PIANO TERRITORIALE del PARCO REGIONALE DEI GESSI BOLOGNESI ...
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IL SISTEMA INSEDIATIVO CARATTERI DELL’INSEDIAMENTO UMANO
IL SISTEMA ENNESE: UN INSEDIAMENTO
UMANO TRA CENTRALITA’ FISICA E MARGINALITA’ FUNZIONALE
Il territorio della provincia ennese individua la sua peculiarità nell'essere "centrale"
rispetto al sistema insulare e dunque "interno" all'isola.
Ma le vicende storiche che hanno attraversato la Sicilia nell'ultimo secolo, oltre a
quelle soprattutto legate al rapporto tra il substrato fisico e il modello insediativo
umano della Sicilia, hanno di fatto caratterizzato questo fattore di "centralità"
geografica in elemento di "marginalità".
Questa peculiarità d'area fisicamente centrale, ma funzionalmente marginale, è un
elemento prioritariamente rilevabile per ogni tipo d'approccio descrittivo e quindi
analitico di quella che é attualmente l'unica provincia siciliana priva di territorio
costiero, benché storicamente, ed oggigiorno nell’amministrazione di alcuni servizi
pubblici, aveva e continua ad avere uno stretto rapporto di attrazione per i centri
urbani del messinese attestati lungo quella che era la Via Halesa o del grano.
L'assenza di un ruolo di centralità funzionale della provincia ennese segue di pari
passo il destino storico della Sicilia che vede anch'essa smarrire, con il protrarsi
dell'era post-medioevale, quel ruolo strategico nelle relazioni umane politiche e
culturali del mediterraneo. Quando il grande mare rappresentava una fondamentale
via di comunicazione tra i popoli europei e nordafricani, alla SICILIA era assegnato un
ruolo strategico nelle comunicazioni.
Dall'epoca classica agli ultimi decenni che hanno preceduto la scoperta del nuovo
continente e quindi di nuove relazioni commerciali, la Sicilia aveva rappresentato un
punto di riferimento da cui coordinare le attività commerciali. Pertanto anche le aree
interne avevano potuto rappresentare un luogo d'eccezionale interesse, soprattutto in
ragione alla necessità di doverlo attraversare per comunicare da un versante all’altro
dell'Isola. Ne é prova tangibile la stratificazione dei percorsi dell'era classica e dell'era
medioevale, i quali tutt'ora costituiscono in buona parte la trama viaria del territorio
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ennese, oltre alla ricchezza delle risorse archeologiche che testimoniano la vocazione
del territorio a generare processi di stanzialità umana nell'età classica.
IL PERCORSO STORICO DELL’ INSEDIAMENTO UMANO
La conoscenza delle vicende storiche rappresenta per il PTP un elemento d’analisi di
grande interesse per comprendere soprattutto il momento in cui esso si inserisce nel
percorso evolutivo della comunità e per cogliere nello stesso tempo la dimensione e la
qualità delle trasformazioni e degli interventi proposti. Dimensione che può essere
colta soltanto interrogando la storia e capirne le dinamiche delle trasformazioni
territoriali succedutesi.
Nei paragrafi che seguiranno si introducono alcuni elementi dei fatti storici e delle
vicende che maggiormente hanno inciso nelle trasformazioni e nell’uso del territorio
della Sicilia interna. La descrizione proposta, pur possedendo caratteri ed elementi
d'approfondimento, è da intendersi strumentale alla comprensione per grandi linee dei
fatti salienti delle trasformazioni storiche del territorio e non vuole assurgere a
documento di carattere prettamente storico scientifico.
A differenza dei fatti di storia urbana, le vicende che abbracciano un territorio d’area
vasta presentano maggiori difficoltà nell’essere traducibili nell’evoluzione del disegno
fisico a grande scala. Soprattutto nel caso della Sicilia interna, l’ossatura
infrastrutturale, sembrerebbe aver subito trasformazioni non di grande impatto ed il
rapporto tra paesaggio agricolo, foresta e centri urbani sembrerebbe da sempre
improntato sulla morbidezza delle linee di collegamento, stabilendo così il primato
delle linee fisico-naturali sulle linee dell’insediamento umano. Un primato che si è
mantenuto tale fin dagli insediamenti dell’età classica di cui questo territorio ne trae
grande ricchezza storica, e che si è mantenuto tale fino all’età medioevale nel
territorio interno della Sicilia orientale.
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ELEMENTI DEL TESSUTO INSEDIATIVO
Successivamente le vicende di colonizzazione hanno innescato un processo
d'insediamento di grande impatto, ravvisabile in due grandi fatti: l’apertura dei
percorsi est-ovest interni per collegare le città del Valdemone con le città del Val di
Mazzara e che hanno interessato il territorio ennese nel versante nebroideo, la
cosiddetta strada dei Normanni, voluta da Federico II; l’occupazione estensiva dei
territori agricoli perpetratasi con le vicende delle politiche agrarie del sei-settecento.
Vicende che hanno sancito la nascita delle città di fondazione istituite con lo Jus
edificandi o lo Jus Populandi a favore del feudatario che veniva investito del mero e
misto imperio (capacità di affrancare dalle pene i condannati). Fatti di grande impatto
territoriale, ma anche di grande impatto culturale e soprattutto demografico a danno
delle città demaniali, se si pensa alla crisi demografica che, in seguito alla nascita delle
città di fondazione, subiranno le più storiche e tradizionali città medievali, come la
stessa Enna o Nicosia.
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Alle forti trasformazioni urbane di quest’epoca la Sicilia interna ed, in particolare il
territorio che oggi si riconosce nella nuova provincia ennese, sarà chiamato a forti
trasformazioni dell’assetto infrastrutturale ed amministrativo anche e soprattutto nel
secolo che sta per chiudersi. Ciò avverrà con le politiche d'infrastrutturazione del
territorio agrario, volute nel periodo tra le due guerre, e con la nascita proprio della
provincia d'Enna. Politiche d'investimento in opere pubbliche che hanno impresso un
disegno riconoscibilmente forte, ma integrato al paesaggio, se ci riferiamo soprattutto
alla realizzazione del sistema dei laghi artificiali per il potenziamento del sistema di
approvvigionamento idro-potabile ed irriguo. Interventi e politiche che, però, saranno
smentite e negate a causa dell’acuirsi dei fenomeni d'emarginazione dell’intera regione
e che non hanno dato fin’ora risposta alcuna dentro le battaglie della cosiddetta
questione meridionale. Ne peraltro ha prodotto risposte in tale direzione la costruzione
dell’autostrada Palermo/Catania. Ultima forte trasformazione nel disegno del territorio,
l’autostrada era sorta dentro i principi e le strategie meritorie del noto “progetto ’80”
voluto alla fine degli anni del cosiddetto boom economico italiano del dopoguerra.
Fin qui i fatti predominanti nell’evoluzione storica di questo territorio.
L'approccio alla vicenda storica ennese si configura, inoltre, non solo come operazione
connessa alla conoscenza diretta della storia come conoscenza dei processi di
formazione della struttura insediativa, finalizzata ad una coerente redazione delle
proposte progettuali del Piano, ma può configurarsi anche come occasione per
individuare suggerimenti progettuali "dentro la materia" che la ricerca storica tratta.
Essa può indicare possibili temi del progetto, possibili risorse sui quali lanciare idee per
il Piano, proprio in ordine alle necessità interne al settore dei beni culturali ed
etnografici.
Qui di seguito vengono proposti, nel dettaglio, considerazioni e descrizioni storiche
tratte da una raccolta d'estratti bibliografici della collezione di letture che
rappresentano l’approccio di studio. La presente raccolta non ha tuttavia la pretesa
d'essere esaustiva degli argomenti, la cui vastità ed articolazione non possono essere
compendiate entro i limiti della presente relazione.
L'ETA' CLASSICA PROTAGONISTA
Le testimonianze storiche riguardanti il centro della Sicilia sono in genere molto
scarse, sia per l’età antica sia per l’età medievale, in quanto i grandi avvenimenti che
erano oggetto delle narrazioni storiche toccavano di solito i centri costieri e l’irradiarsi
di essi nel retroterra diventava un fatto episodico e locale. Per quanto riguarda l’età
antica, poi, il territorio di Enna, tradizionalmente inteso umbilicus Siciliae, appare nella
letteratura classica spesso in contesti mitologici o poetici, piuttosto che nell'ambito
degli avvenimenti storici, quindi soltanto integrando le fonti letterarie con le
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testimonianze archeologiche è possibile trovare riscontro tra le citazioni letterarie e
l’effettivo stato dei luoghi, in modo tale da evidenziare aspetti tipici e ricorrenti
riguardanti la natura e l’artificio, le presenze ambientali (monti, colline, pianure, fiumi,
laghi, fauna, flora) e le presenze antropiche (città, edifici, attività economiche). Senza
tener conto della preistoria (insediamenti dell’età del rame di Malpasso e Realmese,
presso Calascibetta o di Pizzarolo (?) (monte Giurfo) nei pressi di Villarosa, al
momento dell’arrivo dei Greci, secondo Tucidide, l’antica Trinakrìa era divisa tra
Sicanìa e Sikilìa, in altre parole tra la parte occidentale occupata dai Sicani e quella
orientale posseduta dai Siculi, ma il simbolo grafico dell’isola è rimasto quello della
Trinacria, detta anche Triquetra, rappresentante il volto della Medusa con tre gambe,
racchiuso in un cerchio.
Tale simbolo può essere interpretato in due modi:
-l’uno esoterico, divulgabile, per il quale le tre gambe rappresentano i tre promontori
della Sicilia e quindi alludono alla sua forma triangolare;
-l’altro, esoterico, magico e non divulgabile, recepito soltanto dagli iniziati. Così alla
Triquetra è attribuito il valore di un geroglifico, il cui significato è legato all’«invisibile
visualizzato indirettamente e analogicamente». È fuor di dubbio la centralità che
questa parte dell’isola occupa, sia nel mito, sia nella realtà storica e ciò è confermato
dalle fonti letterarie classiche e dai risultati delle ricerche archeologiche. Nel mito
l’importanza religiosa della Sicilia interna fu assicurata dal particolare culto che vi ebbe
la Dea Madre Demetra (Cerere, per i Latini), quale simbolo della fertilità della terra e
della coltura del grano (Cicerone nelle Verrine ne ricorda - forse per la suggestione dei
riti - il tempio che sorgeva ad Enna), e l’eroe Ercole, quale simbolo dell’incontro tra la
civiltà indigena e quella greca, accanto a divinità locali come Crisa e Gerione.
Le fonti classiche che parlano d'Enna e del territorio circostante hanno una continuità
per tutta l’età antica, ma all’incirca dal 70 a.C. in poi diventano meno frequenti, anche
se i riferimenti che si trovano in autori più tardi, come Claudiano e Lattanzio, offrono
l’importanza di Enna quale luogo di culto e punto strategico fino al tardo impero.
La prima testimonianza, in ordine cronologico, ci viene dal testo pseudo-aristotelico, il
De mirabilibus auscultationibus, che parla di Enna in relazione al culto della Dea Madre
Demetra e alla coltura del grano e ne descrive così il territorio:
«In Sicilia nei dintorni della città chiamata Enna, si dice ci sia una spelonca attorno alla
quale dappertutto dicono che cresca un’enorme quantità di diversi fiori per tutto
l’anno, e molto tale luogo soprattutto sia piena in maniera sterminata di viole che
riempiono di soave odore la terra intorno, così che quando c’è la caccia, pur
possedendo i cani un forte senso dell’odorato, divengono impotenti ad inseguire le
orme delle lepri. In questo luogo esiste una galleria sotterranea con l’apertura
invisibile, per la quale dicono che Plutone abbia compiuto il ratto di Kore. Dicono che
in questo luogo si trovi il frumento, non simile al domestico, di cui si servono, né a
quello da altrove trasportato, ma famoso per singolare proprietà. Riguardo
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quest'argomento osservano che per prima presso di quelli sia apparso il frumento e di
conseguenza rivendicano anche Demetra, dicendo che la dea sia nata presso di loro».
Sicuramente più precisi sono i riferimenti topografici dello storico siciliano Diodoro
Siculo (I sec. a.C.) che, rifacendosi allo Pseudo-Aristotele, colloca il ratto di Kore-
Persefone da parte di Ade-Plutone «nei prati vicino ad Enna», in un luogo «vicino alla
città, bello per le viole e altri fiori di altre specie e degno di una dea» e descrive «un
celebrato prato in alto pianeggiante, tutt’intorno elevato e da ogni parte scosceso per
precipizi, per cui da alcuni è chiamato l’ombelico della Sicilia».Nello stesso torno di
tempo Marco Tullio Cicerone che, essendo stato questore di Sicilia, conosceva
personalmente i luoghi, oltre a descrivere la città in cima ad un monte scosceso,
inaccessibile, aggiunge che «tutt’intorno ci sono moltissimi laghi e boschi e fiori
bellissimi in ogni stagione» e parla delle numerose statue di bronzo e di marmo
raffiguranti Cerere e Proserpina custodite nel venerato tempio dedicato alla Dea
Madre.
Lo storico e geografo greco Strabone, che visse tra il 60 a.C. e il 24 d.C., descrivendo
la Sicilia, colloca Enna «dove sorge il santuario di Demetra», a metà strada tra Erice e
Siracusa con la differenza che, mentre quelle dominano con le loro acropoli il mare,
essa «domina dall’alto le pianure tutt’intorno» e aggiunge: «Essa è abitata da un
esiguo numero di abitanti e si trova su un poggio interamente circondato da vasti
altopiani che si prestano alla coltivazione. La città ebbe particolarmente a soffrire per
le rivolte degli schiavi capeggiati da Euno, quando essi furono assediati entro le sue
mura e cacciati con difficoltà dai Romani».Lo storico contemporaneo Tito Livio, invece,
raccontando della strage che il presidio romano fece degli Ennesi nel 213 per prevenire
la loro ribellione, si limita ad osservare che la città era excelso loco ac praerupto
undique sita.
Il poeta Ovidio (43 a.C.-18 d.C.), che visitò certamente la Sicilia, fu il primo che
collocò il ratto di Proserpina sulle rive del lago di Pergusa e così ne descrisse il
paesaggio:
«Non lontano dalle mura di Enna c’è un lago dalle acque profonde chiamato Pergusa.
Neppure il Caistro sente cantare tanti cigni sopra le onde della sua corrente. Un bosco
fa corona alle acque, cingendole da ogni lato e con le sue fronde fa schermo, come un
velo, alle vampe del sole. Frescura donano i rami, fiori variopinti l’umido terreno. Qui
la primavera è eterna. In questo bosco Proserpina si divertiva a cogliere viole e candidi
gigli…»
DA CASTROGIOVANNI AD ENNA, UNA CONTINUITÀ STRATEGICA
Nelle fonti antiche la città di Enna è descritta spesso ricca e forte, munita di mura
poderose, megalitiche, aculeate, fornite di alte torii; si fa menzione di templi e
santuari sacri a Demetra-Cerere, di opere d’arte d’epoca greca e romana, della rocca
inespugnabile, di palazzi signorili e di ville suburbane, di una solida reggia, di un
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complesso termale e di un mausoleo. Si descrive una vegetazione lussureggiante
sparsa per boschi e prati, fatta di abeti, querce, cipressi, olmi, elci, alloro, cornioli,
bosso, edera, verbena e ricca di fiori purpurei, viole, gigli, tra i quali si aggira una
fauna fatta di cigni, lepri, lupi, cinghiali, cavalli, cani. Di tutto ciò non restano che
scarse testimonianze materiali, essendo quasi del tutto scomparse le tracce
archeologiche ed essendo mutato, salvo il contesto orografico, anche il quadro
ambientale per il massiccio disboscamento operato dal XVI secolo in poi ed il
conseguente impoverimento delle risorse idriche.
Il monte su cui sorge l’insediamento urbano della città di Enna è parte integrante
dell’ossatura orografica della Sicilia, che divide l’isola nei tre versanti del mar Tirreno,
del mar Jonio e del mar Africano. Fa parte della grande dorsale che si stacca, con
andamento normale, dall’altra grande dorsale principale che da Capo Peloro si spinge
fino a Capo Lilibeo, giungendo, con andamento tortuoso, fino a Capo Passero.
Quell’enorme «forcella» di monti, che tripartisce l’isola, nel suo punto centrale e di
convergenza delle tre ipotetiche rette che congiungono le tre cuspidi della Sicilia, ha
Enna ed il suo territorio, quasi a rappresentare una sorta di ombelico della Sicilia. Si
tratta, in effetti, di una centralità geografica, di uno snodo viario delle vie che seguono
i grandi solchi vallivi interni e collegano l’umbilicus Siciliae con le coste dei tre mari.
Le strade della TABULA PEUTINGERIANA, per esempio, permettono di cogliere tale
ruolo di centralità viaria, di vero e proprio snodo posto al centro dell’Isola. Nella
Tabula sono tre le strade segnate: la via settentrionale, o via Valeria, la via
meridionale e la via interna. È da ritenere che queste indicazioni itinerarie fossero
abbastanza fedeli alla realtà anche per lo scopo pratico cui era destinata la Tabula.
Quella che interessa Enna ed il suo territorio è la cosiddetta via interna che collegava
Catania con Termini Imerese e di conseguenza la via Pompeia (che muoveva dal
traghetto e toccava Messina, Taormina, Catania e Siracusa) con la via Valeria. La via
‘interna’ seguiva un percorso tortuoso e tutto interno: da Termini per LII miglia fino a
Enna e poi dopo XVIII miglia fino a Aguzio (Agira) quindi per XII miglia fino a
Centurippa (Centuripe) e dopo XXII miglia fino a Aethna (Paternò) e quindi, infine,
dopo XII miglia, ancora, fino a Catania. Nella parte orientale essa rappresenta la
sistemazione di preesistenti tracciati sicelioti, mentre rimane meno conosciuta la parte
occidentale, non circostanziata nelle redazioni pervenute degli itinerari, che tacciono
sulle tappe dislocate sulle 52 miglia che intercorrevano tra Enna e Termini, sulle quali
ci si aspetterebbe una mansio e due mutationes intermedie. Tra Paternò e Centuripe
sono noti i resti di due ponti: uno a due archi sul Simeto; l’altro sotto Centuripe,
riprodotto nel Settecento in due vedute diverse dal pittore Jean Hoüel. Nell’ultimo
tratto era probabilmente di origine romana il Ponte Grande, che scavalcava il Salito,
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un affluente di sinistra dell’Imera Settentrionale, tra Caltavuturo e la Portella dei Sette
Frati.
La positura sul monte a quasi 1000 metri s.l.m. dell’antica Castrogiovanni non ha fatto
altro, nei secoli, che accentuarne i caratteri strategici militari, rendendo l’intero
territorio ennese appetibile, di volta in volta, ai popoli che hanno posseduto l’Isola. Il
sito dove sorge Enna, infatti, è assai singolare essendo costituito da un
sufficientemente ampio tavolato calcarenitico di forma triangolare, che si mostra «in
tutta la sua potenza come una grossa bancata tufacea», potente gradino morfologico,
alto sull’altopiano dominante, erto ed inaccessibile rialzo montuoso, orlato di precipizi
netti e definiti, circondato da valli sui tre lati, con un’enorme squarciatura a sud-est
che consente un controllato varco. Ad abundantiam, si aggiunge una ricchezza idrica
eccezionale per la Sicilia, costituita da cinque sorgenti perenni e diversi pozzi, «fonti
d’acqua che naturalmente sgorgano a meraviglia nella sassosa vallata del monte».
Centralità geografica, snodo viario, strategicità militare del sito, ricchezza d’acqua,
hanno rappresentato i caratteri salienti del territorio ennese, in generale, e di Enna, in
particolare, che nei secoli sono stati apprezzati dai Sicani, dai Siculi, dai Greci, dai
Romani, dai Bizantini, dagli Arabi, dai Normanni, etc.
IL TERRITORIO DI CASTROGIOVANNI
Sono ancora le fonti classiche a consentirci di conoscere il territorio dell’attuale
provincia di Enna, ed anche in questo caso si tratta di notizie importanti, soprattutto
alla luce di una loro utilizzazione a fini di promozione, valorizzazione e nuova
rifunzionalizzazione delle loro potenzialità culturali ed attrattive. Storia e Mito�
sembrano aver tessuto per noi posteri una magica tela d’interessi e curiosità, quasi
anticipatori delle esigenze turistiche e delle necessità di natura economica proprie
della civiltà del Terzo Millennio.
Muovendo in questo segno abbiamo interrogato ancora una volta le fonti classiche e,
da subito, tra le testimonianze, che possono venire anche dalla cronaca, abbiamo
incontrato Marco Tullio Cicerone che nelle «Verrine» parla del tentato furto di una
statua di marmo dal tempio consacrato al culto di Crisa, cui erano sacre le acque del
fiume omonimo, affluente del Dittaino, oggi in territorio di Leonforte. Crisa, divinità
indigena dell’abbondanza che era rappresentata con una cornucopia nella mano
sinistra da cui fuoriescono fiori e frutti, era il nume tutelare di Assoro, cittadina la cui
antichità è stata confermata dagli scavi archeologici. Ma il ruolo preminente che la
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mitologia classica affidava alla Sicilia interna è testimoniato anche dalla presenza nel
territorio del «più attestato dei culti greci in Sicilia, quello di Eracle», come scrive
Lorenzo Braccesi, nel tempio consacrato in Agira a Gerione e Iolao da Ercole durante il
suo viaggio in Sicilia dopo evere sconfitto i Sicani, secondo quanto riferisce Diodoro
Siculo.
Agira, l’antica Agyirium, può essere considerata come uno dei centri dell’interno
dell’isola in cui i Siculi svilupparono più intensamente l’agricoltura, per cui Cicerone
definì gli Agirini, oltre che «viri fortes», «summi aratores». Circa l’origine del nome vi
sono due ipotesi: la prima lo fa derivare dal greco agorà (piazza, mercato), che
insieme al sottinteso chorion (regione, luogo) definirebbe il ruolo di centro di scambio
tra greci ed indigeni che ebbe fin dall’inizio; la seconda ipotesi farebbe derivare il
nome da argyrion (argento, denaro), per la presenza di miniere d’argento o per la
fiorente attività mercantile. In ogni modo, se è certo che la denominazione della città
fu data dai Greci, che sotto il governo di Timoleonte (344 a.C.) la arricchirono di
grandiosi edifici e di un teatro di notevoli dimensioni e la munirono di forti torri, è
anche da ritenere che Gerione fosse un eroe locale, assurto a simbolo della resistenza
dei Sicani alle razzie di bestiame dei greci rappresentati da Ercole e divinizzato in un
reciproco sincretismo tra civiltà indigena e civiltà ellenica.
Questo mito evidenzia che sul piano etnico-politico la Sicilia centrale fu zona di
frontiera tra le due parti in cui l’isola è stata divisa talvolta nel corso della sua storia.
Al momento della colonizzazione greca essa era area di confine tra la parte sicana e la
parte sicula e lo conferma la storia archeologica del centro abitato di Montagna di
Marzo, presso Piazza Armerina con il ritrovamento di alcuni vasi contenenti iscrizioni
che sono state ritenute sicane, e mantenne tale posizione più tardi, quando la Sicilia fu
divisa tra un’area di influenza punica, ad occidente, ed un’area di influenza greca, ad
oriente, come dimostra l’analisi di alcuni oggetti di artigianato punico rinvenuti sulla
collina e facenti parte di una collezione privata.
Il sito di Centuripe, la sicula Kentoripa, fu centro fortificato e importante soprattutto
per la produzione di ceramica. Durante l’occupazione della Sicilia da parte dei Romani,
Centuripe si trovava nel periodo del suo massimo sviluppo: la città si estendeva in
ampi terrazzamenti lungo il pendio sino a raggiungere la vallata. Cicerone la definì
«città fedelissima, grande amica, legata a Roma da molteplici benemerenze»; infatti,
arrivavano da Centuripe grandi quantitativi di grano. Tale località assunse una
notevole importanza durante l’età imperiale; ciò è testimoniato dai resti di edifici e
necropoli rinvenuti nel corso di numerosi scavi archeologici: assumono particolare
rilevanza il Complesso termale del Vallone, detto anche dei Bagni, e il Mausoleo
romano, chiamato Castello di Corradino.
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Castello di Corradino Terme di C.da Bagni
Ma mentre per Enna, Assoro, Agira abbiamo ricchezza di riferimenti letterari, per la
città che dal VI sec. a.C. in poi si sviluppò notevolmente a Montagna di Marzo sono
incerti i riferimenti letterari, perché c’è chi la identifica con Motyon, città sicula
conquistata dai greci di Gela, chi con Erbessos, città assediata dal siracusano Dioniso
nel 404 a.C., chi con Mamertium (contrattasi successivamente in Martium), città
espugnata dai Romani nel 133 a.C. durante la guerra servile. Gli scavi eseguiti dagli
anni Sessanta in poi, ma troppo presto sospesi, hanno accertato la presenza sul piano
lievemente ondulato che occupa la parte più alta della collina, al centro di vaste
necropoli che datano dal VI secolo in poi, di una città che raggiunse la massima
espansione nel sec. IV-III a.C., ma sopravvisse probabilmente fino all’epoca bizantina;
le strutture finora messe in luce (parte della cinta muraria con torretta e porta,
fondamenta di case civili, aree sacre, tombe) danno soltanto una pallida idea di quello
che fu l’antica città e non consentono di dire una parola definitiva sulla sua
denominazione.
La stessa cosa, e a maggior ragione dato che lo scavo è stato solo iniziato, si può dire
del sito archeologico scoperto a Dolei, in Comune di Assoro e nella vicinanze di
Valguarnera: lo scavo ha messo alla luce i resti di un colonnato in pietra calcarea
bianca, databile intorno al IV o anche V secolo, con sedici basi di colonne di
dimensione cm. 60x60 ed altezza cm. 75, che fanno pensare ad una grande struttura
architettonica che, calcolando una base di cm. 70, una colonna di m. 1,60 ed un
capitello di cm. 60, potrebbe avere raggiunto i m. 2,90 di altezza. Per questo centro
abitato è stata avanzata l’ipotesi che si trattasse di Triacola, la città che il ribelle
Trifone occupò e fortificò contro i Romani durante la seconda rivolta degli schiavi (104-
101 a.C.). Diodoro Siculo riferisce che Triacola si chiamava così perché disponeva di
tre splendide risorse: molta acqua sorgiva di straordinaria dolcezza, una campagna
fertilissima e adatta alla coltura della vite e dell’olio ed infine un’eccezionale sicurezza,
era una rocca quasi inespugnabile. Qui Trifone fece costruire una reggia ed una piazza
per le assemblee capace di ospitare una gran massa di persone. In questo senso,
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assieme ad Alberto Sposito ci chiediamo se il sito di Dolei non sia, nei fatti, l’antico
insediamento di Triacala.
LE VICENDE DELL'ETÀ MODERNA
Le vicende dell'età classica e medievale costituiscono in molti aspetti la parte storica
forte di questo territorio. La centralità dei territorio interni siciliani, infatti, trova la
propria ragion d'essere in queste epoche, giacché nell'età rinascimentale e tardo
barocca la stessa Sicilia assiste ad un periodo di vicende controverse e che spostano la
centralità degli avvenimenti dal Val di Noto alle vicende occidentali, toccando al
margine le aree interne. Il seicento ed il settecento semmai introducono le vicende
delle riforme agrarie e delle città di fondazione delle contee e dei baronati.
Lungo il percorso orizzontale che dalla valle dell'Himera attraversa le Madonie e i
Nebrodi (l'attuale strada statale 121), nei periodi tra il cinquecento e la metà del
settecento, si assiste alla nascita dei grossi borghi agricoli la cui fondazione è
connessa alla politica della cosiddetta "riforma agraria", realizzata al fine di pervenire
ad una completa utilizzazione del territorio. I centri più rappresentativi di queste
vicende di storia urbana e territoriale, in particolare per i caratteri dei propri tessuti
urbani, sono ritrovabili nel versante occidentale della Sicilia interna: da Vallelunga a
Valledolmo e, in scala più ampia nella valle del Platani.
Sono vicende che attraversano compiutamente il territorio ennese. Protagoniste di
questa stagione urbana, le città di Villarosa, Valguarnera, Barrafranca, Nissoria,
Catenanuova e Leonforte. Seppur buon parte della rete dei borghi e delle piccole città
si struttura e prende corpo nel periodo medievale, soprattutto per quanto concerne i
tessuti urbani dei centri di Nicosia, Agira, Sperlinga e Piazza Armerina e Aidone. E'
certo comunque che il fenomeno dello sviluppo dei borghi agricoli interesserà la
struttura demografica della provincia e inciderà sino ai nostri giorni. E', infatti, a
partire dal seicento e per tutto il settecento che continueranno a crescere centri urbani
come ad esempio Calascibetta, al cui impianto a fuso medievale si integrerà un
tessuto a maglia regolare. Si tratterà di un fenomeno di espansione su impianti a
prevalente tessuto medievale. Ed è ancora in questi secoli che si assisterà a momenti
fondativi di città e municipalità.
Nel 1628 viene fondata Valguarnera Caropepe dal nome del Principe in esso risulta
ben rilevabile il tessuto a maglia ortogonale rappresentati appunto di quella strategie
di popolamento dei territori agricoli perpetrata con l'istituto della "Licenza edificandi"
concessa in questo caso proprio al Principe Francesco Valguarnera.
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Ma l'esempio più significativo appare senz'altro Villarosa con un impianto rigidamente
ortogonale con il noto disegno a "Croce di strade" che genera la Piazza ottagonale.
Città nuova "fondata" nel 1762 con "licenza populandi" dai Notarbartolo.
La Piazza ottagonale di Villarosa
La stessa vicenda interesserà Barrafranca che possiede un nucleo originario di origine
feudataria e che Prenderà l'attuale nome proprio nel '500 con il possedimento dei
Barresi. Tuttavia la storia di quest'ultima vede il periodo di maggiore sviluppo nel
secolo scorso.
Un altro impianto di fondazione attuato con le stesse finalità è quello di Catenanuova.
La cui espansione tuttavia si arresterà intorno alla fine del XIX sec.
La nascita di queste città di nuova fondazione se per taluni aspetti "completerà" quella
rete di piccole città strategicamente connesse alle esigenze di popolamento dei
territori agricoli e quindi legate allo sviluppo della stessa economia agraria, dall'altro
lato, come già si intuisce, genererà dei fenomeni di "caduta" demografica e fisica di
quelle altre città che costituivano l'impalcatura classica e medievale del territorio
ennese.
Ne sono esempio le città del versante nord strutturate sulla, ormai più volte citata, via
dei normanni o strada "Messina Montagne" e sulla valle del Salso Nord-orientale.
Nicosia subirà una crisi dovuta anche alle vicende franose del '700.
A subire con forza la "concorrenza" delle nuova città di fondazione sarà Agira. E ad
avvantaggiarsene sarà proprio Nissoria, città fondata nel '700 anch'essa con impianto
urbano a scacchiera.
Vi e poi un fenomeno di assorbimento dei tessuti di nuova fondazione come ad
esempio la già citata Calascibetta o la stessa Piazza Armerina, Troina, Pietraperzia e
infine Centuripe. Quest'ultima subirà una ri-fondazione nel '500 ad opera dei Moncada,
dopo la distruzione angioina e la deportazione dei suoi abitanti.
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La concorrenza delle città di fondazione sarà probabilmente anche la causa della
flessione demografica del Capoluogo, registrata già dagli inizi del XVII sec. e che si
aggraverà ulteriormente nel secolo successivo. Le vicende storiche ci informano anche
di un tentativo di ostacolare il sorgere di queste nuove città agricole.
L’ULTIMO SECOLO
La provincia di Enna vede sviluppare intorno al XVIII e al XIX sec. I centri di
Barrafranca e Piazza Armerina, Valguarnera a Sud, di Regalbuto Gagliano e Nicosia
completano le forme urbane, che tutt'ora li rendono riconoscibili, con lo svilupparsi
dell'economia agricola. Il XIX e i primi decenni del XX sec. Vedono crescere le
comunità di Villarosa, grazie allo svilupparsi di quella economia fondata sulla attività
estrattiva. L'economia ennese così aggiunge ad un'economia statica già nel XIX sec.
quella agricola, l'attività estrattiva con un'incidenza notevole sulla crescita dei centri
limitrofi al capoluogo. La realtà delle miniere di sale e di zolfo, ha, di fatto, influenzato
gli assetti insediativi e gli equilibri demografici di questo secolo.
L'economia mineraria e l'economia agraria fondata sul cosiddetto granaio d'Italia
inseriscono nell'assetto funzionale del territorio ennese la necessità dell'affermarsi di
una centralità amministrativa con la nascita appunto della Provincia nel 1926.
Il sistema dei collegamenti, tuttavia, non consentì ancora una volta l'affrancarsi da
quella marginalità economica e produttiva di cui tutt'oggi soffre la comunità. Il XX sec.
vede una vera e propria rivoluzione nel modello insediativo insulare in cui saltano del
tutto gli equilibri tra aree interne a fascia costiera a favore di quest'ultima e
soprattutto determinando un fenomeno di conurbamento delle linee costiere e un
riversarsi come un fenomeno a clessidra delle popolazioni montane verso la costa più
attrezzata in termini di accessibilità e lungo la quale si sono concentrati gli
investimenti maggiori di infrastrutture nel periodo tra le due guerre e negli ultimi
cinquant'anni. Il tentativo di strutturare il territorio ennese con un'articolata rete di
"rami" ferroviari negli anni tra le due guerre, voluta da una politica energetica fondata
sul carbone, viene vanificato appunto dalla riconversione delle strategie energetiche.
Negli anni del dopoguerra il modello di sviluppo si è articolato tutto sul potenziamento
delle reti gommate. In questa direzione la provincia di Enna coglie l'occasione
dell'attraversamento della Autostrada Catania-Palermo, in attuazione a quel modello di
sviluppo tutto fondato sull'ormai noto progetto '80. Le aree interne subiranno in
questo periodo un arresto demografico allarmante.
Il territorio ennese rimane comunque fortemente radicato, nei caratteri essenziali e nei
segni del territorio, alla cultura agraria del latifondo cerealicolo.
Tiene sul piano demografico la struttura di città medio-piccole comprese tra i 10.000 e
i 30.000 abitanti a sottolineare la capacità di questi di radicarsi all'economia agraria
l'unica per certi aspetti rimasta nel territorio ennese. La crisi degli ultimi venti anni sta
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a testimoniare però anche la crisi di tenuta di queste piccole città. Barrafranca subisce
dall'89 al 95 una perdita di circa 3.000 abitanti su un totale di 16.000. Rimane Piazza
Armerina la sola a registrare un seppur minimo aumento demografico in questo
periodo. La stessa crisi demografica viene subìta da Valguarnera, mentre riescono a
mantenere la loro tradizionale consistenza demografica i piccoli centri. Lo stesso
Capoluogo registra un'emorragia demografica concentrata negli ultimi anni rilevati.
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IL QUADRO DEMOGRAFICO DELLA PROVINCIA
La provincia di Enna, situata nel settore centrale siciliano in posizione di cerniera tra la
parte orientale e quella occidentale della regione, presenta dal punto di vista fisico, le
caratteristiche tipiche di area interna. Essa è, infatti, l’unica provincia siciliana a non
avere alcuno sbocco sul mare.
La provincia si sviluppa prevalentemente su territori a prevalente morfologia collinare,
per una superficie pari all’80% circa di quella complessiva, e su territori montani per il
20% circa, questi ultimi concentrati prevalentemente nella zona settentrionale ed a
ridosso dell’area delle Madonie e dei Nebrodi; gli unici territori pianeggianti sono quelli
dei comuni di Catenanuova e Centuripe confinanti con la Piana di Catania.
La collina rappresenta anche la conformazione altimetrica prevalente anche dal punto
di vista demografico essendo in essa localizzati 16 comuni (pari all’80,0% del totale)
per una popolazione totale pari a 148.969 unità (pari all’84,0% del totale). Localizzati
in montagna i rimanenti 4 comuni.
Comuni per zona altimetrica e provincia –
Censimento 2001 (valori assoluti e composizione percentuale)
ZONA
ALTIMETRICA
Montagna Collina Pianura
Valori
assoluti
Comp.%
Valori
assoluti
Comp.%
Valori
assoluti
Comp.%
TO
TA
LE
Enna 4 20,0 16 80,0 / / 20
TOTALE 97 24,0 254 65,1 39 10,0 390
Fonte: Istat
La suddetta situazione fisiografica ha determinato, con DECRETO dell’ Assessorato
dell'agricoltura e delle foreste del 24 dicembre 2003 (GURS GURS 6 febbraio 2004),
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che la gran parte del territorio provinciale, riconosciuta montana, possa godere dei
benefici previsti per le zone agricole svantaggiate situate nel territorio della Regione
siciliana.
Comuni della provincia totalmente delimitati, direttiva n. 75/268/CEE Superficie territoriale Ha.
Agira 16.311
Aidone 20.986
Assoro 11.150
Calascibetta 8.817
Cerami 9.487
Enna 35.718
Gagliano Castelferrato 5.600
Leonforte 8.409
Nicosia 21.787
Nissoria 6.162
Piazza Armerina 30.304
Pietraperzia 11.772
Regalbuto 16.927
Sperlinga 5.878
Troina 16.695
Valguarnera 932
Villarosa 5.501 Fonte: assessorato regionale agricoltura e foreste
Dal punto di vista demografico, i 20 comuni che fanno parte della provincia sono di
piccole dimensioni, si pensi che soltanto due di questi superano i 20.000 abitanti1
(Enna e Piazza Armerina), sei si collocano nella fascia fino a 5.000 abitanti, mentre i
rimanenti 12 comuni si collocano nella classe di ampiezza 5.001 – 20.000 abitanti.
1 Fonte: 14° Censimento generale della popolazione e abitazioni – ISTAT 2001.
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Popolazione legale residente, var.ass. e % e densità abitativa (dati comunali – Comuni
della provincia di Enna 2001 e 1991)
POPOLAZIONE
RESIDENTE
VARIAZIONE DI
POPOLAZIONE
TRA IL 1991 ED IL 2001 COMUNI
Censita
al 21 ottobre
2001
Censita
al 20 ottobre
1991
Valori
assoluti Percentuali
Densità
per
Kmq
Agira 8348 9150 -802 -8,8 51,2
Aidone 6057 7275 -1218 -16,7 28,9
Assoro 5393 5319 74 1,4 48,4
Barrafranca 13115 13667 -552 -4 244,5
Calascibetta 4829 5014 -185 -3,7 54,8
Catenanuova 4876 5073 -197 -3,9 436,5
Centuripe 5903 6612 -709 -10,7 34,1
Cerami 2462 3100 -638 -20,6 26
Enna 28983 28273 710 2,5 81,1
Gagliano
Castelferrato 3772 4173 -401 -9,6 67,4
Leonforte 14145 15147 -1002 -6,6 168,5
Nicosia 14812 15029 -217 -1,4 68
Nissoria 3014 3152 -138 -4,4 49
Piazza
Armerina 21038 22355 -1317 -5,9 69,5
Pietraperzia 7340 8015 -675 -8,4 62,3
Regalbuto 7744 7981 -237 -3 45,7
Sperlinga 963 1065 -102 -9,6 16,4
Troina 10061 10406 -345 -3,3 60,2
Valguarnera
Caropepe 8649 9171 -522 -5,7 928
Villarosa 5696 6205 -509 -8,2 103,6
TOTALE 177200 186182 -8982 -4,8 69,2
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Comuni con incremento di popolazione per classe di ampiezza delle variazioni
(dati provinciali – valori assoluti)
CLASSI DI VARIAZIONE
Oltre il
25,0%
Dal 25,0%
al 15,01%
Dal 15,0%
al 10,01%
Dal 10,0%
al 5,01%
Fino al
5,0%
Enna / / / / 2
Fonte: Istat
Comuni con decremento di popolazione per classe di ampiezza delle
variazioni (dati provinciali – valori assoluti)
CLASSI DI VARIAZIONE
Fino al 5,0%
Dal 5,01
al 10,0%
Dal 10,01%
al 15,0%
Dal 15,01%
al 25,0%
Oltre il
25,0%
Enna 7 8 1 2 /
Fonte: Istat
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DENSITA’ ABITATIVA DEL TERRITROIO PROVINCIALE
La gran parte dei Comuni della Provincia di Enna (vedi tabella) secondo i dati della ricerca condotta dal CRESME per conto di Legambiente e della Confcommercio appartengono (secondo 53 indicatori raggruppati in 7 famiglie principali - dati strutturali e di popolazione, istruzione, assistenza sociale e sanitaria, produzione, commercio e pubblici esercizi, turismo e ricchezza - ). , ad un'Italia minore, di un'Italia che invecchia, che si spopola, poco competitiva da un punto di vista economico, che vede sparire da un anno all'altro l'ufficio postale, la scuola, il presidio sanitario, gli esercizi commerciali. Ma nello stesso tempo questi figli di un'Italia minore sono potenzialmente uno dei volani di una new economy in salsa italiana, aree privilegiate delle attività tradizionali, dei prodotti tipici, del turismo rurale, di un corretto uso del territorio e del paesaggio. Le migliaia di centri abitati e di nuclei insediativi diffusi capillarmente su tutto il territorio hanno prodotto nei secoli un patrimonio straordinario fatto di beni culturali e ambientali, abilità manifatturiere, saperi e sapori.
Tali aree vengono definite nel rapporto citato rappresentative del "disagio insediativo" e per lo specifico provinciale appartengono al Gruppo 1 che raccoglie i comuni dell’impoverimento o i contesti deboli.
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Questo gruppo è rappresentativo di un gap meridionale che interessa aree con bassa densità demografica e prive di forti shock demografici con una struttura sociale in forte crisi di competitività, con mezzi economici ridotti, un rapporto tra contribuente e residente mal dimensionato, peraltro resa ancora più difficoltosa dal peso del settore pubblico.
COMUNI DELLA PROVINCIA DI ENNA DEL GRUPPO 1
CONSISTENZA DEMOGRAFICA DEI TERRITORI COMUNALI
AGIRA Enna Sicilia AIDONE Enna Sicilia ASSORO Enna Sicilia BARRAFRANCA Enna Sicilia CALASCIBETTA Enna Sicilia CENTURIPE Enna Sicilia CERAMI Enna Sicilia LEONFORTE Enna Sicilia NICOSIA Enna Sicilia NISSORIA Enna Sicilia PIETRAPERZIA Enna Sicilia REGALBUTO Enna Sicilia SPERLINGA Enna Sicilia TROINA Enna Sicilia VALGUARNERA CAROPEPE Enna Sicilia VILLAROSA Enna Sicilia
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VARIAZAIONE DEMOGRAFICA DEI TERRITORI COMUNALI NEL DECENNIO 1991-2001
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L'ACCESSIBILITÀ ALL'AREA
La struttura insediativa del territorio della provincia assume forme fortemente legate
alla orografia e ai caratteri morfologici del territorio.
Va da sé, inoltre, che la struttura della mobilità viaria eredita in maniera del tutto
coerente il modello insediativo delle occupazioni romane e medievali. La strada dei
normanni, ad esempio, collegava i caricatori portuali di Messina e degli altri porti dello
Ionio, e consentiva così di raggiungere le Valli del Belice e della Sicilia meridionale,
percorrendo i crinali interni all'Isola. Tali sono i tracciati di attraversamento del
versante a Nord della Provincia. Ne risulta un sistema stradale storico, che costituisce
la sostanza del tessuto viario attuale e utilizza così i sistemi vallivi e i crinali
spartiacque. La struttura viaria che così si configura presenta due livelli di gerarchia
del sistema: una a carattere prevalentemente orizzontale che segue le linee naturali
est-ovest e una seconda, che definiremo "a pettine" , costituita prevalentemente da
linee viarie del patrimonio provinciale o di tipo rurale e che "legano" le linee
orizzontali. Questo modello che, in diversi casi trova soluzioni di continuità, costituisce
una "regola" percettibile nelle forma del sistema della mobilità seppur con molte
variabili, soprattutto nel versante a sud del territorio provinciale. Tuttavia
l'individuazione di tale modello formale propone una serie di importanti valutazioni
sulle scelte di Piano. Implementare il sistema della mobilità "dentro" questo modello a"
pettine" costituisce infatti un principio fondamentale per garantire la coerenza storica
di ogni ipotesi progettuale e quindi un "dialogo" coerente con il patrimonio
paesaggistico e ambientale dell'ambito provinciale.
Il modello offre così un doppio livello di relazioni: il primo, legato alla veicolazione
interna dell'ambito territoriale, il secondo (che assume un importanza di ordine
strategico per le ipotesi di Piano), connesso all'accessibilità all'area da e verso gli altri
territori provinciali e dunque verso gli ambiti costieri e i nodi infrastrutturali regionali:
I porti di Catania, Messina Palermo e Pozzallo; gli aeroporti di Catania, Palermo e
Reggio Calabria.
L'accessibilità al territorio provinciale si articola in termini organici soltanto attraverso
il sistema degli svincoli autostradali. Ciò indica una sistema dei collegamenti che
privilegia fortemente le relazioni tra le due aree metropolitane di Palermo e Catania.
La linea autostradale collega il territorio provinciale alle fasce coste secondo la
direzione più lunga del triangolo insulare. Ciò comunque non ha prodotto
un'accentuarsi del sistema insediativo lungo questa direttrice e non ha quindi
privilegiato i collegamenti delle aree lungo la dorsale del Dittaino, peraltro mai
fortemente interessata da centri urbani. Sulle valle si é sviluppato in termini razionali
solo il polo industriale del Dittaino.
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
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Al di la di quest'ultimo, lungo la valle non si sono prodotti fenomeni di conurbazione.
La ragione di un evidente mancato processo di urbanizzazione di questa valle sta
probabilmente nella "rigidità" del sistema insediativo sedimentato nel corso della storia
negli altri contesti del territorio ennese. Quest'ultimi devono la loro forza attrattiva, o
quanto meno la loro resistenza a non svuotarsi, proprio nella forte sedimentazione
storica dei propri nuclei urbani e soprattutto ad un legame strategico degli stessi
centri con il territorio agricolo.
L’accessibilità al territorio provinciale, peraltro parallela alle linee di attraversamento
storiche precedentemente accennate, ad un primo, esame non sembra così incidere
sugli assetti e sugli equilibri dell'insediamento. Al contrario ciò sembrerebbe aver
accentuato la dispersione della centralità, essendo tale accesso pensato, nel
programma dei trasporti regionale, come "linea di attraversamento" delle aree interne
siciliane.
Mentre invece sulla direttrice nord-sud il territorio provinciale, pur interessando
maggiori insediamenti urbani, denuncia un'essenza di un unica linea senza soluzioni di
continuità. L'attraversamento nord -sud, infatti, avviene con numerose rotture e
complesse soluzioni di continuità.
In questa direzione si muovono comunque, i programmi dell'ANAS che in sede di
programmazione regionale della rete stradale ha avviato da tempo le risorse per il
completamento di quell'asse di collegamento nord-sud, al fine di unire i territori
costieri tirrenici con quelli del canale di Sicilia. La strada a Scorrimento veloce Gela-
Santo Stefano attraverserebbe, infatti, secondo il maggiore sviluppo in lunghezza il
territorio della provincia d'Enna, interessando un'area con maggiori livelli
d'urbanizzazione. Il percorso ANAS dovrebbe avere un taglio tipologico, (strada con
sede propria, ma con accessibilità più diffusa rispetto a quella di una tradizionale
tipologia autostradale), al punto da consentire una maggiore penetrabilità nel territorio
ennese e costituire così un asse, non solo d'attraversamento ma ha forte livello
relazionale. L'asse Gela-Santo Stefano di Camastra, quindi, rappresenterebbe
un'occasione di grande importanza per l'accessibilità su gommato, soprattutto se si
riuscisse a suggerire, di integrare la stessa con più forza nei punti la dove maggiore e
la richiesta d'innesto e, soprattutto, la dove diventa necessaria un'integrazione
con le azioni di Pianificazione delle municipalità locali. All'interno del loro territorio le
comunità locali devono poter recepire, senza traumi e con coerenza, i percorsi del
collegamento ANAS con i relativi innesti e raccordi. La Gela - Santo Stefano
rappresenterà un'occasione per immettere nel sistema relazionale regionale i centri
attraversati, ma anche per risolvere questioni di viabilità e veicolazione all'interno dei
propri territori. Proprio nella fase di realizzazione di una linea di mobilità così
importante il Piano Territoriale Provinciale, inserendosi come momento di
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
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coordinazione dei livelli d'intervento nel territorio può interpretare il ruolo di strumento
di verifica del livello di coerenza, nelle diverse scale territoriali e urbane, della scelta
del tracciato. In questa luce la Gela - Santo Stefano può diventare l'infrastruttura
strategica del Piano.
IDEOGRAMMA DELLA STRUTTURA DELLA MOBILITÀ
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
____________________________________________________________________115
ESTENSIONE DELLA VIABILITA PROVINCIALE IN RAPPORTO AI TERRITORI COMUNALI
INCIDENZA KILOMETRICA DELLA VIABILITÀ PROVINVIALE
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
116______________________________________________________________________
ALLEGATO: GRAFO DELL’EFFICIENZA STRADALE
Grafo duale delle contiguità amministrative
Grafo duale del massimo vicinato
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Indice di efficienza stradale: Ies = Dsr Ds dove Dsr = Distanza stradale in linea retta; Ds= Distanza stradale reale.
Matrici delle distanze e dell'indice di efficienza 1 - distanze secondo linee rette (Dsr) capoluoghi A
AG B
CL C
CT D EN
E ME
F PA G
RG
H SR
I TP
totali (id./min) per 100 *
Agrigento 44 129 62 184 96 101 156 132 904 122 Caltanissetta 44 88 19 140 101 82 123 156 754 101 Catania 129 88 72 81 175 73 54 240 913 123 Enna 62 19 72 122 109 80 112 169 744 100 Messina 184 140 81 122 190 154 123 262 1256 169 Palermo 96 101 175 109 190 183 220 73 1147 154 Ragusa 101 82 73 80 154 183 65 232 970 130 Siracusa 156 123 54 112 123 220 65 279 1132 152 Trapani 132 156 240 169 262 73 232 279 1542 207 totali 904 753 912 745 1256 1147 970 1132 1543 9362
* Rapporto tra somma colonna totali singolo capoluogo / colonna totali capoluogo minimo x cento Considerazioni: Capoluogo centrale siciliano risulta Enna con 744 km, cui segue, Caltanissetta. Il capoluogo più periferico è Trapani con 1542 km, una distanza corrispondente al 207% del minimo.-
2 - distanze stradali (Ds) capoluoghi A
AG B
CL C
CT D
EN E
ME F
PA G
RG H
SR I
TP totali (id./min) per
100* Agrigento 55 165 90 260 125 135 215 170 1215 117 Caltanissetta 55 110 35 205 125 130 165 240 1065 102 Catania 165 110 85 95 205 105 60 320 1145 110 Enna 90 35 85 180 135 130 140 245 1040 100 Messina 260 205 95 180 235 200 155 345 1675 161 Palermo 125 125 205 135 235 270 260 110 1465 141 Ragusa 135 130 105 130 200 270 95 300 1365 131 Siracusa 215 165 60 140 155 260 95 370 1460 140 Trapani 170 240 320 245 345 110 300 370 2100 202 totali 1215 1065 1145 1040 1675 1465 1365 1460 2100 12530
• Rapporto tra somma colonna totali singolo capoluogo / colonna totali capoluogo minimo x cento
Considerazioni: Il passaggio alle distanze reali conferma la centralità di Enna e la perifericità di Trapani e variano anche i livelli di perifericità.-
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118______________________________________________________________________
3 - indice di efficienza per 100 - distanze lineari capoluoghi A
AG B
CL C
CT D
EN
E ME
F PA
G RG
H SR
I TP
totali*
Agrigento 79.8 78.2 69.3 70.7 77.1 74.9 72.5 77.5 74.4 Caltanissetta 79.8 80.3 53 68.4 80.9 63.1 74.8 65 70.8 min Catania 78.2 80.3 84.9 85.6 85.5 69.8 89.4 74.9 79.7 max Enna 69.3 53 84.9 67.7 80.5 61.4 80 68.9 71.6 Messina 70.7 68.4 85.6 67.7 80.8 77.1 79.2 76 75.0 Palermo 77.1 80.9 85.5 80.5 80.8 67.7 84.8 66 78.3 Ragusa 74.9 63.1 69.8 61.4 77.1 67.7 67.9 77.2 71.0 Siracusa 72.5 74.8 89.4 80 79.2 84.8 67.9 75.5 77.5 Trapani 77.5 65 74.9 68.9 76 66 77.2 75.5 73.4 totali 74.4 70.8 79.7 71.6 75 78.3 71 77.5 73.4 74.7 media dell'ambito
* Rapporto tra singolo elemento della matrice 1 / corrispondente elemento della matrice 2 x cento
Considerazioni: L’efficienza della rete stradale che interconnette i capoluoghi siciliani è modesta. Infatti, l’indice di efficienza si attesta sul valore di 74,8%, con moderate variazioni tra il caso più favorevole di Catania (79,8%), e il caso peggiore, quello di Caltanissetta (70,8%). 4 - distanze per linee rette al quadrato¹. capoluoghi A
AG B
CL C
CT D
EN E
ME F
PA G
RG H SR
I TP
totali (id./min) per 100*
Agrigento 1936 16641 3844 33856 9216 10201 24336 17424 117454 140 Caltanissetta 1936 7744 361 19600 10201 6724 15129 24336 86031 103 Catania 16641 7744 5184 6561 30625 5329 2916 57600 132600 159 Enna 3844 361 5184 14884 11881 6400 12544 28561 83659 100 Messina 33856 19600 6561 14884 36100 23716 15129 68644 218490 261 Palermo 9216 10201 30625 11881 36100 33489 48400 5329 185241 221 Ragusa 10201 6724 5329 6400 23716 33489 4225 53824 143908 172 Siracusa 24336 15129 2916 12544 15129 48400 4225 77841 200520 240 Trapani 17424 24336 57600 28561 68644 5329 53824 77841 333559 399 totali 117454 86031 132600 83659 218490 185241 143908 200520 333559 1501462 ¹ singolo elemento della matrice 1 al quadrato * Rapporto tra somma colonna totali singolo capoluogo / colonna totali capoluogo minimo x cento
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
____________________________________________________________________119
5 - distanze stradali al quadrato¹ capoluoghi A
AG B
CL C
CT
D EN
E ME
F PA
G RG
H SR
I TP
totali (id./min) per 100
Agrigento 3025 27225 8100 67600 15625 18225 46225 28900 214925 131.29 Caltanissetta 3025 12100 1225 42025 15625 16900 27225 57600 175725 107.35 Catania 27225 12100 7225 9025 42025 11025 3600 102400 214625 131.11 Enna 8100 1225 7225 32400 18225 16900 19600 60025 163700 100 Messina 67600 42025 9025 32400 55225 40000 24025 119025 389325 237.83 Palermo 15625 15625 42025 18225 55225 72900 67600 12100 299325 182.85 Ragusa 18225 16900 11025 16900 40000 72900 9025 90000 274975 167.97 Siracusa 46225 27225 3600 19600 24025 67600 9025 136900 334200 204.15 Trapani 28900 57600 102400 60025 119025 12100 90000 136900 606950 370.77 totali 214925 175725 214625 163700 389325 299325 274975 334200 606950 2673750 ¹ singolo elemento della matrice 2 al quadrato 6 - indice di efficienza per 100 dei quadrati delle distanze capoluoghi A B C D E F G H I totali note Agrgento 64.0 61.1 47.5 50.1 59.0 56.0 52.6 60.3 54.6 Caltanissetta 64.0 64.0 29.5 46.6 65.3 39.8 55.6 42.3 49.0 min Catania 61.1 64.0 71.8 72.7 72.9 48.3 81.0 56.3 61.8 Enna 47.5 29.5 71.8 45.9 65.2 37.9 64.0 47.6 51.1 Messina 50.1 46.6 72.7 45.9 65.4 59.3 63.0 57.7 56.1 Palermo 59.0 65.3 72.9 65.2 65.4 45.9 71.6 44.0 61.9 max Ragusa 56.0 39.8 48.3 37.9 59.3 45.9 46.8 59.8 52.3 Siracusa 52.6 55.6 81.0 64.0 63.0 71.6 46.8 56.9 60.0 Trapani 60.3 42.3 56.3 47.6 57.7 44.0 59.8 56.9 55.0 totali 54.6 49.0 61.8 51.1 56.1 61.9 52.3 60.0 55.0 56.2 media dell'ambito
Centralità dei capoluoghi provinciali della regione Sicilia Intitolazione delle colonne A* (linee rette): 100 distanze totali/min B (linee rette): 100 (id min. colonna A/ singolo capoluogo considerato) C¹ (stradali): 100 distanze totali/min D (stradali): 100 (id min. colonna C/ singolo capoluogo considerato) E: colonna D - colonna B Note:
*risultati ultima colonna della matrice 1 ¹ risultati ultima colonna della matrice 1
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
120______________________________________________________________________
distanze lineari distanze elevate al quadrato capoluoghi A B C D E A B C D EAgrigento 122 82 117 86 4 140 71 131 76 5Caltanissetta 101 99 102 98 -1 103 97 107 93 -4Catania 123 81 110 91 10 159 63 131 76 13Enna 100 100 100 100 0 100 100 100 100 0Messina 169 59 161 62 3 261 38 238 42 4Palermo 154 65 141 71 6 221 45 183 55 10Ragusa 130 77 131 76 -1 172 58 168 60 2Siracusa 152 66 140 71 5 240 42 204 49 7Trapani 207 48 202 50 2 399 25 371 27 2
Osservazioni: Le colonne A e C, come rilevato nelle matrici 1 e 2, propongono una misura del grado di perifericità con l’assegnare al capoluogo con distanze complessive minime il valore l00 e ai restanti capoluoghi valori sempre superiori a l00, in proporzione alle corrispondenti distanze complessive: il contrario vale per le colonne B e D che riportano misure del grado di centralità con l00 quale valore massimo. Operando con distanze lineari, il valore l00 compete comunque al capoluogo in posizione mediana; con distanze elevate al quadrato, al capoluogo in posizione baricentrica: nel caso della Sicilia le due posizioni coincidono su Enna. Il passaggio dalle distanze per linee rette a quelle stradali comporta, siano esse lineari o elevate al quadrato un rilevante incremento di centralità per Catania (10 e 13), seguita da Palermo e Siracusa, tutti capoluoghi perimetrali; per contro, è rilevante il decremento per Caltanissetta, tipico capoluogo interno. Inoltre, si attenua la centralità anche di Enna se si osserva il prevalere di valori positivi nelle colonne E, riservate alle differenze dei gradi di centralità. Il tutto porta a riconoscere nell’assetto stradale siciliano scelte umane e condizioni naturali che premiano i capoluoghi metropolitani, Catania e Palermo, mentre ostacolano Caltanissetta, Enna e Ragusa (-1 per le distanze lineari).
ISODISTANTI STRADALI DEI CAPOLUOGHI PROVINCIALI SICILIANI
140160180200
110
120
140
120140
160
117
102 110100
161141
131
140
202
rielaborazione sintetica da G. Massimi: Lezioni di geografia economica - 1^ Parte - A.A. 2000/01
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
____________________________________________________________________121
LA MOBILITA' INTERNA
La struttura dei collegamenti intercomunali denuncia una condizione d'obsolescenza
dei caratteri tipologici e quindi "strutturali".
Le azioni che l'ENTE ha voluto proporre, si evincono dal Programma Triennale delle
OO.PP. oltre che dalle strategie del Programma Pluriennale di Sviluppo Economico e
Sociale. Queste mirano a porre dei rimedi puntuali lungo i tracciati. Assegnano priorità
alla ristrutturazione di quelle linee di mobilità ritenute indispensabili a garantire i
collegamenti tra centri urbani erogatori di servizi primari e centri minori, quali la ad
esempio le Provinciali che collegano Barrafranca con Piazza Armerina e Agira con
Nicosia.
Oltre ad un livello d'obsolescenza dei tracciati esistenti, si rileva, inoltre, un livello
d'obsolescenza della stessa griglia che in diverse parti manifesta la difficoltà ad
integrarsi alle altre linee di mobilità.
Quest'ultima questione va considerata alla luce delle strategie di sviluppo connesse
agli ambiti del territorio sulle quali il Piano indicherà, nell'interpretazione delle direttive
e dei processi di sviluppo socio-economico, i nuovi nodi e gli eventuali nuovi ambiti. Su
di essi il PTP dovrà poi costruire il disegno di quella griglia della mobilità di primo e di
secondo livello, secondo le accezioni metodologiche sopra definite. Va da se che la
stessa si può rendere, per certi aspetti, analoga nell'accezione utilizzata dal taglio
metodologico del programma triennale delle OO.PP, con le categorie di gran viabilità o
viabilità esterna e viabilità interna.
Va precisato, tuttavia, che con l'introduzione dell'accezione di "linee" della mobilità di
primo o secondo livello" s'intendono superare le mere classificazioni amministrative,
alla luce di una maggiore complessità che il quadro legislativo vigente inserisce nel
sistema delle competenze provinciali. Di fatto, rilevandosi l'Ente intermedio come
soggetto della programmazione e quindi della Pianificazione territoriale, il PTP che é
"lo" strumento urbanistico dell'ENTE, non può limitarsi a disegnare solo la rete delle
strade provinciali: esso ha, di fatto, la possibilità di articolare le tipologie e le gerarchie
degli interventi, e pertanto si rende necessario superare la tradizionale classificazione
amministrativa della rete stradale per pervenire ad una classificazione tipologica-
formale e gerarchico-funzionale. Ciò significa che il Piano dovrà prescrivere interventi
sulla propria rete della mobilità siano essi " linee che "nodi" e coordinare le azioni degli
enti sovraordinati, o di settore, al fine di pervenire ad un unico e coerente disegno del
sistema della mobilità
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
122______________________________________________________________________
Dimensioni delle infrastrutture viarie su gommato e su ferrato
Biennio 1995/1996
TIPOLOGIE Km. Incidenza % sul totale
della rete
ESTENSIONE DELLA RETE STRADALE
Autostrade 66,58 2,7
Strade statali 428,50 17,4
Strade regionali 62,60 2,5
Strade provinciali 783,59 31,8
Altre strade 1.120,59 45,5
TOTALE 2.461,88 100,0
ESTENSIONE DELLA RETE FERRATA
Linee a binario semplice non
elettrificato
0,0
Linee a binario semplice
elettrificato
74,0 100,0
Linee a binario doppio elettrificato 0,0
TOTALE 74,0 100,0
Dati su base provinciale
Secondo una ricerca promossa da Confindustria1 posto uguale a 100 l’indice generale
nazionale di dotazione di infrastrutture economiche (trasporti, comunicazioni, energia,
infrastrutture idriche), quello provinciale relativo ad Enna è insoddisfacente (45,4%).
La situazione migliora decisamente per quanto attiene le infrastrutture sociali
(istruzione, sanità, sociali in senso stretto – ad es. asili nido -, sport, cultura), con un
indice pari a 78.7, superiore alla media del Mezzogiorno.
In particolare alcune categorie di infrastrutture presentano una situazione meno
sfavorevole. I risultati di un’indagine dell’Istituto Tagliacarne2, pur in considerazione
della non perfetta coincidenza di valori e di aggregati di riferimento con la precedente,
evidenziano una situazione meno deficitaria per quanto attiene alla categoria strade ed
autostrade, con un valore pari a 76,6 (Italia=100) che posiziona Enna al 59° posto
nella graduatoria per province.
Tale dato è destinato inoltre a migliorare, essendo già state avviate alcune importanti
opere infrastrutturali, quali ad esempio l’arteria che congiungerà i comuni di Gela e
Santo Stefano di Camastra (la cosiddetta “Nord-Sud”) attraversando verticalmente la
Sicilia da costa a costa. Tale collegamento, strategico per l’economia della provincia,
dovrebbe ricevere importanti stimoli dalla realizzazione del Patto territoriale dei
Nebrodi, sottoscritto nel mese di Marzo.
Inoltre è in fase di realizzazione lo svincolo autostradale per l’immediato accesso
all’area industriale di Dittaino.
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
____________________________________________________________________123
Fatta eccezione per i metanodotti, la situazione delle altre categorie di infrastrutture
appare deficitaria: Enna è la penultima provincia italiana per impianti elettrici e
telecomunicazioni, e occupa comunque posizioni molto basse anche per servizi alle
imprese (99°posto), acque e depuratori (98°), rete ferroviaria.*
Fonte. Rapporto Provinciale per la programmazione dei fondi strutturali di agenda 2000
FLUSSI INTERCOMUNALI RLATIVI I AL PENDOLARISMO DEI LAVORATORI
FLUSSI INTERCOMUNALI RLATIVI I AL PENDOLARISMO STUDENTESCO
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
124______________________________________________________________________
LA STRUTTURA RICETTIVA
Sotto l’aspetto strutturale, la provincia di Enna offre 1195 posti letto (1035 alberghieri
e 160 complementari) suddivisi in 18 strutture alberghiere perlopiù di media categoria
e 15 strutture complementari.
Composizione interna offerta alberghiera provinciale (dati al 31.01.2003)
CATEGORIE NUMERO LETTI
5 STELLE E 5 STELLE LUSSO // //
4 STELLE 1 122
3 STELLE 10 736
2 STELLE 7 177
1 STELLA // //
RESIDENZE TURISTICO-ALBERGHIERE // //
TOTALE 18 1035
Fonte: APPIT Enna,
Capacità ricettiva extralberghiera provinciale (dati al 31.01.2003)
Fonte: APPIT Enna
TIPO DI ESERCIZIO NUMERO LETTI
OSTELLI PER LA GIOVENTU' 1 19
CASE PER FERIE 1 25
RIFUGI ALPINI 1 12
BED AND BREAKFAST 9 63
ALTRI NON INDICATI 3 41
TOTALE 15 160
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
____________________________________________________________________125
In termini territoriali, la maggior parte delle strutture presenti in provincia sono
localizzate nei due centri di maggior interesse (13 a Enna e 16 a Piazza Armerina) che
offrono da soli il 56,21% del totale posti letto in provincia. Da rilevare anche la
capacità ricettiva della città di Troina che con le sue 5 strutture (di cui 3 alberghiere)
copre il 21,72% dei posti letto disponibili in provincia.
Ripartizione provinciale del mercato turistico re(presenze)
Messina29,5%Palermo
26,5%
Ragusa5,1%
Siracusa7,0%
Trapan6,8%
Agrigento9,5%
Caltanissetta1,4%
Catania13,7% Enna
0,5%
Agrigento Caltanissetta Catania Enna MessinaPalermo Ragusa Siracusa Trapani
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
126______________________________________________________________________
- LA STAGIONALITÀ
La stagionalità dei flussi turistici risente notevolmente del clima mite e temperato che
rimane, però, ancora un’opportunità inespressa.
Infatti, nel periodo di aprile - maggio e di agosto/settembre/ottobre si osserva, in
linea con il dato regionale, una incidenza più elevata che nel resto dell’anno.
Analoga situazione risulta dalla disaggregazione in funzione della provenienza dei
flussi.
- Quote di mercato
Analizzando i dati provinciali, la provincia di Enna ricopre l’ultimo posto tra le province
siciliane.
La stagione turistica 2003 è stata caratterizzata da un trend positivo sia in
termini di arrivi (+8,1%, pari a +4.185 arrivi) sia i termini di presenze (+6,6%, pari a
+6.981 presenze) rispetto all’anno precedente.
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
____________________________________________________________________127
Movimento Turistico alberghiero ed extralberghiero (dati provinciali)
Fonte: APT Enna
Con riferimento all’andamento dei flussi turistici, il 2003 ha segnato un incremento nel
numero di arrivi e di presenze rispetto al 2002, rispettivamente pari all’8,1%
(corrispondente a 4.185 unita) ed al 6,6% (6.981 unità).
Movimento Turistico alberghiero ed extralberghiero – (dati 2002 – 2003;
var.ass. e var.%)
TOTALE 2002 TOTALE 2003 Var.ass. Var.%
ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI
PRESEN
ZE ARRIVI PRESENZEProv. Enna
51.361 106.141 55.546 113.122 4.185 6.981 8,1 6,6
Fonte: APPIT Enna
Disaggregando ulteriormente i dati in funzione della provenienza dei flussi, emerge un
quadro contrastante. Infatti, a fronte di un significativo aumento del numero di arrivi e
presenze italiane (rispettivamente +18,6% e +9,2%) si è registrato un decremento
nel numero di arrivi stranieri (-7,0%); in lievissimo aumento le presenze (+0,3%).
Movimento turistico per provenienza e mesi (Variazione % anni 2002/2003)
ITALIANI STRANIERI TOTALE
Var. % Var. % Var. % Var. % Var. % Var. %
MESI ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE
GENNAIO -0,8 -18,5 -8,8 +49,6 -1.8 -14,1
FEBBRAIO +3,0 -6,1 -23,3 -33,7 -2,5 -9,4
MARZO +9,3 -12,0 -40,8 -41,1 -9,6 -18,8
APRILE +36,3 +15,9 -7,2 +13,1 +14,4 +14,9
MAGGIO -1,2 -6,6 +0,6 +21,4 -0,4 +4,8
GIUGNO +8,2 -7,3 -0,5 -2,3 +4,3 -5,8
LUGLIO +32,8 +23,0 -20,6 -4,7 +6,7 +14,3
TOTALE
ITALIANI STRANIERI AZIENDA
Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi
Presen
ze
TOT. Prov.
di ENNA 36.062 81.570 19.484 31.552 55.546
113.12
2
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
128______________________________________________________________________
AGOSTO +24,7 +40,2 -8,2 -10,9 +11,6 +21,0
SETTEMBRE +31,0 +19,1 -5,7 -18,0 +10,4 +2,8
OTTOBRE +14,9 +17,7 -7,1 +1,3 +3,6 +11,2
NOVEMBRE +57,3 +37,2 +94,2 +100,2 +63,0 +45,6
DICEMBRE +9,6 +14,2 -4,9 +13,5 +7,3 +14,1
TOTALE +18,6 +9,2 -7,0 +0,3 +8,1 +6,6
Fonte: APpiT Enna
La situazione descritta contrappone aspetti positivi, rappresentati dalle ricchezze
culturali e archeologiche ed ambientali, alle forti carenze in merito alle fondamenta di
tale comparto: infrastrutture e servizi.
Al contempo, mette in evidenza gli ampi margini di miglioramento e di espansione
della domanda di fruizione dei beni culturali in stretta connessione con l’attività
turistica legata ai beni ambientali.
Di conseguenza, si auspica l’integrazione delle politiche di sviluppo rivolte ai settori del
turismo e dei beni culturali, associate a quelle dei beni ambientali, con conseguente
rafforzamento della cooperazione tra i soggetti coinvolti.
Solo modificando ed innovando le politiche di offerta sarà possibile innescare un
circolo virtuoso di sviluppo.
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
_________________________________________________________________ 129
LA STRUTTURA PRODUTTIVA
IL TESSUTO PRODUTTIVO LOCALE
Notevole contributo allo sviluppo provinciale è stato e sarà fornito dagli strumenti di
programmazione negoziata attivati nel territorio ennese.
In particolare, la provincia di Enna è stata una delle prime realtà del Mezzogiorno
ad avviare l’esperienza dei patti territoriali: 22 iniziative, circa 120 miliardi di
investimenti, un intervento pubblico per 97 miliardi, con una previsione di oltre 400
posti di lavoro.
Un’esperienza positiva, che ha consentito – grazie alla politica della concertazione
dal basso – di avviare delle interessanti realtà produttive nel sistema
agroalimentare, nel comparto dei minerali non metalliferi, dell’abbigliamento, dell’hi
– tech e della ricerca (ricerche aerodinamiche).
Interessante si prospetta, per gli anni a venire, il contributo che verrà fornito
dall’entrata a regime dei due Pit avviati nel territorio (Pit10 – Sinergie per
competere; Pit11 – Enna: Turismo tra archeologia e natura) che prevedono, nel
complesso, circa 79 milioni 238 mila euro di investimenti, finalizzati a realizzare
rispettivamente:
- un sistema reticolare di servizi e di animazione economica, finalizzato allo
sviluppo e consolidamento delle diverse realtà imprenditoriali ed alla
valorizzazione delle potenzialità insediative. In particolare, gli interventi sono
indirizzati ad alcuni comparti quali il tessile, la gomma – plastica, l’agro –
industria, la filiera lattiero – casearia;
- un sistema turistico integrato, diffuso e multiprodotto nel versante meridionale
della provincia poggiante sul rafforzamento e sulla valorizzazione dell’identità
territoriale e sulla promozione e fruibilità delle risorse locali (vedi beni culturali
ed ambientali, risorse gastronomiche) al fine di attrarre un flusso turistico
stabile e di promuovere una complessiva valorizzazione integrata delle
produzioni e delle risorse del territorio.
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
________________________________________________________________ 130
SINTESI DELLA AZIONI PROGRAMMATE DEL QUADRO DI SOSTEGNO COMUNITARIO
Di notevole importanza anche gli interventi inerenti le infrastrutture (vedi Pit10:
miglioramento delle infrastrutture dell’area ASI Val Dittaino, quali: realizzazione
dello svincolo dell’autostrada, del serbatoio per la raccolta delle acque e
dell’impianto di depurazione delle acque reflue, potenziamento dell’impianto di
illuminazione, realizzazione della rete metanifera, completamento del centro servizi,
realizzaione di un impianto di compostaggio dei rifiuti solidi urbani; area artigianale
di Regalbuto: realizzazione del depuratore di acque reflue di Catenanuova; Pit11:
interventi di infrastrutturazione ambientale relativi alla valle del Morello ed ai boschi
di Rossomanno e Bellìa, interventi di recupero nella zona di Floristella e del parco
minerario Floristella - Grottacalda), la formazione (vedi Pit 10), gli incentivi alle
imprese (vedi iniziative alle imprese produttrici nel campo del comparto
dell’abbigliamento, della gomma plastica), il recupero di beni culturali (vedi
recupero della Villa del Casale, recupero del teatro di Morgantina, recupero della
zona archeologica di Runzi e Rocce, recupero del villaggio capannicolo di Enna).
PIT 10
PIT 11
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
_________________________________________________________________ 131
Indice di incidenza delle principali classi di imprese provinciali
(dati 2003 - provincia di Enna)
SETTORE/COMPARTO DI
ATTIVITA’
VALORE
INDICE
AGRICOLTURA
Agricoltura, caccia e silvicoltura 37,8
INDUSTRIA
Industrie estrattive 0,14
Industrie alimentari 2,67
Industrie tessili 0,12
Confezionamento articoli vestiario 0,62
Lavorazione e concia cuoio 0,09
Industrie del legno (escluso produzione
mobili)
0,96
Fabbr. pasta carta, carta e prod. di carta 0,02
Editoria e stampa 0,39
Fabbr. coke, raffinerie, combustibili
nucleari
0,01
Fabbric. prodotti chimici e fibre
sintetiche
0,07
Fabbr. articoli in gomma e materie
plastiche
0,16
Fabbr. prodotti lavorazione min. non
metalliferi
0,86
Produzione di metalli e loro leghe 0,06
Fabbr. e lavorazione prodotti in metallo 1,31
Fabbr. macchine ed app. meccanici 0,18
Fabbr. macchine per ufficio 0,13
Fabbr. macchine ed app. elettronici 0,14
Fabbr. app. radiotelevisi e per
telecomunicazioni
0,05
Fabbr. app. medicali, di precisione e
strumenti ottici
0,33
Fabbr. mobili e altre ind. manifatturiere 0,49
Raccolta, depurazione e distribuzione
acqua
0,02
COSTRUZIONI
Costruzioni 11,19
SERVIZI
Commercio
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
________________________________________________________________ 132
Commercio, manut. e rip. autoveicoli e
motocicli
4,47
Comm. ingrosso e intermediari del
commercio
3,03
Commercio al dettaglio 18,80
Altri servizi
Alberghi e ristoranti 2,91
Trasporti terrestri 2,69
Attività ausiliare dei trasporti 0,23
Intermediari monetari e finanziari 0,08
Assicurazioni e fondi pensione 0,06
Attività ausiliare interm. finanziaria 1,10
Attività immobiliari 0,21
Noleggio macchine ed attrezzature 0,27
Informatica ed attività connesse 0,78
Ricerca e sviluppo 0,04
Altre attività professionali ed impr. 2,13
Istruzione 0,40
Sanità ed altri servizi sociali 0,39
Smaltimento rifiuti solidi, acque di
scarico e sim.
0,08
Attività ricreative, culturali e sportive 0,72
Altre attività dei servizi 2,98
Imprese non classificate 0,62
Fonte: Elaborazione Di.S.Te
Un indicatore che fornisce un quadro del livello di sviluppo del comparto dei servizi
reali e finanziaria alle imprese presente nella provincia di Enna è dato dalla bassa
incidenza del numero di imprese attive rientranti nell’ambito delle sezioni attività
ausiliare di intermediazione finanziaria (1,10), noleggio macchine ed attrezzature
(0,21), informatica ed attività connesse (0,78), intermediazione monetaria e
finanziaria (0,08), attività immobiliari (0,21), ricerca&sviluppo (0,04) e dalla
incidenza leggermente più elevata, nell’ambito di tali categorie di imprese, delle
imprese rientranti nella sezione altre attività professionali ed imprenditoriali (2,13),
ossia nella sezione con minor valore aggiunto tra quelle considerate.
Da ciò si può comprendere come l’offerta di servizi alle imprese sia debole,
incentrata su prestazioni di tipo tradizionale e con un supporto alle imprese poco
significativo per quel che riguarda i servizi di elevato profilo professionale e di
levato valore aggiunto che fanno parte, soprattutto, di quei settori della new
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_________________________________________________________________ 133
economy che sono maggiormente in grado di condurre l’area verso un adeguato
livello di sviluppo dell’economia.
I SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA
Analisi swot delle condizioni economiche e produttive del territorio
IL SETTORE AGRICOLO. (Quadro strutturale)
L'agricoltura ennese è stata caratterizzata a partire dagli inizi degli anni '80 (e forse
anche da prima) da apprezzabili movimenti, con forti riduzioni nella superficie
agricola utilizzata (SAU), per effetto dei crescenti fenomeni di abbandono di terre
agricole nelle condizioni di ambiente fisico meno favorevoli (per giacitura, natura ed
altimetria dei terreni), e profondi mutamenti nell'assetto delle coltivazioni, alcune
delle quali si contraggono (il mandorlo, il nocciolo, la vite ... ) altre si espandono (i
ficodindia, il pesco tardivo, le orticole in piena aria e soprattutto le foraggere,
temporanee o permanenti che siano) ed altre ancora permangono sui livelli
preesistenti (olivo).
Altre evoluzioni si osservano, inoltre, nel comparto zootecnico, con una sempre più
accentuata polarizzazione verso la produzione di carne degli allevamenti bovini, cui
si è accompagnato, negli ultimi 10 – 15 anni, una espansione degli allevamenti
ovicaprini e, in minor misura, di quelli suinicoli ed avicunicoli.
Quella ennese, inoltre, si configura nel suo complesso, come un'agricoltura
estensiva con bassi gradi di produttività rispetto alla terra (pari alla metà o quasi di
quelli esistenti per l'agricoltura siciliana e meridionale) ed invece alti gradi di
produttività rispetto al lavoro.
Sono proprio tali caratteristiche che ne fanno una di quelle maggiormente idonee
agli schemi delle coltivazioni o degli allevamenti ecocompatibile (e comunque con
metodi a basso impatto ambientale), e, come tali, particolarmente aperte.
L'agricoltura ennese, inserita nel più ampio contesto siciliano, si trova oggi ad
affrontare il momento delle sfide per uno sviluppo del territorio omogeneo e
compatibile con le logiche della programmazione comunitaria e le regole del
mercato mondiale.
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________________________________________________________________ 134
L'azione congiunta del mutato scenario internazionale, che vede nella strategia
comunitaria azioni quali l'adozione della moneta unica e la rivoluzione legata alle
logiche di "Agenda 2000", che sono volte alla realizzazione di un quadro di
riferimento certo per le politiche di sviluppo, non può prescindere da valutazioni
strutturali approfondite, in relazione alle condizioni di base di un settore, come
quello agricolo, in una Provincia come quella di Enna inserita tra i territori inclusi
nell’ Obiettivo I.
Le prospettive di sviluppo dell'agricoltura provinciale, pur potendo ammettere una
grande varietà di indirizzi e di opportunità, tendono ad incentrarsi su tre grandi
filoni, peraltro in corso di evoluzione, e sui quali occorrerà disporre di maggiori
elementi di valutazione e precisamente:
1) maggiori spazi per produzioni "nuove" di recente o prossima diffusione, con
particolare riguardo - fra le coltivazioni erbacee - agli orticoli in piena aria in
entrambi i poli di sviluppo individuati nel territorio provinciale (nord orientale e
sudorientale) ed ai semi oleosi (colza) e - fra le coltivazioni arboree - ficodindia
e pesche extratardive;
2) una crescente polarizzazione dell'agricoltura locale su metodi di produzioni
ecocompatibili ("biologici") per coltivazioni ed allevamenti, in grado di
sottolineare ed esaltare i pregi delle relative produzioni, con particolare
riguardo - fra le prime - all'olivicoltura, alla peschicoltura, alla mandorlicoltura
ed alla foraggicoltura di supporto agli allevamenti - fra i secondi - alle carni
ovine e bovine ed ai prodotti lattiero - caseari;
3) l'avvio di una politica di valorizzazione delle produzioni locali, con marchi di
qualità e di origine (arance Tarocco e pigmentate, olio d'oliva extravergine,
formaggio pecorino, pesche extratardive, ecc) distinguendo, in rapporto alle
loro destinazioni ed alle interdipendenze esistenti sul piano dell'offerta con
province limitrofe, fra prodotti con mercato locale o regionale (non
necessariamente di "nicchia") e prodotti con mercato nazionale ed
internazionale.
Già da alcuni anni dei produttori di punta hanno deciso di puntare sulla
qualità, attraverso l'avvio di coltivazioni maggiormente aderenti alle esigenze del
mercato.
In sintesi, in termini strutturali, il sistema agroalimentare della provincia di Enna
risulta in linea con il quadro riscontrato a livello regionale.
In particolare, fra i punti di forza gli elementi da porre in risalto sono:
- La centralità dell'Area della Provincia di Enna nel sistema economico e
produttivo siciliano;
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_________________________________________________________________ 135
- un contesto territoriale omogeneo ed organico per tradizioni e realtà
geografica;
- la presenza di centri urbani che mantengono un buon livello di qualità
della vita, lontani da fenomeni di congestione delle città più grandi;
- un paesaggio naturale e di tradizioni caratterizzato da differenziazioni di
paesaggio, da varie fasce altitudinali, da varietà colturali e da numerose
potenzialità di sviluppo e di esercizio di attività connesse all'ambiente,
all'agricoltura, alla zootecnia, alla silvicoltura e al turismo, tutte aventi
caratteri di unicità e di tipicità tali da garantire una significativa ricaduta
economica e sociale;
- l'esistenza di una produzione agricola dalle forti potenzialità, come
dimostrato dai numerosi prodotti tipici esistenti sul territorio particolarmente
apprezzati per la loro genuinità e freschezza;
- un Patto Territoriale già ampiamente avviato, che vede la presenza di
soggetti pubblici e privati che hanno manifestato con convinzione il proprio
impegno nell'attivare con tutti i mezzi il processo virtuoso di sviluppo del
territorio;
- la grande disponibilità di risorse umane nell'area, di numerosi laureati e
diplomati disoccupati, disponibili a prestare il proprio lavoro con criteri di
adattabilità alle esigenze del mercato;
- la nascita di imprese specializzate nel settore agro - industriale.
- la presenza di un sistema turistico che, se opportunamente sviluppato,
è in grado di creare un processo autopropulsivo di crescita;
mentre tra i punti di debolezza occorre rilevare:
- la debolezza strutturale del sistema produttivo e mancata evoluzione della
struttura economica agricola;
- lo scarso livello di sviluppo delle infrastrutture agricole;
- il rilevante stato di polverizzazione della proprietà agricola e la bassa
redditività delle loro produzioni;
- la mancanza di strutture in grado di aggregare l'offerta dell'agricoltura
provinciale così da mettere le imprese nella condizione di poter trattare con i
grandi mercati e le grandi catene distributive, garantendo gli standard
produttivi e di qualità richiesti;
- l'assenza di diversificazione e di investimenti tecnologicamente innovativi
nelle produzioni locali, che rende le produzioni eccessivamente soggette alle
variabili climatiche nelle diverse annate;
- il preoccupante tasso di disoccupazione;
- il ritardo nell'adeguamento delle strutture produttive e di trasformazione
alle norme dettate dalla Comunità Europea;
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- il problema delle difficoltà nell'accesso al credito ordinario sia a breve che
a medio periodo a causa degli alti tassi di interesse passivi e delle pesanti
garanzie richieste;
- l'irrilevanza degli aiuti al settore, causa le pesanti limitazioni predisposte
dall'UE;
ANALISI SWOT
PUNTI DI FORZA
• Centralità dell’area della provincia nel sistema
economico e produttivo siciliano;
• Rilevanza, sia in termini quantitativi che
qualitativi, delle risorse naturali presenti nel
territorio provinciale;
• Presenza di comprensori fortemente vocati per
l’ottenimento di produzioni tipiche;
• Buoni standard qualitativi con particolare
riferimento alle produzioni biologiche ed
integrate;
• Presenza, nel tessuto imprenditoriale, di alcune
realtà di punta per la capacità di innovazione e
di sensibilità ai temi della sostenibilità
ambientale;
• Presenza di prodotti tradizionali di elevata
qualità;
• Crescente sensibilizzazione del mercato locale al
prodotto tipico
PUNTI DI DEBOLEZZA
• Esodo delle popolazioni dalle aree
interne;
• Senilizzazione degli addetti;
• Scarsa incidenza dell’imprenditorialità
femminile;
• Elevata frammentazione e
polverizzazione aziendale con forte
incidenza di aziende di piccola
dimensione;
• Scarsa differenziazione del prodotto
finito;
• Carente organizzazione dell’offerta dei
prodotti;
• Elevati costi di produzione;
• Elevati costi dei trasporti dovuti alla
carenza della rete viaria ed alla
obsolescenza della rete ferroviaria;
• Insufficiente rilevanza dell’attività di
trasformazione;
• Limitate risorse idriche per uso irriguo;
• Prevalenza di imprese individuali e/o
familiari
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_________________________________________________________________ 137
OPPORTUNITA’
• Disponibilità di risorse finanziarie comunitarie,
nazionali e regionali;
• Grandi potenzialità dell’offerta turistica per
favorire l’incremento e la valorizzazione della
domanda delle produzioni agricole;
• Attenzione del consumatore alla qualità;
• Aumento della domanda nei mercati emergenti;
• Miglioramento delle procedure di controllo della
qualità;
• Decentramento amministrativo;
• Buona affermazione dell’immagine del made in
Sicily;
• Disponibilità di risorse umane
MINACCE
• Ritardo nell’adeguamento delle
strutture produttive e di trasformazione
alle norme dettate dalla Comunità
europea;
• Difficoltà di accesso al credito ordinario
sia di breve che di medio periodo;
• Aumento della pressione della
concorrenza internazionale di Paesi
comunitari (Spagna) e di Paesi terzi
(bacino mediterraneo);
• Accordi multilaterali che facilitano
l’ingresso di prodotti da Paesi
extracomunitari e del bacino
mediterraneo;
• Perdita di quote di mercato a seguito
del mancato adeguamento alle
innovazioni tecnologiche ed alle nuove
logiche di marketing;
• Elevata presenza, nel mercato di
consumo, di prodotti di bassa qualità e
basso prezzo;
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________________________________________________________________ 138
IL SISTEMA PRODUTTIVO INDUSTRIALE
Il sistema produttivo industriale della provincia di Enna riflette lo stato di diffusione
e decentramento che caratterizza che caratterizza il sistema imprenditoriale
provinciale nel suo complesso.
Il peso di questo settore sull’intero tessuto occupazionale incide in misura ridotta
rappresentando – nel 2003 – il 22,2% degli occupati (8,9% nell’industria in senso
stretto; 13,3% nelle costruzioni).
Le filiere produttive si reggono, inoltre, su una forte tradizione artigianale endogena
al territorio provinciale presente soprattutto nel settore della gomma e plastica, del
legno e del mobilio, del tessile ed abbigliamento.
Nonostante, le diseconomie presenti nel settore sono state sviluppate una serie di
iniziative di successo che hanno strutturato il sistema produttivo manifatturiero
ennese su quattro poli territoriali:
• il polo manifatturiero di Valguarnera;
• il polo industriale dell’ASI Val Dittaino;
• il polo agro – industriale di Pietraperzia e Barrafranca;
• il polo zootecnico di Nicosia
• il distretto della plastica di Regalbuto
i primi due dei quali prettamente industriali mentre gli ultimi due legati alla
trasformazione di prodotti agricoli.
Il primo, legato alla produzione di abbigliamento, si concentra nel centro omonimo
ed è costituito da quattro complessi industriali e dalle imprese del loro indotto, per
un totale di circa 1000 addetti.
Il secondo, concentrato nella Val Dittaino e nei territori contestuali alla cintura
pedemontana, è costituito da imprese operanti nelle produzioni di prodotti
farmaceutici (Val Dittaino) e nelle produzioni di derivati petroliferi ed affini quali la
gomma e la plastica (Regalbuto e Centuripe).
La produzione agroalimentare, diffusa nell’intero territorio provinciale, trova
maggiore concentrazione e vocazione – soprattutto per ciò che riguarda la
produzione di essenze e nella lavorazione delle primizie – negli insediamenti del
Salso inferiore, di Pietraperzia e Barrafranca.
Infine, nel territorio contestuale alle valli di Troina, del Salso superiore, nei territori
di Nicosia, Gagliano, Cerami e Sperlinga, si concentrano le attività prettamente
legate alla zootecnia con delle presenze – anche se meno importanti – nella zona di
Nicosia di attività produttive legate alla produzione di cucine componibili e
calzature.
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_________________________________________________________________ 139
L’attività produttiva legata all’artigianato riveste, nella provincia di Enna, un ruolo
strategico con 3.371 imprese attive presenti (dati Movimprese 3° trimestre 2003) e
con una rilevante dimensione di fatturato.
Per le sue caratteristiche strutturali non si concentra su aree dedicate bensì, la sua
multisettorialità fa sì che la distribuzione delle aziende si diffonda su tutto il
territorio provinciale, con una leggera concentrazione nel capoluogo e nella valle del
Troina e del Simeto.
Il linea con il trend di comparto risulta l’andamento del numero delle imprese attive
operanti nell’ambito del comparto manifatturiero provinciale.
Dai dati Movimprese relativi al 3° semestre 2003 emerge un lievissimo calo, in
valore assoluto, (- 8) del numero delle imprese manifatturiere attive cui si
accompagna un lievissimo calo del numero delle imprese iscritte (-50,0%, pari a 10
unità).
In particolare, dall’analisi della dinamica aziendale inerente i principali comparti
manifatturieri presenti sul territorio provinciale emerge che:
- nel manifatturiero agroalimentare si registra un lievissimo decremento delle
imprese attive (-4, pari a –1,1%) cui si accompagna un lievissimo
decremento delle iscrizioni (-5, pari a –62,5%) e un lieve decremento, in
termini assoluti (9), delle imprese cessate operanti nello stesso comparto;
- nelle industrie tessili si registra un lievissimo calo delle imprese attive (-1)
cui si accompagna un lievissimo calo delle imprese iscritte (-1);
- nelle imprese operanti nel confezionamento di articoli di vestiario si registra
un lieve calo delle imprese attive (-4) cui si accompagna un lievissimo calo
delle imprese iscritte (-1);
- nelle industrie del legno si registra un lievissimo calo delle imprese attive (-
3) cui si accompagna un altrettanto lievissimo calo delle imprese iscritte (-
2);
- nella fabbricazione di materie plastiche si registra un lievissimo calo delle
imprese attive (-1) cui si accompagna la stabilità sia delle iscrizioni che
delle cancellazioni;
- nella fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche si registra un
lievissimo aumento delle imprese attive (+3) cui si accompagna un
lievissimo aumento delle imprese iscritte (+1).
- nella fabbricazione di prodotti derivanti da minerali non metalliferi si
registra un lieve calo del numero delle imprese attive (-4). In lievissimo
calo le imprese iscritte (-3);
- nella fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo si registra un calo del
numero delle imprese attive (-13) cui si accompagna un lievissimo calo
delle imprese iscritte;
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________________________________________________________________ 140
- nella produzione di macchine per ufficio ed elaboratori si registra un
lievissimo aumento delle imprese attive (+6). Stabili sia le iscrizioni che le
cancellazioni.;
- nella fabbricazione di mobili si registra un lieve aumento delle imprese
attive (+8) cui si accompagna un lievissimo aumento delle imprese iscritte.
Movimento delle imprese principali imprese manifatturiere della provincia
di Enna (dati 3° semestre 2003)
Sezioni e divisioni
attività
Registrate
Attive
Iscritte
Cessate
Variazioni
Industrie alimentari e delle
bevande
376 360 3 2 9
Industrie tessili 19 16 0 0 0
Conf.articoli vestiario; prep.
Pellicce
93 83 0 0 -1
Prep. e concia cuoio; artic. da
viaggio
15 12 0 2 0
Ind. in legno (esclusi mobili) 130 129 1 0 0
Fabbric.pasta carta, carta e
prod.di carta
4 3 0 0 0
Editoria, stampa 54 53 0 0 0
Fabbric. prodotti chimici e fibre
sintetiche
11 10 1 0 0
Fabbric. articoli in gomma e
materie plastiche
25 22 0 0 0
Fabbric. prodotti lavorz.minerali
non metall.
134 116 0 0 1
Fabbr. E lavorazione prod.
Metallo
180 177 1 4 1
Fabbr. macchine ed app.
meccanici
27 25 0 0 1
Fabbr.macchine ed app.elettr. 22 19 1 0 0
Fabbr. macchine ed app.
elettrici
22 19 1 0 0
Fabbr. apparecchi medicali 46 45 0 1 2
Fabbriche mobili e altre ind.
manifatturiere
68 66 3 1 0
Fonte: Movimprese Unioncamere
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_________________________________________________________________ 141
I SERVIZI ED IL TERZIARIO
Il terziario, in termini di valore aggiunto, assume un valore più che quadruplo
rispetto al Va generato dal settore industriale (1.465,2 mln di € contro i 311,6 mln
di € dell’industria).
Nel 2001, il valore aggiunto dei servizi, in provincia di Enna, è stato pari
a 1465,3 milioni di euro con un incremento del 6,5% (+90 mln di €) rispetto
al 2000; risultato in linea, e superiore, con il trend riscontrato a livello regionale
(+3,7%).
La percentuale di incidenza del settore sul Va provinciale totale, nel 2001, è
stata pari al 75,1% in linea con il dato di incidenza regionale, pari al 77,0%.
Valore aggiunto servizi ed incidenza su VA provinciale (dati 1995 – 2001;
valori in milioni di euro)
ANNI
DATI 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
VA servizi 1097,5 1168,7 1222,0 1269,1 1308,5 1375,3 1465,3
Va prov. 1478,5 1571,3 1687,7 1716,7 1740,2 1823,4 1951,9
VA servizi
/VA prov.
74,2% 74,4% 72,4% 73,9% 75,2% 75,4% 75,1%
Fonte: Elaborazioni Di.S.Te su dati Ist.Tagliacarne
Il quadro emergente dall’analisi dell’incidenza dei singoli comparti costituenti
il settore, nel medio e lungo periodo (1995-2001), evidenzia una sostanziale
crescita in tutti i comparti.
In particolare si registra:
● un andamento altalenante dell’incidenza del Va del Commercio, Turismo e
Trasporti;
● un andamento altalenante dell’incidenza del Va delle Attività di
intermediazione finanziaria, delle attività immobiliario ed imprenditoriali;
● un andamento crescente dell’incidenza del Va degli Altri servizi.
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________________________________________________________________ 142
Le variazioni percentuali annue evidenziano una crescita del settore
in provincia (in media +5,3% annuo) cui si accompagna, tra l’altro, una
variazione di egual segno a livello regionale.
In termini strutturali, il ridotto bacino di utenza complessivo e la vicinanza di alcuni
grandi comuni (Catenanuova, Troina, Centuripe, Regalbuto) alla provincia di
Catania, su cui gravitano – dal punto di vista commerciale – sono elementi che
limitano la crescita del settore.
La struttura commerciale è prevalentemente composta da esercizi di piccola
dimensione caratterizzati da un’attività a basso reddito e a conduzione
prevalentemente familiare.
La consistenza della rete commerciale presente nella provincia di Enna, presenta
alla data del 31 dicembre 2002 un valore totale pari a 2.409 unità pari al 3,5%
degli esercizi commerciali presenti, alla stessa data, a livello regionale (pari a
69.358 unità il valore totale regionale).
Analizzando la rete di vendita provinciale secondo la specializzazione
merceologica prevalente si registra, in linea con il dato regionale, una prevalenza
degli esercizi commerciali specializzati non alimentari pari al 15,1% del totale degli
esercizi operanti nell’ennese.
Disaggregando il quadro generale in funzione della tipologia distributiva, al 31
dicembre 2002, si registra la prevalenza dei supermercati (31, pari al 7,0% del
totale regionale di tipologia) che coprono una superficie totale di 18 mila 694 mq ed
occupano 299 addetti.
Segue, anche se in misura notevolmente inferiore (1, pari all’1,2% del totale
regionale di tipologia), la tipologia distributiva dei grandi magazzini che copre una
superficie di 1.517 mq ed occupa 13 addetti.
Totalmente assenti le altre tipologie distributive.
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Consistenza esercizi commerciali per tipologia distributiva (numero,
superficie, addetti) (dati provinciali 2002)
TIPOLOGIA DISTRIBUTIVA
Ipermercati Cash and carry Grandi magazzini Supermercati
PROVINCE Num. Sup.
(mq)
Add. Num. Sup.
(mq)
Add. Num. Sup.
(mq)
Add. Num. Sup.
(mq)
Add.
Agrigento / / / / / / 2 3.810 84 21 14.424 176
Caltanisset
ta
/ / / / / / 2 1.905 32 25 22.472 310
Catania 3 24.987 1.040 9 28.885 330 13 18.615 338 107 98.410 1.775
Enna / / / / / / 1 1.517 13 31 18.69
4
299
Messina 1 3.247 116 2 3.350 22 34 32.111 375 60 44.268 887
Palermo 3 25.500 384 / / / 9 25.170 263 73 72.790 1.444
Ragusa 1 4.800 120 1 3.000 19 8 11.007 142 43 29.916 401
Siracusa / / / 2 4.700 15 12 12.385 122 66 52.143 881
Trapani / / / 1 3.500 10 4 4.272 50 18 16.651 215
SICILIA 8 58.534 1.660 15 43.405 396 85 110.79
2
1.419 444 369.76
8
6.388
Fonte: Osservatorio Nazionale Commercio
La localizzazione delle attrezzature commerciali è strettamente legata agli
insediamenti urbani e subisce nell’area un fenomeno di attrazione sul versante est
ad opera della grande conurbazione pedemontana etnea, ricca di centri
commerciali, mentre ad ovest subisce l’attrazione da parte delle attrezzature
commerciali del nisseno.
Il resto della struttura commerciale si distribuisce su piccole unità localizzate nel
tessuto residenziale storico e consolidato.
La provincia ennese non riesce, dunque, a rispondere con una propria centralità
commerciale, se non in quelle aree baricentriche, con in testa il capoluogo. Le
uniche eccezioni sono rappresentata da Pietraperzia e Barrafranca che, comunque,
godono di una domanda autonoma grazie alla loro configurazione demografica,
quasi da “ciità intermedia”.
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Le altre attività del terziario, fatta eccezione per la pubblica amministrazione, hanno
un ruolo marginale nell’economia ennese.
Le dimensioni e le caratteristiche dell’industria manifatturiera non sono ottimali per
la crescita del terziario avanzato. Questa tipologia di servizi è attualmente poco
significativa, nonostante alcuni segnali sembrino mostrare potenzialità interessanti
riguardanti, soprattutto, aziende piccole con una buona flessibilità operativa ed
organizzativa.
E’ questo il caso delle attività legate all’informatica, grazie alla presenza di aziende,
prevalentemente di piccole dimensioni.
Altre attività dotate di ottime prospettive di crescita si rilevano nel segmento dei
servizi ambientali, grazie anche alla spinta derivante dal corso di laurea in
ingegneria ambientale presente presso il Consorzio Universitario.
Altra realtà interessante è l’”Oasi” di Troina, luogo trasformatisi – grazie all’utilizzo
di finanziamenti pubblici ed ai rapporti di collaborazione con Università nazionali ed
internazionali, in un centro all’avanguardia nel campo medico e dell’assistenza e
cura dei disabili.
Infine, da rilevare l’importanza del settore dei trasporti, soprattutto quelli privati,
che vede nella provincia di Enna la presenza della più importante società di
autotrasporti regionale, che garantisce quasi tutti i collegamenti pubblici tra i
diversi centri abitati dell’Isola, e da questa verso alcune importanti destinazioni del
resto d’Italia.
Le caratteristiche strutturali di comparto analizzate trovano il loro riflesso
sull’andamento – nel medio termine (1998 – 2002) dei tassi di nati/mortalità.
In particolare, disaggregando il quadro generale in funzione della tipologia
merceologica delle attività terziarie, si ha:
• per quanto concerne le imprese della distribuzione commerciale
- un trend crescente del tasso di natalità;
- un trend altalenante – caratterizzato da tassi superiori in valore
assoluto rispetto al tasso di natalità - del tasso di mortalità;
- un trend altalenante - ma con tendenza crescente – del tasso di
sviluppo
• per quanto concerne le imprese dei trasporti e telecomunicazioni
- un trend altalenante del tasso di natalità;
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- un trend altalenante - caratterizzato da tassi superiori in valore
assoluto rispetto al tasso di natalità - del tasso di mortalità;
- un trend altalenante del tasso di sviluppo
Nel corso del 2003, il commercio ha registrato un trend negativo che, tuttavia,
lascia intravedere qualche segnale di recupero.
Caratterizzato da tendenze contrastanti il quadro emergente dai dati Movimprese,
relativi al 3° trimestre 2003, dal quale si evince un lieve aumento, in valore
assoluto, (+38) del numero delle imprese di servizi attive cui si contrappone un
lieve calo del numero delle imprese iscritte (-21).
In particolare, dall’analisi della dinamica aziendale inerente i principali comparti di
servizi presenti sul territorio provinciale emerge che:
- nelle imprese del commercio si registra un lieve incremento delle imprese
attive (+14 unità di cui: commercio all’ingrosso +13 unità, commercio al
dettaglio +3 unità) cui si contrappone un altrettanto lieve calo delle imprese
iscritte (-23 unità). In calo anche le cessazioni (-8 unità);
- nelle imprese operanti nel comparto turistico si registra un lieve aumento
del numero delle imprese attive (+20 unità) cui si accompagna la stabilità
delle imprese iscritte. In calo le cessazioni (-2).
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-
- CONSISTENZA DEL TESSUITO PRODUTTIVO IN RAPPORTO AI TERRITORI COMUNALI
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LE UNITA’ TERRITORIALI
Nello schema di masssima sono state introdotte le Unita territoriali finalizzate alla
ripartizione delle vocazionalità e dei fabbisogni strutturali: L’approfondimento del
quiadro conoscitivo delinea e conferma in larga parte la ripartizion e degli ambiti
fisici individuati; qui di seuito se ne riportano le descrizioni discendenti
dall’approccio analitico interpretativo preliminarmente avviato.
La struttura territoriale della Provincia, in ragione dei caratteri funzionali e fisico-
naturali introdotti e descritti in precedenza, può svolgersi in tre grandi contesti o
ambiti fisici: l’ambito Nord- orientale, riconoscibile nelle valli del Troina, del Salso
superiore e del Simeto; l’ambito occidentale, riconoscibile nel sistema vallivo
dell’Imera e contestuale al grande altopiano gessoso-solfifero della Sicilia
Occidentale; l’ambito del sistema boschivo e collinare contestuale alla regione del
Val di Noto e posto nel versante sud-orientale della Provincia. Queste Unità fisiche
hanno generato, nel corso della storia umana della Provincia, dinamiche insediative
e produttive ben identificabili e ben riconoscibili per il loro carattere produttivo e
per le loro vocazioni economiche e sociali. Vocazioni che le strategie di Piano
intendono conservare e correggere, la dove possibile, in coerenza con le linee
programmatiche in corso. Lo sforzo conoscitivo, così, utilizza il quadro produttivo ed
economico del territorio per giungere alla definizione delle “UNITA’ TERRITORIALI”,
ambiti territoriali sulla base delle quali il Piano costruisce le metodologie
localizzative e, soprattutto costruisce il quadro delle dotazioni strutturali
(attrezzature, servizi e insediamenti.)
Le Unità territoriali quindi intendono offrire una partitura del territorio proprio in
ragione dei caratteri vocazionali e produttivi. Nella consapevolezza che quest’ultime
nel corso della storia ennese hanno tratto origine dal quadro delle opportunità
fisico-naturali e ambientali. La partitura proposta, prende corpo proprio dalla storica
suddivisione del territorio ennese nelle tra Valli, accennate in precedenza. Si può
quindi proporre un'articolazione del territorio secondo i seguenti ambiti o sistemi
territoriali che nel quadro metodologico adottato definiremo appunto Unità
Territoriali:
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1. INSEDIAMENTI DELLA CATENA SETTENTRIONALE
territori comunali di:
Nicosia
Troina
Sperlinga
Gagliano Castelferrato
Cerami
2. INSEDIAMENTI COLLINARI E PIANEGGIANTI DELLA FASCIA ORIENTALE
territori comunali di:
Agira
Catenanuova
Centuripe
Regalbuto
3. INSEDIAMENTI LINEARI DELLA FASCIA MEDIANA
territori comunali di:
Assoro
Leonforte
Nissoria
4. INSEDIAMENTI DELLA CENTRALITÀ E CONTIGUITÀ AL CAPOLUOGO
territori comunali di:
Enna
Calascibetta
Villarosa
5. INSEDIAMENTI COLLINARI DELLA FASCIA MERIDIONALE
territori comunali di:
Aidone
Barrafranca
Piazza Armerina
Pietraperzia
Valguarnera Caropepe
Ognuno di queste unità offre, come già detto, “propri” ed identificabili caratteri
vocazionali, e produttivi, e denuncia inoltre “proprie” condizioni sociali ed
economiche. I criteri d'aggregazione hanno preso inoltre corpo dalle relazioni che i
sistemi urbani hanno rispetto ai bacini d'utenza e di consumo commerciali.
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Inoltre, tali Unità territoriali potrebbero costituire la base per dare vita a forme
associate di gestione dei servizi in armonia alle disposizioni contenute agli art. 32 e
33 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, secondo principi di
cooperazione e solidarietà istituzionale.
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CARATTERI E DIMENSIONI DELLE UNITA’ TERRITORIALI
UNITA’ TERRITORIALE 1 – INSEDIAMENTI DELLA CATENA SETTENTRIONALE
territori comunali di:
Nicosia
Troina
Sperlinga
Gagliano Castelferrato
Cerami
U.T. comuni Superficie territoriale (ha)
abitanti Densità (ab/Ha)
1 Nicosia 21.787 15.041 0.69 Troina 16.696 10.578 0.63 Sperlinga 5.876 1.039 0.18 Gagliano Castelferrato 5.600 4.122 0.74 Cerami 9.487 3.022 0.32
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COMUNE GAGLIANOBACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 107 150 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 14
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 259 3.566 totale 259 3.566 Ristoranti-trattorie 2
tipologie ricettive
COMUNE TROINABACINO S.AGATA (ME)
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 269 416 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 24
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi 174 13.984 22,0 complementari 110 8.833 22,0 Letti case vacanza 1.994 78.474 totale 2.278 101.291 Ristoranti-trattorie 6
tipologie ricettive
COMUNE NICOSIABACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 449 761 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 8 1.200 Altri pubblici esercizi 4 Bar 19
tipologie ricettive posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi 144 10.112 19,2 complementari 100 7.990 21,6 Letti case vacanza 1.627 4.559 totale 1.871 22.661 Ristoranti-trattorie 24
COMUNE SPERLINGABACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 25 31 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 4
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 154 3.482 totale 154 3.482 Ristoranti-trattorie 1
tipologie ricettive
COMUNE CERAMIBACINO S.AGATA (ME)
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 54 77 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - Altri pubblici esercizi - Bar 9
tipologie ricettive posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari - - Letti case vacanza 596 4.559 totale 596 4.559 Ristoranti-trattorie 1
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UNITA’ TERRITORIALE 2 INSEDIAMENTI COLLINARI E PIANEGGIANTI DELLA FASCIA ORIENTALE
territori comunali di:
Agira
Catenanuova
Centuripe
Regalbuto
U.T. comuni Superficie
territoriale (ha) abitanti Densità
(ab/Ha)
2 Agira 16.311 9.157 0.56 Catenanuova 1.117 5.184 4.64 Centuripe 17.298 6.517 0.38 Regalbuto 16.927 8.497 048
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COMUNE CATENANUOVABACINO MISTERBIANCO
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 115 216 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 11
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 329 21.500 totale 329 21.500 Ristoranti-trattorie 1
tipologie ricettive
COMUNE REGALBUTOBACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 220 345 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 16
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi 22 1.728 21,5 complementari 11 843 21,0 Letti case vacanza 1.348 59.696 totale 1.381 62.267 Ristoranti-trattorie 7
tipologie ricettive
COMUNE CENTURIPEBACINO MISTERBIANCO
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 134 194 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 12
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 657 15.167 totale 657 15.167 Ristoranti-trattorie 2
tipologie ricettive
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UNITA’ TERRITORIALE 3 INSEDIAMENTI LINEARI DELLA FASCIA MEDIANA
territori comunali di:
Assoro
Leonforte
Nissoria
U.T. comuni Superficie
territoriale (ha) abitanti Densità
(ab/Ha)
3 Assoro 11.150 5.427 0.49 Leonforte 8.409 14.826 1.76 Nissoria 6.162 3.112 0.51
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COMUNE NISSORIABACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 66 117 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 6 450 Altri pubblici esercizi 1 Bar 8
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 1.042 45.436 totale 1.042 45.436 Ristoranti-trattorie 3
tipologie ricettive
COMUNE LEONFORTEBACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 329 495 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - Altri pubblici esercizi 3 Bar 26
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari 32 2.530 21,7 Letti case vacanza 738 34.941 totale 770 37.471 Ristoranti-trattorie 7
tipologie ricettive
COMUNE ASSOROBACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 91 158 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 11
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 85 12.788 totale 85 12.788 Ristoranti-trattorie 4
tipologie ricettive
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UNITA’ TERRITORIALE 4 INSEDIAMENTI DELLA CENTRALITA’E CONTIGUITA’ AL CAPOLUOGO
territori comunali di:
ENNA
Calascibetta
Villarosa
3 ENNA 35.718 28.331 0,79 Villarosa 5.501 6.270 1,14
Calascibetta 8.817 5.007 0,57 totale U.T. 50.036 39.608 0,79
U.T. comuni Sup. (Ha) abitanti Densità (Ab/Ha)
4
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COMUNE ENNABACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)
Unita' locali del commercio 892 1.836 Grandi magazzini 1 18 1.517 Supermercati alimentari 4 79 3.300 Altri pubblici esercizi 5 Bar 50
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi 396 39.218 27.1complementari 123 3.751 8.4Letti case vacanza 5.005 182.082 totale 5.524 42.969 22.7Ristoranti-trattorie 37
tipologie ricettive
COMUNE CALASCIBETTABACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 108 180 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 6
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 1.703 41.225 totale 1.703 41.225 Ristoranti-trattorie 2
tipologie ricettive
COMUNE VILLAROSABACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 139 192 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 8
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari 14 895 17,5 Letti case vacanza 1.279 40.442 totale 1.293 41.337 Ristoranti-trattorie 4
tipologie ricettive
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UNITA’ TERRITORIALE 5 INSEDIAMENTI COLLINARI DELLA FASCIA MERIDIONALE
Aidone
Barrafranca
Piazza Armerina
Pietraperzia
Valguarnera
U.T. comuni Superficie ter. (ha) abitanti Densità(ab/Ha)
5 Aidone 20.938 7.208 0.34 Barrafranca 5.364 13.643 2.54 Piazza Armerina 30.340 22.668 0.75 Pietraperzia 11.772 8.057 0.68 Valguarnera 932 9.177 9.58
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COMUNE BARRAFRANCABACINO PIAZZA ARMERINA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 261 387 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 8 1.200 Altri pubblici esercizi 4 Bar 14
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari 34 2.730 21,6 Letti case vacanza 2.606 106.768 totale 2.640 109.498 Ristoranti-trattorie 9
tipologie ricettive
COMUNE PIETRAPERZIABACINO CALTANISSETTA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 146 236 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 6 450 Altri pubblici esercizi 1 Bar 17
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi 49 2.280 12,7 complementari 35 2.771 21,7 Letti case vacanza 3.012 155.148 totale 3.096 160.199 Ristoranti-trattorie 4
tipologie ricettive
COMUNE AIDONEBACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 223 345 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 9
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 4.374 253.933 totale 4.374 253.933 Ristoranti-trattorie 3
tipologie ricettive
COMUNE PIAZZA ARMERINABACINO PIAZZA ARMERINA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 541 906 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 12 700 Altri pubblici esercizi 4 Bar 26
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi 242 23.502 - complementari 46 3.782 21,7 Letti case vacanza 10.075 584.904 totale 10.363 612.188 Ristoranti-trattorie 24
tipologie ricettive
COMUNE VALGUARNERABACINO ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 216 344 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 10 900 Altri pubblici esercizi 4 Bar 9
posti Presenze Gradoletto utilizzazione
alberghi - - - complementari 11 843 11 Letti case vacanza 1.616 69.062 totale 1.627 69.905 Ristoranti-trattorie 4
tipologie ricettive
Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA
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RIEPILOGO DELLA CONSISTENZA DEI BACINI COMMERCIALI PER L’INTERA PROVINCIA
PROVINCIA ENNA
tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)
Unita' locali del commercio 4.589 7.696 Grandi magazzini 1 18 1.517 Supermercati alimentari 12 129 8.200 Altri pubblici esercizi 31 Bar 307
tipologie ricettive posti Presenze Grado
letto utilizzazionealberghi 1.036 91.389 27 complementari 521 35.330 8.4Letti case vacanza 40.516 1.792.653 totale 42.073 42.969 22.7Ristoranti-trattorie 152