programma 2012 Dialoghi sull'Uomo

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Pistoia 252627 maggio 2012

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il 25, 26, 27 maggio a Pistoia "Dialoghi sull'uomo". Il tema dell'edizione di questo anno verterà sul "Dono"... tra i molti relatori presenti anche Daniel Pennac, Luigi Zoja e Zygmunt Bauman

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Pistoia 25•26•27 maggio 2012

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Luigi ZojaDono e obbligo. Una riflessione sul contributo sociale

Etnologia, psicoanalisi e neuroscienzedicono che l’uomo è un animale so-ciale. Non solo la morale e la legge,

anche l’istinto vuole che una parte delle no-stre fatiche sia destinata agli altri. Questaspinta naturale si è però persa nella societàdi massa: ciò che dobbiamo allo stato – letasse – è sentito come una costrizione o ad-dirittura un arbitrio. Poiché nella vita col-lettiva l’economia ha oggi il posto centra-le, un tempo occupato dalla religione, le fi-nanze pubbliche costituiscono un pernodell’equilibrio sociale. E una crisi econo-mica prende inconsciamente il posto delMale. Pagare per la crisi in atto è sentitocome punizione: devono farsene carico glialtri, i “responsabili” (sopportiamo meglioaltre spese che altre colpe). Paradossalmenteperò, mentre esplode questa contraddi-zione, l’antico impulso a lavorare per la col-lettività rifiorisce sotto forma di interesseper il volontariato e le associazioni non pro-fit. Una riflessione sulle varie forme del con-tributo sociale.

Luigi Zojaha lavorato a Zurigo, New York e Milano comepsicoanalista. È statopresidente del CIPA(Centro Italiano diPsicologia Analitica) e presidente della IAAP, l’associazione che raggruppa gli analistijunghiani nel mondo,quindi presidente delComitato EticoInternazionale della stessa.Ha insegnato presso il C.G.Jung Institut di Zurigo e l’Università dell’Insubriae tenuto corsi pressouniversità e altre istituzioniin Italia e nel mondo. I suoi testi sono tradotti in quattordici lingue. Tra i più recenti: La morte delprossimo (Einaudi, 2009);Giustizia e bellezza (2007),Contro Ismene.Considerazioni sullaviolenza (2009), Al di làdelle intenzioni. Etica eanalisi (2011), Paranoia. Lafollia che fa la storia (2011)per Bollati Boringhieri;Centauri. Mito e violenzamaschile (Laterza, 2010);Amare oggi (con LidiaMaggi, Il Margine, 2012).Ha vinto due volte ilGradiva Award, assegnatonegli Stati Uniti allasaggistica psicologica.

venerdì 25 maggio - ore 17.30piazza del Duomo 3 gratuito 1venerdì 25 maggio - ore 17.30

piazza del Duomo3

Apertura

Ivano PaciPresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

Giulia CogoliIdeatrice e Direttrice di Pistoia-Dialoghi sull’uomo

Il Sindaco di PistoiaProg

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Marco AimeDonare per convivere

Dal Saggio sul dono di Marcel Maussdel 1921 alle pratiche in retecome il free software, il dono è una

costante che pervade le nostre esistenze,a volte senza che ce ne accorgiamo. Il dono,questo gesto semplice e così comune,rappresenta il vero motore che sta alla basedi ogni comunità e società. Cosa distingueil dono dalle altre forme di scambio? Lalibertà: libertà di restituire, libertà difarlo quando si vuole e nelle modalitàvolute. Gran parte dei rapporti umani sifondano sull’atto del donare, sul riceveree sul contraccambiare, tre fasi cheinnescano un meccanismo basato su unaperenne alternanza di squilibrio edequilibrio, che creano uno spazio temporaledi attesa, grazie al quale e nel quale le re la -zioni tra individui si mantengono vive.

Marco Aimeinsegna Antropologiaculturale pressol’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulleAlpi e in Africa Occidentale(Benin, Burkina Faso,Camerun, Mali, Togo).Collabora con La Stampa.Oltre a numerosi articoliscientifici, ha pubblicatosaggi, testi di narrativa e favole per ragazzi, tra iquali ricordiamo: Le radicinella sabbia (EDT, 1999);Diario Dogon (2000), La casa di nessuno (2002),L’incontro mancato (2005),Gli specchi di Gulliver(2006), Timbuctu (2008),Il diverso come icona del male (con EmanueleSeverino, 2009), Gli uccellidella solitudine (2010) per Bollati Boringhieri; La macchia della razza(Ponte alle Grazie, 2009);Eccessi di culture (2004), Ilprimo libro di antropologia(2008), Una belladifferenza (2009),Il dono al tempo di Internet(con Anna Cossetta, 2010)per Einaudi; Verdi tribù del Nord. La Lega vista da un antropologo(Laterza, 2012).

venerdì 25 maggio - ore 19.00piazza dello Spirito Santo 1 euro 3.00 2

Elena PulciniPerché si dona: altruismo o passione?

Quali sono le motivazioni del dono?Per lo più esso viene spiegato at-traverso l’altruismo e contrapposto

alle motivazioni interessate e utilitaristichedell’individualismo. Si afferma così una con-trapposizione tra un atteggiamento egoisticoche afferma la priorità dell’Io e un atteg-giamento altruistico che afferma la priori-tà dell’Altro. Elena Pulcini propone invecedi leggere il dono come manifestazione con-creta e simbolica dell’essere con l’altro. Ildono presuppone un soggetto che ricono-sce il proprio debito verso l’altro: un soggettoconsapevole della propria vulnerabilità e di-pendenza e di conseguenza animato da undesiderio di legame e di reciproca appar-tenenza. Chi dona, in altri termini, è capa-ce non solo di riconoscere, ma anche di va-lorizzare lo stato di debito, perché è moti-vato da una passione per l’altro che lo spin-ge a un ampliamento e a un arricchimen-to del Sé.

Elena Pulciniè ordinario di Filosofiasociale presso ilDipartimento di Filosofiadell’Università di Firenze.Da sempre interessata al tema delle passioni,dell’individualismomoderno e del legamesociale, si occupa deipossibili fondamentiemotivi di una nuovaetica, proponendoun’innovativa filosofiadella cura. È nel Comitatoscientifico delle riviste:Iride, La società degliindividui, Iris, Politica esocietà. Tra i coordinatoridel Seminario di FilosofiaPolitica (Firenze) e delSeminario di Teoria Critica(Gallarate/Cortona) è co-fondatrice del Seminariodi Filosofia sociale(Firenze/Torino/Roma), e vicepresidente delBureau del MAUSS(Movimento Anti -Utilitarista nelle ScienzeSociali). Tra i suoi libri:L’individuo senza passioni.(2001), Il potere di unire.Femminile, desiderio, cura (2003), La cura del mondo. Paura e responsabilità nell’etàglobale (2009) per BollatiBoringhieri; Invidia. Lapassione triste (il Mulino,2011).

venerdì 25 maggio - ore 19.00sala Maggiore Palazzo Comunale 2 euro 3.00 3

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Laura Boellae Gherardo ColomboIl perdono: un dono che nondà nulla, ma restituisce tutto

Il perdono è uno dei dilemmi più lacerantidella morale contemporanea. Viene evo-cato per offese, torti, malvagità individuali,

ma spesso anche in relazione al male com-messo in nome di un’idea di civiltà, di un’ideo-logia totalitaria, di una fede religiosa, e an-che in sede legale e processuale. L’etimolo-gia della parola perdono rimanda alla ri-nuncia, ad esempio al ricorrere al diritto oallo scusare, ma si associa anche al dono, di-sinteressato, incondizionato: un dono che nondà nulla, ma restituisce tutto. L’essenza delperdono consiste nel restituire la capacitàdi agire a colui che rischierebbe di restareinchiodato all’azione compiuta, se non glisi offrisse la possibilità di diventare qualcosadi diverso da ciò che ha fatto.Nel perdonoc’è l’irriducibilità di ognuno ai suoi fallimenti.Perdonare infatti non vuol dire solo rico-struire una relazione interrotta in seguitoa un’offesa: si tratta di riaprire per l’altro igiochi della vita.

Laura Boellainsegna Filosofia moraleall’Università Statale di Milano. Si è dedicataallo studio del pensierofemminile del ‘900,proponendosi come unadelle maggiori studiose diHannah Arendt, SimoneWeil, María Zambrano e Edith Stein. Tra i suoi libripiù recenti: Sentire l’altro.Conoscere e praticarel’empatia (2006),Neuroetica. La moraleprima della morale (2008),Il coraggio dell’etica (2012)per Raffaello Cortina;Credere oggi (con EnzoBianchi, Il Margine, 2012).Gherardo Colomboè stato pubblico ministeropresso la Procura di Milanosino al 2005, poi Giudicedi Cassazione, e ha lasciatola magistratura nel 2007.Come PM ha condotto o collaborato a inchiestecelebri: Loggia P2, il delittoAmbrosoli, Mani Pulite,Lodo Mondadori. Tra i suoi libri: Sulle regole(Feltrinelli, 2007);Democrazia (BollatiBoringhieri, 2011); Educarealla legalità (Salani, 2011);Il perdono responsabile(Ponte alle Grazie, 2011);Farla franca (con FrancoMarzoli, Longanesi, 2012).

venerdì 25 maggio - ore 21.15piazza del Duomo 3 euro 3.00 4

Anna Bonaiutoe Stefano BartezzaghiIl dono è un nodo, il regalo è una regola

Doni fastosi, doni funesti, doniistruttivi, doni distruttivi... Scambi dibeni, di baci, di vocali, di persone...

Il dono e lo scambio sono cerimonialiumani. In quanto cerimoniali, hanno un fun -zionamento che è stato chiarito dall’an tro po -logia. In quanto umani, hanno diversi mal -funzionamenti, con doni che non arrivano adestinazione, scambi che diventano equivoci,regali che sono disgrazie. Di tali disfunzionisi è invece occupata la letteratura.La letteratura è peraltro anche dono diparola e il dono è anche enigma: vasta è laletteratura del dono, quasi altrettanto lo èl’enigmistica dello scambio. Guidati dalle letture di Anna Bonaiuto eaccompagnati dai giochi di Stefano Bartez za -ghi, una serata speciale che può essereun’occasione per interrogarci sui legami chesi stabiliscono tramite i doni e sulle regoleche ne sovraintendono lo scambio. Perché seil dono è un nodo, se il regalo è una regola,se il presente è un serpente, il pacco cos’è?

Anna Bonaiutoha recitato con i più grandiregisti del teatro italiano, fra cui Ronconi, Servillo,Cecchi, Missiroli, e le sueinterpretazioni al cinemacon Moretti, Corsicato,Avati, Cavani, Martone e Sorrentino sonoindimenticabili. Tra i premiricevuti: la Coppa Volpi nel1993, il David di Donatello eil Nastro d’argento nel 1995,il Premio Ubu nel 2003come migliore attriceitaliana. Stefano Bartezzaghi,saggista ed enigmista, sioccupa di linguaggio, giochidi parole. Collabora con la Repubblica per cui cura le rubriche Lessico e Nuvole,Lapsus e Fuori di testo, e con l’Espresso per cui curala rubrica Come dire. InsegnaSemiotica dell’Enigmapresso lo IULM. Tra i suoilibri: L’elmo di Don Chisciotte.Contro la mitologia dellacreatività (Laterza, 2009);L’orizzonte verticale (2007),Scrittori giocatori (2010),Una telefonata con PrimoLevi (Centro Studi PrimoLevi, 2012) per Einaudi; Non se ne può più. Il libro dei tormentoni (2010), Come dire. Galateo della comunicazione (2011) per Mondadori.

venerdì 25 maggio - ore 21.30teatro Bolognini 5 euro 3.00 5

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Salvatore NatoliLogica del dono. È semprel’utile contro il gratuito?

Il gratuito è una largizione di bene so-cialmente utile? Se lo chiedessimo, tut-ti o quasi risponderebbero che certamente

lo è. Se non lo fosse, non apporterebbe alcunbene: risulterebbe perciò irrilevante o, peg-gio, esibizionista e futile. L’utile, dunque, noncontraddice di necessità il gratuito, ma, sep-pure non vi coincida, è ad esso congruo. Que-sta semplice constatazione mette in discus-sione il luogo comune che oppone utilità agratuità. Di più, infrange quella retorica deldono che pateticamente lo equipara a una sor-ta d’inevitabile spoliazione. Al contrario, nonsi può intendere la natura e la grandezza deldono se non si chiarisce l’ordine e il valoredell’utilità rispetto al bene. Ma ciò esige unadefinizione dell’utile che, lungi da quel checomunemente si crede, non coincide con laricerca di vantaggi personali, ma con la di-sposizione a operare senza contropartita perl’utile comune e perciò per il bene di tutti. Si chiama, per dirla con Spinoza, generosità.

Salvatore Natoli, tra i principali esponentidel dibattito filosoficocontemporaneo, è statodocente presso l’Universitàdi Venezia. Attualmenteinsegna Filosofia teoreticaall’Università Statale di Milano-Bicocca. Hacollaborato a molte riviste,tra cui Prospettive settanta,il centauro, Democrazia e diritto, Religione e società.Tra i suoi numerosi libri:L’esperienza del dolore(1986), La felicità (1994),Dizionario dei vizi e dellevirtù (1996), Dio e il divino(1999), Stare al mondo(2002), Parole dellafilosofia o dell’arte dimeditare (2004), Guidaalla formazione del carattere(2006), La salvezza senzafede (2007), Il crollo delmondo (2009), Nietzsche eil teatro della filosofia (2011)per Feltrinelli; La felicità diquesta vita (2001), Il buonuso del mondo. Agire nell’etàdel rischio (2010) perMondadori; L’edificazionedi sé. Istruzioni sulla vitainteriore (Laterza, 2010); I comandamenti. Non ti faraiidolo né immagine (con P.Sequeri, il Mulino, 2011).

sabato 26 maggio - ore 11.00piazza dello Spirito Santo 1 euro 3.00 6

Salvatore SettisL’ambiente, un bene comuneper le generazioni future

La tutela dell’ambiente, secondo alcuneimportanti sentenze, è un valore costi -tuzionale primario e assoluto, che

risulta dalla combinazione di due articoli dellaCostituzione: l’art. 9 sulla tutela del paesaggioe l’art. 32 sul diritto alla salute dei cittadini,come singoli e come collettività. Entrambiappartengono ai principi fondamentali delloStato, e tracciano un perimetro che può e devediventare, contro l’inerzia degli ignavi, ilbaluardo di una strenua difesa del nostroambiente e del nostro paesaggio. Questeformulazioni si legano a nuove tendenze, frale quali due di speciale interesse: i diritti dellegenerazioni future e la nozione di comunitàdi vita. In esse è possibile rintracciare l’ecodi antiche concezioni etiche, filosofiche egiuridiche come il bonum commune e la publicautilitas. È sotto la grande rubrica del “benecomune” che dobbiamo collocare non solola tutela giuridica dell’ambiente, ma ¯ quelche è più importante ̄ la nostra responsabilitàdi cittadini.

Salvatore Settisè professore di Storiadell’arte e dell’archeologiaclassica presso la ScuolaNormale Superiore di Pisa,di cui è stato Direttore.Visiting professor in varieuniversità europee e americane, è statodirettore del GettyResearch Institute di LosAngeles e presidente del Consiglio Superioreper i Beni Culturali e Paesaggistici presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali; è membro del consiglioscientifico dello EuropeanResearch Council e del consiglio scientificodell’Enciclopedia Italiana.Accanto ai suoi studisull’arte antica e sullatradizione classica, si è a lungo occupato dipolitiche dei beni culturali,con numerosi interventiscientifici e saggi. Tra le suepubblicazioni: Battagliesenza eroi (Electa, 1980);Italia S.p.A. L’assalto alpatrimonio culturale(2002), Artisti e committenti fraQuattrocento e Cinquecento(2010), PaesaggioCostituzione cemento(2010), Azione popolare.Un manuale di autodifesa(2012) per Einaudi.

sabato 26 maggio - ore 12.00teatro Bolognini 5 euro 3.00 7

Page 6: programma 2012 Dialoghi sull'Uomo

Mark AnspachLa reciprocità del dare. Un circolo da coltivare

Dare, ricevere, ricambiare: dalloscambio di colpi o d’insulti a quellodi complimenti o di doni, le relazioni

umane sembrano contraddistinte dallareciprocità. «Quale forza contenuta nella cosadonata fa sì che il donatario la ricambi?»chiede Marcel Mauss, e trova la risposta nellospirito del dono dei maori. Ma questospirito è solo l’incarnazione del circolo delleinterazioni umane. Una relazione direciprocità non si riduce a uno scambio tradue individui perché la relazione stessa siimpone come terzo trascendente. Questarelazione può essere buona o cattiva, il circolovirtuoso o vizioso. Mark Anspach illustra ilpassaggio dal circolo vizioso della vendettaa quello virtuoso del dono e mostra, alla lucedella crisi attuale, come gli stessi meccanismisi nascondano dietro il funzionamentodell’economia moderna.

Mark Anspach,antropologo, originariodella California, vive traItalia e Francia. Ricercatoreal Centre de recherche enépistémologie appliquée(Parigi), ha studiatoEconomia e Scienze socialialla Harvard Universityprima di conseguire undottorato in Antropologiaa Parigi e in Letteratura aStanford con René Girard,di cui ha curato raccolte di saggi. La sua ricerca è focalizzata sugli aspettirituali della violenza e delloscambio, sui meccanismisociali e cognitivi.Collabora con la rivista delMAUSS (Movimento Anti- Utilitarista nelle ScienzeSociali) e tiene un blog di analisi culturale sul sitoamericano ww.imitatio.org.È autore di A buon rendere.La reciprocità nellavendetta, nel dono e nelmercato (2007) e coautoredi Che cos’e il religioso?Religione e politica (2006)per Bollati Boringhieri;Cosa significa donare?(con E. Sarnelli, D. Falcioni,Guida, 2011).

sabato 26 maggio - ore 15.00teatro Bolognini 5 euro 3.00 8

Fabio DeiDonare il corpo. Sangue, altruismo e bene comune

Il dono di parti del proprio corpo (comesangue, organi, cellule staminali, latte ma-terno) è una pratica in costante svilup-

po grazie ai progressi della biomedicina. Si tratta tuttavia di una forma particolaredi dono. Nella tradizione antropologica diMarcel Mauss, il dono è una forma di scam-bio che crea legami fra le persone. Qui in-vece (salvo casi particolari) si tratta di una do-nazione anonima: non deve esistere rappor-to tra il donatore e il ricevente, e non può es-serci una diretta reciprocità. Si dona a“estranei”. Quale forma di “altruismo” stadunque dietro la decisione di donare par-ti del proprio corpo? Non riescono a spie-garlo né i modelli utilitaristici dell’agire ra-zionale, né le teorie antiutilitaristiche. È piut-tosto in gioco una tensione morale, parti-colarmente forte per il coinvolgimento delcorpo, che le associazioni della società civileriescono a convogliare verso obiettivi e pra-tiche di bene comune.

Fabio Dei insegna Antropologiaculturale pressol’Università di Pisa. Si occupa di epistemologiadelle scienze sociali e ditemi della cultura popolare e di massa nell’Italiacontemporanea. Nelcampo degli studi sul donoha coordinato una ricercadi AVIS Toscana sulladonazione del sangue tra icittadini migranti, Il sanguedegli altri. Culture delladonazione fra gli immigratistranieri in Italia (2007), e ha curato i volumi Culturedel dono (con M. Aria,Meltemi, 2008) e Il dono del sangue. Per un’antropologiadell’altruismo (con M. Ariae G. L. Mancini, Pacini,2008). Ha pubblicato:Ragione e forme di vita.Razionalità e relativismo in antropologia (con A.Simonicca, Franco Angeli,1990); La discesa agli inferi:J. G. Frazer nella cultura delNovecento (Argo, 1998);Beethoven e le mondine.Ripensare la culturapopolare (2003),Antropologia della violenza(2005) per Meltemi. Di prossima pubblicazioneIntroduzioneall’antropologia culturale (il Mulino, 2012).

sabato 26 maggio - ore 16.00sala Maggiore Palazzo Comunale 2 euro 3.00 9

Page 7: programma 2012 Dialoghi sull'Uomo

Stefano ZamagniSenza dono l’economia è triste e rende infelici

Perché la categoria del dono, a partiredalla fine del XVIII secolo, è statacancellata dal discorso economico? La

sua scomparsa è accompagnata dall’an nul la -mento di termini quali fraternità, mal -destramente confuso con fratellanza e reci -procità, sostituito da solidarietà. Quali sonostate le conseguenze che si sono create nel -le nostre società di mercato nel corso degliultimi due secoli? Perché invece negli ultimiventi anni gli economisti parlano sempre conmaggiore insistenza del principio del donocome di una nuova categoria esplicativa?Stefano Zamagni illustra e constata che laragione principale di un tale recupero è laripresa di interesse per il tema della felicità.Potrà mai l’economia da “scienza triste”,tornare a essere la scienza della felicità pub -blica? Se sì, a quali condizioni?

Stefano Zamagni,economista, è statopresidente dell’Agenzia per il Terzo settore.Insegna Economia politicaall’Università di Bologna e alla Johns HopkinsUniversity, Bologna Center,ed è presidente delComitato Scientifico della Scuola Superiore di Politiche per la Salute,Università di Bologna.Socio dell’Accademia delle Scienze di Bologna e dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere di Milano, è membro della New York Academyof Sciences. Nel 2010 haottenuto la laurea honoriscausa in Economia della Università Francisco de Vitoria, Madrid. Nellostesso anno gli è statoconferito il Premio GiorgioLa Pira per la pace. Tra i suoi numerosi libri:Microeconomia (con F.Delbono, 1999), Economiacivile (con L. Bruni, 2004),La cooperazione (con V.Zamagni, 2008), Avarizia.La passione dell’avere(2009), Libro Bianco sulTerzo settore (2011) per ilMulino; Economia ed Etica(con N. Curci, La Scuola,2009); Famiglia e lavoro(con V. Zamagni, San Paolo, 2012).

sabato 26 maggio - ore 17.30piazza dello Spirito Santo 1 euro 3.00 10

Enzo Bianchi Il dono dell’ospitalità

L’altro, il vero altro, non è colui che sce-gliamo di invitare a casa – forse anchecon il retropensiero di essere poi a no-

stra volta invitati – bensì colui che emerge,non scelto, davanti a noi, che giunge porta-to semplicemente dall’accadere degli even-ti, perché «l’ospitalità è dono, è crocevia dicammini». L’altro è colui che sta davanti a noicome una presenza che chiede di essere ac-colta nella sua irriducibile diversità; poco im-porta se appartiene a un’altra etnia, a un’al-tra fede, a un’altra cultura: è un essere uma-no, e questo deve bastare affinché noi lo ac-cogliamo. In altre parole, perché accogliereil dono dell’ospitalità? Perché si è uomini, perdivenire uomini, per umanizzare la propriaumanità. Ciascuno di noi, in quanto venutoal mondo, è ospite dell’umano, di conseguenzal’ospitalità diviene un rispondere a quella vo-cazione profonda dell’uomo, un realizzare lapropria umanità accogliendo l’umanità del-l’altro.

Enzo Bianchiè fondatore e priore della Comunità monastica di Bose. Ha insegnatoTeologia biblica pressol’Università Vita-SaluteSan Raffaele di Milano e ricevuto la laurea honoriscausa in Storia della Chiesadall’Università di Torino.Collabora con La Stampa,la Repubblica, Avveniree Jesus. Nel 2008 hapartecipato al Sinodo deiVescovi sulla Parola di Dio,come “esperto” nominatoda papa Benedetto XVI. È membro dell’AcadémieInternationale des SciencesReligieuses (Bruxelles) e dell’International Council of Christians andJews (Londra). Tra i suoilibri: Ero straniero e mi aveteospitato (Rizzoli, 2006); Il pane di ieri (2008),Ogni cosa alla sua stagione(2010), L’altro siamo noi(2010) per Einaudi; Unalotta per la vita. Conoscere ecombattere i peccati capitali(San Paolo, 2011); I comandamenti. Ama ilprossimo tuo (con MassimoCacciari, il Mulino, 2011);Credere oggi (con LauraBoella, il Margine, 2012).

sabato 26 maggio - ore 18.30piazza del Duomo 3 euro 3.00 11

Page 8: programma 2012 Dialoghi sull'Uomo

Corrado Augiase Virginio Colmegna Il dono della libertà. La libertà del dono

C’è una soddisfazione profonda nellarelazione individuale quando sidona senza aspettarsi nulla, quando

la libertà è alla base delle nostre scelte. Pergodere della gioia del dono, come ha det-to Carlo Maria Martini, «non bisogna es-sere ansiosi per se stessi; bisogna che l’io per-sonale sia abbastanza forte». L’amore soli-dale presuppone infatti la conquista dellalibertà. Corrado Augias e Virginio Colme-gna dialogano sul dono della libertà e la li-bertà del dono; su come la difficile scelta del-la libertà sia rischio e fatica, se intesa nel sen-so pieno e alto del termine; sulle condizio-ni, gli eventi, i momenti storici che la ren-dono possibile e su quanto sia facile perderla;sull’importanza, nello scambio, della sicurezzadi sé, della propria identità, del paese da cuisi proviene e dei legami nella vita di tutti igiorni. Il dono è fatto personale e collettivo,riguarda ciascuno, ma anche gli egoismi o leaperture solidali dei paesi interi, di una par-te del mondo rispetto a un’altra.

Corrado Augiasè giornalista, scrittore,autore e conduttoretelevisivo. Collabora con la Repubblica e dal 2003conduce il programmaculturale Le Storie - Diarioitaliano su Rai 3. Tra i suoilibri: I segreti di Roma(2005), Inchiesta su Gesù(con M. Pesce, 2006),Leggere. Perché i libri cirendono migliori, più allegrie più liberi (2007),Inchiesta sul cristianesimo(con R. Cacitti, 2008),Disputa su Dio e dintorni(con V. Mancuso, 2009), I segreti del Vaticano (2010)per Mondadori; Il disagiodella libertà (Rizzoli, 2012). Virginio Colmegna,sacerdote, è stato direttoredella Caritas Ambrosianaper undici anni (1993-2004), nominato dalCardinale Martini, caricalasciata per dedicarsi allaFondazione Casa dellacarità di cui è presidente.Tra i suoi libri: Cristiano di parola (con S. Landra,2005), È bello per noi starequi (con M. Mapelli,2006) per il CentroAmbrosiano; Non per mesolo (2011), Parole nuoveper la politica (a cura di,con M. G. Guida, 2011) per il Saggiatore.

sabato 26 maggio - ore 21.00piazza del Duomo 3 euro 3.00 12

Daniel Pennac e Stefano BenniIl dono della scrittura

Per Daniel Pennac e Stefano Benni ildono della scrittura è anche il dono del-la condivisione: condivisione con i pro-

pri lettori con i quali coltivano un rappor-to che travalica le pagine del libro e che essiripropongono dalle tavole del palcoscenico,come autori certamente, ma sovente anchecome attori in prima persona. Inevitabile che tra di loro si sia da tempoinstaurato un dialogo speciale, il dialogo tradue amici che parlano in un incontro al-trettanto singolare del proprio lavoro: leg-gendo brani dei loro libri, tanto amati dailettori, e regalandoci alcune pagine in an-teprima del nuovo libro di Daniel Pennac,Journal d’un corps. Nulla più di un libro crea una relazione, unlegame che si instaura fra lo scrittore e il suopubblico, ma anche fra i personaggi, le lorostorie e l’immaginario del lettore.

In collaborazione con il Centro Culturale il Funaro

Daniel Pennac, autore di grande inventiva,popolarissimo in Francia e in tutto il mondo, dopoun’infanzia vissuta tral’Africa, l’Europa e l’Asia, è stato professore di francese in un liceoparigino. Insignito dellaLégion d’honneur nel 2005.Autore della serie diromanzi centrati sullafigura di BenjaminMalaussène e del saggiosulla letteratura Come unromanzo (1993), ha inoltrepubblicato, tutti perFeltrinelli, La fata carabina(1992), La lunga notte del dottor Galvan (2005),Diario di scuola (2008). In Francia è da poco uscito,per Gallimard, Journal d’un corps. Stefano Benni, giornalista, scrittore,poeta, scrive per il teatro e ha recitato in spettacolicon musicisti jazz e classicida lui stesso allestiti. Èideatore della Pluriversitàdell’Immaginazione eautore di romanzi tradottiin trenta paesi, tra cui: Il bar sotto il mare (1987),La compagnia dei Celestini(1992), Bar Sport (1997),Le Beatrici (2011) perFeltrinelli; La tracciadell’angelo (Sellerio, 2011).

sabato 26 maggio - ore 21.30teatro Manzoni 4 euro 3.00 13

Page 9: programma 2012 Dialoghi sull'Uomo

Maurizio FerrarisLa parola donata: dalla promessa alla scommessa

Ènotte e siamo nel castello di Elsinore,il fantasma ha raccontato come ve-ramente si sono svolti i fatti (il fratello

lo ha ammazzato usurpando il trono e la mo-glie lo ha tradito), poi si è congedato dal fi-glio che giura di non dimenticare e di ven-dicarlo. Quella di Amleto è una parola do-nata, data a un altro. Ma che cosa si dà quan-do si dà la propria parola? Emerge un mec-canismo lievemente paradossale: do la miaparola, ma questa vale solo nella misura incui non è più mia, nel senso che l’ho data aqualcun altro ed è divenuta indipendente dal-la mia volontà poiché non posso riprender-mela (rimangiarmela, si dice, sottolineandoche è diventata un oggetto esterno) a menodi rivelarmi quantomeno un bugiardo. Laparola data si presenta così come l’elementofondamentale della costruzione della real-tà sociale, cioè di quegli oggetti – dalle pro-messe alle scommesse, dal denaro ai ma-trimoni, dalle guerre alle crisi economiche– da cui dipende tutta la felicità e l’infeli-cità della nostra vita.

Maurizio Ferrarisinsegna Filosofia teoreticapresso l’Università di Torino, dove dirige il LabOnt (Laboratorio diOntologia). È editorialistadi la Repubblica, direttoredi Rivista di Estetica,condirettore di Critiquee di Revue francophoned’estetique. Directeurd’études al CollègeInternational dePhilosophie, fellowdell’Italian Academy for Advanced Studies inAmerica e della Alexandervon Humboldt StiftungFoundation, visitingprofessor all’École desHautes Études enSciences Sociales di Parigi.Ha scritto più di quarantalibri tradotti in varie lingue,tra cui: Storiadell’ermeneutica ( 1988),Dove sei? Ontologia deltelefonino (2005, PremioFilosofico Castiglioncello),Ricostruire la decostruzione(2010) per Bompiani; Estetica razionale(Raffaello Cortina, 1997);Filosofia per dame (2011),Anima e iPad (2011) perGuanda; Documentalità.Perché è necessario lasciartracce (2009), Manifestodel nuovo realismo (2012)per Laterza.

domenica 27 maggio - ore 10.30teatro Bolognini 5 euro 3.00

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Zygmunt Bauman La solidarietà ha un futuro?

Il termine precariato ha rimpiazzatocontemporaneamente i “termini zom bie”proletariato e ceto medio. Tutti i precari

soffrono, indipendentemente dalla loroprovenienza o appartenenza, e ciascuno sof-fre da solo, subendo singolarmente una me-ritata punizione per aver collettivamentecommesso i peccati di scarsa accortezza emancanza di industriosità. Ma queste sof-ferenze, indotte dal cumulo di bollette e diconti, dall’esiguità dei salari, dalla fragilitàdei posti di lavoro e dall’inaccessibilità diquelli solidi e affidabili, dallo spettro del-l’esubero o del licenziamento, si riduconotutte alla pura e semplice incertezza esi-stenziale, spaventosa miscela di ignoranzae di impotenza che è fonte inesauribile diumiliazione. Tuttavia le sofferenze non sisommano, anzi dividono e separano coloroche le subiscono, negando il conforto di undestino comune, e fanno apparire risibili gliappelli alla solidarietà. E quindi che futu-ro ha la solidarietà?

Zygmunt Bauman,professore emerito pressole Università di Leeds e di Varsavia, è uno deipiù autorevoli sociologi e pensatori critici a livellomondiale. I suoi studivertono sugli aspettisalienti della societàglobalizzata, sui processidi individualizzazione,i mutamenti nelladefinizione del pubblico e del privato e leconseguenze filosofiche e morali del nuovocapitalismo; la suadefinizione di “modernitàliquida” ha influenzato la ricerca sociologica e gli studi culturali. Tra le sue pubblicazioni:Individualmente insieme(Diabasis, 2008); Ladecadenza degli intellettuali(2007), Modernità e ambivalenza (2010) per Bollati Boringhieri;Modernità liquida (2002),Modus vivendi (2008),Paura liquida (2008),Consumo dunque sono(2008), Capitalismoparassitario (2009),L’etica in un mondo di consumatori (2010),Vite che non possiamopermetterci (2011) per Laterza; Mortalità,immortalità e altre strategiedi vita (il Mulino, 2012).

domenica 27 maggio - ore 11.30piazza del Duomo 3 euro 3.00 15

Page 10: programma 2012 Dialoghi sull'Uomo

Chiara FrugoniRicevere e donare per Chiara e Francesco

Cosa intendeva dire realmente Fran-cesco, affermando nella sua regolache «l’elemosina è l’eredità e la giu-

stizia che è dovuta ai poveri»? Agli occhi diFrancesco chi faceva la carità era buono o re-stituiva solo in parte ciò che aveva sottratto?In quali specialissime circostanze permet-teva l’uso del denaro ai suoi frati? Chiara cosadona alle sue consorelle? Qual è il suo at-teggiamento di fronte al denaro? Per i due santi la carità e l’elemosina nonsono affatto sinonimi e rimandano a me-ditazioni molto profonde rispetto al rapportocon il prossimo, nella ricca e talvolta spie-tata società in cui vissero. Chiara Frugoni, studiosa delle figure di sanFrancesco e santa Chiara, illustra anche conimmagini la loro vita e il loro pensiero, checol passare de secoli non ha perso la sua tra-volgente novità e straordinaria modernità.

Chiara Frugoniè stata docente di Storiamedioevale all’Universitàdi Pisa e Roma Tor Vergatae ha insegnato a Parigi.Nell’occuparsi di storia, il suo metodo è semprestato quello di unire testi e immagini, considerandolifonti di pari dignità. Tra i suoi libri, tradottinelle principali lingueeuropee, in giapponese e in coreano, ricordiamo:Francesco e l’invenzionedelle stimmate (Einaudi,1993, Premio Viareggio);Storia di un giorno in unacittà medioevale (Laterza,1997); Mille e non più mille.Viaggio fra le paure di finemillennio (con G. Duby,Rizzoli, 1999); Medioevosul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali(2001), Una solitudineabitata: Chiara d’Assisi(2006) per Laterza;L’affare migliore di Enrico.Giotto e la cappellaScrovegni (2008), La vocedelle immagini. Pilloleiconografiche dal Medioevo(2010), Le storie di SanFrancesco. Guida agliaffreschi della BasilicaSuperiore di Assisi (2010),Storia di Chiara e Francesco(2011) per Einaudi.

domenica 27 maggio - ore 15.00teatro Bolognini 5 euro 3.00

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Luigino BruniIl dono e il mercato: conflitto o alleanza?

Siamo sicuri che il “regno” del dono ini-zi dove finisce quello del mercato, e vi-ceversa? Anche se spesso è questa la

lettura del rapporto dono¯mercato che ci vie-ne offerta dalla cultura moderna e contem-poranea, in realtà, a guardar bene il mondo,ci accorgiamo che il confine tra dono e mer-cato è molto sottile, e che i due ambiti sonomolto intrecciati. Ritroviamo infatti pratichedonative all’interno delle imprese, del lavo-ro e dei mercati in generale, come ritrovia-mo la struttura dello scambio ben presenteanche all’interno delle tipiche pratiche didono, dalla famiglia al volontariato. Ma c’èdi più: se andiamo a guardare che cosa accadeoggi sulla frontiera dell’innovazione sociale(dalla microfinanza al fair trade, dalla coo-perazione sociale all’economia di comunio-ne) scopriamo subito che le esperienze chestanno aprendo nuove strade sono proprioquelle promiscue e meticce, ovvero quelledove dono e mercato sono alleati per il benecomune.

Luigino Bruniinsegna Economia politicapresso la facoltà diEconomia dell’UniversitàMilano-Bicocca. È vicedirettore delCISEPS, vicedirettore delCentro interuniversitario diricerca sull’etica d’impresaEconometica, direttore delcorso di perfezionamentoin Economia civile e non profit, coordinatoredel progetto Economia di Comunione e membrodel comitato etico di Banca Etica, editorialistadi Avvenire. La sua ricercaattualmente si è focalizzatasul ruolo delle motivazioninei comportamentieconomici e civili, sullevirtù del mercato,sull’evoluzione culturale,sull’economia civile e di comunione. Il suo libroCivil Happiness ha vinto il secondo premio ai Templeton EnterpriseAwards (2008).Tra le suepubblicazioni: Reciprocità(2006), L’ethos del mercato(2010) per BrunoMondadori; Microeconomia(con L. Becchetti e S. Zamagni, il Mulino,2010); Le nuove virtù del mercato nell’era dei benicomuni (Città Nuova, 2012).

domenica 27 maggio - ore 16.00sala Maggiore Palazzo Comunale 2 euro 3.00 17

Page 11: programma 2012 Dialoghi sull'Uomo

Marino NiolaCibo, l’arcano del dono

Miti e leggende di diversi popolifanno nascere l’umanità da undono, dal fuoco che Prometeo

strappa agli dei, al lievito che la Madonnasottrae alla Sibilla. In tutti i casi si tratta diun’acquisizione vitale per la civiltà, di un nu-trimento che arriva dall’esterno. Cibo e scam-bio sono intrecciati fin dalle origini delle ci-viltà indoeuropee ed è la reciprocità a re-golare il flusso delle relazioni sociali, comele chiuse di una diga. Tra un estremo ospi-tale e un estremo ostile è la condivisione delpane a distinguere i compagni (cum-panis )dagli avversari, l’hostis nel senso di ospite dal-l’hostis nel senso di nemico. E fino ai nostrigiorni il cibo costruisce appartenenze e in¯ap-partenenze, diventando simbolo di identi-tà ma anche di contrapposizione. In una co-stante oscillazione tra contatto e contagio,dono e veleno che misura lo stato di salu-te della socialità.

Marino Niola,antropologo dellacontemporaneità, insegnaAntropologia dei simboliall’Università degli studiSuor Orsola Benincasa di Napoli, dove dirige il Laboratorio di ricercasociale sulla dietamediterranea. Le suericerche includono il rapporto fra tradizione emutamento culturale nellesocietà contemporanee e la persistenza del mitonelle forme contaminatedel mondo d’oggi. Fa partedel direttivo dell’AISEA(Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche). È editorialista di laRepubblica e su il venerdì diRepubblica cura la rubricaMiti d’oggi. Collabora conLe nouvel Observateur, ilcaffè di Locarno, Il Mattinodi Napoli. Tra le sue opereprincipali: Totem e ragù.Divagazioni napoletane(Pironti, 2003); DonGiovanni o della seduzione(L’Ancora delMediterraneo, 2005); I Santi patroni (2007), Si fa presto a dire cotto. Un antropologo in cucina(2009) e Non tutto fabrodo (2012) per il Mulino.

domenica 27 maggio - ore 17.30piazza dello Spirito Santo 1 euro 3.00 18

Alessandro BergonzoniRE MI FA SOL LA SI? DO!

L’economia ti dice che c’è un rapportoavaria¯avarizia (avaria: si è rotta lamacchina, avarizia: se ne avessi com -

prata una nuova non sarebbe successo).L’ar te racconta che c’è un rapporto tra dannoe dare, tra dono e per¯dono (con ce dere didare nuove possibilità), tra restare offeso(perdita) e generosità, come forma del ge -ne rare, del creare, dell’inventare. L’arte co -me gesto di espansione, allar ga mento, usodella libertà di scambio, ben lontano dall’attomercantile economico, ma radicato, comerami piantati in cielo, nell’altro e nell’alto. Lasolidarietà a volte è una siepe troppo alta,il volontariato un alibi (soprattutto per chinon lo fa): qui si tratta di potenza e non dipotere, di essere e non solo di fare, o di valori(troppo maltrattati nel senso e nel facileconsenso). Il tema è: a chi interessa? La pa -rola “interesse” si scioglie davanti all’energiadel “do”, altra nota, per altre musiche, altreorecchie, altri ascolti. Divisione, condivisione,etica, poetica.

Alessandro Bergonzoni,prolifico e personalissimoautore e attore teatrale, ha al suo attivo tredicispettacoli, innumerevolilibri, trasmissioniradiofoniche e collaborazioni editoriali.Dal 2005 si avvicina ancheal mondo dell’artefigurativa dove, di fatto, facoincidere la sua peculiarevisione di artista in bilicotra visioni e scrittura. Al percorso artisticounisce sempre piùfrequentemente uninteresse profondo per i temi legati al coma e allamalattia tenendo incontrianche in ambitiospedalieri e accademici.Attualmente è in tour conil suo ultimo spettacoloUrge. Tra i suoi libriricordiamo: È già mercoledìe io no (1992), Il grandeFermo e i suoi piccoliAndirivieni (1995),Opplero. Storia di un salto(1999) per Garzanti; Non ardo dal desiderio di diventare uomo finchéposso essere anche donnabambino animale o cosa(Bompiani, 2005);Bastasse grondare(Scheiwiller, 2009).

domenica 27 maggio - ore 18.30 piazza del Duomo 3 euro 3.00 19

Page 12: programma 2012 Dialoghi sull'Uomo

Prenotazioni telefoniche dal 17 al 24 maggio 9.00-13.00 e 15.00-18.00tel. 0573 371305È necessario annotare il codice che viene dato al momento della prenotazione per ritirare il biglietto sino a due ore prima dell’evento presso la biglietteriaLa Torre, via Tomba di Catilina, 5/7.

InformazioniComune di Pistoia,Ufficio Relazioni con il Pubblico,piazza del Duomo, 13numero verde: 800 012146tel. 0573 [email protected] www.comune.pistoia.it25, 26, 27 maggio 9.00-18.00

Informazioni diversamente abiliSonia Bonechi tel. 0573 [email protected]

BiglietteriaTutti gli eventi sono a pagamento(€ 3.00), il n. 1 è gratuito

La biglietteria è aperta dal 30 aprile presso La Torre, via Tomba di Catilina, 5/7, Pistoia,dal lunedì alla domenica9.00-13.00 e 15.00-18.00È possibile acquistare i biglietti neipunti vendita segnalati su www.vivaticket.it con diritto di prevendita del 10%.

Biglietteria durante il festival24 - 25 - 26 - 27 maggio dalle 9.00 alle 22.00La Torre, via Tomba di Catilina, 5/7.

Biglietteria last-minuteI biglietti ancora disponibili saranno venduti sul luogo dell’evento a partire da 30 minuti prima dell’inizio.

Prevendita online dal 30 aprilesul sito www.dialoghisulluomo.itIl diritto di prevendita è pari al 10% del biglietto, è necessario ritirare i biglietti allo sportello dedicatopresso la biglietteria La Torre,via Tomba di Catilina, 5/7, Pistoiaa partire dal 24 maggio sino a dueore prima dell’evento. Con la sola ricevuta di acquisto online non si può accedere agli eventi.

La direzione si riserva di effettuaremodifiche al programma che sa-ranno comunicate alla biglietteria,nei punti informazione e sul sitowww.dialoghisulluomo.it. Gli eventidurano circa 60-70 minuti. Non sigarantisce l’ingresso dopo l’inizio del-l’evento, anche se muniti di biglietto.

PromotoriFondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Comune di Pistoia

Progetto e Direzione Giulia CogoliGiulia Cogoli Comunicazione via C. Goldoni 34, Milano tel. 02 [email protected]

Organizzazione Coordinamento: Umberto Guiducci e Daniela Zamponi, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Maria Stella Rasetti e Rossella Biagini, Comune di PistoiaOspitalità relatori: Franca BontempiRapporti con le scuole e coordinamento volontari: Franca VenturiniLogistica: Iginia BartolettiConsulente organizzazione: Franco BertolaniConsulente programma: Marco AimeUfficio Stampa Pistoia - Dialoghi sull’uomoDelos via San Simpliciano 6, Milano [email protected] tel. 02 8052151Paola Nobile tel. 335 5204067 Pistoia - Dialoghi sull’uomo è realizzato dalla società Pistoia EventiCulturali S.c.r.l. (Società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia)Pistoia - Dialoghi sull’uomo è ideato da Giulia CogoliCon il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Pistoia

tutte le informazioni sul sito www.dialoghisulluomo.itProgetto grafico FG Confalonieri, Web Luca ColomboAgenzia Media /Omnia.com, Stampa Galli Thierry Stampa, Tipografica Pistoiese