Pointbreak Magazine 1 / 2013

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magazine anno 10 / n.1 / 2013 Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 540 del 19 luglio 2004 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - Conv. in Legge 46/2004 - Art.1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

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The b2b monthly publication of the italian and european boardsport & action sport

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magazine anno 10 / n.1 / 2013

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Periodico B2B del settore boardsport & action sport

magazine

anno 10 / n.1 / 2013

[email protected] / www.pointbreakmag.it

magazine

pagine utili

avviare un programma di corsi base costituisce un modo per diffondere la pratica presso i neofiti e può essere un grande vantaggio per il negozio.

una skate school per il vostro shop

splash, flash… slash!

il giovanissimo brand di gigi rüf e Johnnie paxson si è già fatto notare per la sua personalità e la sua filosofia. il noto rider austriaco ci spiega come è nata l’idea di creare un proprio marchio di tavole.

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eventi24-25

20-2118nel cuore della B-Factory

Big garret

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ecoride

32 Boot caMp, la priMa italiana

A Burlington, Vermont (USA),per un incontro e una visita davvero speciali: il nostro report dalla sede mondiale di Burton dove lavorano 300 persone.

In Portogallo con il nostro amico Garrett McNamara nello spot di Nazarè che gli è valso nel 2011 il record mondiale di big wave con un’onda di quasi 24 metri.

reportage

snoWBoard alpinisMo

se l’enduro si sposa con la avalanche

Quando boardsport fa rima con green

in antepriMa

FW 2013/14 Winter

collections

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carta e web sulla stradadella convergenzaOggi parliamo di informazione su carta e informazione online. Partendo da due con-siderazioni. La prima deriva da una ricer-ca dell’Università dell’Oregon realizzata nel 2011, la quale ha evidenziato che chi legge su carta ricorda un numero significativamen-te maggiore di articoli, di argomenti e di ele-menti importanti rispetto a chi legge sul web. Secondo gli autori, fra l’altro, i quotidiani onli-ne tendono a dare pochi stimoli per suggerire l’importanza di un articolo. Inoltre la funzione di “agenda setting” (lo spazio e l’importanza dato alle notizie) del giornale svanisce nel corso del processo. La seconda considera-zione è relativa a un’altra ricerca, questa volta realizzata da Google nell’agosto 2012. Mo-stra come il 90% delle interazioni giornaliere con i media avviene attraverso degli “scher-mi”: smartphone, computer fisso o portatile, tablet, televisione. Solamente il 10% invece su radio, giornali e carta stampata. E il 60% dell’utilizzo complessivo dello smartphone avviene in casa.

Certo, si tratta di dati emersi da un campione limitato di utenti, ma dai quali emergono co-munque delle riflessioni generali. Apparente-mente in contrasto tra loro e che da una prima superficiale analisi tenderebbero a mettere in contrasto la fruizione di notizie e contenuti su carta rispetto a quelli sul web. L’approc-cio che noi sposiamo, e sul quale invitiamo a meditare tutti i nostri lettori, è invece quello di una preziosa complementarietà tra i due mon-di. Lo scorso dicembre sul blog “Il Giornala-io” Pier Luca Santoro (esperto di marketing e comunicazione) ha posto l’attenzione proprio sulla “convergenza” tra giornali cartacei e on-line. Sostenendo che il futuro dei quotidiani si giocherà sulla capacità di realizzare sinergie, convergenza, tra le versioni digitali e quelle tradizionali, utilizzando ciascun mezzo, cia-scuna versione a supporto dell’altra. I diversi supporti non sono e non saranno alternativi, ma complementari, appunto.

Ebbene, anche se nel caso di Pointbreak Ma-gazine e degli altri giornali che pubblichiamo non si tratta di quotidiani, crediamo che il di-scorso di cui sopra sia altrettanto valido. Non è un caso che il nostro gruppo editoriale ab-bia già da anni un forte presidio anche online con siti aggiornati quotidianamente, newslet-ter periodiche e una significativa presenza sui social network. Ma per il 2013 abbiamo voluto fare molto di più. Sport Press infatti si arricchisce di alcune importanti new entry sia in termini di “mezzi” che di risorse umane: il magazine B2B online Sport4Trade, dedicato al mercato dello sport a 360°, entra infatti a far parte del nostro gruppo, insieme al suo re-sponsabile Francesco Ferrario e al suo staff. Ma non è finita qui. A completare il puzzle ci sono anche l’innovativo portale Sport4Tra-de Search e il progetto Bike4Trade: un web magazine dedicato al mercato bike da cui parallelamente nasce anche Bike4Trade Ma-gazine. Ovvero il nostro quarto magazine car-taceo dopo Pointbreak, Outdoor e Running Magazine. Per tutti i numerosi sviluppi che seguiranno e le relative sinergie tra i vari mez-zi, non mancheremo di mantenervi aggiornati.

Insomma, un progetto editoriale che si fa ancora più importante e ambizioso. Conti-nuando a puntare su valori che da sempre animano il nostro lavoro, quali professionali-tà, dinamismo, flessibilità, visione. Una visio-ne nella quale ci sono appunto carta e web che dialogano insieme quotidianamente per offrirvi l’esperienza informativa più completa e utile possibile. Sempre consapevoli del va-lore e della forza dei nostri giornali cartacei, così come delle fantastiche e nuove possibi-lità che riserva l’online, non abbiamo voluto o dovuto girare ad alcun bivio. Abbiamo im-boccato con convinzione la strada della con-vergenza. Che reputiamo senza dubbio la più piacevole, valida e produttiva da percorrere. Insieme a tutti voi, naturalmente.

Editore Sport Press Srl

Presidente Daniele De negriDirettore Responsabile angelo FrigerioDirettore Editoriale riccarDo colletti

Redazione: corso della resistenza, 23

20821 Meda (MB)tel: 0362.600469 - Fax: 0362.600616e-mail: [email protected]

Website: www.pointbreakmag.it

registrazione al trib. di Milano n.540 del 19 luglio 2004. Periodico mensile anno 10 n. 1/2013. Poste italiane Spa Spedizione in abbonamento postale - D.l.353/2003 - conv. in l. 46/2004 art. 1

comma 1 - lo/Mi - Una copia 1.00 euro. l’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. tali dati saranno utilizzati per la gestione degli

abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. in base all’art. 13 della legge n° 196/2003, i dati potranno essere

rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. responsabile dati: riccardo colletti.

Chiuso in redazione il 24 gennaio 2013

Come sapete su queste pagine ci piace sottolineare con piacere i trend più positivi del panorama board & action sport. I quali magari, pur non coinvolgendo grandi numeri, creano movimento e interesse nei confronti delle nostre discipline e del nostro mondo spingendo i brand a introdurre su mercato nuovi prodotti, a beneficio dei retailer che hanno motivi di vendita in più. Oggi parliamo di snowboard alpinismo: una specialità capace di raggiungere secondo gli ultimi dati gli oltre 3000 praticanti. Sulle orme di un movimento nato alla fine degli anni ‘80 da alcuni snowboarder che a bordo di una tavola volevano vivere la montagna in maniera attiva, da protagonisti. Un modo alternativo per divertirsi e sperimentare le bellezze della montagna.

“Lo snowboard alpinismo a mio parere rappresenta l’essenza dello snowboard”, spiega Cesare Pisoni, per cinque volte negli ultimi sei anni vincitore del circuito di Coppa Italia. “Per praticarlo occorrono una buona dose di attrezzi, a cominciare dagli strumenti di risalita che, oltre alle ciaspole e agli sci corti, possono essere sostituiti dalle tavole splitboard, equipaggiate con le pelli nella fase di risalita”. E proprio su questo genere di tavole si è concentrata l’attenzione di non pochi brand, che hanno inserito ormai una o più splitboard in collezione. Con range di prezzo davvero vasti per i praticanti in quanto si può passare dagli 80 euro per un paio di ciaspole ai 1000 euro per una tavola split.

Quel che conta soprattutto per i principianti è rivolgersi a corsi organizzati da società specializzate oppure a guide alpine, capaci di far conoscere al meglio la montagna in compagnia di personale estremamente qualificato. Il CAI è da molti anni impegnato in questo grazie all’opera di circa 200 istruttori. E negli ultimi anni il fenomeno si sta sviluppando in Italia a macchia di leopardo, tanto che oltre alla Coppa Italia è stato creata la Coppa dell’Appennino, un circuito che si svolge fra l’Abetone e Cerreto Laghi, aperto anche ai praticanti dello snowboard.

A proposito di gare: sono passati ormai ben più di dieci anni dalle prime competizioni agonistiche della fine degli anni ‘90, che si chiamavano Rallyboard. Era il tempo in cui lo snowboard alpinismo entrò a far parte della FSI, la Federazione Snowboard Italia presieduta da Luciano Rizzi, di cui fa parte Giancarlo Costa, nel 2000 campione del mondo dell’unica edizione iridata disputata nella storia e oggi coordinatore della Coppa Italia che Riparte da Vetan il 2 febbraio con il consueto appuntamento della “Vetanclassica” (sotto le altre tappe). “Il nostro sport piace perchè dopo gli anni in cui il freestyle ha dettato le regole del gioco e lo sci ha respinto la pratica della tavola, lo snowboard alpinismo ha risposto alla necessità di vivere forme alternative per divertirsi e vivere la montagna”, afferma Costa. “Il mercato italiano è in forte crescita per la varietà di attrezzature occorrenti per una escursione e le aziende hanno capito che, dando un occhio particolare a questa disciplina, vengono offerte opportunità di sviluppo interessanti”.

CALENDARIO COPPA ITALIA 201302/02/13 - Vetan (Ao) - Vetanclassica 201324/02/13 - Monte Viglio Filettino - Campo Staffi Snowboard alpinismo02/03/13 - Dimaro/Folgarida10/03/13 - Prali (To) - Raid to Raid24/03/13 - Monte Ocre (Aq) - Monte Ocre Snow Event07/04/13 - Lizzola (Bg) - Bax Snow & Race Trophy

Questione di “pelle”

magazine

a cura di Benedetto Sironi

snowboard alpinismoeditorialea cura di Andrea Facchinetti

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ridersMarket

K2 Sports ha completato l’acquisizio-ne del marchio americano Backcount-ry Access (BCA), specializzato nella produzione di equipaggiamento di si-curezza su neve. In questo modo K2 intende rafforzare in maniera importante la sua posizione nel mercato sporti-vo globale e grazie all’acqui-sizione di BCA potrà allarga-re il proprio spettro di utenti finali. Backcountry Access si aggiunge così agli altri 15 brand pos-seduti da K2, fra i quali sono inclusi Full Tilt, Line, Ride Snowboards, Atlas e Tubbs. “BCA calza alla perfezione

con gli altri brand della famiglia K2” ha spiegato Anthony De Rocco, presi-dente e CEO di K2 Sports. “È un rife-rimento nella ricerca, progettazione ed

educazione riguardante la sicurezza sulla neve, oltre a essere pioniere nell’equi-paggiamento, basti pen-sare alle innovazioni più importanti come il trasmet-titore-ricevitore Tracker o l’airbag Float”. Backcount-

ry Access potrà ora usufruire delle in-frastrutture e degli investimenti di K2 nella ricerca e nello sviluppo dei propri prodotti safety.

Valmalenco Freestyle Club è un progetto nato con l’intenzione di avvicinare appas-sionati di tutti i livelli al mondo dello sci freestyle. Promosso da Dima Sartor, atle-ta Mizuno Breath Thermo, e dalla stessa

azienda, vede il Palù Park di Chiesa in Valmalenco come sede delle lezioni, in cui nozioni tecniche di alto livello unite a un notevole bagaglio di esperienza accompa-gnano i partecipanti alla scoperta del free-style e a una progressione mirata. Dopo il successo della giornata promozionale del 23 dicembre e la prima tappa del 19-20 gennaio, il Valmalenco Freestyle Club pre-vede altri 4 appuntamenti: il 2/3 febbraio, il 23/24 febbraio, il 2/3 marzo e il 9/10 marzo.

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Reeson Electric Division ha annunciato che supporterà la produzione del disco d’esor-dio dei This is Disease “This is fast. This

is loud. This is Disease”, che uscirà a feb-braio 2013 per Machete Empire Records. This is Disease è un gruppo hardcore punk che arriva dalla Sardegna. I membri della band (Raffaele Manca, Luciano Bernardi, Salvatore Desini, Diego Pani e Andrea Foli-no) provengono tutti dall’underground mu-sicale isolano e convergono su un suono fortemente influenzato dalla seconda on-data hardcore americana, fine anni ’90, di gruppi come Champion, Bane, In My Eyes. La pubblicazione del disco sarà suppor-tata dallo skateboarding brand Sassarese Reeson Skateboard And Clothing Co.

Per celebrare il tema stagiona-le sugli artisti asiatici, Protest ha collaborato con il celebre designer di kimono Tomi Tomi (Nobuaki Tomita) per creare una giacca da snowboard ispi-rata. Gli esperti prodotto del marchio hanno incontrato Tomi Tomi in Giappone, durante un loro viaggio in Asia, rimanendo completamente affascinati dalle sue splendide creazioni. L’ar-tista ha lavorato in più di 2.000

film e programmi tv come stilista di kimono e ha tenuto show ed esibizioni in tutto il mondo. I suoi lavori di alto profilo sono stati donati al museo di arte orientale di San Francisco. La giacca di ispirazione etnica è stata dun-que realizzata utilizzando una composizione floreale originale dell’artista asiatico, concessa in via del tutto eccezionale ed esclusiva in questo capo a edi-zione limitata.

Il marchio Black Crows e il fa-moso concept store di Parigi Colette hanno creato uno ski club ispirato al freeski e alle “gioie” dell’après-ski. Così, in collaborazione con Franklin & Marshall, è nato il Colette ski club. L’idea semplice e diver-tente intende illustrare alle per-sone il variegato mondo della montagna e dello sci visto da differenti punti di vista. E la scenografia di tutto questo non

poteva che essere Chamonix, una delle capitali mondiali del freeride nonché sede del mar-chio. Per l’occasione Franklin & Marshall ha disegnato una speciale collezione lifestyle, di-sponibile solo da Colette o nel suo sito (www.colette.fr), per-fetta per il pre e post sci. Black Crows dal canto suo lancia il nuovo sci Ova, modello all ter-rain, e il bastoncino Furtis insie-me alla berretta Bolivia.

Northwave-Drake e i giova-ni maestri della Professio-nal Snowboarding di Ma-donna di Campiglio hanno collaborato nuovamente per realizzare il Drake Spe-cial Camp. L’evento si è svolto per 3 giorni da ve-nerdì 25 gennaio a domeni-

ca 27 gennaio: 9 ore com-plessive (3 a giornata) di

snowboard intensivo, de-dicate a tutti gli appassio-nati di qualsiasi livello ed età. Ai partecipanti è stata inoltre offerta la possibilità di testare gratuitamente le tavole Drake 2012/13. Al termine, gadget per tutti firmati Drake e Northwave.

k2 acquisisce il marchio Backcountry accessMizuno nel progetto valmalenco Freestyle club

protest e tomi tomi per una giacca dal gusto orientale

con Black crows, apre a chamonix il colette ski club

professional snowboarding e northwave insieme per un camp

reeson supporta il disco d’esordio dei this is disease

Fra le novità che caratterizzeranno la stagione 2013/14, la prima collezione ski realizzata da Millet vede la col-laborazione di un mar-chio come Zag. Brand francese attivo da dieci anni in questo settore e specializzato nella pro-duzione di articoli per freeride, è di base a Chamonix, dove fra l’altro MIllet aprirà il suo prossimo

store. Da questa partnership nasce-ranno i nuovi modelli di una completa linea outerwear e di zaini con airbag

integrato. Un ulterio-re passo dunque che il marchio di abbiglia-mento tecnico apparte-nente al Lafuma Group compie dopo aver regi-

strato la maggiore crescita all’interno dello stesso gruppo transalpino.

Con il nuovo anno, Spy Optic cam-bia strategia per il territorio italia-no. Da questo momento infatti è A4 Distribution che si occupa della distribuzione dei suoi prodotti all’in-terno dell’area del nostro Paese. Giun-to da noi nel 2004, il brand californiano ha appena ultimato lo sviluppo di alcuni importanti progetti e si appresta a introdurre nel merca-to la nuova tecnologia Happy Lens, una collezione di maschere ancora più performante ed esteticamente accattivante. Inoltre ha recentemen-te confermato la collaborazione con atleti top del panorama action sport mondiale, quali Ken Block, Jhon

Jhon Florence, Dustin Barcia, Louie Vito e Sam Hill. La scelta di questa sinergia nasce dunque dalla comune strategia delle due aziende, attente alle esigenze del cliente: orientate

al super service e alla valorizzazione del marketing. La capillarità della rete distributiva, la sto-ria e la professiona-lità di A4 consentirà

inoltre a Spy Optic di potenziare la propria strategia sui mercati europei emergenti e di continuare a crescere all’interno del territorio nazionale.

Info: A4 Distribution s.r.l [email protected]

Una nuova offerta di acquisto è stata presentata a Billabong International. La proposta è stata avanzata da un consorzio formato da Altamont Ca-pital Partners and Vf Cor-poration, già proprietario di The North Face, Vans e altri brand sportivi e fashion. Il possibile acqui-rente avrebbe formulato un’offerta per l’acquisto dell’intero pacchetto azionario della compagnia austra-liana a 1,10 dollari australiani per azione, una cifra in linea con quella

inoltrata a dicembre 2012 da Paul Naude, direttore di Billabong Interna-tional e capo delle operazioni in Ame-rica. D’altra parte, va detto che tale

prezzo resta sotto la quo-ta proposta in preceden-

za da Texas Pacific Group e Bain Ca-pital e che raggiungeva 1,45 dollari australiani per azione. A questo pun-to, la compagnia ha dichiarato che prenderà ancora qualche settimana di tempo per valutare attentamente le ultime due offerte.

Millet con Zag per realizzare la sua prima linea ski

per spy optic in italia ora c’è a4 distribution

anche vF prova ad acquisire Billabong

neWscollaborations

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iniziative

Dal 3 al 5 gennaio Burton Snowboards ha offerto la possibilità di testare gratuitamente tutta l’attrezzatura, comprese le ultime novità come le tavole Parkitect, Antler e Superhero, oltre agli attacchi Genesis. Il Burton Demo Tour si è tenuto a Bormio. L’evento è stata inoltre un’occasione per effettuare test guida degli ultimi modelli BMW e assistere alla pro-iezione del filmato Burton 13 presso Be Whi-te. Da segnalare inoltre che nella giornata di venerdì si è svolto il contest Kids Banked Jam riservato agli under 18.

Nitro, CAPiTA, Drake e Vans sono i 4 brand che si sfideranno presso l’Obereggen Snowpark con i propri snowboard team ita-liani, concorrendo per il primo video contest organizzato da Snowpark.it in collaborazione con Board.TV e il resort di Obereggen. A gen-naio e febbraio le quattro crew produrranno un video alle pendici del Latemar. La pubblica-zione avverrà a fine lavori. Dopo ogni session

sarà pubblicato un mini teaser di 30 secondi su Board.TV, ol-tre a foto di backstage e report su Snowpark.it e sui social me-dia. Il regolamento è semplice:

l’articolo di Snowpark.it dedicato al brand con il video di riferimento che guadagnerà il mag-gior numero di “Mi Piace” entro 2 settimane dalla data di pubblicazione vincerà la video battle. Alla squadra andranno il trofeo e un surf camp a Somo in Spagna, in collaborazio-ne con SurfToLive.com.

Italia Surf Expo compie 15 anni. L’evento ha raggiunto nel 2012 oltre 20mila presenze in 3 giorni e l’esposizione mediatica è arrivata alle maggiori testate nazionali e ai telegior-nali principali. Per festeggiare il quindicesimo

anniversario è stato lanciato un nuovo logo, un restyling voluto e creato appositamente. L’ISE 2013 si terrà dal 26 al 28 lu-glio sempre sulla splendida spiaggia di Santa Severa con le consuete molteplici attività di

intrattenimento gratuite e rivolte a tutti: dalle academy agli aperitivi, dai contest alle inizia-tive proposte dalle aziende presenti. Confer-mate le media partnership con Pointbreak Magazine e il gruppo Media Johnson.

www.italiasurfexpo.it

Il Freeskicamp creato da Federico de Al-bertis e Marco Eydallin arriverà nel we-ekend del 16-17 febbraio a Gressoney, secondo stop di questa bella iniziativa. “Saranno due giorni innovativi”, ci spiegano i 2 coach, “perchè per la prima volta sarà un camp focalizzato sui tricks in neve fre-sca, per migliorare le manovre in sicurezza e per avvicinarsi a questa importante sfac-cettatura del freestyle”. Sarà preparato un terrain park fuori pista, con salti per avvici-narsi ai back flip, appoggi sugli alberi, bonk e drop, per soddisfare qualsiasi fantasia. Il camp sarà seguito inoltre dai filmer della DVProduction, mentre il rifugio alpino Hore-ste Huette, situato a 2.600 metri, ospiterà i partecipanti.

[email protected]

Burton inaugura l’anno a Bormio con il demo tour

sfida a 4 per the shooting-video team Battle

nuovo logo per surf expo,che spegne 15 candeline

Freeskicamp: secondostep a gressoney

Tutto è partito da un’idea: mettere insieme un gruppo di sciatori con stili diversi e prospetti-ve differenti nello sci, portandoli alla ribalta e creando qualcosa di nuovo. “C’è molta divi-sione nel mondo dello sci, soprattutto tra gli sciatori dei park”, spiega l’atleta Atomic Jos-si Wells. “Quello che volevo fare con questo progetto era mostrare i valori di base cui tutti gli sciatori possono fare riferimento, le ragio-ni per le quali ci innamoriamo dello sci. Per

noi The Infamous è fare gruppo e spingere te stesso e i tuoi amici a fare qualcosa di nuovo. Questo significa divertirsi sugli sci ed espri-mere al meglio il proprio stile”. Così Jossi ha creato una squadra, composta da sciatori di-versi per qualità e approccio: Nicky Keefer, Frej Jönsson e Lucas Stål-Madison. L’azienda austriaca invece ha lavorato su questa idea costruendo uno sci che interpretasse total-mente lo stile di Jossi: The Infamous.

atomic e Jossi Wells per il progetto the infamous

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K2 Snowboarding ha annunciato l’ingresso di Luca Albrisi nel proprio team italiano. Luca, che ha all’attivo successi naziona-li e svariate partecipazioni al Freeride World Qualyfier (FWQ), approda in K2 con svariati progetti di freeride e backcountry. Freerider molto attivo, grande viaggiatore e collaboratore per alcune realtà editoriali del ramo outdoor, si è dichiarato molto felice di iniziare una collaborazione con K2, azienda simbolo in ambito freeride e backcountry. Per l’inverno in corso Albrisi ha scelto un set-up costituito da Turbodream 159, Panoramic Splitboard 162, Formula Bindings e T1 Boots.

L’icona del freeski teutonico Tom Leitner e il talento nordamerica-no Oakley White-Allen sono i nuovi membri del team Black Crows. La grande esperienza di Tom l’ha portato a esplorare gran parte delle Alpi in Austria e Germania, mentre era uno dei 12 skiers euro-pei che hanno sfidato sulle Ande i migliori atleti americani. Atleta dalle multiformi abilità, quest’anno parteciperà al Freeride World Tour e sarà coinvolto in diverse produzione filmiche. Oakley invece viene dal New England ed è stato una delle rivelazioni del Freeride World Tour 2012 e ha mosso i suoi primi passi nelle competizioni nel 2009, ottenendo un terzo posto nel prestigioso contest Snowbird in Utah. Invitato alla Skiers Cup nel 2011, è cofondatore del brand Panda Poles.

Fanatic ha annunciato l’ingresso dei giovani atleti francesi Arthur Arutkin e Maxime van Gent nel pro-prio team internazionale windsurf & Sup, cui si aggiunge la sorella di Arthur, Alice, nell’International Windsurf team. Arthur, classe 1997, è sicuramente uno dei talenti più cristallini del panorama francese per le discipline windsurf e Sup, mentre la sorella Alice, nata nel 1992, ha già raggiunto risultati im-portanti a livello mondiale. Anche la bella 16enne Maxime ha mostrato molto presto le sue grandi qualità nel windsurf freestyle come nella scena Sup. Questi 3 ragazzi avranno di sicuro un futuro lumi-noso sulle onde. Arthur e Maxime sono da poco entrati a far parte anche delle scuderie North Sails.

Da ormai diversi anni, Uvex ha creato un team internazionale di gio-vani skier per sviluppare, testare e promuovere una nuova gamma di prodotti dedicati al mondo freesnow, freeride e freestyle. Fresca new entry nel pool è Stefan Glira. Classe 1987 della Val badia, è il primo italiano a far parte della squadra. Nel 2010 ha partecipato all’Alagna Mystic Xperience e da quel momento la sua carriera ha cominciato a prendere slancio, tanto che ora viene considerato uno dei maggiori talenti internazionali. Stefan andrà dunque a completare il team Uvex Core Range. Caschi, maschere e protezioni dal design creativo, alti contenuti tecno e spirito aggressivo sono gli aspetti che caratterizzano la linea prodotti che accompagna questi ragazzi durante le loro performance.

Hurley è entusiasta di accogliere ufficialmente il surfer John John Florence nella propria famiglia, un vero predestinato dell’onda. John John ha infatti iniziato a surfare all’età di tre anni, a sette già partecipava alle gare. Nella sua carriera si è portato a casa un Triple Crown, tre vittorie al Pipeline, una ASP e il quarto posto nella classifica mondiale 2012… il tutto prima anco-ra di aver compiuto venti anni. Da ora collaborerà nella realizzazione dei prossimi Phantom Boardshorts firmati Hurley. “Sogno quello che potrebbe essere possibile nel surf e sono sicuro che lui lo supererà”, così si è espresso a riguardo Pat O’Connel, VP sports marketing dell’azienda.

A partire dal 1° febbraio, Andreas Rauter rientrerà in Burton e assumerà la carica di senior director of sales per la divisione europea di base a Innsbrick, in Austria. Tra il 1993 e il 2003, Rauter ha ricoperto diverse cariche per l’ufficio marketing & sales, prima di trasferirsi in Salewa. Per il marchio italiano con sede a Bolzano, ha lavorato in qualità di export manager e, nell’ultimo periodo come direttore group export della divisione internazionale. Approdato nuovamente a Burton, farà direttamente rapporto a Hermann Kapferer, general manager per il Vec-chio Continente. Il suo predecessore Olav Nietzer passerà invece a collaborare con Black Diamond Europe, sempre in qualità di drettore per il settore vendite.

Certamente uno dei migliori talenti della sua generazio-ne, il sudafricano Jordy Smith aveva iniziato la collabora-zione con O’Neill nel 2007, dopo aver vinto il mondiale junior. E il rapporto non è certo destinato a concludersi, dato che il surfer, ormai grande protagonista dell’ASP, e l’azienda si sono accordati per altri 5 anni insieme. “Sia-mo fortunati ad avere un atleta del calibro di Jordy a rappresentarci”, ha affermato Michael Heath, global marketing director di O’Neill. “Sia in occasione delle gare che in piena libertà, continua a dimostrare di essere uno degli atleti più progressivi del mondo”.

A partire dall’11 gennaio Andy Mooney sarà il nuovo presidente e chief executive del gruppo Quiksilver, succedendo al fonda-tore dell’azienda americana Bob McKnight, divenuto executive chairman. Andy ha passato gli ultimi 11 anni in Disney Consumer Products, dove ha supervisionato il licensing globale, publishing e business retail. In precedenza aveva lavorato per 20 anni in Nike in qualità di general manager del business apparel globale, fondatore della divisione equipment e successivamente chief marketing officer.

K2 SnowboArDIng AccoglIe lucA AlbrISI nel proprIo teAm ItAlIA

oAKley whIte-Allen e tom leItner con blAcK crowS

AlIce e Arthur ArutKIn con mAxIme vAn gent new entry nel teAm wInDSurf & Sup fAnAtIc

StefAn glIrA è Il prImo ItAlIAno per Il teAm uvex core rAnge

John John florence fIrmA per hurley

AnDreAS rAuter tornA In burton In quAlItà DI SenIor DIrector of SAleS

JorDy SmIth per AltrI 5 AnnI con o’neIll

AnDy mooney è Il nuovo chIef executIve quIKSIlver

peopleneWs

Il team europeo di sci freestyle di Billabong si allarga. Fra le sue file entra l’atleta Benoit Valentin, che ha firmato un contratto di tre anni con il brand. Il primo risultato di rilievo ottenuto dal ventenne fran-cese risale al 2011, quando al Dew Tour di Ogden ottenne il secondo posto. Considerato una delle

promesse più interessanti nel halfpipe, ha recentemente fatto registrare due terzi posti consecutivi nel Freeski Open tra Nuova Zelanda e Cardrona World Cup, primo contest di qualificazione per le Olimpiadi del 2014. A questi si aggiungono l’invito al Nine Knights Big Air Event e ai Winter X-Games, a dimostrazione che Valentin ha il talento e la moti-vazione per competere con i migliori del mondo. “Sono davvero felice della mia nuova partnership con Billabong” ha affermato il giovane rider. “Un brand così forte mi sarà di grande aiuto per raggiungere i miei obiettivi. Voglio essere al meglio in ogni gara e puntare al podio in ognuno dei contest internazionali nell’halfpipe skiing”. David Pitschi, marketing manager di Billabong Europe Outerwear ha aggiunto: “Da anni lavoriamo con gli sciatori, ma c’era bisogno di un key-player che ci aiutasse a sviluppare la nostra collezione destinata ai praticanti di tutto il mondo e Benoit ha un grande avvenire”. I

Giochi Invernali del 2014 vedranno per la prima volta il lo sci freestyle - halfpipe tra le discipline ufficiali e Valentin è tra i favoriti per la medaglia d’oro.

Il tAlento Dell’hAlfpIpe benoIt vAlentIne entrA nel teAm bIllAbong

Capita Snowboarding è lieta di dare il benvenuto al gio-vane giapponese Kazuhiro Kokubo nel proprio Pro Team. Kazuhiro è uno dei più rispettati riders in circolazione e per questo si è meritato l’ingresso in Capita a fianco dei top rider già presenti: TJ Schneider, Scott Steven, Laura Hadar, Dustin Craven, Dan Brisse, Jessica Kimura, Cale Zima, Phil Jacques, Mike Rav, Andrew Burns, Bran-don Cocard. Kazu ha già ottenuto numerosi riconoscimenti vincendo gare come l’Air&Style di Pechino e gli US Open. Il presidente e fondatore di Capita Blue Montgomery ha commentato: “Siamo onorati dell’arrivo di Kazu: chi è, come si presenta, ciò che rappresenta... è una persona davvero unica e uno snowboarder potente e stiloso”. (Photo credit: Phil Tifo).

Nato a Mosca ma cresciuto in Svizzera, Iouri “I Pod” Podladtchikov, campione del mondo halfpipe 2013, è entrato a far parte del team in-ternazionale di snowboarder della bibita Monster Energy. Iouri è l’uni-co assieme a Shaun White ad aver completato un Double McTwist 1260, e certamente dirà la sua alle Olimpiadi di Sochi. “Ho ammirato le sue qualità per anni e il suo entusiasmo nel far parte di Monster è una bella soddisfazione per noi”, ha spiegato Cody Dresser, action sports director Monster Energy. “I Pod è certamente uno dei più incre-dibili specialisti del superpipe e, incredibilmente, sta ancora miglioran-do. Siamo entusiasti della sua crescita internazionale”.

KAzuhIro KoKubo entrA Del cApItA SnowboArDIng teAm

IourI poDlADtchIKov nell’InternAtIonAl teAm monSter

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Per non perdere neanche un minuto di una preziosa giornata sugli sci, grazie all’app iSkipass è possibile pagare lo skipass per sé, per familiari e per amici con il proprio smartphone, evitando lunghe code agli impianti di risalita o sveglie all’alba. iSkipass opera sul circuito Bemoov, piattaforma tecnologica che consente di effettuare paga-menti di beni e servizi in assoluta sicurezza mediante l’uso del cellulare. L’applicazione, oggi disponibile per i cellulari iPhone, è scaricabile gratuitamente dall’App Store o dal sito Bemoov (www.bemoov.it). Il servizio è attivo per le stazioni SIB (Società impianti di Bormio in Valtellina), comprensorio con 50 km di piste, e sulle Funivie Lagorai, in Trentino, con 3 impianti di risalita e 2 tapis roulant. Per acquistare lo skipass in mobilità è necessario iscriversi al sito www.bemoov.it e aver associato il proprio numero di te-lefono alla propria carta di credito. Poi l’utente acquista la keycard, scheda universale per l’accesso agli impianti, presso le biglietterie dell’impianto scelto. A questo punto è sufficiente scaricare l’app e scegliere la stazione e lo skipass desiderato. Al termine dell’acquisto l’utente riceverà un sms- di conferma.

Il marchio DC sta dimostrando di avere rag-giunto una posizione importante nel web e nei social. Non a caso, a inizio anno il pro-filo Facebook internazionle ha raggiunto i 10 milioni di fans, cui si aggiungono gli svariati milioni del pro-filo europeo. Per celebrare questo incredibile risultato e ringraziare i suoi suppor-ter, DC ha pubblicato uno speciale video di ringra-ziamento che vede protagonisti alcuni dei suoi team riders internazionali più famosi. Inoltre è notizia recente la premiazione dell’applicazione web DC Livepark System con il prestigioso Gold Award Ispo 2013.

Si tratta di un innovativo sistema di condi-visione online dei propri video realizzati in snowpark, che consente allo stesso tempo

di editarli e condividerli di-rettamente sul sito introdu-cendo un fattore di espe-rienza personale nell’intero progetto. “Un’implementa-zione eccezionale. L’idea permette agli utenti di ve-dere, editare e condividere su un’applicazione web i

propri video direttamente registrati in uno snowpark. DC ha mostrato un’innovativa idea per creare un website in cui attrarre esattamente il proprio target group”, sono state le parola della giuria.

Bemoov, lo skipass si paga con il cellulare

10 milioni di fans su Facebook e ispo gold award per dc

Web

L’applicazione firmata The NorthSails porta l’esperienza del brand a portata di mano, ren-dendo di facile accesso tutti le informazioni utili per gli appassionati di windsurf: gamma

prodotti, clip dedicate, ricerca dealer e tanto altro. La nuova sezione Donwloads consente di scaricare una serie di contenuti nel device utilizzabili anche offli-ne, come wallpaper, video, bro-chure e manuali. Quella Specs invece è stata aggiornata con i prodotti 2013, mentre sono stati risolti alcuni piccoli bug. Tra le al-

tre caratteristiche sono presenti collegamenti ai social network principali, un Dealer Locator, convertitore di unità e un’utilissima Packing List, in modo da non dimenticare nulla quando si parte per una session in mare.

JVC lancia la nuova videocamera indos-sabile GCXA1 (Adixxion) e la sta facendo testare ad alcuni dei migliori riders e vi-deomakers italiani, come Sergio Minnici, Alberto Acetulli, Alessandro Miniotti, Ivan Koklov, Daniele Zennaro o Lorenzo Fonda. A essi JVC ha inviato in anteprima la ac-tion cam e i suoi accessori, collezionando

con il loro contri-buto non solo

insights utili per migliora-re il prodotto ma anche e

sop ra t t u t t o e s p e r i e n z e ,

impressioni e pro-ve sul campo. Il risultato è www.adixxion.it: un laboratorio digitale e un contenitore di clip video, immagini e interviste, che raccoglie il lavoro di tutti i videomakers coinvolti, alle prese con onde, neve, ster-rato o traffico cittadino. Il modo migliore per vedere in azione la scocca quad-proof, il display LCD integrato, il remote control wifi e tutti gli accessori di questa camera dal peso di 126 gr. Risoluzione massima di 1920×1080 (Full HD) pixel 30 fps e 1280x720 (HD) a 60 fps.

northsails v2.0, l’app essenziale per i windsurfer

adixxion.it, il laboratorio digitale firmato Jvc

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neWs events

Il team di Fiera Bolzano è già al lavoro per pianificare la 13ª edizione di Prowinter, fiera B2B europea dedicata al settore del noleggio e dei servizi per gli sport invernali in programma dal 17 al 19 aprile. I dati forniti da Pool Sci Italia nella scorsa stagione parlavano di un fatturato del mercato italiano delle attrezzature per lo sci di circa 68.555.226 di euro. Mentre le statistiche presentate di recente dall’Osservatorio Italiano del Turismo Italiano nell’ambito del Nissan

Skipass di Modena mostrano una previsione di ripresa con segni positivi nel numero di praticanti di quasi tutte le discipline di montagna. A questi si aggiungono i dati relativi alla customer satisfaction dell’ultima edizione di Prowinter: oltre il 70% degli espositori si ritiene soddisfatto dei contatti rac-colti in fiera, l’80% confida di avere delle aspettative positive. Nel mercato rent, secondo il sondaggio del pool, oltre il 60% dichiara di aver usufruito almeno saltuariamente di un servizio di noleggio sci. L’85,1% di essi si dice completamente soddisfatto del trattamento ricevuto. Tra le motivazioni che

spingono gli appassionati al noleggio troviamo la comodità (30,2%), seguita dalla ricerca di un modello sempre attuale (28,2%), per finire con l’economicità (6%). Dalla quota restante (44,9%) emerge soprattutto la volontà di provare prima di acquistare. Di gran lunga inferiori le percentuali per quanto riguarda il noleggio di scarponi che totalizza un 19,7% (16% rara-mente, 1,8% spesso, 0,9% sempre), cui corrisponde anche una minor percentuale di clienti soddisfatti (57,8%).

www.prowinter.it

WSF World Rookie Fest 2013, tenutosi a Livi-gno, ha visto fronteggiarsi 138 giovani riders provenienti da 16 nazioni, fra i più promet-tenti i talenti dello snowboard internazionale. Dopo 2 giornate di qualifica caratterizzate da un meteo clemente, una forte perturbazio-ne nevosa è interve-nuta il terzo e ultimo giorno, con vento e nuvole in bassa quo-ta, creando delle con-dizioni decisamente difficili per lo svolgi-mento delle finali. I 42 finalisti (16 maschi ro-okies, 12 maschi grom, 8 femmine rookie e 6 femmine grom) non si sono però spaventati. Fra le ragazze, Talie Larochaix dalla Francia ha vinto la categoria grom riservata alle un-

der 14, mentre la nostra portabandiera Valen-tina Barengo (in foto) ha trionfato nella rookie (15-18 anni): “È il mio terzo e ultimo anno come rookie e vincere qui a Livigno è come un sogno che diventa realtà”, ha dichiarato

dopo la cerimonia di premiazione. Fra i grom maschili c’è sta-ta una sfida di altissi-mo livello, ma il titolo è andato al norvege-se Isak Ulstein sul connazionale Marcus Kleveland. Grandi emozioni anche per i rookie, nella cui cate-

goria ha vinto un altro norvegese, Ole Chri-stian Hagen, al suo secondo titolo. Il succes-so come Best team non poteva dunque che andare alla Norvegia.

Una partenza migliore per il Bràulio Vertical Tour 2013 non avrebbe potuto esserci, grazie soprattutto alle condizioni me-teo eccellenti e all’innevamento praticamente perfetto che ha regalato Cervinia nel weekend del 29-30 dicembre. Una tap-pa, questa inaugurale, da ricordare però, a maggior ragione, per il grande spettacolo demo offerto da alcuni dei migliori freeskiers e snowboarders acrobatici italiani, compresi alcuni esponenti della nazionale italiana come Denis Battisti o i fra-telli Schenk. Una folla notevole ha poi partecipato per entram-bi i giorni a tutte le proposte del villagio, comprese le prove tecniche degli sci Scott e dalle tavole Hostile.

Il 28 marzo a Livigno si svolgerà un nuovo evento dal format nuovo e particolare: Flight on the Moon. Il contest, presentato dal gio-vane e promettente marchio Tailgrab, in collaborazione con Red Bull e Out-Of, pre-vede una sfida freestyle a coppie, uno skier e uno snowboarder, in notturna. I migliori 3 si spartiranno il montepremi, al momento di 2.000 euro. Ma le novità non finiranno qui.

www.tailgrab.it

prowinter: dal 17 al 19 aprile la 13ª edizione WsF World rookie Fest 2013, ecco i vincitori

partito a cervinia il Braulio vertical tour 2013Flight on the Moon, saltando “sulla luna” a livigno

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il giovanissimo brand di gigi rüf e Johnnie paxson si è già fatto notare per la sua personalità e la sua filosofia. “slash è una piattaforma dedicata al progresso, all’individualità e agli standard, con la quale vogliamo venire incontro alla domanda di alta qualità attraverso una selezione di tavole progettate per tutte le esigenze e costruite con un livello di precisione inaudito”.

Semplice, minimalista, evocativo e per certi versi geniale: già il nome, che ri-manda a quel gesto tanto caro a tutti gli snowboarder patiti della neve fresca, dice tanto del marchio Slash, fondato un anno fa dal noto rider austriaco Gigi Rüf. Poche le tavole per ora a collezione (quattro) ma realizzate con una spasmo-dica attenzione alla qualità. Non a caso il modello ATV Hub, pro model di Gigi ideale per il backcountry riding e i kicker in fresca, è stato recentemente insignito del premio Good Wood di Transworld Snowboarding. Un bel colpo quindi quello messo a segno da Friendistribu-tion, che ha acquisito la distribuzione per l’Italia di Slash e attraverso la quale abbiamo realizzato in esclusiva questa bella intervista a Mr Gigi Rüf.

come è nata l’idea di creare il brand Slash by gigi? Si è trattato di un pro-cesso lento o di un improvviso colpo di genio?Splash, flash, Slash… l’idea era già lì, dopo vent’anni di snowboarding. È dal ’97 che sono coinvolto nella progettazio-ne di tavole. Un’esperienza che mi ha dato più agio nella creazione di Slash. In generale, sin dall’inizio della mia car-riera come professionista, mi ha sempre interessato la possibilità di progettare le mie tavole – una possibilità che per fortuna ho avuto. Dall’artwork alle tecno-logie e alle tecniche costruttive: l’essen-za del mio lavoro sulle tavole è sempre stata quella di costruire un mezzo che avesse personalità.

come definiresti Slash?Una piattaforma dedicata al progres-so, all’individualità e agli standard. Con Slash vogliamo venire incontro alla domanda di alta qualità attraverso una selezione di tavole progettate per tutte le esigenze e costruite con un li-vello di precisione inaudito. In questa avventura sono accompagnato da Jo-hnnie Paxson, che porta a Slash un elemento davvero personale. Qua le leggi di natura sono governate dalle azioni dei rider. “Drop in, gain speed and Slash”.

come ha reagito il mercato alla nascita di Slash e al tuo nuovo ruolo?Difficile fare un bilancio dopo un solo anno di attività. Di certo sto incontran-do molto interesse e in tanti mi stanno

mostrando il loro sostegno e il desiderio che Slash possa decollare.

una linea “disegnata da un rider” di certo va a tutto vantaggio dello snow-board. ci puoi raccontare qualcosa del-le caratteristiche delle tavole di Slash che hai aggiunto per migliorare le tue sensazioni sullo snowboard – e quindi quella degli altri?All’inizio ho creato l’ATV pensandolo come il mio modello professionale. L’ap-proccio che ho adottato per l’identità di Slash è un approccio minimalista. Ero già convinto delle misure della tavola che avevo in mente, ma arrivando a Nidecker mi sono imbattuto in alcune innovazioni interessanti. È stato allora che ho co-minciato ad aggiungere i migliori “ingre-dienti” che mi fosse dato di incontrare e

a tarare quelli che avrebbero reso la mia tavola migliore. Una delle tecnologie più nuove montata sulle nostre tavole è il “reactive flex” - probabilmente una delle tecnologie più moderne nello snowboar-ding di oggi che consente alla tavola di piegarsi da lato a lato. Per esempio, se Johnnie Paxson fa un boardslide su un rail, la tavola crea immediatamente una concavità come in uno skatebord, alzan-do le estremità in modo da evitare la pre-sa della lamina. È flessibilità in 3D.

oggi ci sono molti brand di proprietà di rider. tu hai voluto tuttavia enfatizzare questo aspetto, usando la dicitura “by gigi”: perché questa scelta? cosa si può trovare di te nel brand Slash?Si tratta di quello che faccio – accanto al lavoro di sviluppo per Union Bindings e alla collaborazione con Nike e Dragon per ispirare nuovi prodotti.

chi altro c’è in Slash?Ho due aiuti altrettanto fondamentali, che mi danno idee e aiutano Slash a vivere. Sul lato creativo c’è Papriko Ink – i miei designer. Accanto a loro, sul lato della produzione e distribuzione, ci sono i fra-telli Nidecker.

Il mercato statunitense è probabilmen-te il più importante per questo sport. quanto credi che invece conti il merca-to europeo e quello Italiano?Io credo realmente che lo snowboarding possa essere naturale e divertente per chiunque. Tutti quelli che si cimentano

di Monica Viganò

A cura di Benedetto Sironi

in collaborazione con rockinthemiddle.com

Brand proFileIl noto rider austriaco Gigi Rüf ci spiega come e perchè è nata l’idea di creare un proprio brand di tavole

splash, flash... slash!

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Il magazine americano Transworld Snowboarding, una delle più importanti riviste mondiali della no-stra beneamata disciplina, da 14 anni assegna ad alcune tavole selezionate il premio “Good Wood”. Anche per la stagione 2012/13 sono state centina-ia le tavole testate. Il risultato sono stati 10 premi “Good Wood” assegnati a modelli sopra i 450 dol-lari e altrettanti per i modelli in vendita al pubblico sotto questo prezzo. Sul fronte femminile invece 10 in totale i premi (5 + 5). La Slash ATV HUB è stata propria una delle tavole premiate nella categoria “over $ 450”. Si tratta del pro model di Gigi Rüf, ide-ale per il backcountry riding e i kicker in fresca. La ATV HUB ha uno shape twin con un flex direzionale medio/duro, capace di spingere in modo progres-sivo su tutte le transizioni. Gigi Ruff, oltre ad aver relazzato la grafica, ha scelto un camber positivo, capace di assistere al meglio ogni sua manovra. In-somma, una tavola da freestyle/ all mountain deci-samente “esplosiva”. Misure: 154,156,158,161,165w.

con la montagna ne ricevono una bella scarica di adrenaline e di endorfine. È una droga.

In un mondo pieno di brand produttori di tavole e caratterizzato da una forte competizione, quali sono i punti di for-za di Slash e come pensate di ottenere posizioni importanti nei migliori negozi?Io posso solo sostenere i quattro modelli che ho creato per scopi specifici.

camber tradizionale o inverso – quale utilizza Slash?La tavola più costosa della linea è la mia ATV originale. Ho seguito le necessità di Johnnie Paxson e la sua maggiore espe-rienza per l’utilizzo urban – il che significa che preferisce la sua tavola senza alcun preload, ovvero con una base piatta. Per la fresca la tavola Straight, che ho adat-tato con un camrock posteriore, è proba-bilmente il pezzo più sorprendente della mia gamma. Grazie a Slash sono riuscito a creare tavole per terreni specifici che mi sono utili per tutta la stagione. E non vo-glio dimenticare la The Park, che è dotata del camrock più comune ed è la più sem-plice ed economica.

Da ricordare anche il recente ingresso nel tuo team di manuel Diaz – il quale gareggerà accanto a te e a paxson. quali sono le altre scelte di marketing e promozione?Non credo che si tratti di una scelta scon-tata di marketing e promozione. I miei ri-der hanno le stesse chance mie e devono

impegnarsi a fondo. Slash è piuttosto una piattaforma nella quale invito i rider a unir-si e dove il mio ruolo è quello di seguirli nella costruzione di tavole che rispecchi-no la loro esperienza e visione. I rider pos-sono esprimersi come meglio credono, senza restrizioni, e si possono promuove-re come meglio credono.

quanto contano i negozi specializzati per Slash?Per Slash la presenza in negozio è l’ele-mento chiave per riuscire a entrare in contatto con la comunità di snowboarder là fuori. D’altro canto, la mia carriera è ini-ziata quando un negozio ha cominciato a supportarmi, anche se era solo per avere degli sticker gratuiti!

Alla chiusura del primo anno di attivi-tà: qual è il feedback? Avete raggiunto i vostri obiettivi?È una curva di apprendimento più che una previsione sui profitti. Per esempio: ho usa-to la mia tavola Straight per la primissima volta al Supernatural in Canada e sono ar-rivato secondo, guadagnandomi un po’ di soldi dal premio. Ma l’esperienza più grati-ficante è stata vedere quanto fosse valida la tavola “sul campo”. Il mio obiettivo è di continuare a creare e riuscire a estendere questa mia possibilità ad altri rider.

cosa possiamo aspettarci nel futuro da Slash? Su cosa vi concentrerete? Semplice: vogliamo trovare i giusti ingre-dienti per il vostro snowboarding e per farvi divertire!

IL PREMIO ASSEGNATO DA TRANSWORLD SNOWBOARDING

atv huB: good Wood!

Nelle foto in queste pagine Gigi al lavoro in pose più o meno “serie” nella fabbrica dove vengono realizzate le tavole Slash.

www.slashsnow.com/enPhoto credits: François Marclay

www.francoismarclay.com

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14 Pointbreak Magazine 1 / 2013

Lo scorso ottobre l’EuroSIMA Cluster, associazione che rappresenta diverse società del mercato boardsport, ha rea-lizzato una ricerca per valutare le inizia-tive ecologiche e il grado di impegno in termini di sostenibilità di tutti i suoi mem-bri. Ciò è stato possibile grazie all’inno-vativo strumento valutativo Ecoride, un indice creato e sviluppato da EuroSIMA Cluster in collaborazione con ADEME (agenzia pubblica francese finalizzata a incoraggiare, supervisionare, coordi-nare e facilitare iniziative di protezione dell’ambiente e di gestione dell’energia) e InovEco (società specializzata nella consulenza e nella creazione di edifici in grado di sfruttare energia alternativa). Questo indice consente di valutare le ini-ziative ambientali e le azioni sostenibili intraprese nel mercato boardsport.

pArtecIpAntI - Ben 13 società in rappresentanza di oltre 60 marchi han-no volontariamente preso parte all’edi-zione 2012 di questa ricerca. Si tratta in particolare di Bic Sport, Bruno Delaye Production, Cool Shoe, Hoff Distribution, Holly Wood, InovEco, Notox, NSI h.o.5 group, Oxbow, Picture, Quiksilver Euro-pe, Rip Curl Europe e Völkl. La valuta-zione dell’impegno ecologico di queste realtà è stata realizzata da un comitato di esperti indipendenti provenienti dalle seguenti istituzioni: ADEME, Aquitaine Développement Innovation, Camera del Commercio e dell’Industria di Bayonne Pays Basque, Camera del Commercio e dell’Industria delle Lande, Consiglio Ge-nerale delle Lande, Consiglio Generale dei Pirenei Atlantici, Consiglio Regionale di Aquitania, Green Room Voice, Inove-co, Surfrider Foundation Europe e l’Uni-versità di Bordeaux 2.

metoDo DI AnAlISI - La valutazione è stata effettuata sulla base di 15 punti suddivisi in 3 aree tematiche: gestione ecologica presso la sede della società (con iniziative per ridurre il consumo di acqua ed energia, per riciclare gli scarti e per educare i dipendenti); eco design di prodotti o servizi (utilizzando materiale riciclato, includendo la possibilità di ri-parare i danni per allungare la vita del prodotto, riducendo l’impatto ambientale nell’organizzare eventi aziendali); livello di impegno ambientale (supporto tec-

nico o finanziario di iniziative e progetti ecologici).

rISultAtI DellA rIcercA - Nel grafico qui a destra viene evidenziata la situazione delle società del mondo boardsport nel 2012. Sono stati consi-derati 3 livelli di performance: valuta-zione, adozione di soluzioni, integra-zione della sostenibilità in ogni aspetto delle attività aziendali.

InIzIAtIve poSItIve e compor-tAmentI eSemplArI - La ricerca ha rivelato che le società boardsport hanno ampliato la loro gamma di pro-dotti eco-friendly. Inoltre le aziende si stanno chiaramente impegnando a ot-timizzare le proprie fasi logistiche, ad esempio preferendo sempre più tra-sporti su rotaia piuttosto che su strada. Hanno inoltre migliorato la tracciabilità dei propri fornitori, soprattutto in riferi-mento alla gestione di rischio relativo a sostanze chimiche usate nei loro pro-dotti. Per finire, queste società suppor-tano attivamente numerose iniziative ambientaliste, come la protezione delle barriere coralline, il rimboschimento di alcune zone dell’Africa o la promozio-ne di campagne sulla salvaguardia del mare e delle coste.

Dove SI può mIglIorAre - Le nor-mative ambientali sono spesso ancora viste dai vertici aziendali come obbli-ghi, più che come reali opportunità per uno sviluppo del proprio business. La maggior parte delle società boardsport non utilizza indicatori delle proprie per-formance come strumenti di analisi del-la responsabilità sociale e ambientale dell’azienda (rientranti in ambito CSR). Questi indicatori consentirebbero loro di tenere sotto controllo le loro perfor-mance economiche così come le loro politiche ambientali e sociali. Per trac-ciare il progresso (o il regresso) del mondo boardsport nello sviluppo so-stenibile, l’EuroSIMA Cluster condurrà questa analisi su base annuale. I risul-tati della ricerca forniranno un’immagi-ne accurata e aggiornata dell’impegno sostenibile del nostro mercato. Nello schema a fianco, un elenco dei princi-pali comportamenti esemplari scoperti grazie alla ricerca di EuroSIMA Cluster.

risultati della ricerca

Quando boardsport fa rima con green

l’analisi dell’impegno ecologico ha riguardato 15 aziende in rappresentanza di oltre 60 marchi. aumenta l’attenzione all’ambiente con iniziative che riguardano

il design prodotti, i servizi offerti e la gestione della sede aziendale.

a cura di Monica Viganò

Focus onI risultati di una ricerca condotta dell’EuroSIMA Cluster secondo l’indice Ecoride

AzIenDA AttIvItà comportAmento IDentIfIcAto

BIC SPORT Progettazione e Le tavole da surf e Sup sono realizzate

produzione di in Francia in una fabbrica eco-sostenibile.

attrezzature sportive.

COOL ShOE Progettazione e È una delle 250 aziende francesi che

distribuzione prendono parte al progetto sperimentale di

di articoli sportivi. “etichettatura ecologica” dei propri prodotti.

OxBOw Progettazione e Il 30% dei prodotti che commercializza sono

distribuzione caratterizzati da un eco-design e includono

di articoli sportivi. etichette che consentono di tracciarne

l’impatto ambientale.

PICTURE Progettazione e L’azienda ha avviato un progetto R&D

distribuzione per creare abbigliamento tecnico con un unico

di articoli sportivi. materiale, così da agevolarne il riciclo

una volta concluso il suo ciclo di vita.

QUIkSILVER EUROPE Progettazione e Vincitore dell’European Green & Pack Award

distribuzione per aver disegnato un packaging per caschi

di articoli sportivi. da snowboard utilizzando cellulosa riciclata.

RIP CURL EUROPE Progettazione e Sviluppo di una nuova gamma di accessori

distribuzione realizzati riciclando mute.

di articoli sportivi.

VöLkL Produttore di sci L’80% di sci e snowboard è realizzato in una

e snowboard. fabbrica tedesca sfruttando le più innovative

tecnologie eco-friendly attualmente disponibili.

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avviare un programma di corsi base costituisce un modo per diffondere la pratica presso i neofiti e può allo stesso tempo costituire un grande vantaggio per il punto vendita in termini di affluenza.

Qualche mese fa parlando della strate-gia giusta per mantenere il proprio core-shop sulla “retta via”, accennammo alla possibilità di avviare un piccola Skate-board School locale, in questo articolo scenderemo un po’ più nel dettaglio su come procedere. Non occorrono 20 anni di skateboarding alle spalle per ca-pire quale sia il modo migliore per impa-rare a muoversi sulla tavola a rotelle. Per molti la via maestra è andare allo skate-park o al local spot, fare conoscenza sul campo e cominciare a fare pratica imitando i più bravi. Tuttavia, sebbene questo costituisca un metodo tradizio-nale ben collaudato, quello del “fai da te” non è certo il metodo più efficace per avvicinare grandi numeri di nuovi prati-canti, soprattutto se si ha a che fare con i più giovani. In quest’ottica il corso di avviamento alla pratica dello skatebo-ard rappresenta un metodo più rassi-curante, consueto e facilmente assimi-labile (da genitori e kids) per avvicinarsi a una nuova attività sportiva. Starà poi alla bravura del “maestro” il compito di trasmettere l’unicità dello skateboarding e le diversità rispetto al judo, il nuoto op-pure il tennis.

lA SerIetà prImA DI tutto - Come tutti i corsi per l’avviamento allo sport, anche quelli per lo Skateboar-ding hanno un costo. È giusto ed è normale che sia così, nessuno si scan-dalizza. L’importante è sapere offrire istruttori formati e responsabili, un’as-sicurazione per i partecipanti e una gestione attenta del corso. Tutte carat-teristiche che fornisco un’immagine di professionalità e sicurezza indispensa-bile per la vostra attività: sia quella del negozio che quella della Skate School. Se poi sarete voi a decidere di “offrire ai vostri clienti” il corso coprendone i costi... affare vostro: l’assunto di base non cambia.

Il nome e l’ASSocIAzIone - Come prima cosa decidete quale nome dare alla vostra Skate School. La cosa più pratica e vantaggiosa è che le diate il nome del vostro negozio. In questo modo, promuovendo la scuola farete pubblicità allo shop e vice versa. La for-ma corretta poi per far crescere l’attivi-tà è quella di costituire un’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD). L’opera-zione ha un costo di poche centinaia di

euro e fino a quando non farete richie-sta di Partita Iva (per la Skate School non vi serve) non vi saranno obblighi fiscali particolari. Radunare gli skater in associazione è un modo molto pratico e corretto per fare gruppo, condividere uno scopo e organizzare attività di pro-mozione sportiva come appunto avvia-re alla pratica nuovi skater.

lA comunIcAzIone - Potrete ospi-tare tutte le informazioni della ASD e dunque della scuola all’interno del sito del vostro skateshop (oppure sulla vo-stra pagina Facebook) attivando in

questo modo un corto circuito di comu-nicazione che aumenterà la visibilità di shop e Skate School al contempo. Oltre alla comunicazione online sarà utile la stampa di cartoline informative, magari fronte e retro, lasciando spazio da un lato per un modulo di iscrizione. I luo-ghi giusti dove diffondere questo mate-riale pubblicitario sono scuole, oratori ma anche palestre e locali frequentati dalle mamme.

IScrIzIonI e ASSIcurAzIone - Le iscrizioni dovranno essere presentate di persona (questo è importante) pres-

Ci sono una serie di buone ragioni perché i maestri seguano un percor-so formativo. Il primo è un banale principio di serietà: è necessario che chi impartisce lezioni sappia quello che fa e dare consigli basati sulla propria esperienza non è sufficiente. Il secondo è puramente legale: per avere titolo a insegnare è necessa-rio frequentare almeno un corso di base dove apprendere rudimenti di primo soccorso, fisiologia e psicolo-gia e quant’altro necessario a gestire i giovani adepti. L’ultima questione è più prettamente assicurativa: se un’associazione impiega un persona

non qualificata per svolgere il ruolo di maestro, sia lui che i suoi allievi non sono coperti da assicurazione. Il per-corso per la formazione dei maestri di skateboard è stato definito dalla Federazione Italiana Hockey e Pat-tinaggio (FIHP) nel 2012 su mandato del CONI. Eccovi quali sono gli step necessari per raggiungere una prima abilitazione all’insegnamento.

corso di allenatore giovanile Si tratta di un corso CONI generico e di base che impartisce i rudimenti di psicologia, fisiologia, primo soccorso. Dura in genere 4 giorni e non ha spe-

cificità per nessuno sport particolare. Viene organizzato da diverse Federa-zioni, sia a livello nazionale che al livel-lo regionale. Alla fine di questo corso non si è abilitati all’insegnamento ma è indispensabile frequentarlo per leg-ge prima di “specializzarsi” nell’inse-gnamento di qualsiasi sport.

corso di Maestro di skateboardSi tratta di un corso FIHP Regionale al quale si può accedere indifferen-temente prima o dopo la frequenza di un corso di Istruttore Giovanile. Il corso di maestro prepara all’insegna-mento dei rudimenti dello skateboar-

ding senza specificità di disciplina. La qualifica di Maestro si ottiene dopo aver partecipato al corso, Superata una prova scritta e una pratica, fre-quentato il corso di Allenatore Gio-vanile.

corso di allenatore skateboard di primo livelloSi tratta di un corso FIHP di livello Na-zionale che forma tecnici Federali Skateboard abilitati all’insegnamento di specifiche discipline dello Skatebo-arding: Skateboard Moderno (street e rampe), Skateboard Veloce (slalom e downhill), Mountainboard. Per otte-

nere la qualifica di Allenatore di Pri-mo Livello è necessario Frequentare il corso di Allenatore di Primo Livello, aver frequentato il corso di Allenato-re Giovanile, aver superato l’esame pratico di Maestro di Skateboard.

Attualmente sono numerosi gli skater ad aver frequentato i corsi di Allena-tore Giovanile. I primi corsi di Maestro di Skateboard e Allenatore di Primo Livello verranno organizzati tra la pri-mavera e l’autunno 2013.

Per informazioni:[email protected]

a cura di Luca Basilico

pagine utiliEcco come aprire una scuola: dalle fasi iniziali, alla scelta del programma di insegnamento, alla preparazione dei maestri

una skateschool peril vostro shop

la ForMaZione dei Maestri

ivan Federico - ollie Melon

di Monica Viganò

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Gran parte delle sue molteplici attività sono legate allo skateboarding: oltre a gestire il suo brand di abbigliamento (La Ghigliottina) e una piccola agenzia di eventi, non rinuncia a fare ancora qual-che gara “nonostante gli anni d’oro sem-brano essere passati: ci sono stati periodi in cui riuscivo a ottenere addirittura otto sponsor”, ci rivela. Insomma lo skate è il suo lavoro e la sua grande passione, che cerca di trasmettere appena possibile anche agli altri, giovanissimi compresi, grazie alla sua attività di insegnamento.

Federico, dove nasce la tua espe-rienza come insegnante?Sono salito sul mio primo skateboard nel 1989 e da allora non ho più smesso. Nella mia vita avrò avuto centinaia di tavole e ogni singolo giorno ho appoggiato i miei piedi su una di queste. In breve, è questa l’essenza della mia storia... Poi si diventa “grandi”, diciamo così. Ovviamente cre-scendo è stato istintivo “dare due dritte” ai miei compagni di team o ai ragazzini che incontravo allo skatepark. Nel 2006, fi-nita l’università, ho insegnato per qualche anno varie materie nella scuola seconda-ria (sia pubblica che privata). Gestire 30 adolescenti non era cosa facile ma ho imparato molto. Soprattutto “come tene-re il gruppo”, che è la cosa più importan-te di tutte nella skate school.

Le tue esperienze più recenti?In quest’ultimo periodo ho cercato di muovermi il più possibile per farmi co-noscere come maestro di skate. Tra le molte città che ho visitato durante i miei spostamenti, ho avuto modo di insegna-re ai due eventi top della stagione 2012: Skipass Modena (grazie a Frontside e Modena Fiere) e Varazze (grazie a Vans e Ignoboys). A Modena hanno provato lo skate quasi 500 neofiti durante i cinque giorni della manifestazione. Numeri che si sono ripetuti a Varazze: i tre giorni con-secutivi della skate school che ho tenuto da solo hanno avuto un grande afflusso di persone e non solo bambini!

Che legame hai con le realtà locali?Ottimo, anche se da noi il calcio ha la priorità. A chi vuole promuovere il nostro sport, per essere meglio ascoltati, consi-glio di creare un‘associazione e di non recarsi uno alla volta dall‘assessore sport o delle politiche giovanili.

Quanta importanza ha la location per l’insegnamento?È la cosa più importante in assoluto. Lo skatepark deve essere sempre tenuto sot-

to controllo, pulito e aggiornato. Per anni sono capitato in luoghi che sembravano centri sociali mal gestiti e altri, al contrario, dove la nazionale italiana di skateboard (che non esiste) sarebbe stata degna di tagliare il nastro inaugurale. Non apprez-zo né l’atteggiamento troppo “hardcore” di alcuni, né quello troppo “uniamoci ai pattinatori e a quelli dell‘hockey” di altri. In mezzo sta la virtù, dicevano...

Come gestisci la tua professione?Io sono un libero professionista e di base nella mia città (Verona) mi appoggio a organizzazioni già esistenti. Da poco sono passato da vice presidente del-la A.S.D. Scuola Skate Italia a semplice collaboratore di un‘altra società, l’Asso-ciazione Sportiva Skateboard Club Scali-gero. La burocrazia in Italia è pazzesca: avere un luogo dove insegnare, nel qua-le i tuoi soci sono assicurati, tesserati e muniti di protezioni già dalla prima lezio-ne, è un ottimo presupposto per iniziare. Io sono un maestro... il resto non deve es-sere la mia principale preoccupazione. Di norma, prima delle lezioni parlo con la famiglia del bambino ragazzo (io pren-do solo dopo i 6 anni) per capire il loro carattere. Cerco di capire se è meglio focalizzarmi su un approccio che sia più divertente o piuttosto soprattutto didatti-co. Questo mi ha permesso di avere corsi tecnici e altri un po‘ più easy, nei quali i kids la prendono “alla buona”… giusto un paio di ore di sano svago.

Per il futuro come ti muoverai?Sto già lavorando in molte altre città, ma mi piacerebbe avere un calendario più definito. A chiunque stia organizzando un evento party o qualche manifestazione e sia intenzionato a inserire un po’ di skate school, offro la mia competenza... per il resto: skate or die!

so il punto vendita. In questo modo, il cliente verrà incoraggiato a visitare lo shop e, nel caso, ad acquistare skate-board e accessori. Contestualmente all’iscrizione potreste prevedere un pic-colo sconto o un omaggio: ad esempio una t-shirt della scuola/negozio o un buono per l’acquisto di skate completi o protezioni. Un altro aspetto di rilievo è assicurare i partecipanti. Il modo più efficace per farlo è quello di affiliarsi alla federazione CONI di riferimento, ovvero la Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio (www.fihp.org), e tessera-re gli aspiranti skater come amatori. Sia l’affiliazione che il costo delle tessere è abbordabile e assolutamente consi-gliato, anche perché così facendo sarà la stessa FIHP a occuparsi della forma-zione degli insegnanti.

lA SceltA DeI mAeStrI - Non serve abbiate a disposizione il “local hero”. Meglio uno skater meno bra-vo ma più incline al ruolo che andrà a svolgere. Scegliere le persone giu-ste è fondamentale: ci vuole qualcuno che abbia tempo libero, sia paziente e sia disposto a imparare il metodo di insegnamento, seguendo a sua volta un percorso formativo. È infatti diffusa l’opinione che per fare i corsi di skate-board basti portare i ragazzini al park e skateare con loro dando dei consi-gli. Nulla di più sbagliato. Quando un genitore paga un corso di skateboard

si aspetta un insegnante organizzato, competente e qualificato, che segua un metodo di insegnamento e non sia semplicemente un compagno di giochi più grande. Retribuire in modo adegua-to l’insegnate è il primo step necessario per poter esigere serietà e precisione.

lA locAtIon - Se avete uno skate-park in città avete già una location naturale. Andate in comune all’ufficio sport e comunicate la vostra volontà di impiegare la struttura per insegnare ai giovani lo sport. In genere verrete ac-colti a braccia aperte. Se uno skate-park non lo avete non disperate. Anche il parcheggio di fronte al negozio, una piccola pista di pattinaggio o un campo da basket andranno benissimo. Stiamo parlando di corsi di base: le rampe non sono indispensabili.

coSA InSegnAre - Stiamo ragio-nando di corsi di avviamento alla pratica. Si tratta di insegnare le basi dello skateboarding in modo effica-ce e veloce. Il primo ciclo di corsi ha come scopo saper stare sulla tavola, spingersi, fare le curve, i cambi di dire-zione, scendere e salire da un marcia-piede, scendere da un piano inclinato. Nel corso più avanzato si andrà a dare “specificità” all’insegnamento: qual-cuno imparerà l’ollie, il pop shove-it e il grind, qualcun’altro il power slide in downhill... non molto di più. Quello che conta è trasmettere bene la tecnica di base e far capire ai neofiti che lo skate-boarding è sconfinato, personale e li-bero... Apprese le basi ognuno deve sperimentare la propria via.

Avviare una Skate School non è diffici-le, in genere la domanda da parte di kids e genitori è tale per cui, appena si spargerà la voce, avrete più richie-sta che non posti disponibili. I risultati in termini di creazione di nuovi skater sono impressionanti e la possibilità che questi nuovi skater si trasformino in clienti fedeli è reale. Che aspettate? Buon lavoro!

www.skateboardschool.orgwww.italianskateboarding.org

www.fihp.org

a cura di Pierpaolo Pighini

facebook.com/federicofaccioli

LA PAROLA A FEDERICO FACCIOLI

tra puro divertimentoe approccio didatticopersonaggio noto della scena skate italiana e proprietario del brand la ghigliottina, dal 2012 ha qualifica ufficiale u.i.s.p. ed è molto attivo anche nell’insegnamento dello skate. ecco un significativo estratto della sua esperienza.

avviare una skate school non è difficile, in genere la domanda da parte di kids e genitori è tale per cui, appena si spargerà la voce, avrete più richiesta che non posti disponibili. i risultati in termini di creazione di nuovi skater sono impressionanti e la possibilità che questi nuovi skater si trasformino in clienti fedeli è reale.

davide cattaneo - nollie cab

ivan Federico Feeble

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Peniche, per chi non la conoscesse, è una piccola cittadina portoghese famosa per la pesca. Distante un centinaio di chilo-metri circa da Lisbona, è sempre meta di appassionati di cucina di mare. Da diversi anni però si è aggiunto un altro elemento di forte richiamo turistico: il surf. Tanto che da 4 anni la località ospita una tappa del circuito ASP, il Rip Curl Pro Peniche. Na-zarè invece è situata più a nord rispetto a Peniche, ma anch’essa è diventata cele-bre per il surf, in particolare nella variante big wave. Non a caso, è il luogo dove l’ha-waiano Garrett McNamara ha surfato, nel 2011, l’onda più grande del mondo (23,77 mt, registrata nel Guinness World Record). Il viaggio in Portogallo mi ha portato a ve-dere 2 spot veramente unici del surf mon-diale e vi racconto com’è andata.

A penIche - Nonostante sia certo che vorreste sapere qualcosa di più sul cibo e sui piatti tipici portoghesi di Peniche, preferisco narrarvi unicamente quello che ho visto durante l’evento clou di questa cittadina. Giunto alla sua quarta edizione, il Rip Curl Pro Peniche è diventato oramai un appuntamento irrinunciabile del cam-pionato mondiale di surf. Giunto all’ae-roporto di Lisbona, incontro all’info-point i miei compagni di viaggio: Alessandro Marcianò e Massimiliano Spolverini (surfi-sti del team Rip Curl), Emanuele Marziani (filmer), Vito Sinisi (responsabile progetto The Secret Spot) e i due vincitori del con-

corso creato da The Secret Spot. Il giorno dopo andiamo finalmente a Supertubos, spot di Peniche dove si tiene il contest. Per la cronaca la vittoria finale è andata all’australiano Julian Wilson (primo suc-cesso per lui nel WTC).

SquIllA Il telefono - L’appunta-mento mondiale non ha escluso le visite ad altri spot importanti come Ericeira e Coxos. Anche se la giornata più bella è stata quella passata a Nazarè, in compa-gnia del nostro amico Garrett McNamara. Un grande personaggio che abbiamo avuto modo di conoscere e ospitare in una serata milanese lo scorso settembre, durante la quale sono stati proiettati an-che alcuni video esclusivi. È sera quando

squilla il telefono: “Hey guys, how is it? I am Garrett. Waves are pumping tomor-row. You should come over here”. Non ca-pita tutti i giorni di ricevere una chiamata da GMac e, soprattutto, di trovarsi a soli 60 km dallo spot dove ha ottenuto il re-cord. “Sure, We are coming”, non si può rispondere altro.

A nAzArè con gmAc - La mattina dopo ci siamo alzati presto e ci siamo pre-cipitati a Nazarè. L’incontro con Garrett è sul lungomare. Da lì ci conduce al porto e al suo garage, dove tiene tutte le attrez-zature necessarie per l’impresa che vuole ripetere. Ops... migliorare: surfare un’onda alta quasi il doppio di quella del 2011. Una

decina di tavole, tre moto d’acqua, paraffi-ne, mute, attrezzi vari… subito ci colpisce la grande organizzazione che c’è dietro a un’avventura simile. Ci porta poi alla Light House (il faro situato sopra lo spot Praia do Norte). Garrett ci spiega che la costruzione è rimasta chiusa al pubblico fino a circa 100 anni fa. In una stanza vi sono un proiettore con un video in loop, foto appese ai muri e il certificato Guinness World Record, che GMac ci mostra orgoglioso. In un’altra stan-za, allestita a studio con postazione di ripre-sa, post produzione e connessione internet, conosciamo uno dei filmer di McNamara. Sul terrazzo dell’edificio incontriamo infine Joel Parkinson (contendente al titolo ASP 2012), Pacho Sullivan (surfista hawaiiano), Joe Turpel (commentatore delle gare ASP)

e altri amici del team di Joel. Ci spiegano che per loro è fantastico poter venire a Na-zarè e vedere lo spot. Tanto che Parkinson tornerà il lunedì successivo qui per fare una session con Garrett. Purtroppo le condizioni in mare di giornata non sono le migliori e ritorniamo mestamente a Peniche.

bIg wAve SeSSIon - Il giorno dopo, alle 7 del mattino, Garrett ci chiama nuova-mente: “It’s on! Got to come over here! Mon-ters!”. Altri chilometri e torniamo a Nazarè. Al garage, Alessandro Marcianò e Massimi-liano Spolverini vengono convinti a provare il big wave surf con lui. Situazione che non capita tutti i giorni. Un mix di adrenalina, ec-citazione e tensione si legge nei loro volti ma sono convinti. Mentre ricevono le mute, arrivano Andrew Cotton ed Eric Rebière. Il tempo non è fantastico ma le onde, anche se non offrono misure da guinness, sono belle grandi. Dal faro assistiamo allo spet-tacolo. La gente è accorsa numerosa per vedere Garrett e i suoi compagni. I nostri due italiani purtroppo non hanno provato, secondo GMac non c’erano le condizioni adatte. Il suono delle onde e la vibrazio-ne del terreno che si percepisce quando 7 metri di onda si chiudono su sé stessi è indescrivibile. Grazie alle sue imprese Mc-Namara è riuscito a coinvolgere tutti i locali di questa cittadina, arricchendo il valore di questo posto. Oggi molte persone che visi-tano il Portogallo, segnano come tappa ob-bligatoria Nazarè: per la città e per Garrett.

Big garrett

in occasione della tappa portoghese dell’asp, lo scorso ottobre, abbiamo incontrato nuovamente il nostro amico garrett Mcnamara. proprio nello spot di nazarè che gli è valso nel 2011 il record mondiale di big wave con un’onda di quasi 24 metri.

personaggiDa Peniche a Nazarè: Pointbreak Magazine in trasferta nelle note località lusitane insieme a un personaggio d’eccezione Testo & Foto: Marco Gregorin

garrett Mcnamara alle prese con una “piccola” onda

portoghese

in preparazione per la session di big wave

la maestosa spiaggia di nazarè un momento di gara del rip curl pro

il certificato guinness World records all’interno del faro light house sopra praia do norte, nazarè

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È pensiero comune che nella vita bisogna farsi trovare sempre pronti agli appuntamenti che contano. A qualcuno sembrerà strano o perlomeno esagerato, ma per me, che ho dedicato gran parte della mia vita al mondo dello snowboard (pioniere e atleta prima, insegnante, organizzatore di eventi, rivenditore, fotografo, storico e collezionista poi) un appuntamento impor-tante è stato quello fissato alle 7 di sera di un martedì di fine giugno alla Pizzeria Verità, 156 St. Paul Street di Burlington, Vermont (USA). Grazie alla mediazione di Pietro Colturi, im-portatore e distributore Burton per l’Italia, sono stato ospite a cena di Jake Burton, la leggenda vivente del nostro sport, pa-dre fondatore e leader carismatico dell’omonima ditta.

lA fActoryPrima, nel pomeriggio, Hariett, premurosa segretaria per-sonale di Jake, mi invita a visitare il centro prototipi della produzione tavole. Qui ogni singolo modello viene studiato e prodotto una prima volta in pezzi singoli, quindi control-lato in ogni sua forma e teorica prestazione prima di esser testato sul campo e mandato con i dovuti ritocchi alla pro-duzione in grande scala a fini commerciali. Io ed Elena, la mia fidanzata, raccogliamo l’invito al volo. La Burton Fac-tory è un’azienda molto bella e ben curata con un grosso Flag Ship Store (negozio bandiera con vendita al dettaglio) all’interno, giusto oltre una reception essenziale che ai muri propone una breve carrellata delle tavole che hanno fatto la storia dell’azienda. Altra peculiarità della ditta, tutti gli impie-

gati (circa 300 persone) possono portare il proprio cane sul posto di lavoro con conseguente ed evidente vai e vieni di razze che circolano più o meno liberamente per i corridoi, gli uffici, l’ingresso e il coloratissimo negozio annesso. Una simpatica “tradizione” senza controindicazioni (perché ov-viamente le bestie aggressive rimangono a casa) che mi ha mostrato almeno una quindicina di tranquilli quadrupedi nel breve tempo della mia visita.

centro prototIpIIl centro prototipi, sito in un edificio giusto oltre il piazzale parcheggio antistante la Factory e sovrastato da una rug-ginosa seggiovia smessa, è oggi intitolato alla memoria di Craig Kally. Prematuramente scomparso in Canada nel 2003, fu travolto da una grossa valanga mentre, snowbo-ard nello zaino, risaliva a piedi con altri 5 riders un pendio fino allora ri-tenuto molto sicuro. Craig è stato un grandissimo di questo sport (4 volte campione del mondo, 3 volte vincito-re dell’US open, 3 volte primo al Mt. Baker Banked Slalom) ed è univer-salmente considerato il padrino del freeride mondiale. Prima atleta forte e simpatico, poi ottimo consulente tecnico ed impeccabile guida, aveva doti comunicative fuori dal comune. L’ingresso del “Craig’s”: Craig Kally Proto Facility, dove un piccolo e ben curato museo illustra l’evoluzione dell’attrezzo e relativo abbigliamento dal 1977 (data di nascita della Burton Factory) a oggi, è ricoperto da una tettoia fatta con il materiale dei para va-langhe, come a proteggere i visitatori là dove non ha potu-to proteggere il povero Kelly. Ci accompagna nel giro illu-strativo Todd, archivista dell’azienda e super conoscitore di storia e costruzione dell’attrezzo. Il Proto Facility tour ini-zia proprio dal mini museo, ben concepito e attentamente sviluppato con pezzi estremamente rari o addirittura unici, per poi spostarsi nel vivo della lavorazione moderna.

come nASce uno SnowboArDLa sequenza di come si concepisce e quindi costruisce uno snowboard è nello stesso tempo semplice e complessa. Semplice perché ripercorre più o meno le stesse fasi ripe-tute ormai da anni: scelta della struttura laminare dell’anima in legno, inserzione di lamine e soletta, incollaggio, pressa, piega e centina, serigrafia, taglio, rifinitura e controllo. Com-plessa perché un attrezzo tecnico, prestazionale e all’avan-guardia come vuole e deve essere ogni tavola Burton che esce sul mercato, ha bisogno di un’infinità di accorgimenti personalizzati per ogni singolo modello. La scelta della com-posizione dell’anima in legno, già studiata al computer per caratteristiche di flessione, torsione, durezza e resistenza dei singoli legni incrociati fra di loro, porta a un reparto dove centinaia di anime dormienti aspettano impilate su enormi ri-

piani. Sui ripiani di fianco, lastre fluorescenti di compositi di fenolo sono i futuri fianchi colorati degli snowboard. Anche le lamine metalliche hanno una loro vita. Ognuna svi-luppata partendo da studi appropriati e con specifiche differenziate, anche loro aspet-tano appese di esser inserite nella pressa, di fianco al legno, sotto il fenolo e sopra il P-Tex delle solette.

grAfIche e SerIgrAfIALe grafiche delle solette sono tutte esposte in bella mostra su un lungo muro. Qui oltre alla qualità del materiale, che ovviamente varia a seconda del valore della tavola in la-vorazione, si punta tutto sull’estetica. I mol-

teplici colori si intrecciano con disegni di ogni sorta e vistose sigle, le sfumature e i contrasti sono un gioco che prima o poi incontra i gusti degli acquirenti. Alla realizzazione di queste composizioni collaborano diversi artisti e grafici esterni. Con-tinuando sul ”Craig’s trail” e cambiando nuovamente reparto, passiamo sotto un’esposizione di vecchie centine, vecchie anime in legno stratificato e relative prime solette sintetiche. Un altro pezzo di storia appeso ai muri a prendere polvere e a ricordarci che il tempo passa. Un rettangolo ligneo, con la

la sede mondiale di Burton – dove lavorano 300 persone – oltre agli uffici, agli spazi produttivi e al centro prototipi (intitolato

alla memoria di craig kally), ospita anche un grande flagship store e un museo. ecco l’esclusivo reportage della nostra trasferta.

Focus onSiamo stati a Burlington, Vermont (USA)per un incontro e una visita davvero speciali Testo: Dino Bonelli

Foto: Dino Bonelli e Elena Gatto

ingresso del centro prototipo intitolato a craig kelly e sormontato da un para valanghe

Fenolo multicolore per i fianchi delle tavole

gran parte della storia dello snowboard firmata Burton condensata su due pareti

Archivio Burton con alcuni documenti fotografici degli esordi di Jake

nel cuore della B-Factory

todd nel craig kally proto Facility

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forma di uno snowboard disegnato in mezzo e molte colate di colla ormai asciutta sui due lati, è in attesa di una serigrafia, ma prima deve anco-ra passare il test di elasticità e di resistenza alla deformazione e quindi alla rottura. Un macchinario con otto rulli gommosi trattiene, comprime e deforma il ligneo rettangolo chiuso dietro una lastra di plastic-glass protet-tivo. La deformazione è totale, impressionante. La resistenza è perfetta, il ritorno alla forma originale anche, la tavola può continuare il suo percorso costruttivo. Nel reparto delle serigrafie, dove molto logicamente trattandosi di modelli futuri e quindi un po’ top-secret non ci è concesso fotografare, una lastra con bella grafica aspetta di vestire il corpo legnoso in arrivo dal test di elasticità.

DAllA fActory Al teStIl taglio finale e la pulizia delle lamine dalle scorie collose è l’ultimo atto prima del controllo visivo e dell’approvazione generale. Questo prodotto, generalmente studiato 18 mesi prima della produzione, verrà poi messo ai piedi di atleti con evidenti doti di tester, quindi collaudato su neve e, se approvato, messo in produzione. Se il prototipo dovesse avere dei proble-mi, il tester li comunica al team che ne ha studiato la struttura e portandogli le dovute modifiche lo si rimette in cantiere partendo dalle anime di legno appropriatamente incrociato. Todd, classico ragazzone americano con luminoso sorriso intagliato in un viso gentile ricoperto da barba incolta e l’immancabile cappello girato all’indietro incastrato su capelli medio lun-ghi, ci spiega tutto questo con la semplicità di chi ama fare quello che fa. Poi incuriosito da alcune mie domande tecnico-storiche, probabilmente poco comuni, ci immergiamo ancora una volta nella storia di questo sport di cui Jake ne è uno dei padri. A parlare di cose piacevoli, il tempo vola e il mio appuntamento si avvicina. Salutiamo Todd che ci promette una visita in Italia e dopo una rinfrescata in Motel, ci precipitiamo al 156 di St. Paul Street.

A DESTRA: gli intrecci lignei delle complicate anime che differenziano

i vari modelli di tavole

SoTTo: il flex delle tavole portato all’esasperazione nel test della macchina preposta

A SINISTRA: diverse tipologie di presse sotto un’esposizione di sagome e solette di tanto tempo fa

Jake arriva con la donna della sua vita che fa Donna anche di nome, infaticabile compagna di mille avventure e qualche sventura (di salute negli ultimi anni). È moglie e madre dei suoi tre figli e ora anche presidente operativo della Burton Factory. Ci presentiamo e alla consueta stretta di mano Jake preferisce un doppio caloroso abbraccio, che dopo un attimo ha in una terza lunga stretta: l’affabile epilogo dell’incontro impari tra due vecchi dello snowboard. Io so tutto su di lui, lui si è documentato un poco su di me e questo abbraccio quasi fraterno mi sottolinea la sensibilità di un uomo fuori dal comune che con un semplice gesto ha appianato la mia eventuale, logica, tensione reverenziale.

Con la coppia Burton ci sono anche Greg Dacyshyn, capo ufficio creativo dell’azienda, e sua moglie Anne Marie Dacyshyn, responsabile pubbliche relazioni Burton mondo. Il locale è affollato, la pizza buonissima, i discorsi si incrociano tra tutti e spaziano su tutto. Agli uomini interessa la situazione economica del vecchio continente, mentre alle signore la moda Made in Italy. Ogni tanto, per non calcare la mano là dove migliaia di persone avranno già cercato di sapere, ovvero gli inizi di questo nostro sport, io faccio qualche domanda su quei tempi. Jake, dopo un attimo di silenzio dove immagino riavvolga il film della sua vita fino al fotogramma richiesto, mi risponde con una semplicità disarmante. Dopo una giovinezza iniziata sci ai piedi, ripudia il doppio attrezzo a favore del neonato Snurfer. Incomincia a fare qualche sporadica gara con questo misero legno giallo ricurvo e in contemporanea incomincia a costruirsene un paio con piccole modifiche migliorative. I risultati si vedono, Jake incomincia a vincere le gare più prestigiose e diversi amici gli chiedono di fare anche a loro gli stessi pattini ricurvi.

Il dado è tratto e nel 1977, a Londonderry, Vermont centro meridionale, Jake incomincia la sua prima produzione artigianale a scopo di vendita. Le prestigiose tavole, inizialmente color legno e stampa nera (rossa in qualche singolo raro caso di prova) e negli anni successivi blu con stampa rossa o bianca per due modelli leggermente diversi fra di loro. Inizialmente senza attacchi e poi con un guscio di gomma nera per bloccare il piede anteriore e un elastico facoltativo all’uso per il piede posteriore, questi

primi rudimentali snowboard prendono il nome del paesino dove son stati prodotti: Burton Londonderry. La storia conosciuta da tutti lo vede poi allargare la tavola per permettere al piede di starci tutto sopra trasversalmente (mod. Backyard e Backhill), eliminare la corda in uso agganciata sulla punta e il posizionamento fisso anche del secondo guscio di gomma per il piede posteriore (mod. Beckhill, Performer e Powdergun). Nel 1984 arriveranno quasi in contemporanea le lamine a sostituire le pinnette laterali e lo spoiler dietro agli attacchi per migliorare drasticamente la posizione di back-side (mod. Woody e Performer Elite).

La nostra cena prosegue lenta e generosa, sia di pizza che di buoni discorsi. Si spazia davvero su tutto, ma se c’è una cosa che attira l’attenzione dei commensali, sono i viaggi. Tutte le tre coppie adorano viaggiare e sono incuriosite dall’esotico peregrinare altrui. La casualità vuole che sia noi che Jake e Donna saremo a Maui, Hawaii, il mese successivo. Visto l’ottimo feeling, il nuovo incontro in terra tropicale è cosa certa e con questo nuovo appuntamento concludiamo una serata semplice e sincera. Prima di salutarci con l’ormai consueto doppio abbraccio fraterno, però, dono al mito di tutti gli snowboarder del mondo un presente del nostro Paese, un Barolo Magnum dei Marchesi di Barolo. Jake da buon intenditore di vini apprezza e si riserva di venire a trovarmi in Italia per un buon triathlon: mangiare, bere e far snowboard. Dove per snowboard ovviamente intende freeride, la filosofia della polvere. E una visita al Museo Italiano dello Snowboard, sito nel mio negozio di Prato Nevoso, Cuneo.

Metti una sera a cena con Jakea tu per tu con il Fondatore del Brand

pizzeria verità, 156 st. paul street di Burlington: una serata di quelle che si ricordano a lungo, in un’atmosfera informale e quasi familiare, parlando ovviamente di snowboard ma anche di molto altro.

Jake in azione a Snowbird, Utah, in una foto del 1983

todd mostra a elena le varie grafiche delle solette in p-tex

Magnum “Marchesi di Barolo” per Jake da dino

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www.avalanchecup.com

Isola della Reunion, nel cuore dell’Oceano Indiano. Domenica 25 novembre 2012, si è tenuta la XVIII edi-zione della Megavalanche. Organizzata dalla Ucc, titolare del circuito europeo Avalanche Cup, è una competizione che non figura all’interno dei calendari ufficiali. L’occasione per molti top rider di confrontarsi senza la pressione delle competizioni iridate. La ormai canonica formula della mass-start, proposta da Geor-ge Edwards, patron della Ucc, e già vista in occasio-ne dello svolgimento della gara nelle Alpi francesi e nell’Alpe d’Huez, è ripresa anche nel nuovo contesto della Reunion. Il tracciato di oltre 2.000 mt di dislivello si sviluppa in meno di 21 km. La particolarità di que-sta edizione è l’inserimento della formula enduro nelle fasi di qualifica. Un’occasione per consolidare il vicino rapporto tra questa crescente disciplina e la più adre-nalinica Avalanche.

l’IncIDente Al vIA - Per questa XVIII edizione si presentano tutti i migliori atleti francesi. Tra nomi illu-stri come i fratelli Absalon, Aurelien Giordanengo, Ce-dric Gracia spunta il nostro Vittorio Gambirasio. Dopo i successi conquistati nel circuito Superenduro, Vittorio cerca un riscontro internazionale. Lo trova con un’ot-tima nona posizione di qualifica assoluta, ma la poca esperienza in una partenza mass-start lo blocca a po-

chi metri dalla partenza. Coinvolto in una caduta di gruppo, è costretto all’abbandono. Quando infatti Ge-orge lancia lo start, dall’estremità destra del gruppo Aurelien Gior-danengo si lancia al centro della carreggiata tagliando la strada a numerosi rider. La conseguenza è delle peggiori, numerosi favoriti fi-niscono a terra. La bici di Vittorio si incastra con altre e nel tentativo di sganciarsi velocemente si trancia un cavo del freno: le sue ambizioni di un risultato di prestigio svanisco-no a meno di 10 metri dalla parten-za. Anche Julien Absalon rimane bloccato, senza cadere. Ma per lui è una gara tutta in recupero.

Il poDIo tutto frAnceSe - Giordanengo riesce a prendere la testa della gara, seguito a ruota da Nicolas Lau. Riesce a stare in testa per i primi 5 km. Nicolas sul primo strappo impegnativo lo supera guadagnando un vantaggio tale da arrivare indisturbato al traguardo. Sulla stessa salita Remy Absalon ha un guasto tecnico che lo obbliga a rimanere nelle retrovie. Intanto Giorda-nengo fa battaglia con Cedric Gracia e Françoil Bailly

Matre. Dopo vari cambi di posi-zione riesce a superare definiti-vamente Cedric, mentre Françoil mantiene la posizione e con un buon margine taglia il traguardo al secondo posto. Giordanengo fa ricorso ai giudici nei confronti di Françoil per un taglio. Il ricorso viene accettato e Françoil viene penalizzato in quarta posizione. Il podio assoluto si definisce così interamente francese. Restano soprattutto i numerosi strascichi che la manifestazione lascia die-tro di sé, sia sulla sicurezza della partenza che sul comportamento limite della sportività di Giorda-nengo.

trA SuggeStIonI e SpuntI tecnIcI - Una men-zione va anche alle uniche quattro donne in partenza. La cronaca della Megavalanche al femminile è una sto-ria vista più volte, con Anne Caroline Chausson che prende subito la testa della gara e vince con distacco. Mettendo per un attimo alle spalle i malumori, dietro ai top rider, si sono dati battaglia gli oltre 320 atleti che vivono questa importante manifestazione come l’oc-casione per vivere la bellezza di quest’isola al proprio limite. Il percorso che attraversa queste terre si diffe-renzia da ogni altro tipo di contesto, offrendo spunti tecnici che vanno dalla pietra al single track guidato tra gli alberi e dagli strappi in salita alle veloci discese tra piantagioni di canne da zucchero. Una gara tecni-camente meno impegnativa di quelle svolte sulle Alpi ma che non permette nessuna distrazione. La Mega-valanche St. Paul della Reunion rimane una delle gare più affascinanti del circuito Ucc e regala ricordi che rimangono indelebili nella mente di tutti i partecipanti. Per noi anche questa avventura è finita, e ci toccherà tornare con Vittorio per il grande riscatto.

particolarità di questa 18esima edizione l’inserimento della formula enduro nelle fasi di qualifica. Ma a far parlare di sé è stata più che altro la mass start, con un brutto incidente

di gruppo a pochi metri dal via che ha fortemente condizionato la gara.

1. Nicolas Lau Team Cube2. Aurelien Giordanengo Team TopCycle Trek3. Cedric GraciaTeam CG Brigade Santa Cruz4. Françoil Bailly Maitre Team Scott5. Julien AbsalonTeam Orbea

FreerideIl nostro inviato alla Megavalanche St. Paul, Isola della Reunion, oceano Indiano

se l’enduro si sposa con la avalanche

CLASSIFICA ASSOLUTA MASChILE

Testo: Gianandrea Lecco

Foto: www.rockinthemiddle.com e www.mysticfreeride.com

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Un esordio in grande stile quello dell’in-ternational meeting ThirtyTwo sul suolo italico. Un evento che ha visto la parte-cipazione di ben 70 tra i più importanti snowboard shop europei, tra i quali 20 italiani. Quale migliore occasione per permettere ai rivenditori non solo di conoscere meglio il prodotto, ma di te-starlo insieme alle persone che lo pro-gettano e lo realizzano, di fornirgli un feedback e, perché no, di allontanarsi da tutto per una vacanza di lavoro di quattro giorni?

“ThirtyTwo supporta realmente i rivenditori e li considera dei partner”, afferma il Brand Marketing e Product Manager ThirtyTwo Brian Cook. “Il Boot Camp ThirtyTwo è sta-to creato per dare ai rivenditori la possibi-lità di surfare con i prodotti della stagione successiva, collegando direttamente le vendite con il marketing, la ricerca e lo svi-luppo, il tutto divertendosi assieme sulle pi-ste. In fin dei conti, tutti lavoriamo in questo business perché amiamo lo snowboard e l’obiettivo comune è di produrre e vendere l’attrezzatura più efficiente sul mercato”.

L’iniziativa è partita 11 anni fa e per la prima volta la company ha scelto l’Italia come base operativa per questo impor-tante appuntamento. Anche grazie al fantastico feedback ottenuto con la tap-pa italiana del 32 Euro Tour, organizzata lo scorso febbraio in Val Susa dal distri-butore italiano Friendistribution. Anche in occasione del Boot Camp il responsabile della Friend Luca Angelucci ha lavorato per mettere a disposizione una location perfetta per tutti, come si è in effetti ri-velata Bardonecchia. Inoltre la struttura

del Villaggio Olimpico nel quale alloggia-vano tutti gli ospiti, posizionato a pochi passi dalle piste, permetteva di poter cambiare in tutta comodità e rapidamen-te i prodotti da testare. lA nuovA collezIoneA proposito di prodotti, la collezione 2013/14 ha riscosso un successo unani-me. A partire dai due principali mercati europei, Inghilterra e Italia, tutti i retailer del vecchio continente intervenuti affer-mano di registrare, di stagione in stagio-

ne, un costante incremento della richie-sta di prodotti ThirtyTwo da parte del pubblico e la risposta dalla casa madre non si è certo fatta attendere, con nume-rose interessanti novità. “Abbiamo fatto bene fino ad ora, possiamo fare ancora meglio”, dichiara Jelle Mul, marketing manager europeo di ThirtyTwo, ad aper-tura della presentazione. Innovazione tecnologica, cura del dettaglio, origina-lità e stile sono gli ingredienti principali che contraddistinguono entrambe le linee di boots e abbigliamento tecnico

esposte, che a detta dei negozianti in-tervenuti rendono ThirtyTwo un marchio dal forte appeal per il pubblico e che si traduce in facilità nella vendita.

StI repelTra i numerosi brevetti, sicuramente STI Repel è quello che affascina di più. “Po-ter disporre di abbigliamento apparel to-talmente idrorepellente, anche a seguito di numerosi lavaggi, è un valore aggiun-to non indifferente per la collezione”, dichiarano diversi negozianti al termine

dopo il successo lo scorso febbraio in val susa della tappa italiana del 32 euro tour 2012, il brand americano è tornato protagonista nel nostro paese

in occasione del meeting al quale hanno partecipato 70 dei più importanti retailer europei. i quali hanno avuto l’opportunità di testare i prodotti

FW 2013/14 e confrontarsi con gli stessi product manager.

1. Come valuti l’impostazione e il programma del meeting 32 Boot Camp?

BOMBOCLAT (MB) - Originale e concreto. Inoltre è utile potersi confrontare con gli altri shop e direttamente con l’azienda.ALTERNATIVE PARk (PR) - Davvero affascinate. Ho trovato una grande famiglia pronta a soddisfare ogni mia esigenza e curiosità.

2. Qual è l’aspetto del 32 Boot Camp che reputi più utile per il tuo shop?

FREESTyLE STREETwEAR (GR) - Vedere ciò che anche gli altri negozi importanti provano per capire come scegliere i prodotti, colorazioni comprese. Inoltre qui c’è l’opportunità di vedere l’intera collezione.DEkA SPORT (RA) - Il fatto di poter provare sul campo tutta l’attrezzatura e l’abbigliamento in modo da avere le idee più chiare su cosa ordinare.

3. Cosa pensi del brand 32 come marchio di scarponi e del lancio tre stagioni fa della linea di abbigliamento?

PIPE ShOP (PD) - 32 è certamente uno dei marchi da usare come punto di forza nel mio shop sia per gli scarponi e finalmente anche per l’abbigliamento.hOASy (LI) – La gamma degli scarponi è davvero ampia, ce ne sono per tutti i gusti e stili. L’abbigliamento è tecnico anche solo al tatto.

4. Come hai trovato la nuova collezione di ThirtyTwo? Quale il prodotto o la tecnologia che maggiormente ti affascina?

STL BOARD ShOP - TOMMy SPORT (CN) - Collezione abbastanza completa che soddisfa qualsiasi tipo di portafoglio e livello di riding. Ottima la tecnologia STI Repel sull’abbigliamento e la tenuta delle scarpette interne dei boot di alta gamma.RAINBOw (CN) – I prodotti che preferisco sono i vari pro model, in quanto molto tecnici ma al contempo alla portata di tutti.

32 Boot caMp, la “priMa” italiana

alcuni negoZianti italiani presenti

La presentazione FW 2013/14. A sinistra Luca Angelucci, responsabile di Friendistribution, distributore italiano 32. A destra Jelle Mul, marketing manager europeo, di fronte alla platea del primo gruppo

Da sinistra i modelli TM-TWo Scott Stevens, 86FT Chris Grenier, Lashed FT e il Lashed realizzato in collaborazione con il marchio emergente Crab Grab

eventiDal 6 al 12 gennaio a Bardonecchia, in due differenti session,si è svolto l’international meeting firmato ThirtyTwo e Friendistribution

A cura di Benedetto Sironi

in collaborazione con rockinthemiddle.com

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Per quale motivo viene organizzato il Boot Camp?Siamo convinti di sviluppare i migliori scarponi al mondo, con le più innovative tecnologie e non vogliamo solo dirlo ai nostri clienti ma vogliamo che lo scoprano da soli.

Come e quando nasce il 32 Boot Camp?Il Boot Camp nasce 11 anni fa negli States, ma da 7 anni organizziamo anche la tappa europea che fino ad oggi è stata in Spagna, Francia e per la maggior parte delle edizioni in Austria.

Cosa rappresenta il 32 Boot Camp per ThirtyTwo e per i negozi che vi partecipano?L’aspetto principale è che ThirtyTwo è un brand che per filosofia da sempre ritiene importante essere a stretto contatto con i propri clienti e ascoltare le loro opinioni in merito ai passi che facciamo. Per questo con i rivenditori più forti e anche quelli che reputiamo chiave per un determinato territorio ci riuniamo ogni anno per stare assieme, testare il materiale, discutere e perché, no anche divertirsi se lo si vuole. Tutto questo per ottenere il feedback più completo e sincero possibile sui nostri prodotti, che ci permette eventualmente di correggere il tiro o addirittura modificare alcuni dettagli all’interno della collezione.Dal lato dei negozi partecipare al Boot Camp non vuol dire avere solo tanto divertimento, come molti credono, ma soprattutto

sapere poi cosa dire realmente durante una vendita, conoscere più a fondo possibile il prodotto in modo tale che sia la loro esperienza a parlare e non più unicamente ciò che leggono sul catalogo o vedono su internet. E questo vale per l’alta gamma come per i prodotti entry level.

Perché avete scelto l’Italia come nazione ospitante e che conclusioni trai da questa tappa Italiana?Semplice! Chi è che non vorrebbe venire in Italia? Nessuno credo, siamo e sono tutti estremamente contenti di questa tappa. A parte gli scherzi, l’Italia è una delle nostre nazioni chiave in Europa e un evento di questo tipo è certamente un contributo importante per supportare tutto il lavoro splendido che negli anni la Friendistribution sta facendo. Il risultato è ottimo, la partecipazione è stata alta, direi perfetto!

In che modo sarete presenti all’ISPO? Avete in serbo qualche sorpresa?L’Ispo è certamente un evento importante e i nostri atleti principali saranno presenti. Quindi JP Walker, Joe Sexton, Scott Stevens e Chris Grenier faranno compagnia a tutti i fan e appassionati. In merito al nostro stand saremo molto concentrati sul prodotto: oltre alla classica zona chillout ci sarà anche una stanza interna più tranquilla dove poter guardare con attenzione ogni singolo pezzo della collezione. Quindi direi niente di esagerato, a parte la nostra esplosiva collezione 2013/14!

“sempre a fianco dei clienti”della dimostrazione pratica. Una botti-glietta d’acqua svuotata su una camicia ha inzuppato la moquette al pavimento ma non il capo d’abbigliamento. Così, dopo la vittoria come miglior prodotto dell’anno agli ISPO Awards 2011 con la felpa Reppin e l’introduzione nella pre-cedente collezione 2012/13 di ulteriori capi STI Repel, dall’anno prossimo que-sta esclusiva tecnologia verrà applicata all’intera linea apparel, quindi a felpe, magliette e pantaloni, migliorando l’effi-cienza di questi capi in ambito sportivo.

SIgnAture SerIeSDi grande impatto per il pubblico e per i più appassionati sicuramente riman-gono le 5 signature series che aggiun-gono originalità e personalità alla già vasta collezione di 70 scarponi e oltre 40 tra pantaloni e giacche outerwear. I top rider del team, JP Walker, Chris Grenier, Joe Sexton, Scott Stevens e Chris Bradshaw, hanno personalizzato con il proprio inconfondibile stile questa speciale linea che comprende un outfit completo di giacca, pantaloni, 5 model-li di scarponi differenti dal più duro e performante TM-TWO al permissivo JP Walker Light, apparel e dalla prossima collezione anche calzini. Già, perché ThirtyTwo nasce come marchio di boots e quindi vuole prendersi cura del fit del piede a 360°. Da qualche anno ha in-trodotto un’ampia gamma di calzini con fibra di bamboo e/o lana merino di diffe-rente spessore per migliorare la calzata

del boot, ma dalla prossima collezione si è voluto aggiungere una buona dose di stile con la serie firmata dai pro rider a un accessorio troppo spesso sottova-lutato, ma in grado di fare la differenza se scelto con cura.

collAborAzIonIMa ThirtyTwo non poteva lasciare gli appassionati più “core” senza qualche chicca da vero intenditore, ed ecco che continuano le collaborazioni con il marchio d’abbigliamento LRG, pre-sente sullo scarpone 86ft pro model di Chris Grenier, e quella con il blog Chan-ge That Tape che invece caratterizza il TM-TWO di Scott Stevens. Per finire, ma non certo per importanza, con la get-tonatissima speciale linea completa di boot Lashed, felpa, magliette, cappello, guanti e naturalmente calzini, in colla-borazione con il marchio emergente Crab Grab. Insomma, basta sfogliare il catalogo 13/14 per capire con quanta passione e dedizione questo brand cer-ca non solo di soddisfare le esigenze di tutti i clienti, ma soprattutto di stupirli con il carattere unico che da sempre contraddistingue l’operato del brand ThirtyTwo nel mondo.

photo credits: rockinthemiddle.com

I retailer italiani e internazionali impegnati a testare i nuovi boots

L’ampia gamma di calzini con fibra di bamboo e/o lana merino di differente spessore per migliorare la calzata del boot

il rider sloveno del team europeo nash Ferjan parla il Marketing Manager Jelle Mul

Jelle Mul, marketing manager europeo, sopra durante una presentazione. in questa foto in uno dei tanti momenti “ludici” del Boot camp

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Con un profilo tecnico fuori del comune, la tenuta in-vernale di Seth Morrison (parte delle Oakley Pro Ri-der Series) è un perfetto esempio della sofisticata tecnologia di abbigliamento multistrato Oakley Smart Climate Control. Una soluzione che ottimizza il com-fort regolando continuamente il calore in base alle condizioni ambientali e al grado di sforzo fisico. La giacca Beltline Pro in particolare è realizzata in laminato Gore-Tex Pro triplo strato, leggero, resistente e dalle alte performance in traspirabilità e impermeabilità. Presenta cappuccio OOR per una visuale più ampia dotato di orlo con filo metallico e In/Out Hood Adjustment. Tra le altre specifiche tecni-che: aperture di aerazione disposte strategicamente (compatibili con gli spallacci di uno zaino), collo traspirabile O2 per evitare l’appannamento della maschera, panno per lenti HDO, tasca per lenti, panno per la pulizia delle lenti in Microclear 2.0, zip impermeabili, ghette da polso, sistema antineve rimovibile e inserti riflettenti antiva-langa Recco.

Giacca da neve tinta unita bordeaux, regular fit, in 100% nylon, realizzato in leggero rip-stop e softshell. Imbottitura Pyrenex in piuma e tecnologia Quikteck Insulation 3 (125-260 gr isolamento) per un’eccellente tenuta di calore anche nelle giornate più fredde.

Discende dal modello più apprezzato della collezione passa-ta. Questo completo fa parte della linea Friends che il brand propone per la stagione FW 2013/14: pensata per la mon-tagna e il freestyle, si caratterizza per il fit più loose e per la vasta scelta di colori originali, sempre nella tradizione e nello stile Picture. Fra le caratteristiche specifiche del For-mat: 2.000 mm watercolumn, interno in Termal Dry, cerniere impermeabili, tasca interna per mp3 e tasca per skipass. Il pantalone si configura inoltre per le ginocchia leggermente rinforzate, per incontrare le esigenze degli snowboarder. Di-sponibile in tre diverse varianti colore.

Giacca tecnica da neve con cappuccio, in colore blu con grafica a pennellate bianche, dal fit extra-long, in 100% polyestere, idrore-pellente e impermeabile fino a 10k, realizza-ta con tecnologia Quikteck Insulation 3 (125-260gr isolamento) e 3M Thinsulate Platinum. Eccellente tenuta di calore anche nelle gior-nate più fredde e in powder.

Fa parte della linea Expedition: la più tecnica della nuova col-lezione, è studiata per i grandi freddi e per le situazioni più estreme. Adatta per sia per gli sciatori che per gli snowboarder, è caratterizzata da un fit moderno. Studiato per chi necessita di capi performanti, altamente impermeabili e traspiranti allo stesso tempo, ha uno shell a tre strati di 2.000 mm di colonna d’acqua. Disponibile in cinque varianti colori, nella versione in verde è realizzato con materiale interamente riciclabile e anche la cerniera è in polyester. L’interno è in Termal Dry, mentre lo strato in Bioceramica, esclusivo di Picture, assicura un’elevata capacità di impermeabilità.

Realizzato per le esigenze di una donna attiva in mon-tagna, è configurato per assicurare un ottimo grado di impermeabilità e protezione dal freddo. Nello specifico, questo completo è fabbricato con tecnologia Bioceramica e si caratterizza per una colonna d’acqua da 2.000 mm, cerniere impermeabili e morbido fit leggermente loose. È disponibile in quattro varianti colore.

Billabong è nata dai boardshort fatti a mano e cuciti in cucina o nei sedili posteriori di un van. L’outerwear di The Garage Collection è concepito con la stessa filosofia artigianale e “fai da te”. Wol-le Nyvelt, team-rider internazionale Billabong, incarna perfettamente questo spirito. La collaborazione ce-lebra infatti sia il riding progressivo di Wolle che l’estetica moderna e origi-nale confezionata da Billabong. A ciò si aggiunge inoltre l’unione con Absinthe, il cui stile classico di filmare con camere da 16 mm è espressione degli stessi

valori artigianali. Lavorando assieme e scambiandosi idee, la cifra esclusiva della loro grana vintage ha permeato la Garage Collection firmata Billabong. In foto i capi Logs Jacket e Stedam Pants.

L’intera collezione Fall Winter 2013/14 è composta da circa 100 articoli, compresi i prodotti delle linee Snowear. Numerose collaborazioni arricchiscono il valore di questi capi, a partire dalle partnership con marchi come Rough snowboards per finire con le firme di artisti del calibro di Todd Bratrud, Zamoc e Pietro Sedda. Questi modelli sono stati completamente rin-novati nei colori, nei materiali e nel design. La giacca Venom, da sempre presente all’interno dell’offerta di Bastard, è stata dunque ampiamente ridisegnata e affinata nei particolari e negli accessori.

OAKLEYGiacca Beltline Pro

QUIKSILVERAbby Jacket

PIctURE ORGAnIc cLOthInGLinea Friends - completo Uomo Format

ROxYtorah Bright Luminous jacket

Linea Expedition - completo Uomo Welcome

completo Donna Feeling

BILLABOnGthe Garage collection

BAStARDVenom FingerFade

Distribuito da: Oakley - 00800.62553938 - www.oakley.com

Distribuiti da: Haapiti - [email protected]

Distribuito da: Funnel - 0558.827272 - [email protected]

Distribuito da: Boardcore - 02.66800814 - [email protected] Distribuito da: Comvert - 02.40708037 - [email protected]

FW 2013/14 Products APPAREL

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BAtALEOnBalder Jkt

BURtOnFlip Flop Jacket

Distribuito da: Sport Agency – 039.790600 – [email protected] Distribuito da: Wood Morning - 06.43251922 - [email protected]

La nuova collezione Protest FW 2013/14 è suddivisa in tre linee esclusive e caratteri-stiche: New York 20s, Asian Craftsmen e Corpus. Per il tema New York 20s Protest riporta indietro ai tempi ostentati dei rug-genti gangsters degli anni ’20 e delle loro donne indipendenti e libere. Questo tema è ispirato alle forme e ai tagli dell’era del proi-bizionismo e il look è riflesso attraverso for-me forti, ricchi tweeds e il denim, tutto rifinito con nuovi dettagli, fermagli e chiusure.

Una giacca resistente a 10.000 colonne d’acqua che ricorda un cappotto è il miglior capo per uomini e donne che apprezzano il classico, con tutte le finiture che ci si aspet-ta da Protest, come dettagli ricorrenti sulle spalle, bottoni eleganti e pattern ricercati.

Per quanto riguarda lo streetwear, ciò che più spicca nella gamma è l’eleganza che prende il sopravvento grazie a nuovi accor-gimenti come i colletti, sia nella collezione maschile che in quella femminile, mentre le camicie si allontanano dallo stile bosca-iolo e abbracciano un look più sofisticato. Le ragazze avranno uno stile chic grazie a cardigan dal collo arrotondato e maglie fat-te all’uncinetto.

Il design della giacca Casey combina 2 temi opposti in un’unica grafica in bianco e nero. Ma grazie al tessuto strutturato in

canvas e alle zip nastrate con teschi, anche la ver-

sione nera offre il suo colpo d’occhio. Il la-minato a 2 strati con cuciture nastrate, impermeabile e traspirante, ren-de questo capo adatto in ogni condizione.

PROtEStnew York 20s Line

ZIMtStERncasey Snow Jacket

Distribuito da: California Sport011.9277943 - [email protected]

Distribuito da: Studiozeta.eu320.8192900 - [email protected]

Modello altamente imperme-abile, grazie al Dryride Du-rashellTm a due strati con colonna d’acuqa 10.000 mm/10.000 gr. È inoltre fab-bricato con brushed cot-ton blend jacquard e nylon Tactel. La giacca è dotata di cappuccio removibile, ta-sche interne e taschino interno per mp3, chiuso da cerniera e protetto da una tasca di sicurezza. Per finire, è presente anche una ghetta jacket-to-pant interface removibile e protezioni in ly-cra per le mani. Taglie disponibili: dalla XS alla XXL.

Giacche e pantaloni della collezione abbigliamento Bataleon sono contrad-distinti da un’elevato numero di dettagli tecnici, tali da rendere questi capi alta-mente perfomanti. Ma ciò che contrad-disitngue questa linea è la caratteristica cura dei particolari tipica del brand, al fine di proporre prodotti che si caratte-rizzano per la scelta di soluzioni semplici e allo stesso tempo fun-zionali. Accorgimenti che consentano di indossare comodamente il casco sotto il cappuccio, o di aprire agevolmente la zip sotto il braccio: questi sono solo alcuni degli aspetti che hanno portato allo sviluppo dei nuovi modelli apparel Fw 2013/14.

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Per la collezione 13/14 Airhole introduce un nuovo modello di ma-schera, la Technical, che aggiunge al fit ergonomico del best seller Standard II e al caratteristico foro per la bocca una feritoia per il naso che incrementa il comfort e la possibilità di alternare la ventilazione. Coprire il viso e la testa aiuta a risparmiare fino al 50% del calore corporeo e contribuisce a mantenere mani e piedi caldi. Allo stesso tempo una corretta respirazione migliora l’ossigenazione dei muscoli e del cervello, a tutto vantaggio delle prestazioni fisiche e della sicu-rezza. Colori disponibile: black, camo, green, gray, purple.

Top di gamma Dainese per la protezione è il nuovo Manis, il primo pro-tettore ergonomico, frutto di 30 anni di esperienza nella progettazione di back protector, che rompe i classici schemi progettuali ridefinendo gli standard di ergonomia. L’innovativa costruzione consente infatti al protettore di avere più libertà di movimento, rendendolo capace di replicare le forme assunte dalla schiena durante l’attività sportiva. Caratterizzato da ampie forature e ridottissime parti a contatto del

corpo, offre il massimo comfort termico grazie anche al peso estrema-mente contenuto.

Parte della linea Action di Nilox, la Foolish Standard è dedica-ta agli amanti degli sport estremi, come snowboard, motoci-clismo, paracadutismo, downhill e molti altri. Dalle dimensioni tascabili (larghezza 55 mm, altezza 40 mm, profondità 59 mm), è indossabile sul casco, direttamente sulla attrezzatura sportiva o im-pugnabile come una piccola telecamera. Garantisce riprese con grandangolo top di categoria a 175° ed è dotata di puntatore laser per vedere con precisione dove si sta riprendendo. Prezzo al pubblico: 249,99 euro (custodia subacquea fino a 60 metri inclusa nella confezione).

Modello in doppio strato Dry-Tx mesh e Super Spandex, per offrire il massimo calore. Il design Scoop Neck, la sua funzio-nalità e versatilità lo rendono confortevole in tutte le condizioni climatiche più fredde.

MK II apre la strada a una nuova e assolutamente innovativa generazione di protezioni, disegnata per muoversi all’unisono

con il corpo umano ed elevare il livello di sicurezza. Questa pro-tezione gel combina l’alta sensibilità del silicone con l’esclusiva geometria 3D, che assorbono gradualmente gli urti adattando-si proporzionalmente allo stress da urto. Altamente traspirabile grazie al tessuto Miharo 6, presenta cuciture Flatlock contro lo sfregamento, cerniere YKK e cintura lombare Twin-Fit.

APX è una linea di maschere dallo stile minimalista, in quanto senza telaio e con massima visione periferica. Le prime completamente frameless. Progettata e testata in Colorado, l’Advanced Projects X ha dimostrato di resistere alle più dure condizio-ni atmosferiche e tecnicamente più impegnative. Inoltre, grazie alla tecnologia delle lenti in attesa di brevetto Infinity Lens, il profilo del telaio è totalmente eliminato e la

visione periferica è completa. Nike Colab (in foto insieme a un modello “classico”) è solo una delle tante collabora-zioni realizzate da Dragon per la prossima stagione e fra le più curiose c’è anche quella con Lacoste.

Tutte le funzioni e la qualità dell’APX con di-mensioni ridotte del 20%. L’introduzione di APXs si propone per tutti coloro che ricercano un telaio più piccolo senza compromettere vestibilità e prestazioni. Anche su questo modello Dragon utilizza il brevetto Infinity Lens Technology, per fornire la massima visione periferica, nonostante le dimensioni ridotte, e per garantire elevate prestazioni.

Modello innovativo, leggero e comodo. Realizzato con Tpo, un materiale termoplastico di alta qualità, perfetto per le attività outdoor e in grado di garantire il 16% di protezione dagli im-patti in più rispetto agli standard richiesti. P1us è inoltre più leggero del 15% dei tradizionali caschi in Abs e più stabile e resistente anche a temperature estremamente rigide. Per finire, l’ottima capacità di assorbimento degli urti non richiede l’aggiunta di ulteriori elementi anti-shock. Completamente riciclabile, è interamente fabbricato in Germania.

Progettato per rispondere alle esigenze delle nuove generazioni di snowborder e freeskier, è il primo di una nuova generazione di caschi da neve ribattezzata Soft Shell. Il modello è dotato di soluzioni tecniche in grado di garantire ai rider protezione e performance prolungate nel tempo: cuore del Combyn è la nuovissima costruzione bre-vettata in schiuma di Vinil Nitrile (VN) e posizionata in diversi strati per assorbire gli urti anche ripetuti. A differenza dei tradizionali polyeti-rene espanso o polypropene espanso, il Vinil Nitrile è morbido e flessibile, e abbinato a un materiale con proprietà protettive (originariamente sviluppato per i caschi da football e hockey), assicura al contempo comfort, flessibilità e durevolezza.

Sull’onda del successo della Onset, Giro introduce Blok. Maschera estremamente tecnica, è disegnata con linee semplici e di ispirazione retrò. Dotata di tecnologia EXV – Expansion View Design, svilup-pata nei laboratori californiani del brand, assicura a chi la indossa un ampio campo visivo. Molto confortevole grazie al triplo strato di micro pile, è dispo-nibile con lenti Carl Zeiss cilindriche iniettate o modellate anti appannamento. Presentata con una vasta gamma di colori e di lenti adatte a ogni condizioni atmosferica, è studiata per abbinarsi perfettamente con i caschi Giro ed è na-turalmente compatibile con tutti i caschi prodotti in commercio.

AIRhOLEtechnical

DAInESEManis

nILOxFoolish Standard

nxtZDual Layer tube

AMPLIFIMK II

DRAGOnAdvanced Projects x

UVExP1us

GIROcombyn

Blok

Advanced Projects xs

Friendistribution - 0564.21366 - [email protected] da: Nilox - 0362.4961 - www.nilox.com

Distribuito da: GVM Distribution - 335.5941838/347.3804582 - [email protected]

Distribuiti da: GVM Distribution - 335.5941838/347.3804582 - [email protected]

Distribuito da: Dainese - 0444/224100 - [email protected]

Option Distribution - 06.97606206 [email protected]

Distribuito da: Geier Diffusion - 0471.797579 - [email protected] da: NDI-Nitro Distribution Italia – 0464.514098 - [email protected]

FW 2013/14 Products AccESSORIES

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Completando le serie di maschere semi-rimless, la Vice offre tutta l’innovazione possibile. Una quantità infinita di tecno-logia si cela dietro una montatura mini-malista e una lente oversize, offrendo uno stile e una visione periferica degni di invidia. Presenta vestibilità medium e dispone di lenti sferiche Carbonic-X con ottica TLT, lente interna 5X anti-appannamento, tecnologia brevettata Vaporator con filtro Porex, sistema di po-sizionamento con stabilizzatori a snodo, elastico con banda siliconata, elastico con regolazione rapida e clip, imbottitu-ra DriWix in gommapiuma a triplo strato. Compatibilità con casco. Inclusa custo-dia in microfibra.

È la prima action cam a registrare in Quad Full Hd o 4K. Ri-spetto ai modelli precedenti, Hero 3 è più piccola del 30%, più leggera del 25% e due volte più potente. Tre sono le ver-sioni presentate: White, Silver e Black. Tutte queste manten-gono inalterate alcune caratteristiche e offrono prestazioni di alto livello. Sono impermeabili fino a 60 mt di profondità e sono in grado di filmare ad alta definizione a 1.080p a 30fp in formato 16:9 con angolo di ripresa a 170°. Le edizioni White e Silver si differenziano invece per la qualità del sensore della fotocamera: la prima può scattare immagini fino a 5 megapi-xel e 3 frames al secondo; la seconda può raggiungere 11 megapixel e 10 frames. Per finire, la Black è disponibile con

una serie di accessori venduti a parte: Adventure e Surf. Tec-nologia e alta qualità: riprese Hd 1080p- 60fps, 720p-120fps, in ultra-wide fino a 1440p a 48 fps e in qualità cinema ultra-high resolution 4Kp-12fps (Protune, modalità presente anche nelle Silver e White), foto a 12 megapixel alla velocità di 30 foto al secondo.

Il Doom presenta il veloce e facile si-stema di cambio lenti Locksteady, uno strumento utilissimo per essere sempre pronti e protetti alle più diverse condi-zioni meteo. Costruito con un flessibile poliuretano, dispone di doppia lente anti appannamento Arc spherical con prote-zione antigraffio, lente a specchio bonus compresa nella confezione, triplo strato di schiuma Isotron con Dri-Force, stri-scia in silicone sull’elastico, protezione 100% raggi UV. Disponibile anche con l’elastico Flight compatibile con tutti i caschi.

La luce del sole è composta da raggi be-nefici e raggi nocivi. Questi ultimi, in par-ticolare sono composti dalle onde corte della luce blu e dai raggi ultravioletti, che fanno parte dello spettro luminoso dannoso per gli occhi. Studi in materia hanno invece compreso che le onde lun-ghe dei raggi blu sono positive, motivo per cui le lenti Spy Happy sono state create per consentire il passaggio solo di questi ultimi raggi. L’influsso che ne deriva al fisico è quello di una frequenza cardiaca più equilibrata e di una migliore attitudine ricettiva. Per finire, queste lenti sono polarizzate e realizzate con tratta-mento antiriflesso.

SMIthVice

GOPROhero 3

SPYDoom

happy Lens

Distribuito da: Athena Evolution - 0444.727290 - [email protected]

Distribuito da: Safilo (divisione sport)0496.985111 - [email protected]

Distribuito da: A4 Distribution s.r.l 0342.683494 - [email protected]

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30 Pointbreak Magazine 1 / 2013

Tavola costruita pensando ai teenager e ai loro gusti. Una veste grafica leggera, ispirata alla pizza o ai supereroi, caratterizza questi modelli. Ai giovani inoltre piacciono classic camber, true twin shape e super forgi-ving flex. Mental è stata realizzata proprio per consentire un approccio libero e piacevole, per apprendere il primo 50/50 e progressivamente arrivare a eseguire un 360°. Tra le configurazioni tecniche, extruded base, regular camber, Fp pop Core, 2d Control Fiberglass, Slanted Si-dewalls, DoubleFlex e Freestyle Shape. Questa tavola è la stessa im-piegata da Sage Kotsenburg, secondo classificato in big air al Dew Tour 2012. Misure disponbili: 145, 149, 153, 157 cm.

Modello per affrontare ogni tipo di terreno, si configura con Directional Shape e Powder S Camber. Fra le caratteristiche tecniche di cui è dotato, il Carbon V assicura maggiore potenza grazie alle barre preformate in carbonio con cui viene migliorata la resistenza del tail. Kevlar impact Plates protettivi e Kev-lar V offrono una combinazione eccellente di materiali molto leggeri e reattivi per trasmettere più efficacemente la potenza dalla tavola alla superficie della neve. Whiteroom si completa con Airpop Core Matrix, SuperlightTriax30 Lami-nate e SinterSpeed Base.

APOMental

ROMEWhiteroom

Distribuito da: Snowide - +33.0450055128 - [email protected]

Distribuito da: Option Distribution - 06.97606206 - [email protected]

Realizzata sulla base del know how della PimpMe, questa tavola è sta-ta pensata per uomini, donne e giovanissimi che vogliono approcciarsi per la prima volta allo snowboard o che vogliono migliorare il proprio riding. Il modello è dotato di tecnologia Flat Penis, un perfetto connubio tra camber inverso tradizionale che assieme al double layer in fibra di vetro assicura un’ottima versatilità. Completano le caratteristiche tecni-che della Rookie: Feel 3, sintered base, Wdt core, Slant 50° sidewall, twin flex e twin shape con square tip. Misure disponibili: 142, 146, 150, 153 e 156 cm.

hOStILERookie

Distribuito da: Hostile Snowboard - 0174.46200 - [email protected]

Di facile utilizzo, rapido e sicuro, è il sistema di allacciatura applicato a tutta la gamma di modelli da snowboard DC. In questo modo, basta calzare lo scarpone e tirare il laccio fino al raggiungimento della regolazione ottimale. La chiusura viene bloccata semplicemente tirando il laccio verso l’ester-no e in basso, il quale andrà poi semplicemente riposto in un apposito taschino.

Scarpone dotato di una soletta esterna in UniLite, un materiale molto leggero brevettato da DC. Il modello si caratterizza inoltre per l’inno-vativo sistema di allacciatura Single Line Closure. Veloce, facile e si-curo, consente di assicurare perfettamente la calzatura al piede con un solo gesto. Disegnato con linee funzionali, consente personalizza-zioni eccellenti della calzata e di regolare i lacci mentre sono ancora in posizione bloccata. Colori: black print, black, grey, orange/white. Taglie: 7/11,5 - 12 -13.

Focus: Single Line closure System

DcAvaris Boot

Distribuito da: California Sport – 011.9277943 – [email protected]

Ridefinito stagione dopo stagione, è uno scarpone solido. Sebbene le sue ca-ratteristiche ne facciano un prodotto soprattutto votato all’ambito freestyle, si dimostra comunque adatto per affrontare ogni terreno e ogni situazione. Anche per la prossima stagione torna la versione “signature” di Eero Ettala, con le nuo-

ve varianti colori in bianco e nero. Il look è completamente rinnovato, così come i materiali e i sistemi di costruzione: ogni dettaglio è stato studiato per rendere il Team più leggero e più performante.

Riproposto anche per la nuova collezione, il modello si caratterizza per shape direc-tional twin, sciancratura tri-progressiva, la-mine rail killer, rinforzi in kevlar nella zona degli attacchi e laminati tri lite con bande centrali in carbonio. Una tavola che ha già registrato un successo considerevole in tutto il mondo e che non a caso porta un nome tanto riconoscibile. L’uso delle foto

per la realizzazione della grafica è diven-tato ormai un classico per Eero Ettala, che quest’anno ha scelto delle sue shooting di Helsinki per comporla. Le misure disponi-bili sono sempre le classiche 155 (con un lamina effettiva molto lunga e nose e tail di dimensioni ridotte), 157 e 159 (con nose e tail particolarmente allungati).

Attacco aggiornato e ridefinito per la stagione FW 2013/14, è riproposto in quattro accatti-vanti versioni colore. Affidabilità, resistenza e semplicità. Questi sono i tre fattori che hanno caratterizzato il procedimento di sviluppo della nuova gamma Nitro, su cui gli ingegneri dell’azienda si sono concentrati al fine di realizzare migliorie e innovazioni sui prodotti. Sono state dunque approntate nuove molle in tutti i cricchetti, mentre i materiali di fabbricazione sono stati scelti in base alla loro resistenza per tutte

le leve. Tutto l’hardware (viteria) di ogni attacco è inoltre trattato con 360° Nylock, per evitare il cedimento causato ad esempio dalle vibrazioni. I

millerighe della strap di punta sono stati ulteriormente perfezio-nati e per finire il sistema di aggancio degli airbag si caratterizza per la migliore integrazione con il base plate.

team

Eero Ettala Pro Model

Zero

Distribuito da: NDI-Nitro Distribution Italia – 0464.514098 - [email protected]

Questa tavola si caratterizza per le specifiche tecniche che la rendono un attrezzo estremamente polivalente. A personalizzare in maniera esclusiva la sua grafica sono le foto di Estevan Oriol. Celebre per la pubblicazione del libro “L.A. Womens”, da cui sono tratte le im-magini della Team Gullwing, oltre che per aver ritratto alcuni degli artisti di maggior

spicco della scena rap californiana e non (Dr. Dre, Eminem, 50 Cent) e molte star di Hollywood (www.estevanoriol.com). La nuova soletta Nitro Speed formula HD assicura ottime performance tecniche. La Team Gullwing X Estevan Oriol sarà disponibile in cinque lunghezze (dal 152 al 162) e in quattro lunghezze wide (dal 157 al 165).

nItROteam Gullwing x Estevan Oriol FW 2013/14 Products

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Pointbreak Magazine 1 / 2013 31

Tavola ibrida, ideata per unire in un unico modello un’innovativa combinazione di ele-menti: camber tra gli attacchi e rocker sul nose sul tail. Lo shape camber consente di ottenere controllo e presa di spigolo maggiore rispetto che un rocker puro. Allo stesso tempo, lo shape rocker assicura un riding piacevole e divertimento. Grazie alla Xbree sarà possibile affrontare le pro line con la stessa tranquillità con cui si scende in powder. Il Sidecut True Twin-Tip facilità l’esecuzione di switch, mentre il nuovissimo Blunt Nose Geometry dona la stessa presa di spigolo di cui godono le tavole con qualche centimetro in più. Per finire, grande pop per grandi air-time e Shock Absorber per gli impatti più pe-santi: una tavola per freestyler che vogliono la massima prestazione in qualsiasi situazione.

Se Artec Snowboards chiude, i tre modelli Cipher, AltRocker e PopRocker non cesseran-no di esistere. Il terzetto di tavole entrerà infatti a far parte della collezione freesyle di Elan Snowboards. La PopRocker è un modello disegnato per consentire di approcciare ma-novre super tecniche, grazie al Jib Rocker con arco maggiorato. Il disegno del TruTwin è stato realizzato per assicurare una perfetta libertà di manovra in ogni direzione. La tavola è inoltre dotata di Jib Wood Core con rinforzi in carbon/Kevlar e V3 sidewalls. Velocità e durata importanti sono il risultato della base Warp 8, che permette un’elevata capacità di scorrevolezza su una molteplicità di tipi di terreno.

Special edition del pluripremiato Flux Rk, realizza-ta in collaborazione con il marchio di cartine Raw. 100% All Natural Vibes, è sviluppato a partire dal concetto base del suo capostipite, riproponendo dunque gli spoiler ultraflessibili in uretano. Totalmente tool less ed estremamente resistente, è uno strumento particolarmente adatto al freestyle moderno, così come per gli appassionati di rail e park.

Frutto del lavoro dei fratelli Helgason, sempre intenti a spe-rimentare nuove soluzioni in termini di creatività e innovazio-ne. Questa tavola è stata sviluppata pensando di offrire un Jib Tbt senza nessun confine, nessuno stile predefinito. Un modello personalizzabile sotto ogni aspetto, a partire dalla larghezza del passo, passando per gli angoli degli attacchi, fino alla posizione degli adesivi e alla scelta dello shape di nose e tail.

Nuove tinte e nuovi combinazioni, con oltre 16.000 varianti possibili per la collezione Switchback. Pensata per offrire la massima possibilità di scelta, dall’accostamento di colore alla scelta del modello di spoiler, anche asportabile per la versione no back, fino alla durezza del pad. L’attacco totalmente tool less e senza viti, che ha letteralmente rivolu-zionato il settore e il modo di intendere questo essenziale strumento di riding, conquista il prestigioso magazine Transworld con cui realizza questa collaborazione che, per non farsi mancare nulla, adotta anche l’esclusivo spoiler pro model di Eiki, Flatback.

Distribuiti da: Wood Morning - 06.43251922 - [email protected]

AZIEnDAprodotto

ELAn SnOWBOARDSPopRocker

FLUxRk Raw

LOBStERnose Job

SWItchBAcKhi Binding

VöLKLxbreed

Scarpone estremamente versatile e duttile, è stato progettato per consentire una calzata confortevole. È ideale per i rider che voglio-no chiudere in scioltezza ogni trick con stile e tecnica. Il sistema di ritenzione del tallone 540° incrementa il supporto e l’aderenza del piede, mentre la suola Double Crossbow assicura potenza e ammortizzazione elevate. La scarpetta Tf3 è stata disegnata seguendo l’anatomia specifica del piede per offrire un fit assoluta-mente naturale, come se si indossasse un paio di sneakers, per prestazioni in jibbing assolu-tamente fuori dal comune. Il sistema di allacciatura Super Lace completa le caratteristiche del modello. Taglie: 240 – 305.

Tavola progettata con specifiche tali da assicurare una performan-ce efficace su ogni tipo di terreno, è perfetta per gestire le alte velocità. Dal pipe alla neve fresca, la nuova soletta Sintra 6000, consente un controllo ottimale. Lo shape Directional Twin e il clas-sic camber assicurano una risposta eccezionale. Gli inserti carbon rods in carbonio posizionati in punta e coda e le fibre ibride di vetro aumentano la potenza negli ollie e rendono questo modello particolarmente versatile e perfetto per il freestyle, con un’ottima facilità di carving. In aggiunta, lo shape blunt aiuta a chiudere più facilmente le rotazioni aeree.

nORthWAVEDecade

DRAKEteam

Distribuiti da: Northwave – 0423.288500 – [email protected]

Il segreto di questa tavola è costituito dal twint top con side cut asimmetrico della lamina front, da cui il nome stesso del modello. A questo concetto si aggiunge la tecnologia Magne Traction che equipaggia tutte le Smokin, consentendo una te-nuta ottimale e prestazioni di livello. La soletta è arricchita con teflon, un materiale molto scorrevole che assicura una velocità elevata e non richiede grandi quantità di sciolina per la cura. Per finire, l’anima sostituisce la fibra di canapa al carbonio, poiché si tratta di un materiale più elastico di quest’ultimo e meno fragile quando sottoposta a grandi pressioni. Misure: 148 e 152 (solo uomo); 156, 159 e 162 cm (anche donna).

SMOKInAwesymmetrical

Distribuito da: Friendistribution - 0564.21366 – [email protected]

ROUGh

Anche quest’anno Rough ha affidato le grafiche della Revolution Series a tre super artisti core. Big Henry, Max Petrone e Animal hanno concesso la loro arte per il completamento di questa linea freestyle. I modelli di questa serie sono performanti in ogni situazione, dal park ai flat trick, dai kiker al powder. Pure rocker, super press tips e anima 100% wood quality core fanno si che questa linea sia apprezzata da tutti a prescindere dallo stile di riding.

Revolution Series

Distribuito da: Rough Snowboards & Distribution - 335.7236810 - [email protected]

Distribuito da: Völkl Snowboards Italia - 06.86983343 - www.volkl-snowboards.it

Distribuito da: Snow Time - 0445.621023 - [email protected]

Per la prossima stagione la powerlyte è stata profondamente rin-novata nei dettagli, mantenendo le principali caratteristiche della versione precedente. Tavola molto reattiva, è adatta per un uso in park di medio-alto livello, così come per la pratica in montagna, grazie allo snap rocker che assicura un buon feeling. È uno dei modelli di alta gamma, costruita con i migliori materiali che l’azienda californiana ha a disposizione: anima Hmc Fly+, fibre triassiali 45°, soletta sinterizzata S8000. Per il nuovo anno è stata vestita con la leggendaria grafica già utilizzata per gli skate di Jason Jessee.

SAntA cRUZPowerlyte Guadalupe

Distribuito da: Boardcore - 02.66800814 - [email protected]

SnOWBOARD hARDWARE

Page 32: Pointbreak Magazine 1 / 2013

32 Pointbreak Magazine 1 / 2013

Per la nuova collezione, Black Crows si arricchisce di due novità per la divisione Ski Touring. Il primo modello è costruito con una precisa distribuzione dei pesi, con una larghezza al centro e un raggio di curvatura di 17 mt. Ova (nella foto) è perfetto per ogni tipo di avventura, in pista e fuori. Ova Freebird è stato invece progettato per skitourer esigenti, che vogliono godersi a pieno la montagna senza dover sacrificare il confort nella sciata. Le misure sono le stesse dell’Ova e grazie a un’accurata sele-zione di legnami e componenti risulta essere la tavola più leggera della linea.

Il nuovo Provoke è uno sci freestyle a tutto tondo, ottimo per le strutture come per gli ostacoli natu-rali, grazie soprattutto al Camrock e alla geome-tria true twin che lo caratterizzano. L’ingrediente “poco” segreto è l’anima WDT Polywood, a costru-zione ecologica e dalla grande capacità di assor-bimento degli urti. La grafica presenta una nuova composizione ispirata alla skate art anni ’70.

Modello di punta della nuova gamma. La larghezza da 101 mm lo rende una calzatura da sci alpinismo molto como-da. Allo stesso tempo, la Carbon Spine leggera e rigida e il design compatto a tre ganci assicurano un trasferimen-to diretto della potenza, per sciare senza problemi anche sul ripido. La tecnologia Free/Lock System è stata studiata per consentire libertà di movimento in salita. In discesa, il gambetto e il guscio si chiudono meccanicamente, così da evitare movimenti non voluti e garantendo un sostegno sicuro. Per finire, le suole sono in gomma Skywalk e assicurano una maggiore presa su neve ghiaccio e roccia. Essendo intercambiabili, si adattano ai sistemi di attacco Touring e Alpine: le suole Touring con inserti Tlt sono compatibili con l’attacco ultraleggero Low Tech; mentre le suole Din tradizionali sono compati-bili con lo standard Alpine. Il Waymaker Tour è molto leggero per essere uno scar-pone da alta performance, aspetto che consente di agevolare la fase di salita. La Carbon Spine, il guscio Pebax e la soletta Intuition riducono efficacemente il peso della calzatura: solo 1.750 grammi.

Costruiti sulla piattaforma Dobermann, gli scarponi Patron con forma 98 mm of-frono performance senza compromessi. Grafica total black e uno stile aggressivo

caratterizzano questo modello. Le soluzioni tecniche di cui è dotato as-sicurano precisione, sostegno e shock absorption perfetto per affrontare

big lines. Si configura inoltre con leve, canting e strap avvitati regolabili e una speciale griglia sullo scafo che identifica con precisione delle zone

di riferimento, consentendo di personalizzare efficacemente lo scarpone in base alle proprie necessità. La tecnologia Dual Density Full Shock

Eraser attutisce efficacemente gli impatti e assorbe le vibrazioni, la costruzione dello scafo Pro Freeride e la scarpetta Pro Fit garanti-scono ottime performance e comfort.

Lo speciale profilo Blunt Nose assicura prestazioni elevate massimizzando il con-tatto della lamina sulla superficie e riducendo le vibrazioni in punta. Realizzato con specifica costruzione in Energy 2 Titanium, il modello si configura con un rocker importante su punta e coda, per galleggiare sulla neve senza sforzi. Il camber sotto il piede migliora la stabilità e permette una sciata comoda e confortevole. Grafica total black per un perfetto abbinamento con lo scarpone Patron Pro.

Pensata per sciatori che cercano un prodotto versatile, ad alte prestazioni e in grado di calzare perfettamente. Il design di questo modello è stato sviluppato seguendo le linee guida e le tecnologie del famoso Krypton Two, architettura Cabrio Design a tre pezzi e Contour 4, con in più il nuovo meccanismo Ski/Hike nel gambetto e la suola in gomma per non scivolare. La nuova tecnologia Variable Volume Fit, firmata Dalbello, consente di regolare la larghezza generale della scarpa da 102 a 100 mm, aumentando o diminuendo la tensione della leva della punta. Una volta scelta la regolazione più adatta, lo scarpone può essere tolto e indos-sato usando solo le altre tre leve. Tutti i modelli Panterra hanno un po-sizionamento neutro e centrale, e una geometria più verticale rispetto agli scarponi “old school”. Rocker Balance Stance è ottimizzato per migliorare il bilanciamento e il movimento simmetrico da spigolo a spigolo, soprattutto con le nuove geometrie degli sci cambers e ro-cker. La novità della stagione è rappresentata da TruFit 2.0, con materiali più leggeri e morbidi, miglioramenti al comfort, calzata più veloce e facile. È disponibile nella variante colore Acid Green/Anthracite. Taglie: 25 - 30,5 da uomo.

Ova e Ova Freebird

ProvokeWaymaker tour 110

Patron Pro

helldorado

Panterra 120

BLAcK cROWS

AMPLIDAtOMIc

nORDIcA

DALBELLO

Distribuito da: Black Crows - +33(0)389.301.031 - [email protected]

Distribuito da: GVM Distribution - 335.5941838/347.3804582 - [email protected]

Dopo oltre due anni di ricerca e sviluppo, K2 presenta questo sistema splitboard che integra tavola, scarpo-ne e attacco. I concetti con cui sono stati realizzati gli elementi che compongono il kit sono quelli di riduzio-ne del peso, velocità di transizione e facilità di utilizzo. Le tecnologie come la Boa Conda e la costruzione Endo nello scarpone sono state inserite per rendere questo kit ancor più innovativo e performante. Fra gli altri concetti su cui si basa il Kwicker, grande attenzio-ne è stata rivota alla semplicità del design e alla dura-bilità. Per questa ragione l’attacco è stato disegnato per adattarsi perfettamente al gioco del sistema, men-tre la partnership con Voilé rappresenta una garanzia dal punto di vista della funzionalità e della resistenza.

Kwicker Splitboarding systemK2

Distribuito da: The Group Distribution0536.60731 - [email protected]

Distribuito da: Nordica - 0422.7285 - [email protected]

Distribuito da: Amer Sports - 0422.5291 - [email protected]

Distribuito da: Dalbello - 0423.55641 - [email protected]

FW 2013/14 Products

Gli scarponi Cabrio sono unicamente pro-gettati incorporando tre diversi elementi nella stessa struttura: scafo, gambetto e linguetto-ne esterno.• Permette l’utilizzo di plastiche rigide nello scafo• Permette una flessione progressiva e mor-bida grazie al linguettone• Rafforza il supporto attorno al piede per un preciso trasferimento dell’energia laterale• Trasmissione della potenza omogenea• Flessione del linguettone naturale e pro-gressiva, per assorbire gli urti e le vibrazioni• Estremamente facile da indossare e togliere

tecnologia: cabrio Design – 3 Piece Architecture

SKI ALP / FREERIDE / FREESKI

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Scott infatti entra nel segmento degli ski boots con una col-lezione completa, che spazia dallo sci alpino allo sci alpini-smo, fino ad arrivare a freeski, touring e telemark. Il Delirium rappresenta la linea “all-in one” degli scarponi freeride. Potente e con un flex progressivo, offre l’innovativo sistema di calzata Scott anatomicamente corretto: una chiusura aderente ma reattiva, confortevole per un utiliz-zo prolungato. Lo scafo con il sistema Custom Bootfitter è stato sviluppato intorno al piede. La scarpetta interna con imbottitura laterale garantisce un eccellente comfort. La flessibilità posteriore è progressiva, ideale per freeski. Misure 25-30.5.

I ganci FR asimmetrici sono realizzati in magnesio e sono di altezza ridotta, leggeri e facili da usare con i guanti. Sono sosti-tuibili con velocità e facilità.

Realizzato e sviluppato per Radium, i ganci chiusura EZ blocca-no la chiusura con sicurezza durante le salite.

Gli scarponi hanno due suole da intercambiare con un siste-ma rapido e sicuro. Il set per l’utilizzo alpino è compatibile con la norma ISO Alpine. L’opzione Touring è compatibile con le norme ISO (UNI) Touring e del Norm Tech. Hanno una suola Vibram appositamente realizzata per temperature fredde.

Meccanismo Easy3 Magnesium Ski/Walk con 3 posizioni di in-clinazione in avanti che possono essere regolate con rapidità e precisione con un bullone esagonale. Il design ergonomico della leva asimmetrica lo rende facile da aprire e chiudere anche con i guanti.

cosmosScOtt

Il primo pro model realizzato da Kai Mahler con Apo è una coppia di sci realizzata con grafica di Nico Thomas. Il rocker camber consente una guida estremamente piacevole e un buon flex. Queste caratteristiche rendono il modello particolarmente adatto ad affrontare qualunque tipo di superficie offra la montagna. Completano le sue specifiche tecniche: sintered 4000, Pb Perf Core, 2D Fiberglass, Finish Stone Grind e Slanted Minicap sidewalls. È disponibile nelle misure da 165, 171 e 177 cm. Kai Mahler ha recentemente ottenuto la medaglia d’oro nel big air al Dew Tour 2012.

Realizzati pensando a chi affronta per la prima volta un’uscita in backcountry. Il disegno leopardato della grafica è stato ideata da Nico Thomas. Il modello ci confi-gura con Extruded Base, Rocker Camber, Pb Perf Core, 2D Fiberglass, Finish Stone Grind e Full Cap. Forward è disponibile in diverse misure, da 156, 161, 166, 171 e 176 cm.

Kai Pro

Forward

APO

Distribuito da: Snowide - +33.0450055128 - [email protected] da: Scott Italia - 035.756144 - [email protected]

Focus technology

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