3 50,7 111,3 107,6 23,6 - -

  • 7/22/2019 Pubblicazione Patto Genere

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    TAB. 4- PRINCIPALI INDICI DEMOGRAFICI CALCOLATI SULLA POPOLAZIONE

    RESIDENTE IN PROVINCIA DI BARIFONTE: ELABORAZIONE DATI ISTAT CONFCOOPERATIVE PUGLIA

    LA POPOLAZIONE IMMIGRATA IN PUGLIA

    Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi

    dimora abituale in Italia. Dagli ultimi dati disponibili si rileva che gli stranieriresidenti in Puglia al 1 gennaio 2011 sono 95.709 e rappresentano il 2,3%

    della popolazione residente. La percentuale pi alta di stranieri presente nella

    provincia di Bari, seguono quelle di Foggia e Lecce. Di questi 95.709, i maschi

    sono 44.298, mentre le donne sono 51.411. La maggior parte di stranieri resi-

    denti in Puglia appartiene alle fasce det pi giovani, infatti, i dati dimostrano

    che il numero di stranieri residenti in Puglia diminuisce con laumentare dellet

    degli stessi (v. Tab.7).

    Anno Indice di vecchiaia Indice di

    Dipendenza

    Strutturale

    Indice di ricam bio

    della popolazione

    attiva

    Indice di

    struttura della

    popolazione attiva

    Indice di ca ri co di

    figli per donna

    feconda

    Indice di

    natalit

    Indice di

    Mortalit

    1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gen-31 dic 1 gen-31 dic

    2002 91,9 47,1 79,6 81,8 24,9 10,2 7,8

    2003 95,3 47,4 81,6 83,5 24,3 10,2 7,9

    2004 98,3 47,4 81,3 85,1 24,1 10 7,2

    2005 101 47,4 81,4 87,1 23,8 9,6 7,6

    2006 104,7 47,8 82,2 90,6 24 9,3 7,6

    2007 108,3 47,9 86,7 93,6 24,1 9,3 8

    2008 111,6 47,9 90,5 96,3 24,1 9,3 8

    2009 114,6 48 98,4 99,4 23,8 9,2 8,1

    2010 117,2 48,2 104,6 102,5 23,6 9,2 8

    2011 120,6 48,5 109,3 105 23,4 (*) (*)

    2012 126,5 49,2 111,3 109,4 23,2 - -

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    TAB. 5 - DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA PER AREA GEOGRAFICA

    FONTE: ELABORAZIONE DATI ISTAT CONFCOOPERATIVE PUGLIA

    La comunit straniera pi numerosa quella proveniente dallAlbania con il

    23,8% di stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (23,6%) e dal

    Marocco (8,0%)( v. Tab.6).

    Classifica per province della popolazione straniera residente nella Regione

    Provincia Cittadini stranieri % Stranieri Variazione

    su popolaz. % anno

    Maschi Femmine Totale % totale Precedente

    BARI 15.356 17.102 32.458 33,90% 2,58% 15,70%

    FOGGIA 9.776 10.781 20.557 2

    1,50%

    3,21% 11,90%

    LECCE 8.020 9.727 17.747 18,50% 2,18% 12,50%

    TARANTO 3.943 5.127 9.070 9,50% 1,56% 11,80%BAT 3.935 4.505 8.440 8,80% 2,15% 15,00%

    BRINDISI 3.268 4.169 7.437 7,80% 1,84% 11,20%

    Totale Regione 44.298 51.411 95.709 100,00% 13,50%

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    TAB. 7- POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE AL 2011 IN PUGLIA PER ET E SESSO

    FONTE: ELABORAZIONE DATI ISTAT CONFCOOPERATIVE PUGLIA

    Gli stranieri residenti in provincia di Bari al 1 gennaio 2011 sono 32.458 e rap-

    presentano il 2,6% della popolazione residente. Anche nel capoluogo la comuni-t straniera pi numerosa con 11.531 presenze quella proveniente dallAlbania

    (il 35,5% di tutti gli stranieri presenti sul territorio), seguita dalla Romania con

    4.415 presenze (13,6%) e dal Marocco con 1.864 presenze (5,7%).

    La citt di Bari registra la pi alta percentuale di presenze straniere, con ben

    8.818 immigrati (v. Tab. 8)

    Et Stranieri

    Maschi Femmine Totale %

    0-4 2.907 2.795 5.702 6,00%

    5-9 2.516 2.406 4.922 5,10%

    10-14 2.348 2.321 4.669 4,90%

    15-19 2.661 2.175 4.836 5,10%

    20-24 3.997 4.066 8.063 8,40%

    25-29 5.270 6.043 11.313 11,80%

    30-34 5.702 6.726 12.428 13,00%35-39 4.999 6.007 11.006 11,50%

    40-44 4.470 5.774 10.244 10,70%

    45-49 3.525 4.579 8.104 8,50%

    50-54 2.449 3.723 6.172 6,40%

    55-59 1.371 2.091 3.462 3,60%

    60-64 790 1.161 1.951 2,00%

    65-69 511 675 1.186 1,20%

    70-74 395 403 798 0,80%

    75-79 230 215 445 0,50%

    80-84 97 137 234 0,20%

    85-89 41 77 118 0,10%

    90-94 12 24 36 0,00%

    95-99 6 11 17 0,00%

    100+ 1 2 3 0,00%

    Totale 44.298 51.411 95.709 100%

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    TAB.8 - POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE AL 2011 IN PROVINCIA DI BARI PER ET E SESSO

    FONTE: ELABORAZIONE DATI ISTAT CONFCOOPERATIVE PUGLIA

    MAPPATURA DELLE STRUTTURE OSPEDALIERE

    Preliminarmente allanalisi dei servizi esistenti presso le strutture ospedaliere per

    le famiglie con figli ospedali