PIRODISERBO SU ASPARAGO POST RACCOLTA E …
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PIRODISERBO SU ASPARAGO
POST RACCOLTA E BRUCIATURA
ASPARGETA
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L’asparago (Asparagus officinalis L.) è una pianta ortiva erbacea e perenne, originaria
dell’Asia, probabilmente della Mesopotamia ( il suo nome deriverebbe dal persiano sperega
che vuol dire germoglio; successivamente i greci adottarono il termine asparagos che significa
“pieno di linfa”.), che appartiene alla famiglia delle Liliace; la parte aerea e commestibile che lo
costituisce è formata dai turioni, germogli di sapore particolarmente delicato e dolciastro, che
sono di colore bianco finché non spuntano in superficie, e poi, a contatto con la luce,
diventano dapprima di colore rosa e violaceo, e poi verde più o meno intenso.
I turioni si sviluppano dalle radici (rizomi), che crescono sotto terra formando un reticolo
stellare e sono detti comunemente zampe; essi hanno una lunghezza variabile da 1 m a 1,5
m, e vanno raccolti quando sono ancora teneri. Hanno foglioline leggere, minute e ramificate,
piccoli fiori di colore giallo e frutti formati da bacche di colore rosso contenenti semini neri,
presenti solo sulle piante femmine.
A differenza di molte altre verdure, dove i germogli più piccoli e fini sono anche più teneri, gli
steli più grossi dell'asparago risultano essere i più morbidi, poiché hanno una maggiore
polpa.
Asparago
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L'asparago era già noto, come pianta spontanea, sin dal tempo degli Egizi ( 4000 a .C),
che ne diffusero la coltivazione nel bacino del Mediterraneo.
Il primi documenti letterari relativi a questo ortaggio, sono da attribuire al greco Teofrasto
che scrisse la "Storia delle piante", che risale a circa 300 anni prima di Cristo, mentre
Catone, un secolo più tardi, parlò dell'asparago sotto il profilo agronomico; gli asparagi
infatti erano ben noti ai romani che li coltivavano e ne apprezzavano anche gli
innumerevoli aspetti medicinali.
Anche Plinio, oltre ad esaltarne le qualità gastronomiche, ne illustrò nel 79 a. C. il metodo
di coltivazione nella sua "Naturalis Historia" .
In Francia si cominciò a coltivarli a partire dal XV secolo, e poi, nel XVI divennero molto
popolari anche in Inghilterra; successivamente furono introdotti in Nord America.
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Asparago
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L'asparago in Italia è coltivato in pieno campo o in serra, prevalentemente in
Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Campania.
I turioni di consistenza carnosa si raccolgono appena spuntano dal terreno, quando
sono ancora teneri e succulenti; se si ritarda la raccolta diventano meno saporiti e più
legnosi.
Delle numerose specie di asparago molte crescono spontanee nei boschi come:
-Asparagus tenuifolius, a volte raccolto per uso alimentare;
-Asparagus plumosus, usato a scopo ornamentale, viene detto comunemente
asparagina; ha fronde piumose, leggerissime, di color verde intenso, usate per ornare
mazzi di fiori;
- Asparagus sprengeri, il quale presenta invece portamento flessuoso e ricadente,
con cui si adornano balaustre.
Gli asparagi selvatici si distinguono per il diametro del fusto più sottile e per il loro
gusto penetrante e amarognolo.
Asparago - Coltivazione
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Asparago - Varietà
Ecco alcune delle varietà più commercializzate di asparagi:
-asparagi bianchi di Cimadolmo, di Bassano del Grappa:
caratteristici per il candore, a volte possono essere velati di rosa, e sono rinomati per
l’eccezionale morbidezza;
-asparagi Mary Washington, e verdi di Altedo caratterizzati da turioni verdi;
-asparagi Argenteuil , violetto d’Olanda, violetto di Alberga, caratterizzati da turioni violetti.
I germogli della pianta di asparago spuntano in primavera quando la temperatura del terreno
raggiunge i 10° C. (la temperatura ottimale è di 18/24° C).
Nelle settentrione e nelle regioni dell'entroterra del Centro e del Sud il periodo di produzione
comincia i primi di aprile e prosegue fino ad inizio giugno, mentre nel Sud con clima
mediterraneo, e nelle isole la produzione comincia 15/20 giorni prima. Le produzioni in serra
anticipano il periodo di produzione di circa 25/30 giorni rispetto alle colture in campo; gli asparagi
presenti sul mercato al di fuori di questi mesi, sono prodotti da serra, a volte anche importati
dalla Spagna o da altri paesi.
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Sfalcio della vegetazione
Al termine di ciascuna stagione vegetativa, la fronda delle piante deve essere tagliata
raso terra ed allontanata dal campo, oppure trinciata e lasciata sul terreno, oppure
bruciata.
L’opportunità di lasciare la vegetazione sul terreno porta un vantaggio:
il ritorno di sostanza organica nel terreno.
Se la vegetazione viene asportata dal terreno, è consigliato il pirodiserbo per ridurre le
spore di ruggine e stemfilio, le uova
dell’afide dell’asparago e i semi di erbe infestanti.
La tecnica di coltivazione dell’asparago
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ASPARAGO:il pirodiserbo contro le infestanti
Dott. Luciano Trentini
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Bilancio positivo di una prima prova condotta in
provincia di Ferrara presso la cooperativa Geodelta
•La lotta alle infestanti rappresenta uno degli aspetti più critici della tecnica di coltivazione
dell'asparago. La durata dell'asparagiaia, spesso, è condizionata oltre che da problemi fitosanitari,
dal grado di inerbimento della coltivazione. l fattori che determinano lo sviluppo delle malerbe
possono essere molteplici, ad esempio:
• il basso potere di ricoprimento della coltura, nel periodo primaverile;
• l'apporto di sostanza organica;
• il grado di inerbimento al momento dell'impianto;
• le abbondanti concimazioni azotate:
• la presenza di erbe perenni:
• la durata dell'impianto;
•La mancanza di controllo efficace di tali fattori determina oltre che una riduzione della produttività,
anche un aggravio dei costi, in particolare quelli di raccolta.
•La soluzione del «problema diserbo», oggi, è legata principalmente al controllo chimico, ma anche
a quello agronomico.
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•Il controllo chimico
•L'applicazione del diserbo chimico dell'asparago deve seguire norme e criteri ben precisi per essere
efficace. Prima di effettuare l'intervento chimico è necessario provvedere al riconoscimento delle
principali erbe infestanti presenti e scegliere il momento di applicazione, intervenendo in:
• pre-trapianto;
• pre-ricaccio;
•post raccolta.
•E’ necessario poi scegliere il principio attivo più rispondente, in funzione delle erbe infestanti
presenti, dell'e-poca di intervento avendo cura di rispettare scrupolosamente ti periodo di carenza,
generalmente lungo. Nel-la tabella sono elencati i principi attivi, le epoche di intervento, le infestanti
controllate, consigliati nella difesa integrata dell'asparago, secondo i vigenti disciplinari regionali di
produzione integrata.
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Il controllo agronomico
•Fra le pratiche agronomiche, la più consolidata è la sarchiatura, che deve essere eseguita in
maniera molto superficiale per non danneggiare l'apparato radicale e le gemme che danno origine
alla produzione.
•La sarchiatura si pratica con l'ausilio di mezzi meccanici nell'interfila, mentre sulla fila si opera
manualmente. I risultati che si ottengono spesso sono parziali, necessitano di tempi lunghi di
esecuzione e soprattutto per il produttore risultano molto onerosi.
•Fra gli obiettivi primari della ricerca e della sperimentazione vi è l’applicazione di tecniche a minor
impatto ambientale, in grado cioè di ridurre l’impiego dei prodotti chimici di sintesi da impiegarsi nella
difesa e nella fertilizzazione. La risoluzione ecocompatibile del diserbo dell’asparago può essere
affidata al pirodiserbo.
•La distruzione delle erbe infestanti con il fuoco è una pratica di recente introduzione in agricoltura.
Già speri-mentata con buoni risultati nel diserbo delle colture arboree, oggi è in via di
sperimentazione anche in orticol-tura. Il pirodiserbo sì ritiene possa essere convenientemente
impiegato anche sulla coltura dell'asparago, da-te le caratteristiche botaniche ed il ciclo vegetativo
della pianta.
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La scelta di impiegare il pirodiserbo nella distruzione delle erbe infestanti, agronomicamente
presenta notevoli vantaggi, ad esempio:
•1. intervenire a pochi giorni dall'inizio della raccolta, senza avere la necessità di rispettare i lunghi
periodi di carenza;
•2. diserbare durante la raccolta avendo perdite di produzione relativamente modeste;
•3. trattare aree ad elevata sensibilità ambientale (terreni sabbiosi), dove può essere pericoloso
intervenire chimicamente
Per contro, questo tipo di intervento può risultare svantaggioso per:
•a) la difficoltà di eliminare le erbe infestanti perenni;
•b) il costo del gas;
•c) il tempo di intervento.
•L 'efficacia del pirodiserbo sulle infestanti è legato in particolare alla velocità di avanzamento del
mezzo: in-fatti l'elevata temperatura ottenuta dalla combustione del propano deve favorire
l'ebollizione dell’acqua conte-nuta all'interno delle cellule e provocare la morte delle infestanti.
•I residui della vegetazione possono essere fonte di inoculo per alcune delle più pericolose malattie
fungine (ruggine, Stemphillium, ecc.).
•Da verificare infine la possibilità (a mezzo della elevata temperatura di inibizione) della germinabilità
dei semi di infestanti soprattutto di asparago: questi ultimi, infatti, caduti al momento del taglio e
della asportazione della vegetazione sono difficilmente eliminabili in primavera con gli usuali prodotti
diserbanti.
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Materiali e metodi
•Una prova di pirodiserbo, finanziata dalI’Ersa e dall'Amministrazione provinciale di Ferrara, è stata
realizzata presso la cooperativa Geodelta in valle Falce (Codigoro) su di una asparagiaia di 6 anni,
impiantata a file semplici, distanziate fra loro 150 centimetri. Sull'asparagiaia in produzione sono
state adottate diverse meto-dologie di lavoro, in particolare la valutazione dell'intervento , sulla fila
per rilevare la scelta della velocità di avanzamento; l'effetto sulle erbe infestantI; il controllo sulle
erbe infestanti; il controllo sull'accrescimento dei turioni; i danni. Gli i interventi di pirodiserbo,
localizzati sul la fila sono stati effettuati in data 14 aprile, 29 apri-le, 14 maggio.
•L'attrezzatura impiegata nella prova e stata costruita dall'Officina Mingozzi di Argenta (Fe)
specializzata nella costruzione di apparecchiature. Il modello adottato, “PT 1000”, della larghezza
utile di un metro, ha una capa-cità operativa di circa 3.000 metri quadrati/ora ed un consumo medio
orario pari a 15 chilogrammi ad una pressione di esercizio di 1,2 Bar. Questa apparecchiatura per
pirodiserbo funziona per mezzo di gas GPL prelevato in fase gassosa e contenuto in comuni
bombole.
•L'attrezzo è dotato di attacchi per sollevatore posteriore e consente di essere portato sia in fase di
trasferi-mento che di lavorazione da una trattrice di piccola potenza; è dotato di recipiente porta
bombole nel quale possono alloggiare una o due bombole da 25 kg.
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•Il recipiente contiene inoltre da 10 a 20 litri di acqua, è dotato di un piccolo impianto di
riscaldamento autonomo, alimentato dalle bombole e controllato da un termostato, necessario a
mantenere l'acqua alla temperatura di 20-30 gradi, sufficiente a consentire la gassificazione del GPL
all'interno della bombola poiché il gas per l'alimentazione dell'apparecchio è estratto sotto forma
gassosa.
•Tutta l'apparecchiatura è completata da un sistema automatico di controllo a comando composto da
un pan-nello di comando e da un pannello di servizio.
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Un bilancio positivo
•Dopo un primo anno di attività l'esperienza condotta applicando Il pirodiserbo sull'asparago è da
considerarsi positiva. Certamente alcuni problemi applicativi sono risolvibili da parte del coltivatore
con l'esperienza e l'uso della macchina. La scelta della velocità di avanzamento, la regolazione della
macchina operatrice ed il mo-mento di intervento sono strettamente correlati alle condizioni in cui si
opera.
•Uno dei punti fondamentali per migliorare il risultato è lo sviluppo delle malerbe. Infatti per ottenere i
minori danni possibili al turioni e la migliore efficacia erbicida, è indispensabile intervenire quando le
intestanti sono molto piccole (poco oltre le foglie cotiledonari) allo stadio di prima o seconda foglia
vera, l 'applicazione del pirodiserbo in questo momento consente di aumentare la velocità di
avanzamento oltre 4km/ora, riducendo il momentaneo danno sui turioni emersi al 10-15%,
limitando, nel contempo, il consumo di gas a circa 15 kg/ettaro.
• Possiamo fare ancora alcune positive considerazioni sulla applicazione del pirodiserbo
all'asparago. In parti-colare può essere vantaggiosamente impiegato prima della fuoriuscita del
turioni od a fine raccolta. Anche a fine coltura, cioè nel mese di novembre-dicembre, tale tecnica può
risultare vantaggiosa nella distruzione del-la residua vegetazione (piccoli rami e cladodi) dopo il
taglio e l'asportazione della vegetazione ormai dissec-cata.
•I residui della vegetazione possono essere fonte di inoculo per alcune delle più pericolose malattie
fungine (ruggine, Stemphillium, ecc.).
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•Da verificare infine la possibilità (a mezzo della elevata temperatura di inibizione) della germinabilità
dei semi di infestanti soprattutto di asparago: questi ultimi, infatti, caduti al momento del taglio e
della asportazione della vegetazione sono difficilmente eliminabili in primavera con gli usuali prodotti
diserbanti.
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Le Macchine al lavoro
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Le Macchine al lavoro – PTR 1800
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Le Macchine al lavoro – PTR 1800
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Le Macchine al lavoro – Trattrice Carraro Mod. TRH 9400
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Le Macchine al lavoro
Macchina : PTR 1800
Trattrice : Carraro TRH 9400
Velocità : 4 – 5 Km/h
Consumi di GPL : per ora di lavoro 15-25 Kg
Consumi di GPL : per ha 25 – 35 Kg
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Le Macchine al lavoro – John Deere Mod. 6230
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Le Macchine al lavoro
Macchina : PTR 4000
Trattrice : John Deere 6230
Velocità : 4 – 5 Km/h
Consumi di GPL : per ora di lavoro 50 Kg
Consumi di GPL : per ha 16 – 18 Kg
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Le Macchine al lavoro – CINGO 4.2 TOP
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Le Macchine al lavoro
Macchina : PTEM V FA VERSION
Trattrice : Merlo CINGO 4.2 TOP
Velocità : 5 Km/h
Consumi di GPL : per ora di lavoro 17 Kg
Consumi di GPL : per ha 25 Kg
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In raccolta PTEM V – A - L
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PTEM V – A - L
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Le Macchine al lavoro
Macchina : PTEM V FA VERSION
Trattrice : Merlo CINGO 4.2 TOP
Velocità : 5 Km/h
Consumi di GPL : per ora di lavoro 17 Kg
Consumi di GPL : per ha 25 Kg
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Le Macchine al lavoro
Macchina : PTEM V FA VERSION
Trattrice : Merlo CINGO 4.2 TOP
Velocità : 5 Km/h
Consumi di GPL : per ora di lavoro 17 Kg
Consumi di GPL : per ha 25 Kg
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Grazie a tutti per l’attenzione