Progetto: "Nuove Finestre sul Mondo" Manuale Studenti
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1
cooperazione allo sviluppo e migrazione
“non posso insegnare niente a nessuno, posso solo cercare di farli rifl ettere”
Socrate
2
Progetto di Educazione allo Sviluppo promosso dall’ENGIM (Ente Nazionale Giuseppi-
ni del Murialdo) insieme a 14 organizzazioni no profi t di tutta Italia e cofi nanziato dalla
Cooperazione Italiana - Ministero Aff ari Esteri.
L’obiettivo generale è quello di contribuire alla sensibilizzazione e all’educazione dei
giovani sulle tematiche legate alla cooperazione allo sviluppo e alla condizione del
migrante e rifugiato, attraverso laboratori volti a una corretta informazione e al supe-
ramento dei pregiudizi.
2
nuove finestre sul mondo cooperazione allo sviluppo e migrazione
www.fi nestresulmondo.netper informazioni: info@fi nestresulmondo.net
3
Ogni labOratOriO prevede due incOntri
Nel primo incontro verrà proiettato il cortometraggio di Max Nardari “Noi e gli altri”:
Adele è una casalinga piena di preconcetti che non fanno che aumentare la sua
nevrosi, con il rischio di alterare l’equilibrio e la serenità familiare. Ha una visio-
ne distorta della realtà e la sua convivenza con extracomunitari immigrati si rivela
estremamente difficile a causa di pregiudizi razziali. Ma gli incontri scontri vengono
alla fine sdrammatizzati con humour e con un atteggiamento positivo di fronte ai
nuovi fenomeni sociali che interferiscono con la nostra vita quotidiana. Il corto è
una brillante commedia degli equivoci che - divertendo - mette a fuoco i difetti e,
per fortuna, le tante virtù di noi italiani.
Verranno poi affrontate insieme tematiche quali le migrazioni e i rifugiati.
Nel secondo incontro sarà prevista la presenza di un rifugiato, che testimonierà
sulle cause che l’hanno costretto a fuggire dal proprio Paese e su come sia appro-
dato in Italia.
Verranno poi affrontate insieme le problematiche del Paese del rifugiato stesso e
della presenza della cooperazione in quei luoghi.
i ragazzi cOinvOlti pOtrannO presentare un prOpriO raccOntO
rispettandO i seguenti criteri:
1. Tema: migrazione e cooperazione allo sviluppo
2. Riferirsi all’attualità e al contesto di vita degli studenti (preferibilmente
ambientato in Italia)
3. Originalità
4. Genere: commedia, dramma o un mix di entrambi
5. Lunghezza: massimo di tre pagine.
Le storie verranno valutate da una commissione appositamente predisposta dallo staff
di progetto, di cui farà parte anche il regista Max Nardari.
Verranno selezionati e pubblicati, sul sito www.finestresulmondo.net, cinque racconti.
Studenti e docenti saranno quindi invitati ad esprimere telematicamente la loro prefe-
renza, al fine di individuare il racconto vincitore, che verrà poi utilizzato per la realizza-
zione di un cortometraggio.
Nuove fiNestre sul moNdo
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immaginate di…
Alzatevi in piedi e chiudete gli occhi. Ora sollevate le braccia, continuando a tenere gli
occhi chiusi. Sollevatevi sulla punta dei piedi, come se voleste toccare il soffitto con la
punta delle dita... Cercate di arrivare ancora più in alto… ancora un po’...
Ora aprite gli occhi e sedetevi.
Adesso chiudete gli occhi e rimanete così fin quando non vi dirò di riaprirli. Cercate una
posizione comoda comoda.
Respirate profondamente: immaginate che l’aria vi penetri persino nelle gambe e nelle
braccia. Adesso espirate bene, in modo da “spremere” via tutta l’aria.
Immaginate che davanti a voi ci sia una gabbia con dentro un canarino giallo. Guarda-
tela bene e osservate l’uccellino. Modificate i suoi colori e fatelo diventare verde... poi
giallo... poi azzurro. Fate saltellare l’uccellino avanti e indietro per la gabbia.
Immaginate adesso che l’uccellino abbia un grande desiderio: vorrebbe uscire dalla
gabbia. Immaginate che apra lo sportello e voli via… libero per la stanza... è felice di
essere fuori. Ora fatelo rientrare nella gabbia e chiudete di nuovo lo sportello.
Immaginate ora che la gabbia venga chiusa con un lucchetto. L’uccellino cerca nuova-
mente di scappare, ma inutilmente. Rimane nella gabbia e piange. Sbatte le ali contro le
sbarre. Poi, a un tratto, fa un balzo e piega le sbarre della gabbia, finché non è di nuovo
fuori. Svolazza dappertutto e cinguetta.
Ora torna nella gabbia e raddrizza le sbarre.
Immaginate ora di essere così piccoli da potervi trovare nella gabbia al posto dell’uc-
cellino. Saltellate qua e là. Cercate di uscire dalla gabbia. Piegate le sbarre e volate via.
Volando arrivate in un antico castello. Siete prigionieri nei sotterranei. I muri sono spes-
si e alla finestra ci sono le sbarre. Voi non volete trascorrere la vostra vita là dentro,
volete uscire e fuggire via.
Per iniziare facciamo un viaggio nella fantasia…
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Cooperazione allo sviluppo e migrazione
Appoggiate la mano contro le sue mura e premendo vi accorgete che c’è una porta
che riuscite ad aprire e uscite.
Entrate in una caverna. Dalla cime della montagna cadono, all’improvviso, enormi
massi, che bloccano l’ingresso della caverna. Fate il giro e scoprite che non esistono
altre uscite.
Inspirate profondamente e soffiate finché non rimuovete le rocce che bloccano l’ac-
cesso. Cadono altri massi. Spostate anche questi con il vostro soffio. La strada è libera
e lungo il cammino incontrate un saggio.
Alla domanda “chi o cosa siamo noi?” vi risponde:
siamo la somma di ciò che è
successo Prima di noi, di tutto quello che è accaduto
davanti ai nostri occhi,di tutto quello che ci è stato fatto,
siamo ogni Persona, ogni cosa la cui esistenza ci abbia influenzato
o che la nostra esistenza abbia influenzato.
siamo tutto ciò che accade doPo che non esistiamo Più
e ciò che non sarebbe accaduto se non fossimo esistiti.
Nuove fiNestre sul moNdo
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i fenomeni migratori
La storia dell’uomo è da sempre caratterizzata da una costante mobilità di singoli, di
gruppi, talvolta di interi popoli, da una regione all’altra della terra, alla ricerca di migliori
condizioni di vita. I processi migratori costituiscono un fenomeno sociale complesso e
problematico, che avviene su scala mondiale e richiede una disamina sia dal punto di
vista delle cause che delle conseguenze. Oggi, a causa di migrazioni interne allo stesso
paese o internazionali, sono quasi un miliardo le persone che nel mondo si trovano a
vivere in una regione diversa da quella di nascita. Un miliardo significa un migrante ogni
sei persone sulla terra.
Nell’analisi delle cause possiamo considerare tra quelle più dirette i “grandi squilibri”
che caratterizzano l’attuale situazione mondiale: squilibri di carattere demografico,
politico ed economico (la diseguale distribuzione della ricchezza, l’aumento della po-
polazione dei paesi più poveri e la contemporanea diminuzione della natalità nei paesi
più ricchi) che trovano la propria origine in cause storiche (colonialismo e neocolonia-
lismo) e in comportamenti politico-economici ancora in atto.
Le più attendibili proiezioni delle Nazioni Unite (World Population Prospect dell’ONU
2013) ci consegnano per il 2050 una Terra con poco più di 9 miliardi di persone, in
cui cresce la percentuale di popolazione africana (+8,4% rispetto al 2000) e si contrae
ulteriormente la percentuale della popolazione europea (solo il 7,6% della popolazione
mondiale, -4,3% rispetto al 2000).
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Cooperazione allo sviluppo e migrazione
La presenza degli stranieri è diventata un fenomeno numericamente e socialmente
rilevante nel giro di pochissimo tempo: negli ultimi 8 anni la popolazione straniera in
Italia è triplicata (aumentata del 299%), e all’interno di questo panorama è rilevante il
ruolo crescente della “seconda generazione” di stranieri (stimati approssimativamente
intorno ai 3.138 individui, quasi tutti in età scolastica) che rappresenta la sfida più gran-
de e la più grande opportunità di integrazione per il paese.
Le motivazioni che spingono le popolazioni ad abbandonare il loro paese possono
essere diverse, ma le più frequenti sono di natura politica (oltre 51 milioni di persone
fuggono da dittature, persecuzioni, soprusi, guerre, genocidi, pulizia etnica, intolle-
ranza religiosa) ed economica (fuga da un’estrema povertà). Oggi, circa 3 miliardi di
persone vivono con meno di 2 dollari al giorno e un miliardo di queste soffre la fame.
Per quanto riguarda i paesi destinatari dei fenomeni migratori, fra cui l’Italia, i problemi
riguardano la regolamentazione ed il controllo sia dei flussi migratori in ingresso che
della permanenza degli immigrati. L’Italia da paese d’emigrazione (si calcola che non
meno di 9 milioni di italiani non hanno più fatto ritorno in patria durante gli ultimi 100
anni) è diventata, a partire dagli anni ‘70, un paese di immigrazione, che accoglie so-
prattutto stranieri provenienti da diverse parti del mondo.
È comprensibile che l’arrivo improvviso di barconi con migliaia di “disperati” possa creare
notevoli difficoltà di ordine sociale nel paese che li accoglie (fenomeni di intolleranza,
costi dei centri di accoglienza), ma i problemi possono essere affrontati e gestiti al meglio
attraverso politiche comunitarie in grado di comprenderne e affrontarne la complessità.
Nuove fiNestre sul moNdo
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senti questa...
Allora dove sei andato? A zonzo, per strada. Chiunque è libero di andarci,
ma loro, gli altri, sono liberi di guardarti. E quegli sguardi scoprono chi sei
a un chilometro di distanza. La tua faccia salta subito agli occhi. Non puoi
sottrarti.
Torniamo alla tua passeggiata. Sei passato davanti al cinema e hai pensato
che sarebbe stato bello entrare!
è chiaro al cinema nessuno ti guarda, tutti guardano lo schermo e anche tu.
Il cinema però ha un maledetto difetto: devi pagare!
Ti rimane sempre una speranza... la stazione!
Ah certo, centrale... perché lì ci sono agevolazioni a non finire. Primo, in-
gresso gratuito. Secondo, lì non sei straniero. Lì non ci sono stranieri, dato
che una stazione è fatta apposta per gli stranieri. In una stazione gli stranieri
hanno l’aria di essere del posto più della gente del posto. In una stazione il
tuo aspetto può sembrare, persino, normale
Centrale?
Io non vado mai al cinema.
A me piace il cinema.
Dialogo teatrale tratto da S. Mrozek, Emigranti, Torino, Einaudi, 1987.
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Cooperazione allo sviluppo e migrazione
un dizionario Per orientarsi
Scrivi sopra ciascuna definizione il termine a cui secondo te si riferisce tra quelli di se-
guito elencati:
richiedente asilO • rifugiatO • apOlide • prOfugO
• immigratO • migrante irregOlare • clandestinO
.............................................. : è una persona che fugge dal proprio paese e presenta una
domanda per il riconoscimento dello status di rifugiato, in un altro Stato. La sua do-
manda viene poi esaminata dalle autorità competenti di quel paese (in Italia, la Com-
missione Centrale per il Riconoscimento dello Status di Rifugiato). Fino al momento
della decisione in merito alla domanda rimane tale.
.............................................. : chi lascia il proprio paese a causa di eventi esterni (guerre,
invasioni, rivolte, catastrofi naturali).
.............................................. : chi sceglie di lasciare il proprio Paese per stabilirsi, tempo-
raneamente o permanentemente, in un altro Stato. Tale decisione ha carattere volon-
tario, anche se spesso dipende da ragioni economiche, avviene cioè quando una per-
sona cerca in un altro paese un lavoro e migliori condizioni per vivere o sopravvivere.
.............................................. : comunemente definito .............................................. , è colui
che: a) ha fatto ingresso eludendo i controlli di frontiera; b) è entrato regolarmente nel
paese di destinazione, ad esempio con un visto turistico, e vi è rimasto dopo la sca-
denza del visto d’ingresso (diventando un cosiddetto ‘overstayer’); c) non ha lasciato il
territorio del paese di destinazione a seguito di un provvedimento di allontanamento.
.............................................. : è una persona che ha fondato motivo di ritenere che potrebbe
essere perseguitato a causa della sua razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un
determinato gruppo sociale, opinione politica e si trova fuori dello Stato di cui possiede
la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto
Stato; oppure chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dal suo Stato di domicilio in
seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi1.
.............................................. : il termine indica una persona che nessuno Stato considera
come suo cittadino nell’applicazione della sua legislazione2.
1. Convenzione di Ginevra del 1951 sullo Status dei Rifugiati - Art. 12. Convenzione di New York del 28 settembre 1954 sullo Status degli Apolidi - Art. 1 comma 1
Nuove fiNestre sul moNdo
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la convenzione onu sullo status di rifugiato (ginevra 1951)
le pOrte dell’eurOpa le principali rotte dei migranti
Elemento chiave della Convenzione è la definizione del concetto di rifugiato, conte-
nuta all’art. 1:
Chiunque, nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua reli-
gione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le
sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non
può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure
chiunque essendo apolide e trovandosi fuori dal suo Stato di domicilio in seguito a
tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi.
In Italia il diritto di asilo è garantito dall’art. 10, comma 3 della Costituzione:
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà de-
mocratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della
Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
via mare
via terra
flussO internOFonte: Frontex
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Cooperazione allo sviluppo e migrazione
dal 1988 sOnO mOrte lungO
le frOntiere dell’eurOpa almenO
In Italia vivono 58 mila rifugiati. Un numero contenuto rispetto ad altri Paesi dell’Unio-
ne Europea, basti pensare ai 571 mila rifugiati che vivono in Germania o ai 193.500 che
vivono nel Regno Unito, e ancor più se messo a confronto a quanti vivono nei Paesi di
primo asilo: in Pakistan vivono 1.702.700 rifugiati, in Iran 886.500 e in Siria 755.4004.
2013-2014
Dal 1 gennaio fino al 30 settembre 2014 sono arrivate in Italia oltre 165.000 persone
tra migranti e rifugiati5. Dal 1 gennaio al 30 settembre 2014, l’Italia ha ricevuto 44.000
richieste di protezione internazionale. In tutto il 2013 sono state ricevute 27.800 richie-
ste di protezione internazionale.
in termini cOmparativi
Nel 2013: la Germania, dove già risiedevano 187.000 rifugiati, ha ricevuto 135.000 ri-
chieste di protezione; la Svezia 54.000 e il Regno Unito 29.000.
I 28 Paesi Membri dell’Unione Europea hanno ricevuto il 65% di tutte le richieste di
protezione presentate nei 44 Paesi industrializzati presi in considerazione nel Rap-
porto Statistico dell’UNHCR6.
2.352 soltanto nel corso del 2011
almeno 590 nel corso del 2012
801 nel corso del 2013
già 2.086 nei primi nove mesi del 20143
3. Fonte: fortresseurope.blogspot.it (dato aggiornato al 4 ottobre 2014)4. Fonte UNHCR5. Fonte UNHCR6. Asylum levels and Trends in Industrialised Countries 2013
prOviamO a chiederci perché vengOnO qui…Pensate ai motivi che secondo voi inducono migranti e rifugiati a lasciare i loro paesi (fattori espulsivi) e poi ai motivi che li attirano in Europa (fattori attrattivi).Come: democrazia, elevati standard di vita, sicurezza, assistenza sanitaria, parità di diritti, opportunità di lavoro, istruzione, pace, diritti umani, matrimonio, studi.Proviamo a capire insieme perché ciascuno di questi termini potrebbe costituire un fattore attrattivo per la migrazione o una necessità di protezione per i rifugiati.E, se lo pensiamo, perché? Ce l’hanno detto? Lo abbiamo letto? Lo abbiamo vissuto? Conosciamo qualcuno che lo ha vissuto? Ecc.
una canzOne da ascOltare: Pane e coraggio (Ivano Fossati)
nuOve finestre sul mOndO
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i diritti dell’immigrato come centralità della persona
“la legalità e il diritto sono le pietre fondanti della pace internazionale e della stabilità” Giorgio Napolitano
Una volta riconosciuto lo status del migrante, il paese che l’accoglie è disposto a ri-
conoscere i suoi diritti?
la dichiaraziOne universale dei diritti umani (1948)
La Dichiarazione universale dei diritti umani è un documento
sui diritti individuali, fi rmato a Parigi il 10 dicembre 1948, la cui
redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse appli-
cazione in tutti gli stati membri.
Rappresenta un codice etico di importanza storica fondamen-
tale: è stato infatti il primo documento a sancire universalmente
(cioè in ogni epoca storica e in ogni parte del mondo) i diritti
che spettano all’essere umano.
tu devi…Prima di leggere vi propongo un gioco che si chiama “Tu devi...”, in cui potete re-citare una volta la parte del padrone e un’altra quella dello schiavo. Sceglietevi un compagno e decidete con lui chi farà per primo lo schiavo e chi per primo il padrone. Il padrone può dare allo schiavo tutti gli ordini che vuole e lo schiavo deve eseguirli senza discutere. Naturalmente non si possono dare ordine dannosi. Cominciate il primo giro. Avete cinque minuti di tempo. Ora fermatevi e scambiatevi le parti. Avete altri cinque minuti di tempo.Adesso commentate il gioco. Quale parte avete rappresentato più volentieri? Siete stati padroni severi? Siete stati schiavi disobbedienti? Come vi comportate, in realtà, quando qualcuno vi vuole dare ordini?
una canzOne da ascOltare: The price of silence (AA VV)
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cooperazione allo sviluppo e migrazione
Ne ricordiamo alcuni Articoli:
art. 1 Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri
in spirito di fratellanza.
art. 2 Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella pre-
sente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore,
di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine
nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna
distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o
internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia in-
dipendente, o sottoposto ad amministrazione fi duciaria o non autonomo, o
soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
art. 3 Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria
persona.
art. 7 Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discrimina-
zione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una
eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione
come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
art. 13 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i
confi ni di ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di
ritornare nel proprio paese.
art. 15 1. Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinan-
za, né del diritto di mutare cittadinanza.
Per documentarsi sull’attuale dibattito in Italia sui diritti di cittadinanza, si può consul-
tare il sito della Campagna “L’Italia sono anch’io!” - www.litaliasonoanchio.it
Nuove fiNestre sul moNdo
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la cooPerazione italiana con i Paesi in via di sviluPPo
“mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso,lavorare insieme è un successo.” Henry Ford
cOs’è la cOOperaziOne allO sviluppO?
Che vengono a fare qui? Perché non se ne stanno a casa loro? Se li dobbiamo aiu-
tare, perché non lo facciamo nei loro paesi? Sono domande che tanti si pongono
nei confronti dei migranti che cercano nei paesi più ricchi nuove opportunità per
migliorare le proprie condizioni di vita e quelle delle loro famiglie.
La cooperazione allo sviluppo è costituita da una serie di politiche e azioni che
permettono di agire positivamente sulle cause della migrazione negli stessi paesi di
provenienza dei migranti.
cOOperaziOne allO sviluppO ≠ assistenza umanitaria
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Cooperazione allo sviluppo e migrazione
Cooperare vuol dire operare insieme ad altri per raggiungere un obiettivo comune.
L’ obiettivo comune della cooperazione allo sviluppo è quello di creare le condizioni
necessarie per lo sviluppo (umano, sociale, economico) duraturo di un paese gene-
ralmente riconosciuto come in “via di sviluppo”.
Possiamo definire paesi in via di sviluppo (PvS) tutti quei paesi che registrano basso
tenore di vita, basso reddito, diffusa povertà, limitata attività economica e basso
indice di sviluppo umano (ISU). L’indice di sviluppo umano è un indicatore sociale
che si misura prendendo in considerazione il reddito nazionale, l’aspettativa di vita e
il tasso di alfabetizzazione degli adulti.
Nel campo della cooperazione allo sviluppo i rapporti tra le entità che vi operano si
basano sullo scambio reciproco, sulla collaborazione e sulla solidarietà.
La cooperazione internazionale non ha come unico obiettivo la crescita economica
di un paese, ma l’ampliamento progressivo delle possibilità di scelta delle persone,
riconducibili a tre dimensioni essenziali: esistenza, conoscenza, risorse (per una vita
dignitosa).
è amare è servire
è aiutO
è sOstegnO
è cOllabOrare
è assistere
è intesa è uniOne
è cOadiuvare
è edificare è impegnO
è ...
cos’è Per te la cooPerazione?
Nuove fiNestre sul moNdo
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millennium development goals (mdgs) esustainable development goals (sdgs)
“il lavoro di squadra è l’abilità di lavorare insieme verso una visione comune. l’abilità di dirigere ogni realizzazione individuale versoun obiettivo organizzato. è il carburante che permette a persone comuni di ottenere risultati non comuni.”
Nel 2000, nella Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, sono stati emanati gli
obiettivi generali delle politiche di cooperazione allo sviluppo: i Millennium Develop-
ment Goals (MDGs). Si tratta di 8 obiettivi che 191 Stati, ricchi e poveri, membri dell’ONU
si sono impegnati a raggiungere entro il 2015 attraverso un impegno reciproco a fare ciò
che è necessario per costruire un mondo più sicuro, più prospero e più equo per tutti.
Solo quando questi obiettivi saranno raggiunti, ci troveremo in una società multicultu-
rale dove tutti potranno dare il loro contributo per lo sviluppo globale.
obiettivi di sviluPPo del millennio
Sradicare la povertà estrema e la fame.1.
5.
3.
7.
2.
6.
4.
8.
Rendere universale l’istruzione primaria.
Ridurre la mortalità infantile.
Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne.
Migliorare la salute materna.
Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e le altre malattie.
Garantire la sostenibilità ambientale.
Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.
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Cooperazione allo sviluppo e migrazione
e dOpO il 2015?
Le Nazioni Unite hanno già definito nuovi Sustainable Development Goals (SDGs),
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, nati nella conferenza ONU sullo sviluppo sostenibile
tenutasi nel 2012 a Rio de Janeiro.
Esiste già una lista dei 17 nuovi obiettivi da realizzare entro il 2030:
1. Sradicare la povertà estrema, ovunque e in tutte le sue forme.
2.Porre fine alla fame, realizzare la sicurezza alimentare e garantire adeguato nu-trimento per tutti, promuovere l’agricoltura sostenibile.
3. Realizzare condizioni di vita sana per tutti e a tutte le età.
4.Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, ed opportunità di apprendi-mento permanente per tutti.
5.Realizzare l’eguaglianza di genere, l’empowerment delle donne e delle ragazze ovunque.
6.Garantire acqua e condizioni igienico-sanitarie per tutti in vista di un mondo sostenibile.
7.Assicurare l’accesso a sistemi di energia moderni, sostenibili, sicuri e a prezzi accessibili per tutti.
8.Promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile nonché il lavoro dignitoso per tutti.
9. Promuovere un processo d’industrializzazione sostenibile.
10. Ridurre l’ineguaglianza all’interno e fra le Nazioni.
11. Costruire città e insediamenti umani inclusivi, sicuri e sostenibili.
12. Promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili.
13. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico.
14.Garantire la salvaguardia e l’utilizzo sostenibile delle risorse marine, degli oceani e del mare.
15. Proteggere e ripristinare gli ecosistemi terrestri e arrestare la perdita di biodiversità.
16.Rendere le società pacifiche e inclusive, realizzare lo stato di diritto e garantire istituzioni efficaci e competenti.
17.Rafforzare e incrementare gli strumenti di implementazione e la partnership globale per lo sviluppo sostenibile.
Prova a scegliere uno di questi punti e a “indossarlo” come faresti con un paio di occhiali… Guarda il mondo attraverso di essi. Che cosa vedi? Cosa si potrebbe fare?
Nuove fiNestre sul moNdo
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gli attori della cooperazione allo sviluppo
Possiamo distinguere gli attori della cooperazione in governativi e non governativi.
attOri gOvernativi
Gli attori governativi sono principalmente i governi, le istituzioni centrali e locali (ad esem-
pio i Ministeri) e gli organismi internazionali (ad esempio la FAO, l’UNHCR, l’UE, ecc…).
La cooperazione governativa comprende un sistema di interventi intrapresi da un go-
verno sulla base di specifici orientamenti e priorità politiche che trovano riscontro in
specifici accordi, volti a contribuire allo sviluppo del paese beneficiario. Gli interventi
sono promossi direttamente dal governo, che ne diviene responsabile e garante, anche
se l’attuazione concreta può essere affidata a istituzioni preposte o a soggetti privati.
attOri nOn gOvernativi
Gli attori non governativi sono istituzioni della società civile senza fini di lucro che
realizzano interventi di cooperazione ai fini di solidarietà internazionale.
Le istituzioni della società civile comprendono le associazioni, le corporazioni, le Chie-
se, i sindacati, ecc.
Gli attori non governativi possono realizzare i propri interventi sia all’estero che in Italia.
I soggetti privati impegnati nella solidarietà internazionale rappresentano in genere i
canali privilegiati per l’investimento delle risorse pubbliche e private destinate alla co-
operazione allo sviluppo.
Rientrano in questa categoria anche le Organizzazioni Non Governative (ONG), che
sono organismi che svolgono attività senza scopo di lucro, in quanto ogni profitto
ottenuto viene investito in programmi di sviluppo, di aiuto umanitario e di educazione
allo sviluppo. Sono organizzazioni autonome che realizzano le proprie attività senza
vincoli rispetto ai governi nazionali o alle Istituzioni multilaterali.
Tutte le ONG adottano un approccio partecipativo, cioè coinvolgono i beneficiari negli
interventi di cooperazione allo sviluppo.
I principali settori di intervento delle ONG sono: agricoltura, sanità, formazione pro-
fessionale, infrastrutture, industria e artigianato, risorse naturali e ambientali, energia e
materie prime.
19
Cooperazione allo sviluppo e migrazione
alcuni esempi di OrganizzaziOni gOvernative
alcuni esempi di OrganizzaziOni nOn gOvernative
educaziOne allO sviluppO (eas)
Oltre che nelle attività di cooperazione direttamente rivolte ai paesi e alle popola-
zioni più bisognose, gli attori della cooperazione sono impegnati anche nell’ambito
dell’Educazione allo Sviluppo (EaS), che consiste in azioni di sensibilizzazione dell’o-
pinione pubblica per promuovere valori di solidarietà, uguaglianza, cooperazione,
pace e dialogo interculturale, per aumentare la conoscenza e la comprensione delle
cause e degli effetti dei fenomeni globali, degli squilibri Nord-Sud, per promuovere
politiche economiche, sociali e ambientali più giuste e sostenibili. L’Educazione allo
Sviluppo crea cittadini e cittadine del mondo più consapevoli, in grado di combat-
tere la povertà e di promuovere concretamente uno sviluppo più equo, solidale e
sostenibile.
Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione,
la Scienza e la Cultura.
è la più grande ONG mondiale per la conser-
vazione della natura.
Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia.
ONG internazionale impegnata nella difesa
dei diritti umani.
Unione Europea.
ONG internazionale che porta soccorso sanitario
e assistenza medica nelle zone del mondo in cui il diritto alla cura
non è garantito.
Organizzazione delle Nazioni Unite
per l’alimentazione e l’agricoltura.
ONG internazionale che si batte per la salvaguar-dia dell’ambiente e della pace con azioni dirette
e non violente.
Alto commissariato delle Nazioni Unite
per i rifugiati.
ONG italiana che offre cure mediche e
chirurgiche gratuite alle vittime della guerra e
della povertà.
Nuove fiNestre sul moNdo
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da grande voglio fare...
giovani e cooperazione allo sviluppo
“pochi sono gli uomini di squadra, perché solo pochi sono così grandida pensare al bene comune prima che a se stessi”
Nell’ambito della cooperazione internazionale esiste una molteplicità di attori impe-
gnati a vario titolo nella formulazione e nella realizzazione di azioni di cooperazione
internazionale.
Tutti gli attori, governativi e non governativi, hanno bisogno di giovani motivati e con la
volontà di impegnarsi e mettersi a servizio delle popolazioni più bisognose.
Affinché si possano acquisire competenze e professionalità e diventare veri e propri
cooperanti è necessario specializzarsi nel settore della cooperazione internazionale
attraverso studi (corsi universitari e post-universitari) ed esperienze.
Il cooperante è un professionista con competenze, conoscenze e qualità personali
che gli consentano di assumere compiti di rilevante responsabilità tecnica, gestionale
ed organizzativa nei progetti di cooperazione internazionale.
Il volontariato rappresenta spesso la prima esperienza di partecipazione dei giovani ad
azioni di cooperazione allo sviluppo.
Essere volontari significa svolgere un’attività in modo spontaneo, appunto volontario,
per ragioni di solidarietà e giustizia sociale. Significa porsi al servizio degli altri, al fine
di migliorare le condizioni di vita delle persone in difficoltà, tutelare e valorizzare l’am-
biente e promuovere la cultura della solidarietà e della pace.
I giovani hanno a disposizione varie opportunità per intraprendere un percorso di cre-
scita umana e professionale nella cooperazione.
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Cooperazione allo sviluppo e migrazione
Nel campo della cooperazione non governativa è possibile svolgere stage o un’espe-
rienza di volontariato presso le ONG. Tali esperienze possono essere svolte sia in Italia
che all’estero e avere diversa durata in base alla disponibilità e alle esigenze della ONG
e del volontario.
Esistono poi opportunità di volontariato all’estero offerte ai giovani che vengono pro-
mosse da enti governativi in collaborazione con enti non governativi; fanno parte di que-
sta categoria ad esempio il Servizio Civile Nazionale e il Servizio Volontario Europeo.
il serviziO civile naziOnale (scn)
È un’opportunità offerta ai giovani di età compresa tra i 18 e
i 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un
impegno solidaristico in Italia o all’estero.
Chi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel Servizio civile
volontario, sceglie di aggiungere un’esperienza qualificante al
proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita
lavorativa, assicurandosi, nel contempo, una piccola autono-
mia economica.
Le aree nelle quali è possibile prestare il Servizio Civile Naziona-
le sono: assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio ar-
tistico e culturale, educazione e promozione culturale, estero.
il serviziO vOlOntariO eurOpeO (sve)
È un progetto di mobilità per la formazione non formale dei
giovani previsto dal programma europeo ERASMUS+.
Attraverso lo SVE i giovani di età compresa tra i 17 e 30 anni
possono impegnarsi personalmente attraverso un servizio vo-
lontario non retribuito, a tempo pieno, fino ad un massimo di
12 mesi, in un altro paese all’interno o all’esterno dell’UE.
Attraverso il loro servizio i volontari collaborano al lavoro
quotidiano delle organizzazioni no profit che li ospitano e che
sono impegnate in diverse aree: cultura, gioventù, assistenza
sociale, patrimonio culturale, cooperazione allo sviluppo, am-
biente, ecc.
Nuove fiNestre sul moNdo
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Per saPerne di Più
siti internet• Finestre sul Mondo: www.finestresulmondo.net, il sito raccoglie il materiale relativo al progetto.• Per il bando MAE-DGCS: Portale della Cooperazione Italiana (Delibera del C.D. del 17/12/2013) - www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it• ENGIM ONG: www.engiminternazionale.org• Servizio Civile Nazionale: www.serviziocivile.gov.it• Servizio di Volontariato Europeo: www.agenziagiovani.it - www.erasmusplus.it• CESTIM (Centro Studi Immigrazione Onlus) www.cestim.it• CIR (Consiglio italiano per i rifugiati): www.centroastalli.it• Indicazione didattiche sui fenomeni migratori: www.parlezvousglobal.org• Programma Integra: portale del comune di Roma dei servizi per l’inclusione sociale dei migranti e rifugiati - www.programmaintegra.it• Le quattro ipotesi identitarie: a cura del Centro Nazionale di Documentazione ed analisi sull’infanzia e l’adolescenza:www.educational.rai.it/corsiformazione/intercultura/scaffale/approf/approf27.htm• Rai Educational: www.educational.rai.it• Dall’alterità alla differenza: di Didier Lapejronnie:www.comune.torino.it/cultura/intercultura/12/12b1-1.html#identitý• Centro Interculturale Città di Torino:www.comune.torino.it/cultura/intercultura/_laboratori.html• Accettare le diversità: www.tolerance.it• Campagna “L’Italia sono anch’io!”: www.litaliasonoanchio.it• Per il trailer del corto “Noi e gli altri” di Max Nardari: www.resetmedia.it
film, dOcumentari e videO• Per film, documentari e video: www.filmsforaction.org; www.mymovies.it; www.cinemmed.be; www.cestim.it.
• Film consigliati Quando sei nato non puoi più nasconderti, di Marco Tullio, Giordana (2005).Acqua fuori dal ring, di Joel Stangle (2012).Terraferma, di Emanuele Crialese (2011).Dreaming Apecar, di Dario Leone, Italia (2013).Io sto con la sposa, di Antonio Augugliaro, Gabriele del Gandre, Khaled Soliman Al Nassiry.Cose di questo mondo, di Michael Winterbottom (2002).Monsieur Lazhar, di Philippe Falardeau (2011).Welcome, di Philippe Lioret (2009).Lamerica, di Gianni Amelio, Italia (1994).Mississippi Masala, di Mira Nair, Francia (1991).East is East, di Damien O’Donnel, Gran Bretagna (1996).Il mio grosso grasso matrimonio greco, di Joel Zwick, USA (2001).Sognando Beckham, di Gurinder Chadha, UK/Germania (2002).
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Cooperazione allo sviluppo e migrazione
libri Come un pesce fuor d’acqua. Il disagio nascosto dei bambini e dei ragazzi stranieri, G. Favaro e M. Napoli, 2002, Edizioni Angelo Guerini e Associati SpA, Milano - Dispo-nibile al Cestim.Insegnare l’italiano agli alunni stranieri, G. Favaro, 2004, RCS Libri SpA, Milano - Di-sponibile al Cestim.I bambini della nostalgia, G. Favaro e T. Colombo, 1993, Arnoldo Mondadori, Milano - Disponibile al Cestim.Il prisma dell’identità, da Identità plurali, A. Fucecchi e A. Nanni, 2004, EMI: Bologna - Disponibile al Cestim.Nel mare ci sono i coccodrilli, di Fabio Geda.Cittadina di seconda classe, di Buchi Emecheda.Non dirmi che hai paura, di Giuseppe Catozzella.La mia casa è dove sono, di Igiaba Scego.Nuove lettere persiane. Sguardi dall’Italia che cambia, a cura di Francesca Spinelli.Pecore nere, di Gabriella Kuruvilla, Ingy Mubiavy, Igaba Scego, laila Wadia.La lingua di Ana. Chi sei quando perdi radici e parole?, di Elvira Mujcic.Habiba la magica, di Chiara Hingrao.Terre senza promesse. Storie di rifugiati in Italia, a cura del Centro Astalli Avagliano Editore, 2011.La storia di Malala, di Viviana Mazza (illustrazioni di P. D’Altan) Mondadori, 2013.L’albero dei fiori viola, di Sahar Delijani Rizzoli 2013.Il razzismo spiegato a mia figlia, di Tahar Ben Jelloun, Bompiani 1998.Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio, di Amara Lakhous, collana Asso-lo, Edizioni e/o, Roma, 2006.
Libro su giochi interattivi da utilizzare con i ragazzi: Giochi di interazione per bambini e ragazzi, di Klaus W. Vopel (1996), Editrice Elle Di CI 10096 Leumann Torino: www.cestim.it/sezioni/videoteca/#libri
musicaL’Orchestra di Piazza Vittorio.Ebano, Modena City Ramblers.Pane e Coraggio, Ivano Fossati.Il testamento di Tito, Fabrizio De André.L’emigrante, Rino Gaetano.Frontera, Jeorge Drexle.Amerigo, Francesco Guccini.
Progetto EAS 10316/ENGIM/ITA
cofi nanziato da
In consorzio con
In partnership con
nuove finestre sul mondo cooperazione allo sviluppo e migrazione
Testi e contenuti: Antonella Panunzi, Giuseppe Mazzini, Linda Sette
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