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«ALL’ARCOBALENO SI RACCONTANO I RAGNI BALLERINI»

Istituto Comprensivo:

«G. GARIBALDI» SUBBIANO-CAPOLONA (AREZZO)

SCUOLA INFANZIA ARCOBALENO-SUBBIANO

Protagonisti:

SEZ. 2° eterogenea per età

26 bambini Le insegnanti: Alberti Patrizia e Fanciulli Michela

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Il traguardo di competenza di riferimento al curricolo è: «È consapevole dei percorsi di apprendimento seguiti e sa scegliere quelli più adeguati allo scopo.» Competenza chiave di cittadinanza: «Imparare ad imparare» (vedi curricolo Istituto Garibaldi Infanzia)

Questo percorso è stato concordato con il gruppo di lavoro del «Laboratorio del Sapere Scientifico» e prende in considerazione un obiettivo del curricolo di Istituto , riconducibile al campo d’esperienza: «La conoscenza del mondo». L’obiettivo di apprendimento è: «Sa osservare, descrivere e rappresentare con elaborati individuali e collettivi elementi naturali presenti nel suo territorio di vita.»

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OBIETTIVI DELL’ESPERIENZA:

• Osservare…intenzionalmente per trovare…e distinguere le caratteristiche dei ragni

• Individuare e descrivere alcune caratteristiche, singolarmente e in gruppo

• formulare e verificare ipotesi sulla morfologia e sul comportamento dei ragni,

• cercare e trovare relazioni, nessi e spiegazioni, anche attraverso attività collettive

• Saper rielaborare le informazioni raccolte e le osservazione fatte (in modo che possano «raccontare» agli altri l’esperienza)

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L’approccio metodologico è quello della didattica laboratoriale, con operative learning, gruppi misti (la sezione è eterogenea), utilizzo di materiali vari per la manipolazione e le elaborazioni grafiche, uso anche di tecnologie informatiche, sopralluoghi e uscite nel territorio, mediazione ludica e rielaborazione collettiva delle esperienze.

Tutte le attività proposte sono state caratterizzate dallo spirito della ricerca, della sperimentazione e attuate attraverso il coinvolgimento diretto dei bambini nelle fasi di:

• Osservazione degli animali,

• Rielaborazione individuale con disegni e manufatti,

• Condivisione dei materiali prodotti e confronto collettivo,

• Rielaborazione collettiva e sintesi condivisa delle informazioni

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MATERIALI, APPARECCHI, STRUMENTI UTILIZZATI: -una teca forata per il contenimento di animali, specifica per l’osservazione, -macchina fotografica e registratore, -lenti d’ingrandimento, -computer, -testi scientifici da consultare (guardare), -altro materiale ordinario: carta in vari formati, cartoncini, matite colorate, pennarelli, tempere, forbici, colla, pongo e pastella.

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AMBIENTE DI SVOLGIMENTO: • angoli della sezione,

• spazi scolastici comuni, • palestra, • giardino esterno alla scuola

• territorio extrascolastico (uscita)

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TEMPO IMPIEGATO:

-per la messa a punto preliminare nel gruppo LSS: 8 ore

-per la progettazione specifica di sezione: 4 ore

TEMPO SCUOLA:

-sviluppo del percorso: Gennaio-Febbraio-Marzo 2016

una sessione di circa 1 ora per 2 volte la settimana

-per la documentazione: 15 ore

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L’ esperienza di osservazione del ragno ballerino, ha seguito precise

fasi metodologiche:

-lo abbiamo cercato e trovato nel soffitto della nostra sezione, anzi abbiamo

preso due ragni ballerini, successivamente un bambino, Cristian, ne ha portato

uno molto più grande da casa;

-li abbiamo messi in un contenitore trasparente forato e posizionato in un

apposito angolo della sezione;

-i bambini li hanno osservati a lungo in modo spontaneo;

-poi l’osservazione è diventata specifica, con l’aiuto della lente di ingrandimento,

seguendo alcune domande poste delle insegnanti: come è fatto il suo corpo?,

quante zampe ha? Come si muove? Cosa mangia?

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…segue fasi metodologiche:

-si è accesa una conversazione, scritta dalle insegnanti e poi «restituita» ai

bambini;

-ci siamo documentati con alcuni testi scientifici;

-i bambini hanno poi disegnato individualmente il ragno ballerino;

-abbiamo realizzato, in grande gruppo, tre cartelloni: uno con le parti del

corpo del ragno, uno con ciò che mangia e uno relativo a dove vive;

-abbiamo realizzato il ragno con il pongo nero e con la pastella, poi colorata;

-i bambini hanno provato il movimento del ragno ballerino in palestra,

indossando un semplice “costume” con 4 zampe…da aggiungere alle 4 dei

bambini;

-abbiamo liberato i ragni in giardino.

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DESCRIZIONE DEL PERCORSO

DOPO AVER CERCATO (IN ACCORDO CON I BAMBINI) E TROVATO NEL SOFFITTO DELLA SEZIONE I RAGNI , LI ABBIAMO MESSI IN UN CONTENITORE APPOSITO. UN BAMBINO HA PORTATO DA CASA ANCHE UN ALTRO RAGNO MOLTO PIU’ GRANDE. ABBIAMO DECISO, insegnati e bambini, DI DARE UN NOME AI RAGNI BALLERINI PRESI IN SEZIONE: WHISKY E ZAMPALUNGA , L’ALTRO PIU’ GRANDE, E’ STATO CHIAMATO «LEONE» LI ABBIAMO SISTEMATI IN UN ANGOLO DELLA SEZIONE SCELTO ADEGUATAMENTE: VISIBILE AI BAMBINI , MA PROTETTO DA POSSIBILI INCIDENTI!

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SUBITO E’ COMINCIATA UNA OSSERVAZIONE SPONTANEA ED ENTUSIASMANTE DA PARTE DEI BAMBINI, RENDENDO NECESSARIO REGOLAMENTARE LA PARTECIPAZIONE. L’OSSERVAZIONE SPONTANEA E’ DURATA TRE SETTIMANE, ALLO SCOPO DI PERMETTERE A TUTTI I BAMBINI DI TORNARE E RITORNARE ALLA TECA DEI RAGNI, PER VEDERE MEGLIO, MAGARI ALLA LUCE DELLE OSSERVAZIONI DEGLI ALTRI…O PER CONTARE LE 8 ZAMPE DOPO AVERNE PARLATO CON UN COMPAGNO, SEMPRE SPONTANEAMENTE…

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ALCUNI BAMBINI HANNO FATTO SUBITO UNA RIELABORAZIONE INDIVIDUALE GRAFICA DEI RAGNI, SENZA LA RICHIESTA DELL’INSEGNANTE…PREVALENTEMENTE SULLA BASE DELLA LORO «IDEA» DI RAGNO,

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L’OSSERVAZIONE, DOPO TRE SETTIMANE, PROSEGUE IN MODO GUIDATO DALLE INSEGNANTI CHE PORTANO I BAMBINI IN PICCOLI GRUPPI AD OSSERVARE CON LE LENTI I RAGNI CHIEDENDO LORO: COME E’ FATTO UN RAGNO? COME SI MUOVE? DOVE VIVE? DOVE LI ABBIAMO TROVATI? COSA MANGIA? LE INSEGNANTI SCRIVONO UNA SINTESI RAPPRESENTATIVA DI QUANTO DETTO DAI BAMBINI, I QUALI METTONO INSIEME COSA GIA’ SANNO CON CIO’ CHE HANNO OSSERVATO E APPRESO PARLANDO TRA DI LORO… QUESTI CONTENUTI SISTEMATI IN CARTELLONI, VENGONO POI RILETTI AI BAMBINI PER CAPIRE MEGLIO, PER RIFLETTERE INSIEME E CONGRATULARSI SU QUANTO FATTO, PER RENDERSI CONTO MEGLIO CON PIU’ TEMPO E MAGARI PER COGLIERE PARTICOLARI SFUGGITI PRIMA…

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SINTESI DEI GRUPPI:

OSSERVAZIONE GUIDATA DEL RAGNO: quante zampe ha? Sono tutte uguali? Come è fatto il suo corpo? Di che colore è? Cosa

mangia?

Cristian: “8 zampe, ma Leone ne ha 7 perché una si è rotta per catturarlo..”

Sofia: “ha 8 zampe…alcune lunghe alcune medie alcune corte..” Il suo corpo indietro è più grande, avanti è più piccolo e le

zampe sono attaccate nel corpo davanti, tutte”

Muhamed: “sono davanti le zampe…”

Gabriel: “ha un corpo solo davanti e dietro”

Emily: “il suo corpo è tutto attaccato piccolo, ma dietro è grande”

Gabriel: ”attaccato al corpo davanti ci sono le antenne”

Azan: “ il corpo è un po’ grande e le antenne sono attaccate davanti, sono 8 e sono nero”

Metin: “ la bocca è piccola vicino alle antenne e le zampe sono 8 e nere”

Sofia D.: “ha un corpo lungo e un po’ tondo…”

Gabriel: “ è ovale!!!”

Si continua disegnando il ragno così osservato alla lavagna, con il gesso…

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LE RIELABORAZIONI AVVENUTE DOPO L’OSSERVAZIONE MORFOLOGICA DEL RAGNO, AL FINE DI VEDERE BENE LE SUE PARTI DEL CORPO, HANNO PORTATO A RISULTATI BEN DIVERSI, RISPETTO AI DISEGNI SPONTANEI FATTI IN PRECEDENZA. I BAMBINI CON ENTUSIASMO MOSTRANO I LORO DISEGNI DI RAGNI CON 8 ZAMPE, DUE PARTI DEL CORPO (LE ZAMPE TUTTE NELLA PARTE SUPERIORE), LE DUE ANTENNE VISTE SOLO CON LA LENTE D’INGRANDIMENTO, …

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QUALCHE PROIEZIONE DAL COMPUTER DI IMMAGINI INGRANDITE DI RAGNI BALLERINI E LA LETTURA DI POCHE INFORMAZIONI DA PARTE DELL’INSEGNANTE , HANNO LEGITTIMATO LE NOSTRE OSSERVAZIONI.

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I CARTELLONI COLLETTIVI: LE PARTI DEL CORPO DEL RAGNO -I BAMBINI SONO STATI INVITATI INDIVIDUALMENTE A DISEGNARE LE SINGOLE PARTI DEL CORPO DEL RAGNO -POI ABBIAMO ATTACCATO IN UN CARTELLONE I DISEGNI PIU’ SIGNIFICATIVI -IL CARTELLONE E’ SUCCESSIVAMENTE STATO «RILETTO» INSIEME A TUTTI I BAMBINI

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COSA MANGIA IL RAGNO BALLERINO? -I BAMBINI IN GRANDE GRUPPO METTONO A DISPOSIZIONE LE LORO CONOSCENZE RIGUARDO ALL’ARGOMENTO -DISEGNANO INDIVIDUALMENTE IL CIBO DEL RAGNO -INSIEME ELABORIAMO UN ALTRO CARTELLONE COLLETTIVO -RILEGGIAMO IL CARTELLONE, LASCIAMO I CARTELLONI APPESI IN SEZIONE IN MODO CHE ANCHE LE ALTRE SEZIONI E I GENITORI DEI BAMBINI POSSANO VISIONARLO

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NELLE FASI METODOLOGICHE DEL PERCORSO I MOMENTI INDIVIDUALI E QUELLI COLLETTIVI SI ALTERNANO VARIE VOLTE IN MODO DA IMPEGNARE I BAMBINI A: -UTILIZZARE LE PROPRIE CONOSCENZE ED OSSERVAZIONI PER ELABORATI INDIVIDUALI DI SENSO (PER RAGGIUNGERE GLI SCOPI) -SAPER ANCHE «METTERE A DISPOSIZIONE» DI TUTTI -SAPER CONTRIBUIRE ALLA REALIZZAZIONE DI UN OPERA COMUNE -SAPERSI INSERIRE IN UN ELABORATO COMUNE IN MODO EFFICACE -SAPER «CREARE» INSIEME E ANCHE «PER» GLI ALTRI

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DOVE VIVONO I RAGNI BALLERINI?

-ATTRAVERSO LE OSSERVAZIONI (ANCHE A

CASA), LE CONVERSAZIONI E LE DOMANDE

FATTE, ABBIAMO IMPARATO CHE I RAGNI

VIVONO UN PO’ DAPPERTUTTO, MA

ABBIAMO VOLUTO RIPRODURLI DOVE LI

ABBIAMO TROVATI…

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TORNIAMO AD UN MOMENTO INDIVIDUALE:

-MANIPOLIAMO DEL PONGO NERO AL FINE DI MODELLARE

UN RAGNO CON 8 ZAMPE, DUE PARTI DI UN CORPO E DUE

ANTENNE PICCOLISSIME…COSI’ COME LO ABBIAMO

OSSERVATO

-I BAMBINI DEVONO PROGETTARE ANTICIPATAMENTE IL

MANUFATTO, RAZIONALIZZANDO LA QUANTITA’ DI PONGO

DATA DALL’INSEGNANTE, MA NON IMPORTA SE A VOLTE

HANNO DOVUTO RICOMINCIARE TUTTO DAL PRINCIPIO…

ALTRI BAMBINI PREFERISCONO MODELLARE LA PASTELLA PERCHE’ PIU’ MORBIDA, POI LA DIPINGERANNO…SARA’ PERO’ NECESSARIO CONTARE BENE LE ZAMPE FATTE E VERIFICARE LA FORMA DEL CORPO DEL RAGNO, UTILIZZANDO I CARTELLONI IN SEZIONE

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INDOSSANDO UN SEMPLICE COSTUME DA RAGNO FATTO CON IL CARTONCINO ANDIAMO IN PALESTRA E PROVIAMO A «MUOVERCI» COME UN RAGNO BALLERINO, PROPRIO COME ABBIAMO OSSERVATO… -DECIDIAMO UNA DATA PER ANDARE IN PALESTRA, IN MODO DA ATTENDERE L’EVENTO… -OGNI BAMBINO INDOSSA LE 4 ZAMPE CHE UNITE ALLE SUE DUE GAMBE E DUE BRACCIA DIVENTINO…8 - SARA’ NECESSARIO CONTARE BENE IL NUMERO COMPLESSIVO DI ZAMPE… 4+2+2=8 -CI RICORDIAMO ADESSO CHE IL RAGNO LEONE HA 7 ZAMPE PERCHE’ UNA SI E’ ROTTA DURANTE LA CATTURA!! 8-1=7 (NESSUNO DEI BAMBINI PERO’ HA VOLUTO FARE IL RAGNO LEONE….)

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E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI LIBERARE I RAGNI

IN GIARDINO

PERCHE’ NON HANNO MANGIATO MOLTO DURANTE

IL PERIODO CHE SONO STATI NELLA NOSTRA SEZIONE,

SICURAMENTE PREFERISCONO LA LIBERTA’!

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VERIFICHE DEGLI APPRENDIMENTI

La verifica degli apprendimenti si è svolta in itinere e a conclusione del percorso. Ogni singolo intervento è stato analizzato e adattato al gruppo di alunni, al fine di raggiungere gli obiettivi previsti dal percorso. PROVE Di VERIFICA: • Osservazioni sistematiche intenzionali al fine di verificare e valutare il comportamento e la partecipazione dei bambini • Prove strutturate STRUMENTI DI OSSERVAZIONE: Griglie per annotare condotta e atteggiamento degli alunni Elaborati degli alunni

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L’ OSSERVAZIONE RILEVA IN PARTICOLARE LA CAPACITA’ :

• DI ATTENZIONE SELETTIVA DEI BAMBINI

• DI ASCOLTO

• DI OSSERVARE , ALLO SCOPO DI SCOPRIRE UNA DETERMINATA INFORMAZIONE O RELAZIONE

• RIELABORATIVA GRAFICA E MANIPOLATIVA e LA MOTRICITA’ FINE

• DI RIPRODURRE CON IL CORPO UNA ANDATURA E UNO SCHEMA POSTURALE,

• DI COORDINAZIONE DELLO SCHEMA MOTORIO

• DI RISPETTARE E CONSIDERARE L’ OPINIONE ALTRUI

• DI SAPERSI INSERIRE EFFICACEMENTE NELLA REALIZZAZIONE DI UN OPERA COMUNE

• DI SCEGLIERE E PORTARE AVANTI CORRETTAMENTE ATTIVITA’ DIDATTICHE E DI GIOCO, SIA

INDIVIDUALI CHE COLLETTIVE

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RISULTATI OTTENUTI I/LE BAMBINI/E HANNO MANIFESTATO CURIOSITA’ E VOGLIA DI SPERIMENTARE, DI INTERAGIRE CON GLI ANIMALI E CON L’AMBIENTE HANNO CONDIVISO ESPERIENZE E ATTIVITA’ HANNO UTILIZZATO VOLENTIERI MATERIALI NUOVI E/O CONOSCIUTI HANNO SVILUPPATO CAPACITA’ DI PORRE E DI PORSI DOMANDE HANNO UTILIZZATO CON SEMPRE MAGGIORE PROPRIETA’ LINGUAGGI ADEGUATI E SI SONO ESPRESSI IN MODO PERSONALE E CREATIVO

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• Il percorso scelto è stato efficace perché ha permesso a tutti i bambini e a tutte le bambine di sentirsi coinvolti nelle varie attività proposte

• La progettazione condivisa fra i docenti dell’Istituto e il supporto dell’esperto ha fatto sì che la sperimentazione rispondesse in pieno le aspettative del gruppo di ricerca LSS

VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DEL PERCORSO DIDATTICO SPERIMENTATO

PUNTI DI FORZA: • CONSEGUIMENTO DI COMPETENZE TRASVERSALI • ORGANIZZAZIONE METACOGNITIVA DELLE CONOSCENZE • COLLABORAZIONE TRA ADULTI

PUNTI DI DEBOLEZZA/ CRITICITA’ ALTO NUMERO DI ALUNNI/E PER SEZIONE

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UN RACCONTO BELLO E… MOLTO INTERESSANTE…per imparare ancora!

I DISEGNI SONO

REALIZZATI DAI BAMBINI

DI 5 ANNI DELLA SEZIONE

TEMPI: APRILE-MAGGIO 2016

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LE INSEGNANTI RACCONTANO ORALMENTE AI BAMBINI LA STORIA «MIMMO IL RAGNO CHE NON SAPEVA TESSERE LE TELE» ALLO SCOPO DI RACCOGLIERE INFORMAZIONI RELATIVE ALLE RAGNATELE E ALLA TESSITURA… LE INSEGNANTI HANNO POI CHIESTO AI BAMBINI I DISEGNI DEI PERSONAGGI DELLA STORIA, CON I QUALI HANNO CREATO UN POWER POINT DELLA STORIA STESSA I BAMBINI HANNO GUARDATO E ASCOLTATO LA STORIA AL COMPUTER DI SEZIONE

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Mimmo abitava su di un fico insieme alla sua famiglia: papà, mamma e Linda, la sorellina. Erano tutti molto affezionati alla loro casa perché era stata acquistata dal loro bis bis-bisnonno .

Dopo un’infanzia molto felice, i problemi per Mimmo cominciarono a presentarsi quando fu il momento di procacciarsi il cibo da solo. Il nostro ragnetto, nonostante gli insegnamenti dei suoi genitori, non riusciva a costruire una ragnatela di dimensioni e struttura adeguate. Lasciava troppi buchi e l’impalcatura era debole tanto che, anche il più piccolo moscerino era in grado di liberarsi in tempo utile per non essere divorato. Spesso chiamava suo padre per avere un parere sincero sul suo operato e questi gli spiegava pazientemente gli errori commessi.

Ma niente, non ci riusciva e alla fine della giornata doveva sempre sfamarsi grazie ai suoi genitori. Ad essi non pesava aiutarlo, ma erano preoccupati perché un giorno non ci sarebbero stati più, e quindi Mimmo come avrebbe fatto a sopravvivere?

Sua sorella Linda era invece molto brava a far ragnatele, e Mimmo andava spesso a pranzare da lei. Un giorno i

genitori del nostro amico ragno, papà Lucio e mamma Licia, decisero di mandarlo a scuola di ragnatele da un certo

Prof. Aracnidus. Questo ragno era un grande conoscitore di ogni tecnica per la costruzione di ragnatele: su muro,

legno, sospese oppure adagiate. “Bene, bene, mio caro Mimmo“ disse il suo maestro, stiracchiandosi le quattro

paia di zampe “I tuoi genitori mi hanno spiegato il problema e io sono qui per aiutarti. Devi sapere che la seta del

ragno è la fibra naturale più forte che si conosca. Ci sono tanti tipi diversi di ragnatele: ad imbuto, a cupola, radiale,

ci sono perfino ragni che catturano le loro prede spruzzando una soluzione collosa che le immobilizza, altri invece

fanno dei lunghi balzi saltando direttamente sulla vittima. Infine ci sono dei nostri cugini ragni della famiglia dei

Tomisidi che possono adattare il loro colore allo sfondo per mimetizzarsi”. “Che bello” aggiunse Mimmo, “Io vorrei

fare proprio così”. “E… purtroppo non è possibile” continuò il Prof. Aracnidus “Noi siamo della famiglia degli

Argiopidi, capaci solo di produrre seta; è l’unico modo che abbiamo per procurarci il cibo e tu, se vuoi vivere, devi

assolutamente imparare a costruire la tua ragnatela”. Ci furono numerose lezioni di teoria e di pratica che Mimmo

seguì con attenzione. Il Professore ne organizzò alcune nel suo studio, tutto pieno di modellini e di enormi libri.

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Giunse finalmente il giorno della sua prima vera prova. Il Prof. Aracnidus diede a Mimmo un’ora di tempo per tessere, con possibilità di svolgimento a tecnica libera. Mimmo era un po’ agitato ma si mise all’opera. Tutto stava procedendo bene. Terminò la ragnatela prima dello scadere del tempo e per fare una sorpresa al suo maestro la coprì con un lenzuolino azzurro. “Bravo Mimmo” disse il suo maestro, ”Vediamo come hai svolto il compito”. Si avvicinò al lenzuolino, lo scostò delicatamente dalla ragnatela e … lo stupore fu talmente grande! Invece della classica ragnatela Mimmo aveva tessuto tridimensionalmente la sua casa, il fico, nei minimi particolari. Era stupenda, dai rami alle foglie, ai nodi del tronco, tutto era in scala e molto realistico. Un capolavoro. ”Sono veramente sorpreso da questa tua ragnatela” esclamò il maestro, “Sorpreso e stupefatto, mai ho visto nulla di simile e bello. C’è solo un problema di fondamentale importanza e cioè che una ragnatela così fatta non è utile a procacciarti il cibo, perciò… rimettiamoci al lavoro ed anche in fretta”.

Mimmo rimase deluso dalla reazione del suo maestro e si sedette a terra. Il Prof. Aracnidus stava per distruggergli la ragnatela quando si accorse che dietro di loro si era radunato un folto gruppo di animali intenti ad ammirare l’opera del suo allievo. “Starei qui ad ammirarla tutto il giorno” disse uno scoiattolo. Altri e altri ancora furono i commenti, e tutti esaltavano la bellezza della ragnatela. Mimmo allora si alzò da terra e gli animali scrosciarono un applauso spontaneo e generoso.

In pochissimo tempo tutti gli animaletti che vivevano in quella zona conobbero la storia di Mimmo, ormai diventato un

personaggio importante. Le sue opere erano richieste un po’ ovunque e lui che veniva pagato con cibo, gentilmente

offerto dagli ammiratori, aveva risolto finalmente il suo problema principale. E sì, erano talmente belle le sue

ragnatele, che moscerini, zanzare, mosche – le sue prede – si fermavano ad ammirarle senza sfiorarle per non

rovinarle.

Il racconto fa parte della raccolta “Favolario: le favole del veterinario“

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IL BABBO LUCIO, LA MAMMA LICIA MIMM0, E LA SORELLINA LINDA

I PERSONAGGI DISEGNATI DAI BAMBINI

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TRAGUARDI DI COMPETENZA RICONDUCIBILI AL CURRICOLO DI ISTITUTO:

-Usa un lessico chiaro e preciso in situazioni e narrazioni di vario genere

-Comprende ed usa molteplici linguaggi, anche non verbali.

-Sa immaginare e realizzare, individualmente e in gruppo attività, manufatti (plastico, cartelloni) e

giochi.

-Si comporta in modo autonomo e responsabile nella gestione di attività e porta a termine, con

impegno e cura, precise consegne da realizzare individualmente o in gruppo.

Obiettivi di apprendimento (conoscenze, abilità e atteggiamenti)

-Ascolta, capisce e sa riferire un racconto narrato oralmente

- Riconosce, comprende ed utilizza espressioni mimico-facciali che esprimono emozioni, sentimenti

e bisogni, rappresentandole anche mediante modalità grafico-pittoriche.

-Sa descrivere ed interpretare il linguaggio non verbale di personaggi rappresentati in contesti

iconici diversi (foto, disegni, strisce senza parole, opere d’arte).

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Percorso dell’attività (il cosa)

-Ascoltare e comprendere la storia di Mimmo raccontata oralmente

dall’insegnante, poi fruita attraverso una presentazione power- point al

computer

-uscita nel paese di Subbiano per osservare una pianta di fico

-rielaborazioni grafiche dei personaggi e degli ambienti della storia

-raccontare la storia agli altri

-ricostruzione sequenziale temporale della storia

-ricostruzione spaziale attraverso un plastico

-conversare insieme

-rielaborare in un cartellone

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Percorso e metodologia partecipativa utilizzate

-fruizione della storia prima raccontata oralmente, poi con l’ausilio del computer in presentazione

registrata e realizzata con i disegni (dei personaggi della storia e degli ambienti) fatti dai bambini

-uscita nel paese per osservare una pianta di fico (casa della famiglia di Mimmo) con disegno dal «vivo»

della pianta

-realizzazione collettiva laboratoriale di un plastico rappresentante gli ambienti spaziali della storia

(campo, fico, studio del prof. Aracnidus) e realizzazione dei personaggi con il cartone da muovere nel

plastico

-i bambini sono stati invitati a raccontare la storia con l’uso del plastico e dei personaggi

-i bambini più grandi realizzano individualmente, una alla volta, graficamente le 5 sequenze della storia,

date dalle insegnanti con le relative didascalie

-i bambini hanno poi ritagliato le sequenze e ricostruito la storia temporalmente, in modo da formare un

piccolo libro da portare a casa

-viene fotocopiata poi la più significativa per ognuna delle sequenze per realizzare un cartellone

riassuntivo collettivo

-in una conversazione collettiva si è anche cercato di trovare un finale diverso alla storia, attraverso

l’immaginazione dei bambini.

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Competenze trasversali attivate nell’ attività:

(riconducibili al curricolo di Istituto)

• comunicare

• imparare ad imparare

• acquisire ed interpretare informazioni

• costruire nessi e relazioni

• collaborare e partecipare

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ALCUNI BAMBINI NON AVEVANO MAI OSSERVATO UNA PIANTA DI FICO, CHE NELLA STORIA DI MIMMO OSPITA LA CASA DELLA FAMIGLIA DI RAGNI. QUINDI ABBIAMO FATTO CON I BAMBINI UNA USCITA NEL PAESE PER VEDERE DAL VIVO UN FICO… ALCUNI HANNO FATTO UN DISEGNO DELLA PIANTA SUL POSTO; DEL FRUTTO (ANCORA PICCOLO) E DELLE FOGLIE CON 5 PUNTE COME UNA MANO

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ABBIAMO PORTATO A SCUOLA FOGLIE E PICCOLI FICHI CHE CI HANNO PERMESSO DI REALIZZARE POI UNA PIANTA DI FICO IN MODO VERITIERO… DA METTERE NEL PLASTICO DELLA STORIA

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IN MODO LABORATORIALE ABBIAMO COSTRUITO IL PLASTICO DELLA STORIA: IL CAMPO, IL FICO E IL LABORATORIO DEL PROF. ARACNIDUS. POI ABBIAMO DISEGNATO E ATTACCATO NEL CARTONCINO TUTTI I PERSONAGGI , IN MODO DA POTER RACCONTARE LA STORIA I BAMBINI INDIVIDUALMENTE SONO STATI INVITATI A RACCONTARLA, LE INSEGNANTI HANNO SCRITTO QUANTO LORO DICEVANO

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RIELABORAZIONI GRAFICHE INDIVIDUALI DEI PERSONAGGI DELLA STORIA , DELLE RAGNATELE E DEL FICO IN QUANTO «CASA» DI MIMMO E DELLA SUA FAMIGLIA, MIMMO INFATTI RIPRODUCE UNA «RAGNATELA A FORMA DI FICO»

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IL PROF. ARACNIDUS INSEGNA A MIMMO CHE CI SONO VARI MODI DI TESSERE RAGNATELE: RADIALI, A CUPOLA, A IMBUTO. DOPO AVERNE PARLATO CON I BAMBINI ABBIAMO PROVATO A DISEGNARE ALLA LAVAGNA LE VARIE FORME DELLE RAGNATELE: SE E’ A CUPOLA SARA’ COME I TETTI DELLE CHIESE; SE E’ A IMBUTO SARA’ COME L’IMBUTO CHE USA LA MAMMA QUANDO PASSA I POMODORI…; SE E’ RADIALE ALLORA SARA’ A FORMA DI CERCHIO CON I RAGGI COME IL SOLE POI I BAMBINI DI 5 ANNI HANNO, INDIVIDUALMENTE, RIELABORATO GRAFICAMENTE LE FORME DELLE RAGNATELE.

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IL PROF. ARACNIDUS NELLA STORIA HA INSEGNATO TANTE COSE A MIMMO NEL SUO LABORATORIO PIENO DI LIBRI E DI RANGNATELE OPERE-D’ARTE ALCUNI BAMBINI HANNO RIPRODOTTO IN MODO DEL TUTTO SPONTANEO E AUTONOMO IL LABORATORIO DEL PROFESSORE CON MATERIALE DI RECUPERO PRESENTE IN SEZIONE…

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-LE INSEGNANTI HANNO DIVISO IN 5 SEQUENZE LA

STORIA CON LE RELATIVE DIDASCALIE

-I BAMBINI HANNO REALIZZATO I DISEGNI IN

SEQUENZA TEMPORALE,

-POI HANNO RITAGLIATO LE SEQUENZE E COSTRUITO

UN PICCOLO LIBRO DELLA STORIA, DA PORTARE A

CASA

-FOTOCOPIANDO POI LA PIU’ SIGNIFICATIVA DI

CIASCUNA DELLE 5 SEQUENZE ABBIAMO RICOSTRUITO

LA STORIA IN UN CARTELLONE RIASSUNTIVO

COLLETTIVO.

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IL RAGNO MIMMO E LA SUA STORIA SONO RIMASTI

NEI PENSIERI DEI BAMBINI PER MOLTO TEMPO…

ANZI OGNI VOLTA CHE TROVIAMO UN RAGNO E’

MIMMO CHE VIENE A FARCI VISITA…

AI BAMBINI PIACE PENSARE CHE ABBIA IMPARATO A

FARE RAGNATELE «COME E’ UTILE FARE».