Programma Axelrod

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JOHN AXELROD direttore ANDREA LUCCHESINI pianoforte XXXIV STAGIONE CONCERTISTICA _14_15

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direttore John Axelrod | pianoforte Andrea Lucchesini | Firenze | Teatro Verdi | 28 gennaio 2015 | Altri concerti a Empoli (27), Piombino (29), Siena (30) e Arezzo (31)

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JOHN AXELRODdirettore

ANDREA LUCCHESINIpianoforte

XXXIV STAGIONE CONCERTISTICA_14_15

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fondazioneorchestra regionaletoscana

Consiglio di Amministrazione

Claudio Martini PresidenteDaniela Misul Vicepresidente

Marta Blasi StefanelliRicciotti CorradiniRita CucèAlda GiannettiGiancarlo NutiniGiulio Cesare RicciAdriano TintoriRiccardo Zucconi

Collegio dei Revisori dei Conti

Roberto Giacinti PresidenteRino CacciamaniPaolo Formichi

Direttore generaleMarco Parri

Direttore servizi musicaliPaolo Frassinelli

Direttore comunicazioneRiccardo Basile

Ufficio sviluppo e fundraisingElisa Bonini

AmministrazioneSimone Grifagni, Cristina Ottanelli

Ufficio del personalePatrizia Brogioni, Andrea Gianfaldoni

SegreteriaStefania Tombelli | Direzione GeneraleTiziana Goretti | Direzione ArtisticaAmbra Greco | Area Comunicazione Simona Capristo | Play It!

Servizi tecnici OrchestraFrancesco Vensi, Angelo Del Rosso

Ospitalità e sala Teatro VerdiFulvio Palmieri, Paolo Malvini

Palcoscenico Teatro Verdi Alfredo Ridi, Walter Sica, Carmelo Meli, Sandro Russo, Alessandro Goretti

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XXXIV STAGIOnE COnCERTISTICA

direttore artisticodirettore principale

direttore e compositore in residencedirettore onorario

Giorgio BattistelliDaniele Rustioni

Tan DunThomas Dausgaard

ICOstituzioni

oncertisticherchestrali

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LuDWIG VAn BEEThOVEn

Concerto n.5 in mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op.73 ‘L’Imperatore’

AllegroAdagio un poco mossoRondò: allegro ma non troppo

***

Sinfonia n.5 in do minore op.67

Allegro con brioAndante con motoScherzo: AllegroAllegro

john AxelRoddirettore

AndReA luCChesinipianoforte

Registrazioni e produzioni audio a cura di SoundStudioService

empoli, teAtRo exCelsioR

martedì 27 gennaio 2015 ore 21.00

FiRenze, teAtRo VeRdi*

mercoledì 28 gennaio 2015 ore 21.00

piombino, teAtRo metRopolitAn

giovedì 29 gennaio 2015 ore 21.00

sienA, teAtRo dei Rozzi

venerdì 30 gennaio 2015 ore 21.00

ARezzo, AuditoRium FieRe e CongRessi

sabato 31 gennaio 2015 ore 21.00

*concerto fiorentino registrato e trasmesso in differita da Rai Radio3

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Con il repertorio estremamente vasto, i programmi innovativi e il carismatico stile direttoriale, John Axelrod continua ad imporsi sempre più come uno dei direttori più interessanti del panorama odierno ed è richiesto dalle orchestre di tutto il mondo. Dopo aver completato con successo la sua carica quinquennale come direttore principale della Luzerner Sinfonie Orchester e direttore musicale del Teatro di Lucerna, la posizione di direttore musicale dell’Orchestre national des Pays de la Loire (OnPL) e di direttore principale dell’Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”, nel novembre 2014 viene nominato

direttore principale e artistico della Real Orquesta Sinfónica de Sevilla (ROSS), mantenendo anche il ruolo di direttore principale ospite della Sinfonica Verdi.Sin dal 2001, John Axelrod ha diretto oltre 150 orchestre internazionali, 30 titoli d’opera e 50 prime assolute.Fra le orchestre con cui collabora regolarmente figurano la Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino, la nDR Symphony di Amburgo, la hr-Sinfonieorchester di Francoforte, l’Orchestra Sinfonica nazionale della RAI di Torino, il Teatro La Fenice di Venezia, il San Carlo di napoli, la Real Orquesta Sinfonica de Sevilla, la OSI di Lugano, la Camerata Salzburg,

JOhn AXELROD

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la ORF Radio Symphony e i Grazer Philharmoniker. La sua attività operistica comprende nuove produzioni del Candide di Bernstein al Théâtre du Châtelet e al Teatro alla Scala, Flight di J.Dove per la Leipzig Oper, Tristano e Isotta ad Angers/nantes. Per il Festival di Lucerna ha diretto le nuove produzioni di Kaiser von Atlantis, Rigoletto, Rake’s Progress, Don Giovanni, L’opera da tre soldi, Idomeneo. nel 2014 ha diretto Evgenij Onegin al Teatro San Carlo di napoli e inaugurato il Festival di Spoleto con il trittico: Erwartung, La Dame de Monte Carlo e

La Mort de Cléopâtre. Le prossime produzioni saranno la prima assoluta de Lo specchio magico di Fabio Vacchi al Maggio Musicale Fiorentino e la nuova produzione di Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny di Weill per l’Opera di Roma. Appassionato sostenitore delle nuove generazioni di musicisti, John Axelrod collabora con diverse orchestre giovanili professionali, andando in tournée con la Schleswig holstein Festival Orchestra al Festival di Salisburgo, l’Orchestra Giovanile Italiana, l’Accademia della Scala a Muscat, la nord Deutsche Junge Philharmonie in Germania, la Sinfonia Iuventus in Polonia e la Vienna Jeunesse Orchester in Austria.John Axelrod incide regolarmente sia il repertorio di tradizione che quello contemporaneo per etichette quali Sony Classical, Warner Classics, Ondine, universal, naïve e nimbus. L’ultimo progetto discografico Brahms Beloved per la Telarc vede l’integrale delle Sinfonie di Brahms, con l’Orchestra Sinfonica di Milano, abbinate ai Lieder di Clara Schumann.Laureato alla harvard university nel 1988 e formatosi nella tradizione di Bernstein, ha studiato al Conservatorio di San Pietroburgo con Ilya Musin nel 1996, e ha partecipato al programma dell’American Symphony Orchestra League.

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AnDREA LuCChESInI

Formatosi sotto la guida di Maria Tipo, Andrea Lucchesini si impone all’attenzione internazionale giovanissimo, con la vittoria del Concorso Internazionale “Dino Ciani” presso il Teatro alla Scala di Milano.  Suona da allora in tutto il mondo con le orchestre più prestigiose, collaborando con direttori quali Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Roberto Abbado, Riccardo Chailly, Dennis Russell Davies, Charles Dutoit, Daniele Gatti, Gabriele Ferro, Gianluigi Gelmetti, Daniel harding, Vladimir Jurowski, Gianandrea noseda e Giuseppe Sinopoli.

La sua ampia attività, contrassegnata dal desiderio di esplorare la musica senza limitazioni, lo vede spaziare da programmi del repertorio classico all’oggi e gli vale già nel 1994 il ricono-scimento dei musicologi europei da cui riceve - unico italiano finora - il Premio Internazionale Accademia Chigiana, mentre l’anno successivo il Premio  “Abbiati” testimonia l’apprezzamento della critica italiana.Andrea Lucchesini ha al suo attivo numerose incisioni discografiche, le prime delle quali risalgono agli anni ‘80 per EMI International (Sonata in si minore di Liszt,

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Sonata op.106 “hammerklavier” di Beethoven, Sonata op.58 di Chopin); successivamente realizza Pierrot Lunaire di Schönberg e Kammerkonzert di Berg per Teldec, con la Dresdner Staatskapelle diretta da Giuseppe Sinopoli. ha inciso inoltre per BMG il Concerto Echoing curves di Luciano Berio sotto la sua direzione: è una delle tappe fondamentali di una stretta collaborazione con il compositore, accanto al quale Lucchesini vede nascere l’ultimo e impegnativo lavo-ro per pianoforte solo, la Sonata, eseguita in prima mondiale nel 2001 e successivamente consegnata - con tutte le altre opere pianistiche di Berio - ad un disco AVIE Records che riceve unanime plauso dalla critica internazionale.  Altrettanto festeggiata la registrazione dal vivo che Lucchesini realizza del ciclo integrale delle 32 Sonate di Beethoven per Stradivarius: la raccolta ottiene tra l’altro il riconoscimento di “disco del mese” della prestigiosa rivista tedesca Fonoforum. Il disco dedicato agli Improvvisi di Schubert, incisi per AVIE Records, è stato accolto con entusiasmo

dalla critica internazionale, tanto da essere nominato disco del mese da Musicweb International. nell’autunno 2013 ha iniziato la regi-strazione dei concerti di Beethoven con l’Orchestra della Radio della Svizzera Italiana e la direzione di Antonello Manacorda, registrazione che si conclude a settembre 2014.Convinto che la trasmissione del sapere musicale alle giovani generazioni sia un dovere morale, si dedica con passione all’insegnamento, attualmente presso la Scuola di Musica di Fiesole, della quale dal 2008 è anche direttore artistico. È inoltre invitato a tenere masterclass presso importanti istituzioni musicali europee, quali la Musik hochschule di hannover, il Sommer Wasserbuger Festspiele e il Mozarteum di Salisbur-go; dal 2008 è Accademico di S.Cecilia.Tra gli impegni più recenti ricordiamo concerti a new York, il ritorno in recital a Monaco, a Madrid e a Barcellona, e con orchestra a Colonia, Düsseldorf, Monaco e La Coruna.

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LuDWIG VAn BEEThOVEn (Bonn 1770 – Vienna 1827)

Concerto n.5 in mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op.73 ‘L’Imperatore’durata 36 minuti circa

Terminato nel 1809, pubblicato nel 1811 e presentato in pubblico a Lipsia sempre nel 1811 da Friedrich Schneider e a Vienna l’anno successivo da Cari Czerny (mai dall’autore), il Concerto opera 73 è l’ultimo lavoro in assoluto di tutta la produzione di Beethoven per strumenti solisti e orchestra, e, in effetti, costituisce il risultato più ambizioso e avveniristico del compositore in questo campo. Dopo avere sovraccaricato di inediti contenuti drammatici, con il Terzo Concerto, le limpide strutture del modello mozartiano, dopo avere intrapreso, con il Quarto Concerto, la ricerca di nuovi equilibri fra il solista e la compagine orchestrale - equilibri comunque improntati a una dimensione lirica e quasi cameristica - Beethoven torna, con il cosiddetto “Imperatore”, alla tradizione del concerto “brillante”, ma volgendo la funzione del solista verso un protagonismo assoluto che lo porta a ripensare sostanzialmente il rapporto pianoforte-orchestra. Alla base di questo ripensamento si pone la consapevolezza dei nuovi traguardi tecnici raggiunti dalle case costruttrici di pianoforti in risposta all’ampliamento

del pubblico e delle sedi di esecuzione; non a caso Beethoven era entrato in possesso, nel 1804, di un pianoforte Erard, la cui escursione dinamica superava di molto quella dei più eleganti e meno sonori strumenti viennesi. Di qui nasce quell’esaltazione del virtuosismo pianistico che investe di sé il Quinto Concerto; un virtuosismo che non si fonda, però, sulla scorrevolezza brillante e sui preziosi intarsi miniaturistici di un esibizionismo “vecchio stile”, ma sulle possenti ottave, sui grandiosi effetti di eco del pedale di risonanza, sulla corposità accordale, insomma sullo sfruttamento compiuto di tutte le risorse dinamiche della nuova generazione di strumenti. Così, rispetto allo strumentale, il pianoforte diventa “la struttura portante del discorso” (Rattalino), in modo tale da condurre anche a un assestamento delle regole di costruzione formale del concerto. nel primo movimento manca la tradizionale cadenza del solista - che, essendo protagonista assoluto, non ha bisogno di una sezione a sé dedicata - ma lo strumento fa il proprio ingresso, quasi un’irruzione,

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solista - incline però anche a momenti di più discreta complicità, come il garbato colloquio col timpano, subito prima della conclusione - riafferma il contenuto di spaziosa grandiosità del concerto, e con esso si pone come ineguagliato esempio agli spensierati epigoni dell’età Biedermeier.

Arrigo Quattrocchi

immediatamente, con un’introduzione eclatante di arpeggi, scale, trilli, che lasciano poi il posto alla esposizione vera e propria, in cui l’orchestra presenta con una magniloquenza degna del solista il materiale tematico (una prima idea fortemente affermativa e un secondo tema dalla configurazione misteriosamente marziale, ripresa dai corni); e tutto il tempo vede la prevalenza, estrosa, magnifica e quasi pletorica, del disegno pianistico, secondato dalla compagine orchestrale con una sontuosa veste timbrica. Il protagonismo del solista non viene meno nel movimento centrale, ma si converte verso una poetica intimista; alla raccolta melodia iniziale degli archi il pianoforte risponde con un semplice ed espressivo motivo in terzine; poi lo strumento riprende e ricama le idee tematiche; puntando soprattutto sul compiacimento di dolcissime situazioni coloristiche. Senza soluzione di continuità avviene la transizione al finale, animato da una vitalistica propulsione ritmica e dal carattere ritmicamente irregolare del refrain; la presenza festosa e irruente del

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Sinfonia n.5 in do minore op.67durata: 36 minuti circa

La Sinfonia n.5 in do minore è l’emblema universalmente riconosciuto dell’arte di Beethoven, il paradigma immortale di quella dialettica drammatica fatta di slanci eroici e nutrita dalla forza delle idee che ne costituisce la linfa vitale. I primi abbozzi (fra cui anche il celebre incipit del primo movimento) risalgono al 1804 circa, subito dopo il completamento dell’Eroica, ma di lì a breve vennero abbandonati da Beethoven per comporre, rapidamente, la Quarta Sinfonia; la stesura più consistente è invece rintracciabile nel periodo fra la primavera del 1807 ed i primi mesi del 1808, inaspettatamente intrecciata a quella della Sesta Sinfonia, la celebre Pastorale, alla Quinta dunque legata per genesi ma della quale costituisce un’antitesi clamorosa (ma la compresenza di opposti non deve stupir più di tanto, perché si ritrova diverse volte nella produzione beethoveniana). La singolare contemporaneità delle due Sinfonie rimane del resto documentata dal loro abbinamento nel programma di un concerto rimasto famoso nella storia per l’entità del programma, e

che si tenne al Theater ander Wien il 22 Dicembre 1808, diretto dallo stesso Beethoven: una serata che vide l’esecuzione appunto delle Sinfonie nn.5 e 6, ma pure dell’aria «Ah! perfido», del Concerto n.4 per pianoforte, della Fantasia Corale op.80, persino del Gloria e del Sanctus dalla Messa in do maggiore. «Così il destino bussa alla porta», pare che abbia risposto Beethoven alle continue domande dell’allievo Anton Felix Schlinder sul significato dell’insistente motivo che apre la Quinta: poco importa interrogarsi sulla veridicità o meno della spiegazione, che ha senz’altro contribuito al fiorire di un’aneddotica sempre più strampalata (come quella che vuole il celebre motivo parente stretto del verso fatto dal rigogolo, una specie di uccello udito da Beethoven durante una gita al Prater!); soprattutto, se ingenuamente presa per buona, non andrà considerata alla lettera. Certo invece è che, soprattutto all’indomani delle esecuzioni successive, già diversi fra studiosi o semplici cronisti della vita musicale non poterono sottrarsi all’imperativo categorico di rintracciare

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più alti nella lotta per la conquista del bene. Il conflitto esistenziale è anzitutto conflitto di idee musicali, ed è posto con evidenza nell’«Allegro con brio» che getta le basi per l’immensa costruzione della Sinfonia. A generare il discorso è una cellula, non un tema vero e proprio, che esplode negli archi con particolare violenza: tre note (sol) che si schiantano con forte accentazione su un’altra (mi bemolle). È una sorta di motto, lapidario e carico d’interrogativi, che per la seconda volta risuona già con note diverse (un tono sotto, ma con identica incisività ritmica) e che da quel momento corre verso una serie di trasformazioni che comunque rimandano alla sua prima origine: quasi a formare, con fare irrequieto, quello che stavolta è un vero tema, chiave di volta dell’intero movimento ma soprattutto dell’intera Sinfonia, dove riapparirà di continuo. Di temi ne esiste anche un secondo, di natura più dolcemente melodica e quasi implorante, che dall’altro in realtà è schiacciato nel corso di uno sviluppo perentorio ed inarrestabile. Tutto il primo tempo si regge su questo contrasto drammaticissimo, che vede però l’affermazione indiscutibile del primo fatale motivo; solo nelle ultime

nella Quinta un forte contenuto emotivo ed ideologico, da spiegarsi attraverso associazioni di immagini o programmi più o meno fantasiosi, comunque alla fine sempre riconducibili ad una medesima idea di base, che è poi quella che ha contribuito a creare e sostanziare un giusto mito: vale a dire, intendere la Quinta Sinfonia come metafora musicale, possente come nessun altra, di una lotta titanica contro la sorte che però conduce alla vittoria finale. Difficile, ancora oggi, sottrarsi a quest’idea ascoltando la Sinfonia n.5, costruita su di una dialettica degli opposti che a Beethoven derivava da Kant e nutrita dall’ottimismo e dalla fiducia nell’uomo nati dal pensiero illuminista; simili idee mai prima di allora (neppure nell’Eroica, dalla quale la Quinta pur discende) avevano conosciuto forme così grandiose, determinate ed esplicite. Se la Terza Sinfonia aveva celebrato l’eroe ideale in quattro movimenti distinti, la Quinta distribuisce nella medesima successione quattro momenti l’un con l’altro avvinti di una vicenda che è esistenziale e tutta drammatica, e che dal conflitto del primo tempo si risolve positivamente solo nell’ultimo. La Quinta dunque come espressione etica, oltreché poetica, tesa all’affermazione degli ideali umani

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è trionfale, raggiante: senza soluzione di continuità, l’«Allegro» finale spazza via gli oscuri presagi del precedente movimento, e intona la sua fanfara di vittoria nella sfolgorante luminosità del do maggiore, stavolta definitivamente conquistata, e nelle voci giubilanti di un organico che chiama in causa (per la prima volta nella Quinta) anche tre sacrali tromboni, l’ottavino ed il controfagotto. Il flusso tematico è più complesso di quel che si creda, ma il suo vigore è al servizio di una ferrea logica sinfonica che annulla ogni contrasto ed accoglie con superba naturalezza quell’eccitato slancio trionfale. Per un solo momento, riaffiora il dubbio del fosco do minore; ma poi il discorso riprende incalzante, e si accende in una danza gioiosa quanto sfrenata: in quel trionfo incontenibile e definitivo del do maggiore sul do minore, la vittoria della luce sulle tenebre conosce il suo inno.

Francesco Ermini Polacci

battute il secondo motivo risuona, da solo e pieno di sgomento, nella voce dell’oboe. Ma quel canto desolato è repentinamente scacciato ancora una volta. L’«Andante con moto» prosegue l’idea di una lotta finora disperata, stavolta ricercando nuovi motivi di speranza. Il canto disteso che lo informa dall’inizio, una melodia espressiva e articolata, si regge su un ritmo di marcia che ha un carattere fiducioso oltreché di virile dignità; e s’impone qui, fra le molteplici variazioni di una dialettica divisa fra brevi momenti di accensione e ripiegamento, un solenne motivo che dalla costola di quello nasce, intonato da ottoni e timpani (finora mai ascoltati), nella radiosa tonalità di do maggiore: segnale d’un ritrovato ottimismo, per quanto l’implacabile motivo che ha aperto la Sinfonia continui ad affacciarsi qua e là e con fare sinistro. L’«Allegro» si rivela ancora un momento abbastanza tortuoso ed oscuro, con un fugato vigoroso che cerca di affermare ancora quel do maggiore che è simbolo di luce e salvezza. nell’ultima parte, si dipana un gioco misterioso di pizzicati ed arpeggi, che coinvolge anche gli spettrali interventi dei contrabbassi, avviato lentamente verso un percorso gravido di sinistre attese e scandito dal rintocco lontano dei timpani. E invece lo sbocco

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AsColtARe è un’ARteQuest’affermazione può sembrare azzardata o compiacente, ma corrisponde invece a una realtà che molti di noi hanno intuito da tempo, pur nel generale scetticismo; una realtà che ci viene oggi confermata anche dalla ricerca scientifica. Le attività musicali sono tra quelle che maggiormente attivano le diverse aree del cervello umano, il che non significa solo il nostro pensiero, ma anche le nostre passioni e le nostre emozioni; qualcuno sostiene addirittura che nessun’altra attività possa far di meglio. Oggi sappiamo che anche l’ascolto è un’attività musicale: indagato dagli scienziati, il nostro cervello dimostra che chi sosteneva la natura passiva dell’ascoltatore (purtroppo, anche tanti autorevoli musicisti) aveva semplicemente torto. Ascoltare, però, è un’arte molto particolare.

AsColtARe è un’ARte di Cui tutti siAmo CApACiPerché nasciamo dotati delle strutture necessarie e perché fin da prima della nascita siamo esposti a degli stimoli musicali; stimoli che sviluppano in noi, senza che ce ne accorgiamo, una competenza musicale. Questa competenza inconscia è indispensabile; tuttavia, da sola, non basta a far di noi dei veri artisti dell’ascolto.

AsColtAtoRi si diVentAEsistono, in musica, tanti livelli di complessità. Come in letteratura. Come in pittura. E come si impara a leggere Dante o a guardare Michelangelo senza

NOVITÀ I PODCAST DELL’ORT - L’ARTE DI ASCOLTARE

bisogno di saper scrivere un endecasillabo o tenere in mano un pennello, così si può imparare ad ascoltare Beethoven senza essere musicisti. non è la promessa di una strada facile: si impara a leggere Dante o a guardare Michelangelo grazie a un percorso. La scuola italiana però (ma giungono suoni sinistri anche dal resto dell’Europa) non ritiene di doversi far carico di un analogo percorso rivolto a Beethoven (o a Bach, o a Verdi, o a Debussy).

senzA AsColtAtoRi, lA gRAndemusiCA non hA FutuRoDunque si deve correre ai ripari. Questi podcast sono un tentativo di dimostrare che è possibile iniziare ai segreti dell’arte di ascoltare anche coloro che non possiedono un bagaglio di esplicite conoscenze tecniche: quando servono, i termini tecnici si apprendono strada facendo. Tentativo riuscito? ho costruito i podacst sulla base delle lezioni che, da tanti anni, tengo nelle scuole superiori fiorentine grazie alla sensibilità dell’ORT e al suo progetto Invito alla musica. Coi ragazzi ha funzionato, e continua a funzionare: perché non provarci?

Buon ascolto!Marco Mangani

visita il nostro sito: ascolta e scarica i PodCast www.orchestradellatoscana.it Menù > Edu > PodCast

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Violini pRimi

Andrea Tacchi *Daniele Giorgi *Paolo Gaiani **Stefano BianchiPatrizia BettottiMarcello D’AngeloFrancesco Di CuonzoMarian EllemanChiara Foletto Sergio Guadagno

Violini seCondi

Chiara Morandi * Clarice Curradi *Alessandro Giani **Angela Asioli Gabriella Colombo Susanna Pasquariello Marco Pistelli Gianluca Stupia

Viole

Stefano Zanobini *Giulia Panchieri *Pier Paolo Ricci **Caterina Cioli Alessandro Franconi Sabrina Giuliani

ViolonCelli

Luca Provenzani *Andrea Landi *Augusto Gasbarri **Stefano BattistiniGiovanni Simeone

ContRAbbAssi

Amerigo Bernardi *Luigi Giannoni **Simone Prando

FlAuti

Fabio Fabbrizzi *Michele Marasco *Silvia Marini

oboi

Alessio Galiazzo *Flavio Giuliani *

ClARinetti

Marco Ortolani *Emilio Checchini *

FAgotti

Paolo Carlini *umberto Codecà *Corrado Barbieri

CoRni

Andrea Albori *Paolo Faggi *

tRombe

Donato De Sena *Guido Guidarelli *

tRomboni

Alessio Brontesi *Rodolfo BonfilioGabriele Tonelli

timpAni

Morgan M.Tortelli *

*prime parti**concertino

ispettoRe d’oRChestRA e ARChiVistA

Alfredo Vignoli

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L’Orchestra della Toscana si è formata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo.

Composta da 44 musicisti, che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche, l’Orchestra realizza le prove e i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico Teatro Verdi (di cui è proprietaria), situato nel centro di Firenze. Le esecuzioni fiorentine sono da molti anni trasmesse regolarmente da Rai Radio 3 e da Rete Toscana Classica.

Interprete duttile di un ampio repertorio che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, l’Orchestra della Toscana riserva ampio spazio a haydn, Mozart, tutto il Beethoven sinfonico, larga parte del barocco strumentale, con una particolare attenzione alla letteratura meno eseguita.

Accanto ai grandi capolavori sinfonico-corali si aggiungono i Lieder di Mahler, le pagine corali di Brahms, parte del sinfonismo dell’Ottocento con una posizione di privilegio per Rossini. una precisa vocazione per il novecento storico, insieme a una singolare sensibilità per la musica d’oggi, caratterizzano la formazione toscana nel panorama musicale italiano.

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Il festival “Play It! La musica fORTe dell’Italia” è il manifesto più eloquente dell’impegno dell’orchestra verso la contemporaneità.Ospite delle più importanti Società di Concerti italiane, si è esibita con grande successo al Teatro alla Scala di Milano, al Maggio Musicale Fiorentino, al Comunale di Bologna, al Carlo Felice di Genova, all’Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto di Torino, all’Accademia di S.Cecilia di Roma, alla Settimana Musicale Senese, al Ravenna Festival, al Rossini Opera Festival e alla Biennale di Venezia. Collabora con personalità come Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Myung-Whun Chung, Gianluigi Gelmetti, Daniel harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma e uto ughi.

numerose le sue apparizioni all’estero a partire dal 1992: più volte nei teatri della Germania, del Giappone, del Sud America, e poi a Cannes, Edimburgo, hong Kong, Madrid, new York, Parigi, Salisburgo, Strasburgo.

Incide per Emi, Fonè, Agorà, Ricordi, Bongiovanni, VDM Records e, da quest’anno, per Sony Classical con un progetto triennale dedicato ad alcuni protagonisti del ‘900 storico italiano come Ghedini, Casella e Petrassi.

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Al Teatro Verdi di Firenze si rinnova lo spazio che abbiamo voluto dedicare all’arte figurativa contemporanea. In occasione dei 160 anni dall’inaugurazione del teatro, la Fondazione ORT, proprietaria dello spazio dove ha sede stabile l’Orchestra della Toscana, ha deciso infatti di promuove giovani artisti contemporanei emergenti che vivono e lavorano nel nostro territorio, mettendo a loro disposizione lo spazio del foyer per presentare alcune opere. Dopo avere ospitato con grande successo Exit Enter, uno tra i protagonisti dell’ultima stagione, sta

IN ARRIVO AL TEATRO VERDIBLUB “L’arTe sa NUOTare”

per arrivare al Teatro Verdi il lavoro di Blub. L’anonimo street artist ha preso alcune delle icone più importanti del nostro panorama artistico, aggiungendo la maschera ed il boccaglio, come sintesi di quello che è il suo slogan “L’arte sa nuotare”, una modalità espressiva che rifiuta di annegare nella crisi attuale. “La mia idea rappresenta proprio l’andare controcorrente al pensiero della crisi - commenta Blub - una crisi che sta nelle menti, nelle parole, nei fatti e poi nelle azioni, dilaga e penetra ovunque. Se non ci fermiamo di fronte al muro della crisi, possiamo trovare una porta che ci apre altri scenari. Voglio vederla così … quindi metto la maschera a ciò che rappresenta l’arte, la cultura o la scienza, e la vedo dietro ad un oblò, come un mondo parallelo. E seguire il cammino dell’arte non è stata per me una decisione ma una conseguenza naturale della vita.Firenze ha alle spalle un valore inestimabile per quanto riguarda l’arte, ma guardare avanti permette di crearne ancora.”

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i pRossimi AppuntAmenti

7e 8FeBBraIO

sab e domore 16.30

PrevenditaBiglietteria

Teatro VerdiVia Ghibellina 97

Firenzetel. 055 212320

CarLOmOreNO VOLPINIdirettorein collaborazione con Venti Lucenti eCortona Mix Festival

tUttI AL tEAtRO vERDI!!!gli spettacoli del pomeriggio

per bambini, ragazzi e famiglie

17 FeBBraIO

martedìore 21.00

26FeBBraIO

giovedìore 21.00

Concerto di CarnevaledaNIeLe rUsTIONIdirettoreeNrICO dINdO violoncellomusiche di Casella, Čajkovskij, Rossini, Šostakovič

emILIO POmarICOdirettorerOGer mUrarO pianoforte

musiche di Busoni, Beethoven, Brahms

versione per orchestra ridotta di Clare grundmanregia di manu lalli

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ComuniCAzioni PER IL PUBBLICO

È in arrivo il secondo appuntamento dedicato a bambini, ragazzi e famiglie. Sabato 7 e domenica 8 febbraio (eccezionale replica con identico inizio alle 16,30), Carmen nella versione di Clare Grundman, realizzata in collaborazione con Venti Lucenti. I biglietti sono già disponibili alla vendita e possono essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Verdi oppure direttamente on line. Posto unico € 5,00 bambini e € 8,00 adulti.Consigliata la prevendita. Tutto il materiale informativo è in distribuzione in teatro, e sul nostro sito alla pagina EDu. Il ciclo si concluderà a marzo con lo spettacolo Bustric e il magico Piccolo Principe.

tutto beethoVenÈ interamente dedicato all’Integrale per pianoforte di Beethoven, uno degli abbonamenti ‘Fai da Te’ della Stagione Concertistica 2014-15. Il ciclo è realizzato grazie al contributo della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano.

Cinque appuntamenti, per i Cinque Concerti per pianoforte del compositore tedesco. Prossimo appuntamento con Roger Muraro solista al pianoforte nel Quarto Concerto op.58; sul podio Emilio Pomarico (giovedì 26 febbraio).

CoonCeRtiAmo Con Coop Eventi culturali a sorpresa nei centri commerciali di unicoop Firenze. una proposta che, per la prima volta a livello nazionale, riesce a condurre all’interno di attività commerciali esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. Il programma prevede oltre 60 eventi realizzati durante l’orario di apertura dei punti vendita. Sono coinvolti vari enti e istituzioni culturali, e tra questi anche l’ORT con i nostri professori di musica che, travestiti da inservienti, sorprendono i clienti del supermercato. Siamo già stati al Centro Commerciale di Poggibonsi e a quello di Gavinana a Firenze, mentre sono previste prossimamente altre tappe. Seguiteci ... fare la spesa sarà insolito e più divertente! Ricordiamo che tutti i soci Coop possono usufrire di riduzioni su abbonamenti e singoli biglietti del Cartellone 2014/2015 dell’ORT.

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seguiteCi ANChE qUANDO NON SIETE IN TEATRO

sito inteRnet Qui sono raccolte tutte le informazioni che riguardano l’Orchestra della Toscana. Trovate il calendario, le news con gli aggiornamenti, le anticipazioni, le foto gallery ed i dettagli di tutte le nostre inziative. È anche il punto di partenza per i nostri canali social (Facebook, Twitter, You Tube e Pinterest). Si possono scaricare materiali informativi ed inviti ad iniziative speciali:www.orchestradellatoscana.it

i pRogRAmmi su issuu Tutti i programmi di sala, come questo che state leggendo, vengono pubblicati con qualche giorno di anticipo sul portale Issuu a questo indirizzo:issuu.com/orchestradellatoscanaChi vuole può dunque prepararsi all’ascolto in anticipo e comodamente da casa. Il link è disponibile anche nel nostro sito internet. I programmi resteranno a disposizione del pubblico per tutta la stagione.

Audio su soundCloud Sono disponibili sulla piattaforma di condivisione audio Soundcloud materiali che ci riguardano come le introduzioni ai concerti, gli interventi didattici e una selezione di brani dall’ultimo Play It!Ci trovate a questo indirizzo:soundcloud.com/orchestradellatoscana

le Foto del ConCeRto Sulla nostra pagina Facebook sarà possibile vedere nei prossimi giorni un’ampia galleria fotografica che documenta questo concerto. Più in generale, sul nostro sito trovate una ricca foto gallery su tutta l’attività dell’Orchestra della Toscana, realizzata da Marco Borrelli.

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Crediamo che la cultura rappresentiun volano di sviluppo del territorio, arricchisca la società e assicuri la crescita consapevole delle nuove generazioni. Siamo convinti che la musica possa nutrire lo spirito e il corpo, che contribuisca a far crescere le nuove generazioni attraverso un ascolto consapevole dell’affascinante mondo musicale in cui viviamo, un mondo in continua trasformazione.

La nostra proposta musicale è rivolta a tutti e suggerisce una libertà di ascolto che spazia nel tempo, dal passato al presente. Lavoriamo con impegno e passione perchè siamo convinti che con una musica intelligente e bella si possa vivere meglio. Cerchiamo amici disposti a condividere il nostro lavoro, affiancandoci nel percorso e sostenendoci nella nostra visione di una città più armoniosa.

Il tuo contributo potrà arricchire l’attività e i progetti di formazione e di educazione all’ascolto rivolti ai più giovani.

sOsTeNeNdO L’OrT SARà TUTTA UN’ALTRA MUSICA

Scegli il tuo sostegno all’ORT!

mY oRt € 50,00sostenitoRe € 100,00AmiCo € 250,00elite € 500,00

Sul sito www.orchestradellatoscana.it è possibile scoprire tutti i vantaggi riservati ai nostri sostenitori. Il proprio contributo può essere comodamente donato con bonifico bancario sul conto corrente

ibAn it 75 s061 6002 8001 0000 0010 505

E anche per le aziende che vorranno essere partner dell’ORT, saremo lieti di costruire le opportunità migliori.

Inoltre destinando il 5 peR mille

all’Orchestra della Toscana si potrà contribuire ai progetti didattici, alle iniziative scolastiche e provinciali organizzate dall’ORT: basta mettere la propria firma nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi riservato e riportare il codice fiscale della nostra fondazione: 01774620486

Ufficio [email protected]

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CONTATTIFondAzione oRChestRA RegionAle tosCAnA Via Verdi, 5 - 50122 Firenze tel. 055 2342722 | 2340710fax 055 2008035 www.orchestradellatoscana.it

[email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] del [email protected]

Amministrazionedirezioneamministrativa@orchestradellatoscana.itServizi [email protected]

teAtRo VeRdi Via Ghibellina, 99 - 50122 FirenzeBiglietteriaVia Ghibellina, 97 - 50122 Firenze orari dal lun al sab 10-13 e 16-19 festivi chiusotel. (+39) 055 212320fax. (+39) 055 288417www.teatroverdionline.it [email protected]

pRogRAmmA di sAlA A CuRA di

ufficio Comunicazione ORT

pRogetto gRAFiCo

kidstudio.it

Foto

Stefano Bottesi (copertina) Daniel Vass (5) Marc Roger (6)Leonardo Ferri (7) Marco Borrelli (17, 22)

stAmpA

nuova Grafica Fiorentina (Firenze)

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