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PRESENTAZIONE N° #8

L’ IMPORTANZA DELLAVISUALIZZAZIONE

NEI SOCIAL MEDIA

9 Gennaio 2015

L’IMPORTANZA DELLA VISUALIZZAZIONE

Introduzione You Tube infografica, come progettare un video

virale, come si diventa viraligli spot più virali del 2014 case history #LikeAGirl e Và Pensieroil canale e il brand channel

Instagram case history #sestosensomarche Pinterest account personale e business Geo-localizzazione Foursquare la brand page e la venue

Facebook Places

Tecnologie orientate alla visualizzazioneQR codeRealtà Aumentata case history Macerata Digitale CLICK&START

francesca arienzo _unimc tutti i diritti riservati


In questi ultimi anni, la visione dei video in generale è divenuta una delle attività preferite degli utenti del web. Il traffico internet infatti, ruota sempre di più intorno al così detto streaming video.

Un altro trend di fondamentale rilevanza, che si fa spazio soprattutto nell’ambito dei social network, è quello che riguarda la condivisione di immagini, tanto che negli ultimi anni sono nati siti ideati unicamente sulla base della condivisione di questa tipologia di contenuti.



Il carattere di “visualizzazione” sia di video che di immagini, si è rivelato talmente importante negli ultimi anni, da spingere i social più famosi a introdurre, diverse novità: acquisto di Instagram da parte di Facebook e quello di YouTube da parte di Google, così come la novità di Twitter, che da poco permette ai suoi iscritti di “twittare” file video o audio.

La tecnologia Realtà aumentata e i QR code non sono altro che l’estensione del fenomeno di tendenza che esalta la visualizzazione puntando, attraverso i device di ultima generazione, al coinvolgimento e all’interazione con un fruitore oggi divenuto attivo e partecipativo.



Oggi i principali social che danno ampio spazio alla visualizzazione e che producono e distribuiscono contenuti capaci di generare contatti e fidelizzare sono:

- YouTube (condivisione video);

- Pinterest e Instagram (condivisioni di foto);

- Slide Share (condivisioni di presentazioni).

La presenza sui social sta assumendo molta importanza anche per coloro che vogliono localizzare le proprie attività collegando, in questo modo, l’online con l’offline.

I servizi di geo-localizzazione più conosciuti sono:

- Foursquare;

- Facebook Places.


You Tube è la piattaforma web che consente la condivisione e visualizzazione in rete di video per eccellenza.

Le tipologie di video più cercate dagli utenti sono quelle che riguardano contenuti musicali, trailer cinematografici e video di carattere formativo (video-tutorial).

I video che hanno lunga vita e ampia visibilità sono quelli che adottano una strategia virale ovvero che puntano sul potere dei video: può emozionare, commuovere e informare più di mille parole.

Perché scegliere i social video?


L’INFOGRAFICA YOUTUBE

L’infografica ci racconta che :

• I video triplicano il numero di visitatori di un sito web.

• Gli utenti spendono l’88% di tempo in più su un sito che contiene video.

• Il traffico organico dai motori di ricerca aumenta del 157%.• La probabilità che un utente cerchi informazioni su un prodotto

dopo aver visto un video aumenta del 46%.• La probabilità che poi l’utente acquisti il prodotto aumenta

dell’85%.• Il 52% degli utenti si fida di più di acquisti online che offrono la

possibilità di far vedere un video.


YOUTUBE: COME PROGETTARE UN BUON VIDEO?

• Studia la tua audience: prima di progettare il contenuto, è importante capire cosa ricerca (e dove, interagendo con chi…) il nostro pubblico di riferimento.

• Crea il contenuto: cerca di capire in che modo vuoi attirare l’attenzione degli spettatori, e quindi investi del tempo nel creare brief che ruotano attorno al cambiamento razionale, emozionale o comportamentale che vorresti innescare.

• Gestisci le risorse: è importante non sottovalutare la distribuzione del video. Investi tempo e denaro per assicurarti che il video venga condiviso per massimizzarne l’efficacia.

• Misura l’efficacia del video: stabilisci metriche di misurazione delle performance relativamente agli obiettivi proposti per tenere sotto controllo l’efficacia delle azioni anche nelle future iniziative di comunicazione.


YOUTUBE: COME SI DIVENTA VIRALI

Kevin Alloca, responsabile dei trend di Youtube, durante il suo intervento nel novembre del 2011 alla TEDYouth, ci parla di come i video «stupidi» diventano virali:

http://www.ted.com/talks/kevin_allocca_why_videos_go_viral


È il pubblico a decretare la popolarità di un video e Kevin Alloca ci suggerisce tre condizioni necessarie (ma non sufficienti) a rendere un video virale:

- È condiviso da tastemakers, ovvero da utenti con grande popolarità e reputazione che accelera il processo di conoscenza del contenuto (es. il doppio arcobaleno a Yosemite o la canzone Venerdì nero);

- Ha un format facilmente riproducibile da altri utenti che moltiplicano sia la portata del contenuto, rendendolo partecipativo, sia la conoscenza dello stesso (es. Nyan Cat);

- Contiene componenti (soggetto, sceneggiatura, scelte stilistiche) imprevedibili, che tengano alta l’attenzione dello spettatore(es. ciclista a NY).


E si possono aggiungere anche altri spunti:

- Virale si nasce non si diventa: è giusto impegnarsi per progettare contenuti di successo, ma se la grande idea non arriva, non bisogna dispendere troppe energie in questo segmento;

- Virale e autoironico: è impossibile pensare a un contenuto davvero virale senza tenere conto di una dose, anche piccola, di ironia, meglio se applicata a sé stessi.

- Virale è genuino: un video troppo perfetto, patinato, preciso difficilmente riuscirà ad ottenere la carica empatica necessaria alla diffusione di un contenuto.

- Un video che ha un contenuto virale può non avere contenuti di comunicazione: se è un’Azienda a parlare gli obiettivi ovviamente sono più importanti, mai sacrificarli a vantaggio della creatività fine a se stessa!


GLI SPOT PIÙ VIRALI DEL 2014

http://www.spotandweb.it/news/788825/unruly-media-gli-spot-virali-2014-guarda-i-video.


CASE HISTORY #LikeAGirl

Il 26 giugno 2014 Always, azienda di prodotti per l’igiene intima femminile della Procter & Gamble, ha lanciato il video #LikeAGirlche in pochi giorni ha scalato la classifica dei video virali più visti nel mondo: oggi su youtube oltre 53 milioni di visualizzazioni:

https://www.youtube.com/watch?v=XjJQBjWYDTs#action=share



Il video, diretto dalla documentarista Lauren Greenfield e realizzato dall’agenzia Leo Burnett, nasce da una ricerca, sponsorizzata da Always, secondo la quale oltre la metà delle ragazze intervistate vivrebbe un netto calo di autostima e sicurezza di sé durante la pubertà.

Quale sono gli ingredienti fondamentali di tanta viralità?

Cosa hanno fatto l’agenzia e la regista? Hanno fatto leva sull’esistenza, non solo consolidata ma in crescita, di un vasto movimento internazionale che, a più livelli e in più ambiti (in politica, nelle aziende, nella comunicazione sociale) focalizza i temi dell’autostima e del cosiddetto empowerment femminile.



Hanno preso spunto dal – e capitalizzato sul – lavoro di Dove Unilever, che da dieci anni ha introdotto questi temi nella comunicazione commerciale come ad esempio «Per la bellezza autentica» e il cerotto della bellezza.

https://www.youtube.com/watch?v=hibyAJOSW8U#action=sharehttps://www.youtube.com/watch?v=hSKNaFKEVyg#t=21


CASE HISTORY Va’ Pensiero

A credere nella incisività dei video virali è anche l’Università di Macerata che nel 2013, anno del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, sposa il concept del legame tra due istituzioni di elevato valore culturale e artistico come l’Ateneo e lo Sferisterio.

https://www.youtube.com/watch?v=z9qJk3XjML8


CASE HISTORY Va’ Pensiero

Il video virale, realizzato dagli studenti del Laboratorio sulla comunicazione di Ateneo 2013 con il coinvolgimento del coro di Unimc, si inserisce all’interno della campagna di comunicazione unimc LA NOSRA OPERA che punta al ringiovanimento dell’opera lirica e alla contaminazione con i talenti del mondo universitario.

Attualmente il video è sulla soglia di 3.000 visualizzazioni.


CASE HISTORY CAMPAGNA SOCIALE

Geniale la campagna di raccolta fondi di un'organizzazione svedese che si batte per la ricerca contro il cancro. La creatività prende spunto da una pubblicità di shampoo facendone una personale rivisitazione. Il video in pochi giorni ha superato 1 milione di visualizzazioni.

www.guardachevideo.it/video/3069/puo-sembrare-la-pubblicita-di-uno-shampoo-ma...-aspettate-che-passi-il-treno.


YOUTUBE: I CANALI

L’apertura di un canale su You Tube offre la possibilità di:

• Essere trovati da Google (ottimizzazione testi e link…);• Convogliare i commenti da Google+;• Possibilità di fare editing dei video;• Creare Video ADS; • Aggiungere la sottotitolazione automatica;• Attivare un programma di partnership no profit.


YOUTUBE: I CANALI

Le aziende possono decidere di sviluppare su You Tube sia un canale standard che un brand channel.

Ogni video di You Tube, come impostazione di default, mette a disposizione degli spettatori una serie di statistiche di visualizzazione. Sono dati di sintesi su:

- visualizzazioni totali in rapporto al tempo, - numero di voti, - commenti, - preferiti, - fonti delle visite,- target.


YOUTUBE: IL BRAND CHANNEL

I canali brand, essendo una forma di advertising, sono a pagamento e offrono una serie di funzioni che non sono disponibili su un canale semplice:

- Personalizzazione grafica della pagina;- Riproduzione e accessibilità dei contenuti: filtri demografici che

limitano l’accesso in base alla lingua, alla posizione geografica, all’età, al sesso di un utente;

- Funzionalità di monitoraggio avanzate;- Aggiornamenti via mail.



L’amministratore di un canale ha a disposizione YouTube Analytics una dashboard di analisi cui accedere dalla sezione Gestione video o dall’URL https://www.youtube.com/analytics.



Le metriche più interessanti da monitorare costantemente sono 4:

- Sottoscrittori: capire quante persone hanno deciso di iscriversi al canale e monitorarne la crescita nel tempo è basilare. Segnala l’interesse verso il canale e l’ampiezza della community. Lo strumento offre la possibilità di individuare anche quei video che hanno indotto le persone ad iscriversi;

- Visualizzazioni: il numero di visualizzazioni complessive raggiunte dal canale da quando è stato aperto è una classica “vanitymetric” che piace ai responsabili marketing, ma ha poco significato. Vale la pena di dettagliare il numero totale in modo da capire se è in linea con l’obiettivo che ci si è prefissi, ossia se col video si volevano stimolare semplicemente mi piace, condivisioni oppure a creare un dibattito, ecc.



- Total Engagement: la somma di mi piace (pollice in su), condivisioni e commenti di ogni singolo video mostra la capacità di un contenuto di stimolare interazioni. È un aspetto che, chiaramente, va letto in sintonia con quello delle visualizzazioni, ma che può offrire spunti utili a tarare la content strategy.

- Click Through Rate delle annotazioni: il CTR è una metrica tipica delle attività di advertising e generalmente indica il rapporto tra visualizzazioni e click effettivi. Sempre più spesso i video su YouTube contengono le cosiddette “annotazioni” ossia elementi sovrapposti al video che possono essere cliccati: se occorre è utile modificarle tempestivamente con formule più incisive.Va monitorato anche il CTR delle miniature finali con annotazioni che promuovono altri video in modo da scoprire quali video e/o miniature attirano più clic.


FACEBOOK VS YOUTUBE

Per fronteggiare il primato che YouTube ha nella visualizzazione dei video Facebook ha da poco modificato l’algoritmo del Newsfeed e ha lanciato la funzione autoplay facendo propendere la battaglia verso quest’ultima. Questa mossa fa parte di una strategia più ampia di coinvolgere gli utenti più giovani.


Instagram è il social network fotografico più diffuso al mondo che permette a tutti gli utenti iPhone e Android di utilizzare la fotocamera del proprio telefono cellulare per realizzare delle foto e personalizzarle con dei filtri e condividerle sui social.

Nata senza un tool di analisi, quando ha raggiunto un milione di iscritti è stata presa di mira dalle aziende di marketing come Gucci, Starbucks, Playboy, ecc.

Oggi vanta di oltre 90 milioni di utenti attivi al mese che pubblicano 40 milioni di foto al giorno, il sito riceve circa 8.500 “mi piace” e 1.000 commenti ogni secondo.


INSTAGRAM

A colmare l’iniziale lacuna della mancanza degli analytics, resa necessaria dalla presenza sempre più massiccia delle aziende, ci ha pensato Statigram permettendo di collegarsi con le credenziali di Instagram e visualizzare una dashboard molto creativa.


INSTAGRAM: CASE HISTORY #sestosensomarche

Le aziende sfruttano molto la piattaforma per i concorsi fotografici. Vediamo una case history promossa dalla Regione Marche che sfrutta le foto di Instragram per valorizzarne il territorio e stimolarne la conoscenza.


Le Marche con il contest #sestosensomarche, promosso dal 2 al 30 gennaio 2013, hanno coinvolto direttamente gli appassionati di Instagram generando un traffico di 4.000 fotografie in 4 settimane.


Tre vincitori, 150 scatti selezionati ed esposti in mostra nello stand della Regione Marche alla BIT2013, Borsa Internazionale del Turismo a Milano dal 14 al 17 febbraio 2013, l’importante appuntamento annuale per turisti e buyers internazionali che nel 2013 aveva come tema principale il web.



Primo classificato @amepiacecosì, con la foto «This is Urbino», per l’istante di contemplazione della città dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO.



Il secondo classificato è “@stenovelli” con uno scorcio di Ascoli Piceno, una fotografia scelta per l’equilibrio della composizione completato dall’elemento cromatico suggestivo e onirico, che restituisce la poesia architettonica e storica della regione.



Il terzo vincitore è “@lallaweb” per il punto di vista originale e i colori accesi, la fotografia suggerisce un’esperienza di scoperta dei luoghi caratteristici, come gli angoli ameni e nascosti delle spiagge marchigiane.



Pinterest sta registrando una crescita enorme arrivando a toccare le 75 milioni di visite al mese ed un canale molto sfruttato dalle aziende impegnate nel mondo del turismo e della moda e, in generale, per chi si rivolge principalmente all’universo femminile.

L’account business ha la grafica uguale ad un account personale e il primo account può essere convertito nel secondo qualora se ne presenti la necessità.

PINTEREST: ACCOUNT BUSINESS

Per usare l’account business in modo efficiente occorre:- collegare la pagina al sito internet istituzionale;- inserire il pulsante Pin-it sulle immagini;- creare «widget», mini applicazioni che ne facilitano l’utilizzo.

Lo stesso Pinterest offre, all’interno della pagina aziendale, dei validi suggerimenti di cui tener conto.


PINTEREST: LA GESTIONE DEL CANALE

Le aziende che sono presenti su Pinterest devono creare dei board, ovvero degli album tematici, come ad esempio “La mia azienda – gli obiettivi – gli hobby”.

Per poter costruire una buona reputazione è utile inserire board con contenuti aziendali, ma anche delineanti l’aspetto “umano”dell’azienda, quindi passioni o semplicemente linkare foto interessanti.

Non è produttivo risolvere tutto al solo scopo pubblicitario. Si tratta, dunque, di un social e come tale deve essere preso, evitare quindi di essere totalmente autoreferenziali e invogliare la condivisione è decisamente la soluzione migliore.



Ad esempio il brand Coin alterna sapientemente board promozionali con quelli, «sentimentali», racchiudendo anche foto di ambientazioni fantastiche e paesaggistiche.



Le immagini devono essere di qualità, devono essere linkate al sito web e deve essere presente il collegamento agli altri social.

È importante fare anche un’analisi della concorrenza e, una volta intuiti i movimenti dei competitor, l’obiettivo è fare di meglio quindi è utile tenere sotto controllo le statistiche dei followers e vedere cosa postano, cosa «pinnano» e cosa condividono.

Agli inizi del 2013 Pinterest ha annunciato la disponibilità di Pinterest Web Analytics: un pannello per tenere sotto controllo diverse metriche di misurazione delle performance del proprio operato.


PINTEREST: WEB ANALYTICS

Gli account aziendali hanno a disposizione statistiche dettagliate nelle quali è possibile controllare diversi parametri come i contenuti più interessanti per i visitatori o quali giorni vi è un maggiore engagement.


PINTEREST: WEB ANALYTICS


PINTEREST: I RICH PIN

Novità per gli account business sono i Rich Pin che consentono di realizzare dei pin arricchiti aggiungendo informazioni utili.

Al momento i Rich Pin sono disponibili per ricette, film e prodotti in vendita. I Rich Pin sono particolarmente adatti per chi vuole sfruttare il social per fare E-commerce.


PINTEREST E LA GEO-LOCALIZZAZIONE

Pinterest offre la possibilità di creare delle board geo-localizzate appoggiandosi ai contenuti di Foursquare. Le aziende che intendono creare un evento, come ad esempio un itinerario gastronomico, dovranno aprire una nuova board su Pinterest, spuntare la voce «ADD A MAP» e iniziare a cercare i luoghi cui associare i pin: una volta selezionato il dove, dovrete aggiungere una descrizione e una foto.


PINTEREST: LA PAGINA RIZZOLI

La Pagina aziendale di Pinterest di Rizzoli è una delle più innovative: offre la possibilità di leggere le prime pagine di un libro.


Foursquare ha 45 milioni di utenti e circa 200 brand page italiane, in crescita del 20% in media al mese.

È un’applicazione pensata per gli smartphone che mira a condividere la propria posizione con gli amici. Negli ultimi mesi è stata divisa in due: è nata così Swarm, dedicata solo alla parte check-in, mentre Foursquare si occuperà solo delle recensioni.


FOURSQUARE

L’applicazione mostra i luoghi mappati nelle vicinanze, anche chiamate venue. Se un luogo non è presente nella lista delle venue, è possibile aggiungerlo cliccando sul link «Add a new venue to foursquare».


FOURSQUARE

Per ogni check-in effettuato si guadagnavano dei punti . Chi aveva effettuato, nell’arco degli ultimi due mesi più check-in in una località ne diventava sindaco.

Quando si verificavano alcune condizioni inoltre si aveva la possibilità di conquistare simpatiche medagliette virtuali chiamate badge. Chi ha più badge guadagna posti in classifica.


FOURSQUARE

Quando ci si trova in un determinato negozio o locale si possono lasciare suggerimenti, consigli o recensioni, chiamati in gergo tipovvero breve messaggio legato alla location, che viene visualizzato da chiunque entri in quelle località.


FOURSQUARE

I proprietari o gestori di una località possono decidere di reclamare la proprietà su Foursquare e accedendo a dati relativi alle persone coinvolte e anche proponendo offerte.

Coin, per premiare la fedeltà dei sindaci dei vari punti vendita Coin, aveva regalato a questi ultimi una Coincard Easy.


FOURSQUARE: LA BRAND PAGE

Il settore che è più rappresentato a livello di presenza aziendale è il turismo, seguono le agenzie di comunicazione e tecnologia, foode moda.

Trend in espansione nelle grandi città è l’uso del servizio easy parking possibile con il geo social network.


FOURSQUARE: LA BRAND PAGE

Per aprire una pagina aziendale su Foursquare bisogna andare su https://it.foursquare.com/create_page e iscriversi con il proprio account Twitter. Esistono due modalità per sviluppare la propria presenza ufficiale sulla piattaforma:

- Attraverso l’apertura di una brand page: per coloro che non operano in un luogo fisico ma vogliono rimanere in contatto con gli utenti offrendo loro dei tip o consigli di vario genere. La pagina può essere personalizzata nella grafica e nell’URL. Nella pagina è possibile avere il dato totale dei follower e il numero dei consigli seguiti.

- La gestione di una venue o luogo fisico, di solito coincidente con i locali nei quali l’azienda esercita la propria attività commerciale. Una volta ottenuta la titolarità di una venue si abilita una dashboard dettagliata di statistiche.


FOURSQUARE: ESEMPIO DI BRAND PAGE


FOURSQUARE: ESEMPIO DI UNA VENUE


Nell’agosto del 2010 Facebook ha lanciato un servizio di geolocalizzazione chiamato Places che dà la possibilità agli utenti di localizzare geograficamente la loro posizione, comunicarla ai propri amici attraverso il messaggio di status e soprattutto controllare chi è presente, insieme a loro nel posto in cui si trovano, tra gli utenti di Facebook.

Grazie all’introduzione dell’applicazione su Facebook, la geolocalizzazione sta diventando una commodity per tutte le grandi piattaforme.


FACEBOOK PLACES

L’applicazione viene utilizzata allo stesso modo dalle Aziende per rendere visibile chi è fisicamente presente all’interno dei propri spazi commerciali.


TECNOLOGIE ORIENTATE ALLA VISUALIZZAZIONE

QR code e Realtà Aumentata non sono dei social media ma strumenti tecnologici, fortemente orientati sull’importanza della visualizzazione, che consentono di fare marketing e comunicazione innovativa .

Le tecnologie hanno in comune il fatto di essere delle applicazioni a cui si può accedere puntando ad un marcatore fisico, mediante un dispositivo smartphone o tablet.


I QR code sono dei codici a barre bidimensionali composti da moduli, solitamente neri, disposti all’interno di uno schema di forma quadrata che rivelano un contenuto memorizzato per fornire informazioni.

Il nome QR è l’abbreviazione dell’inglese Quick Response che indica la caratteristica di una rapida decodifica di informazioni destinate ad essere lette tramite smartphone.

Questi crittogrammi, che dalla fine degli anni ’90 hanno cominciato a essere apposti sulle pagine pubblicitarie delle riviste o direttamente sui cartelloni pubblicitari, dopo essere stati inquadrati con il dispositivo, reindirizzano l’utente generalmente ad un sito web o ad un canale Youtube, per dare maggiori informazioni sul prodotto o generare un effetto sorpresa.


TECNOLOGIA QR CODE

Per poter decodificare i contenuti multimediali dei codici QR occorre scaricare una applicazione che consente di leggere i QR code come ad esempio ShopSavvy.

Per poter creare un QR code occorre installare un generatore di QR code. Un link utile a tal fine è www.codmmunicator.com


Un pannello con il QR code, posizionato a Pisa nei pressi della Torre, collega l’utente ad una guida multimediale: storia, foto, video, orari di apertura, biglietterie ecc..

In un paesino del Galles gli abitanti possono puntare sui luoghi di interesse che, attraverso i codici QR vengono rimandati alle pagina su Wikipedia.


QR CODE: ALCUNI ESEMPI

Oggi sono molte le aziende e gli enti pubblici che utilizzano il codice QR. Alcuni esempi interessanti legati all’approfondimento sul territorio:

QR CODE: LA NOVITÀ NEL CAMPO

Un codice QR multimediale inventato in Cina permette di fare la spesa nei virtual super market.


La realtà aumentata, augmented reality per gli inglesi e più facilmente abbreviabile con la sigla AR, è un’applicazione web-based di ultima generazione che consente di visualizzare, attraverso strumenti di tipo «mobile» (smartphone e tablet), una sovrapposizione fra elementi reali e virtuali (animazioni 2D, 3D, filmati, elementi audio e multimediali).

Vito Di Bari in «2015 weekend nel futuro», definisce la realtà aumentata come: «l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che normalmente non sarebbero percepibili con i cinque sensi».


TECNOLOGIA AR

Grazie alla tecnologia, dunque, diamo libero sfogo alle emozioni. AR significa una porta d’accesso per un’esperienza emotiva, reale e virtuale, in un mondo di contenuti interattivi e personalizzabili, resi possibili dalla tecnologia.

La Realtà Aumentata inoltre non ha un marcatore dalla forma e dal disegno fisso: l’elemento da inquadrare può essere costituito da una foto, l’intera pagina di un giornale o un libro, una cartina geografica, una confezione di patatine, una stampa su un vestito.

Per poter decodificare i contenuti multimediali della AR occorre scaricare l’applicazione adeguata. Per il corretto funzionamento ogni AR è associata ad una applicazione specifica di lettura che deve essere, dunque, ogni volta verificata.


TECNOLOGIA AR

La AR individua diversi piani di realtà, per offrire differenti narrazioni, e può essere di due tipologie:

- statica: con l’apertura di finestre di testo e immagini come ad esempio l’esplorazione della geografia urbana;

- dinamica: con animazioni 2D, 3D, elementi audio ecc, come ad esempio immagini, personaggi o opere narranti che prendono vita.


TECNOLOGIA AR

La realtà aumentata, come approccio tecnologico e di marketing non è nuovissimo, ma gli strumenti integrati nei dispositivi smart di ultima generazione stanno rendendo questa tecnologia fortemente attuale e in linea con le aziende che intendono mettere in atto una strategia di comunicazione non convenzionale.

http://www.youtube.com/watch?v=ND7abG0-Jnc#t=49


CASE HISTORY MACERATA DIGITALE CLICK&START

Macerata digitale è una piazza virtuale dove studenti, cittadini, turisti possono trovare servizi e informazioni su quanto la città offre, sono arterie gratuite di WI-FI cittadino che invitano a scendere in piazza e a connettersi.

A quest’invito si associa un percorso in AR, svelato con una passeggiata nei luoghi più significativi della città, arricchiti da installazioni virtuali in Realtà Aumentata tramite l’app Junaio.



Queste installazioni valorizzano dieci punti di interesse della città, ciascuno dei quali è presentato da un personaggio maceratese, che ne diventa un testimonial intessendo la trama di quei luoghi per narrare una storia.



Ognuno di questi luoghi è inoltre legato a una tematica studiata per accogliere i visitatori, i viaggiatori, gli studenti con informazioni e suggestioni che connotano il profilo autentico della città anche con foto, video, notizie sui personaggi per arricchire la percezione dei luoghi attraverso la rete.




Come ci racconta Giuliana Guazzaroni, ricercatrice E-learning e Realtà Aumentata per le Arti e l’Istruzione, «i musei vivono di emozioni», ovvero l’uso della AR ci suggerisce «un modo diverso di vivere l’arte, partecipando ovvero facendo sentire il turista parte della comunità attraverso momenti di interazione con il territorio prima, durante e dopo la sua visita».

L’accoglienza è un sistema di valori, dal momento che sentirsi ben accolti ha l’effetto di enfatizzare il valore dell’esperienza che il visitatore sceglie di compiere.

grazie

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