PROGETTAZIONE E ORGANIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI … e realizzazione di un... · Epidemiologia del...
Transcript of PROGETTAZIONE E ORGANIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI … e realizzazione di un... · Epidemiologia del...
PROGETTAZIONE E ORGANIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI SCREENING
Relatore: Brunella Spadafora
Epidemiologia e prevenzione dei tumori maligni
I tumori nel loro insieme, costituiscono la seconda causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari, nei paesi sviluppati.
Il cancro della mammella anche nel nostro paese è considerato il più frequente tumore maligno della donna; la sua incidenza è purtroppo in continuo aumento, e colpisce in particolare donne di età tra i 50 ed i 65 anni.
La diagnosi precoce è senza dubbio l'unica arma vincente su questa malattia: scoprire un tumore della mammella in fase iniziale può consentire di togliere il tumore e non la mammella.
Epidemiologia del carcinoma mammario
Nel corso degli anni in Italia si è progressivamente ampliata la conoscenza epidemiologica in ambito oncologico, e attualmente, per il carcinoma mammario (CM), è disponibile una completa descrizione della distribuzione geografica e temporale della malattia.
Numerosi sono i fattori di rischio per i quali nel corso degli anni è stata valutata la relazione con il carcinoma della mammella: i recenti risultati individuano il pattern degli ormoni sessuali come essenziale per la valutazione del rischio delle donne in menopausa; queste evidenze si affiancano alle informazioni relative all’esposizione a radiazioni ionizzanti, e ad altri fattori di rischio classici come la dieta, la costituzione fisica e la storia riproduttiva che hanno mostrato anche negli studi più recenti di svolgere un ruolo nella eziologia del carcinoma mammario
Prevenzione
La conoscenza di numerosi agenti cancerogeni e dei fattori che ne rendono possibile l’azione sulla popolazione consente di affrontare il problema della prevenzione primaria con interventi mirati e rivolti all’intera popolazione o ai gruppi più esposti al rischio.
Le diverse linee d’azione possono essere così sintetizzate: • Modificazioni delle abitudini di vita cui attualmente si può attribuire la maggior quota di rischio: fumo di tabacco, consumo eccessivo di bevande alcoliche, alimentazione eccessiva e non equilibrata; • Rimozione o riduzione dell’inquinamento dell’ambiente di vita; • Rimozione delle sostanze cancerogene dall’ambiente di lavoro.
Iniziative di prevenzione per il tumore della mammella in relazione all’età della donna
Prima dei 40 anni non è indicato effettuare alcun esame senologico in assenza di segni o sintomi a meno che non sia presente un’importante storia familiare per tumore della mammella (più casi diagnosticati in giovane età tra consanguinei di primo e/o secondo grado).
Queste situazioni (rare) comportano un aumento del rischio di sviluppare la malattia in giovane età.
É opportuno che la donna che presenta questo tipo di storia familiare si rivolga al proprio medico di medicina generale per una valutazione accurata del suo rischio personale e, solo se necessario, iniziare un programma di sorveglianza adeguato.
Perché è importante fare lo screening
La mammografia è la metodica di elezione nello screening dei tumori della mammella.
Il razionale degli screening oncologici è basato sulle seguenti considerazioni:
la malattia che si vuole identificare è un problema di salute pubblica che coinvolge un grande numero di persone;
esistono lesioni precancerose o stadi precoci della malattia che è possibile diagnosticare;
esiste un test diagnostico sicuro e di facile effettuazione;
il trattamento terapeutico effettuato durante lo stadio precoce della malattia comporta una riduzione della mortalità e/o dell’incidenza rispetto ad un trattamento in uno stadio più tardivo;
esistono strutture qualificate in grado di effettuare diagnosi e terapie adeguate.
Lo screening del cancro della mammella è indirizzato alle donne di età 50-69 anni perché, al momento, è per questa fascia d’età che gli studi hanno dimostrato benefici significativi. Validi presupposti per un intervento di prevenzione secondaria per i tumori della mammella risiedono nella elevata frequenza di queste neoplasie nelle popolazioni occidentali, anche in età relativamente giovane, nella disponibilità di un test (mammografia) in grado di riconoscere la neoplasia in una fase preclinica. L’ obiettivo principale dei programmi di screening mammografico e di tutti i programmi organizzati di diagnosi precoce dei tumori della mammella è diminuire la mortalità specifica per cancro della mammella nella popolazione invitata a effettuare controlli periodici.
Finalità dello screening
Efficacia dello screening mammografico
In base ai risultati di questi studi è possibile concludere che allo stato attuale esiste una consistente evidenza di riduzione di mortalità per tumore della mammella, grazie alla anticipazione diagnostica consentita dal controllo mammografico periodico, nell’ambito di un programma di screening, nelle donne oltre i 50 anni di età.
La valutazione di efficacia dello screening mammografico nel ridurre la mortalità per causa dispone di numerosi studi controllati, condotti in vari paesi in un arco temporale di circa 30 anni, con risultati in parte diversificati.
Organizzazione di uno screening mammografico Invito con lettera personalizzata: indicazione dell’appuntamento Esecuzione della mammografia
Casi negativi: richiamo dopo due anni
Approfondimento diagnostico:
• Esecuzione nuove proiezioni
O particolari mirati
• Ecografia
• Agoaspirato / biopsia
Casi positivi: viene ipotizzato un percorso terapeutico
Intervento chirurgico
Chemioterapia/radioterapia
Follow-up
Rientrano nello screening
Casi dubbi :
Organizzazione di uno screening mammografico: ruolo del Tecnico di Radiologia
Grazie all’assicurazione di qualità nella mammografia di screening la mortalità per carcinoma mammario in Europa è notevolmente diminuita.
La qualità dell’immagine dipende dai seguenti fattori: L’ambiente L’attrezzatura Le fasi di produzione dell’immagine Il modo di relazionarsi del Tecnico nei confronti delle donne La formazione, l’esperienza e la motivazione del Tecnico
Per soddisfare i criteri stabiliti è indispensabile impiegare una tecnica radiografica adeguata, che deve essere sorvegliata attraverso misurazioni regolari dei parametri fisici e tecnici al fine di verificare la qualità e la costanza. Nel controllo di qualità i T.S.R.M. devono includere: Attrezzatura Funzionalità ed accoglienza Coerenza del servizio Valutazione della qualità dell’immagine mediante un fantoccio Le misurazioni più elaborate devono essere svolte da personale fisico-
medico esperto La comparazione tra i risultati di diversi centri è miglliore se i dati
sono riuniti ed analizzati centralmente
Per l’Efficacia di un programma di screening mammografico risultano fondamentali: la prestazione medica l’organizzazione ed il processo di produzione delle immagini.
Le responsabilità del TSRM nella squadra
E’ auspicabile che il tecnico: Partecipi alla valutazione clinica ed abbia familiarità con le procedure investigative Capisca il concetto ed il valore dell’approccio multidisciplinare allo screening e che sia membro attivo della squadra per la prevenzione e cura del tumore della mammella Abbia informazioni aggiornate e conoscenza riguardo agli argomenti sui quali le donne potrebbero richiedere informazioni.
Le recenti “Raccomandazioni sugli screening oncologici “ affermano che per raggiungere risultati soddisfacenti in termini di standard qualitativi ed efficienza dello screening, il personale deve possedere una formazione di alto livello, partecipare regolarmente a programmi di controllo di qualità e ad alta attività di aggiornamento. La formazione deve: Riguardare tutti gli aspetti della qualità, inclusa la comunicazione Coinvolgere tutte le categorie professionali per un’integrazione multi professionale e multidisciplinare degli operatori Privilegiare modalità didattiche di tipo “esperienziale” Prevedere percorsi formativi specifici Prevedere indicatori di efficacia degli interventi formativi.
La Formazione
Devono essere testati: La conoscenza teorica e pratica, l’abilità sociale, la motivazione, l’interesse. Naturalmente è necessario un aggiornamento costante sulle Tecniche di posizionamento, sui Controlli fisici di qualità e sugli sviluppi tecnologici. Ogni tecnico dovrebbe essere coinvolto nel programma di screening per un minimo di 2 giorni alla settimana e svolgere un minimo di 20 esami mammografici a settimana nell’ambito di un servizio di mammografia clinica.
Il tecnico e l’accoglienza
Il tecnico è, per la maggior parte delle donne, l’unica figura sanitaria di riferimento, i compiti principali del tecnico sono. Eseguire l’esame nel miglior modo possibile Pretendere dalla donna la massima prestazione Spiegare l’importanza della compressione
Per la prevenzione in campo oncologico ed in particolare, nella prevenzione del Carcinoma Mammario lo screening mammografico è uno strumento efficace nel ridurre la mortalità nelle donne oltre i 50 anni di età. Il test di screening è rappresentato dalla mammografia
con periodicità biennale.
Le stime del rapporto costo/efficacia di un programma di screening mammografico dimostrano che questi servizi sono economicamente più vantaggiosi di altri interventi di sanità pubblica attualmente già in atto nel nostro paese, ma l’attivazione di un programma di screening richiede l’adeguata formazione del personale e scrupolosi controlli di
qualità sull’intera procedura diagnostico-terapeutica.
Importante risulta il team working ed in particolare il ruolo del Medico Radiologo e del Coordinatore Tecnico di Radiologia.
CONCLUSIONI
GRAZIE PER L’ ATTENZIONE