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GRUPPI FUNZIONALI FONDAMENTALI IN BIOCHIMICA
idrofobico catene idrocarburiche (alifatiche) R-CH3 >>>>>ALANINA:
composti aromatici (strutture ad anello con doppi legami multipli, elettroni delocalizzati)
>>>>>>FENILALANINA:
composti aromatici eterociclici>>>>>>> IMIDAZOLO:
>>>>>>>>PIRIMIDINA:
>>>>>>>>>PURINA:
COO-
+ lH3N―C ―H
lCH3
COO-
+ lH3N―C ―H
lCH2l
COO-
+ lH3N―C ―H
lCH2l
llR
l C―N
CHC―NH H
l C―N
CHC―NH H
GRUPPI FUNZIONALI FONDAMENTALI IN BIOCHIMICA
idrofobico catene idrocarburiche (alifatiche) R-CH3 >>>>>ALANINA:
composti aromatici (strutture ad anello con doppi legami multipli, elettroni delocalizzati)
>>>>>>FENILALANINA:
composti aromatici eterociclici>>>>>>> IMIDAZOLO:
>>>>>>>>PIRIMIDINA:
>>>>>>>>>PURINA:
COO-
+ lH3N―C ―H
lCH3
COO-
+ lH3N―C ―H
lCH2l
COO-
+ lH3N―C ―H
lCH2l
COO-
+ lH3N―C ―H
lCH2l
COO-
+ lH3N―C ―H
lCH2l
llR llllR
l C―N
CHC―NH H
l C―N
CHC―NH H
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Ossidrilico R-OH >>>>>>>ETANOLO H3C – CH2 – OH
Aldeidico R-C-H >>>>>>>ACETALDEIDE H3C – C – H ΙΙ ΙΙO O
Chetonico R-C-R >>>>>>>ACETONE H3C – C – CH3ΙΙ ΙΙO O
Carbossilico R-C-OH >>>>>>>AC ACETICO H3C – C – OH (ac. organici) ΙΙ ΙΙ
O O
Amminico R -NH 2 >>>>>>>ALANINA H 2N – C H– C – OH
CH3 O O - OH O-Ι Ι Ι
Fosfato R -O- P -O - >>>>> AC. 3-FOSFOGLICERICO HO – C – CH – CH 2 – O – P – O-
(fosfati organici) ΙΙ ΙΙ ΙΙO O O
Sulfidrilico R-SH >>>>>>> CISTEINA (Tioli )
COO -
+ lH3N― C ―H
lCH 2l
SH
COO -
+ lH3N― C ―H
lCH 2l
SH
-NH 2 2N – C H– C – OH Ι ΙΙ
O -Ι
-O- P -O - - – C – CH – CH 2 – O – P – O-
(fosfati organici) ΙΙO
Sulfidrilico R-SH >>>>>>> CISTEINA (Tioli )
COO -
+ lH3N―
lCH 2l
SH
COO -
+ lH3N―
lCH 2l
SH
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1) ALCOLI formando legami ESTEREI
2) AMMINE formando legami carboammidici
AMMIDE
Le biomolecole che si studiano in biochimica contengono 1 o più gruppi funzionali tra quelli elencati
I gruppi funzionali delle biomolecole stabiliscono legami e interazioni. Un ACIDO CARBOSSILICO PUO’ REAGIRE CON:
R – C – OR’ + H2OΙΙO ESTERE
+ R’ – Ö – H R – C – OH ΙΙO
R – C – OR’ + H2OΙΙO
R – C – OR’ + H2OΙΙO ESTERE
+ R’ – Ö – H R – C – OH ΙΙO
+ R’ – N – HΙH
R – C – OH ΙΙO
..+ R’ – N – H
ΙH
R – C – OH ΙΙO
..R – C – N – R’ + H2O
\H
ΙΙO
R – C – N – R’ + H2O\H
ΙΙO
-
H
4) CON ALTRI ACIDI formando legami ANIDRIDICI MISTI
ANIDRIDE MISTA
+ H2O
OH Ι
R – C – O – P – OH ΙΙ ΙΙO O
R – C – OH ΙΙO
OH Ι
+ HO – P – OH ΙΙO
+ H2O
OH Ι
R – C – O – P – OH ΙΙ ΙΙO O
R – C – OH ΙΙO
OH Ι
+ HO – P – OH ΙΙO
R – C – OH ΙΙO
OH Ι
+ HO – P – OH ΙΙO
3) CON ALTRI ACIDI CARBOSSILICI formando legami ANIDRIDICI
-
Anche il gruppo fosforico può reagire con gli alcoli per formare ESTERI MISTI
5) GRUPPI TIOLICI formando legami TIOESTERE
R – C – OH ΙΙO
+ R’ – SH R – C – SR’ ΙΙ O
R – C – OH ΙΙO
+ R’ – SH R – C – SR’ ΙΙ O
+ H2O
-
LE BIOMOLECOLE POSSONO STABILIRE INTERAZIONI DEBOLI, NON COVALENTICHE SONO FONDAMENTALI IN TUTTI PROCESSI BIOCHIMICI1) INTERAZIONI IONICHE (o ELETTROSTATICHE) – tra molecole con gruppi carichi –2) LEGAMI IDROGENO – tra molecole con gruppi polari –3) INTERAZIONI DI VAN DER WAALS – tra molecole non polari, di natura idrofobica –
+ H2O
OH Ι
R – C – O – P – OH ΙΙ ΙΙO O
R – C – OH ΙΙO
OH Ι
+ HO – P – OH ΙΙO
+ H2O
OH Ι
R – C – O – P – OH ΙΙ ΙΙO O
R – C – OH ΙΙO
OH Ι
+ HO – P – OH ΙΙO
R – C – OH ΙΙO
OH Ι
+ HO – P – OH ΙΙO
- HH — N-R’
H
+HH — N-R’
H
+
distanza alla quale si verifica la maggiore
attrazione tra le molecoleTymoczko et al., PRINCIPI DI BIOCHIMICA zanichelli editore S.p.A Copyright © 2010
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CARBOIDRATI Monosaccaridi (CH2O)nOligosaccaridi (da 2 a 20 residui monosaccaridici)Polisaccaridi o glicani (>20 residui)
Classificati all’interno delle due famiglie in base al n° di atomi di carbonio: minimo 3 massimo 9 (triosi, tetrosi, pentosi, esosi…)
Zuccheri più semplici:
aldotrioso
chetotrioso1
2
3
1
2
3
ALDOSI (poliidrossialdeidi) CHETOSI (poliidrossichetoni)
(gruppo aldeidico R –C=O) (gruppo chetonico R –C– R )
H O
ALDOSI
– R –C– R )
ALDOSI (poliidrossialdeidi) CHETOSI (poliidrossichetoni)
(gruppo aldeidico R –C=O) (gruppo chetonico R –C– R )
H O
ALDOSI
– R –C– R )
ALDOSI (poliidrossialdeidi) CHETOSI (poliidrossichetoni)
(gruppo aldeidico R –C=O) (gruppo chetonico R –C– R )
H O
ALDOSI
– R –C– R )
ALDOSI (poliidrossialdeidi) CHETOSI (poliidrossichetoni)
(gruppo aldeidico R –C=O) (gruppo chetonico R –C– R )
H O
ALDOSI
– R –C– R )
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Se n è il numero dei centri chirali in una molecola, per
essa saranno possibili 2n
stereoisomeri, che sono coppie di enantiomeri.
La gliceraldeide è uncomposto chirale,il diidrossiacetone èachirale.
1 centro chirale = 2 stereoisomeri possibili, la D-gliceraldeide e la L-gliceraldeide che sono tra loro immagini speculari non sovrapponibili (ENANTIOMERI).
STEREOISOMERIA DEGLI ZUCCHERI
* *
Molecole con centri chirali (carboni asimmetrici)
-
Ad eccezione del diidrossiacetone tutti gli altri monosaccaridi sono composti chirali, otticamente attivi (possono ruotare il piano della luce polarizzata verso
destra (+) o verso sinistra (-))Si definisce uno zucchero D o L in base alla configurazione dell’ultimo centro
chirale (cioè il centro chirale più lontano dal C-carbonilico).
Nella proiezione lineare dello zucchero (proiezione di Fisher): l’-OH legato all’ultimo centro chirale va a destra nei D-zuccheri
l’-OH legato all’ultimo centro chirale va a sinistra negli L-zuccheri
Aldotetrosi: 4 atomi di carbonio, 2 centri chirali 22 = 4 stereoisomeri che differiscono per la
configurazione dei loro centri chirali
2 D-aldotetrosi e i loro corrispondenti 2 L-aldotetrosicioè 2 coppie di enantiomeri
-
Aldotetrosi: 2 centri chirali (C-2 e C-3)
D-eritrosio D-treosio L-treosio L-eritrosio
diastereoisomeri diastereoisomerienantiomeri
enantiomeri
Ciascuno di questi zuccheri ha proprietà differenti e funzioni diverse. Infatti, ognimonosaccaride ha una disposizione UNICA degli atomi legati ai suoi centri chirali, che gli dàcaratteristiche specifiche.
-
Gli aldosi con catena più lunga sono estensioni della gliceraldeide, che si possono ottenere inserendo gruppi H-C-OH dopo il carbonio carbonilico.
D-aldotetrosi(2)
D-aldopentosi(4)
D-aldoesosi(8)
Tymoczko et al., PRINCIPI DI BIOCHIMICA zanichelli editore S.p.A Copyright © 2010
serie D1 C*
2 C*
3 C*
4 C*
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D-glucosio L-glucosio
Devo invertire la configurazione di ogni centro chirale
-
EPIMERI: stereoisomeri che differiscono tra loro solo per la configurazione di 1 centro chirale
IL GLUCOSIO HA 2 EPIMERI: MANNOSIO E GALATTOSIO
-
CHETOSI (serie D)Gruppo carbonilico in posizione 2
achirale
D-chetotetroso(1)
D-chetopentosi(2)
D-chetoesosi(4)
1 C*
2 C*
4 C*
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In soluzione acquosa gli aldosi con almeno 5 atomi di carbonio e ichetosi con almeno 6 atomi di carbonio vanno incontro ad un processodi ciclizzazione reversibile con la formazione di un legame internoemiacetalico o emichetalico
Aldeide + Alcool emiacetale + alcool acetale
Chetone + Alcool emichetale + alcool chetale
-
Proiezione di Haworth
Glucosio: Legame emiacetalico fra il C-1 e il C-5Il carbonio carbonilico diventa emiacetalico e viene chiamato ANOMERICO
C-1 negli aldosi diventa chirale
1
3 2
4
5
6
1
3 2
4
5
6
¨δ+
δ-
-
Le due diverse forme anomeriche del monosaccaride sono in equilibrio rapido con la forma lineare, la miscela all’equilibrio presenta circa 2/3 di
anomero beta e 1/3 di anomero alfa, mentre la forma aperta è < 1%.
Configurazione dei Carboni chirali nella struttura ciclica per uno zucchero in configurazione D: posto il gruppo alcolico primario (-CH2OH in 6) sopra il piano dell’anello, gli OH che nella proiezione di Fisher stanno a destra si scrivono sotto il piano dell’anello, quelli che stanno
a sinistra si scrivono sopra il piano dell’anello.
~ 33% ~ 66%
-
Ciclizzazione fra il carbonio carbonilico in posizione 2 e il gruppo alcolico in posizione 5: anello a 5 atomi, È la forma ciclica più comune del fruttosio.
Il carbonio ANOMERICO del fruttosio è il C-2, diventa chirale
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1
2
4 3
5
6
O OH
1
2
4 3
5
6
1
2
4 3
5
6
O OH
1
2
4 3
5
6O OHO OH
1
2
4 3
5
6
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RIBOSIO: aldopentosoCiclizzazione fra il C – 1 e il C – 4
H
H
α - D- Ribofuranosio β- D- Ribofuranosio
1
3 2
4
5
1
3 2
4
5
OH
H
OH
H
H
H
- D- Ribofuranosio - D- Ribofuranosio
1
3 2
4
5
1
3 2
4
5H
H
- D- Ribofuranosio - D- Ribofuranosio
14
5
1
3 2
4
5
1
3 2
4
5
14
5
H H
OH OH
H
H
α - D- Ribofuranosio β- D- Ribofuranosio
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3 2
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OH
H
OH
H
H
H
- D- Ribofuranosio - D- Ribofuranosio
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5H
H
- D- Ribofuranosio - D- Ribofuranosio
14
5
1
3 2
4
5
1
3 2
4
5
14
5
H H
OH OH
-
Gli anelli dei monosaccaridi in realtà non sono planari ma possono avere diverse conformazioni.L’anello del glucosio può avere conformazione a sedia o a barca. Le conformazioni a sedia sono più stabili perché minimizzano la repulsione sterica fra i sostituenti dell’anello
a = posizione assiale
e = posizione equatoriale
La conformazione a “sedia” più stabile è quella in cui i gruppi più voluminosi in posizione equatoriale (sul piano dell’anello)
SEDIA BARCA
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D-glucosio
OH
Ac. D-gluconicoD-glucosio
OH
Ac. D-gluconico
Derivati dei monosaccaridi1) ZUCCHERI ACIDIPossono derivare dall’ossidazione del gruppo aldeidico degli aldosi (ACIDIALDONICI) ad opera di un agente ossidante (ione rameico Cu2+, complessoargento-ione ammonio Ag(NH3)
2+……)
Gli zuccheri con il carbonio anomerico ossidabile sono detti zuccheririducenti.
Cu2+
-
Ac. D-Gluconico
In soluzione acida gli acidi aldonici formano LATTONI (esteri intramolecolari fra il Carbossile in posizione 1 e il gruppo alcolico in posizione 5)
D-glucono-δ-lattone
1
5
1) ZUCCHERI ACIDIPossono derivare anche dall’ossidazione del gruppo alcolico primario (ACIDI ALDURONICI).Dal glucosio si ottiene, per ossidazione del CH2OH in posizione 6, l’AC. β-D-GLUCURONICO
6
Viene persa H2O
-
2) AMMINOZUCCHERIUn gruppo –OH è sostituito da un gruppo amminico, in alcuni casi il gruppo amminico è acetilato. Gli ammino-derivati di glucosio e galattosio sono abbondanti nei glicoconiugati (glico-proteine, proteoglicani, glicolipidi)
β-D-Galattosamminaβ-D-Galattosammina
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3) ZUCCHERI FOSFORILATIEsteri tra un gruppo alcolico dello zucchero e l’acido fosforico, nelle vie metaboliche i monosaccaridi sono spesso convertiti in esteri fosforilati
4) DEOSSIZUCCHERI (zuccheri ridotti)Un gruppo –OH è sostituito da un atomo d’idrogeno
β-2-deossi-D-RibosioCostituente del DNA
β-D-glucosio-6-fosfatoβ-D-glucosio-6-fosfato
H
1
3 2
4
5
H
H
1
3 2
4
5
H
H
1
3 2
4
5
1
3 2
4
5
H
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LEGAME GLICOSIDICO
È un legame acetalico in cui il carbonio anomerico di uno zucchero condensa con un alcol, un’ammina o un tiolo, ne consegue la
perdita di 1 molecola di H2O
I composti che si ottengono dai legami glicosidici sono detti GLICOSIDI
il legame glicosidico blocca lo zucchero nella struttura ciclica
emiacetale acetale
-
Formazione di disaccaridi: legame O-glicosidico, il C-anomerico condensa con un gruppo alcolico
Emiacetale
MALTOSIO
Emiacetale
α-D-glucosio
MALTOSIO
α-D-Glucopiranosil-(1→4)-D-glucopiranosio
β-D-glucosio
Acetale Emiacetale
Il 2° residuo ha il C anomerico libero
Il residuo che impegna il C-anomerico ha la configurazionebloccata, in questo caso è alfa.
-
È alfa perché il carbonio anomerico (C-1) impegnato nel legame glicosidico è bloccato in
configurazione alfa
Il C-1 del 2° residuo è libero, puòessere α o β, costituisce l’estremitàriducente del disaccaride. È capace diridurre ioni metallici Cu2+, Ag+ equindi può essere ossidato.
OH
H
OH
H
OH
H
-
OH
H
OH
H
α - ma può diventare ββ
LEGAME β-GLICOSIDICO (1→4)
Estremità riducente
α-D-GLUCOSIOβ-D-GALATTOSIO
-
O
2
14 3
5
6
LEGAME GLICOSIDICO
α-(1→2)β-(2→1)
Sono impegnati i due carboni anomerici dei due residui:C-1 alfa del glucosioC-2 beta del fruttosioe’ un disaccaride NON RIDUCENTE
α-D-Glucopiranosil-(1→2)-β-D-Fruttofuranosioβ-D-Fruttofuranosil-(2→1)-α-D-Glucopiranosio
SACCAROSIO
α-D-Glucopiranosio
β-D-Fruttofuranosio
α
β
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POLISACCARIDI (GLICANI)
OmopolisaccaridiLineari ramificati
EteropolisaccaridiLineari ramificatiCon 2 o + tipi di unità monosaccaridiche
Alcuni sono utilizzati come sostanze di riserva energeticaAltri come elementi strutturali nelle piante, negli animali, nei batteri
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Polisaccaridi di riserva: Amido nelle pianteGlicogeno negli animali
Formano all’interno delle cellule degli agglomerati o granuli. Le molecole diamido o glicogeno sono fortemente idratate per la presenza di molti gruppiossidrilici che possono formare legami H con l’H2O
AMIDO: costituito da due polisaccaridi
Amilosio: lunghe catene lineari di unità di α-D-glucosio unite da legami O-glucosidici α-(1→4)
Amilopectina: lunghe catene ramificate di unità di α-D-glucosio unite da legami O-glucosidici α-(1→4) lungo la catena e legami O-glucosidici α-(1→6) nei punti di ramificazione (ogni 24-30 residui)
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AMILOPECTINA
Punto di ramificazione
6
Catena principale
Ramificazione
Estremità riducente
Estremità non riducente
Estremità non riducente
AMILOPECTINA
Punto di ramificazione
6
Catena principale
Ramificazione
Punto di ramificazione
6
Catena principale
Ramificazione
Estremità riducente
Estremità non riducente
Estremità non riducente
Estremità non riducente
Estremità riducente
AMILOSIO
Estremità non riducente
Estremità riducente
AMILOSIO
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GLICOGENO: polisaccaride ramificato costituito da unità di D-glucosio unite da legami O-glucosidici α-(1→4) lungo la catena e legami O-glucosidici α-(1→6) nei punti di ramificazione (ogni 8-16 residui)
Glicogeno e amilopectina hanno 1 sola estremità riducente e molte estremità non riducenti, tante quante sono le ramificazioni. Le molecole di glucosio utilizzate per fornire energia vengono liberate dalle estremità non riducenti da parte degli enzimi degradativi. Questi possono quindi agire contemporaneamente in diversi punti della molecola
Punto di ramificazione
6
Catena principale
Ramificazione
Estremitàriducente
Estremità non riducente
Estremità non riducente
Punto di ramificazione
6
Catena principale
Ramificazione
Punto di ramificazione
6
Catena principale
Ramificazione
Estremitàriducente
Estremità non riducente
Estremità non riducente
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Le catene di polisaccaridi possono assumere una struttura tridimensionale,dettata dalla rotazione che può avvenire liberamente intorno al legameglicosidico. Le catene glucidiche di amilosio, amilopectina e glicogeno tendono adavvolgersi a spirale assumendo una conformazione ad elica. Queste catenespiralizzate aggregano formando granuli di deposito.
Sono stabilizzate da legami H fra i gruppi OH
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Il glicogeno negli animali è conservato sotto forma di granuli nelle cellule epatiche e nel tessuto muscolare scheletrico.
È vantaggioso per la cellula conservare glucosio sotto forma di polimeri:Infatti, se gli epatociti dovessero contenere in forma monosaccaridica la quantità
di glucosio immagazzinato nel glicogeno, la concentrazione di glucosio intracellulare sarebbe ~ 0.4 M, ciò significherebbe un’osmolarità elevatissima
che porterebbe alla lisi cellulare.
Inoltre ci sarebbe una spesa energetica insostenibile per portar dentro la cellula altro glucosio contro gradiente (il glucosio plasmatico è 5 mM).
La concentrazione di glicogeno è 0.01 μM, inoltre è insolubile quindi contribuisce poco all’osmolarità della cellula.
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estremitànon
riducenteestremitàriducente
estremitànon
riducenteestremitàriducente
CELLULOSA: polisaccaride lineare costituito da unità di D-glucosio unite da legami O-glucosidici β-(1→4).
In realtà le unità di glucosio sono ruotate di 180° l’una rispetto all’altra.
β β β β
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Le catene lineari di cellulosa risultano avere una conformazione rigida. Più catene lineari (circa 80) si affiancano e si associano attraverso un gran numero di legami idrogeno tra i gruppi OH (intracatena e intercatena).
Il risultato è la formazione di una microfibrilla molto resistente che va a costituire la parete della cellula vegetale
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CHITINA: costituisce l’esoscheletro degli artropodi. È un omopolisaccaride costituito da unità di N-acetil-D-glucosammina uniti tramite un legame β(1→4)
Come la cellulosa forma delle fibre molto resistenti
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PROTEOGLICANI
GLICOPROTEINE
GLICOLIPIDI
Presenti nella matrice extracellulare, costituiti da più molecole di glicosamminoglicani (etero-polisaccaridi) uniti covalentemente ad una proteina di membrana o secreta.Mediano l’attività di fattori di crescita, regolano l’assemblaggio delle fibre di collagene con cui interagiscono, contribuiscono alla resistenza meccanica del tessuto connettivo, modulano lo sviluppo di vari tessuti (cartilagine, tendini)
Costitute da proteine a cui sono legate catene oligosaccaridiche. Sono presenti nella membrana plasmatica, nel sangue, nei fluidi biologici e nella matrice extracellulare. Costituiscono siti di riconoscimento per altre proteine sulla superficie delle cellule, sono coinvolte nei meccanismi di comunicazione cellulare e in tante altre funzioni.
Lipidi di membrana legati a oligosaccaridi e fungono da siti di riconoscimento per diverse proteine
GLICOCONIUGATI