Applicazione dal Corso di dottorato: Ottimizzazione Strutturale - Bontempi
Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo
-
Upload
franco-bontempi-org-didattica -
Category
Education
-
view
156 -
download
1
description
Transcript of Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo
Corso di ottimizzazione strutturale
Dottorato XXIX ciclo
Francesca Mattei
Prof. Ing.Franco Bontempi
Anno accademico 2013-2014
Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo
Francesca Mattei
• Nata a Napoli 4 Luglio 1987.
• Laurea Magistrale in Ingegneria Civile 22 Maggio 2013.
• Inizio XXIX ciclo di dottorato Dipartimento Ingegneria Strutturale e Geotecnica Università degliStudi di Roma Sapienza.
• Interessi di ricerca:
• Perdita di aderenza tra barre d’acciaio e calcestruzzo, in particolare in presenza di barre lisce,calcestruzzo di cattiva qualità e dettagli costruttivi scadenti, caratteristiche assai diffuse tra gliedifici esistenti pre anni ‘80;
• Analisi di vulnerabilità di edifici esistenti
• Collegamenti trave-colonna in edifici in c.a.: effetti della perdita di aderenza e modellazione delnodo.
Presentazione
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 2
Indice
•Struttura: definizione e caratteristiche
• Ottimizzazione strutturale
• Procedure evolutive di ottimizzazione
• Casi studio e risultati dell’ottimizzazione secondo MESO
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 3
Ottimizzazione strutturale
Cosa è una Struttura?
Insieme di elementi specifici che tramite relazioni strutturali formano unaconfigurazione persistente nel tempo.
Tali relazioni strutturali possono essere di tipo topologico e funzionale,dando significato agli elementi indipendentemente dalla loro specificità.
Caratteristiche ottimali di una struttura:
• Semplicità
• Simmetria
• Robustezza
• Durabilità
• Ridondanza e Iperstaticità
• Resilienza
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 4
La disciplina numerica della ottimizzazione strutturale permette di
individuare in modo totalmente o parzialmente automatico, a partire
da un determinato volume di progetto e da condizioni al contorno
date (carichi, vincoli), la soluzione progettuale che fornisce le
migliori prestazioni, in relazione ad un determinato obiettivo da
raggiungere e a vincoli di progettazione assegnati.
Ottimizzazione strutturale
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 5
Ottimizzazione analitica
Nel corso degli anni ci si è sempre posti nei riguardi dell’ottimizzazione strutturalefacendo attenzione alla natura matematica del problema, cercando di adattare metodi emodelli analitici per la risoluzione di una certa classe di problemi strutturali.
Criticità dell’approccio strettamente matematico:
• Funzioni non convesse di grandezze discrete o continue
• Numero elevato di parametri e di variabili
• Punti di estremo locale (Rao 1996).
Conseguenze
• Drastiche semplificazioni del modello strutturale
ai fini dell’applicabilità del metodo analitico.
• Il problema finale non è più quello REALE di partenza!!
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 6
Ottimizzazione analitica
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 7
Metodi di ottimizzazione evolutivi
La soluzione esatta non si trova quasi mai.
Sono di maggiore interesse ingegneristico le soluzioni di tipo approssimato chetuttavia consentono di studiare il problema REALE di partenza.
Approccio numerico
Metodi di ottimizzazione di tipo evolutivo :
Ricerca della soluzione ottimale su basi euristiche basate su meccanismi dicrescita e di sviluppo di tipo biologico.
Tale approccio consente tra l’altro di intervenire sulla concezione strutturale, nellafase preliminare di un progetto, ipotizzando già quali potrebbero essere le soluzionipiù efficienti e ,magari eleganti, per la struttura in esame.
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 8
Livelli di ottimizzazione:
• Micro livello: ottimizzazione a livello locale, cambiamentidimensioni sezionali, di spessore..
• Meso Livello: ottimizzazione a livello locale, ma anche sullaforma complessiva degli elementi, sulla posizione dei nodi …
• Macro Livello: ottimizzazione topologica, cambiando posto aglielementi….
Ottimizzazione strutturale
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 9
Metodi di Ottimizzazione Evolutivi:
Ottimizzazione morfologica- axiom of uniform stressE’ un metodo di ridistribuzione del materiale ( e quindi di forma) basato sul principio di uniformità delle tensioni,preservando il materiale in zone con concentrazione maggiore di stress e rimuovendolo da zone a bassi livelli tensionali:in questo modo si raggiunge la configurazione ottimale che consiste in uno stato tensionale uniforme su tutto l’elemento.
BIOLOGICAL GROWTH (BG) (Mattheck & Burkhardt 1990, Mattheck & Moldenhauer 1990)
La piu semplice swelling law che regola le modifiche è fornita da:
s= Von Mises stress medio attuale
sREF = tensione di riferimento
esw = swelling strain rate
DF= Driving Forces del processo evolutivo
A partire da questa legge la modifica della forma avviene attraverso tre steps.
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 10
Metodi di Ottimizzazione Evolutivi:
BIOLOGICAL GROWTH (BG)
1) Basic Step : modello Fem e definizione dello stato tensione di Von Mises
2) Swelling Step: a partire dalla swelling law attraverso equazioni di
equilibrio e congruenza si trova la variazione di spostamenti Dusw
corrispondente alla distribuzione di forze cui corrisponde lo swelling.
1) Update Step: la posizione aggiornata dei nodi è espressa attraverso la
formula ad ogni generazione k:
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 11
Metodi di Ottimizzazione Evolutivi
Ottimizzazione topologicaRimozione o ridefinizione delle regioni in cui è presente
materiale inefficiente.
EVOLUTIONARY STRUCTURAL OPTIMIZATION
(ESO) (Xie & Steven 1993, 1994).
• Il dominio iniziale è diviso in elementi finiti;
• Si procede con l’analisi numerica
• Si considera una quantità significativa della risposta strutturale ad esempio tensioni
di Von Mises sull’elemento
• Si confrontano le tensioni di Von Mises di elemento con quelle di una regione di
riferimento RR (Rejection Ratio) ad ogni step.
• Si stabiliscono dei criteri a seconda del comportamento del materiale:se il valore del
limite inferiore non è stato raggiunto, si considera il materiale inefficiente, e viene
rimosso degradando le sue proprietà costitutive ( generalmente Modulo di Young).
Parametri di controllo:
• RR(SS)=A0+A1 SS (SS=STEADY STATE)
• RRM=VREM
𝑉<RRMmax criterio basato sul controllo del limite superiore del materiale rimosso.
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 12
Metodi di Ottimizzazione Evolutivi
MESO = Morphologic Evolutionary Structural
Optimization
MESO=BG+ESO
Ottimizzazione di forma
seguendo i processi di
crescita naturali
Ottimizzazione
topologica
rimuovendo
materiale a bassi
livelli tensionali
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 13
Morphologic Evolutionary Structural Optimization
L’articolo tratta dell’ottimizzazione strutturale tramite la procedura MESO.
Essa è composta da cinque steps principali che concatenati fra loro permettono di ottenere
un’ottimizzazione che sfrutti le principali peculiarità delle procedure BG ed ESO.
INIZIO
PROCEDURA ESO:ELIMINAZIONE ELEMENTI INEFFICIENTI A BASSI STATI TENSIONALI SUL BORDO LIBERO DEL
MODELLO FEM SOVRADIMENSIONATO
LEVIGAZIONE DEI CONTORNI (BG)
PROCEDURA BG : OTTIMIZZAZIONE DELLA FORMA ITERATIVA CON NMIN
RAGGIUNTO VALORE I?
SI, STEP SUCCESSIVO
NO, ITERO CON NMAX
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 14
Morphologic Evolutionary Structural OptimizationArticolo
ELIMINAZIONE GRUPPI DI ELEMENTI (ESO)
CONTROLLO I PER TUTTI GLI ELEMENTI, VALORI ACCETTABILI?
SI, FINE STEPNO
ELIMINAZIONE DI ZONE DEL MODELLO CHE
NON RISPETTANO IL CRITERIO I
FINE
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 15
STEP 1
Morphologic Evolutionary Structural OptimizationArticolo
Ispirandosi alla procedura ESO si rimuovono porzioni di materiale con livelli
tensionali bassi inizialmente sul bordo libero (rimozione Vmin).Vengono
effettuate successive iterazioni finchè si verifica che elementi interni adiacenti a
quelli di bordo sono meno efficienti degli stessi: in tal modo la topologia interna
deve essere aggiornata, per esempio introducendo delle cavità (STEP 5).
Si usa il criterio di Von Mises per una valutazione dello stato tensionale in modo
da contemplare sia le s che le
Zone a minor
livello di carico
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 16
Articolo
Alla fine dello STEP 1, il modello fem presenta dei contorni irregolari.
Per eliminare le irregolarità createsi a causa della rimozione degli elementi si procede allo
smussamento delle irregolarità del contorno libero introducendo punti di controllo, la cui
scelta dipende dai carichi applicati, condizioni di vincolo, spostamenti imposti.
Maggiore è il numero dei punti di controllo, maggiore è l’accuratezza della meshiatura, ma
aumenta l’onere computazionale.
Un criterio generale consiste nella stima della distanza di due sottosequenze di punti di
controllo può essere fornito dalla seguente relazione:
dmin = ms
m = numero naturale da 1 a n
s = dimensione caratterisica
Morphologic Evolutionary Structural Optimization
STEP 2
m = 1 m = 2
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 17
STEP 3
Articolo
Utilizzando la procedura di ottimizzazione BG si setta un numero minimo e
massimo di iterazioni in cui il parametro di controllo adimensionale è espresso
dal seguente indice di efficienza strutturale Ii:
Ii = Vi si / V0i s0i
In cui il pedice 0 rappresenta a condizione iniziale e la s è da intendersi media.
Il risultato di questo step deve rispettare la condizione soprascritta per valutare
la bontà dell’ottimizzazione effettuata.
Ad ogni step i punti di controllo vengono spostati e quindi le mesh ridefinite.
Morphologic Evolutionary Structural Optimization
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 18
STEP 4
Alla fine della fase di di ottimizzazione della forma, il modello agli elementi
finiti presenta una discretizzazione della mesh irregolare.
Per evitare problemi numerici dovuti a geometrie eccessivamente irregolari
della mesh, si procede alla eliminazione di tutti i gruppi di mesh irregolari.
Morphologic Evolutionary Structural Optimization
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 19
STEP 5
Alla fine del processo di ottimizzazione della forma si controlla che in tutti gli
elementi sia verificata l’efficienza struttura Ii:
• Ii = Vi si / V0i s0i
Se la condizione è rispettata l’ottimizzazione non ha bisogno di passi succesivi
in quanto si è riusciti ad avere un livello di stress pseudo-uniforme su tutta la
mesh.
Se la condizione è violata si rimuovono le zone del modello in cui Ii assume
valori non accettabili.
Fatto questo l’ottimizzazione si può ritenere conclusa.
Morphologic Evolutionary Structural Optimization:
Evolutionary Design of Bridge Structure
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 20
Morphologic Evolutionary Structural Optimization:
Evolutionary Design of Bridge Structure
Si mostra il risultato ottenuto con la seguente ottimizzazione MESO applicata
alla singola campata di un ponte in materiale omogeneo il cui carico è applicato
nella parte superiore.
Cartteristiche meccaniche:
E=100 Gpa v=0,1%
Caratteristiche Fem:
Mesh size: 0,03H- 0,06H
H
Parametri principali procedura
MESO:
ER=1% RR=1% Vmin=10%
Vmax= 15% Dx=H/20
Nmin=10
Swelling step: il modello in
fase di ottimizzazione di
forma si sviluppa tenendo fissi
i punti dell’impalcato.
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 21
Morphologic Evolutionary Structural Optimization:
Evolutionary Design of Bridge Structure
Tensioni di Von Mises iniziali
Si inizia la riduzione di materiale
a partire dal bordo per procedere
poi verso l’interno
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 22
Risultato
ottimizzazione
Riduzione zona di vincolo
Morphologic Evolutionary Structural Optimization:
Evolutionary Design of Bridge Structure
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 23
Morphologic Evolutionary Structural Optimization:
Evolutionary Design of Bridge Structure
Si mostra il risultato ottenuto con
la seguente ottimizzazione
MESO applicata alla singola
campata di un ponte in materiale
omogeneo il cui carico è
applicato nella parte inferiore.
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 24
Si mostra il risultato ottenuto con la seguente ottimizzazione MESO con
materiali differenti per un ponte il cui carico è applicato nella parte centrale.
• Il primo lavorerà principalmente a compressione (es. cls)
• Il secondo principalmente a trazione (es. acciaio)
Partenza del modello con due materiali
Materiale compresso
Materiale teso
Static Morphologic Evolutionary Structural Optimization:
Evolutionary Design of Bridge Structure
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 25
Morphologic Evolutionary Structural Optimization:
Evolutionary Design of Bridge Structure
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 26
Lo studio del presente articolo ha mostrato come siano di fondamentale importanza i
seguenti aspetti:
• Le condizioni al contorno (vincoli, carichi)
• La dimensione della mesh di partenza
• La scelta di un corretto indice I per la stima della bontà delle analisi
• L’efficienza della cooperazione tra i due paradigmi BG ed ESO per ottimizzare sia
morfologicamente che topologicamente.
Morphologic Evolutionary Structural Optimization:
Evolutionary Design of Bridge Structure
09/07/2014Procedure di ottimizzazione strutturale di tipo evolutivo Pagina 27