Programma ufficiale di Giuseppe Larotonda

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Il programma di Giuseppe Larotonda

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PROGRAMMA PER LA SEGRETERIA PROVINCIALE

di Giuseppe LAROTONDA

L’obiettivo ambizioso che ci si è posti è stato quello di disegnare un progetto, che si articola in cinque macro-blocchi ideali ognuno con delle proposte conclusive. Nello specifico, il progetto è articolato nelle seguenti aree:

LAVORO AMBIENTE SCUOLA ASSOCIAZIONISMO E ATTIVITÀ SOCIALI TURISMO

LAVORO

Il Lavoro come l’ossigenoMai come in questi anni le giovani generazioni lucane e non solo, hanno difficoltà nel trovare lavoro all’interno della propria terra. I giovani studiano, si perfezionano e quando dovrebbero essere impiegati all’interno del proprio territorio sono costretti a guardare in faccia la triste realtà: la mancanza di lavoro. In Italia molti giovani sotto i 35 anni non ha un lavoro, contro una media europea che è ferma al 21%. Se ci caliamo nello scenario della Regione Basilicata il dato diventa veramente preoccupante specie perché inficiato anche da un alto tasso di emigrazione giovanile .La legge 196/07 (c.d. Legge Treu) che ha regolato alcune forme di contratto (tirocini e apprendistato) e la legge 30 del 2003 (legge Maroni o legge Biagi) che ha innovato la materia contrattualistica introducendo nuove forme di contratto (lavoro ripartito; a chiamato e a progetto) sono state le più importanti riforme nel campo dell’occupazione sotto il profilo della flessibilità trasformatasi per via dell’aggravarsi della crisi economica Italiana in precariato.Il tema della disoccupazione giovanile in questa difficile situazione politico-economica, incombe sulle nostre teste rendendo più difficile ed incerto il cammino di un giovane verso la soddisfazione delle proprie aspettative ed ambizioni che legittimamente si era prefissato.Facciamo parte di una generazione che, essendo direttamente coinvolta, sente la difficoltà di un mercato del lavoro incapace di garantire una sicurezza economica, una stabilità contrattuale che porta inevitabilmente a rinunciare a legittime aspettative (si veda l’impossibilità di poter pianificare una vita coniugale serena; di costruirsi e conquistare il diritto alla casa).Da questa premessa nasce l’impegno dei Giovani Democratici a voler dare un contributo che vada nella direzione di prospettiva per un mercato del lavoro sempre più in affanno e che inevitabilmente danneggia le giovani generazioni le prime a dover fronteggiare una crisi globale che di fatto mina il loro futuro.

L’attività dei GD in ambito nazionale Il faro dell’azione dei Giovani Democratici è quello di intervenire nella regolamentazione del precariato e del lavoro nero.Ed è in questa direzione che si è promossa su tutto il territorio Nazionale e poi a livello Regionale fino anche ai singoli comuni della Provincia di Potenza ,una campagna di raccolta firme per la presentazione di una proposta di legge. Nell’iniziativa intitolata “ Ci metto la Firma” si è illustrata l’idea di voler :

determinare una modernizzazione e qualificazione degli ordini professionali per meglio garantire e favorire l’accesso dei giovani attraverso il riconoscimento delle associazioni non ordinistiche;

limitare i tempi dei tirocini e di prevedere la loro remunerazione pari al 50% degli stipendi assegnati dentro le aziende, con l’obbligo di assunzione per i tirocinanti senza contratto;

prevedere la riduzione delle tasse del 50% per i primi due anni per chi assume a tempo indeterminato stagisti e tirocinanti nella propria azienda.

L’Azione sulla ProvinciaL’azione Provinciale e Regionale che i Gd di Basilicata dovrebbero intraprendere e perseguire va sotto il termine orientamento o anche Formazione al lavoro, che significa sostenere ed aiutare chi è in cerca di occupazione a costruire percorsi pienamente soddisfacenti in ambito formativo e professionale. Ma bisogna focalizzarsi anche su concetti come Accompagnamento al lavoro e Territorio e lavoro

Formazione al LavoroOrmai siamo alle porte del 2012, in un mondo sempre più globalizzato non possiamo far finta che una buona formazione internazionale non serva per la crescita del lavoro in Lucania. Attenzione però, si può essere globalizzata ma allo stesso tempo conservare quella che è la storia e la tradizione nella nostra terra. Concretamente si dovrebbero istituire a livello locale corsi di lingua, corsi ECDL, e corsi di storia locale per guida turistica a costo zero per i giovani lucani. In questo senso è possibile recuperare i mestieri di una volta, gli antichi mestieri andrebbero sostenuti ed incentivati sostenendo e mettendo in campo progetti finalizzati all’acquisizione di competenze professionali specifiche, coniugando le esigenze di mercato e tradizioni: in questo senso ad esempio l’artigianato di qualità è una giusta risorsa.

Accompagnamento al LavoroPer poter meglio determinare un giusto inserimento nel mercato del lavoro l’idea è quella di poter attivare tra i comuni della Provincia un servizio che, in stretto raccordo con i Servizi per l’Impiego della Provincia di Potenza, si integra e collabora con la rete dei servizi territoriali dei Comuni elaborando progetti differenziati e personalizzati di accompagnamento al lavoro per persone esposte al rischio di esclusione sociale.L’idea di potenziare la rete degli info.giovani nei diversi comuni della Provincia di Potenza , può aiutare sicuramente la libera circolazione delle informazioni anche sulle opportunità lavorative presenti nei diversi comuni permettendo di fare rete tra i vari territori e creare una certa mobilità .

Territorio e lavoroTerritorio e Lavoro sono due concetti strettamente legati tra loro. Legati lo sono perché l’uno (il lavoro) crea sviluppo territoriale. La FIAT nel Vulture, la zona industriale di Tito, il distretto di Potenza sono realtà potenzialmente importanti per la nostra Regione. Sono una realtà da salvaguardare e rilanciare.

L’immenso patrimonio naturale e le bellezze storiche della nostra Regione sono risorse da sfruttare dal punto di vista turistico e questo con risvolti per l’occupazione. Lo sforzo deve essere massimo e gli interventi in questi settori devono essere concreti ed effettivi.

AMBIENTE

I Giovani Democratici del Vulture ritengono che intervenire a difesa dell’ambiente e migliorare la qualità della vita, e tutelare i Beni Comuni, intesi come beni naturali e relazionali indisponibili che appartengono all’umanità, sia possibile e tale opportunità la vogliono vivere concretamente non più come uno slogan, consapevoli che la sfida di oggi è rappresentata dal passaggio dalla enunciazione di principi alla prassi quotidiana. Aspirare ad una ottimale gestione del territorio, all’insegna del principio ispiratore del “no consumo di suolo” (opzione cementificazione zero, recupero e riqualificazione aree dismesse, progettazione e programmazione del territorio partecipata, bioedilizia, etc.).Ridurre l’impronta ecologica della macchina comunale attraverso misure ed interventi concreti ed efficienti (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche, etc.).Ridurre l’inquinamento atmosferico promuovendo politiche e progetti concreti di mobilità sostenibile.Promuovere una corretta gestione dei rifiuti, visti non più come un problema ma come risorsa, attraverso la raccolta differenziata “porta a porta” e l’attivazione di progetti concreti tesi alla riduzione della produzione dei rifiuti (progetti per la riduzione dei rifiuti e riuso, etc), in una politica che aspira al traguardo “rifiuti zero”.Incentivare nuovi stili di vita negli Enti locali e nelle loro comunità, attraverso politiche e progettazioni atte a stimolare nella cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili (autoproduzione, filiera corta, cibo biologico e di stagione, sostegno alla costituzione di gruppi di acquisto, turismo ed ospitalità sostenibili, diffusione commercio equo e solidale, autoproduzione, etc), favorendo il più possibile l’autoproduzione di beni e lo scambio di servizi, sottraendoli al mercato per una società della sobrietà ispirata ai temi della de-crescita.Per questi motivi, si ritiene necessario intervenire sulle seguenti aree:

1. Inquinamento (Fenice, Centro oli Viggiano);2. Rifiuti, riciclo, raccolta differenziata;3. Risparmio energetico;4. Gestione territorio (stop al consumo);5. Rivalutazione agricoltura;6. Energie rinnovabili

Inquinamento (Fenice, Centro oli Viggiano);Serio monitoraggio ambientale/sanitario, affidarsi a strutture “terze” esterne e riconosciute universalmente come competenti sui vari argomenti. Trasparenza sui dati: i cittadini devono essere costantemente informati con dati chiari e di facile comprensione e fruibili in ogni forma capaci di poter arrivare ad ogni categoria di cittadini. Blocco immediato in presenza di valori oltre la norma. (per l’analisi specifica dei casi Fenice e Centro Oli istituire appositi gruppi di studio)

Rifiuti, riciclo, raccolta differenziata;Obiettivo rifiuti zero: una strategia che si propone di riprogettare della vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo zero, contrapponendosi alle pratiche che prevedono incenerimento e discarica. Il processo assomiglia al riutilizzo delle risorse fatto dalla natura. Obiettivo raggiungibile grazie alla sensibilizzazione verso la raccolta differenziata porta a porta, una tecnica di gestione dei rifiuti che prevede il periodico ritiro presso il domicilio dell'utenza del rifiuto urbano prodotto dalla stessa, che consente di raggiungere elevati valori di raccolta differenziata. Il nostro impegno di Giovani Democratici deve essere soprattutto quello di stimolare un’elevata coscienza civica, metodo migliore per garantire risultati ottimali.

Risparmio energetico;Risparmio energetico significa ridurre i consumi di energia necessaria per i nostri bisogni o le nostre attività. Si può ottenere sia modificando le nostre abitudini cercando di limitare gli sprechi sia migliorando le tecnologie che sono in grado di trasformare e conservare l'energia perfezionando così l'efficienza energetica. La nostra idea è quella di mettere a conoscenza i cittadini e le istituzioni di queste buone prassi, proponendo l’utilizzo di tali abitudini nel privato e l’attuazione di interventi e incentivi da parte del settore pubblico.

Gestione territorio (stop al consumo);Il consumo di territorio nell’ultimo decennio ha assunto proporzioni preoccupanti e una estensione devastante. Negli ultimi vent’anni, il nostro Paese ha cavalcato una urbanizzazione ampia, rapida e violenta. Le aree destinate a edilizia privata, le zone artigianali, commerciali e industriali con relativi svincoli e rotonde si sono moltiplicate ed hanno fatto da traino a nuove grandi opere infrastrutturali (autostrade, tangenziali, alta velocità). Il consumo di suolo sovente si è trasformato in puro spreco, con decine di migliaia di capannoni vuoti e case sfitte: suolo sottratto all’agricoltura, terreno che ha cessato di produrre vera ricchezza. Questa crescita senza limiti considera il territorio una risorsa inesauribile, la sua tutela e salvaguardia risultano subordinate ad interessi finanziari sovente speculativi: un circolo vizioso che, se non interrotto, continuerà a portare al collasso intere zone e regioni urbane. Tutto ciò porta in regioni come la nostra allo svuotamento di molti centri storici. Abbiamo invece bisogno di una politica urbanistica ispirata al principio del risparmio di suolo e alla cosiddetta “crescita zero”, che indirizzi il comparto edile sulla ricostruzione e ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente.

Rivalutazione agricoltura;L’agricoltura deve riprendere il suo valore etico e professionale che l’ha contraddistinta nella storia della nostra regione. Per fare questo è necessaria una spinta innovativa da dare alle tante aziende presenti sul nostro territorio, ripensando alle forme associative e alla riorganizzazione del ciclo produzione - commercializzazione - cliente finale. Puntare prima di tutto alla qualità dei prodotti, poi alla formazione di consorzi/cooperative che riuniscano le aziende del settore dandogli la forza di affacciarsi direttamente sul mercato senza i passaggi intermedi che in pratica azzerano il valore aggiunto che resta ai produttori. Riorganizzare le aziende esistenti o farne nascere di nuove, utilizzando gli incentivi pubblici, che devono essere pubblicizzati adeguatamente, sfruttando l’enorme risorsa delle terre civiche per sperimentare e dare i mezzi a chi ha voglia di portare idee nuove. Rilanciare il settore agricolo potrebbe essere da un lato un’importante rivoluzione

culturale, riportando la natura e i grandi valori legati al “lavorare la terra” al centro dell’attenzione, e dall’altro un potenziale traino all’economia della nostra regione.

Energie rinnovabiliL’aumento dell’inquinamento e i conseguenti cambiamenti climatici, pongono al centro della tutela ambientale l’investimento nelle energie rinnovabili. Energie rinnovabili che non garantiscono soltanto un minore impatto ambientale ma creano un risparmio di spesa nell’acquisto dell’energia in quanto verrebbe prodotta dalle tecnologie oggi presenti in grado di garantire energia pulita come pannelli solari, la geotermia ecc, un minore sfruttamento delle risorse non rinnovabili presenti nella nostra regione. Partendo dall’utilizzo delle rinnovabili sugli immobili pubblici prima, e nelle nuove costruzioni di edifici privati poi, si potrà creare un sistema ambientale locale più sano con minore incidenza negativa sulla nostra salute.

PROPOSTE D’INTERVENTO

Il metodo che proponiamo di seguire per realizzare le idee fin qui esposte, non può che partire da un’analisi capillare dell’attuale stato in cui versano i singoli settori sopracitati. Non possiamo infatti intervenire in tali ambiti senza una conoscenza dettagliata dei problemi, per cui, per passare alle proposte concrete, proponiamo di istituire, sotto l’indirizzo del segretario e della segreteria provinciale, dei gruppi di lavoro che, circolo per circolo, analizzino lo stato in cui si trovano attualmente i campi individuati nel proprio comune. Nei comuni in cui sono assenti i Giovani Democratici sarà premura della nuova segreteria stimolare l’apertura di nuovi circoli, utilizzando tale analisi come spinta, o ovviare direttamente alla raccolta delle informazioni. Dopo questa fase “indagativa” si passerà poi all’analisi dei dati che saranno sviscerati in appositi incontri, nei quali verranno individuate virtuosità da prendere come esempio, ed eventualmente riproporre, e lacune su cui lavoreranno i Giovani Democratici della Provincia di Potenza.

SCUOLA

ANALISI DI SCENARIO

E’ importante puntare sui giovani in quanto l’intelletto umano è simile ad una locomotiva a vapore: per affrontare un viaggio ha bisogno di essere alimentata. Il viaggio dell’uomo inizia sin dalla tenera età e, perciò, è necessario alimentare con il “carbone” le giovani menti; se si vuol crescere e creare “menti geniali” bisogna coltivare l’intelletto dei giovani.

Nello scorso maggio del 2007 la rivista Tuttoscuola, la più accreditata di informazione scolastica a livello nazionale, ha presentato il 2° rapporto sullo stato di salute della scuola italiana contenente una graduatoria delle Regioni e delle Province per quanto riguarda la qualità del sistema di istruzione; la provincia di Potenza nella graduatoria finale per province ha ottenuto il 19° posto. La Basilicata in questi anni è sicuramente migliorata in patrimonio delle istituzioni scolastiche, in servizi di supporto all’attività didattica assicurati dai comuni, in tempo scuola (facendo registrare la percentuale più alta di alunni in classi a tempo prolungato) , in stato di precarietà del personale, in continuità e stabilità dei docenti, in dispersione scolastica. Ciò nonostante presenta purtroppo ancora delle criticità come nell’edilizia scolastica, nelle spese per l’istruzione degli enti locali , nelle tecnologie didattiche e nel contenimento della spesa.

Per quanto riguarda il sistema scolastico all’interno della nostra provincia, al di là delle scuole primarie e secondarie, siamo in possesso di un polo universitario che è l’anello di congiunzione di tutti gli studenti della provincia e della regione. L’università di Basilicata è un’università pubblica impegnata sin dai suoi primi anni di vita in un percorso di crescita, che ha permesso di guadagnare rispetto e considerazione anche nel confronto con altre sedi prestigiose del resto d’Italia di più consolidata tradizione. Oggi conta otto Facoltà: ingegneria, agraria, architettura, scienze matematiche, fisiche e naturali, lettere, farmacia, economia e scienze della formazione primaria. Conta inoltre dodici dipartimenti, comprese biblioteche e un centro di alta formazione. La regione Basilicata ha inoltre affrontato da sempre il tema dell’istruzione, quale elemento essenziale per la crescita e per l’inclusione sociale. In questa ottica è quindi necessario avviare da parte dei Giovani Democratici un processo di stimolo politico alle istituzioni perché la scuola di Basilicata più in generale possa migliorare e offrire più opportunità a chi decide, suo malgrado, di andare via da questa regione verso altri lidi più confacenti alle loro aspettative di vita. Per formare una buona classe dirigente è necessario che i giovani restino a studiare in Basilicata e la stessa Basilicata deve essere all’altezza delle loro aspettative. Per migliorarla è necessario viverla e soprattutto i giovani possono e devono cambiarla.

PROPOSTE D’INTERVENTO

Per conseguire tale scopo le nostre proposte sono le seguenti:

Avviare un percorso di rivalutazione delle cosiddette scuole di politica, modo essenziale per stimolare ancor di più la discussione su temi che possono migliorare il nostro sistema scolastico e, più in generale, il livello culturale della nostra azione politica.

Osservatorio sulla situazione del campus universitario a San Nicola di Melfi Monitoraggio edilizia scolastica con osservatorio costante e frequente sia degli istituti

scolastici che delle case dello studente presenti sul nostro territorio. E’ importante dire che il 65% degli istituti italiani non è a norma di legge, solo il 46% ha certificato di agibilità statica, percentuale non solo di gran lunga inferiore a quella dei grandi paesi (Germania 98%, Francia 93%) ma anche più bassa di paesi come la Bulgaria (58%) e Albania (53%)

Aumento numero di case dello studente per l’università e per le scuole secondarie per diminuire la dispersione scolastica, con un occhio sempre rivolto ai problemi economici delle famiglie

Controllo affitti in nero, spesso con cifre elevatissime per gli studenti, importante fattore di allentamento studenti e eventuale fattore di lotta all’evasione fiscale.

Miglioramento e ampliamento strutture provinciali (vie di comunicazione) Monitoraggio trasporti pubblici (treni e autobus) Particolare attenzione al dimensionamento scolastico. A causa della contrazione della spesa

pubblica, le regioni stanno avviando programmi di dimensionamento scolastico in modo da aumentare l’efficienza della spesa. Si tratta di un passaggio alquanto delicato, in particolare in un territorio a scarsa densità demografica, di conformazione montuosa e cne purtroppo non brilla per il corretto funzionamento dei trasporti, come il nostro: la soppressione o l’accorpamento degli istituti scolastici, infatti, priva le comunità di importanti presidi culturali e costringe studenti e personale scolastico a difficoltà logistiche non indifferenti. E’ necessario vigilare perché il giusto processo di risistemazione della spesa pubblica si accompagni a rispetto dei diritti del territorio e degli studenti.

Potenziamento tecnologie didattiche Costante rapporto con i rappresentanti degli studenti Potenziamento università e ricerca

Stage per istituti tecnici Potenziamento indirizzi di studio sia nelle secondarie che nelle università Maggiore orientamento per permettere agli studenti lucani di conoscere la realtà universitaria

lucana e per evitare l’allontanamento.

ASSOCIAZIONISMO E ATTIVITÀ SOCIALI

In un mondo dove tutto è complicato e tante cose non vanno nel verso giusto, il contributo di gente che si mette al completo servizio del cittadino e che contribuisce alla crescita della società è fondamentale. La stragrande maggioranza di queste persone le troviamo nelle associazioni. Il numero delle associazioni esistenti forse non si conosce, invece si conoscono bene le potenzialità che una buona associazione può espletare. E’ chiaro che esistono tantissime tipologie di associazioni e possiamo affermare che loro rappresentano una molecola importante del tessuto sociale.Con il termine “associazionismo” s’indicano forme di aggregazione volontaria di persone per il conseguimento di fini condivisi. L’associazione è un insieme di individui che si incontrano, trascorrendo ore della loro vita (visione del “mondo” altruista), in modo volontario per il raggiungimento di obiettivi comuni che non potrebbero essere ottenuti dal singolo individuo. Tanti sono i tratti caratteristici di una buona Associazione, alcuni di questi sono:

l'impegno per la soddisfazione di bisogni, mediante servizi “offerti”, aventi valenza sociale (sentiti in modo particolare tra le fasce deboli della popolazione), che molte volte non vengono erogati dalle imprese tradizionali e neanche dal Pubblico;

l'intento di tutelare i diritti di soggetti-cittadini "a rischio";

la volontà di offrire modalità di utilizzo del tempo libero ispirate ai valori sociali e all'impegno etico;

l'opera di sensibilizzazione della comunità locale ai valori sociali.

Aderire ad una associazione implica la condivisione delle problematiche riguardanti una determinata “questione” e la definizione degli impegni prefissati.Sono tante le forme di associazionismo “buono” nel mondo e tante anche nella nostra Italia: quelle politiche, sindacali, di categoria, ecologiste, religiose, di impegno sociale, studentesche, per la difesa dei diritti umani e delle diversità, sportive, musicali, etc. Tutti coloro che aderiscono a questo mondo giocano una partita che vede nell’impegno e nella partecipazione una delle ragioni di vita quotidiana. Impegno e partecipazione che delineano una società attiva, una società che risponde alle esigenze collettive e alle problematiche che attanagliano ogni singolo angolo di questo mondo. L’associazione come composizione di diversi individui si pone l’obiettivo del bene comune.Molte persone che hanno avuto la possibilità di fare esperienza e di essere partecipe in un associazione sono giovani con la voglia di mettersi in discussione e proporre delle alternative serie alla crescita della nostra società.

Cerchiamo di abbracciare uno dei rami delle associazioni, quello dei cittadini stranieri presenti in Italia , per dimostrare quanto sia grande il fenomeno “Associazionismo”. Tali associazioni sono 893. La maggior parte di esse hanno una concentrazione nel centro nord ( fenomeno provocato in

parte dalla differente ricchezza presente nel territorio nazionale). Nel Nord-Ovest dove, in percentuale sul totale, sono rispettivamente il 29,8% e il 29,3%, contro il 14,4% del Centro, l'11% del Nord-Est, l'8,5% del Sud e il 6,9% delle Isole. Queste associazioni tendono a concentrarsi nei grandi centri (Milano, Roma, Torino e Firenze), oppure nei capoluoghi di regione e nelle province (le maggiori concentrazioni sono dovute anche alle diverse opportunità di lavoro offerte). Le associazioni, studiate sulla base della provenienza degli associati, sono composte da: quelle africane che sono la maggioranza (39,7%), quelle asiatiche (12,8%), quelle dell'Est Europa e dell'America Latina (5,7% rispettivamente). Più di un terzo (36,1%) è rappresentato da associazioni nate all'interno di strutture italiane o miste, che fanno riferimento a più gruppi stranieri.

"Obiettivo della ricerca - si legge nel comunicato del Cnel - è quello di fare luce sulla reale dimensione del fenomeno dell'associazionismo straniero, come emblema di una presenza viva che vuole essere non solo ospite ma anche parte integrante della società. Una realtà nuova, con prospettive future di sviluppo e di radicamento nel territorio, attraverso la quale gli immigrati cercano di organizzarsi allo scopo di rendersi positivamente visibili, facendo sentire la propria voce, i propri interessi e la propria volontà di partecipazione".Pensiamo anche alle parole del nostro Presidente Napolitano sulla questione della cittadinanza: "Sono convinto che i bambini e i ragazzi venuti con l'immigrazione facciano parte integrante dell'Italia di oggi e di domani, e rappresentino una grande fonte di speranza e di energia. A tutti gli adulti e gli anziani il compito di realizzare questo futuro", "dobbiamo essere fieri del fatto che, pur mantenendo un legame con le origini, essi esprimano la volontà di diventare italiani. Dobbiamo sentire una forte responsabilità e un preciso dovere di non deludere questa fede nell'Italia" . Crediamo anche noi che la diversità sia una ricchezza in tutte le sue forme. Affermiamo che le istituzioni potrebbero fare molto di più per incentivare tali associazioni ad operare sempre più numerose. L’ incentivazione potrebbe partire dalla formazione di una rete di associazioni che interagendo tra loro, riuscirebbe a coordinare meglio tutto il lavoro da fare con una maggiore qualità del servizio offerto.Importante sarebbe anche un forum di discussione per le varie associazioni, perché tramite il dibattito e l’esposizione delle proprie idee si arriva alla creazione di un programma di azione sul territorio e di iniziative mirate per meglio affrontare le tematiche e i problemi che ci sono nelle nostre comunità. Altro argomento trattato dalle associazioni è quello delle politiche di genere per le pari opportunità, tema di grande attualità; il mondo dell’associazionismo è impegnato in prima linea per affermare questo principio e per dare alla gente gli strumenti per comprendere come la società sia cambiata e si sia evoluta nel tempo.Altro capitolo poi sono le associazioni che si occupano della promozione del territorio, svolgendo un ruolo di prim’ordine nello sviluppo del turismo e della cultura.Il nostro territorio (tutta l’intera Provincia) è pieno di bellezze naturali e non, di storia più o meno recente e passata, una buona promozione di tutto ciò porterebbe benefici sia all’economia ed anche e soprattutto alla gente (il turismo crea una serie di scambi culturali, arricchendo la formazione di ogni singola persona).Negli ultimi anni la Politica ha subito una trasformazione di forma nel suo complesso. Il sistema partitico italiano che dal dopoguerra fino alla fine della prima repubblica (anche se negli anni in modo e forme diverse) ha rappresentato il nocciolo delle coordinate spazio-contenuti di quelle che erano le esigenza della popolazione fino a quel momento. Le diverse sedi dei partiti erano tra le fonti principali di idee che venivano discusse dalle singole persone che svolgevano un “attivismo di pensiero” che mirava a crescere la credibilità nella rappresentanza di potere e ad avere le diversificate visioni di “lotta per un mondo migliore”. Ognuno possedeva la sua verità (riferimento

al diverso pensiero espresso dai diversi partiti), ogni partito mirava al bene della collettività (il partito visto come mezzo per discutere le diverse problematiche e prendere delle decisioni per il tratteggio e la definizione di obiettivi comuni). Il partito anche se con il suo organigramma aveva l’obiettivo di “dare conto” alla Persona. Dare conto secondo noi significa rispondere alle esigenze della popolazione, fare fronte alle problematiche che ha una città-territorio, discutere dei diritti dei cittadini, parlare di problematiche ambientali, fare fronte alla disparità socio-economica della popolazione, etc. Il Partito era lo spazio-contenuto in cui crescevano anche tanti giovani. Con il passare degli anni il Sistema Partitico Nazionale ha perso i suoi iscritti, le diverse sedi sono diventate sempre più vuote e le persone che usufruiscono del diritto al voto sono sempre meno (i dati sull’astensionismo sono allarmanti e dimostrano quanto detto).Una delle tante cause di questo fenomeno è la perdita di credibilità, da parte della popolazione, verso i partiti (indagini e campionature di interviste reperibili dimostrano questo). Accanto a questa decadenza gli Italiani hanno dato vita a nuove esperienze associative per affrontare i numerosi problemi quotidiani che li assillano.Sarebbe sciocco pensare che le Persone si sono snaturate del loro “attivismo di pensiero” (il che in un essere raziocinante è innato), ma è l’attivismo che ha subito una metamorfosi. L’attività dell’uomo si è trasformata nella sua forma. Le persone continuano a discutere, a proporre, a lottare per il bene della collettività: continuano a fare Politica. Il “partito” (in definizione generica), anche con i suoi meno tesserati e con il sempre dilagante astensionismo, continua a discutere e a prendere delle decisioni che rappresentano sempre di meno l’intera popolazione.Le persone continuano a fare politica e la fanno all’interno delle associazioni, una trasformazione anche se non radicale del contenitore. Il numero delle associazioni è cresciuto negli ultimi anni, ecco perché crediamo che “l’attivismo di pensiero” delle persone si sia versato sempre più all’interno dell’ associazionismo. Lo spazio in cui confluisco le idee, il punto in cui passano diverse relazioni di pensiero oggi è rappresentato da questo mondo. Chi fa politica-partitica non può non considerare tutto questo. Il partito è anche il mezzo per trasformare le idee in sostanza (le idee vengono trasformate in decisioni), ma le idee e i diversi modi di pensare sono contenuti sempre di più all’interno di questo grande contenitore. Il nostro programma è molto semplice e trasparente: discutere con le associazioni ( discutere con e tra la gente), capire i loro bisogni e fare viaggiare le loro idee all’interno del nostro Partito per trasformarle infine in decisioni che sono utili alla collettività.Proponiamo Impegno e Partecipazione con le dovute sfumature e in tutte le attività, verso la realizzazione di ideali e di scelte che possano contribuire alla formazione di una nuova classe dirigente. Una giovanile pura, onesta e volta alla valorizzazione del “”. Una giovanile aperta al dialogo e all’unione, che tralasci ogni forma di competizione personale e che faccia crescere una interlocuzione sui progetti. Una giovanile che gareggi sulla base del lavoro, che faccia fede sull’onestà intellettuale delle persone e sulla disponibilità di aiutare e di servire il prossimo. Alcune proposte

riaffermare il valore della politica come forma di volontariato che sappia essere strumento di crescita sociale oltre che di composizione e mediazione di esigenze ed attese dei cittadini;

praticare e promuovere l’impegno politico e civile nelle comunità e sul territorio:

o stimolando il dibattito su problematiche di interesse locale o nazionale;

o favorendo l’accesso alla politica-partitica e la partecipazione popolare alla gestione amministrativa della comunità;

o promuovendo nella comunità locale una gestione politica ed amministrativa che sia rivolta alla tutela della centralità e dignità della persona, dei valori di libertà, giustizia e solidarietà e del valore sociale della famiglia; perseguendo un modello di pubblica amministrazione che, riscoprendo il suo naturale ruolo di servizio, stimoli e tuteli l’iniziativa individuale e collettiva dei cittadini;

Forum delle associazioni provinciale; rete di associazioni divise per categorie; serie di attività da svolgere in tutte le categorie di associazioni; attività di promozione sociale su temi quali le pari opportunità e l’integrazione degli

immigrati; sviluppo del turismo con attività di promozione del territorio e dell’immenso patrimonio

culturale presente nella nostra provincia.

TURISMO

Il turismo è una leva di sviluppo molto importante sia dal punto di vista culturale, che dal punto di vista economico. Per questo si propongono alcune idee che potrebbero portare alla valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico, enogastronomico, storico e culturale. Abbiamo pensato di dividere le proposte in diverse aree in modo da dare una lettura più organica delle nostre idee e di valorizzare le specificità di ciascun territorio.

CONTRIBUTI DEGLI ALTRI TERRITORI

VULTURE ALTO-BRADANO

Alcune idee

Tipicità del territorio

Elevata quantità di prodotti tipici (possibili sviluppi per il turismo enogastronomico / prodotti a KM 0)

I castelli di Melfi e Lagopesole sono potenzialmente attrattivi per le popolazioni tedesche interessate al mito e alla figura di Federico II

Agricoltura molto radicata e praticata (olio d’oliva – possibilità di creare un evento “Visita i frantoi”, rendere partecipe il turista del processo di produzione olearia (visita agli oliveti per vedere e partecipare attivamente alla raccolta delle olive – visita ai frantoi per partecipare alla produzione dell’olio – assaggi e degustazioni) MELFI – BARILE- RAPOLLA – VENOSA / lo stesso per il vino

I laghi di Monticchio – meta sicuramente interessante per gli amanti della natura (da valutare in maniera positiva l’evento organizzato dall’Associazione Amici del Vulture nella notte di S. Lorenzo / sfruttare i percorsi naturalistici con spettacoli itineranti (vedi rappresentazioni teatrali all’aperto organizzate dall’Albero di Minerva) / VOLO DELL’ANGELO SUI LAGHI

Castagne – boschi aperti al pubblico che pagando un biglietto di ingresso hanno libero accesso alla raccolta dei marroncini, possibilità di picnic e grigliate.

Evento il “Ritorno dell’Emigrante” sulla scia della visita del parente belga di mamma----riuscire a riportare nella terra di origine comitive e gruppi di persone che per motivi diversi vivono lontani dalla Basilicata

Investimenti per la creazione e lo sviluppo di campi da golf

Turismo culturale e turismo religioso

Investimenti nella realizzazione di spettacoli teatrali e musicali (vedi il successo di Caparezza a Melfi) utile a creare benefici economici a tutti i commercianti locali

Possibilità di creare corsi di specializzazione turistica (in Italia assenza di scuole e università turistiche)

PROBLEMATICHE

Mancanza di collegamenti stradali, ferroviari e aeroportuali che consentono un facile accesso nella regione

Mancanza di rapporti e interazioni tra enti pubblici e privati (favorire la costruzione di nuove strutture alberghiere)

Assenza di figure professionali specializzate nel settore….il turismo in Basilicata è nelle mani di costruttori ed imprenditori che sono poco esperti.