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Impianti speciali per progetto innovativo 38 Studio Arkitekne, architetti Roberto Zino, Alessia della Rocca e Roberto Saleri Quando è stato realizzato l’impianto? “Gli impianti sono stati realizzati nel periodo compreso fra ottobre 2013 e luglio 2014. La progettazione, avvenuta per diverse fasi, ha impegnato un gruppo di quattro ingegneri di cui tre specialisti ed uno di coordinamento della Società Insight Engineering, per circa sei mesi da febbraio a luglio 2013. La fase di realizzazione non ha comportato particolari difficoltà oltre a quelle tipiche a cui si va incontro nella realizzazione di molteplici tipologie d’impianti dei quali molti interconnessi fisicamente e logicamente fra di loro”. Quali sono le caratteristiche tecniche e di potenza ? “Gli impianti realizzati impegnano una potenza elettrica di circa 250 kW complessivi, di cui poco meno di 150 kW contemporanei; è presente un sistema di continuità, costituito da un gruppo elettrogeno della potenzialità di 125 kW, che garantisce il funzionamento in caso d’emergenza di gran parte degli impianti presenti”. Di che tipo sono le colonnine di ricarica? “Il sistema di ricarica delle auto elettriche si basa su cinque dorsali, una per ciascun piano, ciascuna di potenza pari a 100 kW; le predisposizioni realizzate in ciascun posto auto, consentono la ricarica lenta (in circa 8 ore) per almeno 25 autoveicoli contemporaneamente e quella veloce (in circa 2/3 ore) per almeno 5 autoveicoli”. C’è un aspetto che distingue questo progetto in Italia?  “La peculiarità energetica è il filo rosso che giustifica la sostenibilità e l’opportunità di questo intervento, nell’ottica prestigiosa di salvaguardia ambientale (riduzione di emissioni); risparmio energetico (riduzione dei consumi); risparmio economico per l’utenza con riduzione dei costi energetici, annullamento del pedaggio dell’area C, abolizione del pagamento del parcheggio pubblico; aumento del valore immobiliare e maggior comfort abitativo per gli utenti; rilancio dell’economia locale”. È il tipico esempio di autosilo del futuro per auto a impatto zero, quello realizzato da poco in una zona di prestigio nel cuore di Milano, in via Fratelli Gabba, vicino alla fermata Montenapoleone della M3. Fra le peculiarità del progetto, si segnala che per ridurre le concentrazioni di gas di scarico e per tenere sotto controllo il livello di umidità interno, l’autosilo dispone di un sistema di ventilazione e controllo della qualità dell’aria, mentre l’unica rampa per l’entrata e per l’uscita, è regolata da un semaforo. Il progetto L’autorimessa interrata ultimata a ridosso della centralissima via Monte di Pietà, è stata realizzata dalla società Arkitekne Built Srl di Milano su commissione della società Gabba Uno, che ha curato il progetto E-Moving, e della Serfis. I progettisti dell’autorimessa sono stati gli architetti Roberto Zino, Alessia della Rocca e Roberto Saleri di Arkitekne. L’opera, costata 20 milioni di euro, è costituita da 5 piani interrati per 202 posti auto tutti predisposti secondo i criteri di A2A (partner tecnologico) per i punti di ricarica wall box a parete, per i quali è già stato tutto predisposto, a partire dall’impianto e dalla cabina di trasformazione. È possibile scegliere tra un sistema monofase da 3,5 kW, per la ricarica notturna, e uno più potente da 20 kW, per la ricarica rapida in un’ora e mezzo. Per ora, dei punti di ricarica wall box ci sono solo gli attacchi. Pensata otto anni fa e realizzata in quattro. L’apparecchiatura standard ha un costo di 1.400 , per l’altra ne occorrono 2.500. Per la centralità della locazione, sula struttura avrebbe già messo gli occhi la BMW, interessata ad alcuni posti auto (ne sono rimasti disponibili ancora 50) da destinare alla ricarica gratuita delle vetture elettriche e ibride plug-in dei clienti. Ogni posto auto è dotato di un salva-parcheggio individuale Unipark, dissuasore che ne impedisce l’occupazione abusiva. Contro i furti, poi, è possibile attivare un rilevatore che, in caso di movimentazione del mezzo, avvisa il proprietario via smartphone. I quadri di ricarica: le caratteristiche Il quadro di ricarica utilizzato è il modello RFId Trifase per veicoli elettrici della ditta Ducati Energia. Esso è dotato di due prese, una alternativa all’altra, che consentono la ricarica di un veicolo elettrico. La presa di sinistra (trifase, tipo 2, IPXXD) può erogare energia al veicolo con potenza massima di 22kW (400 V AC trifase – 32 A) per la cosiddetta “ricarica veloce”, la comunicazione con il veicolo avviene tramite CP Massimo Nardin Parcheggio auto domotica e sicurezza progettisti aprile 2015 n. 4 (Control Pilot PWM) e PP (Plug Present). La presa di destra (monofase, tipo 3°, IPXXD) può erogare energia con potenza massima di 3,6kW (230 V AC monofase – 16 A) per la “ricarica lenta”, la comunicazione con il veicolo avviene tramite CP “semplificato” (Control Pilot PWM compatibile con la ricarica semplificata, R=820 ohm e diodo). Il quadro di ricarica è dotato di protezione differenziale trifase TipoA – 30 mA; ciascuna presa è dotata di protezioni magnetotermiche (C32 4P per la presa Tipo 2, C16 2P per quella Tipo3a). La presa trifase è dotata di adeguato Swivelig cover, per impedire l’inserzione della spina in assenza di esplicita autorizzazione dell’utente e per impedire accidentali contatti di corpi esterni con i conduttori della presa. La funzione di Blocco spina impedisce l’estrazione della spina in assenza di esplicita autorizzazione dell’utente. I quadri di ricarica: le batterie Un modulo di alimentazione batterizzato consente il proseguimento del ciclo di ricarica anche in caso di accidentali buchi di tensione fino a 180 secondi, oltre all’estrazione della presa in caso di interruzione del ciclo di ricarica a causa di IL SISTEMA DI VENTILAZIONE L’immissione di aria fresca nel sistema è stata valutata tramite simulazioni e modelli di calcolo a partire da quella già disponibile tramite la rampa di accesso veicoli (comunicante a cielo aperto) e i portoni di accesso ad ogni singolo piano. A queste aperture già presenti è stata aggiunta una griglia di aerazione supplementare per ogni piano, per scongiurare la formazione di zone di stagnazione dell’aria e favorire un ricambio minimo nei tempi morti di apertura del portone. Il quadro di ricarica RFID trifase per veicoli elettrici [email protected] 38 26/03/15 15:55

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Studio Arkitekne, architetti Roberto Zino, Alessia della Rocca e Roberto Saleri

Quando è stato realizzato l’impianto? “Gli impianti sono stati realizzati nel periodo compreso fra ottobre 2013 e luglio 2014. La progettazione, avvenuta per diverse fasi, ha impegnato un gruppo di quattro ingegneri di cui tre specialisti ed uno di coordinamento della Società Insight Engineering, per circa sei mesi da febbraio a luglio 2013. La fase di realizzazione non ha comportato particolari diffi coltà oltre a quelle tipiche a cui si va incontro nella realizzazione di molteplici tipologie d’impianti dei quali molti interconnessi fi sicamente e logicamente fra di loro”.

Quali sono le caratteristiche tecniche e di potenza ?“Gli impianti realizzati impegnano una potenza elettrica di circa 250 kW complessivi, di cui poco meno di 150 kW contemporanei; è presente un sistema di continuità, costituito da un gruppo elettrogeno della potenzialità di 125 kW, che garantisce il funzionamento in caso d’emergenza di gran parte degli impianti presenti”.

Di che tipo sono le colonnine di ricarica?“Il sistema di ricarica delle auto elettriche si basa su cinque dorsali, una per ciascun piano, ciascuna di potenza pari a 100 kW; le predisposizioni realizzate in ciascun posto auto, consentono la ricarica lenta (in circa 8 ore) per almeno 25 autoveicoli contemporaneamente e quella veloce (in circa 2/3 ore) per almeno 5 autoveicoli”.

C’è un aspetto che distingue questo progetto in Italia?  “La peculiarità energetica è il fi lo rosso che giustifi ca la sostenibilità e l’opportunità di questo intervento, nell’ottica prestigiosa di salvaguardia ambientale (riduzione di emissioni); risparmio energetico (riduzione dei consumi); risparmio economico per l’utenza con riduzione dei costi energetici, annullamento del pedaggio dell’area C, abolizione del pagamento del parcheggio pubblico; aumento del valore immobiliare e maggior comfort abitativo per gli utenti; rilancio dell’economia locale”.

È il tipico esempio di autosilo del futuro per auto a impatto zero, quello realizzato da poco in una zona di prestigio nel cuore di Milano, in via Fratelli Gabba, vicino alla fermata Montenapoleone della M3. Fra le peculiarità del progetto, si segnala che per ridurre le concentrazioni di gas di scarico e per tenere sotto controllo il livello di umidità interno, l’autosilo dispone di un sistema di ventilazione e controllo della qualità dell’aria, mentre l’unica rampa per l’entrata e per l’uscita, è regolata da un semaforo.

Il progettoL’autorimessa interrata ultimata a ridosso della centralissima via Monte di Pietà, è stata realizzata dalla società Arkitekne Built Srl di Milano su commissione della società Gabba Uno, che ha curato il progetto E-Moving, e della Serfi s. I progettisti dell’autorimessa sono stati gli architetti Roberto Zino, Alessia della Rocca e Roberto Saleri di Arkitekne. L’opera, costata 20 milioni di euro, è costituita da 5 piani interrati per 202 posti auto tutti predisposti secondo i criteri di A2A (partner tecnologico) per i punti di ricarica wall box a parete, per i quali è già stato tutto predisposto, a partire dall’impianto e dalla cabina di trasformazione. È possibile scegliere tra un sistema monofase da 3,5 kW, per la ricarica notturna, e uno più potente da 20 kW, per la ricarica rapida in un’ora e mezzo. Per ora, dei punti di ricarica wall box ci sono solo gli attacchi. Pensata otto anni fa e realizzata in quattro. L’apparecchiatura standard ha un costo di 1.400 €, per l’altra ne occorrono 2.500. Per la centralità della locazione, sula struttura avrebbe già messo gli occhi la BMW, interessata ad alcuni posti auto (ne sono rimasti disponibili ancora 50) da destinare alla ricarica gratuita delle vetture elettriche e ibride plug-in dei clienti. Ogni posto auto è dotato di un salva-parcheggio individuale Unipark, dissuasore che ne impedisce l’occupazione abusiva. Contro i furti, poi, è possibile attivare un rilevatore che, in caso di movimentazione del mezzo, avvisa il proprietario via smartphone.

I quadri di ricarica: le caratteristiche Il quadro di ricarica utilizzato è il modello RFId Trifase per veicoli elettrici della ditta Ducati Energia. Esso è dotato di due prese, una alternativa all’altra, che consentono la ricarica di un veicolo elettrico. La presa di sinistra (trifase, tipo 2, IPXXD) può erogare energia al veicolo con potenza massima di 22kW (400 V AC trifase – 32 A) per la cosiddetta “ricarica veloce”, la comunicazione con il veicolo avviene tramite CP

Massimo Nardin

Parcheggio auto elettriche multi-piano

domotica e sicurezza

progettisti

aprile 2015 n. 4

(Control Pilot PWM) e PP (Plug Present). La presa di destra

(monofase, tipo 3°, IPXXD) può erogare energia con potenza massima di 3,6kW (230 V AC monofase – 16 A) per la “ricarica lenta”, la comunicazione con il veicolo avviene tramite CP “semplifi cato” (Control Pilot PWM compatibile con la ricarica semplifi cata, R=820 ohm e diodo). Il quadro di ricarica è dotato di protezione differenziale trifase TipoA – 30 mA; ciascuna presa è dotata di protezioni magnetotermiche (C32 4P per la presa Tipo 2, C16 2P per quella Tipo3a). La presa trifase è dotata di adeguato Swivelig cover, per impedire l’inserzione della spina in assenza di esplicita autorizzazione dell’utente e per impedire accidentali contatti di corpi esterni con i conduttori della presa. La funzione di Blocco spina impedisce l’estrazione della spina in assenza di esplicita autorizzazione dell’utente.

I quadri di ricarica: le batterieUn modulo di alimentazione batterizzato consente il proseguimento del ciclo di ricarica anche in caso di accidentali buchi di tensione fi no a 180 secondi, oltre all’estrazione della presa in caso di interruzione del ciclo di ricarica a causa di

IL SISTEMA DI VENTILAZIONEL’immissione di aria fresca nel sistema è stata valutata tramite simulazioni e modelli di calcolo a partire da quella già disponibile tramite la rampa di accesso veicoli (comunicante a cielo aperto) e i portoni di accesso ad ogni singolo piano. A queste aperture già presenti è stata aggiunta una griglia di aerazione supplementare per ogni piano, per scongiurare la formazione di zone di stagnazione dell’aria e favorire un ricambio minimo nei tempi morti di apertura del portone.

Il quadro di ricarica RFID trifase per veicoli elettrici

[email protected] 38 26/03/15 15:55

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ProgettazioneStudio Arkitekne (MI)

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Parcheggio auto elettriche multi-piano

caduta di tensione per più di 180 secondi. C’è anche un reader RFID posto sopra le prese per riconoscere l’utilizzatore e per l’abilitazione alla ricarica in caso di autorizzazione white list. Lo stesso reader consente di interrompere la ricarica. Inoltre la colonnina della Ducati Energia ha un display 2x20 che informa sullo stato del Quadro di ricarica. Lo stato di carica è caratterizzato anche da 2 spie luminose (spina inserita, carica in corso). Il Quadro di ricarica può comunicare con apparati di livello gerarchico superiore (come ad esempio un Concentratore) tramite Bus

aprile 2015 n. 4

RS485 per: aggiornamento white list; gestione derating; gestione diagnostica e anomalie; gestione Master/Slave. L’alimentazione è a 400V AC da 22kW. Il Quadro di ricarica può infine essere equipaggiato con un modulo GPRS /Ethernet 100base Tx per comunicare con un Server Centrale.

Sistema evacuazione forzato fumi/caloreIl Sistema di Evacuazione Forzato di Fumi e Calore (SEFFC) del parcheggio è stato realizzato da Bovema Italia. Il dimensionamento dell’impianto è stato progettato in maniera da

I 12 elementi dell’impianto elettrico1. Forza motrice elettrica per i gruppi di pressurizzazione antincendio, costituiti da quattro elettropompe che garantiscono la pressione di almeno 1,2 bar e la portata di 120 litri al minuto per 60 minuti agli impianti di spegnimento incendi automatico a sprinkler e manuale ad idranti. La forza motrice agisce anche per il gruppo di rilancio delle fognature.

2. Illuminazione normale di sicurezza.

3. Rilevazione e allarme incendi.

4. Rilevazione di miscele combustibili.

5. Aerazione meccanica forzata, necessaria per l’impossibilità di garantire integralmente quella naturale da normativa; in caso di incendio funziona come sistema di evacuazione fumo e calore automatico.

6. Impianto di spegnimento automatico degli incendi ed idranti con gruppi di pressurizzazione e riserva idrica dedicata da 130 metri cubi.

7. Impianto di rilancio fognario per acque di piazzale, meteoriche e reflue di tre palazzi circostanti.

8. Automazione degli accessi carrabili: cancelli e porte sezionali comandabili in remoto.

9. Gestione dei varchi pedonali con badge personalizzati.

10. Videosorveglianza ed allarme rapina con centrale operativa in loco 24 ore su 24.

11. Ripetizione amplificata del segnale GSM fino al quinto piano.

12. Impianto di ricarica di auto elettriche.

funzionare con un duplice regime: in condizioni normali il sistema fornisce la ventilazione meccanica giornaliera con un tasso di ricambio di 5 volumi/ora; a seguito della rilevazione di un incendio lo stesso sistema è in grado attivarsi rispondendo allo scenario di emergenza con un aumento della portata volumetrica fino a 20 ricambi/ora. Ogni piano è costituito da un unico volume che ospita posti auto. Questa conformazione ha consentito di sfruttare efficacemente la tecnica della ventilazione ad impulso, il cui impiego è stato reso tra l’altro necessario anche dalla ridotta altezza disponibile

(circa 2,50 m), che non ha consentito l’utilizzo di soluzioni tradizionali, basate sull’impiego di canalizzazioni a soffitto. Grazie a questo tipo di ventilatori, noti anche con il nome di Jet Fan, è stato possibile dare direzionalità ai fumi presenti in ogni piano per convogliarli verso le batterie di estrattori fumo e calore assiali a due velocità (omologati F300/2h, in conformità alla norma EN 12101-3), disposti sul perimetro e collegati con l’esterno e il piano stradale tramite condotte di controllo del fumo in lamiera di acciaio.

La mente del sistema Il centro operativo del sistema è costituito da una centrale di controllo automatica, che ha il compito di processare in tempo reale le condizioni dell’ambiente (temperatura, concentrazione di monossido di carbonio) e gestire conseguentemente il passaggio da ventilazione permanente ad EFFC implementando, ad esempio, diverse azioni: attivazione della doppia velocità degli EFFC interessati, messa in funzione dei jet fan del piano allarmato, chiusura dei portoni dei piani non interessati dall’incendio, distacco dell’energia e passaggio all’alimentazione di emergenza. Un impianto elettrico separato alimenta gli elementi attivi (ventilatori, jet fan, motori di apertura/chiusura di portoni e griglie) e la trasmissione dei segnali da e verso la centrale di controllo.

La centrale di controllo automatica processare in tempo reale le condizioni dell’ambiente con temperatura e concentrazione di monossido di carbonio, gestendo di conseguenza la ventilazione permanente

Grazie ai ventilatori noti anche con il nome di Jet Fan, è stato possibile dare direzionalità ai fumi presenti in ogni piano per convogliarli verso le batterie di estrattori fumo

È il primo parcheggio E-Moving in Italia e dispone di 202 posti auto interrati, tutti predisposti per ricaricare in breve tempo le auto elettriche grazie ai punti di ricarica wall box a parete

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