Progetto di ricerca TECNICHE SOFTCOMPUTING (RETI NEURALI ED ALGORITMI GENETICI) PER LANALISI DEI...
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Progetto di ricerca
TECNICHE SOFTCOMPUTING (RETI NEURALI ED
ALGORITMI GENETICI) PER L’ANALISI DEI SISTEMI
COMPLESSI APPLICATI ALLA FINANZA MODERNA
Copyright Prof. Maurizio Fanni 2
LA DINAMIZZAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI E L’INTRODUZIONE DI
ASPETTI ”RELATIVISTICI”
1) INCIPIT (dove si espongono le ragioni della ricerca)
• ECONOFISICA: evoluzione di comparti della scienza economica grazie al trasferimento in questa di concetti e categorie della Fisica
• Il fenomeno abbraccia in modo particolare la finanza dell’impresa ed i mercati dei capitali
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• Si tratta di far evolvere la Finanza costruendo modelli dinamici, vale a dire caratterizzati dal fattore tempo ( nel senso di J.R. Hicks e cioè databili) e velocità
• Altri concetti introducibili sono quelli di - Forza- Massa- Sistemi inerziali- Sistemi gravitazionali
• E’ sempre maggiore lo stuolo degli economisti che accoglie nei propri modelli le categorie della Fisica.Nel contempo gli studiosi di Fisica si interessano di Economia e Finanza.
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• La finanza dell’impresa e dei mercati dei capitali costituisce il più ricercato territorio ai fini dello studio delle differenze e delle analogie tra Fisica ed Economia in quanto ivi:
a) il campo d’intervento è “globale” (come nella Fisica)
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b) vi è la necessità di eseguire previsioni e predizioni (pronostici); e l’impiego della statistica e del calcolo delle probabilità è in continua crescita
c) si dispone di classi di valori che si muovono temporalmente (serie storiche)
d) i modelli intertemporali e multiperiodali al momento costruiti dagli studiosi di Finanza appaiono troppo ardui e “complicati” in quanto si appoggiano su sistemi e ambienti statici
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e) l’Economia e la Finanza risentono in modo forte del fenomeno della complessità: l’impresa, il sistema economico ed i mercati finanziari possono essere letti secondo un approccio “non riduzionista”, ovvero “olistico” (integrale, e caratterizzato da principi che orientano sulla stabilità e l’instabilità)
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2) PRIMA SCENA E PUNTO D’ATTACCO(DOVE SI DICE CHE IL CAPM E’ CAPACE DI DAR VITA A SISTEMI DI RIFERIMENTO)
• Seppure la descrizione dei mercati finanziari compiuta del CAPM (sia versione Sharpe con matrice varianze/covarianze, sia versione con modelli fattoriali) venga considerata insufficiente, essa è tuttora insostituibile, in quanto consente di conoscere i tassi richiesti di rendimento di ciascun titolo, coerenti per il rischio
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• Inoltre per ogni operatore si prefigura un “intervallo” di opportunità d’investimento, corrispondente al divario tra la classe massima di rischio accettabile dell’investitore e quella del titolo privo di rischio:
• Se il profilo di rischio-rendimento è individuato
da : allora l’intervallo di appartenenza è dato da
JJ R~
;
fD R; JJ R~
;
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• Se il profilo di rischio-rendimento è individuato da : allora l’intervallo di opportunità è dato da
così via
fD R;
ZZ R~
;
ZZ R~
;
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• Si potrà dissentire sulla natura della funzione di utilità (ad esempio sull’idea che questa, pur essendo quadratica,cresca a tasso decrescente, in ragione dei valori di mercato investiti) ma nonpotrà negarsi l’esistenza di un ragionamento fondato sul legame utilità/rischio - rendimento per ciascun investitore
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• Orbene, il punto d’attacco di questa discussione è che il CAPM può essere usato quale risk mapping method del mercato dei capitali
• Senza voler in alcun modo escludere che altri sistemi interpretativi possano svolgere lo stesso ruolo (o che altri metodi possano generare la SML in forme diverse) tenteremo di collocare all’interno del CAPM:
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a) il tempo fisico (giorni, mesi, anni, ecc)
b) la distanza percorsa: quantità di euro capitalizzata con rendimenti unitari, dato il tasso di rendimento coerente per unità di tempo fisico (giorni, mesi, anni, ecc)
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• Il territorio del CAPM, per il fatto di generare per ogni titolo il trade-off rischio-rendimento, viene assunto quale produttore della fondamentale informazione per l’investitore (che raccorda, su un mercato efficiente, il rischio ed il rendimento): il P/E
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3) SECONDA SCENA (DOVE SI DICE CHE CONVIENE INIZIARE DA UN SISTEMA DI RIFERIMENTO INERZIALE E SI DISCUTE DELLA VELOCITA’)
• Che cosa significa accogliere quale strumento di analisi il P/E per ciascun titolo?
Ricordiamo che P/E 0
0
00
0~~SPE
P
CX
S
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A. Facciamo dapprima riferimento ad uno
Zero-Growth model
(in questo caso )
Consideriamo tre titoli D, J e Z
JRSPE
P~1
~0
0
D J Z
100 100 100
5
(certo)
8
(incerto)
10
(incerto +)
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con
D) si investe 20.0 per avere 1 certo
J) si investe 12.5 per avere 1 incerto
Z) si investe 10.0 per avere 1 incerto +
0.20
05.0
1/ EP
0.10
10.0
1/ EP
5.12
08.0
1/ EP
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Relativamente al P/E in CAPM vanno evidenziati due aspetti
a) se la ricchezza investita è conservata e ciò accade qualunque sia la misura del rischio (non si forma VAN).
Nell’analisi uniperiodale si ha:• per D
• per J
• per Z
JJ RR~
10005.1
105
10008.1
108
10010.1
110
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b) se ogni euro ricevuto in perpetuo riproduce il capitale investito.
Nell’analisi come perpetuità si ha:
• per D 5 € ottenuti P/E= 20.0
5 x 20.0=100
• per J 8 € ottenuti P/E= 12.5
8 x 12.5=100
• per Z 10 € ottenuti P/E= 10.0
10 x 10.0=100
JJ RR~
Copyright Prof. Maurizio Fanni 19
• Nonostante la capacità di conservazione della ricchezza dei tre titoli:
• da un lato ciascuno di loro è portatore deiBasic Points di conservazione del valore
(per D=1.05; per J=1.08; per Z=1.10)
• dall’altro ogni singolo euro garantito ha un valore diverso:
per D 1 € perpetuo costa e vale 20.00
per J 1 € perpetuo costa e vale 12.50
per Z 1 € perpetuo costa e vale 10.00
e ancora i prezzi sono diversi perché diverso è il rischio
Copyright Prof. Maurizio Fanni 20
B. P/E in condizioni di sviluppo più reale (Growth Model di Sharpe)
Supponiamo di conoscere i tassi di sviluppo dei rendimenti (utili netti attesi per azione)per i diversi periodi
……………….
e così via
101 1~~
gEE
2102 11~~
ggEE
Copyright Prof. Maurizio Fanni 21
Posto allora il payout ratio come segue
dove è il dividendo e l’utile netto atteso per azione al tempo t, può scriversi (P = prezzo per azione)
……….. =
..…….... =
t
tt
E
Dp ~
tD
22
11
~1
~1 JJ R
D
R
DP
222
111
~1
~
~1
~
JJ R
Ep
R
Ep
tE~
Copyright Prof. Maurizio Fanni 22
Sostituendo nella precedente può scriversi
……e così via
Dividendo entrambi i membri per si ottiene il P/E di Sharpe
.......~
1
11~
~1
1~
22102
1101
JJ R
ggEp
R
gEpP
0E
.......~
1
11
~1
1
2212
111
JJ R
ggp
R
gp
E
P
……e così via
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Questa versione del P/E è importante in quanto mostra che esso dipende:
a) dal tasso atteso di payout: cresce se questo cresce
b) dal tasso atteso di sviluppo del rendimento: cresce se questo cresce
c) dal tasso richiesto di rendimento:cresce per valori di questo via via più bassi
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CAMMINO FINANZIARIO E VELOCITA’
A. Analisi della velocità nel caso in cui P/E sia costruito secondo la:
1° e 3° Proposizione di M e M (sviluppo):
soluzione suggerita come ipotesi di lavoro• Si tragga dalla Fisica la relazione
DISTANZA = DISTANZA GIA’ PERCORSA + VELOCITA’ x TEMPO
tvss 0
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PRIMA FASE:
Si costruisce il dispositivo di M e M (1° Prop.)per il caso di unitario sulla base di diverse ipotesi.
Una strada consiste nell’imporre il vincolo di non degenerazione del capitale (di Fanni) secondo cui al più .Scegliendo proprio tale condizione risulta, dati ed essendo
FCF~
0s
UNJJ VD
fck R,,
k
cUN
JV
1
Copyright Prof. Maurizio Fanni 26
k
c
k
cc
k
cs
2
0
111
0c
UNJc
cUNJf
JV
VRR
11~con
e per
EPsk
/1
0
senza sviluppo
Copyright Prof. Maurizio Fanni 27
SECONDA FASE:
Si costruisce il dispositivo di M e M (3° Prop.)
per il caso di sviluppo con
proporzionale al tempo e ponendo parimenti
UNVD
tv
1~
0 gFCF
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B C DA
Esempio:
Si ha: t
ggtv
k
cc
k
c
11
…………..
t = 0 t = 1 t = 2 t = 3 …………..
S0
S
10 gin cui
UNJc
cUNJf
JVt
VRtR
11~e con
t = 0
ORIGINE DEGLI ASSI
Copyright Prof. Maurizio Fanni 29
essendo
Se poniamo
allora
k
cUNJ
gV
1
0c
tgtv k /
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B Analisi della velocità in casi essenziali e semplificati (senza imposte e per solo moto)
Identifichiamo i seguenti casi privilegiati:
Titolo all equity: distanza finanziaria
Titolo levered: distanza finanziaria
Titolo privo di rischio: distanza finanziaria
tgs k /
t
R
dRgs
J
f~
1
tdgs
Copyright Prof. Maurizio Fanni 31
Velocità limite
1. Titolo all equity: distanza finanziaria
2. Titolo levered: distanza finanziaria
3. Titolo privo di rischio: distanza finanziaria
tsk
1
tR
sJ
~1
tR
sf
1
Copyright Prof. Maurizio Fanni 32
APPENDICE n.1
Va segnalato che l’imposizione della condizione di non degenerazione in caso di imposte per cui
conduce a mantenere costante il rapporto di leverage per qualunque situazione (come suggerito da M e M)
UNJJ VD
UNJJ VD
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• stabilizza in presenza d’imposta il rapporto di leverage sul valore
come deve accadere per beneficiare del risparmio fiscale nella misura massima fisiologica
• assicura che il titolo permanga, in qualunque futura posizione, all’interno della classe di rischio originariamente riconosciuto
(e cioè se l’investimento avviene con caratteri unlevered;
derivato da , se l’investimento avviene con caratteri levered).
c1
kJR
~
k
Copyright Prof. Maurizio Fanni 34
In particolare il parametro si comporta come una costante di scala di M e M per il all’interno di una data classe di rischio per lo stesso titolo con o senza sviluppo
gFCF
~
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I LIMITI DELLA SOLUZIONE SUGGERITA
Nonostante la sua coerenza intrinseca la soluzione proposta è da utilizzare solo quale prima approssimazione (non potendo al momento fare
ricorso al P/E di Sharpe).
L’impiego del P/E nella versione di Sharpe potrà avvenire in seguito grazie a più consoni processi di analisi, capaci di ricomprendere forze di accelerazione, gravitazione e strumenti predittivi appropriati
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L’impiego del P/E nella versione, per brevità, proposta è immediatamente utilizzabile in quanto:
• la predizione si riduce all’applicazione di un metodo iterativo assai semplice
• il moto dei titoli che si viene a prefigurare è definibile, seguendo gli assiomi della Fisica, come “rettilineo uniforme”
Copyright Prof. Maurizio Fanni 37
In sostanza, nell’ ambiente CAPM, in cui il rischio è stato diversificato, ed emerge l’esigenza di raccordare il modello secondo diversi stadi temporali, la connessione tra il periodo attuale ed i successivi poggia sull’identificazione di un moto rettilineo uniforme, tracciato da ciascun titolo nel tempo, secondo la legge:
Vale, insomma, in questo caso almeno, un principio analogo a quello d’inerzia che può così enunciarsi:
tgs k /
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“ Nello spazio finanziario e sotto le condizioni descritte un titolo mantiene il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, finchè una forza esterna non modifichi tale stato”La forza esterna può essere rappresentata da sotto o sopra valutazione generata dal sistema impresa o da fenomeni speculativi (trattasi in ogni caso di variazione di valore rispetto allo schema predittivo coerente con il rischio).
Copyright Prof. Maurizio Fanni 39
APPENDICE n.2 Origine delle formule essenziali NEL CASO CON IMPOSTE
(consideriamo il titolo J della classe k)Avvertenza: la mappatura del sistema ai fini della misurazione della velocità dei titoli deve farsi in modo tale da rispettare le condizioni di trade-off rischio rendimento di tutti i titoli ed applicando una scala che renda possibile i confronti dei valori assoluti.
Al riguardo si è scelto di utilizzare
e 1~
FCF 1~
0 gFCF
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Ecco allora le formule (caso con imposte e debito pari al valore unlevered):
(1)
kc
ckc
kc
ckc
tgg
tFCFFCF
s
11~
1~
1
0s v
UNJ
ckUN
J
ck
V
g
V
FCF 1;
~1
(2)
Copyright Prof. Maurizio Fanni 41
(3)
(4)
Debito al tempo tCapitale al tempo t
UNJ
UNJ
ck
VtV
gtFCF
1
~
tVVS
tVVD
VD
VD
tVV
CtCR
V
CR
V
CR
UNJcUNJct
UNJUNJt
UNJ
UNJ
UNJUNJtfUNJ
fUNJf
)(;;
tDtS
Copyright Prof. Maurizio Fanni 42
(5)
(6)
(7)
UNJc
cUNJf
JV
VRFCFR
1~
~
UNJc
cUNJf
JV
VRgR
1~
tVV
tVVRgtFCFR
UNJ
UNJc
cUNJ
UNJf
j
1~
~
Esempi di calcolo delle distanze finanziarie
Copyright Prof. Maurizio Fanni 44
A) senza debito e senza imposte
tg
VPkk
JJ
1
Copyright Prof. Maurizio Fanni 45
VJ=PJ del titolo Formula: esempio
Parametri utilizzati:• RF=0,1075• t=5 anni• g1=0,30 g2=0.45 g3=0.60
Risultato:
la velocità cresce al crescere di g
Copyright Prof. Maurizio Fanni 46
v1=2,7907 v2=4,1860 v3=5,5814
0 1 2 3 4 55
10
15
20
25
30
35
40
tempo (in anni)
leg
ge
ora
ria
di V
j=P
j
Copyright Prof. Maurizio Fanni 47
B) con debiti e senza imposte
tR
gdR
R
dRd
tR
gdRg
R
dRP
tg
V
f
f
f
fJ
J
f
J
fJ
kkJ
~~1
1
Copyright Prof. Maurizio Fanni 48
VJ del titolo Formula: esempio 1
Parametri utilizzati:• RF = 0,1075• t = 5 anni• g1 = 0,30 g2 = 0.45 g3 = 0.60• rapporto di leverage = 0,5
classe di rischio 0.0850
Copyright Prof. Maurizio Fanni 49
v1=3,5294 v2=5,2941 v3=7,0588
0 1 2 3 4 510
15
20
25
30
35
40
45
50
tempo (in anni)
leg
ge
ora
ria
di V
j=P
j
Copyright Prof. Maurizio Fanni 50
VJ del titolo Formula: esempio 2
Parametri utilizzati:• RF = 0,1075• t = 5 anni• g1 = 0,30 g2 = 0.45 g3 = 0.60• rapporto di leverage = 1
classe di rischio 0.0738
Copyright Prof. Maurizio Fanni 51
v1=4,0678 v2=6,1017 v3=8,1356
0 1 2 3 4 510
15
20
25
30
35
40
45
50
55
tempo (in anni)
leg
ge
ora
ria
di V
j=P
j
Copyright Prof. Maurizio Fanni 52
PJ del titolo Formula: esempio
Parametri utilizzati:• RF = 0,1075• t = 5 anni• g1 = 0,30 g2 = 0.45 g3 = 0.60• Debito1 = 0.5 • Debito2 = 0.8
Risultati: maggiore è il debito e minore è la velocità di PJ
Copyright Prof. Maurizio Fanni 53
v11=2,7349 v21=4,1023 v31=5,4698 v12=2,7014 v22=4,0521 v32=5,4028
0 1 2 3 4 50
10
20
30
40
tempo (in anni)
leg
ge
ora
ria
di P
j
0 1 2 3 4 50
10
20
30
40
tempo (in anni)
leg
ge
ora
ria
di P
j
Copyright Prof. Maurizio Fanni 54
dJ del titolo Formula: esempio
Parametri utilizzati:• RF = 0,1075• t1 = 3 t2 = 6 t3 = 9 (anni)• g1 = 0,30 g2 = 0.45 g3 = 0.60• Debito1 = 0.3 • Debito2 = 0.5• Debito3 = 0.6
Copyright Prof. Maurizio Fanni 55
v11=0,090 v21=0,135 v31=0,180 v12=0,150 v22=0,225 v32=0,300 v12=0,180 v22=0,270 v32=0,360
0 1 2 3 4 5 6 7 8 90
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
tempo (in anni)
leg
ge
ora
ria
di d
j
Velocità del titolo privo di rischio nel mercato in movimento (trasformazioni di Lorentz)
Copyright Prof. Maurizio Fanni 57
Borsa di Milano:
il broker G investe nel titolo J
Questo dal 1/1/2003 in 3 mesi si è mosso alla velocità
di 1,5 euro al mese
distanza finanziaria percorsa
il gestore P investe in MIBTEL
Questo dal 1/1/2003 in 3 mesi si è mosso alla velocità
di 1 euro al mese
distanza finanziaria percorsa
35,1 s
31s
6,1c
Copyright Prof. Maurizio Fanni 58
il gestore F investe in Fondo Alto Bilanciato
Questo dal 1/1/2003 in 3 mesi si è mosso alla velocità di 1 euro al mese
distanza finanziaria percorsa
P osserva G:
F osserva G:
32,1 s
5,0v
3,0v
Copyright Prof. Maurizio Fanni 59
Distanze e tempi del mercato in movimento
Gestore P: distanza finanziaria di J: 5,66 tempo impiegato da J: 4,56
Gestore F: distanza finanziaria di J: 5,12 tempo impiegato da J: 3,87
Copyright Prof. Maurizio Fanni 60
Principio di separazione
Gestore P: 20,79 - 32,04 = -11,25
Gestore F: 15 – 26,25 = - 11,25
che assicura che entrambi i gestori stanno utilizzando correttamente il valore finanziario del tempo corrispondente ad una velocità mensile del titolo privo di rischio pari a 6,1c