Programmi di gennaio 2015

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30 gennaio ore 20.30 Sala Liszt GENNAIO 2015 PROGRAMMI DI Reception • dal lunedì al venerdì 8.30-19.30 • sabato, domenica 10.00-12.30 e 13.30-18.00 • sabato, solo nel periodo di apertura mostre, fino alle 19.30 Galleria dell’Accademia solo nel periodo apertura mostre • dal lunedì al venerdì 10.00-19.30 • sabato 10.00-12.30 e 13.30-19.30 • domenica 10.00-12.30 e 13.30-18.00 Uffici • dal lunedì al venerdì 9.00-16.00 chiusura: sabato e domenica Biblioteca La biblioteca è in allestimento. Per consultazione si prega di prenotare al numero: 06 68896730 Corsi di lingua ungherese tenuti dalla prof.ssa Katalin Mellace per informazioni scrivere a [email protected] Corsi di ballo tradizionale ungherese per gli adulti ogni giovedì dalle 18.30 alle 20.00 per famiglie e bambini ogni 1° e 3° sabato del mese dalle 17.30 alle 19.00. contatto: [email protected] oppure 347/8323354 Loggia e Sale Borromini Per la visita della loggia si prega di telefonare dal lunedì al venerdì 9.00 – 13.00 al numero: 06 68896737 Accademia d’Ungheria in Roma Via Giulia, 1 - Palazzo Falconieri Tel: 066889671 - Fax: 0668805292 e-mail: [email protected] http://roma.balassiintezet.hu www.facebook.com/Accadung Grafica: Veronika Palkovics | e-mail: [email protected] Il clavicembalo ben temperato di Bach ha costituito una pietra miliare nella storia degli strumenti a tastiera che, attraverso l’opera pianistica di Beethoven, vedrà successivamente nel ‘pianoforte’ di Franz Liszt la maggior evoluzione dello strumen- to. Liszt inventò il recital per pianoforte ed il Poema sinfonico e rappresentò l’essenza del Romanticismo con le sue contrad- dizioni, dal virtuosismo esasperato degli Studi trascendentali al raccoglimento mistico delle Harmonies poètiques et religieu- ses e delle Due leggende. Il genio ungherese influenzò l’arte compositiva ed interpretativa della letteratura pianistica coeva e delle epoche successive da Ravel a Skrjabin, da Sgambati a Albéniz, da Busoni a Rachmaninov, da Debussy a Ljapunov. La musica contemporanea del compositore italiano Francesco Ma- rino denota un’assimilazione della lezione lisztiana di matrice virtuosistica nelle Variazioni per la Pace e negli Studi La legge- rezza, Nuvole grigie e Budapest, e di matrice intimistica nelle profonde pagine di La speranza e Prima carezza. Evoluzione del Pianoforte di Franz Liszt Programma di sala Johann Sebastian Bach (1685-1750) da Il clavicembalo ben temperato: “Preludio e Fuga n.12 in Si bemolle minore (Libro II)” Franz Liszt (1811-1886) da Harmonies poètiques et religieuses: “Invocation” - “Funerailles” - “Bénédiction de Dieu dans la solitude” Francesco Marino Variazioni per la Pace Studio n. 2 “La leggerezza” Studio n. 3 “Nuvole grigie” Studio n. 4 “Budapest” Claude Debussy (1862-1918) Studi nn. 1-4-11 Francesco Marino La speranza Prima carezza In collaborazione con Con il patrocinio di

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30 gennaioore 20.30

Sala Liszt

gennaio 2015PROGRAMMI DI

Reception• dal lunedì al venerdì 8.30-19.30• sabato, domenica 10.00-12.30 e 13.30-18.00• sabato, solo nel periodo di apertura mostre, fino alle 19.30

galleria dell’accademiasolo nel periodo apertura mostre• dal lunedì al venerdì 10.00-19.30• sabato 10.00-12.30 e 13.30-19.30• domenica 10.00-12.30 e 13.30-18.00

Uffici• dal lunedì al venerdì 9.00-16.00• chiusura: sabato e domenica

BibliotecaLa biblioteca è in allestimento. Per consultazione si prega di prenotare al numero: 06 68896730

Corsi di lingua ungheresetenuti dalla prof.ssa Katalin Mellaceper informazioni scrivere [email protected]

Corsi di ballo tradizionale unghereseper gli adulti ogni giovedì dalle 18.30 alle 20.00per famiglie e bambini ogni 1° e 3° sabato del mese dalle 17.30 alle 19.00. contatto: [email protected] oppure 347/8323354

Loggia e Sale BorrominiPer la visita della loggia si prega di telefonare dal lunedì al venerdì 9.00 – 13.00al numero: 06 68896737

Accademia d’Ungheria in Roma Via Giulia, 1 - Palazzo Falconieri

Tel: 066889671 - Fax: 0668805292 e-mail: [email protected]

http://roma.balassiintezet.hu

www.facebook.com/Accadung

Grafica: Veronika Palkovics | e-mail: [email protected]

Il clavicembalo ben temperato di Bach ha costituito una pietra miliare nella storia degli strumenti a tastiera che, attraverso l’opera pianistica di Beethoven, vedrà successivamente nel ‘pianoforte’ di Franz Liszt la maggior evoluzione dello strumen-to. Liszt inventò il recital per pianoforte ed il Poema sinfonico e rappresentò l’essenza del Romanticismo con le sue contrad-dizioni, dal virtuosismo esasperato degli Studi trascendentali al raccoglimento mistico delle Harmonies poètiques et religieu-ses e delle Due leggende. Il genio ungherese influenzò l’arte compositiva ed interpretativa della letteratura pianistica coeva e delle epoche successive da Ravel a Skrjabin, da Sgambati a Albéniz, da Busoni a Rachmaninov, da Debussy a Ljapunov. La musica contemporanea del compositore italiano Francesco Ma-rino denota un’assimilazione della lezione lisztiana di matrice virtuosistica nelle Variazioni per la Pace e negli Studi La legge-rezza, Nuvole grigie e Budapest, e di matrice intimistica nelle profonde pagine di La speranza e Prima carezza.

evoluzione del Pianoforte di Franz Liszt

Programma di sala

Johann Sebastian Bach (1685-1750)da Il clavicembalo ben temperato:“Preludio e Fuga n.12 in Si bemolle minore (Libro II)”

Franz Liszt (1811-1886)da Harmonies poètiques et religieuses:“Invocation” - “Funerailles” - “Bénédiction de Dieu dans la solitude”

Francesco MarinoVariazioni per la PaceStudio n. 2 “La leggerezza”Studio n. 3 “Nuvole grigie”Studio n. 4 “Budapest”

Claude Debussy (1862-1918)Studi nn. 1-4-11

Francesco MarinoLa speranzaPrima carezza

In collaborazione con

Con il patrocinio di

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30 gennaioore 19.30

Piano Nobile

28 gennaioore 18.00

Sala Liszt

‘Sotto una zolla splende la luna’ è il titolo del progetto di visio-poesia del Collettivo di artiste italiane ‘Nie Wiem’. La mostra è ispirata all’opera di Miklós Radnóti, poeta ungherese scompar-so tragicamente nel 1944, in seguito a deportazione. Quando il corpo di Radnóti fu riesumato, nella tasca del suo cappotto fu trovato un taccuino, con scritti, fotografie, frammenti poetici, che ne mostrano il tenace attaccamento alla vita e la capacità di conservare la dignità, nonostante il destino di prigionia e vessa-zione. A tale umanità e forza vitale, il Collettivo Nie Wiem vuole rendere omaggio con questa mostra, delicata e al tempo stesso radicale, sospesa sul filo tra memoria e quotidianità. Sette artiste, sette poesie, differenti immaginari visivi annotati sulle pagine di altrettanti taccuini, che si confrontano con la poesia di Radnóti, dando vita a dialoghi vibranti di parole e immagini.Artiste: Cristina Sestilli, Cristina Storti Gajani, Elisa Negrini, Estella Guerrera, Loredana Cangini, Roberta Milanesi, Valentina Muzzi.

23 gennaioore 19.30

Sala Fraknói

Sotto una zolla splende la luna Mostra di poesia illustrata, ispirata all’opera poetica di Miklós Radnóti

23 gennaioore 20.30

Sala Liszt

Lirica a Palazzo Concerto dei partecipanti del Masterclass di Sylvia Sass

Cinque giovani artisti provenienti da cinque differenti paesi sono i protagonisti di questa serata dedicata alla lirica: tutti sono giunti con il sogno preciso di essere cantanti lirici e di cal-care le scene seguendo le orme degli artisti più grandi.Il masterclass tenuto da Sylvia Sass presso all’Accademia d’Un-gheria in Roma, ormai al quinto ciclo, rientra in una tradizione consolidata: il celebre soprano ungherese cerca di guidare i pri-mi passi degli allievi sulla scena, aiutando così il loro sviluppo artistico. Il programma, che comprende alcune arie d’opera, rende al-tresì omaggio al compositore ungherese Franz Liszt con alcune delle sue più belle melodie, tributando omaggio al Giorno della Cultura Ungherese.

I partecipanti:Katalin Kaján (Ungheria), Marina Kolyva (Grecia), Faye Monteiro (India), Simona Mrazova (Repubblica Ceca), Aurore Noyel e Benedicte Roussenq (Francia). Al pianoforte: Miklós Harazdy.

Autore: Prof. Gábor Hamza (Andavira, Santiago de Compostela, 2013)Intervengono: Prof. Francesco Amarelli (PUL), Prof. Danilo Ceccarelli Morolli (PIO), Prof. Oliviero Diliberto (Univ. “La Sa-pienza”), Prof. Franco Vallocchia (Univ. “La Sapienza”).

Il volume è un’ opera di rilevante sintesi storica e comparati-vistica: ci presenta l’origine e lo sviluppo del ius privatum nei vari ordinamenti giuridici moderni e contemporanei in base alla tradizione romanistica. Partendo proprio dall’esigenza dell’Europa contemporanea di tentare di armonizzare – o per lo meno pensare ad una ar-monizzazione del diritto privato nello spazio europeo - l’Au-tore suddivide il proprio lavoro in quattro sezioni. Le origini del diritto privato in Europa, lo sviluppo del diritto privato in Europa nel medioevo, lo sviluppo e la codificazione del diritto privato in Europa e nel Caucaso nell’età moderna, l’in-flusso delle tradizioni di diritto privato europeo-continentale sugli ordinamenti giusprivatisti extraeuropei. A cura di

origine e sviluppo degli ordinamenti giuspriva-tistici moderni in base alla tradizione del diritto romano

29 gennaioore 18.00

Sala Liszt

Il Prof. Gabor HAMZA, è membro ordinario dell’Accademia Ungherese delle Scienze, professore di Diritto comparato, Di-ritto romano e sistemi giuridici dei Paesi dell’Europa dell’Est all’Università degli Studi ”Eötvös Loránd” (Budapest) presso la facoltà di legge. Autore di vari libri, 1113 articoli e recensioni in materia di diritto romano, storia del diritto, diritto comparato, diritto eu-ropeo e diritto costituzionale.

In collaborazione con:Il Ministero degli Affari Esteri

d’Ungherial’Ufficio del Primo Ministro (Ungheria)

La nuova Costituzione ungherese nel contesto europeo

Relatore: Prof. Gábor HAMZA

episodi mediterranei Esperienze italiane degli scrittori ungheresi 1890-1950

Italomania è un’espressione coniata da uno degli autori più in avanguardia della letteratura moderna ungherese, Mihály Babits (1883-1941). Tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento le convenzioni letterarie della letteratura ungherese sull’Italia si erano già formate e il culto dell’Italia verso la fine del pe-riodo era diventato parte integrante della cultura letteraria ungherese. Una caratteristica generale di come gli artisti ungheresi vivo-no il loro viaggio in Italia è che spesso questo ha una forza ca-tartica e segna una svolta nella loro vita notata subito, come una certezza subitanea e con la consapevolezza del ricordo:

“Italia! Come ammiro le tue città, / dove gente allegra for-micola tra i fitti vicoletti. / Fremono le tue viuzze, come le venature blu del corpo, / nobili, pur nella loro incuria, regali anche nella sporcizia.” (Babits, Italia)

In collaborazione con il Museo della Letteratura Petôfi (Budapest)