Premio Nazionale Innovazione 2016 Libro delle idee · 2016-12-06 · L’edizione 2016 del Premio...

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Libro delle idee Premio Nazionale Innovazione 2016

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Libro delle ideePremio Nazionale Innovazione 2016

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L’edizione 2016 del Premio Nazionale Innovazione PNI - ospitata da Unimore – rappresenta l’occasione per dare continuità alla manifestazione, giunta alla sua 14a edizione. Il PNI è una sfida che stimola all’imprenditorialità innovativa e al confronto dei risultati della ricerca, non solo con la finanza e il mercato, ma anche con la società. È un’espressione del mondo accademico, attenta a coinvolgere le imprese e le loro associazioni, le istituzioni, le scuole e la cittadinanza. Questo orientamento è stato fatto proprio da Unimore nell’organizzare l’edizione 2016, valorizzando le proprie attività di ricerca e di trasferimento tecnologico, stimolando la realizzazione di progetti imprenditoriali di studenti, laureati e ricercatori, sperimentando nuovi modi di diffusione della cultura d’impresa tra le giovani generazioni e coinvolgendo la cittadinanza, le istituzioni e le imprese del territorio per favorire il public engagement.

Unimore ha partecipato e ospitato nella sede di Reggio Emilia la Start Cup Emilia Romagna, coordinata da Aster, l’Agenzia per l’innovazione e il trasferimento tecnologico della Regione Emilia Romagna, che ha coinvolto i cinque atenei regionali. A questa competizione, Unimore si è presentata con diversi progetti imprenditoriali innovativi due dei quali si sono guadagnati l’accesso alla fase finale del Premio Nazionale Innovazione. A loro, e a tutti i finalisti, auguriamo buona fortuna.

Oggi, tra le attività dell’Università, quelle della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico assumono un ruolo sempre più determinante per favorire la diffusione dell’economia e della società della conoscenza, la generazione di nuove opportunità di sviluppo, la nascita di imprese innovative e la scoperta e valorizzazione di nuovi talenti. Anche il territorio si attende questo sforzo, tanto più oggi che il sistema di imprese si trova ad affrontare epocali sfide portate dalla globalizzazione, dalle turbolenze geo-politiche, dall’affermazione delle economie emergenti e dall’accelerazione dei cambiamenti tecnologici.

Il Premio Nazionale Innovazione favorendo l’incontro di imprenditori, manager e investor con le migliori idee di impresa nate negli atenei italiani può portare un contributo favorendo processi di scouting tecnologici e di open innovation. È anche con l’ambizione di diffondere la cultura del fare impresa ad ampio spettro, che il programma dell’edizione 2016si arricchisce di alcuni ingredienti “innovativi’’:• le ‘’arene’’ uno spazio di interazione in cui i team imprenditoriali finalisti, presentano i loro progetti innovativi ad una platea di imprenditori, manager, investitori e mentori;• i workshop tematici, che offrono agli studenti delle scuole superiori testimonianze di imprenditori e manager di alcune delle imprese più innovative del territorio; • le iniziative “oltre il PNI’’, incontri tra studenti e giovani imprenditori e laboratori per ragazzi, adulti e famiglie, sui temi dell’innovazione scientifica e tecnologica.

Il PNI 2016 è stata per Unimore un’importante occasione di rinnovato impegno e di coinvolgimento delle istituzioni attive nel mondo della ricerca e dell’impresa.

Ora si guarda avanti, con l’obiettivo comune di favorire la nascita di nuovi talenti e lo sviluppo di nuove idee, per rendere sempre più attrattivo e dinamico il nostro territorio.

Angelo O. Andrisano Magnifico Rettore Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

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“The best way to predict the future is to build it” (attribuito ad Abramo Lincoln)

In questi mesi, viviamo un periodo di grande incertezza, che apre a scenari per molti versi ignoti anche nei suoi riflessi sul processo che lega la ricerca, l’innovazione, i diversi settori industriali, e la società. Un futuro incerto tende a far assumere atteggiamenti opposti: da un lato, c’è chi rinuncia a muoversi e attende di “vederci chiaro”; dall’altro, c’è chi approfitta dell’incertezza per contribuire a creare il futuro.

Alla XIV edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione vogliamo fare un piccolo regalo al nostro Paese: presentare 65 progetti d’impresa e altrettanti team imprenditoriali che sono pronti a contribuire alla creazione di questo futuro. Partendo da risultati e competenze sviluppati in seno agli atenei italiani, questi nuovi imprenditori, insieme ai tanti altri che si sono cimentati nelle Start Cup regionali, mobiliteranno investimenti, lavoreranno in sinergia con il nostro tessuto industriale, svilupperanno e metteranno in commercio prodotti e servizi innovativi, e creeranno posti di lavoro.

Le 65 imprese finaliste del Premio sono state scelte da un ambito molto più ampio, composto dall’insieme delle Start Cup realizzate in tutta la Penisola.

Queste hanno visto il coinvolgimento di ben 3.440 aspiranti imprenditori, 1.171 idee d’impresa e 511 business plan. Si tratta, a tutti gli effetti, della business plan competition più grande e capillare d’Italia. Ed è anche quella più ricca: il montepremi complessivo è stato superiore a 500.000 Euro, cui si assommano circa un milione di Euro in servizi offerti dagli atenei e dagli incubatori universitari soci di PNICube.

Risultati così importanti non nascono per caso. Notevole è stato il lavoro dei soci di PNICube e dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Determinante è stato il contributo dei molti soggetti che hanno accettato di essere partner dell’associazione in questo percorso.

Un primo ringraziamento va ai numerosi sponsor provenienti da diversi settori industriali e della finanza, e in particolare ai quattro main sponsor BPER Banca, Chiesi Farmaceutici, growITup, e IREN.

Un ulteriore ringraziamento va ai partner istituzionali, nazionali e internazionali, il cui sostegno è prezioso per facilitare la crescita delle start-up anche oltreconfine.

Nel porgere il benvenuto al Premio Nazionale per l’Innovazione 2016, invito a leggere le descrizioni delle imprese finaliste contenute in questo fascicolo, a incontrare i proponenti presso l’Area Expo, e ad ascoltarne poi le presentazioni durante la finale. Ne emergeranno sicuramente spunti e opportunità di collaborazione.

Allo stesso tempo, sarà piacevole farsi contagiare da una visione ottimistica per un futuro da costruire insieme, giorno dopo giorno.

Marco Cantamessa Presidente PNICube Associazione degli Incubatori e delle Business Plan Competition accademiche italiane

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ICT

Premio Innovazione

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Corso formativo startup in Cybersecurity presso LUISS EnLabs, Roma;Preincubazione presso HIT (Hub Innovazione Trentino), Trento.

La sempre maggiore popolarità di applicazioni gratuite per i moderni smartphone è supportata dalla presenza di pubblicità. Tuttavia, le applicazioni sono soggette ad attacchi informatici, i quali mirano alla distribuzione di applicazioni modificate rispetto all’originale. Una delle modifiche più frequenti è la rimozione della pubblicità. Si registra quindi un forte bisogno di strumenti di sviluppo software che siano in grado di proteggere le applicazioni dal cyber-crime.2ASPIRE offre un software atto a bloccare attacchi diretti verso la pubblicità contenuta nelle applicazioni per smartphone. Lo strumento implementa un’idea elaborata dal team durante un progetto di ricerca condotto presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento, un istituto di ricerca di respiro internazionale. Lo strumento sviluppato da 2ASPIRE vuole essere:- immediato da usare, in modo da non ritardare il processo di sviluppo delle app;- economico, visto che non viene chiesto un costo fisso di acquisto, bensì un contributo pari ad una piccola percentuale del fatturato generato dalla pubblicità effettivamente protetta;- specifico per la protezione della pubblicità.I prodotti della concorrenza, al contrario, sono complessi da utilizzare, spesso non compatibili con quello che è il forte time-to-market che si registra in ambito mobile. Adottano modelli di business mutuati dal mercato software tradizionale, che male si adatta alle specificità del mondo mobile.

La pubblicità è una fonte di valore per gli sviluppatori di app per smartphone. 2ASPIRE offre una soluzione automatica per proteggere le moderne app da attacchi mirati alla rimozione della pubblicità.

Andrea Avancini, capogruppo e CEO – [email protected] Ceccato, scientific tutor e CTO – [email protected]

ICTStartCup Trentino

01 2ASPIRE

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La tecnologia hardware e software presente in BXTAR potrà essere integrata su altri strumenti pensati per la sicurezza attiva del ciclista urbano, quali caschi e indumenti tecnici.

BXTAR è un sistema di segnalazione completo, smart, composto da luce posteriore, luci laterali e applicazione dedicata. Si collega allo smartphone via Bluetooth per utilizzare le luci laterali in un modo unico. L’applicazione infatti, attraverso il GPS dello smartphone, legge la strada, individua la posizione del ciclista e riconosce l’attraversamento di incroci e rotatorie, rispondendo con una maggiore frequenza e intensità delle luci laterali, per meglio segnalare la presenza del ciclista agli altri utenti della strada. Inoltre il sensore di luminosità ambientale permette a BXTAR di adattarsi in autonomia al mutare delle condizioni di luce esterna durante il corso della giornata e di rispondere con una maggiore frequenza e intensità luminosa ai fari diretti degli altri veicoli. L’accelerometro integrato riconosce la frenata e la segnala con la convenzionale luce rossa di stop.Si ricarica via USB e utilizza una tecnologia Bluetooth che comporta un basso consumo energetico della batteria della luce e soprattutto di quella dello smartphone.

BXTAR è la luce posteriore smart pensata per rendere il ciclista più visibile soprattutto nelle situazioni di criticità, come le scarse condizioni di luce, quando frena, quando attraversa gli incroci.

Alberto Unali, CTO – [email protected] Podda, CFO – [email protected] Mari, CMO – [email protected]

ICTStartCup Sardegna

02 BXTAR

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StartUp Lab – Seconda Università degli studi di Napoli

La CCO è una cover per smartphone che presenta al suo interno un trasduttore a conduzione ossea che, applicato sulle ossa facciali (principalmente davanti al padiglione auricolare), permette di migliorare nettamente le conversazioni telefoniche nei soggetti con problemi uditivi. Si rivolge principalmente ai soggetti con ipoacusia trasmissiva e mista perché, grazie alle vibrazioni meccaniche generate dal trasduttore, vengono bypassati l’orecchio esterno e medio, che rappresentano proprio le zone lese in questi tipi di ipoacusie e vengono stimolate direttamente le cellule dell’orecchio interno. Questo consentirà agli ipoacusici un buon ascolto delle telefonate anche in ambienti rumorosi.

La mission della società è di migliorare la qualità uditiva delle persone affette da ipoacusia attraverso la realizzazione e la vendita di Cover a Conduzione Ossea.

Carlo Petrella, CEO e founder – [email protected] Carfora, founder – [email protected] d’Angelo, founder – [email protected] Cascone, designer Emilio Andreozzi – ingegnere elettronico

ICTStartCup Campania

03 CCO – Cover a Conduzione Ossea

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Attualmente collaboriamo con: dPixel, ASTER, Luiss Enlabs, Gruppo Barletta e Confindustria Reggio Emilia.

Non siamo partiti da un garage, ma da un airbnb: facendo le pulizie per gli ospiti abbiamo finanziato l’inizio dello sviluppo del progetto. Finora abbiamo investito €15k di tasca nostra.Abbiamo vinto: il MyLLENNIUM Award (Roma), Upidea! (Reggio Emilia) e l’incubazione ASTER alle Serre dei Giardini (Bologna)il nome deriva da cubby (ripostiglio) e bit (l’unità di misura dell’informatica)

Cubbit è un piccolo server domestico che collega i tuoi hard disk esterni al tuo router e li trasforma nello spazio cloud più innovativo, sicuro ed economico di sempre. È semplice: per ogni TB che connetti ottieni 500GB di puro cloud. E più ne connetti, meno paghi!Con Cubbit, salvi, condividi e usi i tuoi dati esattamente come faresti con Dropbox, ma grazie alla sua nuova tecnologia tutto è più veloce, più sicuro, e molto, molto più economico. Tutti i Cubbit comunicano tra di loro e creano il “cloud distribuito”: una rete orizzontale intelligente che abbatte i costi di mille volte, perché non ha bisogno di giganteschi server centrali per funzionare.Grazie al nostro algoritmo di ridondanza distribuita dei dati, Cubbit è:- più Veloce: anche quando spegni il computer o il tuo device, i tuoi file continuano a sincronizzarsi. Niente più attese in upload, e un download fino a 10 volte più rapido!- più Sicuro: solo tu puoi accedere e gestire i tuoi dati. Per proteggerli al meglio, noi non li salviamo mai nello stesso posto e non conosciamo neanche la tua password!- più Economico: si parte da 2,49€/mese per 1TB – un terzo del prezzo di mercato – e per ogni TB in più che colleghi il costo diminuisce fino a 0,99€/mese, prezzo inarrivabile per il cloud tradizionale.Puoi provare Cubbit senza device con un account free da 6GB, oppure con 30GB gratis se lo acquisti. Puoi anche costruirtene uno gratis fai-da-te se possiedi un single board-computer come un Raspberry PI!

Cubbit è un piccolo server domestico: collega i tuoi hard disk esterni per trasformarli nello spazio cloud più innovativo, sicuro ed economico di sempre. Più ne connetti, meno paghi: 0,99€/m sopra 2TB!

Marco Moschettini – Ingegnere informatico, Software Development (amministratore)Stefano Onofri – MSc in International Management, Business DevelopmentAlessandro Cillario – Laurea in Giurisprudenza, LegalLorenzo Posani – PhD candidate in Statistical Physics, Data Modeling

Cubbit Srls. Data di costituzione: 20/07/2016 • sito web: cubbit.net

ICTStartCup Emilia Romagna

04 CUBBIT

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Uno studio scientifico ha dimostrato l’efficacia di Glassense rispetto alle protesi acustiche di ultima generazione. La ricerca è frutto della collaborazione di università, enti di ricerca, aziende e centri di riabilitazione tutti situati in Liguria.

Sette milioni di persone in Italia soffrono di perdita parziale dell’udito (350 milioni nel mondo). Per chi soffre di questo problema la percezione del parlato è seriamente compromessa in ambienti affollati o rumorosi e viene recuperata solo in parte con l’utilizzo di protesi acustiche. La difficoltà nel percepire i suoni o di conversare in situazioni tipiche dell’interazione sociale, come cene, eventi e fiere pone la persona con ipoacusia a rischio di esclusione sociale.Glassense è un ausilio indossabile che, grazie ad una speciale combinazione di microfoni, aiuta a comprendere meglio il parlato in ambienti rumorosi, gestendo i suoni in base alla loro provenienza. Ha la forma di un comune paio di occhiali e può comunicare senza fili con gli apparecchi acustici in commercio. Indossando Glassense, basta dirigere il proprio viso verso la persona con la quale si sta avendo una conversazione. Come una vera e propria “lente acustica”, l’occhiale amplifica il suono della voce della persona con cui si sta parlando, attenuando voci e rumori circostanti e migliorando la qualità delle interazioni sociali della vita di tutti i giorni.

Glassense è la “lente acustica” che aiuta le persone con problemi di udito a capire meglio il parlato in ambienti rumorosi. È un ausilio indossabile e comunica senza fili con l’apparecchio acustico.

Luca Brayda, capogruppo e CEO – [email protected] Giuliani, sviluppatore software e CTO – [email protected] Diotalevi, progettista elettronico – [email protected] Trucco, advisor scientifico – [email protected] Sandini, advisor scientifico – [email protected]

Social Innovation

ICTStartCup Liguria

05 Glassense

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Humatics Srl è Spin off accreditato presso l’Università degli Studi di Verona. Humatics Srl ha un partner commerciale, la società Accord Srl, che si occupa della vendita e del marketing di Mix-Picks.

L’efficacia e l’usabilità del software sono supportate da uno user study condotto presso l’Università di Verona, dove è emerso che il 70% degli utenti preferisce il nostro software rispetto a quelli attualmente in uso sugli e-commerce. Inoltre, il numero di utenti che trovano ciò che cercano nel catalogo aumenta del 30%. Questo incremento si converte in un potenziale aumento del conversion rate.

Il software sviluppato da Humatics permette di consultare in modo più immediato cataloghi online come quelli sui siti di e-commerce, che sono ogni giorno in continua crescita. La flessibilità e scalabilità del software ne consente l’applicazione in diversi settori: moda/abbigliamento, libri, film, turismo, etc. La chiave è una catalogazione automatica dei prodotti attraverso un mix di generi. Per esempio, un film può contenere il seguente mix: commedia=molto, azione=un po’; l’utente può cercare un film utilizzando questo criterio. In generale, la catalogazione può essere effettuata su qualsiasi prodotto descritto da immagini o informazioni testuali. Il progetto nasce dal lavoro di ricerca condotto dal team presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona. Il software è attualmente in fase di alpha test presso tre aziende italiane.Il successo di Humatics dipenderà da due aspetti principali: in primo luogo, offrire un prodotto all’avanguardia dal punto di vista tecnologico per affrontare i “copy cat competitors”. Questo aspetto è garantito dai soci fondatori di Humatics, la cui esperienza nel campo della ricerca è il valore aggiunto per l’innovatività tecnologica del software. In secondo luogo, gestire al meglio la vendita del prodotto al fine di raggiungere quote di mercato sempre più ampie (con un incremento annuale del 66%). Questo aspetto verrà garantito dai partner commerciali e dal personale assunto nel corso degli anni.

Humatics sviluppa software per la classificazione automatica di prodotti nei cataloghi online. Permette alle aziende di aumentare le vendite, facilitando la navigazione e la scelta ai propri clienti.

Davide Conigliaro, amministratore delegato – [email protected] Cristani, responsabile ricerca – [email protected] Lovato, responsabile sviluppo tecnologico – [email protected]

HUMATICS Srl. Data di costituzione: 29/02/2016 • sito web: humatics.it

ICTStartCup Veneto

06 HUMATICS

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Indigo è stata selezionata tra oltre 600 candidati per partecipare al programma di accelerazione di H-Farm “Fashion & Retail” in partnership con Cisco e sponsorizzato da Adidas, Gruppo Miroglio e Gruppo Percassi.

Alle spalle di Indigo c’è un team appassionato di chatbot e AI. Vogliamo creare delle tecnologie che ci assistano nelle attività noiose e ripetitive, come fare la spesa al supermercato. Noi di Indigo crediamo che, molto presto, chatbot intelligenti si prenderanno cura degli aspetti più monotoni della nostra quotidianità, permettendo alla gente di concentrarsi su cosa veramente conta nella vita.

Indigo è l’assistente che semplifica la spesa al supermercato. Si tratta di un chatbot - un sistema di intelligenza artificiale - che permette alle persone di risparmiare tempo e denaro: aiuta nella gestione della lista della spesa (in base alla quale consiglia promozioni in corso nei punti vendita selezionati) e suggerisce ricette/offerte/prodotti interessanti. Indigo aumenta le vendite dei retailer ingaggiando i loro utenti (facendoli tornare), inviando loro promo personalizzate direttamente in chat e fornendo risultati sempre misurabili.

Gli utenti interessati ad un assistente virtuale in Italia sono 10,7 milioni. I supermercati pagano per offrire Indigo ai propri clienti; considerando il loro budget di mobile marketing, ne risulta un mercato di 2B€ in Italia. Il modello di business riflette lo schema SaaS: Indigo crea assistenti virtuali white-label (cioè con il brand del supermercato) per le varie insegne/supermercati, che in cambio pagano una fee giornaliera per l’utilizzo del servizio.

Rispetto ai propri competitor (DoveConviene, VolantinoFacile, Klikkapromo, Risparmiosuper), Indigo è il primo ad utilizzare un chatbot per questo tipo di esperienza e si differenzia per: 1) Migliore user experience, in quanto il servizio offerto è “a tutto tondo” e le interazioni sono gestite tramite chat; 2) Tecnologie proprietarie, che comprendono un framework per l’italiano di NLP (Natural Language Processing), algoritmi di raccomandazione e machine learning.

Indigo è l’assistente -un chatbot- che semplifica la spesa al supermercato e permette agli utenti di risparmiare tempo e denaro. Indigo aumenta le vendite dei retailer incrementando il drive-to-store

Gianluca Maruzzella, CEO – [email protected] Bertino, Presidente e data scientist – [email protected] Francesco Bassi, CTO – [email protected] Falcone, Developer – [email protected] Andrea Tangredi, Graphic Designer – [email protected] Federica Ranieri, UX Designer – [email protected]

Gianluca Maruzzella Indigo AI. Data costituzione: 09/09/2016 • sito web: getindigo.net

ICTStartCup Lombardia

07 Indigo AI

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CASIO ci ha contattati perché interessata ad una partnership, per associare il sw Musa alle proprie tastiere. Ad oggi abbiamo attivato partnership con 6 scuole, dove vengono periodicamente testati i nuovi livelli di gioco sviluppati.

Musa è stata testata a maggio 2016 con 170 bambini in 2 scuole: Scuola Leonardo, Milano e Scuola di Classe, Ravenna. Per apprendere le 7 note con i metodi tradizionali un bambino impiega 2 settimane, con Musa 18 minuti e il 98% di loro voleva continuare a giocare. L’85% dei genitori, ha dichiarato nei questionari di voler acquistare Musa: il 60% spenderebbe 10€ per ogni livello e il 40% fino a 20€.

Musa è un gioco in 3D, che rivoluziona il mondo dell’educazione musicale e si rivolge a bambini di 6-10 anni. Posizionato il proprio dispositivo (PC/tablet/mobile) sul pianoforte, l’unico modo per superare le diverse sfide, è suonare le note giuste sul proprio strumento reale. Il software, infatti, riconosce istantaneamente se le note eseguite sono corrette o errate. L’utente così progredisce musicalmente senza accorgersene, grazie ad un metodo didattico appositamente sviluppato, celato da una storyline avvincente. Gli abitanti di Musa immergono l’utente in un mondo fantastico, dove la musica è in grado di compiere magie e meraviglie. Tuttavia, un musicista malvagio ha sottratto la musica dal mondo e sarà suo compito riportarla in essere, suonando il proprio strumento reale. I test hanno dimostrato che con Musa i tempi e i costi di apprendimento sono ridotti dell’80%, rispetto alla media dei metodi di insegnamento tradizionali. Il metodo didattico Musa è stato appositamente sviluppato da due professoresse di pianoforte e compositrici, che in passato hanno già redatto un metodo per bambini per Ricordi. Il team, completo ed eterogeneo, ha fondato la società a luglio 2016, grazie ad un investimento di business angel (Silvio Marenco, Luca Giacometti, Alessandro Zecchel). Musa, inoltre, è vincitrice di 2 concorsi europei (CreaSummerAcademy e Switch2Product) e del Primo Premio di StartCup Lombardia. È stata incubata e attualmente accelerata in Polihub (Politecnico di Milano).

Musa è un gioco per PC/tablet/mobile che insegna a suonare uno strumento in modo intuitivo e divertente: il software riconosce le note eseguite sullo strumento e una storyline avvincente cela il metodo.

Silvia Lama: CEO, Music& Business Development – [email protected] Chiaravalli: CTO – [email protected] Nicoletta Fenati: Music Method Developer – [email protected] Gioia Gurioli: Music Method Developer – [email protected]. Matteo Farnè: Sviluppo algoritmo (Ph.D Statistic) – [email protected] Esposito: CEO, Game & Business Development – [email protected] Bandini: Software Developer – [email protected] Filipponi: 3D graphic – [email protected] Pradella: 3D graphic – [email protected]

Musa Srl. Data di costituzione: 27/07/2016 • sito web: playmusa.com

Social Innovation

ICTStartCup Lombardia

08 Musa

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Trattative di partnership con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e il Centro Helen Keller di Messina della Unione Italiana Ciechi, scuola cani guida e centro regionale per l’autonomia e la riabilitazione socio-lavorativa dei disabili visivi.

Il sistema è attualmente un prototipo già realizzato ed è patent-pending. NaviGate è stato testato con più di 70 utenti non-vedenti in 3 diversi Stati Europei. Il famoso tenore Andrea Bocelli ha testato il sistema ritenendolo utile e funzionale. NaviGate, dopo la costituzione in impresa, avvierà l’accreditamento come spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

NaviGate è un sistema di guida basato su feedback aptico per ambienti indoor e outdoor pensato per aiutare le persone non-vedenti nella navigazione pedonale in maniera indipendente anche in luoghi mai esplorati. Il punto di forza di NaviGate è il funzionamento in ambienti indoor dove gli attuali sistemi basati su tecnologia GPS non forniscono stime accurate di posizione. NaviGate si compone di tre moduli: 1) smart sensing technology - tecniche di sensor fusion tra dati inerziali e RFID per la stima accurata della posizione e dell’orientamento dell’utente nello spazio; 2) wearable computing - interazione vocale con il non-vedente, implementazione delle tecniche di sensor fusion e gestione dei percorsi come un vero e proprio navigatore; 3) haptic feedback navigation - per la guida automatica dell’utente attraverso le più innovative tecniche di feedback aptico (tattile) senza influire sulle sue capacità sensoriali uditive. NaviGate, però, non si ferma alla navigazione di utenti disabili visivi. La versatilità del sistema, infatti, permette di usare NaviGate come periferica di gioco per l’industria del gaming e della realtà virtuale da parte di persone normo-vedenti. In questo ambito, infatti, appare sempre più forte l’esigenza di tracciare in modo robusto ed accurato la posizione dell’utente nello spazio per aumentare l’immersività migliorando così l’esperienza di gioco ed aprendo nuovi scenari di business.

NaviGate è un sistema di guida aptico per ambienti indoor e outdoor per la navigazione pedonale indipendente di utenti non-vedenti. Innovativo perchè funziona anche dove il segnale GPS non è accurato.

Domenico Chiaradia, Chief Executive Officer (CEO) – [email protected] Loconsole, Chief Commercial Officer (CCO) – [email protected] Sotgiu, Chief Technology Officer (CTO) – [email protected] Antonio Frisoli, Chief Research and Development (CR&D) e Senior Advisor – [email protected]

Social Innovation • Pari opportunità

ICTStartCup Toscana

09 NaviGate

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CNR-INO (Istituto Nazionale di Ottica); CNR-IFC (Istituto di fisiologia clinica); Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”; Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa; ISIR, Université Pierre et Marie Curie; Sorbonne Université, Parigi, Francia.

Le soluzioni per l’autismo sono stata testate presso centri di ricerca e centri per la terapia dell’autismo. In particolare il piccolo robot dinosauro PLEO è stato testato presso l’Associazione “Amici di Nico” ONLUS in Puglia. Altri test sono in corso nella stessa associazione grazie a protocolli sperimentali messi a punto con il Dipartimento di Psicologia dell’Università del Salento.

La soluzione sviluppata prevede l’implementazione di algoritmi di intelligenza artificiale, computer vision e interazione uomo macchina all’interno di Socially Assistive Robots connessi ad una piattaforma cloud di acquisizione e analisi big data. I robot, grazie al software sviluppato internamente, riescono ad interagire con il paziente (in base a protocolli di terapia validati) e a memorizzare metriche oggettive utilizzabili per analisi storiche della terapia e per adattare la stessa ai bisogni specifici del paziente. L’innovatività dirompente del progetto risiede nel porre le tecnologie della robotica e dell’intelligenza artificiale a supporto della qualità della vita e dell’interazione sociale dei soggetti affetti da patologie disabilitanti con particolare focus sull’autismo, fornendo una soluzione, in un campo in crescita, ma che per specifiche caratteristiche (children friendly, easy to use, adattabile, personalizzabile, economica, efficiente, con componenti tecniche e funzionalità di elevato contenuto tecnologico) risulta unica nel suo genere. Le soluzioni sviluppate contribuiranno sia allo sviluppo e all’applicazione di nuove terapie sia al progresso della ricerca sulle patologie disabilitanti.

Robot4Children ha sviluppato una soluzione integrata robot-software abbinata ad una metodica innovativa di applicazione assistiva rivolta ai bambini affetti da disturbi dello spettro autistico.

Giuseppe Palestra, capogruppo, ideatore e sviluppatore delle soluzioni – [email protected] / Ilaria Bortone, bioingegnere, si occuperà della traduzione in linguaggio informatico dei protocolli validati/ Brigitta Ruggieri, psicologa, si occuperà della definizione dei protocolli / Giuseppe Lorizzo, CFO, sarà a capo della gestione finanziaria

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ICTStartCup Puglia

10 Robot4Children

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Le partnership attivate riguardano l’accordo stipulato con il Dipartimento di Fisica e Geologia Unipg, per la definizione dell’algoritmo e la validazione e accreditamento finali, e l’accordo con Weblive per lo sviluppo degli aspetti informatici.

L’elemento di maggior riflesso sociale è sicuramente “ShakeApp”, che darà a chiunque la possibilità di essere consapevole della pericolosità rispetto al sisma, di beni di interesse, ad esempio, la propria abitazione. Si potrà quindi procedere consciamente a permanere nello stato di pericolosità rilevato, o al contrario, se necessario, provvedere ad azioni per la diminuzione della vulnerabilità.

Realizzazione di un software, e della corrispondente APP “ShakeApp”, che, sulla base di una mappatura nazionale, combinata con algoritmi innovativi, fornisca un valore di pericolosità e rischio sismico. Lo strumento consentirà:- agli istituti assicurativi e bancari di effettuare una più accurata stima del rischio sismico, e poter meglio promuovere l’assicurazione dei beni- alle pubbliche amministrazioni ed alle imprese di avere una sorta di “certificazione smart” da rischio sismico- ai privati cittadini, di avere la consapevolezza della pericolosità sismica dei beni di loro interesse.Il software, realizzato in tre versioni corrispondenti ad altrettanti livelli di approfondimento, fornirà:- full – il rischio, in funzione dell’ubicazione e delle caratteristiche costruttive del bene,- medium – il rischio, in funzione di ubicazione e anno di costruzione del bene,- light ShakeApp – la pericolosità, in funzione dell’ubicazione del bene.Lo sviluppo del progetto sarà realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università degli Studi di Perugia, con la Direzione scientifica del Prof. Giorgio Minelli, e la partecipazione del Prof. Andrea Cannata, che vanta una lunga esperienza presso INGV. La partecipazione di un centro universitario è stata ritenuta una condizione indispensabile sia per la necessità di sviluppare un modello di riferimento innovativo e scientificamente all’avanguardia, che per le necessarie validazioni e accreditamento.

Realizzazione di uno strumento di facile impiego, utilizzabile anche dai non tecnici, che restituisca il valore della pericolosità e del rischio in riferimento al sisma.

Geol. Marianna Casavecchia, capogruppo – [email protected]. Geol. Giorgio Minelli, direttore scientifico – [email protected]. Geol. Andrea Cannata, consulente scientifico – [email protected]

PRTraining Srls. Data di costituzione:11/05/2016 • sito web: prtraining.it

Social Innovation

ICTStartCup Umbria

11 ShakeApp

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In fase conclusiva le trattative di partnership con la sede italiana di Lobster (leader nella costruzione di macchine lanciapalle professionali per tennis): è molto interessata alla integrazione con le macchine della parte di localizzazione di TC.

Il team ha completato con successo una campagna di raccolta fondi su Kickstarter (dal 18/05/2016 al 16/06/2016, 100 backers, oltre $10K raccolti); testimonial della campagna è stato Nicolas Mahut (vincitore US Open 2015 in doppio), che ha supportato con entusiasmo il progetto. Inoltre, la costituenda società è nella fase finale del processo di accreditamento come spin-off dell’Università di Pisa.

Ambizione del team è utilizzare scenari di interesse molto diffusi, come ad esempio il tennis ed in generale lo sport, per promuovere l’utilizzo comune di tecnologie innovative, come gli smartwatch e i dispositivi wearable, abbinate al “machine learning” e alla “big data analysis”. In relazione al tennis, lo scopo principale che porta il progetto a distinguersi dalle altre soluzioni presenti sul mercato (che non prevedono telecamere) è quello di fornire supporto strategico al giocatore. Questo aspetto è di profonda importanza per lo sportivo in generale, e può quindi essere esteso ad altri sport (baseball, golf, cricket), verso cui TC mira ad espandersi, facendo leva sui contatti acquisiti per operare strategie di “upsell”.Inoltre, il team di TC si propone di approfondire le tematiche relative alla localizzazione mediante dispositivi bluetooth a basso costo, utilizzati per fornire al giocatore la “heatmap” dei suoi spostamenti in campo. Le tecniche adottate a questo scopo da TC possono trovare utilizzo in numerosi altri ambiti, non strettamente sportivi, come ad es. la localizzazione degli utenti all’interno di grandi centri commerciali, musei, ospedali. La presenza sul mercato di strumenti che permettono questo tipo di localizzazione utilizzando mezzi molto più costosi è un forte segnale dell’ampio margine di diffusione che possono avere le soluzioni messe a punto con TC al di fuori del contesto tennistico, utilizzando dispositivi molto più economici.

TC è una piattaforma software per smartwatch che utilizzando machine learning e analisi di big data offre supporto, motivazioni e analisi delle performance allo sportivo moderno, partendo dal tennis.

Giuseppe Prencipe, Chief Executive Officer (CEO) – [email protected] Tommasi, Chief Technology Officer (CTO) – [email protected] Zavattari, Chief Research and Development (CR&D) – [email protected] Giannella, Chief Commercial Officer (CCO) – [email protected] Zavattari, Chief Marketing Officer (CMO) – [email protected] Marchetti, Ufficio Stampa (ITA) e PR – [email protected] Ullmann, Ufficio Stampa (USA) – [email protected] Russillo, Senior Advisor – [email protected] Giannella, Senior Advisor – [email protected]

ICTStartCup Toscana

12 Tennis Commander

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DSM Group Spa: gruppo europeo di circa 150 persone con varie sedi in Europa, duemila clienti internazionali tra i quali alcuni dei principali al mondo nel settore della produzione di beni di largo consumo, del retail e del fashion.

Non riuscivamo a trovare uno slogan adatto alla nostra mission. Poi un giorno, casualmente, ci balza all’occhio un volantino promozionale: trovato!“Il segreto non è correre dietro le farfalle ... ma curare bene il giardino affinchè loro vengano da te”.

Piattaforma mobile di couponing in grado di veicolare buoni acquisto digitali, finalizzati ad un acquisto intelligente e rispondente in pieno alle esigenze ed ai gusti dei consumatori. L’escamotage che trasforma gli importi di spese minute (ticket parcheggi, ticket autostradali, ticket autobus, ticket ricariche, bollette utenze) in buoni acquisto “personalizzati” ci consente di fornire ai nostri clienti una profilazione accuratissima dell’utente poiché il recupero delle spese, a livello psicologico ed emozionale, rappresenta un incentivo a fornire,in modo indiretto,informazioni commerciali e personali in cambio di un “ritorno economico” sotto forma di buoni sconto. Tickappy ribalta l’attuale sistema di gestione delle campagne promo, infatti è il consumatore che si propone al dealer attraverso la piattaforma e non il dealer che rincorre il consumatore con offerte e promozioni troppo spesso non pertinenti ed insoddisfacenti per le necessità reali e contingenti dell’acquirente. Tickappy si inserisce in un mercato pronto a cogliere le sfide offerte dal mobile marketing, ripensando completamente l’esperienza tra azienda e utente, in cui i consumatori sono sempre più attenti alle promozioni di prezzo.Le quote totali di investimenti in mobile advertising ammontano a circa 462 milioni di euro (anno 2015), con incrementi annuali intorno al 50% circa, la nostra start up intende puntare su percentuali variabili tra 0,1% e 0,8% del totale investimenti gestiti dai player minori.

Piattaforma mobile B2B, che consente alle aziende clienti di massimizzare la redemption delle proprie campagne promo, profilazione accuratissima delle abitudini di acquisto e di mobilità degli utenti.

Raffaele Spina, project manager – [email protected]. Giuseppe Varanese, team manager – [email protected]. Giovanni Mancinelli, web developer / Ottavio Iannone, web designerMarco Mastropaolo, responsabile commerciale – [email protected] Pietrangelo, responsabile amministrativo – [email protected] Antonella Di Rita, traduttrice

ICTStartCup Molise

13 TICKAPPY

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Nucleo Investigativo Scientifico e Tecnologico della Polizia Municipale di Torino, con cui è in atto un test pilota del software forense su dati reali. Studio Ribero di Torino per la distribuzione del software.

Anche le fotocamere hanno un’impronta digitale. A causa di imperfezioni nei processi di fabbricazione, ogni sensore ottico lascia in ogni foto che scatta un pattern invisibile che lo contraddistingue da ogni altro sensore mai prodotto. La tecnologia sviluppata da ToothPic è in grado di estrarre e comprimere questo pattern in pochi KB aprendo la strada ad applicazioni senza precedenti.

ToothPic propone soluzioni software basate su tecnologie per il riconoscimento di dispositivi fotografici, ovvero l’identificazione di quale specifico dispositivo abbia scattato una determinata foto o video. Grazie alla proprietà intellettuale sviluppata e in fase di brevettazione ToothPic Search è un prodotto in grado di offrire per la prima volta agli investigatori la possibilità di determinare su larga scala l’associazione tra una foto e il dispositivo che l’ha scattata, scoprendo, all’interno di collezioni di milioni di immagini, quelle scattate da un determinato dispositivo. Attualmente non esiste uno strumento equivalente disponibile sul mercato dei software per indagini forensi, che consenta di gestire la mole enorme di fotografie collegate a indagini in corso. Sulla base della stessa tecnologia, ToothPic sta anche sviluppando un secondo prodotto, denominato ToothPic Authenticate, che offre un servizio di autenticazione per utenti di servizi web basato sul possesso del proprio smartphone, riconosciuto tramite il sensore fotografico. ToothPic Authenticate ha l’obiettivo di rendere l’autenticazione allo stesso tempo sicura e user-friendly, sostituendo i complessi sistemi di autenticazione esistenti, basati su password, codici inviati al proprio dispositivo, o token generatori di codici. Il sistema si basa su una tecnologia sviluppata da ToothPic di provata sicurezza e consente agli utenti di autenticarsi con un singolo click, offrendo una user experience senza precedenti.

ToothPic sviluppa soluzioni innovative basate su camera identification (l’associazione tra una fotocamera e le immagini da essa acquisite) negli ambiti dell’autenticazione web e del software forense.

Giulio Coluccia, capofila e CEO – [email protected] Magli, presidente – [email protected] Bianchi, responsabile R&D – [email protected] Valsesia, CTO – [email protected]

ICTStartCup Piemonte VdA

14 ToothPic

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L’idea dello sviluppo della piattaforma nasce dopo una esperienza di due anni nello sviluppo di applicazioni mobili e videogiochi per la realtà virtuale aumentata e mista. L’entusiasmo mostrato dagli utenti di ogni fascia di età che hanno usato le nostre applicazioni ci ha ulteriormente confermato circa il momento propizio per proporre Wideverse al grande pubblico.

Wideverse è uno spin-off del Politecnico di Bari nato con l’idea di permettere ad utenti privi di competenze tecniche in materia di Augmented/Virtual/Mixed Reality di creare, pubblicare e condividere le proprie esperienze immersive. La piattaforma si compone di una suite di tre applicazioni collegate al cloud di wideverse: uno strumento editor per tablet, attraverso cui è possibile creare in pochi passaggi esperienze integrate (immersive) attraverso il montaggio di foto e video a 360°, foto, video, slideshow e modelli 3D; un player per smartphone, che permette la condivisione e la fruizione delle esperienze immersive (a tutto schermo o in stereoscopia con strumento visore); un plugin per l’integrazione nei siti web. Il mercato di riferimento è rappresentato da agenzie immobiliari, tour operator (utenza business) e possessori di action cam (utenza consumer). La beta della piattaforma è pronta e verrà proposta alle agenzie immobiliari tramite contatto diretto. La versione pubblica dell’intera piattaforma per l’utenza consumer sarà disponibile alla fine di dicembre 2016.Il modello di business è di tipo subscription con tre profili per l’uso dell’editor: free, pro a 14€/mese, enterprise a 29€/mese. Il player è gratuito e conterrà pubblicità per le esperienze degli account free.Wideverse cerca un investimento di 150k€ per penetrare il mercato immobiliare e consolidare il prodotto, a fronte del quale si stima di raggiungere un cash flow che diventa positivo alla fine del 2° anno.

L’idea portante di Wideverse è quella di rendere possibile la creazione e pubblicazione di contenuti in realtà aumentata, virtuale e mista anche ad utenti privi di competenze tecniche.

Tommaso Di Noia, CEO – [email protected] +393346715671Michelantonio Trizio, CTO – [email protected] +393282226200Nicola Brucoli, Designer & 3d architect / Antonio Stella, VR/AR Development LeadFrancesco Paolo Porcari, Media Production ManagerEugenio Di Sciascio, Advisor

Wideverse Srls. Data di costituzione: 25/10/2016 • sito web: wideverse.com

ICTStartCup Puglia

15 Wideverse

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CleanTech&Energy

Premio Innovazione

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All Weather -fotobioreattore

StartCup Calabria

GreenDEC Project Solutions, Srls. Data di costituzione: 12/11/2015 • sito web: greendec.it

Francesco Guzzo, capogruppo – [email protected] Allegro, responsabile tecnico – [email protected] Caccamo, responsabile commerciale – [email protected] Guzzo, consulente – [email protected]

All Weather è un FBR concepito per funzionare efficientemente in tutte le condizioni climatiche e ottimizzato per usare la CO2 come principale fonte di carbonio per le specie algali coltivate.

All Weather è una tecnologia innovativa nata dall’idea di sfruttare la CO2 emessa da processi industriali come fonte principale di carbonio per la coltivazione di alghe. Nel caso specifico è stato pensato e sviluppato attorno ad un cianobatterio, genere Arthrospira, noto come spirulina. Punti di forza:- Contrasto ai cambiamenti climatici grazie all’alta capacità di utilizzare tutta la CO2 immessa nel sistema;- Possibilità di installare il FBR in qualsiasi condizione climatica;- Capacità di valorizzare terreni improduttivi o spazi degradati, come terreni contaminati o capannoni dismessi;- Sistema modulare e quindi molto adattabile a diverse condizioni di posa, può sfruttare spazi verticali e orizzontali senza perdere efficienza;- Movimentazione del fluido di coltura altamente efficiente senza l’utilizzo di pompe e quindi senza danni cellulari per le specie coltivate, fattore che ne assicura la massima crescita;- Ambiente confinato: nessuna possibilità di contaminazioni esterne;- Temperatura controllata con sistemi altamente efficienti;- Produzione stabile tutto l’anno grazie alla capacità di mantenere tutti i parametri vitali sempre costanti;- Facilità di raccolta del prodotto;- Potenzialmente adattabile a molte altre specie algali come ad esempio l’ematococco (Haematococcus pluvialis).Il nostro progetto è in linea con gli accordi sul climate change siglati recentemente a Parigi (Cop 21) e già ratificati dai maggiori paesi produttori per contrastare i cambiamenti climatici.

- Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (Nazioni Unite) e confermati dalla NASA “Tutte le indicazioni sono che il 2016 sarà l’anno più caldo della storia, sopra il primato stabilito nel 2015”. - Basterebbero due grammi al giorno di spirulina per combattere la denutrizione (dati FAO).- All Weather catturerà la CO2 per creare spirulina di altissima qualità.

Cleantech & Energy

16

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Umbria Risorse SpA (HUB & Incubatore di PMI e startup innovative); RDPower srl (Centro di Ricerca riconosciuto dalla Regione Lombardia); Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale (CNR-IBAF).

Si utilizzano le più recenti tecnologie di realtà aumentata.

ProfectusR&D s.r.l. intende sviluppare tecnologie per colture protette, i cui principi di funzionamento e innovazione consentono la messa in opera di serre ad alta produttività totalmente gestite in remoto autosufficienti dal punto di vista energetico e con fabbisogno idrico ridotto. L’idea nasce dalla volontà di portare innovazione in un settore tecnologicamente arretrato che negli ultimi anni sta conoscendo una forte espansione, aprendo il mercato dei prodotti dedicati alle colture protette a macchinari e tecniche avanzate volti ad incrementare velocita, quantità e qualità delle produzioni, nonché strumenti atti alla gestione remota e automatizzata degli aspetti agronomici delle colture protette.Per raggiungere l’obiettivo si allestisce una serra sperimentale completamente autosufficiente sotto il profilo energetico che impiega le più recenti tecniche di coltivazione fuori suolo ad alta resa, affiancate dalle tecnologie sviluppate dal team: software per il monitoraggio e la gestione remota della produzione in realtà aumentata AugmentedGrow, plafoniera LED per orticoltura, plafoniera LED convettore per orticoltura, barre LED per orticoltura, sistema per il recupero del vapore acqueo.Mercati di riferimento: imprenditori agricoli, tecnici e operatori, istituti di ricerca e università, cooperazione internazionale (paesi in via di sviluppo, zone desertiche) e applicazioni aereospaziali (vedi EDEN ISS – www.eden-iss.net), con cui stiamo prendendo contatti attraverso il CNR.

Tecnologie per colture protette che consentono messa in opera di serre ad alta produttività totalmente gestite in remoto, autosufficienti dal punto di vista energetico e con fabbisogno idrico ridotto.

Francesco Falchi, capogruppo – [email protected] Arca, responsabile ricerca & sviluppo – [email protected] Bigerna, Project Manager – [email protected] Bigerna, pubbliche relazioni – [email protected]

Cleantech & EnergyStartCup Umbria

17 Augmented Grow

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BloomVet anticipa concretamente quelle esigenze culturali, in crescita nelle società occidentali più sensibili, di difesa dell’ambiente e miglioramento del benessere animale nel rispetto primario della riconosciuta libertà dal dolore e dalle malattie cui ogni essere senziente ha diritto.

BloomVet si propone di immettere sul mercato un sistema innovativo di diagnostica precoce,EnteroDetectAVI, facilmente installabile nelle strutture esistenti che andrà a monitorare in continuo lo stato di salute degli animali presenti attraverso l’analisi delle loro emissioni odorose.EnteroDetectAVI si compone di un parte hardware e di una software: l’hardware è costituito da un dispositivo di sensori che verificano la qualità delle emissioni odorose 24/7. I dati raccolti vengono analizzati on-line da un algoritmo che in tempo reale avvisa l’allevatore, sul dispositivo da lui prescelto (smartphone, tablet, pc), dell’instaurarsi della patologia.In seguito ad alcune prove preliminari effettuate, il 9/6/2016 è stata depositata una domanda di brevetto italiano n. 102016000059153 dal titolo: “Sistema di rilevazione di patologie enteriche, in particolare in animali, e relativo metodo di rilevazione” a titolarità Università degli Studi di Milano.La prototipazione e successiva industrializzazione si concluderanno con la realizzazione di dispositivi/impianti pilota entro il primo semestre 2017.Nel secondo semestre 2017, si andrà sul mercato attraverso un progetto pilota con uno dei tre Gruppi Integrati italiani che vedrà l’installazione in venti capannoni a prezzo di costo.Nel 2018 con il cliente del Gruppo Integrato si concorderà l’istallazione su tutti i capannoni delgruppo (100 di proprietà e 700 dei contractors).

Innovazione nella diagnostica veterinaria, il punto di incontro tra agricoltura 2.0 e industria 4.0

Marcella Guarino, presidente – [email protected] Ferrante, R&D manager – [email protected] Grilli, Technical Manager – [email protected] Guffanti, PhD – [email protected]

Social Innovation

Cleantech & EnergyStartCup Lombardia

18 BloomVet

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Bloomvet: la Nuova Frontiera

della Diagnostica Veterinaria

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Sono già stati avviati i rapporti con proprietari di boschi privati ed isitituzionali: sono state ottenute manifestazioni di interesse ufficiali da Regione Liguria, Comune di Genova, Parco Naturale Regionale dell’Aveto.

Boschi Vivi ha vinto il primo premio ReStartApp 2015 della Fondazione Edoardo Garrone, il premio CoopLiguria Startup promosso da Coop Startup, Legacoop e Coopfond e il premio economia circolare al Posidonia Green Festival 2016, oltre alla Categoria CleanTech di Smart Cup Liguria 2016.

Il servizio di Boschi Vivi consiste nell’offerta al cliente di un posto presso un albero, situato in un bosco ceduto in concessione a BV da proprietari privati e/o Enti pubblici, ai piedi del quale interrare l’urna biodegradabile contenente le proprie ceneri. Tramite il pagamento di una quota,il cliente ha diritto alla concessione del posto, in esclusiva o in condivisione a seconda della formula scelta. Il ricavato viene utilizzato da BV per migliorare il servizio e per la cura e la salvaguardia del bosco nel quale sono situati gli alberi, per conto del concedente.Il progetto risponde a bisogni sociali oggi non efficacemente garantiti né dal mercato né dalle pubbliche amministrazioni: scarsa offerta di soluzioni plurali e alternative alle sepolture tradizionali, necessità spirituali degli individui da soddisfare attraverso una più ampia libertà di scelta di dove passare la vita oltre la morte, salvaguardia del territorio tramite gestione forestale conservativa per la prevenzione del dissesto idrogeologico, presidio territoriale e ripopolamento di aree rurali spesso considerate marginali. Tali bisogni non sono ad oggi garantiti a causa di cronici problemi di inefficienza e/o insufficienza di risorse finanziarie comunali sia per il servizio cimiteriale sia per la gestione forestale.Il progetto è quindi in grado di rispondere a bisogni percepiti ma finora poco ascoltati ed è in linea con una strategia di sviluppo sostenibile sui punti di vista economico, ambientale e sociale.

Boschi Vivi è un innovativo servizio di dispersione delle ceneri integrato a servizi forestali nel rispetto della persona, del territorio e della Natura.

Anselma Lovens, ideazione e coordinamento di progetto – [email protected] Novelli, resp. amministrazione/comunicazione – [email protected] Marchiori, resp. coordinamento cimiteriale e forestale – [email protected] Prosperi, sviluppo business, normativa e finanza – [email protected]

Boschi Vivi Società Cooperativa. Data di costituzione:24/03/2016 • sito web: boschivivi.it

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Cleantech & EnergyStartCup Liguria

19 Boschi Vivi

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Solidpower;Western Engineering.

In caso di blackout elettrico, Egg1 garantisce il funzionamento di tutte le apparecchiature elettriche servite. Inoltre visti gli ultimi eventi sismici che hanno colpito Camerino, il prodotto Egg1 si presta a fornire acqua calda per le docce e il riscaldamento invernale nonché energia elettrica per i disagiati. Un singolo prodotto riesce infatti a soddisfare il fabbisogno di più di venti persone.

Lo spinoff Egg technology nasce in seguito alla ricerca condotta dai suoi fondatori inerente a diverse tecnologie a zero emissioni di polveri sottili. Infatti in Italia nel 2012 le morti premature causate dal PM 2,5 e PM 10, NOx e SOx sono state circa 84.000 (Fonte AEA) di cui la maggior parte nel Nord Italia. I costi sanitari dovuti alle emissioni di queste polveri sottili sono stati pari ad oltre 1,2 miliardi di euro. Il riscaldamento domestico rappresenta il 40% di queste emissioni inquinanti (Fonte ISPRAMBIENTE).Dopo tre anni di ricerca è stato sviluppato Egg1, un impianto alimentato a gas naturale per la produzione di energia elettrica, freddo e calore, senza nessuna combustione grazie alla tecnologia a Fuel Cell. La ricerca è stata condotta presso l’Università di Camerino che ha anche finanziato il primo prototipo al mondo applicato ad una installazione in ambito reale. L’idea innovativa è già oggetto di brevetto.Il segmento di mercato residenziale è quello più importante. Invece le pubbliche amministrazioni e gli edifici sia industriali che commerciali sono maggiormente interessati ad installare questi sistemi per via dei maggiori risparmi che possono conseguire o dei quantitativi di emissioni di gas serra evitati. Ogni Egg1 è in grado di soddisfare da tre a sei appartamenti di un condominio mentre per un complesso commerciale, industriale o della pubblica amministrazione saranno necessari più prodotti in parallelo.

Egg technology punta alla commercializzazione di Egg1, un generatore di calore, freddo ed elettricità.Costi di esercizio ed emissioni di gas serra: -50%; Emissioni di CO, NOx, SOx, PM e smog:-99%.

Prof. Roberto Gunnella, Presidente Consiglio di Amministrazione – [email protected] Fabiani, Consiglio di Amministrazione – [email protected] Mezzabarba, Consiglio di Amministrazione – [email protected] Calabrò, Responsabile Tecnico – [email protected]

Egg technology Srl. Data di costituzione: 05/09/2016 • sito web: www.egg1.it

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Cleantech & EnergyStartCup Marche

20 Egg technology Srl

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BioDevices Lab, Dipartimento Ingegneria dell’Informazione Università di Padova - Italia.FluSens ApS, Copenhagen - Danimarca.ARC - Centro Ricerche Applicate, Padova - Italia.

Presentazione video del progetto (1:24 min): https://www.youtube.com/watch?v=6ceJBuyRUO0PER INFO: [email protected]

L’idea alla base di FoodSense è nata dal background nel campo della sensoristica di Rosati Giulio, socio fondatore ed attualmente ricercatore presso il BioDevices Lab del Dip.to di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova.La piattaforma di FoodSense, attualmente in fase di sviluppo e prototipazione, è costituita da tre elementi principali: un’etichetta intelligente chiamata SmartLab, un sistema di lettura che può essere uno smartphone o un dispositivo per letture massive, e da un database remoto chiamato FoodCloud.L’attenzione alla qualità del cibo, al consumo di prodotti sostenibili e agli sprechi sta crescendo nell’interesse generale. Waste Watcher ha stimato nel 2014 che il solo spreco alimentare domestico italiano pesa per circa 8.1 miliardi di euro. Lo spreco dell’industria e della distribuzione è addirittura maggiore. Lo scopo di FoodSense è creare un valore aggiunto in termini di sostenibilità e riduzione degli sprechi alimentari, ottimizzando un processo con un vantaggio economico rilevante per: i produttori, la GDO, e ovviamente i consumatori. Questo mercato è ricco di competitors che hanno però, secondo noi, una visione troppo ristretta del problema, e l’obiettivo di monetizzare concentrandosi tipicamente solo sul segmento B2C, considerato più redditizio. Dal nostro punto di vista, affrontare il termine dello spreco del cibo guardando all’intera filiera produttiva è l’unico modo per trovare una soluzione percorribile, e soprattutto sostenibile nel lungo periodo.

Etichetta intelligente per il monitoraggio della degradazione dei cibi all’interno delle confezioni e per la trasmissione wireless delle informazioni a favore di tutti gli attori della filiera del cibo.

Giulio Rosati, capogruppo e R&D – [email protected] Ordan, Engineer – [email protected] Dri, Marketing e Business Developer – [email protected]

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Cleantech & EnergyStartCup Veneto

21 FoodSense

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Fondazione Edmund Mach, S. Michele all’Adige;Euricse, Istituto Europeo di Ricerca sull’Impresa Cooperativa e Sociale.

Nella mitologia Greca, Demetra è la dea dell’agricoltura, costante nutrice della gioventù e della terra verde, artefice del ciclo delle stagioni.

Il nostro primo obiettivo è l’abbattimento degli sprechi alimentari e dei consumi energetici legati alla conservazione della frutta. Questa categoria alimentare è infatti la più difficile da conservare e più di metà della frutta prodotta ogni anno non viene consumata.A tal fine abbiamo sviluppato DEMETRA, un fitofarmaco naturale in grado di arrestare la maturazione della frutta dopo la raccolta. La frutta trattata con DEMETRA può essere conservata più a lungo e a temperature superiori, abbattendo al contempo i consumi energetici e le emissioni serra dei magazzini di conservazione. DEMETRA previene inoltre lo sviluppo di marcescenze e preserva nel tempo le qualità della frutta appena raccolta. In quanto completamente naturale DEMETRA è sicuro per uomo e ambiente e compatibile con i metodi di produzione biologica.Il nostro primo target è l’industria trentina della mela. Il Trentino Alto Adige costituirà dunque una piattaforma di lancio per l’espansione in più direzioni. Partendo dal mercato frutticolo locale puntiamo infatti alla diffusione della nostra tecnologia ai mercati esteri, come Germania, Francia, Stati Uniti, Cile, e Brasile. Contemporaneamente la formula DEMETRA sarà ottimizzata per l’utilizzo su altri tipi di frutta, come pomodori, kiwi, pesche, albicocche, banane. Il perfezionamento di una simile tecnologia industriale consentirà infine lo sviluppo di soluzioni adatte all’uso domestico, migliorando e tutelando la qualità della vita dei consumatori finali.

GreenCode è un’associazione dedicata allo sviluppo di tecnologie ambientali. Combina tradizione e discipline hi-tech nello sviluppo di prodotti per la salvaguardia ambientale.

Dario Gallottini responsabile operativo e commerciale – [email protected] Gentilini, manager e responsabile esecutivo – [email protected] Guzzonato, responsabile tecnico e scientifico – [email protected]

Cleantech & EnergyStartCup Trentino

22 GreenCode

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CNR - Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari UOS Sassari; Università degli studi di Cagliari - Dipartimento di scienze della Vita e della Terra;Azienda agricola Badde Mendula – 07036 Sennori.

L’offerta e la domanda globale dello zafferano sono in equilibrio ma quello certificato è insufficiente, favorendo frodi e ampliando la forbice dei prezzi al dettaglio. Lo scarto di lavorazione rappresenta il 99% della biomassa totale e, nonostante i metaboliti bioattivi di interesse farmacologico, non viene valorizzato per il mancato trasferimento di appropriate tecnologie di conservazione.

L’impresa Nurkara è specializzata nella coltivazione sostenibile di zafferano “Bio” con l’obiettivo finale, nel prossimo triennio, di produrre 150 kg (~4 milioni di EU) di zafferano in stili di categoria I secondo lo standard internazionale ISO 3632. Lo scopo sarà raggiunto con una rete di produttori “Bio” che adotteranno un unico standard di produzione e valorizzeranno anche gli scarti di lavorazione. Lo standard qualitativo sarà garantito da un protocollo innovativo di deidratazione a freddo preceduto da una stabilizzazione e dal confezionamento sottovuoto. Tale protocollo, definito presso il CNR-ISPA, riduce i rischi di contaminazione, estende la conservabilità, preserva tutte le caratteristiche intrinseche dello zafferano e limita la perdita dei composti aromatici volatili. I costi tecnologici saranno ampiamente compensati dalle certificazioni di qualità e “Bio” che consentiranno di collocare il prodotto in un mercato di nicchia. Un altro punto di forza del progetto risiede nel recupero e valorizzazione degli scarti dei fiori (tepali) che dopo un appropriato trattamento saranno utilizzati, grazie ai protocolli messi a punto presso il DISVA-UNICA, per l’estrazione ‘green’ di composti bioattivi d’interesse per l’industria farmaceutica, di cosmesi o profumeria. Come risultato lo zafferano “Bio” Nurkara sarà di categoria I certificata, non avrà competitors per la tipologia di prodotto e i costi tecnologici saranno compensati anche dal recupero degli scarti di lavorazione.

Divenire competitivi, innovativi e sostenibili tramite la R&S per elevare, preservare e standardizzare la qualità dello zafferano in stili e recuperare complessi bioattivi dagli scarti di lavorazione.

Leonardo Sechi, capogruppo, imprenditore agricolo – [email protected] Masala, capogruppo, imprenditore agricolo – [email protected] D’Hallewin, ricercatore, direttore CNR Sassari – [email protected] Carlo Tuberoso, ricercatore, Università di Cagliari – [email protected] Giovanni Arru, impiegato amministrativo – [email protected] Garau, web specialist – [email protected] Paola Di Bella, digital marketing consultant – [email protected]

Cleantech & EnergyStartCup Sardegna

23 NURKARA

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Polipo è uno spin-off dell’Istituto Italiano di Tecnologia. La sede di riferimento è il Center for Sustainable Future Technologies di Torino. Politronica Srl, si occupa di stampa 3D ed è interessata adi un materiale ecosostenibile a km0.

È stato calcolato che nel 2050 gli oceani conterranno una massa di plastica maggiore di quella dei pesci che li popolano. Questa nicchia ecologica è stata chiamata plastisfera. L’utilizzo di plastica biodegradabile è quindi non più un lusso ma una necessità. Essendoci costituiti in Piemonte, terra di produzioni vitivinicole, abbiamo già testato l’olio derivato da semi di uva come materia prima.

I PHA (poliidrossialcanoati) sono riconosciuti come la plastica del futuro, possono essere utilizzati in sostituzione delle plastiche prodotte da petrolio ma sono biodegradabili e prodotti da fonti rinnovabili. Gli attuali processi di produzione lunghi e costosi constano di una serie di reazioni fermentative ed estrazioni con solventi molto spesso tossici che ridimensionano il mercato e la qualità del prodotto stesso. Polìpo (Poli come πλυ-μερής polimeros= “polimero” e lipo da λίπς, lipos = “grasso”) diversamente da tutti i competitor prevede lo sviluppo di plastiche biodegradabili equiparabili al PHA a partire da olii vegetali non alimentari attraverso un processo di chimica verde e senza l’impiego di microbi. La plastica sarà quindi prodotta senza fasi di separazione con solventi abbattendo i costi di produzione e l’impatto ambientale ed al contempo migliorandone le proprietà termomeccaniche. A differenza dei tradizionali metodi produttivi per cui l’impiego di una determinata materia prima è strettamente correlato alla selezione del ceppo batterico, il processo Polipo è più flessibile cosicché una grande varietà di scarti agricoli o forestali siano fruibili senza impatto sulla plastica prodotta.

Polipo è un metodo innovativo per produrre plastica biodegradabile con un processo chimico verde anziché fermentativo abbassando i costi ed incrementando il potenziale applicativo.

Sergio Bocchini CEO – [email protected] Chiolerio NXD – [email protected] Ferraro Junior CTO – [email protected] Guarnieri Business developer – [email protected]

Polipo Srl. Data di costituzione: 15/10/2016 • sito web: polipo.eu

Cleantech & EnergyStartCup Piemonte VdA

24 Polipo

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Contratti attivati con: CosmoLab Srl - test microbiologici;Pagit di P. Geninatti - sviluppo centralina di controllo;Ing. C. Perassi - sviluppo centro di controllo remoto;Tecnolamiere Srl - componenti meccanico-strutturali.

L’inventore e CEO del re3CUBE progetta e costruisce motociclette prototipali da corsa, per hobby. Il direttore commerciale di re3CUBE è un ex manager della più importante multinazionale di distribuzione di attrezzature e materiale per dentisti.Kiwifarm, uno dei fondatori di re3CUBE, è un angel che investe tempo e competenze, anziché denaro, in imprese innovative e persone di talento.

Re3cube offre una soluzione alla gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo prodotti dalle piccole strutture sanitarie, oggi tali rifiuti sono: – accumulati in scatole conservate nella struttura, – ritirati mensilmente porta a porta da operatori specializzati, – accorpati su TIR nei centri di raccolta autorizzati, – trasportati per centinaia di Km presso i pochi inceneritori dedicati e l’operatore sanitario ne è penalmente responsabile fino all’avvenuto smaltimento. Re3cube è un elettrodomestico professionale dedicato ai piccoli operatori (dentisti, veterinari…), che grazie a una tecnologia brevettata, sterilizza e compatta i rifiuti pericolosi nel luogo e nel momento stesso in cui gli operatori li producono, trasformandoli in Combustibile da Rifiuto (CdR). Re3cube è collegato ad un centro di controllo remoto (device IoT) che ne monitora il funzionamento, ne assicura l’affidabilità e provvede automaticamente agli adempimenti normativi. Il servizio Re3cube è distribuito attraverso gli attuali fornitori di apparecchiature e materiale sanitario e include: – il ritiro del CdR prodotto, – la fornitura dei consumabili necessari (sacchetti per CdR e cartucce filtro). Re3cube: – razionalizza e semplifica la gestione dei rifiuti sanitari pericolosi, – elimina la responsabilità penale dell’operatore sanitario, – riduce i potenziali rischi per la salute, – abbatte costi di trasporto e gli impatti sull’ambiente.

Dispositivo IoT innovativo ed ecologico che offre una soluzione definitiva alla sterilizzazione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo prodotti dalle piccole strutture sanitarie.

Arch. Ing. Luciano Scibilia, progettazione e CEO – [email protected]. Renato Lacroce, CTO e Regulatory Affairs – [email protected]. Alberto Bert, PhD, CSO e IP Management – [email protected]. Marco Becchio, ICT Management – [email protected] Luciani, Sales & Marketing Director – [email protected]

Re3cube Srl. Data di costituzione: 17/03/2016 • sito web: re3cube.com

Cleantech & EnergyStartCup Piemonte VdA

25 re3CUBE

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Partnership scientifiche: CNR-IAMC di Taranto.Partnership aziendali: Cantine San Marzano (San Marzano di San Giuseppe); Tenuta Montedoro (Ginosa); Sherena Srl (Policoro); Vivaio Carlo Fantini (Chieti); Cooperativa Owen (San Giorgio Ionico).

La pratica di spargere alghe marine sotto le colture è antichissima. Il primo a parlarne fu il tribuno romano Lucio Giunio Colummella, nel I secolo d.C., nel suo “De Re Rustica”.Tale buona pratica si è protratta in Italia sino al sopraggiungere dei primi fertilizzanti chimici, negli anni ‘50, come dimostrano le fotografie del reporter tedesco Alfred Eisenstaedet, scattate nel 1947 in provincia di Bari.

Il progetto South Agro nasce dall’aggregazione di diverse figure professionali e dalla consapevolezza che le alghe marine sono ad oggi una risorsa immensa ancora non utilizzata in Italia. Dalle alghe è difatti possibile realizzare innumerevoli prodotti ecosostenibili, tra cui i biostimolanti. I biostimolanti algali sono prodotti liquidi che, quando somministrati alle colture agricole, le aiutano a crescere più velocemente riducendo al contempo il fabbisogno necessario di fertilizzanti tradizionali. Queste potenzialità sono certificate da una corposa letteratura scientifica. L’approvvigionamento delle alghe marine per la produzione di biostimolanti avverrà in una prima fase grazie all’importazione, utile a finanziare la ricerca presso il CNR di Taranto. In un secondo momento, ottimizzato il processo di estrazione, South Agro raccoglierà le alghe direttamente dalle coste nazionali, aiutando quelle amministrazioni pubbliche che vivono lo spiaggiamento annuale delle alghe marine come un problema da dover smaltire in discarica. I biostimolanti South Agro si differenzieranno dai competitors per la materia prima utilizzata, per il processo di estrazione, per il prezzo al consumatore e tramite differenziazione della clientela. South Agro difatti punta da subito ad aggredire i segmenti di mercato dei “pollici verdi” e degli urban growers. Successivamente, i biostimolanti ottenuti grazie alla ricerca scientifica penetreranno anche il comparto agricolo e florovivaistico.

Sviluppo di biostimolanti per l’agricoltura a base di alghe del Mediterraneo, mediante un processo innovativo di estrazione.

Valentino Russo, CEO – [email protected] Larini, Marketing & Communication – [email protected] Stola, Financial Control Officier – [email protected] Tancredi, R&D Agronomist – [email protected] Salerno, Legal Specialist – [email protected] Tarricone, Import/Export Specialist – [email protected]

Cleantech & EnergyStartCup Puglia

26 South Agro

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Archimede srl - energie rinnovabiliRAP - azienda gestione rifiuti del Comune di Palermo; Comune di Palermo;ISMETT Ospedale / SAS Automation, controllo di processo.Lettere di intenti: ENI, VEOLIA, KT, PSTS, Università di Palermo.

Tecnologia innovativa brevettata, basata sull’effetto combinato di gasificazione e ossidazione in acqua supercritica. Forte contenimento del costo di impianto Assenza di emissioni nociveImpianti posizionabili vicino ai centri abitati (modello a Km0). Soluzioni per smaltimento rifiuti di ospedali, laboratori, percolati, fanghi di depurazione, rifiuti industriali e urbani.

La storia di Supercritical Energy nasce dall’incontro di ricercatori di ingegneria chimica dell’Università di Palermo con imprenditori delle energie rinnovabili, incontro che ha consentito di mettere a frutto l’esperienza scientifica nel campo dei fluidi supercritici con l’esperienza imprenditoriale.Supercritical Energy è una società che progetta e realizza impianti di smaltimento rifiuti basati su una tecnologia innovativa e proprietaria. Il principale valore è l’annullamento delle emissioni nocive quali diossine, ossidi di zolfo e azoto e polveri. Il modello di smaltimento è a “km0”: impianti installabili in prossimità dei centri abitati e siti industriali con il vantaggio di ridurre i costi e l’impatto ambientale del trasporto.La startup ha una struttura articolata in laboratori, centro di progettazione e un impianto prototipale industriale messo a disposizione di investitori e partner per prove e verifiche del processo.Nella prima fase di attività Supercritical Energy guarderà al mercato dei rifiuti speciali che in Italia è di 21 milioni t/a. Nel 2020 saranno in funzione 13 impianti con capacità di 5200 t/a di rifiuti. Il traguardo per il 2020 è un fatturato annuo di 10 milioni di euro con cash flow cumulato di 5 milioni di euro e un attivo di 8 milioni di euro.Supercritical Energy affronterà la concorrenza sfruttando al meglio il proprio vantaggio competitivo: dettare un nuovo standard ambientale impossibile da raggiungere con tecnologie attuali.

Una soluzione sostenibile allo smaltimento dei rifiuti in virtù di una tecnologia innovativa, basata sull’acqua supercritica, che produce metano e non genera inquinanti (NOx, SOx, polveri, diossine).

Gianluca Tumminelli, direttore generale – tumminelli@archimede–srl.comGaetano Tuzzolino, manager tecnico – [email protected] D’agostino, manager commerciale – [email protected] Rubio, responsabile amministrativa, [email protected] Dispenza, responsabile tecnico – [email protected] Caputo, capogruppo e consulente – [email protected] Brucato, consulente – [email protected] Grisafi, consulente – [email protected] Scargiali, consulente – [email protected]

Cleantech & EnergyStartCup Sicilia

27 SupercriticalEnergy

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5 aziende agricole (coltivazione);4 vivaisti italiani ed esteri (cultivar con patent);Cooperativa Biologica Areté (acquisto dei prodotti);LUBERG, Confagricoltura e Giovani Imprenditori di Confindustria BG (mentoring).

Tropico dei Colli combina prodotti innovativi con un nuovo modello di business, che si ispira a quello di Melinda e Zespri.Kiwi arguta: piccolo, rosso e dolcissimo. Si mangia tutto intero come una ciliegia.Feijoa: profumo intenso, polpa fresca e succosa. Perfetta nei cocktail.Asimina: gusto tropicale, cremosa e nutriente. Ideale in pasticceria.

Molte aziende agricole in Italia hanno redditività negativa.In un anno, queste aziende perdono 1,3 miliardi di € e costano 2,5 miliardi di € in contributi europei. Ciò accade perché producono commodity indifferenziate, la filiera è lunga e i produttori non sono consorziati. Nonostante la crisi, crescono a doppia cifra i consumi di frutta esotica e frutta biologica, prodotti dall’alto valore aggiunto.Stiamo creando un’azienda per produrre frutti nuovi, esotici e biologici, adatti a crescere nel nostro clima. Un esotico a km zero, senza trasporti intercontinentali e senza pesticidi. La coltivazione dei prodotti è svolta da diverse aziende agricole, alle quali forniamo piantine certificate, progetto del frutteto ed assistenza tecnica. Tropico dei Colli ritira l’intera produzione, gestisce lo stoccaggio refrigerato, il controllo qualità, e commercializza i prodotti a negozi o franchising biologici ed HORECA.La produzione delle piante, la trasformazione dei prodotti e i trasporti saranno svolti dalle aziende partner con cui già collaboriamo.L’obiettivo di Tropico dei Colli è rispondere alle aspettative dei consumatori e creare valore sul territorio, grazie ad una filiera integrata e ad una produzione sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale.

Sei un agricoltore? Vuoi ricavare reddito dal tuo terreno? Pianta un frutteto Tropico dei Colli: noi forniamo piante e progetto, tu produci frutti esotici e noi ritiriamo la tua intera produzione.

Giulia Serafini, capogruppo – [email protected] Roberti, Product Manager – [email protected]

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Cleantech & EnergyStartCup Lombardia

28 Tropico dei Colli

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NDA e collaborazione tecnica con azienda francese produttrice di batterie; NDA con Enel.

Nell’aprile 2016 Nature ha pubblicato un articolo su una batteria zinco-manganese realizzata da ricercatori statunitensi, in cui si evidenzia come tale scoperta apra nuove opportunità per lo sviluppo di batterie ricaricabili low-cost ad alte prestazioni: ai nostri fini giova notare che quella batteria ha una tensione di soli 1,4 volt contro i 2 volt della nostra batteria.

Abbiamo inventato, brevettato e realizzato prototipi di una batteria ricaricabile low-cost ad alte prestazioni (2 volt, alta densità di energia, oltre 5000 cicli di carica/scarica) usando materiali a basso costo e abbondanti in natura (zinco e manganese) e un elettrolita acquoso.Il risultato è una batteria semplice, affidabile e sicura (perchè non acida, non corrosiva, non tossica e non esplosiva), che non richiede sistemi di controllo nè manutenzione, capace di coniugare alte prestazioni con sostenibilità ambientale ed economica.Le materie prime impiegate nella chimica della nostra batteria costano dalle 5 alle 15 volte meno delle materie impiegate nelle altre batterie ad alte prestazioni. Pertanto il nostro vantaggio competitivo è nel rapporto qualità/prezzo.Il modello di business è quello - tipicamente B2B - della “intellectual property company”, che da in licenza i propri brevetti in cambio di royalties (vantaggi: minor rischio imprenditoriale, attività non “capital intensive”, benefici del regime fiscale agevolato del “patent box”).Il mercato di sbocco è quello dell’energy storage stazionario (“smart-grid”, rinnovabili, “prosumer”), che non ha ancora visto una diffusione massiva delle batterie ricaricabili a causa dei costi elevati di queste ultime. Per Citigroup tale mercato vedrà investimenti complessivi per 400 miliardi di dollari entro il 2030. Con la nostra batteria sarà possibile stoccare energia ad un prezzo inferiore ai 200 $/kWh (contro i 500 del litio).

Abbiamo inventato, brevettato e realizzato prototipi di una batteria ricaricabile low-cost ad alte prestazioni che utilizza materiali a basso costo e abbondanti in natura, come zinco e manganese.

Mario Bartolini, capogruppo – [email protected] Santiccioli, chimica – [email protected] Tampucci, inventore – [email protected] Torre, presidente del CdA

TTSB Srl. Data di costituzione: 21/07/2016 • sito web: tuscantech.it

Cleantech & EnergyStartCup Toscana

29 TuscanTech

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Il progetto WineLeather poteva nascere solo in Italia, dove la creatività e l’innovazione si fonde con la tradizione e la cultura del vino.

WineLeather utilizza la vinaccia in un processo a zero impatto ambientale per creare una simil-pelle 100% vegetale che ha i requisiti per sostituire le attuali pelli di origine animale o sintetica.Da 13 Milioni di tonnellate di vinaccia si possono produrre 5 Miliardi di m2 di vegan leather.Cosi si evita che la vinaccia diventi un rifiuto che, finendo sui terreni, inquini le falde acquifere. Vengono inoltre sostituiti i processi produttivi di pelle animale e sintetica evitando cosi il sacrificio di animali e limitando gli impatti ambientali e sociali derivanti da queste produzioni. Attraverso WineLeather è possibile rivalorizzare il 100% della vinaccia prodotta nel mondo e proporre nel mercato un alternativa green e cruelty-free che possa assecondare le sempre maggiori richieste vegan dei consumatori, attualmente non soddisfatte.I bassi costi di produzione di WineLeather la rendono competitiva rispetto alla pelle sintetica ed animale, motivo per il quale questo prodotto può divenire lo standard del settore. I primi a richiedere questo cambiamento di rotta ai fashion brand e a tutte le aziende che utilizzano la pelle, saranno i consumatori sensibili alle problematiche ambientali e sociali. I primi paesi in cui verrà commercializzato il nuovo prodotto saranno Europa del nord, Stati uniti e Giappone, in quanto maggiormente recettivi verso prodotti ecosostenibili.

Trasformiamo gli scarti di produzione vinicola (ogni anno ne vengono prodotte 13 milioni di tonnellate) in simil-pelle di origine vegetale che sostituirà le attuali pelli animali e sintetiche.

Francesco Merlino, direttore tecnico e amministrativo – [email protected] Tessitore, direttore creativo e comunicazione – [email protected]

Carla Casati Srl. Data di costituzione: 09/02/2016 • sito web in costruzione

Cleantech & EnergyStartCup Lombardia

30 WineLeather

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Industrial

Premio Innovazione

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BTeam-bromotimolo antibatterico

StartCup Lazio

Federica Sabuzi, COO – [email protected] Cristofaro, CFO/CMO – [email protected] Valentini, COO Assistant – [email protected] Conte, Advisor – [email protected] Scafarto, Advisor – [email protected]

La nostra idea prevede la produzione e la commercializzazione del bromotimolo (BT) come nuovo componente attivo antibatterico in tutti i prodotti industriali disinfettanti e detergenti.

Abbiamo sviluppato un nuovo processo efficiente, economico e a basso impatto ambientale per la preparazione del BT. Test biologici hanno mostrato che il BT ha un’azione antibatterica fino a 15 volte superiore rispetto al timolo, uno dei principi attivi maggiormente utilizzati in vari prodotti industriali come disinfettanti per superfici, detergenti intimi, collutori e altri prodotti per l’igiene della casa e della persona. Il BT è già presente sul mercato, ma non è utilizzato a livello industriale a causa del suo alto costo e della bassa purezza. Con la nostra procedura (brevetto n.102016000090701) possiamo vendere il BT ad un prezzo inferiore rispetto ai competitors nazionali ed internazionali, con una purezza superiore al 99% e riusciamo a ridurre drasticamente i tempi di spedizione, potendo produrre il BT in maniera molto rapida. Il processo di preparazione del BT è facilmente scalabile a livello industriale consentendo un ulteriore importante abbassamento del prezzo di vendita. Grazie a questi vantaggi il BT è particolarmente attrattivo anche per i maggiori players che operano nella produzione di prodotti industriali antibatterici per l’igiene della casa e della persona (ad esempio Henkel, J&J e molti altri). Il mercato di riferimento è B2B e sono previste due diverse strategie:- Concessione del brevetto in sub-licenza a partner strategici;- Produzione propria di BT e vendita del composto ai players operanti nella produzione di prodotti ad azione antibatterica.

L’idea è nata dopo aver sviluppato un metodo per ottenere il BT facilmente. Usando un collutorio abbiamo notato che il timolo, precursore del BT, viene usato come antibatterico. Indagando, abbiamo visto che il timolo viene usato in numerosi prodotti e cosi abbiamo deciso di testare anche il BT. BTeam si è classificato, quest’anno, primo alle competizioni per StartUp JA-Italia e StartCup Lazio.

Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma ”Tor Vergata”; Centro Ricerca Miele; Junior Achievement Italia; Hyunday Motor Company.

Industrial

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ROSE rappresenterà l’evoluzione del robot DORO per assistenza domiciliare ad anziani fragili, sviluppato all’interno del progetto di ricerca Europeo Robot-Era (2012-2015; G.A. 288899). Il prototipo, disegnato in collaborazione con più di 200 utilizzatori potenziali, professionisti e manager del settore socio-assistenziale, è stato testato da più di 150 anziani fornendo diversi servizi assistenziali.

Il robot ROSE potrà fornire servizi avanzati di teleassistenza, pulizia e sanificazione professionale presso strutture sanitarie e case private. Lo scopo è aumentare la qualità della vita e la sicurezza degli anziani residenti negli ambienti sanificati e monitorati dal robot. La capacità di muoversi in sicurezza ed operare in maniera autonoma permetterà di ridurre il carico di lavoro di familiari ed operatori socio-sanitari. Il prezzo di vendita di 15K€ più un canone di 1,2K€ renderà il robot competitivo rispetto ai tradizionali metodi assistenziali, affiancando gli operatori socio-sanitari e rendendo più remunerative e competitive le aziende fornitrici di servizi. ROSE integrerà un tablet ed una APP di tele assistenza, lampade germicide ultraviolette, un aspirapolvere ed un braccio robotico in grado di manipolare spugne usa e getta igienizzate. Il robot si muoverà autonomamente ed in sicurezza negli ambienti per fornire tele assistenza 24/7 agli anziani residenti, mettendoli in contatto con familiari o staff medici in caso di necessità. Le lampade UV e l’aspirapolvere integrato permetteranno di pulire e sanificare da batteri e virus le superfici più sporche. ROSE potrà riconoscere i mobili e sanitari dei bagni grazie a un sistema di visone 3D ed un software di controllo permetterà di guidare il braccio robotico per pulirli con le spugne igienizzanti. Il robot verrà distribuito nelle catene di vendita di macchine per la pulizia professionale e di dispositivi per telemedicina.

Commercializzare un robot in grado di fornire servizi professionali di teleassistenza, pulizia e sanificazione in strutture sanitarie e case private per assistere la popolazione anziana.

Manuele Bonaccorsi, CEO – [email protected] Cavallo, CTO – [email protected]

CO-ROBOTICS Srl. Data di costituzione: 16/02/2016 • sito web: corobotics.eu

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32 Co-Robotics

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Il team ha stretto rapporti commerciali con diversi partner, fornitori, rivenditori, sviluppatori tecnologici, consulenti e ha sviluppato contenuti di realtà virtuale in collaborazione con un’azienda distributrice di servizi a professionisti.

Il nome Embryo deriva dall’idea di far rivivere alle persone l’esperienza intima vissuta nello stadio embrionale, l’unico momento della nostra vita in cui abbiamo a disposizione tutto il necessario per evolverci esponenzialmente in poco tempo.Abbiamo realizzato un prototipo funzionante, brevettato a livello nazionale e presentato al TEDEX 2015 a Padova e al SAIE di Bologna, con riscontri positivi.

Embryo Multimedia Workstation è tutto ciò di cui si ha bisogno, in un unico luogo.Al giorno d’oggi adoperiamo una quantità considerevole di dispositivi slegati tra loro, sia per il lavoro sia per lo svago, che richiedono spazi di utilizzo diversi. Spesso non si dispone di un luogo indisturbato in assoluta privacy, specialmente nei luoghi pubblici. Inoltre non esiste uno spazio dedicato dove utilizzare un visore a realtà virtuale.Embryo integra i dispositivi smart in un’unica postazione ergonomica e confortevole, fornisce un isolamento dai disturbi esterni e finalmente l’ambiente ideale dove vivere l’esperienza della realtà virtuale che interagisce con i movimenti della macchina.L’azienda intende fornire soluzioni a problematiche sociali quali: cultura ed educazione disponibili in qualsiasi luogo e alla portata di tutti; accesso ad una postazione di lavoro autonoma che risponda ai bisogni personali dei lavoratori; una nuova frontiera in ambito medicale per la cura psico-fisica delle persone. Il prodotto si adatta alle singole esigenze e rivoluzionerà più settori: gestione dei servizi aeroportuali di accoglienza e intrattenimento; ambienti di lavoro informatizzati di tipo open space o in remote working; attività promozionali di gamification; istituzioni educative con applicazioni edutainment e virtual tour; gaming combinato alla realtà virtuale; gestione domotica degli edifici; ambito militare. Embryo è una piattaforma automatizzata con tecnologia scalabile ed espandibile.

Embryo realizza Pod tecnologici con caratteristiche tecnico-prestazionali tali da soddisfare il maggior numero di ambiti applicativi, creando un innovativo ambiente immersivo e sensoriale.

Andrea Salmaso, capogruppo – [email protected] Bisello, Design and Development – [email protected] Pasquetto, Technology and Development – [email protected] Giusti, IT Engineering – [email protected]

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33 Embryo

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Università di Palermo, Dipartimento DEIM; LaSiTecMa LAB, CNR-IAMC Capo Granitola (TP); DAIMAR srl; SpinOff CNR; interesse mostrato di INGV, ARPA Sicilia, Soprintendenza del Mare Sicilia, RINA, Guardia Costiera, Autorità Portuale.

Eng.Co.Sys. Spin Off di Unipa si è classificata: 3ª alla Start Cup 2016 Palermo, tra i finalisti della Start Cup Sicilia, tra i dieci finalisti della competizione CIPNES Barcamper Challenge per i progetti innovativi. Da poco in Enterprise Europe Network–EEN ha ricevuto contatti dall’Universitat de les Illes Balears, dall’Agenzia Europea della Difesa.Video https://www.youtube.com/watch?v=UTsdEDNRyHw

L’obiettivo è immettere sul mercato prodotti brevettati con innovative caratteristiche tecniche, altamente customizzabili, per servizi di monitoraggio real time della salute del mare e delle acque, per la sicurezza di reticoli nautici e il relativo pattugliamento. L’idea è realizzare un protocollo che consenta l’analisi chimico/fisico/biologica delle acque, localizzata nella fascia costiera entro 300m. A tale scopo verranno utilizzate sonde multiparametriche allocate su Boe e Droni.I dati ottenuti, utilizzati per la realizzazione di un layer per ogni singolo inquinante, saranno individuati sul reticolo geografico e consultabili, dall’utente finale, pubblico o ente locale, tramite Web o App, consentendo di visualizzare le caratteristiche ambientali del luogo di interesse.I vantaggi per gli Enti Locali sono: 1) individuazione delle sorgenti inquinanti; 2) valutazione della modifica del fondale, analisi delle correnti, prevenzione della erosione costiera; 3) salvaguardia di siti di interesse turistico e archeologico; 4) certificazione acque per la promozione turistica; 5) Alert per i presidi ospedalieri relativamente alle ricadute per la salute dell’uomo a causa di eventi inquinanti prontamente valutati dal sistema di rilevazione.I vantaggi per cittadini e turisti tramite l’utilizzo della App: 1) scelta delle zone balneari che rispettano i criteri di salvaguardia dell’ambiente e dei bagnanti; 2) Alert su smartphone geolocalizzato dell’ondata di un inquinante, meduse, alghe tossiche.

Realizzare un drone marino, supportato da una rete con boe telemetriche/generatrici, che offre servizi di monitoraggio real time fisico/chimico/biologico delle acque e pattugliamento costiero.

Francesco Maria Raimondi, capogruppo – [email protected] Trapanese, componente – [email protected] Franzitta, componente – [email protected] Milone, componente – [email protected] Di Dio, componente – [email protected] Nicolosi, componente - [email protected] Martorana, componente – [email protected] D’Onofrio, componente – [email protected][email protected]

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34 Eng.Co.Sys. - Control Systems Engineering

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Il limite alla risoluzione imposto dalla diffrazione della luce è stato rivelato da Ernst Abbe nel 1873. Per più di un secolo, una prominente parte della ricerca in microscopia ottica si è concentrata sulla rimozione di questo limite, ottenendo risultati solo parziali fino agli anni ‘90. Successivamente, all’inizio del nuovo millennio, sono state sviluppate le tecniche di super-risoluzione.

Genoa Instruments sarà un produttore di strumentazione scientifica a basso costo nel campo della microscopia in super-risoluzione con un portfolio di prodotti integrati e complementari. L’obiettivo è aumentare la diffusione di queste tecnologie, rendendole accessibili ad un pubblico più vasto.La microscopia ottica in super-risoluzione è costituita da un insieme di metodi che mirano a superare i limiti fisici imposti alla risoluzione spaziale dalla diffrazione della luce. In essenza, l’utilizzo della luce come mezzo di investigazione permette di osservare campioni biologici viventi, ma non di visualizzarne i dettagli su una scala spaziale molecolare. Ed è proprio su questa scala spaziale che avvengono tutti i processi essenziali per la vita, quindi la loro osservazione può aiutare a comprendere e a studiare farmaci per curare gli effetti di gravi patologie neurodegenerative e oncologiche.Nello specifico, la società partirà con lo sviluppo e la commercializzazione di un prodotto (Carma) e con la fornitura di servizi in consulenza, utili per la progettazione e l’assemblaggio di microscopi custom. In seguito verrà ingegnerizzato un modulo hardware di image scanning microscopy che potrà essere installato su ogni microscopio confocale convenzionale esistente (diverse migliaia di unità), facilitando il passaggio alla super-risoluzione.

Genoa Instruments produrrà strumentazione scientifica a basso costo nel campo della microscopia in super-risoluzione rendendo questa tecnologia accessibile per ogni realtà di ricerca in ambito industriale

Marco Castello, capogruppo – [email protected] Bianchini, Scientific Advisor – [email protected] Diaspro, Scientific Advisor – [email protected] Vicidomini, Scientific Advisor – [email protected]

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35 Genoa Instruments

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Genoainstruments

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Heatbox attualmente è l’unico sistema installabile sugli impianti di riscaldamento centralizzati a colonna montante verticale, questo sistema permette di calcolare il calore prodotto da ogni singolo radiatore in questo modo si possono dividere le spese del riscaldamento condominiale in modo preciso “quanto consumi paghi”, eliminando cosi molti dei problemi presenti nei condomini.

A partire dal 1º Gennaio 2017 in Italia sarà obbligatoria la contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati privati e nel 2018 in quelli pubblici (D.Lgs. 102/2014), questo in seguito alla direttiva Europea 2012/27/UE sull’efficenza energetica. Heatbox è un contatore di calore in grado di misurare l’energia termica dissipata dal termosifone e di automatizzare lo stesso. Installato sul termosifone permette la misura diretta e reale della quantità di calore prodotto, permette di gestire in modo automatico l’apertura e la chiusura dello stesso e permette inoltre la gestione da remoto tramite smartphone o tablet, con la possibilità di controllarne in qualsiasi momento i consumi.

Heatbox è un sistema innovativo che installato su un termosifone lo rende capace di autoregolarsi per evitare gli sprechi e contabilizzare il calore prodotto.

Rocco De Leo, Co-Founder – [email protected] Martella, Co-Founder – [email protected]

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36 Heatbox

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Il metodo INSIGHT fornisce risposta a molti problemi chimici irrisolti. Esso infatti può essere applicato in diversi contesti industriali e analitici. Tra questi, l’applicazione più promettente è l’individuazione di designer drugs da parte di dogane e laboratori di polizia scientifica. Le cosiddette “designer drugs” sono composti chimici con struttura simile, ma leggermente differente, a quella di composti psicoattivi già noti. La leggera differenza le rende non illegali e difficili da individuare. Attualmente i laboratori doganali e forensi devono rivolgersi ad enti di ricerca pubblici che giungono all’identificazione del composto dopo lunghe e costose procedure e possono processare solo volumi ridotti. Il nostro metodo consentirà di ridurre tempi e costi di analisi e di aumentare i volumi di analisi effettuabili. Ci aspettiamo che esso presenti un’elevata attrattività per i potenziali utenti. Ogni anno vengono effettuati in Europa 50.000 sequestri di nuove droghe. Una stima conservativa ne valuta per questo mercato, un valore intorno ai 50 milioni di euro. L’attività industriale si svilupperà in due fasi. Nella prima l’azienda si configurerà sotto forma di startup universitaria che fornirà servizi di analisi a dogane e laboratori forensi. Nella seconda fase l’azienda si doterà di capacità produttive proprie e affiancherà ai servizi di analisi la vendita delle nanoparticelle proprietarie ai potenziali utilizzatori. 

Creare uno spin-off basato sul metodo innovativo messo a punto dai ricercatori dell’Università di Padova per l’analisi di composti sconosciuti.

Fabrizio Mancin, capogruppo – [email protected] Rastrelli, componente – [email protected] Springhetti, componente – [email protected] Gabrielli, componente – [email protected]

IndustrialStartCup Veneto

37 INSIGHT

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Analizzando i tempi di realizzazione abbiamo stimato meno di un mese per la realizzazione dell’abitazione taglia M totalmente arredata.

Kit House o casa in kit utilizza materiali e tecniche architettoniche altamente innovative al fine di garantire la creazione di un’abitazione all’avanguardia, riducendo non solo i tempi di attesa per il consumatore finale ma anche e soprattutto abbattendo i costi. Tutto ciò ci permette di ottenere un prodotto ad un prezzo altamente competitivo. L’utilizzo di materiali quali l’X-Lam e il telo termoteso fanno sì che l’innovazione sia una priorità all’interno del nostro progetto e ci permettono di realizzare qualunque tipo di struttura. Per la visione del cliente sono già disponibili i progetti di tre tipologie di abitazione che sono state distinte in taglia S, L e M rispettivamente 36 mq, 42 mq e 72 mq, create con la combinazione di diversi moduli. Il consumatore finale che sceglie Kit House può adattare l’abitazione alle sue esigenze e vederla realizzata in tempi brevissimi.

Kit House è un’idea innovativa che si propone di creare un immobile altamente efficiente con costi e tempi estremamente ridotti.

Federica Corvaia, capogruppo – [email protected] Gulino, componente – [email protected] Corvaia, architetto – [email protected] David, componente – [email protected]

IndustrialStartCup Sicilia

38 KIT HOUSE

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Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Ingegneria Industriale; Città della Scienza, Incubatore New Steel. Partnership strategica con VI-Grade GmbH; Accreditamento nel programma “Academy” di FCA.

Megaride è il nome dell’isola presso la quale, secondo la leggenda, si arenò il corpo della sirena Parthenope dando origine al primo insediamento della città di Napoli.Con pronuncia anglosassone, il nome Mega Ride fa riferimento alle attività nell’ambito della dinamica dei veicoli condotte dal team e verso le quali il progetto è orientato.

MegaRide, spin-off accademico dell’Università Federico II nasce per conferire valore ai prodotti della ricerca condotta dal gruppo Vehicle Dynamics del Dipartimento di Ingegneria Industriale, proponendosi come software house, testing center e punto di riferimento nello sviluppo di modelli avanzati per la simulazione real-time di dinamica del veicolo.Le tecniche innovative di modellazione messe a punto da MegaRide grazie a numerose collaborazioni scientifiche in ambito R&D con i grandi player del mercato automotive alzano l’asticella nel livello di realismo e predittività offerto ad oggi dai sistemi di simulazione, rappresentando un upgrade nel trasmettere nuove sensazioni ed informazioni al driver mediante l’adozione di un approccio puramente fisico nella riproduzione dei fenomeni inerenti la sicurezza stradale e la ricerca delle performance ottimali.La realizzazione degli obiettivi aziendali passa attraverso la costituzione di una “testing & software house”, che sia punto di riferimento per persone ed aziende che desiderino avvalersi di competenze orientate alla:- definizione di strategie innovative per l’analisi dei dati vettura e la relativa comunicazione al driver;- ricerca delle performance veicolistiche ottimali;- creazione di logiche di controllo sviluppate su base fisica, orientate all’incremento degli standard di sicurezza stradale;- realizzazione di modelli da impiegare in ambienti di simulazione real-time caratterizzati da un elevato grado di customizzazione.

Sviluppo di tools, devices, procedure e modelli fisici avanzati dedicati alla simulazione e all’analisi real-time del comportamento dinamico di veicoli stradali.

Ing. Flavio Farroni PhD, capogruppo e CEO Ing. Aleksandr Sakhnevych, CTO Ing. Francesco Timpone PhD, Chairman

MegaRide Srl. Data di costituzione: 21/06/2016 • sito web: megaride.eu

IndustrialStartCup Campania

39 MegaRide - applied vehicle research

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Due apparati preliminari per le sole misure termiche sono stati realizzati in collaborazione con l’Università di Riga (Lettonia) e con l’Università di Belgrado (Serbia).

Una domanda di Brevetto per invenzione industriale relativa a meteXis è stata presentata da alcuni tra i componenti del gruppo in data 15/01/2016, al numero 102016000003603.

Il sistema apparato-laboratorio meteXis consiste in una strumentazione compatta capace di misurare il comportamento di materiali e componenti complessi in termini di proprietà termiche, igrometriche, radiative, spettrofotometriche, acustiche e meccaniche, in condizioni stazionarie e variabili. Le misure potranno essere condotte nella ricerca della singola proprietà o nella valutazione di correlazioni sull’influenza reciproca delle diverse caratteristiche. Consiste essenzialmente in una struttura centrale di supporto all’elemento da analizzare che divide due ambienti: la camera di misura e la camera sorgente, all’interno della quale verranno posti i dispositivi per la simulazione di forzanti legate ad agenti fisici esterni.L’analisi simultanea dei parametri fisici in condizioni ancora mai definite aprirà nuovi orizzonti in ambito tecnico e teorico. Con l’uso di meteXis, produttori e stakeholders potranno fare affidamento su un unico laboratorio compatto capace di fornire informazioni su tutti i parametri di maggiore interesse (termici, igrometrici, radiativi, spettrofotometrici, acustici e meccanici) per processi di ottimizzazione, di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.Il sistema potrà essere utile anche alla creazione di un dataset per la validazione calcoli teorici e computazionali. L’ambito potrà essere ulteriormente allargato ad altri settori industriali che necessitano di monitorare il comportamento dei loro prodotti sotto l’azione di agenti fisici esterni.

Produzione di un apparato di misura, denominato meteXis, semplificazione di METHECSIS, acronimo di Mechanical, Energetic, Thermo-acoustic and Hygrometric Effects Correlated Study: an Integrated Setup.

Giorgio Baldinelli, capogruppo – [email protected] Bianchi, responsabile ricerca e sviluppo – [email protected] D’Alessandro, responsabile commerciale – [email protected] Presciutti, responsabile amministrativo – [email protected] Rotili, responsabile qualità – [email protected] Schiavoni, responsabile produzione – [email protected]

IndustrialStartCup Umbria

40 meteXis

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Il sensore è stato sviluppato in maniera autonoma dai fondatori, che hanno speso le proprie energie ed il proprio tempo libero per portare a termine un progetto in cui credono fortemente, nel tipico stile degli imprenditori della vecchia scuola.

Il progetto imprenditoriale si basa sullo sviluppo, produzione e vendita di un sensore intelligente (Smart Sensor) per la misura della coppia torcente applicata ad alberi di trasmissione o altre strutture meccaniche. Il sensore si basa su una tecnologia innovativa sviluppata dai fondatori (patent pending) che rispetto allo stato dell’arte permette di evitare lavorazioni sul componente da monitorare abbattendo del 75% i costi di realizzazione e installazione, senza penalizzare le prestazioni. Nonostante sia importante in moltissime applicazioni per migliorare prestazioni di macchinari e soprattutto la sicurezza degli operatori, la misura della coppia torcente risulta difficile da realizzare ed economicamente non sostenibile. L’elevato costo dei sensori di coppia attualmente in commercio infatti, supera notevolmente quello del componente da monitorare. Il mercato dei sensori di coppia è in forte espansione, le previsioni degli analisti stimano nel 2018, un fatturato complessivo di 1,4 miliardi di USD, a fronte di circa un milione di pezzi venduti. Questo genere di dispositivi è utilizzato in molti settori industriali tra cui: trasmissione di potenza, automotive, agricoltura e macchine movimento terra, aeronautica, navale, ecc. La nostra società nasce nel cuore della “Motor Valley”, dove sono presenti alcuni leader mondiali del mercato delle trasmissioni di potenza. Sfruttando la vicinanza geografica, abbiamo scelto questo come mercato di riferimento inziale.

Abbiamo sviluppato un sensore innovativo per la misura della coppia torcente basato su una tecnologia low-cost in grado di abbattere i costi di produzione e di aprire nuovi scenari applicativi.

Marco Lasagni, co-fondatore – [email protected] Sereni, co-fondatore – [email protected]

Indiotech Srl. Start-up innovativa. Data di costituzione: 07/11/2016 • sito web: indiotech.com

IndustrialStartCup Emilia Romagna

41 Multisense

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Offerta attuale: l’esperienza maturata tramite una conoscenza diretta del settore ha permesso al progetto di individuare nuovi elementi da introdurre nel mercato, distinguendosi nettamente rispetto ai concorrenti. Il concetto più noto di marketing olfattivo nasce nell’ambito del settore privato, ma MUMO ha avuto il merito di applicare la comunicazione sensoriale al settore pubblico.

Nel corso dell’evoluzione del mercato, il consumatore è diventato un soggetto che ha progressivamente mutato le proprie aspettative arrivando a compiere scelte non più per necessità, ma per soddisfare piaceri e desideri legati alla sfera emotiva e psicologica. In risposta a questa particolare esigenza, l’obiettivo delle strategie di comunicazione è diventato quello di circuire ed affascinare i sensi, coinvolgendo direttamente l’inconscio del consumatore, con un occhio di riguardo al più potente veicolo di informazione: il mondo degli odori. Il progetto MUMO è stato inizialmente sviluppato tra il 2012 ed il 2013 come divisione aziendale della Centro Accessori SpA, azienda marchigiana che lavora nel settore della moda. Successivamente MUMO ha iniziato a muoversi da sola, trovando collaborazione all’interno di CANENERO Advertising Srl, agenzia multidisciplinare che da oltre 15 anni sviluppa e gestisce progetti di marketing, valorizzazione, comunicazione e promozione per brand multinazionali, aziende private, istituzioni ed enti italiani.Nel 2015 l’incontro con la dott.ssa Roberta Grifantini ha aperto la strada ad un progetto affascinante e potenzialmente infinito: creare una “identità olfattiva” per ogni paese e città, capace di rappresentare contemporaneamente territorio, paesaggio, tradizione, arte e cultura, dando vita ad un circuito sensoriale che possa collegare anche dal punto di vista turistico territori nazionali ed esteri.

MUMO è un’idea imprenditoriale che si fonda sulla consapevolezza di offrire servizi specializzati ad alto valore aggiunto nel campo del marketing olfattivo, sia per le aziende private che per gli Enti pubblici.

Emy Morelli, capogruppo – [email protected] Barboni, ricerca – [email protected] Grifantini, progettazione e sviluppo – [email protected] Marcolini, produzione e controllo – [email protected] Advertising snc, marketing e comunicazione – [email protected]

IndustrialStartCup Marche

42 MUMO

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Il gruppo ha già costruito una rete di conoscenze nei diversi ambiti operativi del ciclo integra-to, con lettere d’intenti di industrie innovative (FUJIFILM e Sealeau), produttori di sale marino (SOSALT), utilizzatori di idrossido di magnesio (Effe-ci).

Le attività legate alla valorizzazione di salamoie di scarto, con particolare riguardo alle tecnologie per la produzione di energia da gradienti salini, hanno interessato la redazione di SuperQuark, che ha prodotto il documentario TV “Energia dal Sale” (puntata del 3 Agosto 2016, http://www.superquark.rai.it/dl/portali/site/news/ContentItem-df939fd4-7d0b-48d2-8438-c1a660391354.html, dal minuto 41).

Sviluppare tecnologie per l’integrazione di processi volti a produrre beni primari dall’acqua di mare, quali dissalazione per la produzione di acqua dolce, cristallizzazione frazionata per la produzione di sale, precipitazione reattiva per il recupero di magnesio e tecnologie SGP per la generazione di energia dalle salamoie in uscita. Un’attenzione particolare è rivolta al concetto di recupero e valorizzazione delle correnti di scarto di ciascun processo, riutilizzate come fonti alternative di materie prime ed energia. In particolare, il business plan si sviluppa intorno alla fase più promettente del ciclo integrato: il recupero di magnesio (classificato dalla UE come critical raw material per l’elevato supply risk) dalle salamoie di scarto di salina. Il magnesio verrà prodotto attraverso un processo di precipitazione reattiva messo a punto in reattori pilota a scala di laboratorio che verranno implementati alla scala industriale presso le saline di Trapani raggiungendo produzioni in grado di penetrare nel mercato nazionale ed europeo dell’idrossido di magnesio per l’industria dei polimeri e per quella farmaceutica/nutraceutica. Dopo l’estrazione del magnesio, le salamoie in uscita verranno usate per la produzione di energia con tecnologie di “Salinity Gradient Power” nel cui sviluppo il team proponente è stato tra i pionieri, realizzando il primo e più grande impianto pilota al mondo operante con salamoie di salina e acque salmastre.

Un ciclo integrato che dal mare produce acqua dolce, sale, idrossido di magnesio ed energia, questi ultimi con tecnologie innovative messe a punto in recenti progetti di ricerca.

Andrea Cipollina, ricercatore, esperto di processi e impianti di dissalazione, cristallizzazione e produzione di energia da gradienti salini, CEO – [email protected] Papapetrou, consulente per la ricerca, esperto di coordinamento di progetti di ricerca EU e di fund-raising, CFO & Commercial – [email protected] Tamburini, ricercatore, esperto di sicurezza e di strumenti di analisi economica per l’industria di processo, Head of Operations – [email protected] Bevacqua, dottorando, esperto di prototipazione di sistemi di precipitazione reattiva di minerali da salamoie concentrate, Technical Director – [email protected] Micale, professore Associato di Teoria dello sviluppo di Processi Chimici, esperto di modellazione ed ottimizzazione di processo, R&D Manager – [email protected]

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IndustrialStartCup Sicilia

43 ResourSEAs

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CO.GE.SER. Consorzio Smaltimento Rifiuti Lapidei;Intermarmi Srl; Azienda Lapidea Pugliese.

TRIP ha ottenuto il Seal of Excellence della Commissione Europea (SMEInst-11-76) convalida del carattere innovativo e la fattibilità economica.Domanda di brevetto industriale (n. 102016000036033) depositata ad aprile 2016. TRIP è stata selezionata per fare parte della classe ALPHA 2015 al Web Summit di Dublino – conferenza annuale internazionale incentrata sulla tecnologia.

TRIP Techniques Recovery Innovative Printable ha sviluppato un processo produttivo innovativo relativo all’industria lapidea, in grado di ridurre al minimo la produzione di rifiuti da discarica. Il processo comprende una fase di recupero dei fanghi residui, prodotti durante i processi di lavorazione industriale della pietra naturale e una fase del loro successivo riutilizzo per la realizzazione di manufatti lapidei tramite una stampante 3D.Tale processo produttivo crea una nuova materia prima a basso impatto ambientale: il NIBIRU. L’innovazione dell’idea è insita nel processo produttivo del tutto nuovo che risponde ad esigenze di sostenibilità ambientale ed economica. È una soluzione di economia circolare in grado di trasformare un rifiuto speciale, molto costoso da smaltire, in una nuova materia prima. La produzione del Nibiru, materiale prodotto da più del 70% da polveri di marmo, permetterà di ridurre le attività estrattive, la quantità di materiale da discarica. Due tipologie di miscela Nibiru: 1) miscela fluido-densa che consente di produrre arredo urbano, rivestimenti, pavimentazioni, setti murari; 2) miscela solida, adatta a realizzare arredo interno, rivestimenti interni ed esterni. Potenziali clienti: 1) società di costruzioni e aziende che operano nel settore lapideo che acquisteranno Nibiru come materia prima; 2) privati e P.A. che acquisteranno i manufatti lapidei. I vantaggi competitivi sono economici (costo nettamente minore) ed eco sostenibili.

TRIP Techniques Recovery Innovative Printable si occupa del recupero degli scarti della lavorazione lapidea reinseriti in nuovo processo produttivo innovativo attraverso l’utlizzo di una stampante 3D.

Claudia Marciano - Capogruppo - CTO Costantino Forte - R&D Manager Mario Laraia - Project Manager Giuseppe Lorizzo - Financial Advisor

Non Costituita — sito web: triptechnology.com

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IndustrialStartCup Puglia

44 TRIP Techniques Recovery Innovative Printable

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Life Sciences

Premio Innovazione

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around.me

StartCup Molise

Social Innovation

Claudio Giampaolo, CEO – [email protected] Amicone, CTO – [email protected] Buttari, CFO – [email protected] Palmiotti, CLO – [email protected]

Occhiali in grado di migliorare la deambulazione autonoma di soggetti con gravi deficit visivi e uditivi, rilevando, a valle di una scansione 3D dell’ambiente circostante, gli ostacoli in prossimità.,

“around.me” nasce come idea d’impresa con lo scopo di fornire un contributo tangibile alla risoluzione di problematiche derivanti da deficit visivi, attraverso la creazione di apparati tecnologici.Il prodotto output della ricerca sarà un dispositivo della wearable technology non invasivo, identificato in un paio di occhiali, quale aiuto alla deambulazione autonoma per soggetti con gravi deficit visivi, basato su feedback aptici (ovvero legati all’uso del tatto) diretti ai terminali sensoriali attivi del soggetto e prodotti a partire da una mappatura virtuale dell’ambiente circostante; da qui il nome “around.me”.Il leitmotiv è il superamento degli ostacoli nella maniera più reattiva e naturale.Una descrizione dell’ambiente circostante comporta una latenza maggiore legata all’elaborazione e divulgazione delle informazioni; l’uso di feedback aptici, al contrario, non necessita di alcuna elaborazione da parte del soggetto rendendo le sue reazioni più veloci e definite: viene di fatto dematerializzato l’atto del toccare proprio delle persone non vedenti.Inoltre un’interazione aptica permette di poter estendere il contributo dato dalla particolare tecnologia non solo a persone con gravi deficit visivi, ma anche uditivi: ciò comporta problemi di mobilità non gestibili attraverso la sola descrizione dell’ambiente circostante. Il tatto è l’unico senso di cui essi possono disporre per interagire con il mondo.

Life Sciences

45

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Limix S.r.l.

Biovecblok Srl. è inoltre il primo centro-studio in Italia di sperimentazione entomologica in semi-field cage, gabbie di grandi dimensioni, costruite nel comune di Muccia (MC), in grado di ricreare le condizioni di luce, umidità e temperatura degli habitat naturali di vari insetti, per sperimentazioni di alto profilo scientifico.

ATLAS è un innovativo strumento di controllo ecologico contro zanzare vettrici di malattie come Malaria, Dengue e la nuova emergenza Zika, messo a punto da Biovecblok, spin-off dell’Università di Camerino. L’assenza di un vaccino efficace ha reso l’utilizzo di insetticidi, come i piretroidi o il DDT, la principale arma contro la diffusione di malattie trasmesse da vettori. Il problema legato all’impiego di tali agenti chimici è lo sviluppo di resistenze nelle zanzare al principio attivo dell’insetticida, resistenza che viene poi trasmessa alle generazioni successive, rendendone inutile, dopo un certo periodo di tempo, l’utilizzo. Per tale motivo, abbiamo ideato ATLAS, un biocida naturale e non tossico, la cui principale innovazione è rappresentata dalla zanzara stessa, che diventa il primo strumento di diffusione del prodotto da noi sviluppato. Abbiamo realizzato ATLAS mediante tecniche di paratransgenesi, il cui risultato è stata la produzione naturale del biocida da parte del sistema in cui l’insetto stesso vive, con i seguenti vantaggi:- impatto ambientale pari a zero, non vi è infatti il rilascio di sostanze chimiche pericolose come avviene con l’uso degli attuali insetticidi e pesticidi; - risparmio economico considerevole, non sono necessari utilizzi frequenti e ripetuti del prodotto, in quanto ATLAS è in grado di interferire in maniera decisiva con la fisiologia delle zanzare appartenenti ai generi Anopheles e Aedes, causa delle malattie sopra citate.

ATLAS è un biocida naturale, non tossico, che ha come bersaglio le zanzare vettrici di malattie come Malaria, Dengue e la nuova emergenza Zika.

Claudia Damiani, capogruppo – [email protected] Serrao, amministratore delegato – [email protected] Valzano, amministartore delegato – [email protected] Rossi, amministratore delegato – [email protected]

Biovecblok Srl. Data di costituzione: 15/04/2016 • sito web: biovecblog.org

Social Innovation Pari opportunità

Life SciencesStartCup Marche

46 ATLAS

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Società Italiana di Pneumologia, sezione Calabria;Società Italiana di Medicina Generale, sezione Calabria;Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza, sezione Calabria;Domanda spin off all’Università di Catanzaro.

BixBis è un acronimo che sta per:BIomarkers for (X) Bacterial Identification in Sputum.

Le malattie infettive rappresentano uno dei problemi emergenti che coinvolgono tutte le nazioni. Malgrado nel 1978 l’Organizzazione Mondiale della Sanità avesse rilevato che nei paesi ad alto sviluppo socio economico le malattie infettive non rappresentavano più un problema, recentemente è stato registrato un incremento di infezioni sostenute da ceppi batterici antibiotico-resistenti a causa dell’uso improprio di antibiotici. Causa di ciò è l’assenza di test che consentano di effettuare una diagnosi rapida di infezione batterica direttamente in ambulatorio del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta. Tutto ciò assume un significato ancora più problematico se si considerano tre tipologie di popolazione ad alto rischio: bambini, anziani ed immunodepressi, in cui il rischio non è solo lo sviluppo di resistenze batteriche, quanto anche lo sviluppo di reazioni avverse da farmaci o interazioni farmacologiche. L’aumento delle resistenze antibiotiche e la ridotta disponibilità di nuove terapie antibiotiche fanno ipotizzare che nel 2050, le infezioni da ceppi multiresistenti saranno la prima causa di morte. Da ciò il progetto BixBis si propone la riduzione dei costi diagnostici dell’invasività e del tempo di risposta delle analisi diagnostiche con un miglioramento della appropriatezza prescrittiva che significa riduzione della iperprescrizione antibiotica.

Creazione di un kit diagnostico rapido capace di identificare biomarcatori specifici di infezione batterica nella saliva e dunque di essere applicati in sede ambulatoriale, invece che laboratoristica.

Luca Gallelli, capogruppo – [email protected] Colosimo, ricerca e sviluppo – [email protected] Lucia, Market Access – [email protected] Apa, commercialista – [email protected]

Life SciencesStartCup Calabria

47 BixBis

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CARDIOAPP nasce coniugando decenni di pratica clinica con l’utilizzo delle tecnologie più diffuse. Nella pratica clinica si manifesta infatti il bisogno di un monitoraggio costante del paziente affetto da patologie cardiache, anche al di fuori delle visite e degli incontri programmati. CARDIOAPP si inserisce inoltre in due grandi trend attuali della medicina e dell’informatica.

- Mission: sviluppo di APP medicali utilizzabili su dispositivi smartphone e tablet; - Target: Aziende farmaceutiche, personale medico-sanitario, pazienti, industrie farmaceutiche, enti del SSN;- Competenze del team: multidisciplinari sia di ambito medico che informatico;- Punti di forza: semplicità d’uso abbinata a rigore scientifico ed economicità del prodotto sviluppato; - Potenziale platea di fruitori del prodotto: ampia, sia per la varietà del target di destinatari, sia per l’elevato numero di pazienti affetti da patologie cardiache.

La Società CARDIOAPP nasce dall’idea di sfruttare mezzi tecnologici per la distribuzione e l’applicazione di conoscenze mediche nella quotidianità del personale sanitario e dei pazienti.

Scipione Carerj, capogruppoFrancesco Costa, ricerca e sviluppoPasquale Crea, ricerca e sviluppoSimone Portelli, sviluppo informaticoEmanuele Nicoletti, sviluppo iinformatico

Social Innovation

Life SciencesStartCup Sicilia

48 CARDIO APP DEVICE

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ChemICare collabora con specialisti in patologie dell’infanzia, con un particolare focus su malattie muscolari degenerative. Strategica è la partnership con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, in cui è attivo l’ambulatorio di malattie rare.

I farmaci orfani sono considerati oggigiorno uno degli scenari più floridi dell’industria farmaceutica grazie a: iter semplificati nelle procedure di sperimentazione, approvazione e commercializzazione; investimenti e acquisizioni multimilionari negli ultimi 3 anni (in special modo verso spin-off accademici); rendimenti medi per gli investitori pari al 580% all’avvio dei trials.

Esistono alcune malattie rare in cui specifiche mutazioni genetiche causano alterazioni del livello intracellulare di calcio. Queste patologie insorgono in età neonatale o infantile, provocando alcune gravi forme di immunodeficienza, infezioni ricorrenti, progressivo indebolimento muscolare ed emorragie anomale. Tra di esse si annoverano la TAM e le sindromi di Stormorken e York.ChemICare ha brevettato una serie di small molecules in grado di portare il calcio ad un livello fisiologico in quelle condizioni patologiche in cui il suo ingresso nella cellula risulta essere eccessivo o carente.In particolare, le molecole brevettate da ChemICare si sono dimostrate prive di citotossicità ed efficaci sia in modelli cellulari ingegnerizzati che in biopsie di pazienti affetti da TAM. Il progetto è entrato ora nella sua fase cruciale di sviluppo, grazie alla collaborazione con i clinici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, centro di eccellenza internazionale nel trattamento di patologie dell’infanzia.ChemICare si pone l’obiettivo imprenditoriale di avviare e coordinare le fasi pre-cliniche nell’arco dei prossimi 24 mesi, acquisendo tutti i dati sperimentali atti a suscitare l’interesse degli investitori nelle Life Sciences e del mondo industriale, in particolare nel settore dei farmaci a designazione orfana.

Sviluppo di una nuova terapia in grado di regolare l’ingresso di calcio nella cellula, destinata al trattamento di malattie genetiche rare e attualmente prive di cura.

Beatrice Riva, CEO, assegnista di ricerca in Farmacologia, Dipartimento di Scienze del Farmaco, UPO – [email protected] Pirali, CTO, professore Associato in Chimica Farmaceutica, Dipartimento di Scienze del Farmaco, UPO – [email protected]

Social Innovation

Life SciencesStartCup Piemonte VdA

49 ChemICare

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Chem CareiPharma for calcium regulation

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Confindustria Giovani Catania; Unione dei Giovani Commercialisti ed Esperti Contabili (Sicilia); Family Business CentroStudiCatania.

Connessi In-Presa Diretta è uno Spin-Off dell’Università degli Studi di Catania nato dall’intuizione, nel 2012, di Giorgia D’Allura (Professore Aggregato di Economia e Gestione delle Imprese) in collaborazione con Antonio Caruso (Autore, Attore e Regista) di rivisitare gli strumenti del Teatro d’Impresa per lo studio delle dinamiche interpersonali nelle imprese familiari.

Connessi In-Presa Diretta usa gli strumenti del teatro per risolvere i conflitti delle organizzazioni in modo leggero, profondo e risolutivo. Leggero poiché le sessioni di teatralizzazione rappresentano le dinamiche interpersonali dei processi decisionali, anche le più difficili, giungendo alle soluzioni in modo divertente. Profondo perché le tecniche del teatro riescono a far emergere aspetti che sono presenti nell’anima dei partecipanti e che spesso non si conoscono, ma che creano blocchi nelle relazioni e nei processi aziendali. Risolutivo perché il teatro lavora sull’individuo in modo catartico e, pertanto, alla fine dell’attività di coaching il soggetto sarà libero dai blocchi emotivi che lo limitano inconsciamente nelle interazioni con i colleghi. Il nostro metodo supporta, quindi, le organizzazioni nella tutela del benessere dei propri dipendenti che, di conseguenza, saranno individui migliori anche fuori dal luogo del lavoro. La nostra vision è contribuire allo sviluppo di organizzazioni che promuovano il benessere psicofisico delle loro risorse umane: donne e uomini dentro l’impresa saranno capaci di ascoltare gli altri senza fermarsi alle maschere emotive che guidano le azioni, ma falsano la vera essenza di ciascuno. Connessi In-Presa Diretta è l’impresa che va diretta al cuore, diretta al nocciolo dei problemi, diretta alla soluzione; è impresa direttamente connessa al mondo e alle necessità della gente, anche di quelle che la gente stessa ancora non riconosce.

Attività di Coaching aziendale rivolta alle organizzazioni usa il teatro d’impresa per lavorare al benessere individuale e ai conflitti che bloccano il raggiungimento dei risultati aziendali.

Giorgia Maria D’Allura, Founder – [email protected] Caruso, Co-Founder – [email protected] Distefano, Marketing Manager – [email protected] Maria Maricchiolo, Event Manager e CRM – [email protected]

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Life SciencesStartCup Sicilia

50 ConnessiInPresaDiretta

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G.Tec, partner commerciale (in fase di contrattazione).Partner scientifici: IDIBAPS, beta tester in applicazioni epicorticali (ECoG);Università di Utrecht, applicazioni ECoG; UAB, applicazioni elettromiografiche (EMG).

Il dispositivo suscita grande effetto sugli addetti ai lavori, medici e biologi, quando capiscono che i loro sistemi di acquisizione e stimolazione da banco, alloggiati in ingombranti armadi rack, in un groviglio di cavi e prese elettriche sono sostituiti da una piccola scatolina grande come una carta di credito, collegata al PC tramite solo un cavo USB.

La Cortexsense Board sovverte il classico concetto di strumentazione da laboratorio, grazie alle ridotte dimensioni, la portabilità, l’assenza di fili, la comunicazione WiFi ed il suo design modulare è ideale per applicazioni in mobilità sia nel campo della ricerca che medicale. Attualmente i primi prototipi del sistema all-in-one per l’acquisizione e la stimolazione sono già disponibili ed in fase di validazione. Il Livello di Maturità Tecnologica si attesta a 7-8 nella scala TRL. Il dispositivo rientra nel contesto più ampio delle brain computer interfaces, e consente, ad esempio, di acquisire e stimolare l’attività neuronale in applicazioni ECoG. Ma può trovare impiego in molteplici altri campi, dalla ricerca clinica alla diagnostica e, in futuro, anche in applicazioni consumer quali interfacce per il gaming. Possibili applicazioni sono: elettrocorticografia (ECoG), elettromiografia (EMG), elettroencefalografia (EEG), elettrocardiografia (ECG), neuro-protesi. Le brain computer interfaces (BCI), ad oggi, costituiscono una tecnologia ai primi stadi del suo sviluppo che diverrà una tecnologia consolidata nelle nostre società non prima di 10 anni. L’incentivo a tale sviluppo viene fornito dai diversi programmi di ricerca nazionali ed internazionali sulla tematica brain. In questo contesto, Cortexsense, proponendosi come Spin-off CNR, potrà essere protagonista di questo sviluppo tecnologico.

Cortexsense vuole proporsi sul mercato della strumentazione da laboratorio presentando un dispositivo compatto, portatile per l’acquisizione e la stimolazione simultanea di segnali bioelettrici.

Luca Pazzini, Founder, CEO, CTO Hardware – [email protected] Polese, Founder, CTO Software – [email protected]

Life SciencesStartCup Lazio

51 Cortexsense

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Caratteristiche del dispositivo:- connettività Wi-fi e Bluetooth- batteria a lunga durata- resistente all’acqua e alla polvere.

Prevede un monitoraggio H24, la possibilità di memorizzare le informazioni raccolte tramite cloud, permettendo di collaborare con i medici per una migliore conoscenza della malattia. L’analisi dei dati viene eseguita tramite specifici algoritmi implementati per questo scopo che si personalizzano di caso in caso. Al verificarsi della crisi prevede un sistema di notifiche ai familiari con integrazione di un sistema di rilevamento della posizione tramite GPS. È correlato con un’applicazione per tutti i sistemi operativi degli smartphone, che permette una comprensione dei dati e la possibilità, in base alla loro analisi, di modificare lo stile di vita per migliorare la condizione psicofisica dell’individuo.

Dispositivo wearable in grado di rilevare e prevedere attraverso sensori biometrici e ambientali lo stato prima, in corso e post attacco epilettico.

Francesco Antonio Nesci, capogruppo – [email protected] Francesca Nesci, componente – [email protected] Martina D’Aguì, componente – [email protected]

Social Innovation — Pari opportunità

Life SciencesStartCup Calabria

52 easylife

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Intel, Wasp, Università La Sapienza, FiloAlfa, Form Futura, Por, INAIL, Consulthink, Bic Lazio, Lazio Innova, Eubiclazio.

Holey ha vinto numerosi premi tra cui: best startup Premio Lazio Innovatore; shortlist al Bio in Italy by Assobiotec e Intesa San Paolo Startup Initiative; Premio Innovaeging Ideas per Fondazione Filarete e Punto Service; migliore comunicazione dell’innovazione scientifica al Wire16 per Fondazione Frascati Scienze e Agenzia Spaziale Europea

Il gesso tradizionale è obsoleto e presenta numerosi fastidi e potenziali pericoli per il paziente, mentre invece i tutori commerciali sono costosi ed hanno bisogno di logistica, trasporti, magazzini, ordini e reti di vendita. Per risolvere questi problemi Holey ha sviluppato una piattaforma hardware e software in grado di realizzare tutori ortopedici stampabili in 3D. I tutori realizzati con la nostra piattaforma sono leggeri e meno invadenti, possono sia immobilizzare che supportare l’arto durante la riabilitazione, sono resistenti all’acqua e personalizzabili in diversi colori.Il processo di creazione del tutore inizia presso una delle strutture sanitarie che possiedono la nostra piattaforma, dove l’arto interessato viene scansionato utilizzando il nostro innovativo scanner 3D brevettato, che riesce ad acquisire, in maniera totalmente automatica, la scansione dell’arto a 360° in meno di 30 second. Successivamente l’immagine ottenuta viene inserita all’interno del nostro potentissimo software che automaticamente genera una prima versione del tutore cucita sulle misure del paziente e che può essere modificata a seconda delle esigenze cliniche e personali. Infine c’è una stampante veloce ed efficace che materialmente fabbrica il tutore.Attualmente stiamo testando la piattaforma all’interno dell’università di Roma La Sapienza ed entreremo nel mercato nei primi mesi del 2017.

Holey ha sviluppato una tecnologia in grado di realizzare tutori ortopedici stampabili in 3D che possono sostituire sia il gesso tradizionale sia i tutori commerciali multimarca.

Gabriel Scozzarro, capogruppo – [email protected] Leacche, CTO – [email protected] De Ioris, CSA – [email protected]

HOLEY Srl. Data di costituzione: 21/06/2016 • sito web: holey.it

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Life SciencesStartCup Lazio

53 Holey

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Kyme è uno spin-off project dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e centri diagnostici campani. La licenza del brevetto internazionale nr 102015000078895 appartiene all’IIT.

Il nome Kyme deriva dall’antica città greca di Cuma, luogo in cui la Sibilla divulgava i suoi oracoli. Il team Kyme, ispirato da questa affascinante storia, propone una nuova soluzione contro la perdita di importanti dettagli che esami diagnostici come la Risonanza Magnetica contengono, provando ad anticipare l’evolversi di una patologia, prima che essa diventi di grave entità.

L’idea di Kyme nasce da un bisogno sociale. Con il progressivo aumento dell’aspettativa di vita, il numero degli esami diagnostici prescritti è sempre maggiore. Kyme vuole garantire una diagnosi precoce che permetta di intervenire con la terapia più appropriata migliorando la qualità della vita del paziente. La Risonanza Magnetica con Mezzi di Contrasto rappresenta ancora la più diffusa modalità diagnostica. Nonostante ciò, ad oggi non esistono Mezzi di Contrasto selettivi per una specifica patologia e la loro efficacia nel modificare la visualizzazione delle immagini mediche è ancora scarsa.Kyme è finalizzata alla progettazione di prodotti medici iniettabili per la Risonanza Magnetica, contribuendo al miglioramento dell’Imaging Diagnostico attraverso l’utilizzo delle nanotecnologie. Il prodotto finito consiste nella combinazione di materiali biocompatibili con Mezzi di Contrasto clinicamente approvati e già attualmente in uso, senza alterarne la struttura chimica bensì migliorandone gli aspetti funzionali e riducendone gli effetti tossici.La tecnologia utilizzata si basa su una piattaforma di microfluidica, appartenente alla classe di dispositivi Lab-on-chip, che sfrutta l’accurato controllo della miscelazione di fluidi all’interno di microcanali. Il brevetto, depositato nel Dicembre 2015, è stato reso disponibile agli stati europei ed extra europei.Kyme si rivolge al mercato dei Mezzi di Contrasto a base di Gadolinio nei prossimi anni in crescita.

L’idea Kyme è finalizzata alla produzione di dispositivi medici per la Risonanza Magnetica che rendono visibili dettagli anatomici altrimenti non visibili con i mezzi di contrasto già in uso clinico.

Donatella Vecchione, capogruppo – [email protected] Russo, Product Manager – [email protected] Maria Ponsiglione, Chief Operative Officer – [email protected] Torino, Advisor – [email protected]

Pari opportunità

Life SciencesStartCup Campania

54 Kyme

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Ad oggi MINE collabora con la Nouscom, azienda di vaccini, e con una start up campana che produce enzimi per cosmesi. Stiamo avviando contatti con due aziende nel campo farmaceutico, una italiana e una brasiliana, e con un’azienda cosmetica campana.

L’idea nacque guardando al processo di stampa di microgocce di inchiostro tramite stimolazione elettrica di una macrogoccia che durante il tiraggio elettrico forma un cono detto di Taylor. Impiegando una soluzione di polimero biodegradabile e principio attivo e facendo evaporare il solvente durante il tiraggio si possono ottenere tanti microconi di Taylor che costituiscono oggi i nostri microaghi.

MINE parte dall’evidenza di alcune necessità, nel campo dei vaccini e in quello cosmetico, che si propone di soddisfare grazie alle caratteristiche dei sui microaghi. Nei vaccini, l’iniezione ipodermica è la principale via di somministrazione, ma è una via dolorosa e non efficace quanto le vaccinazioni intradermiche, praticabili tramite micro-iniettori o microaghi polimerici, attualmente in fase di sperimentazione. Tutti questi sistemi si limitano ad un rilascio istantaneo al contrario dei nostri microaghi che garantiscono un rilascio prolungato, caratteristica cruciale per una immunizzazione efficace. MINE ha quindi avviato una partnership strategica con un’azienda operante nel settore dei vaccini ma intende comunque partire con un prodotto di più breve termine nel settore cosmetico per lo sbiancamento delle macchie cutanee. In questo caso, i prodotti concorrenti sono le creme ma queste non permettono l’attraversamento della pelle da parte di grosse molecole come alcuni potenti enzimi sbiancanti. MINE propone i suoi microaghi a rilascio controllato per consentire un rilascio efficace di tali enzimi. In tale direzione MINE ha già identificato un fornitore strategico coinvolto nella produzione a basso costo di un’enzima sbiancante che ci sta supportando nella fase di sperimentazione e validazione. Inoltre, si stanno avviando contatti con una ditta cosmetica locale che potrebbe supportare MINE per l’avvio della fase di produzione in GMP entrando nella compagine societaria.

L’idea alla base di MINE è di produrre microaghi polimerici biodegradabili indolori a rilascio cutaneo prolungato di molecole di varia dimensione per il settore cosmetico, dei vaccini e farmaceutico.

Raffaele Vecchione, capogruppo – [email protected] Anotnio Netti, advisor scientifico – [email protected] Esposito, CTO – [email protected] Galletta, direttore amministrativo – [email protected]

Social Innovation

Life SciencesStartCup Campania

55 MINE

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Nanochrome ha incontrato, con feedback molto positivi, diverse aziende. Con alcune sono attualmente in corso studi di fattibilità per lo sviluppo di test customizzati. Altre hanno manifestato interesse a partecipazioni come investitori di minoranza.

I test Nanochrome per la tracciabilità genetica del cibo rappresentano una tecnologia nuova, senza equivalenti sul mercato; tali test andranno a soddisfare una domanda di mercato esistente (per l’identificazione di frodi alimentari da sostituzione di ingredienti) che però non è soddisfatta dalle tecnologie attuali (una situazione quindi di blue ocean).

Il motto di Nanochrome è “lo strumento è nei tuoi occhi”, poiché la sua mission è offrire test economici e colorimetrici (ad occhio nudo). Nanochrome si occuperà di sviluppo on-demand, produzione e commercializzazione dei test, attraverso business model dedicati.La tecnologia è protetta da sei domande di brevetto. Il portfolio include vari test prototipali, per la detection di target molto diversi in campo clinico, ambientale e alimentare. Due test sono già validati su campioni reali e pronti per il mercato:1) food tests (per tracciabilità genetica/sicurezza alimentare);2) test per l’identificazione precoce, non-invasiva del sesso del nascituro da urina materna.Altri test (per la detection di contaminanti: metalli tossici e nucleasi) verranno lanciati sul mercato successivamente (dopo il 3° anno). La core technology è comune a tutti i test Nanochrome, permettendo forti economie di scala.Il mercato del food testing è ampio (15 MLD €.; Allied Market Research) e in crescita. Al momento sul mercato non ci sono test per tracciabilità genetica alimentare, e solo pochi kit rapidi per sicurezza alimentare.Il mercato del test per la detection del sesso del feto corrisponde al numero dei nuovi nati (5 milioni in EU). Il nostro test ha notevoli vantaggi rispetto ai competitors, essendo l’unico al contempo altamente affidabile e non invasivo. Ci si attende quindi per i due test una buona penetrazione di mercato, che permetterà di raggiungere il punto di pareggio al 3° anno.

Nanochrome offrirà una gamma di test nanodiagnostici innovativi, per effettuare analisi a basso costo e rapide, con strumentazione minima e semplificata, e risultati colorimetrici (ad occhio nudo).

Pier Paolo Pompa, socio fondatore, consulente scientifico – [email protected] Paola Valentini, socio fondatore, consulente scientifico, CEO – [email protected]

Social Innovation

Life SciencesStartCup Liguria

56 Nanochrome

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Ogni anno per via del test del PSA solo in Italia circa 150.000 uomini si sottopongono alla biopsia prostatica per la prima volta, con una spesa che si aggira intorno ai 60 milioni di euro. Tuttavia, circa 110.000 di questi uomini non riceverà una diagnosi di tumore. La riduzione del numero di biopsie avrà un forte impatto sul Sistema Sanitario e sulla qualità della vita delle persone.

Il tumore alla prostata è la malattia oncologica più frequente nel sesso maschile. Attualmente ogni uomo sopra i 50 anni riceve un’indicazione ad eseguire un test in cui si quantifica in un campione di sangue il marcatore Antigene Prostata Specifico (PSA). I soggetti con livelli di PSA considerati sospetti vanno incontro ad un esame altamente invasivo, ovvero la biopsia prostatica. Tuttavia, solo il 25% di essi dimostra di avere effettivamente la malattia, indicando l’assoluta necessità di un test di screening più efficiente. Nonostante sia ormai assodato che il sistema immunitario sia in grado di attivarsi contro le cellule tumorali, l’idea che questo possa essere usato come un “sensore” naturale per la diagnosi di una malattia non è stata ancora abbastanza considerata. Abbiamo individuato una combinazione di molecole differentemente espresse nelle urine di soggetti sani e pazienti con tumore alla prostata alla prima diagnosi. La valutazione contemporanea di queste molecole permette di discriminare tra soggetti sani e malati in maniera più efficiente rispetto alle procedure standard ed è oggetto di una domanda di brevetto recentemente depositata. Noi proponiamo un biosensore lab-on chip, producibile a bassi costi, per la quantificazione di queste molecole in modo da evitare la biopsia prostatica a circa il 50% dei soggetti che sicuramente saranno privi da malattia.

Rivoluzionare lo screening del tumore alla prostata con un test su urina, economico, rapido, non invasivo, che riduce il numero di biopsie prostatiche necessarie.

Sergio Occhipinti, capogruppo – [email protected] Giovarelli, responsabile R&D – [email protected] Gontero, Advisor, consulente area clinicaGiulio Mengozzi, Advisor, consulente area diagnosticaFranco Napoletano, Advisor, rappresentante dei pazienti

Life SciencesStartCup Piemonte VdA

57 NIB Biotec

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Studio Torta, gestione e difesa del brevetto dei ricercatori di PanoxyvirTM;Aesica, Sviluppo e sintesi di Active Pharmaceutical Ingredients (API);Università di Ginevra, Svizzera, validazione ex vivo dell’efficacia antivirale;2i3t, Incubatore.

Il naso chiuso aumenta la temperatura della cavità nasale e ostacola naturalmente la replicazione del rhinovirus. I decongestionanti nasali interferiscono con questo naturale meccanismo di difesa. Secoli fa Sant’Antonio Abate medicava le piaghe da Herpes Zoster col grasso di maiale. Oggi sappiamo che il grasso animale è ricco di ossisteroli dotati di un’ampia attività antivirale.

Il Raffreddore, l’infezione più diffusa nell’uomo, genera costi socio-sanitari di 40 miliardi $/anno solo negli USA. I rimedi comuni ne mitigano solo i sintomi ma non ne abbreviano la durata.Il team PanoxyvirTM ha brevettato gli ossisteroli, molecole fisiologiche dotate di una potente attività antivirale contro il rhinovirus, la principale causa del raffreddore. Lo scopo del piano imprenditoriale è sviluppare il primo spray nasale antivirale per la prevenzione e il trattamento del raffreddore.Poiché non esistono vaccini o farmaci antivirali in grado di curare o prevenire il raffreddore, PanoxyvirTM non avrebbe competitori. Il nostro principale segmento di mercato è generato da quelle persone che già oggi scelgono di trattare il raffreddore: queste persone generano un mercato di circa 10 miliardi € ogni anno, complessivamente in Europa e Stati Uniti. La realizzazione del progetto prevede: 1) sviluppo della sintesi e caratterizzazione della sostanza attiva, 2) formulazione del prodotto medicinale, 3) studi preclinici e 4) trials clinici sull’uomo (fase I e II). Le analisi finanziarie di start up biotech indicano come valore di exit una cifra media di 400 mln € dopo gli studi clinici di fase II.PanoxyvirTM ha vinto numerosi premi:- Bioupper 2016 (Novartis-Cariplo) – StartCup Piemonte-VdA 2016; – Most investible project presso SETsquared (Bath, UK) – Finalista italiano all’Everis Award 2016; – Selezionata tra le 15 migliori startup italiane del biotech da StartupItalia.

Sviluppo del primo spray nasale antivirale per la prevenzione e la cura del raffreddore comune, avente come sostanza attiva una molecola anti-Rhinovirus di origine fisiologica.

Giuseppe Poli. presidente Srl, AD, fisiopatologo generale – [email protected] Lembo,socio, AD, virologo – [email protected] Cagno, socio, virologo – [email protected] Andrea Civra, socio, virologo – [email protected] Chiono, chimico, sviluppo sostanze attive – [email protected] Adami, tecnologo farmaceutico, formulazione prodotto medicinaleCarrol Cross, pneumologo, prove precliniche e trials clinici – [email protected] Lionello Jona Celesia, dottore commercialista, gestione contabilità finanziaria – [email protected]

PANOXYVIR Srl. Startup innovativa. Data di costituzione: 07/11/2016 • sito web: panoxyvir.com

Life SciencesStart Cup Piemonte VdA

58 PANOXYVIR

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Sila Srl (Noale - Venezia);La Casara Srl (Roncà - Verona).

Il primo spin-off universitario italiano dedicato al 100% all’incapsulazione. Si prevede che il mercato globale dell’incapsulazione raggiungerà 60 miliardi di dollari nel 2020 solo nel campo alimentare.

La produzione di alimenti funzionali ed integratori pone diversi limiti alle aziende, come la necessità di proteggere i principi attivi (es. omega3, anti-ossidanti, vitamine, etc.) durante il processo di trasformazione, rallentarne l’ossidazione, mascherarne gusto e/o odore, modificarne tempo e modo di rilascio. Per rispondere a queste problematiche nasce Sphera, un gruppo di ricerca che da 4 anni si occupa esclusivamente di incapsulazione costituendo uno Spin-off presso l’Università di Verona. L’acquisizione di diversi fondi nell’ambito di progetti di ricerca industriale ha permesso di acquistare strumenti fondamentali e di realizzare una serie di formulazioni che possono già essere oggetto di trasferimento tecnologico per la produzione di ingredienti funzionali. Sono state inoltre realizzate partnership con aziende di trasformazione che potenziano l’erogazione dei nostri servizi, ad esempio attraverso lo sviluppo di prototipi di alimenti arricchiti che possono provare la funzionalità dei nostri incapsulati. I servizi che Sphera è in grado di erogare possono essere così riassunti: 1) sviluppo di formulazioni micro- e nano-incapsulate altamente customizzabili e loro caratterizzazione per gli scopi più disparati; 2) simulazione del loro funzionamento, ad esempio in un alimento modello, valutandone le dinamiche di rilascio durante il processo di digestione, oppure durante la fase di cottura; 3) consulenza sullo scale-up di processo per la produzione su larga scala.

Progettazione e sviluppo di micro e nano incapsulati di principi attivi per la realizzazione di prodotti innovativi come alimenti funzionali e salutistici, integratori alimentari e nutraceutici.

Gianni Zoccatelli, amministratore – [email protected] Martina Vakarelova, responsabile del marketing e delle pubbliche relazioni –[email protected] Zanoni, Responsabile R&D – [email protected] Nicola Franco, consulente sviluppo finanziario ed organizzativo – [email protected]

Life SciencesStartCup Veneto

59 Sphera

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Il mercato globale per la terapia farmacologica della cirrosi epatica è stato valutato a 1,89 miliardi di dollari nel 2015 e raggiungerà 2,34 miliardi di dollari entro il 2020, crescendo ad un CAGR del 4,36%. In Italia, vi sono circa 30-60 casi di cirrosi per 100.000 abitanti /anno, (totale di 26.000 nuovi casi per anno).

Il gruppo di ricerca ha individuato l’effetto epatoprotettore di un farmaco già in commercio per tutt’altra indicazione. Tale farmaco ha dimostrato in fase preclinica un’azione inibitoria e limitante lo sviluppo di fibrosi epatica ed è probabilmente in grado di prevenirne le complicanze, modificando così la prognosi della malattia, sia per quel che riguarda la sopravvivenza che per quanto riguarda la qualità di vita.Attualmente, la mancanza di biomarcatori affidabili limita ancora la valutazione delle fasi di fibrosi epatica e di progressione della malattia.Ad oggi il team è giunto alla valutazione dei pathway metabolici attivati dal farmaco, nel contrasto della fibrosi, ed è arrivato all’identificazione di nuovi biomarkers di fibrosi epatica attraverso studi di proteomica.Il piano di sviluppo prevede: attività di consolidamento dei test sul modello animale; studio retrospettivo su gruppi di pazienti che hanno già utilizzato il farmaco per l’impiego in commercio; analisi di nuove strategie di somministrazione ed eventuali modifiche della struttura farmacologica.Il team ha già depositato una domanda di brevetto d’uso relativa all’impiego di TULIP come epatoprotettore (Domanda di Brevetto Internazionale n. PCT/IB2015/058845). Il rapporto di ricerca ricevuto dalle autorità internazionali ha pienamente confermato la brevettabilità del trovato. Sono in corso attività di sviluppo e validazione, da cui si stima un consolidamento ulteriore del portafoglio brevettuale.

TULIP, spin-off costituendo, si propone come farmaco curativo per la fibrosi epatica.

dott. Giuliana Scarpati, CEO – [email protected] prof. Ornella Piazza, responsabile R&D – [email protected] Russo, responsabile sperimentazione preclinica – [email protected]. Rosanna Martinelli, responsabile studi di proteomica – [email protected]. Ciro Esposito, responsabile studio retrospettivo – [email protected]. Roberto Parente, Advisor finanza e sviluppo – [email protected]

Social Innovation

Life SciencesStartCup Campania

60 Tulip - Let Liver Live

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Università di Parma - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Corso di laurea in fisioterapia; Casa di cura lombarda; per test clinici, definizione di un protocollo applicativo, sperimentazione e collaborazione per sviluppi futuri.

Il progetto è iniziato tre anni fa, con obiettivo di validare la fattibilità tecnica e la sostenibilità economica dell’idea. La realizzazione del primo prototipo e i test convincenti su diversi pazienti hanno convinto a trasformare il sogno in un’opportunità di business. Molto incoraggianti sono state le manifestazioni di interesse negli incontri con diversi operatori del settore.

U&O propone un Percorso Riabilitativo di Nuova Generazione, il cui cuore tecnologico è HU.GO, un esoscheletro economicamente accessibile che risponde a una serie di bisogni primari di pazienti, terapisti e medici. È un dispositivo robotico indossabile che permette di tornare a camminare chi non è in grado o fa fatica a farlo, a causa di diverse patologie (ictus, lesioni midollari…); una terapia basata su esoscheletro è ad oggi la più rapida ed efficace, pemette ai terapisti di lavorare in condizioni migliori, e ai centri riabilitativi di ottimizzare le risorse. Oggi gli esoscheletri sono troppo costosi e, pur tecnologicamente evoluti, non sono adeguati per un utilizzo in ambienti reali. Grazie a un processo di technology transfer e alla raccolta di significativi feedback, HU.GO e i servizi annessi sono progettati per raggiungere un’ampia diffusione. Il mercato della riabilitazione robotica è alle prime fasi, è molto dinamico, senza leader consolidati; gli analisti prevedono per i prossimi anni una crescita esponenziale; sono le condizioni di mercato ideali per l’avvento di una nuova startup il cui contributo innovativo va ad abbattere le barriere che limitano la crescita. Il team che ha fondato U&O include un fisioterapista, che conosce il contesto di riferimento, un progettista meccatronico con significativa esperienza in vari ambiti industriali, e un ingegnere informatico con esperienza da senior product manager in startup della Silicon Valley.

U&O opera nel biomedicale, occupandosi di riabilitazione robotica per persone con disabilità agli arti inferiori. La sua missione è rendere le tecniche e i metodi più innovativi alla portata di tutti.

Mirco Porcari - CO-Founder - CEOAndrea Santi - Co-Founder - CTOGianluca Sesenna - Co-Founder - SME

U&O SRLS. Data di costituzione: 18/02/2016 • sito web: uando.it

Life SciencesStartCup Emilia Romagna

61 U&O Riabilitazione robotica alla portata di tutti

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Attualmente è in corso la validazione farmacologica in collaborazione con il Centro Cardiologico Monzino. La costituzione della società come spinoff del Politecnico di Milano permetterà l’accesso a strutture e risorse umane di tale istituzione.

uBeat nasce da un progetto di ricerca finanziato da Fondazione Cariplo, culminato con una tesi di laurea, un lavoro scientifico e un brevetto (http://tinyurl.com/hf8rbwd).All’idea è stata poi data una veste imprenditoriale, grazie alla partecipazione a BioUpper. Il primo premio di StartCup Lombardia (Life Sciences & Agrofood) ha spinto il Team a costituirsi come spinoff del Politecnico di Milano.

uBeat risponde alle necessita delle industrie farmaceutiche di ridurre il costo di sviluppo dei farmaci. La stima attuale è di 5 miliardi di dollari per una singola molecola, ed è in larga parte imputabile all’elevato numero di fallimenti in fasi tardive delle fasi di sviluppo. L’adozione di tecnologie innovative in grado di prevedere la cardiotossicità in fasi preliminari ridurrebbe quindi drasticamente tali costi. Oggi questa tecnologia esiste: uBeat. uBeat permette di generare costrutti cardiaci 3D umani miniaturizzati, resi funzionali e battenti da una innovazione da noi brevettata (PCT/IB2016/052410), che applica a cellule cardiache un training meccanico paragonabile al battito del cuore. uBeat permette di testare in vitro sia efficacia che cardiotossicità dei farmaci, offrendo un elevato potenziale predittivo. uBeat infatti risponde ai farmaci come un vero cuore umano, e grazie alle sue dimensioni micrometriche permette un enorme risparmio di costi. uBeat si rivolge principalmente a due tipologie di clienti: laboratori di ricerca, pubblici e privati, in una prima fase (da gennaio 2018), CROs and Pharma come secondo e principale target (da gennaio 2019). Il nostro modello di business consiste nella vendita di kit di uBeat disposable, mentre forniremo l’unità di controllo necessaria al funzionamento in comodato d’uso a titolo gratuito. La produzione di uBeat sarà affidata in outsourcing a Bioengineering Laboratories Srl, che vanta un’esperienza decennale in procedure GMP.

uBeat é una piattaforma in vitro per lo screening di farmaci. uBeat sintetizza le funzioni di un cuore umano su chip, affermandosi come efficace predittore di cardiotossicità.

Marco Rasponi, capogruppo – [email protected] Occhetta, Project Manager – [email protected] Redaelli, Scientific Advisor – [email protected]

Life SciencesStartCup Lombardia

62 uBeat

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Il know-how della presente idea imprenditoriale si basa sull’esperienza acquisita durante la partecipazione al progetto europeo D3CoS in cui la nostra funzione era di monitorare lo stato di affaticamento mentale di piloti di mezzi marini e aerei.

VST è un’impresa che sviluppa un sistema di monitoraggio dello stato di salute delle persone che svolgono attività sportiva.Negli ultimi anni si è registrato un rapido incremento del numero di persone che praticano attività sportiva dovuto all’aumento dell’età media delle persone che intraprendono tali attività (dati Istat e OMS). Questa nuova demografia della pratica sportiva ha evidenziato la necessità di aumentare il livello di sicurezza e di monitoraggio dello stato di salute degli sportivi. Al contempo è emersa la necessità, da parte dei produttori di attrezzatture per il fitness, di assicurare lo stato di salute delle persone che utilizzano i loro prodotti, monitorandone l’andamento.Le esigenze degli atleti e dei produttori di attrezzature fitness possono essere soddisfatte dal nostro sistema che può monitorare affidabilmente in tempo reale i cinque segni vitali, indicati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per definire lo stato vitale di un soggetto. Questi parametri sono: frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, pressione del sangue, ossigenazione e temperatura. VST è l’unico sistema che può fornire valori affidabili per tutti i cinque segni vitali.

Garantire la sicurezza degli sportivi attraverso il monitoraggio continuo di cinque parametri vitali definiti dall’OMS (frequenza cardiaca, respiratoria, pressione arteriosa, temperatura e ossigenazione).

Matteo Corradini, fondatore e capogruppo – [email protected] Fonda, fondatore e responsabile R&D – [email protected] Malagoli, responsabile software – [email protected] Faglioni, responsabile tecnologia – [email protected] Vittoria Mattioli, cardiologa e responsabile scientifica – [email protected] Sannino, respnsabile commerciale – [email protected]

Social Innovation

Life SciencesStartCup Emilia Romagna

63 VST - Vital Signals in a Touch

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Nei paesi sviluppati lo stile di vita ha portato ad un incremento esponenziale delle patologie da diabete; più di 28 milioni di persone soffrono di ulcere da diabete, molte delle quali non regrediscono fino all’amputazione degli arti. Attualmente non c’è una soluzione definitiva sul mercato, questo impatta fortemente sulla qualità della vita e sui costi del sistema sanitario. Dopo un’accurata analisi del sistema biologico necessario per la proliferazione cellulare, è stato sviluppato e realizzato il modello 3D del bendaggio WRAP, bio-assorbibile, flessibile e traspirante, in questo modo è possibile ottenere un trattamento di lunga durata riducendo i costi di assistenza sanitaria. Si vuole così proporre una nuova terapia, in grado di controllare la guarigione delle ulcere, prevenire le necrosi e le disabilità permanenti. Attraverso il materiale brevettato dal Team WRAP (M3DATEK srl), già testato sulle persone, è stata dimostrata la potenzialità del prodotto di ridurre i tempi di guarigione. Questo materiale, unito alla tecnologia di stampa 3D sviluppata da M3datek e attualmente sotto richiesta di brevetto europeo, permette di creare dei cerotti di hydrogel con una struttura accuratamente controllata e ripetibile, rendendo così possibile lo sviluppo di svariati prototipi cambiando solo il disegno del modello tridimensionale, attraverso un processo che non prevede il raggiungimento di pressioni rischiose per l’uomo e l’utilizzo di materiali tossici.

Il progetto WRAP si dedica alla produzione di cerotti e hydrogel a base di biopolimeri naturali, come il chitosano, mediante tecnica di stampa 3D, per il trattamento di ferite della pelle.

Lisa Elviri, CEO – [email protected] Silvestri, Director of Technological Innovation – [email protected] Bettini, Scientific Advisor – [email protected] Foresti, Technology COO – [email protected] Bianchera, Biopharmaceutical COO – [email protected] Bergonzi, Project Manager – [email protected]

M3datek Srl. Data di costituzione: 11/11/2016 • sito web: m3datek.com

Social Innovation

Life SciencesStartCup Emilia Romagna

64 WRAP

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- Policlinico Universitario di Monserrato (Cagliari);- Contamination Lab Cagliari;- CRS4 Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna.

Chiara Saba collabora attivamente da anni con UNIAMO,Federazione Italiana Malattie Rare.

I test di screening prenatale non invasivi sono basati sull’analisi del DNA fetale libero e circolante nel plasma materno. Quelli disponibili fino ad oggi sono applicabili a un ridotto numero di malattie genetiche. Per rispondere a queste limitazioni, Yenetics vuole essere il primo test genetico, innovativo e non invasivo, per le cento malattie genetiche più diffuse al mondo, utilizzando la tecnologia di ultima generazione di sequenziamento del DNA. Il nostro test porterà nel sistema sanitario una soluzione unica nel rilevamento delle malattie genetiche, aiutando le donne ad avere gravidanze più sicure e meno stressanti senza doversi sottoporre a test invasivi.Yenetics è nata durante il percorso del Contamination Lab Cagliari. Il Management team è composto da quattro co-fondatori e cinque collaboratori. L’azienda sviluppa e commercializza servizi di test e screening molecolari al servizio della salute delle donne. L’azienda serve laboratori privati, cliniche private e ospedali, fornendo informazioni in merito alla diagnosi precoce dei pazienti. Yenetics, attualmente opera in Italia, e ha sede nella provincia di Cagliari, in Sardegna. Yenetics è in questo momento nel pieno della fase di ricerca e sviluppo della sua tecnologia proprietaria. La società utilizza il laboratorio di sequenziamento di ultima generazione (NGS) del CRS4 , dotato delle migliori attrezzature di NGS in Italia.

Molte donne in gravidanza dicono no ai test genetici, a causa del rischio che le metodologie invasive comportano. Yenetics è un test non invasivo per le cento malattie genetiche più diffuse al mondo.

Chiara Saba, CEO – [email protected] Kumar, CCO – [email protected] Cusano, CSO – [email protected] Berutti, CTO – [email protected] Lai, Public Relation Manager – [email protected] Segni, Head of Investor Relations – [email protected] Murru, Webmaster – [email protected] Podda, Graphic Editor – [email protected] Casati, Bioethics Director – [email protected]

Yenetics Srl. Data di costituzione: 11/04/2016 • sito web: yenetics.com

Social Innovation — Pari opportunità

Life SciencesStartCup Sardegna

65 Yenetics

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Shaping the Future

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Premio Nazionale Innovazione 2016

Libro delle idee

Stampa:

Edizioni Artestampa, Modena

novembre 2016