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PLUS MAGAZINE 05 ALE&FRANZ La grande comicità surreale CONVENZIONI NAZIONALI da pag. 52 Supplemento a La voce dei bancari – Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero – Numero V - giugno 2014 IN QUESTO NUMERO ENRICO RUGGERI: MARY SHELLEY NON È MAI STATA COSÌ ATTUALE NICOLA SAVINO: LA RADIO... UN AMORE CHE NON SI SCORDA MAI ALEX KWIATKOWSKI: BANCHE E TECNOLOGIA MULTICANALE, UTENTI SEMPRE PIÙ MOBILI ED ESIGENTI EVENTI: I PRIMI DIECI ANNI DI MUSICA PER ROMA BEST ACTRESS: DONNE DA OSCAR AL MUSEO DEL CINEMA DI TORINO RITA PAVONE: FINALMENTE RITA

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PLUS MAGAZINE05

ALE&FRANZLa grande comicità surreale

CONVENZIONI NAZIONALI

da pag. 52

Supplemento a La voce dei bancari – Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero – Numero V - giugno 2014

IN QUESTO NUMERO ENRICO RUggERI: Mary SheLLey non è Mai Stata coSì attuaLe

NICOLA SAVINO: La radio... un aMore che non Si Scorda Mai ALEx KwIATKOwSKI: Banche e tecnoLogia MuLticanaLe, utenti SeMpre più MoBiLi ed eSigenti

EVENTI: i priMi dieci anni di MuSica per roMa BEST ACTRESS: donne da oScar aL MuSeo deL cineMa di torino

RITA PAVONE: finaLMente rita

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FABIPLUS SU

In questo numero:

2 Copertina Ale & Franz: la grande comicità surreale 6 Protagonisti Enrico Ruggeri: Mary Shelley non è mai stata così attuale 10 Protagonisti Nicola Savino: la radio... un amore che non si scorda mai 14 Tecnofuturo Banche e tecnologia multicanale: utenti sempre più mobili ed esigenti. Intervista ad Alex Kwiatkowski 18 Eventi I primi dieci anni di Musica per Roma 22 Eventi Donne da Oscar al Museo del Cinema di Torino 26 Protagonisti Rita Pavone: finalmente Rita

30 Medicina e salute Studio dentistico associato Autieri & Doglio: restituiamo il sorriso a tutta la famiglia 32 Medicina e salute Dott.ssa Anna Luisa Carmagnola: sole amico e nemico della pelle 34 Moda A Midsummer Night’s Dream 40 Recensioni Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 46 Mappamondo Botswana: l’Africa da sogno 52 Iniziative associati Convenzioni nazionali

PLUS MAGAZINESupplemento a La voce dei bancari Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero

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Direttore Responsabile Paolo Panerai

Direttore Editoriale Mauro Bossola

Caporedattore Paola Gomiero

Segreteria di redazione Chiara Attolico

Photo editor Cosimo Torraco, Alessandro Lercara

Hanno collaborato a questo numero:Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Mariangela Salvalaggio, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. FotografieArchivio Fotografico Stilisti, Pietro Gentile, Barbara Oggero.

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giugno 2014 | Plus Magazine | EDITORIALE 01

TorinoMercato del Balon

I libri sbocciano a maggio

E D I T O R I A L E

Maggio è, nella tradizione popolare italiana, il mese legato alle feste dedicate al risve-glio della natura; un richiamo legato a concetti di crescita, di maturazione ma anche di allegria e gioia. In questo mese lo stesso accade alla voglia di leggere.

Dal 23 aprile - Giornata Mondiale del Libro - al 31 maggio, in moltissimi piccoli e gran-di centri urbani sono sorte iniziative, mostre ed eventi per invogliare tutti coloro che ama-no leggere, e anche chi solitamente non legge, a considerare il libro come un compagno di viaggio e di vita.

‘Il Maggio dei Libri’, giunto alla sua quarta edizione, è un progetto promosso dal Mini-stero per i Beni e le Attività Culturali e dall’Associazione Italiana Editori e patrocinato dalla Presidenza della Repubblica. Lo scopo di questa campagna è favorire l’abitudine alla lettu-ra portando il libro tra la gente per farlo conoscere e apprezzare, con l’obiettivo di “leggere per crescere”. Gli eventi dedicati alla kermesse quest’anno hanno superato quota 1.700.

E in questo scenario, come non menzionare la città dei libri per eccellenza? Stiamo parlando di Torino, che dall’8 al 12 maggio ha ospitato Il Salone del Libro, la più grande manifestazione italiana dedicata all’editoria, alla lettura e alla cultura.

Filo conduttore della ventisettesima edizione è stato il Bene, inteso nei suoi significati filosofici, etici, storici, letterari e scientifici. Di fronte alla crisi che ci sta scuotendo, crisi anche morale e culturale, diventa fondamentale riscoprire i valori e le esperienze positive da cui poter ripartire. Non discorsi astratti ma cose da fare, e bene!

Nonostante la percezione comune sia quella di attraversare un periodo storico inesau-ribile, ogni crisi globale porta con sé il germe del cambiamento e della rinascita. La scom-messa sta nel riuscire ad abbandonare i vecchi equilibri per trovarne di nuovi attraverso un processo di rigenerazione dei valori che conduca alla creazione di un mondo nuovo. In questo percorso, la lettura si rivela un prezioso strumento di orientamento.

Buona lettura! [email protected]

Paola GomieroDirettore FABI Plus

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COPERTINA

ome vi siete incontrati?

Franz - Ci siamo conosciuti nel 1991 a teatro con la messa in scena di una versione italiana di Ombre e nebbia di Woody Allen. Il regista era Teodoro Guadalupi e tra gli attori c’era anche Alessandro che a quel tempo frequen-tava la scuola del Centro Teatro Attivo di Milano. Successivamente mi sono iscritto anch’io.

Come è nata la coppia?Ale - Da quello spettacolo in cui avevamo pochi minuti a disposizione, per “rubare” un po’ di tempo improvvisavamo così la nostra parte diventava ogni volta sempre più lunga. Abbiamo verificato che stavamo bene in scena e a un certo punto ci siamo guardati in faccia e, anche consigliati da chi ci ha visto, abbiamo pensato di creare il duo.

Sempre in quel periodo avete conosciuto Paola Galassi, una tauma-turga della comicità. Una della registe più brave a far emergere il senso comico agli attori, quanto è stata importante la sua presenza? Ndr Paola Galasso ha diretto i primi spettacoli di Claudio Bisio, Aldo Giovanni Giacomo, Sabina Guzzanti, Geppi Cucciari, Natalino Balasso.Franz - È stata la prima persona che ha intravisto le nostre potenzialità e ricordo che ci ha messi attorno a un tavolo e ci ha spiegato come s’iniziava questo mestiere. Poi ci ha creato un contatto con il Caffè Teatro di Milano e ogni domenica andavamo in scena con la supervisione di Natalino Balasso.

ALE&FRANZLa grande comicità surreale di

i n t e r v i s t a d i

D A R I O M I G L I A R D I

Hanno recitato nei locali off per molto tempo, poi è arrivato il successo in televisione dove è bastata una scenografia minimale, una panchina e un giornale, per far ridere raccon-tando di sé ma soprattutto portando in scena le contraddizioni e le azioni delle persone normali. Ecco perché la loro comicità è coinvolgente, perché tutti noi ci riconosciamo o riconosciamo i difetti nostri ma soprattutto quelli degli altri.

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Era uno spettacolo che cambiava ogni settimana, per cui ci siamo trovati ad avere un repertorio che ci ha permesso in seguito di allestire uno spettacolo tutto nostro.

E da lì avete incominciato a girare nei locali di tutta Italia.Ale - Erano anni in cui il cabaret viveva moltissimo nei locali. Ricordo che riu-scimmo a fare 100 serate in un anno. Adesso invece questa richiesta si è spenta.

Perché adesso non c’è più questa tradizione di andare a cercare i gio-vani talenti nei locali?Franz - È cambiato il meccanismo, una volta un comico si esibiva in un locale e poi poteva avere l’occasione per andare in televisione. Poi con l’av-vento delle trasmissioni televisive in cui ci sono i comici, i proprietari dei locali richiedono i personaggi televisivi e il pubblico entra nei locali solo se conosce già quel comico.

È un giro vizioso. Ale - Una volta i locali erano pieni perché la gente si fidava della program-mazione e sapevano che c’era una tradizione. Mi ricordo quando andava-mo a vedere Aldo, Giovanni e Giacomo: il locale era strapieno e noi, che non riuscivamo a entrare, li guardavamo dalla finestra, anzi li sentivamo dalla finestra.

giugno 2014 | Plus Magazine | COPERTINA 03

COPERTINA

Quanto è importante per la vostra comicità, l’uso del nonsenso, o del surrealismo?Ale - A tutte due piace il teatro di prosa surrea-le, da Harold Pinter e il Teatro della Minaccia, a Samuel Beckett e sicuramente la nostra scrittura ha subito questa influenza, ma è anche vero che è venuta fuori abbastanza involontariamente.

Forse perché siamo tutte e due un po’ surreali, che poi significa mascherare la realtà. Il surreale mi piace perché al suo interno c’è tanta realtà.

A gennaio riparte il tour “Lavori in corso” di che cosa si tratta? Come nasce un vostro spettacolo? Ale - È nato da un’idea che avevamo nello spetta-colo precedente Aria precaria, il cui carattere era un po’ cinico e nero. Ogni storia ha un sapore che si lega a quella successiva. Ci siamo detti che forse potevamo aprire un cantiere. Così siamo saliti su un palco con l’idea di vedere cosa sarebbe venuto fuori. Siamo partiti con un progetto che nel corso d’opera si è trasformato.

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In televisione con “Buona la prima” vi siete confrontati con l’improvvi-sazione. Eravate su un palcoscenico e lo spettacolo nasceva da ciò che sug-geriva il pubblico. Quanto è importante l’improvvisazione per il vostro la-voro? Non avete paura di un blackout e di non riuscire ad andare avanti?Ale - Certo che c’è tantissima paura, ma partiamo sempre da una consi-derazione: nella vita non abbiamo un copione scritto e quindi quando in-contriamo delle persone, a meno che non siano noiose, ogni discussione va avanti. Noi dall’improvvisazione sappiamo che in qualche modo si riesce sempre a concludere una storia.

Franz - Capita sempre – sorride – l’improvvisazione fa parte della nostra comicità e senza di essa non ci sarebbero i nostri personaggi. Non abbiamo paura perché in teatro puoi provare una scena mille volte e poi scoprire che il risultato è diverso a seconda di dove ci troviamo. Ci sono scene che fanno ridere in un teatro e in un altro no. E non so dirti il perché.

Voi avete la capacità, con due soli oggetti in scena, la panchina e un giornale che vorrebbe leggere Ale, di raccontare storie surreali, come nasce quel plot?

Franz - In realtà sono convinto che le reazioni umane siano un patrimonio inesauribile di com-binazioni. È come essere di fronte a un puzzle con tante tessere da unire. A me piace guardare l’esse-re umano. Anche quando sono al ristorante per esempio, fantastico sulla vita delle persone che vedo attorno. Io e Ale facciamo questo, riportia-mo in scena delle persone e la loro interazione. Ogni azione porta a una reazione e la reazione porta una controreazione e noi andiamo avanti così. Quando scrivo, Ale risponde cercando sem-pre il lato divertente di quello che raccontiamo.

Ale - Quando ci dicono che siamo surreali, ri-spondo che invece mi vedo talmente reale che ci sentiamo surreali.Franz - Ci sono momenti che riprendiamo di-rettamente dalla vita reale. Per esempio al merca-to sento dire da una signora “Che tempo! Non si sa nemmeno come vestirsi per uscire”, lo ripeto ad Ale che mi dice “Ecco, rimanga a casa”.

Quali sono i comici che vi piacciono?Ale - Da bambino seguivo Jerry Lewis, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e tutte le cose belle che mi facevano ridere le ho tenute nel mio cuore. Paolo Rossi, Antonio Albanese, Aldo, Giovanni e Giacomo sono gli artisti che andavo ad applaudire poco prima di iniziare questo la-voro. Franz - Ce ne sono tantissimi, primi fra tutti i Fratelli Marx, la loro comicità è ancora avanti ne-gli anni e sembrano degli extraterrestri. Poi Totò, Sordi, Gassman, e tanti altri.

E quali sono i film che vi fanno ridere?Ale - Amici miei è un film che adoro, poi Fran-kenstein junior che avrò visto migliaia di volte e tutti i film di Sordi e quelli della grande comme-dia italiana,Franz - Anche a me piace moltissimo il primo Amici miei e Fantozzi, in cui c’è sia l’aspetto co-mico, sia quello malinconico.

Vi capita di essere scambiati e la gente non sappia riconoscervi?Ale - Ci danno molti soprannomi, Ale & Paul di cui non capisco l’origine, oppure Alex & Frank e poi una volta ci hanno chiamato Alias & Friend.Franz - Quando mi salutano per strada mi chia-mano indistintamente Ale & Franz come se fossi una sola persona.

COPERTINA

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Prima di parlare del tuo ultimo disco, parlia-mo di Frankenstein?Mi sembra una buona idea, anche perché questo progetto è collegato al precedente. Il lavoro dello scorso anno era nato dalla rilettura in chiave rock del famoso romanzo gotico che, come tutti, avevo scoperto da adolescente. Riprendendo in mano l’opera in età adulta mi sono reso conto di quanto fosse attuale. Frankenstein parla di un’ambizione talmente smodata che induce l’uomo a vendere la propria anima, affronta argomenti come la bioe-tica, la voglia di restare giovani sfidando le leggi del tempo, la paura della diversità, la necessità di amare, l’odio e l’incontro con la trascendenza. In fondo, dal 1800 ad oggi non è cambiato molto. Il progetto è un concept album perché è comple-tato da un mio mini romanzo intitolato L’uomo al centro del cerchio. Volevo creare un percorso in cui ogni canzone potesse essere letta come opera a sé stante, come integrazione alla storia di Fran-kenstein e come commento a L’uomo al centro del cerchio.

Perché hai sentito il bisogno di realizzare Frankenstein 2.0?Ho voluto sperimentare qualcosa mai fatto pri-ma: prendere le canzoni del disco, tornare in studio – per la trentunesima volta nella mia vita – e arrangiarle in chiave elettronica in modo che avessero un sound più simile al live. Oltre a quei brani ho aggiunto quattro pezzi nuovi che secon-do me si inserivano perfettamente nell’opera.

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PROTAGONISTI

Sperimentatore. Così si può definire Enrico Ruggeri, che dai tempi dei Decibel ad oggi non si è mai sottratto alle sfide. Nella musica, come nei libri che ha scritto e nei programmi televisivi che ha condotto, l’artista ha sempre fatto scelte capaci di regalargli soddisfazione prima an-cora che fama. Anche se, in realtà, il successo è sempre arrivato. La voglia di mettersi alla prova, ma soprattutto la capacità di essere ricettivo e di saper cogliere i cambiamenti sociali e di costume del nostro Paese, sono stati i suoi alleati preziosi. Ecco perché questo artista ha saputo “surfare” tra le onde dei diversi generi musicali.

Dopo il periodo punk dei primi anni ‘80, ha iniziato a collaborare come autore con alcuni cantanti pop del calibro di Diana Est e Den Harrow per poi imporsi come cantautore grazie a Il mare d’inverno. Con il brano Nuovo Swing, presentato nel 1984 al Festival della Canzone Italiana di Sanremo, si è ispirato allo stile degli chansonnier francesi mentre con Si può dare di più, canzone vincitrice della kermesse sanremese del 1987 interpretata con Gianni Morandi e Umberto Tozzi, ha scelto il pop. Gli anni ‘90 lo hanno visto protagonista di sonorità rock (un esempio è Mistero) e progressive di cui il disco Oggetti smarriti è l’icona.

Il concept album Frankenstein, targato 2013, abbinato al romanzo L’uomo al centro del cerchio, ha fatto virare Ruggeri nuovamente al rock tanto nel-la musica quanto nella rilettura del famoso testo di Mary Shelley. Il lavoro lo ha soddisfatto al punto tale che nella primavera di quest’anno è uscito, pubblicato per Sony Music, Frankenstein 2.0, una versione completamente nuova contenente quattro brani inediti.

Mary Shelley non è Mai Stata

coSì attualeParola di Enrico Ruggeri

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B A R B A R A O D E T T O

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PROTAGONISTI

La primavera ha portato con sé una novità discografica che è già un cult: Frankenstein 2.0. Abbiamo incon-trato Enrico Ruggeri che ci ha parlato del suo mondo: la musica, i libri, la televisione.

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Enrico, sei passato dal punk al rock, al progressive, ma non solo. Come è cambiata secondo te oggi la musica?Il mercato discografico negli ultimi anni si è contratto e inevitabilmente tanti artisti, pur di non vedere un calo nelle vendite, evitano di cambiare il proprio stile o di dire qualcosa che non sia po-liticamente corretto. Affrontare temi leggeri evita i dislike, per rifarci ai social network. La conseguenza è che oggi le canzoni non aiutano a far pensare, in pratica non svolgono più una funzione sociale o demagogica come un tempo. Fortunatamente ci sono ancora cantan-ti che vanno contro il main stream e che hanno il coraggio di osare, ma non sono molti.

Nella tua carriera ci sono state delle collaborazioni importanti: con chi vor-resti cantare o per chi vorresti compor-re un brano?La maggior parte delle volte che ho scritto dei testi o che ho cantato con qualcuno, si trattava di amici o di arti-

sti che stimavo. La voglia di collaborare per me nasce dall’empatia e non certo da una strategia di marketing. Se dovessi sognare, sceglierei di lavo-rare con Elvis Costello o con Paul McCartney, dei big che seguo e stimo da sempre.

Parliamo della tua attività di scrittore?L’uomo al centro del cerchio non è la mia prima prova con la parola scritta. Nel 2012 ho composto Non si può morire la notte di Natale, un romanzo giallo che mi ha dato molta soddisfazione. È la storia di un uomo di successo che la notte di un 24 dicembre entra in coma a causa di una pallot-tola conficcata in testa. Tutti pensano al tentato suicidio, ma non è così. Il protagonista, nella sua immobilità, indaga sul presunto colpevole e capi-sce che deve essere stato uno dei suoi famigliari. Inizia quindi un viaggio personale per scanda-gliare la propria anima e fare un’analisi personale.

C’è anche un Enrico Ruggeri conduttore tele-visivo. Come vivi il piccolo schermo?Con divertimento. Mi piace raccontare le storie delle persone ed è quello che faccio dal 2005, da quando ho iniziato con Il bivio – cosa sarebbe suc-cesso se, e che continuo a fare con Lucignolo 2.0. Mi affascina la TV che studia, osserva, approfon-disce. Questa attività, inoltre, non toglie tempo alla musica che rimane sempre il mio grande amore.

PROTAGONISTI

Di cosa parlano L’Onda e gli inediti?L’Onda è una fotografia sui nostri tempi e denuncia l’omologazione, il buo-nismo che diventa conformista nel suo apparente anticonformismo, la pau-ra di stare fuori dal gruppo e il disperato desiderio di apparire e quindi, di essere. In un Paese normale è un testo feroce che spiega come dovrebbe esse-re una nazione, ma è anche una dichiarazione d’amore verso questo Stato e verso chi è all’estero e cerca di fare qualcosa. Insegnami l’amore è stata scritta da mio figlio Pico Rama, musicista rap e raggamuffin, mentre La voce della nave si rifà all’inizio del romanzo di Mary Shelley. Per costruire un uomo, già presente nell’album precedente, è stata invece rivisitata dal rapper Dargen D’Amico, che stimo molto.

Con l’uscita del disco c’è stato un tour in teatro. Facciamo un bilancio?Sono molto soddisfatto perché i fan hanno capito il lavoro che c’è stato die-tro a Frankenstein 2.0 e lo hanno accolto con grande entusiasmo. Lo spetta-colo si componeva di due momenti: uno prettamente musicale ed uno più interattivo in cui il pubblico mi poneva delle domande tramite twitter ed io rispondevo in diretta. Volevo sperimentare una nuova forma di contamina-zione perché ormai i social sono parte integrante delle nostre vite.

A proposito di social network: sono utili per la promozione musicale?Sono fondamentali. Secondo me i social hanno cambiato il nostro modo di pensare e di comunicare. Infatti quasi tutti, a prescindere dall’età, postiamo o twittiamo o esprimiamo il nostro like. La musica, come ogni forma d’arte, non può ignorare questo cambiamento. Io ho centosessantamila follower su twitter e novantamila amici su facebook e mi fa piacere parlare direttamente ai miei fan non solo come artista, ma anche come uomo. L’aspetto più in-teressante dei social network, secondo me, è proprio questo: puoi dialogare direttamente con i tuoi contatti ed esprimere il tuo pensiero o il tuo senti-mento nel momento esatto in cui lo pensi o lo provi.

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I N T E R V I S T A d I

D A R I O M I G L I A R D I

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PROTAGONISTI

EI A RADIO DEEJAY DA 25 ANNI. Se te lo avessero predetto quando hai iniziato ci avresti creduto?Ho iniziato come fonico e non avevo ambizioni da prima fila, però avevo ben chiaro il mio obiettivo. Da semplice tecnico del suono ero anche molto proposi-tivo e facevo anche il regista. Non volevo un lavoro normale, volevo lavorare in radio, ma non avrei mai pensato a una cosa così continuativa.

Com’è cambiato il modo di stare in radio in tutti questi anni? Ora c’è anche la telecamera che vi “spia”, come ti prepari?Devo stare più attento all’immagine, ma è una continuazione del lavoro che fac-cio già per la televisione generalista. Adesso che siamo al termine della stagione, sono i mesi più importanti perché è il periodo che i cabarettisti chiamano “labo-ratorio”, proviamo nuovi modelli narrativi e la telecamera è un piccolo freno alla creatività. Ecco perché la evitiamo e non l’accendiamo. Però la telecamera è anche un modo per farsi vedere da tanta gente e quindi è ben vista.

Tutte le mattine tu e Linus con “Deejay chiama Italia” accompagnate le

LA RADIO...UN AMORE CHE NON SI SCORDA MAI

NICOLA SAVINO

S

persone al lavoro. Com’è la vostra giornata? Chi sceglie gli ospiti? Come nasce la scaletta?Mi alzo molto presto, poi c’è la scaletta da prepa-rare e in questo c’è molto lavoro di Linus, perché io sono un po’ un “distruttore”. Lui invece è molto preciso, io mi diverto di più a scompaginare.

Tra le tante interviste che hai fatto, qual è quella che ti ha imbarazzato di più?Prima di rispondere ci pensa un po’ – Ci sono al-cune volte in cui banalmente non ho studiato o l’artista che stiamo intervistando non lo conosco o al limite non mi interessa. Ma è difficile che non trovi qualcosa di interessante in un incontro con una persona, perché c’è sempre qualcosa da im-parare. Mi è capitato pochissime volte.

Mi ricordo che avete intervistato anche Raf-faella Carrà che vi ha un po’ ripreso perché non sapevate bene la sua storia?Ci riprendeva perché io non so ballare e Linus in-vece non guarda la TV generalista e guarda solo

Linus e Nicola Savino

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PROTAGONISTI

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PROTAGONISTI

trasmissioni americane. E lei, che è l’eroina nazio-nale per eccellenza, è rimasta molto sorpresa.

Hai una forte personalità per cui non sembri aver preso da nessun presentatore del passato. Ma hai un modello a cui ti ispiri? I miei modelli sono nostrani, si chiamano Gerry Scotti, Paolo Bonolis, Flavio Insinna, che è fanta-stico, Amadeus, Carlo Conti. E non mi vergogno a dire che i miei riferimenti sono quelli che entra-no nel salotto e si siedono accanto a te nel divano. Sono quelli che vengono definiti gli eroi popolari.

E delle tue imitazioni, Capitano dell’Inter Za-netti o Ligabue, non ti è mai capitato di trovarti di fronte a loro, come l’hanno presa?Ligabue è una persona molto seria, integra e quin-di era sempre un po’…

Permaloso?No, permaloso no, ma non mi sembrava nemme-no che avesse voglia di piegarsi in due dal ridere.

E Capitan Zanetti?Lui rideva come un pazzo e mi diceva che in fa-miglia la moglie e i familiari si divertivano tan-tissimo perché la mia comicità è rispettosa della persona che imito. Non mi piace deridere, mi pia-ce far sorridere.

Poi è arrivata l’opportunità de “L’Isola dei Fa-mosi” e soprattutto “Quelli che il calcio” com’è andata?Sono due cose molto diverse, L’Isola è stata una breve fiammata molto intensa che ancora non mi rendo conto come sia riuscito a portarla a termine.

E “Quelli che il calcio”?Dopo due anni di questa esperienza posso dire di avere un’idea di come si costruisce un program-ma televisivo di lunga durata ed è comunque un grande impegno.

Tu sei anche autore?Sì, sono tra gli autori e questo mi porta anche a pensare alla scaletta e a dare il ritmo.

Hai lavorato sia in TV private sia in quella di Stato. C’è una differenza sostanziale? Avete mai ricevuto ordini dall’alto che vi imponevano certe scelte?Adesso c’è molta differenza. Come sai ho iniziato come autore in Rai, poi sono passato a Mediaset e poi ho fatto il presentatore in Rai. Successivamente è arrivata la crisi economica che ha avuto un ruolo determinante perché gli italiani hanno ricominciato a stare in casa e a pretendere moralità. C’è stato anche il momento del bunga bunga e tutto questo ha portato a un’attenzione particolare sul contenuto e sul prodot-to che non è possibile ignorare.

Ora c’è molta più concorrenza sia in TV che in Radio, c’è un programma sul Digitale Terrestre che ti piace?Top Gear va molto forte, Chef Rubio di Unti e bisunti mi piace moltissimo.

È una televisione in cui si può sperimentare?Si, ma è una TV che tende giustamente ad avere dei volti nuovi. Mentre la TV generalista è dedicata all’essere popolare, è una televisione che è vista da persone che hanno più di 45 anni ed è giusto che ci sia perché la popolazione sta invecchiando. Intercettare nuove fasce di gusto è molto difficile ed è un lavoro arduo da portare avanti. Mi piace molto Bake off Italia un programma di cucina di Benedetta Parodi su Real Time e poi mi piacciono i programmi assurdi come quello che annusano la colla, oppure Man VS Food.

È vero che presenti in televisione gli European Song Contest 2014?Con Linus facciamo dei piccoli interludi in italiano perché la trasmissione è a Copenaghen e commentiamo le esibizioni degli artisti.

Dalla radio e dalla televisione hai un particolare punto di vista per scoprire nuovi talenti. C’è qualche giovane artista che ti ha convinto e che ti ha impressionato?Ce ne sono molti, mi ha colpito in modo particolare per la sua bravura Anna F. che è molto carina, una cantautrice austriaca molto brava, poi tra gli attori Edoardo Leo, ma non scopro niente di nuovo, lui è ormai una realtà.

L’anno scorso hai scritto un libro di fiabe, “Lacrime di fragola” add editore, tutte le mattine sei in radio e alla domenica sei in TV, ma hai il tempo per andare al cinema?Mi manca tanto il cinema e rimpiango una trasmissione che presentavo die-ci anni fa per Sky Cinema, non se la ricorda nessuno, ed era bellissimo per-ché ero obbligato ad andare al cinema tutti i giorni. Ora ho poco tempo per il cinema e per il teatro. Mi rincuora il fatto che posso tornare tutti i giorni a casa e questo è un bene.

Però la tua prima passione è la musica.Ogni mattina quando entro in radio e mi metto le cuffie, provo la stessa sensazione che provai tanti anni fa quando ero a Radio Sandonato. L’emo-zione ha sempre la stessa intensità ed è sempre la stessa e mi dico come sono fortunato a fare questo lavoro. Era il lavoro che volevo da sempre, la musica mi emoziona e anche se la giornata è iniziata male, appena partono le prime note della prima canzone – mostra un sorriso raggiante – per me è tutto.

Abbiamo incontrato Nicola Savino al Circolo del Lettori di Torino dove, con la sua verve, il linguaggio veloce, brillante e intelligente, ha risposto alle domande incalzanti del pubblico, soprattutto giovani. Una serata divertente, condotta dal suo collega Nikki.

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BANCHEE TECNOLOGIAMULTICANALE:

UTENTI SEMPRE PIÙ MOBILI

ED ESIGENTI

TECNOFUTURO

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giugno 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 15

Intervista ad Alex Kwiatkowski, responsabile IDC Financial Insights Europe

L’evoLuzione tecnoLogica in itaLia avanza aL raLLentatore ri-spetto aLLe aLtre nazioni europee, ce Lo conferma assinform neLLe sue uLtime previsioni per iL 2014. ma neL settore banca-rio sono in arrivo grandi novità e forti investimenti, come

indicato daLL’uLtimo rapporto abi Lab e dai recenti piani industriaLi deLLe principaLi banche itaLiane. L’evoLuzione tecnoLogica nasconde ancora deLLe incognite Legate aL rapporto tra cLienteLa e nuovi de-vice mobiLi in aLternativa aL rapporto con i bancari aLLo sporteLLo. Le banche vorrebbero ridurre iL personaLe ma iL rapporto umano in ita-Lia rimane sempre iL punto forte, che si riveLa vincente quando L’auto-mazione non risponde a dovere aLLe esigenze deL cLiente. La soLuzione potrebbe essere iL bancario dotato di strumenti mobiLi, sempre più vi-cino aL cLiente.

Per il settore delle nuove tecnologie e dell’Information Technology in particolare, l’anno 2014, come del resto tutto il contesto economico, non è iniziato nel modo sperato.È una situazione che si ripete da pochi anni, in quanto per decenni il settore dell’High Tech è stato anticiclico, frenando in parte il declino degli altri settori economici. Per la prima volta invece dalla “nascita” di questo settore, che possiamo identificare negli anni settanta, anche l’ICT è in declino a differenza peraltro di quello che accade nel resto del mondo.

rapporto assinform

A renderci coscienti di questa situazione è, nel mese di aprile, l’anticipazione del Rapporto As-sinform 2014, il più prestigioso Studio di setto-re in Italia. Le nuvole nere addensatesi negli ultimi cinque anni hanno falcidiato il settore italiano dell’ICT oltre le più caute previsioni, producendo nel 2013 un calo complessivo del 4,4%. Ma il fenomeno più preoccupante è il distacco che si sta verificando con tutto il resto del mon-do. Nello stesso periodo, infatti, l’ICT mondiale ha continuato a crescere alla media annua del 3,8%, spinto dalla ripresa degli investimenti nell’area nordamericana (+ 3,5%), Asia Pacifico (+6,6%) e America Latina (+ 5,8%).

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Secondo lo studio, l’attenzione del settore ban-cario per l’innovazione trova conferma anche nelle previsioni di spesa formulate dalle banche per il 2014: la metà dei gruppi, infatti, prevede addirittura di incrementare gli investimenti in tecnologia (50%), mentre quasi un terzo pensa di mantenere costante il budget ICT rispetto al 2013 (28% circa).

Stando all’indagine, al primo posto della “top ten” delle priorità d’investimento troviamo la dematerializzazione (81%), che si accompagna spesso a reingegnerizzazione e automazione dei processi interni. Seguono i progetti di poten-ziamento di mobile banking e mobile payment (57%), la sicurezza e l’integrazione dei canali (ri-spettivamente 38% e 33%), ritenuti strategici per un’efficiente assistenza online anche in ottica 2.0 e per l’identificazione dei clienti da remoto, che apre la strada all’offerta di nuovi servizi.

A conferma di questi dati, i principali istituti bancari italiani hanno annunciato nelle recenti settimane ingenti investimenti nella Multica-nalità nell’ambito dei propri Piani Industriali triennali.

L’intervista

Per avere una visione ancora più ampia ed inter-nazionale della situazione abbiamo intervistato nel corso del Banking Forum 2014 organizzato da IDC (la più grande società di ricerca High-Tech al mondo), il Responsabile della Ricerca Tecnologica in Europa Alex Kwiatkowski.

La mia prima domanda fa riferimento ad un evento accaduto in Europa poco tempo fa: Barclays nello stesso giorno della comunicazio-ne dei risultati di bilancio, peraltro non entu-siasmanti, ha annunciato il licenziamento di 12.000 persone e contemporaneamente ha de-liberato un piano di sostanziosi bonus ai pochi top managers ai vertici dell’azienda. Qual è il legame tra evoluzione tecnologica ed eventi di questo tipo?

Penso che la tendenza delle banche in Europa a ridurre il personale a causa delle nuove tecnolo-gie, dell’offshoring e della razionalizzazione delle risorse sia un fenomeno in atto da molti anni. Ma devo sottolineare come il timing di Barclays nell’annunciare una forte riduzione degli utili e lo stesso giorno licenziare 12.000 persone e au-mentare lo stipendio a pochi top managers sia semplicemente sconcertante.

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Qualche timido segnale di inversione di tendenza è previsto per il 2014 in due sole aree: quella delle APP per il software e dei Tablet per l’hardware.

Inoltre il settore bancario potrebbe invertire la tendenza ritornando a cre-scere proprio in questo anno.

Gli italiani, paradossalmente, nonostante la crisi, anche nel 2013 non si sono negati l’acquisto di un nuovo SmartPhone o di un Tablet, rinunciando pe-raltro ad altri beni o servizi che in passato erano considerati di uso comune se non addirittura di prima necessità.

rapporto abi Lab 2014 suLLo “scenario deLLe tecnoLogie in banca”

Interessante, per il nostro settore, è capire come le banche italiane abbiano risposto alle sollecitazioni generate dalle nuove tecnologie, intensificando la propria attività e attivando nuovi ambiti strategici. L’utilizzo sempre più frequente dei nuovi SmartPhone e Tablet sta già cambiando il modo in cui il cliente approccia il servizio bancario.

Il nuovo modello di banca digitale dovrà rispondere alle esigenze della “Nuova Internet” attraverso l’automazione per offrire processi snelli, rapidi e precisi, la dematerializzazione per la riduzione della carta nei servizi ban-cari e la multicanalità per la diffusione di procedure innovative nel dialogo con la clientela.

Ma vediamo nello specifico il rapporto tra Banche e nuove Tecnologie in Italia nel 2014. Nel corso del Forum svoltosi a Milano presso la sede de “Il Sole24Ore” è stato presentato l’annuale rapporto pubblicato da ABI Lab: le banche hanno investito in tecnologia nel 2013 complessivamente 4,2 miliar-di di euro confermando – nonostante la crisi economica ancora in corso – la spesa del 2012 (circa 4,3 miliardi).

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Detto ciò non possiamo negare il fatto che la tecnologia e l’automazione sfortunatamente in futuro ridurranno il numero di posti di lavoro nel settore dei servizi e nel settore bancario in Europa.

Sono però fenomeni di lunga durata, non si può certo affermare che il caso dell’annuncio di Bar-clays, che riguarda circa il 10% del personale in servizio, possa essere giustificato da salti tecno-logici in atto.

Un anno fa, intervistando il suo predecesso-re, mi ricordo che, parlando di riduzione del per-sonale, si erano verificate in Europa ed in parti-colare in UK importanti interruzioni del servizio online a causa di licenziamenti sconsiderati e tagli lineari del personale.

Certamente! Sta succedendo anche ora. I sistemi informatici presenti in ambito bancario, oggi, sono sempre più complessi, sono stati costruiti dieci o quindici anni fa ed il patrimonio di cono-scenze all’interno della banca è fondamentale: se le banche riducono il personale con tagli lineari semplicemente per ridurre i costi, si trovano nei mesi successivi ad affrontare problemi inaspetta-ti quali interruzioni di servizio eclatanti o rischi di sicurezza che non sempre vengono risolti in modo rapido perché il personale che se ne occu-pava non c’è più.

A volte non si trova immediatamente la relazio-ne tra il problema verificatosi e la mancanza di personale o la delocalizzazione delle attività, ma quando si analizza il fenomeno in profondità, si scopre che alcune grandi realtà europee sono giunte alla conclusione di riportare in casa le at-tività coinvolte.

In Italia il numero di sportelli è ancora alto rispetto alla media europea, oggi le banche ita-liane sono propense alla riduzione del numero degli stessi, ma anche alla riduzione del perso-nale. Pensa che sia la soluzione più indicata? Qual è il modello futuro che regolerà il rapporto tra banca e cliente?

Si tratta di trovare il giusto equilibrio tra automazione e relazione personale con il cliente. Oggi, contrariamente al passato, sappiamo che tutte le volte che il cliente andando online si trova in difficoltà, deve intervenire l’essere umano, anche nelle situazioni che in passato venivano disegnate unicamen-te per l’automazione spinta.

Per esempio oggi le linee aeree low cost sono estremamente avanzate nei servizi online ma quando si tratta di affrontare questioni impreviste come un volo in ritardo o un bagaglio smarrito è sempre necessaria la presenza di una persona che rapidamente possa risolvere il problema del cliente.

Così come nei servizi bancari self-service tutte le volte che si verifica un’ano-malia è fondamentale la presenza dell’essere umano.

Mi rendo conto che le banche stiano cercando di ridurre i costi in tutti i modi ma questo rischia sempre di modificare la “customer experience” del cliente, perché se si riducono al minimo i servizi forniti dal personale, vie-ne meno la “promessa” di alto livello di servizio che viene data al cliente al momento dell’inizio del rapporto. Non si può ad esempio dire “ti daremo il miglior servizio sul mercato” e poi si tagliano 12.000 persone dalle filiali e dai back-office.

Siamo di fronte ad un comportamento contraddittorio del sistema banca-rio: le banche vogliono essere estremamente innovative ma vogliono po-ter tagliare al massimo i potenziali rischi insiti dell’innovazione; vogliono avere molti clienti ma non vogliono quelli “problematici”; vogliono avere i migliori impiegati sul mercato ma senza selezionarli accuratamente e poi premiarli adeguatamente.

Possono i Social Networks essere utili nel migliorare la relazione con cliente?

Sicuramente i Social Networks possono svolgere in futuro un grande ruolo nel rapporto tra banca e cliente, ma a mio avviso soprattutto all’interno del-la banca dove ancora oggi non vedo i dipendenti bancari così felici. Quando le banche istituisco al loro interno sistemi di cooperazione attraverso Social Media come Twitter, Spaceworks o Microsites, non necessariamente per raccogliere le lamentele dei colleghi ma per migliorare il livello di collabo-razione e coinvolgimento, abbiamo notato buoni incrementi di produttività e miglioramento del clima aziendale. Anche nel settore della formazione interna i Social Networks svolgeranno un ruolo cruciale, vista la grande ne-cessità di interagire che si genera in fase di apprendimento collaborativo.

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EVENTI

Dieci anni di attività per La Fabbrica della Cultura di Roma. Così si presenta al mondo della musica, del balletto, del teatro e delle lettere, la Fondazione Musica per Roma, che gestisce l’Auditorium Parco della Musica, in una felice sinergia con l’Accademia di Santa Cecilia.

Il bilancio di questo strepitoso decimo anno registra decine di nuove produ-zioni e di appuntamenti in tournée.

Rassegne, festival, spettacoli, sino a cicli di lezioni e incontri culturali di ogni tipo. Una varietà e ricchezza di proposte che ha pochi esempi in Europa. Un solo dato: in 10 anni circa 7.500 artisti diversi hanno calcato queste scene.

Con una programmazione così vasta, il pubblico delle famiglie, così come l’utente di settore, vive la vita che l’Auditorium offre, proprio come fosse una città dentro la città, una realtà cittadina vivace che interagisce con esigenze diverse, ma in una sola e del tutto unica realtà.

I PRIMI DIECI ANNI DI MUSICA

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B E N E D E T TA B R E V E G L I E R I

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EVENTI

“Dieci anni per un’istituzione culturale non sono tanti – ha detto l’Amministratore Delegato della Fondazione Carlo Fuortes durante la conferenza stampa di presentazione – più che festeg-giare l’anniversario della nascita vorremmo festeggiare dieci anni di relazione d’amore tra l’Au-ditorium e la nostra città. Siamo riusciti a innescare questo rapporto grazie allo spazio flessibile, multiforme e plastico dell’Auditorium, che si adatta a qualsiasi cosa e anche grazie alla forza di avere un’istituzione importante come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

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Musica per Roma S.p.A., cui è affidata la manutenzione del complesso e la gestione dei servizi, nasce nel 2002, il 21 aprile per l’esattezza. Con una serie di concerti ed una performance della durata di oltre venti ore, le sale “1.200” (poi intitolata a Giuseppe Sinopoli) e “700” (in seguito chiamata “Goffredo Petras-si”) vengono ufficialmente inaugurate. Ad esibirsi, tra gli altri, il coro e l’orchestra dell’Accademia di Santa Ce-cilia, Uto Ughi, Uri Caine e Patti Smith.

Alcuni “numeri” del Parco: 40.000 metri cubi di cemento, 6.000.000 di chili di acciaio,

1.600 mq di travi in legno, 2.500 piante (olivi, palme, lecci e sugheri), 1.100 operai impiegati, 5 ettari di suolo occupati, tra Parco Pensile, Cavea, Foyer, le 3 sale, l’Edificio Nord, l’Edificio Anulare, il parcheggio e l’Area Archeologica. Roma, dopo la bellezza di 66 anni, ha di nuovo il suo Audito-rium.

Oltre 500 gli appuntamenti dal 2012 al 2013. Più di 750 artisti e oltre 50 gli spettacoli che Musica per Roma ha esportato in giro per il mondo.

E non da meno sono stati i canali web che hanno registrato 300.000 contatti su youtube, mentre il portale della Fondazione ha accolto oltre 2 milio-ni di visitatori.

L’Auditorium è diventato un mondo unico e uni-versale. Un polo di attrazione internazionale, vi-cino di casa, fra l’altro, del MAXXI, il Museo di Arte Contemporanea, firmato dal famosissimo architetto Zaadid, che traccia sia un percorso turistico in straordinaria crescita, sia si rende te-stimone della frequentazione abitudinaria degli stessi romani.

Un bel modo, insomma, di vivere la cultura non come un obbligo, un peso, un dovere. Piuttosto, un modo di vivere, di trascorrere una serata ad ascoltare un concerto, una domenica mattina a partecipare ad una rassegna, un pomeriggio a vedere un balletto, ascoltare una lezione, pattina-re d’inverno o semplicemente, ad acquistare un libro. Vivere in mezzo a quello che il nostro Bel Paese, di bello, ci può ancora regalare.

EVENTI

In dieci anni siamo riusciti ad ottenere un grande obiettivo: far sì che lo spet-tacolo dal vivo non sia una liturgia complicata ma un consumo normale della vita di ciascuno durante il tempo libero. Questo grazie anche a un nuovo mo-dello organizzativo, economico e finanziario, un nuovo modo di organizzare la cultura. Il risultato è importante: il numero degli spettatori in 10 anni è stato di 9.611.000, per un totale di 10.157 eventi”.

Cultura e famiglie, arte e addetti ai lavori, mercato ed Europa. Roma è riusci-ta a coniugare tutto questo, in una sintesi felice che trova nelle proposte del Parco della Musica, la risposta a tante esigenze diverse, non tradendo mai, però, il principio sacro della cultura. Uno spazio dove i cittadini possono portare anche le famiglie con i bambini, perché la programmazione dell’Au-ditorium si rivolge anche a loro, attraverso dei temi formativi divisi per anno di età, spettacoli teatrali dedicati ai piccolissimi, giochi ed animazioni.

Un sintomo di consumo intelligente, dove le materie di approfondimento possono trasformarsi in un’occasione di condivisione e di conseguenza di socializzazione.

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ramai un po’ vetusto Rodolfo Valentino, non ce ne sono in giro) che lascia le donne respirare più forte, toccando l’anima degli altri senza chiede-re permesso e spesso proprio attraverso film di cronaca: come Julia Roberts, vincitrice dell’O-scar nel 2001 con Erin Brockovich, che racconta la vicenda reale di una donna che riuscì a denun-ciare una corporazione di servizi pubblici per un importo da capogiro – 28 milioni di dollari – perché a causa delle sostanze tossiche prodotte da quest’ultima e riversate nelle falde acquifere di un’area abitata, aveva generato il cancro in molti degli abitanti del luogo.

A sua volta, la bellissima Ingrid Bergman, ama-tissima anche nella vita dal regista Roberto Ros-sellini e vincitrice di ben due Oscar, il primo nel 1945 con Angoscia, diretta da George Cukor e il secondo nel 1957 con Anastasia, ripercorse, pro-prio con quest’ultimo film, la vita della princi-pessa Anastasia, la figlia più giovane dello zar di Russia Nicola II che fu sterminato dai bolscevichi con tutta la famiglia Romanov nel 1918, tranne, forse, l’unica sopravvissuta, Anastasia appunto, il cui cadavere non fu mai ritrovato.

Gli Oscar celebrano, quindi, le donne e il cinema. Un veicolo di straordinario successo e di comuni-cazione che si è consacrato in quest’ultimo secolo, come vettore plurale, maschile e femminile, dove la donna ha però accesso libero, dove denuncia e racconta, dove piange e ride, ama ed odia, senza pregiudizi e senza timore, senza spazi prefissati o troppi ingombri.

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EVENTI

Vi siete mai chiesti, perché questa piccola statuetta d’oro, al di là del riconoscimento al merito e al talento, sia ancora così iconografica ed ammaliante? Io sì. Ed ho trovato una risposta proprio du-rante la mostra.

Le donne premiate, celebrate, ammirate, amate e perfino invidiate, sono Pri-me Donne. Lo sono in tutto e per tutto, molto più dei Signori Gentiluomini vincitori di Oscar. Lo sono e basta. E da sempre. È una sorta di magico alone che le contorna e le rende, in quell’esatto momento e agli occhi di tutti, dal-le produzioni cinematografiche, alle industrie di distribuzione, dai grandi network televisivi agli spettatori comuni, “semplicemente ed eternamente” delle Divine.

Uno spazio molto più al femminile (visto che di “divini”, a parte forse l’o-

Best Actress in mostra al Museo del Cinema

DONNEDA OSCAR

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EVENTI

Da Janet Gaynor nel 1929 a Cate Blanchett quest’anno, ecco le 72 donne celebrate e premiate agli Academy Awards di Hollywood. Best Actress, in mostra al Museo del Cinema di Torino sino al prossi-mo agosto, ci fa ripercorrere attraverso fotografie, immagini pubblici-tarie, bozzetti e perfino alcuni dei magnifici abiti indossati nelle notti della premiazione dalle nostre “magnifiche 72”, gli Oscar vinti meri-tatamente da ciascuna di loro in questi ultimi (si fa per dire) 86 anni.

C A T E

B L A N C H E T T

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La Divorziata è del 1930. Un’attrice allora po-polarissima di nome Norma Shearer, fascinosa e sensuale e all’epoca rivale della famosa Joan Crawford, mise in scena un film che rappre-sentava, a cavallo fra le due Guerre, un mondo sopito e mai esplicitato così aspramente. Basato sulla vita di un’artista di nome Ursula Parrott e sul romanzo Ex-Wife, il film racconta come una donna indipendente e indifferente alle consuetu-dini sociali e bigotte, fosse poi fatta schiava dalla stessa libertà sessuale tanto affermata e dalla non-curanza del sentimento puritano. Il film ebbe un successo di botteghino strepitoso, tale da battere i film in produzione con protagoniste di fama indiscussa come Marlene Dietrich e Greta Gar-bo. Tuttavia, questo salto progressista vantò alla Shearer l’appellativo di femminista ante-litteram. Femministe, maschiliste, altri preconcetti dai quali doversi ancora liberare.

Quello che reputo amaro è che le donne del cine-ma siano osservate – e non guardate – più dalle donne e ancora molto poco dal pubblico ma-schile. Superficialità o timore non saprei dire, ma quello che resta è la forza straordinaria del rac-conto cinematografico che riesce a trasmettere la potenza di una donna. “Ti santifica” ha ammesso una volta Simone Signoret; “la gente crede che tu possieda qualche saggezza particolare” ha detto Louise Fletcher. La cultura e la consapevolezza delle società che ci hanno preceduto e che ci ac-compagnano tuttora sono tracciate dal mondo del cinema al femminile.

Gli Academy rappresentano in una maniera del tutto unica, il premio più “puro”– in un’accezione astratta ovviamente – che possa essere dedicato e consacrato ad un’attrice. Ringraziamo l’Industria degli Academy, dunque, perché mette in moto e rafforza, ogni anno, quella propulsione in avanti che rende più vivaci le nostre vite, più vivide le nostre menti, più aperti i nostri cuori. Ringrazia-mo tutti i registi, uomini e donne, che attraverso magnifiche donne riescono a raccontare storie di altre donne, altrettanto magnifiche.

EVENTI

La biondissima Gwyneth Paltrow si immedesima, a tale proposito, in un attore al tempo di Sir William Shakespeare in Shakespeare in Love del 1998, proprio perché nel XVII secolo le donne attrici erano bandite e perfino accusate di prostituzione, se solo avessero desiderato calcare le scene.

Il motore dell’Oscar non è quindi volgarmente concepito solo come macchina da soldi, even-to glamour – seppure lo sia – dove donne e uomini seducenti sfavillano sotto le stelle di Hol-lywood. È anche fatica e coraggio, è il successo di avere detto quello che pensano, è verità. Il diritto di procedere in avanti con la storia, con una cultura che ha piegato la donna di fronte alla società per troppo tempo e l’ha obbligata a doveri rigidissimi senza offrirle sufficienti di-ritti, è un motore – questo meraviglioso mondo chiamato Cinema – che ci regala la possibili-tà di fare viaggi rapidi per renderci conto che ancora in molti luoghi di questo nostro vecchio mondo, una donna come me e come voi, può essere messa in ginocchio per chiedere pietà.

I N G R I D B E R G M A N

N O R M A S H E A R E R

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venterò una cantante mi piacerebbe incidere queste canzoni anche in italiano”.

Poi dopo questo pe-riodo di pausa in cui avevo deciso di chiu-dere la mia carriera, quando Renato – Zero, ndr – mi ha invitata a can-tare ad un suo concerto, ho scoperto che la mia voce era ancora ‘bella fresca’ e allora ho deciso di produrre da sola il mio sogno. Masters è un omaggio ai miei maestri ispiratori e all’analogico, tanto che abbiamo ricantato su nastro.

Poi le è tornata la voglia di esibirsi nei live… Inizialmente volevo fare solo due date, poi se ne sono aggiunte altre, ma non sarà un concerto di nostalgia, proporrò i miei successi con una sce-

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PROTAGONISTI

Iwant you with me, brano ritmicamente contagioso del mitico Elvis, è il singolo che Rita Pavone ha scelto per lanciare Masters, un album decisamente sorprendente, una scarica di pura adrenalina nel quale l’artista si impone con una grinta da vera rocker e dimostra, oltre alla sua incredibile freschezza vocale, anche una straordinaria versatilità, passando dallo swing alle ballate romantiche, dal pop statunitense di inizio anni Ses-santa, fino ad alcuni rock & roll anni Cinquanta.

Un doppio album, arrangiato dal talentuoso Enrico Cremonesi, mixato dal quattro volte Grammy Award James Caruso e masterizzato al Metropolis Studio di Londra da John Davis, che collabora abitualmente con gli U2. 15 cover americane che sono state d’ispirazione in tutta la sua carriera: versio-ni originali inglesi e altre italiane che ci regalano un’inedita piacevolezza. “Masters è il sogno in un cassetto che si realizza – ha dichiarato la signora da 50 milioni di dischi venduti nel mondo – un record assoluto per un’artista italiana”.

Ci racconta questo sogno? Un amico di mio padre lavorava nelle navi e mi portava dischi di Frank Sinatra e di altri musicisti introvabili in Italia. Mi dicevo: “Un giorno che di-

FINALMENTE

I N T E R V I S T A d I

M A R I A N G E L A

S A LV A L A G G I O

A 19 anni dall’ultimo disco, e dopo 9 anni di assenza dalle scene, torna con un doppio album e un tour in Italia e oltre Oceano.

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PROTAGONISTI

night long e a I want you with me. Ci racconta di quando, a Nashville, ha incontrato Elvis? Ero a fare un disco nella sua città e dissi al mio produttore che volevo co-noscerlo. Il suo manager, il colonnello Parker, voleva evitare che lui avesse distrazioni prima di esibirsi. Credo sia stato il mio aspetto da Giamburrasca ad intenerirli. Quando lo incontrai mi disse: “Sei la ragazza italiana che ho visto da Ed Sullivan!”. Mi fece un buffetto sulla guancia. Io naturalmente gli chiesi una foto con lui ed invece mi regalò un suo poster che conservo in casa mia come una reliquia.

nografia moderna e, a seconda delle tappe, avrò degli amici che verranno a farmi visita: a Milano ci saranno Loredana e Enrico – Berté e Ruggeri, quest’ultimo ha firmato 5 traduzioni del disco, ndr – il ballerino di musical Manuel Frattini, il can-tautore Dario Gay. Cercherò di coinvolgere amici anche in altre città.

Molti brani sono pagine che hanno fatto la storia della musica mondiale, da Lazy river a All

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PROTAGONISTI

Dove abitava sotto la Mole? Da piccola abitavo in via Malta a Borgo San Pao-lo, una casa di due stanze e il mio letto era tra la porta di uscita delle scale e il bagno. Credo che quel divanetto lì mi abbia frenato la crescita! – ride –. Poi andammo a vivere a Mirafiori nelle nuove case Fiat, una zona più residenziale, dove ballavo rock & roll acrobatico in corridoio.

Ha ringraziato con un tweet chi le ha fatto gli auguri per i 46 anni di matrimonio. Le piac-ciono i social? Sì, l’unica fregatura è che c’è gente che si na-sconde dietro profili anonimi per offendere, per il resto è bello poter dire le proprie opinioni e avere risposte ma sempre con educazione. Per il nostro anniversario in molti sono stati affettuosi e li ringrazio. Siamo una delle poche coppie che continua a stare insieme. E pensare che quando decidemmo di sposarci sembrava addirittura che attentassimo alla Banca d’Italia, abbiamo lotta-to e sofferto: c’era chi faceva satira e ironizzava su di noi. Oggi per me è motivo di grandissima soddisfazione poter dire a queste persone: “Avete toppato!”.

Aveva espresso il desiderio di essere un giura-to in tv, detto fatto. Il mio habitat naturale è la musica. Sulla mia esperienza alla Pista premetto: non sono una bal-lerina e l’anno prossimo compio settant’anni ma quando ne avevo venti-trenta di anni facevo delle cosine. Ad esempio, ho avuto la grande fortuna di lavorare con Don Lurio, Gino Landi e Hermes Pan, il coreografo di Fred Astaire. A Studio 1 do-vevo imitare Ginger Rogers e Hermes mi montò il numero che aveva fatto per loro. Pare che me la sia cavata con onore. Ai ragazzi della Pista ab-biamo cercato di insegnare che, oltre alla loro specialità, bisogna proporsi anche in altri generi.

Qualche altro sogno nel cassetto? Dopo Masters avevo chiuso in Italia e in tutti gli altri posti dove andavo a lavorare. Ora posso dire che torneremo anche all’estero. Canterò al Casi-nò Rama a Toronto, il 22 giugno e mi fa molto piacere tornare in Canada. Il mio debutto nord americano fu proprio al Metropolis Garden nel ‘64 e mi fa piacere festeggiare la mia seconda ri-nascita nello stesso luogo.

A chi direbbe oggi il suo grazie più grande? Il mio grazie più grande va lassù dove c’è qualcu-no che mi ama che ha deciso per me quello che non avrei mai pensato di fare nella mia vita. Una persona con la P maiuscola.

Ma questo incontro non è stato il solo all’Ed Sullivan. Per ben cinque volte è salita su quel palco… Eh sì, non mi pareva vero di dividere la scena con The Animals, i Beach boys. Ed Sullivan show è stato un momento straordinario: non era mai successo che una ragazza italiana arrivasse in classifica al 20esimo posto negli Stati Uniti e che uscisse con dei dischi in contemporanea dal Giappone agli Usa. Al mio terzo Ed Sullivan cantai dopo Duke Ellington e Ella Fitzgerald. Quel periodo è un mio grande rammarico: avrei voluto rimanere in America per imparare il modo in cui si lavora lì. In Italia non ci siamo ancora arrivati.

Perché non è rimasta? Ai tempi la maggiore età era a ventun anni e avendone neanche diciannove i miei genitori non mi hanno voluto lasciare in affido ad una governante.

Qui non è andata poi così male… Sono molto grata al mio Paese e ringrazio ogni mattina per quello che ho fatto. Anche in Germania ho inciso una ventina di dischi e in America Lati-na io e Nicola Di Bari avremmo vinto dei Grammy se ci fossero stati.

Ha iniziato al cinema con Totò e poi ha lavorato in teatro con il gotha italiano, da Macario a Branciaroli e a Lina Wertmuller. Si rendeva conto della portata rivoluzionaria del suo Giamburrasca? Per fare Giannino ho studiato i miei tre fratelli. Molte bambine erano con-vinte che fossi un maschietto, alcune se ne innamoravano persino. Giam-burrasca era stato pensato inizialmente per la tv dei ragazzi al pomeriggio poi venne fuori un tale lavoro che andò in serale. Ero entusiasta, non co-noscevo il libro, lo lessi e me ne innamorai. Credo di aver fatto un ottimo lavoro di attrice perché il personaggio non era ridicolo, non giocava sull’am-biguità, sembrava davvero un ragazzino. Di quel lavoro sono orgogliosa.

Prima di andare a Roma alla “Festa degli sconosciuti”, primo vero ta-lent della storia, è curioso l’aneddoto del frigorifero di sua mamma… Ah la mia mamma. Era il 1961 e alcune sue amiche avevano già il frigo. Io ero figlia di un operaio della Fiat e di una casalinga, eravamo in sei in fami-glia e si tirava la cinghia. Solo la domenica si mangiava la carne, mi ricordo di tanta polenta! Avevamo la ghiacciaia e mamma aveva risparmiato qual-che spicciolo per il frigo. Mio padre allora disse questa frase: “Credo che la vita di nostra figlia valga almeno un frigorifero”. E così partii per Roma, a diciassette anni. Cantavo da quando ne avevo nove e decisi che quella sareb-be stata la mia ultima occasione: mi ero stufata di essere conosciuta solo a Torino e in Piemonte.

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Entrando nello Studio dentistico asso-ciato Autieri & Doglio si legge su una pa-rete la poesia Il valore di un sorriso di Padre Faber. Basterebbe questo per capire che i due dentisti, che collaborano insieme da tredici anni, pongono al centro del loro in-teresse professionale la persona. I segnali della loro filosofia, invece, sono moltepli-ci. La sede è al piano terra per abbattere le barriere architettoniche ed ha vicino un ampio parcheggio non a pagamento per essere facilmente accessibile anche dai bambini, dagli anziani e dalle persone di-versamente abili. La struttura comunica immediatamente l’attenzione che i due odontoiatri e tutta l’équipe hanno nei confronti dei loro pazienti, accolti sempre con un sorriso. “Perché andare dal denti-sta” dicono all’unisono i due soci “Non deve essere un disagio”. I colori bianco e blu che trasmettono serenità, la sala d’attesa con l’acquario, le riviste, i libri e un monitor che proietta documentari, così come i televisori installati in ogni pol-trona, concorrono a creare un’atmosfera rilassante e piacevole, resa tale anche dal fatto che tutti i professionisti dello studio associato sanno instaurare con la clien-tela un rapporto di fiducia e, perché no, di amicizia. Preoccuparsi dell’individuo, aiutarlo a vincere il timore del dentista

ed instaurare un rapporto che va oltre quello solito tra il medico e il paziente è un requisito fondamentale per il Dottor Giorgio Autieri, per la Dottoressa Paola Doglio e per tutto lo staff.

Dottoressa Doglio, perché la scelta di collaborare con più specialisti?Perché ogni medico ha le proprie speci-fiche competenze in un campo diverso dell’odontoiatria e possiamo quindi of-frire alla clientela una gamma completa di cure odontoiatriche mirate, sicure e di alto livello. Ci avvaliamo anche di un anestesista che effettua una sedazione

profonda per i pazienti che lo richiedono o che ne hanno la necessità.

Dottor Autieri, secondo lei come si ri-conosce un buon dentista?Parlando con i pazienti mi accorgo che spesso è difficile scegliere il professioni-sta a cui affidare la salute della propria bocca. Ovviamente non esiste un elenco di caratteristiche universali, ma consiglio di non affidarsi al dentista meno caro e di individuare invece quel professionista che di più di altri trasmette l’idea di pro-fessionalità e di serietà, perché trascura-re o mal curare i denti e le gengive può avere ripercussioni più o meno gravi su organi importanti come il cuore o addi-rittura creare complicazioni durante la gravidanza.

Anche l’ambiente in cui lavora fornisce in-formazioni utili sul professionista. La pu-lizia dello studio e della strumentazione, così come l’utilizzo di apparecchiature in-novative, sono aspetti fondamentali. Nel nostro centro ci avvaliamo di macchinari tecnologicamente avanzati, di precisione e di apparecchi radiologici di ultima ge-nerazione con un’emissione di radiazio-ni ionizzanti dieci volte inferiori a quelle tradizionali, nel rispetto della persona e dell’ambiente, e utilizziamo un microsco-pio operativo ad altissimo ingrandimento che consente di lavorare con la massima sicurezza e precisione.

Un buon dentista, infine, durante la pri-ma visita effettua l’anamnesi; da noi i pa-zienti rispondono a delle domande sulla salute attuale e sui problemi avuti in pas-sato così da poter pianificare nel modo

Studio dentistico associato Autieri & Doglio

Restituiamo il sorrisoa tutta la famiglia

MEDICINA E SALUTEdi Barbara Odetto (foto A. Lercara)

Dottor Giorgio Autieri e Dottoressa Paola Doglio

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sterilizzazione che rispetta i più moderni protocolli. Dedichiamo grande interesse anche all’igiene, tanto che i pazienti in-dossano i copri scarpa prima di accedere alle sale operative.

Dottoressa Doglio, lei si occupa anche dei bambini: come conquista la loro fi-ducia? Cerco di far vivere l’esperienza del denti-sta come un gioco. L’ambiente colorato e divertente, accompagnato da musiche e video, contribuisce a infondere loro co-raggio e a farli rilassare. Al termine della visita i piccoli ricevono poi delle simpati-che sorprese così da invogliarli a tornare.

Per concludere, nello Studio dentistico associato Autieri & Doglio la prima visita odontoiatrica è gratuita e comprende la lastra panoramica. Un elemento in più che spiega perché, dai più piccini ai loro nonni, tutti i pazienti sono fidelizzati e tornano nel tempo.

più corretto possibile le cure dentali ne-cessarie. Per noi è fondamentale conside-rare la persona in maniera olistica e cioè dal punto di vista fisico ed emozionale.

Dottoressa Doglio, siete sostenitori della conservazione del dente o dell’im-plantologia?Noi cerchiamo sempre di salvare i denti perché riteniamo che anche l’estrazio-ne sia una mutilazione. Ciò nonostante, quando è necessario, ci avvaliamo anche noi degli impianti, che negli ultimi ven-ti anni sono migliorati notevolmente. I nuovi protocolli offrono maggior comfort per il paziente, minor invasività e, di con-seguenza, la riduzione del numero degli interventi.

A proposito di conservazione den-taria, lei Dottor Autieri è socio attivo della SIE.Esatto. La Società Italiana di Endodonzia è una comunità scientifica nazionale di dentisti accomunati dalla dedizione per l’edodonzia, disciplina che cura i denti naturali evitando il più possibile le estra-zioni e l’implantologia. È una branca che ha lo scopo di risolvere le malattie dovute alla contaminazione dello spazio endo-dontico attraverso la “devitalizzazione” o i ritrattamenti di denti già precedente-mente trattati per curare granulomi, pul-piti, ascessi di origine endodontica.

Dottoressa Doglio, voi consigliate – ai pazienti che lo necessitano – un appa-recchio invisibile per allineare i denti. In cosa è più performante rispetto a quello tradizionale?La mascherina invisibile è indolore, ri-movibile, non invasiva e quindi più con-fortevole da tenere. Questi apparecchi ortodontici sono studiati su misura sia per gli adolescenti sia per gli adulti, sono realizzati in materiale termoplastico tra-sparente e con tecniche di modellazione digitale tridimensionale che li rendono molto robusti e li fanno aderire perfetta-mente. I denti vengono spostati con pic-coli incrementi dalla loro posizione origi-naria verso quella più ottimale senza che la persona avverta fastidio.

Ultimo aspetto, non sempre da adulti si ha il coraggio di ricorrere ad un tratta-mento di ortodonzia con apparecchi fis-si tradizionali. Le ragioni sono molte, in primis l’estetica. Le mascherine, proprio perché invisibili, permettono invece di svolgere una vita sociale normale.

Dottor Autieri, quanto è importante la sicurezza nel vostro settore?Per noi è fondamentale verificare che tutto nel centro rispetti le normative sa-nitarie, così come è imperativo dedicare totale attenzione alla salute e alla preven-zione. Per questo siamo dotati di una sala

MEDICINA E SALUTE

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Studio dentistico Autieri & DoglioCorso Rosselli 108/8E – Torino Tel. 011 390493www.studioautieridoglio.it

Convenzione associati FABI: sconto del 10% sul piano di cura

Nella foto, il Dottor Giorgio Autieri, la Dottoressa Paola Doglio e la loro équipe: la Dottoressa Elena Borin, ortodonzista, la Dottoressa Elisa Tavano, igienista dentale, il Dottor Marco Togliatto, chirurgo maxillo facciale, la Dottoressa Concetta Saccone, Nausicaa Vighieri, segretaria e assistente, Carola Vighieri, segretaria, Federica Tramuta, assistente alla poltrona e Federica Vighieri, assistente alla poltrona.

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SOLE AMICO E NEMICO DELLA PELLE

sottili, assottigliamento e perdita di ela-sticità delle cute, alterazione della pig-mentazione, dilatazione dei vasi sangui-gni superficiali. I maggiori responsabili di questo danno sono gli UVA che, seb-bene meno potenti degli UVB, penetra-no più profondamente e sono presenti anche nei mesi invernali e nelle giornate nuvolose. Se a questo aggiungiamo che gli effetti delle radiazioni solari sulla cute sono cumulativi e irreversibili si capisce come anno dopo anno il danno foto in-dotto vada via via aggravandosi. Come dico spesso ai miei pazienti la pelle “ha la memoria lunga e presenta il conto”…

Qual è il meccanismo che può genera-re una trasformazione neoplastica della cute?Le aggressioni ripetute dei raggi UV in-ducono anche mutazioni a carico del DNA delle cellule cutanee sia diretta-mente sia attraverso la formazione di ra-dicali liberi. La cellula portatrice del DNA alterato può generare un “clone di cellule tumorali” responsabile della comparsa di un melanoma, nel caso sia coinvolto il melanocita, oppure di un epitelioma se si tratta di cellule epidermiche. Il me-lanoma può comparire ex novo su pelle sana o derivare dalla trasformazione di un nevo già esistente. In entrambi i casi si verifica una fase iniziale di attivazione che permette nella maggior parte dei casi una diagnosi precoce e la conseguente asportazione chirurgica del tumore.

Esiste una predisposizione genetica allo sviluppo di queste patologie?L’esposizione scorretta al sole è da sem-pre considerata il fattore causativo pri-mario, insieme ai fattori genetici. Si sti-ma infatti che solo l’1-2% dei melanomi siano attribuibili ad un difetto genetico ereditario; sono invece particolarmente pericolose l’esposizione intermittente e prolungata e l’esposizione in età infantile

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La dott.ssa Anna Luisa Carmagnola si laurea in Scienze Biologiche presso

l’Università degli Studi di Torino. Dal 1979 al 1982, in qualità di

ricercatore presso il Ludwig Cancer Institute di Losanna, si occupa di

marcatori tumorali umani e di anticorpi anti melanoma. Sempre a Torino, nel 1986 consegue la laurea

in Medicina e Chirurgia. Specializzata in Dermatologia e

Venereologia, vanta una vasta esperienza nell’utilizzo di sorgenti

laser per il trattamento di patologie cutanee vascolari e tumorali

benigne. Si occupa da anni del trattamento di lesioni tumorali

intra epiteliali mediante Terapia Fotodinamica.

Dott.ssa Carmagnola, il sole è un ami-co o un nemico per la nostra pelle?Da sempre il sole e la luce sono associa-ti all’idea di benessere fisico e psichico. La luce solare è energia sotto forma di radiazioni elettromagnetiche, filtrate per la maggior parte dallo strato di ozono dell’atmosfera terrestre. Una parte di questi raggi viene assorbita provocando effetti benefici come il consolidamento della struttura ossea per aumentata sin-tesi di vitamina D, il miglioramento del tono dell’umore per produzione di se-rotonina ed endorfine, la regressione di alcune patologie cutanee quali psoriasi, acne ed eczema atopico. Ma il sole può anche diventare un nemico per la pelle, essere cioè responsabile di processi de-generativi che vanno dall’invecchiamen-to precoce alla comparsa di lesioni pre tumorali e tumorali.

Che cos’è il photoaging?Il photoaging è il precoce invecchiamen-to della pelle indotto dalla luce: un pro-gressivo e irreversibile danneggiamento del sistema vascolare, delle fibre elasti-che e collagene del derma, dei melanoci-ti e dei cheratinociti dell’epidermide con conseguente precoce comparsa di rughe

di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)

MEDICINA E SALUTE

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SOLE AMICO E NEMICO DELLA PELLE

e adolescenziale. I danni provocati dalle scottature prese da bambini rappresen-tano infatti uno dei fattori principali di rischio in età adulta: l‘80% del danno solare si sviluppa infatti entro i 18 anni di età, anche se le conseguenze possono manifestarsi molto più tardi.

Ci sono tipi di pelle più sensibili di altri all’aggressione dei raggi solari?L’indice fondamentale per stabilire il ri-schio cui ciascuno di noi va incontro a seguito dell’esposizione solare è il “foto-tipo” che definisce la capacità della pelle di difendersi dai raggi solari attraverso la sintesi di nuova melanina. L’abbronzatu-ra infatti è in realtà una risposta di difesa della pelle che mira alla formazione di un filtro protettivo in grado di ridurre la penetrazione in profondità degli UV. Par-tendo dal fototipo I che si scotta sempre e non si abbronza mai si arriva gradual-mente al fototipo IV che raramente si scotta e si abbronza intensamente. Sono soprattutto il fototipo I e II a correre i ri-schi maggiori: si tratta in genere di per-sone a pelle chiara con capelli biondi o rossi, occhi azzurri o verdi, spesso con efelidi. Ma anche una persona con occhi scuri, capelli castani e pelle all’apparenza non delicata può appartenere ad un foto-tipo I o II e quindi non abbronzarsi ma rischiare facilmente di scottarsi con una scorretta esposizione al sole.

Elenchiamo le regole auree di una cor-retta prevenzione per evitare dannose conseguenze alla nostra salute senza privarci degli effetti benefici dell’esposi-zione solare.Tenere conto del proprio fototipo con particolare attenzione ai fototipi I e II ed esporsi in maniera graduale evitando le ore centrali della giornata oppure coprir-si se si rimane esposti a lungo, ricordan-do che le superfici riflettenti come acqua e sabbia potenziano l’esposizione. Utiliz-zare una fotoprotezione adeguata al pro-prio fototipo da ripetere frequentemente specie dopo il bagno e applicare filtri solari anche in caso di cielo nuvoloso poiché l’azione dei raggi solari è sempre presente. Sospendere l’esposizione in presenza di arrossamenti associati a pru-rito o bruciore. Non esporre i bambini di età inferiore a un anno alla luce del sole e proteggere i bambini da 1 a 3 anni con

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MEDICINA E SALUTE

creme a schermo totale. Per i bambini più grandi utilizzare creme ad alto indice di protezione evitando l’esposizione du-rante le ore più calde. Essere consapevo-li che le lampade solari espongono agli stessi rischi dei raggi solari. Sottoporsi annualmente ad un visita dermatologica (con controllo clinico e dermatoscopico della pelle) per escludere la presenza di lesioni a rischio. Imparare a conoscere la propria pelle per segnalare tempestiva-mente allo specialista la modificazione di lesioni preesistenti o la comparsa di nuove lesioni.

In cosa consiste il controllo dermato-scopico della pelle?Si tratta di una metodica non invasiva che mediante l’uso di uno strumento, il dermatoscopio appunto, permette la visualizzazione immediata dei caratteri microscopici di un neo, non apprezza-bili semplicemente ad occhio nudo. La Dermatoscopia è al momento la tecnica più attuale per la diagnosi precoce del melanoma: un regolare controllo clinico e dermatoscopico della pelle, che do-vrebbe avere dopo i 25 anni una cadenza annuale, permette il riconoscimento pre-coce di lesioni “sospette” con potenziale rischio evolutivo.

Ci illustri brevemente la terapia foto-dinamica, di cui lei è stata una pioniera.È un trattamento dermatologico non in-vasivo, alternativo alla chirurgia, utilizza-to con ottimi risultati soprattutto nella te-rapia delle precancerosi epiteliali diffuse come le Cheratosi attiniche del cuoio ca-

pelluto e del volto. Nel corso degli anni le indicazioni all’uso di questa terapia sono andate via via aumentando estendendosi anche al trattamento dei danni da foto invecchiamento del volto e decolletè e di numerose patologie virali e batteriche. Consiste nell’utilizzo di una sostanza foto sensibilizzante che, applicata sulla pel-le in forma di crema e successivamente attivata dalla luce, innesca una reazione locale ossidativa con conseguente elimi-nazione delle cellule malate dell’epider-mide. La sostanza foto sensibilizzante viene captata selettivamente dalle cellule patologiche e risparmia le cellule sane.

Che cosa consiglia alle nostre lettrici per evitare lampade e prepararsi al sole? Privilegiamo frutta e verdure ricche in ca-rotenoidi e aggiungiamo integratori an-tiossidanti alla nostra dieta in particolare quelli a base di licopene. Beviamo molta acqua ed evitiamo il fumo di sigaretta. Durante le belle giornate nelle nostre città iniziamo una esposizione graduale all’aria ed alla luce, ovviamente utilizzan-do una protezione solare adatta.

Dott.ssa ANNA LUISA CARMAGNOLAMedico Chirurgo Specialista in Derma-tologiaVia Della Rocca 24/bis – TorinoTel. e fax 011 8170218

[email protected]

Convenzione associati FABI: sconto del 10%

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HAVAIANASSummer styleVolete essere belle, ma soprattutto coordinate, sotto il sole? Scegliete Havaianas, che per l’estate 2014 propone le intramontabili infradito in abbinamento ad una clutch in gomma colorata. Pratica, leggera e fun, è un’alleata preziosa per avere sempre con voi gli oggetti utili in spiaggia o a bordo piscina. I colori più trendy sono anche quelli più ricchi di energia: arancio, turchese e fucsia. Per un total look che non passa certo inosservato, alla clutch è possibile abbinare le ciabattine della linea Animal print, con stampe che richiamano la zebra, la giraffa, il leopardo e la tigre o della gamma Camouglage, con rivestimento interno fluo. Una curiosità: il primo paio di Havaianas risale al 1962 e si rifà alle Zori giapponesi, realizzate in stoffa nera con la suola di canna della pianta di riso. Ecco perché tutte le infradi-to del brand riproducono nel fondo quella grana di riso che le rende inimitabili e… desiderabili.

➝ www.havaianas.com

MODA

>>> BARBARA ODETTO

(foto Archivio Stilisti)

DreamA Midsummer Night’s

Facendo eco alla splendida commedia che William Shakespeare scrisse intorno al 1595, ci chiediamo: quale sarà il Sogno di una notte di mezza estate? Sarà indossare abiti sensuali per un party? Sarà adottare uno stile bon-ton, rivisitato però in chiave glam? Oppure sarà scegliere un look easy e divertente? Ad ognuna il proprio sogno...

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HAVAIANAS

PERSOL

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Vintage attitudePer proteggervi dai raggi del sole, Persol ha disegnato una raffinata collezione, declinata in più linee, che riper-corre la tradizione artigianale di questo brand che dal

1917 ad oggi ha avuto la capacità di reinventarsi restando profondamente fedele a se stes-so. La Vintage Celebration sceglie acetati ton sur ton come miele, tabacco virginia, caffè, terra di Siena ai quali si aggiungono le nuances del 1960 ispirate al mon-do minerale: ossidiana, cobalto, granato e ambra che, con speciali versioni anticate, vengono declinati sui grandi classici e sui nuovi mo-delli. Persol Reflex Edition punta sul design delle macchine fotografiche vintage ed è declinata anche in una pratica versione pieghevole da sole e da vista, mentre la linea Persol Con-trasti, con i suoi innovativi acetati bilastra, è il mix perfetto tra il retrò e l’avveniristico. Tante proposte, quin-di, per regalare un’allure iconica al vostro stile.

➝ www.persol.com

MODA

A Midsummer Night’s

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F I S I C O

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MODA

Beachwear coutureSe siete viaggiatrici che seguite l’impulso della bellezza e della seduzione con spirito neo-hippy, ma ben calate nella realtà metropolitana, Fisico è il brand della vostra estate. Il floreale e le righe balinesi offrono il pretesto per effetti tridimensionali, così come il tie-dye sfuma nella sperimentazione di un nuovo pizzo intagliato al laser. Il beachwear si accende di riflessi e bagliori, souvenir dei tramonti, mentre la microfibra double-face, tagliata al laser, è l’evoluzione del sartoriale. Le bluse sono in tulle elasticizzato e i mini-abiti in maglina di lino riscrivono il guardaroba da giorno all’insegna della leggerezza e della fem-minilità. Il dress per il cocktail e la sera è invece pensato in crepe di viscosa per accarezzare la silhouette, come anche le stampe “flower power”.

Completano il look le borse da mare percorse da ruches e le clutch impreziosite da minuti cristalli, i sandali flat serrati da lacci in microfibra policroma e le zep-pe in corda che riprendono la tavolozza della collezione. I colori occhieggiano le sfumature della natura tropicale: lime e ametista, melone e zafferano, con l’intermezzo di lampi d’argento, oro rosa e antracite.

➝ www.fisico.it

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F I S I C O

Smiley is backSorridi e la vita ti sorriderà. Sembra essere questa la filosofia del brand inglese Smiley London che per la stagione più calda ha dato vita ad una capsule collection che è già un must-have.

L’iconica faccina nata negli anni ottanta sulla sce-na rave britannica e simbolo della musica

dance mondiale, oggi fa capolino su t-shirt unisex bianche, nere e grigie. Un modo

originale e griffato per rendere omaggio ad un legame che da venticinque anni unisce la musi-

ca house e Smiley e che negli ulti-mi 5 anni si è consolidato grazie alla

nascita del Nu Rave elettronico. Le t-shirt sono già super contese non solo dai dj e dai protagonisti del nightclubbing internazionale, ma anche dai trendsetter del pianeta che vogliono il simpatico smiley dise-gnato con colori fluo, in stile hawaiano o con l’intramontabile bandiera inglese. Voi quale scegliete?

➝ www.smiley.com

SMILEY

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MODA

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M A X M A R A

NY c’est chicEleganza neo-minimalista, metropolitana, evocativa di una New York del mito che è stata ed è palcoscenico di innovazioni: la donna Max Mara in questa estate targata 2014 vuole sofisticate artico-lazioni ton-sur-ton di riflessi e di textures. Per lei la griffe declina il twin-set in chiave couture, alterna i tailleur alle gonne a matita e propone capi in denim che hanno i tratti e le sfumature di un dipin-to monocromo alla Robert Ryman. Per lei i tessuti spaziano dal lino al cachemire, dalla grisaglia di lana e seta al canvas di cotone senza dimenticare il lamé. Per lei le sfumature sono chiarissime, neutre, perlacee con il beige e il grigio che sconfinano nelle tonalità scure e decise del cemento e del carbone, evocando le strade e le architet-ture del paesaggio urbano. Per lei, infine, si aggiungono le tonalità elettriche del blu e del viola, del verde e del rosso in cui anche gli accessori sono protagonisti.

➝ www.maxmara.com

MODA

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Milla Jovovich for MarellaMarella interpreta la moda estiva giocando con tonalità pastello e candy, ma anche con il rosa confetto e con il menta che creano pattern grafici mescolandosi con il nero, il bianco e il giallo. Il brand sceglie disegni geometrici come i quadri e le righe baiadera per dare appeal ai pantaloni slim o agli shorts e punta sulla fluidità per un mood vacanziero che regala leggerezza anche agli abiti più formali come la giacca boxy in stuoia di cotone a righe o il tailleur-pantaloni in jacquard pitonato. Nel guardaroba bon ton firmato Marella non mancano pizzi, traspa-renze e asimmetrie in bianco e nero, così come nella versione sporty non mancano i riferimenti al surf con le sue fantasie tropical e i fiori giganti da mescolare con le righe navy. Alle nuances delicate si aggiungono i colori del viaggio: il blu intenso come il mare, le sfumature delle terre d’Africa e i verdi delle foreste. Vero must-have le borse, tra le quali la Milla’s bag dedicata all’iconica Milla Jovovich, testimonial di una capsule collection ispirata al suo stile, ma fortemente italiana nel design. Sia declinata nei toni del fucsia, del turchese e del pure white sia in pitone, struzzo e cocco, è disponibile in versione maxi e mini ed è caratterizzata da: “Dettagli speciali, colori stre-pitosi e un’estetica minimal chic”. Parola di Milla.

➝ www.marella.it

giugno 2014 | Plus Magazine | MODA 39

MODA

MA

RE

LL

A

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filmMALEFICENT

Regia: Robert StrombergData uscita: 28/05/2014Cast: Angelina Jolie, Juno Temple, Elle Fanning, Miran-da Richardson, India Eisley

Trama: Per ogni favola che si rispetti c'è una strega, una fata cattiva o una fattucchie-ra da temere. Quando nac-que la principessina Aurora, per esempio, Malefica le fece dono della morte proprio durante la festa di battesi-mo. “Ascoltate tutti quanti!” disse. “La principessa, in vero, crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti coloro che la circondano. Ma prima che il sole tramonti sul suo sedi-cesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio, e morrà!”. La sto-ria è nota, ma ora la Disney sta preparando il reboot di La bella addormentata narrato attraverso il punto di vista di Malefica. La signora di ogni male, che si racconta sia alta, dalla pelle verde, con occhi gialli e un copricapo dal qua-le spuntano due grandi cor-na nere, sarà interpretata da Angelina Jolie.

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estate

THREE DAYS TO KILL

Regia: Joseph McGinty Ni-cholData uscita: 5/06/2014Cast: Kevin Costner, Amber Heard, Hailee Steinfeld, Con-nie Nielsen, Tómas Lemarquis

Trama: In questo action-thriller mozzafiato, Kevin Costner interpreta una spia internazionale che decide di abbandonare la sua vita vissuta sul filo del rasoio per riallacciare finalmente i rapporti con la moglie e la figlia, tenute sempre a debi-ta distanza per proteggerle dai pericoli connessi al suo lavoro. Prima però dovrà portare a termine un’ultima missione, anche se questo significherà dover trovare un equilibrio tra i due compiti più difficili che gli siano mai stati assegnati: catturare il terrorista più pericoloso al mondo e proteggere la figlia adolescente. Costner dovrà quindi destreggiarsi tra in-seguimenti per la capitale parigina e i comuni problemi di ogni genitore che si trova a gestire figli adolescenti.

IL PIANETA DELLE SCIMMIE REVOLUTION

Regia: Matt ReevesData uscita: 10/07/2014Cast: Gary Oldman, Kirk Ace-vedo, Judy Greer, Angela Ke-recz, Keri Russell

Trama: Il film è ambientato quindici anni dopo gli even-ti del primo episodio ed è incentrato su un gruppo di scienziati che stanno cer-cando di sopravvivere a San Francisco, mentre Caesar (Andy Serkis) cerca di man-tenere il controllo sul regno delle scimmie, ormai geneti-camente evolute. Le scimmie sono minacciate da un grup-po di umani sopravvissuti al virus devastante rilasciato una decade prima. Dopo aver raggiunto una pace precaria ed effimera, la guerra tra le due fazioni si riaccende, in modo da determinare quale sia la vera specie dominante della Terra.

I MERCENARI 3THE EXPENDABLES

Regia: Patrick HughesData uscita: 04/09/2014Cast: Sylvester Stallone, Jason Statham, Jet Li, Antonio Ban-deras, Wesley Snipes, Mel Gib-son, Harrison Ford, Arnold Schwarzenegger

Trama: Barney (Stallone), Christmas (Statham) e il resto della squadra si trovano fac-cia a faccia con Conrad Sto-nebanks (Gibson), che anni fa aveva co-fondato i Merce-nari con Barney. Stonebanks in seguito era diventato uno spietato commerciante d’ar-mi e Barney era stato costret-to a ucciderlo... o almeno così pensava. Stonebanks, che ha eluso la morte una volta, ora ha intenzione di mettere fine ai Mercenari, ma Barney ha altri piani. Barney decide così che deve combattere il vecchio sangue con del nuo-vo sangue e porta una nuova era di Mercenari tra i membri della squadra, reclutando in-dividui che sono più giovani, più veloci e più tecnologici. L’ultima missione diventa uno scontro tra stile classico della vecchia scuola contro la perizia tecnologica in quella che diventa la battaglia più personale dei Mercenari.

plus magazine cinema

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IL NERO E L’ARGENTOdi Paolo Giordano

È dentro le stanze che le fa-miglie crescono: strepitanti, incerte, allegre, spaventate. Giovani coppie alle prime armi, pronte ad abbracciarsi o a perdersi. Come Nora e suo marito. Ma di quelle stanze bisogna prima o poi spalan-

care porte e finestre, aprirsi al tempo che passa, all’aria di fuori. “A lungo andare ogni amore ha bisogno di qualcu-no che lo veda e riconosca, che lo avvalori, altrimenti ri-schia di essere scambiato per un malinteso”. È così che la signora A., nell’attimo stes-so in cui entra in casa per occuparsi delle faccende do-mestiche, diventa la custode di una relazione, la bussola per orientarsi nella bonaccia e nella burrasca. Con le pan-tofole allineate accanto alla porta e gli scontrini esatti al centesimo, l’appropriazio-ne indebita della cucina e i pochi tesori di una sua vita segreta, appare fin da subito solida, testarda, magica, in-crollabile. Ci sono molti modi per raccontare una storia d’amore. Paolo Giordano ha scelto la via più sensibile: re-gistrare come un sismografo le scosse del quotidiano, gli slanci e i dolori, l’incapacità e il desiderio.

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recensioni

UN’IDEA DI DESTINO di Tiziano Terzani

“Cosa fa della vita che abbia-mo un’avventura felice?” si chiede Tiziano Terzani in questa eccezionale opera inedita, che racconta con la consueta potenza riflessiva l’esistenza di un uomo che non ha mai smesso di dia-

logare con il mondo e con la coscienza di ciascuno di noi. In un continuo e appassio-nato procedere dalla Storia alla storia personale, viene finalmente alla luce in que-sti diari il Terzani uomo, il padre, il marito: una per-sona curiosa e straordina-riamente vitale, incline più alle domande che alle facili risposte. Scopriamo così che l’espulsione dalla Cina per “crimini controrivoluziona-ri”, l’esperienza deludente della società giapponese, il passaggio professionale dalla Repubblica al Corriere della Sera, i viaggi in Thai-landia, URSS, Indocina, Asia centrale, India, Pakistan non furono soltanto all’origine delle grandi opere che tutti ricordiamo. Furono anche anni fatti di dubbi, di nostal-gie, di una perseverante ri-cerca della gioia, anni in cui dovette talvolta domare “la belva oscura” della depres-sione.

IL SERPENTE DI DIO di Nicolai Lilin

Il serpente di Dio è uno di quei libri che la nostra narra-tiva raramente concede: un grande romanzo d’avventu-ra. In queste pagine corrono a perdifiato due ragazzini, uno cristiano e uno musul-mano, con una missione

VITA DOPO VITAdi Kate Atkinson

“Pochi istanti dopo esse-re venuta al mondo, il mio cuore ha smesso di battere. A quattro anni, sono anne-gata nell’oceano. A cinque anni, sono scivolata da un tetto coperto di ghiaccio. A otto anni, ho preso l’in-

da compiere. Tutt’intorno a loro il Caucaso, un mondo in guerra con se stesso. “Due te-ste diverse ma un cuore solo”, dicono i vecchi di due amici come loro. Sono cresciuti in-sieme in un pacifico villag-gio incastonato tra i monti del Caucaso. Un antico patto, dal nome dolcissimo, lega le due comunità di quel luogo, dove musulmani e cristia-ni convivono in un clima di rispetto reciproco. Finché Konstantin, agente dei ser-vizi segreti federali, sceglie proprio quel paesino come avamposto per i suoi traffici di droga. In combutta con la banda di Hassan, terrorista locale, intende costringere gli abitanti a collaborare. Per i due adolescenti il tempo dei giochi è finito. Ora si tratta di mettere in salvo quanto hanno di più prezioso.

fluenza spagnola. Quattro volte. A ventidue anni, mio marito mi ha spinto con violenza contro un tavolino, uccidendomi. A trent’anni, sono morta durante un bom-bardamento tedesco su Lon-dra. E su di me cadevano le tenebre. Ma ho sempre avuto un’altra possibilità”. In una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone ombe-licale è stretto intorno al suo collo, e nessuno riesce a salvarla. In una gelida notte di febbraio del 1910, a Lon-dra nasce una bambina. Il cordone ombelicale è stret-to intorno al suo collo, ma il medico di famiglia, giunto proprio all’ultimo istante, lo taglia e permette alla picco-la di respirare. Inizia così la vita straordinaria di Ursula Todd che verrà spezzata più e più volte, mentre l’umani-tà si avvia verso la tragedia della guerra.

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FUMETTO - N.89EDIZIONI ANAFIBrossurato, solo per abbonamentoPer info: www.amicidelfumetto.it

Insostituibile guida al mondo del fumet-to, con gli occhi degli appassionati e dei collezionisti, la rivista dell’Anafi (Asso-ciazione Nazionale del Fumetto Italiano) si presenta con una bella copertina di Ivo Milazzo, un acquarello raffiguran-te Ken Parker che introduce l’intervi-sta all’autore. Il punto è dedicato a Roy D’amy, mentre l’inserto si occupa della rivista francese Coq Hardi. Una rivista di alto livello che fa quotidianamente il punto sulla situazione del mondo del fu-metto italiano e internazionale. Da non perdere.

I MISERABILI (Victor Hugo)Riduzione a fumetti di Claudio Nizzi e Paolo PiffarerioALLAGALLA EDITORE - TORINOCartonato, € 19,00In libreria e fumetteriaPer info: www.allagalla.it

Il volume raccoglie le storie preceden-temente pubblicate su “Il Giornalino” a puntate. Si tratta di un capolavoro dell’e-ditoria a fumetti scritto e illustrato da due grandi autori che hanno lasciato il segno nella storia del fumetto italiano: Claudio (Tex) Nizzi e Paolo (Alan Ford) Piffarerio. Il volume si legge tutto d’un fiato immergendoci nelle cupe atmo-sfere parigine dove la vita, la sventura, la povertà e l’abbandono sono campi di battaglia che hanno i loro eroi oscuri che spesso sono più grandi di quelli illustri.

MOBY DICKFrancesco Artibani e Paolo MotturaColori di Mirka AndolfoPANINI COMICSBrossurato € 7,90In edicola e fumetteria

In piena fase di rinnovamento, dopo il passaggio di numerose testate disneya-ne alla Panini, ci preme segnalare que-sto piccolo capolavoro dell’editoria no-strana, una classica riduzione a fumetti dell’avventurosa storia di Moby Dick in versione disneyana da parte di due “Gi-ganti” del fumetto: Francesco Artibani e Paolo Mottura. La storia lascia senza fiato e se si chiudo-no gli occhi, anche solo per un momen-to, ci si ritrova intrappolati nelle sartie del Pikoud e con il cuore in gola di fronte all’emergere feroce di Moby Dick dagli abissi, quasi dimenticandoci che ci tro-viamo di fronte a una storia a fumetti. Il tutto impreziosito dai colori impetuosi di Mirka Andolfo, assolutamente adatti al genere di storia che ci apprestiamo a vivere più che a leggere. Capolavoro sen-za tempo.

ETNA COMICS6/8 giugnoCentro fieristico le Ciminiere – CataniaUna mostra ad ampio raggio dove sono presenti quasi tutte le più importanti case editrici italia-ne. Per tutta la famiglia.

TORINO FUMETTO Domenica 8 giugnoc/o mercato coperto di Piazza Madama CristinaLa mostra, ad ingresso gratuito offre memora-bilia, fumetti, figurine e tutto quanto fa colle-zionismo. Cartaceo e non. Presenti anche alcune piccole case editrici.

LA SAGRA DEI FUMETTI 14 e 15 giugnoCastello Scaligero – Villafranca (VR)Fumetti, concerti, cosplay, una grande area au-toproduzioni, birra e gastronomia per un week end per tutta la famiglia.

RIMINI COMICSDal 17 al 20 luglioPiazza F. Fellini – Apertura serale: ore 17/24Per chi vuole unire una vacanza estiva alla sco-perta delle ultime novità editoriali e/o parte-cipare a incontri e dibattiti sul fumetto di alto livello. Un modo per passare una bella serata in compagnia di tutta la famiglia.

di Salvatore Taormina (il Tao)

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giugno 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 43

GRANDI MADRI GRANDI DONNEPercorsi d’arte dalla Preistoria al RinascimentoFino al 30 giugno 2014La proficua collaborazione tra le due So-printendenze dell’Abruzzo, quella Arche-ologica e quella dei Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici, ha reso possibile rendere omaggio al ruolo della donna come madre, attraverso un suggestivo percorso tra antichi reperti archeologici e importanti opere d’arte del patrimo-nio abruzzese. Il percorso della mostra affronta il tema della figura femminile, nelle forme della “grande madre”, a par-tire dall’età preistorica quando la rap-presentazione era affidata a immagini a volte di difficile interpretazione.Pescara - Museo Casa Natale di Gabriele d’AnnunzioCorso Manthonè 116 – 085 60391www.casadannunzio.beniculturali.it

KLIMT. ALLE ORIGINI DI UN MITOFino al 13 luglio 2014La mostra si propone di indagare i rapporti familiari e affettivi di Klimt, esplorando gli inizi della sua carriera alla Scuola di Arti Applicate di Vienna e la sua grande passione per il teatro e la musica attraverso l’esposizione di

se, edificio che richiama il tema della mostra, in quanto caratterizzato da una parete esterna affrescata da quattro ar-tisti torinesi agli inizi del Novecento. Riccione (Rn) - Galleria d’Arte Montpar-nasseViale Ceccarini 19 – 0541 602813www.romagnaliberty.it

FRIDA KAHLOFino al 31 agosto 2014La mostra alle Scuderie del Quirinale, presenta l’intera carriera artistica di Fri-da Kahlo riunendo i capolavori assoluti delle principali collezioni, raccolte pub-bliche e private, provenienti da Messico, Europa e Stati Uniti. Oltre 40 straordina-ri capolavori, tra cui il celeberrimo “Au-toritratto con collana di spine e colibrì” del 1940, per la prima volta esposto in Italia, o l’“Autoritratto con abito di vel-luto” del 1926, dipinto a soli 19 anni ed eseguito per l’amato Alejandro Gòmez Arias, dove il suo collo allungato recupe-ra l’estetica di Parmigianino e di Modi-gliani. Roma - Scuderie del QuirinaleVia XXIV Maggio 16 – 06 39967500www.scuderiequirinale.it

opere provenienti dal Museo Belvedere di Vienna e da altri importanti musei, tra cui diversi capolavori come Adamo ed Eva (Adam and Eve), Giuditta II, Gi-rasole (Sonnenblume) e Acqua mossa (Bewegtes Wasser).Milano - Palazzo RealePiazza del Duomo 12 – 02 54917www.klimtmilano.it

JACKSON POLLOCK La figura della furia Fino al 27 luglio 2014Esporre a Firenze Jackson Pollock e con-frontarlo con Michelangelo, è la sfida che Sergio Risaliti e Francesca Campa-na Comparini – ideatori e curatori della mostra – hanno lanciato per mettere

sotto osservazione due civiltà e due lin-guaggi distanti e pure antitetici: uno fondato sul disegno che cerca con tutte le forze di rispettare l’ordine della natu-ra e del divino; l’altro basato sulla feno-menologia dell’inconscio e sulla mistica geometria, perfetta rappresentazione di un universo in espansione.Firenze - Palazzo Vecchio Piazza della Signoria 1 – 055 2768325 www.pollockfirenze.it

ROMAGNA LIBERTYVille e opere d’arte Liberty in Romagna tra Otto e NovecentoFino al 31 luglio 2014L’esposizione, curata da Andrea Speziali, studioso specializzato della corrente ar-tistica conosciuta come “Art Nouveau”, si svilupperà attraverso una mostra docu-mentaria di architetture Liberty e opere d’arte in Romagna. Verrà ospitata negli spazi della Galleria d’Arte Montparnas-

recensioni plus magazine arte, scienza e costumemostre

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ColdplayGHOST STORIES

I Coldplay hanno annunciato via Twit-ter l’uscita del nuovo album “Ghost Stories” anticipato dal singolo “Magic”. Il nuovo lavoro che segue il successo del 2011 “Mylo Xyloto” sarà disponibile in Italia da fine maggio 2014.

“Ghost Stories” è il sesto album dei Coldplay, registrato presso la Bakery e la Beehive di Londra per tutto il 2013 e nei primissimi giorni del 2014. “Ghost Stories” verrà rilasciato, oltre che in formato digitale, anche su cd, vi-nile e in un’edizione limitata, denomi-nata Deluxe Edition, messa in vendita in esclusiva su Target.com e contenen-te tre bonus track non incluse nell’edi-zione standard. “Ghost Stories” è prodotto dai Coldplay, da Paul Epworth (una new entry per la band), da Rik Simpson e da Dan Green. Il musicista inglese Jon Hopkins veste i panni di additional producer.

Linkin Park THE HUNTING PARTY

I Linkin Park sono pronti a tornare e l’attesa per ascoltare il loro sesto album in studio durerà fino al 17 giugno quan-do uscirà ufficialmente “The Hunting Party”. La band capitanata da Mike Shinoda e Chester Bennington ha rilasciato una lunga intervista all’edizione sta-tunitense di Rolling Stone nella qua-le spiega la nuova direzione del suo sound, decisamente più duro e spigo-loso, come ha lasciato intuire anche

il singolo “Guilty all the same”: “Avevo bisogno di essere viscerale - ha spiegato Shinoda - e noi tutti avevamo bisogno di perdere quell’approccio emo e morbido alla nostra musica. Sentivamo il bisogno di essere più aggressivi. Non siamo più ragazzini di 18 anni che fanno un disco rumoroso, siamo 37enni che fanno un disco rumoroso. Ed uno di 37 anni si ar-rabbia per motivi diversi rispetto ad un adolescente”.

Jennifer LopezI LUH YA PAPI

L’ultima fatica discografica della can-tante vedrà la luce il 17 giugno 2014: non è ancora stato reso noto il nome del disco ma è certo che conterrà i sin-goli “Same Girl” e “I Luh Ya PaPi”, usci-to a marzo. Jennifer Lopez ha trascorso l’ultimo anno in studio per registrare e decidere le tracce da inserire nella tracklist defi-nitiva del suo nuovo album. Non voleva correre e affrettarsi, rila-sciando un disco che non la convinces-

se del tutto ma puntare su un lavoro che per lei fosse assolutamente perfet-to. Durante un’intervista a Los Angeles ha fatto un bilancio dei suoi ultimi im-pegni professionali: “Sono stata in tour per la prima volta subito dopo la mia ultima stagione di American Idol, sono andata in tour mondiale per circa un anno ed è stato incredibile, mi è piaciuto molto. Quando sono ritornata, sono entrata in studio per tutto lo scorso anno ed è stato meraviglioso, ho amato farlo”.

Ed SheeranXCi saranno ben sedici canzoni in “X”, il secondo album di Ed Sheeran: l’annun-cio è stato dato con una foto su Insta-gram e un tweet. Il disco si intitolerà “X”, che va letto come il segno “per” in inglese, cioè “multilpy”. Uscirà il 23 giugno 2014 e sarà composto da dodici canzoni. Ed ha dato la notizia con una foto po-stata su Instagram nella quale dodici foglietti riportavano i titoli dei pezzi. Il terzo pezzo a comparire in scaletta è “Sing”, il nuovo singolo dell’artista scel-to proprio per lanciare “X”. In più il cantautore a sorpresa ha twit-tato che ci saranno anche quattro bo-nus track tra le quali compare anche “I See Fire”, colonna sonora del film “Lo Hobbit - La Desolazione Di Smaug”.

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giugno 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 45

ARENA DI VERONA UN BALLO IN MASCHERADate: 20 e 27 giugno, 11, 19, 24 e 31 luglio, 8 agosto 2014

Dal 20 giugno al 7 settembre, 54 appun-tamenti con 6 titoli d’Opera e 3 serate di Gala vi aspettano all’Arena di Verona

per la 92ma edizione del Festival Lirico.Nel programma dell’Arena di Verona 2014 spicca il melodramma in 3 atti di Giuseppe Verdi Un ballo in Maschera diretto da Andrea Battistoni. Un bal-lo in Maschera è un’opera di Giuseppe Verdi su libretto di Antonio Somma, a sua volta tratto dal libretto di Eugène Scribe per Daniel Auber “Gustave III, ou Le Bal masqué” (1833).

TEATRO DELL’OPERA DI ROMA Terme di CaracallaIL LAGO DEI CIGNIDate: dal 3 al 15 luglio 2014

Classico dei classici, il più amato dal pubblico tra i balletti, insieme a Lo schiaccianoci, torna a Caracalla Il lago dei cigni di Pëtr Il’ic Cajkovskij nella co-reografia di Patrice Bart particolarmen-te apprezzata e applaudita dal pubblico del Teatro Costanzi lo scorso anno. Tra le protagoniste che si alterneranno per dare corpo con straordinaria ele-ganza a Odette/Odile: Ludmila Pagliero

(Étoile dell’Opéra di Parigi), Iana Sa-lenko (Principal Dancer dello Staatsbal-lett di Berlino), Alessandra Amato (pri-ma ballerina del Teatro dell’Opera di Roma). Paulo Arrais e Giuseppe Picone si alterneranno nel ruolo del principe.

FESTIVAL PUCCINI - Torre del Lago (LU)MADAMA BUTTERFLYDate: 25 luglio e 1, 8, 16, 24 agosto 2014

Il Festival Puccini propone dal 25 luglio al 30 agosto 2014 un cartellone lirico di grande richiamo all’insegna della mu-sica del maestro Giacomo Puccini.I 110 anni, dalla prima rappresentazio-ne dell’opera Madama Butterfly, saran-

no celebrati con un nuovo allestimento che porta la firma di un grande prota-gonista della storia dell’opera italiana: Renzo Giacchieri a cui sono affidate scene, costumi e regia dello spettacolo. Sul podio la raffinata bacchetta di Da-niel Oren a cui si alternerà nella data del 24 agosto Francesco Ivan Ciampa. Si alterneranno nel ruolo dell’eroina pucciniana tre grandi interpreti di que-sto personaggio: Micaela Carosi, Ama-rilli Nizza e Silvana Froli.

TEATRO ANTICO - TaorminaTOSCADate: 9, 11 e 13 agosto 2014

Nella suggestiva cornice del Teatro An-tico di Taormina, torna l’appuntamen-to estivo più prestigioso in Sicilia della Stagione Lirica firmata dal maestro En-rico Castiglione, che quest’anno mette in scena un nuovo attesissimo allesti-mento della Tosca di Giacomo Puccini. Eterna storia di amore e passione che si conclude tragicamente con l’esecu-zione di Cavaradossi e lo spettacolare suicidio della stessa Tosca dalle mura di Castel Sant'Angelo. Tre recite firmate da un grande regista-scenografo di indubbio successo come Enrico Castiglione, con l’eleganza dei costumi di Sonia Cammarata, il Coro Li-rico Siciliano e l’Orchestra Sinfonica del Festival Euro Mediterraneo.

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BOTS WANALa forma del Botswana ricorda un quadrato, con quei confini a ovest tagliati di netto dal passato colonialista e i corsi d’acqua che nel resto del perimetro frastagliano i contorni e stabiliscono separazioni naturali. Manca il mare in questo stato dell’Africa meridionale, famoso per i safari in una natura pressoché incontaminata, il deserto transnazionale e un fiume il cui delta sfocia nella terra.

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MAPPAMONDO

L uogo di grandi meraviglie naturalistiche, il Botswana colpisce subito per i possenti

contrasti che passano dal verdeggiante nord al de-sertico sud. Il Kalahari, famigerato deserto, occu-pa oltre l’80% della superficie, ma non per questo il paese è meno attraente all’occhio di visitatori attenti e desiderosi di vivere una vacanza a stretto contatto con la savana.

L’esperienza del safari è il motivo principale per affrontare questo viaggio: leoni, ippopotami, gi-raffe, coccodrilli, oltre a una varietà di specie ormai rare, vivono allo stato brado nei National Park o nelle Game Reserve distribuite su tutto il territorio. Le auto 4x4 affrontano strade sterrate e guadano pozze d’acque alla ricerca degli animali nel loro habitat e soddisfare così l’entusiasmo dei turisti armati di macchine fotografiche. Serve pa-zienza quando si approccia un viaggio di questo tipo, per gli imprevisti che possono accadere lun-go la strada, per le attese a volte vane di un avvi-stamento, per un’esperienza non sempre comoda ma che genera ricordi da conservare gelosamente tutta la vita.

L’AFRICA DA SOGNO

BOTS WANA di BARBARA OGGERO

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Entriamo in Botswana da Nord, attraversando su una piccola imbarcazione a motore il fiume Zambesi. Trovandoci al centro del possente corso d’ac-qua siamo dove si toccano quattro nazioni: Namibia, Zambia, Botswana e Zimbawe coi loro istmi di terra selvatici. L’impressione è tanta perché quei confini, spesso ridotti a puntini sugli atlanti geografici, davanti agli occhi as-sumono una grandiosità del tutto inaspettata.

Arretrata rispetto al confine, Kasane è la prima, vera città frontaliera in terra botswana, attrezzata con numerosi lodge per l’accoglienza dei turisti, attratti dal Chobe National Park. Con un’estensione di quasi 11.000 kmq, questo parco nazionale è una delle principali attrattive del paese, esplorabile solo parzialmente. Al tramonto, che tinge progressivamente di rosso le acque del Chobe Riverfront, esploriamo con una piccola chiatta da crociera la parte settentrionale dove durante la stagione secca si raduna la maggior parte degli animali per dissetarsi e trovare cibo, qualsiasi esso sia!

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I nostri primi incontri con l’Africa del safari av-vengono con coccodrilli distesi al tepore del sole, fauci spalancate in un riposo letargico; ippopota-mi che sguazzano in una piscina naturale troppo piccola per contenerli; elefanti impegnati in bagni di fango per proteggersi la pelle. Complici la luce dorata, il profumo della natura, le sensazioni la-sciate dai primi avvistamenti, sentiamo già depo-sitarsi in noi il germe del Mal d’Africa.

Nel bush si segue il ritmo del sole, svegliandosi all’alba e coricandosi presto, dopo il tramonto. Quando non si è impegnati in un trasferimento o ad avvistare gli animali, c’è poco altro da fare se non contemplare la natura, leggere un libro o gio-care a carte. Bisogna dimenticarsi dell’orologio, lasciare a casa la frenesia dei minuti riempiti da attività e riallinearsi con un bioritmo ancestrale.

Chi intraprende una vacanza nella savana vuole portare a casa il ricordo di almeno uno dei famosi ‘Big Five’. Leone, leopardo, elefante, bisonte e ri-noceronte sono infatti considerate prede ambite per le macchine fotografiche e vennero così defi-nite dai cacciatori colonialisti dell‘800, non per la loro grandezza bensì per la difficoltà e resistenza di questi esemplari a lasciarsi abbattere.

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Speranzosi d’incrociare la nostra strada con i feli-ni, un rinoceronte ci attende sulle colline di Tsodi-lo, nella parte più occidentale del Botswana.

È un disegno rupestre inciso su rocce raggiungibili a piedi con una passeggiata dai tratti non sempre agevoli, ma quell’esemplare di almeno 4.000 anni è stupore puro per i suoi tratti ocra inalterati nel tempo che ben rappresentano la creatura proprio come noi ancora la conosciamo!

Ma la sorpresa non è finita: su un’altra roccia ecco apparire le immagini di una balena e di pinguini, frutto del racconto di quanti – in epoca preistorica – raggiunsero la costa namibiana e poi riuscirono o decisero di tornare da dov’erano partiti.

Definito come ‘il fiume che non riesce a trova-re il mare’, l’Okavango River sgorga in Angola e percorre un migliaio di kilometri, attraversando anche la namibiana Caprivi strip, per andare ad evaporare nel deserto del Kalahari.

Si apre a ventaglio, metro dopo metro, generando un insieme di lagune, canali e isole su una super-

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Per avere un’idea della vastità del delta bisogna sorvolarlo con piccoli aerei a sei posti. A patto di non soffrire di stomaco per i frequenti vuoti d’aria e le continue virate, l’esperienza è meravigliosa. Canali più o meno grandi tagliano le zone di ver-de fitto, mandrie di animali imponenti sembrano solo delle innocue miniature.

Il bimotore atterra a Maun, la città del Delta, un ottimo posto per avere un assaggio di civiltà pri-ma di riprendere la via della savana. Sviluppatasi grazie al boom dei safari, questo centro urbano rimane in bilico tra passato e presente, tra carretti trainati da asini ed enormi pick-up appena luci-dati, tra capanni costruiti con il fango ed edifici in cemento per ospitare uffici e nuovi centri com-merciali, tra popolazioni locali in costumi tradi-zionali e opulenti caucasici vestiti in kaki. Da qui partono numerose escursioni e, seppur priva di una sua personalità, questa è la cittadina con le migliori strutture turistiche del Paese.

Poco distante da Maun, detta anche ‘the donkeys city’, e affacciata su una sponda dell’Okavango, la Moremi Game Reserve è un’oasi prolifica di flora e fauna, dove è presente la più alta densità di animali del paese, tra cui i grandi cinque. La bellezza della savana subsahariana sta nella natura incontaminata, che qui si rivela in tutta la sua maestosità composta da grandi spazi apparen-temente vuoti dove le giraffe infilano i lunghi colli nelle piante di mopane, le acacie caratterizzano il panorama e gli animali si mimetizzano nella sterpa-glia. Persino le zebre, con le strisce bianconere, diventano invisibili approfit-tando del naturale gioco di ombre e luci.

I rumori, anche minimi, rivelano una presenza e allertano i sensi, richiaman-do istinti primitivi creduti persi nelle giungle d’asfalto. La notevole presenza di predatori rende quest’area indicata per assistere a scene di caccia: leoni e grandi felini tendono a procacciarsi il cibo soprattutto nelle ore notturne e i loro versi riecheggiano nel buio svegliando in noi paure ancestrali.

Invece una piacevole e struggente sensazione di pienezza avvolge e riscalda ammirando le albe e i tramonti, ormai leggendari, che infuocano l’orizzonte. Fermarsi con una tazza di caffè fumante davanti all’ovale del sole che segue il suo corso ha del miracoloso, anche se lo spettacolo si ripete quotidianamente.

Le due distese orientali del Botswana denominate Pan, il Makgadikgadi Game Reserve e lo Nxai National Park, lasciano l’occhio a briglia sciolta, libero di incastrarsi in qualche arbusto o nei possenti baobab. Gli animali compaiono talvolta all’orizzonte. Tremolano nel loro lento e progressivo in-cedere, avvolti dalla calura che attanaglia di giorno e crolla improvvisamente

ficie di 16.000 kmq. Nei mesi di piena, da marzo a settembre, mandrie di animali giungono dalle zone più aride: elefanti, bufali, gnu, zebre, antilopi si disperdono nella vastità del delta, popolando le zone più remote. Vederli non è sempre facile, sia esplorando l’area a bordo del tradizionale mokoro che camminando nei punti dove il cibo abbonda. A volte l’incontro sfuma per pochi attimi: è solo questione di fortuna, perché gli animali non han-no orari né appuntamenti.

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col calare del sole. Viene il dubbio che ogni zebra, gnu o elefante avvistato sia solo un miraggio, se non fosse per quello sguardo apparentemente pri-vo di espressione che ci lanciano da lontano.

Su una superficie complessiva di quasi 6.500 kmq la natura respira solo durante la stagione delle piogge: il concetto di sopravvivenza e autonomia sono primari, da non dimenticare e dai quali non affrancarsi mai perché quest’area è il preludio del grande deserto.

Esteso su circa 1,2 milioni di kmq, il Kalahari è una terra semiarida poiché la sua sabbia è punteg-giata da alberi ostinati ed è solcata da letti di fiumi fossilizzati nel corso di una storia iniziata circa 120 milioni di anni or sono con un’esplosione lavica. Spazio ostile alla vita, solo i San (una delle ventisei tribù della Nazione) vi hanno dimora.

Nelle notti silenziose essi sostengono di sentir cantare le stelle perché ogni altro rumore è as-sente e gli astri hanno la brillantezza rischiarante di una voce nitida. I pochi, sperduti villaggi sono

vere oasi per i viaggiatori più avventurosi che, attraversando questo grande spazio nudo, mettono alla prova il senso dell’orientamento tra dune mosse dal vento.

Arrivando dal nulla, Gaborone può apparire come una metropoli. La capitale del Botswana, al confine con il Sud Africa, è un concentrato di sviluppo edi-lizio selvaggio dovuto alla crescita economica del paese dopo l’indipendenza dal Regno Unito, la scoperta dei diamanti e lo sviluppo del settore turistico. Difetta di un vero e proprio centro storico, ma trovarsi nelle vie animate da negozi, ristoranti e uffici è un passaggio ideale per attutire il trauma del ritor-no alla quotidianità.

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ALPITOURWORLDGruppo leader in Italia per i viaggi or-ganizzati.Per gli associati FABI:• riduzione del 12 % sulle quote pub-

blicate da catalogo, cumulabile con tutte le offerte da catalogo in vigore al momento della prenotazione, va-lida per le prenotazioni di pacchetti viaggio relativamente ai servizi turi-stici offerti da Alpitour, Francorosso e Villaggi Bravo (consultabili anche sui siti: www.alpitour.itwww.villaggibravo.itwww.francorosso.it );

• riduzione del 10% sulle quote di eventuali soli servizi a terra (esempio solo soggiorno senza il volo) cumula-bile con tutte le offerte da catalogo e pacchetti con voli di linea pubblicati sui cataloghi Alpitour, Francorosso e Villaggi Bravo;

• riduzione dell’8% sulle quote pub-blicate da catalogo, cumulabile con tutte le offerte da catalogo in vigore al momento della prenotazione, va-lida per le prenotazioni di pacchetti viaggio relativamente ai servizi turi-stici offerti da Viaggidea e Karambo-la (consultabili anche sui siti:

www.viaggidea.it www.karambola.it );• ulteriore riduzione del 5% per le pre-

notazioni effettuate con la promo-zione Last Minute.

Per informazioni e prenotazioni: – Centro Prenotazioni tel. 011 19690202 [email protected] – presso tutte le agenzie di viaggio in

Italia, il cui elenco è visibile su www.alpitour.it/trova_agenzie.asp Il codice sconto identificativo della convenzione è visibile sulla newsletter presente su www.associatiallafabi.it

ARREDAMENTI EXPO-WEBArredamenti Expo-Web dispone di 6.000 mq. di esposizioni affiliate site in Brianza (Mi), e altri 2.000 mq. in To-scana in provincia di Firenze che sono visitabili previo appuntamento. Tra i prodotti esposti troverete arreda-menti moderni e classici, che saranno in grado di soddisfare tutte le vostre esi-genze. Arredamenti Expo-Web progetta e fornisce alla clientela arredamenti co-struiti da aziende di primaria importan-za del settore arredo e design.

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BIGLIETTI SCONTATI: The Space Cinema Campagna per i soci FABI ottobre 2014Anche per l’anno 2014 condizioni age-volate a favore di tutti i soci.I biglietti hanno validità tutti i giorni della settimana e in qualsiasi orario, presso le multisale convenzionate. Il circuito The Space Cinema, dispone di numerose sale cinematografiche pre-senti in tutto il territorio nazionale.Per le modalità di richiesta rivolgersi alla sede FABI di appartenenza.

BRITISH INSTITUTESAzienda leader nel campo dell’insegnamento della lingua inglese.Docenti madrelingua qualificati, am-pia scelta di corsi e soluzioni, storia ed esperienza nel campo, oltre 200 sedi su tutto il territorio italiano: British In-stitutes è la risposta a chi cerca un ag-giornamento professionale, un esame universitario o semplicemente a chi vuole conoscere la lingua inglese.Per gli associati FABI:

• test d’ingresso gratuito;• sconto del 10% sui corsi collettivi;• sconto del 5% sui corsi individuali.Elenco sedi British Institutes su www.britishinstitutes.it

CINZIA ROCCACinzia Rocca Retail è un’azienda leader nella vendita di abbigliamento e acces-sori femminili, riconosciuta in tutto il mondo come simbolo di eccellenza del made in Italy. La selezione accuratis-sima delle fibre tessili è la caratteristi-ca principale del processo produttivo dell’azienda Cinzia Rocca, una scelta che si è rivelata strategica non solo per la qualità della produzione ma per vin-cere le sfide di mercato. Per gli associati FABI: sconto del 15%

CONVENZIONI

 

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CONVENZIONI

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convenzionati dal sito www.associatiallafabi.it

FAXIFLORASpedizione fiori on-line.Azienda leader nella trasmissione flo-reale in Italia e nel mondo. Faxiflora opera da oltre vent’anni sul mercato, avvalendosi di una propria organizza-zione di fioristi associati con regolare contratto, distribuita su tutto il territo-rio nazionale e costituita da migliaia di fioristi in grado di soddisfare con pro-fessionalità e competenza le richieste di consegne di omaggi floreali.

Per gli associati FABI:• sconto del 10% per acquisti on-line

su www.faxiflora.it nella sezione de-dicata alla convenzione oppure con-tattando il numero verde 800 618667 - tel. 0171 694004 - [email protected]

Inoltre al raggiungimento di € 100,00 di spesa, anche con più ordini (max 3), l’associato riceverà in regalo il libro “Le parole dei fiori”.La password identificativa della conven-zione è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it

GOMMEUR SRLLa Gommeur Srl è titolare del sito in-ternet www.gommeur.com presso cui è possibile acquistare pneumatici on-line mediante un codice utente e una pas-sword.

Tali codici permettono di consultare i relativi prodotti, servizi, prezzi e solo nel caso di acquisto verrà richiesta una registrazione personale al sito.

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Il codice identificativo della convenzio-ne è visibile sulla newsletter presente su www.associatiallafabit.it

Per gli associati FABI: sconto del 15% nei seguenti punti vendita: Negozi:•Boutique Cromia Milano: via della

Spiga 1 - Milano•Boutique Cromia Palermo: via della

Libertà 5/C - Palermo

Outlet:•Brand Village Il Castagno: via Mostra-

piedi 2 (Strada Brancadoro) - S. Elpi-dio A Mare (Fm)

•Factory Outlet Tolentino: via W. Toba-gi 2 – Tolentino (Mc)

•Rubicone Fashion Outlet: p.zza Trat-tati di Roma 1 - Savignano Sul Rubi-cone (Fc)

www.cromiabags.com

DUE RUOTE NEL VENTOTour Operator che si occupa di realiz-zare viaggi in bicicletta e trekking in tutta Italia, Europa e in tutto il Mondo (Tunisia, Cuba, Messico).

Per gli associati FABI:• sconto dell’8% su tutti i viaggi in bi-

cicletta, a piedi, trekking, con gli sci, in canoa/kayak, con i pattini a rotel-le, presenti nel catalogo cartaceo e nel sito web www.dueruotenelvento.com

• sconto del 5% su i viaggi in: Irlanda, bici+veliero in Olanda, Basilicata, Sardegna 8 giorni, bici+houseboat (Francia, Olanda, Italia), Corsica.

Per informazioni e prenotazioni:tel. 011 4372057 – fax 011 [email protected]

EC MALTA SCUOLA LINGUA INGLESECorsi per tutti anche per tutta la fami-glia: i genitori possono accompagnare i figli e frequentare i corsi programmati per gli adulti, ma con gli stessi orari dei ragazzi, per poter trascorrere insieme la vacanza studio e dare l’opportunità anche ai genitori di migliorare la lingua inglese, un po’ “appannata” nelle remi-niscenze scolastiche. Informazioni sui corsi sul sito www.ecenglish.com/Malta

Per gli associati FABI: • scaricare la newsletter con tutti i costi

su tutti gli acquisti di abbigliamento e accessori con esclusione dei prodotti in promozione o durante il periodo dei saldi.

Negozi:• Cinzia Rocca Milano Via Senato 45 (angolo Via Manzoni) Milano tel. 0276280530 [email protected]

• Cinzia Rocca Verona Piazza delle Erbe 35 - Verona tel. 045591280 [email protected]

• Cinzia Rocca Brescia Via Gramsci 6 – Brescia tel. 03042904 [email protected]

www.cinziarocca.com www.cinziarocca.com/it/shoponline

CONBIPEL ABBIGLIAMENTODa sempre sinonimo di stile e qualità per tutti italiani.Una grande passione per l’abbigliamen-to donna, uomo e bambino raccontata in più di 50 anni di storia e 150 punti vendita diretti in Italia.

Per gli associati FABI che sottoscrivono la Partnership ‘Con Te Card’ i seguenti privilegi:• 20% di sconto su tutti i capi Conbipel;• saldi esclusivi in anteprima 4 volte

l’anno;• 30% di sconto per un acquisto entro

30 giorni dal proprio compleanno;• promozioni dedicate.L’elenco dei punti vendita è visibile su www.conbipel.it

Per attivare la card scaricare e seguire le indicazioni riportate sulla newsletter visibile su www.associatiallafabi.it

CROMIACromia è un’azienda leader nella vendi-ta di borse da donna e accessori in pel-le. È un marchio di La.i.pe S.p.a., azien-da che da 50 anni produce pelletteria per i maggiori marchi internazionali. La qualità della lavorazione artigianale è alla base di tutte le collezioni di borse e accessori Cromia. Grazie ad uno staff giovane e preparato offre ai clienti pun-tualità nelle consegne e un severo con-trollo della qualità su tutta la merce.

 

 

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DOTT. ENRICO ROLLAISTITUTO WATSONCentro di Psicologia Cognitiva Com-portamentale e Scuola di Specializza-zione Post-Universitaria.Oltre ai programmi di terapia indivi-duale e di gruppo è specializzato nella terapia online e telefonica per il tratta-mento di svariati disturbi.

Per gli associati FABI:• sconto del 10%.Per informazioni e prenotazione ap-puntamenti online: tel./fax 011 [email protected]

LAVAZZA A MODO MIO FAVOLALavazza A Modo Mio Favola è frutto del-la collaborazione tra Lavazza ed Electro-lux. Un incontro magico tra l’eccellenza dell’espresso e la tecnologia di uno dei marchi più conosciuti e apprezzati nel settore degli elettrodomestici.

Per gli associati FABI: offerte dedica-te per macchina espresso Lavazza A Modo Mio. Per l’ordine scaricare l’apposito cou-pon di adesione dal sito www.associatiallafabi.it

MASSIMO REBECCHI BOUTIQUEStilista italiano nato a Viareggio nel 1954. La sua carriera nella moda inizia a soli 20 anni, quando iniziò a disegna-re alcuni capi che ottennero subito un grande successo. Dal 1989 ha aperto una serie di negozi monomarca in Italia e all’estero, che hanno permesso alla griffe di essere oggi presente nelle città più importanti del panorama della moda. La convenzione con Virginia Srl, indu-stria di confezioni della linea abbiglia-mento e accessori del gruppo Massi-mo Rebecchi, prevede le sconto nei punti vendita Massimo Rebecchi.

Per gli associati FABI:• sconto del 10% presso tutti i punti

vendita (negozi e outlet).L’elenco dei punti vendita è visibile su www.massimorebecchi.it

IL TUCANO VIAGGITour Operator che da oltre trent’anni organizza viaggi d’autore culturali, naturalistici ed et-nografici, su misura per piccoli gruppi o individuali.

Per gli associati FABI: • sconto del 10% su pacchetto da ca-

talogo “tutto compreso”;• sconto del 10% su preventivi per

viaggi individuali su misura;• sconto del 12% su base familiare o

amici (gruppo minimo 4 persone).

Sulle pratiche non vengono applicati i diritti di iscrizione.

I cataloghi oggetto della convenzione sono quelli pubblicati in forma carta-cea e on-line, integrati e aggiornati sul sito www.tucanoviaggi.com

Per informazioni e prenotazioni:tel. 011 5617061 – fax 011 515805 [email protected]

IMPERATORE TRAVELTour Operator, con esperienza ven-tennale, in grado di proporre ogni for-mula di viaggio.

Oltre 1.500 soluzioni per soggiorni classici, in alberghi 5 stelle lusso, Bed & Breakfast, Villaggi, Residence, Ville, Tour culturali e Vacanze tematiche, sportive, benessere, religiose nelle località più belle d’Italia: Campania, Ischia e Capri, Sicilia e Isole Eolie, Lampedusa, Pantelleria e altre isole minori, Sardegna, Puglia, Calabria, Basilicata, Lazio e ora anche Nord Italia.

Per gli associati FABI:• sconti fino al 12% sulle quote da ca-

talogo pubblicate su www.imperatore.it • quota individuale di gestione pratica: adulti € 15,00 anziché € 30,00 - bambini 2/12 anni € 10,00 anziché € 15,00;• assicurazione annullamento viaggio gratuita.

Per informazioni e prenotazioni: direttamente dall’associato telefonan-do al numero 081 3339550, oppure via fax al numero 081 908486, o via mail [email protected] (Sig.ra Ida Restituto)

MONDADORI ABBONAMENTI RIVISTEUna delle principali società europee nel settore editoriale, la sua mission è di favorire la diffusione della cultura e delle idee con una produzione che toc-ca ogni genere e raggiunge tutti i lettori.

Per gli associati FABI:• sconti fino al 78% su abbonamenti

settimanali, mensili e periodici.Per informazioni: telefonare al Servizio Clienti 199 111999, oppure inviare una mail a [email protected] sottoscrivere gli abbonamenti sca-ricare l’apposito coupon di adesione dal sito www.associatiallafabi.it

NCC ITALY NCC Italy è un’azienda leader nei servi-zi di noleggio con conducente a Roma. NCC Italy nel corso degli anni ha impa-rato a differenziarsi dai tanti competi-tors grazie all’indiscutibile qualità dei servizi offerti ed alla totale propensione alla soddisfazione del cliente. L’azienda offre un’ampia gamma di servizi, che spaziano dai servizi di trasferimento verso aeroporti, porti e stazioni ferro-viarie, servizi turistici, servizi Business, ed eventi speciali, quali matrimoni, me-etings e fiere. La NCC Italy propone solo auto di recente immatricolazione, auti-sti professionali, cordiali e multilingua.

Per gli associati FABI: tariffe agevolate visibili sulla newsletter presente sul sito ww.associatiallafabi.it

NH HOTELSÈ una delle 25 maggiori ca-tene alberghiere al mondo e una delle principali in Europa. Gestisce circa 400 alberghi (di cui 53 in Italia). La conve-zione per gli associati FABI riguarda gli alberghi in Italia e prevede:• tariffe specifiche per l’NH Machia-

velli, Touring e President di Milano, per l’NH Leonardo da Vinci e Vittorio Veneto di Roma e per l’NH Excelsior di Siena, mentre per gli altri alberghi NH in Italia è previsto uno sconto del 15% sulla miglior tariffa disponibile al momento della prenotazione.

Il codice identificativo della convenzio-

CONVENZIONI

giugno 2014 | Plus Magazine | CONVENZIONI 55

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ne è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it Per prenotazioni individuali:Centro Prenotazioni: 848 390 [email protected] prenotazioni gruppi:Ufficio Gruppi: 800 160 [email protected]

POLIZZA AUTOPer il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti autovetture, camper e moto.Per gli associati FABI:• RC Autovettura: sconto fino al 62%;• ARD (incendio, furto, kasko, ecc.):

sconto fino al 40%;• eventi naturali e atti vandalici: sconto

fino al 40%.Per richiedere il preventivo accedere al sito www.fabi.polizze.it “area preventivi auto e camper” e seguire le indicazioni. Per informazioni scrivere a: [email protected]

POLIZZA CASAPer il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurati-ve riguardanti la casa/abitazione (dimo-ra abituale o saltuaria) e precisamente:• RC capo famiglia - incendio - furto.Per richiedere un preventivo compilare la modulistica allegate alla newsletter sul sito www.associatiallafabi.it

SALMOIRAGHI & VIGANO’Salmoiraghi & Viganò è un marchio lea-der nel panorama dell’ottica al dettaglio con 500 punti vendita in Italia. A que-sta consolidata attività ha affiancato la proposta di soluzioni acustiche perso-nalizzate e di ultima generazione grazie alla presenza di specialisti dell’udito altamente qualificati.Per gli associati FABI:• sconto del 20% su occhiali da vista

completi di lenti;• sconto del 15% su apparecchi acustici;• sconto del 15% su occhiali da sole;• sconto del 10% su lenti a contatto;• sconto del 5% su strumentazione ottica

non elettronica (telescopi, microscopi,

binocoli, bussole, e oltre 200 strumen-ti per hobby, sport e tempo libero).

La scontistica sugli apparecchi acustici è applicabile nei negozi dove l’attività audioprotesica sia operativa.Sul sito www.salmoiraghievigano.it po-trete visualizzare le ultime promozioni e l’elenco dei punti vendita.

SIMPLY GROUP SRL Simply Group srl rappresenta la Dia-mond Resorts International che è specia-lizzata in località e proprietà di vacanza con un programma basato su punti di scambio.Per gli associati FABI:• Simply Group Srl mette a disposizio-

ne gratuitamente, per ogni iscritto che ne faccia richiesta, un Voucher Resort per una settimana di soggior-no dal valore di € 750,00 a Tenerife o Costa del Sol per un minimo di due persone pagando solo le Spese Ammi-nistrative, comprensive di Assicura-zione Mondial Assistance, di € 48,00 a persona.

Per ogni dettaglio scaricare la newslet-ter dal sito www.associatiallafabi.it

Per Informazioni e prenotazioni: Centro informazioni - 02 99775000 oppure scrivere all’indirizzo [email protected]

SLOW FOODLa Campagna per i soci FABIDiventare socio Slow Food vuol dire entrare a far parte di un’associazione che difende il cibo “vero” con i denti per scegliere quello che mangiamo in base ai nostri gusti, alla nostra cultura e alla nostra identità. Donando la tes-sera Slow Food regalerete un intero mondo fatto di produttori che lavorano in armonia con l’ambiente per ottene-re quell’eccellenza gastronomica vanto del nostro Paese, prodotti tutelati da progetti come i Presìdi Slow Food e l’Arca del Gusto, cene, degustazioni, eventi, orti scolastici e mercati contadi-ni, campagne in difesa della sovranità alimentare in tutto il mondo. E i vantaggi sono tantissimi: sconti sui corsi di degustazione Master of Food, su tutto il catalogo Slow Food Editore, gadget, durante gli eventi nei locali amici.

Per gli associati FABI:con la tessera Slow Food a € 25,00 rice-verete:• Slow, la rivista di Slow Food in forma-

to elettronico (4 numeri all’anno);• una guida della collana MANGIA-

MOLI GIUSTI;• la e-newsletter settimanale con consi-

gli, appuntamenti, notizie dal mondo Slow;

• sconti su libri e gadget e sugli even-ti nazionali come Salone del Gusto Terra Madre (i soci Slow Food paghe-ranno il biglietto d’ingresso € 10,00 anziché € 20,00).

In esclusiva...• un libro omaggio della Collana Terra

Madre e un buono sconto del 40% da utilizzare per l’acquisto di libri presso lo stand Slow Food durante gli eventi nazionali del 2014.

La campagna è valida da marzo al 31 di-cembre 2014.Per le adesioni www.associatiallafabi.it

UNITELMA SAPIENZAUNIVERSITA’ TELEMATICA“Braccio” telematico della prestigiosa Università romana La Sapienza, con sede a Roma, Viale Regina Elena 295, è un’Università pubblica non statale istituita con decreto del Ministero dell’I-struzione, dell’Università e della Ricerca in data 7 maggio 2004, con peculiarità di formazione universitaria tramite in-ternet. Unitelma Sapienza è autorizzata a rila-sciare i seguenti titoli di studio: Laurea, Laurea Magistrale, Diploma di specia-lizzazione, Dottorato di Ricerca e Ma-ster Universitari di I e II livello, validi a tutti gli effetti di legge.

Per gli associati FABI riduzione sulla ret-ta annuale di iscrizione. Esempio:• corso di laurea € 1.500,00;

• corso di laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico € 1.700,00.

Troverete le informazioni su iscrizio-ni, immatricolazioni, valutazioni pre-immatricolazioni ed elenco corsi su www.unitelma.it

CONVENZIONI

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PubblicitàNova Labor Servizi srlVia Guarini, 410123 TorinoTel. 011 5611153Fax 011 540096

Grafica e impaginazioneCarlo Fantinel – Torino

StampaGarabello Artegrafica – San Mauro Torinese

La redazione non si assume alcuna respon-sabilità per notizie, foto, marchi, slogan uti-lizzati dagli inserzionisti.Il materiale inviato non viene restituito.È vietata e perseguibile civilmente e penal-mente ai sensi della legge sul diritto d’auto-re ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubbli-citari, senza autorizzazione scritta dell’edi-tore.

FABIPLUS SU

In questo numero:

2 Copertina Ale & Franz: la grande comicità surreale 6 Protagonisti Enrico Ruggeri: Mary Shelley non è mai stata così attuale 10 Protagonisti Nicola Savino: la radio... un amore che non si scorda mai 14 Tecnofuturo Banche e tecnologia multicanale: utenti sempre più mobili ed esigenti. Intervista ad Alex Kwiatkowski 18 Eventi I primi dieci anni di Musica per Roma 22 Eventi Donne da Oscar al Museo del Cinema di Torino 26 Protagonisti Rita Pavone: finalmente Rita30 Medicina e salute Studio dentistico associato Autieri & Doglio: restituiamo il sorriso a tutta la famiglia 32 Medicina e salute Dott.ssa Anna Luisa Carmagnola: sole amico e nemico della pelle 34 Moda A Midsummer Night’s Dream 40 Recensioni Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 46 Mappamondo Botswana: l’Africa da sogno 52 Iniziative associati Convenzioni nazionali

Comunicazione e immagine58 Il Sapere? Con la Fondazione Università Popolare è un patrimonio di tutti

60 Alla ricerca del bello perduto di Modernacomunicazione

Idee e servizi 61 Ristorante Torpedo all’Hotel NH Lingotto

Protagonisti 62 Federico Ferrero: in cucina per vocazione

Idee e servizi 66 Dall’hair styling all’estetica Tosini firma il total look

67 Ottica Vason: esperienza e tradizione per vederci chiaro

68 Eterno Riposo: discrezione e professionalità nel commiato

Protagonisti 70 La luna su Torino: intervista a Fabio Barovero

Eventi 74 Telefono Amico compie 50 anni

Visite guidate 78 Le proposte di giugno - luglio

80 Convenzioni territoriali

83 Spettacoli

84 Gli esperti rispondono

88 La parola ai lettori

Torino: vivere la città

PLUS MAGAZINEPeriodico trimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero

Numero 27 - giugno 2014Reg. presso il tribunale di Torinon. 5919 dell’8/11/2005

Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected]

Direttore editoriale Paola Gomiero

Direttore responsabile Mauro Bossola

Caporedattore Pietro Gentile

Segreteria di redazione Chiara Attolico

Photo editor Alessandro Lercara, Cosimo Torraco

Hanno collaborato a questo numero:Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Giuliana Rebaudo, Mariangela Salvalaggio, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. FotografieArchivio Fotografico Stilisti, Pietro Gentile, Barbara Oggero, Massimiliano Sticca, Wilf/seeing-torino.

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PLUS MAGAZINE

IN QUESTO NUMERO

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ALE&FRANZLa grande comicità surreale

ENRIcO RUggERI: Mary SheLLey non è Mai Stata coSì attuaLe NIcOLA SAvINO: La radio... un aMore che non Si Scorda Mai

ALEx KwIATKOwSKI: Banche e tecnoLogia MuLticanaLe, utenti SeMpre più MoBiLi ed eSigenti

EvENTI: i priMi dieci anni di MuSica per roMa BEST AcTRESS: donne da oScar aL MuSeo deL cineMa di torino

RITA PAvONE: finaLMente ritaFEdERIcO FERRERO: in cucina per vocazione

LA LUNA SU TORINO: interviSta a faBio Barovero

Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo liberoPubblicazione trimestrale Numero XXVII- giugno 2014

Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._2/2014

TORINO:

vivere la città