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Istituto Comprensivo
“ENNIO QUIRINO VISCONTI”
Piano dell'Offerta Formativa
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Indice
PARTE PRIMA
PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO ......................................................................................................................... 4
LA STORIA DELL’ISTITUTO ................................................................................................................................... 6
LE SEDI DELL’ISTITUTO ....................................................................................................................................... 7
DISLOCAZIONE NEL TERRITORIO ...................................................................................................................... 12
CARATTERISTICHE DEL TERITORIO ................................................................................................................... 12
PARTE SECONDA
L’OFFERTA FORMATIVA .................................................................................................................................... 14
STRUTTURA ORGANIZZATIVA:SCUOLA PRIMARIA ........................................................................................... 21
STRUTTURA ORGANIZZATIVA:SCUOLA SECONDARIA....................................................................................... 22
IL CURRICOLO VERTICALE ................................................................................................................................. 23
LA VALUTAZIONE .............................................................................................................................................. 26
ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ................................................................................................. 45
PRIMARIA:PROGETTI CURRICOLARI ................................................................................................................. 46
SECONDARIA:PROGETTI CURRICOLARI............................................................................................................. 73
PRIMARIA:PROGETTI EXTRACURRICOLARI……………………………………………………………………………………………87
SECONDARIA:PROGETTI EXTRACURRICOLARI .................................................................................................. 88
INCLUSIONE .................................................................................................................................................... 100
PARTE TERZA
ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA .................................................................................................................. 103
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PARTE QUARTA
IL LAVORO DEI DOCENTI ................................................................................................................................. 121
APPENDICE
L’AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO ................................................................................................................. 128
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Indirizzo – Presidenza e Segreteria -: Via della Palombella, 4 Codice postale: 00186 Città : Roma Provincia: Roma Numero telefonico : 066833114 Numero di fax : 0668803438 E-mail: [email protected] SitoWeb: www.icvisconti.gov.it
Dirigente Scolastico : Rossana Piera Guglielmi
Fondamenti Legislativi
Il POF - Piano dell’Offerta Formativa – è stato introdotto nell’ordinamento della scuola italiana dal
DPR 275/99, conosciuto come “Regolamento dell’Autonomia”.
“Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale, costitutivo dell’identità culturale e
progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa
ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia” (art.3, comma 1, D.P.R.
275/99).
“Le istituzioni scolastiche determinano nel P.O.F. il curricolo obbligatorio per i propri alunni in
modo da integrare la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata, che comprende le
discipline e le attività da essa liberamente scelte. Nell’integrazione tra la quota nazionale del curricolo e
quella riservata alle scuole è garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed è valorizzato il
pluralismo culturale e territoriale” (art. 8, comma 2 e 3, D.P.R. 275/99).
Come appare evidente, il POF di ogni scuola consiste in una contestualizzazione territoriale dei
curricoli stabiliti a livello nazionale, prevedendone anche un arricchimento grazie ad iniziative di
integrazione stabilite dagli OO.CC. della scuola.
L’I.C. Visconti presenta un’offerta formativa ormai consolidata nel tempo, recentemente ridefinita
alla luce delle Nuove Indicazioni Nazionali emanate nel 2012.
CALENDARIO SCOLASTICO
INIZIO DELLE LEZIONI: 15 Settembre 2015
TERMINE DELLE LEZIONI: 8 Giugno 2016 Sospensione lezioni Festività Natalizie: dal 23 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016 Festività Pasquali: dal 24 al 29 marzo 2016 Altre festività: 2 novembre, 8 dicembre, 25 aprile, 2 giugno, 29 giugno. Giorni deliberati dal Collegio docenti e dal Consiglio d’Istituto: 7 dicembre, 8 febbraio, 3 giugno.
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Composizione dell’Istituto Comprensivo “E. Q. Visconti”
Scuola Primaria “E. Gianturco”
5 classi a tempo normale 10 classi a tempo pieno
Scuola Primaria “E. Ruspoli”
5 classi a tempo pieno
Scuola Primaria “L. Settembrini
5 classi a tempo pieno
Scuola Secondaria di I grado “Palazzo Ceva”
14 classi
Scuola Secondaria di I grado “Sant’Agata dei Goti”
7 classi
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La storia dell’istituto
L'Istituto Comprensivo Ennio Quirino Visconti nasce nell'anno 2000 in seguito al riassetto delle scuole del
centro storico di Roma, dall'unione delle scuole elementari Gianturco, Ruspoli, Settembrini con la scuola
media Visconti. Tutte le scuole avevano una presenza storica nel cuore di Roma, vantando tra i loro alunni
personaggi del mondo della politica e della cultura italiana.
Ogni sede di cui si compone l’istituto è portatrice di una memoria storica importante sia per la scuola
italiana dall’unità ai giorni nostri, sia per la storia architettonica dei palazzi che ospitano le nostre classi. La
sua dislocazione nel cuore del centro storico di Roma rappresenta un elemento di forza notevole per la
crescita formativa dei ragazzi del senso del bello, dell’arte e della storia. E’ in corso un progetto di
rivalorizzazione di questa memoria attraverso la realizzazione di un museo virtuale che ospiterà documenti,
materiali didattici, libri digitalizzati che testimoniano il grosso patrimonio culturale del nostro istituto e del
territorio.
Oggi l' I. C. Visconti si propone come una scuola pubblica di confronto attivo e pluralistico, laboratorio di
democrazia che prepara il bambino e poi il pre-adolescente ad affrontare l'istruzione superiore con tutte le
competenze e le conoscenze necessarie. Il suo scopo è quello di mantenere la sua tradizione senza perdere
di vista l’importanza dell’innovazione e del rispetto della pluralità dei bisogni educativi.
Il terrazzo di Palazzo Ceva con vista sul Foro di Traiano
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La sede di “E. Gianturco”
La sede si trova in via della Palombella,4 ed è la sede principale dell’istituto. Ospita le classi di scuola
primaria, la segreteria e la presidenza. E’ sede anche di una scuola dell’infanzia Comunale.
Il Palazzo che ospita il Plesso Gianturco fu costruito nel XV sec. come palazzo nobiliare per la famiglia
Melchiorri, ma in seguito passò agli Aldobrandini.
Alla fine dell‟800 l’edificio fu interessato dai lavori di attuazione del nuovo Piano Regolatore di Roma, che
prevedeva l’allargamento degli spazi circostanti. Infatti nel 1871 il Consiglio Comunale ordina
l’allargamento di via della Rotonda per procedere al totale isolamento del Pantheon e stanzia una somma
per proseguire il taglio già avvenuto a Palazzo De Dominicis, già Bonelli, lungo il Palazzo Melchiorri, già
Aldobrandini, fino a via della Palombella.
Riconosciuta la convenienza ad acquistate l’intero palazzo, invece di pagare al Principe Aldobrandini
l’esproprio o le spese per la demolizione di una parte del fabbricato e la costruzione di un nuovo prospetto,
la Giunta Comunale tratta l’acquisto dell’intero palazzo. Detto acquisto si concretizza due anni dopo. Come
previsto, fu allargata via della Rotonda, e fu ridisegnata la facciata su questo fronte, progettata secondo il
disegno semplificato degli altri due fronti, seguendo i criteri di “ambientamento” tipici dell’epoca,
allineamenti stradali e facciate decorose. Essa presenta portali per botteghe al piano terra e per i piani
superiori è caratterizzata dalla ritmica ripetizione delle finestre con semplici modanature.
L’angolo dell’edificio tra via della Rotonda e via della Palombella, trattato originariamente a bugnato (
blocchi di pietra sovrapposti a file sfalsate con un effetto aggettante di ogni singolo blocco) è stato
ricostruito in modo identico anche dopo l’arretramento del muro.
L’edificio è un corpo a C con cortile interno di ridotte dimensioni composto di un doppio ordine di arcate e
lesene con capitelli e fasce marcapiano. La struttura portante è in muratura. Proprio in seguito alla sua
parziale demolizione, 1872, l’edificio cambiò destinazione d’uso, ospitando, oltre a residenze e botteghe,
una scuola maschile e femminile e una scuola dell’infanzia. Nel 1925 fu sopraelevato di un piano l’intero
edificio. Nel 1938, in tre ambienti al piano terra, fu collocato un ambulatorio odontoiatrico per intensificare
la profilassi orale degli alunni.
Attualmente ospita la scuola dell’infanzia e primaria, oltre ad alcune botteghe a piano strada.
Molti sono stati gli alunni illustri della scuola, tra i quali si ricorda Giulio Andreotti, il poeta Sergio Corazzini.
La sede di “Ruspoli”
La sede ospita cinque classi di scuola primaria e una scuola dell’infanzia del Comune, si trova in via Gesù e
Maria 36.
L’edificio della scuola Ruspoli, nel Rione Campo Marzio, è stato costruito tra il 1883 ed il 1884, in seguito
alla demolizione di una porzione del Convento degli Agostiniani Scalzi. L’edificio ricostruito ha ripreso alcuni
caratteri di quello religioso preesistente, disponendo le aule verso la corte interna e mantenendo il
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corridoio con affaccio su strada, ma è cambiata la forma del corpo di fabbrica, che ha assunto una
conformazione ad L, con il lato lungo Via Gesù e Maria e il braccio corto verso il cortile interno. Nel 1898 è
stata sopraelevata l’ala dell’edificio verso il cortile, per realizzare il refettorio della scuola, attualmente
adibito a palestra. Fin dall’inizio l’edifico così ristrutturato ha ospitato sia la scuola materna sia la scuola
elementare.
La sede di “L. Settembrini”
La sede ospita cinque classi di scuola primaria e una scuola dell’infanzia del Comune, si trova in via del
Lavatore, 36.
L’edificio fa parte dell’isolato compreso tra piazza di Trevi (via di S. Vincenzo), via del Lavatore, vicolo
Scanderbeg e via dei Modelli. Accanto all’ex Convento si trova la chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio, chiesa
parrocchiale del palazzo pontificio del Quirinale, la quale ha l’ingresso su piazza di Trevi. La scuola ha in
realtà la maggior parte degli affacci su via dei Modelli e sui due cortili interni. Attraverso il portale si accede
a un atrio con lo scalone e da questo a un vestibolo e poi al corridoio, che conduce alla scala posta sul retro
(via dei Modelli). Il corridoio a piano terra ha su un lato il cortile principale, da cui riceve la luce naturale.
L’edificio venne eretto dai Chierici Regolari Minori come convento tra il 1688 ed il 1697. Nell’ottocento la
proprietà è stata acquisita dai padri Camilliani “Ministri degli Infermi”. Gli interni della chiesa dei SS.
Vincenzo e Anastasio, già nota nel X secolo, sono stati disegnati da Gaspare de Vecchi per conto dei Chierici
Regolari Minori, mentre la facciata della stessa chiesa viene rinnovata tra il 1640 e il 1646 da Martino
Longhi il Giovane, su incarico del Cardinale Mazzarino. Nonostante la cessione, nel 1875, di buona parte
della proprietà al Comune di Roma, la porzione dell’edificio prospiciente la chiesa è rimasta proprietà
ecclesiastica, ora dei Cistercensi. L’attribuzione non è certa. Lo storico dell’arte Paolo Portoghesi accosta il
Convento dei Chierici Minori al lavoro di Domenico Gregorini e Pietro Passalacqua, e lo definisce “uno dei
più interessanti problemi attribuzionistici del Settecento romano”. Altre fonti attribuiscono l’opera
all’architetto Carlo Bizzaccheri.Il 24 agosto 1875 si ha la cessione della maggior parte del “soppresso
convento dei Ministri degli Infermi nei SS. Vincenzo ed Anastasio” allo Stato Italiano. L’edificio viene subito
adattato a scuola. Nel 1900, in occasione dell’Anno Santo, l’ex convento viene trasformato in caserma delle
Guardie Urbane della Brigata Trevi.Nel 1909 si ha la riconsegna dei locali al Comune di Roma.Nel 1925
alcuni privati acquistano gli ambienti situati su via dei Modelli, per porvi attività artigianali e piccoli negozi.
Solo nel 2001 vennero riconsegnati detti locali al Comune di Roma.L’edificio ha subito diversi cambiamenti
d’uso dall’epoca della sua edificazione. Nato come convento, è stato poi utilizzato come scuola e caserma. I
lavori di adeguamento succedutisi nel tempo, tra cui la soprelevazione e l’accorpamento di parte
dell’edificio alla proprietà confinante, anteriormente all’acquisizione del Comune, non hanno
sostanzialmente modificato né i prospetti esterni, né la distribuzione interna. La demolizione di alcuni
controsoffitti, segnalati nelle piante ottocentesche, rende possibile la vista dei solai in legno, di fattura più
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antica visualizzando le trasformazioni che l’edificio ha subito nel tempo. L’impianto distributivo non è
cambiato nel tempo, mentre è stato effettuato ai diversi piani lo spostamento di alcune porte.
Palazzo Ceva il “VISCONTINO”
L’edificio è all’interno del sito archeologico dei Mercati di Traiano, accanto alla via Biberatica, e parte di
esso è costruito sopra i resti delle antiche botteghe romane.
Fu il Palazzo della famiglia Tiberi, prima e della famiglia Ceva, più tardi. Il fronte principale affaccia su via
Quattro Novembre, il fronte opposto ingloba dentro la struttura parte del fronte curvo dei Mercati di
Traiano. Confina con il Palazzo Signorile dei Roccagiovine, e insieme definivano il fronte curvo della salita di
via Magnanapoli, prima dell’apertura di via Quattro Novembre. L’aspetto della facciata, di realizzazione
ottocentesca, richiama vagamente linee cinquecentesche. Il palazzo è a due piani con il piano terreno
rialzato rispetto a via IV Novembre. Le finestre del piano nobile sono a timpano alternato triangolare e
circolare. Tutte sono riquadrate da cornici bianche. Bello e imponente è il portale, decorato superiormente
da una maschera femminile e, ancora sopra, sorretto da due belle coppie di mensole, e un balcone con
parapetto a balaustrini.
La Famiglia Ceva è una antica famiglia piemontese, con il titolo di marchesi di Ceva, che si stabilì a Roma
nella seconda metà del ‘500, con il Cardinale Francesco Antonio Ceva. Nel 1643 ottennero da Papa Urbano
VIII Barberini l’iscrizione al patriziato romano. Grande importanza ebbe nel secolo successivo Ortensio
Ceva, prima priore dei caporioni e poi, nel 1754, conservatore capitolino.
L’edificio, costruito nel XVIII secolo, è stato espropriato nel 1883, per ragioni di pubblica utilità. Inizialmente
vi furono alloggiate le suore Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, in seguito nel 1900, fu
adattato a scuola Elementare, con la denominazione di Scuola Principessa Iolanda, e nel 1980 come scuola
Media Visconti.
Le trasformazioni di fine ottocento hanno riguardato: il piano primo, con l’inserimento dei servizi in un vano
adiacente alla scala principale sul lato ovest; il piano secondo, con la formazione di servizi, nella penultima
stanza sul lato destro; il piano terzo, con la formazione di servizi, nella prima stanza posta in prossimità del
pianerottolo di arrivo della scala.
Tra il 1924 e il 1933 lavori di demolizione hanno riguardato la parte di edificio verso i Fori, con lo
smantellamento dei tre cortili del Palazzo, che a diverse quote si affacciavano su quel fronte: Piccolo
Emiciclo e Aula Nord.
Nel periodo fascista tutta la zona dei fori è stata oggetto di numerosi lavori urbanistici, tra cui la
realizzazione di Via dei Fori Imperiali.
Tra il 1924 e il 1933 in seguito ai lavori di scavo archeologico, è stato parzialmente demolito il piano
interrato, per portare alla luce gli emicicli dei Mercati di Traiano. Il piano interrato è stato separato dal
resto del palazzo e raccordato all’area archeologica, mentre le botteghe poste al piano terra sono rimaste
inglobate ad esso, e murate le aperture poste in corrispondenza dell’emiciclo.
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La parte di edificio che presenta qualità architettoniche di maggior pregio è infatti quella posta al piano
ammezzato sul lato della via Biberatica, dove una sequenza di cinque stanze dai soffitti con volte a botte, in
opera incerta, pavimenti in cotto, murature di mattoni a vista, sono parte delle antiche botteghe dei
mercati di Traiano. Le ultime due stanze presentano la parete verso l’interno curva ad emiciclo, con porte,
su quel lato, murate. Un architrave data questo intervento nell’anno 1933. Attualmente il palazzo ha una
conformazione a L, costituita dal fronte principale su tre livelli che segue l’andamento leggermente curvo di
via Quattro Novembre e via Magnanapoli e una ala ad un piano verso via Biberatica, sopra le botteghe dei
mercati di Traiano. L’adattamento del Palazzo a scuola è avvenuto mantenendo sostanzialmente inalterata
la distribuzione interna, a meno della divisione di alcuni vani e la specializzazione di altri come servizi
igienici. Successivamente al 1953 è avvenuta la demolizione del pianerottolo esterno della scala principale
ed è stato creato un corridoio per il passaggio tra le due ali del palazzo con l’apertura di due nuove porte.
SANT’AGATA DE’ GOTI
L’edificio occupa parte dell’isolato definito da Via Panisperna, via dei Serpenti, via Baccina e via Sant’Agata
de’ Goti.
L’intero isolato era occupato anticamente dal Monastero di San Bernardino da Siena, con la chiesa
omonima, situata nell’angolo nord-ovest dell’isolato.
La chiesa di San Bernardino fu consacrata nel 1625, dopo che Papa Clemente VIII, nei primi anni del 1600 vi
trasferì le monache terziarie francescane, che vivevano a Sant’Eufemia.
A sua volta la chiesa di San Bernardino sorgeva sulle rovine del precedente Monastero di Santa Veneranda:
un antico Ospizio di Bizzoche (monache francescane che vivevano in totale povertà), con attiguo Ospedale,
appartenente ai monaci di San Lorenzo in Panis Perna.
L’edificio è stato ristrutturato alla fine del 1800, per adattare il vecchio Monastero a scuola, in seguito alla
cessione al Demanio dello Stato, da parte dell’Asse Ecclesiastico.
L’ala del complesso, su via S. Agata de’ Goti è stata demolita ed è stato costruito, sullo stesso sedime, un
nuovo edificio con una conformazione a C, con la corte aperta verso la strada.
Nel 1906, in seguito all’acquisto della proprietà REM PICCI, è stato annesso l’edificio che fa angolo tra Via
dei Serpenti e Via Panisperna. Una ulteriore trasformazione è avvenuta nel 1929, con la costruzione da
parte dell’Opera Nazionale Balilla, della Palestra nella corte interna. Quest'ultimo edificio è stato poi
sopraelevato di un piano nel 1955, per la costruzione di nuove aule.
Il complesso scolastico, è costituito quindi da tre edifici comunicanti ma diversi per epoca di costruzione e
conformazione tipologica:
A. l’ex convento che affaccia su via Panisperna e via dei Serpenti,
B. l’edificio della palestra posto all’interno del giardino,
C. l’edificio scolastico a forma di C che prospetta su via Sant’ Agata dei Goti. Il numero dei piani dei tre
edifici non è uniforme come non è unico il piano di fondazione a causa del forte declivio delle tre strade.
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L’edificio di via Sant’Agata dei Goti n.19, con una conformazione a C, ha due piani più il seminterrato.
Presenta una ampia corte rettangolare che si apre verso via S. Agata dei Goti.
La scala è posta lateralmente, verso l’abside della chiesa di S. Bernardino da Siena; ha quattro rampe con
chiostrina centrale coperta da un lucernario.
L’ascensore è in sede autonoma ed è posto in prossimità della scala dietro l’abside. Un passaggio interno lo
collega all’edificio B della palestra.
Le aule aprono verso il giardino, mentre i corridoi verso strada. Il piano seminterrato, attualmente non è
utilizzato.
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Dislocazione nel territorio
Caratteristiche del territorio
Risorse
La scuola interagisce con le infinite risorse che il centro storico offre a livello culturale, politico e sportivo.
Gli edifici, infatti, sorgono nella zona della città più ricca di poli museali, biblioteche, siti di interesse storico
e artistico - le Scuderie del Quirinale, il Chiostro del Bramante, il Museo Barracco, il Palazzo delle
Esposizioni, il Museo del Vittoriano, Palazzo Altemps, la Biblioteca centrale dei ragazzi, i Fori Imperiali, il
Pantheon e altri -, politico – la Camera dei Deputati, il Senato, il Quirinale - e sportivo – le Terme di
Caracalla- .
Utenza
L’ I.C. Visconti si estende dal Pantheon a Piazza del Popolo, da Fontana di Trevi al cuore del Rione Monti
fino ai Mercati di Traiano; abbraccia quindi un territorio in cui si evidenziano situazioni socioculturali ed
economiche diversificate: la popolazione è costituita da professionisti, intellettuali, impiegati,
commercianti, artigiani e addetti ai servizi. E’ presente il mondo politico-istituzionale (vicinanza del Senato,
della Camera, del Quirinale, del Campidoglio, della Provincia) e quello culturale e artistico.
Nei ragazzi, generalmente, non si rilevano carenze di stimoli culturali, che emergono sia nell'organizzazione
del lavoro scolastico che nella gestione della loro vita scolastica ed extrascolastica.
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L’offerta formativa dell’istituto fa riferimento alle Indicazioni Nazionali1 ed è integrata dalle proposte
formative che la scuola ha progettato e costantemente rielaborato nel corso degli anni. La scuola è
impegnata a costruire strumenti pedagogici sempre più attuali, che esplicitino e documentino il processo di
insegnamento/apprendimento e permettano di valutarlo.
Sul sito della scuola, alla voce “DIDATTICA” è possibile visionare la relativa documentazione: CURRICOLO
SCUOLA PRIMARIA – CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA
Finalità formative e valori di riferimento
L' I.C. Visconti, tenendo presente i riferimenti normativi ed i bisogni formativi emersi da ripetute
rilevazioni, si propone come: scuola del vero, del bene e del bello come enunciato da Gardner:
1 Le Indicazioni Nazionali per il curricolo e altre direttive del Ministero della Pubblica Istruzione sono consultabili sul
sito www.istruzione.it
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Pertanto, le finalità formative perseguite, possono così riassumersi:
Valorizzare l'identità di ciascuno come essere unico ed irripetibile
Garantire a tutti uguali gli opportunità di apprendimento
Costruire un modello di scuola che ottenga il successo formativo di ogni alunno
Sviluppare un atteggiamento curioso e critico di fronte alla realtà
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Motivare ad apprendere
Educare al bello
Educare all’equilibrio e all’armonia
Acquisire un’identità estetica e storica
Acquisire una capacità di osservazione e discriminazione più raffinata della realtà circostante
Garantire a tutti uguali opportunità di apprendimento
Sviluppare l'autonomia individuale come capacità di sapersi orientare e scegliere nelle difficoltà e
nell'incertezza
Sviluppare la capacità di apportare contributi significativi nel gruppo nel rispetto di tutti
Creare le condizioni per poter sperimentare forme di vita democratica
Rilevazione dei bisogni
Il P.O.F. dell’I.C. Visconti è fortemente correlato ai risultati delle rilevazioni dei bisogni dell'utenza, che
possono divedersi sostanzialmente in due gruppi:
Bisogni espliciti: sono quelli di cui l’utenza è consapevole:
rispetto delle regole che sono state definite e condivise da tutte le componenti della scuola
Bisogni impliciti: sono quelli di cui l’utenza non sempre è consapevole, scaturiscono dall’osservazione
sistematica dei docenti nelle classi, dalle riunioni dei Consigli di classe e d’Interclasse, dalle relazioni degli
psicologi che collaborano con la scuola, dalla relazione annuale del Dirigente scolastico al Consiglio
d’Istituto. Da queste fonti sono emersi, a volte, atteggiamenti preoccupanti degli alunni, quali:
comportamenti immaturi nei confronti della diversità
mancanza di rispetto verso i compagni, i docenti e gli ambienti scolastici
crisi d’identità connesse a problematiche adolescenziali
Tali atteggiamenti suggeriscono il bisogno diffuso di un clima relazionale costruttivo e di modelli adulti
positivi che la scuola s’impegna a fornire, in collaborazione con le famiglie.
Dalle osservazioni sistematiche degli insegnanti e dall'analisi dei questionari somministrati ad un campione
significativo di alunni, genitori, docenti e personale ATA, si rileva la necessità di:
puntare sulla qualità dell'offerta formativa piuttosto che sulla quantità
migliorare la qualità delle attività di recupero
calibrare le attività scolastiche nel corso dell'anno
proporre progetti che si integrino nel curricolo
scegliere esperti esterni di provata competenza
migliorare la collaborazione tra docenti e il senso di appartenenza degli stessi e del personale ATA
all'istituto scolastico nel suo insieme
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migliorare l'attività dei dipartimenti e rendere concreta la sua ricaduta sulla didattica
lavorare nell'ottica del curricolo verticale e quindi della continuità.
Dalle rilevazioni emerge anche un’alta soddisfazione dell'utenza rispetto all'attività didattica e alle relazioni
con gli insegnanti.
I PUNTI CARDINE
La scuola intende garantire l'acquisizione delle conoscenze, delle abilità minime e delle competenze a tutti
gli alunni, avendo come riferimento gli obiettivi didattici previsti dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo
del 2012.
Scuola del vero Scuola del bello Scuola del bene
La scuola come luogo dove:
avere consapevolezza delle
proprie potenzialitàe risorse
imparare a leggere e gestire
le proprie emozioni
promuovere il senso di
responsabilitàe di rispetto
sviluppare atteggiamenti
positivi e collaborativi
trovare stimoli al pensare
analitico e critico
coltivare la fantasia e il
pensiero divergente
condividere un progetto
educativo con le famiglie
conoscere e utilizzare le
risorse del territorio
La scuola come luogo dove:
acquisire consapevolezza delle
proprie radici culturali e artistiche
conoscere e difendere il
patrimonio artistico locale e i beni
ambientali
sviluppare il piacere dell'arte e del
gusto estetico
acquisire una percezione
sensoriale più raffinata e completa
ritrovare nella musica le proprie
emozioni ed utilizzarla come
mezzo di espressione e
comunicazione,
entrare in contatto con il mondo
della poesia
imparare ad esprimersi attraverso
la danza e l'espressione corporea
La scuola come luogo dove:
crescere come individuo capace di
scelte autonome e responsabili
concepire se stesso in relazione
positiva ed empatica con l’altro.
sviluppare l’etica del bene comune
vivere la relazione con chi è
diverso da sé per sesso,
generazione, diversamente-abile,
provenienza geografica e culturale
come risorsa che arricchisce,
educa ed apre alla conoscenza del
mondo.
imparare a riconoscere e a
rispettare i valori dalla
Costituzione
garantire un adeguato livello di
uso e padronanza della lingua
italiana, in un rapporto di
complementaritàcon le lingue di
origine
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Le impostazioni metodologiche dell’Istituto Comprensivo
Le metodologie didattiche adottate sono finalizzate a:
valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni
promuovere la capacita di imparare ad apprendere
sviluppare la progettualità, la sperimentazione e l’operatività
favorire la ricerca e la scoperta
promuovere la creatività e la capacità di espressione
favorire la conoscenza i beni culturali del nostro territorio
sviluppare il senso estetico
acquisire gusto per l’equilibrio e l’armonia
attuare interventi adeguati rispetto alle diversità
incoraggiare l’apprendimento collaborativo
Gli strumenti organizzativi
Programmazione didattico - educativa per cicli e dipartimenti
Programmazione di classe
Programmazione di progetti
Verifiche e valutazioni
Le programmazioni per dipartimenti
Nelle riunioni per dipartimenti disciplinari i docenti individuano e definiscono obiettivi, contenuti, metodo
di lavoro, strumenti utilizzati, modalità di verifica dei criteri di valutazione per ogni ambito disciplinare.
Successivamente ciascun insegnante adegua la programmazione del proprio dipartimento alla specificità
della propria classe.
Le programmazioni di classe
Con le programmazioni di classe i docenti esplicitano:
Il profilo della classe
La definizione degli obiettivi dell'area cognitiva e meta-cognitiva del curricolo, i contenuti, le attività, i
metodi e i mezzi
La definizione degli interventi per i bambini con bisogni educativi speciali
La definizione degli interventi per i bambini con disabilità
La definizione del carico settimanale dei compiti a casa
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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Le discipline e le attività coinvolte nei progetti di integrazione del curricolo a cui la classe intende
partecipare
La programmazione di uscite di studio e viaggi d'istruzione
I criteri per le osservazioni sistematiche
Gli strumenti per le verifiche periodiche e i criteri di valutazione.
Ogni singolo docente individua ed esplicita i percorsi e le metodologie didattiche specifiche per realizzare
concretamente la programmazione delle aree di propria competenza, nel rispetto della libertà
d'insegnamento e delle indicazioni nazionali
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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Percorso formativo: Il curricolo
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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Struttura organizzativa scuola primaria
Monte orario discipline Scuola Primaria Tempo pieno – 40 ore
DISCIPILINA ORARIO MINIMO INTEGRAZIONE tot
ITALIANO 6 h – cl. Prima 7h 2 h approfondimento
INGLESE 3h 1h cl Prima 2h cl. Seconda 3h classe terza, quarta e quinta
STORIA 2h
GEOGRAFIA 2h
MATEMATICA 5h 6h cl. Prima e Seconda
3h approfondimento
SCIENZE 2h
TECNOLOGIA 2h
ARTE E IMMAGINE 2h
MUSICA 2h
ED.MOTORIA 2h
RELIGIONE 2h
MENSA 5h
tot 35h 5h 40h
Tempo modulare 27 ore
DISCIPLINA ORARIO
ITALIANO 6 h – cl. Prima 7h
INGLESE 3h 1h cl Prima 2h cl. Seconda 3h classe terza, quarta e quinta
STORIA 2h
GEOGRAFIA 2h
MATEMATICA 5h 6h cl. Prima e Seconda
SCIENZE 2h
TECNOLOGIA 1h
ARTE E IMMAGINE 1h
MUSICA 1h
ED. MOTORIA 1h
RELIGIONE 2h
MENSA 1h
tot 27h
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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La scuola ha mantenuto l’organizzazione della didattica affidata ad insegnanti specialisti delle diverse aree
disciplinari.
La distribuzione delle ore delle discipline può essere modificata nel corso dell’anno in base alle esigenze di
attuazione della programmazione.
Struttura organizzativa scuola secondaria di primo grado
Tempo normale - 30 ore
30 ore settimanali: da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.00
DISCIPLINA ORARIO
ITALIANO 5 ore
STORIA E GEOGRAFIA 4 ore
CITTADINANZA E COSTITUZIONE 1 ora
MATEMATICA E SCIENZE 6 ore
INGLESE 3 ore
2° LINGUA: FRANCESE/ SPAGNOLO/ TEDESCO 2 ore
TECNOLOGIA 2 ore
ARTE E IMMAGINE 2 ore
MUSICA 2 ore
EDUCAZIONE FISICA 2 ore
RELIGIONE CATTOLICA/ALTERNATIVA 1 ora
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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La scommessa pedagogica dell’Istituto Comprensivo: il Curricolo verticale e le Indicazioni
Nazionali
L’Istituto Comprensivo Ennio Quirino Visconti ha attivato una forte riflessione pedagogica sul Curricolo
Verticale, dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di Primo e secondo Grado anche in collegamento con
le Indicazioni Nazionali del 2012.
La riflessione sul Curricolo Verticale nasce dalla necessità di progettare e attuare un percorso formativo
omogeneo e coerente dalla scuola primaria al biennio della scuola secondaria di II grado. Il curricolo
verticale rappresenta uno strumento importante per accompagnare nella continuità formativa i ragazzi nel
loro percorso scolastico obbligatorio.
Oggi il sapere è diventato il luogo di una interazione pratica e teoretica; l’idea di una paideìa fondata solo
ed esclusivamente sulla classe chiusa e sulla didattica frontale rischia di fare della scuola un reperto
archeologico e della dispersione scolastica molto più di un problema da risolvere dal momento che essa
rappresenterebbe la constatazione del fallimento di una certa idea di scuola.
Lo strumento fondamentale di questa scommessa è il curricolo inteso come piano di apprendimenti che
l’allievo costruisce e l’insegnante progetta e accompagna. Ciò che caratterizza un curricolo è la necessità di
definire finalità, obiettivi, contenuti, metodi, tecniche, procedure, esperienze di apprendimento, verifiche e
valutazione. Nel predisporre il curricolo va sottolineato il processo di apprendimento che prevede il
mettersi in gioco, confrontarsi con gli altri, partire dal senso comune per arrivare al significato inteso come
“costruzione sociale delle conoscenze” (Vygostskji). Secondo la teoria interpretative-simbolico I saperi dello
studenti sono organizzati in schemi e connessioni significativi per cui la costruzione di un curricolo è una
prassi sostenuta da riflessione inseparabile da una riflessione pratica, con profonde implicazioni sociali,
politiche e culturali. Gli obiettivi riguardano I processi di apprendimento e non solo I risultati prestabiliti.
Non si tratta solo di raggiungere la meta del viaggio ma di sfruttare il cammino. La costruzione della
conoscenza, il sentire estetico, il vivere eticamente, comportano azioni educative indipendentemente dai
risultati finali.
Il gruppo docenti che lavora all’interno dell’Istituto Comprensivo ha iniziato da alcuni anni una riflessione
approfondita su questo tema che ha portato alla condivisione del concetto di curricolo inteso come
percorso, nella sua accezione di itinerario, strada, via da percorrere, magari anche con un certo sforzo, ma
che conduce verso…, nella consapevolezza che possono esistere strade alternative e magari migliori, per cui
non si può e non si deve smettere di cercare (ricercare e sperimentare). Questo lavoro di riflessione e
ricerca ha portato alla condivisione di un’idea di curricolo connotata dalle seguenti caratteristiche:
- Graduale: a) tiene conto della continuità dei processi di apprendimento ma anche delle discontinuità che
caratterizzano le fasi della crescita degli individui; b) tiene conto della complessità dei concetti e delle
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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abilità che andiamo sviluppando all’interno di un percorso ciclico in cui ciò che abbiamo appreso
rappresenta la base sulla quale sviluppare apprendimenti nuovi;
- Condiviso: il team docente discute e condivide le scelte metodologiche e i contenuti sui quali
impostare le attività. L’idea di curricolo coinvolge l’idea di collegialità: se il percorso è integrato e interattivo
deve coinvolgere aspetti trasversali alle singole discipline e quindi l’apprendimento diventa responsabilità
collettiva;
- Rigoroso: una volta che gli insegnanti condividono le scelte effettuate, c’è la necessità di attenersi al
percorso in maniera rigorosa, anche in vista della valutazione della sua efficacia;
- Efficace: i percorsi strutturati devono essere capaci di stimolare conoscenza in tutte le dimensioni di
sviluppo dell’alunno e garantire esiti formativi a ciascuno;
- Verificabile: deve essere possibile verificare l’efficacia delle strategie messe in atto in una visione
curricolare dell’apprendimento. Ciò può essere fatto attraverso la creazione di strumenti di valutazione
diversificati nei contenuti e nella tipologia organizzativa (prove oggettive, approccio narrativo, ecc..);
- Attuabile: il curricolo non può essere costruito solo sulla base di teorie psicologiche e/o
epistemologiche. Deve scegliere esperienze e contenuti che possano risultare significativi per gli alunni e
che siano in grado di attivare processi di apprendimento trasferibili in altri contesti e situazioni. Ma la scelta
non può prescindere dalla valutazione della situazione istituzionale, legislativa, organizzativa, finanziaria
della scuola, dalle competenze che può reperire al suo interno e dalla disponibilità di quelle esterne;
- Flessibile/trasferibile: il curricolo deve essere in grado di adattarsi alle diverse situazioni locali senza
che ne venga snaturato il senso e il significato.
Il progetto “il curricolo verticale ” prevede la realizzazione di alcune idee progettuali sul curricolo verticale
centrate sulle competenze scientifiche e sulle competenze linguistiche, coinvolgendo almeno gli ambiti
disciplinari di lingua italiana, lingua straniera, storia, matematica e scienze .
Il lavoro si struttura secondo un modello di progettazione di percorsi formativi orientativi e rappresenta, in
concreto, la sperimentazione di un curricolo verticale nell’ottica dell’orientamento dei ragazzi all’interno
del percorso formativo che li vede coinvolti dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria di II°. Il progetto
vuole fissare la pratica di ricerca sulla didattica per competenze e l’ applicazione della azione formativa
corrispondente – comprese la valutazione e la certificazione – e farla diventare patrimonio delle didattiche
ordinamentali dell’Istituto comprensivo stesso. La proposta è dunque motivata dall’impulso di riqualificare
l’offerta formativa in termini di ristrutturazione curricolare nell’ottica delle competenze orientanti, e dalla
volontà delle scuole di continuare a curare il rapporto con il territorio. Il progetto vuole promuovere
processi di formazione innovativi ed orientativi, tramite i quali garantire l’acquisizione delle competenze
necessarie ai giovani per muoversi nel mondo (capacità progettuali, di organizzazione del proprio lavoro, di
saper utilizzare le nuove tecnologie comunicative, di impostare e risolvere problemi, ecc.). Senza queste
competenze i giovani di oggi sono destinati a rimanere fuori dagli scenari sia formativi che lavorativi e la
scuola può diventare essa stessa fattore di disagio e di dispersione se non riesce ad attrezzare nuovi modelli
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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d’apprendimento. Una scuola che attribuisce, invece, centralità alla responsabilità orientativa, non solo
modifica un concetto vecchio e obsoleto di orientamento, ma garantisce una continuità con il contesto
extrascolastico dove il ragazzo trasferisce immediatamente i risultati dell’apprendimento e crea spazi
didattici più stimolanti e sicuramente più coinvolgenti anche per le fasce più deboli. Per strutturare un
percorso di questo tipo occorre assumere contenuti ed istanze formative dalla società contemporanea: le
regole della vita pubblica, gli strumenti e le strategie dell’economia domestica, il lavoro, la vita culturale, le
istituzioni e il loro funzionamento, ecc., rappresentano i compiti del cittadino di oggi. Per ognuno di essi
occorre avere un bagaglio di competenze che la scuola deve riuscire a fornire. L’obiettivo prioritario della
scuola diventa quello di stabilire un continuum tra l’esperienza formativa scolastica e la comunità sociale
del territorio in cui i ragazzi vivono. Il lavoro rappresenta il mezzo con cui coniugare questi due aspetti per
fare in modo che i giovani imparino ad interpretare e a vivere una realtà così complessa.
Durante la realizzazione del curricolo si prevedono momenti di scambio dei docenti della stessa area
disciplinare tra le scuole sia in verticale nello stesso istituto (tra classi), sia, eventualmente, in verticale tra
istituti in rete.
In questa ottica, l’Istituto realizza ogni anno un progetto dedicato alla elaborazione e realizzazione di
didattiche in verticale con l’idea di sviluppare, piano piano, delle programmazioni disciplinari in continuità.
In particolare anche quest’anno il progetto “Roma presentata dai ragazzi”- finanziato dalla regione Lazio e
riconosciuto come progetto all’interno della rete Unesco delle scuole- che coinvolge gli alunni dei due
ordini di scuola, è lo strumento operativo di questo grande obiettivo rappresentato dal curricolo verticale di
istituto.
Iniziato già da tre anni, ha suscitato interesse nei ragazzi facendoli diventare delle vere e proprie guide dei
monumenti attigui ai Plessi delle scuole. Le attività coinvolgono tutte le classi quinte della scuola primaria
ed alcune classi “nodo” della scuola media e prevede azioni svolte in maniera integrata tra alunni e docenti
per tutte le aree disciplinari.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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La valutazione Il nuovo regolamento di coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni (DPR 122 del 22
giugno 2009), apporta alcune specifiche novità alle procedure valutative e spinge le scuole ad analizzare
criticamente le proprie pratiche di valutazione per sistematizzarle in procedure condivise, con l’obiettivo di
garantire sempre maggiori equità, rispondenza delle proposte educative ai bisogni formativi degli alunni e
trasparenza.
La valutazione ha un valore formativo e didattico attraverso il quale si rilevano il raggiungimento degli
obiettivi e specifici progressi personali tenendo conto dei criteri di equità e trasparenza, dei punti di partenza
individuali, di un diverso impegno per raggiungere un traguardo.
La valutazione, parte integrante della progettazione, precede, accompagna e segue i percorsi curricolari.
La valutazione, non solo controlla gli apprendimenti, ma attiva le azioni da intraprendere, regola quelle
avviate e si delinea come processo flessibile nella regolazione della progettazione educativo-didattica.
La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il rendimento scolastico e il comportamento.
Tale processo deve avvalersi di un’efficace ed efficiente azione di verifica. Tutto ciò fornisce
ai docenti: indicazioni utili per stabilire modalità di prosecuzione dei percorsi, come e dove intervenire
con azioni di recupero, se modificare la proposta curricolare, gli obiettivi, i metodi, i tempi, le attività;
agli alunni: elementi significativi per orientare il proprio impegno in termini positivi .
Le tecniche e gli strumenti operativi che si intendono utilizzare variano a seconda delle discipline e degli
obiettivi specifici di apprendimento, delle attività svolte, della classe a cui ci si rivolge, delle differenti
situazioni emotive ed affettive, delle modalità concordate dai docenti.
In particolare ci si avvale:
dell’osservazione sistematica degli alunni durante il regolare svolgimento della vita e delle attività
scolastiche, nei vari contesti relazionali e operativi (piccolo gruppo, gruppo/classe, situazioni strutturate e
libere) secondo criteri concordati affinché possa fornire riscontri significativi e attendibili;
delle prove di tipo tradizionale (conversazioni, prove orali, verifiche scritte, elaborati grafici,
attività pratiche) impostate secondo modi, tempi, contenuti concordati, in rapporto agli obiettivi e alle
attività svolte.
Le prove di ingresso, somministrate all’inizio dell’anno scolastico nella scuola primaria e nella 1^ classe
della scuola secondaria di primo grado, rivestono una particolare importanza nella fase iniziale intesa
come una rapida conoscenza del gruppo classe e dell’individuo.
Per l’aspetto cognitivo sono analizzate le conoscenze/competenze possedute nelle singole discipline (ai
vari e rispettivi livelli) e quelle più significative, trasversali alle discipline:
la comprensione: comprendere i vari messaggi, analizzarli utilizzando gli strumenti
logico/operativi;
la comunicazione: comunicare i contenuti in modo organico, corretto, appropriato utilizzando i
vari linguaggi.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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Per l’aspetto socio/relazionale sono presi in considerazione:
il comportamento come capacità dell’alunno di rispettare le regole della vita scolastica;
la collaborazione come capacità di porsi in relazione costruttiva con gli altri e con l’ambiente;
l’attenzione e la partecipazione come capacità di seguire con interesse e coinvolgimento;
l’impegno come capacità di svolgere il compito assegnato in modo costante e responsabile nelle
varie attività e discipline;
l’autonomia e il metodo di lavoro come capacità di organizzare il lavoro e svolgerlo in modo
autonomo, curato ed efficace.
La valutazione è considerata come valorizzazione dell’alunno in quanto non si limita a censire lacune ed
errori, ma evidenzia le risorse, le potenzialità, i progressi, lo aiuta a motivarsi, a costruire un’immagine
positiva e realistica di sé.
La valutazione periodica e annuale (finale) fa un bilancio consuntivo degli apprendimenti e del
comportamento degli alunni, mediante l’attribuzione di voti espressi in decimi e, solo per la scuola
primaria, anche mediante un giudizio analitico.
La valutazione periodica è un momento finale di un processo rilevante per il lavoro del docente e da
rendere chiaro e rintracciabile per gli alunni e per le famiglie.
MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
La valutazione scaturisce da un insieme di prove e di verifiche di diverso tipo. Gli strumenti valutativi
utilizzati sono:
Prove oggettive, a stimolo e risposta chiusa (del tipo vero/falso, a scelta multipla,
completamenti e corrispondenze). Sono le uniche prove che consentono un apprezzamento di tipo
oggettivo sulla base di criteri definiti preventivamente
Prove semi strutturate, a stimolo chiuso e risposta aperta (domande strutturate, colloquio
libero, riflessione parlata)
Prove non strutturate a stimolo e risposta aperta (colloqui, temi, lettere, articoli, conversazione
e discussioni).
La scelta del tipo di prova è di competenza del singolo docente e dei dipartimenti disciplinari per classi
parallele.
A conclusione del primo quadrimestre è previsto un momento formalizzato con prove comuni di varie
tipologie nelle seguenti discipline: italiano, matematica, inglese. Sui risultati rilevati verrà strutturato il
percorso di lavoro del secondo quadrimestre, che si concluderà con prove valutative comuni di fine
anno. Le diverse forme di verifica, costituiscono elemento aggiuntivo per la compilazione del documento
di valutazione nel quale si terrà conto :
del punto di partenza degli alunni;
dei diversi percorsi personali;
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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dell’impegno e della partecipazione nelle attività proposte e nello svolgimento dei compiti.
Si valuteranno altresì, a seconda della classe di appartenenza, le competenze-chiave trasversali:
imparare ad imparare;
progettare;
sviluppare competenze comunicative ed espressive;
partecipare alla vita democratica;
agire in modo autonomo e responsabile;
risolvere problemi formulando e verificando ipotesi;
individuare collegamenti e relazioni tra fenomeni anche appartenenti a diversi ambiti
disciplinari;
acquisire ed interpretare criticamente le informazioni.
CRITERI PER LA VALUTAZIONE FINALE DELLE DISCIPLINE
La delicatezza del momento valutativo degli alunni di scuola primaria delle classi prime e seconde, in età
evolutiva e ai primi passi con l’approccio con il sapere e la particolarità della classe terza, inducono a
non attribuire voti inferiori al 6, mirando a promuovere maggiormente l’autostima e la fiducia in sé , ad
eccezione di situazioni particolarmente gravi e debitamente motivate.
La valutazione per le restanti classi della primaria partirà dal 5 (cinque), corrispondente al livello delle
insufficienze. In questo caso a fine anno scolastico, il docente dovrà motivare l’esito documentando:
le attività e le prove effettuate, comprese quelle di recupero;
l’utilizzo di interventi individuali e/o di gruppo per percorsi mirati.
La scuola secondaria di 1° grado fa partire la valutazione quadrimestrale dal 4, corrispondente al livello
delle insufficienze gravi.
Alla fine del primo quadrimestre e solamente per gli alunni della classe 1° media, il voto per l’insufficienza è 5.
I criteri essenziali per una valutazione di qualità sono:
la finalità formativa;
la validità, l’attendibilità, l’accuratezza, la trasparenza e l’equità;
la coerenza con gli obiettivi di apprendimento previsti dalle progettazioni annuali;
la considerazione sia dei processi di apprendimento sia dei loro esiti;
il rigore metodologico nelle procedure;
la valenza informativa.
Per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES), adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli
apprendimenti, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni. Quindi il team docente
dovrà predisporre le prove secondo interventi compensativi programmati e attuati nel corso dell’anno ed
esprimere una valutazione riferita agli obiettivi minimi prefissati.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni. Qualora un alunno
con disabilità sia affidato a più docenti di sostegno, la valutazione verrà espressa con un voto unico.
I docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica partecipano alla valutazione periodica e finale
limitatamente agli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.
I docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in
casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. Nel caso in cui tale ammissione sia comunque
deliberata in presenza di carenze, i docenti inseriscono una specifica nota al riguardo nel documento
individuale di valutazione che viene trasmesso alla famiglia dell’alunno.
Le modalità di comunicazione alle famiglie hanno come punti cardine:
colloqui individuali;
presa visione del documento di valutazione;
comunicazione scritta o convocazione straordinaria dei genitori in caso di situazioni particolari;
presa visione delle prove di verifica.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
La valutazione finale è espressa in forma sintetica al termine del primo e del secondo quadrimestre e ha
anche valore certificativo rispetto ai traguardi formativi raggiunti da ogni singolo alunno. La valutazione
finale quadrimestrale viene registrata sul Documento di Valutazione, predisposto dalla scuola, composto
dalle seguenti parti: una con i dati anagrafici dell’alunno, una con i voti numerici relativi alle singole
discipline e al comportamento e solo per la scuola primaria, un’ultima parte con il giudizio globale. Il
documento di valutazione è visibile e scaricabile da parte delle famiglie attraverso il registro elettronico e
viene illustrato alle famiglie in appositi incontri individuali alla fine di ogni quadrimestre.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLE DISCIPLINE – SCUOLA PRIMARIA
Corrispondenza valutativa VOTI
pieno raggiungimento degli obiettivi,
completa padronanza delle conoscenze e delle abilità e capacità di trasferirle ed elaborarle
autonomamente,
acquisizione totale delle competenze previste,
possesso approfondito e personale degli argomenti, uso corretto dei linguaggi specifici, padronanza
sicura degli strumenti,
impegno puntuale ed approfondito.
10
raggiungimento completo degli obiettivi,
padronanza delle conoscenze e capacità di elaborazione autonoma,
acquisizione delle competenze previste,
conoscenza approfondita degli argomenti, uso sicuro dei linguaggi e degli strumenti,
impegno costante e puntuale.
9
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
30
raggiungimento degli obiettivi,
possesso delle conoscenze e delle abilità,
acquisizione sicura delle competenze,
utilizzo appropriato dei linguaggi e degli strumenti,
impegno costante e serio.
8
raggiungimento essenziale degli obiettivi,
uso corretto di conoscenze ed abilità,
acquisizione adeguata delle competenze,
utilizzo positivo dei linguaggi e degli strumenti
impegno abbastanza regolare.
7
raggiungimento degli obiettivi minimi,
possesso superficiale e frammentario di conoscenze ed abilità,
acquisizione incerta delle competenze,
semplificazione nell’uso dei linguaggi e degli strumenti,
impegno superficiale e non sempre regolare.
6
non completo raggiungimento degli obiettivi minimi,
possesso lacunoso di conoscenze e abilità,
acquisizione difficoltosa delle competenze,
difficoltà nell’uso dei linguaggi e degli strumenti,
impegno incostante.
5
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
31
CRITERRI DI VALUTAZIONE DELLE DISCIPLINE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
32
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
33
CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DELLA SCUOLA PRIMARIA
La Scuola, oltre che nell’istruzione dei fanciulli, è impegnata in un costante processo di educazione affinché
l’alunno si formi come cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza civile in una
comunità. Tale valutazione pertanto può essere riferita non necessariamente a singoli episodi che abbiano
dato luogo a provvedimenti disciplinari, ma deve tenere in considerazione tutto il comportamento
dell’alunno nel corso dell’anno, in particolare i cambiamenti in positivo: l’essere in divenire.
La valutazione del comportamento tiene conto dei seguenti parametri:
rapporti con l’altro
responsabilità e rispetto degli impegni scolastici
rispetto delle cose proprie, altrui e dell’ambiente
partecipazione e interesse alle varie attività scolastiche
rispetto delle regole di convivenza
Il Collegio dei Docenti ha deliberato i seguenti giudizi analitici e/o numerici relativi al comportamento.
RESPONSABILE = 10
CORRETTO = 9
ADEGUATO = 8
NON ANCORA ADEGUATO = 7
INADEGUATO = 6
CORRISPONDENZA TRA GIUDIZI E COMPORTAMENTO
VALUTAZIONE Relazione con i compagni Relazione con
l’adulto
Autocontrollo Rispetto delle
regole scolastiche,
delle cose proprie,
altrui e
dell’ambiente
Affidabilità
RESPONSABILE
10
Stabilisce sempre relazione
positive con i compagni,
assumendo un ruolo attivo e
collaborativo
Manifesta
sempre
rispetto e
fiducia nei
confronti
dell’adulto e
sensibilità al
dialogo
Sa sempre
comportarsi in
modo corretto in
classe, durante
l’intervallo, la
mensa, ecc..
Rispetta le regole
della scuola in ogni
situazione e ha
sempre cura dei
beni personali e
altrui
Porta a termine
puntualmente
gli impegni
CORRETTO
9
Spesso stabilisce relazioni positive
con i compagni, assumendo un
Manifesta
fiducia e
Quasi sempre sa
comportarsi in
E’ quasi sempre
rispettoso delle
Porta a termine
gli impegni
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
34
ruolo attivo e collaborativo rispetto nei
confronti
dell’adulto e
sensibilità al
dialogo
modo corretto in
classe, durante
l’intervallo, in
mensa, ecc..
regole della scuola
e ha cura dei beni
personali ed altrui
ADEGUATO
8
Cerca di stabilire relazioni positive
con i compagni
Quasi sempre
riesce a
stabilire una
relazione
positiva con
l’adulto
Solitamente si
comporta in modo
corretto in classe,
durante
l’intervallo, la
mensa, ecc..
Solitamente cerca
di rispettare le
regole della scuola
e di aver cura dei
beni personali ed
altrui
Quasi sempre
porta a termine
gli impegni
NON ANCORA
ADEGUATO
7
Spesso si relaziona con i compagni
in modo inadeguato
Fatica a
stabilire una
relazione
positiva con
l’adulto
Fatica a
comportarsi in
modo corretto
nell’ambiente
scolastico
Ha difficoltà nel
rispettare le regole
della scuola e ha
cura dei beni
personali ed altrui
solo se sollecitato
Raramente
porta a termine
gli impegni
INADEGUATO
6
Si relazione in modo inadeguato
con i compagni
Presenta
difficoltà a
stabilire
relazioni
positive con
l’adulto
Si comporta in
modo scorretto nei
diversi contesti
scolastici
Raramente rispetta
le regole della
scuola e quasi mai
ha cura dei beni
personali ed altrui
Quasi mai porta
a termine gli
impegni
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
35
Criteri di valutazione del comportamento degli alunni Scuola secondaria di I Grado
Indicatori:
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
36
FREQUENZA SCOLASTICA
Per il primo ciclo di istruzione, in quanto scuola dell’obbligo, è fondamentale la frequenza scolastica affinché
il percorso formativo sia proficuo.
Ai fini della validità dell’anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti
dell’orario annuale personalizzato.
Per casi eccezionali accertati dal Consiglio di classe e verbalizzati, possono essere stabilite motivate deroghe
deliberate dal Collegio dei docenti, a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di
procedere alla valutazione stessa.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
37
Tra questi:
gravi motivi di salute adeguatamente documentati;
terapie e/o cure programmate;
donazioni di sangue;
partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.;
adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come
giorno di riposo.
L’ESAME DI STATO DEL PRIMO CICLO
E’ ammesso all’esame, previo accertamento della prescritta frequenza, l’alunno giudicato idoneo che ha
conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con
l’attribuzione di un unico voto e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi.
L’esito dell’esame è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con certificazione analitica
delle competenze raggiunte.
Si consegue il diploma con una valutazione non inferiore a sei decimi.
All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova INVALSI ed il
giudizio di idoneità.
Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove arrotondata all’unità
superiore per frazione pari o superiore a 0,5.
Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata all’unanimità la lode dalla
commissione esaminatrice.
Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all’albo.
Al termine del primo ciclo di istruzione , la valutazione ha anche la funzione di favorire l’orientamento per la
prosecuzione degli studi.
Per l’esame conclusivo del primo ciclo di alunni con disabilità sono predisposte prove di esame differenziate,
comprensive della prova INVALSI, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso
dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.
Le prove sono adattate, ove necessario, in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti
componenti la commissione.
Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie.
Le prove dell’esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l’uso di attrezzature tecniche e
sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario.
Il voto finale è riportato in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle
prove.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
38
Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo che è
titolo per l’iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti
formativi validi anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione.
Le certificazione delle competenze redatte al termine della scuola primaria dovranno essere assunte dai
Consigli delle classi 1° della scuola secondaria di primo grado all’inizio dell’anno scolastico.
SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
Il Dirigente Scolastico
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti di classe al termine della quinta classe della scuola
primaria;
tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;
CERTIFICA
che l’alunn … ………………………………………………...………………………………….......,
nat … a ………………………………………………….…………….… il………………..………,
ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / …. la classe .… sez. …, con orario settimanale di ….. ore;
ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
Livello
Indicatori esplicativi
A – Avanzato
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle
conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile
decisioni consapevoli.
B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli,
mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C – Base
D – Iniziale
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze
e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
39
Profilo delle competenze Competenze chiave Discipline coinvolte Livello
1
Ha una padronanza della lingua italiana tale da
consentirgli di comprendere enunciati, di
raccontare le proprie esperienze e di adottare
un registro linguistico appropriato alle diverse
situazioni.
Comunicazione nella
madrelingua o lingua
di istruzione.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………..
2
È in grado di esprimersi a livello elementare in
lingua inglese e di affrontare una
comunicazione essenziale in semplici situazioni
di vita quotidiana.
Comunicazione nelle
lingue straniere.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………..
3
Utilizza le sue conoscenze matematiche e
scientifico-tecnologiche per trovare e
giustificare soluzioni a problemi reali.
Competenza
matematica e
competenze di base
in scienza e
tecnologia.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………..
4
Usa le tecnologie in contesti comunicativi
concreti per ricercare dati e informazioni e per
interagire con soggetti diversi.
Competenze digitali. Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………..
5
Si orienta nello spazio e nel tempo dando
espressione a curiosità e ricerca di senso;
osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni
e produzioni artistiche.
Imparare ad
imparare.
Consapevolezza ed
espressione
culturale.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………...
6
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni
di base ed è in grado di ricercare ed organizzare
nuove informazioni.
Imparare ad
imparare.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………...
7
Utilizza gli strumenti di conoscenza per
comprendere se stesso e gli altri, per
riconoscere le diverse identità, le tradizioni
culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di
rispetto reciproco.
Consapevolezza ed
espressione
culturale.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………...
8 In relazione alle proprie potenzialità e al proprio Consapevolezza ed Tutte le discipline, con
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
40
talento si esprime negli ambiti motori, artistici e
musicali che gli sono congeniali.
espressione
culturale.
particolare riferimento
a:
…………………………...
9
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in
grado di realizzare semplici progetti.
Spirito di iniziativa e
imprenditorialità.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………...
10
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e
dei propri limiti.
Si impegna per portare a compimento il lavoro
iniziato da solo o insieme ad altri.
Imparare ad
imparare.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………...
11
Rispetta le regole condivise, collabora con gli
altri per la costruzione del bene comune.
Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto
quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a
chi lo chiede.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………...
12
Ha cura e rispetto di sé, degli altri e
dell’ambiente come presupposto di un sano e
corretto stile di vita.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
…………………………...
13
L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o
extrascolastiche, relativamente a:
………………………………………………………………………………………………………………………...
……………………………………………………………………………………………………………………………………..
Data …………………….. Il Dirigente Scolastico
……………………………………………
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
41
SCHEDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
Il Dirigente Scolastico
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti e ai giudizi definiti dal Consiglio di
classe in sede di scrutinio finale;
tenuto conto del percorso scolastico ed in riferimento al Profilo dello studente;
CERTIFICA
che l’alunn … ………………………………………………………………………………………...,
nat … a……….…………………………………………………... il ………………………………..,
ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / ….. la classe .… sez. …, con orario settimanale di …. ore;
ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
Livello Indicatori esplicativi
A –
Avanzato
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso
delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo
responsabile decisioni consapevoli.
B –
Intermedio
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte
consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere
conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.
D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
42
Profilo delle competenze Competenze chiave Discipline coinvolte Livell
o
1
Ha una padronanza della lingua italiana tale da
consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa
complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un
registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Comunicazione nella
madrelingua o lingua
di istruzione.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
2
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado
di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di
affrontare una comunicazione essenziale, in semplici
situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua
europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione.
Comunicazione nelle
lingue straniere.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
3
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-
tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della
realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi
quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di
un pensiero logico-scientifico gli consente di affrontare
problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di
avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che
riguardano questioni complesse che non si prestano a
spiegazioni univoche.
Competenza
matematica e
competenze di base in
scienza e tecnologia.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
4
Usa con consapevolezza le tecnologie della
comunicazione per ricercare e analizzare dati ed
informazioni, per distinguere informazioni attendibili da
quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e
di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.
Competenze digitali. Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
5
Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a
curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta
ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Imparare ad imparare.
Consapevolezza ed
espressione culturale.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
6
Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni
di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di
procurarsi velocemente nuove informazioni ed
impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo
autonomo.
Imparare ad imparare. Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
43
7
Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se
stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse
identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di
dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi
simbolici e culturali della società.
Consapevolezza ed
espressione culturale.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
8
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si
esprime in ambiti motori, artistici e musicali che gli sono
congeniali.
Consapevolezza ed
espressione culturale.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
9
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le
proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in
difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. È disposto ad
analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli
imprevisti.
Spirito di iniziativa e
imprenditorialità.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
10
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri
limiti. Orienta le proprie scelte in modo consapevole. Si
impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da
solo o insieme ad altri.
Imparare ad imparare.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
11
Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la
costruzione del bene comune esprimendo le proprie
personali opinioni e sensibilità.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
12
Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e
corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del
rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le
funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme
in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e
non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro,
occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di
solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche,
volontariato, ecc.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento
a:
………………………...
13 L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche,
relativamente a: ……………………………………………………………………………………………………………………………………………….
Sulla base dei livelli raggiunti dall’alunno/a nelle competenze considerate, il Consiglio di Classe propone la
prosecuzione degli studi nel/i seguente/i percorso/i: ..……………………………………………………………………………
Data. ………………. Il Dirigente Scolastico
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
44
Le attività di recupero e ampliamento
Nel progettare le attività didattiche si prevedono momenti di recupero che permettano un intervento
specifico di rinforzo per chi non abbia raggiunto gli obiettivi previsti e di potenziamento per coloro che
abbiano fornito prestazioni positive.
Il lavoro in classe tiene conto dell’esistenza di diversi livelli di partenza e cerca di adeguarsi alle possibilità
ed agli interessi diversificati dei singoli alunni, come previsto dalla formulazione degli obiettivi didattici e
dei criteri metodologici di base.
Per le classi prime e seconde della Scuola primaria e della Scuola secondaria di primo grado, sono previste
attività di potenziamento.
Le attività di recupero e potenziamento per tutte le classi della scuola primaria vengono effettuate durante
l’orario curricolare, per gruppi di lavoro, anche a classi aperte, con diverse modalità, esplicitate nella
programmazione di ogni singola classe.
Per gli alunni della secondaria di primo grado sono effettuati specifici corsi di recupero.
Tali corsi di recupero vengono organizzati in base alle risorse economiche ed umane disponibili con le
seguenti caratteristiche:
gruppi di allievi non superiori a 10
gruppi per discipline e per ordine di classi
didattica operativa ed individualizzata
I corsi hanno come finalità il raggiungimento degli obiettivi minimi stabiliti da ogni dipartimento
disciplinare.
Alla fine di ciascun corso gli alunni sostengono un test di verifica i cui risultati costituiscono un ulteriore
elemento di valutazione del Consiglio di Classe
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
45
Percorsi progettuali di arricchimento dell’offerta curricolare
L’offerta curricolare viene arricchita con una serie di attività progettuali realizzate anche con l’aiuto di
esperti esterni. Sono organizzate dalla scuola per ampliare le opportunità formative e potenziare le
attitudini personali dei ragazzi. I progetti curricolari vengono realizzati in orario scolastico, mentre le
attività extracurriculari sono facoltative e liberamente scelte da ogni famiglia.
Si realizzano quindi:
Sia in orario scolastico che dopo l’orario;
con il contributo dei genitori;
con esperti interni o esterni alla scuola;
per gruppi di alunni provenienti da classi e plessi diversi
Progetti curricolari
Premessa
L’offerta formativa, varia e diversificata, è articolata in modo da offrire occasioni di sviluppo della
personalità a tutti gli alunni, sul piano etico, sociale, culturale, affettivo, operativo, nell’ottica del rispetto
della dignità di ciascuno e in una prospettiva di inclusione, anche interculturale e multirazziale. Utilizzando
al meglio le risorse disciplinari, è mirata, pertanto, a promuovere negli alunni lo sviluppo delle competenze
indispensabili per orientarsi nella realtà e per ridefinire, all’occorrenza, il proprio progetto di vita.
Il Piano dell’Offerta Formativa prevede, per quest’anno scolastico, il potenziamento della lingua inglese
nelle ore curricolari e un ampliamento dell’offerta formativa fatto attraverso l’attivazione di progetti
curricolari corsi pomeridiani di particolare valenza educativa; le proposte mirano a far accrescere le
competenze degli alunni attraverso lo sviluppo di pratiche molto vicine ai loro interessi e realizzate con
metodologie di rilevanza pedagogica. Le attività previste sono il risultato di una attenta analisi dei bisogni
delle famiglie e dei ragazzi.
In particolare preme sottolineare che il potenziamento della lingua inglese verrà fatto con metodologie
innovative e particolarmente interessanti dal punto di vista pedagogico.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
46
Progetti curriculari: Scuola Primaria
1. PROGETTO DI POTENZIAMENTO DELL’INGLESE CON ALT ACADEMY
Studiare una lingua senza accorgersene!
Grazie ai Docenti/Attori madrelingua si propone ai bambini/ragazzi la meravigliosa esperienza di creare,
sviluppare e far vivere un vero e proprio spettacolo teatrale, studiato, provato e realizzato nella lingua
prescelta. L’obiettivo è quello di usare l’esperienza teatrale come veicolo di comunicazione, di
aggregazione, divertimento e formazione dello spirito di gruppo e la lingua straniera come unica via di
comunicazione, sdoganata dalle sole regole grammaticali e adoperata nella sua valenza di utilizzo
quotidiano, vivo e ricco di intonazioni.
Improvvisazione teatrale (SPEAKING AND LISTENING COMPREHENSION)
Nell’insegnamento teatrale rivestono un ruolo decisamente centrale i giochi di improvvisazione, semplici
esercizi di interazione e creatività che aiutano i bambini a mettersi in gioco, vincendo i limiti della timidezza
e dando libero sfogo alla fantasia e all’immaginazione.
Lettura del testo (READING)
A tutti i partecipanti sarà consegnato alla terza lezione il copione da studiare. Il supporto del docente è
indispensabile per la cura della pronuncia e dell’intonazione.
Drammatizzazioni e caratterizzazioni (INTONAZIONE E PRONUNCIA)
Insegnare teatro non può prescindere dalla caratterizzazione dei personaggi e dalla drammatizzazione delle
scene. La cura delle battute e dei personaggi rappresenta il nucleo del laboratorio e la lingua straniera ne
diventa per magia e con naturalezza una parte integrante, quasi invisibile agli occhi dei giovani partecipanti,
che, attraverso le intonazioni, impareranno gesti e parole in maniera quasi automatica.
Movimenti e costruzione registica (DISCIPLINA E LAVORO DI GRUPPO)
Sono due momenti importanti per la costruzione dello spettacolo finale. Gli allievi imparano la precisione
della posizione, l’ordine delle battute, il rispetto per i compagni e il meccanismo del gioco di squadra.
I giochi di ruolo (role-play) (LISTENING COMPREHENSION AND SPEAKING)
Nell’insegnamento linguistico i role-play sono esercizi determinanti per migliorare la fluidità comunicativa
ed espressiva dei bambini. Partendo da scene della vita quotidiana, in cui più forte può essere
l’immedesimazione, si arriva all’utilizzo delle tecniche di improvvisazione. Grazie ai role-play la creatività e il
coinvolgimento dei bambini raggiungeranno l’apice delle potenzialità.
La dimostrazione finale (AUTOSTIMA)
Il corso terminerà con uno spettacolo o una dimostrazione aperti al pubblico.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
47
1. Analisi del contesto e rilevazione dei bisogni
In un contesto di scarso se non assente utilizzo della lingua straniera, quale reale mezzo di comunicazione,
si è constatato quanto i ragazzi abbiano necessità di esperienze in cui l’utilizzo della lingua avvenga in
situazioni di realtà, come avviene normalmente in un contesto culturale e linguistico anglofono. Tali
esperienze hanno un ruolo fondamentale nel motivare lo studente all’apprendimento della lingua straniera.
2. Finalità
Il progetto mira allo sviluppo delle abilità orali ed in modo particolare si propone di:
- creare un ambiente reale di comunicazione tramite la presenza dell’insegnante madrelingua, esperienza
che va oltre le simulazioni generalmente proposte in classe. Tale attività può quindi essere un modo
efficace per motivare e stimolare i ragazzi allo studio delle lingue straniere.
-sviluppare le abilità di comprensione e di produzione della lingua orale e scritta, avviando gli allievi
all’acquisizione di fluenza espositiva.
-acquisire elementi di fonologia, ritmo accento e intonazione, tenendo presente che la lingua inglese
presenta ben 12 diversi suoni vocalici e, in quanto lingua germanica, utilizza ritmi completamente diversi da
quelli della lingua italiana, rendendo di fondamentale importanza la pratica orale.
- mirare allo sviluppo di capacità di autoapprendimento e di autovalutazione, da ritenersi oggi di
fondamentale importanza per la formazione e lo sviluppo dell’autonomia dell’alunno.
3. Obiettivi generali del processo formativo
1. Provare interesse e piacere verso l’apprendimento di una lingua straniera.
2. Dimostrare apertura e interesse verso la cultura di altri popoli.
3. Mettere in atto comportamenti di autonomia, autocontrollo e fiducia in se stessi.
4. Saper interagire con una certa disinvoltura in conversazioni che trattano argomenti di vita
quotidiana.
4. Metodologia
Consolidamento e sviluppo di tre delle quattro abilità linguistiche: Reading, Listening, Speaking
5. Docenti
Gli insegnanti sono tutti madrelingua o bilingue, specializzati nell’insegnamento della lingua inglese a
bambini e adolescenti.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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Alt Academy
La Alt Academy ha come obiettivo principale l’apprendimento e l’approfondimento delle lingue attraverso
l’attività teatrale.
In qualità di accademia di lingue straniere, l’ idea è quella di allontanare l’insegnamento linguistico dal
percorso didattico tradizionale, per renderlo più immediato, piacevole e spontaneo e per permettere a tutti
di considerare la lingua straniera un mezzo di comunicazione e non semplicemente una materia di studio.
La Alt Academy, servendosi di docenti-attori madrelingua, è in grado di organizzare, strutturare e realizzare
laboratori teatrali in lingua inglese, francese, spagnola e tedesca.
L’ Accademia Internazionale di arti, lingue e teatro porta a scuola il progetto del Teatro delle Lingue e le
Lingue del Teatro. ALT ACADEMY gode del sostegno assicurato dall’esperienza trentennale del suo
fondatore Maria Luisa (detta Lietta) Ciacciarelli, che dal 1986 ha promosso moltissimi eventi,
manifestazioni, spettacoli, mostre. Inoltre è stata fondatrice e motore (1999 – 2006) della Cooperativa
Ellesse Promo, per la quale ha ideato e sviluppato progetti nel campo della promozione del pubblico e della
formazione rivolta alle scuole. Nel 2010 fonda la Alt Academy che si occupa principalmente della
promozione del Teatro Eliseo e dell’Auditorium Parco della Musica e di laboratori in lingua straniera ed
italiana. Per il Teatro Eliseo cura il cartellone in matinèe per le scuole. Tra gli altri soci: Luca Ferrini
(presidente) attore e doppiatore; Nicola Bianco (esperto in formazione); Sebastiano Nardone (attore e
regista).
2. LABORATORIO DI CERAMICA Lavorare la creta è uno dei mestieri più antichi del mondo, dalla preistoria l’uomo plasma la materia. In
questo laboratorio i bambini imparano prima di tutto un’arte che resterà nel loro bagaglio di conoscenze.
Sono dei piccoli artisti-artigiani. Modellare la materia oltre ad essere piacevole e divertente insegna a
bambini e ragazzi ad acquisire
sicurezza nelle loro capacità di intervenire in prima persona nel processo creativo, permettendo loro
di accrescere autonomia ed autostima, capacità critiche e progettuali. E’ un’esperienza completa da un
punto di vista artistico e didattico.
Lavorare la creta
In un clima ludico e di collaborazione i bambini apprendono la tecnica della lavorazione della creta
secondo gli insegnamenti tramandati da generazioni di artigiani -ceramisti.
L’argilla è un materiale con infinite potenzialità espressive, ma anche con le sue particolarità ed i suoi
limiti. Una materia che si conosce poco a poco e mai fino in fondo. Il lavoro del ceramista è creatività e
precisione, i più piccoli capiscono in poco tempo come dialogare con questo elemento naturale,
plasmandolo e rispettando le sue
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
49
regole. Imparano ad essere precisi e a conoscere i tempi di asciugatura e le modalità con cui esplo
rare, modellare ed inventare nuove forme.
Manipolazione e rilassamento
La manipolazione è un’attività importante nella crescita del bambino. Manipolare l’argilla è
un’esperienza creativa e sensoriale molto
appagante. Il contatto con la creta, materiale vivo, mette chiunque la lavori in condizioni di rilassars
i e concentrarsi. Creando insieme, ciascun membro del piccolo gruppo di allievi riesce ad esprimere
semplicemente il meglio di sé sviluppando manualità e coordinazione e collaborando con gli altri in
armonia.
Creazioni utili
Il laboratorio di ceramica da la possibilità ai bambini di liberare la loro immaginazione realizzando nel
contempo oggetti che vengono utilizzati dalla famiglia nella vita di tutti i giorni quali vasi, piatti, bicchieri,
scatole e molto altro, ma anche semplicemente piccole sculture. Questo aspetto è molto gratificante per la
loro l’autostima.
Plasmare la materia
Nel creare con le proprie mani un oggetto che prima non esisteva si acquisisce la consapevolezza di
poter intervenire attivamente sulla realtà, un messaggio contrario alla passività a cui inducono i
videogiochi o la televisione con cui i più giovani spesso si intrattengono. I bambini si accorgono di poter
modificare le proposte che vengono loro presentate e di poter sperimentare più strade, in questo modo
sviluppano capacità critica e problem solving.
3.LABORATORIO DI SCACCHI a cura di Michele Blonna
Gli scacchi sono un gioco, un linguaggio universale e uno sport che tutti possono praticare divertendosi. Ciò
è dimostrato dalle ricerche, dall’interesse e dall’entusiasmo con cui sempre più giovani giocano a scuola e
nelle associazioni scacchistiche italiane.
L’obiettivo del progetto è utilizzare gli scacchi e il contesto scacchistico come strumenti educativi senza
puntare all’insegnamento del gioco in sé, poiché di esso ci interessano non la didattica e la teoria
scacchistica, ma gli aspetti meta-cognitivi, cognitivi, affettivi, relazionali, etici e sociali, connessi con le
situazioni di gioco, che migliorano le capacità attentive e di concentrazione e implementano le abilità meta-
cognitive e mentalistiche (Teoria della Mente) con buone ripercussioni anche sullo sviluppo emotivo, etico
e sociale, soprattutto rispetto alle relazioni tra pari.
Per realizzare ciò i diversi moduli progettuali utilizzano elementi educativi e formativi del contesto
scacchistico (rieducativi, clinico- riabilitativi per interventi nelle UONPI-ASL e carceri) attraverso: esperienze
di gioco-sport, narrazione e psicomotricità su scacchiera gigante da pavimento, oltre che da tavolo;
interdisciplinarità con le materie scolastiche; mediazione e potenziamento cognitivo (Metodo Feuerstain).
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
50
Il progetto è valido non solo per i bambini con difficoltà di attenzione, apprendimento, aggressività e, in
generale, con BES-Bisogni Educativi Speciali, ma anche per tutti coloro che hanno uno sviluppo tipico in
un’ottica di prevenzione.
E’ una novità per insegnanti, educatori e tecnici dell’età evolutiva che puntano a favorire crescite sane e a
prevenire il disagio psichico e sociale utilizzando le innovazioni che scienze dell’’educazione e motorie
propongono attraverso il gioco e lo sport.
4. SUPPORTO ALLA DIDATTICA - Insegnante Italia Leo
Trattasi di una iniziativa formativa, educativa e aggregativa che prevede l’affiancamento del docente di
base, durante le ore curriculari, con un secondo docente, al fine di una azione di prevenzione, correzione e
sostegno scolastico, utilizzando metodi alternativi che tengono in considerazione la crescita personale di
ogni singolo alunno.
Secondo le “Indicazioni Nazionali” occorre che l’insegnante focalizzi la sua attenzione sul soggetto che
apprende, cioè il bambino, protagonista e centro dell’educazione educativa.
Di fondamentale importanza è la creazione di un “idoneo ambiente di apprendimento”, creato per
stimolare e sostenere la costruzione di conoscenze, abilità, motivazioni e atteggiamenti.
In tale spazio avvengono scambi ed interazioni tra insegnanti ed allievi con percorsi individualizzati,
partendo dall’unicità dell’alunno, dalle sue specificità caratteriali, dalle sue “richieste”, al fine di colmare le
difficoltà di apprendimento.
Il progetto "Supporto alla didattica" è un'iniziativa formativa, educativa ed aggregativa che prevede un'azione di prevenzione, correzione e sostegno scolastico utilizzando metodi alternativi. Come intervenire? Non è pensabile effettuare due didattiche separate, una per chi non ha difficoltà e una per chi le ha. Infatti è necessario modificare la didattica per tutti, adeguandola opportunamente. Focalizzare l'attenzione sul bambino che diventa protagonista e centro dell'azione educativa, con un'osservazione attenta e sistematica. Costruire un idoneo "ambiente di apprendimento" creato per stimolare e sostenere la formazione di conoscenze, abilità, motivazioni, atteggiamenti. In tale spazio avvengono scambi e interazioni tra insegnanti e allievi, partendo dall'unicità dell'alunno così da colmare le difficoltà di apprendimento. -OBIETTIVI Fissare obiettivi concreti e realistici. Far sapere al bambino che si è interessati alle sue difficoltà. Dare tempo per organizzare i pensieri e completare il lavoro. Non valutare gli errori ma il percorso e l'impegno, anche attraverso il lavoro in piccoli gruppi in modo che gli alunni capiscano che si impara insieme . Consolidare le capacità esistenti, gratificare il bambino nei suoi successi affinchè acquisisca l'autostima.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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La gratificazione e l'autostima sono due componenti essenziali per il successo scolastico. ATTIVITA’ Coinvolgimento dei bambini in attività laboratoriali mediante la lettura e rappresentazione di fiabe italiane. Attività di studio in piccoli gruppi in cui i bambini sperimentano le loro competenze, si confrontano, si ascoltano mettendo individualmente in campo le proprie conoscenze ed abilità. Le attività di supporto nell'apprendimento saranno volte a costruire percorsi specifici. A fine anno i bambini saranno sottoposti a verifiche di valutazione.
5.PROGETTO “ACCOGLIENZA E ALFABETIZZAZIONE ALUNNI STRANIERI”
Insegnante Elisabetta Giarnera
L’acquisizione della lingua è lo strumento fondamentale del processo di comunicazione e d’integrazione,
soprattutto nel caso di alunni stranieri che si trovano a confrontarsi con una realtà scolastica per molti
aspetti diversa da quella di origine.
L’inserimento di un alunno straniero in classe richiede pertanto un intervento didattico immediato di prima
alfabetizzazione in lingua italiana che gli consenta di acquisire le competenza minime per comprendere e
farsi capire.
Gli alunni stranieri, nella prima fase di inserimento scolastico, si trovano dunque a doversi confrontare con
diversi usi e registri nella nuova lingua: l’italiano per comunicare e l’italiano per studiare, attraverso il quale
apprendere le altre discipline e riflettere sulla lingua stessa.
Per poter affrontare tali situazioni scolastiche, è necessario porsi delle priorità didattiche e attivare delle
modalità di lavoro, in grado di facilitare il percorso di apprendimento linguistico da parte dell’alunno
straniero.
È importante pertanto costruire un “contesto facilitante” inteso come insieme di fattori che contribuiscano
a creare un clima di fiducia: fattori interni (motivazione –
gratificazione) ed esterni (spazi di lavoro – materiali scolastici – testi – messaggi in varie lingue), uso di
canali comunicativi diversi: da quello verbale a quello iconico e
multimediale.
Il Progetto prevede di consolidare il processo di integrazione linguistico-culturale e di attivare tutte quelle
strategie operative necessarie per la gestione delle “nuove emergenze educative” attraverso:
- individuazione dei “bisogni” linguistici e programmazione di interventi specifici di alfabetizzazione
di I e II livello;
- organizzazione di attività di Laboratorio di Italiano L2 attraverso la predisposizione di materiali
didattici, gruppi di intervento, percorsi personalizzati;
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- adozione di forme di “didattica cooperativa” finalizzate allo sviluppo delle competenze linguistico-
comunicative e all’integrazione nel gruppo-classe;
- programmazione di attività e modalità di approccio metodologico diversificate in modo da
consentire l’acquisizione della lingua nei vari contesti d’uso.
LABORATORI DI ALFABETIZZAZIONE
Per attivare queste modalità di lavoro, è indispensabile prevedere fin dall’inizio dell’anno scolastico, oltre a
percorsi di primo sostegno linguistico da svolgere durante le attività curricolari in classe, l’organizzazione di
laboratori di alfabetizzazione a diversi livelli (prima alfabetizzazione –intermedio 1 - intermedio 2) in orario
curricolare o extracurricolare, in base alle competenze specifiche e alle situazioni comunicative reali di
ciascun alunno straniero.
FINALITA’
- Promuovere e realizzare la centralità dell’alunno in modo che sia sempre il vero protagonista del suo
apprendimento;
- Facilitare l’apprendimento della seconda lingua per comunicare in modo efficace in
situazioni e in contesti quotidiani diversi;
- Favorire la socializzazione, la collaborazione, l’aiuto e il rispetto reciproco e quindi
la costruzione di significativi rapporti di conoscenza e amicizia;
- Permettere, anche attraverso l’apprendimento della seconda lingua, il raggiungimen-to del successo
scolastico e della realizzazione del proprio progetto di vita.
6. PROGETTO “SCUOLA INCANTO” con Europa Incanto
L’I.C. Visconti arricchisce il quadro delle proposte progettuali con una iniziativa che coinvolge gli alunni della
scuola primaria nella scoperta della musica e dell’opera lirica..
Tale progetto nasce dal desiderio di ampliare l’offerta formativa della scuola primaria con l’ausilio di
professionisti esterni specializzati nelle diverse discipline, messi a disposizione della scuola
dall’ASSOCIAZIONE MUSICALE EUROPA INCANTO. Questi entreranno nelle classi per arricchire le basi
culturali dei ragazzi con una metodologia innovativa e coinvolgente.
Due grandi didatti della musica, CARL ORFF e ZOLTAN KODALY, insistono, nei loro scritti, sull’importanza di
accostarsi alla musica il più presto possibile, non cominciando subito con lo studio di uno strumento, ma
partendo da una preparazione generale per ottenere una corretta intonazione e coordinazione dei
movimenti.
Alla fine del percorso le arti diverranno bagaglio di esperienze dell’alunno a cui ognuno potrà attingere in
ogni attimo della sua vita…
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Perché questo avvenga nel modo migliore e immediato è necessario che tutto sia creato e realizzato a
“misura di bambino”, seguendo le sue esigenze e armonizzandosi alle sue necessità: semplicità del
linguaggio, del canto, del ritmo e del movimento. Il tutto unito a partecipazione emotiva ed attiva, ricchezza
di contenuti. Il progetto, quindi, sarà fondato, in ottica interdisciplinare, sull’integrazione di animazione,
ascolto, drammatizzazione, mimica gestuale.
Le attività verranno svolte seguendo un metodo globale che abbia anche carattere imitativo ed in
particolare ludico, poiché è attraverso il gioco che si sviluppano le capacità socio-affettive, motorie,
espressive e intellettuali.
Grazie al progetto didattico “Scuola InCanto”, articolato durante un intero anno scolastico, è possibile
imparare a cantare e amare l’opera lirica a scuola: docenti e studenti potranno scoprire e vivere da
protagonisti il fascino del melodramma.
Per il nuovo anno scolastico 2015/16 l’associazione propone La Cenerentola di Gioachino Rossini
Il progetto consiste in seminari, incontri e laboratori per studenti e docenti, studiati e progettati per
scoprire e conoscere vita, opere, curiosità, personaggi, trama e arie del grande capolavoro operistico,
coadiuvato dall’ausilio di un libro didattico, di un cd audio, il tutto proposto in maniera giocosa e
divertente. Nel corso di questi appuntamenti si impareranno a cantare brani e arie selezionati dalla
celebre opera rossiniana, che verranno poi eseguiti coralmente nella messinscena dello spettacolo
lirico, occasione di fruizione collettiva e di condivisione dell’esperienza maturata, che si terrà nella
splendida cornice del TEATRO ARGENTINA di Roma.
Il percorso di apprendimento si suddivide in tre livelli:
1. PER I SOLI DOCENTI,
2. GLI STUDENTI
3. TUTTI I PARTECIPANTI
PRIMO LIVELLO: I LABORATORI PER DOCENTI
Attraverso una serie di corsi di formazione didattico/musicale, i docenti potranno acquisire gli
strumenti e le competenze tecniche necessarie per accompagnare i propri alunni alla scoperta del
melodramma e dell'opera lirica. Gli insegnanti, infatti, prenderanno parte a degli incontri di
educazioneal canto e alla musica, tenuti da esperti musicisti in orario extrascolastico, durante i quali
apprenderanno la metrica, la melodia e l'intonazione di alcuni brani selezionati dell’opera di Gioachino
Rossini. Ad ogni docente verrà consegnato apposito materiale didattico, di natura non solo musicale,
grazie al quale potrà intraprendere nelle classi un vero e proprio percorso interdisciplinare, spaziando
tra le diverse materie curriculari.
SECONDO LIVELLO: I LABORATORI NELLE SCUOLE Le classi si cimenteranno nel canto dei brani dell’opera di Rossini, memorizzando le arie più famose. I
docenti non verranno lasciati soli nel preparare gli alunni: si terranno infatti,direttamente nelle
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classi coinvolte, in orario scolastico, dei laboratori di canto, durante i quali i nostri esperti di didattica
musicale e cantanti lirici supporteranno il lavoro dei docenti. I laboratori saranno così strutturati: un
primo incontro per gruppi ristretti di 2/3 classi per permettere un primo approccio didattico e più
mirato al canto; un secondo incontro collettivo, pensato per riunire tutte le classi partecipanti
all’iniziativa e ripassare insieme coralmente i brani imparati durante l’anno.
TERZO LIVELLO: LO SPETTACOLO AL TEATRO ARGENTINA Portata a compimento tutta la preparazione musicale e tecnicoVartistica, docenti e studenti vivranno
l’emozione dello spettacolo finale: andrà in scena una versione speciale de “LA CENERENTOLA” in
cui tutti, guidati da un direttore, parteciperanno attivamente, cantando coralmente i brani imparati
accompagnati dall’ensamble strumentale, eseguendo alcuni movimenti scenici e coreografici,
“aiutando” sul palcoscenico o dalla platea i protagonisti.
7. PROGETTO DI ASTRONOMIA: TRA CIELO E TERRA,
CREAZIONE DI UN POLO ASTRONOMICO PER L’ATTIVAZIONE DI METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE
a cura di Marzia Spinelli
Considerando fondamentale sul piano educativo e didattico un approccio attivo e concreto alla
conoscenza, si ritiene utile proporre agli alunni esperienze di percezione diretta dei fenomeni celesti,
attraverso un uso del cielo come laboratorio naturale, sempre presente e a disposizione di tutti. La
realizzazione del progetto prevede occasioni di incontro con il cielo fuori dallo spazio ristretto delle
aule scolastiche, a contatto con i fenomeni reali e non solo con le loro immagini e riproduzioni. I
raccordi multidisciplinari proposti stimolano la partecipazione emotiva attraverso il raccordo dei miti,
la drammatizzazione, l’ascolto musicale, la danza ed il canto.
La proposta prevede esperienze di osservazione innovative e dirette di fenomeni naturali, anche attraverso l'utilizzo degli strumenti del parco astronomico in dotazione alla scuola. Promuove attività che sollecitano la partecipazione attiva e diretta degli alunni prevenendo fenomeni di demotivazione. Apre possibilità concrete e operative di progettazione e confronto verticale di percorsi didattici, in continuità tra scuola primaria e secondaria di primo grado. Offre stimoli di crescita culturale e professionale per gli insegnanti, nonché esperienze di formazione didattica specifica prevedendo nelle classi interventi con esperti esterni specializzati nella didattica dell'astronomia. Laboratori con il Gruppo di Pedagogia del cielo del Movimento di Cooperazione Educativa. - Lezioni/laboratori del Progetto Andromeda. - Collaborazioni con BIS Italia - Interventi dell'Associazione Astris o analoga Il progetto ha come durata l’intero anno scolastico.
OBIETTIVI GENERALI:
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affinare la capacità di osservazione degli elementi del paesaggio e del cielo.
Riconoscere le connessioni tra lo spazio ed il tempo attraverso l’osservazione degli oggetti e dei fenomeni
celesti
Comprendere e mettere in evidenza le relazioni della vita dell’uomo con i fenomeni e gli oggetti del cielo.
Indurre una riflessione sui modelli Tolemaico e Copernicano del mondo in relazione all’esperienza diretta.
OBIETTIVI SPECIFICI:
rilevare e saper misurare con sistemi arbitrari e convenzionali le ombre, anche in momenti diversi
dell’anno.
Conoscere il percorso del sole nell’arco di un giorno ed il variare di esso nell’arco dell’anno.
Individuare l’orizzonte come confine tra cielo e terra.
Individuare le parti dell’orizzonte: oriente, occidente, mezzogiorno, mezzanotte.
Individuare i punti cardinali
Misurare in gradi gli spostamenti del sole sull’orizzonte nell’arco di un giorno e nei diversi periodi dell’anno
– solstizi ed equinozi.
Misurare l’altezza del sole sull’orizzonte – a mezzogiorno.
Conoscere ed utilizzare il plinto di Tolomeo.
Individuare e tracciare il meridiano del luogo.
Costruire semplici meridiane
Conoscere, costruire e saper utilizzare i cerchi indù
Osservare e disegnare le macchie solari
Affinare la capacità di osservazione del cielo stellato
Conoscere le principali costellazioni zodiacali e non.
Conoscere i movimenti della volta celeste nei vari periodi dell’anno.
Osservazioni diurne e notturne del cielo e dei suoi fenomeni
LE FASI OPERATIVE RIGUARDERANNO ANCHE I SEGUENTI MOMENTI:
Visite cultuali guidate e di formazione degli insegnanti, in siti di interesse astronomico: meridiana di Santa
Maria degli Angeli a Roma, INAF, collegio romano,
Costruzione sulla terrazza della scuola, in via della Palombella, di una meridiana analemmatica che gli
alunni potranno decorare ed utilizzare
Eventuali incontri in videoconferenza tra le parti interessate.
Mostra finale con illustrazione dei risultati e documentazione, anche fotografica, delle attività realizzate
Realizzazione di un sito web specifico.
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8. PROGETTO PICCOLI STORICI DELL’ARTE AI CAPITOLINI Insegnante Maria Grazia Gramolini I bambini raccontano i sarcofagi romani: dalla morte messaggi e storie di vita. Il progetto, ideato e curato dall’Associazione RagazzinArte, nasce con la collaborazione della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma I prestigiosi Musei Capitolini hanno deciso di aprire le loro porte a un gruppo di piccolissimi amanti dell’arte e della storia e di regalare loro l’esperienza di un contatto diretto con alcune delle sue opere scultoree dell’epoca romana , ricche di simbologia e fascino misterioso: i sarcofagi. I bambini entreranno nel mondo museale vestendo i giocosi panni di storici dell’arte e, avvicinandosi alle varie opere avranno la possibilità di osservarle, studiarle, interrogarle, formulando ipotesi e risposte, per poi rielaborarle e diffonderle agli altri. Si creerà così un percorso formativo che rende la didattica e l’apprendimento scambievoli. L’opera d’arte diviene strumento di comunicazione a tutti gli effetti. Il Museo in questo modo, non è solo una grande esposizione di opere d’arte, ma rappresenta un modo di fare la storia: il “museo diviene un laboratorio dove la storia si fa palpabile, si fa oggetto”(Andrea Emiliani). L’obiettivo è quello di offrire gli strumenti per far comprendere ai bambini come un reperto possa divenire un “ libro aperto”, un documento da leggere, una storia da narrare. E ancora, dimostrare come la sua analisi approfondita permetta una ricerca che va oltre l’oggetto stesso, ma investe alcuni aspetti della vita culturale e sociale del periodo storico, cui il reperto appartiene. Il percorso scelto è quello della lettura dei sarcofagi di epoca romana dove, alla narrazione dei bassorilievi che li decorano, si accompagna la riflessione antropologica sui riti funebri e sull’usanza delle decorazioni delle tombe; ; così come la ricchezza o la semplicità di ornamenti decorativi ci permettono di conoscere lo status sociale del defunto, e così via… fino ad arrivare a scoprire altri riti su momenti basilari della vita dell’uomo romano: matrimonio e nascita. E andare alla ricerca nel Museo di tali indizi! DISCIPLINE COINVOLTE Storia, arte, italiano, cittadinanza attiva Il museo può offrire quell’approccio interdisciplinare , cui concorrono discipline impegnate a lavorare sia sul piano pratico che su quello teorico, che aiuta a ricostruire l’unitarietà del sapere. METODOLOGIE
1. Metodologia della ricerca scientifica e dei laboratori 2. Lezioni frontali di introduzione, di collegamento e di approfondimento 3. Preparazione di questionari e stesura di relazioni 4. Lavori di gruppo e di intergruppo (Cooperative learning) 5. Socializzazione dell’esperienza.
DURATA Anno scolastico 2015/16 RISULTATI ATTESI Obiettivi in termini di competenze
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Riconoscere ed esplorare in modo via via più approfondito le tracce storico-artistiche presenti nel
territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico-culturale.
Riconoscere e sapersi avvicinare a tipologie di luoghi e beni della cultura italiana
particolarmente significativi;
Conoscere il patrimonio culturale attraverso la “lettura” di testimonianze artistiche del passato
e saperle raccontare con elaborati grafico-pittorici, esposizioni orali e multimediali.
Sviluppare la capacità di operare una riflessione sulle diverse forme d’arte e il loro rapporto con
la storia e la società.
PERCORSO 1. Lezioni a Scuola
Lezioni introduttive (2 incontri)
Linguaggio artistico tecnica e materiali Iconografia – attributi – simbologia
Usi e tradizioni romane (Nascita, matrimonio, morte)
Miti e Dei - Iconografia – attributi – simbologia
Laboratorio materiale multimediale(2 incontri)
Preparazione visita guidata (2 incontri)
2. Incontri al Museo
Conoscenza delle opere – linguaggio artistico tecnica e materiali (1/2 incontri)
Ricerca tematica - Iconografia – attributi – simbologia (1/2 incontri)
Laboratorio disegno dal vero (1/2 incontri)con tutoring Accademia Belle Arti
3. Incontri Accademia Belle Arti
Visita Accademia
Lezione di tecnica pittorica (2 incontri)
COLLABORAZIONI
Musei Capitolini
Accademia di Belle Arti
CLASSI INTERESSATE
III Settembrini
III e IV ruspoli
MONTE ORE
In Sede: 16 ore frontali per ogni classe
Museo : 8 ore
Accademia: 2- 4 ore
ORARIO
Curricolare
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PRODOTTI
File multimediale e pieghevole EVENTO
Mostra lavori ai Capitolini
Visita guidata alle scuole e alle famiglie
Proiezione File multimediale al Salone dell’Imperatore
9.PROGETTO Il “ViscontinCoro” Progetto di musica corale Insegnante Maria Grazia Gramolini
L’esperienza di canti corali dei bambini dell’I.C.Visconti è legata soprattutto a progetti di musica operistica che in questi ultimi anni si sono succeduti nella scuola. I cori delle arie più famose del repertorio operistico italiano hanno entusiasmato i piccoli cantori che si sono affezionati al canto lirico incantando ed emozionando le famiglie, che più volte hanno espresso il desiderio di far diventare la lezione di coro un impegno costante nell’offerta formativa della scuola, quale valore aggiunto. Si è pensato, pertanto, di affiancare le varie attività progettuali di musica e canto operistico con la nascita di un Coro rappresentativo della scuola, il “ViscontinCoro”. Al momento ci sono sei classi che hanno usufruito, grazie a un finanziamento della Regione Lazio, di una formazione professionale di canto corale. Il loro studio proseguirà anche nel nuovo anno scolastico, fino a febbraio 2016. Si propone di continuare le loro lezioni col maestro di canto, sempre in orario curricolare, aggiungendo nuovi canti al loro repertorio e rappresentare la scuola in un evento di fine anno, in una sede da definire. La decisione di indicare se far fare un “Coro in ogni classe” o lasciare liberi i ragazzi di decidere se partecipare o meno, attraverso una libera selezione di voci, sarà definita da una commissione formata da un rappresentante di ogni plesso che riporterà voci ed esigenze della propria scuola, in modo da realizzare un progetto per l’anno successivo calibrato sulle necessità e potenzialità dell’I.C.Visconti. PERCHÉ UN CORO Al canto corale si può attribuire una valenza educativa che va oltre gli aspetti artistici e ludici. L’impegno costante, il senso di responsabilità dovuta dall’essere un elemento di un gruppo in cui tutti devono fare la loro parte per ottenere un risultato, l’imparare a conoscere la propria voce e compararla a quella di chi ti sta a fianco, rappresenta per i bambini un’importante opportunità di crescita nell’ambito di un formidabile momento di aggregazione e socializzazione. Il beneficio che se ne ricava, insieme allo sviluppo delle capacità espressive e comunicative, permette la crescita armoniosa del bambino. Il repertorio operistico, inoltre, consente , oltre alla conoscenza,diffusione e salvaguardia del patrimonio artistico-musicale italiano, un interessante lavoro multidisciplinare, a partire dalla comprensione dei testi. DISCIPLINE COINVOLTE Tutte le discipline artistico -espressive, italiano, storia OBIETTIVI FORMATIVI
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Sviluppo della percezione sensoriale
Sviluppo della sfera affettiva ed emotiva
Sviluppo delle capacità interpretative
Sviluppo delle capacità espressive
Potenziamento delle capacità comunicative OBIETTIVI COGNITIVI
Impostazione della voce attraverso la pratica della respirazione fisiologica e del canto
Miglioramento delle capacità linguistiche (pronuncia, scansione ritmica delle parole) OBIETTIVI METACOGNITIVI
Sviluppo della capacità di attenzione e concentrazione
Sviluppo delle capacità mnemoniche
Conoscenza e consapevolezza nella gestione della fisicità(capacità di autocontrollo e
di uso del corpo) a fini espressivi. COLLABORAZIONE
Associazione Culturale no-profit RagazzinArte CLASSI INTERESSATE
IV B e IV C Gianturco
III A e IVA Ruspoli
III A e IVA Settembrini MONTE ORE
30 ore ( 10 ore per Plesso con le classi riunite)
Periodo Marzo/Maggio ORARIO
Curricolare EVENTO
Concerto di fine anno sede da definire
Concerto “Notte bianca” della Scuola.
10.PROGETTO “UN NEANDERTHAL TRA I BANCHI” Laboratori didattici, mostra scientifica e conferenze con la collaborazione del Museo Pigorini
“Un neandertal tra i banchi di scuola” intende sperimentare ed introdurre nella scuola una modalità
didattica innovativa e coinvolgente, finalizzata alla comprensione della scienza, dei suoi obiettivi, delle sue
modalità e risultati.
Il tema scientifico scelto dall’iniziativa – l’evoluzione dell’uomo – ben si adatta alle finalità perseguite
poiché rappresenta un campo di ricerca di estremo interesse, in costante progresso e di profonda valenza
etico-formativa, che fissa come suo obiettivo primario quello di definire l’umanità - e la sua unitarietà -
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attraverso la comprensione delle sue origini e delle successive dinamiche bio-culturali. Allo stesso tempo,
però, la paleoantropologia si trova ad essere uno dei campi di ricerca maggiormente afflitto dal fenomeno
del “gap” tra ricerca e sistema scolastico. Recentemente, infatti, la scoperta di nuovi fossili e l’accumulo di
nuove rivoluzionarie evidenze hanno di fatto ampliato il divario tra quanto trasmesso a livello scolastico e
quanto invece noto (ma anche discusso) in ambito accademico. E’ innegabile dunque che, per i temi
dell’evoluzione, e dell’evoluzione umana in particolare, la scuola necessiti di contenuti aggiornati, nuove
modalità didattiche e un diretto coinvolgimento da parte di quei ricercatori che si trovano ad essere
impegnati in prima persona su tali temi di ricerca. E’ altresì innegabile che gli interventi didattici debbano
proporre primariamente esperienze di “scienza fatta in prima persona”, portando gli alunni a ripercorrere
i processi della ricerca scientifica partendo dal materiale in studio: gli ominidi fossili e i loro strumenti.
La qualità degli interventi educativi sarà assicurata dal partenariato con il Museo Nazionale Preistorico
Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma, da anni impegnato in attività di ricerca e di didattica incentrate sulle
tematiche dell’evoluzione umana, dispone, oltre che di ricercatori qualificati, anche di un ricco materiale
didattico, consistente in una vasta collezione di calchi di fossili umani e non e di strumenti litici.
Nello specifico, il progetto intende:
(a) realizzare laboratori, percorsi e prodotti didattici, anche a carattere multimediale, sull’evoluzione e
l’evoluzione umana, destinati agli studenti della scuola elementare e media. Il laboratori e il materiale
didattico prodotto costituiranno un patrimonio permanente dell’Istituto e andranno ad implementare le
dotazioni del laboratorio scientifico già esistente.
(b) creare momenti di incontro e scambio tra scuola e mondo accademico, finalizzate anche alla
formazione e aggiornamento professionale dei docenti. A tal fine, si svolgeranno attività formative
specificatamente destinate ai docenti e si attiveranno pool integrati docenti/ricercatori esterni per la
pianificazione e la realizzazione delle attività didattiche e di disseminazione finale.
(c) sperimentare, attraverso percorsi didattici innovativi (sia laboratori hands on che prodotti
multimediali, che pubblicazioni cartacee), la validità e la possibilità di introdurre a scuola argomenti e
tematiche generalmente considerate complesse e non alla portata degli studenti più giovani.
(d) attivare cambiamenti nelle conoscenze, nel pensiero e negli atteggiamenti degli studenti coinvolti;
(e) promuovere il metodo scientifico e attivare processi di conoscenza che richiedano una visione
complessa ed integrata della realtà;
(f) diffondere e condividere finalità, contenuti e modalità dell’iniziativa a livello nazionale e internazionale
(anche attraverso la produzione di un sito internet e di un edugioco su app per Iphone e smartphone), con
la finalità di colmare il gap tra scienza e società, aumentando la consapevolezza dell’importanza della
scienza nella vita quotidiana e come strumento per una profonda comprensione della realtà che ci
circonda come anche del nostro passato.
(g) fornire motivazioni, linee guida, strumenti (virtuali e non) e supporto permanenti alle istituzioni che
intendano replicare l'iniziativa.
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L'iniziativa si articolerà in una serie di fasi e attività successive o in parallelo, per una durata complessiva di
12 mesi:
1. Formazione di un pool integrato di docenti dell’istituto Comprensivo Visconti e ricercatori del Museo
Pigorini per l’ideazione, pianificazione e realizzazione di tutti gli interventi educativi e di disseminazione
del progetto. (1° mese)
2. Acquisto del materiale didattico. Verranno acquistati calchi di fossili umani e calchi di strumenti litici. Il
progetto prevede, tra l’altro, l’acquisto da parte dell’istituzione di materiale didattico nuovo, che possa
essere di grande impatto emotivo ed educativo: scheletri interi del famoso fossile Lucy (Australopithecus
afarensis), del Ragazzo del Turkana (Homo ergaster) e di Homo neanderthalensis. Con tale materiale verrà
allestito un laboratorio di scavo che sarà portato avanti dagli studenti con l’ausilio del personale esperto
coinvolto nel progetto .(1° mese)
3. Realizzazione di un ciclo di laboratori interattivi hands on sull’evoluzione e sull’evoluzione umana in
particolare. (2°, 3°, 4° mese)
4. Realizzazione di un questionario pre e post lezioni, con la finalità di monitorare i processi
d’apprendimento e la validità delle attività didattiche. (2°, e 4° mese)
5. Allestimento di una mostra scientifica da parte delle classi coinvolte. Ogni classe si occuperà di un
tema/reperto e appronterà il materiale espositivo sotto varie forme (pannelli didattici, ppt, filmati, foto,
musica ecc.). (5°, 6°, 7° mese)
6. Presentazione della mostra agli altri studenti e ai genitori. I ragazzi agiranno da operatori didattici per
ciascuna postazione allestita (7° mese).
7. Preparazione di schede didattiche associate ai reperti acquisiti dalla scuola, in modo da creare un
sistema di fruizione permanente e duraturo nel tempo. (8°, 9° mese)
8. Organizzazione di un ciclo di conferenze per un pubblico di adulti (docenti e genitori) con la
partecipazione di esperti dal mondo della ricerca (paleontologi, primatologi, etologi ecc.). (10° mese)
9. Realizzazione di un sito internet per la diffusione a livello nazionale del progetto e dei suoi contenuti. Il
sito sarà corredato di percorsi e schede didattiche scaricabili da altre scuole sul territorio nazionale e da
brevi lezioni filmate, scaricabili e fruibili da chiunque. (8°, 9°, 10°, 11° mese)
10. Realizzazione di una application (app) per Iphone e tablet. Tale applicazione consisterà in un edu-gioco
su un tema sviluppato nel corso del progetto didattico e sarà gratuita. Questa modalità di diffusione dei
contenuti del progetto permetterà di ampliare i destinatari del progetto e avvicinare il pubblico giovane ai
temi scientifici (8°, 9°, 10°, 11° mese)
11. Elaborazione e presentazione dei risultati dell’indagine pre e post-test tramite questionario in
congressi nazionali o internazionali incentrati sulle nuove didattiche e pubblicazione su riviste
internazionali del settore, quali: Evolution: Education and outreach, o Journal of Research in Science
Teaching. (12° mese).
Il progetto “Un Neandertal tra i banchi di scuola” intende contribuire alla diffusione della cultura
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scientifica nella nostra società agendo su diversi piani e raggiungendo diversi pubblici.
A- Il primo obiettivo è avvicinare i propri studenti a temi scientifici importanti ed irrinunciabili nella
formazione di “teste ben fatte”. L’esperienza educativa sarà certamente in grado di attivare un interesse
duraturo per la scienza con le sue finalità e i sui processi. Attraverso il ciclo di lezioni, incontri e laboratori
didattici i ragazzi delle classi coinvolte nel progetto potranno: (a) raggiungere un buon livello di
conoscenza e approfondimento delle tematiche sviluppate; (b) acquisire capacità e padronanza nel
trattare ed interpretare le evidenze scientifiche; (c) sviluppare un pensiero sistemico e relazionale; (d)
agire in un percorso di conoscenza scientifica della realtà umana, tale da giungere ad un cambiamento di
pensiero soprattutto riguardo l’unitarietà della nostra specie.
B- Il secondo obiettivo è quello di dotare la scuola di risorse permanenti che possano assicurare il
prosieguo e l’ulteriore sviluppo degli interventi educativi. Ciò sarà assicurato dai corsi di aggiornamento e
percorsi formativi che il progetto destina specificatamente agli insegnanti dell’Istituto. I docenti saranno
dunque messi nella capacità di riproporre le attività educative sperimentate nel corso del progetto,
potendosi anche avvalere del materiale didattico acquistato dall’Istituto con i fondi ottenuti.
C- l terzo obiettivo è quello di raggiungere un pubblico certamente più vasto, attraverso diverse iniziative
e prodotti:
1. la mostra/manifestazione nel corso della Notte Bianca dell’Istituto;
2. l’organizzazione di un ciclo di conferenze per un pubblico di adulti (docenti e genitori) con la
partecipazione di esperti dal mondo della ricerca (paleontologi, primatologi, etologi ecc.) Tali
manifestazioni richiameranno un pubblico più vasto (altri classi della scuola, genitori, operatoridel
settore), che potrà usufruire di un’opportunità unica di partecipazione e apprendimento. L’inclusione dei
genitori, come pubblico attivo ed interagente, si configura come un’occasione di lifelong learning in grado
di promuovere la condivisione degli interessi, delle attitudini e dei saperi all’interno dei gruppi famigliari.
3. la realizzazione di un sito internet per la diffusione a livello nazionale del progetto e dei suoi contenuti.
Il sito sarà corredato di percorsi e schede didattiche scaricabili da altre scuole sul territorio nazionale e da
brevi lezioni filmate, scaricabili e fruibili da chiunque.
4. la realizzazione di una application (app) per Iphone e tablet. Tale applicazione consisterà in un edu-
gioco su un tema sviluppato nel corso del progetto didattico e sarà gratuita. Questa modalità di diffusione
dei contenuti del progetto permetterà di ampliare i destinatari del progetto e avvicinare il pubblico
giovane ai temi scientifici.
D- Il quarto obiettivo è quello di diffondere il progetto e i suoi contenuti a livello scolastico, accademico e
tra gli operatori didattici operanti nelle diverse istituzioni al fine di creare le condizioni per la replicabilità
dell’esperienza. Il sito internet e le pubblicazioni scientifiche, ma anche la partecipazione a convegni
dedicati alle nuove forme educative (education 2.0), costituiranno lo strumento principale al
raggiungimento di tale proficua condivisione.
d) innovatività nelle metodologie e tecnologie didattiche dedicate alla diffusione della cultura scientifica Il
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progetto si configura come innovativo nei contenuti, nelle modalità didattiche e nei mezzi di
disseminazione. Per quanto riguarda i contenuti, la ricerca sull'evoluzione umana si è arricchita,
nel corso degli ultimi anni, di numerose e preziose evidenze che hanno rivoluzionato il modo in cui oggi ci
vediamo e ci rapportiamo alle altre specie viventi.
Per quanto riguarda le attività didattiche, l’innovazione consiste nell’utilizzo di scheletri interi di alcune
specie a noi antenate e nel proporre agli studenti percorsi di conoscenza che ricalchino da vicino quelli
intrapresi dei più famosi paleoantropologi. In particolare si costruiranno dei veri e propri set all’interno dei
quali le classi lavoreranno come un team di paleoantropologi, scavando scheletri, riconoscendo e
catalogando le singole ossa, effettuando il riconoscimento e la descrizione della specie trovata. Si tratta
quindi di momenti educativi che poggiano in tutto e per tutto sul coinvolgimento attivo degli studenti che
saranno portati a lavorare in gruppi affiatati ed armonici per il raggiungimento dell’obiettivo, analizzando,
comparando, discutendo e traendo le conclusioni finali. Il processo sarà ovviamente supportato dalla
presenta di ricercatori afferenti avarie discipline.
Un'altra modalità innovativa scelta per la diffusione dei contenuti è la realizzazione di una “application”
(app) per Iphone e tablet. Tale applicazione consisterà in un edu-gioco su un tema sviluppato nel corso del
progetto didattico e sarà gratuita. Questa modalità di diffusione dei contenuti del progetto permetterà di
ampliare i destinatari del progetto e avvicinare il pubblico giovane ai temi scientifici.
La divulgazione del progetto e dei suoi contenuti utilizzerà diverse occasioni e canali comunicativi.
Nella sua complessità l'iniziativa è interamente tesa alla divulgazione e alla diffusione sia dei risultati che
delle metodologie. L'articolazione stessa del progetto nelle sue attività elencate precedentemente,
rappresenta un insieme compatto di strumentazione, metodi ed idee che permetteranno di aumentare,
rispetto ad un classico progetto fin'ora perseguito, la pervasività dell'intervento di diffusione della cultura
scientifica. Al di la di mezzi oggi ritenuti ormai tradizionali (quali ad esempio la mostra, il simposio, e lo
stesso sito internet) il progetto prevede l'utilizzo di strumenti innovativi, quali la l’app per smartphone,
canale di diffusione innovativo e pervasivo, capace di attirare il pubblico più giovane.
Le due istituzioni proponenti del progetto vantano esperienze e attività decennali miranti alla diffusione
della cultura scientifica, con il coinvolgimento dei pubblici scolastici e non solo.
L’Istituto Comprensivo Ennio Quirino Visconti, ha recentemente organizzato una “Notte Bianca” con
l’intento di dare risalto, festeggiare e gratificare gli alunni che nel corso dell’anno avevano partecipato a
progetti educativi di alta valenza formativa, caratterizzati da innovatività e da una stretta collaborazione
con istituti ed organizzazioni impegnate in prima persona nella ricerca e nella didattica. La Notte Bianca,
evento assolutamente originale ed innovativo, che ha avuto grande risonanza mediatica e ha visto la
partecipazione di centinaia di persone, è stata anche
occasione di un forte coinvolgimento del pubblico adulto (tra i quali famiglie ed ex-alunni) che ha potuto
entrare in contatto in prima persona con le risorse educative prodotte. La scuola ha dunque agito da hub
virtuoso, creando un sistema di trasmissione dei saperi, attraverso un flusso continuo di finalità, modalità
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e contenuti tra esperti esterni, docenti, alunni e famiglie. Tale iniziativa ha ribadito la vocazione formativa,
ma soprattutto la funzione sociale della scuola come centro di incontro, integrazione e diffusione della
conoscenza a tutti i livelli.
Le attività finali e conclusive del progetto “Un neandertal tra i banchi di scuola”, ovvero, la mostra, il ciclo
di conferenze e la presentazione ufficiale dei prodotti multimediali ad esso connessi, verranno inseriti
nell’ambito della prossima edizione della Notte Bianca al fine di dare una maggiore risonanza all'iniziativa
e condividere conoscenza con un più ampio pubblico.
I prodotti multimediali costituiranno strumenti gratuiti e permanenti di accesso al sapere su tutto il
territorio nazionale. Infine, il progetto darà modo di implementare la dotazione di materiale didattico del
laboratorio scientifico dell’Istituto attraverso la creazione di una collezione permanete di calchi di crani di
ominidi. Tale materiale, corredato di schede esplicative, ma soprattutto affiancato dal corso di formazione
ai docenti, costituirà una risorsa scolastica, preziosa ed irrinunciabile, per la didattica e la divulgazione
della scienza, anche negli anni a venire.
Un’ultima considerazione riguarda la disponibilità e l’accesso su internet di materiale didattico. A questo
riguardo si sottolinea che risorse valide ed aggiornate – specificatamente disegnate per gli studenti più
giovani - in lingua italiana sono inesistenti. Il progetto prevede azioni e prodotti - costruiti attraverso la
collaborazione attiva di ricercatori, docenti e studenti - finalizzati a colmare tale lacuna.
Ideazione e stesura del progetto: Alessandra Sperduti PhD; Museo Nazionale Preistorico Etnografico "L.
Pigorini".
11.PROGETTO “ARTIAMO: I BAMBINI DIALOGANO CON L'ARTE” Dott.sse Ylenia Mischiatti ed Elisa Frittelloni
Ambito del progetto: Educazione dei bambini all’arte attraverso due possibili percorsi.
1) Percorso dedicato alla Scoperta dell'Arte e dei suoi vari aspetti (Architetti, Artisti e tecniche)
attraverso visite alle Mostre in corso nella Città di Roma ed in particolare nei complessi del: • Vittoriano, •
Chiostro del Bramante, • Scuderie del Quirinale.
2) Percorso dedicato alla scoperta del Mondo dell'Arte - Dalla mia Strada all'Oriente. Partire dalla
strada percorsa ogni giorno come quella davanti alla scuola, o da un luogo noto della città, per arrivare a
conoscere il proprio patrimonio culturale, fino a scoprire le culture più lontane.
Particolare attenzione sarà rivolta ad individuare eventuali relazioni delle mostre e dei musei con il
contesto territoriale. I bambini verranno invitati a partecipare a varie attività, atte a verificare la loro
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comprensione del progetto e la loro capacità espressiva, attraverso la scrittura ed elaborazione di un testo,
di disegno e una produzione artistica in senso ampio.
Le due esperte specializzate, l’una nel campo educativo e l’altra nel campo della storia dell’arte cercano di
far dialogare l’educazione e l’arte con un approccio che coniuga la ricchezza pedagogica e didattica con i
saperi artistici, contribuendo così ad una formazione del bambino quanto più armonica e quindi attenta a
tutte le sue dimensioni.
Finalità: Educare all’immagine e alla creatività attraverso l’approfondimento di contenuti e tematiche dei
linguaggi artistici antichi e contemporanei per consentirne la comprensione e l’apprezzamento.
Obiettivi:
• Migliorare la conoscenza di sè e degli altri;
• Promuovere e potenziare l’apprendimento cooperative;
• Promuovere un’alfabetizzazione artistica di base che consenta l’acquisizione di un linguaggio specifico e
la decodifica e interpretazione delle immagini;
• Potenziare l’acquisizione di conoscenze dell'arte, della storia e del territorio;
• Migliorare l’apprendimento di diverse tecniche artistiche relative agli artisti studiati; • Potenziare la
creatività espressiva;
• Incentivare la maturazione del gusto estetico individuando nelle tracce del passato le tracce del futuro;
• Sviluppare una visione dei beni culturali come risorsa da salvaguardare e valorizzare;
• Promuovere un atteggiamento attivo e consapevole all’interno di un museo o mostra.
Così si potranno ripercorrere gli eventi e le civiltà studiate nei programmi di storia della scuola primaria da
scoprire ulteriormente attraverso diverse visite: presso il "Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo
alle Terme", la "Tomba della Bambina di Grottarossa", il Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi
Pigorini", il Museo Nazionale d'Arte Orientale "Giuseppe Tucci".
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12. PROGETTO “CARACALLA” Insegnante Roberta Cantaluppi
titolo progetto Pre-atletica alle Terme di Caracalla
referente Roberta Cantaluppi
destinatari Tutte le classi del plesso Settembrini
Illustrazione del progetto
La psicomotricità è intesa come una vera e propria concatenazione di processi cerebrali che evolvono in modo logico e coerente e che hanno incidenza essenziale sulla maturazione progressiva dell'individuo con l'acquisizione e la piena padronanza della disponibilità motoria per la propria vita ambientale e di relazione. In quest’ottica intendiamo proporre un progetto che si rivolga agli alunni della nostra scuola, e che preveda un avviamento all’atletica leggera, utilizzando gli impianti sportivi dello stadio “Nando Martellini” alle Terme di Caracalla, che è ubicato a poca distanza dalla nostra scuola, è raggiungibile con gli autobus di linea e contiene le attrezzature adatte.
DISCIPLINE COINVOLTE Scienze motorie e sportive
METODOLOGIE
DIDATTICHE
Tutte le attività saranno impostate su una metodologia ludica e su un agonismo “equilibrato”. Gli apprendimenti rispetteranno una rigorosa gradualità, considerando i gesti più semplici come “mattoni” per costruire quelli più complessi. Si eviterà di sottolineare l’errore e di correggerlo, limitando il più possibile la frustrazione e stimolando invece i bambini alla ripetizione e all’autocorrezione.
INFORMAZIONE, PUBBLICIZZAZIONE, DOCUMENTAZIONE
Realizzazione di foto e video delle attività, che verranno presentati negli incontri conclusivi dei progetti. Inoltre le foto saranno in parte esposte a scuola.
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durata
Ottobre-maggio. Si prevede per ogni classe un’uscita di tre ore (di cui due di attività) ogni due settimane
MOTIVAZIONI E FINALITA’
individuazione DEL
problema
Gli alunni della nostra scuola risiedono nel centro di Roma, vivono molto al chiuso e trascorrono troppo tempo davanti al computer e alla televisione, con conseguenti deprivazioni sul piano senso-motorio.
finalità educativo didattiche
Motivare i bambini all’attività sportiva Offrire un’opportunità di attività all’aria aperta ad alunni che non ne hanno molte Sviluppare la lateralizzazione, lo schema corporeo, l’equilibrio e diversi schemi motori, anche differenziati secondo le età. Sviluppare le capacità di coordinazione Stimolare le capacità auto-correttive Facilitare la socializzazione e l’abitudine al rispetto delle regole. Favorire un sano agonismo, con funzioni psicologiche equilibranti e liberatorie.
CONNESSIONI CON IL
CURRICOLO
L’attività si inserisce a pieno titolo nella programmazione di scienze motorie e
sportive
RISULTATI ATTESI
OBIETTIVI IN TERMINI DI COMPETENZE
Saper eseguire esercizi di riscaldamento muscolare Acquisire resistenza alla corsa lunga Saper eseguire andature e percorsi estremamente variati, anche con l’uso di semplici attrezzature Saper eseguire lanci della palla Saper eseguire diversi tipi di salti Saper correre velocemente Saper correre in squadra, attraverso vari tipi di staffette
EFFETTI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO E SULLA CRESCITA EDUCATIVA DEGLI ALUNNI
Il raggiungimento delle finalità previste non può che incidere positivamente sull’apprendimento e sulla crescita personale dei bambini, dati i legami noti e accertati tra capacità motorie ed equilibrio psico-cognitivo.
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ORGANIZZAZIONE E FASI
STRUTTURA ORGANIZZATIVA E RUOLI
Soggetti coinvolti
Compiti assegnati
1. Tutti gli insegnanti di scienze motorie
Lezioni frontali, organizzazione delle attività, accompagnamento classi.
2.Tutti gli altri insegnanti
Organizzazione delle attività, accompagnamento classi
13.PROGETTO “CORRETTA E CONSAPEVOLE DIETA ALIMENTARE” ATTRAVERSO ANCHE LA CONOSCENZA DI ALCUNI PRODOTTI TIPICI ITALIANI
insegnante Porzia Cesario
CLASSE PARTECIPANTE : IV SEZ. A N. ALUNNI 23 SCUOLA PRIMARIA “E. GIANTURCO” I.C. “E. Q. VISCONTI” MOTIVAZIONI Considerata l’importanza di una corretta ed equilibrata dieta alimentare, in particolare durante l’età scolare, si pone l’esigenza di far apprendere ai bambini quali devono essere le corrette abitudini alimentari e quali sono i cibi necessari per porre le basi di una buona salute ed evitare così la predisposizione a un insieme di malattie dipendenti proprio da una non equilibrata alimentazione (obesità, carie, diabete…) e il rischio che esse si manifestino durante la crescita. Inoltre si ritiene fondamentale rafforzare l’identità culturale attraverso la conoscenza di determinati tipici prodotti italiani. OBIETTIVI:
Promuovere la conoscenza dei principi nutritivi (carboidrati, proteine, grassi, vitamine&) e interpretare la piramide alimentare in modo adeguato e corretto in relazione all’età.
Saper discriminare l_importanza di ogni principio nutritivo sull’organismo umano. Conoscere i gruppi alimentari. Individuare di alcuni particolari alimenti peculiarità specifiche partendo dalle origini fino ad arrivare al
prodotto finale
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Differenziare gli ambienti naturali. Discriminare gli ambienti naturali geografici italiani e conoscere come vengono sfruttati dall_uomo per
coltivare e produrre determinati frutti Conoscere le caratteristiche di alcuni alberi o piante da frutto tipici della penisola italiana, ed in
particolare di alcune regioni, quali: l’ULIVO, la VITE, IL MANDORLO, IL MELO CON I LORO differenti e diversificati DERIVATI
Capire la valenza di questi prodotti inseriti nella corretta e sana dieta alimentare. Rafforzare l_identità culturale della propria Nazione anche attraverso la conoscenza di prodotti tipici
alimentari; Potenziare la capacità di lavorare in gruppo Diffondere i valori culturali riguardanti anche il cibo.
ATTIVITA’ Le attività saranno di vario genere e riguarderanno tutte le discipline: studi sociali, italiano, arte immagine, storia, geografia ecc., dalla compilazione di schede esplicative e “carte di identità sulle varie piante e i loro derivati” , al completamento di mappe, grafici, composizione di filastrocche e favole… Il progetto si attuerà nel corso di tutto l’anno scolastico. Al termine sarà prodotto un e-book contenente tutti i lavori prodotti dai bambini. Si prevede una eventuale visita all’EXPO’ di Milano della durata di due giorni con un solo pernottamento.
14.PROGETTO DI SCRITTURA CREATIVA Carlo Longo (scrittore e sceneggiatore) con la collaborazione di Nicolò Bassetti(autore e documentarista)
CLASSE PARTECIPANTE: IV sez. A “ L. SETTEMBRINI”
L’idea di dare ai bambini della classe quarta degli strumenti più specifici riguardo alla scrittura, che
s’innestino nel lavoro già previsto dai programmi scolastici, è lo scopo di questo corso.
Con il termine “scrittura creativa” intendiamo la possibilità di sviluppare nel bambino le sue capacità
espressive attraverso il “racconto”.
Un primo passo sarà lo svelare la struttura universale della narrazione, i meccanismi d’identificazione con il
protagonista, gli snodi narrativi fondamentali attraverso la visione di film, l’analisi di un testo (adeguato alla
giovane età), il supporto di immagini pittoriche (provare a immaginare la storia che potrebbe esserci in un
dipinto) o l’approccio a un testo teatrale, cercando di chiarire anche quali differenze esistono tra i vari
linguaggi proposti.
Un secondo momento sarà il cosiddetto “brainstorming”, durante il quale ogni bambino darà il proprio
apporto (libero e incondizionato) per cercare di definire una storia e i limiti entro cui narrarla.
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Scegliere un protagonista, un antagonista, un mentore, degli aiutanti e tutte le altre figure necessarie a
sostenere e sviluppare la narrazione, decidere qual è lo spazio e il tempo nei quali è ambientata la storia,
stabilire le regole reali o fantastiche che governano il mondo del racconto: tutto questo sarà deciso insieme
nel confronto delle varie idee proposte dai bambini.
I bambini impareranno a capire che le “scelte” possono essere più o meno creative, ovvero possono dare
maggiori o minori possibilità allo scrittore e, conseguentemente, arricchire o impoverire il testo. In
particolare, la consapevolezza delle scelte che si fanno in scrittura,può aiutare il bambino nella redazione
dei testi e componimenti richiesti dal programma scolastico, offrendo una “via d’uscita” quandosi finisce
nell’angolo della “scelta sbagliata”.
L’approccio sarà divertente e coinvolgente per tutti e l’analisi di brani di film, adatti all’età dei bambini, o
l’analisi del testo di celebri favole da tutti conosciute, darà la possibilità a ognuno di intervenire o essere
sollecitato a partecipare.
Il corso si svolgerà in orario scolastico, con una frequenza di due appuntamenti mensili, per un totale di
quindici incontri.
La durata di questi appuntamenti, che potrà essere di una o due ore, sarà stabilita insieme alle insegnanti.
In particolare la collaborazione con la docente d’italiano sarà fondamentale.
Non è richiesto nessun tipo di contributo da parte della scuola o dei genitori. Per quanto riguarda il
materiale necessario al corso sarà sufficiente la possibilità di utilizzare la LIM presente nella classe.
Obiettivo finale del corso
Partendo dal presupposto che il principale obiettivo del corso è avvicinare i bambini all’amore per la lettura
e per la scrittura, lo scopo finale di questo corso sarà la scrittura di un racconto breve, alla redazione del
quale avrannocontribuito tutti gli alunni.
Al termine dell’anno scolastico ogni bambino avrà una copia del racconto (stampata e rilegata) che potrà
tenere nella propria libreria, come stimolo e speranza che un libro sarà sempre un amico fidato nella sua
vita.
In occasione della consegna del lavoro svolto ai bambini e alle loro famiglie, potrà essere organizzata una
lettura del racconto da parte di un attore o attrice professionista.
15.APPasseggio NELLA STORIA
A cura dell’associazione APPasseggio
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Vedere descrizione del progetto nel Capitolo relativo ai progetti curriculari nella scuola secondaria di primo
grado
16.PHILOSOPHY FOR CHILDREN
Vedere descrizione del progetto nel Capitolo relativo ai progetti curriculari nella scuola secondaria di primo
grado.
17. PROGETTO“INCONTRI “ Centro Astalli – Roma
Il progetto Incontri, è un percorso didattico della Fondazione Centro Astalli sulla conoscenza delle
principali identità religiose presenti in Italia, che si rivolge alle classi delle scuole medie e superiori.
L’ obiettivo è quello di aiutare i giovani a superare gli stereotipi e i pregiudizi più comuni e a scoprire che
ogni religione è una realtà “complessa” e variegata, che si può comprendere solo con la conoscenza delle
fonti e, soprattutto, con l’incontro diretto con persone che vivono la propria fede nell’esperienza
quotidiana.
Come Fondazione Astalli sentiamo particolarmente l’urgenza, in un momento in cui siamo tutti molto
sollecitati sul tema dell’identità religiosa e della convivenza di fedi diverse, di dare la nostra testimonianza
di dialogo interreligioso quotidiano, fatto di rispetto, curiosità, condivisione di valori e di obiettivi per la
costruzione di una società più ricca e più aperta.
Le attività del progetto
Gli insegnanti della classe sono in primo luogo invitati a lavorare in classe con gli studenti sui temi del
progetto, utilizzando i materiali didattici che la Fondazione Astalli mette a disposizione.
La tappa successiva è l’incontro in classe , della durata minima di un’ora e mezza, a cui parteciperà un
operatore della Fondazione Centro Astalli e un testimone della religione che si è scelto di approfondire. E’
un momento di incontro e di scambio, in cui i ragazzi sono solleciti a intervenire e a fare domande.
Dopo l’incontro in classe, che resta il centro del progetto, la Fondazione Astalli offre alle classi coinvolte
alcune proposte di approfondimento:
• Visita a un luogo di culto del territorio. È un’occasione di incontro con la comunità che frequenta quel
luogo e un’opportunità di scoprire anche realtà meno note e frequentate.
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18. PROGETTO Alla scoperta delle “settime arti”
REFERENTE Ins. Fiorella Nicolini
DESTINATARI Alunni scuola primaria
ILLUSTRAZIONE DEL
PROGETTO
Promuovere nelle scuole l’educazione al linguaggio audiovisivo e alla sua storia.
Scoprire, interrogare e “svelare”, insieme a insegnanti e ragazzi, le numerose storie
raccontate nell’immenso patrimonio visivo del Luce nonché in altri archivi.
Decodificare queste fonti per confrontarle soprattutto con quelle che verranno raccolte
nelle scuole e nelle famiglie per comprendere il senso della costruzione di memorie
pubbliche e private.
DISCIPLINE COINVOLTE Storia, educazione alla cittadinanza, informatica, educazione all’immagine.
METODOLOGIE
DIDATTICHE Uso di fonti audiovisive, web e strumenti informatici
DURATA Lezione frontale, laboratorio e visita esterna presso Archivio Storico Luce: tre giorni.
PRODOTTO FINALE Racconti con le immagini – Visual story telling
RISULTATI ATTESI EFFETTI GENERALI
SULL’APPRENDIMENTO E
SULLA CRESCITA
EDUCATIVA DEGLI ALUNNI
Acquisizione di conoscenze del linguaggio cinematografico e fotografico per una maggiore
consapevolezza dell’uso pubblico delle immagini.
LE RISORSE
ATTIVITÀ IN RETE Durante i laboratori ricerca sul web negli archivi audiovisivi on line
COLLABORAZIONI
ESTERNE
Istituto Luce Cinecittà srl
ATTIVITÀ DA
REALIZZARE CON
docenti dell’Istituto in orario di cattedra
docenti dell’Istituto in orario aggiuntivo
esperti esterni dell’ Istituo Luce
altro
ATTIVITÀ
FINANZIATE CON
contributi enti locali
altri finanziamenti
costo zero
TIPOLOGIA ATTIVITÀ formazione personale
laboratorio
attività frontale
altro
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Progetti curriculari: Scuola Secondaria di Primo grado
1.PROGETTO CLIL-POTENZIAMENTO DELLA LINGUA INGLESE A cura di ALT ACADEMY
Immaginate di imparare a suonare uno strumento musicale come il pianoforte senza poter mai toccare la tastiera, o a giocare al calcio senza avere l’occasione di dare mai un calcio ad una palla. Per padroneggiare uno strumento musicale o un pallone è necessario acquisire sia conoscenze che abilità. In altre parole, si impara efficacemente se si acquisiscono conoscenze e se nel contempo si fa pratica usando lo strumento. Ciò vale tanto per il calcio e per la musica quanto per una lingua straniera. PREMESSA Il CLIL (Content and Language Integrated Learning/Approfondimento Integrato di Lingua straniera e Materia) propone agli studenti l’apprendimento di una materia curriculare in lingua straniera. L’insegnamento della materia sarà adeguato alla preparazione degli alunni e all'esigenza della scuola. Il progetto prevede 5 incontri da due ore per il CLIL in storia dell’arte e 5 incontri da due ore per il CLIL in storia. In aggiunta le due verifiche finali. Per organizzare il lavoro sarà fondamentale un incontro tra i docenti delle materie indicate e il nostro esperto madrelingua, prima della fine di questo anno scolastico. OBIETTIVI L'obiettivo generale del CLIL é quello di presentare gli argomenti già trattati nel programma scolastico esclusivamente in lingua inglese e di stimolare interesse e curiosità da parte dello studente verso le principali correnti del passato. Saranno presentati i vari argomenti indicati nei programmi ministeriali e delle singole classi, con la finalità di sviluppare il pensiero critico negli studenti. OBIETTIVI SPECIFICI
-acquisire le forme morfosintattiche in L2 (inglese)
-Comprendere i contenuti veicolati in lingua inglese
-Acquisire un vocabolario specifico per le materie trattate in inglese
-Rafforzare le capacità di produzione orale in inglese di contenuti specifici disciplinari
-Raggiungere traguardi di competenze previsti dal curriculum riguardante la disciplina trattata.
MODALITA’ DI LAVORO/RISORSE
Si cercherà di valorizzare le diverse potenzialità dei ragazzi. Gli studenti lavoreranno con il supporto di
materiali multimediali (slides, video, audio, etc.). La lezione si svolgerà sia in modalità frontale che nel piccolo
gruppo, verranno predisposte attività di discussione guidata. Saranno utilizzate schede didattiche per il
rafforzamento e la verifica degli apprendimenti.
VALUTAZIONE/ATTIVITA’ DI VERIFICA
La valutazione verrà suddivisa in due tempi: si avvarrà di una costante osservazione da parte del docente
degli apprendimenti individuali e di gruppo da effettuarsi in itinere; alla fine del corso i ragazzi faranno un
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test con domande a risposta multipla e domande aperte, da concordare con il docente di ruolo.
PROGRAMMI DI STORIA DELL'ARTE DISPONIBILI per l'anno scolastico 2015-2016
L'arte greca:
L'arte etrusca e romana e l’arte cristiana
L'arte romanica - L'arte gotica.
Il Rinascimento - Il Seicento.
Il Settecento.
L’'arte neoclassica.
Il Popolo Greco
Roma e la civiltà romana
Il medioevo
Il Rinascimento - L'età moderna
L'età contemporanea
Le guerre mondiali
Il Periodo postbellico
2.PROGETTO “ PHILOSOPHY FOR CHILDREN” CRIL
Il Progetto si sviluppa in un ciclo di laboratori finalizzati ad organizzare un gruppo classe in una “comunità di
ricerca”, costrutto alla base della Philosophy for children, ovvero, in un “ambiente comunicativo che, grazie
alla sua particolare conformazione, favorisce lo sviluppo di attività riflessive distribuite e, quindi, di
produzioni conoscitive tendenzialmente condivise”.
La Comunità di ricerca si basa sul confronto dialogico e la convivenza democratica: costruendo un percorso
di ragionamento condiviso, si consolida la percezione della classe quale gruppo di scambio e di ricerca che
offre l’opportunità di porre domande e di affrontare problemi, e la percezione della Scuola come luogo di
comprensione e interpretazione della realtà. Si ritiene che tale modello risponda ai nuovi bisogni formativi,
rafforzando le capacità razionali e critiche, e consentendo l’esercizio responsabile della libertà.
La Philosophy for children rappresenta una delle più significative esperienze pedagogiche contemporanee.
Iniziata negli anni ’70 da Matthew Lipman, filosofo di formazione deweyana profondamente interessato a
problematiche pedagogiche e fondatore dell’Institute for the Advancement of Philosophy for Children
(IAPC), ha avuto ampio seguito e diffusione dapprima negli Stati Uniti e successivamente in tutto il mondo
con l’istituzione di numerosi enti e una consolidata sperimentazione del programma.
La P4C è sostenuta dalla Division of Philosophy dell’UNESCO, in quanto risponde alla promozione delle life
skills individuate dall’ONU e dall’UNICEF come presupposto di ogni contesto socio-culturale. Tra le più
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importanti è opportuno sottolineare: l’acquisire pensiero critico e creativo, il comunicare in forma
adeguata al destinatario, imparare a prendere decisioni tenendo conto dei dati di realtà e a risolvere
problemi specifici, riconoscere le caratteristiche individuali e sviluppare le proprie capacità autovalutative.
Ciò è dimostrato anche da un recente studio condotto su circa 3.000 alunni/e tra i 9 e i 10 anni in 48 scuole
inglesi che ha messo in luce come filosofare a scuola con l’approccio della Philosophy for Children aiuta
bambini e adolescenti (anche con svantaggio) nell’ambito linguistico e logico-matematico, migliorando al
contempo le loro abilità sociali (rispetto reciproco, educazione alla tolleranza e alla convivenza civile e
democratica).
Per questo il programma si mostra valido anche nel prevenire fenomeni di disagio che possano portare alla
dispersione scolastica o ad episodi di aggressività fra i bambini/ragazzi, il cosidetto bullismo scolastico.
La P4C, coi processi di problematizzazione che l’accompagnano, può facilitare l’acquisizione di
consapevolezza di fronte ai fenomeni della globalizzazione, in particolare nel suo aspetto di integrazione
globale, ponendosi quindi come valido supporto per il dialogo interculturale. Di recente, grazie al progetto
europeo PEACE (Philosophical Enquiry Advancing Cosmopolitan Engagement), è stato elaborato un
apposito curriculo di P4C finalizzato al cosmopolitismo.
Il programma contribuisce quindi al miglioramento del sistema scolastico, consentendo il consolidamento
di eccellenze emergenti all’interno delle classi e rivelandosi, infine, particolarmente adeguato a rispondere
anche ai cosidetti “bisogni educativi speciali”.
Articolazione
La Philosophy for children - da non confondere con altre esperienze di “filosofia con i bambini” oggi
presenti in Italia – è un progetto educativo centrato sulla pratica del filosofare in una comunità di ricerca,
che si sviluppa in un particolare setting (negli incontri i partecipanti sono seduti a cerchio) di cui è
responsabile un facilitatore adeguatamente formato. Si avvale, inoltre, di specifici materiali didattici: una
serie di racconti in forma dialogica, adatti a diverse età, in cui i protagonisti (bambini, adolescenti, adulti e
animali) dialogano su problemi e questioni di natura filosofica - il valore della vita, il pensiero, il rapporto
mente-corpo, la verità, la giustizia, ecc. - emergenti dalla loro esperienza.
Il programma ha le seguenti motivazioni:
l’individuazione e la promozione degli stili cognitivi propri della riflessione filosofica;
lo stimolo e il potenziamento della capacità argomentative (i partecipanti devono fornire
ragioni condivisibili alle proprie argomentazioni);
il rifiuto della posizione solipsistica (dal confronto polemico e dogmatico si passa al contributo
della ricerca all’interno della comunità);
il rispetto dell’altro e della comunità, quindi l’educazione alla democrazia;
il lavorare in un gruppo, all’interno del quale ognuno si impegna con specifiche competenze e
capacità per la definizione di comuni obiettivi;
lo sviluppo del pensiero critico e creativo;
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l’utilizzo della logica non formale, che si differenzia da quella formale in quanto individua i suoi
riferimenti logici in base alle “buone ragioni” espresse e che devono essere condivise dal gruppo;
il consolidamento e l’esercizio delle competenze disciplinari acquisite;
il rafforzamento delle capacità linguistiche e logiche, in continuità con l’offerta curricolare;
lo sviluppo delle competenze trasversali attraverso il rafforzamento delle competenze di base.
Obiettivi formativi Obiettivi didattici / Competenze
Padronanza degli strumenti e dei metodi della lettura
significativa
Saper problematizzare
Padronanza dei linguaggi e degli stili cognitivi propri
della riflessione filosofica
Saper analizzare/interpretare
Riconoscimento delle ragioni dell’altro, con
conseguente rispetto della comunità e educazione
alla democrazia
Saper contestualizzare/storicizzare/attualizzare
Consolidamento ed esercizio delle competenze
disciplinari acquisite
Saper argomentare/dialogare, anche attraverso
l’applicazione del pensiero critico e creativo
Attribuzione di significato alle proprie scelte di vita e
di pensiero
Saper universalizzare/concettualizzare
Consapevolezza della complessità del pensiero
dell’altro e della personale responsabilità
interpretativa
Facilitazione della riflessione meta cognitiva
Metodologia
In linea con l’applicazione del curricolo della Philosophy for children, il percorso si sviluppa in sessioni
settimanali di un’ora, in cui, progressivamente, si adottano regole condivise, perlopiù non esplicitate dal
facilitatore ma da questi mostrate con il proprio atteggiamento.
I partecipanti alla comunità di ricerca, disposti in cerchio sviluppano un confronto intorno al tema o alla
questione emergente dalla loro problematizzazione del testo proposto come stimolo iniziale.
Di seguito, in sintesi, lo svolgimento di ogni incontro:
- lettura condivisa di un racconto (a turno ogni partecipante è invitato a leggere un breve tratto del
brano proposto);
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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- invito a formulare una domanda, individualmente o in piccoli gruppi, in relazione a quanto emerge
dal testo;
- raccolta e registrazione delle domande con stesura dell’agenda sulla lavagna (con l’indicazione,
accanto a ciascuna, del nome della persona che l’ha formulata);
- condivisione e individuazione di uno o più temi emersi dalle domande;
- scelta del tema o della questione su cui la comunità di ricerca intende discutere;
- piano di discussione (o nucleo di interesse euristico): avvio e sviluppo del dialogo e
dell’approfondimento stimolati e orientati in modo non direttivo dal facilitatore;
- valutazione finale (autocorrettiva): la comunità di ricerca fa osservazioni sul processo dialogico
che si è realizzato nella sessione rispetto a criteri quali l’ascolto, la partecipazione, il coinvolgimento
emotivo, l’approfondimento, il ruolo del facilitatore. L’autovalutazione consente di evidenziare in modo
critico e condiviso i punti di forza e di debolezza del dialogo, individuandone gli aspetti da migliorare.
3. PROGETTO AMO ROMA a cura del prof. Massimo Ceccaccio
Se non comprendo, non posso amare…
… un viaggio nel tempo per apprezzare la città in cui ho la fortuna di vivere.
Finalità: Il progetto è finalizzato alla conoscenza della nostra città attraverso i segni lasciati dall’uomo
nell’organizzazione sociale e nella gestione del Territorio.
Obiettivo: Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la gestione e l’organizzazione del lavoro al fine di
ottenere competenze tecnico-grafiche.
Il progetto interessa il Triennio e, per ogni anno, avrà i seguenti contenuti:
Classi Prime: Lo studio di questo anno sarà la conoscenza del tessuto urbanistico romano e l’analisi del
Territorio sul quale si svilupperà Roma fino al periodo dell’Impero.
Classi Seconde: Le classi sono interessate allo studio dello Spazio Rinascimentale.
Partendo dall’impianto urbanistico di Pienza si analizzano le piazze Michelangiolesche del Campidoglio e
Farnese e l’impianto urbanistico di Paolo III Farnese.
Classi Terze: Le cassi sono interessate allo studio del tessuto urbanistico di Roma Capitale dopo l’Unità di
Italia. In particolare la relazione esistente tra il Quartiere Umbertino –Esquilino- e l’impianto urbanistico di
Torino di impronta cardo-decumeanica e il nuovo impianto cardo-decumanico del polo direzionale
dell’EUR.
Attività previste: Gli studenti saranno coinvolti in una attività laboratoriale di redazione grafica degli
interventi urbanistici nelle diverse epoche oggetto di studio.
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4. PROGETTO APPASSEGGIO NELLA STORIA A cura dell’associazione APPasseggio
Le classi seguiranno un itinerario formativo curato sia dai docenti curricolari che dall’Associazione culturale
GoTellGo. I percorsi formativi riguarderanno Vivo l’antico romano e lo studio di Roma 1943-1944.
Attraverso lezioni in classe ed itinerari in città verranno presentati i protagonisti della storia .
Il progetto si articola in più fasi:
Incontro di preparazione con il docente al fine di organizzare l’incontro in classe e la
presentazione del progetto ai ragazzi
Seminario formativo a scuola.
Itinerari in città
Questionario finale che consentirà di valutare le conoscenze acquisite dagli studenti, le loro
riflessioni ed i loro commenti.
5. PROGETTO DI ASTRONOMIA: TRA CIELO E TERRA, CREAZIONE DI UN POLO
ASTRONOMICO PER L’ATTIVAZIONE DI METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE PER L’INSEGNAMENTO
Vedere descrizione del progetto nel Capitolo relativo ai progetti curriculari nella scuola primaria.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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6. PROGETTO “ CINEMA” IL CINEMA COME FORMA DI CONOSCENZA Prof.ssa Ester di Francesco
In tempi in cui può assalirci un senso d’impotenza di fronte al verificarsi di eventi sempre più drammatici, la strategia vincente, per cercare di cambiare le cose e per non abbandonarsi al pessimismo e all’inerzia, può risultare quella di puntare con forza sullo strumento della cultura. Si propone quindi un’attività di Ampliamento dell’Offerta Formativa in orario curricolare (perché solo in questa fascia oraria un progetto può garantire la partecipazione dell’intero gruppo classe e il suo utilizzo nella didattica curricolare). Il Cinema è un’attività interdisciplinare che favorisce il percorso di apprendimento proposto dalle singole discipline, utilizzando un patrimonio di immagini già posseduto dagli alunni, in modo confuso, allo scopo di organizzarlo. Il progetto è nato, quindi, dalla convinzione della validità didattica dell’utilizzo del film: la proposta della visione di un film fatta ai ragazzi assume una valenza educativa, diventa
strategia di lavoro
metodo per trasmettere conoscenze
tecnica per far riflettere
tecnica per favorire l’acquisizione nei ragazzi di abilità, contenuti e competenze
attività interdisciplinare. CRITERI DI SCELTA DEI FILM
Qualità
Possibilità di utilizzare il film per potenziare il percorso curricolare
I grandi film che fanno parte della Storia del Cinema in collaborazione con l’Ass. Culturale Detour
OBIETTIVI
Acquisire capacità di decentramento rispetto ai propri quadri concettuali e culturali
Acquisire capacità di decodificare il linguaggio cinematografico e delle altre arti (la Letteratura, l’Arte figurativa, la Musica)
Potenziamento del curricolo STRUMENTI
I grandi classici della Storia del Cinema
Film di recente produzione
Libri di testo
Bibliografia sull’argomento
Questionari e schede
Cartelloni
Dossier preparati dai responsabili del Progetto
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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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CONDIZIONI ORGANIZZATIVE Ciascun Consiglio di classe
sceglierà
il percorso da svolgere
i film da vedere; individuerà
gli insegnanti coinvolti definirà
il progetto calandolo nella realtà della propria classe Si prevede la visione di almeno 2 film per sviluppare la tematica e acquisire conoscenze di base del linguaggio cinematografico. Parteciperanno a ciascuna proiezione con presentazione, analisi e dibattito 2 classi presso il cine club Detour Procedura
Scelta percorso
Scelta titoli dei film
Preparazione alla visione del film (in classe) utilizzando i libri di testo e i materiali predisposti dal Cinema
Mini lezione introduttiva di alfabetizzazione dell’audiovisivo
presentazione del film da parte dell’esperto
visione del film pausa durante la quale i ragazzi consumano la merenda (portata da casa)
interazione/laboratorio: dibattito con l’esperto
Verifica:
Elaborazione di piccole recensioni
Dossier sul film preparato dal ragazzo: cast artistico, notizie sul regista, breve trama, analisi del film , commento personale, approfondimenti suggeriti dal lavoro di preparazione e dall’incontro con gli esperti
relazioni
approfondimenti
modalità strutturate dal singolo Consiglio di classe RESPONSABILITA’ DI ATTUAZIONE Ogni Consiglio di classe designerà un responsabile che si coordinerà con il referente del Progetto. METODOLOGIA Verrà attivata una metodologia didattica mirante a stimolare i processi di apprendimento, di ricerca e di autonomia. Partecipazione attiva degli studenti
Ricerche individuali e in piccoli gruppi
Incontri con gli esperti
Dibattiti MODALITA’ DI VERIFICA
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Compilazione di schede sui film visti
Relazioni
Rapporti di ricerca
Analisi dei comportamenti
Misure di abilità di pensiero e sociali PRODOTTO FINALE Presentazione, da parte di ciascuna classe, dei materiali prodotti in occasione della Notte Bianca del Viscontino.
7.PROGETTO “ GIOVANI PER LA PACE” Prof.ssa Claire Silbermann
I Giovani per la Pace sono un movimento di giovani nato dalla Comunità di Sant’Egidio presente in molte
città dell’Europa e del mondo.
La proposta educativa approfondisce i temi della solidarietà, della conoscenza del mondo e dei diritti
umani e si svolge attraverso una serie di incontri tematici durante tutto l’anno scolastico.
La presenza dei Giovani per la Pace all’interno delle scuole costituisce una risorsa perché, attraverso il loro
interesse, la loro apertura al mondo e la loro esperienza di sostegno agli elementi più deboli della società e
di integrazione tra coetanei di diverse provenienze, sono portatori di una cultura di solidarietà e di
accoglienza. I Giovani per la Pace inoltre formano delle band musicali, i Sounds for Peace, che attraverso la
musica veicolano un messaggio di integrazione e non violenza.
L’esperienza dei Giovani per la Pace dimostra che l’incontro con i più deboli aiuta i giovani a crescere forti
ma non prepotenti, aperti e con un’attitudine positiva verso gli altri. Aiutare gli altri ha significato per tanti
ragazzi uscire da un mondo autoreferenziale e spesso solo virtuale.
I numerosi episodi di violenza e di razzismo, che si verificano quotidianamente nella nostre città e in cui
spesso i giovani sono coinvolti, sono il frutto della paura e del disorientamento di una società a cui
mancano punti di riferimento e che trova nei più deboli un capro espiatorio.
Lavorare insieme per l’Africa, visitare gli anziani negli istituti e fare festa con loro, studiare le problematiche
relative ai diritti umani, li aiuta a impiegare al meglio le proprie energie e a fare emergere le loro risorse e
capacità rendendosi utili. Crescere con un’attitudine solidale contribuisce a spegnere quella aggressività
verso la debolezza che è alla base di tanti comportamenti legati al cosiddetto “bullismo”.
I ragazzi imparano a lavorare insieme e ad attribuire valore alla collaborazione e all’amicizia nel gruppo dei
pari. Tutti questi aspetti favoriscono un percorso di educazione alla cittadinanza attiva ed alla
partecipazione civile.
Gli operatori della Comunità di Sant’Egidio si rendono quindi disponibili ad organizzare, a titolo gratuito,
incontri nelle scuole, anche con l’ausilio di foto, video e documenti scritti.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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Nello specifico proponiamo fino a cinque incontri che si svolgeranno nell’arco di tutto l’anno, secondo la
scansione proposta o come da accordi con i singoli docenti.
I incontro - Settembre/Ottobre 2015 - Memoria della Shoah.
In memoria della deportazione degli ebrei di Roma del 16 ottobre 1943.
PROPOSTE:
Incontro con un testimone della Shoah
Lettura di testi durante le ore di italiano e storia.
Partecipazione alla marcia che ogni anno parte da Piazza Santa Maria in Trastevere fino al Portico di
Ottavia, ripercorrendo all’inverso il cammino degli ebrei rastrellati dalle loro case il 16 ottobre
1943. Quest’anno la marcia è prevista per Sabato 17 ottobre.
II incontro - Novembre 2015 - L’ amicizia con gli anziani- Il concorso “living together 2016”
PROPOSTE:
Visione del video "Un'ora di tempo" (la proposta di un’ anziana che chiede amicizia per vincere la
solitudine, 4 minuti); introduzione dei volontari della Comunità di Sant’Egidio al mondo degli anziani;
con l’aiuto dei volontari della Comunità di Sant’Egidio e la collaborazione dei genitori dei ragazzi,
preparazione e realizzazione di feste con gli anziani seguiti dalla Comunità di Sant’Egidio del
quartiere (con canti, brevi esibizioni teatrali, giochi…);
Visita di classe ad un istituto per anziani vicino alla scuola, dove i volontari della Comunità di
Sant’Egidio sono presenti settimanalmente.
Preparazione di feste e visite ad anziani con studenti fuori l’orario scolastico nelle sedi della
Comunità di Sant’Egidio o in luoghi di incontro del quartiere.
Il diario dell’amicizia. Un quaderno di classe che ogni ragazzo può aggiornare raccontando la sua
esperienza dopo che – assieme ai volontari della Comunità di Sant’Egidio – ha fatto visita ad uno o
più anziani.
La realizzazione di interviste e ricerche frutto delle testimonianze dirette degli anziani raccolte dai
ragazzi.
CONCORSO “LIVING TOGETHER 2016”
Ogni anno il Movimento “Giovani per la Pace” promuove un Concorso rivolto ai ragazzi delle scuole
secondarie di I grado di Roma.
Questo concorso, ormai alla sua quarta edizione, è un’ occasione per far riflettere i ragazzi sui temi
della convivenza e della pace per diventare protagonisti di un cantiere di ricerca della pace. Infatti,
come ebbe a dire Giovanni Paolo II nel 1986 ad Assisi: “La pace è un cantiere aperto a tutti, non solo
agli specialisti, ai sapienti e agli strateghi. La pace è una responsabilità universale: essa passa
attraverso mille piccoli atti della vita quotidiana. A seconda del loro modo quotidiano di vivere con
gli altri, gli uomini scelgono a favore della pace o contro la pace”.
Gli operatori della Comunità di Sant’Egidio forniranno alcune tracce con proposte operative e spunti
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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di riflessione, per aiutare le classi nella produzione dei lavori.
Ogni classe è invitata ad elaborare testi, poesie, produzioni artistiche, composizioni musicali, foto
o video.
Si possono naturalmente utilizzare altri libri, testi, video o testimonianze scelti dai professori o
proposte dai ragazzi.
I professori devono compilare una scheda di iscrizione per ogni classe che intende partecipare, e
inviarla ad un indirizzo e-mail che sarà presto fornito, o consegnarla al referente locale del
Movimento “Giovani per la Pace”.
La Convention finale “Living Together 2016”, con tutte le scuole in concorso, durante la quale avrà
luogo la premiazione dei lavori migliori , si terrà a Febbraio 2016.
III Incontro - Gennaio 2016– Il viaggio della speranza: i migranti
PROPOSTE:
Incontro con un Migrante sopravissuto alle tanti stragi del Mediterraneo
Racconto delle tante storie che costringono ogni anno i Migranti a lasciare la propria terra in cerca di
un futuro migliore
Dati e numeri sull’immigrazione
Invito a partecipare alla preparazione della cena per le persone che vivono per strada
IV Incontro - Marzo 2016 Peace is the future: per un mondo senza violenza
PROPOSTE:
“L'aver abitato una terra di pace ci riempie di responsabilità verso tanti che la pace non ce l'hanno".
L’ Italia. Settanta anni di pace.
Paesi in guerra – approfondimento delle vite delle persone che vivono in paesi che hanno
dimenticato cosa vuol dire la pace.
Violenza nelle nostre scuole e nel nostro quartiere. Che cosa possiamo fare noi?
Invito alle feste di Primavera nel quartiere e nelle case per anziani con la partecipazione di tutte le
scuole del quartiere. Giovani e anziani per costruire la pace.
V Incontro - Maggio 2016 con un anziano del quartiere o di una casa di riposo della zona
La scelta di proporre come ultimo incontro la testimonianza di un anziano che vive in istituto nasce dal
desiderio di creare un momento di confronto e dialogo tra le generazioni, per aprire ancora una volta un
cantiere di idee, sogni e progetti nelle scuole romane. Questo incontro intende coniugare l’esperienza degli
anziani, custodi della memoria di un popolo, con quella dei giovani, chiamati a raccoglierne l’eredità per
costruire il loro futuro.
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Insieme giovani e anziani possono unirsi per cambiare il nostro presente e per creare una città più umana in
cui gli anziani non vengano esclusi perché considerati inutili e in cui i giovani possono trovare lo spazio per
essere portatori di una pace da cercare e vivere insieme.
Altre iniziative proposte
IL PRANZO DI NATALE CON I POVERI
PROPOSTE:
Visione di un video sul tema.
Raccolta e preparazione dei regali per i poveri, coinvolgendo le famiglie dei ragazzi.
Preparazione di centritavola, festoni e addobbi in genere per i luoghi di festa.
PACE IN TUTTE LE TERRE (PEACE IN ALL LANDS)
PROPOSTE:
Sensibilizzazione delle classi sul tema.
Preparazione, promozione e partecipazione a “Pace in tutte le terre”, la marcia globale per la
pace.
I LABORATORI MUSICALI “SOUNDS FOR PEACE”
Il movimento “Sounds for Peace” nasce all’inizio del 2009 per iniziativa dei Giovani Per la Pace.
L’intento è quello di dare una risposta attraverso al musica ad un clima di crescente violenza nella città di
Roma e nel mondo, facendo musica per la pace (Sounds for Peace).
I Sounds for Peace creano e propongono testi e brani musicali che muovono i cuori al rispetto per l’altro,
all’attenzione ai più deboli, alla costruzione di un mondo migliore, e si impegnano a non utilizzare mai il
linguaggio universale della musica per seminare odio e predicare il disprezzo;
Iniziative:
- L’Invito a suonare dal vivo a numerose manifestazioni pubbliche nel corso dell’anno con al centro il
tema della pace e della non-violenza;
- La partecipazione al concorso musicale PLAY MUSIC STOP VIOLENCE, promosso dalla Comunità di
Sant’Egidio, dalla Fondazione Musica per Roma e dalla Camera di Commercio di Roma. Diverse band
Sounds for Peace hanno partecipato alla finale 2014 all’Auditorium di Roma e alla finale 2015 al Pala
Atlantico nella categoria Young Talents.
Piano di sostegno scolastico della seconda generazione dell’immigrazione Destinatari: Bambini e ragazzi in età di obbligo scolastico. Alunni delle scuole superiori. Ragazzi arrivati in Italia negli ultimi mesi dell’anno scolastico non ancora iscritti nelle scuole italiane. Obiettivi: Con questo programma ci si propone il raggiungimento dei seguenti obiettivi: - conseguimento del titolo di studio
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- buon grado di apprendimento delle varie materie scolastiche - discreta autonomia di studio - capacità di lavorare insieme con persone di differenti culture lingue e religioni,provenienti dai diversi paesi del mondo. Metodo: Il raggiungimento degli obiettivi prefissati avviene soprattutto attraverso l’insegnamento e la messa in pratica di un approccio allo studio che mette al centro l’allievo, le sue difficoltà , le sue necessità ma anche le potenzialità. Si tiene conto delle particolarità di ciascuno, delle difficoltà linguistiche se ve ne sono ( frequentano infatti anche ragazzi che parlano correttamente l’italiano o che sono figli di immigrati, nati in Italia, per il quali l’italiano è la lingua principale) ed infine delle differenze culturali della società d’origine con quella d’immissione ove queste siano particolarmente rilevanti. Ci si avvale della collaborazione di insegnanti e professori dei diversi ordini e gradi della scuola italiana .Alcuni di questi provengono dalle scuole medie, altri dalle scuole superiori compresi i licei. Gli alunni vengono seguiti individualmente o in piccolissimi gruppi nello studio delle varie discipline scolastiche. Ogni alunno è accompagnato nello studio durante tutto l’anno scolastico e, ove necessario, anche in alcuni mesi estivi per più intensi piani di recupero. I piani di recupero, personalizzati, sono di norma concordati coni docenti delle scuole frequentate dagli alunni. Viene richiesta inoltre la collaborazione della famiglia, nei limiti delle possibilità della stessa, ai fini di una maggiore integrazione nel tessuto sociale.
8. PROGETTO“INCONTRI “ Centro Astalli – Roma – Prof. Forni
Il progetto Incontri, è un percorso didattico della Fondazione Centro Astalli sulla conoscenza delle
principali identità religiose presenti in Italia, che si rivolge alle classi delle scuole medie e superiori.
L’ obiettivo è quello di aiutare i giovani a superare gli stereotipi e i pregiudizi più comuni e a scoprire che
ogni religione è una realtà “complessa” e variegata, che si può comprendere solo con la conoscenza delle
fonti e, soprattutto, con l’incontro diretto con persone che vivono la propria fede nell’esperienza
quotidiana.
Come Fondazione Astalli sentiamo particolarmente l’urgenza, in un momento in cui siamo tutti molto
sollecitati sul tema dell’identità religiosa e della convivenza di fedi diverse, di dare la nostra testimonianza
di dialogo interreligioso quotidiano, fatto di rispetto, curiosità, condivisione di valori e di obiettivi per la
costruzione di una società più ricca e più aperta.
Le attività del progetto
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9.PROGETTO “UN NEANDERTHAL TRA I BANCHI” Laboratori didattici, mostra scientifica e conferenze con la collaborazione del Museo Pigorini
Gli insegnanti della classe sono in primo luogo invitati a lavorare in classe con gli studenti sui temi del
progetto, utilizzando i materiali didattici che la Fondazione Astalli mette a disposizione.
La tappa successiva è l’incontro in classe , della durata minima di un’ora e mezza, a cui parteciperà un
operatore della Fondazione Centro Astalli e un testimone della religione che si è scelto di approfondire. E’
un momento di incontro e di scambio, in cui i ragazzi sono solleciti a intervenire e a fare domande.
Dopo l’incontro in classe, che resta il centro del progetto, la Fondazione Astalli offre alle classi coinvolte
alcune proposte di approfondimento:
• Visita a un luogo di culto del territorio. È un’occasione di incontro con la comunità che frequenta quel
luogo e un’opportunità di scoprire anche realtà meno note e frequentate.
Vedere sezione scuola primaria pag.59
ALTRI PROGETTI PROPOSTI DA EMERGENCY E DA LIBERA
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Progetti Extracurricolari
Scuola Primaria
ATTIVITÀ MOTORIE atletica leggera, pallavolo e scherma a cura dell’associazione
“Volleyrò”
LINGUE STRANIERE Inglese, con certificazione finale a cura dell’associazione Alt
Academy
MUSICA corsi di strumento musicale a cura dell’associazione
“Musichiamo”
LABORATORIO DI CERAMICA IN INGLESE
IL DOPOSCUOLA Corsi per alunni DSA a cura dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA
DISLESSIA (AID)
Lingue straniere con Alt Academy Il progetto prevede corsi di potenziamento linguistico per la scuola primaria, per consentire agli allievi di partire dalla seconda elementare con un obiettivo specifico da raggiungere in quinta elementare la certificazione flyers del Cambridge. E’ assolutamente riconosciuto che i bambini dovrebbero avere un livello A2 del framework europeo terminata la quinta elementare; questo di norma si verifica in tutti gli stati dell’Unione Europea, difficilmente in Italia. Il corso seguirà i syllabus stabiliti dagli esaminatori Cambridge e procederà a potenziare le 4 abilità linguistiche. Saranno utilizzati supporti audio per far esercitare gli allievi sulla listeningcomprehension. I bambini sosterranno l’esame di certificazione Young Learners. I nostri insegnanti sono tutti madrelingua o bilingue, specializzati nell’insegnamento della lingua inglese a bambini e adolescenti. CORSO POMERIDIANO RILASCIO CERTIFICAZIONI LINGUA INGLESE certificazioni liv Flyer ( a cura della
prof.ssa Spagnolo Alessandra)
Il progetto di certificazione per la lingua inglese livello A1, risponde bene a quanto sottolineato dal Piano
dell’Offerta Formativa dell’Istituto Visconti, perché rende la scuola un luogo di formazione in cui i ragazzi
passano piacevolmente alcuni momenti della loro crescita sia dal punto di vista didattico che personale.
DESTINATARI : alunni delle classi prime medie e delle quinte elementari che dovranno poi a fine anno sostenere gli esami (max.20 per corso)presso un ente esterno abilitato al rilascio delle certificazioni (Accademia Britannica International House –Cambridge University ) Il progetto iniziera' a meta' ottobre e durera' 25 ore con una frequenza di una volta la settimana di un 'ora. il progetto prevede l'utilizzo di un libro di testo, che sara' integrato dal supporto tecnologico, da video,
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audio. si fara' molto uso di esercizi per migliorare e dare sicurezza ai ragazzi nella produzione orale e scritta, altrettanto per la comprensione. Sara’ utilizzata, in orario pomeridiano (14,30-16,30) un’aula per una volta alla settimana, di venerdi'(Palazzo Ceva) per il corso per le prime medie, mentre sara' utilizzata un'aula della Gianturco per il corso destinato alle quinte elementari.
Musica: corsi di strumento musicale con associazione “Musichiamo”
Si offre la disponibilità dello studio di tutti gli strumenti e del canto, possibilità di formazione di classi di strumento musicale e di coro. Lezioni individuali da 30 minuti Lezioni individuali da 50 minuti Lezioni di coppia di strumento da 50 minuti: Per chi volesse, c’è la possibilità di prendere lezioni col presidente dell’associazione, Maestro Simone Gullì.
Scuola Secondaria di 1° grado
TABELLA RIASSUNTIVA
LABORATORIO DI METODO DI STUDIO Si costruisce l’autonomia e le competenze nello studio
IL DOPOSCUOLA DELL’ASSOCIAZIONE
ITALIANA DISLESSIA (AID)
Si fanno i compiti, si studia, si ripassa, si richiedono
spiegazioni e chiarimenti sulle materie di studio. I
compiti e lo studio da farsi non sono solo quelli previsti
per il giorno successivo, ma anche quelli per i giorni
seguenti e per la settimana successiva.
CORSI DI RECUPERO Laboratori di recupero di matematica, italiano e inglese
ATTIVITÀ MOTORIE Atletica leggera, pallavolo e scherma
LINGUE STRANIERE Inglese, Francese, con certificazione finale DELF KET
MUSICA Corsi di strumento musicale
ATTIVITÀ TEATRALE Propedeutica al teatro
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Musica: laboratorio di Canto Corale, Pianoforte e Solfeggio, Propedeutica alla Didattica Musicale
‘La musica esprime ciò che non può essere detto, e su cui non si può rimanere in silenzio’ Victor Hugo
PREMESSA
L’idea di proporre un progetto per l’istituzione di un coro di voci bianche nella scuola primaria e nella
secondaria di primo grado, di un regolare corso di canto corale e di lezioni di musica, nasce dalla personale
formazione musicale della docente e da diversi anni di esperienza nella scuola dell’obbligo a contatto con i
bambini e i ragazzi.
Da qualche semplice canto imparato per un saggio di Natale, per la fine dell’anno o per la messa di Pasqua,
è nato l’entusiasmo per la ‘polifonia’, il canto a più voci; ma ciò che i ragazzi hanno spesso sperimentato e
compreso da questa esperienza è che quando viviamo qualcosa di bello e ci impegniamo per esso,
desideriamo non perderlo, desideriamo che non finisca. Abbiamo imparato, in sostanza, che siamo fatti per
l’Infinito.
Allora, cantare in coro e studiare musica attiene più o meno consapevolmente al nostro Destino ultimo e
alla possibilità di raggiungerlo anche attraverso questa bellissima arte.
OBIETTIVI
Obiettivo principale è quello di educare la sensibilità educando alla Bellezza, potenziando le singole
capacità che emergono all’interno della dinamica educativa propria del coro. Il coro infatti è una Comunità
dove il singolo ha un grande valore per se stesso ma anche in relazione agli altri; nel coro si impara la
responsabilità personale e si acquisisce la capacità di “ascoltare” e di lasciare spazio, di produrre
personalmente e sentirsi parte di un significato comune straordinariamente bello che da soli non
potremmo realizzare e per il quale volentieri ci impegniamo, anche rinunciando a qualche piccola cosa di
noi stessi.
Quindi l’intervento proposto agli studenti vuole essere uno strumento utile per un laboratorio di crescita
personale e comunitaria nella possibilità di acquisire nuove abilità e competenze musicali teorico/pratiche
esprimendo anche i propri sentimenti ed emozioni.
CONTENUTI
Poiché l’intenzione del progetto è avvicinare i bambini e i ragazzi alla bella musica colta in modo serio,
impegnativo ma anche gratificante e speciale, il repertorio del Coro di voci bianche può comprendere brani
della tradizione classica ed abbracciare il periodo che va dal rinascimento ai nostri giorni.
Composizioni polifoniche da una a tre voci sacre e profane, dalle “canzonette” rinascimentali ai canti
gospel, rielaborazioni corali di canzoni di musica leggera o musica da film. In particolare, il Coro di voci
bianche potrebbe periodicamente collaborare con i cantori della Cappella Liberiana di S. Maria Maggiore e
con il Coro Polifonico dell’Associazione Culturale ‘Canticorum Jubilo’
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Si propone anche un’introduzione allo studio del pianoforte e alla sua tecnica su scale maggiori e minori,
studi di tecnica, piccole sonate da vario repertorio; studio del solfeggio parlato, cantato, dettato ritmico e
melodico.
Per i più piccoli della scuola primaria è possibile attuare un percorso di propedeutica alla didattica musicale
incentrato sull’esperienza del ritmo (metodo e Strumentario Orff) e del canto.
ATTIVITA’ e ORGANIZZAZIONE
Due lezioni settimanali obbligatorie di canto corale della durata di 120 minuti ciascuna e per gli alunni che
lo desiderano il corso offre inoltre una lezione settimanale individuale di pianoforte e solfeggio a
completamento del percorso del laboratorio.
Due lezioni settimanali di propedeutica (Metodo Orff) e canto.
PRODOTTI INTERMEDI E FINALI
Saggi di Natale, fine anno o in altri periodi da definirsi, nei locali della scuola, presso la basilica di S. Maria
Maggiore in collaborazione con la Cappella Liberiana, con il Coro Canticorum Jubilo o presso altri spazi
legati al territorio.
DESTINATARI
I destinatari di questo progetto sono gli alunni della scuola secondaria di primo grado ‘Ennio Quirino
Visconti’ di Roma.
ATTREZZATURE
Si utilizzeranno le attrezzature e gli spazi che la scuola già possiede nelle sedi di Via della Palombella 4, Via
Quattro Novembre 95 e Vai S. Agata dei Goti 19.
DURATA Annuale, a.s. 2015 - 2016
L’INSEGNANTE Anna Maria Contu
I genitori degli alunni con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (Dsa) faticano nell’aiutare i propri figli a fare
i compiti a casa, perché spesso non conoscono le strategie giuste da adottare e vivono con ansia le difficoltà
dei ragazzi. E’ molto importante invece che questi allievi vengano seguiti da persone specializzate (tutor
dell’apprendimento che hanno frequentato un corso AID), in grado di impostare un corretto metodo di
studio che conduca gli alunni con Dsa verso un’autonomia completa o parziale. Il doposcuola
dell’Associazione Italiana Dislessia(AID), attraverso l’utilizzo di strategie che aiutano a studiare in modo
attivo e proficuo, dà al ragazzo una nuova consapevolezza delle proprie potenzialità sia nel lavoro
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scolastico che in famiglia. Si ottengono questi risultati attraverso l'uso di tecnologie informatiche
nell'educazione, metodologie didattiche attive e partecipative e strategie psicoeducative, con l’obbiettivo di
favorire il benessere scolastico e la qualità della vita degli studenti.
I ragazzi si troveranno in un ambiente stimolante e sereno che lascerà spazio al confronto e alla
socializzazione, permettendo a pieno la loro integrazione. I tutor del doposcuola, operando in équipe con
un responsabile e un coordinatore AID, avranno il compito, sia di individuare le modalità di lavoro più
idonee per ciascun partecipante verificandole periodicamente, sia di creare un ponte tra la famiglia, i
terapisti e gli insegnanti curricolari. La presenza di una rete di supporto infatti è una delle condizioni che
migliora l’intervento.
A chi è rivolto. Il doposcuola è rivolto a bambini e bambine con DSA della scuola primaria; ragazzi e
ragazze con DSA della scuola secondaria di primo grado.
Modalità di svolgimento L’attività è organizzata in piccoli gruppi (rapporto 1 un insegnante ogni 3 alunni).
Le attività si svolgeranno in lezioni da due ore ciascuno, non frazionabili. Non sarà possibile partecipare a
due lezioni nello stesso giorno. Sarà invece possibile partecipare a due o al massimo tre lezioni nell’arco
della settimana.
Ogni doposcuola AID è diviso in due moduli della durata di 4 mesi cosi suddivisi: primo modulo ottobre-fine
gennaio;secondo modulo febbraio-fine maggio.Sarà possibile partecipare a un massimo di due moduli
per anno , facendone formale richiesta.
Cosa si fa nel doposcuola:
� si fanno i compiti,
� si studia,
� si ripassa,
� si richiedono spiegazioni e chiarimenti sulle materie di studio.
I compiti e lo studio da farsi non sono solo quelli previsti per il giorno successivo, ma anche quelli per i
giorni seguenti e per la settimana successiva.
In caso non sia possibile svolgere i compiti o siano tutti eseguiti i tutors si preoccuperanno di far svolgere
delle attività di rinforzo dei seguenti obiettivi:
- Acquisizione metodi e strategie di studio
- Acquisizione maggiore autonomia nell’uso degli strumenti compensativi
- Agevolazione di un atteggiamento metacognitivo rispetto alle proprie strategie di apprendimento
- Prevenire la comparsa e il consolidamento di strategie o meccanismi errati o inefficaci
Le famiglie
Le famiglie saranno informate relativamente al progetto specifico pensato per i propri figli e coinvolte
rispetto ai miglioramenti, ai cambiamenti e alle osservazioni effettuate durante le attività.
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I genitori dovranno accettare, al momento dell’iscrizione, un “regolamento” condiviso con il personale del
doposcuola e con il coordinatore del doposcuola stesso, all’interno del quale saranno specificate anche le
modalità di pagamento ed i costi. Le famiglie si impegnano a ordinare i libri in formato digitale il prima
possibile. E a fornire un Pc portatile ai figli.
INGLESE E FRANCESE CON CERTIFICAZIONI RICONOSCIUTE A LIVELLO INTERNAZIONALE
I docenti che seguono queste tipologie di corso sono scelti tenendo conto della loro competenza e della
capacità di preparare gli studenti ad affrontare tali esami.
Esami e certificazioni in inglese
La nostra pluriennale esperienza nell’insegnamento della lingua inglese ci permette di realizzare corsi per la
preparazione a tutti i più importanti esami per la certificazione del livello di conoscenza della lingua inglese.
Le principali organizzazioni che erogano questi esami sono 3:
University of Cambridge
City&Guilds
ETS (Educational Testing Service)
Ciascuna di queste organizzazioni rilascia dei certificati specifici che richiedono una preparazione
differenziata in base al livello di partenza e all’esame scelto.
Per quanto riguarda l’University of Cambridge ESOL Examinations realizziamo corsi per i seguenti esami:
Esami di General English:
Key English Test (KET) A2
Per quanto riguarda la lingua francese, organizziamo corsi di preparazione per sostenere gli esami DELF (
Diplôme d’Etudes de Langue Française) livelli A1 e A2..
Il diploma DELF è l’unica certificazione riconosciuta a livello internazionale sia dalle istituzioni pubbliche e
private francesi che dagli Enti dispensatori di borse di studio e programmi di formazione all’estero dei vari
paesi europei.
I diplomi sono rilasciati dal Ministère de l’Education Nationale francese, garante della validità pedagogica
delle prove.
I DELF A1 e A2 – utilizzatore elementare – valorizzano le prime basi apprese in francese.
L’Italia è tra i primi paesi mondiali per il numero di candidati (nel 2006, circa 30.000 candidati si sono
presentati agli esami) e per l’introduzione della certificazione nelle scuole e università: i diplomi francesi
sono stati varati dal MIUR sulla base di una convenzione stipulata con gli Enti certificatori stranieri (DPR 8
marzo 1999 n.275 – Regolamento dell’autonomia, programma CAMPUS ONE).
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ATTIVITA’ SPORTIVE
Le attività sportive sono state sempre un “fiore all’occhiello” dell’ I.C. Visconti.
In quest’anno scolastico, come Ampliamento dell’offerta formativa, il nostro Istituto Comprensivo ha
attivato le seguenti iniziative a livello sportivo, sia in orario curricolare che extra curricolare.
Attività sportive in orario curricolare, rivolte a tutte le classi della scuola media, in collaborazione con
esperti esterni di A.S.D. Volleyrò: affiancamento ai docenti per l’accompagnamento degli alunni presso la
nuova palestra sita nel plesso di Sant’Agata dei Goti ed effettuazione di lezioni dimostrative di pallavolo;
In orario extra curricolare:
attivazione del corso di atletica leggera – lun e merc 15.00/16.30- presso lo stadio di atletica leggera di
Caracalla, Nando Martellini, con la collaborazione degli insegnanti di educazione fisica della scuola
attivazione di corso pomeridiano di volley – mar e giov dalle 14.30/16.30 - presso la palestra della
scuola o dell’Istituto Professionale Colombo, tenuto da istruttori Volleyrò
preparazione del gruppo sportivo scolastico e successiva partecipazione ai Campionati Studenteschi, ai
Tornei interni per classi parallele, con particolare riferimento alle discipline:
atletica leggera, vela,pallavolo,hockey
progetto Valori dello Sport
Campi Scuola:
in continuità con il progetto dello scorso anno si organizzerà un campo scuola velico ad Anzio
per le classi seconde e terze si organizzerà una crociera a vela nelle isole dell’arcipelago toscano
LABORATORIO SUL METODO DI STUDIO - PER LE CLASSI PRIME MEDIE-“IMPARARE AD IMPARARE”
Il metodo di studio, ossia le modalità attraverso le quali lo studente organizza in modo ottimale i suoi
percorsi di apprendimento, rappresenta uno degli aspetti di maggiore rilevanza nell'attività quotidiana di
uno studente . Curiosamente però il metodo di studio, nei diversi percorsi formativi delle discipline della
scuola media superiore, non e' oggetto di una trattazione specifica .
Le ragioni di questa apparente contraddizione sono molteplici: innanzitutto non e' previsto, nei programmi
ministeriali ,uno spazio istituzionale finalizzato a questo scopo e quindi non e' chiaro a chi spetti tale attività
. Inoltre le diverse ricerche messe a punto negli ultimi anni finalizzate alla realizzazione di percorsi specifici
sul metodo di studio presentano solitamente due inconvenienti molto rilevanti : tempi estremamente
lunghi per la loro effettuazione ( a causa dei complessi metodi di ricerca utilizzati ) e necessità di personale
esterno per la loro implementazione .
Il progetto che viene illustrato in queste pagine prevede tempi di realizzazione rapidi e tali da risultare
pienamente compatibili con il carico orario di una scuola media .
Infine, a livello operativo, la scuola ha individuato alcuni docenti di lettere, referenti per la realizzazione del
progetto.
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Prima fase : Raccolta di dati relativi al metodo di studio attualmente utilizzato da parte degli studenti
appena iscritti al primo anno .La raccolta dei dati viene inserita all'interno delle attività del progetto
accoglienza .
Seconda fase : Presentazione dei dati e analisi al consiglio di classe , al fine di discuterne i risultati
evidenziati .In questa sede vengono anche indicati i nominativi degli studenti per i quali e' richiesto un
intervento più mirato e specifico .
Terza fase : realizzazione concreta degli interventi , sia per tutta la classe, sia per gli alunni che presentano
maggiori difficoltà ;
Quarta fase : Attivazione di forme di monitoraggio in itinere dell' attività e di supporto sul metodo di studio
realizzate durante tutto l'anno scolastico .
Il metodo più semplice e più immediato per la rilevazione della situazione generale nelle diverse classi e' la
somministrazione di test .
I test sono finalizzati ad ottenere alcuni informazioni generali , ritenute significative , sulla base di domande
specifiche , come riportato nella tabella sottostante .
Modi e sui tempi di studio dell'alunno
Tempo medio giornaliero dedicato alla lettura di libri scolastici o alla redazioni dei compiti
Tempo medio giornaliero di lettura di libri non scolastici
Tempo medio giornaliero dedicato alla televisione
Tempo medio dedicato ad attività sportive, ricreative , ecc.
Modalità concrete di studio ( es. lettura ad alta voce , sottolineatura del testo , schematizzazione ecc.)
Comportamento dello studente in classe /Tempo medio di attenzione/ Partecipazione attraverso
domande, ecc./ Redazione di appunti , schemi, ecc.
Interesse in generale per interventi sul metodo di studio
Modalità indicative preferite di svolgimento di tali interventi ( lezioni frontali ,utilizzo di supporti
multimedia , durata , svolgimento di compiti a casa o scuola , ecc.).
I dati relativi ad ogni singola classe vengono presentati al consiglio di classe per informarlo sulla situazione
media ( ad es. se la classe , rispetto alle altre , dedica un tempo più breve allo studio a casa , ecc).
L'intervento successivo nella classe sul metodo di studio viene realizzato attraverso due modalità :
Un’ora o due ore, a cui partecipano tutti gli studenti della classe , nella quale il docente responsabile del
progetto, attraverso una lezione frontale, supportata da una presentazione realizzata in forma
multimediale ( tale modalità di presentazione e' stata oggetto di monitoraggio e risulta preferita dagli
studenti rispetto ad una semplice lezione frontale ) fornisce informazioni fondamentali per ottenere
migliori risultati nello studio , attraverso l'indicazione di metodi e strategie .
Due ore, di interventi mirati su piccoli gruppi di alunni ( al massimo 4-6 per gruppo) , individuati dal
consiglio di classe, ai quali verrà fornito un supporto ulteriore e più specifico sul metodo di studio
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attraverso la somministrazione di test finalizzati ad individuare il tipo di apprendimento e attraverso
spiegazioni operative sulle migliori modalità che essi dovranno seguire per migliorare il loro apprendimento
METODO DI STUDIO (sintesi delle principali caratteristiche )
scorrere preliminarmente il testo per individuarne gli argomenti principali e le parti in cui e' strutturato;
porsi delle domande che riguardano gli argomenti fondamentali trattati nel testo ;
leggere con attenzione il testo , cercando di dare delle risposte alle domande che ci siamo posti
sull'argomento trattato;
riflettere su ciò che si e' letto , cercando di proporre degli esempi e di mettere in relazione ciò che si e'
letto con le proprie precedenti conoscenze ;
ripetere quanto e' stato studiato senza l'ausilio del testo (che può essere utilizzato solo in un secondo
momento per la verifica e il reperimento delle eventuali nozioni non ancora apprese);
ripassare con frequenza la parte studiata, cercando di ricordare i concetti più importanti .
Se consideriamo la giornata di studio di uno studente , possiamo suddividerla in due momenti
fondamentali:
L'attività svolta a scuola
La lettura e lo studio dei testi scolastici e degli appunti a casa
Per ognuno di questi aspetti, con il corso, verranno dati agli alunni validi consigli .
La lezione sul metodo di studio permette a tutti gli studenti di avere un sistema di riferimento per il loro
studio e per il loro comportamento in classe .
Richiesta di attuazione di un progetto di laboratorio teatrale con esperto esterno
Perché
Fare teatro nella scuola può voler dire leggere e allestire un testo scelto dal patrimonio artistico esistente
secondo le esigenze del gruppo di lavoro, elaborare liberamente un testo assunto come riferimento a
tematiche, argomenti, problemi che si intendono sviluppare, creare un testo come ideazione collettiva su
un argomento di ricerca liberamente scelto dal gruppo.
L’esperienza teatrale per i ragazzi è un fatto culturale di ampio respiro.
Li coinvolge nella solidarietà di gruppo intorno a progetti unificanti, li rende consapevoli del valore della
collaborazione e del confronto, li stimola alla ricerca e alla sperimentazione.
Il carattere formativo del teatro nasce dall’impossibilità di ricondurlo a formule didattiche troppo semplici e
scontate, dal suo appartenere al mondo del gioco e dell’immaginazione, dal suo affondare le radici nel
bisogno di espressione e di comunicazione dell’uomo di ogni tempo.
L’esperienza teatrale passa sempre attraverso una rigorosa progettualità. Si progetta il teatro come gioco,
come festa, come comunicazione. In ciascun caso si sperimenta il massimo di libertà espressiva e
contemporaneamente ci si sottomette al fascino delle regole che il teatro impone.
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LABORATORIO TEATRALE
Tramite il teatro, il ragazzo attua creativamente e dinamicamente processi di identificazione, di mutazioni
di ruoli, operazioni che sono necessarie per arricchire e orientare la dimensione cognitiva e quella sociale,
per realizzare con maggiore forza quelle che sono le sue potenzialità, per dare vita all’immaginazione…
Varie sono le occasioni che si realizzeranno nelle ore curricolari anche come attività di laboratorio: si va
dalla recita di un copione alla rielaborazione e rappresentazione di un testo narrativo, dall’improvvisazione
al mimo, all’espressione del corpo, alla drammatizzazione di eventi storici e sociali.
Gli obiettivi formativi dell’attività teatrale si pongono a livello trasversale e sono:
• Capacità di accedere alle dinamiche conoscitive attraverso processi di codifica e decodifica
• Capacità di cogliere rapporti, integrazioni e collegamenti tra discipline e linguaggi diversi
• Capacità di osservare fenomeni e situazioni umane e sociali e di relazionarle criticamente
• Capacità a integrare conoscenze, trasportandole da un settore ad un altro, da un contesto ad un
altro
• Utilizzare i linguaggi non verbali
• Attuare processi di identificazione e di intuizione
• Abilità ad assumere ruoli diversi nella progettualità e operatività teatrale
• Potenziare le proprie capacità creative
Obiettivi pedagogici fondanti
• Educare all’ascolto e al dialogo
• Sviluppare la collaborazione
• Coltivare le potenzialità
Per la realizzazione di quanto detto, l’insegnante sottoscritta ha proceduto all’individuazione delle risorse
necessarie ampliando il campo educativo anche al di fuori dell’istituzione scolastica con utilizzazione di
realtà e forze esterne. In particolare, avendo avuto modo di collaborare con Giulia Valli nell’ambito del
progetto Viva Verdi a.s. 2013-2014, conclusosi con una rappresentazione al Teatro Argentina, e nella
preparazione di una performance nel Chiostro di S. Agata dei Goti in occasione della Notte Bianca 2014,
constatata la sua professionalità e competenza, propongo come partner e contributo alla realizzazione del
progetto proposto il PROGETTO PER ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE TEATRALE “LA STORIA SIAMO NOI” a cura di
Giulia Valli. Il progetto è stato elaborato, focalizzando l’attenzione sullo sviluppo delle seguenti
competenze:
• comprensione del testo scritto nelle sue varie forme
• produzione nella lingua orale (pratica discorsiva, esposizione espressiva)
• sviluppo dell’argomentazione
e prevede la collaborazione tra docenti di discipline diverse su tematiche comuni.
TEMI
Il rapporto con l’altro come componente fondamentale dell’identità
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I grandi temi della Letteratura immortale
Il conflitto
L’uomo - l’umanità
CONTENUTI
Classe I: L’Epica classica, il Mito
Classe II: Le Novelle di Boccaccio
Classe IIIA: La poesia dell’Ottocento e del Novecento. La Grande Guerra
OBIETTIVI COGNITIVI
Lettura e comprensione della lingua scritta
I fase: lettura
- in classe: lettura a voce alta del testo scelto
- in laboratorio: dizione, respirazione, uso del diaframma, uso dei risonatori, lettura
II fase: lettura a più voci assegnando i ruoli agli alunni
- in classe: lettura a voce alta del testo scelto
- in laboratorio: verifica e sviluppo del lavoro svolto in classe, con primi approcci al movimento
scenico
Comprensione lingua scritta > Analisi del testo (chi, che cosa, dove, quando, perché)
• caratteristiche fisiche e psicologiche
• relazioni tra i Personaggi
• funzione di ciascun Personaggio
• motivazione del suo esistere
Comprensione lingua scritta e orale (ascolto)
Produzione lingua scritta e orale
in laboratorio:
- “riconduzione” di elementi della storia al vissuto di ciascun ragazzo
- acquisire la competenza di raccontare con parole proprie una storia, arricchendola con invenzioni
mimico-gestuali
- affinare la capacità di ascolto
- comunicazione e relazione con tutti i componenti del gruppo.
Tecnica della lingua > Stile: come viene narrata la storia
in classe:
- narrazione (ordine cronologico, ordine della narrazione)
- narrazione in I e III persona
- riflessione sull’uso dei modi e dei tempi dei verbi e sul lessico usato
in laboratorio:
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- ipotesi di sceneggiatura: Io narrante – Narratore: varie funzioni (interno ed esterno alla storia)
- introdurre il concetto di Coro nell’antica Grecia
Produzione nella lingua scritta in classe:
il dialogo > uso del discorso diretto: esempi ed esercizi
in laboratorio:
tecnica della sceneggiatura:
trasformazione del testo narrativo in testo teatrale
trasformazione della descrizione in dialogo
trasformazione del discorso indiretto in diretto
spazi e tempi funzionali alla messa in scena
funzione della didascalia nella sceneggiatura
STRUMENTI E MEZZI
• Il Laboratorio teatrale per la coscienza del corpo, il rapporto con l’altro
• La lingua e la scrittura creativa anche come simbolizzazione dei propri vissuti e della riflessione su di
essi
CONDIZIONI ORGANIZZATIVE
Tempi di attuazione
Da novembre per sette mesi, un incontro settimanale di h. 1 extracurricolare.
Gli incontri si intensificheranno nel mese di maggio per eventuali ulteriori prove dello spettacolo finale
Prodotto Finale
In un giorno tra il 20 maggio e il 3 giugno: saggio finale; Performance all’interno della Notte Bianca
RESPONSABILITA’ DI ATTUAZIONE Prof.ssa Ester Di Francesco, insegnante di Lettere nelle classi IIIA e 1I
METODOLOGIA
Costruire il gruppo come relazione di comprensione e di crescita
Sviluppare il confronto tra i ragazzi e riflettere sulle dinamiche che esistono nel gruppo classe
MODALITA’ DI VERIFICA
Monitoraggio in itinere (febbraio – marzo 2016)
Lezioni aperte per illustrare i contenuti del laboratorio e le tecniche usate)
Raccolta di opinioni tra i ragazzi e i genitori
Verifica in itinere sugli obiettivi cognitivi: test di comprensione, ascolto e produzione della lingua
scritta e orale
Verifica e valutazione finale
Questionari per misurare la soddisfazione
Raccolta di opinioni tra i ragazzi e i genitori (ricaduta sui ragazzi: coinvolgimento, reazioni,
cambiamenti nel comportamento)
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Luoghi: Classe, Chiostro di S. Agata dei Goti
Prodotti: Materiali cartacei: diario di bordo, sceneggiatura, Video, Materiale fotografico
Pubblicizzazione: Spettacolo finale; Performance all’interno della Notte Bianca
ULTERIORE PRECISAZIONE
Il progetto è funzionale anche al percorso di alunni DSA
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI,D.S.A.,B.E.S.
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100
Gli alunni con handicap psico-fisici e sensoriali pongono alla scuola l'esigenza di una particolare
flessibilità nell'organizzare il loro percorso formativo.
L'inserimento di questi alunni è regolato dalla legge-quadro n. 104 del 05.02.92 e dal sottile confine
nell’applicazione della legge 170 del 2010 e la direttiva ministeriale avente oggetto i Bisogni Educativi
Speciali, del 27 dicembre 2012.
La diagnosi funzionale per ogni alunno diversamente abile, viene aggiornata all'inizio di ogni anno
scolastico coinvolgendo i genitori, l'equipe psico-socio-sanitaria competente, i docenti della classe, il
Dirigente Scolastico, mentre in alcuni casi l’aggiornamento avviene solo al passaggio al successivo
livello di istruzione.
Il piano educativo personalizzato (P.E.P.) coinvolge tutto il Consiglio di classe ed è verificato
periodicamente nei G.L.H. Operativi e nell'interclasse, per attuare modifiche e/o aggiunte laddove se
ne ravvisi la necessità. Particolare cura è riservata agli alunni in situazione di handicap nel passaggio
da un ciclo all'altro di scolarizzazione, attivando percorsi che garantiscano la continuità, l'accoglienza
in un clima relazionale positivo, con particolare attenzione all'educazione alla salute.
Il Piano Educativo Personalizzato si propone di attuare percorsi che portino l'alunno a migliorare ed
a potenziare le seguenti aree:
- Autonomia scolastica, personale e sociale.
- Acquisizione di competenze e abilità (cognitive, comunicative, espressive, percettive,
motorie).
- Conquista degli strumenti operativi di base (linguistici e matematici).
L'attività degli insegnanti di sostegno non è intesa soltanto come supporto all'apprendimento
cognitivo dell'alunno, ma è anche riconosciuta come risorsa spendibile nella scuola e nelle classi, per
migliorare la relazione dell'alunno in difficoltà e per aiutare ed educare i ragazzi ad accettare le
diversità e le peculiarità di ognuno. Dove è possibile, la scuola attiva dei laboratori multitematici, nei
quali gli alunni possano sperimentare percorsi alternativi alla lezione tradizionale che valorizzino
l'operatività e l'acquisizione di abilità.
Sostegno agli alunni con difficoltà di apprendimento
La scuola cerca di dare una risposta a tali difficoltà suggerendo apprendimenti diversificati,
l'utilizzando una pluralità di linguaggi che valorizzino la persona e diano voce a tutti.
Propone, inoltre, esperienze operative di ampio respiro, allo scopo di suscitare negli alunni interessi e
stimoli in rapporto alle potenzialità di ciascuno. Il laboratorio teatrale, il laboratorio di manipolazione
per i più piccoli, l'educazione al movimento, il canto corale sono gli strumenti operativi attraverso cui
si intende rispondere a tali difficoltà.
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101
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
I Bisogni Educativi Speciali (BES) hanno come riferimento legislativo la Direttiva ministeriale del 27
dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica“.
Viene indicata con Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs), quell' area dello svantaggio
scolastico che ha al suo interno tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità, dei disturbi evolutivi
specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. In ogni classe troviamo bambini
che hanno bisogno di un'attenzione speciale, più assidua rispetto ai coetanei, da parte del team docente
per diverse ragioni: che si tratti di svantaggio socio culturale e linguistico, di disturbi specifici di
apprendimento talvolta associati a disturbi e/o ritardi evolutivi,difficoltà derivanti dalla non conoscenza
della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato e multietnico
insieme delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più diffusa ed evidente.In alcuni casi,
si evidenzia dunque la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e
studenti con bisogni educativi speciali, anche predisponendo un Piano Didattico Personalizzato, articolato,
che serva come strumento di lavoro per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le
strategie, metodi di lavoro e strumenti compensativi di intervento programmati. Il team docente si
riserverà poi, di effettuare modifiche e/o aggiunte in itinere, a seconda delle esigenze psicofisiche e
scolastiche dei singoli alunni.
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102
INIZIATIVE PERMANENTI
Accoglienza - è tesa a:
garantire ai nuovi alunni e ai loro genitori un clima positivo
facilitare l’integrazione dell’alunno con l’ambiente scolastico
sviluppare il senso di appartenenza e di identità
Si realizza attraverso:
visita della scuola e dei laboratori
conoscenza delle attività che vi si svolgono
conoscenza della comunità scolastica
visita alle altre scuole dell’Istituto
Continuità - è tesa a:
delineare un profilo formativo dell’alunno in rapporto con la scolarità precedente e
seguente
coordinare gli obiettivi educativi tra i diversi livelli di scuola
agevolare il passaggio tra i diversi ordini di scuola
Si realizza attraverso:
incontri tra i docenti di scuola materna, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado per delineare
linee di intervento volte alla costruzione di comuni attività, soprattutto nei plessi che ospitano diversi
segmenti scolastici.
Orientamento - è teso a :
conoscere sempre meglio se stessi e le proprie possibilità
realizzare attività di insegnamento/apprendimento finalizzate alla scoperta delle proprie
attitudini
fornire informazioni riguardanti le connotazioni, le articolazioni e gli sbocchi della scuola
superiore
realizzare iniziative di informazione delle famiglie anche attraverso l’apporto di esperti
esterni
Si realizza attraverso:
visite a scuole secondarie di II grado e incontri con i docenti del primo biennio delle stesse
visite a laboratori artigianali, esercizi commerciali, stabilimenti industriali, sedi di giornali,
etc.
contatti con Associazioni e Istituzioni per la somministrazione di test orientativi prima
dell’iscrizione alla scuola superiore
partecipazione alla rete di scuole del Distretto.
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ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
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ORGANIGRAMMA ISTITUTO COMPRENSIVO E.Q.VISCONTI a.s. 2015-16
COLLABORATORI SCOL.
COMITATO VALUTAZIONE
COLLEGIO DOCENTI
CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLLASSE
CONSIGLIO di ISTITUTO
GIUNTA ESECUTIVA
R.S.U
DIRETTORE DEI SERV. GEN. AMM.vi
STEFANO CORSANICI
FIDUCIARI DEI PLESSI
PRIMARIA GIANTURCO ADELAIDE MASSEROLI
SECONDARIA I GRADO
PALAZZO CEVA FLAVIO CAPITANIO
PRIMARIA RUSPOLI FIORELLA MAZZAFERRI
MARIA CRISTINA GELOSIA
PRIMARIA SETTEMBRINI ROBERTA CANTALUPPI
COLLABORATORI DEL DS SARA ZACCARDELLI (VICARIA)
GRAZIELLA NASCIMBEN
DIRIGENTE SCOLASTICO ROSSANA PIERA GUGLIELMI
SECONDARIA DI I GRADO SANT’AGATA DEI GOTI
ESTER DI FRANCESCO
COMITATO TECNOLOGIE
AREA SICUREZZA Referente esterno: Arch. MEUCCI Referente interno: MASSEROLI
REFERENTE SITO WEB
LUCIA APPOLLONI
ORGANI COLLEGIALI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI E VERTICALI
REFERENTE STAKEHOLDER MASSIMO CECCACCIO
REFERENTI ASSOCIAZIONI BRUGNOLA E GIARNERA
R.L.S.
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105
GESTIONE P.O.F. E P.T.O.F.
ORIENTAMENTO
INCLUSIONE
FUNZIONI STRUMENTALI COMMISSIONI DI LAVORO
CONTINUITA’
VALUTAZIONE
INCLUSIONE
VIAGGI DI ISTRUZIONE
ORIENTAMENTO
NUOVE TECNOLOGIE
FORMAZIONE DOCENTI
CONTINUITA’
ORGANIGRAMMA ISTITUTO COMPRENSIVO E.Q.VISCONTI a.s. 2015-16
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COLLEGIO DEI DOCENTI UNITARIO
Comprende tutti i docenti dei due ordini di scuola e viene convocato per deliberare sui seguenti temi comuni:
definizione e approvazione del P.O.F
programmazione dell’azione educativa e didattica
criteri per la formazione delle classi
criteri per la formulazione dell’orario delle lezioni
criteri per l’assegnazione dei docenti alle classi
designazione dei docenti Funzioni Strumentali
costituzione delle commissioni di lavoro
individuazione delle aree per l’aggiornamento e la formazione in servizio
scelta dei libri di testo
verifica dei risultati Il Collegio può riunirsi anche separatamente per i due ordini di scuola per approfondire tematiche specifiche e può articolarsi in commissioni di lavoro.
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI Coordinatori Dipartimento Scuola Primaria
CLASSI ASSE LINGUISTICO/ARTISTICO/STORICO ASSE MATEMATICO/SCIENTIFICO/TECNOLOGICO
PRIME BIANCALAURA CIPOLLETTI ANTONELLA GIOVAGNOLI
SECONDE ELISA GUIDA VALERIA ZAFFIRO
TERZE FIORELLA NICOLINI RENATA CATALDI
QUARTE FIORELLA MAZZAFERRI ANTONELLA FEDERICI
QUINTE CLARICE COCCIOLI ADDOLORATA MANGIA
RELIGIONE PUMA EVA
Coordinatori di dipartimento scuola media
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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107
MATERIA DOCENTE
LETTERE CRISTINA RUZZA
MATEMATICA FLAVIO CAPITANIO
TECNOLOGIA MASSIMO CECCACCIO
ARTE E MUSICA DANIELA ZANACCHI
RELIGIONE LORENZO FORNI
LINGUE ANTONELLA CESARO’
ED. FISICA ANNA CIPOLLETTA
Il Coordinatore del Dipartimento Disciplinare svolge i compiti seguenti:
Cura la stesura della documentazione prodotta dal Dipartimento predisponendola in formato elettronico, consegnandone copia al Dirigente Scolastico e a tutti i docenti del Dipartimento;
D'intesa con il Dirigente scolastico, convoca e presiede le riunioni del Dipartimento programmate dal Piano annuale delle attività;
Scelgono percorsi comuni per l’arricchimento dell’offerta formativa collaborano con la Commissione Valutazione per la preparazione delle prove di verifica in ingresso, a
medio termine e finale Partecipa alle riunioni dei Coordinatori dei Dipartimenti convocate dal Dirigente Scolastico.
CONSIGLI DI CLASSE E DI INTERCLASSE SCUOLA PRIMARIA Si riuniscono periodicamente per:
programmazione e collegamenti interdisciplinari
verifica della programmazione
formulazione del consiglio di orientamento scolastico per gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado
scrutini intermedi e finali Nel corso dell’anno scolastico sono previste periodiche riunioni con la presenza dei rappresentanti dei genitori, per verificare l’andamento didattico e disciplinare delle singole classi e avanzare proposte di miglioramento.
COORDINATORI DI CLASSE - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Coordinatori Segretari
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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1 A Barone Anna Domenichiello Bruna
3 A Ester Di Francesco Pezzullo Rocco
1I Urbani Luciana Claire Marie Silbermann
2H Tomassi Paolo Bottoli Carlo
3H Cannone Marianna Marzocca Vanessa
3I Barbara Piscini Montagnese Giuseppina
3 F Cristina Ruzza Cristina Fracassi
2A Ornella Scalona Anna Pace
1B Brugnola Tiziana Cipolletta Anna
2B Ceccaccio Massimo Forni Lorenzo
1 C Angelini Laura Forni Lorenzo
2 C De Tomasso Stefano Daniela Zanacchi
1 D Cesarò Antonella Rizzo Daria
2D Marini Gaira Tomassi Rolando
1 E Violo Luisa Nadia Vodopivec
2 E Marini Gaira Silvestri Sandro
3 E Immacolata Pizza Cipolletta Anna
1 F Brugnola Tiziana Filippaz Federica
2I Anna Cuffaro Tonon Eliana
1H Mattioli Marina Carelli Elisabetta
2 F Altavista Biancamaria Montagnese Giuseppina
I Coordinatori di classe svolge i seguenti compiti:
Sostituisce il Dirigente Scolastico nella Presidenza dei Consigli di Classe nei casi di Sua impossibilità a parteciparvi, comunque previa delega scritta;
Controlla il registro di classe (assenze, numero di verifiche, ritardi ecc.);
Media, nei casi di conflittualità, le relazioni fra i docenti del C.d.C. e gli alunni, presupposto di un sereno e stimolante setting classe;
Coordina interventi di recupero e valorizzazione delle eccellenze;
Promuove una programmazione di classe coerente con i bisogni formativi degli alunni e con gli indirizzi concordati in sede dipartimentale;
Verifica il corretto svolgimento di quanto concordato in sede di programmazione C.d.C.;
Propone eventuali riunioni straordinarie del C.d.C. con la presenza del dirigente;
Cura i verbali delle riunioni del consiglio di classe e della documentazione riguardante la stessa;
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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Convoca i Genitori degli alunni per problemi di apprendimento e/o di comportamento dei singoli su indicazione del Consiglio di classe e/o del dirigente;
Informa formalmente i genitori, in caso di ripetuti e ingiustificati ritardi, uscite anticipate, note e assenze;
Controlla la frequenza degli alunni e in casi di assenze prolungate, tramite la Segreteria, convocare gli esercenti la patria potestà per segnalare particolari problemi su delega del Consiglio di Classe;
Coordina il lavoro relativo alle intese interdisciplinari;
Informa, tempestivamente, il Dirigente su gravi mancanze degli allievi e su eventuali condizioni pregiudicanti il clima classe.
STAFF DI DIREZIONE GUGLIELMI Piera Rossana Dirigente Scolastico ZACCARDELLI Sara Collaboratrice con funzioni di vicaria NASCIMBEN Graziella Collaboratrice
RESPONSABILI DI PLESSO SCUOLA PRIMARIA
E.Gianturco Adelaide Masseroli
L.Settembrini Roberta Cantaluppi
E.Ruspoli Fiorella Mazzaferri e Maria Cristina Gelosia
RESPONSABILI DI PLESSO SCUOLA
SECONDARIA
Palazzo Ceva Flavio Capitanio
S.Agata de' Goti Ester Di Francesco
La collaboratrice vicaria Zaccardelli Sara, che ha anche la delega per la firma degli atti, coordina le due sedi della scuola secondaria di I grado e svolge le funzioni direttive in assenza del Dirigente Scolastico. La collaboratrice Graziella Nascimben coordina le tre sedi di scuola primaria. Tutto lo Staff di Direzione collabora strettamente col Dirigente Scolastico e, in sua assenza o impedimento, ne svolge le funzioni, assumendo idonee iniziative. Funzioni e compiti del responsabile di plesso:
Il Coordinatore Fiduciario rappresenta nel plesso il Dirigente Scolastico con cui collabora
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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strettamente e partecipa agli incontri di staff della Dirigenza Scolastica per operazioni di progettazione e di valutazione dei processi formativi in atto e dei risultati da conseguire;
informa preventivamente e concorda con il Dirigente Scolastico i possibili provvedimenti, riunioni o quant’altro si ritiene necessario per la soluzione di problemi e per il miglioramento delle attività del plesso stesso;
coordina, controlla e garantisce il regolare funzionamento del Plesso e l’attività didattica quotidiana, vigilando sul rispetto degli orari, sulla presenza in aula di docenti e alunni, sull’ordine dello svolgimento dell’attività stessa;
cura i rapporti con i genitori degli alunni e gli alunni stessi in qualità di primo interlocutore nei loro confronti;
controlla il sistema di comunicazione (diffusione di circolari, avvisi e comunicazioni per docenti, alunni e personale ATA presso la sede succursale) e ne cura l’archiviazione nell’Albo di Plesso;
gestisce i permessi di entrata e uscita degli alunni secondo quanto riportato nel Regolamento di istituto;
controlla che nel plesso siano garantite: igiene, pulizia, cura delle strutture e degli spazi; coordina il servizio in caso di sciopero; si rapporta con il D. S. per problemi di gestione e manutenzione dell’edificio del Plesso; raccoglie le esigenze relative a materiali di facile consumo, sussidi, attrezzature e le inoltra al DSGA; è responsabile della custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico dei gabinetti e dei
laboratori del plesso scolastico (art.27 del D.I. n.44 del 01/02/2001) e sovrintende altresì il corretto utilizzo degli stessi;
assicura il rispetto delle delibere del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Istituto; assicura il rispetto del regolamento da parte degli alunni e dei genitori; in caso di necessità o di urgenza, assume decisioni relative alla vita del plesso, delle quali sarà data
tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico; indice riunioni di plesso, quando lo ritiene necessario, per organizzare la vita scolastica del plesso
stesso; riferisce periodicamente al Dirigente sull’andamento del plesso, suggerendo gli interventi necessari
per migliorarne la funzionalità; accoglie i nuovi docenti e i supplenti, li presenta alle classi e li informa sull’organizzazione generale
dell’Istituto; cura la registrazione dei permessi brevi, recuperi, sostituzioni (Assenze brevi); opera oltre l’orario di servizio, eccezionalmente durante le attività didattiche che restano prioritarie presiede i Consigli di interclasse in caso di impedimento o di assenza del Dirigente Scolastico; collabora con i rappresentanti del servizio di prevenzione e sicurezza; coordina la continuità educativa orizzontale/verticale con referenti specifici; vigila sull’obbligo scolastico con la rilevazione della frequenza degli alunni (anche mensa) mensile
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Funzioni strumentali
1. Docente FOLCARELLI ANNARITA, funzione strumentale per l’ ambito CONTINUITA’
I compiti assegnati devono tenere conto dei risultati emersi nel RAV d’Istituto e devono essere finalizzati al
miglioramento complessivo dell’area PROCESSI-Pratiche educative e didattiche - Continuita' e
orientamento (Punteggio: 3 - Con qualche criticita') tenendo conto dei seguenti traguardi:
Aumentare il numero degli iscritti alle prime medie degli alunni delle classi quinte della scuola
primaria dal 40% ( dato del 2014-15) all’80% ( dato stimato al 2017-18)
Creare un percorso guidato per gli studenti in modo da prevenire difficoltà e insuccesso scolastico
Predisporre gruppi di lavoro in verticale per favorire l'inserimento degli alunni nei momenti di
passaggio da un ordine di scuola al successivo.
In particolare la docente dovrà:
1. Progettare il piano di miglioramento per l’area su indicata che andrà inserito nel PTOF
2. Coordinare la commissione Continuità costituitasi con delibera del collegio dei docenti e così
composta: Gramolini, Pizza, Del Bianco, Marini, Mangia, Spinelli, Di Francesco, Coccioli, Mazzaferri,
Placido.
I lavori con la Commissione riguarderanno la progettazione, realizzazione e organizzazione di:
a) attività comuni per l’inserimento degli alunni nella scuola primaria e secondaria di primo grado (
progetti accoglienza)
b) specifici open day per i genitori e il territorio per la promozione dell’istituto
c) una o più brochure di presentazione dell’istituto
d) attività di coinvolgimento degli alunni, dei genitori e dei docenti di tutti i plessi dell’istituto
comprensivo
e) iniziative e attività in verticale tra la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
2.Docente GOLIA MARIA funzione strumentale per l’ ambito FORMAZIONE DOCENTI.
I compiti assegnati devono tenere conto dei risultati emersi nel RAV d’Istituto e devono essere finalizzati al miglioramento complessivo dell’area PROCESSI - Pratiche gestionali e organizzative-Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane (formazione docenti) (Punteggio: 3 - Con qualche criticita'), tenendo conto dei seguenti traguardi:
1. Creare una anagrafe delle competenze del personale della scuola in modo da avere una esatta
conoscenza delle qualità professionali di ciascuno per una migliore valorizzazione delle risorse umane
disponibili ed una assegnazione degli incarichi più efficace ed efficiente.;
2. Attivare il tutoring dei docenti che entrano nella scuola
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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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3. Predisporre un piano di formazione in servizio per dipartimenti in verticale
In particolare la docente dovrà: 3. Progettare il piano di miglioramento per l’area su indicata che andrà inserito nel PTOF
4. Coordinare la commissione Formazione docenti costituitasi con delibera del collegio dei docenti e
così composta: insegnante Giarnera.
I lavori con la Commissione riguarderanno la progettazione, realizzazione e organizzazione di: a) Analisi dei bisogni formativi dei docenti e gestione del Piano di formazione ed aggiornamento;
b) Accoglienza dei nuovi docenti
c) Produzione di materiali didattici
d) Cura della documentazione educativa
e) Coordinamento nella scuola delle attività di tutoraggio connessa alla formazione universitaria dei
docenti
f) Attivazione di un albo professionale dei docenti in servizio nella scuola
g) Elaborazione di una mappa delle professionalità
h) ricognizione delle offerte formative disponibili sul territorio
i) Ricerca e realizzazione di percorsi formativi
j) Monitoraggio degli esiti formativi.
3. ELISABETTA CALÒ funzione strumentale per l’ ambito GESTIONE ALUNNI DISABILI DSA BES.
I compiti assegnati devono tenere conto dei risultati emersi nel RAV d’Istituto e devono essere finalizzati al
miglioramento complessivo dell’area
1. Inserimento ed integrazione degli allievi con certificazioni H e DSA;
2. Attività e coordinamento dei docenti di sostegno, del gruppo GLH e azioni per
3. alunni disabili;
4. Coordinamento dei rapporti con funzionari ed operatori degli Enti ed Istituzioni deputati
all’assistenza socio-psico-pedagogica;
5. Elaborazione e realizzazione del Piano dell’Inclusione ( Bisogni educativi speciali)
6. Coordinamento dei percorsi progettuali PEI, PDP
7. Rilevazione dei BES
8. Attivazione di eventuali azioni specifiche per allievi BES
9. Supporto ad eventuali iniziative di istruzione domiciliare
10. Partecipazione a convegni/incontri con vari enti su tematiche relative al DSA e/o altro
inerente/formazione per insegnanti
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4.VIOLO LUISA funzione strumentale per l’ ambito ORIENTAMENTO
I compiti assegnati devono tenere conto dei risultati emersi nel RAV d’Istituto e devono essere finalizzati al
miglioramento complessivo dell’area ESITI-Risultati a distanza degli studenti (Punteggio: 1 - Molto critica)
tenendo conto dei seguenti traguardi:
1. Costruire una mappatura degli esiti scolastici degli studenti nel passaggio ai vari ordini di scuola.
2. Stabilire contatti con le scuole del territorio in cui si iscrivono gli alunni allo scopo di raccogliere dati
sul loro andamento scolastico.
Gli elementi raccolti saranno utilizzati per la rimodulazione dell'offerta formativa in modo da garantire un concreto successo formativo In particolare la docente dovrà:
Progettare il piano di miglioramento per l’area su indicata che andrà inserito nel PTOF
Coordinare la commissione Orientamento costituitasi con delibera del collegio dei docenti e così
composta: professoresse Altavista e Barone.
I lavori con la Commissione riguarderanno la progettazione, realizzazione e organizzazione di:
f) attività di coinvolgimento degli alunni, dei genitori e dei docenti di tutti i plessi dell’istituto
comprensivo
g) attività di orientamento in uscita per i ragazzi di scuola secondaria di primo grado
h) incontri con i docenti degli Istituti Superiori;
i) mattinate di stage degli alunni di terza negli Istituti Superiori;
j) visite guidate presso le sedi degli Istituti Superiori;
k) iniziative pomeridiane riguardanti lezioni/seminari di professori delle scuole superiori di
specifici indirizzi (es. lezioni di greco, filosofia, matematica, fisica, ecc.)
l) iniziative e attività in verticale con la secondaria di secondo grado
REFERENTI
REFERENTE STAKEHOLDER Massimo Ceccaccio
REFERENTI RAPPORTO CON ASSOCIAZIONI
Tiziana Brugnola e Giarnera
Commissioni di lavoro
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Commissione Componenti Referente Compiti
POF Cantaluppi, Zaccardelli, Capitanio,Tomassi Paolo
Esposito Elaborazione POF 2015-16 con inserimento nuove griglie dei progetti A.s. 2015/2016;
Elaborazione PTOF 2016-19
Coordinamento della progettazione curriculare-extracurriculare
Monitoraggio delle attività del P.OF.
Aggiornamento in itinere del P.OF.
Rivisitazione Regolamento di Istituto
Continuità Gramolini, Pizza, Del Bianco, Marini, Mangia, Spinelli, Di Francesco, Coccioli, Mazzaferri, Placido
Folcarelli Promozione di attività comuni per l’inserimento degli alunni nella scuola primaria e secondaria di primo grado ( progetti accoglienza)
Promozione di specifici open day per i genitori e il territorio per la promozione dell’istituto
Realizzazione di una o più brochure di presentazione dell’istituto
Promozione di attività di coinvolgimento degli alunni, dei genitori e dei docenti di tutti i plessi dell’istituto comprensivo
Promozione di iniziative e attività in verticale tra la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
Valutazione Di Francesco, Coccioli, Persia, Paolozzi, Gelosia
Federici Revisione del documento sulla valutazione
Monitoraggio prove INVALSI
Diffusione dei risultati INVALSI
Elaborazione di piani di miglioramento
Promozione di attività di formazione
Orientamento Altavista e Barone Violo Promozione di attività di coinvolgimento degli alunni, dei genitori e dei docenti di tutti i plessi dell’istituto comprensivo
Promozione di attività di orientamento in uscita per i ragazzi di scuola secondaria di primo grado
Promozione di incontri con i docenti degli Istituti Superiori;
Promozione di mattinate di stage degli alunni di terza negli Istituti Superiori;
Promozione di visite guidate presso le sedi degli Istituti Superiori;
Promozione di iniziative pomeridiane riguardanti
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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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lezioni/seminari di professori delle scuole superiori di specifici indirizzi (es. lezioni di greco, filosofia, matematica, fisica, ecc.)
Promozione di iniziative e attività in verticale con la secondaria di secondo grado
Formazione docenti
Giarnera Golia Analisi dei bisogni formativi dei docenti e gestione del Piano di formazione ed aggiornamento;
Accoglienza dei nuovi docenti
Produzione di materiali didattici
Cura della documentazione educativa
Coordinamento nella scuola delle attività di tutoraggio connessa alla formazione universitaria dei docenti
Attivazione di un albo professionale dei docenti in servizio nella scuola
Elaborazione di una mappa delle professionalità
ricognizione delle offerte formative disponibili sul territorio
Ricerca e realizzazione di percorsi formativi
Monitoraggio degli esiti formativi.
Tecnologie Alla, Ruzza,Cataldi,Cesareo,Ibba,Angelini
Appolloni Elaborazione progetti PON
Rifacimento sito web dell’istituto
Inventario dei beni tecnologici
Individuazione dei bisogni
Promozione di attività formative
Coordinamento con il comitato delle tecnologie
Viaggi di istruzione
Cantaluppi e Cipolletta Cantaluppi Raccolta delle proposte di viaggi e campi scuola dei consigli di classe
Stesura del bando di gara
Partecipazione alla commissione per le analisi delle proposte da parte delle agenzie/associazioni
Monitoraggio e valutazione dei viaggi realizzati
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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CONSIGLIO D’ISTITUTO MATTERA Roberto Presidente GUGLIELMI Piera Rossana Dirigente Scolastico - membro di diritto PALMERI MARIA CRISTINA CANTALUPPI ROBERTA ALTAVISTA BIANCAMARIA DEL BIANCO LUIGIA MAZZAFERRI FIORELLA
Docenti
BAGNATO M.Antonietta Ata MINNITI Fernanda CASTAGNI BEATRICE DONNINI ELENA BET CRISTINA AMATI GIOVANNI PERRUSO SERGIO MASCANZONI MARCO COSENTINO ANTONIETTA
Genitori
Il Consiglio d’Istituto è composto da:
il Dirigente Scolastico, genitori, docenti, personale A.T.A.
Il Consiglio di Istituto si occupa dell’andamento generale dell’Istituto: programmazione, bilancio, gestione
orari e risorse, incentivazioni e straordinari; adozione del P.O.F; è convocato dal Presidente nel corso
dell’anno, per deliberare sui seguenti adempimenti:
calendario scolastico
adozione del POF ( con la nnuova legge 107/2015 approva il PTOF)
programmazione delle attività della scuola
elezioni scolastiche
bilancio di previsione, variazioni di bilancio, conto consuntivo
nuovi acquisti
iscrizioni alunni e criteri per la formazione delle classi
utilizzazione del fondo di Istituto
attività extra- scolastiche, viaggi di istruzione e visite guidate.
E’ convocato, inoltre, in tutti gli altri casi previsti dalle norme vigenti.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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Partecipazione dei genitori La partecipazione dei genitori alla vita della scuola è strutturata secondo i regolamenti del Consiglio d’Istituto, di interclasse e di classe. La partecipazione dei genitori e i loro contributi sono ritenuti fondamentali per la realizzazione del POF e di tutti gli obiettivi educativi. A richiesta, i genitori potranno utilizzare gli spazi della scuola per riunirsi. Ogni sede ha un albo per le comunicazioni ai genitori e l’esposizione dei verbali del Consiglio di Istituto. Rappresentanti di classe Partecipano alle assemblee di classe, ai consigli di classe (scuola secondaria di primo grado) e di interclasse
(scuola primaria) per la verifica dell’andamento dell’attività didattica, per proporre iniziative, per offrire
suggerimenti.Sono eletti annualmente nel mese di ottobre.
Comitato mensa (scuola primaria)
Autorizzato dal 1° Municipio su delibera del Consiglio d’Istituto, controlla il buon funzionamento della
mensa scolastica. E’ composto da almeno tre genitori.
Comitato scientifico sulle tecnologie
Il comitato ha il compito di effettuare un’analisi dei fabbisogni dell’istituto e di predisporre progetti di
intervento capaci di colmare i punti di debolezza e soddisfare i bisogni rilevati.
Il comitato, che si può rinnovare ogni anno, deve favorire, in sintesi, l’inserimento delle tecnologie:
• nei processi di insegnamento-apprendimento;
• nello sviluppo della professionalità docente;
• nella gestione dell'organizzazione scolastica.
Personale A.T.A.
Gli uffici della segreteria sono aperti dalle ore 7,30 alle ore 17,00 nei periodi di attività didattica e dalle 7,30 alle 14,30-,00 nei periodi di interruzione didattica per cinque giorni settimanali. La segreteria è aperta al pubblico secondo il seguente orario:
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Lunedì e Mercoledì dalle ore 8.30 alle ore 10.30 Giovedì dalle ore 14.30 alle ore 16.30 L'orario di servizio del personale è stato scelto per garantire la migliore efficacia e funzionalità del servizio, assicurando la presenza nel pomeriggio, usufruendo delle modalità previste dal C.C.N.L. della flessibilità e della turnazione. Servizi e compiti degli assistenti amministrativi e del D.S.G.A.
CORSANICI Stefano Direttore Servizi Generali Amministrativi
DI TOSTO Donatella
e
FONTI Cinzia
Amministrazione personale
Supplente annuale
e
SCOPPINI Laura
Gestione alunni Scuola Primaria,
Gestione alunni Scuola Secondaria I grado,
Archivio e protocollo
BAGNATO M.Antonietta Amministrazione contabile finanziaria
SERVIZI DI VIGILANZA E CUSTODIA I collaboratori scolastici sono considerati, nel nostro Istituto, figure di grande importanza e punti di riferimento per gli alunni. Nell’Istituto Comprensivo sono presenti 13 collaboratori scolastici a tempo pieno per lo svolgimento dei seguenti compiti:
prima accoglienza degli alunni nella scuola
vigilanza sugli alunni, in collaborazione con i docenti e assistenza specifica per alunni con handicap (AEC o, in sua assenza, collaboratori scolastici)
vigilanza degli spazi scolastici
interventi di immediata e piccola manutenzione
ripristino delle aule tra un turno e l’altro
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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emergenze per l’igiene
pulizia dei locali della scuola secondaria di primo grado plesso Sant’Agata dei Goti
tenuta della pulizia e dell’ordine dei locali della scuola
spostamento di sussidi e materiali
comunicazioni interne
controllo dell’accesso di alunni, genitori e visitatori
attenzione alla sicurezza di tutti i locali scolastici con segnalazione di eventuali problemi al docente responsabile della sicurezza nel plesso scolastico Collaboratori scolastici in servizio nei vari plessi
Plesso di V. IV Novembre n. 3 unità Plesso di Sant’ Agata dei Goti n. 2 unità Plesso di Via della Palombella n. 5 unità Plesso Settembrini n. 1 unità Plesso Ruspoli n. 1 unità + 18 ore
Rappresentanza sindacale unitaria La R.S.U. dell’Istituto è composta da 3 rappresentanti eletti da tutto il personale – docenti e non docenti - in servizio nella scuola. La RSU, in rappresentanza dei lavoratori della scuola, interviene sulle scelte in materia di organizzazione del lavoro, tutela i lavoratori collettivamente, controlla l’applicazione del contratto nazionale e negozia con il Dirigente Scolastico la contrattazione integrativa d’istituto (art. 6 del CCNL 1999 e successivo art. 3 del C.C.N.L. 2001). Le materie oggetto di contrattazione a livello d’istituto sono:
modalità di utilizzazione del personale in rapporto al POF
utilizzazione dei servizi sociali
modalità e criteri di applicazione dei diritti sindacali, nonché dei contingenti di personale previsti dall’accordo sull’attuazione della L. n. 146/90 (diritto di sciopero nel pubblico impiego)
attuazione della normativa in materia di sicurezza
criteri di assegnazione dei docenti, del personale ATA alle sezioni staccate e ai plessi
ritorni pomeridiani
modalità relative all’organizzazione del lavoro del personale ATA
criteri generali per l’impiego delle risorse in relazione alle diverse professionalità, ai vari ordini di scuola ed alle tipologie di attività;
la misura dei compensi al personale docente ed educativo per le attività di flessibilità didattica
misura dei compensi al personale ATA per le attività legate all’attuazione del POF
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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la misura dei compensi da corrispondere al personale docente, non più di due unità, della cui collaborazione il Dirigente Scolastico si avvale in modo continuativo
La R.S.U., inoltre, viene informata dal Dirigente Scolastico anche sui criteri con cui sono retribuiti i lavoratori della scuola con il fondo d’istituto o con altre risorse, sul numero delle classi e sull’organico per l’anno scolastico successivo; sui criteri di fruizione dei permessi per l’aggiornamento.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
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Il lavoro dei docenti
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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Orario di servizio del personale docente
L’orario di servizio del personale docente è così articolato:
Scuola Primaria 22 ore di lavoro in classe e 2 ore di programmazione;
Scuola Secondaria di primo grado 18 ore settimanali in classe;
attività funzionali all’insegnamento (80 ore annue).
L’insegnamento consiste nell’attività didattica in classe. I docenti di Scuola Secondaria di primo grado che
hanno una cattedra inferiore alle 18 ore settimanali completano l’orario con:
attività alternativa all’insegnamento della Religione Cattolica
compresenza per la realizzazione di specifici progetti
laboratori in orario aggiuntivo a quello curricolare
supplenze brevi
L’attività funzionale all’insegnamento per tutti i docenti comprende:
impegni inerenti alla funzione docente
le attività collegiali di programmazione, progettazione, ricerca, verifica, valutazione e documentazione
la preparazione degli Organi Collegiali
la partecipazione alle riunioni
l’attuazione delle delibere adottate dai suddetti organi
la partecipazione al Collegio dei Docenti, ai Consigli di Classe o interclasse, ai G.L.H
il ricevimento dei genitori nei giorni e nelle ore programmate, nonché l’informazione sui risultati scolastici del primo e secondo quadrimestre
Gli obblighi relativi alle attività dei Consigli di Classe si programmano in modo da prevedere verifiche
sistematiche dell’andamento disciplinare e didattico degli alunni ed eventuali modifiche della
programmazione, in relazione alle risposte ottenute e/o ai bisogni emersi.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
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Calendario degli impegni
MESE
COLLEGI* PROGRAMMAZIONI/
SCRUTINI INTERCLASSI
ASSEMBLEE
GENITORI RICEVIMENTO GENITORI
SETTEMBRE
1-11 (unitario)
4 (primaria)
1 – 2 (cl. Parallele: progettazione e
prove ingresso) 2 – 3
(Curricolo verticale) 21 – 28 team
21 (classi prime)
OTTOBRE 12 – 19 - 26 team
5 (elezioni
rapp. genitori)
NOVEMBRE
9(classi parallele a Settembrini) 23 - 30 team
16 (con genitori)
DICEMBRE 21 team
14
GENNAIO
11 team (cl. Parall. verif. a Gianturco)
18 - 25 team
FEBBRAIO 1 (scrutini)
9 - 15 – 29 team
22 (colloqui per schede
valutazioni)
MARZO
7 team 21 (classi parallele a Ruspoli)
14 (solo docenti)
APRILE 4 - 11 team
18
MAGGIO 2 – 23 - 30 team
9(cl. Parallele verif. a Gianturco)
16 (con genitori)
GIUGNO
NOTTE BIANCA DA DEFINIRE
6 (tabulaz.verifiche) 9 - 10
(scrutini)
20 (colloqui per schede
valutazioni)
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
124
COLLEGI DOCENTI
CONSIGLI DI CLASSE
RIUNIONI CON I GENITORI
RIUNIONI DI DIPARTIMENTO
SETTEMBRE
1-4-11 1-2-3
OTTOBRE
Da definire 12-15 7 elezione dei
rappresentanti di classe
NOVEMBRE
16-20 con i rappresentanti
dei genitori
DICEMBRE Open day in data da definire
GENNAIO Open day in data da definire
13
FEBBRAIO
1-2-3-4-5 Scrutini I
quadrimestre
18 Ricevimento generale
APRILE
4-7 con i rappresentanti
dei genitori
20
MAGGIO
Data da definire 10-12-13-14 con i rappresentanti
dei genitori
GIUGNO NOTTE BIANCA Data da definire
GIUGNO
27 8-14 scrutini II
quadrimestre
* Le date dei collegi verranno comunicate tramite circolare.
P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]
[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti
125
Funzione docente art.26 CCNL del 27/11/2007
1. La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a
promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli
obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione.
2. La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle
attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio.
3. In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, attraverso processi di confronto
ritenuti più utili e idonei, elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il piano
dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto
del contesto socio - economico di
riferimento, anche al fine del raggiungimento di condivisi obiettivi qualitativi di apprendimento in ciascuna
classe e nelle diverse discipline. Dei relativi risultati saranno informate le famiglie con le modalità decise dal
collegio dei docenti.
Attività funzionale all’insegnamento art. 29 CCNL del 27/11/2007
1. L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente
previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di
programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione,
compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle
delibere adottate dai predetti organi.
2. Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative:
a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;
b) alla correzione degli elaborati;
c) ai rapporti individuali con le famiglie.
3. Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti sono costituite da:
a) partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, ivi compresa l'attività di
programmazione e verifica di inizio e fine anno e l'informazione alle famiglie sui risultati degli
scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull'andamento delle attività educative nelle scuole
materne e nelle istituzioni educative, fino a 40 ore annue;
b) la partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Gli
obblighi relativi a queste attività sono programmati secondo criteri stabiliti dal collegio dei docenti;
nella predetta programmazione occorrerà tener conto degli oneri di servizio degli insegnanti con un
numero di classi superiore a sei in modo da prevedere un impegno fino a 40 ore annue;
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c) lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla
valutazione.
4. Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse modalità
organizzative del servizio, il consiglio d’istituto sulla base delle proposte del collegio dei docenti definisce le
modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta
accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell'istituto e prevedendo
idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie.
5. Per assicurare l'accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe 5
minuti prima dell'inizio delle lezioni e ad assistere all'uscita degli alunni medesimi.
Collaborazioni plurime art. 35 CCNL del 27/11/2007
I docenti possono prestare la propria collaborazione ad altre scuole statali che, per la realizzazione di
specifici progetti deliberati dai competenti organi, abbiano necessità di disporre di particolari competenze
professionali non presenti o non disponibili nel corpo docente della istituzione scolastica. Tale
collaborazione non comporta esoneri anche parziali dall’insegnamento nelle scuole di titolarità o di servizio
ed è autorizzata dal dirigente scolastico della scuola di appartenenza, a condizione che non interferisca con
gli obblighi ordinari di servizio.
Responsabilità docente
Su ogni gruppo di alunni convergono numerose professionalità docenti che trovano, nei momenti comuni di
programmazione e verifica, lo spazio per la gestione decisionale,corresponsabile,e condivisa dell’attività
educativa dei gruppi classe e/o interclasse:
docenti curricolari
docenti per le attività di sostegno
docenti specialisti e specializzati per la lingua straniera
docenti specialisti per l’insegnamento della Religione Cattolica
docenti comunali per le attività di biblioteca
esperti esterni a contratto d’opera Metodologia educative e didattiche
La scelta del metodo rientra nella piena libertà di insegnamento di ogni docente ed esplicita la propria
competenza professionale.
I metodi di lavoro utilizzati e scelti di volta in volta in relazione all’obiettivo da raggiungere e
all’ottimizzazione dell’apprendimento sono:
metodo deduttivo
metodo induttivo
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metodo della ricerca e del problem solving
metodo euristico
didattica progettuale
didattica modulare
didattica per laboratori
Ogni docente dell’Istituto Comprensivo qualunque sia la metodologia adottata
promuove lo sviluppo armonico della personalità degli alunni a partire dall’individualità di ciascuno
è responsabile del loro percorso di apprendimento
attua proposte didattiche significative e stimolanti
favorisce un progressivo ampliamento delle loro conoscenze, abilità e competenze
offre a tutti gli alunni l’opportunità di raggiungere livelli d’eccellenza nella propria formazione scolastica
coinvolge in modo sistematico, collaborativo e responsabile la famiglia, primo ambito educativo di ciascun alunno
Le soluzioni organizzative e operative praticate nella scuola sono:
flessibilità dell’orario
lavoro di gruppo a classi aperte in orizzontale e verticale
cooperative learning
aggregazione delle discipline in macro-aree disciplinari
attivazione di piccoli laboratori compatibili con la disponibilità degli spazi.
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APPENDICE
L’Autovalutazione di istituto
L’autonomia della scuola richiede un maggior grado di responsabilità di tutti i suoi protagonisti, in primo
luogo dei docenti, ai quali è richiesto di sviluppare una sempre maggiore dimensione cooperativa.
Insieme si osserva, si riflette per assumere decisioni e si elaborano strategie per migliorare le proprie
condizioni di lavoro, la propria azione professionale, l’offerta formativa nel suo complesso.
In questa ottica l’autovalutazione diventa una funzione diffusa e permanente per il miglioramento della
qualità del servizio scolastico.
È fondamentale che ogni scuola si interroghi in autonomia sul proprio servizio, senza dare mai per scontato
il senso ed il valore del lavoro svolto e, allo stesso tempo, verificandone regolarmente l’efficienza e
l’efficacia. Per questo motivo si è deciso di partire dall’autovalutazione, in quanto si
vuole riconoscere la libertà delle scelte autonome delle scuole e nello stesso tempo la responsabilità di
intraprendere processi di qualificazione e miglioramento del servizio.
La richiesta, ai dirigenti di nuova nomina, di predisporre un rapporto di autovalutazione sulla propria scuola
nasce dalla consapevolezza dell’importanza strategica del ruolo ricoperto e della leadership agita, per
promuovere qualunque percorso di analisi e di miglioramento.
Il punto di riferimento da cui partire è la singola Istituzione scolastica autonoma, con le risorse a
disposizione nel contesto di riferimento, pur sapendo che ogni sistema di valutazione e miglioramento
necessita di andare oltre il singolo caso per darsi un quadro di riferimento comune.
Sappiamo però che ogni istituzione scolastica è oggettivamente complessa e non può essere chiusa in un set
predefinito di indicatori che descrivano un ideale modello astratto di scuola, pertanto la valutazione va
pensata come un costrutto multidimensionale, che non può essere arbitrariamente
semplificato in una misura unica. Sta di fatto che per favorire processi di analisi e miglioramento è
necessario fornire punti di riferimento, indicatori comuni e trasparenti, dati comparabili, con la
consapevolezza che gli indicatori e i dati messi a disposizione non sono degli “assoluti”, ma sono elementi da
discutere, da regolare e consolidare nel tempo con il protagonismo di dirigenti scolastici, delle comunità
professionali e sociali.
Nel misurare gli esiti di una scuola è necessario considerare innanzitutto i risultati conseguiti da ogni
studente in relazione al proprio punto di partenza e alle proprie potenzialità, così come da tutti gli studenti
in relazione ai traguardi attesi. In particolare nella valutazione degli esiti va prestata attenzione alla
valorizzazione dei talenti e delle capacità di ognuno, senza fermarsi ai risultati“medi”. Occorre così
considerare con una certa attenzione gli indicatori relativi alle valutazioni scolastiche e nello stesso tempo
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gli abbandoni scolastici, cercando di capire quanto la scuola riesca ad assicurare agli studenti uguali chance
per un’istruzione di qualità, a prescindere dalla loro estrazione socio-economica, dal genere o dalla
nazionalità di provenienza. (Ad esempio, nelle rilevazioni Invalsi un apposito indicatore a cui prestare
particolare attenzione è dato dall’incidenza numerica degli studenti con livelli di apprendimento sotto una
determinata soglia).
Le scuole sono chiamate altresì a promuovere processi formativi ed educativi aperti alla vita che
permettano agli studenti di crescere dal punto di vista personale, culturale e professionale. Le analisi e le
possibili letture della qualità di questi processi non sono sempre rilevabili attraverso misure predefinite e
standard di riferimento, bensì da altri aspetti come la partecipazione attiva, la collaborazione, l’autonomia
e le responsabilità assunte dagli studenti. Importanti sono gli indicatori sullo sviluppo formativo e
professionale, ben sapendo che la rilevanza culturale ed economica del sapere e del “saper fare” dovrebbero
trovare una particolare attenzione e un adeguato riconoscimento in tutto il sistema scolastico.
Il processo di autovalutazione deve mirare a individuare concrete piste di miglioramento, sfruttando le
informazioni qualificate di cui ogni scuola dispone, inoltre deve immaginarsi parte d’un processo di
riflessione continua.
Sia in quanto processo di riflessione che in quanto momento di redazione di un rapporto,l’autovalutazione
non deve essere eccessivamente codificata, sino ad essere trasformata in un processo burocratico.
La valutazione interna serve a strutturare una rappresentazione dell’Istituto da parte della comunità
scolastica che lo compone, attraverso un’analisi critica del suo funzionamento, sostenuta da evidenze
emergenti dai dati disponibili. Tale rappresentazione costituisce la base a partire dalla
quale individuare alcune priorità di sviluppo verso cui orientare il progetto di
miglioramento.
RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE Nell’anno scolastico scorso la commissione di autovalutazione della scuola ha elaborato il rapporto di autovalutazione RAV che verrà a breve pubblicato dal MIUR. Il RAV elaborato fotografa una situazione complessivamente positiva ( esiti degli apprendimenti, spazi per l’apprendimento, ecc…), mentre evidenzia una serie di criticità in più ambiti sotto riportati. I punti di criticità sono attualmente oggetto di azioni di miglioramento e su di esse le funzioni strumentali stanno elaborando strategie ed azioni da mettere in campo già a partire da quest’anno scolastico. Le aree di miglioramento dovranno essere condivise sia dal gruppo di autovalutazione d’istituto che dagli organi collegiali ( il Collegio dei docenti ha già deliberato in merito il 1 luglio scorso).
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AREE DA MIGLIORARE
Area didattica
1. Risultati a distanza 2. Continuità 3. orientamento
Investimento sugli apprendimenti
Sostegno ai ragazzi/docenti/genitori
Promuovere azioni culturali destinate agli alunni e ai genitori/territorio
Ottimizzazione della didattica in caso di assenza del personale docente in collaborazione con i genitori
Area personale 1. Albo professionale dei docenti 2. Formazione in servizio dei docenti
Area organizzazione/amministrazione
1. Rifacimento del Sito web dell’istituto secondo norme di legge (albo on line,..)
2. Migliorare il sistema elettronico del format registro e applicazioni segreteria
Avviare la segreteria digitale
Migliorare la comunicazione tra tutte le componenti della scuola ( dirigente, segreteria, genitori,docenti,ecc.)
Riorganizzazione della segreteria della scuola rispetto al carico del lavoro, alle competenze e agli orari di ciascuno
Catalogazione dei libri della biblioteca Gianturco e di Palazzo Ceva
Sistemazione dei libri della Biblioteca Gabrielli
Introduzione di un sistema elettronico di rilevazione presenze
Manutenzione delle aule e degli spazi destinati agli/alle alunni/e
Ripulitura della palestra della Ruspoli
Sistemazione dell’infiltrazione dell’acqua dal tetto della Ruspoli
Inventario dell’istituto
Studio degli avanzi mensa, delle morosità e definizione di azioni da intraprendere
Analisi dei contratti di pulizia
Soluzione dei centralini telefonici
Manutenzione stato delle tecnologie
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