Progettare la vita - Francesco Schianchi
-
Upload
ravenna-future-lessons -
Category
Documents
-
view
934 -
download
4
description
Transcript of Progettare la vita - Francesco Schianchi
Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre,
ma avere nuovi occhi Marcel Proust
2
• Rompere gli schemi
• Superare la linearità
• Contrastare le convenzioni
• Negare la normalità
• Non sopportare l’omologazione
• Praticare l’eresia
• Amare la curiosità
• Ricercare l’imprevedibile
• Attendere l’inatteso
Partire dalle conclusioni 3
1913 Duchamp Con l’invenzione del ready-made
Duchamp mette in crisi il valore tradizionale dell’opera d’arte contestandone lo statuto e il
senso. Il ready-made dà valore a ciò che comunemente non ne
ha. Capovolge il senso dell’approccio alle forme.
(1887-1968)Ruota di bicicletta
5
Duchamp
“Mi sono servito della pittura, dell’arte, per stabilire un modus
vivendi, una specie di metodo per capire la vita; cercare cioè per il momento di fare
della mia vita un’opera d’arte.”
1917 Fontana 6
1952 J.Cage 4’33’’I
TACETII
TACETIII
TACET
33’’
2’40
1’20’’
(1912-1992)
“Sentivo e speravo di poter condurre altre
persone alla consapevolezza che i suoni dell'ambiente
in cui vivono rappresentano una musica molto più
interessante rispetto a quella che
potrebbero ascoltare a un concerto.”
Ha esplorato il silenzio, invitando
ad ascoltare il mondo
7
1956 Yves Klein
Monocromo blu
Per me, la pittura oggi non è più in funzione dell’occhio; essa è funzione della sola cosa in noi
che non ci appartiene: la nostra vita. “
(1928-1962)8
: 1996 ARTEMIDE Metamorfosi
Un sistema illuminate per produrre un'atmosfera adattabile in funzione
dell'umore e delle necessità del fruitore: una luce
"umana" in grado di far sentire, di far socializzare
meglio le persone.
Dall’oggetto alla esperienza 9
Design era"dare senso alle cose“.
In passato
• "Il design è un'attività creativa il cui scopo è definire le molteplici qualità
degli oggetti, dei processi, dei servizi e dei loro sistemi dell'intero ciclo di
vita. Il design è il fattore centrale per l'umanizzazione delle tecnologie e il
fattore cruciale per gli scambi culturali ed economici (ICSID)
10
Il DESIGN SI TRASFORMA
dal prodotto al serviziodall’artefatto alla relazionedall’offerta alla esperienza
dall’immagine a alla narrazione
LA CENTRALITA’ DELLE ESPERIENZEE DEL PROGETTO DI VITA DELLE PERSONE
11
IL DESIGN OGGI Dare senso alle relazioni
Dare significati ai mondi personali Creare “catalizzatori e diffusori” di
emozioni Proporre percorsi possibili
per una esperienza di riappropriazione degli oggetti, dei luoghi, delle relazioni
con sé e gli altri12
I “contenuti”del DESIGN• Verità
• Bellezza
• Amore
• Visioni
• Emozioni
• Soluzioni
INSCENARE RELAZIONI13
Il “Design dei Servizi”
I servizi
• sono relazioni
• sono conversazioni tra persone, luoghi, oggetti, esperienze,
mondi.
14
Nel design dei servizi il tema del progetto diventa non più la forma e la qualità
estetica dell’oggetto o dell'ambiente, ma la
forma e l’estetica delle relazioni.
Il design: la danza progettuale che crea mondi condivisibili 15
IBRIDAZIONE DELLA DISCIPLINE DEL PROGETTO
Centralità della vita vera di persone vere
• Il Design delle relazioni
• l’Architettura delle esperienze
• l’Urbanistica dei luoghi16
Citazione
Oggi più che mai le città sono simboli, oppure semplicemente non sono."Città" è un termine che "slitta" sul significato delle cose che dovrebbe invece afferrare,
forse perché comprende noi stessi che cerchiamo di definirlo… C’è un evidente
difetto nel nostro vocabolario tecnico; una evidente debolezza delle nostre parole. Non abbiamo oggi vocaboli
sufficienti per afferrare il senso delle cose che pure vediamo, che ci toccano
quotidianamente e che in qualche modo incontriamo nei nostri circuiti di vita
(S.Boeri) 17
Tra i molteplici processi di trasformazione della città contemporanea, si stanno
evidenziando
• la perdita di senso dei luoghi:“identità”, “relazionalità” e “storicità”• la proliferazione dei “ non-
luoghi”: macchine-motori di un processo di straniamento (sentirsi
estranei) e di spiazzamento (non ri-conoscere il luogo).
18
Emergono interrogativi decisivi:
E’ possibile progettare nuovi luoghi di incontro, ridisegnare e
reinventare nuovi spazi pubblici portatori di senso, di significato,
di riconoscimento?E’ possibile che luoghi tradizionali
della città , dai significati ormai esauriti, possano riacquistare una
nuova narrazione?
19
Per costruire
Contro l’affermazione della «fine dei territori» attraversati da flussi
"ingovernabili" di capitale finanziario, di immigrati, di conoscenza, di
inquinamento
il territorio riconferma la propria centralità antropologica
come “radici", arsenale di pratiche, "testo“ da narrare, negare, riscrivere,
come saperi, sapori, sogni, speranze20
Per costruire: la città amichevole Al centro la “vita piena” di bambini,
anziani e dei più deboli, negli spazi, nelle relazioni, nella sicurezza, nella
gioia e nel gioco.La vita vivibile/vissuta è il fine:
21
l’urbanistica & le politiche del territorio: alcuni mezzi
per costruire una città che non tollera, ma accoglie, valorizza la
diversità e vive di partecipazione responsabile
Per costruire: la città amichevole
• Indossare la città come un abito, una “buona abitudine”
(habit/habitat), una esperienza, un progetto personale
Ritornare ad essere cittadino
22
La cittadinanza è probabilmente l’invenzione più interessante dell’Occidente, che sottrae gli individui
alle due derive del totalitarismo (che ne fa dei sudditi), e del mercato (che ne fa dei clienti).
(F.Morace)
Per costruire: ri-luoghiIl luogo non è solo uno spazio , ma il
territorio dell’accadere, il supporto decisivo dell’esperienza, della
contestualizzazione.I"luoghi“ sono
condensatori di sensi, emozioni, memorie, sogni, racconti
23
”posti” dove nascere, vivere, morire, incontrarsi, meditare, contemplare; da lasciare, conquistare,
attraversare, dimenticare, ritrovare.
“I posti ne sanno più di noi e se cerchiamo di risignificarli, in realtà sono loro a definirci e a raccontarci chi siamo. Il mondo fisico ha un suo senso che si contrappone al nostro. Senso come
sentire, come sensibilità. Il senso del luogo non è qualcosa che noi dobbiamo
sentire del posto, ma qualcosa che il posto deve " consentire " di darci,
segnando il primato della geografia sulla storia, dello spazio sul tempo.” (F.LaCecla)
L’esigenza/urgenza di Fare Mente Locale
24
Per costruire: la città narrante
La città come testo, come ipertesto trama e ordito di suoni, parole,
immagini, emozioni, sogni, desideri, aspettative che diventano
racconti, articoli, saggi, film, musiche, reti, blog, ecc
25
Nell’attuale età della comunicazione la città è diventata una complessa macchina linguistica che produce una pluralità di segnali acustici, olfattivi, tattili, termici, ma soprattutto
visivi, segnali che danno luogo a stratificate costruzioni narrative” ( Franco Purini)
«E’ inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o
infelici, tra le città creative o tra quelle non creative. Non è in queste due specie che ha senso
dividere le città, ma in altre due:
Uno snodo centrale
26
quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai
desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati».
(parafrasando Calvino)
“La cultura stimola ad apprendere e a investire
sulle proprie competenze, guida sempre di più la costruzione del senso della vita quotidiana, dà
forma ai modelli di qualità della vita, plasma visioni di futuro con
le quali la comunità locale si confronta in modo partecipato e
consapevole”. (Sacco,Tavano Blessi, Nuccio).
Citazione
27
“Pensare ad una “learning city” significa pensare ad una città che va al di là del proprio compito istituzionale di fornire istruzione e formazione a coloro che le
richiedono e crea un ambiente partecipativo, culturalmente consapevole ed
economicamente vivace, attraverso la fornitura, la giustificazione e la promozione
attiva di opportunità di apprendimento in grado di sviluppare il potenziale di tutti i
suoi abitanti” (Commissione dell’Unione Europea, 2002).
Per costruire: Le città’ che imparano
28
Per costruire: Le città’ che imparano
• Un luogo di luoghi, posti di ascolto e di dialogo con i differenti attori sociali, economici e culturali della
città, per dar vita ad un
“posto del pane e delle rose”
29
un luogo di intelligenza diffusa e interconnessa nel quale “idee, argomenti, progetti, iniziative, pratiche positive, competenze, saperi” possano
costantemente dialogare, confrontarsi, collaborare e connettersi.
connota i luoghi, li trasforma in occasioni, in esperienze, in desideri, in cangianti percorsi
di vita .L’apprendimento multiplo (multiskill)
culturale, sociale, emotivo, professionale e organizzativo diventa il punto di intersezione
tra il progetto personale, le aspettative sociali, ambientali, economiche.
La qualità delle persone
30
Costruire la propria impiegabilitàE’ molto probabile che non
utilizzerete mai le conoscenze che avete acquisito in anni di studio
(le hard skills)
E’ molto probabile che sarete chiamati ad esprimere i “tratti distintivi” che rendono unico il
vostro profilo (le soft skills)
31
Il lavoro oggi riguarda e si alimenta di risorse quali la
creatività, l’interpretazione, la capacità relazionale e linguistica,
la cultura del progetto. Emerge la necessità di possedere ed
esprimere conoscenze, abilità e competenze contemporanee.
32
Costruire la propria impiegabilità
Area di progetto
Proposta di una impresa della conoscenza che parta dall’analisi della vita dei luoghi e dei suoi diversi abitatori per trasformare
questo “lavoro intellettuale” in informazioni, conoscenze utilizzabili dalle
diverse imprese pubbliche e private che operano nel territorio ravennate.
dal COOL HUNTING al CULT SEARCHING
33
Area di progetto
Dalla “caccia alla tendenze più fresche” al monitoraggio e documentazioni delle
tendenze culturali, comportamentali, linguistiche, estetiche, simboliche dei
diversi gruppi sociali che vivono/ usano/trasformano i luoghi.
Se la vita delle persone è un ‘opera d’arte” servono i “critici d’arte”.
34
Area di progettoUn’impresa di cult search che opera attraverso gli
assi portanti del “cult”:
• Cult come “cultura della città” che si esprime attraverso la musica, la letteratura, il cinema,la
moda, il tempo libero,gli eventi culturali
• Cult come i locali, gli oggetti, i luoghi divenuti di “culto” o che lo stanno divenendo
• Cult come “coltivazione” dei segnali di mutamento prodotti dai trend setter e dalle
classi creative che vivono nel territorio.35
Area di progettoUna impresa della conoscenza sociale complessa
alla ricerca
• del senso e dei sensi,
• dei sentimenti e delle sensazioni,
• dei saperi e dei sapori,
• dei sogni e delle speranze
• della storia e delle storieUN PERCORSO RIZOMATICO che parte da
Ravenna per estendersi alla Romagna, per “guardare oltre” 34
Area di progetto Per iniziare l’impresa di cult search realizza il primo
Rapporto sulla felicità di Ravennabasato sulla elaborazione di
1000 Diari della felicità, redatti per alcune settimane da campioni di diversi gruppi sociali, ai quali viene chiesto di documentare i momenti felici con immagini,
annotando con indicazioni di luoghi, occasioni di felicità.
37
Area di progetto Rapporto sulla felicità di Ravenna
Utilizzando gli altri strumenti di ricerca (colloqui in profondità, interviste, ricerche quantitative, ecc.) è
possibile definire e illustrare
Tendenze Fenomeni emergenti
LuoghiOccasioni:
Per costruire una mappa sulla felicità ravennate.38
Il sapere del futuro, la memoria del futuro devono
produrre una nuova consapevolezza in grado di affrontare e padroneggiare
l’incertezza, il rischio permanente,
la liquescenza del mondo39
“Non possiamo mai prevedere il modo in cui si presenterà, ma dobbiamo
aspettarci la sua venuta, cioè attenderci l’inatteso”.
Edgar Morin
“L’atteso non si compie, all’inatteso un dio apre la via”.
Euripide40