Psc mare degli ulivi pubblicato

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1 REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca 2007-2013 BANDO PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CONTRIBUTO MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca GRUPPO DI AZIONE COSTIERA “MARE DEGLI ULIVI” PIANO DI SVILUPPO COSTIERO

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REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006

FEP- Fondo Europeo per la Pesca 2007-2013

BANDO PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI

CONTRIBUTO

MISURA 4.1.

Sviluppo sostenibile delle zone di pesca

GRUPPO DI AZIONE COSTIERA

“MARE DEGLI ULIVI”

PIANO DI SVILUPPO COSTIERO

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1. IL GRUPPO DI AZIONE COSTIERA

1.1. Idea

L’economia ittica rappresenta una componente significativa del tessuto economico e produttivo della regione Puglia, ma risente delle difficoltà strutturali e di mercato del settore, così come di altri comparti produttivi. I tradizionali elementi di debolezza assumono un rilievo ancora maggiore in alcune aree circoscritte, in cui la dotazione di capitale fisico, finanziario e sociale stenta a formarsi con ripercussioni non irrilevanti, che di fatto ostacolano l’avvio di un processo di modernizzazione complessiva del settore. Il bando regionale relativo all’Asse IV - Mis. 4.1 “Sviluppo sostenibile delle zone di pesca” vuole sostenere l’attuazione di strategie di sviluppo locale a favore delle zone di pesca,capaci di concepire ed attuare una strategia di sviluppo integrata e sostenibile vuole contribuire ad innescare processi di sviluppo che siano duraturi nel tempo e capaci di rendere maggiormente competitive le aree dipendenti dalla pesca. In tale ambito, un raggruppamento di enti pubblici e privati e Associazioni di categoria ha voluto attivare una forte sinergia di sviluppo congiunta capace di rendere immediatamente operativi gli obiettivi dell’intero Fondo Europeo per la Pesca per lo sviluppo dell’area costiera compresa fra i comuni di Polignano a Mare e Fasano.

1.2. Attività preliminari In data 24/03/2011, si è costituito il Comitato Promotore del GAC Mare degli Ulivi”, composto da: Provincia di Bari, Provincia di Brindisi, Comune di Monopoli, Comune di Polignano a Mare, Comune di Mola di Bari, Comune di Fasano, Università degli Studi di Bari, AGCI AGRITAL, ANAPI, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA, LEGAPESCA, UNCIPESCA, COLDIRETTI-Impresa Pesca e CRSA ‘‘Basile Caramia”. Nel corso delle attività dirette alla costituzione del Gruppo nel rispetto dei requisiti richiesti dal Bando Regionale, la Provincia di Brindisi e l’Università degli Studi di Bari si sono rilevate nella impossibilità di partecipare alla compagine sociale in corso di definizione. Quindi ai partner fondatori, a seguito del venir meno dei due soci predetti,si sono aggiunti a completamento della compagine: Banca Popolare di Bari, LEGAMBIENTE Puglia e AD CONCORD SPA e l’associazione FORPUGLIA.

1.3. Composizione e caratteristiche del partenariato Il Partenariato del GAC si è costituito grazie a modalità partecipative e concertative che hanno visto l’ampio coinvolgimento di tutti gli attori locali, pubblici e privati, e delle loro rappresentanze istituzionali e associative nella individuazione del percorso di sviluppo costiero. Come si vedrà in dettaglio nel presente paragrafo, il Partenariato del GAC risulta essere l’espressione composita e variegata, accanto ai soggetti pubblici che operano nel territorio di riferimento come le amministrazioni comunali e provinciali, dei diversi organismi rappresentativi del settore della pesca e soggetti che rappresentano la realtà sociale economica e ambientale del territorio, rispetto alla strategia di sviluppo proposta nel Piano di Sviluppo Costiero. Per descrivere le caratteristiche del partenariato, occorre anche constatare la competenza acquisita da molti dei componenti il partenariato del GAC nelle esperienze pregresse, così come nella partecipazione ad altri progetti finanziati da Fondi strutturali ed altri strumenti di programmazione negoziata attribuendo al GAC un ruolo importante in qualità di attuatore del Piano di sviluppo e che potrà far assumere in futuro la qualità di Agenzia di sviluppo locale del territorio di riferimento. Il costituito partenariato risulta essere composto da n° 18 soggetti. Di seguito, si elencano nello specifico, per macro-tipologia di soggetto, profili/competenze e responsabilità/impegni dei soggetti componenti il partenariato:

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- Soggetti Pubblico-istituzionali: a) sovraintendono ed attuano i processi di governance territoriale, svolgendo un insieme di attività

nell’interesse della comunità rappresentata, in attuazione dell’indirizzo dei propri apparati di governo e nel rispetto degli specifici principi costituzionali e di una articolata disciplina regolamentare. Essi si impegnano a garantire nell’ambito del partenariato l’attuazione delle politiche e delle strategie e degli interventi pubblici in linea con l’interesse collettivo e le finalità di sviluppo costiero del territorio rappresentato;

b) il raggruppamento risulta essere totalmente rappresentato dalle Amministrazione dei quattro Comuni coinvolti (Polignano a Mare, Mola di Bari, Monopoli e Fasano), dalla Provincia di Barie dalla Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Bari.

- Associazioni di categoria: a) rappresentano ed assicurano gli interessi dei propri associati, valorizzando e garantendone le

opportunità di crescita, tutela e sviluppo sulla base delle specifiche mission, sono portatrici di esperienze professionali specifiche per il settore/area di riferimento rappresentato che le porterà ad impegnarsi nell’ambito del partenariato attraverso la definizione e la presa in carico dei fabbisogni/aspettative dei propri associati e dei soggetti (persone fisiche o giuridiche) ad essi collegati;

b) il raggruppamento è composto dalle associazioni di categoria: FEDERPESCA, LEGAPESCA,

UNCI PESCA, FEDERCOOPESCA, ANAPI, AGCI AGRITAL e COLDIRETTI PUGLIA-

IMPRESA PESCA.

- Soggetti rappresentativi della realtà economica sociale e ambientali del territorio: a) enti/organismi a cui fanno capo interessi specifici e che sono portatori di esperienze maturate in aree

o settori economici strategici per il raggiungimento degli obiettivi progettuali finalizzati alla crescita del tessuto economico locale ed alla implementazione delle azioni che favoriscano la nascita e/o la crescita di circuiti commerciali e produttivi dell’area obiettivo;

b) il raggruppamento è composto da: Banca Popolare di Bari, l’Istituto CRSA Basile Caramia, Ad

Concord Spa agenzia di comunicazione,Legambiente Puglia e l’associazione FORPUGLIA

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E’ evidente che i soci coinvolti mostrano la capacità di aggregare i diversi interessi del territorio in funzione degli obiettivi specifici proposti nel PSC; si riportano si seguito delle descrizioni in merito:

1.3.1. Provincia di Bari

La Provincia di Bari, Ente pubblico intermedio, è un’Autorità pubblica territoriale operante a livello di Nuts III il cui compito principale è quello di governare il territorio di propria competenza, composto da n. 41 comuni con una popolazione complessiva di n.1.258.706 abitanti. La Provincia di Bari è strutturata in n.22 Servizi che operano con differenti funzioni, nei settori alla stessa attribuiti dalla normativa vigente: sviluppo economico, ambiente, formazione professionale, socio-assistenziale, turismo, politiche del lavoro. Inoltre, sin dall’entrata in vigore del D.lgs n.267/2000, è altresì responsabile della gestione dei servizi territoriali per l’impiego. La Provincia ha già all’attivo il finanziamento di numerosi progetti comunitari, nazionali e regionali soprattutto nel campo della cultura, del turismo, delle politiche giovanili, della formazione e della sicurezza, dell’agricoltura e della pesca. Il numero totale dei progetti finanziati è 36 di cui 8 come soggetto capofila. (Azione Province Giovani 2010, Programma Leonardo, Programma Equal, Art.6 FSE, Interreg III C, Interreg IIIA Italia/Albania, Interreg IIIA Grecia/Italia, Interreg III A CardsPhare, IPA CBC Adriatic). Attualmente la Provincia di Bari è impegnata nella gestione di n.3 progetti a valere sui Programmi: IPA CBC Adriatic, Azione Province Giovani 2010 e un progetto di cooperazione internazionale finanziato dal MAE.

1 Provincia di Bari 10,00% 3.000,00€

2 CCIAA di Bari 5,00% 1.500,00€

3 Comune di Monopoli 5,00% 1.500,00€

4 Comune di Mola 5,00% 1.500,00€

5 Comune di Polignano 5,00% 1.500,00€

6 Comune di Fasano 5,00% 1.500,00€

35,00% 10.500,00€

1 Federpesca 7,00% 2.100,00€

2 Legapesca 7,00% 2.100,00€

3 Unci Pesca 3,00% 900,00€

4 Federcooppesca 7,00% 2.100,00€

5 Anapi 6,00% 1.800,00€

6 Agci Agrital 7,00% 2.100,00€

7 Coldiretti Puglia - Impresa Pesca 3,00% 900,00€

40,00% 12.000,00€

1 Banca Popolare di Bari 10,00% 3.000,00€

2 CRSA "Basile Caramia " 3,33% 1.000,00€

3 Ad Concord SPA 3,33% 1.000,00€

4 Legambiente Puglia 3,33% 1.000,00€

5 FORPUGLIA 5,00% 1.500,00€

25,00% 7.500,00€

30.000,00€ Totale capitale sociale GAC

SO

CI

PU

BB

LIC

I

Soggetti pubblici

Totale Soggetti Pubblici

SO

CI

PR

IVA

TI

Sogg. Privati

rappresentanti

settore pesca

Totale Soggetti Privati - Pesca

Sogg. Privati

rappresentanti realtà

economica sociale

ed ambientale

Totale Soggetti Privati - Altri

PARTENARIATO GAC MARE DEGLI ULIVI

Compagine sociale n. Descrizione: %Ripartizione del

capitale sociale %

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La provincia di Bari occupa, all’interno del territorio regionale una posizione centrale, avendo al nord i territori della provincia BAT e di Foggia ed al proprio sud i territori delle province di Brindisi, Taranto e Lecce. Si evidenziano una serie di tabelle esplicative del territorio della Provincia di Bari.

La Provincia di Bari, quindi, consta di 41 Comuni con una superficie territoriale quasi pari al 20% di tutto il territorio regionale.

Tav. 1. - Caratteristiche territoriali dei Comuni della Provincia di Bari: regione agraria e

litoraneità

Comuni Regione agraria Litoraneità

Acquaviva delle Fonti Murge di Castellana Non litoraneo Adelfia Pianura di Bari Non litoraneo Alberobello Murge di Castellana Non litoraneo Altamura Murge di Altamura Non litoraneo B a r i Pianura di Bari Litoraneo Binetto Pianura di Bari Non litoraneo Bitetto Pianura di Bari Non litoraneo Bitonto Murge di Bitonto Non litoraneo Bitritto Pianura di Bari Non litoraneo Capurso Pianura di Bari Non litoraneo Casamassima Murge di Castellana Non litoraneo Cassano delle Murge Murge di Gioia del Colle Non litoraneo Castellana Grotte Murge di Castellana Non litoraneo Cellamare Pianura di Bari Non litoraneo Conversano Murge di Castellana Non litoraneo Corato Murge di Andria Non litoraneo Gioia del Colle Murge di Gioia del Colle Non litoraneo Giovinazzo Pianura di Barletta Litoraneo Gravina in Puglia Murge di Altamura Non litoraneo Grumo Appula Murge di Bitonto Non litoraneo Locorotondo Murge di Castellana Non litoraneo Modugno Pianura di Bari Non litoraneo Mola di Bari Pianura di Monopoli Litoraneo Molfetta Pianura di Barletta Litoraneo Monopoli Pianura di Monopoli Litoraneo Noci Murge di Gioia del Colle Non litoraneo Noicattaro Pianura di Monopoli Non litoraneo Palo del Colle Murge di Bitonto Non litoraneo Poggiorsini Murge di Altamura Non litoraneo Polignano a Mare Pianura di Monopoli Litoraneo Putignano Murge di Castellana Non litoraneo Rutigliano Pianura di Monopoli Non litoraneo Ruvo di Puglia Murge di Bitonto Non litoraneo Sammichele di Bari Murge di Castellana Non litoraneo Sannicandro di Bari Murge di Castellana Non litoraneo Santeramo in Colle Murge di Gioia del Colle Non litoraneo Terlizzi Murge di Bitonto Non litoraneo Toritto Murge di Bitonto Non litoraneo Triggiano Pianura di Bari Non litoraneo Turi Murge di Castellana Non litoraneo Valenzano Pianura di Bari Non litoraneo

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Tav. 2 Superfice territoriale

Cod. Istat

Superficie

territoriale in

Kmq

Superficie agricola in ettari

(censim. 2000)

totale Utilizzata

Provincia di Foggia 071 6.966,17 548.918 489.793 Provincia BAT 110 1.538,68 99.210 92.914 Provincia di Bari 072 3.825,41 286.266 262.245 Provincia di Taranto 073 2.428,71 157.332 134.475 Provincia di Brindisi 074 1.839,53 124.113 117.933 Provincia di Lecce 075 2.759,40 163.438 152.284 PUGLIA 16 19.357,90 1.379.278 1.249.645

Per quanto concerne la popolazione al 2010 possiamo notare come la provincia di Bari rappresenti oltre il 30% circa della popolazione residente in Puglia, con una densità della popolazione pari a 327,92 abitanti per Kmq

Tav. 3 – Popolazione residente per provincia in Puglia. Anno 2010

Provincia Popolazione residente

Bari 1.254.461 BAT 391.506 Brindisi 403.096 Foggia 640.891 Lecce 813.556 Taranto 580.525

PUGLIA 4.084.035

Fonte: elaborazioni IPRES su dati ISTAT

Tav.4 –analisi delle attività svolte nella Provincia di Bari

Cod. Denominazione Unità

Locali con

sede fuori

dalla

provincia

Unità

Locali con

sede nella

provincia

Sedi di

impresa Totale

SEZIONE DI ATTIVITA'

Provincia di Bari

A Agricoltura, silvicoltura pesca 55 172 29.051 29.278 B Estrazione di minerali da cave e miniere 7 45 123 175 C Attività manifatturiere 418 1.916 13.555 15.889 D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... 97 16 61 174 E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d... 29 80 248 357 F Costruzioni 159 934 16.857 17.950 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... 1547 6.849 41.865 50.261 H Trasporto e magazzinaggio 292 421 4.063 4.776 I Attività dei servizi alloggio e ristorazione 81 1.150 6.575 7.806 J Servizi di informazione e comunicazione 218 264 2.010 2.492 K Attività finanziarie e assicurative 638 256 2.239 3.133 L Attivita' immobiliari 36 150 2.053 2.239 M Attività professionali, scientifiche e tecniche 267 454 3.122 3.843 N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle im... 235 391 2.745 3.371

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O Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale ... 0 0 3 3 P Istruzione 67 112 562 741 Q Sanita' e assistenza sociale 38 227 652 917 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... 53 212 1.337 1.602 S Altre attività di servizi 34 339 5.501 5.874 X Imprese non classificate 312 1.341 1.095 2.748 TOTALE 4583 15.329 133.717 153.629

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Tav. 5 - Valore aggiunto comunale per settore economico e procapite. Anno 2009

COMUNE AGRICOLTURA

INDUSTRIA IN

SENSO STRETTO COSTRUZIONI SERVIZI

TOTALE

ECONOMIA

VALORE AGGIUNTO

PROCAPITE

Milioni di euro Unità di euro

Provincia di Bari 478,05 2.914,54 1.414,56 15.292,34 20.099,48 16.036,54

Capoluogo 33,28 746,01 302,60 6.290,07 7.371,96 23.007,66

Altri comuni 444,77 2.168,53 1.111,95 9.002,27 12.727,52 13.642,36

Acquaviva delle Fonti 6,25 58,81 17,23 249,71 331,99 15.655,83 Adelfia 8,07 18,27 8,25 144,08 178,66 10.371,40 Alberobello 5,48 28,28 17,31 120,26 171,33 15.533,53 Altamura 19,83 224,44 174,69 646,02 1.064,97 15.423,24 Bari 33,28 746,01 302,60 6.290,07 7.371,96 23.007,66 Binetto 0,44 4,57 1,14 18,34 24,49 11.800,40 Bitetto 3,70 14,63 7,09 81,77 107,19 9.338,98 Bitonto 14,00 105,78 75,40 514,20 709,38 12.597,75 Bitritto 1,85 12,57 4,71 134,63 153,77 14.355,14 Capurso 2,74 30,40 23,38 139,50 196,03 12.857,50 Casamassima 9,13 20,24 8,26 241,66 279,28 15.045,51 Cassano delle Murge 4,48 23,74 11,30 127,50 167,02 12.465,04 Castellana Grotte 14,80 51,89 19,81 215,62 302,12 15.704,33 Cellamare 1,84 2,37 5,81 37,37 47,39 8.390,67 Conversano 16,85 50,57 21,89 260,33 349,64 13.796,86 Corato 15,55 113,30 36,14 487,96 652,94 13.664,54 Gioia del Colle 14,93 78,49 21,87 305,62 420,91 15.041,70 Giovinazzo 2,50 18,57 22,96 178,71 222,74 10.780,90 Gravina in Puglia 11,59 72,75 110,46 333,71 528,51 11.938,17 Grumo Appula 5,42 11,43 9,50 82,33 108,68 8.315,08 Locorotondo 9,19 47,73 38,83 146,53 242,28 17.084,49 Modugno 2,89 471,26 58,14 573,64 1.105,92 28.858,73 Mola di Bari 23,67 20,54 18,07 183,68 245,96 9.332,94 Molfetta 26,87 73,98 78,04 567,99 746,87 12.465,68 Monopoli 38,50 102,49 47,14 543,22 731,34 14.760,99

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Noci 11,44 46,76 40,25 227,71 326,15 16.806,43 Noicattaro 29,15 21,34 18,19 183,59 252,28 9.887,48 Palo del Colle 5,03 33,87 16,76 151,54 207,19 9.562,08 Poggiorsini 1,45 2,18 0,52 14,46 18,62 12.834,16 Polignano a Mare 21,10 16,88 15,49 157,28 210,75 11.913,05 Putignano 10,55 91,44 31,13 351,08 484,20 17.608,70 Rutigliano 27,88 44,53 13,61 152,38 238,39 13.189,57 Ruvo di Puglia 12,25 49,55 29,60 219,30 310,70 12.040,00 Sammichele di Bari 4,59 6,89 3,26 51,31 66,05 9.836,86 Sannicandro di Bari 6,72 14,26 7,10 67,91 95,99 9.835,30 Santeramo in Colle 14,02 84,54 27,27 252,92 378,76 14.170,57 Terlizzi 17,33 35,32 21,37 226,02 300,04 10.952,79 Toritto 4,56 6,05 10,44 65,10 86,15 9.921,20 Triggiano 5,24 25,73 18,00 268,58 317,55 11.526,23 Turi 10,31 14,91 9,21 106,31 140,75 11.718,54 Valenzano 2,58 17,19 12,32 172,43 204,53 11.124,76 Puglia 1.942,89 8.091,32 4.620,80 45.710,44 60.386,22 14.793,77

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PRODOTTI (Ateco 2007)

Importazioni (euro) Esportazioni (euro) Saldo normalizzato

% v.a. % v.a. %

Provincia di BARI

A-PRODOTTI DELL'AGRICOLTURA, DELLA SILVICOLTURA E DELLA PESCA 390.992.539 15,6 360.966.859 12,5 -3,99 B-PRODOTTI DELL'ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 11.486.723 0,5 3.243.835 0,1 -55,96 CA-Prodotti alimentari, bevande e tabacco 329.133.306 13,2 205.581.098 7,1 -23,11 CB-Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 374.146.749 15,0 327.156.327 11,3 -6,70 CC-Legno e prodotti in legno; carta e stampa 52.171.052 2,1 8.158.793 0,3 -72,95 CD-Coke e prodotti petroliferi raffinati 3.154.793 0,1 821.433 0,0 -58,68 CE-Sostanze e prodotti chimici 96.625.884 3,9 45.746.539 1,6 -35,74 CF-Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 609.436.541 24,4 779.495.586 26,9 12,24 CG-Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 57.986.325 2,3 119.658.288 4,1 34,72 CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 79.230.334 3,2 79.318.432 2,7 0,06 CI-Computer, apparecchi elettronici e ottici 70.615.263 2,8 31.898.356 1,1 -37,77 CJ-Apparecchi elettrici 45.556.786 1,8 56.133.790 1,9 10,40 CK-Macchinari ed apparecchi n.c.a. 178.564.441 7,1 328.897.305 11,4 29,62 CL-Mezzi di trasporto 88.165.450 3,5 141.538.990 4,9 23,24 CM-Prodotti delle altre attività manifatturiere 109.798.423 4,4 396.957.310 13,7 56,67 E-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI E RISANAMENTO 325.698 0,0 4.500.196 0,2 86,50 J-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' DEI SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 3.417.690 0,1 379.811 0,0 -80,00 M-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 143 0,0 0 0,0 -100,00 R-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO 136.163 0,0 14.099 0,0 -81,23 V-MERCI DICHIARATE COME PROVVISTE DI BORDO, MERCI NAZIONALI DI RITORNO E RESPINTE, MERCI VARIE 258.564 0,0 2.026.571 0,1 77,37 Totale 2.501.202.867 100,0 2.892.493.618 100,0 7,25

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Tav. 6 - Popolazione di 15 anni e oltre per sesso, condizione lavorativa e sesso. Valori

assoluti in migliaia. Anno 2010

Province Occupati Persone in

cerca Totale

Non forze

di lavoro

Totale

popolazione

Maschi e femmine

Foggia 187 29 216 357 573

Bari 518 68 586 768 1.354

Taranto 166 24 190 303 493

Brindisi 112 19 131 214 345

Lecce 240 52 292 408 699

Puglia 1.223 192 1.415 2.049 3.464

Tav.7 - Occupati per provincia,settore di attività economica e posizione nella professione. Valori

assoluti in migliaia. Anno 2010

PROVINCE Agricoltura Industria di cui: costruzioni Servizi Totale

Dipendenti

Foggia 15 33 14 83 131 Bari 26 105 36 255 387 Taranto 16 36 6 80 131 Brindisi 10 21 7 53 85 Lecce 9 38 17 127 174

Puglia 77 232 80 598 907

Indipendenti

Foggia 8 12 6 36 56 Bari 16 23 12 93 131 Taranto 3 4 3 28 35 Brindisi 2 4 3 21 27 Lecce 3 17 8 47 66

Puglia 32 60 31 225 316

Totale

Foggia 24 44 20 119 187 Bari 42 128 49 348 518 Taranto 18 40 9 108 166 Brindisi 13 25 10 74 112 Lecce 12 55 24 173 240

Puglia 109 292 112 822 1.223

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Tav. 8 - Tasso di occupazione per provincia, classe di età e sesso. Valori percentuali. Anno

2010

PROVINCE 15 - 24

anni

25 - 34

anni

35 - 44

anni

45 - 54

anni

55 anni

e oltre

Totale

15-64

anni

Totale

MASCHI E FEMMINE

Foggia 13,7 45,0 54,7 55,1 13,9 41,2 32,6

Bari 22,4 55,1 62,3 55,5 15,5 47,2 38,2

Taranto 18,2 49,4 56,2 54,1 10,6 42,5 33,7

Brindisi 15,9 48,1 50,4 53,8 13,9 41,2 32,5

Lecce 14,2 52,3 58,9 57,1 13,3 44,4 34,3

1.3.2. Comune di Monopoli

La città di Monopoli (termine derivante dal greco “Monos” e “Polis”, letteralmente “Città Unica”) ha circa 50000 abitanti, si estende su una superficie territoriale di 156,38 Km2 lungo il litorale adriatico a 45 Km a sud di Bari. È gemellata con Lugoj (Romania) e Lyss (Svizzera). Lo stemma, tre rose bianche in campo rosso, fu donato alla città da Federico II di Svevia che volle così premiarla per essere rimasta fedele durante l’assedio di Gualtieri di Brienne del 1207. Il suo territorio è costituito da una fascia costiera pianeggiante che sale velocemente verso le colline fino a raggiungere un’altitudine massima di 408 metri, che rappresentano un balcone naturale affacciato sulla “marina”. La costa, lunga circa 15 km, bassa e frastagliata, con ampie distese sabbiose e molti tratti di spiaggia libera, è particolarmente adatta alla balneazione. La piana costiera costituisce un paesaggio di estrema suggestione per le antiche masserie che la punteggiano e per la presenza, che tutto pervade, dei nodosi e monumentali alberi secolari di ulivo. La campagna è costituita da 99 contrade. La piana costiera costituisce un paesaggio di estrema suggestione per le antiche masserie che la punteggiano e per la presenza, che tutto pervade, dei nodosi e monumentali alberi secolari di ulivo.

1.3.2.1. Cenni storici

Monopoli, città di radicate tradizioni marinare (porto commerciale e peschereccio, cantieri navali, nautica da diporto), ha origini molto antiche. Il primo insediamento abitativo, un villaggio di capanne frequentato anche dai navigatori micenei, sorse nell’Età del Bronzo Medio (XV sec. a.C.), intorno ad un articolato sistema di approdi che comprendeva anche un profondo porto-canale, poi insabbiato dai normanni nel 1049. Al villaggio protostorico si sovrappose la città messapica, cinta da poderose mura nelle quali i romani inserirono una porta monumentale, oggi inglobata nel Castello cinquecentesco. La città accrebbe la sua importanza in tutto il Medioevo, nelle antiche carte nautiche viene infatti indicata come città portuale di rilievo al pari di Bari e di Brindisi. Passata sotto il controllo longobardo, subì anche l’influenza bizantina. Nel 1044 fu conquistata dai normanni e dal 1266, così come altri centri vicini, passò sotto il governo angioino. Dal XVI secolo fu poi disputata tra spagnoli e veneziani dei quali dovette alternativamente subire l’occupazione.

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Fra gli episodi più gloriosi della storia della città è da ricordare la sconfitta del marchese del Vasto, don Francesco Ferrante D’Avalos, comandante di tutte le armate spagnole che, dopo aver saccheggiato Firenze e Siena a capo di un esercito di più di 5000 fanti, assediò inutilmente la città per tre mesi sottoponendola anche a pesanti cannoneggiamenti, che hanno lasciato una evidente cicatrice sulle mura nel tratto conservato in Via Cadorna. Il 28 maggio 1529 il marchese del Vasto dovette levare l’accampamento. Divenuta nel 1530 possesso personale dell’imperatore Carlo V, che la vendette a un mercante messinese, la città riuscì a riscattare la propria libertà pagando un tributo raccolto con il concorso di tutti i cittadini.

1.3.2.2. Il contesto territoriale

Il centro medievale è caratterizzato dalla presenza di numerose chiese e conventi e negli ultimi anni è stato profondamente riqualificato. Degni di menzione il Castello Carlo V, con la cinta muraria affacciata sul mare ed arricchita da pezzi di artiglieria storica, e la cattedrale barocca della Madonna della Madia, edificata nel 1107 e contraddistinta dalla monumentale facciata e dallo svettante campanile. Il territorio di Monopoli si caratterizza anche per la presenza di cento contrade, ancora densamente abitate (si calcola che circa un terzo della popolazione cittadina risiede lì), raggruppate soprattutto intorno alle chiese rurali ed alle masserie fortificate (unità autosufficienti costruite a partire dal XVI secolo e dotate di tutte le strutture necessarie alla comunità locale che le abitava, come chiesa, mulino, forno e frantoio sotterraneo) che ne costituivano il nucleo originario.

1.3.2.3. Le dinamiche demografiche

Monopoli ha poco meno di 50.000 abitanti divisi tra il centro urbano e le contrade, in cui risiede una alta percentuale della popolazione complessiva. Il trend demografico è in crescita costante negli ultimi anni con, tuttavia, un’alta percentuale della popolazione anziana rispetto a quella giovanile

1.3.2.4. Il contesto economico

Monopoli si trova al centro della Regione Puglia ed è servita da tutte le principali vie di comunicazione e di trasporto regionali; di ampia potenzialità il porto cittadino, inserito nel più ampio contesto del “Sistema Portuale del Levante” (insieme al porto di Bari e Barletta), che rappresenta lo sbocco naturale del traffico commerciale dell’entroterra. L’aeroporto di Bari dista 40 Km ed è facilmente accessibile mediante una strada statele. Il contesto economico è caratterizzato dalla totale assenza di imprese di grandi dimensioni e da un tessuto produttivo fondato prevalentemente sui servizi, commercio e turismo in particolare, in cui sono occupati una larga fascia di lavoratori cittadini. Il territorio di Monopoli è per eccellenza a vocazione turistica ed accoglie migliaia di presenze turistiche, con un trend di crescita costante negli ultimi anni che rende la città leader turistica dell’area. Alla crescita turistica si è affiancata da un lato la crescita del comparto ricettivo alberghiero, con strutture e posti letto di categoria superiore per un turismo di fascia medio-alta, e dall’altra il notevole aumento di bed and breakfast ed agriturismi che per la loro ubicazione e la loro offerta propongono servizi originali e caratteristici costituendo un punto di forza per l’intera area. Negli ultimi anni si è assistito ad un rafforzamento dei valori di ordine storico-culturale ma anche della consapevolezza che lo sviluppo economico del territorio può giungere dal distinguersi e differenziarsi sul mercato puntando su di un paniere di prodotti e servizi che garantisca la qualità ed i caratteri di eccellenza delle imprese. Per questi motivi sono nate molte imprese che si sono specializzate nei prodotti e servizi tipici locali, dall’agroalimentare al turismo caratteristico. Popolazione attiva Maschi 60,52% Femmine 32,12 Totale 45,76

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Popolazione occupata Maschi 44% Femmine 20,5 Totale 31,8 Occupazione 67% occupati nel terziario (trend di occupati costante) 23% occupati nell’industria (trend di occupati in crescita) 10% occupati in agricoltura (trend di occupati in calo)

1.3.2.5. Programmi comunitari, nazionali, regionali e locali realizzati e in corso

- Il Comune di Monopoli è capofila dell’Area Vasta “Valle d’Itria”. A seguito del Programma stralcio approvato dalla Regione Puglia nel dicembre 2009, il Comune di Monopoli beneficia di finanziamenti per una serie di interventi. Di seguito si riporta un prospetto degli interventi in corso ripartiti per azioni e finanziamenti ricevuti.

- Il Comune di Monopoli ha partecipato al bando regionale Asse VI – Competitività dei sistemi produttivi e occupazione - Linea di intervento 6.2.1: Iniziative per le infrastrutture di supporto degli insediamenti produttivi. Il Progetto è risultato vincitore e beneficia di un contributo pari ad € 1.751.380,47

Linea Titolo del progetto Importo

assegnato

FESR

Costo totale Economie

Fesr

iniziale effettivo (6)

€ € € €

2.3

Sistemazione alveo naturale in Contrada San Vincenzo

1.300.000,00 1.300.000,00

4.2

Completamento Palazzo Martinelli per potenziamento rete dei beni culturali

1.436.000,00 1.436.000,00 881.132,53 554.867,47

4.1

Realizzazione di strutture di servizio e di liberi accessi al mare (Costa Sud) int.2

300.000,00 300.000,00

4.1

Realizzazione di strutture di servizio e di liberi accessi al mare (Costa Sud) int.1

584.000,00 584.040,00 471.680,30 112.359,70

5.2

Rete ciclo-pedonale a supporto della fruizione sostenibile del territorio naturale

475.000,00 475.000,00

7.2

Sistema di parcheggi - Realizzazione del waterfront urbano dell'area della "Banchina Solfatara"

1.000.054,00 1.000.054,00 838.706,86 161.347,14

5.095.054,00 5.095.094,00 2.191.519,69 828.574,31

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- Il Comune di Monopoli è socio del Patto Territoriale Polis unitamente ad altri Comuni del territorio. In tale ambito abbiamo beneficiato di un finanziamento che ha consentito interventi infrastrutturali in località Capitolo.

- Il Comune di Monopoli ha partecipato ad altri bandi europei. In particolare sono state presentate domande di partecipazione a valere su finanziamenti a gestione diretta.

1. “Lead Partner” di un progetto “INTERREG IlI A Grecia Italia 2000-2006” denominato “Talking: colloqui tra le terre di Puglia e Grecia", mediante il quale sono stati creati laboratori di narrazione, teatro, letteratura, ricerche; è stato fondato un Centro Internazionale di Studi (CSI); è stata promossa la realizzazione di una biblioteca multimediale di racconti denominata “Sala delle Terre Parlanti”;

2. Domanda di partecipazione a “1st Call for projectproposals - Greece-Italy 2007-2013” dal titolo “Talking Lands: talksbetween the lands of Apulia and Greece”, che vede quali altri partner: Municipalità di Fasano, Municipalità di Grottaglie, Prefettura di Corfù, Municipalità di Parga, Prefettura di Achaia, Teatro Pubblico Pugliese. In attesa dell’esito della calls.

3. Domanda di partecipazione a “1st Call for projectproposals - Greece-Italy 2007-2013” dal titolo “LinkingPorts for new line between Apulia and Greece”, che vede quali altri partner: Provincia di Bari, Autorità Portuale del Levante, Prefettura di Preveza, Municipalità di Parga, Municipalità di Otranto. In attesa dell’esito della calls.

4. Domanda di partecipazione al bando europeo sulla Politica Agricola Comune intitolato “Sostegno a favore di azioni di informazione riguardanti la politica agricola comune” - attuazione di azioni di informazione (GUUE C231/8 del 27/08/2010).

1.3.3. Comune di Polignano a Mare

1.3.3.1. Il contesto territoriale

Polignano a Mare (Peghegnène in dialetto polignanese) è un comune italiano di 17.797 abitanti della provincia di Bari, in Puglia. Il nucleo più antico della cittadina sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico a 33 chilometri a sud del capoluogo. L'economia del paese è essenzialmente basata sul turismo, l'agricoltura e la pesca. Di notevole interesse naturalistico sono le sue grotte marine e storicamente importanti sono il centro storico e i resti della dominazione romana. Tra questi ultimi il ponte della via Traiana, tuttora percorribile, che attraversa Lama Monachile. Nel 2008, 2009, 2010 e 2011 Polignano a Mare ha ricevuto la Bandiera Blu, riconoscimento conferito dalla Foundation for EnvironmentalEducation alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto in relazione a parametri quali la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici. l territorio comunale, delimitato a est dal Mare Adriatico, confina a nord con Mola di Bari, ad ovest con Conversano, a sud-ovest con Castellana Grotte a sud-est con Monopoli.

Esso si caratterizza per una costa alta e a tratti frastagliata, sulla quale hanno sbocco numerose lame. Una di queste, Lama Monachile, è la profonda insenatura immediatamente a ovest del centro storico, così chiamata perché in passato vi si è attestata la presenza della foca monaca. Lungo la costa, sono numerose le grotte marine. Il paese ha una storia molto antica, come in tutta l'area del sud est barese, sono state rinvenute tracce di presenza umana nella frazione di Santa Barbara, risalenti al neolitico.Secondo alcuni studiosi, l'antica città greca di Neapolis potrebbe essere una delle due colonie che, nel VI secolo a.C., Dionigi II di Siracusa fondò sulle coste adriatiche. Come detto, i segni più evidenti della presenza dell'uomo risalgono al Neolitico, nella zona di Santa Barbara (VI - V millennio a.C.), e nell'Ipogeo Manfredi (IV millennio a.C.), uno degli insediamenti più significativi della Puglia centrale. Indagini archeologiche hanno rivelato l'esistenza di un villaggio risalente all'età del bronzo che, grazie alla sua posizione e agli approdi naturali, divenne un importante scalo portuale. Nel II millennio a.C.,

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l'approdo degli Iapigi spinse gli abitanti dei villaggi a trasferirsi nella zona dell'attuale centro storico. È anche attestata la frequentazione di questi luoghi da parte di mercanti corinzi e attici, soprattutto nell'età del ferro, quando la Terra di Bari assunse la denominazione di Peucezia. Agli inizi del III secolo a.C., la zona di Polignano divenne importante punto strategico per la potenza di Taranto, con cui aveva intessuto rapporti commerciali, come attestato da alcuni pezzi del corredo funerario di una tomba scoperta nell'area del giardino vescovile, fatta indagare dal Vescovo, Monsignor Mattia Santoro, nel 1785. Fiorente centro di traffici, fu per i Romani un'importante statio lungo la via che collegava Roma a Brindisi. Nel VI secolo, Polignano fu sotto la giurisdizione dell'Impero d'Oriente di cui fu adottata la religione. Con l'avvento dei Normanni, che dominarono fino al 1194, il prestigio del paese crebbe, grazie anche all'opera dei Benedettini, presenti con due monasteri. La dominazione angioina rese ancora più fitti i rapporti commerciali con altri centri costieri e molti uomini d'affari e mercanti, anche veneziani, elessero Polignano a loro dimora. Durante la dominazione aragonese, le attività commerciali si svilupparono sotto il controllo di espertissimi mercanti veneziani. Furono erette opere di difesa del paese, ad iniziare dalla costa. Il paese fu più volte visitato da reali: nel 1797, Re Ferdinando, accompagnato da sua moglie e da suo figlio, vi si fermò durante il viaggio per Lecce e, dopo 10 anni anche il Re Giuseppe Bonaparte vi fu ricevuto con grandi feste.

Abolita la feudalità, Gioacchino Murat volle visitare il Regno di Napoli, compresa Polignano, per potenziarne le capacità militari. Attualmente è un centro agricolo e artigianale.

Nel paese che ha dato i natali a grandi personaggi illustri - Domenico Modugno e Pino Pascali, giusto per citarne qualcuno - non mancano le infrastrutture private, come alberghi, bed and breakfast, ristoranti e locali per i giovani. Meta preferita da turisti di qualsiasi età, Polignano è considerato a tutti gli effetti, uno tra i centri più attivi del territorio pugliese e risulta particolarmente apprezzata non solo per l'arte e la cultura, ma anche per le possibilità di svago e per la vita notturna. Anche la realtà associativa, che a Polignano è in continuo movimento, contribuisce a rendere attiva e vitale questa città, ricordata da molti come "la perla dell'Adriatico".

Ma tutto questo, per l'Amministrazione comunale non basta e vuole che la città ambisca a molto di più. Infatti, in continuità con il passato, l'obiettivo dell'Amministrazione comunale è quello di intervenire per valorizzare ulteriormente la città, affinché non smentisca le aspettative di tutti i visitatori che a Polignano arrivano per intrattenersi con i suoi colori, con i suoi suoni e con i suoi umori.

1.3.3.2. Evoluzione demografica

Abitanti censiti

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1.3.3.3. Società Partecipate

Tipo Partecipata (Consorzio o Società) Oneri finanziari in euro

Percentuale di partecipazione

S Cala Ponte Spa 0 5,0%

S Centro Tricom Spa 0 46,0%

C Consorzio A.T.O. Comuni del Bacino Bari 5 0 4,8%

S Patto Territoriale Polis Sud-Est Barese Srl A S.C. 0 5,6%

Totale 0

1.3.4. Comune di Mola di Bari

1.3.4.1. Cenni storici

Mola di Bari, fin dalle sue origini, che pare risalgano all’epoca greco-romana, è legata al mare, principale fonte di reddito. Il suo porto ebbe una particolare importanza durante il periodo delle Crociate, allorché fu utilizzato per l’imbarco delle truppe in partenza per l’Oriente. Il borgo medioevale sorse nel XII secolo intorno al Castello angioino, ampliato e restaurato nel corso dello stesso periodo. A causa del porto e della pescosità del suo mare, avide orde di Barbari e Saraceni, invasero la città e, ripetutamente, la saccheggiarono. Il suo splendore decadde, e la città rapidamente si spopolò fino a quando, gli Angioini, intuendo l’importanza strategica del luogo e la ricchezza delle sue risorse agricole e marinare, cinsero di nuove mura la città e ne agevolarono il ripopolamento con qualche centinaio di famiglie e un centinaio di soldati. Nel 1200 vi fu eretta la cattedrale di San Nicola. La città, dopo essere stata occupata dai Veneziani tra il 1445 e il 1508, fu feudo dei Maramaldo, dei Toraldo e dei Carafa; diventò territorio demaniale, alle dirette dipendenze della Camera Reale di Napoli, che apportò un discreto benessere economico. La tenacia e l’intraprendenza dei Molesi si manifestarono, successivamente, agli inizi del Novecento, quando, per la grave crisi che aveva colpito l’Italia e specialmente il Mezzogiorno, iniziò l’emigrazione verso le Americhe. La città ne risentì parecchio. Anche se, con le rimesse degli emigrati, l’economia cittadina si risollevò notevolmente.

1.3.4.2. Il contesto territoriale

Il suo territorio si estende a sud di Bari su una superficie di 5072 ettari su cui risiede una popolazione di 26374 abitanti (dicembre 2008). Il territorio confina da ovest ad est con i territori di Bari, Noicattaro, Rutigliano, Conversano e Polignano a Mare per uno sviluppo complessivo di km 33,7 mentre lo sviluppo costiero è di Km 13,3 ed il suo mare è tra i più pescosi della costa di Bari. Nonostante il suo sviluppo costiero non ci sono spiagge attrezzate e strutture balneari stabili ad eccezione della zona di Cozze tra Mola di Bari e Polignano a Mare. L’altitudine massima è di 140 metri sul livello del mare ed è raggiunta nella parte più interna del territorio comunale. Il comune di Mola di Bari si trova a circa 20 Km dal comune di Bari della cui area metropolitana fa parte e inoltre è parte integrante del sistema di realtà locali (sud-est barese) che si può considerare esteso fino alla valle d’Itria.

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Questa collocazione geografica è insieme una minaccia ed una opportunità in relazione alle politiche di valorizzazione delle risorse locali, di prevenzione dei rischi di marginalità economica e sociale e di promozione delle vocazioni territoriali da sviluppare. L’esser parte dell’area metropolitana di Bari, costituisce una forte opportunità per le possibilità numerose di accesso a programmi di investimento per migliorare la dotazione infrastrutturale dell’area metropolitana, i collegamenti ferroviari con la città capoluogo, nonché per decentrare attività di qualità verso zone meno congestionate dell’area metropolitana. Mola di Bari dispone di un porto peschereccio e turistico (più di 300 le imbarcazioni da diporto ospitate) e nel corso degli ultimi anni è divenuta meta richiestissima anche grazie agli interventi di riqualificazione del territorio realizzato con il programma Urban: il lungomare si è trasformato in un palcoscenico di natura ed arte dove spicca il castello Angioino. Accoglie inoltre uno dei principali teatri storici della Regione intitolato al suo più celebre concittadino, il compositore Niccolò Van Westerhout . Mola di Bari è uno dei poli peschieri più rilevanti della provincia con oltre 100 imbarcazioni da pesca di cui oltre 40 veri e propri pescherecci d’alto mare. La marineria molese è antichissima e conta oltre 1000 addetti. La presenza di numerosi pescherecci ha comportato l’importante presenza del mercato ittico costruito negli anni cinquanta e divenuto il centro nevralgico del comparto ittico del comune stesso oltre che fonte di attrazione per numerosi acquirenti provenienti dai paesi limitrofi e non solo.

1.3.4.3. Le dinamiche demografiche

Popolazione residente

31/12/03 31/12/08 INCREMENTO

Mola di Bari 26515 26374 -0,53%

Densità

kmq 31/12/2003 31/12/2008

Mola di Bari 50,8 510,79 519,17

maschi femmine maschi Femmine

2003 2008 2003 2008 2003 2008 2003 2008

Mola di Bari 13179 12983 13471 13391 49,30% 49,24% 50,70% 50,76%

Classi d’età

0-5 6-10 11-14 15-17 18-29 30-64 65-74 75 e oltre Totale

Mola di Bari 1169 1180 1006 820 3754 13266 2608 2571 26374

1.3.4.4. Dati sul contesto economico e lavorativo

Il livello di istruzione è aumentato considerevolmente negli ultimi anni ed ha superato la media provinciale soprattutto grazie al livello di istruzione delle donne. Il mercato del lavoro indica un tasso di disoccupazione maggiore della media provinciale con punte preoccupanti per il tasso di disoccupazione giovanile.

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1.3.4.5. Occupati (al 2008) distinti per settori

Terziario e

servizi

agricoltura industria Altro

Mola di Bari 2179 587 1022 870

Disoccupati

2004

Disoccupati

2009

Mola di Bari 5967 5239

Disoccupati

2009

Inoccupati

2009

Mola di Bari 5239 893

1.3.4.6. Programmi comunitari, nazionali, regionali e locali realizzati e in corso

Per il comune di Mola di Bari sono state diverse le esperienze e i processi di progettazione integrata, condivisa e partecipata per la promozione dello sviluppo locale sostenibile, che hanno coniugato le opportunità economiche con la tutela dell’ambiente e la promozione culturale, nonché programmi di riqualificazione e valorizzazione del territorio. A titolo esemplificativo, pertanto, si ritiene doveroso citare:

- Patto Territoriale Polissud-est barese che ha coinvolto il comune con altre municipalità per un investimento totale programmato di 119 miliardi di lire di cui circa 61 di investimento pubblico con interventi che riguardano manifatturiero, turismo, pesca, agricoltura e servizi;

- Progetto Integrato Settoriale PIS – Itinerario turistico-culturale Normanno Svevo Angioino

iniziativa - “i due mari” che, nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006, ha interessato alcuni comuni del sud-est barese ed è stato finalizzato alla creazione di un sistema di sviluppo turistico-culturale locale a forte attrattività nazionale ed internazionale;

- Programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio – PRUSST “SUD

EST BARESE,VALLE D’ITRIA E TERRA DELLE GRAVINE” che coinvolge alcuni comuni del territorio regionale e i cui obiettivi sono il potenziamento delle interconnessioni del sistema, la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale dei borghi urbani e dei luoghi di attrazione turistica;il potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali. A Mola di Bari è stata finanziata la riqualificazione del porticciolo di Portecchia.

- Piano Urban (PIC Urban II 2000-2006), che ha impegnato Mola di Bari in un articolato programma di riqualificazione socio-urbanistica e di valorizzazione delle risorse naturali e storico-culturali: Il Castello Angioino, il Palazzo Roberti, la Casa della Cultura, l’ex Convento di S.Chiara ed il Palazzo ex IPSAM sono stati oggetto di interventi di riqualificazione assieme al lungomare progettato dall’arch. OriolBohigas i cui lavori sono in via di completamento.

- Piano Strategico Bari 2015 che, per il periodo di programmazione comunitaria 2007-2013, coinvolge diversi comuni dell’Area Metropolitana di Bari e comprende diversi aspetti tra loro integrati che prevedono la valorizzazione congiunta di tradizione e innovazione

- Gal-Sebfinanziato dal piano di sviluppo rurale della regione Puglia ecostituito da un Partenariato Socio-Economico di natura pubblico - privata di cui fa parte il comune di Mola di Bari in qualità di capofila. E’ finalizzato ad unire le organizzazioni pubbliche, private e civili operanti sul territorio e a favorire la partecipazione ai processi decisionali degli attori locali al fine di costruire strategie di sviluppo “dal basso” per qualificare il territorio del sud-est barese a partire dalle sue peculiarità,

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dalle ricchezze, specificità e tradizioni tramite la diversificazione delle attività economiche e il miglioramento della qualità della vita. Il finanziamento relativo è di oltre 10 milioni di euro.

- Progetto PRIME “Posidonia residuesintegrated management for eco-sustainability” finanziato dal programma LIFE+ della Comunità Europea finalizzato a sviluppare le potenzialità connesse al recupero dei residui di Posidonia attraverso l’individuazione di un sistema di gestione integrata in grado di coniugare le esigenze di tutela ambientale con le gestione delle biomasse di scarto e il recupero di materia.

1.3.5. Comune di Fasano

1.3.5.1. Cenni storici

L'attuale Città di Fasano deriva dal Casale di S.Maria de Fajano, in costruzione nel 1088 ad opera delle popolazioni che avevano abbandonato le rovine di Egnazia. Ultima delle città messapiche ai confini con la Japiga, Egnazia diventa nel periodo romano una delle tappe più importanti della via Appia -Traiana che terminava a Brindisi. Città ricca grazie anche al suo porto, viene citata da Strabone e da Orazio. Con la caduta dell'impero romano comincia la fine inesorabile della città, viene via via abbandonata dagli abitanti e saccheggiata dai vari invasori che si succedono sulle strade di Puglia. Le popolazioni lasciano gradualmente gli insediamenti sulla costa e, soprattutto per ragioni di sicurezza, cominciano ad insediarsi nei villaggi rupestri e a costruire casali. E' appunto uno di questi, S. Maria de Fajano, che diventerà l'odierna Fasano. La storia del casale è quella di tutti i piccoli centri in questa parte di Puglia, tra varie dominazioni e scorrerie degli eserciti. Nel XIV secolo diventa feudo dei Cavalieri di Malta e il 2 giugno 1678 i fasanesi vivono il loro momento di gloria: La Vittoria sui Turchi! Narrano le cronache che in cielo era apparsa la Madonna a guidare la resistenza dei cittadini. Fu tanto memorabile la vittoria che da quel giorno ogni anno viene ricordata la storica data con la Scamiciata, in occasione della Festa dei santi Patroni: S. Giovanni Battista e S. Maria di Pozzo Faceto. Anche il culto della Protettrice è legato a un racconto leggendario: si narra che dei contadini nello scavare un pozzo, in un piccolo villaggio (oggi frazione Pozzo Faceto) con l'omonimo Santuario, abbiano miracolosamente ritrovato, dipinta su una pietra l'immagine della Vergine, da quel momento la Madonna di Pozzo Faceto diventa veneratissima e assurge a Protettrice di Fasano. Nel 1799 Fasano dà il suo tributo alla causa della Repubblica Partenopea con Ignazio Ciaia, che per pochi giorni, prima della fine cruenta, è uno dei triumviri che reggono le sorti della Repubblica a Napoli. Oggi Fasano è una città turistica di grande tradizione agricola ed artigiana. Fasano, come molti i paesi del meridione d'Italia è caratterizzato dal centro storico dove si susseguono viuzze, pareti a bianco di calce, archi e piazzette. Delle antiche mura è visibile ancora un torrione in via San Francesco, dove un tempo era uno degli accessi alla città. Nel cuore della parte più antica si possono ammirare le chiese, tra le quali la più imponente è la chiesa Matrice, risalente al XVII sec., dedicata a San Giovanni Battista. L'imponente facciata tardo-rinascimentale, recentemente restaurata, ha un bellissimo rosone intagliato nella pietra. L'interno a tre navate, purtroppo manomesso negli anni '70, conserva ancora altari barocchi, tele di scuola veneziana e napoletana, sculture lignee. Fuori le mura, in corso V.Emanuele, fu edificata nel 1669 la bellissima chiesa barocca del Purgatorio, all'interno della quale sono da ammirare l'altare maggiore in marmi policromi e pietre dure di maestranze napoletane, tele settecentesche e un crocifisso ligneo della fine del XVI secolo. Altro antico accesso al centro storico è l'attuale via del Balì. Al cui ingresso una lapide ricorda la vittoria dei fasanesi sui turchi del 2 giugno 1678. Proseguendo sulla destra si incontra l'Arco del Cavaliere che immetteva nel cortile del Palazzo Baliale; si possono ancora ritrovare tracce dell'antica costruzione che nel 1800 fu ristrutturata, oggi è il Palazzo del Municipio, sulla grande piazza dedicata al martire poeta Ignazio

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Ciaia. Percorrendo i due corsi principali della città, che si dipartono dalla piazza, si possono ammirare bellissimi palazzi del XVIII e XIV sec.

1.3.5.2. Contesto territoriale

Le colline fasanesi un tempo ricoperte di lecci e macchia mediterranea, oggi sono un giardino con ville e antichi trulli. A Selva moderni alberghi offrono ospitalità all’insegna dell’aria salubre. Vigne, geometrie di muretti a secco e i coni fiabeschi dei trulli, caratterizzano il paesaggio di Laureto e del Canale di Pirro. Il mare: la scogliera di Savelletri costellata di piccole calette con sabbia fine e acqua trasparente e il lunghissimo arenile di Torre Canne con i suoi grandi alberghi. La costa offre un ambiente naturale ancora intatto. Le costruzioni si concentrano nelle due grandi frazioni balneari di Savelletri e Torre Canne, lasciando ampi tratti di costa assolutamente libera. A Savelletri, gli ulivi quasi lambiscono il mare e la scogliera mostra la sua bellezza con il succedersi di calette con sabbia fine e acqua trasparente. A Torre Canne è possibile godere di un lunghissimo arenile con a ridosso delle grandi dune, l'ambiente tipico della macchia mediterranea e delle zone umide. Moderne strutture sono pronte ad accogliere gli ospiti: dai lidi attrezzati al bellissimo campo da golf, dai grandi alberghi alle terme. Gli amanti della buona cucina potranno soddisfarsi nei tanti e ottimi ristoranti spaziando dal sapore dei pesci più pregiati al semplice gusto dei ricci aperti e gustati direttamente sul mare.

1.3.5.3. Dinamiche demografiche

Superficie territoriale 129,03 kmq., popolazione residente 38.460 e densità (per Kmq) (a) 298,07 Il totale della popolazione al 31.12.2008 è pari a 38.460 abitanti di cui 18.614 maschi e 19.846 femmine con una variazione percentuale pari a – 0,83 nel sestennio 2002-2008. Il tasso di natalità è pari 9,7 e di mortalità pari al 8,3 con un tasso di crescita naturale di 1,4 ed un tasso di crescita migratoria pari a 0,9 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a 2,3. L’età media dei residenti è 40,4 anni con una presenza di 26,2 bambini ogni 100 anziani . Le famiglie sono 13.860 con un numero di componenti pari a 2,08 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente 8.720 sono celibi, 9.372 sono coniugati, 126 divorziati e 396 vedovi. Del totale della popolazione femminile residente 8165 sono nubili, 9653 sono coniugate, 186 divorziate e 1842 vedove. Della popolazione straniera residente il totale è pari a 1084 di cui 560 maschi e 524 femmine con un incremento del 108% nel sestennio 2003/2009. La densità di popolazione straniera per kmq è pari a 8,4.

1.3.5.4. Dati sul contesto economico lavorativo

La popolazione in età lavorativa totale è di 26.751 unità di cui 13279 uomini e 13472 donne. I disoccupati amministrativi sono 5382 di cui 3128 femmine e 2254 maschi e così suddivisi per fasce di età:

- Fino a 19 anni n. 180; - 20-24 anni n. 511; - 25-29 anni 606; - 30-34 anni n. 885; - 35-39 anni n. 807; - 40-44 anni n. 663;

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- 45-54 anni n. 955; - Oltre 55 anni 775.

Le imprese operanti sul territorio di Fasano e registrate al 31.12.2008 (dati UNIONCAMERE) sono 4675 di cui 4270 sono attive, 5 sono sospese, 217 inattive, 65 con procedure concorsuali e 118 in scioglimento e/o liquidazione. Delle imprese registrate 1084 son o del settore agricoltura caccia e sivicoltura, 58 pesca e piscicoltura, 9 di estrazione di minerali, 404 attività manifatturiere, 6 produzione e distribuzione di energia, 649 costruzioni, 1436 commercio ingrosso e dettaglio, 277 alberghi e ristoranti, 105 trasporti e comunicazione, 63 intermediazione monetaria e finanziaria, 200 attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca, 14 istruzione, 32 sanità e servizi sociali, 185 altri servizi pubblici sociali e personali, e 153 non classificate.

1.3.5.5. Programmi comunitari, nazionali, regionali, e locali realizzati ed in corso.

- POR Puglia 2000 – 2006. Misura 6.2. – Azione C – Portale Territoriale Intercomunale -.

Descrizione progetto: L’obiettivo principale del Portale Territoriale Intercomunale è quello di promuovere azioni di sistema sia in riferimento agli ambiti territoriali, sia per quanto concerne le ripercussioni sulle componenti fondamentali del tessuto socioeconomico di riferimento. Il Progetto è in grado di incidere in maniera significativa sulla comunità dei cittadini, delle imprese e della pubblica amministrazione integrando le azioni formative, di diffusione delle conoscenze, di innovazione e di sperimentazione di nuovi servizi.

- POR Puglia 2000 – 2006. Misura 6.2. – Azione C – Progetto “FOVEA: “Fruizione orientata viaggi e

archeologia”. Percorso archeologico – culturale – multimediale in terra di Brindisi – Fasano

Descrizione progetto:Il progetto è finalizzato alla creazione ed equipaggiamento di servizi cognitivi ed informativi legati fra loro in rete e consultabili direttamente sul territorio, attraverso un innovativo e funzionale sistema di TOTEM digitali e multimediali (servizi informatici di facile ed immediata fruibilità), posti in luoghi strategici del territorio del Comune di Fasano, connessi al percorso della via Traiana (stabiliti in accordo con le Autorità e con le Associazioni del luogo). Attività di coordinamento e monitoraggio di tutte le fasi progettuali.

- PIC INTERREG III A/GRECIA – ITALIA 2000 – 2006. Progetto “SI.RI.Ar.: Sistema Informativo

per il Riuso di Architetture (secondo un percorso turistico integrato)”.

Descrizione progetto: Il progetto “SIRiAr” intende fornire un servizio ad amministrazioni pubbliche, imprenditori, operatori turistici (pubblici e privati), basato su informazioni contestualizzate sul territorio, che sia utilizzabile anche dai turisti. Strumenti operativi di questo servizio, oltre che aspetti caratterizzanti l’intero progetto, saranno un database sql ed un webGISopensorce. I servizi offerti con tale strumento sono riferibili ad un “repertorio delle risorse” e ad uno “sportello eventi turistici”.

- POR PUGLIA 2000-2006. Misura 4.16 e 6.2 azione c). Realizzazione del programma di

ristrutturazione, adeguamento e potenziamento della rete regionale di accoglienza turistica.

Descrizione progetto: riqualificare i punti di informazione ed accoglienza al turista, procedendo a forme spinte di coordinamento sotto il profilo delle procedure informatiche, delle tecnologie, degli standard di servizio, oltre che degli aspetti di immagine in modo da consentire l’adeguamento degli uffici IAT. Il programma ha anche l’obiettivo di il patrimonio informativo costituito nell’ambito del Portale Turistico Regionale, consentendo alla rete (basata su punti informativi dislocati in aree a valenza turistica) di erogare servizi all’utenza di elevato livello qualitativo, operando con funzioni di raccordo operativo, informatico e gestionale tra tutti i soggetti interessati.

- PON SICUREZZA 2007-2013. Progetto ASTREA. Obiettivo operativo 2.5, 2.6 e 2.8.

Descrizione progetto: Il Progetto Astrea si caratterizza come un intervento complesso di larga portata che mira a perseguire una logica di intervento che tende non solo a contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza ed arginare i danni, ma anche a prevenire, a partire dalla radice, problematiche inerenti la

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sicurezza e la legalità come azione fondamentale per la risoluzione dei problemi e la promozione dello sviluppo della comunità.

- PIT 7. Misura 4.2. Realizzazione della rete di fognatura nera nelle aree industriali di Fasano Sud e

Fasano Nord.

- PIT 7. Misura 6.1. Realizzazione della bretella di collegamento del centro Agroalimentare alla

viabilità nazionale S.S. 16.

- PIT 8.“Sviluppo ed innovazione dell’economia agricola attraverso l’integrazione e la diversificazione

produttiva. Area Jonico – Salentina”.

Il P.I.T. n°8 ha quale obiettivo la creazione nel territorio di riferimento di un distretto agroalimentare di qualità grazie allo sviluppo ed innovazione dell’economia agricola e rurale attraverso l’integrazione e la diversificazione produttiva basato sul rafforzamento dell’intera area omogenea e dei suoielementi di vantaggio competitivo (riferiti ai settori agricolo, alimentare e del turismo rurale) piuttosto che su singoliinterventi diffusi spesso privi di correlazione o di sufficiente efficacia.

- PROGRAMMA INTEGRATO DIRIGENERAZIONE URBANA Descrizione Progetto: Il progetto di rigenerazione urbana si configura come un importante processo di integrazione delle politiche di governo del territorio attraverso la integrazione, sostenibilità ambientale e partecipazione degli abitanti. E’ uno strumento per rendere più attrattivi città e sistemi urbani attraverso la valorizzazione delle risorse storiche, culturali e paesaggistiche affrontando le problematiche del degrado dell’ambiente fisico, sociale ed economico del territorio.

- PROGRAMMA STRALCIO AREA VASTA.

Descrizione Progetto: il Programma stralcio di Area Vasta è una procedura negoziata attivata dalla Regione Puglia e le Aree Vaste al fine di finanziare le progettualità candidate dai territori.Nello specifico sono stati finanziati n. 2 interventi: “lavori di sistemazione e messa in sicurezza del porto di Savelletri” e “Arredo Urbano di Torre Canne – Zone prospicienti il porto e lungomare –“. Durata: in corso di esecuzione lavori per Torre Canne. Aggiudicato appalto per il porto di Savelletri. Inizio lavori Settembre 2011.

- P.O. FESR 2007 – 2013 - Asse VII – “Riqualificazione urbana delle aree prospicienti il porticciolo

di Torre Canne”.

- P.O. FESR 2007 – 2013 – Asse IV – Linea di Intervento 4.2. Sistemi ambientali e culturali. SAC denominato “ La via Traiana”. Progetto ammesso a finanziamento con deliberazione di Giunta Regionale n. 738 del 19.04.2011;

- P.O. FESR 2007 – 2013 – Asse II – Linea 2.4. Efficientamento energetico.

- Delibera Cipe n. 35/2005. “Progetti di riqualificazione urbana con particolare riferimento agli

interventi di rivitalizzazione economica e sociale rivolti alle fasce giovanili della popolazione.

Programma Bollenti Spiriti.

- Descrizione progetto: L’obiettivo di questo progetto mira a consentire che siano acquisite abilità sociali (discutere, stare in relazione, ecc), affinché possa maturare un’attitudine al lavoro, a mettersi in relazione con gli adulti, con le istituzioni e con le altre organizzazioni, a costruire cioè legami sociali tra parti della comunità che sono tradizionalmente distanti.

1.3.6. Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianatodi Bari

La Camera di Commercio è un Ente autonomo funzionale di diritto pubblico che svolge, nella circoscrizione territoriale provinciale, funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese promuovendo e curandone lo sviluppo nell' ambito delle economie locali. Una Istituzione aperta, vicina alle attività economiche del territorio di cui interpreta voci e valori dando impulso al loro sviluppo attraverso l' offerta di servizi reali.

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Collegata in rete con l' intero sistema camerale in Italia e all' Estero; integrata con altri organismi ed istituzioni nazionali; sostenuta dalla collaborazione delle associazioni imprenditoriali, la Camera costituisce per le imprese la porta di accesso alla Pubblica Amministrazione, il punto di confluenza tra attività produttive e Stato. La Camera gestisce strutture e infrastrutture a livello locale, regionale e nazionale; partecipa a Enti e Consorzi; costituisce Aziende Speciali per la realizzazione di specifici interventi. Due sono le principali funzioni della Camera di Commercio: le funzioni amministrative e le funzioni di

promozione e supporto alle imprese. Le prime rappresentano il nucleo storico delle attività camerali: la registrazione e la certificazione delle imprese; la gestione di albi, ruoli, elenchi; il rilascio di atti, certificati, visure, autorizzazioni, licenze per attività particolari in Italia e all' Estero. Alle seconde appartengono invece gli interventi di assistenza, informazione economica, di formazione professionale, di studi e ricerche di mercato; servizi sempre più ampi e articolati per adeguare la dimensione produttiva locale ai nuovi scenari economici europei. Attraverso le Aziende Speciali la Camera è inoltre in grado di offrire alle imprese servizi di assistenza e sostegno specializzati. La Camera di Commercio esercita anche funzioni di Regolamentazione del Mercato tra le quali rivestono preminenza la gestione dei servizi conciliativi ed arbitrali e la verifica amministrativa dei contratti. Le recenti riforme hanno ampliato le competenze camerali nel settore della Tutela del Consumatore e della Fede Pubblica attraverso il trasferimento alle Camere di Commercio delle competenze proprie degli UU.PP.I.C.A., organi periferici del Ministero dell' Industria, Commercio e Artigianato, e degli Uffici Metrici Provinciali, soppressi dal legislatore.

1.3.7. AGCI AGRITAL

L’AGCI AGRITAL - Associazione Generale Cooperative Italiane del settore Agricolo-Ittico-

Alimentare - è l’associazione del settore pesca e acquacoltura della AGCI - Associazione Generale Cooperative Italiane - quest'ultima riconosciuta giuridicamente ai sensi e per gli effetti di legge dello Stato italiano, con D.L.C.P.S. del 14.12.1947, n. 1577, e con Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale in data 14.12.1961, come Associazione di tutela e rappresentanza delle aziende cooperative; associa Cooperative distribuite su tutte le regioni costiere, operanti in tutti i mestieri di pesca esercitati negli ambienti marini e salmastri, nella pesca delle acque interne, nell'acquacoltura, nella lavorazione e commercializzazione dei prodotti ittici, nei servizi e nella ricerca; svolge il ruolo di promozione, tutela e rappresentanza di vari livelli istituzionali, periferici e centrali, in seno alle Commissioni compartimentali, provinciali e regionali, ai Comitati ex L. 41/82 e L. 250/58; è presente a Bruxelles attraverso l'adesione al COGECA - Comitato Generale della Cooperazione

Agricola dell'Unione Europea -, partecipa ai gruppi di lavoro del Comitato consultivo della pesca e del Comitato paritario per i problemi sociali nella pesca marittima, organismi preposti al dialogo istituzionale tra le Associazioni professionali degli Stati membri dell'Unione Europea e la Commissione. All’AGCI AGRITAL aderiscono 377 cooperative di cui 18 fra consorzi ed associazioni di produttori, operanti nel settore della pesca, dell’acquacoltura e delle industrie di lavorazione e trasformazione dei prodotti ittici. Fra le strutture aderenti, si contano anche 14 cooperative di ricerca, servizi tecnici, e progettazione, che operano a supporto delle strutture produttive. Nell'insieme, alle cooperative associate, aderiscono 7.835 soci. L'AGCI AGRITAL è una struttura nazionale che, oltre la sede centrale di Roma, è presente in tutte le regioni marittime con 29 Uffici Periferici e i Consorzi NazionaliCIFAP, CISPA e ICR. Gli Uffici Periferici garantiscono l'organizzazione, la rappresentanza e la tutela delle Cooperative a livello locale.

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I Consorzi Nazionali forniscono servizi specialistici in materia di credito, progettazione, assistenza tecnica e consulenza

1.3.8. ANAPI

Anapi Pesca, Associazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori della Pesca Italiana, rappresenta il 14% della flotta italiana da pesca che corrisponde al 15 % delle unità lavorative imbarcate del settore operanti in 62 marinerie di 12 Regioni Italiane dove è presente con altrettanti CAPP Centri Assistenza Piccola Pesca. Ciò risulta dagli elenchi delle imprese di pesca associate che hanno già autorizzato l’ Anapi Pesca, che iscrive regolarmente n° 1700 unità da pesca, a predisporre i fascicoli aziendali, nonostante il DPR 503/1999 che li istituisce sia ancora inattuato così come inattuato è il Protocollo d’intesa pure sottoscritto il 14 novembre 2009, tra il Mipaaf e tutte le Associazioni ed i Sindacati nazionali della pesca presenti nella Commissione Consultiva Centrale della Pesca e Acquacoltura, al fine di attuare il DPR citato. Anapi Pesca, riconosciuta con DM 15 novembre 2005 dal Mipaaf tra le associazioni nazionali delle Imprese di Pesca comparativamente più rappresentative, a tutt’oggi è membro con diritto di voto della Commissione Consultiva Centrale per la Pesca e per l’ Acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole. In data 25 febbraio 2010 Anapi Pesca è stata l’unica associazione nazionale convocata a Bruxelles dalla Commissione Europea, che ne ha sostenuto pure le spese, per rappresentare l’Italia nel Congresso della Piccola Pesca Europeo. Il 20 febbraio 2011 è stata confermata dalla Commissione Europea membro con diritto di voto del RAC MED, il Consiglio Consultivo Regionale del Mediterraneo istituito dal Parlamento Europeo. Il CCNL sottoscritto il 15 gennaio 2010 (allegato) tra Anapi Pesca , Confsal Pesca, l’unico sindacato nazionale costituito solo da lavoratori dipendenti, imbarcati e non, di imprese di pesca e ConfsalFisals, lavoratori stranieri, registrato dal CNEL il 2 marzo 2010 al n.°10281/B, è l’unico “contratto di riferimento” applicabile a tutto il settore. A.N.A.P.I. Pesca svolge il suo ruolo di tutela, rappresentanza e promozione delle attività del settore ai vari livelli istituzionali, periferici e centrali:

• nella Commissione Consultiva Centrale per la Pesca e per l'Acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole;

• al Tavolo Azzurro ed al Tavolo Agroalimentare della Presidenza Del Consiglio dei Ministri;

• nel RAC MED Consiglio Regionale Mediterraneo istituito dalla Commissione Europea

• nelle competenti Commissioni Ministeriali, Regionali e Provinciali;

• al Tavolo Tecnico del Comando Generale delle Capitanerie di Porto; • nel CNEL - Consiglio Nazionale dell' Economia e del Lavoro tramite il CCNL per la pesca

sottoscritto con Confsal Pesca il 15 gennaio 2010. ANAPI è particolarmente sensibile alla tutela degli operatori del mare e consapevole che il patrimonio culturale da essi maturato deve essere valorizzato. Tra gli obiettivi di ANAPI vi è la riqualificazione e rivalutazione della figura del pescatore e dell’attività di pesca professionale. Nel rispetto dei più ampi valori di protezione e tutela dell’ ambiente, ANAPI si fa promotrice di iniziative che vedano mare e pescatori coalizzati nella difesa della risorsa. Fornisce, a tal fine, un supporto tecnico-scientifico nell'analisi delle problematiche di natura ambientale, ecologica, economica e gestionale per incentivare soluzioni indirizzate verso modelli di sviluppo ecocompatibili nelle attività di acquacoltura e di pesca. Tra le finalità statutarie di ANAPI, vi è, inoltre, l’ attività di formazione professionale nel settore, attraverso corsi di qualificazione, riconversione, specializzazione e aggiornamento.

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1.3.9. FEDERCOOPESCA

La Federcoopesca - Federazione Nazionale delle Cooperative della Pesca - è l'organizzazione della Confcooperative per il settore della pesca e dell'acquacoltura ed associa cooperative di produzione, di ricerca, di trasformazione e di commercializzazione. La Federazione, costituita il 25 aprile 1950, associa oltre 450 cooperative in rappresentanza di circa 20.000 membri ed un fatturato complessivo stimato attorno ai 750 milioni di Euro. Federcoopesca esercita funzioni di assistenza previdenziale, fiscale e legale, assistenza tecnica e finanziaria, tutela e rappresentanza, è impegnata a promuovere l'aggiornamento professionale dei soci ed opera fattivamente per lo sviluppo economico delle imprese associate. Nella sua costante attività di rappresentanza e salvaguardia del mondo dei pescatori italiani, la Federcoopesca ha svolto concretamente il suo ruolo impegnandosi e realizzando progetti in partnership sia con il Governo nazionale e con gli Enti locali, sia con la Comunità Europea, che vedessero coinvolti in primo piano, tutti gli operatori del comparto ittico associato. La Federcoopesca ha intrapreso la via dello sviluppo sostenibile delle risorse, sia pure nella profonda consapevolezza che le ragioni della tutela delle risorse naturali devono intrecciarsi e coesistere con le esigenze delle popolazioni locali e delle attività economiche. La Federcoopesca si attiva per un programma di politica ambientale che stabilisca un collegamento armonico tra conservazione e sviluppo, nella piena attuazione del modello della Pesca Responsabile stabilito dalla FAO. La Federcoopesca ha tra i suoi obiettivi la qualificazione complessiva del settore di pesca da raggiungersi con la tutela del lavoro degli associati, con una competizione sul mercato internazionale e soprattutto con la valorizzazione del prodotto ittico italiano. A livello comunitario, la Federcoopesca esplica il suo continuo impegno perché la peculiarità italiana venga riconosciuta e vengano emanate norme specifiche per il Mediterraneo a tutela dell'ambiente e degli operatori. In questo ambito si collocano la sua adesione al COGECA - Comitato Generale della Cooperazione Agricola dell'Unione Europea e la sua partecipazione a gruppi di lavoro del Comitato Consultivo della Pesca e dell'Acquacoltura e del Comitato di dialogo sociale settoriale "Pesca Marittima". A livello nazionale, l'intensa presenza che la Federcoopesca svolge centralmente, contribuisce fattivamente a sviluppare un raccordo efficace fra le esigenze degli associati e gli orientamenti generali che i diversi Ministeri assumono. L'Associazione è tra le promotrici dei tre Consorzi Nazionali unitari per la ricerca scientifica applicata alla pesca (UNIMAR), per il credito (UNICREDITO) e per la promozione dei prodotti ittici (UNIPROM).

1.3.10. FEDERPESCA

Costituita nel 1968 e da allora aderente a CONFINDUSTRIA, associa, rappresenta e tutela gli armatori della pesca italiana e le imprese della filiera ittica presso la pubblica Amministrazione, il Parlamento e l'Unione europea. E' parte contraente del C.C.N.L. della Pesca marittima e del CCNL dei Retifici meccanici. In uno con le OO.SS. dei lavoratori, FEDERPESCA è parte dell'Osservatorio nazionale della Pesca e dell'Ente Bilaterale della Pesca (E.BI.PESCA) per la gestione degli istituti normativi previsti dal CCNL della Pesca. Federpesca, tramite la società "FEDERPESCA RICERCA & SVILUPPO S.r.L.", da questa interamente partecipata, realizza attività di ricerca e di formazione professionale nel settore, con una espressa vocazione all'internazionalizzazione delle imprese di pesca associate.

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FEDERPESCA è membro della Federazione del Mare - Federazione del Sistema Marittimo italiano, Costituita nel maggio 1994, la Federazione del Sistema Marittimo Italiano (in breve Federazione del mare) riunisce oggi gran parte delle organizzazioni del settore: AIDIM (diritto marittimo), ANCIP (lavoro portuale), ANIA (assicurazione), ASSOLOGISTICA (logistica), ASSOPORTI (amministrazione portuale), ASSONAVE (cantieristica navale), ASSORIMORCHIATORI (rimorchio portuale), COLLEGIO CAPITANI (stato maggiore marittimo), CONFITARMA e FEDARLINEA (navigazione mercantile), FEDERAGENTI (agenzia e intermediazione marittime), FEDEPILOTI (pilotaggio), FEDERPESCA (navigazione peschereccia), IPSEMA (previdenza marittima), RINA (certificazione e classificazione), CONS.A.R. (ricerca), TMCR (promozione del cabotaggio) e UCINA (nautica da diporto). A FEDERPESCA aderisce l'ASSOITTICA, Associazione delle Imprese di Conservazione e Trasformazione de prodotti della pesca. Federpesca rappresenta le imprese italiane di settore presso il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) e l'Istituto di Previdenza del Settore Marittimo (IPSEMA). A livello europeo, rappresenta le imprese italiane di pesca in EUROPECHE, l'Associazione delle Organizzazioni Nazionali delle Imprese di Pesca dei Paesi UE. E promotrice della FEDEROP.IT, Associazione delle Organizzazioni dei Produttori della Pesca italiane, riconosciuta con Decreto del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali. Le imprese associate, circa 2.200, esercitano l'attività di pesca, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti ittici, la produzione di reti, attrezzature e servizi per la pesca e sono strutturate in sindacati nazionali di categoria:

• Sindacato nazionale armatori della pesca costiera e mediterranea • Sindacato nazionale armatori della pesca Oceanica

Sindacato nazionale delle attività industriali della filiera ittica e dei retificifatte salve le eventuali competenze di associazioni categoria aderenti al sistema confederale.

1.3.11. LEGAPESCA

Costituita nel 1962 con la denominazione ANCPA(Associazione Nazionale delle Cooperative di pesca e

Affini) la Lega Pesca è l’Associazione di categoria della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue. Ha assunto l'attuale denominazione nel 1995 e dalla stessa data gode di autonomia finanziaria. La Lega Pesca opera per promuovere la mutualità e l’impresa cooperativa come strumenti per contribuire alla modernizzazione e allo sviluppo sostenibile dell’economia ittica. In un contesto strutturale complesso e fortemente dinamico, l'Associazione persegue il superamento della marginalità economica in cui il settore ha operato negli scorsi decenni, promovendone la piena integrazione nell'ambito del sistema delle produzioni alimentari ed una efficace valorizzazione nel quadro delle politiche di tutela ambientale. E’ verso le attività innovative a minor impatto ambientale, la cattura selettiva e razionale, la pesca responsabile, la promozione della maricoltura e dell’acquacoltura che si indirizzano le politiche di sviluppo dell’Associazione, raccordandosi con i processi di globalizzazione, liberalizzazione dei mercati, concentrazione dei sistemi distributivi, qualità e sicurezza alimentare. Scopi istituzionali della Lega Pesca sono tutelare, rappresentare, assistere e coordinare le cooperative aderenti, per favorirne la crescita imprenditoriale e lo sviluppo in moderne ed efficienti imprese. Agli associati è offerta assistenza progettuale, tecnica, finanziaria, legale, amministrativa, fiscale e previdenziale. Per migliorare l’offerta dei servizi nei diversi comparti la Lega Pesca si avvale di 6 strutture specializzate che operano a livello locale, nazionale ed internazionale. In un settore a prevalente base cooperativa, la Lega

Pesca, forte di una crescita associativa costante nel corso degli ultimi anni, esprime una larga rappresentanza degli interessi socio-economici legati a tutti i comparti di cui si compone l'economia ittica.

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Aderiscono all'Associazione circa 415 cooperative, con una presenza estesa a tutte le Regioni costiere e a tutti i comparti della filiera - produzione, lavorazione, commercializzazione, servizi, ricerca, formazione. Ammontano a 19.052 i soci per un fatturato complessivo che nel 2001 ha sfiorato i 613 milioni di euro. Tra gli organismi aderenti figurano anche 15 Organizzazioni di Produttori, di cui 8 riconosciute dalla UE. La Lega Pesca aderisce all’ACI, Alleanza Cooperativa Internazionale, e al COPA/COGECA, Comitato generale europeo delle organizzazioni professionali e cooperative agricole e della pesca. L’Associazione è tra le promotrici dei tre Consorzi Nazionali unitari per la ricerca scientifica applicata alla Pesca (UNIMAR) per il credito (UNICREDITO) e per la promozione dei prodotti ittici (UNIPROM).

1.3.12. UNCIPESCA

UNCI Pesca Associazione Nazionale di rappresentanza di cooperative e consorzi della pesca e dell'acquacoltura, è stata costituita il 13 giugno 1991, dall'Unione Nazionale Cooperative Italiane UNCI, Associazione di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo giuridicamente riconosciuta con D.M. del 18/05/1975. UNCI PESCA è particolarmente sensibile alla tutela degli operatori del mare e consapevole che il patrimonio (bagaglio) culturale da essi maturato in anni di esperienze pratiche non deve andar perso ma utilizzato nei programmi di sviluppo delle politiche nazionali ed europee. A tal fine UNCI PESCA supporta attivamente le attività di Pescaturismo e di gestione dei parchi marini, costituendo corsi di formazione appropriati e studiando progetti ed iniziative di gestione a tutela dei parchi marini. Altri obiettivi sono: la riqualificazione del sistema delle cooperative e dei consorzi associati, l'assistenza alla riconversione dei pescatori verso forme di allevamento e produzioni alternative, la diffusione di efficienti criteri di gestione aziendale, il consolidamento dei processi di integrazione economica nei comprensori territoriali a più spiccata vocazione produttiva e imprenditoriale. UNCI PESCA ha come obiettivo prioritario l'ottimizzazione e l'ampliamento dei servizi forniti alle imprese associate, migliorando la comunicazione tra le unità periferiche e la sede centrale, mediante la costituzione di un sistema integrato centro-periferia, che svolgerà attività di formazione ed informazione. Questo tramite una rete di comunicazione multimediale, nonché attraverso iniziative pilota per la costante riqualificazione delle figure professionali esistenti nel comparto ittico. Si vuole così migliorare gli standard dei prodotti e dei servizi per la pesca e l'acquacoltura nonché per il pescaturismo, per lo sviluppo della fascia costiera e dei parchi marini in termini qualitativi, di valore aggiunto, di correlazione tra domanda e offerta, per l'ottimizzazione del sistema di gestione di intermediazione e di promozione, tutto sempre al servizio del socio pescatore ed allevatore delle cooperative associate. UNCI PESCA consapevole dell'importanza di una politica unitaria di settore e di una strategia di sviluppo coordinata e volta e rendere l'impresa cooperativa maggiormente competitiva nel contesto economico internazionale, ha promosso, insieme ad altre Associazioni di categoria, la costituzione dei consorzi nazionali unitari di ricerca (UNIMAR), di garanzia fidi (UNIPESCA), di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici (UNIPROM), che operano in alcuni campi di azione previsti dal reg. CE 2080/93. UNCI PESCA con la recente costituzione di un consorzio di ricerca e servizi tecnici, intende fornire ai propri associati e all'Amministrazione, un valido contributo alla conoscenza e all'approfondimento dei problemi del settore pesca ed acquacoltura, ed in particolare ai problemi di natura ecologica, biologica, tecnologica, economica e formativa, nel pieno rispetto delle risorse naturali della fascia costiera. UNCI PESCA ha costituito un consorzio per l'accesso alla contrattazione programmata estesa anche alla pesca e all'acquacoltura con delibera CIPE dell'11 novembre 1998, che ha dato un impulso concreto al protocollo d'intesa rendendo attuabili le iniziative progettuali proposte dai propri associati.

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1.3.13. COLDIRETTI-Impresa Pesca

La Coldiretti Puglia è una Associazione di operatori dell’agricoltura e della pesca. La Federazione Regionale Coldiretti di Puglia nasce con lo scopo di tutelare e incentivare lo sviluppo dell’impresa e dell’attività agricola. Attraverso la costituzione di Impresa Pesca (Associazione Nazionale della pesca e dell’acquacoltura) , la Coldiretti ampia il proprio ambito di rappresentanza delle imprese singole e associate al settore della pesca e dell’acquacoltura al fine di diventare un punto di riferimento per la tutela di interessi comuni. La Federazione Regionale Coldiretti in Puglia ha lo scopo di tutelare ed incentivare lo sviluppo dell’impresa e dell’attività agricola e della pesca in tutte le sue espressioni ed articolazioni con particolare riferimento all’accrescimento della competitività e all’innovazione tecnologica. Essa promuove politiche di governo e di sviluppo ecosostenibile e durevole del territorio e dell’ambiente e favorisce politiche tese a contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici, il razionale uso dell’acqua e del suolo, la salubrità dell’aria e tuti i comportamenti virtuosi tesi a esaltare il miglioramento dell’ambiente. I valori che vuole tutelare e difendere nel comparto sono i medesimi che caratterizzano la sua azione in agricoltura, con la promozione di una filiera della pesca tutta italiana firmata dai pescatori, attraverso la valorizzazione dell'origine e della specialità delle imprese, con un'attenzione particolare alla sicurezza alimentare e alla tutela della qualità del made in Italy. L'obiettivo è quello di promuovere un settore che ha grandi potenzialità da esprimere; scopo che verrà raggiunto, per le imprese, grazie a una nuova azione politica e alla disponibilità del sistema di servizi Coldiretti sul territorio e, per il consumatore, grazie a una maggior conoscenza del prodotto ittico, delle sue varietà, proprietà, e stagionalità. La Coldiretti incentiva l’imprenditorialità oltre che in agricoltura anche nel settore ittico ispirandola a principi di eticità, con particolare riguardo alla sicurezza alimentare, al lavoro e al rispetto e benessere degli animali. Nelle attività e nelle finalità istituzionali la Coldiretti Puglia impronta la propria azione alle politiche di sviluppo rurale sulla base dei principi e dei regolamenti della Comunità Europea, oltre che della Politica Agricola Comune. Assicura alle categorie rappresentate ed in generale al mondo rurale, l’informazione politica, la formazione tecnica ed economica, gestendola e divulgandole con qualsiasi mezzo di formazione. Attualmente la Coldiretti Puglia è diffusa su tutto il territorio regionale attraverso le sue articolazioni territoriali a livello provinciale, zonale e comunale, raggruppando un numero di circa 45.000 imprese associate. L’Organizzazione aderisce alla Confederazione Nazionale Coldiretti e dal 2010, con la nascita di Impresa esca, esprime all’interno di essa una branca di interesse sul settore della pesca e dell’itticoltura in genere alla quale attualmente aderiscono numerose imprese sul territorio nazionale. In Puglia è attiva Impresa Pesca nei vari comprensori marini della regione associando anche imprese dell’acquacoltura e della trasformazione ittica.

1.3.14. CRSA ‘‘Basile Caramia”

Il Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia” (CRSA) è un’associazione senza scopo di lucro, costituita il 22 luglio 1987 con atto n. 10844/4255, che ha ottenuto il riconoscimento giuridico con Decreto del Presidente della Regione Puglia n. 65 del 9/02/1994. Dal 9 marzo 2004 è iscritta all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con codice 55530GBK; è sede operativa accreditata per la realizzazione di attività formative finanziate con fondi pubblici ai sensi dell’art. 25, comma 1 della L.R.N. 15 del 07 agosto 2002 – Delibera di Giunta Regionale n. 2023 del 29/12/04. È membro dell’Associazione Europea, con sede in Bruxelles, che riunisce tra i suoi

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aderenti Scuole ed Enti, appartenenti a vari paesi europei, impegnati nella formazione professionale in agricoltura e ha come finalità lo sviluppo di modalità comuni di insegnamento nel settore dell’agricoltura. Attualmente i soci del CRSA sono la Regione Puglia; l’Amministrazione Provinciale di Bari; l’Amministrazione Provinciale di Taranto; l’Amministrazione Comunale di Locorotondo; l’Amministrazione Comunale di Otranto; l’Università degli Studi di Bari; l’Università degli Studi di Foggia; l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Valenzano (BA); il Centro di Ricerca Produzione Vegetali (CRPV), l’Istituto Tecnico Agrario Statale “B. Caramia” di Locorotondo (BA); l’Istituto Tecnico Agrario Statale “E. Pantanelli” di Ostuni (BR); l’Istituto Tecnico Agrario Statale “M. di Sangro” di San Severo (FG); l’Istituto Tecnico Agrario Statale “G. Pavoncelli” di Cerignola (FG); l’Istituto Tecnico Agrario Statale “C. Mondelli” di Massafra (TA); l’Istituto Tecnico Agrario Statale “C. Ridolfi” di Scerni (CH); l’Istituto Tecnico Agrario Statale “P. Cuppari” di Alanno (PE); l’Istituto Tecnico Industriale “L. dell’Erba” di Castellana Grotte (BA); l’Istituto Professionale Statale per i Servizi Ristorativi Turistici ed Alberghieri di Castellana Grotte (BA); l’Istituto di Istruzione Superiore “L.G.M. Columella” di Lecce; l’Istituto Professionale “G. De Gemmis” di Terlizzi (BA); l’Istituto Professionale “Motolese” di Martina Franca (TA); l’IPSSCTP “ Antonietta De Pace” di Lecce; l’IPAA “Giustino Fortunato” di Potenza; l’ Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore di Leporano; l’En.A.I.P. Puglia con sede in Bari; la Cantina Sociale Cooperativa a.r.l. di Locorotondo; il Consorzio Vivaistico Pugliese di Valenzano (BA), la Coldiretti Puglia (BA) e il Centro Ricerche Produzioni Vegetali (CRPV) di Diegaro di Cesena. Il CRSA, che si avvale della collaborazione di tecnici qualificati, ha collaborato alla progettazione e alla realizzazione di numerosi progetti di ricerca e sviluppo come soggetto capofila o partner su tematiche riguardanti il settore agricoltura nel senso più ampio del termine ed in particolare con approfondimenti su sicurezza alimentare, applicazione di programmi di produzione a basso impatto ambientale, tutela dell’ambiente e del consumatore, certificazione della qualità nel settore agro-alimentare, certificazione delle produzioni vivaistiche, ecc.. L’intensa attività di ricerca e sviluppo nei settori dell’ambiente e della qualità e sicurezza alimentare hanno permesso al CRSA di apportare significativi contributi all’ampliamento delle conoscenze su messa a punto, validazione e trasferimento di strategie di protezione integrata delle produzioni agro-alimentari a basso impatto ambientale, in armonia con quelle che sono le direttive comunitarie e i recepimenti nazionali e produzione di materiale di propagazione sano o adeguatamente risanato. Le esperienze maturate nella determinazione dei residui di fitofarmaci in diverse matrici agro-alimentari (frutta, verdura, olio, vino, acqua), eseguite utilizzando metodi di indagine ufficiali, innovativi e sensibili, poi, hanno permesso al CRSA di apportare un importante contributo al conseguimento dell’obiettivo di valorizzazione di produzioni agroalimentari sia locali che nazionali che rispondano ai requisiti di qualità richiesti dal consumatore. Il Centro vanta innumerevoli progetti di formazione, ricerca e valorizzazione delle produzioni tipiche, oltre a gestire al suo interno o in collaborazione un’intensa attività di formazione connessa a Corsi di Studio Universitari, Tirocini e stage, Master e Corsi di Alta formazione.

1.3.15. Banca Popolare di Bari

La Banca Popolare di Bari, con sede in Bari in Corso Cavour n° 19, viene fondata nel 1960 da un gruppo di imprenditori e professionisti baresi con la volontà di creare una banca “locale” al fine di andare incontro alla esigenze e alle aspettative delle persone del luogo, attraverso un rapporto privilegiato con la Comunità- comprese quindi le imprese e le istituzioni- che poggia sulla fiducia reciproca e sulla coerenza dei comportamenti. Nel 1998 viene costituito il Gruppo Creditizio Banca Popolare di Bari e nel 2000 la Banca è presente in 5 Regioni. Nel 2001 diventa il primo gruppo creditizio autonomo nel Mezzogiorno per diventare nel 2010 una Banca di respiro nazionale e nello stesso tempo orgogliosamente territoriale.

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Dai 76 Soci Fondatori ad oggi la Banca conta 254 sportelli presenti in 11 regioni con 2.274 dipendenti ed oltre 47.000 soci che sostengono e condividono la crescita e lo sviluppo della Banca. La Banca Popolare di Bari è riconosciuta come una banca attiva anche nel sociale in quanto nel corso del tempo si è evoluta e consolidata la sua partecipazione agli eventi che animano la comunità nelle diverse forme in cui si possono presentare. Solidarietà (anno 2007):

o promuove il “progetto BP-Bari per i bambini” per la realizzazione di quattro ludoteche negli ospedali di Bari, Foggia, Potenza e Lecce (progetto in corso);

o promuove una iniziativa a sostegno delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma per la ricostruzione della Cittadella Scolastica .

San Nicola

o collabora costantemente con l’organizzazione degli eventi che riguardano il Santo Patrono; o promuove interventi tesi a valorizzare i tesori del patrimonio artistico riferibile al Santo.

Cultura

o promuove mostre in ambito culturale: - Castello Svevo: mostra antologica di Mario Ceroli; - 2008: mostra “Storie di uomini che hanno fatto la storia”; - 2009: mostra di arte contemporanea “Fiori-Flowers”; - 2010: mostra antologica “Costruire il Moderno” di due architetti meridionali; o Promuove la ricostruzione del Teatro Petruzzelli.

1.3.16. LEGAMBIENTE- Comitato Regionale Pugliese Onlus Puglia

Legambiente è nata nel 1980, erede dei primi nuclei ecologisti e del movimento antinucleare che si sviluppò in Italia e in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni ’70. Trattato distintivo dell’associazione è stato sempre l’ambientalismo scientifico, la scelta, cioè di fondare ogni iniziativa per la difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, che ci hanno permesso di accompagnare le nostre battaglie con l’indicazione di alternative concrete, realistiche, praticabili. Questo assieme all’attenzione costante per i temi dell’educazione e della formazione dei cittadini, ha garantito il profondo radicamento di Legambiente fino a farne l’organizzazione ambientalista più diffusa in Italia: oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. In Puglia Legambiente è presente sin dalla metà degli anni ’80, con la costituzione del Comitato Regionale Pugliese, divenuto poi successivamente anche una ONLUS. Attualmente conta oltre 50 circoli diffusi su tutto il territorio regionale garantendo la presenza dell’associazione nel 20% dei comuni pugliesi costituendo pertanto la più importante realtà ambientalista organizzata del territorio. Legambiente Comitato Regionale Pugliese Onlus ha seda a Bari, in via Andrea da Bari, 12. Per contatti numero telefonico: 080.5212083, indirizzo e-mail: [email protected].

1.3.17. AD CONCORD S.p.A.

AD CONCORD SPA, agenzia di pubblicità & marketing, nasce nel 1987 proponendosi, fin da subito, come consulente globale e strategico. Nel 1995 si evolve in S.p.A. per migliorare il proprio modo di essere Agenzia ed affermarsi come impresa fra le imprese.

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Ad oggi è una struttura all'avanguardia, capace di fondere la grande esperienza acquisita con una altrettanto grande capacità di innovazione. Il knowhow è frutto di un solido background in cui la capacità strategica unita alla vocazione creativa, la curiosità e l'entusiasmo per le sfide, il dinamismo e la tempestività, oggi più che mai indispensabile, le consentono di soddisfare qualsiasi esigenza di comunicazione, sia essa strategica che operativa. Un laboratorio di idee nel quale si incontrano più generazioni che sapientemente miscelano esperienze professionali e di vita, attraverso cui distinguersi di più e meglio e su cui poter contare a 360 gradi. L'attività di AD CONCORD SPA comprende 6 tipologie di servizi. - Il servizio creativo, ossia lo studio di campagne pubblicitarie, di immagini coordinate aziendali, il

packaging, materiale p.o.p., monografie e cataloghi, ideazione e reperimento di promozionali e gadget, progetti multimediali e progettazione siti web.

La forza delle idee e la determinazione nei realizzarle fa di AD CONCORD SPA un'agenzia dalla grande vocazione creativa. Una creatività che non nasce per vincere premi, ma per far vincere ai clienti le sfide del mercato. Il suo essere contemporaneamente creativa e propositiva porta a considerare anche l'utilizzo di strumenti alternativi: soluzioni capaci di divertire, emozionare, provocare e sorprendere il target ormai assuefatto alle migliaia di messaggi pubblicitari a cui è sottoposto ogni giorno. AD CONCORD SPA propone progetti dotati di una grande eloquenza visiva, capaci di incuriosire e di essere attenzionali, sfruttando tutti i vantaggi dei diversi strumenti di comunicazione. - II servizio ricerche. La conoscenza puntuale del mercato consente una più realistica formulazione

degli obiettivi ed una più consapevole pianificazione degli interventi. Dall'analisi di mercato, alla analisi della concorrenza (tv/stampa/affissione), alla misurazione dell'efficacia di campagne, alte ricerche quantitative e motivazionali.

- Il servizio mezzi. AD CONCORD SPA dispone di un reparto Media in grado di operare con grande efficacia, grazie a competenti strumenti di supporto e ad una rete consolidata di rapporti e di contatti nazionali ed internazionali. Ricerche sui mezzi, strategia mezzi, acquisto mezzi, Pianificazione mezzi, gestione e controllo.

- Il servizio amministrativo. Controllo budget, contratti, gestione personale. Il servizio produzione. Non solo l'idea, ma tutto ciò che è necessario alla sua realizzazione. AD CONCORD SPA dispone di personale altamente qualificato in tutte le diverse fasi del processo produttivo, che le consentono di garantire elevati standard qualitativi e la massima soddisfazione dei propri clienti. Art-buying e controllo produzione. - Il servizio clienti. Dal contatto clienti al marketing, dalle azioni speciali all'organizzazione di meeting

e congressi. I clienti, circa 20, appartengono in parte ad una dimensione regionale, in parte ad una nazionale, sia della sfera pubblica che di quella privata. Con loro siamo legati più che da contratti, da progetti. Amiamo essere partner dei nostri clienti e non semplici fornitori di servizi. Per loro abbiamo realizzato campagne advertising, ideato e realizzato iniziative di direct marketing, organizzato e condotto ricerche di mercato, sia quantitative che qualitative, progettato brochure, organizzato conferenze stampa, convegni, seminari ed eventi, ideato e progettato gadget, realizzato siti web e campagne di guerrilla marketing. Tra i tanti lavori svolti negli ultimi anni evidenziamo:

− campagna di comunicazione "Si scrive screening, si legge prevenzione" realizzata per conto del Ministero della Salute e della LILT;

− campagna di comunicazione "1 LILT You" realizzata per la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori);

− ideazione e la realizzazione degli eventi nazionali LILT (Settimana Nazionale della Prevenzione Oncologica, Giornata Mondiale senza Tabacco, Nastro Rosa), compresa l'attività di ufficio stampa e pubbliche relazioni;

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− campagna di sensibilizzazione "Guaglio', mettiamoci sulla buona strada" per l'Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia;

− campagna di sensibilizzazione "-spreco+eco" (advertising, convegni, seminari) per l'Assessorato all'ecologia della Regione Puglia;

− ideazione e cura dell'immagine della Regione Puglia a Vinitaly (diverse edizioni); campagna di comunicazione della 70° campionaria Fiera del Levante;

− campagna di comunicazione e sensibilizzazione "Sostieni Europa Donna. Passaparola" per Europa Donna;

− campagne di promozione per conto del Consorzio Green Vision;

− campagne di comunicazione e promozionali per Proshop;

− campagna di comunicazione e catalogo Pier Cardin (uomo e donna - 2008);

− campagne di comunicazione per Monella Vagabonda;

− ideazione e progettazione cataloghi per Global Wachtlndustries; − ideazione e progettazione cataloghi Streglio;

− campagne di comunicazione e promozionali per Borsci Industria Liquori

− ideazione e progettazione packaging per Streglio;

− ideazione e progettazione packaging per Borsci Industria Liquori;

− campagne di comunicazione per Banca Popolare del Materano e Banca Popolare di Crotone; ideazione e progettazione marchio per Banca Popolare del Mezzogiorno;

− campagne di comunicazione per Galleria Commerciali Auchan;

− organizzazione evento Road Show per Confcommercio Puglia. − organizzazione evento 50 anni Banca Credito Cooperativo di Conversano

− organizzazione evento 30 anni di Telenorba

1.3.18 FORPUGLIA

Forpuglia nasce nel 2003 come associazione senza scopo di lucro promossa dalla Lega delle cooperative della Puglia per mettere a disposizione delle cooperative e delle imprese pugliesi strumenti dedicati alla formazione, utili per migliorarne la competitività sul mercato nazionale e internazionale. L’accreditamento come Ente di formazione presso la Regione Puglia avviene con D.G.R. n. 2023 del 29/12/04, pubblicato sul BURP n. 9 del 18/01/05. Nel 2004 Forpuglia inizia a presentare progetti a valere sui finanziamenti POR Puglia 2000-2006. Due anni dopo viene avviato il primo corso gestito da Forpuglia (Misura 3.3 POR Puglia 2000-2006 dedicata alla creazione delle imprese cooperative da parte dei giovani disoccupati), sulla “Imprenditorialità cooperativa nel turismo”. Sempre nel 2006 Forpuglia presenta numerosi progetti sui bandi emanati dalla Regione Puglia cercando, da un lato, di individuare le migliori proposte rispetto alle misure avviate, dall’altro, di cominciare un lavoro di intercettazione dei bisogni delle cooperative. Si avviano anche importanti rapporti con aziende di rilevanza nazionale come Alenia Composite, società del gruppo “Finmeccanica” operante nel settore aeronautico, che ha avviato proprio nel 2006 un nuovo impianto a Grottaglie, nel tarantino. Il progetto del nuovo complesso produttivo rappresenta, per importanza, il secondo intervento industriale nel mezzogiorno dopo la Fiat di Melfi. Nello stabilimento verranno prodotte due sezione della fusoliera per la fabbricazione del Boeing B787 Dreamliner, il primo aereo civile in fibra di carbonio. Nell’ottobre 2006 Forpuglia ottiene il finanziamento dalla Regione Puglia, come capofila assieme a Universus – Csei, per il corso di “Formazione delle risorse umane per l’insediamento della nuova struttura produttiva di Alenia Composite a Grottaglie”, presso la Cittadella della Ricerca di Brindisi, dedicato alla

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formazione di 248 giovani disoccupati, tra i quali Alenia Composite si impegna ad assumerne almeno i due terzi per il suo impianto. A gennaio 2007, 222 persone sono state assunte a tempo indeterminato. Dal 2006 sono oltre 40 i progetti di formazione che vedono l’agenzia formativa Forpuglia impegnata sia come soggetto gestore e capofila, sia in sinergia insieme ad altri enti. A novembre 2007, l’Ente di formazione della Lega delle Cooperative della Puglia ha dato vita, insieme all’impresa cooperativa “Informa” e all’Agenzia di lavoro autorizzata “Workopp” al Centro Servizi per il lavoro e l’innovazione“Latus” che mira a sostenere le imprese nel loro percorso di crescita economica, ad aiutare i giovani nei loro percorsi di qualificazione e nei meccanismi di ricerca di impiego. Forpuglia può contare su un team di professionisti in grado di captare le esigenze formative spendibili nel mondo del lavoro, di elaborare e di coordinare progetti, di supportare da un punto di vista organizzativo e logistico i bisogni dei corsisti. L’ agenzia ha ottenuto il riconoscimento della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2000 rilasciata dall'organismo Qaser Certificazioni ed è inoltre accreditata presso Formatemp,l’ente bilaterale senza fini di lucro costituito tra l'associazione di rappresentanza delle Agenzie per il lavoro (ASSOLAVORO), le organizzazioni sindacali dei lavoratori somministrati (ALAI-CISL, NIDIL-CGIL, CPO-UIL) nonché le tre Confederazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL). La Mission è quella della formazione di eccellenza e di qualità finalizzata non solo ad arricchire le competenze dei giovani, favorendo il loro inserimento nel mondo del lavoro attraverso l’elaborazione di un’offerta didattica qualitativamente alta e innovativa, ma anche formazione continua al servizio delle imprese cooperative in grado di fornire gli strumenti necessari per il loro sviluppo organizzativo ed economico. Formazione dunque, ma anche informazione,comunicazione, ricerche in ambito sociale, finanziario,occupazionale, definizione di progetti per le pari opportunità, laboratori e percorsi per la ricerca dell’impiego, supporto alla Pubblica Amministrazione nelle attività formative dei propri dipendenti. Alla base di Forpuglia, la diffusione della “cultura d’impresa nell’economia sociale”, il porsi cioè come strumento di divulgazione del concetto di etica d’impresa, di un comportamento socialmente responsabile necessario per monitorare e rispondere alle aspettative economiche, culturali, ambientali del territorio nelle sue dinamiche di sviluppo. Di fondamentale importanza per l’agenzia formativa, l’attenzione al capitale umano inteso come protagonista dell’economia reale e motore di crescita di una società civile. Da qui, la necessità di valorizzare le qualità dei giovani attraverso idee e progetti che rafforzino le competenze richieste oggi dalle imprese e dal mercato. Proprio per questo, rilevante è per Forpuglia il confronto con le altre realtà, il “mettersi in rete” con il mondo delle imprese attraverso sinergie, accordi, piani o missioni di sviluppo locale, finalizzate a un interesse collettivo

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2. ANALISI DEL TERRITORIO E DIAGNOSI DEL CONTESTO

2.1. Descrizione della zona di pesca e delle sue principali caratteristiche distintive

2.1.1. Premessa

La pesca, rappresenta una delle più antiche attività di approvvigionamento alimentare dell’uomo, ed un’importante voce produttiva di molte popolazioni costiere. Fin dall’antichità, infatti, la pesca si è radicata nelle comunità costiere, rappresentando un settore capace di incentivare lo sviluppo economico dei paesi rivieraschi e di influenzare il tessuto sociale grazie alle tradizioni ed alle abitudini dei pescatori.

Il Mediterraneo è un ecosistema altamente diversificato con un basso tasso di rinnovamento e possiede una vasta gamma di specie senza che una predomini sulle altre. Le statistiche sugli sbarchi mostrano ben 88 specie commerciali, di cui 59 pesci, 13 crostacei e 16 molluschi. Questa peculiarità si traduce nella necessità di una profonda conoscenza del mare e della biologia delle risorse da parte dei pescatori, con una diversificazione che riguarda vari aspetti: le caratteristiche degli attrezzi, la stagionalità dell’uso, le strategie di commercializzazione e finanche gli aspetti gestionali, tutto è teso a portare a casa il “pane quotidiano” ed il pescato assume valore non solo per la cattura delle specie bersaglio, ma anche per l’ampia varietà di catture accessorie. Perciò la pesca nel Mediterraneo ha mantenuto, per ampi settori della flotta, caratteristiche di artigianalità, utilizzando piccole imbarcazioni, che praticano una pesca alla giornata e sulle quali è spesso imbarcato l’armatore.

Le limitate dimensioni della piattaforma continentale, la variabilità e diversità degli ecosistemi, la presenza di stock alieutici di interesse commerciale, la stagionalità di molte specie e la loro importanza in termini di alimentazione e di reddito, hanno permesso alla pesca, soprattutto artigianale, di perdurare e resistere all’industrializzazione del settore, rappresentando una componente essenziale dello sviluppo socio-economico di alcune zone costiere e un incentivo per lo sviluppo di attività come il turismo, grazie al mantenimento delle tradizioni, dei costumi e delle abitudini culinarie.

Negli ultimi anni il settore ittico sta attraversando un periodo di transizione da collegare alle nuove politiche gestionali proposte in ambito nazionale e soprattutto comunitario e al delinearsi di nuovi scenari organizzativi che riguardano, in particolar modo, le fasi di vendita e commercializzazione del pescato.

Per quanto riguarda il primo aspetto, nel corso del 2010, è entrato pienamente in vigore il Reg.(CE) n.1967/2006 relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo; molte delle restrizioni e delle modifiche introdotte dal regolamento mediterraneo in vigore dal 2006 risultavano, infatti, in deroga transitoria sino al 1 giugno 2010. Le misure tecniche previste dal Regolamento produrranno, nel breve periodo, un impatto diretto sulla struttura produttiva nazionale in quanto prevedono l’adeguamento della dimensione delle maglie per le reti trainate e le reti a circuizione, il divieto di pesca di diversi organismi marini al di sotto di una taglia minima, la pesca in habitat protetti e in zone di pesca protette. Numerose saranno, inoltre, le restrizioni dettate dal Regolamento mediterraneo che, di fatto, produrranno effetti diretti ed immediati sulla piccola pesca autorizzata alla pesca speciale e sperimentale del bianchetto, del rossetto e sulle draghe idrauliche per la pesca di molluschi bivalvi entro le 0,3 miglia dalla costa.

A ciò si aggiunge, l’approvazione, alla fine del 2009, del Regolamento 1224/2009 che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca.

In questo scenario si inseriscono le nuove dinamiche commerciali rappresentate essenzialmente da una domanda stabile, dall’aumento delle quote di mercato di canali commerciali alternativi a quelli tradizionali,

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quali la Grande Distribuzione Organizzata, e da una crescita costante della dipendenza dalle importazioni. Tali tendenze spingono il settore a organizzarsi e promuovere nuovi modelli gestionali basati sulla concentrazione delle vendite, sulla tracciabilità del prodotto, sul miglioramento degli standard qualitativi.

Alla fine di questo periodo di cruciali cambiamenti, dunque, nel settore ittico nazionale potrebbero acuirsi le differenze già presenti nel tessuto produttivo che vedono contrapposte, da un lato, la pesca a carattere maggiormente industriale in grado adeguarsi ai nuovi scenari e, dall’altra, la pesca artigianale, costituita dalle piccole imbarcazioni a conduzione spesso familiare che recepisce passivamente tali mutamenti e che maggiormente ne risentirà dal punto di vista occupazionale e reddituale.

Dal punto di vista metodologico, i paragrafi seguenti sono stati formulati integrando la più recente bibliografia statistica (IREPA, OSSERVATORIO ECONOMICO SULLE STRUTTURE PRODUTTIVE DELLA PESCA MARITTIMA IN ITALIA, 2009) ed il censimento dati effettuati dall’Istituto Cooperativo di Ricerca, per ciascun Compartimento marittimo, nell’ambito del progetto POR PUGLIA 2000-2006, Mis. 4.13D2 “Contributo alla conservazione delle risorse attraverso il miglioramento della conoscenza e della trasparenza delle produzioni” condotto dalle associazioni cooperative della pesca (AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, LEGAPESCA e UNCIPESCA) e riferito all’intervallo di tempo 2004-2006.

2.1.2. Il quadro nazionale

2.1.2.1. La flotta

La flotta da pesca nazionale iscritta nell’Archivio Licenze di Pesca a dicembre 2009 è composta da 13.609 battelli per un tonnellaggio complessivo di 193.156 Gt ed una potenza motore di 1.139.402 kW. Questi totali comprendono sia i battelli che operano oltre gli stretti sia le imbarcazioni temporaneamente in disarmo; entrambe queste categorie sono escluse dall’analisi che segue che, invece, è focalizzata sui natanti che svolgono la loro attività all’interno delle acque mediterranee – 13.301 battelli, 182.012 GT e 1.096.659 kW - nelle acque costiere che circondano la penisola italiana.

Anche nel corso dell’ultimo anno, si è confermata la tendenza al progressivo ridimensionamento della flotta che caratterizza il settore ormai da un decennio e che risponde alle richieste della Commissione Europea in tema di sostenibilità; in termini percentuali, le variazioni sono state pari a circa l’1% per tutte le variabili considerate.

Dall’esame della flotta per sistemi di pesca si evidenzia che i tre principali segmenti della flotta italiana sono quello della piccola pesca costiera, con imbarcazioni fino a 12 metri che utilizzano attrezzi passivi e il segmento dei pescherecci a strascico. Il primo comprende 8.795 imbarcazioni, per un tonnellaggio complessivo di poco più di 16.000 tonnellate lorde e il secondo è composto da 2.679 battelli per un Gt di oltre 113 mila unità. Insieme i due segmenti rappresentano poco meno del 90% dei battelli e i ¾ del tonnellaggio dell’intera struttura produttiva nazionale. Seguono le draghe idrauliche, con 700 imbarcazioni, mentre meno numerosi sono i polivalenti passivi (491 unità), i battelli a circuizione (310), i palangari (192) e le imbarcazioni armate a volante (134).

2.1.2.2. Le produzioni

Nel 2009, la produzione della flotta peschereccia italiana che opera nel Mediterraneo è stata di 234.082 tonnellate per un fatturato di 1.179 milioni di euro; i dati mostrano una ripresa rispetto ai livelli produttivi del 2008 che, a causa dei bassi livelli di attività dovuti all’impennata del prezzo dei prodotti petroliferi, è stato un anno particolarmente negativo per l’industria ittica; nonostante ciò, sia le catture sia i ricavi confermano il

Page 37: Psc mare degli ulivi pubblicato

37

ridimensionamento produttivo a cui è sottoposto il comparto dal 2000 ad oggi; le quantità sbarcate nel 2009 risultano, infatti, il 12% in meno rispetto al 2007, al pari dei ricavi.

La ripresa che ha contraddistinto il comparto nel 2009 ha interessato tutti i segmenti produttivi ad eccezione delle draghe idrauliche e, in minor misura dei palangari; gli strascicanti con una produzione in aumento del 5,6%, hanno parzialmente recuperato il calo subito nel 2008.

La composizione del pescato, come nei precedenti anni, vede prevalere le acciughe con una produzione di circa 54 mila tonnellate, pari al 23,5% del volume complessivo sbarcato, con una crescita del 21% rispetto al 2008; seguono le vongole con 17.328 tonnellate, il 7,5% del totale in forte calo rispetto al 2008 (7.600 tonnellate meno); tuttavia, il calo dell’offerta ha favorito il rialzo del prezzo aumentato del 33% cosicché la flessione dei ricavi è stata contenuta in 8 punti percentuali.

Tra le specie principali, si segnalano le sardine, la cui produzione ha superato le 15 mila tonnellate grazie ad un incremento del 27% rispetto al 2008, collocandosi al terzo posto e contribuendo con il 6,6% alle catture complessive; ai primi posti per livelli di cattura, si confermano il nasello con 12 mila tonnellate (il 5,2% del totale) e i gamberi bianchi con 9500 tonnellate (il 4,1% della produzione). Queste sei specie rappresentano il 51% del pescato totale nel 2009, mentre sono 21 le specie necessarie a raggiungere il 75%, tra cui pannocchie, triglie di fango, pesce spada, scampi, moscardini e gamberi rossi.

Diversa l’importanza dei prodotti se si considera il valore economico; il nasello con una quota del 7,8% del totale è la specie più importante, seguito dalle acciughe il cui contributo è pari al 7,5%; seguono le seppie, i gamberi bianchi, gli scampi e il pesce spada con quote oscillanti tra il 6,4 ed il 5,2%.

2.1.2.3. I consumi

Sul fronte della domanda interna, dopo una lunga fase di stagnazione che ha caratterizzato i consumi di prodotti ittici negli ultimi anni, nel 2009, si è registrato un lieve aumento con un consumo pro-capite che passa dai 19,2 kg del 2008 ai 19,6 kg del 2009; in termini complessivi, i consumi apparenti sono cresciuti, nell’ultimo anno del 3% in quantità, ma solo dello 0,9% in valore.

Nel 2009, gli scambi commerciali con l’estero dei prodotti ittici hanno confermato la posizione deficitaria del nostro paese nei confronti dei mercati stranieri. I conti della bilancia commerciale del settore ittico si sono chiusi nel 2009 con un passivo di 3,1 miliardi di euro, facendo registrare un peggioramento del 2% rispetto all’anno precedente.

In termini di quantità, la situazione non si è discostata molto da quella descritta per il valore. Infatti, nonostante le esportazioni siano cresciute rispetto al 2008, in concomitanza dell’intensificarsi delle importazioni di prodotti ittici, il disavanzo è peggiorato nel 2009, raggiungendo quasi 780 mila tonnellate.

In valore, al contrario, le importazioni sono diminuite di circa il 2,5% come conseguenza della sensibile crescita delle uscite per i prodotti freschi e la flessione degli esborsi per i trasformati.

Page 38: Psc mare degli ulivi pubblicato

38

Grafico 1. Flowchart della bilancia ittica nazionale – Dati IREPA, 2009

2.1.3. Il quadro regionale

2.1.3.1. L’assetto

Lo sviluppo costiero della Puglia, che si estende per 784 Km, è basso ed uniforme lungo l’Adriatico, fatta eccezione per il promontorio del Gargano, mentre lungo lo Ionio è variabile a seconda delle diverse zone, passando dalla costa alta e rocciosa di Capo d’Otranto e di Capo Santa Maria di Leuca alla depressione del Golfo di Taranto. La provincia a maggior sviluppo costiero è Lecce, seguita da Foggia, Taranto, Bari e Brindisi.

La grande estensione costiera di questo territorio ha favorito la dislocazione di diversi porti, raccolti in sei Compartimenti Marittimi, alcuni dei quali si distinguono per l’importanza assunta dal punto di vista commerciale o per la pesca.

Partendo dall’estremo nord della regione, nella zona del Basso Adriatico, incontriamo il Compartimento

Marittimo di Manfredonia, con le marinerie di Manfredonia, Lesina, Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Mattinata e Margherita di Savoia. Segue il Compartimento Marittimo di Molfetta con il suo porto e le marinerie di Barletta, Trani, Bisceglie e Giovinazzo. Procedendo verso sud, si incontra il Compartimento

Marittimo di Bari con il suo porto a cui afferiscono le marinerie di Mola di Bari e Monopoli. Segue il Compartimento Marittimo di Brindisi, con le marinerie di Brindisi, Savelletri di Fasano e S. Pietro Vernotico. All’estremo sud si incontra Compartimento Marittimo di Gallipoli a cui appartengono alcune marinerie situate sul versante adriatico (San Foca, Otranto, Castro e Tricase) ed altre lungo il versante ionico (Leuca, Ugento, Gallipoli e Porto Cesareo). A nord del versante ionico, infine, si pone il Compartimento

Marittimo di Taranto a cui afferiscono, oltre all’omonimo porto, anche Campo Marino e Torre dell’Ovo.

Page 39: Psc mare degli ulivi pubblicato

39

Grafico 2. Distribuzione dei Compartimenti Marittimi della regione Puglia

2.1.3.2. La pesca nella regione Puglia

La Puglia vanta tradizioni di pesca molto antiche che hanno portato ad una profonda conoscenza delle differenti tecniche di pesca e all’uso di una notevole varietà di attrezzi. Tali attrezzi sono, per lo più, di tipo artigianale e richiedono, a questo scopo, un consistente numero di impiegati nel settore. L’uso di diversi strumenti per la cattura della risorsa alieutica e l’alta varietà nelle specie catturate, soprattutto di quelle ad elevato valore commerciale, ha contribuito a diversificare il mercato tanto in ambito locale quanto in ambito nazionale. Le caratteristiche geografiche della Puglia, in particolare il fatto che essa è circondata per tre quarti dal mare, hanno giocato un ruolo determinante nella scelta dell’indirizzo economico e sociale della regione. La Puglia si caratterizza, infatti, per la notevole importanza assunta dal settore della pesca marittima, sia per l’aspetto produttivo, sia per la sua rilevanza sul mercato nazionale. Non di meno essa è limitata, nel suo sviluppo, dalle stesse difficoltà di natura strutturale e di mercato che caratterizzano il settore a livello nazionale.

Conformemente alla situazione nazionale, la pesca pugliese risulta multispecifica e non è mirata alla esclusiva cattura di alcune specie, per quanto il tipo di attrezzi da pesca utilizzati, la dimensione della maglia delle reti e degli ami permetta una parziale selezione delle specie e delle dimensioni del pescato a seconda delle zone in cui si opera.

In generale, le attività di pesca prevalenti sono quelle che si svolgono all’interno della fascia costiera ad opera di imbarcazioni di dimensioni non elevate, anche a causa del fatto che la piattaforma continentale è ristretta a poche miglia.

Manfredonia

Molfetta

Bari

Brindisi

Gallipoli

Taranto

Page 40: Psc mare degli ulivi pubblicato

40

2.1.3.3. La Flotta: consistenza numerica, caratteristiche strutturali delle imbarcazioni e

tipologia di attrezzi utilizzati

La consistenza numerica della flotta peschereccia della regione Puglia è pari a 1.737 imbarcazioni ovvero il 12% del totale nazionale, con un tonnellaggio di 23.621 GT e 156.912 kW di potenza motore. Questi volumi collocano la regione Puglia, seconda soltanto alla Sicilia per quel che concerne queste caratteristiche numeriche e strutturali (dati Mipaf- IREPA, 2006).

Dal punto di vista strutturale uno degli aspetti più interessanti riguarda le ridotte dimensioni della flotta peschereccia. Circa l’85% del totale, ha un TSL inferiore a 10 tonnellate, mentre il 15% del totale delle imbarcazioni ha un TSL maggiore di 10 tonnellate.

Si può affermare che la flotta pugliese è costituita soprattutto da battelli, di piccole dimensioni, abilitati a praticare la pesca costiera (d.P.R. n° 1639 del 2/10/1968 e D.M. 26/07/1995).

Una suddivisione dei battelli in classi di TSL, evidenzia che il 49% della flotta peschereccia è inferiore alle 6 TSL, mentre il 37% non supera le 10 TSL e soltanto l’1% sono le imbarcazioni con TSL superiore a 100.

Procedendo ad una suddivisione in classi di TSL per attrezzo, si riscontra, ancora una volta, una maggiore presenza di imbarcazioni di dimensioni medio-piccole; in particolare si evidenzia un’elevata presenza di barche di grandezza inferiore alle 10 TSL, armate con reti a strascico e abilitate a praticare lo strascico costiero. Le dimensioni medio-piccole di tali pescherecci deriva dal fatto che essi non hanno necessità di allontanarsi dalla costa, poiché, per la particolare morfologia dei fondali, le massime profondità strascicabili (di circa 800 m) si possono raggiungere dopo poche miglia dalla linea di costa.

La maggior parte degli operatori del settore, inoltre, non concentra la propria attività sull’impiego di un solo tipo di attrezzo, ma si avvale, per lo più, di diversi attrezzi, a seconda del periodo di pesca.

La tabella seguente riepiloga le caratteristiche tecniche della flotta peschereccia pugliese:

n° unità 1.737

Tonnellaggio totale (tls) 19.986

Potenza motore totale (kW) 156.912

Tonnellaggio medio (tls/battello) 11,51

Potenza media (kW/battello) 90,33

Tabella n° 1: Caratteristiche strutturali della flotta peschereccia pugliese - Anno 2006.

2.1.3.4. Le Produzioni

Il totale delle catture nella regione Puglia nel 2006 sono ammontate a poco più di 50.000 tonnellate di prodotto sbarcato (Fonte Irepa, 2006)

I pesci hanno contribuito al totale delle catture per il 77%, poco più di 38.700 tonnellate, i molluschi hanno rappresentato il 10%, con circa 5.000 tonnellate, mentre il totale dei crostacei catturati, il 13% del totale, ammontava a 6.749 tonnellate.

Page 41: Psc mare degli ulivi pubblicato

41

Grafico n° 3: percentuale delle catture per categoria di specie nella regione Puglia – Anno 2006.

Il grafico seguente permette di effettuare una stima degli sbarchi di pesci nell’anno 2006.

Grafico n° 4: Catture (t) delle specie di pesci più abbondanti – Puglia – Anno 2006.

Tra i pesci, le maggiori catture hanno interessato i piccoli pelagici, in particolar modo alici (poco meno di 13.000 tonnellate) e sarde (circa 3.000 tonnellate). La produzione di sarde ha raggiunto il livello massimo nei mesi di luglio e settembre. Quantitativi superiori alle sarde sono stati ottenuti per il nasello, le cui catture hanno superato le 3.800 tonnellate. Seguono le triglie di fango con 2145 tonnellate, lanzardi, boghe, potassoli e sugarelli superano tutte le 1.000 tonnellate. Gli sgombri (831 tonnellate) e le rane pescatrici (823 tonnellate), invece si assestano sotto le 1.000 tonnellate, seguiti da specie come le menole (686 tonnellate), le triglie di scoglio (578 tonnellate), le gallinelle (553 tonnellate), le alalunghe (505 tonnellate) e i pregiati pesci spada (397 tonnellate). A seguire tutte le altre specie con quantitativi inferiori alle 400 tonnellate.

77%

10% 13%

Pesci

Molluschi

Crostacei

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

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14.000

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Page 42: Psc mare degli ulivi pubblicato

42

Per quanto riguarda i molluschi, il grafico n° 5 mostra l’andamento produttivo per l’anno d’indagine. Le specie più rappresentative in termini di catture sono i polpi (circa 1.300 tonnellate).

Buone catture hanno riguardato anche le seppie ( 1.190 tonnellate) e totani (918 tonnellate). Produzioni meno consistenti sono state ottenute per moscardini maculati (484 tonnellate), moscardini bianchi (372 tonnellate) e calamari (338 tonnellate) e vongole (272 tonnellate).

Grafico n° 5: Catture (t) delle specie di molluschi più abbondanti – Puglia – Anno 2006.

Nell’ambito del gruppo dei crostacei, le quantità maggiori si sono state ottenute per le pannocchie (2.642 tonnellate) e i gamberi bianchi (2.288 tonnellate), seguite dagli scampi (1.409 tonnellate). Poco rappresentativo, in termini di produzione ma non di importanza economica, è stato il gambero rosso, le cui produzioni sono state di poco superiori alle 130 tonnellate.

Grafico n° 6: Catture (t) delle specie di crostacei più abbondanti – Puglia – Anno 2006.

0

200

400

600

800

1.000

1.200

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Calam

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Page 43: Psc mare degli ulivi pubblicato

43

2.1.4. I Compartimenti marittimi di Bari e Brindisi

2.1.4.1. Il Compartimento marittimo di Bari

Le produzioni registrate nel Compartimento Marittimo di Bari sono pari a 3.008 tonnellate.

Grafico n° 7: percentuale delle catture per categoria di specie nel Compartimento di Bari – Anno 2006.

I pesci hanno contribuito per il 72% (circa 2.165 tonnellate) del totale alla produzione nel compartimento di Bari; a questi fanno seguito i molluschi con il 18% (529 tonnellate) ed i crostacei con il 10% del totale (315 tonnellate).

Grafico n° 8: Catture (t) delle specie di pesci più abbondanti – Compartimento di Bari – Anno 2006.

In termini di catture il compartimento di Bari si caratterizza per le elevate produzioni di specie di alto pregio commerciale; in particolare le più alte produzioni nel 2006 hanno riguardato i naselli (609 tonnellate). Buoni risultati hanno dato anche le boghe, i cui quantitativi hanno superato le 233 tonnellate.

72%

18%10%

Pesci

Molluschi

Crostacei

0,00

100,00

200,00

300,00

400,00

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Page 44: Psc mare degli ulivi pubblicato

44

Al di sopra delle 100 tonnellate tre specie, le rane pescatrici (circa 150 tonnellate), le triglie (117 tonnellate) e gli scorfani (116 tonnellate) rivestono un’importante valore sul mercato nazionale. Meno rappresentato, ma ugualmente pregiato è il pesce spada, le cui produzioni hanno superato di poco le 65 tonnellate, e le alici ( 77 tonnellate).

La presenza di molte specie pelagiche in quantità inferiori alle 100 tonnellate, è probabilmente una conseguenza del fatto che solo quattro unità utilizzano reti per la cattura dei pelagici (circuizione e volante), e nelle quattro imbarcazioni considerate, tali attrezzi sono alternati ad altre tipologie di rete, come lo strascico.

Grafico n° 9: Catture (t) delle specie di molluschi più abbondanti – Compartimento di Bari – Anno 2006.

Nel gruppo dei molluschi la specie più rappresentativa in termini di pescato è stato il polpo. Sono state catturate 300 tonnellate. La specie in questione è stata l’unica a fornire alti rendimenti in termini di catture. Tra le altre specie sono da menzionare i totani (87,4 tonnellate), le seppie (54,2 tonnellate) ed i calamari (poco più di 50 tonnellate). Poco rappresentativi sono stati i molluschi bivalvi, poiché la produzione delle vongole è stata nulla, mentre il gruppo di mitili e cozze ha fatto registrare in tutto l’anno catture non superiori a 0,43 tonnellate.

Grafico n° 10: Catture (t) delle specie di crostacei più abbondanti – Compartimento di Bari – Anno 2006.

0,00

50,00

100,00

150,00

200,00

250,00

300,00

350,00

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0,00

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Aragoste ed

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mazzancolle

Gamberi

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Pannocchie Scampi Altri

crostacei

ton

nellate

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45

A fronte dei quantitativi catturati, i gamberi bianchi e le mazzancolle sono state le specie quantitativamente più significative. Se ne sono catturate 166,87 tonnellate contro le 42,85 tonnellate di gamberi rossi e le 30,40 tonnellate di pannocchie. Poco rappresentative sono state le aragoste, le cui catture hanno di poco superato le 1,7 tonnellate.

2.1.4.2. Il Compartimento marittimo di Brindisi

Nel 2006 le produzioni nel compartimento di Brindisi hanno raggiunto le 1.393,25 tonnellate. Ancora una volta i pesci hanno fornito i risultati più alti in termini di catture rappresentando il 68% del totale della produzione, ovvero 941 tonnellate. I molluschi sono stati presenti per il 22% (310 tonnellate) e il gruppo dei crostacei ha contribuito solo per il 10% (143 tonnellate).

Grafico n° 11: percentuale delle catture per categoria di specie nel Compartimento di Brindisi – Anno 2006.

Per quanto riguarda il gruppo dei pesci, le specie che hanno fornito le rese maggiori sono state inserite nel grafico seguente.

Grafico n° 12: Catture (t) delle specie di pesci più abbondanti – Compartimento di Brindisi – Anno 2006.

68%

22%

10%

Pesci

Molluschi

Crostacei

0,00

50,00

100,00

150,00

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Page 46: Psc mare degli ulivi pubblicato

46

Nel compartimento di Brindisi, come in quello di Bari il nasello è stata la specie più pescata. Le catture hanno superato le 225 tonnellate. Il resto delle specie considerate non ha raggiunto le 100 tonnellate di cattura. Le specie più abbondanti sono state i pesci pelagici quali i tombarelli (94,86 tonnellate) ed i pesci spada (67,13 tonnellate). Seguono i sugarelli (61,80 tonnellate), i cefali (40,96 tonnellate), le triglie (37,89 tonnellate) e caponi e scorfani (33,01 tonnellate).

Grafico n° 13: Catture (t) delle specie di molluschi più abbondanti – Compartimento di Brindisi – Anno 2006.

Nel gruppo dei molluschi, i polpi hanno fornito i rendimenti più alti, poiché ne sono state catturate quasi 184 tonnellate; basse quantità si sono ottenute per le seppie e i totani, rispettivamente 43,44 tonnellate e 38,70 tonnellate ed ancor meno i calamari che hanno superato di poco le 17,98 tonnellate. Tra i molluschi bivalvi non si registra la produzione di vongole, mentre mitili e cozze hanno raggiunto valori di produzione pari a 1,43 tonnellate.

Grafico n° 14: Catture (t) delle specie di crostacei più abbondanti – Compartimento di Brindisi – Anno 2006.

Per quel che riguarda il gruppo dei crostacei le specie a maggior redditività sono state il gambero bianco e la mazzancolla (100,3 tonnellate), seguite dagli scampi (26,4 tonnellate). Irrilevanti sono state le catture di gamberi rossi, pannocchie e aragoste.

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Page 47: Psc mare degli ulivi pubblicato

47

2.1.5. L’area del GAC Mare degli Ulivi

2.1.5.1. Flotta: consistenza numerica, caratteristiche strutturali delle imbarcazioni e

tipologia di attrezzi utilizzati

Il Gruppo di Azione Costiera “Mare degli Ulivi” si colloca a cavallo tra le due province di Bari e Brindisi e nei due Compartimenti marittimi omonimi: Il Compartimento marittimo di Bari si estende da Bari a Monopoli, mentre quello di Brindisi da Savelletri a Casalabate.

La flotta dei due Compartimenti marittimi si presenta nettamente caratterizzata e con fattori distintivi importanti, anche per quanto riguarda i comuni interessati dal GAC, come dimostrano le tabelle successive. In particolare, si evince subito una netta differenza sia in termini quantitativi che qualitativi tra i due Compartimenti, rispetto alla flotta regionale:

• il Compartimento di Bari rappresenta il 16% in termini di numero di unità, il 17% per il tonnellaggio ed il 19% della potenza motore impiegata;

• decisamente inferiore quello di Brindisi che conta rispettivamente il 6,8%, il 2,3% ed il 3,4%.

n° unità 278

Tonnellaggio (tls) 3.385,29

Potenza motore (kW) 29.966,95

Tonnellaggio medio (tls/battello) 12,18

Potenza media (kW/battello) 107,79

Tabella n° 2: caratteristiche strutturali della flotta peschereccia del compartimento marittimo di Bari – Anno 2006

n° unità 118

Tonnellaggio (tls) 461,17

Potenza motore (kW) 5.258,86

Tonnellaggio medio (tls/battello) 3,91

Potenza media (kW/battello) 44,57

Tabella n° 3: caratteristiche strutturali della flotta peschereccia del compartimento marittimo di Brindisi – Anno 2006

n° unità 232

Tonnellaggio (tls) 3.173

Potenza motore (kW) 29.486

Tonnellaggio medio (tls/battello) 13,68

Potenza media (kW/battello) 127,09

Tabella n° 4: caratteristiche strutturali della flotta peschereccia del GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006

Page 48: Psc mare degli ulivi pubblicato

48

La flotta del GAC ricalca in pieno le caratteristiche di quella del compartimento di Bari, in virtù della prevalente sovrapposizione territoriale.

Sono presenti 232 unità per TSL pari a 3.173 tonnellate ed una potenza motore pari a 29.486, kW; il TSL medio è pari a 13,68 e la potenza media è di 127,09 kW.

La flotta del GAC Mare degli Ulivi ricade principalmente nel Compartimento marittimo di Bari ed in percentuale minore in quello di Brindisi. In testa troviamo Monopoli con il 40% delle unità, seguita da Mola di Bari con il 37%, Polignano a Mare è percentualmente ridotta, Fasano rappresenta, invece, il 23% del totale.

Grafico n° 15: percentuale del n° di unità per porto di registrazione – GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

Anche in termini strutturali è evidente una netta differenza sia in termini di tonnellaggio che di potenza motore delle unità presenti nel territorio del GAC.

In particolare, vediamo che Mola di Bari detiene il primato per quanto riguarda il TSL con un totale di 1.571,0 tonnellate, seguita da Monopoli con 1.378,7 tonnellate. La flotta di Fasano è nettamente più contenuta con sole 223,2 tonnellate.

In termini di tonnellaggio medio Mola presenta un dato pari a 18,27 TSL/battello, Monopoli 14,82 TSL e Fasano 4,21 TSL.

40%

37%

23% 0%

Monopoli

Mola

Fasano

Polignano

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49

Grafico n° 16: TSL totale per porto di registrazione – GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

Grafico n° 17: kW totali per porto di registrazione – GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

Analogo discorso per quanto riguarda la potenza media dei motori impiegati ma con porti invertiti, che mostra una prevalenza della flotta di Monopoli con 13.568,4 kW, seguita da Mola di Bari con un totale di 13.325,5 kW, e in linea con le precedenti proporzioni Fasano chiude con 2.594,1 kW.

I valori medi mostrano che la flotta di Mola di Bari, mediamente è composta da imbarcazioni più grandi dal punto di vista strutturale, infatti troviamo che per Mola abbiamo motori con una potenza media 154, 92 kW/battello, Monopoli con 145,9 kW/battello, per chiudere con Fasano che ha un valore decisamente inferiore, in linea con le tecniche di pesca impiegate, pari a 4,21 kW/battello.

Nel complesso il GAC ricadente nei compartimenti di Bari e Brindisi ha una flotta peschereccia con interessanti caratteristiche strutturali.

TSL - GAC Mare degli Ulivi

1378,71571,0

223,2 0,0

Monopoli

Mola

Fasano

Polignano

13568,413323,5

2594,1 0,0

Monopoli

Mola

Fasano

Polignano

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50

Classi TSL barche (n°) barche (%) TSL totale TSL %

0-5,9 89 38 201,38 6

6-9,9 97 42 906,36 29

10-49,9 28 12 887,86 28

50-99,9 17 7 1.076,98 34

100+ 1 0 100,31 3

Tabella n° 5: suddivisione per classi di TSL della flotta peschereccia del GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

Dalla tabella n° 5 si evince che le unità che fanno capo a questo GAC sono nettamente concentrate nelle prime due classi di TSL. La classe di tonnellaggio più numerosa è quella compresa tra 6 e 9,9 tonnellate, seguita dalla prima classe (0-5,9 TSL) con 89 imbarcazioni, insieme rappresentano l’80% del totale, ad indicare che la pesca costiera è quella più praticata. Le unità sopra le 50 TSL sono 17, pari al 7% ed una sola sopra i 100 TSL.

Infine la suddivisione in classi di TSL per attrezzo mostra che la flotta del GAC utilizza essenzialmente due tipologia di attrezzo.

Sono numerose le imbarcazioni armate a strascico ben 103 su un totale di 232, pari al 44% del totale della flotta; questa tipologia di attrezzo viene utilizzata sia su battelli di modeste dimensioni (non superiori a 10 TSL) che su pescherecci di oltre 100 TSL.

Un dato interessante riguarda gli attrezzi da posta, che in queste marinerie rappresentano complessivamente il 48% del totale ma, nel dettaglio, circa la metà di questi si riferiscono alla sola flotta di Fasano, dove è praticata quasi esclusivamente questo tipo di pesca.

GAC MARE DEGLI

ULIVI

CLASSI TSL

0-5,9 6-9,9 10-49,9 50-99,9 100+ TOTALE %

ARPIONE 0 0 0 0 0 0 0

STRASCICO 0 61 27 14 1 103 44

VOLANTE 0 0 0 2 0 2 1

CIRCUIZIONE 0 2 1 1 0 4 2

DRAGHE 0 0 0 0 0 0 0

POLIVALENTI 0 0 0 0 0 0 0

POLIVALENTI PASSIVI 0 9 0 0 0 9 4

PALANGARI 0 0 0 0 0 0 0

ATTREZZI A POSTA 86 25 0 0 0 111 48

Page 51: Psc mare degli ulivi pubblicato

51

LENZE 0 0 0 0 0 0 0

TRAINO MOLLUSCHI 0 0 0 0 0 0 0

PESCA SUB 3 0 0 0 0 3 1

TOTALE 89 97 28 17 1 232 100

Tabella n° 6: classi di TSL per attrezzo nel GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

2.1.5.2. Produzioni

La flotta afferente al GAC Mare degli Ulivi si distingue per il tipo di produzione, che vede una netta prevalenza di pesci; essi rappresentano il 74% del totale; a seguire troviamo i molluschi pari al 17% delle catture, e solo il 9% è composto da crostacei.

Grafico n° 18: percentuale delle catture per categoria di specie – GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

Per quanto attiene al pescato afferente al gruppo dei pesci, il grafico sottostante mostra un’elevata produzione di merluzzi o naselli; in particolare nella sola area del GAC sono state prodotte 580 tonnellate di merluzzi.

Lo sbarcato più consistente in termini di biomassa oltre alla specie menzionata, è rappresentato dalle boghe (197,5 tonnellate), rane pescatrici (147,9 tonnellate) e pesci spada (120,2 tonnellate).

Ad eccezione delle boghe, le specie maggiormente catturate corrispondono con quelle di maggiore importanza commerciale, tra queste poi meritano di essere menzionate le triglie e gli scorfani il cui sbarcato è stato pari a 113,4 tonnellate e 110,2 tonnellate. Poco importanti sul mercato, ma degni di nota per le quantità prodotte sono stati i sugarelli (91,5 tonnellate).

74%

17%9%

Pesci

Molluschi

Crostacei

Page 52: Psc mare degli ulivi pubblicato

52

Grafico n° 19: catture delle specie di pesci più abbondanti - GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

Grafico n° 20: andamento mensile delle quattro specie di pesci più abbondanti - GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

A fronte di una massiccia produzione in tutti i mesi dell’anno, maggiori sbarchi per i naselli si sono ottenuti a maggio, a settembre e dicembre; il mese di agosto ha registrato un calo e la produzione è stata di poco superiore alle 4 tonnellate, per gli ovvi motivi legati al fermo pesca.

Le boghe hanno avuto un andamento particolare, con un la prima metà dell’anno caratterizzata da un livello di catture quasi costante, intorno alle 20 tonnellate, seguito da un progressivo calo, con dei minimi nei mesi di, agosto e dicembre, seguiti sempre da una lieve e crescente ripresa.

Lo stesso discorso vale per le rane pescatrici, mentre un andamento speculare si osserva per i pesci spada caratterizzati da una pressoché totale assenza dai mercati nella prima metà dell’anno seguita da un progressivo aumento delle catture nel periodo estivo, con un picco nella produzione dei mesi di settembre e ottobre.

In relazione ai ricavi la flotta presente nel GAC Mare degli Ulivi si conferma interessante dal punto di vista economico.

0

100

200

300

400

500

600

700

Alici o

acc

iugh

e

Sgom

bri

Aguglie

Bisi o

Tom

bare

lli

Cap

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sco

rfani

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nie

Ghioz

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Lecc

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Ricciole

Mer

luzz

i o n

aselli

Ora

te

Palam

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Potas

solo o

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catri

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altr

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Soglio

le

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Altri p

esci

ton

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

Gen

naio

(Kg)

Feb

braio (K

g)

Mar

zo (K

g)

April

e (K

g)

Mag

gio

(Kg)

Giugn

o (Kg)

Lug

lio (K

g)

Agosto

(Kg)

Sette

mbr

e (K

g)

Otto

bre

(Kg)

Nov

embr

e (K

g)

Dicem

bre

(Kg)

kg

Boghe

Merluzzi o naselli

Pesci spada

Rane pescatrici

Page 53: Psc mare degli ulivi pubblicato

53

Grafico n° 21: ricavi per specie ittiche - GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

I maggiori ricavi sono da attribuirsi ai merluzzi o naselli, sia in relazione ai quantitativi pescati che al valore di mercato, con un totale pari a 3,6 mln €, a seguire troviamo i pesci spada con 1,6 mln €, una delle specie commercialmente più importanti. Nella classifica dei ricavi troviamo poi le rane pescatrici con poco meno di 1 mln € (0,92 mln €). Tutte le altre specie presentano ricavi inferiori al mln di €.

Grafico n° 22: catture delle specie di molluschi più abbondanti - GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

Tra i molluschi, i cefalopodi hanno fornito le maggiori rese, anche se i quantitativi sono irrilevanti rispetto allo sbarcato relativo ai pesci. Tra le quattro specie le catture rilevanti hanno riguardato i polpi, i calamari e le seppie, ma soltanto i polpi hanno superato di poco le 300 tonnellate. Tra i molluschi bivalvi si registra una piccolissima produzione di mitili e cozze (1,72 tonnellate) mentre le vongole non hanno registrato catture.

0,00

500,00

1.000,00

1.500,00

2.000,00

2.500,00

3.000,00

3.500,00

4.000,00

Alic

i o acc

iugh

e

Sgom

bri

Agu

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Bisi o

Tom

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li

Capon

i e sco

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Ghio

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Ricciole

Mer

luzz

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Palam

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Rane

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i pesc

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000 €

0

50

100

150

200

250

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350

Calam

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Seppie

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Mosc

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Totani

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dari

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ton

Page 54: Psc mare degli ulivi pubblicato

54

Grafico n° 23: andamento mensile delle quattro specie di molluschi più abbondanti - GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

Delle quattro specie di molluschi considerate soltanto i totani hanno avuto un andamento costantemente basso nella prima e nella seconda parte dell’anno, eccetto i massimi di cattura registrati a luglio.

Un andamento variabile, ma costantemente basso quantitativamente parlando si è verificato nel caso delle seppie, in aprile e novembre si osserva una lieve ripresa rispetto al resto dell’anno.

I calamari presentano, nella prima parte dell’anno, un andamento inverso rispetto alle seppie, per poi assumere la stessa curva di crescita a partire dalla fine di agosto.

L’andamento meno costante è stato registrato nel caso dei polpi che hanno mostrato dei picchi di cattura tra gli inizi della primavera e l’autunno, seguiti da un calo tra maggio e agosto ed un ulteriore incremento tra settembre e novembre.

Grafico n° 24 : ricavi per specie molluschi- GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

Tra i molluschi i ricavi maggiori provengono dalle catture di polpi (1,5 mln €), seguiti da calamari (0,33 mln €), totani (0,22 mln €) e seppie (0,2 mln €).

0

5000

10000

15000

20000

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30000

35000

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(Kg)

Feb

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(Kg)

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g)

Dicem

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(Kg)

kg

Calamari

Polpi

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0,00

200,00

400,00

600,00

800,00

1.000,00

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Calam

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i mollu

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00

0 €

Page 55: Psc mare degli ulivi pubblicato

55

Grafico n° 25: catture delle specie di crostacei più abbondanti - GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

Anche i crostacei hanno fornito rendimenti molto bassi se paragonati ai pesci. Lo sbarcato totale dei crostacei è decisamente inferiore anche rispetto al gruppo dei molluschi e le specie che hanno contribuito di più al totale delle catture sono stati il gambero bianco insieme alla mazzancolla (158,4 tonnellate), i gamberi rossi (43,6 tonnellate) e le pannocchie (24,7 tonnellate). Gli scampi hanno superato di poco le 15 tonnellate, mentre la cattura per aragoste e astici è stata pari a 0 tonnellate.

Grafico n° 26: andamento mensile delle quattro specie di crostacei più abbondanti - GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

L’andamento nel tempo delle quattro specie considerate mostra che gamberi bianchi, scampi hanno un modello di cattura abbastanza simile, poiché mostrano un massimo di cattura nei mesi tra la primavera e l’estate e registrano un calo in autunno, per poi riprendersi in inverno. I gamberi rossi, invece, presentano tre picchi di produzione in febbraio a giugno e da ottobre in poi, mentre la pannocchia ha un andamento che si mantiene quasi costantemente basso per la maggior parte dell’anno per raggiungere un picco in autunno, seguito da un calo tra settembre ed ottobre, e da una leggera ripresa nel periodo invernale.

0

20

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Gamberibianchi emazzancolle

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Scampi

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Grafico n° 27: andamento mensile delle quattro specie di crostacei più abbondanti – GAC Mare degli Ulivi – Anno 2006.

I ricavi per i crostacei rispecchiano i quantitativi pescati ad eccezione degli scampi. In particolare troviamo i gamberi bianchi e le mazzancolle con 1,1 mln €, a seguire i gamberi rossi (0,72 mln €), gli scampi (0,16 mln €) e le pannocchie (0,06 mln €).

0,00

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i crostac

ei

000 €

Page 57: Psc mare degli ulivi pubblicato

57

2.2. Cartografia

2.3. Analisi del contesto sociale, economico e ambientale della zona di pesca, comprensiva

di analisi swot (punti di forza e debolezza, opportunità, rischi)

2.3.1. Criticità comuni al settore della pesca pugliese

L’economia ittica rappresenta una componente significativa del tessuto economico e produttivo della regione Puglia, ma risente delle difficoltà strutturali e di mercato del settore, così come di altri comparti produttivi. I tradizionali elementi di debolezza assumono un rilievo ancora maggiore in alcune aree circoscritte, in cui la dotazione di capitale fisico, finanziario e sociale stenta a formarsi con ripercussioni non irrilevanti, che di fatto ostacolano l’avvio di un processo di modernizzazione complessiva del settore. Tuttavia alcuni aspetti positivi, quali il graduale incremento della maricoltura, anche in un quadro di riconversione e integrazione del reddito da parte degli attuali addetti, e l’aumento della domanda di prodotti della pesca e dell’acquacoltura, contribuiscono all’attivazione di dinamiche a forte sviluppo effettivo e potenziale, sostanziando la necessità di promuovere l’innovazione e la formazione professionale per rilanciare il settore.

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La domanda di innovazione tecnologica e di formazione risulta essere in continua crescita in considerazione delle problematiche (di natura tecnica, tecnologica, biologica e ambientale) ancora aperte e che di fatto rallentano lo sviluppo del settore ittico e rendono le Imprese pugliesi meno competitive rispetto a quelle di altri Paesi Mediterranei vicini. Il Libro verde sul futuro della Politica Comunitaria della Pesca, prodotto dalla Commissione Europea, ha evidenziato come le recenti politiche non siano riuscite a perseguire l’obiettivo di uno sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche. In termini di conservazione, per molte popolazioni ittiche è stato ormai superato ogni limite biologico di sicurezza. In tutto il mondo è diffusa una viva preoccupazione per lo stato disastroso in cui si trovano molti stock e per la sovracapacità della flotta in un contesto di crescita della do-manda di pesce. D’altro canto, l’acquacoltura ha contribuito in misura rilevante al miglioramento della situazione socio-economica delle comunità costiere. Tuttavia, anche se nel quadro generale si delinea un’evoluzione positiva, l’espansione dell’acquacoltura viene sempre più percepita come una minaccia per il settore del turismo che rimprovera a questa attività di occupare spazi utili a fini ricreativi e di alterare la qualità delle acque di balneazione. Lungo la fascia costiera pugliese si esplicano molteplici attività sociali che derivano dalla destinazione d’uso del territorio costiero (turistico, ricreativo, insediativo, pesca ed acquacoltura, industriale, portuale, etc.). La coesistenza di tali usi plurimi comporta spesso delle forti interazioni sia a livello morfologico (erosione dei litorali) che a livello chimico e biologico (alterazione delle acque marine e salmastre) e di degrado del territorio, con ripercussioni negative anche a livello socio-economico. Da questa complessità del sistema antropico-ambientale deriva la necessità di affrontare queste tematiche secondo un approccio organico che consenta di coordinare le proposte operative per le zone costiere. La Puglia dispone di un’estrema eterogeneità di ambienti e situazioni, nei quali promuovere interventi diversificati di crescita del settore ittico, nel rispetto della vocazione territoriale. In particolare, la gestione

della fascia costiera e la sua valorizzazione attraverso forme produttive a basso impatto ambientale, costituisce oggi uno dei temi dominanti della strategia di sviluppo economico territoriale che accomuna la Puglia agli altri paesi costieri. Tale aspetto rappresenta un punto fondamentale, in considerazione del fatto che le sue coste costituiscono un patrimonio naturale ancora non degradato e tra i più importanti a livello nazionale. Infatti l’ampia disponibilità di acqua salmastra costiera, l’importante falda freatica, l’ottima qualità delle acque stesse, sia dolci che marine, la presenza di seni marini e golfi, determinano un complesso di situazioni favorevoli per attivare azioni di prestigio che affrontino la crisi attuale del settore produttivo e ne favoriscano il rilancio. La Puglia è stata per oltre un ventennio la culla della itticoltura marina, con particolare riferimento alla definizione delle tecniche di allevamento e riproduzione proprio di quelle specie (spigola ed orata), maggiormente allevate in Europa, la cui produzione da parte di altri paesi costieri comunitari ha determinato il crollo dei prezzi di vendita e la riduzione dei margini di guadagno originari. La situazione dei mercati ha quindi determinato la chiusura di numerosi complessi produttivi storici che, anche per la vetustà delle infrastrutture, non sono riusciti a contrastare la pressione della concorrenza, ed ha lasciato spazio a nuove realtà produttive maggiormente competitive. La possibilità di individuare nuove aree di intervento nelle quali inserire iniziative imprenditoriali di acquacoltura (anche estensiva o di ripopolamento), potrebbe costituire un valido supporto al rilancio del settore in uno spirito innovativo ed aggiornato che richiederà figure professionali per la gestione e la fruizione delle aree. La flotta peschereccia pugliese, d’altro canto, presenta segni di cedimento strutturale anche in considerazione del fatto che l’età media delle imbarcazioni è superiore a venti anni, che sono rare iniziative di diversificazione della pratica tradizionale e che le rese produttive sono insufficienti. Si prevede quindi un’imminente ristrutturazione del settore che, confrontandosi con i costi di gestione (caro gasolio) ed ambientali (motori diesel EURO 0-2 etc), richiederà conoscenze innovative e figure professionali adeguate che ne permettano un immediato inserimento nella realtà produttiva.

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Ulteriore punto critico è rappresentato dalle opportunità disponibili nel settore della trasformazione o della conservazione dei prodotti ittici (realtà, invece, ben consolidate in altre regioni costiere come Sicilia, Veneto e Marche). A tal proposito, l’industria alimentare europea investe notevoli risorse su quelle che sono le categorie dei “cibi pronti all’uso” (IV gamma) e dei “piatti pronti da consumare” (V gamma). Sino a pochi anni addietro, c’era scarsa attenzione nei confronti di questo tipo di prodotti, eppure nel giro di un quinquennio l’Italia si è collocata tra i principali consumatori in Europa di ortaggi pronti per l’uso (circa 72mila tonnellate), con una crescita annua del 28,5%. Questa merceologia, reputata ancor oggi una nicchia, ha anche la funzione strategica di compensare il calo degli ortaggi diminuiti negli ultimi tre anni del 10%. Per molti aspetti i prodotti della pesca presentano un analogo decremento nel tempo, e la possibilità di sviluppare nuove nicchie di economia può contribuire a diversificare le produzioni e darne valore aggiunto, oltre a ridurre lo sforzo di pesca.

2.3.1.1. Il caro gasolio

L’incidenza dei costi intermedi (spese per acquisto di beni e servizi sostenuti per produzione e commercio) sui ricavi complessivi è troppo elevata per assicurare un futuro alla categoria ed al settore. Si consideri che solo il 27,3% dei ricavi vanno a profitto lordo e icosti intermedi incidono per ben il 48,5% dei ricavi.

La composizione dei costi intermedi vede la maggiore quantità a carico della quota carburante che ammonta al 52% di tale voce di costo, ed incide per il 25% sui ricavi.

Ne consegue che una riduzione del 10% dei consumi (o dei relativi costi carburante) determinerebbe il 2,5% maggiori ricavi.

2.3.1.2. La flotta vetusta e motori ad alto impatto

Sussiste una condizione di generale vetustà della flotta peschereccia regionale. Sebbene le numerose rottamazioni hanno consentito di ridurre l’età complessiva degli scafi e dei relativi motori, la sostenibilità ambientale della pratica peschereccia presenta un forte fattore di impatto rappresentato dal parametro

Page 60: Psc mare degli ulivi pubblicato

60

“motore”. E’ abbastanza comune, infatti, che ad una manutenzione complessiva dello scafo e dello stesso motore non abbia fatto fronte una sostituzione di questi ultimi con tecnologie a maggiore sostenibilità, consistenti essenzialmente nel passaggio da motori EURO 0 più all’avanguardia. Un’indagine condotta nel 2006 dal Consorzio Intercomunale S.M. di Leuca nell’ambito del progetto RADAR PESCA Salento (POR Puglia 2000-2006, Mis. 4.13D2) ha posto in evidenza un’elevata percentuale di imbarcazioni e relativi motori di età compresa fra i 20 ed i 30 anni.

Età (anni) N° %

1 - 10 15 15,5%

10 - 20 18 18,6%

20 - 30 22 22,7%

oltre 30 21 21,6%

TOTALE 76 78,4%

Età media 21 ± 11

Età min 2

Età max 43 (1963) La sostituzione dei motori con altri di pari potenza ma di tecnologia più moderna, favorirebbe (a parità di sforzo di pesca) la maggiore sostenibilità ambientale della pratica.

2.3.1.3. La riduzione dell’occupazione

Gli incentivi alla rottamazione delle imbarcazioni, finalizzati alla riduzione dello sforzo di pesca nei paesi comunitari, ha favorito, dal 2000 al 2008, la cancellazione di 680 navi da pesca dalla flotta della sola regione Puglia che è così passata da 2371 a 1691 imbarcazioni da pesca professionale, con una riduzione del 28,7% del totale iniziale.

2371

2150

19921956

18521804

17371699 1691

1500

1600

1700

1800

1900

2000

2100

2200

2300

2400

2500

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Anno

ba

rch

e P

ug

lia

Page 61: Psc mare degli ulivi pubblicato

61

Tenendo presente che un equipaggio medio per barca era pari a 2,4 addetti (IREPA, dato medio Puglia anno 2005-2008), tale situazione ha determinato una riduzione dell’occupazione per ben 1.632 unità.

2.3.1.4. Gli elevati quantitativi di pescato scartati

La pratica di pesca consiste nel prelievo di risorse naturalmente presenti nei nostri mari. La normativa vigente e le esigenze del mercato, impongono una attenta cernita del prodotto salpato a bordo prima dello sbarco. I quantitativi di biomassa ributtati in mare al termine delle operazioni di selezione sono molto significativi, soprattutto nelle attività di pesca meno selettive (in particolare lo strascico). Le motivazioni di tali scarti sono da ricondurre a diversi fattori che sono stati oggetto di censimento nell’ambito del progetto RADAR PESCA Salento (POR Puglia 2000-2006, Mis. 4.13D2), condotto nel 2006 dal Consorzio Intercomunale S.M. di Leuca:

Motivo N° %

Taglia non commercializzabile 42 82,4%

Malformazioni 0 0,0%

Ferite nella pesca 8 15,7%

Malattie 1 2,0%

TOTALE 51 100,0%

La percentuale maggiore del motivo di rigetto in mare (82%) si è dimostrata essere quella afferente alla categoria della taglia non commercializzabile (che incorpora sia il prodotto non conforme alla normativa vigente che quello di scarso valore di mercato). Nell’ambito di un progetto condotto dalle Associazioni cooperative della pesca (Divulgazione ai consumatori ed al mercato delle qualità alimentari di specie ittiche sottoutilizzate provenienti dalle attività di pesca nella regione Puglia; POR Puglia 2000-2006, Mis. 4.13D2) è scaturito che ben l’11% del prodotto pescato e di taglia commercializzabile (in base alla normativa vigente) e spesso rigettato in mare, afferisce a quel gruppo di specie note come “sottoutilizzate” o “povere”, che trovano scarso apprezzamento dal mercato e dal consumatore. I sugarelli, le zanchette e le boghe, ma anche il pesce azzurro in senso lato, possiedono caratteristiche nutrizionali di elevata composizione a cui non fa fronte un interesse del consumatore pugliese/italiano, che notoriamente predilige le specie “medio-pregiate” (il cui sfruttamento ha impoverito gli stocks) o spigole ed orate (provenienti soprattutto da acquacoltura). Le specie sottoutilizzate sono un reale patrimonio per la pesca pugliese, poiché legate non solo agli aspetti nutrizionali ed economici, ma anche a quelli della tradizione culturale e gastronomica del territorio. Sono molte le ricette che affondano le radici nella tradizione marinaresca pugliese ad essere considerate tipiche di della regione o di alcune marinerie.

2.3.1.5. Le calamità naturali

Sono sempre più frequenti, con cadenza grossomodo triennale, i fenomeni naturali connessi alle cosiddette “mucillagini” la cui manifestazione determina, lungo le coste pugliesi, situazioni di forte preoccupazione della categoria. Queste fioriture algali determinano situazioni complesse in termini sia di mancato guadagno del pescatore (per carenza di pescato che si allontana dalla zona di pesca) sia in termini di danneggiamento degli attrezzi da pesca che, spesso, devono essere danneggiati o addirittura abbandonati in mare (poiché troppo pesanti per essere salpati) sia in termini di impatto ambientale sui fondali (conseguente l’abbandono di reti di nylon sul fondo e successivo innesco del cosiddetto “ghostfishing”).

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Adeguate misure di compensazione e gestione delle emergenze, prima ancora che diventino tali, deve essere considerata in un sistema pesca più ampio.

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2.3.2. Analisi SWOT dell’area GAC

Si riporta si seguito l’analisi del territorio condotta sui dati e sulle informazioni acquisite nel corso del processo partecipativo del partenariato locale e dai successivi feedback acquisiti a mezzo questionari e incontri.

Punti di forza Punti di debolezza Opportunità Minacce Fabbisogni Misure attivabili

Prodotto di eccellente qualità e freschezza

Scarsa competitività del settore

Alti costi intermedi (gasolio)

Mancanza di costanza di fornitura

Sviluppare forme di commercio e valorizzazione dei prodotti Creazione di piattaforme commerciali Sostegno alla IV e V gamma Adozione di nuovi materiali per costruzione imbarcazioni (risparmio carburante) e attrezzi (biodegradabili)

Competizione con prodotto di importazione EU e extra EU Competizione sui mercati con forme improprie di pesca dilettantistica

Strumenti di presentazione dei prodottiittici al pubblico Pubblicità e sensibilizzazione delle famiglie, delle scuole e dei medici di famiglia

4.1a) rafforzare la competitività delle zone di pesca 4.1d) aggiungere valore ai prodotti della pesca 4.2i) acquisizione di competenze, preparazione e attuazione della strategia di sviluppo locale

Presenza di aree con tradizioni radicate e ad elevato contenuto socio-culturale

Scarsa attitudine all’innovazione anche in funzione dell’efficienza ambientale e difficile ricorso ai programmi di finanziamento nazionali e comunitari

Decremento generale delle catture

Maggiore attenzione dei consumatori verso la salubrità, la qualità e l’eticità degli stili di vita e nei consumi

Modifiche strutturali alla flotta peschereccia

Formazione: Rilancio della figura del pescatore e recupero dei giovani

Insufficiente attenzione per l’ambiente ed le risorse alieutiche

Commercio di specie sottoutilizzate o povere Valorizzazione dei piatti e dei prodotti ittici Tecnologie/Interventi per la riduzione dei consumi

4.1e) sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca

4.1g) recuperare il potenziale produttivo nel settore della pesca, se danneggiato da calamità naturali o industriali

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Presenza di numerosi prodotti tipici e di qualità

Livelli di istruzione e di formazione professionale non adeguati alle dinamiche dei mercati

Ridotta dimensione delle aziende

Sviluppo di forme di diversificazione della pratica tradizionale (ittiturismo, fish-market, GAS ….)

Crisi dei consumi e riallocazione tra voci di spesa delle famiglie

Attivazione dinuovestrategie di vendita, incentivare l’organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttore-consumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita

4.1b) ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l’ecoturismo, senza determinare un aumento dello sforzo di pesca

4.4 h) Cooperazione transnazionale e interregionale

Presenza di un organico sistema di aree protette e siti Natura 2000

Carenza di servizi sul territorio

Assenza di competizione e perfetta integrazione con forme di turismo rurale (es. agriturismo)

Integrazione con il circuito delle AMP e servizi connessi al turismo di nicchia

Crisi dei consumi e riallocazione tra voci di spesa delle famiglie

Attivazione percorsi strutturati all’interno del territorio

Attivazione di servizi integrati con il territorio e con le AMP e i siti Natura 2000

4.1c) diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all’esterno del settore della pesca

Bellezza del paesaggio dell’ambiente costiero

Carenza di servizi sul territorio

Sviluppo di iniziative e messa in rete di pescaturismo e loro integrazione con la filiera del turismo tradizionale

Competizione con altre forme di turismo tradizionale

Realizzazione/manutenzione di infrastrutture (dragaggio porto, spostamento mercato ittico, manutenzione dei moli)

Messa in rete di tutte le attività “costiere” e dei servizi connessi

4.1f) tutelare l’ambiente nelle zone di pesca per conservarne l’attrattività, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico

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3. MODALITA’ DI COINVOLGIMENTO DEL PARTENARIATO LOCALE

3.1. Descrizione del processo partecipativo del partenariato locale pubblico-privato nello

sviluppo della strategia Il GAC “Mare degli ulivi” si è costituito nel giugno 2011 quale Società Consortile a responsabilità limitata, con un capitale sociale di € 30.000,00, composta da un ampio partenariato pubblico-privato aggregatosi a seguito di una fase di concertazione con l’intero tessuto economico-sociale-culturale-ambientale del territorio ricadente nell’area GAC. A promuovere e coordinare la costituzione del Gruppo di Azione è stato il Comitato Promotore del Partenariato, costituito in data 24/03/2011, e formato da:

1. Provincia di Bari (con il ruolo di Capofila congiunto); 2. Provincia di Brindisi (con il ruolo di Capofila congiunto); 3. Comune di Monopoli; 4. Comune di Polignano a Mare; 5. Comune di Mola di Bari; 6. Comune di Fasano; 7. Università degli Studi di Bari; 8. Centro Ricerche e Sperimentazione in Agricoltura “Basile-Caramia” 9. AGCI AGRITAL, 10. ANAPI 11. FEDERCOOPESCA 12. FEDERPESCA 13. LEGAPESCA 14. UNCIPESCA 15. Coldiretti Puglia-Impresa Pesca.

Il Comitato Promotore del GAC “Mare degli ulivi” ha inteso attuare una modalità di aggregazione di tipo “bottom up”, cioè favorendo la condivisione e l’approccio partecipativo dal basso. Per fare ciò ha avviato una fase di concertazione con tutti gli operatori interessati, per costituire il partenariato pubblico-privato e definire la strategia di sviluppo costiero.La procedura attuata nella fase di definizione della strategia di sviluppo, ma anche successivamente nelle fasi successive di attuazione della stessa, trae origine dalla consapevolezza di operare in un territorio dove doveva nascere per la prima volta un partenariato pubblico-privato capace di realizzare azioni e risultati di grande importanza e di grande efficacia. Tutte le fasi che si sono svolte sono state svolte con l’approccio bottom- up per cui il coinvolgimento del partenariato in ognuna di esse ha costituito il presupposto per passare dalla fase diagnostica alla fase di definizione delle strategie di sviluppo fino alla vera e propria definizione del PSC completando così l’iter di formalizzazione del presente piano di sviluppo costiero. Al fine di massimizzare l’efficacia di tale impostazione, ci si è proiettarti dapprima nell’elaborazione di una fase diagnostica che ha permesso di definire gli obiettivi che si intendono raggiungere e le eventuali strategie, partendo da una primaria analisi di contesto relativa alla zona di pesca del GAC. Essa si è svolta con una operazione di acquisizione di dati e informazioni che ha spaziato dalla definizione del profilo del territorio costiero e delle reali esigenze delle zone di pesca, entrambi punti di partenza per la delineazione degli obiettivi da raggiungere e delle strategie possibili. Il quadro diagnostico, così articolato, è stato arricchito dei dati socio-economici territoriali più significativi e, quindi, opportunamente tradotto in un’analisi SWOT che ha costituito il primo strumento di consultazione e

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confronto con le parti coinvolte attraverso la individuazione di punti di forza e di debolezza da tradurre in matrici di sviluppo. L’attività di analisi è stata poi messa a disposizione del partenariato in una fase di consultazione che ha consentito non una mera condivisione dei dati diagnostici rilevati, bensì strumento di confronto, finalizzato a stimolare una concreta attività di diagnosi e di approfondimento su tutti gli aspetti reputati significativi ai fini della successiva definizione della strategia. Lo strumento operativo di tale fase di approfondimento è stato costituto da tavoli tematici, appositamente istituiti sulla base delle considerazioni che sono emersi “a valle” della fase diagnostica, che hanno coinvolto gli Enti Pubblici, Organizzazioni del settore e soggetti privati per individuare problemi ed esigenze e opportunità per lo sviluppo delle possibili proposte e soluzioni. Tale concertazione si è concretizzata nella realizzazione di un calendario di incontri pubblici a cui sono stati invitati a partecipare le imprese locali, i soggetti pubblico istituzionali, i soggetti portatori di interessi collettivi e la cittadinanza più in generale. Tali eventi hanno avuto l’obiettivo promuovere l’iniziativa del PO FEP in particolare l’Asse IV “Sviluppo sostenibile delle zone di pesca” e far emergere, rilevare e far esprimere direttamente dai partecipanti i fabbisogni del settore, nonché fornire il proprio contributo, utile per la definizione della strategia e la redazione del Piano di Sviluppo Costiero. Sono stati programmati una serie di incontri di lavoro tra i tecnici del Comitato promotore,nell’ambito dei 4 territori comunali che costituiscono il perimetro del GAC,i quali hanno portato alla definizione degli Obiettivi Specifici, sui quali si è andata a sviluppare la strategia di azione del Piano di Sviluppo Costiero. Durante gli incontri sono state definite anche le più adeguate azioni per la presentazione dell’iniziativa sul territorio e per il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. In particolare, nel mese di maggio 2011 sono stati realizzati n. 4 convegni, secondo il seguente calendario:

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17 Maggio 2011 Mola di Bari

18 Maggio 2011 Fasano

19 Maggio 2011 Polignano a Mare

20 Maggio 2011 Monopoli

Al fine di far emergere e cogliere i fabbisogni del territorio in termini di sviluppo sostenibile del settore pesca nell’area GAC di riferimento, durante i convegni è stato distribuito un questionario per la raccolta di proposte ed una scheda “Costruisci il profilo del territorio” finalizzata a costruire una fotografia più puntuale ed attendibile del territorio e delle sue potenzialità attraverso l’ascolto della popolazione. Al fine di meglio calibrare le decisioni del PSC e dimensionare gli interventi è stato approntato un Questionario e Scheda per la raccolta proposte da parte degli operatori del settore, le amministrazioni pubbliche e gli stakeholder del sistema territoriale. Tutti coloro che vivono e lavorano nell’area dei comuni aderenti al GAC “Mare degli ulivi”sono stati chiamati a partecipare attivamente all’elaborazione della strategia, fornendo un contributo di idee e di proposte progettuali, che sono servite alla costruzione dell’elaborato base del PSC. Dopo una fase di analisi e discussione dell’elaborato base del PSC da parte del Consiglio di Amministrazione del GAC, si è giunti alla redazione del presente PSC approvato dallo stesso Consiglio di Amministrazione nella seduta del 28 luglio 2011. L’analisi delle schede di rilevazione che ha portato alla definizione della strategia del GAC “Mare degli ulivi”è illustrata nei paragrafi seguenti.

3.2. Documenti informativi E’ stato progettato, condiviso, stampato e distribuito un manifesto di presentazione dell’iniziativa e del calendario degli incontri di presentazione del Bando. Inoltre, è stata data ampia informazione sulle iniziative in programmazione e sugli obiettivi del FEP, attraverso annunci sulla carta stampata ed è stato allestito il sito internet del GAC “Mare degli ulivi”(www.gacmareulivi.it), oltre a una serie di contatti formali ed informali con le parti in causa. La divulgazione sul territorio degli incontri e del Bando è avvenuta mediante affissione dei citati manifesti sia nelle principali vie dei comuni dell’area GAC, che presso le associazioni di categoria e le Cooperative di pesca del posto.

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3.3. Feedback della fase di divulgazione Il Comitato Promotore ha inteso investire molte delle sue energie nella fase di divulgazione e coinvolgimento degli attori locali, su più livelli, riuscendo così ad interessare un rappresentativo numero di soggetti che hanno contribuito in maniera propositiva all’esternazione delle esigenze del territorio. Nella tabella che segue sono riportati degli indicatori numerici che hanno caratterizzato questa fase di integrazione con il territorio:

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Numero complessivo Numero per comune

Incontri collettivi con gli operatori 4

1 Mola di Bari

1 Fasano

1 Polignano a Mare

1 Monopoli

Numero di partecipanti 53

27 Mola di Bari

9 Fasano

8 Polignano a Mare

9 Monopoli

Numero di questionari

(risposte acquisite) 16

12 Mola di Bari

1 Fasano

1 Polignano a Mare

1 Monopoli

Numero di manifesti prodotti 200

40 Mola di Bari

40 Fasano

40 Polignano a Mare

40 Monopoli

20 Provincia di Bari

20 Provincia di Brindisi

Al fine di assicurare la capillare diffusione dell’iniziativa in corso, anche per andare incontro alle esigenze della categoria della pesca, che opera notoriamente in funzione delle condizioni meteo-marine della giornata (piuttosto che di un’agenda programmata settimane prima), ciascun componente del Comitato Promotore ha attivato un’intensa e personale attività di confronto con gli operatori del territorio, direttamente presso le sedi delle cooperative di pesca o presso le banchine dei porti.

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3.4. Fogli di partecipazione agli incontri collettivi con gli operatori e materiale divulgativo

I fogli di partecipazione agli incontri con gli operatori e il materiale divulgativo sono allegati nello specifico ALLEGATO 7, di cui alla documentazione di progetto.

3.5. Questionari di riscontro

I questionari di riscontro opportunamente compilati dai partecipanti agli incontri e dagli operatori coinvolti sono allegati nello specifico ALLEGATO 7, di cui alla documentazione di progetto.

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3.6. Galleria fotografica

Incontro a Mola di Bari

Incontro a Polignano a Mare

Incontro a Monopoli

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Incontro a Fasano

Incontri presso le Cooperative di pesca e le banchine

Incontri presso le Cooperative di pesca

3.7. Fase di concertazione

Con Determina del Dirigente del Servizio Caccia e Pesca della Regione Puglia n. 188 del 07/12/2011 è stata adottata la graduatoria provvisoria, pubblicata sul BURP n. 194 del 15/12/2011.

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Nella riunione del 09/01/2012, presso Servizio Caccia e Pesca della Regione Puglia, venivano acquisite le osservazioni mirate e le richieste di modifica e/o integrazione al PSC presentato e veniva contestualmente avviata la fase di concertazione con la Regione Puglia.

In data 07 Marzo 2012 il CdAdeliberava l’approvazione del documento finale.

Con nota del 2 maggio 2012 la Responsabile di misura trasmetteva ulteriori osservazioni e richiesta di modifica al PSC trasmesso che, al termine di una serie di nuovi incontri conclusisi il 28/05/2012, veniva adeguato e approvato nella seduta del CdA del 12/06/2012.

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4. DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE

4.1Descrizione degli obiettivi

Nel percorso di elaborazione del proprio Piano di Sviluppo Costiero il GAC “Mare degli Ulivi” ha fatto propri l’obiettivo generale e gli obiettivi specifici dell’Asse IV del FEP 2007-2013 e, sulla base dei risultati emersi dall’analisi del contesto territoriale, dalla campagna di animazione territoriale condotta secondo modalità partecipative (bottom up) e dall’analisi SWOT, ha definito l’impianto strategico dell’intero PSC.

Il GAC “Mare degli Ulivi”, composto dai comuni di Fasano, Mola di Bari, Monopoli e Polignano a Mare, vuole attivare un partenariato rappresentativo per irrobustire la filiera territoriale (accesso al credito, cofinanziamento pubblico-privato, agenzie formative, etc…) per generare sviluppo sostenibile della zona di pesca dell’area GAC, in coerenza con l’obiettivo generale dell’Asse IV.

In particolare, l’obiettivo generale dello sviluppo sostenibile vuole essere perseguito attraverso l’attivazione delle misure messe a disposizione dall’Asse IV del FEP, i cui specifici obiettivi sono di seguito esplicitati:

Obiettivo generale Obiettivi specifici

MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA DELL’AREA GAC E FAVORIRE

LO SVILUPPO SOSTENIBILE

1. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti della pesca e dell’acquacoltura

2. Preservare e incrementare l’occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca

3. Promuovere la qualità dell’ambiente costiero 4. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale

tra le zone di pesca 5. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e

l’attuazione di una strategia di sviluppo locale 6. Promuovere il miglioramento delle competenze

professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e dell’accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne

4.2Descrizione del tema centrale della strategia

Nel quadro di una strategia globale di sostegno all’attuazione degli obiettivi della politica comune della pesca,a complemento degli altri strumenti comunitari, il Fondo Europeo per la Pescafinanzia azioni in materia di sviluppo sostenibile e miglioramento della qualità della vita delle popolazioni nelle zone di pesca.

La strategia di sviluppo locale è fondata sui seguenti criteri: a) approccio dal basso verso l’alto (bottom-up);

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b) integrazione fondata sull’interazione fra operatori, settori e interventi che vada al di là di un mero insieme di operazioni o di misure settoriali;

c) valorizzazione del potenziale locale, umano e materiale, dei territori interessati ed il suo rafforzamento;

d) sviluppo delle attività e delle capacità d’impresa e di altre iniziative su scala locale; e) sostegno a tutte le nuove opportunità di crescita economica e sociale che possono essere individuate

in ambito locale; f) ruolo del settore pesca nella preservazione e valorizzazione dell’ambiente; g) coerenza con le esigenze del settore pesca e dell’acquacoltura, soprattutto sotto il profilo

socioeconomico; h) dimostrazione della propria sostenibilità sociale, economica e ambientale; i) complementarietà con altri interventi effettuati nel settore interessato; j) mantenimento della prosperità economica e sociale di tali zone e creazione di valore aggiunto ai

prodotti della pesca e dell’acquacoltura; k) mantenimento e incremento dell’occupazione nelle zone di pesca, sostenendo la diversificazione e la

ristrutturazione economica e sociale nelle zone; l) valorizzazione delle risorse produttive locali e realizzazione dei relativi circuiti.

La definizione della Strategia del PSC del GAC “Mare degli ulivi” è stata realizzata attraverso le seguenti attività di analisi di contesto integrate tra di loro:

� studio dell’Area GAC e diagnosi territoriale; � analisi dei fabbisogni e delle esigenze territoriali; � sensibilizzazione e coinvolgimento delle popolazioni locali all’approccio Leader; informazione e

compartecipazione alla strategia di sviluppo locale; � definizione della strategia di intervento.

Lo studio del Territorio dell’ Area GAC, ha permesso di ottenere una quadro informativo dell’area e delle dinamiche che riguardano la realtà socio economica del territorio costiero. Sono emerse le dinamiche socio – economiche, i punti di forza e di debolezza, nonché le opportunità dell’Area GAC, sono stati individuati i fabbisogni che mettono in evidenza le esigenze del territorio, e che a loro volta forniscono elementi utili e le aree tematiche d’intervento. L’attività di sensibilizzazione e coinvolgimento della popolazione locale, ha permesso di raccogliere il punto di vista diretto dei diversi stakeholder presenti nell’area. L’approccio integrato nella costruzione del PSC ha compreso il coinvolgimento, la partecipazione e l’interazione tra i diversi soggetti in rappresentanza delle componenti pubblico istituzionali, economico produttive in ambito pesca,sociali culturali e ambientali. Tutti questi soggetti hanno dimostrato un elevato interesse nell’iniziativa, tant’è che l’attività condotta ha suscitato un forte richiamo, ottenendo un buon successo negli incontri di animazione. La tabella seguente riepiloga i risultati dell’elaborazione delle risposte ricevute nei questionari di riscontro compilati nel corso degli incontri:

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Quadro sinottico delle proposte raccolte con i “QUESTIONARIO E SCHEDA PER LA RACCOLTA PROPOSTE”

Obiettivo 1: “Mantenere la prosperità economica e sociale di

tali zone e aggiungere valore ai prodotti della pesca e

dell’acquacoltura”

Obiettivo 2: “Preservare e incrementare l’occupazione nelle

zone di pesca sostenendo la diversificazione o la

ristrutturazione economica e sociale nelle zone che devono

affrontare problemi socioeconomici connessi ai mutamenti

nel settore della pesca”

Obiettivo 3: “Promuovere la qualità dell’ ambiente costiero”

intervistato 1A 1B 1C 1D 1E 1F 1G 1H 1I 1L 1M 2A 2B 2C 2D 2E 2F 2G 2H 2I 3A 3B 3C 3D 3E 3F 3G 3H 3I

1

2

3 1 1 1 1 1 1 1 1 1

4

5 1 1 1 1 1 1 1 1 1

6

7 1 1 1 1 1 1 1 1 1

8 1 1 1 1

9 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

10

11 1 1 1 1 1 1 1 1

12 1 1 1 1

13 1 1 1

8 1 1 1 1

7 1 1 1 1 1 1 1 1 1

16 1 1 1 1 1 1 1 1

totale 6 4 0 1 5 7 3 1 2 2 0 3 6 4 2 3 2 2 6 0 2 5 2 6 1 0 5 3 0

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Quadro sinottico delle proposte raccolte con i questionari “COSTRUISCI IL PROFILO DEL TERRITORIO COSTIERO”

3 1 1 1discarica

martucci 1 1 1pesca turismo

porto turistico 1 1 1 1po lpo

pesce azzurro 1

5 1 1 1 1 1 1 pescaturismo 1 1 1 1

pesce azzurro

molluschi e

crostacei

1 1 1 0 1 1 1 1 1 1

4 1 1 1 1 1

6 1 1 1 1 1degrado

costiero 1 1 1

pesca costiera

con ami e

palangari

d'altura 1 1 1 1 pesce azzurro 1

8 1 1degrado

costiero 1 1 1 turismo 1 1 1 1 tutto il pescato 1

10 1 1 1 1 1depuratore,

degrado, rifiuti 1 1 1 differenziazione 1 1 1 1 tutto il pescato 1

12 1 1 1risanamento

della costa 1 1 1 turismo 1 1 1 1 tutto il pescato 1

13 1 1 1 1 1 inquinamento 1 1 0 1 1 1 1molluschi,

merluzzi 1

14 1 1inquinamento

falde acquifere 1 1 1 pescaturismo 1 1 1 1 alici, polpi 1

15 1 1 1 1 1 1 1 pescaturismo 1 1 1 1 tutto il pescato 1

2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

7 1 1 1dragaggio del

porto 1 1 1 cantieristica 1 1 1 1 1

9 1 1 1 1 1 pescaturismo 1 1 1 1 tutto il pescato 1

11 1 1 1 0 1 1 1 pescaturismo 1 1 1 1 tutto il pescato 1

Tot 10 8 7 10 11 3 10 2 0 0 3 10 2 0 0 14 1 10 2 1 0 3 10 0 1 0 14 13 1 3 5 3 0

Valorizzazione

prodotti ittici (D12)

si=1

no=0

Principali

risorse di

interesse

Dotazione

infrastrutturali del

territorio costiero

problematiche

ambientali

si=1

no=0

possibilità di

conoscere ed

acquistare

co

dic

e i

nte

rvis

tato Presenza e

funzionalità dei

servizi (D6)

predisposizione del

territorio allo

sviluppo di

pluriattivià (D7)

si=1

no=0

Livello di sviluppo

delle economie

costiere (D9)

Offerta turistica

costiera del

territorio (D10)

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Dall’elaborazione dei risultati raccolti, dall’analisi SWOT del territorio, dalle indagini effettuate sono scaturiti i fabbisogni dell’area GAC “Mare degli Ulivi”:

FABBISOGNI

• Ridurre i consumi di carburante delle imbarcazioni da pesca professionale

• E’ opportuno rilanciare la figura del Pescatore e formare professionalità e imprese all’innovazione nel settore ittico, anche a sostegno della pluriattività dei pescatori (ad es. pescaturismo e ittiturismo)

• Formare i giovani pescatori alle arti antiche ed all’innovazione del settore, contenendo la “fuga verso la città” e favorendo il rinnovo generazionale

• Attivare nuove strategie di commercializzazione e trasformazione a bordo dei pescherecci

• Attivare nuove strategie di vendita, incentivare l’organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttore-consumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita

• Migliorare l’efficienza e l’efficacia delle attuali modalità di commercio locale, considerato che i porti di sbarco si collocano all’interno degli attuali percorsi turistici dell’area

• Adeguare i contesti operativi esistenti alle esigenze del decoro professionale e della normativa vigente.

• Scarsa diversificazione del settore pesca

• Ampia disponibilità di attrattori turistici (culture, tradizioni e sapori)

• Necessità di implementare azioni di sistema capaci di integrare il settore della pesca con i segmenti di mercato collegati al turismo costiero e della pesca

• Necessità di strumenti di presentazione dei prodotti ittici al pubblico • Presentazione di specie sottoutilizzate o povere

• Valorizzazione dei piatti e dei prodotti ittici

• Necessità di sviluppare servizi integrati con il territorio tra pesca e turismo nell’ambito delle piccole comunità di pesca

• Mancanza di un percorso turistico e culturale lungo l’area GAC che favorisca il mondo della pesca con i suoi prodotti e le sue tradizioni

• Mancanza di luoghi ed attrezzatura idonea per punti di sosta e di ristoro

• Migliorare l’attrattiva della fascia costiera attraverso interventi di riqualificazione del territorio e dei servizi offerti

La strategia è stata definita in base a quanto emerso dalle attività di coinvolgimento del territorio ed agli obiettivi strategici del FEP 2007-2013, ed è in piena aderenza agli obiettivi specifici dell’asse IV del FEP.

La strategia è, quindi, articolata nelle seguenti direttrici:

1. Attuazione di strategie di sviluppo locale a favore della zona GAC;

2. Attuazione della cooperazione interregionale e transnazionale tra gruppi delle zone di pesca con l’obiettivo di favorire lo scambio di esperienze e di migliori pratiche;

ed è finalizzata alla:

Realizzazione di un sistema di sviluppo locale che sia integrato e basato sulle risorse locali, in grado di

valorizzarne le potenzialità produttive, le tipicità e le risorse locali, attraverso il consolidamento

dell’assetto politico-economico-sociale esistente, per la crescita del sistema locale e la partecipazione di

tutti gli attori ai processi decisionali.

La strategia e le sue linee di intervento sono riconducibili ai sei obiettivi prioritari del FEP.

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Per il perseguimento di tale strategia il partenariato ha scelto di concentrare le risorse dell’Asse IV del FEP su tre specifiche Linee di Intervento Strategiche (L.i.s.) con l’obiettivo di sviluppare un programma capace di generare modelli progettuali sostenibili, in termini di ricadute sul territorio, nel medio e lungo periodo.

- I - L.i.s: Mantenimento della prosperità socio – economica e valorizzazione dei prodotti

della pesca e dell’acquacoltura - II - L.i.s: Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell’ambiente

- III -L.i.s.: Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca

In tale contesto e con la individuazione delle tre linee di intervento, la strategia proposta intende avere un significativo impatto sull’economia del territorio del GAC, in termini di innovazione imprenditoriale, di nuovi modelli di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici e della pesca, di metodi innovativi di gestione del territorio, di creazione di nuove opportunità occupazionali, di definizione di nuove norme di buona pratica gestionale(quali la tracciabilità delle produzioni, adozioni di disciplinari di produzione, marchi di qualità e tipicità dei prodotti ittici, di promozione, sostegno ed incentivazione ai fini della costruzione di reti territoriali tra gli operatori della pesca, di utilizzo specifico di nuove tecnologie applicate alla attività turistica e alla promozione del territorio, di diversificazione e destagionalizzazione dell’offerta turistica che cointeressa in forma sinergica e coordinata il turismo costiero, culturale, naturalistico, scolastico, accessibile e sostenibile, di allargamento dei mercati, attraverso la promozione e l’incentivazione delle imprese e dei prodotti della pesca,e, più in generale, di miglioramento delle condizioni socio-economiche.

Se, infatti, è vero che negli ultimi anni il territorio si è trovato a confrontarsi con le numerose problematiche connesse alla crescita, all’occupazione e alla sostenibilità delle attività delle zone costiere, non sono tuttavia da dimenticare le opportunità che esso offre, in termini di recupero potenziale delle attività tradizionali di pesca, di diversificazione della pratica tradizionale verso forme di pescaturismo e ittiturismo, o attività ricreative in ambiente costiero, senza trascurare il ruolo strategico delle risorse naturali e la elevata valenza paesaggistica delle coste del territorio GAC “Mare degli Ulivi”.

A tal fine la strategia intende cogliere tutte le specifiche opportunità di sviluppo presenti nell’area, promuovendo, attorno a un numero limitato di azioni strategiche di intervento, iniziative integrate che combinino diversificazione e consolidamento degli operatori della pesca, investimenti per il paesaggio e il patrimonio costiero e culturale, servizi e infrastrutture locali, i quali possono contribuire a migliorare sia le prospettive economiche locali che la qualità della vita dei residenti.

Tutto ciò in un’ottica di perfetta integrazione delle azioni del GAC con quelle di altri strumenti di gestione territoriale (GAL, Aree Vaste etc) che, opportunamente considerate, potranno attivare un effetto leva sul territorio ed aumentare l’efficienza e l’efficacia della spesa pubblica e privata in un ambito territoriale definito ed, al tempo stesso, pronto al confronto con altri ambiti operativi.

La sfida che il GAC “Mare degli Ulivi” ha deciso di affrontare, consiste nel ragionamento di insieme,

finora poco praticato, che le diverse compagini politiche, sociali, culturali ed ambientali hanno deciso

di sviluppare, abbandonando preconcetti, campanilismi e “compartimenti stagni”, per la crescita

comune del territorio come unico organismo pulsante e vitale.

Nelgrafico sottostante, si riepiloga un quadro di sintesi che lega i tematismi, gli obiettivi prioritari, la strategia e le Linee di intervento specifiche del Piano di Sviluppo Costiero del GAC “Mare degli Ulivi”:

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Obiettivo generale del FEP 2007-2013

SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA

FEP 2007-2013

Obiettivo generale del PSC

MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA DELL’AREA GAC E FAVORIRE LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Definizione della strategia di sviluppo locale

Analisi del contesto territoriale (ambiente, natura, storia)

Analisi dei punti di forza, debolezza, minacce e opportunità (SWOT)

Analisi delle istanze territoriali (questionari, idee, ecc)

Obiettivispecifici del PSC del GAC Mare degli Ulivi

1. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti di pesca e acquacoltura

2. Preservare e incrementare l’occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica

e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca

3. Promuovere la qualità dell’ambiente costiero

4. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca

5. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l’attuazione di una strategia di sviluppo locale

6. Promuovere il miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e dell’accesso al

mondo del lavoro, in particolare per le donne

Direttrice principale

Attuazione di strategie di sviluppo locale a favore della zona GAC

Direttrice secondaria

Attuazione della cooperazione per favorire scambio di esperienze BMP

Strategia del PSC del GAC Mare degli Ulivi

Realizzazione di un sistema di sviluppo locale che sia integrato e basato sulle risorse locali, in grado di valorizzarne le

potenzialità produttive, le tipicità e le risorse locali, attraverso il consolidamento dell’assetto politico-economico-

sociale esistente, per la crescita del sistema locale e la partecipazione di tutti gli attori ai processi decisionali

Keywords: Consolidamento politico-economico-sociale, valorizzazione integrata del territorio, promozione

delle tipicità e dei prodotti locali, sviluppo locale

Linee di intervento strategiche (L.I.S.):

1. Mantenimento della prosperità socio–economica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura

2. Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell’ambiente

3. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca

Mis. 4.1 (a, c, d, e, f, g) – Mis. 4.1 (i) – Mis. 4.1 (j) – Mis. 4.1 (h)

GRUPPO DI AZIONE COSTIERA “MARE DEGLI ULIVI”

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5. LE MISURE/AZIONI DI INTERVENTO 5.1. Descrizione delle misure/azioni concrete di attuazione della strategia, obiettivi specifici,

beneficiari e risorse Il REG. CE 1198/06 (art. 43-44) indica nella Misura 4.1 “SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA” lo strumento organico per finanziare azioni in materia di sviluppo sostenibile e miglioramento della qualità di vita nelle zone di pesca ammissibili nelquadro di una strategia globale di sostegno all’attuazione degliobiettivi della politica comune della pesca, tenendo conto, in particolare, delle implicazioni socioeconomiche. La Misura 4.1 è articolata in una serie di azioni:

a) rafforzare la competitività delle zone di pesca; b) ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l’ecoturismo, senza

determinare però un aumento dello sforzo di pesca; c) diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di

lavoro aggiuntivi all’esterno del settore della pesca; d) aggiungere valore ai prodotti della pesca; e) sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità

che vivono di pesca; f) tutelare l’ambiente nelle zone di pesca per conservarne l’attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le

località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico;

g) recuperare il potenziale produttivo nel settore della pesca, se danneggiato da calamità naturali o industriali;

h) promuovere la cooperazione interregionale e transnazionale tra gruppi delle zone di pesca, soprattutto mediante l’istituzione di reti e la diffusione delle migliori pratiche;

i) acquisire competenze e agevolare la preparazione e l’attuazione della strategia di sviluppo locale; j) contribuire alle spese operative dei gruppi.

Per il perseguimento della strategia, il GAC “Mare degli ulivi”ha scelto di concentrare le risorse dell’Asse IV del FEP su tre specifiche Linee di Intervento Strategiche con l’obiettivo di sviluppare un programma capace di generare modelli progettuali sostenibili, in termini di ricadute sul territorio, nel medio e lungo periodo. La strategia locale di sviluppo costiero, mira a dare un contributo determinante alla competitività e allo sviluppo sostenibile dell’area già dal prossimo futuro. La stessa risponde alla logica multisettoriale che il GAC è chiamato a mantenere, in quanto sottende alla creazione di opportunità di sviluppo per tutti i settori dell’economia costiera: settore primario della pesca, servizi in particolare legati alla pescaturismo, all’ittiturismo, all’artigianato, alla cultura e all’ambiente. Oltre allo sviluppo delle iniziative economiche, attraverso opportunità di diversificazione dell’economia costiera, il PSC offre anche diverse opportunità di miglioramento della vita per i residenti attuali e per le generazioni future dell’area GAC, attraverso iniziative di recupero del patrimonio costiero ed ambientale, delle tradizioni e conoscenze, la promozione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Individuando un numero limitato di azioni di intervento, iniziative integrate che combinino pluriattività del settore della pesca, creazione e consolidamento di imprese della pesca, investimenti per il paesaggio e il patrimonio costiero, servizi e infrastrutture locali, sono state identificate le trelinee strategiche di intervento.

5.1.1. L.I.S. 1: Mantenimento della prosperità socio-economica e valorizzazione dei

prodotti della pesca e dell’acquacoltura

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Attraverso la scelta delle linee di intervento previste, la strategia adottata risponde alla logica multisettoriale che il GAC è chiamato a mantenere, in quanto sottende alla creazione di opportunità di sviluppo per tutti i settori dell’economia costiera. Questa L.I.S. vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC:

1. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti di pesca e acquacoltura

2. Preservare e incrementare l’occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca

Tale prima linea strategica viene, a sua volta, concretizzata attraverso le seguenti azioni di intervento del GAC:

• 4.a.1 Sperimentare, in condizioni simili a quelle reali del settore produttivo, l’affidabilità tecnica o la vitalità economica di una tecnologia innovativa, allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze tecniche o economiche sulla tecnologia sperimentata

• 4.a.2 Accrescere le competenze professionali e/o sviluppare nuovi metodi e strumenti di formazione

• 4.a.3 Produrre o commercializzare nuovi prodotti, applicare nuove tecnologie o sviluppare metodi di produzione innovativi

• 4.a.4. Investimenti a bordo dei pescherecci e selettività

• 4.a.5 Investimenti in attrezzature ed infrastrutture per la produzione, la trasformazione o la commercializzazione, incluse quelle per il trattamento degli scarti

• 4.a.6 Rafforzare la competitività delle zone di pesca

• 4.c.1. Promuovere il pescaturismo

• 4.c.2. Promuovere l’ittiturismo

• 4.d.1. Aggiungere valore ai prodotti della pesca

5.1.2. L.I.S. 2: Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell’ambiente

Attraverso la scelta di tale tema il PSC intende scommettere tutti gli elementi locali che possono divenire occasione di sviluppo sostenibile del territorio del GAC, quale condizione per migliorare la qualità della vita dei residenti e per favorire il turismo sostenibile, nonché l’implementazione di uno spirito di accoglienza e ospitalità. Questa L.I.S. vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC:

1. Promuovere la qualità dell’ambiente costiero 2. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l’attuazione di una strategia di sviluppo

locale 3. Promuovere il miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento

dei lavoratori e dell’accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne Questa seconda linea strategica è articolata in più azioni di intervento come segue:

• 4.e.1. Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca

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• 4.f.1. Azioni di rivitalizzazione turistica e sviluppo delle località e dei paesi costieri per conservarne l’attrattività

5.1.3. L.I.S. 3: Promuovere la cooperazione interterritoriale e transnazionale tra le zone

di pesca

Attraverso la scelta di tale tema il PSC intende avviare un percorso di scambio di esperienze, know-how e competenze fra e con altri GAC regionali, interregionali e europei, per la condivisione di soluzioni a problematiche comuni e conseguente efficientamento della spesa. Questa L.I.S. vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC:

4.Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca Questa terza linea strategica trova migliore sviluppo nello specifico Capitolo dedicato alla “Descrizione delle azioni di cooperazione interregionale e transnazionale” è articolata in più azioni di intervento come segue:

� Studio di metodi e tecniche di condizionamento e stoccaggio del pescato locale � Realizzazione e condivisione di disciplinari di produzione e di filiera per la definizione di un

marchio di qualità dei prodotti della pesca pugliesi � Attivazione di una rete di fornitura di prodotti tipici della pesca, anche attraverso il servizio di

consegna “porta a porta”, azioni di accorciamento della filiera (GAS), fish-market e la creazione di laboratori del gusto

� Marketing territoriale della pesca e dei suoi prodotti � Valorizzazione del pesce locale e dei prodotti ittici tradizionali, dei piatti tipici e dell’eredità

culturale connessa alla pesca artigianale, presso i ristoratori pugliesi e scuole

5.1.3.1.1. Cooperazione interterritoriale e transnazionale tra le zone di pesca

Il dettaglio operativo di questa azione è descritto in dettaglio nell’apposito capitolo dedicato alla Cooperazione nazionale e transnazionale nel presente PSC.

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I fabbisogni

• Strumenti di presentazione dei prodotti ittici locali al pubblico

• Pubblicità e sensibilizzazione delle famiglie, delle scuole e dei medici di famiglia

• Commercio di specie sottoutilizzate o povere

• Valorizzazione dei piatti e dei prodotti ittici

• Tecnologie/Interventi per la riduzione dei consumi

• Oasi di ripopolamento • Attivare nuove strategie di

vendita, incentivare l’organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttore-consumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita

• Attivazione percorsi strutturati all’interno del territorio

• Attivazione di servizi integrati con il territorio e con le AMP e i siti Natura 2000

• Realizzazione/manutenzione di infrastrutture (dragaggio porto, spostamento mercato ittico, manutenzione dei moli)

• Messa in rete di tutte le attività “costiere” e dei servizi connessi

Direttrice principale

Attuazione di strategie di

sviluppo locale a favore

della zona GAC

Obiettivi specifici

2. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti di pesca e acquacoltura

3. Preservare e incrementare l’occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca

LA STRATEGIA

Realizzazione di un sistema di sviluppo locale che sia integrato e basato sulle risorse locali, in grado di valorizzarne le potenzialità produttive, le

tipicità e le risorse locali, attraverso il consolidamento dell’assetto politico-economico-sociale esistente, per la crescita del sistema locale e

la partecipazione di tutti gli attori ai processi decisionali

Obiettivi specifici

4 Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca

Linea strategica di

intervento (1)

Mantenimento della prosperità socio-economica

e valorizzazione dei prodotti della pesca e

dell’acquacoltura

Mis. 4.1a Mis. 4.1c Mis. 4.1d

Linea strategica di

intervento (2)

Sviluppo sostenibile del territorio costiero e

dell’ambiente

Mis. 4.1e Mis. 4.1f Mis. 4.1i Mis. 4.1j

Linea strategica di

intervento (3)

Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale

tra le zone di pesca

Mis. 4.1h Direttrice secondaria

Attuazione della cooperazione

per favorire scambio di

esperienze BMP

Obiettivi specifici

1. Promuovere la qualità dell’ambiente costiero 5 Acquisire competenze e agevolare la preparazione e

l’attuazione di una strategia di sviluppo locale

5.3. Quadro logico dell’attuazione della strategia

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6. COERENZA E SINERGIA CON ALTRE POLITICHE E INIZIATIVE

ATTUATE SUL TERRITORIO (con particolare riferimento ai GAL)

6.1. Il contesto generale

Il GAC “Mare degli Ulivi” oltre ad essere promotore della programmazione per lo sviluppo sostenibile delle aree costiere nel territorio di suo interesse, vuole puntare ad integrarsi e percorrere percorsi di sviluppo complementari alle politiche ed ai piani in corso. La coerenza e sinergia del PSC del GAC Mare degli Ulivi con gli altri strumenti finanziari e politici può essere ricondottaai seguenti interventi:

- Interventi nell’ambito dei Fondi strutturali 2007-2013 (PO FESR PUGLIA, PO FSE PUGLIA) - Interventi per lo sviluppo rurale 2007-2013 attuati dal GAL ALTO SALENTO e GAL SUD EST

BARESE nell’ambito dell’Asse 4 “Impostazione Approccio Leader” del PSR Puglia 2007-2013.

6.2. Sinergia con PO FESR 2007-2013

Il FESR non finanzia interventi riguardanti i prodotti della pesca e acquacoltura e i prodotti previsti dall'allegato I del Trattato; è pertanto importante integrare i due strumenti finanziari per sviluppare progetti di sviluppo locale complessi su diversi piani di finanziamento. Gli obiettivi e le azioni del GAC “Mare degli Ulivi” rientrano e risultano in linea con alcuni Assi del PO FESR PUGLIA 2007-2013. Il GAC prevede azioni di “Azioni integrate intrasettoriali e intersettoriali: studi e progetti relativi alla filiera

ittica, oppure orizzontali rispetto a più filiere produttive finalizzati all’introduzione di prodotti/servizi e

processi produttivi innovativi”. Tali interventi si coniugano con l’Asse I “Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e

dell’innovazione per la competitività” del PO FESR dove occorre precisare che l’azione del FESR sarà limitata al finanziamento di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale anche nei settori agro-industriali, forestali e ittico. Per l’innovazione, la sperimentazione e il trasferimento tecnologico alle imprese del settore ittico interverrà il FEP; invece progetti pilota analoghi a quelli previsti all’art. 41 del Regolamento FEP possono essere finanziati dal FESR, a condizione di garantire che non determineranno effetti negativi sulle risorse alieutiche e/o sul loro mercato, mentre i progetti pilota volti alla sperimentazione circa l’affidabilità o la validità economica di una tecnologia innovativa (art. 41 Regolamento FEP) e gli investimenti produttivi in favore dell’acquacoltura sono di esclusiva pertinenza del FEP (art. 29 Regolamento FEP). L’azione del FESR sarà inoltre limitata al finanziamento di operazioni non riguardanti i prodotti di cui all'Allegato I del Trattato o ricadenti tra quelli ittici di competenza del FEP. La Linea di intervento Strategica 2 – “Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell’ambiente” del GAC “Mare degli Ulivi” vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC:

3. Promuovere la qualità dell’ambiente costiero 5. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l’attuazione di una strategia di sviluppo locale 6. Promuovere il miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei

lavoratori e dell’accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne e prevede i seguenti interventi:

1. Adeguamento strutturale per lo sviluppo dell’ecoturismo ed integrazione con gli sport acquatici

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2. Formazione dei giovani alle arti antiche ed all’innovazione del settore contenendo la “fuga verso la città” e favorendo il rinnovo generazionale.

3. Sostenere l’impiego di materiali biodegradabili nella costruzione degli attrezzi da pesca, per la riduzione dell’impatto ambientale, dovuto alla presenza di attrezzi da pesca “eterni” smarriti o abbandonati sul fondale ed il ghostfishing.

Tali interventi risultano in linea con l’Asse II del PO FESR: “Uso sostenibile e efficiente delle risorse

ambientali ed energetiche per lo sviluppo”. Gli obiettivi specifici dell’Asse II: sono 1) “Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale dello sviluppo e livelli adeguati di servizi ambientali per la popolazione e le imprese” e 2) Aumentare la quota di energia proveniente da fonti rinnovabili, promuovere il risparmio energetico e migliorare l’efficienza energetica. S’individuano, pertanto, le seguenti connessioni con il FEP - Fondo Europeo per la Pesca:

- Introdurre incentivi alle imprese ai fini dell’adeguamento delle strutture portuali, degli impianti acquacoltura e delle imbarcazioni alle norme relative a scarichi ed emissioni delle stesse, promuovendo l’adozione di nuove tecnologie a minor impatto ambientale;

- Promuovere attività di sensibilizzazione ed informazione degli operatori del settore al fine di ridurre lo sforzo di pesca ed attuare una corretta gestione delle risorse ittiche.

Con riferimento all’Asse V “Reti e collegamenti per la mobilità” del PO FESR, nell’ambito del più generale obiettivo di migliorare l’accessibilità funzionale allo sviluppo del territorio regionale, attraverso interventi di rafforzamento del sistema di trasporto e di logistica, si individuano i seguenti criteri di demarcazione:

- relativamente alle infrastrutture portuali (porti pescherecci, luoghi di sbarco, moli foranei etc) nelle zone dipendenti dalla pesca, il GAC interviene per finanziare l’equipaggiamento/ristrutturazione di porti e punti di sbarco già esistenti e che rappresentano un interesse per i pescatori e gli acquacoltori che li utilizzano (art. 39 Regolamento FEP).

La politica di coesione, per ciò che concerne la logistica, interviene su quegli interventi “minori o complementari” (nodi ferroviari e stradali, infrastrutture soft di contesto e prossimità) che possono costituire la chiave per incanalare in flussi di traffico locali, nazionali e internazionali le produzioni agroalimentari e ittiche; sostiene inoltre la promozione di servizi integrati e innovativi per la logistica, anche partecipati dalla parte agricola e ittica, in grado di trattare volumi significativi di prodotto. Con riferimento all’Asse VI “Competitività dei sistemi produttivi e occupazione” del PO FESR, l’obiettivo specifico dell’Asse di elevare la competitività dei sistemi produttivi presenta elementi di complementarietà con l’Asse II “Acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione dei prodotti

della pesca e dell’acquacoltura” del FEP finalizzato al rafforzamento della competitività delle imprese ittiche e quindi agli obiettivi di competitività che si pone il GAC stesso.

6.3. Sinergia con PO FSE 2007-2013

Le attività di formazione ed aggiornamento professionale descritte nella proposta del GAC sono in linea con quanto previsto nell’Asse II “Occupabilità” del PO FSE 2007-2013, adottato dalla Regione Puglia. Particolari sinergie si intravedono nelle seguenti attività finanziabili dal Fondo Sociale Europeo:

1) azioni di qualificazione e sostegno ai disoccupati di lunga durata, ai lavoratori in CIGS e mobilità, per l’inserimento e il re-inserimento lavorativo;

2) azioni integrate per l’adattamento delle competenze delle persone con più di 45 anni alle esigenze del sistema produttivo e per consentire la loro permanenza attiva sul mercato del lavoro;

3) interventi per la partecipazione femminile al mercato del lavoro;

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4) servizi ed incentivi per formazione, consulenza e orientamento finalizzati al sostegno all’autoimprenditorialità (in forma singola o associata), in particolare per donne giovani o espulse dal mercato del lavoro, con particolare attenzione ai settori innovativi e/o della tradizione produttiva regionale;

5) servizi integrati (accompagnamento, formazione, incentivi) per lo sviluppo ed il supporto ad interventi di riequilibrio delle opportunità di ingresso nella vita attiva (inclusione sociale giovanile e lavoro giovanile), anche mediante azioni di sostegno alla cooperazione giovanile, specie nelle periferie urbane;

6) sostegno all’autoimprenditorialità ed alla creazione di impresa a prevalente partecipazione giovanile.

7) Il PO FSE prevede, inoltre, forme di complementarietà con alcuni interventi del FEP, ed in particolare con le attività dell’ASSE I, al quale aderisce perfettamente l’attività formativa e di aggiornamento del GAC; ci si riferisce in particolare al miglioramento delle competenze professionali in materia di sicurezza, a favore dei pescatori e dei proprietari di pescherecci che praticano la piccola pesca costiera, e soprattutto alle attività di aggiornamento delle competenze professionali dei giovani pescatori e dei regimi di riconversione professionali in settori diversi da quello della pesca, per i soggetti colpiti dalla crisi del settore.

6.4. Sinergia con PSR 2007-2013

I maggiori elementi di interrelazione tra il PSC “Mare degli Ulivi” che finanzia iniziative di sviluppo locale sostenibile (art. 45, Reg. CE n. 1198/06) attraverso l’azione di gruppi di azione costiera (GAC) che rappresentano il partenariato pubblico-privato di una zona di pesca ed il PSR Puglia 2007-2013 - possono essere ritrovati segnatamente nell’Asse 4 - “Impostazione Approccio Leader” che finanzia l’attuazione di strategie di sviluppo locale attraverso la formazione dei Gruppi di Azione Locale. Nello specifico, il GAC in questione ricade in due GAL: il GAL Sud Est Barese ed il GAL Alto Salento. La similitudine di obiettivi e modalità attuative tra GAL e GAC potrebbe generare rischi di sovrapposizione tra questi. Tale situazione, in Puglia, non potrà verificarsi a causa dei differenti oggetti di intervento. Mentre, infatti, i GAL agiranno in attuazione di quanto all’Asse 3 e 4 del PSR, i GAC opereranno sostanzialmente con interventi relativi alle attività di pesca, pescaturismo e diversificazione professionale. Ad ulteriore salvaguardia dal rischio di sovrapposizione e/o incoerenza degli interventi e/o strategie attuati dai Gruppi di Azione – saranno realizzate forme di coordinamento tra i Comitati di sorveglianza per l’integrazione tra programmi e la partecipazione incrociata ai rispettivi Comitati di sorveglianza per garantire la coerenza tra le strategie di sviluppo locale portate avanti dai due gruppi. Da un’analisi dei Piani di Sviluppo Locale dei due GAL in questione, scaturisce una forte coerenza fra gli obiettivi del GAC e le misure attuate dai GAL, descritta nel seguente quadro comparativo:

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GAC – Asse IV - FEP 2007-2013 GAL – Approccio LEADER – PSR 2007-2013

Misura Azione Misura Azione

MISURA 4.1

SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA (ART. 43 REG. CE 1198/06)

a) rafforzare la competitività delle zone di pesca;

MISURA 312

SOSTEGNO ALLO SVILUPPO E ALLA CREAZIONE DI IMPRESE

Azione 3.12.1 - Artigianato tipico locale

c) Diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all’esterno del settore della pesca

Azione 3.12.2 - Commercio relativo ai prodotti tradizionali e tipici del territorio

d) aggiungere valore ai prodotti della pesca;

Azione 3.12.3 - Servizi alla popolazione locale, soprattutto per la prima infanzia e gli anziani

Azione 3.12.4 - Servizi attinenti il“tempo libero”

MISURA 4.1

SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA (ART. 43 REG. CE 1198/06)

e) sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca;

MISURA 313 INCENTIVAZIONE DI ATTIVITA' TURISTICHE

Azione 3.13.1 - Creazione di itinerari naturalistici, enogastronomici

Azione 3.13.2 - Creazione di centri di informazione, di accoglienza turistica e agenzia turistica locale

Azione 3.13.3 - Realizzazione di sentieristica compatibile con l'ambiente naturale che permetta l'accesso alle aree naturali e alle piccole strutture ricettive, di cartellonistica

Azione 3.13.5 - Creazione di strutture di piccola ricettività, non classificate come strutture alberghiere e organizzate in forme innovative di ospitalità

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MISURA 4.1

SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA (ART. 43 REG. CE 1198/06)

f) tutelare l’ambiente nelle zone di pesca per conservarne l’attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico;

MISURA 323

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE

Azione 3.23.1 - Recupero di strutture, immobili, fabbricati, da adibire a piccoli musei, archivi, mostre/esposizione, teatri, centri, spazi e centri espositivi per la produzione di iniziative culturali

g) recuperare il potenziale produttivo nel settore della pesca, se danneggiato da calamità naturali o industriali.

Azione 3.23.2 - Restauro e risanamento conservativo degli elementi tipici e caratteristici del paesaggio agrario, anche a valenza storica e religiosa, tipici dell'ambiente rurale.

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Relativamente alle azioni realizzate dal PSR nel campo della Cooperazione interterritoriale e transnazionale nell’ambito dell’Asse IV, la distinzione con il corrispondente obiettivo di cooperazione rientrante nell’ambito delle politiche di coesione si sostanzia nell’azione puntuale svolta attraverso i GAL e strettamente collegata alle specifiche iniziative poste in essere nell’ambito delle Strategie di Sviluppo Locale, a fronte della più ampia azione di sistema svolta all’interno dell’obiettivo delle politiche di coesione. In generale, sussistono forti opportunità di complementarietà dei diversi strumenti finanziari esistenti, con una evidente confluenza di obiettivi verso la linea comune dello sviluppo locale e costiero ed il miglioramento della vita.

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7. PROCEDURE ATTUATIVE DEL PSC 7.1. Forma giuridica La forma giuridica adottata dalla compagine proponente è quella di Società Consortile a Responsabilità Limitata. 7.2. Organi sociali Gli Organi sociali previsti da statuto sono i seguenti:

7.2.1. Assemblea dei soci L’Assemblea dei soci rappresenta l’intero partenariato sia nella fase di programmazione che in quella di attuazione del Piano di Sviluppo Costiero. L’Assemblea dei soci delibera sulle materie riservate alla sua competenza dalla legge o dallo statuto o in ogni caso sugli argomenti sottoposti alla loro attenzione nei termini di legge e le relative decisioni vengono assunte con il metodo collegiale. Essa è presieduta dal Presidente del Cda e deve essere convocata almeno una volta l’anno. Da statuto sono riservate alla competenza dell’Assemblea dei soci:

- l’approvazione del bilancio; - la nomina dell’Amministratore Unico o dei membri del Consiglio di Amministrazione, ivi

compreso il Presidente e la determinazione del loro compenso; - la nomina del Direttore tecnico e del Responsabile Amministrativo e Finanziario; - la nomina di un Comitato con funzione consuntive e di indirizzo e ne determina il compenso; - le modifiche dell’atto costitutivo e statuto; - le decisioni relative ad operazioni che comportino una sostanziale modifica dell’oggetto sociale

e dei diritti dei soci; - lo scioglimento della società.

Il Comitato con funzione consuntive e di indirizzo: se nominato dall’Assemblea dei soci, esso potrà essere composto da n. 5 a n. 15 membri; esso dovrà esprimere parere, non vincolante per il CdA, e il proprio indirizzo sulle questioni di maggiore interesse della società.

7.2.2. Consiglio di amministrazione La società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione. Esso amministra la società con illimitati poteri per la gestione ordinaria e straordinaria; sarà composto da n° 13 soggetti di cui 5 soggetti sono di natura pubblica, 5 soggetti di natura privata e rappresentativi del settore della pesca e 3 soggetti di natura privata rappresentativi della realtà economica, sociale e ambientale del territorio di riferimento; la nomina dei membri sarà di competenza dell’Assemblea dei soci. Al presidente del CdA spetta la firma sociale e la rappresentanza legale della società di fronte ai terzi. E’ compito del CdA, oltre alla ordinaria amministrazione, la nomina del Presidente e degli eventuali Consiglieri Delegati, avviare tutte le procedure necessarie ad informare il territorio beneficiario sulle opportunità offerte dal Programma di Sviluppo Costiero e attivare tutti gli strumenti tecnici finanziari economici e strutturali necessari per la corretta attuazione e gestione del PSC. Il Consiglio di Amministrazione può delegare i propri poteri ad un Comitato esecutivo.

⇒⇒⇒⇒ Il Comitato esecutivo: se nominato dal Consiglio di Amministrazione, esso potrà essere composto da tre a cinque membri che vengono scelti tra i componenti del CdA.

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Sono membri di diritto il Presidente e il Vice Presidente del Cda. Ad esso vengono delegate tutte le attribuzioni del CdA escluse quelle allo stesso riservate per legge ovvero quelle specificatamente escluse all’atto di nomina. Le funzioni dell’Assemblea dei soci del GAC, del Comitato Consuntivo e di Indirizzo, del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo sono ampiamente disciplinate dallo Statuto della società.

7.3. Funzionamento del partenariato Al fine di garantire il carattere operativo del partenariato pubblico-privato anche nella fase di attuazione del Piano di Sviluppo Costiero, il GAC assume dei metodi di concertazione delle decisioni improntate su regole di trasparenza e della chiarezza delle assegnazioni dei ruoli e delle responsabilità. Una volta progettate le azioni che devono attuare la strategia definita nel PSC, il GAC deve prima avviarne la realizzazione e poi in itinere svolgere un’attività di consultazione, di monitoraggio, di valutazione periodica della strategia, di revisione della stessa e in maniera trasversale svolgere una continua attività di animazione e di sensibilizzazione della popolazione locale pe la promozione e divulgazione del PSC sul territorio interessato. La metodica del GAC, nel rispetto del Bando Regionale , è basata sull’approccio bottom up e quindi sulla concertazione che viene individuata come metodo primario di riferimento dell’azione decisionale progettuale e divulgativa.

La procedura della concertazione si attua di norma per tutte le decisioni di carattere programmatico, e quindi non straordinario e non urgente, che il GAC deve prendere in merito all’attuazione del PSC.

Quindi in particolare la procedura di concertazione per il funzionamento del partenariato viene avviata per:

1. la definizione iniziale ed eventuali varianti in itinere del PSC; 2. definizione esecutiva delle singole azioni; 3. monitoraggio in itinere e divulgazione dei risultati nell’ambito del piano di comunicazione,

informazione e animazione predisposto.

Gli strumenti con cui il partenariato attiva la concertazione sono:

7.3.1. L’Assemblea dei soci del GAC:

E’ costituita dai soci del GAC. E’ l’organismo con cui per statuto è demandato il potere decisionale sugli indirizzi strategici e che a sua volta delega i suoi poteri esecutivi agli amministratori. La composizione e le modalità di concertazione sono evidenziate nello Statuto. I verbali dell’assemblea vengono divulgati dal GAC in vario modo e pubblicati sul sito internet del GAC in apposito forum di libero accesso. E’ prevista la nomina di un Comitato con funzioni consuntive e di indirizzo a cui l’Assemblea può demandare di esprimere dei pareri, comunque non vincolanti, sulle questioni di maggiore interesse della società e dare il proprio indirizzo di esecuzione.

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7.3.2. Consulte Tematiche di Misura:

Al fine di dare continuità all’approccio partecipativo utilizzato in fase di concezione del PSC “”Mare degli Ulivi”, il GAC predisporrà la costituzione delle consulte tematiche di misura le quali esprimono pareri consultivi non vincolanti, relativamente alla attuazione delle singole misure previste nel PSC. In particolare, esprimono il parere sui bandi, sulle modalità di informazione e animazione territoriale, sui risultati intermedi e finali conseguiti nell’attuazione delle singole misure del FEP. I componenti delle singole Consulte sono nominati fra i soci del GAC. Il funzionamento delle Consulte sarà disciplinato da apposito regolamento redatto e approvato dall’Assemblea dei soci del GAC.

7.3.3. Il CDA del GAC:

È l’organismo che esegue, direttamente o delegando ad un Comitato esecutivo, nel caso venga nominato, le decisioni dell’assemblea dei soci o scaturite dal processo della concertazione.

Esso gestisce operativamente il PSC garantendone il supporto operativo, amministrativo, tecnico e rendicontativo.

I verbali del CDA, una volta ratificati vengono divulgati dal GAC in vario modo, tra l’altro essi vengono pubblicati nel sito internet del GAC, in apposito forum di libero accesso.

7.3.4. Forum on line e sito internet:

Il GAC istituirà il Forum on line del partenariato economico-sociale. Tale forum sarà caratterizzato per la presenza al suo interno delle componenti del tessuto sociale ed economico locale. I componenti del Forum potranno dare suggerimenti nell’attuazione delle azioni previste dal piano, analizzeranno i risultati del “monitoraggio” sulla performance del piano stesso, verificheranno costantemente gli obiettivi attesi. Il forum on line sarà ospitato dal sito web del GAC www.gacmaredegliulivi.it sarà implementato per diventare un portale interattivo con il territorio non solo per la ricerca di informazioni ma anche per lo scambio e il confronto di idee e proposte in logica bottom-up. Il sito/portale quindi, oltre a fornire tutte le informazioni utili sulle attività del GAC dovrà essere anche uno strumento per raccogliere idee, progetti, proposte e osservazioni dal territorio e di supporto per i beneficiari delle misure attivate dal PSC. Il forum on line e il sito internet saranno utili per diffondere la cosiddetta “democrazia partecipata” e avviare con costi sostenibili, un sistema di reti (informatiche) di collegamento tra il GAC, i soci, gli attori locali pubblici e privati e i privati cittadini. 7.4. Struttura responsabile dell’attuazione

7.4.1. Disposizioni relative alla struttura responsabile della attuazione del PSC

Il GAC è responsabile della attuazione delle diverse Misure ed Azioni del PSC e del rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali in vigore a prescindere dal soggetto attuatore delle singole azioni destinatario del finanziamento pubblico. L’organo competente e responsabile per l’attuazione del Piano di Sviluppo Costiero è il Consiglio di Amministrazione del GAC.

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Il GAC sarà dotato, quindi, di una struttura tecnico - amministrativa che dovrà essere adeguata alle risorse da gestire e basata su idonee professionalità in modo da essere in grado di assicurare l’espletamento delle funzioni tecniche, amministrative e contabili in riferimento all’attuazione delle Azioni previste nel PSC. Il GAC per l’attuazione delle Misure/Azioni del PSC farà riferimento a quanto stabilito dalla Convenzione con la Regione Puglia che il Rappresentante Legale del GAC dovrà sottoscrivere e che regolerà i rapporti con l’Amministrazione Regionale. Relativamente all’attività di gestione e di controllo amministrativo si farà riferimento anche a quanto sarà stabilito dalle procedure descritte nel Manuale delle procedure e dei controlli dell’autorità di gestione PO FEP 2007-2013, approvato con Decreto Ministeriale n° 13 del 21 aprile 2010 e del Manuale delle procedure e dei controlli della Regione Puglia approvato con D.D. n.82 DEL 03/11/10.

7.4.2. 7.4.2 Organizzazione del GAC

Per l’attuazione degli interventi previsti dal PSC, il GAC si doterà di una struttura tecnico, amministrativo-finanziaria con una chiara definizione delle diverse figure professionali e dei relativi compiti. Tutte le figure coinvolte nella gestione degli interventi che il GAC svilupperà dovranno rispondere alle direttive impartire dal Consiglio di Amministrazione, organo quest’ultimo eletto dall’Assemblea dei soci secondo le modalità statutarie. 7.5. Struttura tecnico-amministrativa Per lo svolgimento delle sue funzioni il CdA acquisirà le competenze necessarie mediante la costituzione di un gruppo di lavoro articolato in base alle esigenze specifiche. In particolare, sono già stateindividuate le seguenti figure:

- Un Direttore tecnico, già nominato nella persona del dott. Antonio Settanni (di cui si allega Curriculum nell’Allegato 8);

- Un Responsabile Amministrativo-Finanziario, già nominato nella persona del dott. Vito Pellegrino (di cui si allega Curriculum nell’Allegato 8);

Il GAC si doterà, inoltre, di una struttura di segreteria ed animazione, nonché di un gruppo di supporto tecnico e potrà prevedere anche un soggetto responsabile per la cooperazione.

7.5.1. Il Direttore Tecnico

Il direttore sarà nominato sulla base della valutazione del curriculum dal quale dovrà risultare una esperienza diretta nella gestione di programmi Comunitari e dovrà avere una specifica conoscenza della normativa comunitaria che disciplina il FEP; dà esecuzione alle delibere del CDA assicurando la direzione e coordinamento del PSC. Il Direttore del GAC Mare degli Ulivi sarà nominato sulla base della valutazione del curriculum dal quale dovrà risultare una esperienza diretta nella gestione di programmi Comunitari e dovrà avere una specifica conoscenza della normativa comunitaria che disciplina lo Sviluppo Rurale. Il rapporto di collaborazione sarà definito attraverso una contratto di consulenza deliberato dal C.d.A. e sottoscritto dal legale rappresentante del GAC. Le funzioni saranno quelle di coordinamento tecnico nella fase di attivazione, attuazione, gestione sorveglianza e diffusione del P.S.C. e riguarderà le seguenti attività:

a) provvede all’organizzazione funzionale dell’Ufficio tecnico – amministrativo del GAC; b) garantisce il perseguimento degli obiettivi generali e specifici del PSC e di altri progetti che

dovessero essere finanziati al GAC medesimo; c) predispone gli atti e i provvedimenti per la concessione degli aiuti e per la liquidazione dell’aiuto

pubblico, da sottoporre alla firma del Presidente; d) interagisce con il Responsabile Amministrativo e Finanziario in ordine al corretto utilizzo delle

risorse finanziarie assegnate per la gestione del PSC; e) verifica le modalità di attuazione, informazione e comunicazione del PSC ;

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f) provvede alla realizzazione delle attività a gestione diretta del GAC, in conformità al contenuto del PSC e alle procedure dettate dalla Regione;

g) cura la tenuta del registro di cassa per le spese di importo fino a 500,00 (cinquecento/00) euro; h) relaziona al Consiglio di Amministrazione o al Comitato Esecutivo (se nominato) sullo stato di

attuazione del PSC, in sinergia con il RAF, evidenziando i dati rilevati dal monitoraggio fisico e finanziario del PSC medesimo;

i) coordina in sinergia con il Responsabile della Cooperazione lo svolgimento dei programmi interterritoriali e transnazionali approvati e finanziati dalla Regione nell’ambito del PSC;

j) convoca e presiede le riunioni periodiche del personale e dei consulenti del GAC per verificare lo stato di attuazione del PSC e valuta l’assunzione delle iniziative in relazione al contenuto del PSC stesso;

k) propone d’intesa con il RAF al Consiglio di Amministrazione eventuali modifiche ed integrazioni al PSC e al suo Piano Finanziario, nel rispetto delle procedure dettate dai regolamenti;

l) partecipa, unitamente all’Amministratore Delegato, agli incontri presso, il Ministero delle Politiche Agricole, la Regione Servizio Caccia e Pesca e i servizi della Commissione europea, in rapporto all’attuazione del PSC e della normativa comunitaria sullo sviluppo sostenibile delle zone di pesca;

m) predispone, sentito il RAF, i bandi di evidenza pubblica per l’attuazione delle Misure e delle Azioni del PSC;

n) predispone sentito il RAF i provvedimenti per la formazione degli elenchi dei richiedenti aventi diritto agli aiuti pubblici, prima di sottoporli al CDA e alla pubblicazione nelle modalità stabilite dal Bando pubblico;

o) coordina le attività connesse all’attuazione dei progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale, d’intesa con l’unità tecnica preposta alla gestione degli stessi e informa il Consiglio di Amministrazione sullo stato di avanzamento degli stessi progetti;

p) predispone le relazioni trimestrali sullo stato di attuazione del PSC, d’intesa con il RAF e l’unità tecnica per l’attuazione dei progetti di cooperazione, e le sottopone al Consiglio di Amministrazione o al Comitato Esecutivo, prima dell’inoltro delle stesse alla Regione e agli altri organi competenti in materia;

q) partecipa, d’intesa con il RAF, agli audit tenuti dagli organi preposti (ufficio controlli di II livello, organismo pagatore, Commissione Europea, commissioni di accertamento regionali, ecc.).

L'incarico sarà espletato in stretta collaborazione con il Presidente del CDA, che fornirà le necessarie indicazioni programmatiche.

7.5.2. Il Responsabile Amministrativo - Finanziario

Il Responsabile Amministrativo e Finanziario (RAF) sarà nominato sulla base della valutazione del curriculum dal quale dovrà risultare una esperienza diretta nella gestione di programmi Comunitari e dovrà avere una specifica conoscenza della normativa comunitaria che disciplina il FEP. Al Responsabile Amministrativo e Finanziario sono attribuite le seguenti specifiche funzioni:

a) cura tutti gli aspetti amministrativi e finanziari connessi all’attuazione del PSC, in relazione al Piano finanziario e alle disponibilità derivanti da eventuali altri progetti che dovessero essere finanziati al GAC;

b) garantisce l’assistenza contabile, ed amministrativa, in relazione agli adempimenti previsti dal bando regionale e dalla normativa comunitaria;

c) assiste il Consiglio di Amministrazione nella redazione del bilancio annuale da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea;

d) coordina il personale amministrativo individuato per la redazione della rendicontazione amministrativa e per l’implementazione e funzionamento del sistema di monitoraggio fisico e finanziario dell’attività di gestione delle Misure e delle Azioni del PSC

e) collabora con il Direttore Tecnico nella verifica della procedura di inserimento dei dati nel sistema di monitoraggio dell’attività relativa all’attuazione delle Misure e delle Azioni del PSC e di eventuali altri programmi gestiti dal GAC, secondo il procedimento informatizzato che sarà messo a disposizione dalla Regione;

f) si occupa d’intesa con il Direttore Tecnico per la parte finanziaria ad eventuali modifiche ed integrazioni al PSC, nel rispetto delle procedure dettate dai regolamenti

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g) si occupa, d’intesa con il Direttore Tecnico alla verifica degli aspetti amministrativi e contabili conseguenti all’attuazione dei progetti di cooperazione;

h) collabora con il Direttore Tecnico a tutti gli altri adempimenti amministrativi e finanziari che scaturiscono dall’attuazione del PSC, ivi compresi gli adempimenti connessi alle gare e alle procedure per l’attuazione del decreto legislativo n. 163/2006 e s.m.i.;

i) predispone i materiali necessari e partecipa, d’intesa con il Direttore Tecnico, agli audit tenuti dagli organi preposti (ufficio controlli di II livello, organismo pagatore, Commissione Europea, commissioni di accertamento regionali, ecc.);

j) si occupa unitamente al Direttore Tecnico nella predisposizione di eventuali provvedimenti di recupero e/o revoca – comprensivi del calcolo degli interessi passivi e legali maturati - di importi d finanziamento pubblico concessi al destinatario degli aiuti.

7.5.3. Responsabile della Cooperazione

Il Responsabile della cooperazione è il soggetto che cura l’attuazione dei progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale approvati e finanziati dalla Regione nell’ambito del PSC e svolge le seguenti funzioni:

a) cura la predisposizione degli atti relativi all’attuazione di ogni singolo progetto di cooperazione; b) cura, d’intesa con il Direttore Tecnico ed il RAF i rapporti con gli altri GAC partner dei progetti; c) provvede alla predisposizione dei bandi di evidenza pubblica per la realizzazione delle iniziative

previste dai progetti e predispone gli schemi dei provvedimenti per la pubblicazione degli stessi; d) propone al Direttore Tecnico e all’Amministratore delegato i nominativi per la costituzione delle

commissioni di valutazione delle proposte acquisite agli atti a seguito dei bandi; e) acquisisce i verbali della Commissione di gara, predispone i provvedimenti per l’attribuzione

dell’incarico all’avente diritto e lo sottopone alla verifica e sottoscrizione del Direttore Tecnico e dell’Amministratore delegato per le successive decisioni del Consiglio di Amministrazione;

f) cura le iniziative per seminari, workshop, convegni, incontri e attività promozionali connessi con l’attuazione dei progetti di cooperazione;

g) propone al Direttore Tecnico, per il successivo inoltro al Consiglio di Amministrazione, di progetti di marketing e promozione territoriale legati all’attuazione dei progetti di cooperazione;

h) redige la relazione trimestrale di attuazione della Misura “cooperazione interterritoriale e transnazionale”, e la invia al Direttore Tecnico per il suo inserimento nella relazione periodica generale, al fine di sottoporla al Consiglio di Amministrazione, prima dell’inoltro all’Autorità di gestione del PSC.

7.5.4. Gruppo di supporto tecnico

Il Gruppo di supporto tecnico è composto, ove nominato, dai referenti tecnici degli Enti locali che in qualità di consulenti hanno partecipato attivamente, secondo il principio bottom up, alla definizione della strategia di sviluppo locale, in quanto profondi conoscitori delle caratteristiche nonché delle esigenze dei territori ricompresi nei Comuni soci del GAC. Esso sarà preposto a supportare lo staff tecnico amministrativo nella fase di attuazione del Piano di Sviluppo Costiero mettendo a disposizione la propria professionalità ed esperienza soprattutto nella gestione dei programmi cofinanziati dalla Unione Europea. Esso è costituito da una squadra di personale tecnico che collabora a tutti gli aspetti connessi con l’attività di attuazione del PSC: dalla attività di sensibilizzazione della popolazione locale fino alla fase di controllo e monitoraggio di realizzazione delle azioni e quindi della spesa prevista.

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La fase di attuazione dello sviluppo sostenibile delle zone di pesca interessate deve essere dominata da interdisciplinarietà unita ad una crescente specializzazione; il gruppo si propone allora di amplificare il flusso di informazioni fra persone aventi formazione ed esperienze per creare un circolo virtuoso di competenze. L’attività di supporto che il gruppo è chiamato a svolgere è diretto principalmente allo sviluppo ed attuazione delle azioni individuate nel PSC in quanto portatrici degli interessi degli Enti Pubblici in qualità di soggetti che svolgono istituzionalmente un ruolo strategico di pianificazione e coordinamento delle politiche di sviluppo costiero in grado di garantirne un equilibrio complessivo. La loro attività potrà concretizzarsi anche attraverso la predisposizione di relazioni su argomenti specifici di particolare rilevanza per l'attuazione degli interventi. Il Gruppo di Lavoro sarà chiamato in ragione delle specifiche competenze in materia, e opererà in rappresentanza fissa e variabile, a seconda della loro partecipazione ai lavori. Il Comitato tecnico composto da tre a cinque membri avrà pertanto il compito il compito di;

a) garantire la corretta attuazione territoriale nelle aree interessate, degli interventi attivati; b) effettuare, d’intesa con il Direttore Tecnico ed il RAF una programmazione trimestrale delle attività

previste dal PSC; c) fornire supporto alla predisposizione dei bandi di evidenza pubblica per la realizzazione delle

iniziative previste con particolare riguardo alla corretta programmazione territoriale degli interventi previsti nel PSC ;

d) collaborare nei territori designati alla realizzazione di per seminari, workshop, convegni, incontri e attività promozionali connessi con l’attuazione del PSC;

e) propone al Direttore Tecnico sentito il RAF, per il successivo inoltro al Consiglio di Amministrazione, di progetti di marketing e promozione territoriale legati all’attuazione del PSC;

f) fornire supporto al Direttore Tecnico ed al RAF per valutare il grado di percezione territoriale degli interventi eseguiti in esecuzione delle singole misuredel PSC;

g) garantire il costante coinvolgimento territoriale degli operatori della pesca nelle singole zone designate.

7.5.5. Altre funzioni

Sono previste anche altre funzioni (addetto/i alla segreteria e animatori) che potranno completare l’organigramma di attuazione del Piano. L’addetto alla segreteria ha il compito di essere di sostegno dell’area amministrativa e dell’area organizzativa, avente esperienza e attitudine per la gestione di uffici organizzativi e segreteria, conoscenze informatiche e profonda conoscenza del territorio. L’animatore deve essere di sostegno dell’area della progettazione e attuazione e/o dell’area del monitoraggio e valutazione. E’ una figura che deve avere esperienza e attitudine sulle problematiche connesse al programma del PO FEP 2007-2013 e allo sviluppo costiero, conoscenze informatiche e profonda conoscenza del territorio. La selezione deve essere effettuata attraverso l’esame dei curricula valutati da una Commissione nominata dal Consiglio di Amministrazione per il personale che saràimpegnato per la prima volta nell’attuazione del Piano di Sviluppo costiero approvato dalla Regione.

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7.6. Organigramma

Assemblea dei

soci

Segreteria Animazione

Direttore Tecnico

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Consiglio di

Amministrazione

Animazione Cooperazione

Direttore TecnicoResponsabile

Amministrativo

Altre funzioni

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7.7. Cronoprogramma

Misura Codice

Azione Azione

2012 2013 2014 2015

I sem II sem I sem II sem I sem II sem I sem II sem

a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca

4.a.1 Sperimentare, in condizioni simili a quelle reali del settore produttivo, l’affidabilità tecnica o la vitalità economica di una tecnologia innovativa, allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze tecniche o economiche sulla tecnologia sperimentata

4.a.2 Accrescere le competenze professionali e/o sviluppare nuovi metodi e strumenti di formazione

4.a.3 Produrre o commercializzare nuovi prodotti, applicare nuove tecnologie o sviluppare metodi di produzione innovativi

4.a.4 Investimenti a bordo dei pescherecci e selettività

4.a.5 Investimenti in attrezzature ed infrastrutture per la produzione, la trasformazione o la commercializzazione, incluse quelle per il trattamento degli scarti

4.a.6 Rafforzare la competitività delle zone di pesca

c) Diversificare le attività mediante la promozione

della pluriattività dei pescatori, creando posti di

lavoro aggiuntivi all’esterno del settore della pesca

4.c.1. Promozione del pescaturismo

4.c.2. Promozione dell'ittiturismo

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d) Aggiungere valore ai prodotti della pesca

4.1.d.1. Campagne finalizzate a migliorare l’immagine dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura e l’immagine del settore della pesca

e) Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca

4.e.1. Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca

f) Tutelare l’ambiente nelle zone di pesca per conservarne l’attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico

4.f.1. Tutelare l’ambiente nelle zone di pesca per conservarne l’attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico

i) acquisire competenze e agevolare la preparazione e l’attuazione della strategia di sviluppo

Animazione sul territorio

j) contribuire alle spese operative dei gruppi

Funzionamento della struttura operativa del GAC

h) promuovere la cooperazione interregionale e transnazionale

Progetto di cooperazione transnazionale

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7.8. Descrizione della sostenibilità e delle prospettive future La scelta compiuta dal PSC di intervenire in prevalenza a favore del sostegno delle iniziative economiche e produttive promosse da imprese da imprese della pesca, giovani, donne, Enti Pubblici, operatori del settore, associazioni etc., consente di prevedere che gran parte delle azioni individuate, attuate e portate a regime, continueranno a svilupparsi e crescere, e quindi a produrre effetti positivi sia economici che occupazionali, senza bisogno di ulteriori sostegni pubblici. Tali azioni posseggono pertanto, quantomeno potenzialmente, le seguenti caratteristiche:

1. Riproducibilità nel tempo Gli investimenti che si prevede di sostenere con il PSC, infatti, potranno riprodurre nelle imprese e negli altri soggetti beneficiari, effetti auto – propulsivi e positivi nel tempo.

2. Trasferibilità nello spazio

Gli investimenti da sostenersi, con le loro le innovazioni commerciali, organizzative e tecniche, potranno essere trasferite sul territorio del GAC e in quelli circostanti per effetto della disseminazione delle conoscenze acquisite e del naturale effetto della emulazione d’impresa. Anche il sostegno a studi e interventi pubblici, ivi compresi quelli a valenza pubblica attivati dal GAC, avranno il precipuo scopo di diffondere le conoscenze e/o migliorare la vivibilità del territorio a beneficio delle attività economiche locali.

3. Sostenibilità

Gli interventi proposti dal PSC avranno nel loro complesso, carattere di sostenibilità economica e ambientale, potendo contare, come si è già rilevato, sulla più che sufficiente dotazione territoriale di capitale naturale, umano, tecnico e sociale. Azioni che potranno una volta realizzate, continuare a sviluppare i propri effetti senza ulteriori sostegni pubblici significativi, ed avranno la possibilità di divenire buone prassi trasferibili.

4. Adeguatezza e completezza progettuale

Le azioni e gli interventi risultano caratterizzati da una adeguatezza agli obiettivi di sviluppo del territorio, nonché da una completezza e complementarietà progettuale.

5. Qualità e innovazione I progetti possiedono un alto contenuto qualitativo per la potenziale ricaduta economica e sociale. Possiedono, inoltre, elementi innovativi sia con riferimento alla realtà territoriale, che rispetto ai contenuti tecnici, commerciali ed organizzativi.

7.9. Piano di monitoraggio delle performance e valutazione dei risultati

Al fine di gestire, monitorare e verificare l’efficienza e l’efficacia delle azioni previste dal Piano di Sviluppo Costiero si è provveduto ad individuare per ogni misura un indicatore numerico di realizzazione in maniera tale che ciascun risultato sia inequivocabilmente definito, quantificato e valutato. Come definito nel paragrafo 7.4. (Struttura tecnico-amministrativa e organi decisionali), l’attività di monitoraggio e valutazione è affidata al Direttore Generale, che avrà la responsabilità tecnico-scientifica del PSC e dovrà garantire la direzione, la supervisione ed il controllo delle attività del piano, nonché verificarne l’aderenza rispetto a quanto pianificato. Il DG garantirà quindi il raggiungimento dei risultati previsti, oltre a proporre eventuali azioni correttive che si dovessero rendere necessarie. Nel suo compito di valutazione il DG si avvarrà di un referente per ciascuno staff tecnico ed amministrativo.

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In particolare sarà istituito un “Comitato di monitoraggio e valutazione” per ciascun livello, costituito dal DG, da un referente della struttura amministrativa ed un referente dello staff tecnico relativo allo specifico intervento. Il comitato di monitoraggio si riunirà a cadenza semestrale per:

- verificare lo stato di avanzamento della misura/e; - verificare dal punto di vista finanziario ed amministrativo lo stato di avanzamento delle spese

(rendicontazioni); - verificare eventuali aree di criticità che richiedano interventi diretti; - contribuire a misurare l’impatto socio-economico-ambientale dei risultati; - favorire interventi di diffusione e condivisione dei risultati finalizzati alla valorizzazione degli

interventi realizzati. Il comitato di monitoraggio dovrà anche verificare l’espletamento formale, amministrativo e contabile connesso allo svolgimento delle azioni (convenzioni, contratti, delibere, ecc.). Il comitato di monitoraggio, nell’espletamento delle attività di verifica si avvarrà di una griglia di valutazione, redatta dal referente di staff e costruita sulla base degli interventi previsti per ciascuna misura. Tale strumento sarà utile nell’assicurare un attento monitoraggio, consentirà di avere un quadro tecnico amministrativo su quanto è previsto nel PSC (numero/tipologia di interventi, tempi, indicatori di realizzazione, budget) e quanto viene realizzato, mettendo in evidenza eventuali disallineamenti o semplicemente annotando osservazioni utili all’efficace attuazione delle iniziative. 7.10. Descrizione delle attività di animazione locale La pianificazione dell’attività di informazione e animazione, unitamente alla fase di concertazione tra le sinergie messe in campo, consentirà l’attuazione del Piano di Sviluppo Costiero con il pieno utilizzo delle risorse ed il raggiungimento dell’obiettivo precipuo di esemplarità ed trasferibilità degli interventi realizzati.

Gli obiettivi strategici a cui seguono le azioni finalizzate all’attuazione del PSC:

- garantire la trasparenza verso i beneficiari finale, i soggetti istituzionali e sociali; - garantire la massima divulgazione verso l’opinione pubblica del ruolo svolto dall’Unione Europea

nei settori nell’occupazione, formazione e sviluppo delle risorse umane; - contribuire allo sviluppo occupazionale favorendo la capacità di adattamento, le iniziative

imprenditoriali, gli investimenti in risorse umane qualificate e le pari opportunità; - informare il territorio che le iniziative poste in essere sul territorio del GAC sono cofinanziate

dall’Unione Europea; - garantire massima chiarezza su norme amministrative ed iter burocratici.

Al fine di perseguire gli obiettivi prefissati, si propone l’implementazione di una strategia di comunicazione mirata su un target preciso e articolata attraverso un mix di strumenti di comunicazione tra loro integrati e sinergici.

Di seguito le azioni in cui si sostanzia la presente strategia di comunicazione:

7.10.1. Strategia di partnership Attraverso una mirata attività di pubbliche relazioni, si darà seguito alla costruzione di un proficuo dialogo con gli stakeholder di riferimento, in grado di condividere obiettivi e sinergie ed in particolare:

- operatori dei settori coinvolti: pesca e autorità portuali; - strutture ricettive; - operatori turistici e compagnie di navi da crociera;

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- enti locali; - associazioni delle produzioni tipiche del territorio; - media.

L’obiettivo principale di tale attività è quello di costruire una rete proficua di relazioni con tutti i soggetti coinvolti, al fine di agevolare il perseguimento degli obiettivi strategici ed operativi del progetto. Le relazioni saranno continue e garantite dall’implementazione di una segreteria organizzativa.

Soprattutto con gli operatori economici e con le istituzioni locali saranno condivise scelte strategiche per lo sviluppo del territorio ed in particolare del settore ittico e delle coste.

Con i media, invece, sarà garantita la gestione di un rapporto efficace in termini di visibilità e attenzione agli eventi che saranno organizzati.

7.10.2. Sito web Il sito internet rappresenterà lo strumento con cui relazionarsi con il target di riferimento. Al suo interno saranno inserite tutte le principali informazioni del progetto e delle sue finalità, nonché tutte le iniziative ad esso collegate.

Costantemente aggiornato, il sito web rappresenterà una finestra interattiva per promuovere le diverse iniziative previste, dando spazio agli attrattori del territorio, a partire da quelli turistici e tipici del settore pesca.

Il sito internet configurerà un vero e proprio punto di riferimento per i diversi partner e beneficiari del progetto. Il suo principale obiettivo, pertanto, sarà quello di favorire sinergie tra i soggetti coinvolti per la promozione dei relativi settori.

7.10.3. Conferenza stampa Da organizzare presso la sede istituzionale della Provincia di Bari, quale ente promotore del progetto, la conferenza illustrerà ai media il programma del progetto e le relative finalità.

7.10.4. Comunicazione Tutti gli eventi che verranno realizzati in attuazione degli interventi previsti nel PSC per lo sviluppo del territorio costiero saranno opportunamente descritti sul sito web di riferimento, con richiami nella home page e pagine dedicate.

Le attività di pubbliche relazioni, inoltre, si occuperanno della loro promozione presso le istituzioni e i media. Particolare attenzione sarà riservata al coinvolgimento operativo dei partner e degli operatori economici locali.

La segreteria organizzativa si preoccuperà di tutte quante le fase operative per la realizzazione di quanto proposto.

Ogni singolo evento, inoltre, sarà opportunamente promosso attraverso il seguente mix di comunicazione:

- brochure - locandine e manifesti - campagna tv e stampa - allestimenti per eventi - azioni di direct.

7.11. Descrizione delle spese operative del GAC

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7.11.1. Contenuto della Misura 4.1 j – “contribuire alle spese operative del GAC “ Con la Misura “ contribuire alle spese operative “ il GAC si dota di una struttura operativa che sia dedicata e debitamente attrezzata e di uno staff tecnico e amministrativo che sia adeguato alla complessità del Piano presentato.

Con questa Misura si assicura il funzionamento del GAC, la copertura finanziaria necessaria al personale, al responsabile amministrativo e finanziario e all’unità di segreteria, nonché tutte le esigenze materiali e consulenziali necessarie al funzionamento del gruppo per consentire il buon andamento del GAC, le scelte gestionali, l’attuazione del PSC.

Trattasi, quindi, di spese inerenti:

- la gestione e il funzionamento del GAC: realizzazione di iniziative necessarie al funzionamento del GAC e ad un efficace ed efficiente implementazione del PSC;

- attività di ordinaria amministrazione, quali contabilità e rendicontazione, segreteria organizzativa, acquisizione di beni e servizi, funzionamento degli organi istituzionali del GAC (assemblea dei soci, CDA ecc..) , monitoraggio e valutazione interna del PSC, coordinamento dell’ufficio preposto all’attuazione del PSC.

7.11.2. Obiettivi Gli obiettivi che ci si propone di raggiungere attraverso la previsione puntuale e compiuta della struttura di funzionamento del GAC sono:

- garantire il funzionamento del GAC e la gestione del PSC ;

- fornire un supporto operativo alle strategie di sviluppo previste nel PSC;

- migliorare le prestazioni dell’iniziativa e del GAC in termini finanziari e di gestione;

- consolidare la previsione di trasformazione del GAC in Agenzia di Sviluppo Costiero;

- condurre un’accurata autovalutazione intermedia per misurare l’impatto del programma sui fattori chiave del sistema locale costiero.

7.11.3. Tipologia degli interventi L’intervento prevede:

- l’allestimento della sede, l’acquisizione delle attrezzature, macchine e arredi necessarie al funzionamento;

- attività di monitoraggio, valutazione interna e controllo delle attività del PSC: istruttoria e valutazione dei progetti, monitoraggio dei risultati attesi e valutazione interna, accertamenti di realizzazione degli interventi, rendicontazione, accertamento e controllo finanziario.

- attività di supporto agli organi esecutivi e di controllo del GAC;

- attività di direzione e di coordinamento del PSC e della struttura tecnica;

- attività di monitoraggio interno e di autovalutazione sullo stato di avanzamento del PSC.

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7.11.4. Criteri di selezione e modalità di attuazione degli interventi I criteri per la selezione degli interventi individuati nel precedente paragrafo sono :

- la selezione del personale sarà attuata mediante la scelta curriculare ;

- il direttore tecnico ed il RAF saranno nominati direttamente dall’Assemblea dei soci al fine di garantire una struttura tecnica apicale in grado di garantire una adeguata professionalità per la gestione del PSC;

- per acquisizione di beni e servizi si adotterà una procedura di evidenza pubblica facendo riferimento alla legislazione vigente in materia (D.lgs 163/2006)

Le modalità di attuazione degli interventi:

- le attività saranno realizzate direttamente dal GAC attraverso l’azione dei componenti del gruppo;

- per acquisizione di beni e servizi si adotterà una procedura di evidenza pubblica facendo riferimento alla legislazione vigente in materia (D.lgs 163/2006)

7.11.5. Categorie di spese

� Spese per le risorse umane impiegate per la struttura operativa

Per l’assolvimento delle proprie funzioni il GAC si doterà delle seguenti figure professionali:

- N° 1 Direttore tecnico, con provata esperienza nella programmazione e gestione di interventi integrati e interventi cofinanziati con fondi comunitari e conoscenza della disciplina che regola l’utilizzo delle risorse finanziarie comunitarie;

- N° 1 Responsabile Amministrativo Finanziario (RAF), con provata esperienza nell’ambito delle procedure connesse alla gestione di fondi pubblici e conoscenza della disciplina che regola la gestione delle risorse finanziarie comunitarie;

- N° 1 segretario con conoscenze informatiche e capacità organizzative ;

- N° 2 animatori con conoscenze informatiche e conoscenza delle problematiche connesse al programma PO FEP 2007-2013 e allo sviluppo costiero;

La selezione del personale, ad esclusione del Direttore Tecnico e del RAF la cui nomina sarà diretta, sarà effettuata mediante una scelta preventiva curriculare con modalità in grado di garantire valutazioni oggettive.

Il compenso del personale sarà stabilito in funzione del curriculum acquisito, degli obiettivi stabiliti, della dimensione del PSC approvato e dell’impegno temporale complessivamente richiesto dal ruolo durante le fasi attuative del PSC.

� Spese di funzionamento

Per garantire il funzionamento della struttura del GAC si prevede:

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l’acquisizione di attrezzatura, arredi, collegamenti telematici, utenze ( luce, telefono ecc..) materiale di consumo (cancelleria varia e toner), rimborsi chilometrici e trasferte, spese postali, spese di pulizia, diritti camerali, consulenza del lavoro, contabilità fiscale, spese bancarie, fideiussioni, spese postali, costi per la progettazione del PSC, spese notarili, compensi per l’organo amministrativo e spese varie che possono rinvenire da imprevisti.

Qualora si optasse per dislocare la sede presso le strutture di enti locali, le spese di affitto, pulizia, consumi potranno essere sostenute in quota parte; qualora la sede sia dislocata in strutture di privati sarà prodotto il contratto di locazione di durata non inferiore a 5 anni e per uso ufficio.

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8. DESCRIZIONE DELLE AZIONI DI COOPERAZIONE INTERREGIONALE E TRANSNAZIONALE

8.1. La cooperazione

La cooperazione è da sempre un concetto fondamentale per l’Unione europea. Per certi versi, la stessa Unione si basa sul valore aggiunto fornito dagli Stati membri che lavorano insieme in campi e modi differenti. Le zone di pesca dell’UE affrontano diverse sfide analoghe :

• la necessità di garantire una gestione più sostenibile delle risorse alieutiche ;

• la necessità di creare nuove opportunità per l’occupazione e lo sviluppo economico ;

• la necessità di migliorare l’integrazione del settore della pesca nei processi locali e regionali di sviluppo.

L’Asse 4 del FEP, sostenendo l’approccio territoriale allo sviluppo, offre ai soggetti interessati nei vari campi l’occasione di ideare e mettere in pratica risposte locali a queste sfide. Uno dei principali vantaggi dell’approccio consiste nella mobilitazione di risorse e popolazioni locali: viene dato spazio a idee, innovazioni e sperimentazioni nuove, in grado di arricchire l’intero processo di sviluppo. Grazie alla cooperazione, le zone di pesca possono mettere in comune queste idee ed esperienze, in particolare quelle di maggior successo, e favorire così lo stimolo reciproco e il trasferimento di buone pratiche. Questi scambi, in alcuni casi, possono sfociare nell’elaborazione di progetti comuni tesi a sfruttare sinergie e complementarità. La cooperazione, pertanto, assicura alle zone di pesca numerosi e differenti vantaggi :

• fonte di idee e metodi nuovi che contribuiscono all’attuazione di determinati aspetti della strategia locale di sviluppo ;

• opportunità di ampliare progetti in essere o di elaborarne di nuovi mettendo in comune competenze e risorse e/o di aprire nuovi mercati o disporre di nuove opportunità di sviluppo imprenditoriale.

Un altro vantaggio, seppure meno tangibile, è la forte motivazione che nasce molto spesso quando singoli e collettività si accorgono di non essere da soli ad affrontare determinate sfide. La cooperazione porta altresì a sviluppare e condividere un forte senso di identità europea. Nell’ambito della Misura 4.4h, il GAC Mare degli Ulivi ha intrapreso assieme agli altri GAC Pugliesi

un cammino comune con lo scopo di attivare un unico progetto di cooperazione, al fine di determinare

un effetto leva sulle risorse allocate e favorire l’efficientamento della spesa.

8.2. L’approccio del GAC “Mare degli Ulivi” Nell’ambito dell’Asse 4, i ‘progetti comuni’ possono includere un ampio ventaglio di attività concrete nelle varie fasi del ciclo dei progetti, fra cui :

• trasferimento strutturato di conoscenze da una zona di pesca a un’altra, e relativa assimilazione e/o adattamento alle nuove circostanze. Tali attività hanno un’importanza particolare nelle prime fasi di un programma e sono l’oggetto di quasi tutti i rimanenti orientamenti;

• ricerche o studi congiunti e attività di sviluppo comuni; • concezione in comune: per esempio, di applicazioni IT, materiali promozionali e/o prodotti e servizi

locali;

• elaborazione di norme e standard utilizzabili come etichette di qualità o come proposte per definire norme di legge e regolamentazioni a livello europeo o nazionale;

• attività promozionali e di marketing congiunte per prodotti e/o risorse comuni o analoghi (compresi eventi culturali, campagne pubblicitarie, marketing territoriale comune …).

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8.2.1. Tipi di collaborazione previsti

Saranno adottare due tipologie di riferimento: 1. progetti di cooperazione semplice (o prima fase di sviluppo) 2. progetti di cooperazione avanzata

8.2.2. Progetti di cooperazione semplice (o prima fase di sviluppo)

Rientrano in questa categoria le seguenti tipologie di azioni: a. visite di studio da una zona di pesca a un’altra (possibile coinvolgimento di soggetti interessati

locali) ; Le visite di studio servono a consentire ai visitatori di approfondire le conoscenze su attività, progetti o problematiche particolari nella zona ospitante, attraverso l’incontro con le persone coinvolte, l’osservazione del loro operato e la possibilità di discutere direttamente le questioni.

b. tirocini e praticantati, con i partecipanti provenienti da una zona del GAC e ospitati in un’altra zona ; Nel quadro dei progetti di cooperazione dell’Asse 4,con ‘praticantato’ o ‘tirocinio’ si fa riferimento a una persona di una zona di pesca che trascorre un certo periodo di tempo in un’altra zona di pesca per acquisire nuove conoscenze o competenze, lavorando con omologhi dell’altra zona.

c. piani di gemellaggio tra GAC; Il gemellaggio è un accordo in base al quale due GAC dello stesso Stato membro, o di due Stati membri diversi,convengono di instaurare relazioni di lungo termine al fine di sostenere una maggiore cooperazione tra le rispettive organizzazioni e collettività. Queste relazioni vengono formalizzate con un accordo di gemellaggio firmato da entrambe le parti.

d. conferenze o workshop tematici ; Le zone di pesca nell’UE affrontano sfide simili e spesso dispongono anche di potenzialità e opportunità simili. È quindi inevitabile che nelle strategie di sviluppo dei GAC emergano tematiche comuni. In tale contesto, organizzare una conferenza o un workshop tematico può essere utile per riunire un nutrito gruppo di GAC e soggetti per condividere idee ed esperienze o per trarre vantaggio dai contributi degli esperti.

8.2.3. Progetti di cooperazione avanzata

Visite di studio, programmi di tutoraggio, praticantati e tirocini, gemellaggi e conferenze/workshop tematici rappresentano spesso una piattaforma per l’organizzazione di progetti di cooperazione più avanzati. In questi casi, i partner coinvolti decidono di non limitarsi a scambiare idee e informazioni, e intendono invece investire congiuntamente nello sviluppo e nella valorizzazione di un prodotto, una tecnica, uno

strumento o un servizio. Questi progetti devono inoltre permettere ai GAC di avviare azioni o conseguire obiettivi che un GAC da solo non potrebbe avviare o conseguire. Per esempio, potrebbero permettere di sviluppare un prodotto più completo (come un itinerario di passeggiate litoranee che attraversano diverse zone dei GAC) o di mettere in comune le risorse finanziarie o umane (per lo sviluppo di un impianto di elaborazione o di altri progetti a uso intensivo di risorse, per esempio). Questi progetti possono servire anche ad ampliare la scala (p.es. per la definizione di un’iniziativa marketing internazionale, se possibile con il coinvolgimento delle zone di pesca di diversi paesi) o a raggiungere la massa critica (p.es. per definire un progetto didattico o formativo internazionale). Le possibilità sono molte, mala cosa importante è che i progetti aumentino il valore aggiunto, piuttosto che sottrarre risorse destinate all’attuazione della strategia locale. I GAC Pugliesi hanno deciso di convergere su una strategia unitaria che trova rappresentazione all’interno del progetto di cooperazione MAR.I. di Puglia - Valorizzazione sui mercati e marketing territorialedei prodotti ittici dei mari di Puglia.