Presenza dei catari sul garda

16
Presenza dei Catari sul Garda Maria Cristina Piras Festa della Fioritura 30 Aprile 2011 Salò

Transcript of Presenza dei catari sul garda

Page 1: Presenza dei catari sul garda

Presenza dei Catari sul Garda

Maria Cristina Piras

Festa della Fioritura

30 Aprile 2011

Salò

Page 2: Presenza dei catari sul garda

Possiamo immaginare il territorio gardesano e la sua comunità come

una casa, la casa della memoria. Una casa fatta di stanze, alcune

rimaste chiuse da tempo… riaprire queste stanze è un lavoro utile e

importanti affinchè i cittadini si rendano conto di abitare un luogo

della memoria…”

Maria Vittoria Papa – Assesore del comune di Desenzano del Garda - 2005

Prologo del libro“Eretici del Garda – La Chiesa Catara di Desenzano del Garda”

Raccolta degli atti della conferenza tenutasi nel 2005a Desenzano del Garda

Page 3: Presenza dei catari sul garda

LA VERITA’ E’ FIGLIA DEL TEMPO

Page 4: Presenza dei catari sul garda

Il catarismo è stato uno dei più grandi movimenti ereticali

nell’Europa del medioevo.

Anche l’Italia, dopo la Francia, fu uno dei luoghi in cui il loro

pensiero si diffuse maggiormente specie nella pianura

padana. La loro presenza fu particolarmente numerosa dopo

la caduta della loro ultima roccaforte francese Montsegur nel

16 marzo1244.

Castello di Montsegur

Page 5: Presenza dei catari sul garda

Lo storico francese Fernand Niel afferma che il castello di Monstegur

così come quello di Queribus possono essere considerati centri di culto

al sole poiché la disposizione particolare e ordinata delle feritoie

consentiva al sole di illuminare determinate parti interne in ore

significative del giorno e delle stagioni.

Castello di Queribus

Page 6: Presenza dei catari sul garda

Enrico Riparelli, esperto dell’aspetto liturgico e rituale del

catarismo, descrive che la vita quotidiana di un perfetto

cataro era segnata da momenti di preghiera che si

susseguivano per al meno quindici volte tra notte e giorno

con la recitazione di particolari formule e rituali. Tuttavia

l’unica preghiera che ricorre in tutte le loro chiesa è ilPadrenostro come è riportato nella Interrogatio Johanniss .

Page 7: Presenza dei catari sul garda

Per la maggior parte degli studiosi la parola Catari è di derivazione greca, da Catharsi ,purificazione e quindi il significato sarebbe I Puri. In tutte queste parole ricorrestranamente la profezia della loro tragica fine: arsi nel fuoco. Arsi è in Catharsi, fuoco è in

Puri da pur-puros fuoco in greco. Puri di cuore inteso come realizzazione dell’amoreincondizionato cioè libero da condizionamenti e pregiudizi in diretto collegamento con loSpirito Santo: Spirito del Battesimo col fuoco, indicato come il battesimo trasmesso negliinsegnamenti di Gesù. Per loro infatti l’unico sacramento riconosciuto era ilConsolamentum, una sorta di battesimo trasmesso dai perfetto con l’imposizione dellemani. Con questo interevento il consolato riceveva la connessione diretta con ilParaclito, che è lo Spirito Santo.

Page 8: Presenza dei catari sul garda

Il colore dell’abito che contraddistingueva i puri era il blu più

profondo, quasi al limite del nero, descritto in Santa Hildegarda come il

colore della purezza. Oltre al colore dell’abito pare portassero con una

spilla tre fili di lana rossa. Ricorreva forse un richiamo alla

Trinità, Padre, Figlio, Spirito Santo? Spirito Santo inteso come la parte

femminile di Dio e quindi la Grande Madre? La loro cosmogonia che parla

di una stella a 12 punte, si riferisce forse a una stella visibile nel buio più

totale della notte?

Page 9: Presenza dei catari sul garda

.

.

Perché eretici? Il termine eresia, che ha assunto una

connotazione dispregiativa, ha la sua verità nel significato di

scelta. Coloro che scelgono hanno un perfetto discernimento

e quindi sono in grado di distinguere e fare una scelta libera

da condizionamenti, pregiudizi, manipolazioni, autoinganno.

Non hanno bisogno di intermediari, sono in diretta

connessione con lo Spirito della Verità.

Page 10: Presenza dei catari sul garda

Sembra avessero un alto livello di conoscenzatrasmesso anche in scuole di sapere raffinato.Erano molto avanzati anche nelle arti e neimestieri. Il rispetto per la donna era moltosentito. Uomini e donne potevano accedere

in ugual misura ai servizi spirituali più elevati. Ilfemminile veniva particolarmente esaltato neicanti dei Trovatori, poeti che attraverso l’artedella musica esprimevano l’amore verso ladonna intesa come Sophia, cioè PuraConoscenza. Per alcuni ricercatori del XXsecolo erano depositari di un sapere segretocollegato a Maria Maddalena e alla stirpe

del Sangue Reale.

Page 11: Presenza dei catari sul garda

Un aspetto molto importante era il dono della guarigione. Pare avessero

una profonda conoscenza di erbe terapeutiche che utilizzavano

soprattutto sotto forma di oli. Ma era per la loro capacità di emanazione

che furono cercati e apprezzati dalla popolazione e per la stessa ragione

accusati di magia e perseguitati dall’Inquisizione.

Page 12: Presenza dei catari sul garda

Secondo Don Franco Bontempo i catari furono in Italia prima di proseguire per la Francia e vi

tornarono più numerosi dopo le persecuzioni in Occitania. La loro

presenza è segnalata in tutto lo stivale ma si concentrò prevalentemente nel nord di Italia

dove furono di spicco le chiese di Desenzano e Concorrezzo, rappresentanti rispettivamentedell’ideologia dualistica assoluta e moderata. Sul Garda oltre Desenzano ci sono registri della

loro presenza a Lazise e Sirmione. Pare che il quartiere di riferimento a Desenzano fosse

quello intorno al Duomo di Maria

Maddalena, mentre ci sono registri in cui si rileva che il Convento di Santa Giulia a Brescia avesse affittato loro una casa a Sirmione nella

zona tra Colombare e Lugana.Per trasmettere messaggi utilizzavano colombi viaggiatori. E’ possibile che una loro traccia sia

arrivata fino a noi attraverso un nome?

Contrariamente alla Francia di loro nella nostra zona non rimane alcuna testimonianza

Page 13: Presenza dei catari sul garda

Sono stati reperiti soltanto pochi documenti scritti di loro pugno, tra i quali il “Liber de

duobus principiis”, scritto da Giovanni di Lugio, vescovo della chiesa catara di

Desenzano. Al di fuori di questi, in Francia tutto il materiale a disposizione per risalire

alla loro storia e ai loro costumi deriva dai registri dell’Inquisizione.

In Italia, l’accesso a documenti simili è molto più difficoltoso.

E’ inoltre da tenere presente che le testimonianze degli “eretici” riportate nei registri

sono sempre state estorte dopo tortura. La Santa Sede di allora fu il mandante per il

consenso alla tortura e alla condanna a morte, l’Inquisizione con i suoi

rappresentanti negli ordini dei domenicani e dei francescani di allora fu il

mandatario.

Page 14: Presenza dei catari sul garda

NOVEMBRE 1276

Il francescano inquisitore Filippo Bonacolsi , futuro vescovo di Trento, insieme a

Mastino I e Alberto Della Scala si spinsero a Sirmione per catturare un folto gruppo di

eretici che furono in parte “passati a fil di spada” sul luogo e in gran parte portati a

Verona dove furono imprigionati.

Page 15: Presenza dei catari sul garda

13 FEBBRAIO 1278

TRAGICA FINE DEL CATARISMO GARDESANO

Immane rogo di 166 catari nell’Arena di Verona.

Page 16: Presenza dei catari sul garda