Portfolio di Davide Capruzzi

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Davide Capruzzi Personal Portfolio interior design, interaction design & publishing/

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Portfolio personale di Davide Capruzzi aggiornato al 15/04/2014

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DavideCapruzzi

Personal Portfoliointerior design,interaction design &publishing/

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INFORMAZIONI PERSONALI

CURRICULUM VITAE

Via Casati 57, 20862 Arcore (MB)

+39 039 6014890 +39 349 6065730

[email protected]

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

da marzo 2011Laurea magistrale in communication designpresso il Politecnico di MilanoDopo aver ottenuto il diplona di laurea di primo livello in design degli interni ho cambiato corso di studi iniziando la specialistica in communication design, di cui, da marzo 2011, dopo aver sostenuto degli esami di integrazione curricolare necessari per iscriversi a un corso di laurea magistrale che non sia in continuità con la laurea di pri-mo livello, sto sostenendo gli esami.Nel corso degli ultimi anni, gli esami principali che ho sostenuto sono stati:. Laboratorio di Metaprogetto. Laboratorio di Sistemi per l’Interazione. Laboratorio d’Artefatti e Sistemi Complessi. Corso Integrato delle Culture del Design. Laboratorio di Sintesi Finale

settembre 2007 - settembre 2010Laurea di primo livello in design degli internipresso il Politecnico di MilanoHo sostenuto e superato il corso di laurea di primo livello in design degli interni con la valutazione di 86/110.

settembre 2001 - giugno 2007Diploma di liceo scientificopresso il Liceo Scientifico A. Banfi di Vimercate (MB)Ho frequentato il liceo scientifico diplomandomi con la valutazione di 65/100.

COMPETENZE INFORMATICHE

Conoscenza degli applicativi Adobe e del pacchetto Creative Suite, in modo particolare Illustrator, Photoshop e Indesign; discreta conoscenza di Adobe Premiere.Buona dimestichezza con i programmi Microsoft e del pacchetto Office, specialmente Word, Power Point, Excel e Outlook.

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CONOSCENZE LINGUISTICHE

Conosco la lingua italiana e quella inglese. La lingua stra-niera l’ho studiata a livello scolastico: a livello “parlato” riesco a partecipare a brevi conversazioni che richiedano poco più di uno scambio semplice e diretto di informa-zioni;a livello di “ascolto” riesco a comprendere discorsi di una certa lunghezza e conferenze e a seguire argomentazioni anche complesse purchè il tema mi sia relativamente fa-miliare. La mia comprensione di un testo scritto in lingua inglese è abbastanza buona, riesco a capire testi di uso corrente legati alla sfera quotidiana o al lavoro. Riesco a capire la descrizione di avvenimenti, di sentimenti e di de-sideri contenuta in lettere personali.Nella produzione scritta di testi in lingua straniera rie-sco a scrivere testi semplici e coerenti su argomenti a me noti o di mio interesse. Riesco a scrivere lettere per-sonali esponendo esperienze e impressioni.

ESPERIENZE LAVORATIVE

22 dicembre - 24 dicembre degli anni 2012, 2010, 2009 e 2008Reparto gastronomia, macelleria e pescheriapresso il punto vendita Il Gigante di Villasanta (MB)Per alcuni anni, nelle periodo delle festività natalizie, ho lavorato nei reparti di grastronomia, macelleria e pe-scheria de Il Gigante con compiti che mi hanno portato a relazionarmi e a stare a contatto con i clienti; inoltre ho avuto compiti di preparazione del prodotto che mi hanno permesso di vedere le modalità di organizzazione e di gestione interna della grande distribuzione.

HOBBY E INTERESSI

Sono una persona molto sportiva, in generale mi interesso e seguo molti sport, dal basket al ciclismo, dalla Formula1 alla motoGP, fino ad arrivare al calcio. Preferisco di gran lunga gli sport di squadra a quelli individuali e in questi anni sto praticando il football americano in una piccola squadra di Lecco.Nell’ambito lavorativo non ho grossi problemi a lavorare in team working e lo preferisco alle attività da svolgere individualmente.Sono una personalità abbastanza aperta, allegra e ottimi-sta, e non ho grossi problemi a socializzare con il prossimo.Quando sono a casa preferisco, quando possibile, uscire con gli amici anzichè a guardare la televisione o stare sul pc.

12 settembre - 15 settembre degli anni 2010, 2009 e 2008Servizio e controllo della sicurezzapresso l’Autodromo Nazionale di Monza (MB)Per alcuni anni ho lavorato all’autodromo di Monza in oc-casione del Gran Premio di Fomula1 con il compito di controllo della sicurezza, controllo ticket e accoglienza clienti. Questo impiego necessitava di una buona capa-cità di relazionarsi con gli spettatori e di una discreta co-noscenza della lingua inglese per rispondere alle varie richieste d’informazione dei molti stranieri; inoltre ho avu-to l’occasione di approcciarmi a un ambiente organizzato su turni lavorativi nell’arco di tutte le 24 ore giornaliere.

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Tutorial

2. PROCURATI UNO SMARTPHONE Possedere uno smartphone per fruire dei contenuti aggiunti in realtà aumentata è una condizione neces-saria per la piena consultazione del portfolio.

3. SCARICA L’APP “LAYAR” CON CUI ACCEDERE AI CONTENUTI MULTIMEDIALILayar è una delle app più importanti e più utilizzate nel mondo della realtà aumentata su smartphone e tablet.

4. SFOGLIA IL PORTFOLIO

5. USA LA FUNZIONE “SCAN” DI LAYAR PER FRUIRE DEI CONTENUTICon la funzione “scan” è possibile visua-lizzare sul proprio smathphone i conte-nuti multimediali.Cercali all’interno delle pagine!

1. PROCURATI UNA COPIA DEL PERSONAL PORTFOLIOIl portfolio è l’elenco dei lavori svolti corredato da contenuti aggiuntivi che aiutano la comprensione di ogni sin-golo progetto.

6. BUONA CONSULTAZIONE!Ora sei pronto alla lettura del portfolio in “carta digitale”, da sfogliare con lo smartphone.

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Politecnico di MilanoFacoltà di Design d’InterniLaboratorio di Sintesi FinaleIII anno _ sez.I1AA 2009-2010

Docenti: V. M. Iannilli, C. Baldi, G. Gerosa, G. M. Di Paolo, S. GaraventaCultori: R. Gaddi, E. Franzese, F. Faleschini, A. Zanolla

il corsoNel laboratorio di Sintesi Finale del terzo anno di Design di Interni dapprima è stata richiesta dai professori un’analisi ap-profondita del sistema moda in Italia e della sua filiera produttiva, successivamente un progetto di design d’interni per il palazzo ModaM, in costruzione nella zona retrostante la stazione di P.ta Garibaldi a Milano, situato all’interno del progetto che prevedeva, ai tempi, la realizzazione di nuovi uffici, spazi commerciali e zone verdi per la riqualificazione dello storico quartiere milanese L’Isola.L’analisi iniziale delle tecniche di produzione del materiale tessile, di confezionamento e di distribuzione dei capi di moda ha portato ogni gruppo del corso a una definizione e un’idea di moda che, in un secondo momento, è stata declinata e trasposta all’interno del proprio progetto di interni del ModaM.

il ModaM

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il layout del ModaM

SLOW FOOD DESIGN _ servizio di ristorazione che unisce le tradizionali ricette di slow food alla possibilità di variarle a piacimento creando così piatti unici

AREA EVENTI _ grande ambiente “trasformabile“ riservato ai più svariati eventi, da conferenze a sfilate, dai party alle presentazioni ma anche per le attività didattiche

LABORATORIO E ATELIER _ suddiviso in due parti distinte, il terzo piano ospita il laboratorio di personalizzazione e l’atelier per le produzioni di capi di lusso

COLORITECA/BIBLIOTECA/MATERIOTECA _ è il luogo dove si esplora e si conosce il mondo della moda, i suoi colori, i materiali e la storia

TEMPORARY SHOP&EXPO _ riservato alle aziende esterne, permette di mantenere sempre nuovo e in movimento il ModaM e offre spunti di creatività

PIAZZA _ l’ingresso, l’introduzione e il palco che proietta fin da subito il visitatore al centro dell’attenzione, della struttura e delle sue attività

DIDATTICA/UFFICI E ModaM STORE _ diviso indue aree distinte, ospita gli uffici degli enti che vi tro-vano sede e le aule per le attività didattiche, oltre all’esposizione dei prodotti a marchio ModaM

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Piano Terra_Concept

collegamentorichiamo alla tradizione

passaggio tra luoghi

collaborazione

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L’immagine più diretta che il piano terra trasmette è quella che esso sia uno spazio di collegamento tra il parco esterno e l’edificio ModaM; proprio l’idea di collegamento è diventato il mio concept.

concept

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casi studio

Villa D’Este

Centre Georges Pompidou Guggenheim Museum

Dopo aver fissato a grandi linee lo scopo e la sostanza del mio spazio, ho cercato di declinare il fatto che il piano terra dovesse essere un giardi-no che collega l’interno con l’esterno, utilizzando le idee di tradizione ed innovazione come filtri, ed il risultato è stato che: la tradizione nel giardino, in particolare nel giardino italiano, sta nell’utilizzo di forme geometriche regolari e di viali che, intersecandosi in maniera razionale, fungono da assi prospettici e creano degli importanti effetti scenografici e panoramici, guidando lo sguardo dell’osservatore verso una vista lon-tana; l’innovazione, invece, consiste nel creare il giardino al piano terra facendo entrare quello che già esiste all’esterno. Quest’ultimo concetto rafforza ancora di più l’idea di collegamento tra esterno ed interno che racchiude quest’ambiente.

il layout del ModaM

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Piano Terra_Analisi Ingressi e Percorsi

Salita all’atelier e discesa al ModaM Store

Discesa al ModaM Store e salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, allaboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore all’atelier

Salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi + montacarichi

PIANO TERRA

LUOGO DI INTRODUZIONE AL ModaM

COLLEGAMENTI CON:- TEMPORARY SHOP- BIBLIOTECA/COLORITECA/MATERIOTECA- LABORATORIO TESSILE ED ATELIER- UFFICI- SALA CONGRESSI/EVENTI- ModaM STORE

Dopo aver definito che il piano terra dovesse essere il giardino del ModaM, ho studiato l’ubicazione degli accessi ai piani superiori ed inferiori e dei percorsi più brevi per raggiungerli: localizzando gli accessi presso le tre rampe delle scale e dei vani ascensore presenti in pianta, e congiungendo i luoghi di più importanza con delle rette, si viene a definire quasi automaticamente la disposizione e la forma degli spazi verdi e di quelli “funzionali”.L’assetto delle aiuole riprende l’andamento del parco esterno al palazzo e richiama una delle principalicaratteristiche del giardino all’italiana, che con i suoi viali intersecanti in maniera geometrica crea un paesaggio con una forte prospettiva che guida lo sguardo del visitatore verso un punto stabilito.

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Piano Terra_Analisi Ingressi e Percorsi

Salita all’atelier e discesa al ModaM Store

Discesa al ModaM Store e salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, allaboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore all’atelier

Salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi + montacarichi

PIANO TERRA

LUOGO DI INTRODUZIONE AL ModaM

COLLEGAMENTI CON:- TEMPORARY SHOP- BIBLIOTECA/COLORITECA/MATERIOTECA- LABORATORIO TESSILE ED ATELIER- UFFICI- SALA CONGRESSI/EVENTI- ModaM STORE

Dopo aver definito che il piano terra dovesse essere il giardino del ModaM, ho studiato l’ubicazione degli accessi ai piani superiori ed inferiori e dei percorsi più brevi per raggiungerli: localizzando gli accessi presso le tre rampe delle scale e dei vani ascensore presenti in pianta, e congiungendo i luoghi di più importanza con delle rette, si viene a definire quasi automaticamente la disposizione e la forma degli spazi verdi e di quelli “funzionali”.L’assetto delle aiuole riprende l’andamento del parco esterno al palazzo e richiama una delle principalicaratteristiche del giardino all’italiana, che con i suoi viali intersecanti in maniera geometrica crea un paesaggio con una forte prospettiva che guida lo sguardo del visitatore verso un punto stabilito.

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Salita all’atelier e discesa al ModaM Store

Discesa al ModaM Store e salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al labo-ratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore alla biblioteca/coloriteca/ma-terioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala con-gressi/eventi + monta-carichi

Salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore diret-tamente all’atelier

Piano Terra_Analisi Ingressi e Percorsi

Salita all’atelier e discesa al ModaM Store

Discesa al ModaM Store e salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, allaboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore all’atelier

Salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi + montacarichi

PIANO TERRA

LUOGO DI INTRODUZIONE AL ModaM

COLLEGAMENTI CON:- TEMPORARY SHOP- BIBLIOTECA/COLORITECA/MATERIOTECA- LABORATORIO TESSILE ED ATELIER- UFFICI- SALA CONGRESSI/EVENTI- ModaM STORE

Dopo aver definito che il piano terra dovesse essere il giardino del ModaM, ho studiato l’ubicazione degli accessi ai piani superiori ed inferiori e dei percorsi più brevi per raggiungerli: localizzando gli accessi presso le tre rampe delle scale e dei vani ascensore presenti in pianta, e congiungendo i luoghi di più importanza con delle rette, si viene a definire quasi automaticamente la disposizione e la forma degli spazi verdi e di quelli “funzionali”.L’assetto delle aiuole riprende l’andamento del parco esterno al palazzo e richiama una delle principalicaratteristiche del giardino all’italiana, che con i suoi viali intersecanti in maniera geometrica crea un paesaggio con una forte prospettiva che guida lo sguardo del visitatore verso un punto stabilito.

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Piano Terra_Analisi Ingressi e Percorsi

Salita all’atelier e discesa al ModaM Store

Discesa al ModaM Store e salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, allaboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore all’atelier

Salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi + montacarichi

PIANO TERRA

LUOGO DI INTRODUZIONE AL ModaM

COLLEGAMENTI CON:- TEMPORARY SHOP- BIBLIOTECA/COLORITECA/MATERIOTECA- LABORATORIO TESSILE ED ATELIER- UFFICI- SALA CONGRESSI/EVENTI- ModaM STORE

Dopo aver definito che il piano terra dovesse essere il giardino del ModaM, ho studiato l’ubicazione degli accessi ai piani superiori ed inferiori e dei percorsi più brevi per raggiungerli: localizzando gli accessi presso le tre rampe delle scale e dei vani ascensore presenti in pianta, e congiungendo i luoghi di più importanza con delle rette, si viene a definire quasi automaticamente la disposizione e la forma degli spazi verdi e di quelli “funzionali”.L’assetto delle aiuole riprende l’andamento del parco esterno al palazzo e richiama una delle principalicaratteristiche del giardino all’italiana, che con i suoi viali intersecanti in maniera geometrica crea un paesaggio con una forte prospettiva che guida lo sguardo del visitatore verso un punto stabilito.

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Piano Terra_Analisi Ingressi e Percorsi

Salita all’atelier e discesa al ModaM Store

Discesa al ModaM Store e salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, allaboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore all’atelier

Salita alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi

Salita in ascensore alla biblioteca/coloriteca/materioteca, al temporary shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala congressi/eventi + montacarichi

PIANO TERRA

LUOGO DI INTRODUZIONE AL ModaM

COLLEGAMENTI CON:- TEMPORARY SHOP- BIBLIOTECA/COLORITECA/MATERIOTECA- LABORATORIO TESSILE ED ATELIER- UFFICI- SALA CONGRESSI/EVENTI- ModaM STORE

Dopo aver definito che il piano terra dovesse essere il giardino del ModaM, ho studiato l’ubicazione degli accessi ai piani superiori ed inferiori e dei percorsi più brevi per raggiungerli: localizzando gli accessi presso le tre rampe delle scale e dei vani ascensore presenti in pianta, e congiungendo i luoghi di più importanza con delle rette, si viene a definire quasi automaticamente la disposizione e la forma degli spazi verdi e di quelli “funzionali”.L’assetto delle aiuole riprende l’andamento del parco esterno al palazzo e richiama una delle principalicaratteristiche del giardino all’italiana, che con i suoi viali intersecanti in maniera geometrica crea un paesaggio con una forte prospettiva che guida lo sguardo del visitatore verso un punto stabilito.

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Localizzando gli accessi presso le tre rampe delle scale e dei vani ascensore presenti in pianta, e congiun-gendo i luoghi di più importanza con delle rette, si viene a definire quasi automaticamente la disposizione e

la forma degli spazi verdi e di quelli “funzionali”. L’assetto delle aiuole riprende l’andamento del parco esterno al palazzo e richiama una delle principali caratteristiche del giardino all’italiana, che con i suoi viali intersecanti in maniera geometrica crea un paesaggio con una forte prospettiva che guida lo sguardo del visitatore verso un punto stabilito.

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casi studiola zona prato

La zona prato è la parte del piano terra che collega direttamente il palaz-zo con il parco esterno, riprendendone anche l’andamento dei viali e la geometria non curva ed irregolare. Le zone erbose che penetrano all’interno permettono quei comportamenti più tipici di un giardino che di un piano terra di un palazzo: le persone potranno sdraiarsi sull’erba per riposarsi un pò, per studiare (tra un’ora di lezione e l’altra), trovarsi con gli amici per un momento di svago, mangiare un panino che si è por-tato da casa o che si è comprato dal bar. Verranno messi a disposizione sul prato delle sedute pouf che chiunque lo desideri può utilizzare e posizionare dove vuole. Il piano terra è anche l’elemento di giunzione con le varie attività presenti all’interno del ModaM, del quale gli ingressi sono uniti all’entrata della costruzione con viali con un andamento mol-to diretto. Le zone di accesso ai piani superiori/inferiori sono opportu-namente segnalati con dei teli che riportano delle immagini che meglio rappresentano l’attività svolta ai piani e, per collegare meglio le imma-gini al piano, “verranno giù” direttamente dal piano a cui si riferiscono.

Il pouf Sasso è una particolare seduta pensata da Piero Gilardi che concentra quasi tutta la sua particolarità nella sensazione tat-tile: la superficie di un sasso si riconosce come tale anche per il

grado di durezza, ma quando si aumenta la pressione delle dita la su-perficie cede, diventa improvvisamente morbida, e per un momento il sasso non viene più riconosciuto come tale, in un certo senso scompare.tante centrale e da una lastra di vetro doppio strato, richiama il concetto di collegamento permettendo un’area di ingresso molto ampia (come è anche per il ModaM stesso).

“La Listening Shell è uno strumen-to musicale in cui ci si può sedere dentro: una composizione di suoni diventa la voce della conchiglia. La gente tende a passare molto tempo all’interno - è un ambiente molto intimo, che ci prepara ad ascoltare in modo particolare. Il suono viene riprodotto ad un livello di sotto-fondo - alcuni suoni sono familiari e alcuni potrebbero non esserlo... suoni che stuzzicano l’orecchio.... E’ un’istallazione creata per susci-tare curiosità, progettata per far ascoltare con attenzione, come se la Shell vi stia parlando o addirittura vi stia ascoltando...”. Con queste parole il designer Dody Nash ha definito il suo lavoro all’inaugurazione dell’installazione al Victoria and Albert MuseumCategoria: SEDUTA - Nome: Listening Shells - Designer: Dody Nash - Anno: 2008 - Materiali: Corian - Colori: Bianco

Categoria: POUF - Azienda: Gufram - Nome: Sasso - Designer: Piero Gi-lardi - Anno: 1968 - Materiali: Poliuretano Espanso verniciato con Guflac Misure: H 48cm L 70cm P 50cm

gli arredi

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la zona bar

Viste_zona “bar”

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La forma delle zone erbose e l’andamento dei viali creano un’ambiente con una “forte prospettiva” che guida lo sguardo del visitatore verso la zona bar: il bar, essendo posizionato all’ingresso del palazzo, cerca di in-trodurre l’utente ai temi, alle idee, alle forme ed ai materiali trattati nelle attività presenti all’interno del ModaM; per questo motivo gli arredi, la forma del bancone, i colori ed il rivestimento delle pareti riprendono più o meno direttamente i concetti base del mondo tessile della moda. Il particolare ingresso del bar, con delle porte girevoli composte da una cerniera rotante centrale e da una lastra di vetro doppio strato, richiama il concetto di collegamento permettendo un’area di ingresso molto am-pia (come è anche per il ModaM stesso).

gli arrediIdeata da Michael Thonet a metà dell’800, la sedia modello 214, di cui la 214 K costituisce una spirito-sa variante, rappresenta appieno la filosofia del suo designer e la tecnica di curvatura del faggio da lui messa a punto. La serie di sedie iniziata con la 214 e realizzata in faggio (mediante una particolaris-sima tecnica di curvatura del le-

gno, che ha reso celeberrima l’azienda) con seduta in vimini intrecciato, è il simbolo della produzione della Thonet di Frankenberg (D).Categoria: SEDIE - Azienda: Thonet GmbH - Nome: 214K - Designer: Michael Thonet - Anno: 2009 - Colori: Bianco, Nero - Misure: H 84cm L 43cm P 52

Il tavolo Twist, nonostante il ri-piano piuttosto classico, ha delle gambe dalla forma particolare che, ruotate di 90° rispetto al piano, danno la sensazione che il tavolo sia stato girato rispetto al suo asse verticale. Anche in questo elemen-to di arredo con forme rigide e spigoli accentuati, una rotazione riesce a conferire un effetto ab-bastanza dinamico all’oggetto.

Categoria: TAVOLI - Azienda: Moroso - Nome: TWIST - Designer: 4Use - Anno: 2007 - Materiali Struttura: MDF laccatoMisure: L 130cm P 130cm H 74cm - L 180cm P 90cm H 74cm

Categoria: LAMPADA - Azienda: Flos Nome: Arco - Designer: Achille e Piergiacomo Castiglioni - Anno: 2008 - Materiali: Marmo, Acciaio Inossida-bile ed Alluminio - Misure: H 250cm L 215cm P 16cm

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Politecnico di MilanoFacoltà di Design della ComunicazioneLab. di MetaprogettoIntegrazione Curricolare: Corso Singolo _ sez.C1AA 2010-2011

Docenti: P. Ciuccarelli, A. Aparo

Nel laboratorio di Metaprogetto assegnatomi d’ufficio dalla segre-teria come integrazione curricolare per accedere poi alla Laurea Magistrale di Communication Design la richiesta dei professori è stata quella di selezionare un brand completamente inattivo e che si potrebbe definire “morto”, analizzarlo in quelle che erano le sue caratteristiche principali, usandole come punto di partenza

IL CORSO

per ammodernare e “ripresentare” il brand sul mercato.Il mio gruppo ha scelto la Faucett, vecchia compagnia aerea di bandiera peruviana, come brand su cui lavorare, concentrandoci dapprima sull’analisi storica e sulla ricerca delle caratteristiche dell’azienda, poi sulla realizzazione di un book che riassumesse il risultato delle nostri ricerche e, infine, su un ipotetico “numero zero” della rivista aziendale distribuita ai dipendenti e a bordo dei propri velivoli.Quest’ultima attività è risultata la principale all’interno del corso, nella quale abbiamo dovuto ideare, tra le altre cose, un sistema di impaginazione basato su delle griglie, le sezioni e gli argo-menti trattati all’interno della rivista.

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la storia del brand

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la storia del brand

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la storia del brand

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le caratteristiche della Faucett

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Elmer magazine

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Politecnico di MilanoFacoltà di Design della ComunicazioneLab. di Progettazione di Artefatti e Sistemi ComplessiI anno LM _ sez.C2AA 2010-2011

Docenti: A. Braccaloni, V. Linfante

Nel laboratorio di Progettazione di Artefatti e Sistemi Complessi i professori hanno richiesto di simulare le attività di un’ipotetico studio gra-fico, da noi chiamato “piano b”, a cui veniva commissionata la cura di una rivista di moda e dell’immagine coordinata della relativa reda-zione.Dapprima ci siamo occupati abbastanza ve-locemente della creazione del nome, del logo e di una grafica correlata dello studio grafico “pia-no b” e che avremmo dovuto simulare di ge-stire nell’attività principale del corso: la crea-zione della rivistadi moda Odita e dell’immagine coordinata della redazione.In questa seconda “fase” del laboratorio ab-biamo prima effettuato un’analisi dettagliata del mercato delle riviste, andando a ricercare delle nicchie di mercato ancora oggi scoperte dall’editoria nazionale, per capire dove po-sizionare la nostra rivista Odita, poi ci siamo concentrati sull’ideazione di una grafica e di un’immagine coordinata per la redazione e infine sulla progettazione e la realizzazione di un’ipotetico “numero zero” della rivista.

IL CORSO

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Sede Redazione ODITA _ via delle pigne dure 57, 20158 Milano Tel: +39 02 372 88237 _ Fax: +39 0237288238 _ P.I. e C.F. IT 38750987369

REDAZIONE ODITAVIA DELLE PIGNE DURE 5 7, 2 0158 M ILANO

+39 02 3 72 8 8 237+39 331 3 7 47 5 67

WWW.ODITA.COM

www.odita.it

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Politecnico di MilanoFacoltà di Design della ComunicazioneLab. di Sintesi FinaleII anno LM _ sez.C1AA 2012-2013

Docenti: M. Maiocchi, M. Pillan, F. Faraci, M. Rubin

L’obiettivo del Laboratorio di Sintesi Finale era quello di analiz-zare il mondo della cosiddetta nuova editoria, capirne le logiche dell’ambiente e le motivazioni degli attori, al fine di elaborare soluzioni coerenti al panorama.o di partenza per ammodernare e “ripresentare” il brand sul mercato.La prima fase prevedeva una massiccia raccolta di informazioni,

IL CORSO

ottenuta attraverso l’organizzazione e la partecipazione a lezi-oni ed eventi tenuti da esperti della materia e personalità rico-nosciute nel campo. Attraverso esposizioni in classe e scambi di opinioni e domande, ha cominciato a prendere forma la situa-zione in cui ogni gruppo avrebbe dovuto operare e che esigenze o abitudini dovevamo mettere in evidenza.In secondo luogo, ogni singolo gruppo di lavoro ha definito la temati-ca su cui preferiva focalizzarsi e abbiamo speso tempo in una ricerca personale con l’obiettivo di scoprire cosa già era stato fatto a livello nazionale e internazionale.A questo punto, il terzo step consisteva nel delineare un concept con-vincente per la progettazione di un ipotetico applicativo da inserire nel mercato attuale.Nell’ultimo passaggio abbiamo concepito un prototipo dell’applicativo: simulato una possibile interfaccia, ipotizzato possibili utilizzi e montato un mock up per testare gestualità interazioni fra utente e dispositivo.

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studio

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studio

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studio

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conclusione studio

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casi studio

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app

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drop

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filtri di visualizzazione

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icone

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rapporto tra utenti

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gaming

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riassunto app