Progetto di riqualificazione delle aree verdi di elevato valore storico-paesaggistico ... · 2010....
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Proposta di riqualificazione delle aree verdi di elevato
valore storico-paesaggistico nel centro storico del
Comune di Sarmato (PC).
Finalità:
• Miglioramento della qualità urbana.
• Valorizzazione del “patrimonio verde” del Comune in un ottica storico-turistica e
ricreativa.
• Cura del verde pubblico che si trova in gravi situazioni fitosanitarie.
• Creazione di percorsi ciclo-pedonali .
• Tutela perenne degli esemplari arborei “monumentali” del Comune .
Aree interessate (Fig. 1):
1. Viale alberato “delle rimembranze” situato in Via S.Rocco.
2. Viale alberato di Via Stazione.
3. Singoli esemplari arborei di Piazza Roma del genere Cedrus.
4. Filari alberati di Piazza Roma in corrispondenza delle Scuole Medie.
Fig. 1 Localizzazione delle aree nel centro storico di Sarmato
Descrizione delle aree, indagine tecnica ed interventi necessari sugli
esemplari arborei:
Di seguito verrà elencata una descrizione dapprima generale e poi più dettagliata sulle
caratteristiche di ogni singola area, con una breve indagine tecnica volta a rappresentare le
problematiche fitopatologiche e di stabilità degli esemplari arborei e ad indicare le tipologie
d’intervento in tali aree.
1. Viale “delle rimembranze”:
• Descrizione generale:
Il viale “delle rimembranze” è sicuramente la più rilevante area verde del Comune dal
punto di vista storico, culturale e paesaggistico. La strada che lo percorre nel mezzo
unisce i siti di interesse storico e religioso più importanti del paese come la fontana, la
grotta e la chiesa del Santo patrono (San Rocco, che secondo la tradizione è vissuto a
Sarmato percorrendo questa via nei giorni della sua malattia) e la chiesa parrocchiale di
S. Maria Assunta. Il viale inoltre può essere uno dei passaggi principali per visitare
insieme ai luoghi di culto sopra citati il castello medievale dei conti Zanardi Landi, luogo
di grande interesse storico-turistico.
Dal punto di vista paesaggistico questo viale riveste un elevato valore non solo per i
motivi sopra citati ma anche perchè rappresenta un’interruzione del centro abitato e con il
suo ombreggiamento è meta di molti cittadini come luogo di passeggiate e relax. Si trova
inoltre al confine con il campo sportivo e l’oratorio parrocchiale e per questo è vissuto
anche dai più piccoli come luogo di gioco.
• Indagine tecnica:
Gli esemplari arborei che costituiscono il viale sono tutti della specie Tilia cordata o
ibridi della specie (Tilia x vulgaris), con un’età stimabile di circa 50-60 anni.
Le loro condizioni vegetative sono discrete, mostrano però segnali di senescenza precoce
dati dalla situazione fitopatologica precaria in cui riversano; Gli alberi sono infatti colpiti
da funghi agenti di carie del legno e da attacchi di insetti xilofagi, come dimostrano le
evidenti cavità presenti sulle branche principali che sono state rimosse in passato con
interventi di capitozzatura (Fig. 3).
La forma della chioma è discreta anche se, in molti esemplari, gli errati interventi di
potatura svolti negli anni passati ne hanno prodotto uno squilibrio che ha portato a forme
irregolari.
• Interventi necessari:
E’ necessario avviare una serie di interventi agronomici volti a preservare la vitalità degli
esemplari arborei per non comprometterne la stabilità e per tutelare questo patrimonio in
modo da poterlo salvaguardare per gli anni futuri.
Gli interventi necessari sono suddividibili in interventi a breve e a medio-lungo termine.
A breve termine è necessaria un’indagine dendrochirurgica di tipo ispettivo per valutare
la stabilità meccanica degli esemplari e quindi eventuali situazioni di pericolo che, a
causa di eventi meteorologici di particolare intensità, potrebbero crearsi a scapito della
pubblica sicurezza. Da questa analisi preliminare potrà scaturire la necessità, anche se
remota per quanto riguarda la zona in questione, di sostituire alcuni esemplari con altri
più giovani attraverso il taglio dei primi e la nuova piantagione dei secondi.
Sempre a breve termine sono necessarie opere di potatura, eseguite da una ditta
specializzata in dendrochirurgia, che dovranno essere di diverse tipologie: potature di
risanamento per asportare le branche infette e permettere la ricrescita di nuove, potature
di riequilibrio della chioma per riportare la parte aerea degli individui in una forma
ottimale sia dal punto di vista estetico che funzionale per la pianta stessa ed infine opere
di pulizia ed asportazione della parte infetta da funghi agenti di carie dal tronco e dai
rami principali, con apporto di mastici speciali sulle parti esposte agli agenti esterni.
Se necessario occorrerà valutare anche l’ipotesi di porre un sostegno artificiale, come per
esempio una serie di tiranti, in caso di rami posizionati al di fuori dal loro asse naturale
A lungo termine è necessario programmare le potature in modo che esse vengano
eseguite da una ditta specializzata attraverso l’utilizzo dei mezzi e degli accorgimenti
idonei (es. disinfettare gli attrezzi per non portare le infezioni a nuovi individui) e che,
diversamente dal passato, non venga più utilizzata la tecnica della capitozzatura, che è da
considerarsi deleteria per la pianta stessa (Fig 2).
Sempre a lungo termine è necessario un continuo monitoraggio della situazione
fitopatologica del viale, con interventi repentini nel caso di nuovi focolai d’infezione.
Dato l’elevato valore storico, culturale, religioso, ricreativo, paesaggistico e turistico che
questo viale conserva è auspicabile la proposta di farlo entrare a far parte dei filari tutelati
dalla Regione Emilia Romagna nel programma degli Alberi Monumentali.
Fig. 2 Esempio di potatura corretta ed errata (capitozzatura).
Fig. 3 Intervento errato di potatura svolto negli anni passati sui viali di Sarmato.
2. Viale “della Stazione”
• Descrizione generale:
Il viale “della stazione” non riveste lo stesso interesse di tipo culturale e religioso del
viale “delle rimembranze”, è circondato da abitazioni e strutture industriali, la strada che
vi passa nel mezzo è più trafficata e, dato il poco spazio disponibile e la scoscesità degli
argini su cui si posa, non è luogo privilegiato di relax e gioco ma è comunque meta di
passeggiate.
Ciò nonostante occorre sottolinearne l’elevata importanza dal punto di vista storico
(essendo un ottimo “balcone” per osservare il castello medievale) e paesaggistico, poiché,
oltre a fare da cornice al castello, distoglie la vista con le sue fronde dalla parte
industriale che si trova a ridosso del centro storico del paese.
Il viale “della stazione” inoltre, rappresenta una parte importante della storia recente del
Comune, gli esemplari che lo compongono sono probabilmente secolari e la sua
posizione in linea con la volta del municipio fornisce all’osservatore una visione
gradevole.
Da non dimenticare rimane l’importanza come passaggio verso la stazione del paese e la
rilevanza, in un futuro, come possibile area di passeggio in un itinerario turistico che
unisca i luoghi di grande interesse del Comune.
• Indagine tecnica:
Gli esemplari arborei che costituiscono il viale sono tutti della specie Tilia cordata o
ibridi della specie (Tilia x vulgaris) con un’età stimabile di circa 80-100 anni.
Le loro condizioni vegetative sono assai precarie, la situazione fitopatologica molto
grave.
Questi alberi sono attaccati in modo massiccio da funghi agenti di carie del legno, alcuni
individui presentano enormi cavità nel tronco (fino a 2 metri di altezza, Fig. 4) e nelle
branche principali che spesso sono prive di foglie e completamente compromesse. Lungo
il tronco la pianta ha reagito con uno sviluppo enorme di rami epicormici, evidente
sintomo di uno stato di stress eccessivo. Alcuni alberi mostrano addirittura il
disseccamento dell’intera parte superiore (Fig. 5) ed altri, anche se più giovani perchè
piantati in seguito, mostrano già processi di carie derivanti da evidenti ferite.
La forma della chioma è di tipo “colonnare”, completamente opposta a quella naturale
della specie (Fig. 6); Questa forma è derivata dai numerosi getti epicormici e dallo stress
evidente della parte superiore. La parte alta del tronco è spesso di forma irregolare ed
innaturale.
La stabilità di numerosi esemplari, come si può intuire dalla descrizione di cui sopra, è
evidentemente precaria e merita un’attenzione particolare per quanto riguarda la
sicurezza e l’incolumità pubblica.
La situazione fitopatologica e di stabilità del viale “della stazione” è quindi
complessivamente grave, sopratutto se alle considerazioni elencate si aggiunge la
presenza nelle immediate vicinanze di una strada relativamente trafficata e sopratutto
l’esistenza di numerose abitazioni private.
Fig. 4 e 5, evidente cavità alla base di un albero e cimale disseccato
Fig. 6, confronto tra forma naturale di tiglio e forma “a colonna”,presente lungo il
viale della stazione
• Interventi necessari
Gli interventi necessari per la rivalutazione e la messa in sicurezza dell’area in esame
sono praticamente gli stessi elencati per il viale “delle rimembranze”, con alcune priorità
ed accorgimenti aggiuntivi:
1. E’ necessario valutare attentamente la stabilità meccanica degli individui a rischio.
2. Se alcuni individui presenteranno gravi problemi di stabilità (situazione molto
probabile) occorrerà rimuoverli e ripiantarne di nuovi.
3. Le potature dendrochirurgiche dovranno essere energiche ma attente, volte ad
eliminare la maggior parte dei rami epicormici e a far reagire la pianta producendo
nuovi rami collocati nella parte alta che riformeranno in un prossimo futuro la chioma
oggi semi compromessa.
4. Nel caso di branche e rami a rischio si potrà ricorrere anche all’ancoraggio tramite
funi particolari degli stessi al tronco mediante diverse tecniche.
5. La pulizia delle carie del legno dovrà essere immediata, per evitare una proliferazione
eccessiva dell’infezione e per bloccare il più tempestivamente possibile la grave
infezione già in atto.
6. Sugli esemplari di giovane età, alcuni piantati negli ultimi anni ed alcuni derivanti da
vecchie ceppaie, sarà necessario intervenire da subito con potature mirate e
specializzate, che faranno sì di mettere la pianta nelle condizioni di crescere nel
migliore dei modi e di essere “toccata” il meno possibile da tali interventi in futuro.
7. Gli esemplari arborei in questione sono di grandi dimensioni e, se reagiranno
positivamente agli interventi di dendrochirurgia, potranno rappresentare un
patrimonio meritevole, come l’altro viale in questione, per essere tutelato dalla
Regione Emilia Romagna nel programma degli Alberi Monumentali.
8. E’ evidente che, dato che la situazione attuale è derivante per la maggior parte dalla
cattiva gestione degli ultimi decenni (Fig.8), da potature eccessive e da interventi
errati di cura (cemento nelle cavità del tronco) nel futuro occorrerà stendere un piano
di gestione sostenibile del verde pubblico.
Data la grave situazione fitosanitaria attuale del viale in questione è stata svolta un’analisi
più dettagliata su ogni singolo individuo, inserendoli in una precisa categoria; ogni
singola categoria dovrebbe avere una gestione a parte, derivante dallo stato attuale di
salute.
Di seguito sono indicate e descritte le diverse tipologie.
1. Individui di età avanzata, in gravi condizioni fitosanitarie, con grandi cavità alla
base e/o sulle branche principali; la loro gestione futura deve essere decisa a
seguito di un’analisi preliminare sulla stabilità, le soluzioni tecniche adottabili
sono o interventi mirati di dendrochirurgia e pulizia delle carie oppure
l’abbattimento definitivo in caso di elevato pericolo per la sicurezza.
2. Individui di giovane età piantati successivamente che non hanno grossi problemi
di carie; le soluzioni tecniche sono potature caute e specializzate, evitando
assolutamente capitozzature, che non porteranno in futuro gli individui a problemi
simili alle tipologie di cui sopra.
Per localizzare gli individui e descriverne la tipologia è stato prodotto uno schema
indicativo (Fig. 7) sovrapponendo alla Carta Tecnica Regionale cerchi che rappresentano
gli individui arborei colorati in modo diverso in base alla categoria assegnata; sono stati
indicati in cartografia anche i luoghi idonei dove già da ora dovrebbero essere impiantati
nuovi individui. Prima dell’impianto di questi ultimi occorrerà ripulire la zona dove
questi verranno messi a dimora dalle parti di legno e radici infette delle vecchie piante,
per evitare che l’infezione giunga da subito ai nuovi individui.
Di seguito è riportata la legenda:
Colore Tipologia Rosso 1
Verde 2
Giallo Nuovi impianti
Nero Abbattimento necessario
Fig. 7, Situazione approssimativa del viale “della stazione” con inserite le aree in cui è
necessario il nuovo impianto di specie arboree. Se occorrerà abbattere alcuni esemplari
ovviamente nello stesso luogo bisognerebbe piantarne di nuovi.
Fig. 8, confronto tra il viale “della stazione” negli anni 50’ e oggi; è evidente come il
degrado attuale sia dovuto non solo all’invecchiamento ma alla cattiva gestione che ha
portato negli ultimi decenni, a causa degli interventi errati di potatura e all’assenza di
manutenzione al danneggiamento dell’area verde.
Fig. 9, evidente stato di incuria del viale e delle scarpate laterali lasciate alla propria
evoluzione spontanea.
3. Esemplari arborei di Piazza Roma del genere Cedrus
• Descrizione generale
Gli esemplari arborei in questione sono due Cedrus che si trovano all’interno del
rinnovato arredo di Piazza Roma, stupendi dal punto di vista delle loro enormi
dimensioni e della loro collocazione: di fronte alle mura del castello e nel mezzo del
centro del paese.
Questi alberi di notevole valore estetico rappresentano un simbolo per il Comune di
Sarmato e danno uno spettacolare colpo d’occhio all’osservatore che entra nella piazza e
volge lo sguardo verso il castello medievale. Con le loro grandi fronde espanse i “cedri
della piazza” sembrano avvolgere in un abbraccio l’intero centro storico.
• Indagine tecnica
Da un paio d’anni uno dei due esemplari arborei (posizionato sulla destra della piazza,
verso Via Po) presenta evidenti sintomi di stress, causati probabilmente da asfissia
radicale e da ristagno idrico avvenuti successivamente ai lavori di ristrutturazione della
Piazza in cui era stato creato un blocco di cemento che circondava l’albero e in cui,
probabilmente, erano state intaccate durante le lavorazioni alcune radici vive.
L’esemplare oggi si mostra in evidente stato di deperimento, con un minor numero di
aghi poiché la maggior parte caduti a terra e con un numero elevato di rami secchi e
compromessi. Da questi fuoriesce una grande quantità di resina, conseguenza della
malattia e sintomo evidente dello stato precario dell’individuo.
Sui rami non più vitali è presumibilmente avvenuto l’ingresso da parte di funghi ed
insetti xilofagi.
• Interventi necessari
Per l’esemplare in questione è stato svolto negli scorsi mesi un intervento di soccorso che
ha prodotto delle opere di drenaggio nel blocco di cemento che avvolge il tronco; è
ancora ovviamente presto per giudicare le conseguenze positive o meno di tale intervento
e per progettarne uno più articolato che potrebbe essere di tipo endoterapico con
l’apporto di sostanze chimiche in aiuto alla pianta.
Per un prossimo futuro è comunque necessario per la sicurezza pubblica e per evitare un
focolaio d’inoculo eliminare la parte compromessa della chioma applicando mastici per
eludere l’insorgere di ulteriori patologie.
I due esemplari di Piazza Roma hanno tutte le caratteristiche idonee per essere
considerati come “Alberi Monumentali” e per entrare nel piano di tutela della Regione
Emilia Romagna; questo potrebbe far si che all’insorgere di ulteriori patologie si attivino
in tempi brevi tutti i mezzi necessari per la salvaguardia di un patrimonio storico-
paesaggistico ed estetico enorme come quello rappresentato dai due alberi.
4. Filari alberati di Piazza Roma
Per la descrizione, l’indagine tecnica e gli interventi necessari relativi al filare di Tilia
ubicato in piazza Roma sul lato delle scuole medie si rimanda al viale “delle
rimembranze”, probabilmente più giovane come età ma simile come situazione
fitopatologica. Ulteriormente a quello già indicato si possono inserire alcune
considerazioni aggiuntive:
1. Questo filare si trova nel pieno centro del paese, in un giardinetto già attrezzato con
panchine all’interno del cortile delle scuole medie; Per questo suo valore estetico e
funzionale l’esigenza di manutenerlo correttamente è elevata.
2. Proprio per la sua ubicazione a contatto con gli alunni delle scuole è necessaria
un’indagine preventiva sulla stabilità e sulla sicurezza del filare e sono necessari
quegli interventi di lotta, ripristino e pulizia dalle carie del legno già indicati per gli
altri viali.
3. L’ubicazione di questi alberi, relativamente più “liberi” rispetto a quelli dei due viali
da strade e abitazioni, può permettere un’opera mirata di riequilibrio delle chiome,
per rendere migliori questi esemplari sia dal punto di vista estetico che da quello delle
proprie condizioni vegetative e per perpetuarne l’esistenza.
4. Sul lato a fianco di questo filare (cortile Centro Umberto Primo) e all’interno del
filare stesso sono stati recentemente impiantati giovani esemplari della stessa specie;
Nel futuro di questo filare di nuovo impianto e delle nuove piante all’interno di quello
in questione sarà necessario operare da subito con le cure idonee e le tecniche
specializzate per evitare gli inconvenienti dovuti ad una gestione approssimativa.
5. Alcune carie presenti alla base dei fusti andrebbero gestite come già descritto per il
viale “della stazione”.
Ulteriori interventi per la riqualificazione delle aree verdi di
interesse storico-paesaggistico.
• Premessa
Di seguito verranno illustrati una serie di interventi che, se svolti insieme alla cura fitosanitaria
delle aree verdi, avrebbero lo scopo di rendere queste aree più fruibili ed invitanti, esteticamente
più dotate e inseribili in un contesto di rilancio turistico del Comune di Sarmato.
Negli ultimi anni è cresciuta nel tessuto sociale una nuova visione del centro abitato, in cui non
solo è concentrata la vita di tutti i giorni ma anche il tempo libero e gli attimi di relax; inoltre una
sempre più diffusa attenzione all’ambiente e all’uso del territorio ha fatto si che le città, dalle più
grandi a quelle più piccole, si riempissero di piste ciclabili, aree verdi attrezzate e percorsi
pedonali. E’ importante sempre in questa nuova visione del centro abitato la coscienza estetica
per cui la sensibilità mutata tende ad osservare, giudicare ed amare “il bello”, che spesso viene
identificato nella ristrutturazione di opere antiche e storiche o nel verde gestito in modo corretto
che viene considerato un “arredo” ottimale per una “bella” città. Se in questa visione proiettiamo
anche una crescente sensibilità verso i temi ambientali dell’utilizzo delle materie prime
rinnovabili e delle energie alternative abbiamo un quadro abbastanza ampio sul quale costruire
ed inserire le opere che potranno veramente valorizzare un centro storico ristrutturato e “verde”.
• Arredo urbano
Per quanto riguarda l’arredo urbano inseribile nelle aree verdi occorre prestare attenzione
all’attitudine principale di tale area e decidere di conseguenza. Le aree che si prestano ad una
vocazione spiccatamente turistica sono sostanzialmente il viale “delle rimembranze” e Piazza
Roma, mentre il viale “della stazione” riveste un ruolo paesaggistico si, ma di passaggio e in cui,
dato il poco spazio disponibile, è difficile inserire opere di arredo urbano complesse, se non
panchine delle tipologie descritte in seguito in determinate aree.
L’arredo urbano di Piazza Roma è praticamente già esistente e si inserisce ottimamente nel
contesto storico-turistico mentre per il viale “delle rimembranze” occorre realizzare qualcosa di
nuovo.
E’ necessario per il viale in questione:
1. Implementare le poche panchine esistenti
2. Sostituire la tipologia esistente di panchina metallica con modelli nuovi preferibilmente
in legno (Fig. 10), risorsa rinnovabile che meglio rientra nel contesto di questo viale ed è
più gradevole esteticamente.
3. Inserire alcuni tavoli con panche sempre in legno (Fig. 11), per rendere il viale
maggiormente fruibile, gradevole ed utilizzabile dalla collettività e da eventuali turisti.
4. Aggiungere piccoli raccoglitori per i rifiuti.
5. Inserire alcuni manufatti sia di tipo storico (antichi cippi dei caduti) che artistico (opere
d’arte come statue).
6. Inserire una fontanella per aggiungere un punto d’acqua all’area.
Un’altra area meritevole di tali interventi, unitamente all’impianto di essenze arboree è quella
ante stante la fontana di S. Rocco, luogo di elevato valore storico che può diventare un’ottima
area attrezzata a fini turistici.
Fig. 10 e 11, esempio di tipologie di arredo urbano (panchine e tavolo con panche) in legno.
• Percorsi ciclo pedonali
Ormai in molte città d’Italia si è diffusa la positiva abitudine di progettare da subito in nuovi
quartieri e zone residenziali una serie di aree verdi e percorsi in cui i cittadini possano muoversi
in bicicletta o a piedi senza rischiare, attraverso appositi percorsi ciclo pedonali in cui è vietato
l’ingresso dei mezzi a motore.
In altre città, dove l’antica progettazione urbana non aveva compreso tali percorsi, ormai da
tempo le amministrazioni locali cercano di studiare i compromessi per permetterne la nascita e
favorirne la fruibilità.
Anche nei comuni e nelle città limitrofe a Sarmato come Castel San Giovanni, Borgonovo,
Piacenza, l’idea del percorso ciclo pedonale come luogo multifunzionale per lo sviluppo di una
nuova concezione del vivere lo spazio abitato sta entrando con forza nelle decisioni e nei progetti
futuri.
A Sarmato, se escludiamo i pochi marciapiedi limitati spesso al solo centro storico, non sono
presenti tipologie di percorso ciclo pedonale e non sono presenti percorsi organizzati di tipo
storico e turistico.
Da queste considerazioni nasce l’idea della possibilità di conciliare i diversi obbiettivi insiti nella
riqualificazione delle aree verdi attraverso un percorso che unisca tali aree e che colleghi non
solo queste, ma anche i luoghi più importanti del paese sotto l’aspetto storico, paesaggistico,
turistico e ricreativo.
Una serie di percorsi di questo genere porterebbe a diversi vantaggi concreti:
• Favorirebbe la sicurezza dei cittadini, sopratutto dei più giovani e degli anziani in quanto
potrebbero attraversare gran parte del centro abitato senza incorrere in rischi legati ai
veicoli a motore.
• Favorirebbe l’offerta turistica in quanto, con una segnaletica opportuna, gli ospiti (ma
anche gli stessi cittadini) potrebbero visitare agevolmente i luoghi di maggior importanza
del paese.
• Contribuirebbe alla riqualificazione estetica di molte vie del paese.
• Favorirebbe l’utilizzo di veicoli leggeri e non inquinanti come la bicicletta.
• Favorirebbe l’utilizzo di aree verdi e campi gioco da parte di tutti.
• Contribuirebbe alla gestione attiva delle aree verdi perchè si potrebbe innescare un
procedimento positivo grazie al quale più le aree sarebbero più visitate e sfruttate, più
verrebbero curate.
• Un percorso studiato e pubblicizzato, oltre ad incentivare il turismo potrebbe essere un
ottimo “biglietto da visita” per importanti manifestazioni e per “presentare” in modo
esemplare il paese nel caso di incontri pubblici.
• Un percorso “a tema” come per esempio quello che potrebbe unire i luoghi di San Rocco
avrebbe un’importante valenza, oltre che turistica, anche religiosa.
• Questa rete di percorsi, se muniti delle opportune zone informative (Fig. 14) potrebbe
essere utilizzata dalle scuole del paese come base per la conoscenza della storia di
Sarmato.
Per questa serie di motivi si è designata una rete (per ora immaginaria) di percorsi ciclo pedonali
di valore storico, paesaggistico e ricreativo costruendola in base all’ubicazione delle aree verdi e
dei campi gioco, dei luoghi storici e religiosi che dal centro storico si allarghi verso la periferia e
si è pensato di inserirla in una carta che esplichi la proposta.
Sulla carta riportata nelle pagine seguenti vengono riportate alcune realtà già esistenti:
• Le aree verdi e i campi gioco
• I luoghi di valore storico e culturale
• I percorsi pedonali già esistenti
Alle realtà già esistenti è stata aggiunta la rete di percorsi proponibili per il futuro suddividendo
questi tra proprietà pubblica e privata delle aree interessate.
Questi percorsi dovrebbero essere nella maggior parte dei casi affiancati alle strade trafficate ma,
come succede ormai in molte città, dovrebbero avere un’altra colorazione e dovrebbero
assolutamente essere fisicamente distaccati dalle strade stesse (Fig. 13) al contrario di molte già
realizzate in altre zone (Fig. 12), per evitare che l’inciviltà di alcuni automobilisti comprometta
la funzionalità del percorso.
Oltre ai percorsi “del futuro” nella carta vengono indicati alla voce “futuro punto informativo”
quelle zone in cui sarebbe opportuno, in un’ottica culturale, aggiungere punti informativi sulle
aree più interessanti del paese. Questi punti informativi potrebbero essere simili a quelli già
presenti in molte zone turistiche (Fig. 14 e 15) e renderebbero completa anche dal punto di vista
della conoscenza dei luoghi questa rete di percorsi che, come già spiegato, darebbe una grande
opportunità in più agli studenti, specialmente ai più piccoli, per scoprire l’identità e il passato del
proprio comune. Unitamente ai punti informativi sarebbe opportuno predisporre lungo i percorsi
un’adeguata rete segnaletica riferita ai luoghi ed ai percorsi stessi (Fig. 16).
Fig. 12, esempio di piste ciclabili e pedonali nel comune di Castel San Giovanni, la prima fisicamente distaccata dalla strada trafficata, la seconda senza barriere tra pista e strada.
Fig. 13, esempio di piste ciclabili distaccate dalle strade trafficate mediante cordoli in muratura (sinistra) o in materiale plastico (destra). Queste tipologie sarebbero le più
indicate per la proposta in questione.
Fig. 14 e 15, esempi di bacheca informativa in legno da apporre nei punti informativi descritti sopra, le tipologie a sinistra sono di maggiori dimensioni e possono contenere un
numero elevato di informazioni, fotografie, carte geografiche; Le tipologie a destra sono di più piccole dimensioni e sono adatte a singole informazioni lungo i percorsi.
Fig. 16, esempi di segnaletica in legno di diverse tipologie costruttive; la presenza di questo tipo di segnaletica può rendere più visibile e maggiormente fruibile la rete di percorsi e di
aree verdi.
Carta dei percorsi ciclo-pedonali proposti Questa carta, realizzata sovrapponendo alla Carta Tecnica Regionale la rete di percorsi ipotizzati,
vuole essere una proposta concreta per valorizzare le aree verdi del paese e la viabilità dello
stesso.
La situazione rappresentata è indicativa e ovviamente presuppone uno studio più dettagliato ed
effettuato dagli organi competenti, ma non è stata disegnata a priori; la proposta è nata
immaginando e costruendo la rete di percorsi avendo ben chiaro da subito sia la tipologia di
strade sulla quale si appoggerebbero sia la reale fattibilità degli stessi; questi sono stati
rappresentati, come già sottolineato, in modo di collegare nel miglior modo possibile le aree
verdi e i luoghi di interesse storico, culturale, religioso.
Il comune è stato suddiviso, per comodità di consultazione, in tre aree:
• Poggio-via Molza-via Torchio
• Centro Storico
• Via Faustini-scuole elementari-via Bettola-PEEP
La carta contiene diverse informazioni rappresentate in modo differente come esplicato nella
legenda sottostante:
Per la voce “nuovi percorsi in proprietà private” si intendono le proposte di percorso che non
rientrano in proprietà comunale.
Per la voce “futuro punto informativo” si intende il luogo idoneo per posizionare i punti
informativi.
Per la voce “percorsi ciclo-pedonali esistenti” oltre alla zona di piazza Roma, si sottolinea che
sono presenti esclusivamente marciapiedi.
Carta n˚1, zona Poggio-via Molza-via Torchio
Carta n˚2, zona Centro Storico
Carta n˚3, zona Via Faustini-Scuole Elementari-Via Bettola-PEEP
Conclusioni
L’idea di riqualificare le poche aree verdi di valore storico e paesaggistico di un comune ricco di
storia ma proiettato verso il futuro come Sarmato, pone di fronte a scelte concrete ed etiche di
grande valore; proprio perchè i risultati di tali opere si riusciranno a vedere solo tra anni si deve
assolutamente pensare all’importanza per le generazioni future di queste azioni volte a creare,
passo dopo passo, non solo un Comune più bello da vedere, più fruibile e il più vicino possibile
alle sue origini di campagna e ai suoi cittadini, ma anche a creare una mentalità ed una cultura
votate in senso ambientale e naturale, rivolte con attenzione alle energie rinnovabili e ai mezzi
ecologici.
Sembra assurdo che poche piante in fila possano portarsi dietro un bagaglio di responsabilità così
grande, ma è ancor più assurdo credere che questo significato non ci sia per niente.
Esempi eclatanti di questo genere sono sparsi ovunque: parecchi comuni hanno costruito piste
ciclabili ed ora il carico di macchine è diminuito lasciando spazio alle biciclette; parecchi
comuni hanno creato percorsi pedonali ed ora tanti anziani sono portati a passeggiarvi e a
riacquisire una mobilità che era messa a rischio; parecchi comuni hanno ricostruito parchi
gestendoli in modo consapevole e controllato e qui, dove prima si concentravano azioni di
microcriminalità, ora camminano tranquillamente le mamme con i passeggini.
La strada per arrivare all’acquisizione di una nuova mentalità e quindi per raggiungere quella
serie di vantaggi indiretti descritti sopra è lunga e tortuosa, ma piccole opere di questo genere
costruite ora rappresentano l’inizio di una serie di grandi opere future.
Le aree verdi possono inoltre entrare a pieno titolo a far parte della vita sociale del paese:
organizzando eventi e manifestazioni che le portino in primo piano si può valorizzare un
patrimonio altrimenti immobilizzato e all’apparenza inutile.
Nel comune di Sarmato poi, dove queste aree potrebbero fare da cornice ad un percorso storico
“a tema” come quello per esempio dei luoghi di San Rocco, il significato delle poche aree
esistenti diventerebbe ancora più ricco.
Sempre restando a Sarmato le aree verdi potrebbero anche essere utilizzate “in soccorso” a
scempi realizzati negli ultimi anni come l’opera muraria che ha annichilito la vista della fontana
di San Rocco: qui gli alberi e una serie di opere annesse potrebbero riportare a questo luogo, che
non attende altro, il suo splendore perduto.
La miriade di vantaggi che possono scaturire da una gestione attenta del verde e dei percorsi
ciclo-pedonali deve porre quindi le amministrazioni locali in prima persona a decidere e
pianificare gli interventi di conseguenza.
Nel comune di Sarmato, data la situazione fitosanitaria dei viali più importanti e il loro stato di
degrado dovuto dapprima ad una gestione errata e conseguentemente ad un abbandono
ingiustificabile deve essere prodotto senza ombra di dubbio un piano di gestione che detti le
direttive per il presente e l’immediato futuro e che sancisca l’importanza e il bisogno di tutela di
queste aree di enorme valore storico, paesaggistico e culturale.
Gli interventi sono più che mai urgenti e quindi non rimane tempo da perdere, le azioni proposte
sono chiare, precise e gli aspetti tecnici relativamente semplici, tanto da poter far si di iniziare da
subito un lavoro che dovrà essere ovviamente dilazionato nel tempo.
Una frase trovata su un depliant pubblicitario che sponsorizza un “Master Universitario in
progettazione del paesaggio e delle aree verdi” afferma che:
“il vero paesaggista è colui che sa esaltare ciò che già esiste”
A Sarmato abbiamo tanto, ci resta soltanto l’onere di gestire, migliorare ed implementare ciò
che già esiste, per poter esaltare al massimo le potenzialità future del nostro paese.
Torreggiani Luigi,
Laureato in scienze forestali ed ambientali