Polizia e Istituzione

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www.uglpoliziadistato.it ORGANO UFFICIALE NAZIONALE ORGANO UFFICIALE NAZIONALE POSTE ITALIANE - Spedizione in abbonamento postale 70% Lo/Mi - Autorizzazione Tribunale di Milano n. 103 del 12/02/2008 ANNO VIII - N° 3 - 2012 Work Media srl G8 DI GENOVA, SOPRA LE RIGHE TERREMOTO IN EMILIA SPENDING REVIEW NO GRAZIE, ABBIAMO GIÀ DATO ATTUALITÀ SOCIETÀ PAGA SEMPRE PANTALONE SINDACALE NOTIZIE

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ORGANO UFFICIALE NAZIONALEORGANO UFFICIALE NAZIONALE

POSTE ITALIANE - Spedizione in abbonamento postale 70% Lo/Mi - Autorizzazione Tribunale di Milano n. 103 del 12/02/2008

AN

NO

VIII

- N

° 3

- 20

12

Work Media srl

G8 DI GENOVA,SOPRA LE RIGHE

TERREMOTO IN EMILIA

SPENDING REVIEWNO GRAZIE,ABBIAMO GIÀ DATO

ATTUALITÀ

SOCIETÀ

PAGA SEMPRE PANTALONE

SINDACALE

NOTIZIE

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INFORMAZIONI E PRENOTAZIONIVia Capo Peloro, 10 - 00141 RomaT. +39 06 99709282 - F. +39 06 99709290E-mail: [email protected] - www.promopolice.it

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SEGRETERIA GENERALERoma - Viale Manzoni, 24/B - Tel. 06.77591194 - Fax. 06.770158Segretario Generale: Valter Mazzetti Segretario Nazionale Vicario: Stella CappelliSegretario Nazionale Amministrativo: Eduardo Dello Iacono Segretari Nazionali: Romano Salvatore Amico, Fabrizio Lotti, Filippo Girella, Rocco Pardo,Marco V. Cervellini, Agostino Marnati, Carlo Provetta, Gianni Pollastri, Pamela Franco.UFFICIO DI PRESIDENZA: Via Piave, 41 - 00187 Roma - Tel. 06.42011576Presidente: Antonio Scolletta Vice Presidenti: Paolo Varesi e Cristiano Leggeri

ABRUZZOBASILICATACALABRIACAMPANIAEMILIA ROMAGNA

F. VENEZIA GIULIALAZIOLIGURIALOMBARDIAMOLISE

PIEMONTEPUGLIASICILIATOSCANAUMBRIA

VENETOSARDEGNA

Segreterie REGIONALI:

Segreterie Regionali e ProvincialiUGL POLIZIA DI STATO

Segreterie PROVINCIALI:

AGRIGENTOALESSANDRIAANCONA AOSTAASCOLI PICENOAREZZOAVELLINOBARIBENEVENTOBERGAMOBIELLABOLOGNABOLZANOBRESCIABRINDISICAGLIARICALTANISSETTACAMPOBASSOCASERTACATANIACATANZAROCHIETICOMO

COSENZACROTONEENNAFERRARAFIRENZEFOGGIAFORLÍFROSINONEGENOVAGORIZIAGROSSETOIMPERIAISERNIAL’AQUILALATINALA SPEZIALECCELECCOLIVORNOLUCCAMACERATAMANTOVAMASSA CARRARA

MATERAMESSINAMILANOMODENANAPOLINOVARANUOROORISTANOPADOVAPALERMOPERUGIAPESARO-URBINOPESCARAPIACENZAPISAPORDENONEPOTENZAPRATORAGUSARAVENNAREGGIO CALABRIAREGGIO EMILIARIETI

RIMINIROMASALERNOSAVONASASSARISIENASONDRIOTARANTOTERAMOTERNITORINOTRAPANITREVISOTRIESTEUDINEVARESEVENEZIAVERBANIAVERCELLIVERONAVIBO VALENTIAVICENZAVITERBO

ORGANIGRAMMA

POLIZIA & ISTITUZIONI 3

Page 4: Polizia e Istituzione

POLIZIA & ISTITUZIONI4

>di VALTER MAZZETTI

Segretario Generale UGL - Polizia di Stato

Non vo-g l i oc e r t o

entrare nel me-rito di una sen-tenza che, con-divisibile o meno,

va comunque rispettata, ricono-scendo il principio della pienaautonomia alla magistratura. Igiudici, tuttavia, sono pur sem-pre persone, uomini e donne, el’uomo per sua natura non è in-fallibile. Mi sia consentito, al-lora, esprimere qualche spas-sionata considerazione, soprat-tutto perché, la travagliata sen-tenza definitiva di condanna peri fatti del G8 di Genova, è arri-vata dopo 11 lunghi anni, dopoun’articolata e meticolosa inda-gine che è passata attraverso di-verse fasi processuali, contra-stanti - opinabili - condivisibili. Nel massimo rispetto di chi hail gravoso compito di applicarele leggi in modo equo e con giu-stizia e pur volendo assoluta-mente credere fermamentenell’onestà intellettuale di que-sti uomini – avendo avuto,però, personalmente l’onore diconoscere e stimare come per-sona estremamente onesta,corretta e dall’elevata professio-nalità proprio chi, per quei fattidi Genova, benché estraneo aogni forma di violenza, è statoinfine condannato a 3 anni e 8mesi, oltre all’interdizione daipubblici uffici per 5 anni – unsano dubbio sull’effettiva fun-zionalità del sistema giustizia siè radicato forte in me.

La complessa architettura accu-satoria, che nei diversi gradi digiudizio ha preso forma, mi la-scia intravedere numerose zoned’ombra, oltre alle peculiaritàdel diritto e delle interpretazionipersonali. Siamo abituati a ra-gionare sui fatti, da attenti co-noscitori dell’ordine, dellasicurezza pubblica e dei com-plessi meccanismi che si muo-vono dietro a un’indagine,quindi, le mie riflessioni vo-gliono andare oltre le intuizionie le spettacolarizzazioni diquello che per molti è diventatoun caso politico nazionale, ovediritti e soprusi, secondo un’ar-tata logica di pesi e contrappesiideologici, sono stati voluta-mente contrapposti.A me preme capire subito in-vece, e bene, un concetto chemi pare sia stato affermato conquesta sentenza e che riguardanoi tutti, nessuno escluso… espero di sbagliarmi (ma du-bito!). Ci troviamo di fronte auna decina di nostri colleghiche, ben lontani dalle violenze,hanno sottoscritto dei verbalicome capita quotidianamente;

il principio da esaltare è che laresponsabilità penale è perso-nale e che oltretutto, soprat-tutto nel caso del falso, debbaessere dimostrato il dolo in tuttii singoli casi, e non che un casosingolo possa eventualmenteessere esteso a tutti i restantifirmatari secondo il famosoprincipio giuridico, ormai con-solidato, del “non poteva nonsapere”.Perché vedete, ci troviamo difronte ad una sentenza chepare affermare che tutti i poli-ziotti che hanno sottoscritto iverbali, al di là del fatto che sa-pessero o meno dei comporta-menti vili attuati da alcuni diloro o di altri partecipanti,hanno detto il falso e sapeteperché? E spero di sbagliarmi(ma dubito!)…perché hannosottoscritto delle azioni allequali non hanno partecipatodirettamente ma che eranostate da loro svolte in parte(c’era chi aveva identificato gliarrestati negli ospedali, c’erachi aveva prelevato i materialie li aveva portati in questura,c’era chi aveva svolto l’attività

G8 DI GENOVA

SOPRA LE RIGHE

EDITORIALE

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POLIZIA & ISTITUZIONI 5

di ricerca della perquisizione,c’era chi aveva repertato i ma-teriali in ufficio, c’era chi te-neva i contatti con l’A.G. ecc..)oppure erano state a loro rife-rite da altri colleghi parteci-panti. In pratica, i Giudicihanno fatto proprio il principiosecondo il quale ogni sotto-scrittore del verbale attesta diaver svolto personalmente“tutte le azioni riportate neldocumento” e se era assenteanche solo ad una di quelleazioni (anche perché il donodell’ubiquità non fa parte dellenostre capacità umani e profes-sionali) risponde di falso, anzirisponde di falso aggravato.Per comprendere meglio, sa-rebbe come se una squadra disei poliziotti interviene pressouna struttura per fare una per-quisizione o per eseguire un ar-resto, o entrambi. Bene, nelverbale, il redattore (e qui è giàil primo reato che si compieperché andrebbe scritto a dodicimani, e non mi dite come sideve fare), rende atto che i sot-toscrittori “hanno fatto in-gresso…” e qui speriamo chesiano entrati tutti e sei insieme,perché se uno è rimasto sullescale e uno in macchina ed èentrato solo successivamentegià ci troviamo di fronte al reatodi falso; redigerà che i sotto-scrittori “hanno trovato al mo-mento dell’ingresso e identificatoi presenti…” e qui purtropponon si scappa perché l’identifi-cazione la fa uno solo ritirandoi documenti e leggendoli, glialtri sottoscriveranno un falsoperché non hanno identificatoloro i presenti; “di aver ricercatoall’interno delle stanze e di averrinvenuto...” e qui ragazzi nonc’è scampo per la seconda volta,o tutti trovano la medesimacosa oppure sottoscrivere diaver trovato una cosa quandoin realtà l’ha trovata un altro, bèquesto per il Tribunale di Ge-nova, per la Cassazione e oraper la giurisprudenza è e saràfalso e lo sarà ogni volta che un

magistrato si accorgerà di que-ste illecite dichiarazioni sotto-scritte e lo sarà ogni qualvoltail gentiluomo di turno, perqui-sito o arrestato, presenterà unadenuncia di falso verso gli ope-ratori (magari suggerito da unattento avvocato) perché lui egli altri presenti potranno testi-moniare che ad entrare eranoin quattro/cinque e comunquenon in sei o non subito o noninsieme, a identificare erano indue e non in sei, a cercare inuna stanza erano due, in un’al-tra erano altri due e non certosei in tutte le stanze nello stessomomento trovando la stessacosa; di avere facoltà di avvi-sare un legale lo avrà detto unosolo e non tutti e sei i poliziottisottoscrittori, a chiudere il ver-bale sarà stato uno solo e nontutti e sei i poliziotti... Certo,spero di aver letto male…sperodi essermi sbagliato (ma du-bito!)… ma intanto c’è sicura-mente di che meditare! Ebbene, i Giudici di primogrado avevano evidenziatoproprio queste cose e per que-sto, avevano giudicato ben di-versamente i firmatari deiverbali in questione. Seguendo poi l’excursus media-tico, non solo si è indotti a unadiversa rivalutazione dei tragicieventi, ma addirittura a trattisi ha la sensazione che si vogliainsinuare il dubbio e non solo,che le forze dell’ordine, effetti-vamente, in quella circostanza,come in altre, si fossero prepa-rati ad affrontare i manife-stanti nel modo più violentopossibile, solo per il piacere difarlo e non per arginare e con-tenere, come ogni giorno fanno,una moltitudine di dimostranti(tanti non autorizzati e dalleintenzioni ben poco pacifiche)che hanno messo a ferro e fuocouna bella città come Genova.La libertà di manifestare nondeve in nessun modo prevari-care sulle libertà degli altri cit-tadini che hanno il sacro santodiritto di vivere la loro città se-

renamente e in sicurezza.Il diritto deve tutelare attra-verso i suoi garanti, tutti i cit-tadini, le loro libertà dipensiero, di parola, di stampaecc., servendosi di leggi, che nondimentichiamo: sono emanateda un sistema politico. E da quiche bisogna partire per com-prendere in parte, ciò che ci puòessere dietro un evento socialecome quello di Genova e quantaadrenalina catalizzano le mentiche stanno dietro alla com-plessa macchina organizzativa.Le responsabilità a diversi li-velli, si intrecciano tra di loro,ed intervengono variegate sen-sibilità; sono tutti mossi da ununico comune denominatoreche è la sicurezza dei cittadini,e quando parlo di cittadini nonfaccio alcuna distinzione, in-tendo coinvolgere tutti, dalprimo dei politici all’ultimo deimanifestanti.La complessa rete della sicu-rezza (non dimentichiamo devesempre fare i conti con l’opi-nione pubblica e la politica)passa attraverso l’accurato emeticoloso lavoro di migliaiadi operatori che con responsa-bilità diverse, abnegazione e ri-conosciuta professionalità,come dicevamo prima, hannoun comune obiettivo che, nelmodo più categorico, escludosia la violenza.A prescindere, quindi, dalla “ve-rità” processuale, dall’amarezzae dalla delusione che pervadonole nostre coscienze, di uomini,cittadini e poliziotti: in questatriste pagina di storia, questa“verità” così come emersa ap-pare come un singolo racconto,una sensazione, una traccia checi lascia il dubbio che qualcosanon sia così come ci è stata tra-mandata, raccontata; il foto-gramma fermo davanti ai mieiocchi, ancora increduli e intimo-riti, manca di tutta la sequenza(prima e dopo) che ci avrebbesenz’altro permesso vederequello che altri hanno vera-mente vissuto.

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EDITORIALE4 G8 di Genova.Sopra le righe

> di Valter MAZZETTI

IL PUNTO8 Un paese in affanno ma possiamo farcela

> di Rocco PARDO

ATTUALITÀ10 Spending Review nel pubblico impiego

No grazie, abbiamo già dato> di Antonio SCOLLETTA

SOCIETÀ12 Qualcuno spieghi all’Amministrazione

che “Sacrificare” non vuol dire “Risparmiare”> di Eduardo DELLO IACONO

SINDACALE14 Paga sempre pantalone

> di Carlo PROVETTA

SINDACALE16 Nel congedo parentale frazionato

non si conteggiano il sabato, la domenica e i festivi> di Filippo GIRELLA

GIUSTIZIA18 Il pignoramento immobiliare: vendita con e senza

incanto e l’assegnazione dei beni> di Sergio DELL’OLIO

CONVEGNO20 Legalità e Sicurezza

“Quali prospettive per il nostro territorio”> di Alessandro FALCONE

STORIA24 L’italia nel secondo dopoguerra

> di Sergio DI FOLCO

GIURISPRUDENZA 26 Il controllo disciplinare del Procuratore

Generale della Repubblica sulla Polizia Giudiziaria> di Giovanni Battista PROSPERINI

REPORTAGE32 Italiani in affanno

> di PRAKKO

LETTURE34 Attesa 35 9 Mesi. Diario di una mamma inesperta36 Colpito. La vera storia di Tiberio Bentivoglio

SINDACALE38 Rosa

> di Tamara MARCELLI

EDITORIALE40 Il Punto

> di Fernando CORDELLA

ORGANIZZAZIONE42 A proposito di Spending Review

NOTIZIE44 Terremoto in Emilia Romagna:

Ugl si stringe alla popolazione e ai lavoratoriSICUREZZA

46 Antisismica: 10 motivi per scegliere una casa in legnoSINDACALE

48 Verbale di Conciliazione tra Ugl e Amministrazionedel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

IL PUNTO

POLIZIA & ISTITUZIONI66

SOMMARIO

208 14

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POLIZIA & ISTITUZIONI 7

32 40 44POLIZIA & ISTITUZIONIORGANO UFFICIALE NAZIONALE - UGL POLIZIA DI STATOwww.uglpoliziedistato.it

ANNO VIII - N° 3 - 2012

EDITOREWork Media srl - Viale Marelli, 352 - 20099 Sesto San Giovanni (Mi)Tel. 0292800603 - Fax 0292872651 - www.workmedia.org

DIRETTORE RESPONSABILEAntonio PUCCINODIRETTORE POLITICO - UGL Polizia di StatoValter MAZZETTI - Seg. Gen. Nazionale - www.uglpoliziadistato.it

CONDIRETTORE POLITICO - UGL Polizia di StatoRocco PARDO - Segretario Nazionale - www.roccopardo.it

COMITATO DI REDAZIONE UGL POLIZIA DI STATOStella Cappelli, Eduardo Dello Iacono, Romano Salvatore Amico,Marco V. Cervellini, Filippo Girella, Fabrizio Lotti, Rocco Pardo,Agostino Marnati, Carlo Provetta, Gianni Pollastri, Pamela Franco,Antonio Scolletta, Paolo Varese, Cristiano Leggeri.

DIRETTORE POLITICO- UGL Federazione Nazionale Vigili del FuocoFernando CORDELLAResp. Federazione Nazionale UGL - V.V.F. - www.vigilifuoco.it

DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀWork Media srl - Viale Marelli, 352 - 20099 Sesto San Giovanni (Mi)Tel. 0292800603 - Fax 0292872651 - E-mail: [email protected]

COORDINAMENTO REDAZIONALE,GRAFICA E IMPAGINAZIONEPromozioni Editoriale Police SrlAlessandra D’ANGELOVia Capo Peloro, 10 - 00141 Roma www.promopolice.itIMMAGINIArchivio UGL Polizia di Stato - UGL Corpo Forestale dello StatoFederazione Nazionale UGL - VVF - Archivio Work MediaCopertina: Antonio AVERSASTAMPAFotolito Moggio - Strada Galli, 5 - 00010 Villa Adriana (Roma)www.fotolitomoggio.itREGISTRAZIONE

Tribunale di Milano n. 351 del 17/5/2004Iscrizione Registro degli Operatori di Comunicazionen. 20647 del 4/2/2011Periodico associato all’USPI - Unione Stampa Periodica Italiana

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Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) - Art. 1 comma 1, - DCB Milano.La rivista viene inviata gratuitamente ai quadri sindacali del Comparto Sicurezza UGL, oltre alle Questure, Prefetture, Ministeri e Scuole di Polizia.Il corrispettivo per l’abbonamento a questo periodico è escluso dal campo di applicazione dell’IVA ai sensi e per gli effetti del combinato di-sposto dall’ Art. 22 della legge 25/02/1987 n. 67 e dell’ Art.2.3° comma, lettera i) del D.P.R. del 26/10/1972 n.633 e successive modifiche eintegrazioni. Qualora l’abbonato non dovesse trovare la pubblicazione di proprio gradimento potrà avvalersi della clausola di ripensamentoe ottenere il rimborso della somma versata, richiedendola in forma scritta nei termini previsti dalla legge.Dal rimborso sono escluse soltanto le eventuali spese accessorie, così come individuate ai sensi dell’ Art. 3 comma 2. Per soli fini amministrativi,l’abbonato che non intenda rinnovare l’abbonamento è pregato di darne tempestivamente comunicazione scritta alla società di diffusione. è vietatala riproduzione anche parziale dei testi e dei materiali pubblicati senza la preventiva autorizzazione scritta dall’Editore. I contenuti e i pareriespressi negli articoli sono da considerare opinioni personali degli autori stessi, pertanto non impegnano il Direttore né il Comitato di Redazione. Si precisa che “Polizie & Istituzioni” non è una pubblicazione dell’Amministrazione Pubblica, né gli addetti alla diffusione possono qualificarsicome appartenenti alla stessa.Pertanto qualsiasi comportamento difforme è da considerarsi completamente estraneo alla volontà dell’editore e come tale và segnalato alla Direzione.La Direzione declina ogni responsabilità per eventuali errori e omissioni, pur assicurando la massima precisione e diligenza nella pubblicazione dei materiali.L’Editore si riserva la facoltà inderogabile di sostituire l’invio del periodico in questione con altro che tratti la stessa materia a suo insindacabile giudizio.QUESTO PRODOTTO È COMPLETAMENTE BIO-DEGRADABILE E RICICLABILE, NEL PIENO RISPETTO DELL’AMBIENTE

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IL PUNTO

POLIZIA & ISTITUZIONI8

>di ROCCO PARDO

Segretario Nazionale UGL - Polizia di Stato

Conside-rate ledimen-

sioni della crisiche ha investitol’Euro zona egran parte dei

Paesi della terra, un po’ di cau-tela non guasta; e tuttavia ledecisioni scaturite dal Consi-glio Europeo riunitosi a Bruxel-les autorizzano un moderatoottimismo sull’Euro, il suo con-solidamento, la ripresa dellasua corsa con tutte le conse-guenze politiche ed economi-che che ne derivano.Del resto i mercati hanno brin-dato sonoramente all’accordoantispread (voluto fortementedal presidente del Consiglio Ita-liano Mario Monti) e alle altremisure, un segnale forte che gliinvestitori hanno voluto inviareai singoli Governi perché realiz-zino le riforme di cui hanno bi-

sogno per arginare la spesa edil debito pubblico e per pro-muovere la ripresa e la crescita.In Italia, naturalmente, nonmancano coloro che, per me-schini calcoli di bottega (siamoa pochi mesi dalla scadenza na-turale della Legislatura e quindivicinissimi alle elezioni) remanocontro e sperano in un clamo-roso incidente di percorso.I disfattisti non mancano nem-meno fuori dalle mura di casa:negli USA, per esempio, c’èchi sostiene che l’Italia “è ilmalato d’Europa” come riportail Washington Post in quantola produttività scarseggia,l’evasione cresce così come lacorruzione, insieme mali sto-rici del nostro Paese.Su questo è difficile dar tortoai supercritici: sappiamo cheda anni l’Italia è frenata da unazavorra gigantesca che ne pa-ralizza la crescita.Il volume di denaro che muo-vono la corruzione, l’evasione

fiscale e la criminalità organiz-zata basterebbe e avanzerebbea garantire al Paese una navi-gazione serena nel segno dellosviluppo e del benessere.Ma tant’è! Contro questo can-cro siamo abituati a conviverequasi con rassegnazione.I tempi però sono maturi perchéla classe politica responsabile(o almeno quello che ne resta)si muova e rapidamente percominciare a fornire al Go-verno gli strumenti capaci diinvertire questa catastroficatendenza.

UN PAESE IN AFFANNOMA POSSIAMO FARCELA

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Ora che anche gli USA e moltis-simi economisti si sono convintiche l’Euro è salvo e irreversibile eche i Paesi a rischio stanno cer-cando di allontanarsi dal baratro,occorrerà mettere in atto tuttiquei processi necessari a dareuna sterzata all’economia, all’oc-cupazione (soprattutto quellagiovanile), al lavoro.Il Governo ha indicato le coseda farsi ma il timore è che ipartiti, ormai in piena campa-gna elettorale, si distraggano epensino più ai voti da catturareche non agli interessi generalidel Paese.Sarebbe un errore imperdona-bile, tenuto conto che largaparte del corpo elettorale si èschierato per l’antipolitica di-sertando le urne (siamo a cifreimpressionanti) o scegliendomovimenti di contestazioneglobale come quello di Grilloche, almeno nei sondaggi, con-tinua a crescere.Il Governo da parte sua devecontinuare ad amministrarenel segno si del rigore ma conun occhio anche agli investi-menti produttivi e senza farepiù ricorso a nuove tasse. E’l’unica strada che può portarcifuori dalla recessione.Il controllo della spesa (spen-ding review) è un passo deci-

sivo ma va fatto con misura,giustizia ed equità. Ci sono al-cuni servizi, vedi quello della si-curezza per esempio, che nonvanno penalizzati. Il carburantenon può e non deve mancarealle auto della polizia che de-vono combattere la criminalità,tanto per intenderci.Però occorre non esagerare coni rivendicazionismi, le mi-nacce, i ricatti.Le banche devono fare il loromestiere senza vessare i cittadinidebitori o clienti ma incorag-giare le imprese e gli investitori.Gli italiani in generale devono,in un momento così difficile,dimostrare il loro senso di ap-partenenza e di attaccamentoalla nazione.Se ognuno farà la sua parte,possiamo farcela.Lo dicono in tanti.Abbiamo sfiorato la catastrofe,ancora non ne siamo fuori, ma ilcratere del vulcano dove sta-vamo ballando tutti, si allontana.E’ inutile indagare sul perché cisiamo ridotti a tanto: sonomolti, troppi gli anni in cui ab-biamo vissuto al di sopra dellenostre possibilità.La Germania, dalla nascita dellamoneta unica ci ha sottrattoquote importanti nell’exportglobale, anche in settori per noi

trainanti; noi al contrario ab-biamo continuato ad indebitarcigonfiando in modo patologicola spesa pubblica che ha gene-rato mostri come ruberie, corru-zione, evasione ad un costo peril cittadino virtuoso assoluta-mente intollerabile. E’ tempo dicambiare rotta e stile di vita.Il problema è fondamental-mente culturale: gli elementipeggiori si sono impadronitidel sistema Paese a dannodella parte consistente dellasocietà civile onesta e delleaziende innovative.Il professor Monti ed i suoiMinistri (la gran parte) lohanno capito ma da soli e incosì poco tempo non possonofare miracoli.Occorre che tutti noi rinun-ciamo ad una parte della no-stra sovranità, dei nostriegoismi, dei nostri interessipersonali per metterci al servi-zio del Paese.L’egoismo, diceva Leopardi, èsempre stato la morte della so-cietà e quando è stato mag-giore tanto peggiore è stata lacondizione della società.In altri termini, siamo tuttisulla stessa sgangherata barca:se affonda, affondiamo tutti.

[email protected]

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> di ANTONIO SCOLLETTA

Presidente UGL - Polizia di Stato

Mentrea n -diamo

in stampa rice-viamo la noti-zia che l’incon-tro delle parti

sociali (Cgil-Cisl-Uil-UGL) conil Presidente del Consiglio MarioMonti è stato ancora rinviato. Il tema è noto e le anticipazionia mezzo stampa dei contenutidi un imminente decreto leggein materia di spending reviewnella pubblica amministra-zione, ci allarmano non poco.A dire il vero già da tempo re-gistriamo con una certa ap-prensione il proliferare dinotizie relative a indiscriminatitagli di spesa che riguardereb-bero, tanto per cambiare (!), il“pubblico impiego”. Notizieche alimentano ancor di più itimori e le incertezze di milionidi lavoratori, ai quali sono statiimposti pesanti sacrifici che, anostro avviso, meriterebberoben altra considerazione.In proposito va sottolineatoche il perdurare di una condi-zione di “confusione intermini-steriale” - che facciamo fatica aritenere solo frutto di un ap-proccio estemporaneo ed inap-propriato - rischia di vanificareil lavoro che le parti sociali, gliEnti Locali e il Governo hanno

già avviato presso il Diparti-mento della Funzione Pub-blica, dove peraltro l’UGL e lealtre confederazioni sindacalihanno già sottoscritto un’intesache traccia le linee guida lungole quali dovrà necessariamentesnodarsi il confronto di merito.Annunci a “ruota libera” ed in-discrezioni su tagli lineari - checontraddicono qualunque ipo-tesi di spending review finaliz-zata ad un risparmio di spesaintelligentemente proteso versoun reale processo di moderniz-zazione della pubblica ammini-strazione - stanno accentuando“l’allarme sociale” tra i dipen-denti pubblici, che rischiano diessere gli unici a “pagare” percolpe non loro.Gratta, gratta, però, alla fine siarriva sempre lì dove è più fa-cile fare cassa: i pubblici dipen-denti. Questa volta, però, lamisura è colma.Non sappiamo ancora quali sa-ranno le misure che il governoproporrà alle parti sociali, mauna cosa è certa: i dipendentipubblici hanno già dato con ilblocco triennale delle retribu-zioni (che rischia concretamentedi diventare quinquennale!). Pareva che i pesanti sacrifici deidipendenti pubblici sull’altareeuropeo del contenimento dellaspesa pubblica fosse un dato ge-neralmente acquisito, ma cosìnon sembra essere per il profes-sor Monti ed i suoi ministri e

manager “taglia sprechi”, che vor-rebbero continuare ad assestarecolpi durissimi ai dipendenti,nell’intento di raggranellare le ri-sorse necessarie a risanare la di-sastrata finanza pubblica.Abbiamo già avuto modo dicensurare questa politica chemira a trovarele risorse princi-palmente nelle ta-sche già svuotatedegli impiegati pubblici: una politica che

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ATTUALITÀ

NO GRAZIE,ABBIAMO GIÀ DATO.

SPENDING REVIEWNEL PUBBLICO IMPIEGO

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POLIZIA & ISTITUZIONI 11

cerca rimedi facili e “prontocassa”, andando a colpire la-voratori e lavoratrici che, in al-cuni casi, sono già sulla sogliadella povertà (si pensi ad unimpiegato statale monored-dito, con moglie e un paio difigli a carico, tanto per fare unesempio…).Questa volta il Governo Tecnicosi è dotato di un alibi di ferro:per scongiurare il paventato au-mento dell’IVA (che sicuramenteavrebbe una ricaduta devastantesui consumi interni ed un sicuroeffetto recessivo sull’economia),si rivolge al suo bancomat per-sonale, il pubblico impiego.Le nuove (sic!) ipotesi sonoancor più allarmanti di quantopreventivato: un’accelerazionealla messa in mobilità del perso-nale, con l’ipotesi di colpire gliultrasessantenni (unico soste-gno di figli senza lavoro), la ri-duzione (con la probabile,futura abolizione) del buonopasto, e, dulcis in fundo, il tagliodelle tredicesime, progressivosulla base del reddito, anche sesu quest’ultimo punto si registraun sostanziale ma non del tuttoconfermato dietro front.I dicasteri a rischio di pesanti enon sopportabili tagli sono i soliti:interno, salute, giustizia ed esteri.Il ministro Cancellieri potrebbeessere incalzata sul fronte della

riorganizzazione delle prefetturema noi diciamo subito che nessuntaglio potrà riguardare i presidi dipolizia o le spese correnti per lafornitura di servizi e beni diretta-mente o indirettamente collegatiall’attività di prevenzione e re-pressione dei reati. Su questofronte ogni possibile taglio, ognispreco, ogni duplicazione ci paresia stata abbondantemente ag-gredita. Né assisteremo inerti aigrossolani tentativi (peraltro giàsmascherati!) di talune Ammini-strazioni (Interno e Giustizia) diapprofittare di un generico rigorericonducibile alle necessità dellaspending review, per portare atermine progetti di riorganizza-zione degli apparati, già bocciatinel merito dai sindacati di Polizia.Sul fronte Sanità, il Governo in-tende recuperare circa 7 miliardidi euro, e nonostante il Presi-dente del Consiglio abbia preci-sato che non saranno operatitagli lineari, le preoccupazioniper il destino di questi lavora-tori e per i servizi e le presta-zioni assicurate ai cittadini,rimangono fortissime. Identicapreoccupazione nutriamo per ilTrasporto Pubblico Locale - (delquale fruiscono sopratutto lavo-ratori dipendenti e pensionati),pesantemente ridimensionatocome denunciano le Regioni - eper il drastico taglio della spesa

sociale, che avrà pesanti rica-dute sui Comuni chiamati afronteggiare le necessità assi-stenziali dei propri cittadini.Si tratta, in buona sostanza, diinterventi pesantissimi, chemettono a repentaglio il futurodi migliaia di dipendenti (oltreai servizi che questi fornisconoin settori vitali e strategici) eche andranno ad incidere pe-santemente sui consumi, già infortissima contrazione, conconseguenze devastanti sul-l’economia del Paese, a causadell’inevitabile incrementodella spinta recessiva che al-lontana ancor di più ogni con-creta prospettiva di crescita nelbreve e medio termine.Ancora una volta, la spendingreview, lungi dall’interveniresugli sprechi reali all’internodella pubblica amministra-zione (esternalizzazioni, con-sulenze, pensioni e retribuzionid’oro, costosissimi privilegi,aziende partecipate), vorrebbespolpare ancor di più le giàscarne buste paga dei pubblicidipendenti, tartassati da Go-verni che hanno pescato apiene mani tra coloro che letasse le “pagano alla fonte”.A poco, quindi, sembra chesiano serviti anche i monitidelle varie istituzioni nazio-nali ed europee, sul livellotroppo alto delle tasse (perchi le paga sicuramente, comei dipendenti pubblici!), sugliindici troppo bassi dell’occu-pazione, soprattutto quellagiovanile, sui consumi internitroppo bassi, dovuti principal-mente a pensioni e retribu-zioni basse.Di fronte a questa emergenza,però, noi non ci limitiamo adire basta, ma ribadiamo la ne-cessità di rilanciare la funzionepubblica attraverso la moder-nizzazione dell’apparato delloStato perché restiamo convintiche “il pubblico” sia una ri-sorsa indispensabile per il ri-lancio del nostro “sistemaPaese” e non solo un costo.

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> di EDUARDO DELLO IACONO

Segretario Nazionale Amm/vo

UGL - Polizia di Stato

An c o r au n av o l t a

con ramma-rico rileviamoche per l’Am-ministrazione

della P.S. “risparmiare” significa“sacrificare” la professionalitàed i saperi specifici del personale

del ruolo tecnico della Polizia diStato, senza rendersi conto delfatto che si tratta di circa 6000persone che quotidianamente siapprocciano ai loro ambiti lavo-rativi con elevata professiona-lità peraltro acquisita mediantepercorsi formativi seguiti spessoa proprie spese- dedizione e spi-rito di sacrificio. Ecco, quindi, che dimostrandodi non conoscere gli apparte-nenti al ruolo tecnico e soprat-tutto l’apporto altamente

professionale nell’ambito deidiversi settori lavorativi, l’Am-ministrazione si propone diannichilire tale ruolo pen-sando che negandone l’impor-tanza e smantellandolo nederivi un risparmio.Ma quale risparmio o conteni-mento di spesa può discendere datale progetto? Nessuno; anzi ribadiamo che ilpiano in argomento può addi-rittura rivelarsi dannoso edispendioso perché, sebbene

SOCIETÀ

“SACRIFICARE” NON VUOL

DIRE “RISPARMIARE”

I tecnici e la Spending ReviewQualcuno spieghi all’ Amministrazione che

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rimarrebbero invariate per laP. di S. le esigenze nei settori tec-nici, per soddisfarle dovrannoessere stipulati contratti a titolooneroso con ditte esterne. Altri sono i settori nei qualipuò essere effettuato un conte-nimento della spesa e, cartealla mano, non sarebbe difficiledimostrarlo, per esempio, invia indicativa e non esaustiva,gli impianti acquistati e maiposti in uso, strutture ammo-dernate e destinate unica-mente a creare “posti d’onore”a chi ormai è solo in attesa difelice pensionamento, conferi-menti di incarichi a ditteesterne per i questionari deiconcorsi nella P. di S., peraltropuntualmente sbagliati; lasvendita delle attrezzature estrumentazioni meccanichecon conseguente stipulata dicostosi contratti di manuten-zione con officine private; ri-compense connesse al fittizioraggiungimento di obiettivi(chi vuol intendere intenda),esosi e inutili rinnovi delle cer-tificazioni di qualità per alcuniservizi erogati in favore degliappartenenti all’Amministra-zione senza che poi ci siano ri-sorse disponibili per garantirelo stesso servizio certificato. Ebbene, il cartello sindacale dicui fa parte UGL POLIZIA DISTATO ha nuovamente espresso ilproprio fermo PARERE CONTRA-RIO alla revisione dell’assetto or-dinamentale del ruolo tecnico,scindendolo da un più ampio rias-setto che comporti il riordinodelle carriere e conseguente-mente della Legge 121/1981.

ADESSO BASTA!Sig. Ministro, il Comitato Nazio-nale Tecnici istituito in seno aquesta Segreteria Nazionale sipropone di fornirLe una pun-tuale dimostrazione dei verisprechi dell’Amministrazione eche, pertanto, garantirebberoun reale contenimento dellaspesa pubblica. Infatti, chi Leha consigliato che ciò possa rea-lizzarsi mediante un riassetto or-dinamentale del ruolo tecnico(inutile fare nomi, ormai tuttilo conoscono, ma soprattuttosanno quali sono i sentimentinegativi che nutre nei con-fronti dei tecnici della Poliziadi Stato) rinnega quella che è larealtà dei fatti, ma, ancor peggio,dimostra di disconoscere la diffe-renza tra ruolo tecnico e attivitàtecniche. Nonostante ciò dimostra di ri-tenere più facilmente percorri-bile la strada del conferimentodi incarichi a ditte esterne -ipotesi peraltro irrazionalesoprattutto nell’attuale conte-sto economico piuttosto che

ammettere l’importanza dellerisorse umane appartenenti alruolo tecnico-scientifico e pro-fessionale della Polizia di Statonei settori: accasermamento,equipaggiamento, poliziascientifica, motorizzazione, sa-nitario e telematica. Adesso ci rivolgiamo ai colleghidel ruolo tecnico: è il momentodi far sentire la nostra voce af-finché, chi ha dimostrato nelcorso degli anni di “non nutrirealcuna forma di rispetto” neinostri confronti e della nostraprofessionalità, comprenda chenon rappresentiamo una inu-tile spesa, ma una risorsa ne-cessaria per il raggiungimentodegli obiettivi e dei compitiistituzionali dell’Amministra-zione della Pubblica Sicurezza. Il Comitato Nazionale Tecnici –UGL Polizia di Stato intrapren-derà ogni utile iniziativa volta adimpedire questa stortura; chicrede che rimarremo in silen-zio dinanzi al disfacimento delruolo tecnico-scientifico e pro-fessionale si illude.

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> di CARLO PROVETTA

Segretario Nazionale

UGL - Polizia di Stato

E’r i s a -p u t oche i

poliziotti nonhanno maiavuto stipendiesosi, anzi, ri-

tengo siano sottopagati, ri-spetto alla peculiarità e, lacomplessità del loro costante eprofessionale impegno, comela stragrande maggioranza deilavoratori italiani; se poi con-frontiamo le retribuzioni, conle medie degli altri paesi euro-pei, ne usciamo tutti amara-mente delusi. I lavoratoriitaliani, la mia categoria inparticolare, non hanno maiavuto retribuzioni all’altezza dicompensare l’impegno e la pro-fessionalità con la quale ognigiorno affronta le difficoltà,bensì si sono fatti bastare, fa-cendo immani sacrifici, un mi-sero salario, e nonostante tutto

sono riusciti a migliorare laloro condizione sociale e il be-nessere delle rispettive fami-glie. Il nostro modesto tenoredi vita, con un’imperdonabilemancanza di stile, e stato defi-nito da qualcuno “al disopradelle nostre possibilità”, soloperché ci siamo sempre fatti

bastare, quel poco che ci siamodignitosamente sudati. L’arti-colo 36 della costituzione re-cita: “Il lavoratore ha diritto aduna retribuzione proporzionataalla quantità e qualità del suo la-voro e in ogni caso sufficiente adassicurare a sé e alla famigliaun'esistenza libera e dignitosa”,

SINDACALE

PAGA SEMPRE PANTALONE

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ma quale dignità ci viene rico-nosciuta se i nostri stipendi di-magriscono sempre più? Nonmi voglio assolutamente sof-fermare a parlare di questoparticolare, anche se sappiamobene, quanta importanza rive-ste nella nostra vita, il poteredi acquisto del nostro salario.La mia vuole essere una serenariflessione su quelle che sonole effettive priorità che il no-stro paese deve avere peruscire da una crisi che da annici divora lentamente ponen-doci in trincea. Non è certo conl’ennesima mortificazionedegli statali che si risanano lefinanze di questo paese, certoci vuole una politica di auste-rità, ma deve essere equa, (pertutti) soprattutto per i politicie gli amministratori, i diri-genti, gli enti, le fondazioni, lebanche, ecc. Bisogna dire persempre basta ai privilegi chevanno a sottrarre risorse vitaliai poveri, ai disoccupati e dila-tano sempre più il debito pub-blico. Bisogna dimostrare con ifatti e con l’esempio la buonavolontà, rinunciando a unaparte della nostra ricchezza inproporzione alle nostre effet-tive condizioni socio/economi-che. Dovremo essere tutti untantino più sobri e propositivi,meno menefreghisti e più soli-dari con chi se la passa peggiodi noi, senza accanirci comespesso accade, con chi non

centra, scatenando una sterileguerra fra poveri. Arginare glisprechi pubblici che ancoraoggi, nonostante la difficilis-sima condizione economicacontinuano a persistere, di-venta un atto dovuto, unapriorità, soprattutto per certiamministratori, che con l’arro-ganza e l’indifferenza di sem-pre, continuano a perpetrarli.C’è chi incassa in un giornotanta ricchezza che molti dinoi non guadagnano sgob-bando per una vita (non certo,sempre per particolari capacitaimprenditoriali o super doti) enon paga un euro di tasse. Pen-sate agli averi dei tanti imbro-

glioni, frutto di un passatodi speculazioni, ruberie e

malaffare; pensate achi non ha fattoaltro che appro-fittare della pro-pria posizionesociale per arric-chirsi ingozzan-

dosi a dismisura a discapito diogn’uno di noi: di ogni disoccu-pato, del ga-loppante debito pubblico dellanostra nazione. Per uno Statoche funziona, far pagare letasse a tutti deve essere unadelle prime priorità, senza se esenza ma, in proporzione allaricchezza effettiva che ogni cit-tadino possiede. Far pesare,come sempre, sui soliti noti, isacrifici e le difficoltà della no-stra nazione non è assoluta-mente possibili, ci sonopersone che da una vita nonfanno altro che subire l’arro-ganza di un sistema che lischiaccia sempre più verso ilbasso. Ci sono cittadini onestiche da sempre pagano letasse e lavorano per affer-mare la legalità con passionee costanza, seguendo lastrada della correttezza del-l’onestà, c’è gente come noiche vorrebbe una volta tantosentirsi parte integrante diuno Stato che garantisce atutti gli stessi diritti e glistessi doveri e che una voltatanto riconosca dignità a chiha sempre fatto il proprio do-vere di onesto cittadino.

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> di FILIPPO GIRELLASegretario Nazionale UGL - Poliziadi Stato

Con unarecentesenten-

za (n. 6742del 4 maggio2012) la Su-prema Corte

di Cassazione, Sezione Lavoroha stabilito che il sabato e ladomenica o comunque i giornifestivi successivi ai giorno dirientro al lavoro non devonoessere computati nel congedoparentale, nel caso in cui lamadre lavoratrice, che ne fruiscain modo frazionato, rientri al la-voro il venerdì ovvero in qual-siasi altro giorno che precedaimmediatamente una festivitàinfrasettimanale, interrompendo

così la fruizione del congedo. La sentenza riguarda il caso diuna dipendente di un istituto dicredito che aveva usufruito, adecorrere del congedo paren-tale previsto dall’art. 32 deld.lgs. n. 151 del 2001. Su ri-chiesta della lavoratrice il sud-detto congedo parentale erastato goduto in modo frazio-nato, e, più precisamente, dallunedì al giovedì con rientro allavoro il venerdì ovvero in altrogiorno precedente una festività. Ciò premesso deducevano chel’istituto di credito aveva erro-neamente conteggiato, qualigiorni lavorativi, solo il venerdìo i giorni lavorati prefestiviavendo ricompreso nel periododi congedo i giorni del sabatoe della domenica ovvero le fe-stività infrasettimanali succes-sive al giorno lavorativo.

Con la conseguenza, ad avvisodelle ricorrenti, che il datore dilavoro aveva ingiustamentesottratto almeno due giorni dicongedo parentale per cia-scuna settimana.Nel costituirsi in giudizio l’isti-tuto di credito affermava lacorrettezza della propria inter-pretazione del citato art, 32 sot-tolineando che l’accoglimentodella tesi di controparteavrebbe determinato una dispa-rità di trattamento della lavora-trice ricorrente rispetto allelavoratrici che avessero sceltoun giorno diverso dal venerdìper riprendere il lavoro. Sottoaltro profilo eccepiva il difettodi legittimazione della P. ad es-sere parte nel giudizio de quo.Il giudice, nel confermare ilprovvedimento in precedenzaadottato ai sensi dell’art. 700

SINDACALE

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Importante sentenza della Cassazione

NEL CONGEDO PARENTALE FRAZIONATO

NON SI CONTEGGIANO

IL SABATO, LA DOMENICAE I FESTIVI

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Codice di Procedura Civile , di-chiarava il diritto della dipen-dente al ricalcolo delle giornatedi congedo parentale fruite edal riconoscimento delle ulteriorigiornate alla stessa spettanticon conseguente pagamentodelle relative differenze retribu-tive. Non si pronunciava sull’ec-cezione di difetto di legit-timazione attiva. In particolare il giudice, pre-messo che nel caso di specienon erano in discussione lemodalità di fruizione del con-gedo e quindi il diritto dellalavoratrice di rientrare al la-voro solo una volta alla setti-mana nella giornata divenerdì, e che quindi l’unicaquestione oggetto del giudi-zio era quella di stabilire se igiorni del sabato e della do-menica dovessero esserecomprese nel computo delperiodo di congedo paren-tale, osservava, concordandosul punto con la posizione af-fermata dall’INPS, che nelcaso di settimana corta il sa-bato e le festività devono es-sere considerate nel periododi congedo solo nel caso incui non vi sia stata subitoprima o subito dopo una ri-presa effettiva lavoro.Con sentenza in data 24 set-tembre 2009 la Corte d’appellodi Venezia rigettava il gravameavverso la sentenza di primecure proposto dal datore di la-voro. Ribadiva la validità delleargomentazioni svolte dal giu-dice di prime cure.La vicenda arrivata in cassa-zione che sottolineava l’irrazio-nalità della soluzione adottatadalla Corte territoriale che va-nificherebbe la regola generaledel computo, nel periodo dicongedo, dei giorni festivi enon lavorativi che ricadono nelperiodo stesso, non computabi-lità basata su una circostanza(interruzione del congedonella giornata di venerdì, anzi-ché in altra giornata lavorativadella settimana) del tutto

“estrinseca ed occasionale” Ri-leva che, accogliendo la tesifatta propria dalla sentenzaimpugnata, a una lavoratriceche fruisca del congedo frazio-nato e rientri al lavoro solonella giornata di giovedì ven-gono computati 27 giorni dicongedo parentale, mentre allastessa lavoratrice che rientri allavoro nella sola giornata divenerdì verrebbero computatisolo 19 giorni di congedoparentale.La cassazione ribadiva, quindi,il diritto della lavoratrice diusufruire dei congedo paren-tale di cui all’art, 32, primocomma, del d.lgs. n. 151 del2001 in modo frazionato o insingoli giorni, né quello di sce-gliere il giorno in cut rientrareal lavoro, l’unico punto contro-verso tra le parti è quello di sta-bilire se, qualora la lavoratricerientri al lavoro, interrom-pendo così la fruizione del con-gedo parentale, nelle giornatedi venerdì ovvero in qualsiasigiorno che preceda immediata-mente una festività infrasetti-manale, i giorni di sabato o dìdomenica o comunque i giornifestivi successivi ai giorno dirientro al lavoro debbano es-sere computati, o meno, ai finidel congedo parentale.E’ evidente, ha spiegato laCorte, che la fruizione delcongedo parentale si inter-rompe allorché la lavoratricerientra al lavoro e ricominciaa decorrere dal momento incui la stessa riprende il pe-riodo di astensione Da ciò di-scende altresì che i giornifestivi che ricadono intera-mente nel periodo di fruizionedel congedo parentale ven-gono computati nell’ambitodei giorni di congedo.Applicando la suddetta conclu-sione al caso di specie – che sicaratterizza per il fatto che, inbase ad una precisa scelta dellalavoratrice, che esercita, comesi e prima accennato, un dirittopotestativo, l’interruzione del

congedo parentale (predeter-minato in quattro giorni setti-manali) si realizza con ilrientro al lavoro nel quintogiorno della settimana (il ve-nerdì), e con la ripresa dellafruizione del congedo a partiredal lunedì successivo – appareevidente che il sabato e la do-menica sono esclusi dal pe-riodo di congedo parentale inquanto non ricompresi in unafrazione di congedo parentaleunitariamente fruita. Alle stesse conclusioni deve ov-viamente pervenirsi, mutatismutandis, nell’ipotesi di inter-ruzione del congedo nel giornoprefestivo nel caso di festivitàinfrasettimanali.L’opposta tesi, fatta propriadall’Istituto ricorrente,- haspiegato la Corte nella sen-tenza - sostiene che il calcolodei giorni di congedo parentaledebba ricominciare dal sabatoe cioè da una giornata già con-siderata festiva in base allacontrattazione collettiva paci-ficamente applicabile al rap-porto de quo; essa non apparetuttavia condivisibile in quantosi basa su un presupposto illo-gico e contraddittorio rispettoalle finalità dell’istituto delcongedo parentale.12. Se è vero, infatti, che lascelta del lavoratore di fruiredel congedo parentale frazio-nato in modo da rientrare(quale unico giorno lavoratosettimanale) in un giorno di-verso dal venerdì ovvero in ungiorno comunque non seguitoda una festività, comporta untrattamento sicuramente peg-giorativo rispetto a quello alquale ha diritto, secondo latesi accolta, la lavoratriceparte del presente giudizio, èanche vero che, come corret-tamente osservato da giudicidel merito, il diverso computodei giorni di congedo è stret-tamente correlato a modalitàdi fruizione dello stesso libe-ramente e consapevolmentescelte dal prestatore di lavoro.

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GIUSTIZIA

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La crisi che sta attanagliando la “zona euro” ha comportato

un sensibile aumento delle procedure esecutive,sempre più famiglie non riescono ad onorare i debiti contratti

e i creditori aggrediscono il loro patrimonio.

IL PIGNORAMENTO IMMOBILIARE:VENDITA CON E SENZA INCANTO

E L’ASSEGNAZIONE DEI BENI

> di SERGIO DELL’OLIO

Avvocato Conciliatore Professionista

Il pignora-mento im-mobiliare si

esegue mediantenotificazione aldebitore di unatto nel quale

gli si indicano l'immobile ipote-cato, i beni e i diritti immobi-liari che si intendono sottoporrea esecuzione. Immediatamentedopo la notificazione, l’ufficialegiudiziario consegna copia au-tentica dell'atto con le note ditrascrizione al competente con-servatore dei registri immobi-liari, che trascrive l'atto, se neltrascrivere trova che sugli stessibeni è stato eseguito un altropignoramento, ne fa menzionenella nota di trascrizione cherestituisce. Il creditore pigno-rante deve depositare il titoloesecutivo e il precetto entrodieci giorni, pena l’inefficaciadel pignoramento.Col pignoramento il debitore ècostituito custode dei beni pi-gnorati e di tutti gli accessori,comprese le pertinenze, e ifrutti senza diritto a compenso,fermo restando che su istanza

del creditore pignorante o di un credi-tore intervenuto, il giudice del-l'esecuzione, sentito il debitore,può nominare custode una per-sona diversa dallo stesso debitore.Decorsi dieci giorni dall’avve-nuto pignoramento, il credi-tore pignorante e ognuno deicreditori intervenuti muniti dititolo esecutivo possono chie-dere la vendita dell'immobilepignorato. Il giudice dell'esecu-zione, entro trenta giorni daldeposito della certificazionenotarile relativa all’immobile,nomina l'esperto convocandolodavanti a se per prestare il giu-ramento e fissa l'udienza per la

comparizione delle parti e deicreditori.All'udienza, se non vi sono op-posizioni o se su di esse si rag-giunge l'accordo delle particomparse, il giudice disponecon ordinanza la vendita senzaincanto, fissando un terminenon inferiore a novanta giorni,e non superiore a centoventi,entro il quale possono essereproposte offerte d'acquisto. Con la stessa ordinanza, il giu-dice può stabilire che il versa-mento della cauzione, lapresentazione delle offerte, losvolgimento della gara tra gli

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offerenti, nei casi previsti, l'in-canto, il pagamento del prezzo,e le modalità telematiche di co-municazione e pubblicazione.Dell'ordine di vendita è dato dalcancelliere pubblico avviso con-tenente l'indicazione del valoredell'immobile del sito internetsul quale è pubblicata la rela-tiva relazione di stima, delnome e del recapito telefonicodel custode nominato in sosti-tuzione del debitore. Ognuno, tranne il debitore, èammesso a offrire per l'acquistodell'immobile pignorato perso-nalmente o a mezzo di procura-tore legale. L'offerente deve presentarenella cancelleria dichiarazionecontenente l'indicazione delprezzo, del tempo e modo delpagamento e ogni altro ele-mento utile alla valutazionedell'offerta.Sull'offerta il giudice dell'esecu-zione sente le parti e i creditoriiscritti non intervenuti,se l'offerta è superiore al valoredell'immobile, aumentato di unquinto, la stessa è accolta, sel'offerta è inferiore a tale valore,il giudice non può far luogo allavendita se vi è il dissenso delcreditore procedente. Se vi sono più offerte, il giudicedell'esecuzione invita gli offe-renti a una gara sull'offerta piùalta. Se la gara non può averluogo per mancanza di ade-sione degli offerenti, il giudicepuò disporre la vendita a favoredel maggiore offerente oppureordinare l'incanto.Quando ordina l'incanto, il giu-dice stabilisce, sentito quandooccorre un esperto, se la venditasi deve fare in uno o più lotti, ilprezzo base, il giorno e l'ora del-l'incanto,l'ammontare della cau-zione in misura non superiore aldecimo del prezzo base d'asta eil termine entro il quale tale am-montare deve essere prestatodagli offerenti, la misura mi-nima dell'aumento da appor-tarsi alle offerte, il termine, nonsuperiore a sessanta giorni dal-

l'aggiudicazione, entro il qualeil prezzo deve essere depositatoe le modalità del deposito. Le offerte devono essere fatte per-sonalmente o a mezzo di manda-tario munito di procura speciale.L'incanto ha luogo davanti al giu-dice dell'esecuzione, nella saladelle udienze pubbliche.Le offerte non sono efficaci senon superano il prezzo base ol'offerta precedente nella mi-sura indicata nelle condizioni divendita. Allorché siano trascorsi tre mi-nuti dall'ultima offerta senzache ne segua un'altra maggiore,l'immobile è aggiudicato all'ul-timo offerente.Avvenuto l'incanto, possono an-cora essere fatte offerte di acqui-sto entro il termine perentorio didieci giorni, ma esse non sonoefficaci se il prezzo offerto nonsupera di un quinto quello rag-giunto nell'incanto.

Avvenuto il versamento delprezzo, nei tempi e secondo lemodalità imposte, il giudicedell'esecuzione può pronun-ciare decreto col quale trasfe-risce all'aggiudicatario il beneespropriato e ordinare la can-cellazione delle trascrizionidei pignoramenti e delle iscri-zioni ipotecarie successive allatrascrizione del pignora-mento. Il decreto contiene al-tresì l'ingiunzione al debitoreo al custode di rilasciare l'im-mobile venduto. Se la vendita all'incanto nonha luogo per mancanza di of-ferte e vi sono domande diassegnazione, il giudice prov-vede su di esse fissando iltermine entro il quale l'asse-gnatario deve versare l'im-porto, successivamente, ilgiudice pronuncia il decreto ditrasferimento del bene liberoda ogni tipo do onere.

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> di ALESSANDRO FALCONESegretario Generale Provinciale Krotone

Ha otte-nuto ungrande

successo il con-vegno tenutosiil 9 Giugnoscorso al pa-

lazzo S. Bernardino di Ros-sano (CS) organizzatodall’UGL Polizia di Stato e dal-l’Associazione Nazionale LeS(Liberi e Sicuri) .Gli illustri relatori, hannoposto l’attenzione sulla neces-sità di rafforzare gli organi de-putati al controllo del territorioed alla sicurezza dei cittadiniper riaffermare la legalità nelnostro territorio.

Le indicazioni suggerite percontrastare questi fenomenisono il potenziamento delCommissariato di P.S. di Ros-sano, con un notevole poten-ziamento di uomini e mezzi.Il segretario Generale dell’UGLpolizia Valter MAZZETTI hagarantito il suo pieno appog-gio in tal senso, facendosi pro-motore della questione diret-tamente con i vertici del Vimi-nale e del Dipartimento dellaPubblica Sicurezza.Infatti, come ha precisato ilSegretario Generale Nazionaledi UGL Polizia, Rossano e ipaesi limitrofi necessitano,specie in questo periodo, di unmaggior controllo del territo-rio e di una spinta verso l’atti-vità di polizia giudiziaria.

Una profonda emozione e unagrande ammirazione ha coin-volto l’intera platea quandol’Imprenditore reggino TiberioBENTIVOGLIO ha parlato dellasua esperienza di vita. Nel suoappassionato intervento che hacommosso tutti i presenti, haraccontato come si è ribellatoalle logiche mafiose e come rie-sce ad affrontare quotidiana-mente la diffidenza della gentee le conseguenze della sua vo-glia di giustizia e legalità. Ci ha riferito delle intimida-zioni ricevute mediante atten-tati di ogni tipo alla suaazienda e, infine, alla sua per-sona quando, nel Febbraio del2011, due killer a bordo di unamoto hanno cercato di ucci-derlo con sei colpi di pistola.

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CONVEGNO

LEGALITÀ E SICUREZZA

“QUALI PROSPETTIVEPER IL NOSTRO TERRITORIO”

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E’ vivo per miracolo, ma luinon si è arreso!Continua a lottare, vivendosotto scorta e credendo ancorache sia possibile una Calabriamigliore. Un esempio di vita eun modello di giustizia a cuitutti noi dovremmo guardarecon ammirazione. Il nostro sin-dacato ha voluto mettere a di-mora, attraverso il riuscitoconvegno, il seme da dove si-curamente germoglieranno ri-gogliosi, i nobili sentimenti chehanno fatto grande la nostraterra di Calabria. Attraversol’esempio e il nostro costanteimpegno riusciremo a conta-giare in bene, una difficile re-altà che ha tanto bisogno diStato e di legalità.

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- Imprenditore Reggino che ha detto "No al PIZZO"OGLIOVVO - Segretario nazionale UGL Polizia di Stato

- Resp. Naz. UGL giovani Dipartimento Legalità e Sicurezza

- Direttore del Quotidiano “Calabria Ora” - Imprenditore Reggino che ha detto "No al PIZZO"

- Resp. Naz. UGL giovani Dipartimento Legalità e Sicurezza

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Page 22: Polizia e Istituzione

POLIZIA & ISTITUZIONI22

AVVENIMENTI

> traduzione di NICOLA ZICHELLA

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degi agenti di polizia non rap-presentano pienamente unoscenario di conflitto a fuoconel mondo reale. I corsi stan-dard di abilitazioni per l'ido-neità dell'uso di un 'arma dafuoco non sono sufficienti inquanto non creano uno scena-rio in cui l'agente di polizia sitrova a fronteggiare la simula-zione di un conflitto a fuocodove un 'altro agente gli sparacontro. I bersagli fissi, le auto-mobili possono essere posizio-

nati facilmente per addestraregli agenti di polizia per sparareda diverse postazioni e per as-sicurarsi la copertura, bersaglirotanti, specialmente le sa-gome duellanti, possono crearesimulazioni di addestramentidi tiro sicuri dove due Agentidi Polizia si sparano l'unocontro l'altro. Queste competizioni testa atesta creano stress e aiutano gliagenti di polizia per sparare ra-pidamente in maniera accurata.I casolari di Polizia per le eser-citazioni di tiro forniscono unodegli strumenti di tiro più effi-cienti per preparare gli agentidi polizia alle minacce di peri-colo che si possono presentaredurante il servizio di polizia.Un casolare per addestramentodi tiro permette di apprenderedelle tecniche dell'applicazione

della legge, come entrare inuna stanza e sgomberare l'area,entrata, salire sulle scale, comepure le tattiche di squadra.Le case di addestramento ditiro possono essere costruiteper permettere conflitti a fuocoin tempo reale con armi vere osimulazioni di tiro virtuali.Le pareti delle case di adde-stramento di tiro potrebberoessere costruite con coper-chioni di automobili in rotta-mazione riempiti di sabbia omuri balistici di acciaio copertidi legno. Le case di addestramento di tiropresentano anche muri rimovi-bili in modo che l'allestimentointerno può essere adattato perle missioni di esercitazione. Più l'ambiente è realistico,maggiore sarà il beneficio perl'addestramento. Le case per

STRESS MANAGEMENT

Simulazioni di conflitti a fuoco e sgombero areein edifici chiusi per gli Agenti di Polizia

Page 23: Polizia e Istituzione

POLIZIA & ISTITUZIONI 23

l'addestramento di tiro si sonodimostrate di grande utilità inquanto aiuta ogni agente dipolizia apprende come mini-mizzare il rischio per loro stessidurante gli scontri a fuoco. Gli Agenti di Polizia appren-dono le tattiche e acquisisconofiducia nel lavorare assieme inuna squadra.Sfortunatamente le case di ad-destramento di tiro hanno uncosto enorme specialmentecase che sono composte da nu-merose camere. Fortunatamente l'ufficio FBIdel Michigan ha trovato unasoluzione per sviluppare unprogramma di simulazioni ditiro dentro edifici. Una soluzione e' stata trovatadai Dipartimenti di Poliziadegli Stati Uniti, per far adde-strare gli Agenti di Polizia al-l'interno di edifici che sono diproprietà del comune oppureedifici che verranno demoliti.Però un edificio proprietà delcomune presenta de limiti, inquanto l'edificio potrebbe es-sere situato in un quartiere abi-tato e per la riservatezza delprogramma di addestramento.Molti gruppi di addestramentousano tattiche appropriate peridentificare con successo ilruolo degli agenti di poliziache svolgono le esercitazioni ditiro, chiamarli durante la fasedi addestramento, per farliuscire fuori dai loro punti di ri-paro, per permetterli di siste-marsi in una postazione sicurasenza far partire un colpo.Se si verifica un agguato,l'istruttore di tiro ferma lo sce-nario e discute con gli agenti dipolizia gli errori che sono staticommessi durante la fase diesercitazione e gli errori chesono stati commessi che hannoportato al conflitto a fuoco. Quindi gli studenti ricomin-ciano dall'inizio per comple-tare lo scenario senza farpartire un colpo di arma dafuoco. Questa programma ci il-lustra che gli studenti possono

raggiungere risultati di adde-stramento desiderato senza farpartire una raffica di proiettili diplastica.Naturalmente questo pro-gramma non implica che gliAgenti di Polizia non sarannomai messi nelle condizioni diun conflitto a fuoco quando ri-cevono questo tipo di adde-stramento. Si pianifica, comeassicurare una forza superioree la potenza di fuoco e usare letattiche appropriate. Cionono-stante, gli istruttori di tiro conqueste tecniche potrebberoistruire gli Agenti di Polizia dievitare dei conflitti a fuoco. Le stanze degli appartamentiper le esercitazioni di tiro sonocomposti da cucina e bagni chegli Agenti di Polizia devonoimparare per sgomberarli dapossibili minacce. In diversefasi di esercitazione, a gruppidi Agenti di Polizia che svol-gono l'esercitazione di tiro disgombero delle stanze vieneraccomandato di controllaregli armadi e altri posti d na-scondiglio dove potrebberopresentarsi possibili minacce .Tuttavia alcuni gruppi durantela loro fase di esercitazionehanno ignorato queste aree pe-ricolose date per scontate.Gli Agenti di Polizia durante leloro simulazioni di tiro disgombero aree non hanno ap-preso tutte le lezioni e gl'istrut-tori hanno raccolto numeroseinformazioni dagli errori com-messi durante le loro fasi diesercitazioni.Quando si svolgono questi ad-destramenti dentro edificichiusi le norme di sicurezzasono d'importanza vitale. Sisono verificati degli incidentimortali con questo tipo di eser-citazioni un Agente di Poliziadurante la pausa voleva fareuna dimostrazione puntandol'arma contro un altro collega,purtroppo l'arma da fuoco ri-sultava essere vera.Le notizie dei media riportavanoche un Agente di Polizia durante

la sua fase di addestramentovoleva dimostrare ai colleghiuna tecnica durante la pausa.Sfortunatamente l'Agente diPolizia che stava facendo la di-mostrazione aveva impugnatoun arma da fuoco vera invecedi un arma per gli addestra-menti facendo partire un colpoe uccidendo il suo collega.Al fine di prevenire questi tra-gici eventi l'istruttore di tiro ol'assistente dell'istruttore di tirodevono prevenire il muniziona-mento delle armi da fuoco cheservono per le esercitazioni.Normalmente gli Agenti di Po-lizia imparano che non devonomai puntare l'arma da fuocoverso un'altra persona.Questo tipo di esercitazioni ditiro differisce dai luoghi stan-dard di esercitazioni di tiro.Gli Agenti di Polizia che de-vono svolgere il ruolo del cat-tivo devono puntare l'armaverso gli Agenti sfidanti percompletare lo scenario.Tutti insieme gli istruttori gliAgenti di Polizia che si affron-tano l'uno contro l'altro durantela fase di esercitazione devonoessere resi consapevoli dei ri-schi che si verificano quando sipunta un'armada fuoco versoun'altra persona e anche du-rante la fase di esercitazione.Per accrescere la sicurezza l'FBIha adottato un sistema di co-dici a colori per i vari tipi diarmi. Ad esempio le armi mar-chiate di rosso sono inerti, ilpercussore rimosso, e le canneotturate in modo che non pos-sono sparare.Color arancione invece le armiper le simulazioni di tiro chesparano pallottole di plastica.Questo programma e' attual-mente ancora sotto forma spe-rimentale in quanto si stannostudiando gli accorgimenti perla sicurezza e anche per tro-vare edifici di proprietà del co-mune in fase di demolizioneche sono distanti da aree abi-tate al fine di prevenire i costidel programma.

Page 24: Polizia e Istituzione

POLIZIA & ISTITUZIONI24

> di SERGIO DI FOLCO

Il contestoi n t e r n a -z i o n a l e

dell'Italia nelsecondo do-poguerra eracaratterizzato

dalla pesante eredità dellasconfitta. Nonostante il contri-buto della Resistenza e delCorpo italiano di liberazione,l'Italia dovette subire peropera dei vincitori un severotrattamento che, sino allafirma del Trattato di Pace, av-venuta il 10 febbraio 1947,rese evidente la volontà di im-porre una notevole misurad'espiazione e fece penosa-mente avvertire alle forze po-litiche italiane una sensazionedi isolamento diplomatico, ac-

crescendo la fragilità della vitapolitica interna del paese.Peraltro, le vicende del secondoconflitto mondiale avevano as-segnato l'Italia ad una specificazona d'operazioni ed avevanovisto nella penisola il teatrodelle attività degli eserciti in-glese ed americano, il che, sind'allora, faceva prevedere perl'Italia un ruolo determinante,se non di frontiera, nella deli-neazione dei futuri contrastatiassetti internazionali.Tali aspetti della condizioneinternazionale dell'Italia sicombinavano, sul piano in-terno, con le tensioni sociali epolitiche che la guerra avevalasciato dietro di sé.Il problema di scegliere lenuove istituzioni che avreb-bero dovuto reggere il paesee quello di determinare gli

equilibri politici con cui gover-narlo, venivano pertanto adintrecciarsi con i rapporti e lescelte da compiere nel conte-sto internazionale. Tali scelte,in particolare, si legavano in-dissolubilmente con il pro-blema della formazione deiBlocchi che avrebbero caratte-rizzato tutto il periodo dellaGuerra Fredda. Infatti, finché letensioni del quadro internazio-nale non furono palesi, fu possi-bile per l'Italia non essernedirettamente investita, ma allor-quando le tensioni si manifesta-rono risultò evidente che lediverse concezioni ed i diversicollegamenti internazionali delleforze politiche italiane, avrebberofinito per rendere inevitabiliscelte talora anche drammatiche.La Guerra Fredda investival'Italia e, senza spezzarne

STORIA

L’ITALIANEL SECONDO DOPOGUERRA

Page 25: Polizia e Istituzione

l'unità territoriale, come purealtrove andava accadendo, ladivideva politicamente in dueschieramenti rigidamente con-trapposti.Comprendere come tale pro-cesso si sviluppò sia sul pianointernazionale, sia nelle sue ri-percussioni interne all'Italia,significa pertanto compren-dere le ragioni ed i motivi cheispirarono e spiegarono l'ade-sione dell'Italia all'AlleanzaAtlantica.La sfida orientale e la rispostadell'Occidente: il Piano Mar-shall e l'Alleanza AtlanticaDurante il primo semestre del1947 le tensioni internazionali,latenti almeno dalle ultime fasidella seconda guerra mon-diale, esplosero apertamente:mentre i sovietici lamentavanol'interferenza occidentale, glioccidentali combattevano il co-stituirsi di regimi non conformialle intese raggiunte durante laconferenza di Yalta sull'avviodei processi di democratizza-zione nell'Europa liberata.Il tipo di regime che l'influenzasovietica andava instaurandonell'Europa orientale, sia attra-verso la presenza di forze mili-tari sul territorio che per mezzodella costituzione di partiti co-munisti di obbedienza sovie-tica, veniva denunciato negliStati Uniti e nell'Europa occi-dentale come oppressivo deifondamentali diritti civili e con-trario alle regole di una demo-crazia fondata sui principi dilibertà e di pluralismo politico.Inoltre, le propaggini propa-gandistiche di tali regimi, rap-presentate dai partiti comunisticostituiti in Europa occiden-tale, anch'essi di obbedienzasovietica, acquistavano un ca-rattere minaccioso.Tale sensazione era resa piùacuta dalla constatazione edalla scoperta, di quanto de-bole ed esposta nei confrontidi simili minacce fosse l'Eu-ropa occidentale. Nell'Europaoccidentale vinti e vincitori

erano accomunati dalla rela-tiva incapacità di far fronte aiproblemi della ricostruzione,consolidando al contempo re-gimi democratici e stabili. Laricostruzione imponeva sacri-fici e programmi che solo au-torità politiche forti, in gradodi utilizzare abbondanti ri-sorse, avrebbero potuto chie-dere ed attuare. Al contrario,le risorse europee apparivanoinadeguate e l'autorità dei go-verni era minata dai dissensiinterni tra forze eterogenee.L'Europa occidentale o, me-glio, la maggioranza deigruppi dirigenti unitamente alarghi strati della popolazione,si sentivano indifesi ed espostidi fronte ad una minaccia che,pur avendo una sua netta con-notazione, operava tuttavia inmodo sotterraneo, corrodendoalla radice le strutture ed

esponendo paesi come la Fran-cia, l'Italia e la stessa Germania,alla "conquista" od all'influenzasovietica. In Germania, in par-ticolare, la sfida tra i due bloc-chi andava tracciando una verae propria divisione territoriale.Le risposte occidentali a que-sta crisi furono esitanti ed im-precise sino a che essa non sirivelò apertamente nei suoiaspetti politici internazionali.Gli Stati Uniti dapprima pun-tarono prevalentemente sullaforza di dissuasione implicitanella loro potenza militare e fi-nanziaria: una procedura chesi rivelò sterile, in quanto po-liticamente non organizzataed economicamente affidata aformule che accentuavano ilruolo della potenza domi-nante, laddove il problemaconsisteva nella necessità di ri-sanare le situazioni più espo-ste, ovvero quelle periferiche.Di tali difficoltà si ebbe pienaconsapevolezza solo all'iniziodel 1947, quando i richiamiinglesi relativi all'impossibi-lità per il governo britannicodi continuare a controllare lasituazione critica esistentenel Mediterraneo orientale,con particolare riferimentoalla Grecia ed alla Turchia,misero in luce l'urgenza delproblema, proprio a causadell'imminenza del ritiro bri-tannico.Si verificò allora una svolta edebbe inizio una fase di intensoimpegno organizzativo cheprocedette lungo due direttivedestinate nei fatti, anche senon sempre nelle intenzionidei promotori ad integrarsigradatamente.Una direttiva puntò verso for-mule di intervento economico,intese a favorire la ricostruzionedei meccanismi produttivi ecommerciali, così da avviarequel risanamento di fondo equel processo di ricostruzioneeconomica, la lentezza delquale aveva reso possibili tanteinquietudini sociali.

POLIZIA & ISTITUZIONI 25

Page 26: Polizia e Istituzione

GIURISPRUDENZA

POLIZIA & ISTITUZIONI26

> di GIOVANNI BATTISTA PROSPERINI

La quali-fica d’Uf-ficiale ed

Agente di p.g.è attribuita exlege, art. 57c.p.p.; le fun-

zioni sono indicate nell’art. 55c.p.p., mentre l’obbligo più ge-nerale d’osservanza delle

norme processuali è indicatonell’art. 124 c.p.p.. Questo

articolo stabilisce che “…gli ufficiali ed agenti dipolizia giudiziaria sonoobbligati ad osservare lenorme stabilite dal c.p.p.anche quando l’inosser-vanza non importa nul-

lità od altra sanzioneparticolare”.

Nell’ambito dei rapporti didipendenza e di subordina-

zione intercorrenti tra autoritàgiudiziaria e polizia giudiziariaassume un ruolo di particolarerilevanza il potere disciplinaredella prima su quest’ultima,

fatto a molti sconosciuto. Il le-gislatore in sede di normativadi attuazione del codice di ritoprocessual-penalistico, ha disci-plinato anche le fattispecie tipi-che ed atipiche d’illecitodisciplinare per gli appartenentialle sezioni di polizia giudizia-ria, le relative sanzioni, e il pro-cedimento da instaurarsi acarico degli ufficiali ed agenti dipolizia giudiziaria relativa-mente alle trasgressioni che siriferiscono alla specifica fun-zione (D.L.vo 28 luglio 1989,nr. 271, norme d’attuazione, dicoordinamento e regolamentaridei codici di procedura penale). L’articolato, a completamentodel codice di procedura penalevigente, (D.P.R. 22 settembre1988, nr. 447, approvazione delcodice di procedura penale), enel rispetto dell’articolo 109della Costituzione che sancisceche “L’autorità giudiziaria di-spone direttamente della poliziagiudiziaria”, prevede propriouna specifica potestà discipli-nare del Procuratore generale

della Repubblica, nei confrontidegli ufficiali ed agenti di poli-zia giudiziaria. In particolarel’art. 16 disp. att. coord. e trans.c.p.p. consente di sanzionarel’omissione o il ritardo nell’ese-cuzione di un ordine dell’auto-rità giudiziaria, l’esecuzionesoltanto in parte o negligente-mente dello stesso, e, infine, laviolazione d’ogni altra disposi-zione di legge relativa l’eserci-zio delle funzioni di poliziagiudiziaria. La stessa norma in-dividua le sanzioni disciplinarinella censura o, nei casi piùgravi, nella sospensione dall’im-piego per un tempo non ecce-dente sei mesi, (fatte salve leeventuali ulteriori responsabi-lità penali, civili, amministra-tive e contabili secondo ledisposizioni sullo stato giuri-dico previste per ciascuna am-ministrazione d’appartenenza).Tenendo poi conto delle parti-colari relazioni interorganicheed impersonali tra P.M. e gli uf-ficiali ed agenti di polizia giudi-ziaria assegnati alle sezioni, è

IL CONTROLLO DISCIPLINARE

DEL PROCURATORE GENERALEDELLA REPUBBLICA SULLA

POLIZIA GIUDIZIARIA

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stata prevista un’ulterioreipotesi, l’esonero di questo personale dal servizio presso lesezioni (art. 16 disp. att. c.p.p.).Lo stesso art. 16, al comma 3,stabilisce, poi, che gli ufficialie gli agenti della polizia giudi-ziaria, al di fuori delle ipotesid’illecito previste dalla stessadisposizione, “rimangono sog-getti alle sanzioni disciplinaristabilite dai propri ordina-menti”. In tal modo, si è volutoeludere la possibilità di con-corso formale per il medesimofatto, (emergendo però nonpochi dubbi applicativi e di le-gittimità sui diversi procedi-menti e sanzioni).Gli art. 17 e 18 disp. att. c.p.p.regolamentano, in modo anali-tico, il procedimento discipli-nare prevedendo l’attribuzionedell’azione al Procuratore gene-rale presso la Corte d’Appellonel cui distretto l’ufficiale ol’agente presta servizio, la pre-via contestazione scritta dell’ad-debito all’incolpato, l’assistenzatecnica da parte di un difensoredi fiducia o d’ufficio “l’incolpatoha facoltà di nominare un difen-sore fra gli appartenenti alla pro-pria amministrazione, ovvero tragli avvocati e i procuratori iscrittinegli albi professionali”, all’incol-pato viene proprio nominato undifensore d’Ufficio (con i relativiobblighi di remunerazione) senon presente quello di fiducia,nonché lo svolgimento del pro-cedimento tanto di primo gradoquanto nell’eventuale grado digravame davanti ad appositecommissioni, composte da ma-gistrati e da ufficiali di poliziagiudiziaria. L’intero iter si svolgepresso le sedi di Corte d’Appellocon tutte le relative problemati-che dovute, spesso, dalla di-stanza (sia come luogo diservizio sia di residenza privata)degli appartenenti alla poliziagiudiziaria coinvolti.L’art. 17 del D.Lvo. 271/89, al5° comma, infine, prevede poil’obbligo di “comunicare i prov-vedimenti all’amministrazione

d’appartenenza dell’ufficiale oagente di polizia giudiziaria neiconfronti del quale è stata pro-mossa l’azione disciplinare”, inquanto quest’ultima deve es-sere comunque portata a cono-scenza dei comportamenti deldipendente per (si ricorda) ilpotere/dovere di valutare ifatti avvenuti allo scopo di ac-certare/sanzionare fattispeciediverse (ma sempre contrarieai doveri del dipendente) daquelle per le quali ha proce-duto l’A.G..Nel procedimento disciplinareinstaurato dal Procuratore ge-nerale della repubblica si os-servano, in quanto applicabili,le disposizioni previste dall’art.127 c.p.p. per il procedimentoin camera di consiglio. Le com-missioni competenti a giudi-care sia in primo che insecondo grado possono di-sporre la sospensione cautelaredelle funzioni di polizia giudi-ziaria dell’ufficio o dell’agenteincolpato di uno degli illecitidisciplinari previsti dall’art. 16comma 1 disp. att. (art. 19disp. att. c.p.p.).Fino all’anno 1988 era previstala possibilità, per l’incolpato eper il Procuratore Generalepresso la Corte di Cassazione,di proporre ricorso per cassa-zione per violazione di leggeavverso la decisione emessadalla commissione di disciplinadi secondo grado (art. 18comma 5 disp. att. c.p.p.). Se-nonchè, la Corte Costituzio-nale, con la sentenza 4dicembre 1988 n. 394, ha di-chiarato costituzionalmente il-legittimo l’art. 18 comma 5 delD.lgs. 28 luglio 1989 n. 271disp. att. coord. e transizionec.p.p., facendo quindi venirmeno la possibilità di ricorrereper Cassazione avverso la deci-sione della Commissione di di-sciplina di secondo grado.In particolare, secondo la CorteCostituzionale, la legittimitàcostituzionale non si estende“alla disciplina del procedi-

mento ed alla esistenza” delleCommissioni di disciplina, maè limitata alla norma che, pre-vedendo la possibilità di ricor-rere direttamente per cas-sazione avverso le decisionidella commissione di secondogrado, connota quest’ultima equella di primo grado come or-gani di giurisdizione speciale,istituti in contrasto con il di-sposto dell’art. 102 comma 2Cost., si tratta invece -ha ag-giunto la Consulta - d’organidisciplinari amministrativi, neicui confronti sono esperibili gliordinari rimedi giurisdizionali.In conclusione si devono no-tare le particolarità di questaforma di controllo sull’operatodegli ufficiali ed agenti dellapolizia giudiziaria. Da un latoun procedimento amministra-tivo rispettoso però dei principidel c.p.p., fin anche con la pre-visione della possibilità di unatutela tecnica/professionale(avvocato) estranea nei proce-dimenti disciplinari ordinari(con i conseguenti dubbi di le-gittimità), dall’altra l’obbligo diun ulteriore giudizio ammini-strativo sui fatti da partedell’amministrazione d’appar-tenenza, con le conseguentidifficoltà di separazione deigiudizi e d’eguaglianza nel ri-spetto dei diritti (principio delne bis in idem).Ancora una volta l’apparte-nente alla Polizia di Stato,nel coacervo di funzio-ni/qualifiche imposte exlege, si vede costretto asubire trattamenti disci-plinari/ sanzionatori avari livelli e da diversiorgani, nel caso indicatoanche con l’abnormitàdi vedersi applicare di-verse forme procedimentalicon distinte forme di tutela.L’istituto, parrebbe quindi,come sollevato da molti, analo-gamente alla restanti normativeregolamentanti il governo delpersonale della Polizia di Stato,sicuramente da (ri)considerarsi.

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> a cura della Redazione

L'Unione europea (UE) èun'entità politica di ca-rattere sovranazionale e

intergovernativo che com-prende 27 paesi membri indi-pendenti e democratici. La suaistituzione sotto il nome attualerisale al Trattato di Maastrichtdel 7 Febbraio1992, entrato invigore il 1° Novembre 1993.L'Unione consiste attualmentein una zona di libero mercato,detto mercato comune, caratte-rizzata, da una moneta unica,l'euro, regolamentata dallaBanca Centrale Europea e at-

tualmente adottata da 17 dei27 stati membri. La UE pre-senta inoltre un'unione doga-nale nata nel 1957 col Trattatodi Roma, inoltre è caratteriz-zata da una politica agricola ecommerciale comune. Le suecompetenze spaziano dagli af-fari esteri alla difesa, alle poli-tiche economiche, all'agricol-tura, al commercio e alla prote-zione ambientale. Gli organiprincipali dell'Unione compren-dono il Consiglio, la Commis-sione, il Parlamento, La Cortedi Giustizia, il Consiglio Euro-peo e la Banca Centrale Euro-pea (BCE).

IL CONSIGLIOIl Consiglio dell'Unione euro-pea, noto anche come Consi-glio dei Ministri Europei,detiene, insieme col Parla-mento Europeo, il potere legi-slativo nell'ambito dell'Unioneed ha sede a Bruxelles. Il Con-siglio è composto da un rap-presentante di ciascuno Statomembro a livello ministerialeche possa impegnare il go-verno dello Stato membro,scelto in funzione della mate-ria oggetto di trattazione.Il Consiglio esercita, congiun-tamente al Parlamento Euro-peo, la funzione legislativa e la

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ORGANI E ISTITUZIONIDELL’UNIONE EUROPEA

Alla luce dei repentini e continui mutamento dello scenario politico/economicodella comunità Europea e dalla crescente esigenza di una assoluta condivisione di quelliche sono i principi generali che hanno animato la sua costituzione, ritenendo di fare

cosa gradita ai nostri lettori, pubblichiamo un sobrio approfondimento (fonte Wikipedia)su quelli che sono gli Organi Istituzionali che muovono la complessa macchina socio-politica

dei 27 stati che compongono l’UE. E’ importante conoscere a nostro avviso,in questo momento di grande incertezza quelle che sono le prerogative e le garanzie che un’unione

forte e coesa può darci per superare la crisi che stiamo vivendo. Un sincero spunto di riflessioneci può sicuramente aiutare ad affrontare con più serenità il nostro futuro di cittadini europei.

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funzione di bilancio, coordinale politiche economiche gene-rali degli Stati membri, defini-sce e implementa la politicaestera e di sicurezza comune,conclude, a nome dell'Unione,accordi internazionali tral'Unione e uno o più Stati o or-ganizzazioni internazionali,coordina le azioni degli Statimembri e adotta misure nelsettore della cooperazione dipolizia e giudiziaria in materiapenale. La Presidenza del Con-siglio spetta a ciascuno Statomembro per la durata di un se-mestre, secondo un turno sta-bilito da una deliberazioneunanime dello stesso Consiglio

LA COMMISSIONELa Commissione europea èl’organo esecutivo e promotoredel processo legislativo. È com-posta da un delegato per statomembro: a ciascun delegato ètuttavia richiesta la massimaindipendenza dal governo na-zionale che lo ha indicato,scelti tra le personalità dispicco dello stato membro diappartenenza. Tra i membrisono compresi il presidente el'alto rappresentante del-l'Unione per gli affari esteri ela politica di sicurezza (PESC)in veste di vicepresidente. Ilpresidente può nominare altrivicepresidenti. I commissarinon sono legati da alcun titolodi rappresentanza con lo statoda cui provengono, in quanto icommissari devono agirenell'interesse generale del-l'Unione, per tale motivo laCommissione viene definitacome "organo di individui" adifferenza del Consiglio quali-ficato come "organo di Stati”.La Commissione europea è unorgano collegiale, strutturatoall'interno con un'ampia de-lega di funzioni a singolicommissari, che guidano 23direzioni generali.Le delibe-razioni dell'istituzione ven-gono prese a maggioranza delnumero dei suoi membri.

IL PARLAMENTOIl Parlamento europeo è l'as-semblea parlamentare del-l'Unione europea. Essa svolgeuna funzione di controllo ed èl'unica istituzione europea adessere eletta direttamente daisuoi cittadini. Insieme al Con-siglio dell'Unione europea, co-stituisce una delle due camereche esercitano il potere legisla-tivo nell'Unione. Tuttavia, iloro poteri non sono identici edevono convivere coi poteriche il trattato riserva agli statimembri. Il Parlamento ha lapropria sede ufficiale a Stra-sburgo, ove per una settimanaal mese si riunisce in sessioneplenaria. Le Commissioni par-lamentari si riuniscono invecea Bruxelles, ove hanno anchesede i Direttorati Generali(DG) piú importanti del Segre-tariato del Parlamento (Politi-che Estere, Politiche Interneetc.), i Gruppi politici e le de-legazioni dei partiti. Lussem-burgo ospita invece idipartimenti amministratividel Segretariato.Ogni cinque anni a partire dal1979, si tengono le elezionicontemporaneamente in tuttigli stati membri per eleggeregli eurodeputati, attualmente754 che rappresentano circa500 milioni di abitanti. I nuovistati membri che entrano a farparte dell'Unione europea nel

corso della legislatura, eleg-gono i loro deputati, il cuimandato termina alla finedella stessa, o tramite nominaparlamentare oppure tramiteapposite elezioni popolari.I poteri del Parlamento europeo,per quanto non tutti esercitati invia autonoma, ma anzi prevalen-temente condivisi con il Consi-glio dell’Unione Europea, sono ilpotere legislativo, il potere di bi-lancio e il potere di controllo de-mocratico. La principali funzionidel Parlamento Europeo sono:l'esercizio del controllo politicosull'operato della commissionetramite interrogazioni scritte eorali e lo strumento della mo-zione di censura, l'esame delleproposte legislative della Com-missione, l'approvazione delbilancio annuale dell'Unione, in-sieme al Consiglio dell'Unioneeuropea, l'istituzione di commis-sioni d'inchiesta.Parlamento europeo e Consigliodell'Unione europea, nell'am-bito della procedura legislativaordinaria approvano i progettidi atto legislativo proposti dallaCommissione Europea. Fermorestando l'esclusivo potere diiniziativa legislativa in capo allaCommissione, il Parlamento eu-ropeo detiene un potere di "ini-ziativa dell'iniziativa" neiconfronti della Commissione,attraverso una delibera a mag-gioranza assoluta.

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ISTITUZIONI

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LA CORTE DI GIUSTIZIALa Corte di giustizia del-l'Unione europea ha sede aLussemburgo, ha il compito digarantire l'osservanza del di-ritto nell'interpretazione e nel-l'applicazione dei trattatifondativi dell' UE. La Corte èun organo unitario, suddivisoin una pluralità di formazioni:La Corte di Giustizia, Il Tribu-nale ed il Tribunale della fun-zione Pubblica.La Corte è composta da venti-cinque giudici, assistiti da ottoavvocati generali. I giudici e gliavvocati generali sono nomi-nati di comune accordo dai go-verni degli Stati membri conmandato di sei anni, rinnova-bile. Essi sono scelti tra i giuri-sti di notoria competenza odaventi i requisiti per ricoprire lepiù alte funzioni giurisdizionalinei paesi d'appartenenza. I giu-dici della Corte designano tra

loro il presidente con un man-dato di tre anni, rinnovabile.Gli avvocati generali sono otto,ed hanno il compito di presen-tare pubblicamente, in pienaimparzialità ed indipendenza,delle conclusioni sulle causepiù importanti. La Corte puòriunirsi in seduta plenaria, ingrande sezione (tredici giudici)o in sezioni composte da cin-que o tre giudici. la Corte èstata dotata di ampie compe-tenze giurisdizionali, che eser-cita nell'ambito delle variecategorie di ricorsi. La Corte è,in particolare, competente apronunciarsi sui ricorsi di an-nullamento o per carenza pre-sentati da uno stato membro oda un'istituzione, sui ricorsi perinadempimento diretti controgli Stati membri, sui rinvii pre-giudiziali e sulle impugnazionidelle decisioni del Tribunale.Il Tribunale è composto da

ventisette giudici, uno perStato membro, è competentea conoscere dei ricorsi direttiproposti dalle persone fisicheo giuridiche e rivolti controgli atti delle istituzioni comu-nitarie,o contro un'astensionedal pronunciarsi di dette isti-tuzioni, dei ricorsi propostidagli Stati membri contro laCommissione, dei ricorsi pro-posti dagli Stati membri con-tro il Consiglio riguardanti gliatti adottati nell'ambito degliaiuti di Stato, le misure di di-fesa commerciale e gli attimediante i quali essa esercitacompetenze d'esecuzione, deiricorsi diretti a ottenere il ri-sarcimento per responsabilitàextracontrattuale dei dannicausati dalle istituzioni comu-nitarie o dai loro dipendenti,dei ricorsi fondati su contrattistipulati dalle Comunità,cheprevedono es-pressamente

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???

la competenza del Tribu-nale,ei ricorsi in materia dimarchio comunitario.Il Tribunale della funzione pub-blica è composto di sette giu-dici designati dal Consiglio, perun periodo non rinnovabile disei anni, decide le controversiein materia di pubblico impiegodell’Unione europea, tra le Co-munità e i loro dipendenti.

IL CONSIGLIO EUROPEOIl Consiglio europeo nasce dallaprassi instaurata fin dal 1961 ditenere riunioni informali e senzauna cadenza prestabilita tra icapi di Stato e di governo deipaesi che aderivano alle comu-nità, lo scopo era quello di riu-nirsi al di fuori del contestocomunitario, a livello di confe-renza internazionale per darenuovo impulso alla coopera-zione politica, prescindendodalle formalità e lungaggini del

procedimento comunitario. Sol-tanto con il Trattato di Maa-stricht è mutata la qualificazionegiuridica di tale istanza, che èdivenuta a pieno titolo organodell'unione, mentre il Trattato diAmsterdam ne ha reso più inci-siva ed ampia l'azione. Con l'en-trata in vigore del Trattato diLisbona, al Consiglio Europeoviene attribuita la funzione diorgano di indirizzo politico. IlConsiglio europeo è compostodai capi di stato o di governodegli stati membri dell'UnioneEuropea nonché il presidentedella Commissione Europea e ilPresidente del Consiglio Euro-peo. La scelta tra capo di statoe di governo, quale rappresen-tante dello stato membro nellesedute del Consiglio europeo, èdefinita dall'ordinamento delsingolo stato in relazione allepeculiarità del sistema istituzio-nale: per tale motivo, in rappre-sentanza dell'Italia prende partealle riunioni il Presidente delConsiglio dei Ministri, capo digoverno, mentre in rappresen-tanza della Francia il Presidentedella Repubblica, capo di stato.

LA BCELa Banca centrale europea(BCE)è la a Banca centrale in-caricata dell'attuazione dellapolitica monetaria per i dicias-sette paesi dell'Unione europeache hanno aderito all'euro eche formano la cosiddetta"Zona euro" o "area dell'euro".A partire dal 1º gennaio 2011,essi sono: Austria, Belgio,Cipro, Estonia, Finlandia, Fran-cia, Germania, Grecia, Irlanda,Italia, Lussemburgo, Malta,Paesi Bassi, Portogallo, Slovac-chia, Slovenia, Spagna.La BCE è stata istituita in baseal Trattato sull'Unione europeae allo "statuto del sistema eu-ropeo di banche centrali edella Banca centrale europea",il 1º giugno 1998, mentre hainiziato ad essere funzionaledal 1º gennaio 1999, quandotutte le funzioni di politica mo-

netaria e del tasso di cambiodelle allora undici banche cen-trali nazionali sono state tra-sferite alla BCE. Nella stessadata sono stati sanciti irrevoca-bilmente i tassi di conversionedelle monete nazionali rispettoall'euro. Inoltre, ai sensi del di-ritto pubblico internazionale,la Banca ha propria personalitàgiuridica autonoma.La BCE può emanare decisionie formulare raccomandazioni epareri non vincolanti. Deveinoltre essere consultata dallealtre istituzioni dell'Unione perprogetti di modifica dei trattatiche riguardino il settore mone-tario, oltre che per ogni attodell'Unione riguardante mate-rie di sua competenza Scopoprincipale della Banca centraleeuropea è quello di manteneresotto controllo l'andamento deiprezzi mantenendo il potered'acquisto nell'area dell'euro.La BCE esercita, infatti, il con-trollo dell'inflazione nell'"areadell'euro" badando a conte-nere, tramite opportune politi-che monetarie (controllando labase monetaria o fissando itassi di interesse a breve), iltasso di inflazione di medio pe-riodo a un livello inferiore (matuttavia prossimo) al 2%.La domanda e l'offerta di mo-neta sono legate al tasso d’in-teresse dal modello IS-LM,secondo il quale esiste una cor-relazione inversa, non semprelineare, fra offerta di moneta etasso d'interesse: aumentandol'offerta di moneta, il tassod'interesse scende in propor-zione e viceversa, vendendo ti-toli per ridurre la basemonetaria (offerta di moneta),i tassi aumentano.Il mercato determina il tassod'interesse, con la legge delladomanda e dell'offerta (di mo-neta). La Banca centrale deter-minando l'offerta di moneta,ha la leva per controllare i tassid'interesse. Compito per sta-tuto della Banca centrale è re-golare l'offerta di moneta.

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REPORTAGE

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>di PRAKKO

Una crescente maggio-ranza di Italiani ognigiorno è costretta a fare

i conti con il fantasma galop-pante dell’inflazione, una bu-rocrazia che diventa semprepiù farraginosa e spropositata,i tagli e le tasse, gli stipendiche diventano sempre più esi-gui, per chi c’è li ha, perché,non dimentichiamo che la

piaga della disoccupazionenon accenna assolutamente arallentare, anzi si allarga sem-pre più, consegnando alla no-stra società nuovi disoccupatirelegandoli nelle crescentifrange di povertà. Il mio non vuole assolutamenteessere uno sfogo catastrofista,ma una considerazione di me-rito per quello che mi pare ora-mai sia sotto gli occhi di tutti:non bisogna essere dei grandi

economisti, o degli addetti ailavori, per rendersi conto chein Italia, molte, tante cose nonfunzionano come dovrebbero, ela politica che ha il compito didare risposte serie, ed incorag-giare gli Italiani virtuosi, si ac-canisce sulla povera gente,facendo pagare sempre aglistessi il dissennato e ostentatostile di vita di spregiudicati fac-cendieri, furbetti del quartie-rino, ed amici degli amici.

ITALIANIIN AFFANNO

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Siamo in tanti a dover subire lemanovre del neo governo tec-nico, ed ancora gli stessi adover stringere la cinghia,mentre a quanto pare chi puòveramente pagare, solo inparte viene coinvolto: le spesedi amministrazione di questopaese sono prerogativa dei po-veri, i ricchi come sempre rie-scono a sottrarsi dal dare illoro dovuto contributo.Allora che fare, per contenereil disavanzo ed allineare i contipubblici straripanti di sprechi,cattive gestioni e mortificantimanovre? Si taglia sulla sicu-rezza, sulla sanità, si riforma ilsistema pensionistico, si au-mentano le tasse locali, in-somma si soffocano le fascepiù deboli, chi già fatica a qua-drare i conti, con l’impennatadi rincari e la disoccupazioneche ha raggiunto oramai livellipreoccupanti.Sappiamo benissimo quantocostano la politica e l’indottodi “speculatori” che vi gravitaattorno. Ma è possibile chenessuno abbia uno scattod’orgoglio e responsabilmentesi metta la mano sulla co-scienza evitando di metterlaancora una volta nelle tascheprosciugate dei soliti noti. Itanti appelli alla moderata so-brietà economica che da piùparti arrivano, non si coniu-gano affatto con atteggia-menti virtuosi. Chi dovrebbe effettivamenteconcorrere a risanare questopaese non sta facendo abba-stanza e i tanti che potrebberodare una svolta risolutiva,fanno parte di un esercito distruzzi che senza un tantino diamor patrio, mettono la testasotto la sabbia come se il pro-blema non li riguardasse. Ignorare gli accorati segnalidi aiuto che arrivano dallezone degradate e povere dellanostra penisola, dal crescenteesercito di disoccupati soprat-tutto tra i giovani non cimette certo in condizioni di

reagire in modo adeguato. Ci verrebbe spontaneo chie-derci in che razza di Italia vi-viamo, visto che non è pos-sibile dipanarci nel groviglio diipocrisie e menzogne che civengono propinate con siste-matica cadenza dagli stessiattori che da anni oramai oc-cupano il palcoscenico dellanostra politica e della malan-data finanza.

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> di CATERINA VOTANO

Fiorenza Ornella Marinoè nata nel 1958 a CiròMarina. Dopo un lungo

soggiorno a Roma dove si èlaureata in Scienze biologicheè tornata nella sua Calabria.Ha pubblicato la sua primaraccolta di poesie nel 2000 edè stata finalista in diversi con-corsi. Con la poesia Pensieri siè classificata seconda al con-corso letterario Olympia diMontegrotto Terme vincendola pubblicazione di questolibro. Si tratta di 33 liriche distraordinaria semplicità e na-turalezza che fanno riscoprireil piacere di leggere dei versi.Spesso si pensa che la poesiasia difficile, per pochi eletti.La Marino ci dice invece chela poesia è dentro di noi e leparole per darle voce ci ruo-tano attorno, sono quelle diogni giorno. Ma le paroleusuali si caricano di un signi-ficato più profondo che le sot-trae alla banalità delquotidiano, del già detto esentito mille volte. Ci dice chenon sono necessarie figure re-toriche ardite per parlare diamore, di ricerca, del Viaggioe dei viaggi, ma solo il corag-gio di fermarsi e guardaredentro e fuori di sé e vedereciò che si guarda. La sua poe-sia è per tutti e fa nascere nellettore il desiderio di isolarsidal mondo per creare con essouna nuova trepida armonia. La poesia è bellezza e la bel-lezza salverà il mondo, su que-sto non possiamo più avere

dubbi. Per questo dobbiamoringraziare Fiorenza OrnellaMarino e i poeti come lei.Questa raccolta è un inno allavita che deve essere vissutapienamente, ai sentimenti, aquelli vissuti e a quelli desi-derati e attesi, alle personeche amiamo, al cielo e al

mare, e a quella strada doveognuno di noi brucia km pertornare ad abbracciare coloroche amiamo e, perché no, aldolore e ai fallimenti. C’è spe-ranza in questi versi perchédopo il triste inverno torne-ranno le rondini e il mare è lì,appena oltre la curva

LETTERATURA

FIORENZA ORNELLA MARINO

ATTESA

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> a cura della Redazione

9mesi. Diario di unamamma inesperta è ilracconto, leggero e iro-

nico, di episodi e incontri uti-lizzati per ripercorrere la fasisalienti di uni dei periodi piùsignificativi nella vita di unadonna: la prima gravidanza.È l’esplicitazione schietta, enon sempre scontata, di pen-sieri, sensazioni, scoperte e dif-ficoltà di tante neomamme alleprese con il viaggio più esclu-sivo e sorprendente della loroesistenza.Dal test di gravidanza al mo-mento del parto il filo condut-tore è sempre uguale: im-mortalare i sentimenti diogni singola fase senza chie-dersi se saranno compresi ocondivisi dagli altri, lo scoponon è raccontare una storiacomune a tutti ma raccontarela propria storia e conse-gnarla, così com’è stata, allabambina che venendo allaluce porta alla conclusionedel testo scritto, inizialmentequasi per gioco, solo per nondimenticare cosa accadevagiorno dopo giorno e rega-lare alla propria bambina ilricordo della sua vita intrau-terina, un ricordo che nessunaltro le avrebbe potuto rac-contare se non sua madre.

9 MESIDANIELA TURCO

DIARIO DI UNA MAMMAINESPERTA

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> di AUTORE C.V.

In un libro di poco più di100 pagine, con prefazionedi don Ciotti, Daniela Pelli-

canò racconta la storia diTiberio Bentivoglio, un im-prenditore che con tenacia epassione raggiunge il suc-cesso. La sua azienda, la sani-taria Sant’Elia da piccolaimpresa, nata nel 1979, di-venta nel 1992 una rivendi-ta di quattrocentocinquantametri quadrati. Un successoche segna però anche l’iniziodella rovina.Perché Tiberio Bentivoglio hadue colpe, estremamente gravidalle nostre parti: essere one-sto e avere voglia di impe-gnarsi nel sociale. Un uomocosì merita la morte. E la suacondanna è segnata.Dopo solo due mesi e mezzodall’inaugurazione subisce ilprimo furto; seguono incendi,intimidazioni, bombe, proiettilispediti per posta, fino al ten-tato omicidio: il 9 febbraio2011 un colpo di pistola lo fe-risce ad una gamba mentre sitrova in un suo podere. Con-dannato a morte perchè nonha voluto piegarsi alla logicadel pizzo, non ha abbassato latesta di fronte alla prevarica-zione e all’ingiustizia.

La cosca Crucitti – Romeo, le-gata a quella ancora più po-tente dei De Stefano - Teganonon ha perdonato la sua man-

canza di rispetto. Il suo nego-zio è a rischio, la clientela si èallontanata, gli amici pure, lafamiglia vive nel terrore.

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LETTERATURA

DANIELA PELLICANÒ

LA VERA STORIA DITIBERIO BENTIVOGLIO

COLPITO

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Ma ogni volta Tiberio trova laforza per resistere a questi colpie ricominciare, con la convin-zione di essere nel giusto.E’ altro ciò che lo annienta: èla consapevolezza di esseresolo, di non avere accantoquello Stato a cui si era affi-dato; è l’indifferenza delleistituzioni, l’impegno da pa-rata dei politici; è il tradi-mento di chi per la veste cheindossa (il parroco di Con-dera, don Cannizzaro, inqui-sito per favoreggiamento neiconfronti dei due mafiosi) do-vrebbe stare sempre e comun-que dalla parte delle vittime emai dei carnefici; è un quar-tiere, Condera, che lo isola..Tiberio resta solo con la suafamiglia a chiedere giustizia,il riconoscimento dello statodi vittima del raket, la possi-bilità di continuare il suo la-voro. Le risposte che lo Statodà non sono quelle attese esperate: ritardi, incomprensi-bili dimenticanze, pretese

di pagamenti, pignoramenti,una condanna di appropria-zione indebita per mancatoversamento dei contributi.Lo Stato pretende ma non con-cede. E’ da tutto ciò che Tibe-rio è colpito così a fondo daessere sul punto di cedere.Ma sulla sua strada incontraLibera, l’associazione fondatada don Ciotti e ritrova la forzadi lottare, di andare avanti. Ti-berio Bentivoglio ha avuto ilcoraggio di denunciare e di es-sere testimone dentro le aulegiudiziarie e fuori, nellescuole, nella società.Daniela Pellicanò racconta inmodo essenziale, attenendosi aifatti e alle testimonianze, questiventi anni di calvario. Il libro in-tende promuovere e sostenerele iniziative di Libera, ma nonsolo. Tiberio è un uomo proboda imitare, un esempio buonoda seguire in una Calabria cheè sempre più stretta dalla morsadel malaffare, della corruzionee della ‘ndrangheta.

Abbiamo conosciuto da vicinoTiberio che ci ha contagiatocon la sua sincera determina-zione, con il suo vero coraggioe le umane paure, abbiamoavuto modo di cogliere un sin-cero insegnamento che nasceda una esperienza di vita,oltre i canoni del perbenismosciorinato nei salotti di una so-cietà che è sempre meno credi-bile, perché collusa con glistessi poteri che oggi soffocanole nostre libertà e mortificanole menti eccelse.Grazie al coraggio di Tiberio,oggi conosciamo un mondoche immaginavamo diverso,artefatto nei sue contenuti,così come hanno voluto incul-carci “ambigui predicatori” at-traverso una subdola e scuracultura di misticismi esoterici efantomatici complotti statali,che ancora latenti, penetranoin substrato di medievali cre-denze che impressionano e ter-rorizzano un’intera regione dibrava gente.

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> di TAMARA MARCELLI

Segretario Generale ProvincialeUGL - Polizia di Stato - Sassari

Una vocel e n t a ,caden-

zata, quasi mo-notona. Parla in primapersona, Rosa,

ma sembra non parlare di se. E'pacata, terribilmente pacata,come distante. Non una la-crima, non un cenno di rabbia.La senti parlare ed istintiva-mente trattieni il fiato. Distac-cata, quasi fredda nel raccontare,come se il gelo di quella male-detta notte le fosse rimasto nellevene. E forse è proprio così. Quelgelo, quell'orrore indicibile lehanno rubato l'anima. Quelfreddo le è entrato dentro e l'hacambiata per sempre. Ha "spentoi suoi occhi" dice chi la cono-sceva prima, ha marchiato dighiaccio il suo cuore. Ricordapoco Rosa. Fortunatamente ilsuo inconscio la protegge daqualcosa di troppo grande da af-frontare. Da rivivere.Si perchè i ricordi ci portano aquell'attimo, a quel momento,in quel luogo, a quel profumo,a quel preciso istante. A quelche era e ora non è più. E se ri-cordare può non aiutare ad an-dare avanti, a non vivere, anon accettare quel che è suc-cesso, allora la mente fa da se.Alza uno scudo. Avvolge tuttocon una fitta e candida nebbia.Così il male dell'anima sembradileguarsi. La mente aneste-tizza se stessa. E permette allavita di proseguire. Come senon fosse successo niente. E ciprova Rosa a guardare avanti,a riprendere la sua vita. Cercala normalità. La vita semplicedi una ragazza. Lo studio, i

propri sogni. Ci ha provatoRosa con la sua determina-zione, con l'affetto disperatodei suoi cari.E' come L'Aquila ferita mortal-mente dal terremoto quel 6aprile 2009, così Rosa ha af-frontato quel maledetto 12febbraio 2012.Quella notte così fredda. Ecome L'Aquila ha subito cer-cato di ricominciare a volare,così Rosa ha ripreso a cammi-nare. E' una di noi, Rosa.Potrebbe essere una di noi, unanostra figlia, una nostra so-rella. La sentiamo vicina. Noi.Ma la vita e tutte le sue sfuma-ture dipendono da come leguardi. La morale è lontana daifreddi calcoli giuridici, dallenorme e dai cavilli. Ma il buonsenso, la "pietas" dovrebbero,forse, entrare di diritto nelle auledei tribunali, nelle camere diconsiglio. Nessun essere umanopuò accettare che un boia siaagevolato dalla Giustizia, che glivengano riconosciute le atte-nuanti o che venga scusato invirtù di qualche volo pindaricodel proprio bravo avvocato.Dove stiamo arrivando? Dav-vero questo è l'equilibrato ga-rantismo? E' questa la Giustiziadi un Paese che ha dato i natalia uomini e donne che tutto ilmondo, nei secoli, ci invidia? E'questo l'esempio di diritto chevogliamo dare ai nostri figli?No,la triste morale e il pateticobuon senso possono stare tran-quilli, continueranno a ripo-sare come la polvere, alta egrigia,su tanti fascicoli dei no-

stri tribunali. E allora Rosasarà un nome come tanti altri.Una piccola parentesi, unabreve storia a cui, purtroppo,qualcuno ha messo un punto.Le ordinanze, come le sen-tenze, ci hanno insegnato,vanno rispettate. Ma chi ri-spetta le vittime?Troppo spesso passano in se-condo piano.Quasi convenisse aqualcuno che nessuno le ricordi.Quando ti ribolle il sanguenelle vene. Quando hai unpeso sul petto che non ti fa re-spirare. Quando non vuoidover comprendere il perchè dicerte scelte. Quando vorrestiche chi decide si mettesse perun istante nella pelle di chi hasubito cose terribili. E' allorache vorresti avere la bacchettamagica e tornare indietro. Can-cellare tutto. E ridare vita adun fiore, uno per tutti: Rosa.Pizzoli, L'Aquila 12 febbraio2012 un giovane stupra feroce-mente una giovane ragazza. In-fierisce su quel corpo esanimecon un bastone di ferro taglientela lascia in terra in un lago disangue sulla neve al freddo aduna temperatura di -10° e se neva con i suoi amici lo ferma unaddetto alla sicurezza della di-scoteca aveva la camicia pienadi sangue e camminava tran-quillo verso la macchina preso econsegnato alle forze dell'ordinenon ha negato nulla ma per luiera un rapporto amoroso.Ora il gip gli regala gli arrestidomiciliari pare caduta l'ac-cusa di tentato omicidio.È Giustizia questa?

SINDACALE

ROSA

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EDITORIALE

POLIZIA & ISTITUZIONI40

> di FERNANDO CORDELLA

Coordinatore Nazionale

UGL - Vigili del Fuoco

E’statorevo-c a t o

in extremis losciopero pro-clamato per il

18 giugno dalla UGL Vigili delFuoco, questo per forte sensodi responsabilità rispetto allepopolazioni colpite dal sisma,ma la vertenza ricordiamo, inquanto non sono state soddi-sfatte le nostre richieste, non siè conclusa. Benché si facciatanta retorica sull’ “eroismo”dei lavoratori del corpo forse

più amato, i “pompieri” ven-gono lasciati sistematicamentesoli a risolvere le loro proble-matiche. Sempre in primalinea, in Emilia nelle altre ca-tastrofi di questi ultimi anni,purtroppo sono sempre pococonsiderati dallo Stato.Abbiamo il contratto scaduto,da più di 3 anni e aspettiamo

IL PUNTO

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gli arretrati ancora sull’adegua-mento dell’ultimo contratto.I continui tagli, in particolaresulle piante organiche e sututto ciò che serve per il soc-corso da parte del governoMonti, ci preoccupa giornodopo giorno.I Vigili del Fuoco sono stanchi diriceve onorificenze e pacchesulle spalle, vogliamo un ricono-scimento vero della categoria.E’ assurdo, che ci ritroviamosenza poter rifornire i nostrimezzi, o in alcuni casi manca ilvestiario e i dispositivi di pro-tezione individuale.

Lo chiediamo già da tantotempo, bisogna andare oltre laprotezione civile e mettere alcentro del sistema del soccorsoi Vigili del Fuoco, ancora unavolta abbiamo assistito alla as-senza nei provvedimenti in fasedi approvazione del Parlamentoin favore dei Vigili del Fuoco.E non per ultimo, il 22 giugno,siamo stati costretti a rivol-gere un appello al Presidentedella Repubblica affinché vi-gili sui tagli che stanno per es-sere apportati al CorpoNazionale dei Vigili del Fuocoe che rischiano di inficiarne la

capacità operativa. L'effi-cienza di intervento capillaresul territorio, purtroppo sem-pre più imprescindibile acausa delle catastrofi chestanno interessando il Paese,sarà irrimediabilmente com-promessa se verranno ulterior-mente ridotte le già scarserisorse a disposizione dellacomponente operativa delCorpo. E ciò a danno dell'in-tera comunità”. “Inoltre, il Re-golamento sul decentramentodi alcune competenze, appro-vato la scorsa settimana dalConsiglio dei Ministri dopo uniter durato più di 4 anni, ri-schia di fallire nei suoi intentiperché non ha recepito le indi-cazioni avanzate dalle orga-nizzazioni sindacali e dalleCommissioni parlamentari”.“Auspichiamo che il PresidenteNapolitano possa intervenireaffinché vengano ripristinatele normali procedure negozialie vengano prese in degna con-siderazione le nostre istanzeper la salvaguardia della fun-zionalità dell'intero sistemadei soccorsi”.Siamo pronti a continuare lenostre battaglie, per il benedei Vigili del Fuoco e nellostesso tempo, anche per ilbene del Paese.

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ORGANIZZAZIONE

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> a cura dell’ UFFICIO STAMPA

Federazione Nazionale UGL - VVF

Com’è noto, ormai damolti anni il Corpo Na-zionale dei Vigili del

Fuoco soffre di gravissime dif-ficoltà economiche accumu-lando debiti per garantire ilsoccorso ai cittadini.Gli interventi di revisione dellaspesa proposti dal Ministerodell'Interno, pur non interve-nendo direttamente sul CorpoNazionale, ignorano completa-mente questa situazione dicrisi e per di più contengonoalmeno due elementi di fortecriticità che questa Organizza-zione vuole evidenziare: da unlato, i tagli al personale di tuttele qualifiche e dall'altro il pre-vedere un anomalo ruolo di di-rezione da parte delle Pre-fetture che va a configgere conla catena di comando delCorpo.

TAGLI AL PERSONALEIl personale del CNVVF si atte-sta intorno a 30.000 unità, allequali si aggiungono circa 8.000volontari. Tali numeri consen-tono a malapena di espletare iservizi di soccorso tecnico ur-gente e di occuparsi delleemergenze di protezione civile,con un servizio professionaleed affidabile ma già ora non siriesce a raggiungere l’obiettivominimo di civiltà, di portare ilsoccorso su tutto il territorio in20 minuti. Vista la particolarità dell'atti-vità svolta, la ulteriore ridu-zione degli organici rappresen-terebbe esclusivamente una di-minuzione del livello di servi-zio reso e non una limitazionedegli sprechi. Per il personale dirigente, poi,non solo già ora non si supera

A PROPOSITO DI

SPENDING REVIEWDiciamo no ai tagli del personale

e no allo stravolgimentodella catena di comando del corpo

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POLIZIA & ISTITUZIONI 43

il rapporto limite di 1:40 postodal Ministero delle Finanze, masi è di gran lunga al disotto, es-sendo esso oggi, di 1 a 75.Secondo questa Organizza-zione, è possibile una ridu-zione delle spese per ilpersonale amministrativo me-diante l’accorpamento nelle Di-rezioni Regionali delle funzioniamministrative e contabili at-tualmente svolte nei Comandi.Tale intervento permetterebbe di:• contrarre il personale di sup-

porto tecnico-amministra-tivo senza ridurre il livello diservizio;

• mantenere nella catena dicomando e controllo delCorpo funzioni che hannoun riflesso diretto e impor-tante sulla continuità dei ser-vizi di soccorso e di pro-tezione civile.

IL RUOLO DI DIREZIONEDELLE PREFETTURE – UTS

La riorganizzazione delle Pre-fetture è un tema che po-trebbe riguardare anche iVigili del Fuoco. Sebbene i do-cumenti attualmente fruibilinon abbiano di fatto alcun va-lore, alcuni elementi in essiprefigurati, quali la possibilitàche il Prefetto titolare del-l’UTS predisponga le relazionisull’operato dei dirigenti dellealtre amministrazioni in vistadelle progressioni di carriera oa fini economici, non possonoche allarmarci. Oltre ad affi-dare la valutazione dei diri-genti a persone che nullaconoscono del servizio di soc-corso, tali ipotesi vanno con-tro le norme generali sulfunzionamento della diri-genza pubblica e quelle speci-fiche del CNVVF, che nonconsentono né una gestioneterritoriale da parte di diri-genti “generalisti”, e quindiproprio per questo “incompe-tenti” nelle specifiche materie,nè un coordinamento gene-rico, essendo gli Uffici Territo-riali dello Stato estranei alla

struttura operativa del CorpoNazionale.Appare altresì evidente che iVigili del Fuoco, data la ne-cessità di rapportarsi imme-diatamente con il verticetecnico e con l’intera rete delCorpo per poter condividerele risorse su base regiona-le/nazionale, non possanoessere coordinati da un uffi-cio amministrativo, a menoche l'intenzione non siaquella di azzerare la capacitàdi risposta istantanea allecriticità sia nel quotidianoche nelle grandi emergenze. La proposta che questa Orga-nizzazione sostiene, è quelladi dare ulteriore impulso alpercorso normativo già av-viato di potenziamento delleDirezioni Regionali secondole direttive date dal Consigliodi Stato e dalle Commissioniparlamentari. Questo inter-vento non solo garantirebberilevanti economie di scala,come già accennato in prece-denza, ma permetterebbe divalorizzarne il ruolo di coor-dinamento nelle attività diprotezione civile.

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NOTIZIE

TERREMOTOIN EMILIA ROMAGNA:UGL si stringe alla popolazione e ai lavoratori

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> a cura dell’ UFFICIO STAMPA

Federazione Nazionale UGL - VVF

Sono circa le 4 del 20 delmattino quando una vio-lenta scossa di terremoto

colpisce l’Emilia Romagna.Una ventina di secondi a ma-gnitudo 6, di poco inferiore aquella che colpì l’Abruzzo. Ilbilancio è tragico: sette morti,tra cui quattro operai per ilcrollo dei capannoni dove sta-vano lavorando, cinquantina diferiti, oltre 4.500 sfollati.Il segretario generale dell’Ugl,Giovanni Centrella, appena ri-cevuta la notizia, ha espresso“profondo cordoglio ai parentidelle vittime del terremoto evicinanza a tutta la popola-zione”. “Siamo vicini a tutti co-loro che in seguito all’eventosismico hanno perso la casa eil lavoro. I quattro lavoratori ri-masti uccisi fanno immediata-mente pensare che la sicurezzanon è mai abbastanza. L’Ugl èpronta a fare la propria parteaffinché la popolazione possarialzarsi da questo bruttoevento il prima possibile”.Incalcolabili al momento idanni, per i quali il Consigliodei Ministri del 21 dichiareràlo stato di emergenza, mentre

si susseguono le scosse dellosciame sismico.Intanto continuano i soccorsiche fanno i conti anche con ilmaltempo di queste ore conti-nuando incessantemente a met-tere in sicurezza i cittadini nellearee più colpite, allestendotende, cucine da campo e puntidi accoglienza. Il segretario na-zionale dell’Ugl Vigili del Fuoco,Fernando Cordella, ha espressoprofondo dolore per le vittimedel terremoto, augurando “una

pronta guarigione al collega vi-gile del Fuoco rimasto ferito ieridurante le operazioni di soc-corso. Vogliamo ribadire quantosia ormai indispensabile pun-tare sulla sicurezza e sulla pre-venzione, istituendo il fascicolodel fabbricato. I Vigili del Fuocosi sono mobilitati da diverse re-gioni per rispondere al meglioall’emergenza. Riteniamo peròfondamentale sollecitare le isti-tuzioni a intervenire tempesti-vamente per impedire che sipossano verificare tragedie evi-tabili. E’ necessario effettuareurgentemente una ricognizionedettagliata delle caratteristichecostruttive degli edifici, e delleeventuali trasformazioni inter-venute col passare del tempo,così come si deve provvedere al-l’elaborazione di una mappa-tura orientata alla messa insicurezza del patrimonio sto-rico-architettonico del Paese”.Cordoglio e vicinanza ai fami-liari delle vittime è stataespressa dal segretario regionaledell’Ugl Emilia Romagna, TulliaBevilacqua, si tratta di una gravetragedia ed è necessario chetutti mostrino il proprio soste-gno ai cittadini. Valuteremo neiprossimi le iniziative da intra-prendere per un aiuto concreto”.

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SICUREZZA

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> a cura dell’ UFFICIO STAMPA

Federazione Nazionale UGL - VVF

Perché scegliere una casain legno? Un tema digrande attualità soprat-

tutto di fronte al recente terre-moto in Emilia Romagna. Alladomanda hanno risposto do-centi e studenti della Sapienzadi Roma che, insieme a proget-tisti e costruttori, si sono con-frontati sulle potenzialità diquesto materiale e hanno “stu-diato” una costruzione in scala1:1. Un “esperimento” da cuiemerge che un’abitazione inlegno risponde alle nuove ne-cessità della bioarchitettura egarantisce standard abitativimigliori rispetto a quelle tradi-zionali perché:1. è confortevole: garantisce

comfort interno, isolamentotermico e acustico;

2. è sana: il legno ha ottimeproprietà traspiranti, assorbel’umidità eccessiva e la rila-scia quando l’aria è secca,permette di stabilizzare glisbalzi di temperatura, trat-tiene l’aria nociva rilasciandoaria rigenerata;

3. è conveniente: nella costru-zione non ci sono imprevisti evarianti (perché i componentivengono preassemblati e poimontati). Quindi il procedi-mento risulta più veloce edeconomico. In più il ridottospessore delle pareti consentedi recuperare un’importantepercentuale di superficie calpe-stabile (circa 5 mq su 80 mq);

4. è versatile: grazie al legnoche è un materiale duttile edelastico;

5. resiste al fuoco più dellestrutture in acciaio o cementoarmato;

6. è antisismica: essendo le strut-ture lignee leggere ed elastiche,le sollecitazioni indotte dal-l’azione sismica sono inferiori;

7. permette un risparmio ener-getico fino al 70 per cento ri-spetto alla stessa costruzionein cemento e muratura vistoche il legno è un materialeisolante naturale;

8. è duratura e richiede unamanutenzione ridotta rispettoalle case con altri materiali;

9. è ecosostenibile: la lavora-zione del legno non richiedegrandi consumi di energia;

10. rispetta l’ambiente: per ilmantenimento del patrimo-nio boschivo, la certifica-zione PEFC (programma peril riconoscimento di schemidi certificazione forestale)garantisce la provenienzadel legno da boschi sottopo-sti a coltivazione sostenibile.

ANTISISMICA:10 MOTIVI PER SCEGLIERE

UNA CASA IN LEGNO

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Il giorno 11 maggio 2012,alle ore 12.30, il Sottosegre-tario di Stato, Dott. Gio-

vanni Ferrara, ha presieduto laprocedura di conciliazione aisensi della legge n. 83/2000,relativa alle problematiche con-tenute nella nota di preannun-cio di stato di agitazione del 9marzo 2012 da parte dall’Orga-nizzazione sindacale non rap-presentativa del personale delCorpo Nazionale dei Vigili delFuoco UGL – Federazione Na-zionale Vigili del Fuoco.Le richieste presentate dall’Or-ganizzazione Sindacale UGL ri-guardano prioritariamente:• requisiti di accesso al sistema

pensionistico per il CorpoNazionale dei Vigili delFuoco;

• riapertura delle procedurestraordinarie per i passaggidi qualifica a Capo Squadrae Capo Reparto;

• sblocco della corresponsionedegli arretrati relativi agliaumenti contrattuali previstinel contratto per il biennioeconomico 2008/2009;

• individuazione di specificherisorse destinate all’ammo-dernamento dei mezzi disoccorso;

• carenza di organici ed assun-zione non adeguate alle esi-genze operative del CorpoNazionale dei Vigili delFuoco.

L’O.S. UGL – Federazione Na-zionale Vigili del Fuoco, ringra-ziando per la convocazione,riepiloga sinteticamente i punti

oggetto della vertenza, chie-dendo risposte per le proble-matiche del Corpo Nazionaledei Vigili del Fuoco ed un par-ticolare impegno a che ne siatutelata la specificità.In particolare sottolinea la ne-cessità di trovare soluzione alblocco dei passaggi di qualificaa Capo Squadra e Capo Re-parto che stanno generandoenormi sofferenze nei Co-mandi per assicurare il soc-corso tecnico urgente.Chiede di prevedere un ammo-dernamento dei mezzi di soc-corso, in alcune situazioni allimite delle misure di sicurezzaper il personale.Oltre ai punti oggetto dellavertenza, con l’occasione,chiede anche notizie su:• la riforma della Protezione

Civile, che, per quanto auspi-cata, così come è stata for-mulata – con il passaggiodella sola flotta aerea senzala competenza del coordina-mento delle operazioni - ri-schia di essere fonte solo diulteriori problematiche;

• sulle condizioni di rinnovodella attuale polizza di assi-curazione per il personale di-rigente e l’estensione dellastessa anche al personale di-rettivo;

• lo stato dell’arte sulla proble-matica connessa alle compe-tenze del Corpo Nazionaleper il Soccorso alpino in ma-teria di coordinamento delleoperazioni di soccorso in am-bienti ipogei.

Da ultimo, rivendica la previsionedel c.d. “ruolo d’onore” per il per-sonale dirigente che, a causa diincidenti sul lavoro, perda l’ido-neità al servizio operativo.Il Sottosegretario, saluta i pre-senti e passa la parola al CapoDipartimento per l’illustra-zione delle problematicheposte a base della vertenza.Il Capo Dipartimento informache l’auspicata risoluzione, conuna norma straordinaria da ap-provare con Decreto d’urgenza,delle procedure concorsualiper i passaggi di qualifica aCapo Squadra e Capo Repartonon ha avuto, al momento,esito favorevole, anche sel’Amministrazione tutta si èimpegnata al massimo pergiungere all’approvazione dellenorme in questione.Nell’ultimo Consiglio dei Mini-stri il Governo non ha ritenutoopportuno seguire la proce-dura proposta dall’Ammini-strazione ma si è impegnato aproporre un apposito emenda-mento in sede di conversionedel Decreto di riforma dellaProtezione Civile.Ove l’emendamento non venissepresentato o fosse dichiaratoinammissibile, assicura che siprocederà a bandire i concorsi invia amministrativa, sulla basedelle norme esistenti.Per quanto riguarda l’ammo-dernamento dei mezzi di soc-corso ricorda che la situazioneeconomica è particolarmentedifficile e le risorse disponibilimolto esigue.

SINDACALE

POLIZIA & ISTITUZIONI48

PUBBLICHIAMO IL

VERBALE DI CONCILIAZIONE

TRA UGL E AMMINISTRAZIONEDEL CORPO NAZIONALE DEI VIGLI DEL FUOCO

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Per l’anno in corso si è decisi diconvogliare le somme esistentiessenzialmente sul rinnovodelle divise.Infine, riguardo al potenzia-mento degli organici, informache c’è già un progetto del-l’Amministrazione per poten-ziare gli organici attraversouna procedura di stabilizza-zione del personale disconti-nuo ma, stante la situazioneeconomica, non si può averecertezza che tale progettopossa realizzarsi.Per la trattazione degli aspettipiù squisitamente tecnici dellerestanti questioni passa la pa-rola, rispettivamente, al dott.Fabio Italia – Direttore Cen-trale per le Risorse Finanziarie,al dott. Giuseppe Priolo – Capodell’Ufficio Affari Legislativi eParlamentari ed al dott. UgoTaucer, Vice Capo di Gabinetto.Il Direttore Centrale per le Ri-sorse Finanziarie, per quantoattiene alla riforma del sistemaprevidenziale, informa chesono in corso tavoli tecnici diconfronto tra il Ministero delLavoro - che ha formulato unaproposta molto restrittiva suirequisiti per accedere alla pen-sione - e le altre Amministra-zioni interessate, che hannoproposto una serie di correttivi.La questione, sulla quale nonvi è convergenza da parte dellevarie Amministrazioni coin-volte, è stata posta a livello piùalto, su un piano politico.Per quanto riguarda, invece, lasituazione di contenzioso conle Società aeroportuali, al finedi corrispondere gli aumenticontrattuali previsti nel con-

tratto per il biennio economico2008/2009, fa presente chetali aumenti sono comunquegià stati anticipati al personaleutilizzando i risparmi di ge-stione ed a breve verrà datocorso alle procedure esecutive,già concordate e pianificatecon l’Avvocatura dello Stato,per il recupero dell’intero cre-dito anche pregresso.Il Capo dell’Ufficio Affari Legi-slativi e Parlamentari, con ri-guardo alla problematica legataalle competenze del Corpo Na-zionale per il Soccorso Alpino,riferisce che al momentol’orientamento giurispruden-ziale è sfavorevole visto che duesentenze del TAR di primogrado hanno riconosciuto alSoccorso alpino la competenzaal coordinamento del soccorsoin ambiente ipogeo, come delresto previsto dalla normativavigente: sentenze che, comun-que, sono state impugnatedall’Amministrazione.Per superare in modo defini-tivo il problema si potrebbe in-tervenire con uno specificoemendamento da inserire nelDecreto di conversione della ri-forma della protezione Civile.Per quanto attiene, da ultimoalla copertura assicurativa edalla tutela legale per i rischiinerenti lo svolgimento delleattività istituzionali del perso-nale dirigente del Corpo Na-zionale dei Vigili del Fuoco, ilVice Capo di Gabinetto ha in-formato che è allo studio unaformula per migliorare legaranzie offerte dalle Societàassicuratrici, in vista del rin-novo del contratto che scadrà

nel prossimo mese di agosto.Ogni nuova ipotesi dovrà co-munque tenere in considera-zione i parametri previsti nelcontratto istitutivo dell’istituto(art. 66 del CCNL 2002-2005)riguardante il limite di spesa di258 euro pro capite e di coper-tura delle fattispecie di rischioche esclude, comunque, la“colpa grave”.L’Amministrazione è orientataad operare, nei limiti sopra dettied a seguito di accordo con leOO.SS. di comparto, un innalza-mento dei livelli di tutela legalepiuttosto che del massimale dicopertura assicurativa.Per il personale operativo, adoggi invece, non è prevista al-cuna copertura assicurativa eper istituirla, esigenza condi-visa dall’Amministrazione, sarànecessario attendere il pros-simo rinnovo contrattuale.Con riferimento alla proposta diistituzione di un “ruolod’onore” per il personale diri-gente che abbia subito incidentisul lavoro tali da renderli inabilial servizio e, pertanto, passibilidi licenziamento, il Capo Dipar-timento ha espresso il forte con-vincimento che una modificadella normativa vigente debbacostituire un obbligo precisodell’Amministrazione, rivolto,peraltro, ad un’oggettiva esi-genza di equità.Al termine dell’incontro l’O.S.UGL Federazione Vigili delFuoco, preso atto delle man-cate risposte fornite alle pro-blematiche oggetto dellavertenza, si riserva di intra-prendere azioni di protesta e disciopero di categoria.

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LA NOSTRA PAGINA

-

organismo essenziale di presidio e di difesa del cittadino.

lamenta e non si arrabbia; i problemi rimangono circoscritti nelle sole zone interessate. “Polizia & Istituzioni” grazie

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