Progetto Fluturat - Farfalle

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La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Fondamentale il collegamento e confronto con le 220 Caritas diocesane, impegnate sul territorio nell'animazione della comunità ecclesiale e civile, e nella promozione di strumenti pastorali e servizi: Centri di ascolto, Osservatori delle povertà e delle risorse, Caritas parrocchiali, Centri di accoglienza, ecc.

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Servizio Civile presso la Caritas Diocesana di Piana degli albanesi.

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La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Fondamentale il collegamento e confronto con le 220 Caritas diocesane, impegnate sul territorio nell'animazione della comunità ecclesiale e civile, e nella promozione di strumenti pastorali e servizi: Centri di ascolto, Osservatori delle povertà e delle risorse, Caritas parrocchiali, Centri di accoglienza, ecc.

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I compiti - Collaborare con i Vescovi nel promuovere nelle Chiese particolari l'animazione della carità e il dovere di tradurla in interventi concreti; - curare il coordinamento delle iniziative e dei servizi di ispirazione cristiana; - indire, organizzare e coordinare interventi di emergenza in Italia e all'estero. In collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana: - realizzare studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le cause; - promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana impegnato nei servizi sociali; - contribuire allo sviluppo umano e sociale dei paesi del Sud del mondo anche attraverso la sensibilizzazione dell'opinione pubblica.

Solidarietà a tutto mondo Educazione alla pace e alla mondialità, dialogo, corresponsabilità sono anche le linee portanti degli impegni della Caritas nel mondo. Negli interventi internazionali vale il principio della sussidiarietà, nel senso di integrare gli sforzi che primariamente spettano a ciascuna Chiesa locale dei Paesi colpiti da calamità o in cammino verso lo sviluppo. Si cerca anche di creare le condizioni di intervento per le Caritas diocesane disponibili ai gemellaggi, preziosa occasione di reciprocità. Costante è il collegamento con le altre Caritas nazionali, direttamente e attraverso la "rete" di Caritas Internationalis, che raccoglie in federazione 162 organizzazioni. Ne riunisce 48, invece, Caritas Europa. Ci sono poi i microprogetti di sviluppo, di piccola entità ma significativi per l'autopromozione locale, proposti dalle stesse comunità del Sud del mondo e divulgati dalla Caritas. Sono finanziati da parrocchie, scuole, associazioni, famiglie che così entrano direttamente in contatto con chi riceve per uno scambio di valori.

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Alcune Osservazioni

Ø La Caritas non deve essere pensata come l’unico Ente a cui la Chiesa Cattolica delega l’attenzione a la solidarietà verso i poveri

Ø Il Compito particolare che ha la Caritas è quello di diffondere nella comunità la testimonianza della carità. Il suo compito è prevalentemente pedagogico Ø  In ciascuna diocesi è il vescovo che da gli orientamenti alla Caritas, inoltre è presente in ciascuna diocesi un Direttore

Ø Le varie diocesi sono articolazioni territoriali non meri uffici periferici ed attraverso le parrocchie la Caritas è presente in tutto il territorio

Ø Lo stile Caritas presta attenzione ai poveri , attraverso l’erogazione di servizi e con un processo di educazione che mira a superare le condizioni di difficoltà, ad arginare il problema, senza l’obbligo comunque di approfondire le cause di povertà.

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PRESENTAZIONE CARITAS DIOCESANA DI PIANA DEGLI ALBANESI

La Caritas Diocesana viene istituita nell’ Eparchia di Piana degli Albanesi nel 1990 e già a partire dai primi anni di vita si fa promotrice di vari e qualificati interventi solidali che, in linea con il principio dell’ animazione nel territorio al valore della carità, dettato da Caritas Italiana, si rivolgono alle svariate situazioni di povertà presenti nel proprio territorio.

La Caritas Diocesana è l’organismo pastorale dell’ Eparchia di Piana degli Albanesi.

L’Eparchia di Piana è realtà ecclesiale comprende 15 parrocchie e raccoglie le comunità di origine albanese nei Comuni di Contessa Entellina, Mezzojuso, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela, tutti in provincia di Palermo.

La Caritas Diocesana di Piana agisce nel territorio secondo le finalità perseguite dalla Caritas Italiana e le sue le attività prevalenti riguardano: gli interventi per il superamento dell’emarginazione e dell’esclusione sociale, della povertà economica, del disagio dei minori, dei giovani, degli anziani, degli immigrati e delle famiglie più vulnerabili.

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Alcuni Servizi della Caritas Diocesana

Fra i servizi offerti dalla Caritas Diocesana nel corso degli anni si possono segnalare:

•  L’Ascolto delle persone con disagio sociale o enonomico; •  L’accompagnamento nel percorso formativo di minori con

disagio sociale; •  L’accompagnamento di famiglie multiproblematiche; •  Il sostegno alle persone anziane e disabili; •  L’assistenza agli immigrati presenti nel territorio o privi di

alloggio; •  L’accoglienza degli immigrati appena arrivati in Italia. •  La mensa per ospiti fissi e passanti C.P.A); •  Il sostegno alimentare mediante distribuzione viveri AGEA; •  Il sostegno economico a famiglie disagiate.

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Gli Strumenti della Caritas Diocesana

•  Il Centro di Ascolto •  L’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse •  Il Magazzino per la distribuzione dei generi di prima necessità •  I Centri diurni di aggregazione per minori delle Caritas

parrocchiali • I Centri diurni per gli anziani delle Caritas parrocchiali •  Il Centro di Prima Accoglienza per Immigrati ( C.P.A. Oasi del Viandante – S. Cristina Gela) • Lo Sportello Polivalente per Immigrati • L’ Ufficio per l’Educazione alla Mondialità • L’ Ufficio per il Servizio Civile Nazionale

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Gli strumenti… Centri diurni di aggregazione per minori

•  Centri sono luoghi dove promuovere e realizzare la crescita umana e migliorare le relazioni sociali dei minori

•  I Centri sono luoghi educativi e socializzanti •  Ciascun Centro diurno costituisce così il nodo

intorno al quale si stabilisce una rete comune di interventi che vedono coinvolti altri soggetti come la famiglia, la scuola, i Servizi Sociali del Comune.

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La Caritas Diocesana di Piana degli Albanesi e il Servizio Civile Nazionale

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:

STRUMENTO DI AIUTO

STRUMENTO DI FORMAZIONE

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Fra i vari Enti che partecipano alla legge n° 64 del 6 marzo 2001, con la quale è stato istituito il Servizio Civile Nazionale, Caritas Italiana, pioniera in tale esperienza destinata ai giovani, predilige il settore dell’assistenza e, in linea con le sue finalità, realizza progetti destinati a coloro che nella società hanno più bisogno. Il Servizio Civile in Caritas è così rivolto all’aiuto di persone che versano in condizioni di disagio perché indigenti, emarginate, vittime di dipendenze o sfruttamenti, sole o non auto sufficienti, straniere, non integrate e disorientate.

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I progetti destinati a varie fasce di utenza (minori, giovani, anziani, disabili, donne sole, immigrati e profughi etc.) mirano a favorire la crescita umana e sociale degli individui e promuovono il senso della carità e della solidarietà nel contesto sociale circostante.

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Una frase forte! Un’affermazione decisa che vuole sottolineare come un’esperienza di un anno di servizio possa e… mira a portare alle giovani generazioni un cambiamento di abitudini sociali e di stile di vita. La proposta di Servizio Civile in Caritas si pone ai ragazzi come esperienza di formazione globale della persona.

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L’accompagnamento formativo dei volontari ha come sua finalità:

• L’educazione ai valori della solidarietà e della gratuità e la formazione di atteggiamenti di cittadinanza attiva e responsabile. • La scelta di una difesa delle comunità in modo non armato e non violento, in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti.

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La formazione pone particolare attenzione alla cultura cristiana del servizio, con la volontà di partire dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società.

Durante l’anno di Servizio Civile la formazione offerta è intesa come competenza per il servizio che si svolge, ma anche come momento di riflessione, di ripensamento e di scoperta.

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Progetti di Servizio Civile per l’assistenza di MINORI

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Un po’di storia…

I CENTRI DI AGGREGAZIONE PER MINORI DEL PROGETTO FLUTURAT / FARFALLE_PIANA

DEGLI ALBANESI I Centri operativi delle Caritas Parrocchiali migliorano la loro organizzazione, si riempiono

sempre più di bambini e molti sono i ragazzi che chiedono ai

propri parroci e agli operatori dei Centri cosa fare per collaborare

nel servizio e come partecipare ai progetti di SCN.

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Il presente progetto che si realizzerà nell’ambito dell’assistenza ai minori, nasce dalla volontà di sostenere ed accompagnare nel territorio diocesano proprio questa fascia di popolazione per offrire ad essa un’educazione adeguata, che il contesto socio-culturale di provenienza spesso non permette loro di ricevere. Il titolo scelto FLUTURAT in arbëresche, significa FARFALLE. La farfalla era per molti popoli, nell’antichità, simbolo dell’anima, ed ancora oggi in molte culture essa è simbolo di fortuna. Nella scelta del titolo del presente progetto si è pensato proprio alla farfalla e a questa sua simbologia, per indicare il processo di accompagnamento nella crescita personale che si vuole offrire ai bambini per permettere loro, proprio come in una metamorfosi, di crescere forti e sereni e affrontare liberi la vita.

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Settore ed area di intervento del progetto:

Settore: ASSISTENZA Area di intervento: MINORI Codice: A02

Ente realizzatore del progetto: Caritas Italiana nella sua articolazione periferica di Piana degli Albanesi

Durata del progetto: 12 mesi (da gennaio 2011 a gennaio 2012)

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Sedi di sevizio:

•  PARROCCHIA SS. ANNUNZIATA – PIANA DEGLI ALBANESI 2 Volontari

orario 14.00 / 20.00 Operatore Locale di Progetto:

•  COLLEGIO DI MARIA – PIANA DEGLI ALBANESI

1 Volontario orario 08.00 / 14.00 Operatore Locale di Progetto: SUOR MARIA CNICATTI’

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Sedi di sevizio:

•  CATITAS PARROCHIALE – CONTESSA ENTELLINA 2 Volontari

orario 14.00 / 20.00 Operatore Locale di Progetto:

•  PARROCCHIA MARIA SS. DELLA FAVARA – PIANA DEGLI ALBANESI

1 Volontario orario 14.00 / 20.00 Operatore Locale di Progetto:

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Sedi di sevizio:

•  CATITAS PARROCHIALE – PALAZZO ADRIANO 2 Volontari

orario 14.00 / 20.00 Operatore Locale di Progetto: Carmela Costa

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Sedi di sevizio:

•  CATITAS PARROCHIALE – MEZZOJUSO 3 Volontari

orario 14.00 / 20.00 Operatore Locale di Progetto: Antonino Brancato

§  COLLEGIO DI MARIA - MEZZOJUSO

1 Volontario orario 08.00 / 14.00 Operatore Locale di Progetto: Rita Gebbia

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Orario di Servizio:

30 ore settimanali per 5 giorni la settimana dal Lunedì al Venerdì o dalle 08.00/14.00 o dalle 14.00/20.00 Il suddetto orario sarà suscettibile di variazioni, in occasione di gite, uscite nel territorio, manifestazioni, incontri (per esempio gli incontri intergenerazionali con le scuole, da svolgersi prevalentemente la mattina), nel rispetto del monte ore di servizio del Volontario. Occasionalmente i volontari potranno essere chiamati a svolgere servizio la Domenica, per la partecipazione a celebrazioni liturgiche o pellegrinaggi o in occasione di feste, gite o convegni.

Ai volontari è richiesto: • Svolgimento delle attività previste dal progetto • Operare nel contesto della sede di servizio tenendo in considerazione le esigenze, l’organizzazione e gli orari della sede, nonché le regole in essa vigenti. Il tutto nel rispetto di quanto indicato relativamente al ruolo del volontario nel testo del progetto. Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: • Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione •  Disponibilità alla flessibilità negli orari di servizio e di formazione. • Partecipazione ai momenti di verifica e monitoraggio dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi. •  Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di: • eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale (es. incontro nazionale giovani in servizio civile). •  Disponibilità a prendere parte ad iniziative in giorni festivi in occasione di gite, uscite nel territorio, manifestazioni,convegni, incontri come da progetto.

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Obiettivi del progetto

OBIETTIVO GENERALE 1: Promuovere la crescita umana e sociale dei minori;

OBIETTIVO GENERALE 2:

Accompagnare il minore nel processo di apprendimento scolastico;

OBIETTIVO GENERALE 3: Far prendere consapevolezza di una necessaria crescita culturale e favorire il diritto al

successo scolastico;

OBIETTIVO GENERALE 4: Favorire nei bambini dai 3 ai 5 anni il processo di crescita, la maturazione emotivo-

affettiva e la capacità di relazionarsi con i coetanei;

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Attività per il raggiungimento degli obiettivi

Le attività…per realizzare il servizio Nelle varie sedi di servizio i volontari sono impegnati in svariate attività, naturalmente dipendenti dagli obiettivi L’operatività dei volontari in SCN non è limitata allo svolgimento di mansioni meramente esecutive, ma si punta molto al coinvolgimento nelle fasi di programmazione delle attività stesse, stimolando in essi le capacità organizzative e di progettazione del servizio e puntando a garantire la condivisione degli obiettivi perseguiti. I volontari sono quindi chiamati a partecipare ai momenti di equipe in cui si effettuano: • una programmazione periodiche delle attività • verifiche dei risultati raggiunti

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Attività per il raggiungimento degli obiettivi Le attività…con gli utenti (minori) e i beneficiari (famiglie – comunità civile – altri enti pubblici e privati)

Attività per l’attuazione dell’OBIETTIVO 1 (Promuovere la crescita umana e sociale dei minori 1.1 Attività individuali mirate a potenziare le abilità e le attitudini del minore. 1.2 Attività di gruppo per favorire la socializzazione. 1.1 / 1.2 Giochi individuali e collettivi. 1.2 / 1.3 Attività di animazione socio culturale. 1.1/ 1.2/ 1.3 Attività ludico-ricreative. 1.1 Laboratorio del disegno 1.1 Laboratorio sonoro 1.1 Laboratorio espressivo-corporeo 1.2 Laboratorio teatrale 1.2 Laboratorio di musica d’insieme 1.2 Laboratorio di pallavolo, calcio e attività sportive 1.2 / 1.3 Laboratori grafico-pittorico e manipolativo

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Attività per il raggiungimento degli obiettivi Le attività…con gli utenti (minori) e i beneficiari (famiglie – comunità civile – altri enti pubblici e privati) Attività per l’attuazione dell’OBIETTIVO 3 (Far prendere consapevolezza di una necessaria

crescita culturale e favorire il diritto al successo scolastico) 3.1 Interventi educativi e didattici per sensibilizzare allo studio anche con l’utilizzo del pc e di software. 3.2 Organizzazione di incontri finalizzati all’orientamento nella scelta dell’indirizzo di studio. 3.2 Doposcuola e supporto didattico per favorire il superamento delle difficoltà scolastiche. 3.2 Aiuto nella preparazione agli esami di licenza media. 3.2 Interventi educativo-didattici in collaborazione con gli insegnanti. 3.3 Attività di oratorio. 3.3 Attività ludico-ricreative: organizzazione di incontri, feste e giornate di animazione e uscite nel territorio. 3.1 / 3.2 /3.3 Attività di animazione e di socializzazione volte a favorire l’incontro e gli scambi interpersonali fra coetanei. 3.3 Organizzazione di giochi e di competizioni agonistiche vissute come momenti di divertimento e non come competizione o rivalità. 3.3 Organizzazione di incontri a tema sulle tematiche adolescenziali. Molte attività si svolgeranno in ciascun Centro attraverso la realizzazione dei seguenti laboratori: 3.1 Laboratorio di recupero scolastico 3.2 Laboratorio teatrale 3.3 Laboratorio di musica d’insieme 3.3 Laboratorio di pallavolo, calcio e attività sportive 3.2/3.3 Cineforum per ragazzi

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Attività per il raggiungimento degli obiettivi Le attività…con gli utenti (minori) e i beneficiari (famiglie – comunità civile – altri enti pubblici e privati) Attività per l’attuazione dell’OBIETTIVO 2 (Accompagnare il minore nel processo di appren dimento scolastico) 2.1 / 2.2 Interventi di sostegno e recupero scolastico. 2.2 Interventi di sviluppo e potenziamento scolastico. 2.3 /2.4 Interventi educativi e didattici personalizzati anche in collaborazione con gli insegnanti. 2.1/ 2.2 / 2.3/ 2.4 Laboratorio di recupero scolastico

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Attività per l’attuazione dell’OBIETTIVO 4 (Favorire nei bambini dai 3 ai 5 anni la maturazione emotivo-affettiva e la capacità di relazionarsi con i coetanei) e per l’Obiettivo specifico corrispondente nella numerazione 4.2 / 4.3 / 4.4 Giochi funzionali liberi, guidati e di gruppo; 4.1 Giochi imitativi e simulativi; 4.1 Attività volte all’esperienza senso-percettiva con l’uso di diversi materiali (acqua, terra farina, sabbia, colori a dita etc.); 4.3 /4.4 Attività motorie libere e guidate con l’utilizzo di piccoli attrezzi (birilli, corda, cerchi, palla, etc.). 4.1 Attività grafico- pittoriche; 4.1/ 4.4 Attività sonoro-musicali. 4.4 Esercizi prelettura e di prescrittura AZIONI RIVOLTE AI GIOVANI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE

OBIETTIVI: - Favorire nei volontari un orientamento di vita aperto alla solidarietà, alla generosità, allo scambio tra generazioni, all’accettazione della diversità. - Offrire ai volontari la possibilità di fare un’intensa esperienza formativa , che possa essere fondamento proficuo per un futuro inserimento nella società

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UN RIEPILOGO DEL PROGETTO

A)   SERVIZIO DI 3O ORE SETTIMANALI

B) FORMAZIONE C) L’ANIMAZIONE COME

PROCESSO E STILE

Si dispiega su 2 livelli:

FORMAZIONE GENERALE

FORMAZIONE SPECIFICA

Interessa le seguenti 2

aree

ATTIVITA’ DI PROMOZIONE

E SENSIBILIZZAZIONE

ANIMAZIONE DELLA

COMUNITÀ

Relativamente al seguente

ambito:

ASSISTENZA MINORI

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Il Servizio Civile Nazionale ALCUNE IMPORTANTI OSSERVAZIONI…

Ø  E’ stato istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64, - che dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria – ed è un modo di difendere la patria, il cui "dovere" è sancito dall'articolo 52 della Costituzione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti l'ordinamento democratico, quindi una forma di difesa che consiste in impegno civico e cittadinanza attiva.

Ø Il Servizio Civile Nazionale è una forma di difesa non armata del Paese alternativa a quella militare e svolgendolo si adempie al dovere di solidarietà sociale previsto dalla Costituzione.

Ø  E' l’ opportunità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di coesione sociale; Ø  Il servizio civile volontario garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, una importante e spesso unica occasione di crescita personale, una opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese; Ø Il Servizio Civile Nazionale è disciplinato da una serie di regole e da un contratto tra il giovane e lo Stato;

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Il Servizio Civile Nazionale …ALCUNE IMPORTANTI OSSERVAZIONI

Ø Il Servizio Civile Nazionale non è una forma di volontariato, n’è una tipologia di collaborazione lavorativa/professionale; Ø Il Servizio Civile Nazionale richiede la disponibilità a mettersi al servizio delle esigenze dei destinatari e dei beneficiari del progetto anche a scapito delle proprie, e la disponibilità a lavorare assieme ad altri; Ø L’indennità mensile di 433,80 euro non è una remunerazione al lavoro svolto, ma è una forma di incentivo per garantire un minimo di autonomia economica durante l’anno di Servizio Civile; Ø  Chi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel Servizio civile volontario, sceglie di aggiungere un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, quando non diventa addirittura opportunità di lavoro, nel contempo assicura una sia pur minima autonomia economica.

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La Storia del Servizio Nazionale La storia del Servizio Civile Nazionale affonda le sue radici nella storia dell’obiezione di coscienza di cui

è il naturale erede in un rapporto di continuità che non lascia né vuoti né rimpianti. 1.  Nel 1972 - sotto la spinta delle azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non violente, del

crescente interesse dei cittadini nei confronti dell'obiezione di coscienza e del gran numero di giovani disposti ad affrontare il carcere pur di non prestare un servizio armato - il governo approvò la legge n. 772 "Norme in materia di obiezione di coscienza", che sanciva il diritto all'obiezione per motivi morali, religiosi e filosofici ed istituiva il servizio civile sostitutivo del servizio militare e, pertanto, obbligatorio. La legge dedicava un solo articolo su 17, alle finalità e all'organizzazione del Servizio civile, istituito chiaramente per trovare un impiego agli obiettori. L'esperienza iniziale di poche decine di coraggiosi, diventa alla fine degli anni '80 l'esperienza di migliaia di giovani anche grazie alla sentenza della Corte Costituzionale (1989) che parifica la durata dei due servizi militare e civile: inizia l'esplosione numerica degli obiettori che raggiunge nel 1999 la cifra di 110.000 domande. Nello stesso tempo, in modo silenzioso ma sistematico, l'offerta di servizio civile passa da poche decine di associazioni dei primi anni '80, agli oltre 3.500 Comuni abilitati a impiegare obiettori, alle decine di Università, alle oltre 200 Unità Sanitarie Locali, alle 2.000 associazioni locali di Terzo Settore (fine degli anni '90).

Il Servizio Civile diviene una risorsa sociale per il Paese.

2.  L'8 luglio 1998, il Parlamento vara la legge n. 230 "Nuove norme in materia di obiezione di

coscienza": l'obiezione di coscienza viene riconosciuta diritto del cittadino. La norma, che abroga la legge 772 del 1972, all'art. 1 statuisce: "I cittadini che, per obbedienza alla coscienza, nell'esercizio del diritto alle libertà di pensiero, coscienza e religione (omissis) opponendosi all'uso delle armi, non accettano l'arruolamento nelle Forze armate e nei Corpi armati dello Stato, possono adempiere gli obblighi di leva prestando, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile, diverso per natura e autonomo dal servizio militare, ma come questo rispondente al dovere costituzionale di difesa della Patria".

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3.  Contestualmente l'amministrazione di questo servizio viene sottratta al Ministero della Difesa ed affidata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ove viene costituito un apposito Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. A riconoscimento dell'importanza di un coinvolgimento dei vari attori del Servizio civile viene creata la Consulta Nazionale per il Servizio Civile ove siedono i rappresentanti delle Amministrazioni Centrali dello Stato, i rappresentanti dei principali soggetti di terzo settore, dei Comuni Italiani e degli obiettori. La legge istituisce, inoltre, il Fondo Nazionale per il Servizio Civile nel quale confluiscono i fondi prima gestiti dal Ministero della Difesa e nel quale possono essere versate donazioni pubbliche e private finalizzate alle attività che si intendono sostenere.

4.  La legge, votata dopo 11 anni di dibattito politico (1987-1998), viene approvata alla vigilia della riforma che porterà ad un nuovo sistema di Forze armate su base esclusivamente volontaria. Tale riforma, fortemente innovativa, è attuata dal Parlamento il 14 novembre 2000 attraverso la legge 331 "Norma per la istituzione del servizio militare professionale"; tale norma fissa al 1° gennaio 2007 la data di sospensione della leva obbligatoria che successivamente viene anticipata al 1° gennaio 2005 (legge 23 agosto 2004 n. 226).

5.  Le esperienze costruite con gli obiettori di coscienza in un andirivieni di luci ed ombre, in oltre 25 anni di attività, hanno tuttavia costituito una risorsa rilevante delle politiche sociali, soprattutto in ambito assistenziale verso gli anziani, i disabili, i minori, concorrendo altresì alla formazione dei giovani verso profili professionali orientati al principio costituzionale della solidarietà sociale; uno strumento innovativo per le politiche ambientali e di cooperazione internazionale; una esperienza di nuovo patto di cittadinanza fra giovani e istituzioni, dove doveri di socialità, che trovano nuove forme di espressione, e diritti individuali trovano un punto di equilibrio.

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6.  Il 6 Marzo 2001 il Parlamento Italiano approva la legge n° 64, che istituisce il Servizio Civile Nazionale; un Servizio volontario aperto anche alle donne, concepito come opportunità unica messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni, che intendono effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale attraverso l'esperienza umana di solidarietà sociale, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale. Una legge pensata per agire in due tempi: - una prima fase nella quale convivono due servizi civili, uno "obbligatorio" per gli obiettori di coscienza ed uno per i "volontari"; - una fase successiva destinata ai soli volontari di entrambi i sessi.

7.  Il 5 aprile 2002 viene emanato, in ottemperanza al disposto di cui all'art. 2 della Legge 64/01, il Decreto legislativo 77 con cui viene regolamentata la materia.

8.  N e l f e b b r a i o 2 0 0 4 v i e n e c o s t i t u i t o i l Comitato di consulenza per la Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta (Comitato DCNAN) con il fine di individuare indirizzi e strategie di cui l'UNSC possa tenere conto nella predisposizione di forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta. Il 23 agosto 2004 viene promulgata la legge n. 226 che anticipa al 1° gennaio 2005 la sospensione della leva obbligatoria. Tale data segna di fatto l'inizio della seconda fase di applicazione della legge 64 del 2001 che porterà alla gestione dei soli "volontari" di SCN.

Inizia la nuova era del Servizio Civile Nazionale.

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9.  Dal 1° gennaio 2005 entra in vigore -ai sensi dell'art.2 del D.L. 9 novembre 2004 n°266- l'art. 3 comma 1 del d.lgs n. 77 del 5 aprile 2002 che innalza il limite di età dei volontari a 28 anni. Con la pubblicazione del decreto legge 30 giugno 2005, n. 115 cala definitivamente il sipario sulla lunga ed accesa vicenda della obiezione di coscienza, consentendo agli obiettori in servizio, la possibilità di concludere la propria esperienza di Servizio civile obbligatorio al 1° luglio 2005 anticipando la naturale scadenza prevista ad ottobre 2005. Il 2005 è quindi l'anno nel quale anche ai ragazzi è concesso di partecipare volontariamente al SCN e contribuiscono ad esportare gli ideali di pace e fratellanza della nostra democrazia. I giovani sempre più coinvolti, partecipi e motivati inviano racconti delle loro esperienze.

10. Il 2006 è un anno che segna la storia del SCN . Il 1° gennaio entra in vigore il d.lgs 5 aprile 2002, n.

77 determinando il trasferimento delle competenze gestionali del SCN alle Regioni e Province autonome, che sono tenute ad istituire l'albo regionale degli Enti SCN appartenenti al proprio territorio. Per effetto della sospensione della leva obbligatoria, legge 23 agosto 2004, n. 226, il Fondo nazionale per il servizio civile è gravato del contributo previdenziale INPS del 25,4% poiché l'anno di SCN, riscattabile ai fini pensionistici, non è più equiparato al servizio militare obbligatorio, ma ai lavoratori co. co. pro. e quindi la contribuzione da figurativa diventa contributiva; Nasce la rappresentanza dei volontari di SCN, che sostituisce quella degli obiettori di coscienza presenti nella Consulta. Vengono discusse le prime tesi di laurea sul Servizio civile che testimoniano l'interesse dei giovani ad approfondire la conoscenza del significato e il valore del "servizio".

11. Fatto saliente la promulgazione della legge 2 agosto 2007, n. 130, "Modifiche alla legge 8 luglio 1998 n.

230, in materia di obiezione di coscienza", consente agli obiettori di rinunciare al proprio status: cade un baluardo per tutti coloro cui era precluso l'accesso a talune attività lavorative e si riaccende la polemica.

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L’Esperienza di Servizio Civile è una occasione di formazione e di orientamento da regalare ai giovani

Il lavoro quotidiano, l’ impegno attivo, l’esperienza diretta sul campo, i momenti formativi e il confronto con gli operatori sono tutti aspetti di una esperienza che si presenta come “palestra di vita”. Ai giovani che operano nelle varie sedi si propone un anno intenso, ricco di attività, di stimoli, di grande impegno, di confronto con le povertà locali, di scambio con i coetanei, un momento insomma di sosta e di autoriflessione, nel quale raccogliere le memorie del proprio passato, scoprire nuove capacità ed attitudini grazie al servizio del presente e procedere ad un orientamento per le scelte future. In questo senso intendiamo la proposta del Servizio Civile da offrire ai giovani della nostra diocesi quale esperienza indimenticabile, capace di cambiare la loro vita e migliorare quella delle persone a cui si accostano e tendono la mano.

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Il Servizio Civile come strumento di conoscenza dei bisogni del territorio

Esso si è mostrato alla Caritas di Piana quale efficace strumento per favorire l’incontro e la vicinanza tra il mondo giovanile e le povertà del territorio oltre che valido supporto per gli interventi di assistenza.

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Il Servizio Civile e la ricaduta pastorale

Il Servizio Civile è utile per migliorare le conoscenze su alcune problematiche del territorio: per agire nel sociale per crescere nel grado di autonomia personale per sperimentare il lavoro di equipe e la collaborazione per conoscere il Sistema Caritas.