Progetto DAPS AO Città della Salute e Scienza di Torino ... CISL_versione... · un’azienda come...

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Progetto DAPS AO Città della Salute e Scienza di Torino Considerazioni della CISL FP

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Progetto DAPS AO Città della Salute e Scienza di Torino

Considerazioni della CISL FP

Premessa Le considerazioni che seguono sono il frutto di un confronto con i seguenti Collegi/Associazioni professionali che abbiamo contattato ufficialmente attivando una Consensus Conference:

§  Collegio IPASVI di Torino

§  Collegio interprovinciale delle Ostetriche di Torino e Asti

§  Collegio dei Tecnici di Radiologia

§  AIFI (Associazione italiana dei Fisioterapisti) del Piemonte

§  ANTeL (Associazione Nazionale Tecnici di Laboratorio)

§  CID (Coordinamento Infermieri Dirigenti)

Commenti e quesiti

Commenti e quesiti 1.  Il progetto presentato appare molto corposo ma allo stesso

tempo prolisso (64 pagine).

Il progetto illustrato descrive per circa 30 pagine (fino all’art. 5) concetti puramente “teorici” relativi alle organizzazioni sanitarie e descrizioni pleonastiche e ripetute degli scopi, valori guida e funzioni.

In questa lunga premessa non si evincono in nessun punto le norme regionali e aziendali che la ispirano e soprattutto i modelli organizzativi e professionali di riferimento europei o nazionali che sono stati analizzati per lo sviluppo del progetto organizzativo della SC DAPS Città della Salute e della Scienza di Torino (ad esempio di altre Regioni italiane più avanzate su questi aspetti quali Toscana, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Marche e Lazio).

Commenti e quesiti

2.  Sarebbe stato importante nell'introduzione citare anche l'art.4.3 del PSSR Regionale 2012-2015 che “considera prioritario il riconoscimento e la valorizzazione delle professioni socio-sanitarie, anche in relazione alla professione medica che prevede, al fine di garantire la governance di un sistema ad alta e specifica complessità, che tale nuovo ruolo si realizzi a tutti i livelli di responsabilità”.

Commenti e quesiti

3.  Fondamentale il richiamo esplicito e chiaro all'art.1 della Legge 251/2000. Sembra pleonastico riportare tutto il testo della Legge, così come tutti i profili professionali.

4.  Sarebbe stato auspicabile anche un inciso sugli sviluppi degli ospedali per intensità di cura e sul conseguente riadeguamento dei livelli di responsabilità organizzativa come già sperimentato ed in essere presso numerose altre Aziende Piemontesi e Italiane.

5.  Sempre in premessa si sarebbe potuto porre meglio in attenzione temi quali l‘umanizzazione dei servizi e la collaborazione con associazioni di pazienti e volontariato.

Commenti e quesiti 6.  Dall'art. 6 (pag. 30) finalmente si inizia a parlare

della SC DAPS di Città della Salute e della Scienza di Torino, ma al punto 6.1 vengono richiamate alcune norme oramai obsolete e viene citata come base di esempio la sola esperienza del SITRA del S.Giovanni Battista di Torino.

Considerato che l'AO Città della Salute è il risultato dell'integrazione di tre importanti Aziende ospedaliere sarebbe sicuramente stato più opportuno e lungimirante citare in modo molto più sintetico le esperienze dei SITRA di tutte le tre Aziende, evidenziandone gli aspetti positivi (good practices) e negativi (al fine di non incorrere nelle stesse problematiche).

Commenti e quesiti 7.  Al punto 6.4, prima ancora di iniziare a descrivere il “core

sanitario” della SC DAPS sono presenti tre pagine di descrizione del settore amministrativo di supporto. Stupisce la presenza di un Responsabile di Segreteria con ben tre posizioni organizzative amministrative. Il DAPS non dovrebbe sviluppare e valorizzare le professioni sanitarie?

8.  A pag. 45 si inizia a descrivere la tipologia della struttura organizzativa sanitaria e la sua articolazione e solo a pag. 50 si inizia a parlare della SC DAPS di Città della Salute.

9.  La divisione tra livello strategico e gestionale è incoerente con quanto descritto dalle slides e dagli organigrammi.

Commenti e quesiti 10. A che livello si collocano le posizioni dirigenziali di Area

dipartimentale? Coincidono con i presidi ospedalieri? Oppure li stravolgono? Dagli esempi riportati nelle slides sulle aggregazioni dipartimentali di Area non si comprendono i criteri alla base delle stesse.

11. Per l’individuazione delle posizioni dirigenziali si è tenuto conto di tutte le professioni sanitarie previste dalla Legge 251/00? E’ necessario prevedere un ruolo dirigenziale per il Personale della Riabilitazione per garantire all’Azienda e al Cittadino un’efficiente ed appropriata organizzazione dei processi assistenziali e riabilitativi.

12. Sarebbe utile prevedere anche un Assistente Sociale Responsabile del SSA – Servizio Sociale Aziendale (ai sensi della DGR 50/2009) atto a garantire un’equa distribuzione delle risorse/informazioni ai cittadini, delle attività di tutela delle fasce deboli (minori, anziani), delle dimissioni protette e alla creazione di reti di supporto ed integrazione con i servizi del territorio e le agenzie del terzo settore.

Commenti e quesiti

13. Uno dei pochi aspetti positivi nel progetto (a differenza delle slides) è che vengono citate le posizioni di area funzionale omogenea che ben rispondono alla necessaria attenzione e alla specificità di alcune aree assistenziali o riabilitative dell'Azienda. Non è chiaro però quali interazioni avrebbero con le altre posizioni di responsabilità.

14. Quali sono le posizioni per progetto e a che livello si collocano e con quali relazioni con le altre posizioni? Quali interazioni avrebbe con le altre posizioni di responsabilità?

Commenti e quesiti

15. Quali sono le funzioni delle posizioni di responsabilità dipartimentale, indipendentemente dal fatto che siano già previste nel regolamento dei Dipartimenti? Quali interazioni avrebbe con le altre posizioni di responsabilità?

16. La descrizione delle funzioni delle posizioni dei coordinatori di struttura e servizi sono assolutamente tradizionali (ricalcano vecchi modelli), varrebbe la pena, considerato anche l'obiettivo regionale ed aziendale di riorganizzazione degli ospedali per intensità di cura, proporre qualcosa di innovativo. Sarebbe bene esplicitare che ai coordinatori sanitari, di tutte le aree professionali, è affidata la diretta responsabilità del personale e dei risultati dell’attività di competenza.

Commenti e quesiti 17. Manca completamente la descrizione delle posizioni

dei professionisti sanitari e delle figure di supporto che sono il “core” della struttura (infermieri, ostetriche, tecnici di laboratorio e radiologia ecc…) e che fanno capo, finalmente ad essa. Come si pensa di valorizzare le posizioni dei collaboratori sanitari di tutte le aree professionali nella clinica assistenziale, nell'ambito tecnico sanitario e della riabilitazione visto che dal 1/1/2013, alle Molinette i Coordinatori firmano i turni congiuntamente ai Direttori di Struttura Complessa (ma prima chi li firmava?)

18. Quali sono i modelli di riferimento organizzativi e professionali alla base dell'organizzazione del lavoro assistenziale, tecnico sanitario e riabilitativo?

Commenti e quesiti 19. La slide complessiva dell'organigramma della struttura DAPS nel

suo complesso appare molto articolata, confusa e incoerente in alcune parti rispetto a quanto descritto nel progetto.

Sarebbe importante che fossero esplicitate con maggior chiarezza le relazioni ed integrazioni tra posizioni di staff e di line per evitare conflittualità nell'operatività, duplicazioni di attività e confusione negli operatori sui loro riferimenti organizzativi e/o professionali.

20. Per certi versi sembra una riproposizione del modello dell’ex azienda Molinette, ci si aspettava uno sforzo maggiormente innovativo in materia di organizzazione delle professioni per un’azienda come la Città della Salute e della Scienza di Torino che sta assumendo un ruolo importante nel contesto socio-sanitario nazionale e non solo.

Considerazioni sul lavoro di gruppo

Considerazioni sul lavoro di gruppo

Non si evince e non si comprende chi abbia elaborato il progetto e con quale metodologia (un singolo, un gruppo...). Quali sono stati i momenti di coinvolgimento formali ed informali dei 300 ruoli di responsabilità organizzativa (Dirigenti, RID, coordinatori) con anzianità e comprovata esperienza e dei quasi 6000 professionisti sanitari ed operatori di supporto? Ci sono stati stakeholder interni od esterni?

Ci risulta che nessuno abbia partecipato alla stesura del documento e che non siano nemmeno stati portati a conoscenza dello stesso. Ad esempio era stata prevista nel mesi di settembre una riunione con i componenti del SITRA Molinette per illustrare il progetto (nemmeno per elaborarlo) ma pare che nulla sia stato fatto.

Conclusioni

Conclusioni Siamo delusi come Sindacato che rappresenta anche le Professioni Sanitarie dal punto di vista professionale.

Sembra un progetto copia-incolla (che a volte può servire) riuscito male. Il progetto è povero di contenuti chiari e innovativi a differenza di altri sperimentati in contesti Nazionali ed Europei da cui si poteva prendere spunto (good practices).

La SC DAPS Città della Salute e Scienza è una struttura complessa in un Azienda di rilievo europeo e nazionale per la clinica e l'assistenza,  pensare di non sfruttare quest'opportunità per costruire qualcosa di solido ed innovativo per le professioni è un vero peccato.

Riepilogo dei quesiti

Riepilogo dei quesiti 1.  Quali sono le funzioni del settore amministrativo di supporto ed in che modo

potrebbe essere utile a sviluppare e valorizzare le professioni sanitarie?

2.  A che livello si collocano le posizioni dirigenziali di Area dipartimentale? Coincidono con i presidi ospedalieri? Oppure li stravolgono? Chi governerà i presidi?

3.  Quali sono le posizioni per progetto e a che livello si collocano e con quali relazioni con le altre posizioni?

4.  Quali sono le funzioni delle posizioni di responsabilità dipartimentale e come interagiscono con le altre posizioni Dirigenziali (indipendentemente dal fatto che siano già previste nel regolamento dei Dipartimenti)?

5.  Per l’individuazione delle posizioni dirigenziali si è tenuto conto di tutte le professioni sanitarie previste dalla Legge 251/00 e quanto previsto dalla legge 138/2004? Perché non è presente una posizione per il personale del ruolo della Riabilitazione? Perché non includere un Assistente Sociale Dirigente?

6.  Quali sono le relazioni ed integrazioni tra posizioni di staff e di line?

7.  Come si pensa di valorizzare le posizioni dei collaboratori sanitari di tutte le aree professionali nella clinica assistenziale, nell'ambito tecnico sanitario e della riabilitazione visto che tuttora alle Molinette i Coordinatori firmano i turni congiuntamente ai direttori di struttura ?

8.  Quali sono i modelli di riferimento organizzativi e professionali alla base dell'organizzazione del lavoro assistenziale, tecnico sanitario e riabilitativo?