Principio Costi Benefici
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Lezione 1Come pensare da economisti,
ovvero…Come usare il principio costi-benefici
https://sites.google.com/site/economiaapplicataingegneria/economia-applicata_ing_inf
Economia Applicata all’Ingegneria (6 CFU)CdL in Ing. Informatica ed Ing.Elettronica 2015-16Prof.ssa Carmela Di MauroDipartimento di Ingegneria Civile ed [email protected] , 095-7382717
Primo obiettivo di questo corso…
� Ragionare su come è possibile calcolare costi e benefici economici di una decisione/intervento/progetto
� Dare strumenti utili per la programmazione, la progettazione e la valutazione di interventi anche in ambito ingegneristico
� Cosa ha da dire l’economia a questo riguardo?
Etimologia
. . . La parola economia viene dal greco antico e significa “gestione della casa.”
Sia che si gestisca una casa che un’intera società, le decisioni da
prendere sono le seguenti:
�Quanto si deve lavorare?�Quali e quanti beni e servizi
produrre?�Quali risorse devono essere
impiegate nella produzione?�A quale prezzo di deve vendere la
produzione?
Gli individui scelgono tra alternative
Per avere una cosa occorre rinunciare ad un’altra:
� Tempo libero o studio� Comprare una vettura o una moto� Produrre armi o cibo
2. Il costo delle decisioni
Per decidere razionalmente occorre comparare i benefici e i costi della decisione.
�Andare all’università o lavorare?�Andare a lezione o restare a dormire?
Il costo-opportunità
Il costo opportunità di un bene è ciò a cui si deve rinuciare per
avere quel bene
Il costo -opportunità è il costo derivante dal mancato sfruttamento di una opportunità (o alternativa)
Alcuni esempi
Il costo opportunità di:
- frequentare l’Università
- aprire un’attività economica in proprio
Il costo è un criterio sufficiente a guidare le nostre scelte?
• Per decidere come investire le proprie risorse in senso lato, l'operatore economico spesso valuta i costi e i ricaviche comportano variazioni monetarie.
• Ma le conseguenze di una scelta non si limitano a decisioni che comportano solo costi e ricavi destinati a essere registrati nella contabilità personale o aziendale, ma riguardano anche l'impiego di altre risorse, in particolare il tempo.
L’APPROCCIO COSTI-BENEFICI
�La microeconomia studia i processi decisionali in condizioni di scarsità
�Le scelte vengono effettuate seguendo l’approccio costi-benefici
CRITERIO DECISIONALE BASATO SUL PRINCIPIO COSTI-
BENEFICI
• Data un’azione X, X sarà adottata se:
B(X) > C(X)
B(X) = disponibilità massima a pagare per avere X
C(X) = costi opportunità di X
L’APPROCCIO COSTI-BENEFICI
�Quando non esistono valutazioni monetarie dei costi e dei benefici si può fare uso ai prezzi di riserva�prezzo di riserva del beneficio = quantità di
danaro che sono disposto al massimo a pagare per ottenere x
�prezzo di riserva del costo = quantità minima di denaro che sono disposto a ricevere per sopportare il costo
Alcuni errori comuni
Scegliamo insieme…..
Valori assoluti o proporzioni?
1 – Conviene andare in centro a piedi per risparmiare 10 euro sull’acquisto di un gioco per PC che ne costa 25?
2 - Conviene andare in centro a piedi per risparmiare 10 euro sull’acquisto di un computer che ne costa 1000?
Il costo opportunità
Avete un biglietto premio Millemiglia che scade a fine febbraio. Quale alternativa conviene?
• Alternativa 1 – Usare il biglietto premio per andare a Parigi a Natale– Valore assegnato alla vacanza 1350– Costo biglietto 500 euro– Altri costi soggiorno 1000
• Alternativa 2 – Usare il biglietto premio per un viaggio programmato a Milano a febbraio– Costo biglietto 400 euro
3. Gli individui razionali pensano “al margine”
Una variazione marginale è un piccolo aggiustamento di tipo incrementale, rispetto ad una situazione o azione esistente.
Valore medio e valore marginale
• Un pescatore gestisce 3 pescherecci per un costo totale giornaliero di €300. Vende pesce per €600 al giorno.
• Poiché ogni peschereccio costa €100 al giorno e rende in media €200 al giorno, il pescatore vuole acquistare un quarto peschereccio.
• E’ una buona decisione?
Variazioni valori
# barche
BT die Bmediodie
Bmg CT die
Cmedio CTmg
0 0 0 0 0 0 0
1 300 300 300 100 100 100
2 480 240 180 200 100 100
3 600 200 120 300 100 100
4 640 160 40 400 100 100
I costi non recuperabili
• Alternativa 1 – Pranzare in un ristorante A a prezzo fisso a €30
• Alternativa 2 - Pranzare in un ristorante B a prezzo fisso €15
Nota: i due ristoranti sono uguali per qualità
Quesito: Quanto mangerete in ogni ristorante?
Principio costi benefici con azione continua
X = (0, X1,…, Xi,……..,Xn)
Espandi l’azione se Bmg(Xi) > Cmg(Xi)
Riduci l’azione se Bmg(Xi) < Cmg(Xi)
L’azione è adeguata se Bmg(Xi) = Cmg(Xi)
Quale livello di X sceglieremo?
Bmg(Xi) = Cmg(Xi)
Perché?Max BN(X) = B(X) – C(X)
C.P.O. BN´(X) = 0B´(X) - C´(X) = 0
4.Gli individui rispondono agli incentivi.
�Variazioni marginali possono provocare variazioni nel comportamento:
- effetti di reddito - effetti di sostituzione.
�Una decisione precedentemente presa viene variata se i benefici marginali eccedono i costi marginali
Bmg ≠ Cmg
La quantità ottimale di conversazioni telefoniche
Minuti al mese
Prezzo = 4
Costo lunga distanza(centesimi al minuto)
Valore di un minuto addizionale
Costo di un minuto addizionale
GRAFICI, RETTE, PENDENZE
� Un grafico rappresenta una relazione Y = f(X) tra una variabile Y e una variabile X.
� Una retta ha la particolarità di avere la stessa pendenza in qualsiasi suo punto.
� La pendenza è misurata dal rapporto incrementale = ∆X/∆Y.
Spesa in publicità (in migliaia di dollari al mese)
Fatturato (in migliaia di dollari al mese)
1
A
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
404649
58
76
B
CD
EF
61
73
Fig. A1 Un grafico della pubblicità e delle vendite
1. La pendenza di una retta è pari al rapporto incrementale = ∆Y/∆X.
2. Prendendo per esempio il punto B e il punto C, ∆Y=58-49=9, ∆X =6-3=3, pendenza =9/3=3
3. Il rapporto incrementale è lo stesso lungo tutta la retta. Prendendo per esempio i punti A e F ∆Y/∆X= 30/10=3.
1
A
2 3 4 5 6 7 8 9
40
43
46
49
54
B
CD53
H
Spesa in pubblicità(in migliaia di dollari al mese)
Fatturato (in migliaia di dollari al mese) 2. è la pendenza della
linea retta tangente alla curva nel punto B.
3. Lungo la tangente, quando la spesa in pubblicità passa da 0 a 3 unità (∆X = 3)
1. La pendenza di questa curva nel punto B . . .
4. Il fatturato passa da 43 a 49 (∆Y= 6). Quindi la pendenza della curva nel punto B è = 6/3 = 2.
Fig. A2 La misura della pendenza di una curva
RAPPRESENTAZIONE ANALITICA DI UNA RETTA
� La rappresentazione analitica di una retta è Y = a + b·X
� Il parametro a corrisponde all’ordinata del punto di intersezione tra la retta e l’asse verticale.
� Il parametro b descrive l’inclinazione della retta ed è pari al rapporto incrementale ∆X/∆Y.
diverse pendenze (a)
0
Y
X
a
b > 0
b < 0
b = 0
0
Y
X
a < 0
a = 0
a > 0
(b)
diverse intercette verticali
LE FUNZIONI DI PIU’ VARIABILI
� La relazione tra la variabile Y e X può essere influenzata da altre variabili, per esempio da una variabile Z.
� In questo caso la funzione diventa Y = f(X,Z).� La nuova funzione può ancora essere
rappresentata nel piano cartesiano a due dimensioni sotto l’ipotesi di mantenere invariata la variabile Z.
LE FUNZIONI DI PIU’ VARIABILI� Al variare di Z, la curva che rappresenta la
relazione tra Y e X sposta la sua posizione nel piano.
� Se la variazione di Z provoca un aumento di Y, la curva si sposta in alto, altrimenti in basso.
Spostamenti nel grafico dellapubblicità e delle vendite
6
58
C''
C'
C
Luglio
Settembre
Giugno
64
Spesa in pubblicità (in migliaia di dollari al mese)
Fatturato (in migliaia di dollari al mese)
Spostamenti di curve e rette
Un incremento di Z provoca una diminuzione di Y per ogni dato valore di X.
(b)
C
C'
Y
X