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PSICOLOGIA E PEDAGOGIA PER L’ISTRUTTORE DI
1° GRADO 2016
Antonio Daino Psicologo dello sport
Università dell’Insubria Varese maestro di Tennis FIT– n. 633 psicopeda 2016 1° A. Daino
ARGOMENTI
1. Psicologia 2. Pedagogia 3. Auto percezione 4. Ruolo istruttore 5. Funzione empatica 6. Apprendimento
7. Accoglienza 8. Gioco, 9. motivazione 10. Obiettivi 11. Volitività e Attenzione 12. Autoefficacia e
creatività
psicopeda 2016 1° A. Daino
LA SFIDA DI OGGI PER OGNUNO DIVENTA:
CAPIRE
Ψ COMUNICARE
MIGLIORARE
RELAZIONARE
psicopeda 2016 1° A. Daino
LA CONSAPEVOLEZZA DELLA PROSPETTIVA DI
OSSERVAZIONE DELL’INSEGNANTE
La mente vede
quello che sa.
FA MOLTA FATICA A VEDERE quello che NON SA.
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COSA SUCCEDE QUANDO LA MIA MENTE:
❧ NON VEDE UNA COSA CHE C’E’
• VEDE UNA COSA CHE NON C’E’
• VEDE UNA COSA MA NON UN’ALTRA
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ISTRUZIONI 1. Ora vedrete una sequenza di 3 immagini
che rimarranno sullo schermo per 15 secondi ciascuna.
2. Dopo la 1^ immagine dovrete scrivere cosa avete visto.
3. Chiederò quindi ad ognuno di Voi di leggermi ciò che avete scritto.
4. La stessa procedura verrà seguita per le altre 2 immagini
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Riesco a vedere, e quindi distinguere, due cose nella mia
mente? Ciò che vedo la 1^ volta
Ciò che vedo la 2^ volta + attentamente
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LE FUNZIONI DELL’ INSEGNANTE
C omunicare
O rganizzare
M otivare
E mozionare
T rasmettere
A ffiliare
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3. AUTO VALUTAZIONE DELLE MIE FUNZIONI COME INSEGNANTE
C = si/no - voto
O = M =
E =
T =
A =
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GLI INSEGNANTI DI TENNIS EFFICACI
❧ IL RUOLO (FACILITATORE, EDUCATORE, ANIMATORE, ALLENATORE)❧ LE RESPONSABILITÀ’❧ I PROGRAMMI DELLA FIT.❧ I DESTINATARI DELL'INSEGNAMENTO
(bambini - clienti)
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“facilitatore” dell’apprendimento
E quando l’insegnante è “arrabbiato - nervoso” viene
percepito come “persecutore”???
IL RUOLO DELL’INSEGNANTE?
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CHE INSEGNANTE PENSO DI DIVENTARE?
Chi ha svolto la funzione di MENTORE nei miei confronti, come era? Qual è il primo aggettivo che ti viene in mente e che hai apprezzato in LUI ? …………………….
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IL MIO INSEGNANTE IDEALE Segni con una croce il grado di intensità della caratteristica di personalità che dovrebbe possedere il suo insegnante ideale. Nelle ultime due righe due aggettivi a sua scelta diversi da quelli già presentati.
POCO - MOLTO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
1 Creativo 2 Logico 3 Distaccato 4 Entusiasta 5 Ambiguo 6 Chiaro 7 Abitudinario 8 Innovativo 9 Istintivo
10 Controllato 11 Avventato 12 Responsabile 13 Intransigente 14 Tollerante 15 Protagonista 16 Osservatore 17 Autoritario 18 Democratico 19 20
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Risultati profilo ideale istruttore 1
8,41
7,45
2,7
9,14
2,39
8,98
3,52
8,3
5,86
7,07
3,02
8,89
4,86
7
5,07
8,52
5,75
7,11
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
risposte
risposte
psicopeda 2016 1° A. Daino
Che cos’è la PEDAGOGIA
La PEDAGOGIA è la disciplina che studia le trasformazioni dei bambini, la loro evoluzione ed i loro comportamenti in
funzione dell’età e della loro personalità.
psicopeda 2016 1° A. Daino
La PERSONALITA’ è il risultato dell’interazione tra la dimensione genetica e quella ambientale.
Genetica: il patrimonio cromosomico trasmesso dai
genitori. Ambientale: il processo di esperienza accumulate
nel corso della sua esistenza.
PERSONALITA’ è l’ unità biologica, psicologica e sociale che caratterizza ogni bambino.
psicopeda 2016 1° A. Daino
1 Che cos’è la PEDAGOGIA
La PEDAGOGIA per L’INSEGNANTE studia le trasformazioni psichiche dell'individuo nel tempo,
analizza ciò che cambia e ciò che rimane uguale delle capacità cognitive, della conoscenza dei
comportamenti e della personalità del bambino e del ragazzo.
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PEDAGOGIA > BAMBINO
La PERSONALITA’ è il risultato dell’interazione tra la dimensione genetica e quella ambientale.
Genetica: il patrimonio cromosomico trasmesso dai genitori.
Ambientale: il processo di esperienza accumulate nel corso della sua esistenza.
PERSONALITA’ è l’ unità biologica, psicologica e sociale che caratterizza ogni bambino.
psicopeda 2016 1° A. Daino
LA PERSONALITA La PERSONALITA’è l’ unità biologica, psicologica e
sociale che caratterizza ogni individuo. La PERSONALITA’ è il risultato dell’interazione tra la dimensione genetica e quella ambientale. Genetica: il patrimonio cromosomico trasmesso dai genitori. Ambientale: il processo di esperienza accumulate nel corso della sua esistenza.
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PERSONALITA’ E MATURAZIONE ❧ LA MATURAZIONE ORGANICA si realizza
attraverso fasi gerarchiche in funzione degli stimoli ambientali, alimentari ed esistenziali che possono inibire o accentuare il naturale processo di sviluppo.
❧ SVILUPPO INTEGRALE (promuovere
tutti gli aspetti)
❧ SVILUPPO OTTIMALE (massimo delle
potenzialità) psicopeda 2016 1° A. Daino
BISOGNI INDICAZIONI ORIENTATIVE 5-7 anni
COGNITIVA O intellettiva, riguarda lo sviluppo del pensiero e del linguaggio dalle operazioni concrete alla risoluzione di qualche semplice problema.
EMOTIVA
sperimentare il piacere di sentirsi apprezzato, di fare una esperienza giocosa, stare con i propri compagni con i quali imparare nuovi movimenti e con i quali condividere eventuali situazioni spiacevoli dovuta alla temporanea difficoltà di eseguire certe azioni motorie.
MOTORIA
Bisogno fisiologico di movimento per crescere e svilupparsi prestando attenzione alle fasi sensibili , nella quale i bambinisono fisiologicamente predisposti all’apprendimento dei movimenti naturali.
SOCIALE
E’ ancora fondamentalmente egocentrico ma la presenza dei compagni gli fa sentire la necessità della cooperazione e collaborazione per potersi divertire.
MOTORIA 1 • Mezzo per scoprire il mondo • Ogni azione finalizzata è un atto per lo
sviluppo dell’intelligenza • Il movimento è piacere (cinestesico) essere
cullato, camminare, correre, saltare, dondolare, stare in equilibrio)
• Schemi motori di base (infanzia) • Schemi motori complessi (adolescenza)
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MOTORIA 2
• schema corporeo • organizzazione spazio-temporale • lateralità adeguata • coordinazione funzionale
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PRIMA INFANZIA 0-3 ANNI
• DALLA DIPENDENZA verso la parziale autonomia
• LA FIGURA MATERNA che manifesta comportamenti affettivamente positivi favorisce l’autonomia dello sviluppo
• L’INDIPENDENZA motoria e linguistica come prime forme di manifestazione della volontà
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SECONDA INFANZIA 3-6 ANNI
• EGOCENTRISMO scoperta della propria individualità e sua affermazione incondizionata
• EGOISMO consapevolezza delle azioni (tipico di una fase successiva)
• I CAPRICCI rispondono alla legge del tutto -subito
• L’AMBIVALENZA AFFETTIVA desiderio e gelosia del genitore psicopeda 2016 1° A. Daino
❧ PRIMA INFANZIA 0-3 anni ❧ SECONDA INFANZIA 4-6 anni ❧ FANCIULLEZZA 7-11 anni ❧ PRE e ADOLESCENZA 12-18 anni
LA PEDAGOGIA: LE ETA’
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PIAGET J. GLI STADI DI SVILUPPO prevedono una maturazione per livelli successivi ❧ SENSOMOTORIO (coordinazione
percezione azione) ❧ PENSIERO UNIDIREZIONALE (tubo
palle) ❧ PENSIERO REVERSIBILE (rotazione tp /
bk) ❧ PENSIERO ASTRATTO (elaborazione
teorica della traiettoria della palla) psicopeda 2016 1° A. Daino
IL GIOCO NELLA 1^e 2^ INFANZIA
❧ IN LIBERTA’ basati sulla motricità spontanea
❧ SIMBOLICI trasfigurazione della realtà attraverso l’immaginazione
❧ IMITATIVI adattamento alla realtà ❧ PSEUDO - REGOLE (modificabili)
necessari allo sviluppo sociale
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IL GIOCO J. HUIZINGA nel testo HOMO LUDENS (1939).
❧ il gioco un'attività libera, volontaria, gratuita ❧ entro limiti di tempo e di spazio, ❧ soggetta a regole liberamente accettate, provvista di un fine in sè ❧ accompagnata da un sentimento di piacere, tensione e gioia.
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SREGOLATEZZA: divertimento, libera improvvisazione, pienezza vitale, fantasia , incontrollata.
FORTUNA – AGONISMO – FINZIONE – VERTIGINE
REGOLA: esigenza di piegare la sregolatezza a delle convenzioni imperative e ostacolanti, allo scopo di rendere più arduo il raggiungimento
dell’obiettivo finale.
C. CALLOIS il gioco
psicopeda 2016 1° A. Daino
LA FANCIULLEZZA
❧ Dai sei ai dodici anni circa; ❧ Disequilibrio staturo-ponderale; ❧ Transitoria insufficienza muscolare; ❧ Insicurezza motoria; ❧ Insicurezza psicologica ❧ Identità incerta.
psicopeda 2016 1° A. Daino
DAL GIOCO LIBERO AL GIOCO STRUTTURATO
❧ Regole; ❧ Modelli; ❧ Ruoli; ❧ Leadership; ❧ Sistema di premi e punizioni; ❧ Gara; ❧ Finalità-obiettivo.
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I SISTEMI RELAZIONALI COME FACILITATORI DELL’APPRENDIMENTO.
❧ La buona relazione con l’allievo facilita il processo di apprendimento attraverso il modellamento del comportamento
❧ Interazione – comunicazione – relazione;
❧ Il contesto di apprendimento;
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❧ Errata rappresentazione della c.u. linearità
e r
LE CARATTERISTICHE DELLA COMUNICAZIONE UMANA
psicopeda 2016 1° A. Daino
LE CARATTERISTICHE DELLA COMUNICAZIONE UMANA
❧ Corretta rappresentazione della c.u. è circolarità
e r
psicopeda 2016 1° A. Daino
APPRENDIMENTO
APPRENDERE: utilizzare le esperienze precedenti per modificare stabilmente il proprio comportamento allo scopo di raggiungere un migliore adattamento in un ambiente che cambia.
psicopeda 2016 1° A. Daino
FORME DI APPRENDIMENTO e TENNIS
FORME TENNIS imitazione Movimenti a vuoto
condizionamento Automatizzare un colpo
Prove ed errori Colpire la palla da sopra la spalla
Intuizione “insight”
Colpire dietro la schiena
comprensione Cambiare schema d’attacco psicopeda 2016 1° A. Daino
motiv sport 2008 46
La motivazione intrinseca è la spinta che fa compiere all’individuo un’attività perché questa gli procura piacere di per sé. La motivazione estrinseca, invece, lo fa agire al fine di ricevere una ricompensa concreta o morale.
TEORIA DELLA VALUTAZIONE
COGNITIVA Deci e Ryan (1985):
47
MOTIVAZIONE INTRINSECA • La spinta interiore che sostiene il desiderio
di fare bene e di impegnarsi in un’attività dalla quale si ottengono soddisfazioni
I narcismo, esibizionismo,, ricerca di perfezione, desiderio di successo, migliorare le proprie abilità, eccellere e primeggiare
motiv sport 2008 48
MOTIVAZIONE ESTRINSECA
❧ L’area di indagine che analizza l’influenza degli avvenimenti esterni sulla motivazione
❧ I rinforzi che incoraggiano l’atleta ad attribuire la sua partecipazione a cause esterne possono ridurre la motivazione intrinseca
motiv sport 2008 49
MOTIVAZIONE ESTRINSECA
L‘ALLENATORE: individua bisogni (movimento); studia i comportamenti (gioco); rinforza le azioni (agonismo).
COMPAGNI: stimolano la partecipazione, fungono da modelli, rappresentano in parametro di riferimento.
GENITORI: supportano la partecipazione, galvanizzano, consolano
3. MOTIVAZIONE
(mi confronto con me stesso e un compagno)
motore dell’azione, gioco simbolico, regole, sfida, agonismo, rinforzi
- gioco: fare le squadre
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volontà
fisiologici
sicurezza
sociali
autostima
Auto realizzazione
LA GERARCHIA DEI BISOGNI DI A. MASLOW psicopeda 2016 1° A. Daino
MOTIV - AZIONE
ALLO SPORT ❧ L'agente fisiologico, cognitivo ed
emotivo che organizza mantiene o/e incrementa il comportamento verso uno scopo
❧ Nel contesto sportivo si riferisce agli atteggiamenti, comportamenti sentimenti, provati durante la pratica sportiva.
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MOTIV - AZIONE
ALLO SPORT ❧ L'agente fisiologico, cognitivo ed
emotivo che organizza mantiene o/e incrementa il comportamento verso uno scopo
❧ Nel contesto sportivo si riferisce agli atteggiamenti, comportamenti sentimenti, provati durante la pratica sportiva.
psicopeda 2016 1° A. Daino
PRIMARIE: 1) Gioco; 2) Agonismo; SECONDARIE: n Al successo; n All’affiliazione; n Estetica; n Compensative.
LA MOTIVAZIONE
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LE MOTIVAZIONI AL TENNIS
▲ il fascino del gioco, ▲ l’attrazione per un campione, ▲ l’effetto di trascinamento di un gruppo,▲ la possibilità di praticare attività all’aria
aperta. ▲ desiderio di migliorarsi tecnicamente▲ Assecondare i genitori.
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TECNICHE MOTIVAZIONALI E
APPRENDIMENTO 1. stimolazione e divertimento (eccitamento, sfida e
azione); 2. competenza (imparare e migliorare le proprie abilita'
sportive);3. affiliazione (stare con gli amici e farsi nuovi amici);4. squadra (essere parte di un gruppo o di una
squadra); 5. competere (gareggiare, avere successo, vincere); 6. forma fisica (sentirsi in forma o sentirsi più forti).
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FATTORI INIBENTI LE MOTIVAZIONI
senso di inferiorità, frustrazione, ansia 1. SENTIMENTI DI INFERIORITÀ: far percepire il giovane non
all’altezza della richiesta sportiva. L’inadeguatezza può essere sperimentata a livello fisico, tecnico o di approvazione degli adulti.
2. SOVRACCARICO DI FRUSTRAZIONE:
impedimento alla realizzazione di un desiderio. Nel contesto sportivo è indispensabile imparare a gestire positivamente le frustrazioni perché in ogni competizione chi perde sperimenta il sentimento di frustrazione.
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COGNITIVISMO e TENNIS
COGNITIVISMO AZIONE MOTORIA Problema Colpire la palla Selezione possibilità Diritto, rovescio, volèè
Scelta soluzione diritto
realizzazione vincente
controllo Successo-insuccesso
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L’ISTRUTTORE NELLA DIMENSIONE DEL GIOCARE
❧ GIOCO
❧ divertimento ❧ piacere ❧ esplorazione ❧ fantasia ❧ spontaneità
❧ SPORT
❧ vittoria ❧ superare l’altro ❧ dimostrazione abilità ❧ allenamento ❧ sacrificio
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L’ISTRUTTORE 1° grado: M.E.G.A. saprà trasmettere all’allievo
M otivazione E mozione G ioco A utoefficacia
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L’ISTRUTTORE 1° grado: MA PUÒ TRASMETTERE ANCHE:
DE -Motivazione
DIS - ATTENZIONE
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L'ACCOGLIENZA
▲ A.ttrazione (gadget, palla portachiavi)▲ R. inforzare l’ interesse specifico▲ C. ostruire il sogno realizzabile▲ A. scoltare attivamente il bisogno
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MINITENNIS AVVIAMENTO: LIVELLO DELFINO
JUN
IOR
T
EN
NIS
Si
stem
a ita
lia
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❧ DIVERTIMENTO ED ENTUSIASMO (gioco e mi diverto) ❧ EMULAZIONE (imito l’insegnante)
❧ COLLABORAZIONE (aiuto un compagno)
❧ SUPPORTO (mi faccio aiutare dall’insegnante) ❧ MOTIVAZIONE (mi confronto con me stesso e un compagno)
❧ FISSARE DEGLI OBIETTIVI RAGGIUNGIBILI COME META (mi pongo un obiettivo)
❧ MEMORIA DI APPRENDIMENTO (provo e riprovo per imparare)
❧ VOLITIVITÀ (tiro la palla dove voglio) ❧ AUTOEFFICACIA (sono bravo a fare ...)
❧ CREATIVITÀ (invento un nuovo gioco) psicopeda 2016 1° A. Daino
1. DIVERTIMENTO, ENTUSIASMO ed EMPATIA
(gioco e mi diverto) movimento, immagine , egocentrismo,
gratificazione, socializzazione gioco: impara nome
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2. EMULAZIONE COLLABORAZIONE
(imito l’insegnante - aiuto un compagno)
apprendimento, imitazione, esplorazione, risoluzione problemi, confronto
-gioco: palleggio superlungo
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Autostima
L’insieme delle opinioni e valutazioni che riguardano il Sé, il sé fisico, psicologico E tecnico si definisce autostima.
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3. MOTIVAZIONE
(mi confronto con me stesso e un compagno)
motore dell’azione, gioco simbolico, regole, sfida, agonismo, rinforzi
- gioco: fare le squadre
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4.OBIETTIVI E APPRENDIMENTO
(mi pongo un obiettivo - provo e riprovo per imparare)
meta impegno, applicazione, ripetizione, differenziazione
-gioco: lancio colpisco
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5. VOLITIVITÀ E ATTENZIONE
(tiro la palla dove voglio)
desiderio, educazione, applicazione, errore, frustrazione incoraggiamento
- gioco: chiama numero colore
psicopeda 2016 1° A. Daino
6. AUTOEFFICACIA E CREATIVITÀ
(sono bravo a fare … invento un nuovo gioco)
percezione capacità, riscontro adulto
successo, innovazione, variazione
- gioco: faccio l’eco
psicopeda 2016 1° A. Daino
I SENTIMENTI DELL’ISTRUTTORE
❧ PIACERE PER LA PROPRIA ATTIVITA’ ❧ LA CREAZIONE DEL CLIMA
PSICOLOGICO ❧ I SENTIMENTI VERSO GLI ALLIEVI ❧ I VALORI EDUCATIVI ❧ I VALORI SPORTIVI
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