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Risposta . Ci sono prove decisive che brevi sessioni di attività fisica riducono il desiderio di fumare e la forza di tale desiderio. L’attività fisica combatte anche l’aumento di peso, e le strategie dietetiche per mantenere il peso nel tempo hanno fatto grandi progressi. R R i i s s p p o o s s t t a a Premessa Molti fumatori contemplano la pos- sibilità di smettere, o sono in uno stadio di cambiamento a ancora più avanzato, ma i tentativi hanno successo solo nel 3-5% dei casi, se attuati senza il supporto di un counselling competente e di farmaci validati [i più efficaci sono vareniclina e tera- pia sostitutiva nicotinica/TSN di associazio- ne, costituita da cerotto insieme a pastiglia, o a che- wing-gum, o a inhaler alla nicotina; quindi bupropio- ne, nortriptilina, e TSN da sola b ]. Tra i motivi d’insuccesso, oltre alla concreta paura (soprattutto nelle donne) di aumentare di peso, vi è la difficoltà di resistere al desiderio compulsivo/craving di una sigaretta. Una breve sessione di attività fisica è stata proposta come antidoto. Effetti dell’attività fisica sul craving Una recente e completa revisione sistematica 1 delle pubblicazioni scientifiche ha combinato le 19 ricer- che valide su soggetti che hanno utilizzato varie for- me di attività fisica (camminare, fare jogging, bici- cletta/cyclette, esercizi isometrici) contro il craving. Queste ricerche hanno valutato gruppi di fumatori che all’insorgere del craving hanno effettuato attività fisica di intensità lieve, moderata o vigorosa, al mas- simo per 40’, ma anche solo per 5’, mettendoli a con- fronto con gruppi di fumatori di controllo, che resta- vano seduti a guardare video o a fare esercizi mentali. Risultati Nell’insieme delle ricerche sia la forza del craving sia il desiderio di fumare sono risultati molto ridotti con l’attività fisica. Gli effetti sono stati massimi quando il craving era più forte e con attività di intensità mode- rata, ma erano efficaci anche esercizi leggeri e persi- no isometrici “da scrivania” e di pochi minuti. Ciascuna delle 19 ricerche ha mostrato riduzioni del craving, e di entità davvero grande. Piccole sessioni di attività fisica hanno forti effetti; l’efficacia è risultata persino superiore alla riduzione del craving associata alla TSN. Nei luoghi di lavoro le attività isometriche, eseguibili dalla propria postazione, benché un po’ meno effica- ci, possono essere più pratiche di quelle aerobiche. In alternativa le scale, presenti ovunque, si prestano a rapidi utilizzi “al bisogno”, che si possono anche in- tegrare in creative reti di sostegno di colleghi, che ac- compagnano a turno il fumatore che vuole smettere. L’attività fisica al bisogno costituisce dunque un aiuto alla cessazione, più potente di quanto finora immagi- nato. Oltre ai suoi benefici generali e al risultato spe- cifico sul craving, aiuta anche a controllare il peso. Quanto peso acquista chi smette di fumare? Una revisione sistematica con combinazione delle ri- cerche valide 2 ha dimostrato che in media nel primo anno di astinenza continua l’ex fumatore acquisisce oltre 4 kg. Ma la variabilità è grande: su quattro fuma- tori, uno acquisisce meno di 1 kg o persino perde peso, un altro acquista almeno 8 kg. L’aumento medio di peso è rapido nei primi 3 mesi, poi rallenta, ma può proseguire a lungo. Si può predire chi aumenterà di peso? Pare che aumentino di più i soggetti con maggiore di- pendenza, e aumentino meno soggetti di età più Domanda Chi tenta di smettere di fumare deve affrontare attacchi di de- siderio compulsivo (craving) di fumare e il concreto timore di aumentare di peso. Ci sono novità su come contrastarli? Scheda 84/2013 per cittadini-consumatori Pillole di educazione sanitaria L’attività fisica può controllare l’impulso di fumare D D o o m m a a n n d d a a ... ... che passa che passa il il craving craving! Scendiamo Scendiamo le scale le scale insieme insieme ... ... www.checkupdiritti.it

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Risposta Sì. Ci sono prove decisive che brevi sessioni di attività fisica riducono il desiderio di fumare e la forza di tale desiderio. L’attività fisica combatte anche l’aumento dipeso, e le strategie dietetiche per mantenere il peso nel tempo hanno fatto grandi progressi.

RRiissppoossttaa

PremessaMolti fumatori contemplano la pos-sibilità di smettere, o sono in unostadio di cambiamento a ancora piùavanzato, ma i tentativi hanno successo solonel 3-5% dei casi, se attuati senza il supportodi un counselling competente e di farmacivalidati [i più efficaci sono vareniclina e tera-pia sostitutiva nicotinica/TSN di associazio-ne, costituita da cerotto insieme a pastiglia, o a che-wing-gum, o a inhaler alla nicotina; quindi bupropio-ne, nortriptilina, e TSN da sola b].Tra i motivi d’insuccesso, oltre alla concreta paura(soprattutto nelle donne) di aumentare di peso, vi è ladifficoltà di resistere al desiderio compulsivo/cravingdi una sigaretta. Una breve sessione di attività fisica èstata proposta come antidoto.

Effetti dell’attività fisica sul cravingUna recente e completa revisione sistematica 1 dellepubblicazioni scientifiche ha combinato le 19 ricer-che valide su soggetti che hanno utilizzato varie for -me di attività fisica (camminare, fare jogging, bici-cletta/cyclette, esercizi isometrici) contro il craving.Queste ricerche hanno valutato gruppi di fumatoriche all’insorgere del craving hanno effettuato attivitàfisica di intensità lieve, moderata o vigorosa, al mas-simo per 40’, ma anche solo per 5’, mettendoli a con-fronto con gruppi di fumatori di controllo, che resta-vano seduti a guardare video o a fare esercizi mentali.

RisultatiNell’insieme delle ricerche sia la forza del craving siail desiderio di fumare sono risultati molto ridotti conl’attività fisica. Gli effetti sono stati massimi quando ilcraving era più forte e con attività di intensità mode-rata, ma erano efficaci anche esercizi leggeri e persi-no isometrici “da scrivania” e di pochi minuti.Ciascuna delle 19 ricerche ha mostrato riduzioni delcraving, e di entità davvero grande.Piccole sessioni di attività fisica hanno forti effetti;

l’efficacia è risultata persino superiore alla riduzionedel craving associata alla TSN.Nei luoghi di lavoro le attività isometriche, eseguibilidalla propria postazione, benché un po’ meno effica-ci, possono essere più pratiche di quelle aerobiche.In alternativa le scale, presenti ovunque, si prestanoa rapidi utilizzi “al bisogno”, che si possono anche in-tegrare in creative reti di sostegno di colleghi, che ac-compagnano a turno il fumatore che vuole smettere. L’attività fisica al bisogno costituisce dunque un aiutoalla cessazione, più potente di quanto finora immagi-nato. Oltre ai suoi benefici generali e al risultato spe-cifico sul craving, aiuta anche a controllare il peso.

Quanto peso acquista chi smette di fumare? Una revisione sistematica con combinazione delle ri-cerche valide 2 ha dimostrato che in media nel primoanno di astinenza continua l’ex fumatore acquisisceoltre 4 kg. Ma la variabilità è grande: su quattro fuma-tori, uno acquisisce meno di 1 kg o persino perdepeso, un altro acquista almeno 8 kg. L’aumentomedio di peso è rapido nei primi 3 mesi, poi rallenta,ma può proseguire a lungo.

Si può predire chi aumenterà di peso?Pare che aumentino di più i soggetti con maggiore di-pendenza, e aumentino meno soggetti di età più

Domanda Chi tenta di smettere di fumare deve affrontare attacchi di de-siderio compulsivo (craving) di fumare e il concreto timore di aumentare di pe so.Ci sono novità su come contrastarli?

Scheda 84/2013

per cittadini-consumatoriPillole di educazione sanitaria

L’attività fisica può controllare l’impulso di fumare

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......che passa che passa il il cravingcraving !!

Scendiamo Scendiamo le scale le scale insiemeinsieme

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avanzata. Sembra che le donne, in proporzione, ri-schino di acquisire un po’ più peso degli uomini.

L’aumento di peso fa male quanto il fumo?I fumatori vanno rassicurati: i beneficidella cessazione del fumo superano dimolto i danni dell’aumento di peso.Ricerche fondamentali che hanno se-guito per molti anni un gran numerodi individui 3 hanno dimostrato chechi smette a 40 anni guadagna inmedia 9 anni di vita rispetto a chi con-tinua a fumare, benché aumenti inmedia di 7 kg rispetto a chi fuma sinoalla morte. Un uomo di peso normaleche acquisisca 7 kg aumenterà la suamortalità del 14% circa 2, ma se con-tinua a fumare 15 sigarette al dì la suamortalità aumenterà almeno del 100% (e l’aumentosarà ancor maggiore se fuma un pacchetto o più). Èprobabile che chi riesce a smettere senza aumentaredi peso abbia benefici ancor maggiori rispetto ai 9anni guadagnati dal 40enne dell’esempio.

I farmaci antifumo riducono l’aumento di peso?Una revisione delle ricerche valide 3 ha dimostratoche TSN, vareniclina e bupropione riducono tuttil’aumento di peso di 0,5-1 kg durante il periodo d’uso(che in genere non supera i 3 mesi). Per la TSN c’èprova che il suo uso per almeno 1 anno evita l’acqui-sizione di parecchi kg rispetto a chi smette senza far-maco, e in alcuni Paesi la TSN è oggi approvata perusi a lungo termine (nel Regno Unito anche per tuttala vita, se serve per ridurre o interrompere il fumo).

Chi smette di fumare dovrebbe mettersi a dieta?Poiché c’è una stretta connessione tra craving e fame,e la fame si associa con la tendenza a fumare di più,molti raccomandano di evitare diete quando si cercadi smettere di fumare. Ma una revisione di ricerchevalide 2 ha trovato prove ragionevoli che programmidietetici correnti evitano a chi smette di fumare diguadagnare cir ca 2,5 kg peso.Una proposta sensata è di non ricorrere a diete restrit-tive, che obbligano a combattere con il senso di fame,ma di orientarsi per quanto possibile verso diete ve-getariane con cibi integrali, non privati (con raffina-zione, centrifugazione, sbucciatura ecc.) della loronaturale quantità di fibra, che consente di mangiare avolontà riducendo le calorie ingerite e assimilate.Molte ricerche (riprese anche nel Percorso PreventivoDiagnostico Terapeutico Assistenziale/PDTA 2012 sul

diabete di ASL, Aziende Ospedaliere e Medicina Ge-nerale di Milano) mostrano che gran parte dei soggettiobesi, di fronte all’alternativa di una dieta con ridu-zione delle quantità, proposta da molte Società scien-

tifiche, o di una dieta vegetariana ovegana “libera” 3, aderiscono di piùalla seconda, con vantaggi su pesoe indicatori di salute, e minor con-sumo di farmaci. Il tema delle dieteper perder peso e mantenere i risul-tati nel tempo è stato affrontato piùvolte nelle Pillole 4 , con continuoarricchimento di informazioni ba-sate sulle prove. Tra gli errori piùcomuni ci sono: • il ricorso a diete stravaganti chedanno perdite di peso rapide ma ef-fimere e controproducenti

• bere bevande zuccherate/dolcificate anche light esucchi di frutta, anziché acqua• limitare legumi e frutta secca oleosa per paura diingrassare3, c, quando invece è provato che negli annisi associano a dimagrimento• puntare su carni rosse e proteine animali per dima-grire, mentre la ricerca mostra che ai risultati positividel primo anno segue nel medio periodo un parados-sale, progressivo aumento di peso, che somma i suoidanni a quelli sanitari, economici ed ecologici di talemodello alimentare.

A. Donzelli, SC Educazione Appropriatezza ed EBM – ASL Milano

1. Haasova M et al. The acute effects of physical activity on cigarette crav -ings. Addiction 2012, 108:26.

2. Aveyard P et al. Some advice on managing smoking cessation relatedweight gain. 2012. www.ncsct.co.uk.

3. Per la bibliografia, o per saperne di più, v. Pillola di BPC 98/2012. 4. Pillole di ES 26/2007: Diete efficaci e salutari per perdere peso. / - 58/2010:

Modelli alimentari per controllare il peso nel tempo. / - 70/2011: Cibi chefanno ingrassare, cibi che fanno dimagrire / - 78/2012: Bassi carboidrati-alteproteine e malattie CV. // Pillola di BPC 80/2011: Carne e peso corporeo. CISEditore.

(a) Per il modello transteorico degli stadi del cambiamento di Pro-chaska si veda, tra l’altro, il PDTA 2012 per la cessazione dalfumo, sottoscritto da ASL, Aziende Ospedaliere e Medicina Gene-rale di Milano. (b) Il costo dei trattamenti efficaci, alle dosi e durate consigliatedai produttori, cresce con quest’ordine: bupropione, pastiglia allanicotina, cerotti e vareniclina (più economici); TSN con gomme oinhaler (più costosi), TSN in associazione (molto più costosa). Nor-triptilina sarebbe la cura più economica ed è a carico del SSN, mal’assistito deve avere anche una depressione, perché il tabagismonon è indicazione riconosciuta. (c) I benefici CV di una porzione al dì (30 g) difrutta secca in guscio non salatasi associano a quelli insospettatisul peso, meglio se la si mangiacon la buccia e dopo averla sgu-sciata di persona, il che regola i con -sumi, evitando gli eccessi 3.

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