Presentazione Emil Banca CoopUPBo 2016

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COME USARE IL BILANCIO PER CAPIRE LA PROPRIA IMPRESA La riclassificazione come strumento di analisi delle performance 02 novembre 2016 Coopupbo 2016

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COME USARE IL BILANCIO PER CAPIRE LA PROPRIA IMPRESA

La riclassificazione come strumento di analisi delle performance

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Titolo della slide

I risultati di ogni attività d’impresa vengono condensati nel documento base rappresentato dal Bilancio d’esercizio, che si compone di Conto Economico e Stato Patrimoniale.

Al di là degli obblighi normativi e fiscali, il contenuto informativo del Bilancio è molto importante:

• Per l’IMPRENDITORE: per capire se le scelte aziendali portano a risultati soddisfacenti e coerenti con l’aspettativa che ha mosso alla creazione dell’impresa e, in caso contrario, per individuare le aree di miglioramento;

• Per il FINANZIATORE: perché permette di valutare l’affidabilità dell’impresa. Oltre alla valutazione positiva su imprenditore/soci e idee e valori alla base dell’intrapresa economica, i dati oggettivi devono evidenziare un equilibrato rapporto tra fattori produttivi, in grado di generare flussi sufficienti a rimborsare il debito.

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CONTO ECONOMICO

• Figurativamente lo possiamo definire il «motore» di un’autovettura; la carrozzeria e il telaio sono invece la struttura patrimoniale, quindi lo Stato Patrimoniale (in seguito s.p.).

• Dettaglia di anno in anno come l’impresa raggiunge il risultato d’esercizio e se tale risultato è positivo o meno.

• I RICAVI sono le entrate derivanti da vendite di beni e servizi, mentre i COSTI sono le spese sostenute per arrivare a poter commercializzare/produrre quei beni e servizi

• Un equilibrio tra le 2 componenti permette di raggiungere risultati positivi, ovvero UTILE di esercizio.

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STATO PATRIMONIALE: ATTIVO

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• L’attivo rappresenta la componente che mostra quali siano e come si caratterizzino le risorse impiegate, semplificando, come si combinino i fattori tecnici (l’attivo fisso) e le risorse di magazzino e dilazioni a clienti ( attivo circolante).

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LO STATO PATRIMONIALE: PASSIVO

• Rappresenta le fonti dell’impresa, ovvero dove vengono reperiti i finanziamenti in senso ampio;

• A grandi linee le fonti di finanziamento sono rappresentate da tre aree:

1. PATRIMONIO NETTO o MEZZI PROPRI, ovvero il capitale di rischio rappresentato dal capitale sociale ed eventualmente incrementato da utili reinvestiti e/o da nuovi apporti dei soci;

2. DEBITO DI FORNITURA;

3. DEBITO BANCARIO

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LA RICLASSIFICAZIONE: CONTO ECONOMICO

• La riclassificazione del bilancio è uno schema operativo che permette di evidenziare, attraverso margini progressivi, i risultati della gestione.

• E’ un utile strumento di valutazione per l’analista bancario, ma altrettanto utile all’imprenditore per individuare, anche visivamente, i margini fondamentali che esprimono la qualità della gestione.

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SEGUE: LO STATO PATRIMONIALE

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IL CAPITALE CIRCOLANTE NETTO OPERATIVO

• Il bilancio mostra quindi la capacità dell’impresa di produrre reddito, dal lato economico (C.E.) e quali siano le scelte di allocazione del valore prodotto in termini di investimenti e di crescita del patrimonio aziendale, dal lato patrimoniale (S.P.);

• Il bilancio, da solo, non da invece informazioni sull’aspetto finanziario, ovvero sulla capacità di tradurre il reddito in liquidità;

• L’impresa non incassa immediatamente i crediti derivanti dalle vendite e non paga immediatamente gli acquisti ai fornitori;

• Le dilazioni di incasso e pagamento trovano espressione sotto il profilo finanziario nel CAPITALE CIRCOLANTE NETTO OPERATIVO (da qui CCNO);

CCNO

=

CREDITI VS. CLIENTI

+

RIMANENZE

+

ALTRI CREDITI DI FUNZIONAMENTO

Meno

DEBITI VS. FORNITORI

+

ALTRI DEBITI DI FUNZIONAMENTO

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EFFETTO «SPUGNA» DEL CCNO

• crediti vs/clienti = ricavi non incassati

• debiti vs/fornitori = costi non pagati

• scorte = costi sospesi

Il ccno, come una spugna, rilascia liquidità se il suo valore si riduce, assorbe liquidità se invece aumenta;

Quello che rileva è la variazione nel tempo del ccno, quindi se da un esercizio all’altro aumenta

CCNO ed effetto “spugna”

ogni variazione positiva (+)

fa diminuire la liquidità

ogni variazione negativa (-)

fa crescere la liquidità

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ESEMPIO EFFETTI DEL CCNO

Il concetto di reddito differisce da quello di liquidità

un risultato economico positivo non comporta necessariamente la

produzione di liquidità (e viceversa)

La dinamica del ccno e in particolare le sue variazioni da un esercizio all’altro sono la causa di questa

differenza

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ESEMPIO RICLASSIFICAZIONE

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IL RENDICONTO FINANZIARIO

• Una volta individuato il valore del ccno, è possibile costruire il RENDICONTO FINANZIARIO;

• Strumento importantissimo per capire se la gestione ordinaria, ovvero l’attività tipica e caratteristica dell’impresa, è in grado di generare flussi di cassa;

• Il CASH FLOW è potenziale proprio perché non tiene conto dell’influenza determinante del ccno;

• L’AUTOFINANZIAMENTO è quindi la vera misura della capacità di produrre liquidità.

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LA RELAZIONE BANCA CLIENTE

La consapevolezza circa la struttura operativa della propria impresa, i risultati ottenuti e quelli prospettici, sono la base per un ruolo attivo nel rapporto con la Banca.

Le scelte di finanziamento saranno quindi realmente condivise.

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LE FORME TECNICHE DI AFFIDAMENTO

Il fido in conto corrente, lo smobilizzo crediti, il mutuo chirografario, il credito

di firma

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IL CREDITO SPECIALE

• Sono i finanziamenti collegati ad agevolazioni di vario tipo, derivanti da leggi statali o regionali;

• Le agevolazioni si concretano in contributi in conto interessi (es. sabatini ter), a fondo perduto (es. bandi regionali) o a «fondo garanzia» (es. Fondo di Garanzia per le Pmi)

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